Amato - Gli autori dei libri di conchiglie (13 Mb)

I Quaderni di Malachia
Gli autori dei
libri di conchiglie
Maria Amato
I Quaderni di Malachia n.3 – Vers. 1.0 - 2011
www.malachia.it
Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Dedicato al mio grande amico
Domenico Ramazzotti per la sua
disponibilità, competenza ed umiltà.
Grazie a lui il mio piccolo mondo
è più ricco.
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Prefazione
Sembra ieri, avevo appena sei anni, che stavo su una spiaggia a raccogliere quei guscetti colorati che già
tanto mi affascinavano e a dargli nomi inventati, improvvisando una molto improbabile determinazione.
Penso che il punto di partenza sia uguale per tutti coloro che subiscono il fascino della natura, che sanno
essere curiosi e avidi di sapere. Ci sono stati uomini che hanno, più degli altri voluto approfondire e scoprire
e sono diventati grandi per la loro dedizione e competenza, che hanno saputo diffondere e condividere il
loro sapere. Grazie a loro a chiunque voglia avvicinarsi alla malacologia, basta consultare i libri, le
pubblicazioni per nutrire quella grande passione che ci coinvolge. Ma chi sono questi uomini, studiosi,
scienziati, naturalisti, da dove vengono, come vivono, quali le loro opere, i loro viaggi e le scoperte? Un
breve viaggio attraverso le loro vite, un modesto omaggio alle loro grandi capacità, un ringraziamento per il
sudore versato sopra un microscopio: ecco a voi coloro che grazie a Dio hanno voluto scrivere libri sulle
conchiglie.
Maria Amato
Note legali:
© 2011 Tutti i diritti riservati - All rights reserved
Maria Amato
A.N.M. - Associazione Naturalistica Malachia
è permessa la distribuzione gratuita della pubblicazione purchè in edizione integrale e senza alcuna
modifica e non per motivi commerciali. Per tutti gli altri casi è necessaria l'autorizzazione scritta dell'autore.
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Carl Nilsson Linnaeus (1707- 1778)
Carl Nilsson Linnaeus nacque il 23 maggio del 1707 in una fattoria a
Stenbrohult nella provincia di Smaland (sud della Svezia, contea di
Kronoberg), da Nils Ingemarsson, contadino e appassionato giardiniere, e
Christina Broderson, figlia del locale pastore protestante. Alla morte del
suocero, quando il piccolo Carl aveva solo 18 mesi, Nils ereditò la carica
di pastore luterano e assunse la guida religiosa della comunità. Il padre di
Carl era interessato alla botanica, tanto da adottare come cognome,
all'inizio degli studi in teologia, "Linnaeus" ovvero la latinizzazione della
parola dialettale lind (tiglio) traendo spunto da un grosso tiglio situato nei
pressi della sua casa natale. Questa stessa scelta era stata fatta
precedentemente da due fratelli della nonna paterna di Linneo, quando
dovettero intraprendere gli studi per diventare sacerdoti. La pianta di tiglio
è tutt'oggi in Vittaryd, Smaland, seppur in cattive condizioni. Anche Carl, per il quale era prevista una carriera
ecclesiastica, sviluppò fin dall'infanzia un grande interesse per la botanica e per i nomi delle piante, al contrario non
mostrò nessun interesse e nessuna attitudine per il sacerdozio tanto che il suo insegnante di scienze nonché medico
locale, Johann Rothman, convinse suo padre a fargli frequentare l'università di Lund.
Nel 1727 si iscrisse così all'Università dove iniziò lo studio della medicina, ma molto probabilmente il suo vero
interesse era quello di studiare le sostanze mediche usate a quei tempi, la stragrande maggioranza dalle quali era
costituita da vegetali. L'anno successivo (1728) si trasferì all'Università di Uppsala, la migliore della Svezia, dove
divenne studente di Olaus Rudbeck . Linneo passò la maggior parte del suo tempo a raccogliere e a studiare vari tipi di
piante. Già dal 1730 iniziò a prendere forma il suo metodo di classificazione tassonomica. Ancora studente, giunto alla
convinzione che gli organi riproduttivi delle piante, ovvero le parti del fiore (petali, stami e pistilli) potessero essere
utilizzati come base per la loro classificazione, scrisse un breve trattato sull'argomento, Preludia Sponsaliorum
Plantarum ("Nozze delle piante"), che gli fece ottenere ancora durante gli studi la posizione di docente presso il
giardino botanico. Ciò gli procurò, purtroppo, anche una condanna: poiché ebbe l'imprudenza di basare la
classificazione su quello che osò chiamare "il sistema sessuale" delle piante, esaminando i loro "organi riproduttivi".
Ebbene, per questo ebbe una denuncia dallo stato svedese per "immoralità" e la condanna della Comunità luterana per
"sospetto di libertinismo".
Nel 1731 l'Accademia delle Scienze di Uppsala finanziò la sua spedizione in Lapponia, in quanto Linneo era in
ristrettezze economiche. Scrisse il resoconto della sua spedizione etnografica e botanica nell'opera Lachesis lapponica
(pubblicata postuma nel 1811); nel 1734 organizzò un'altra spedizione nella Svezia centrale. I risultati scientifici furono
illustrati nell'opera Flora Lapponica Exhibens Plantas per Lapponiam Crescentes, secundum Systema Sexuale
Collectas in Itinere Impensis[1] (1737).
Nel 1735 si trasferì in Olanda e terminò i suoi studi di medicina all'università di Harderwijk. Successivamente però si
iscrisse anche all'università di Leiden per continuare i propri studi. In questa fase della sua vita la sua reputazione di
botanico era già ampia ed affermata.
Nel 1738 tornò in Svezia dove iniziò a esercitare la professione di medico, dedicandosi principalmente alla cura della
sifilide. Nel 1739 fu uno dei fondatori dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze. Nello stesso anno sposò Sara
Morea, figlia di un medico.
Due anni dopo, nel 1741, ottenne una cattedra presso la facoltà di medicina all'università di Uppsala ma l'anno
successivo la scambiò con la cattedra di botanica, dietetica e materia medica (che conservò fino alla morte). A Uppsala
restaurò il giardino botanico, disponendo le piante secondo il suo ordine di classificazione. Linneo continuò a
organizzare spedizioni in tutto il mondo, con il fine di scoprire e classificare tutti gli esseri viventi e i minerali della
Terra. Molti dei suoi studenti presero parte alle spedizioni ed alcuni addirittura perirono durante i viaggi.
Nel 1751 Linneo pubblicò "Philosophia botanica", opera che esercitò una grande influenza su molti suoi contemporanei,
dove si affermava che le specie, create in forma eterna e immutabile secondo un progetto divino, erano spontaneamente
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disposte in un sistema naturale che si prestava alla classificazione. Dimostrò che le piante si riproducono sessualmente e
stabilì i nomi delle parti dei fiori. Creò uno schema tassonomico suddiviso in cinque categorie: varietà, specie, genere,
ordine e classe. La definizione e l'introduzione nel 1753 della nomenclatura binomiale nel sistema di classificazione
delle piante e degli animali, nel quale ogni animale e ogni pianta sono indicati con due nomi latini: il primo riferito al
genere, il secondo alla specie, fu il merito maggiore dello svedese.
Nel 1758 acquistò l'azienda di Hammarby dove creò un modesto museo destinato ad accogliere la sua collezione
privata. Nel 1761 il re Adolfo Federico di Svezia gli conferì un titolo nobiliare a seguito del quale Linneo convertì il suo
nome in Carl von Linné. I suoi ultimi anni di vita furono caratterizzati da un crescente pessimismo e dalla depressione;
nel 1774 fu colpito da una serie di piccoli infarti e morì nel 1778.
A Linneo si deve la definizione e l'introduzione nel 1735 della nomenclatura binomiale, basata sul modello aristotelico
di definizione mediante genere prossimo e differenza specifica, nel sistema di classificazione delle piante e degli
animali. Con questo metodo tassonomico (concepito poco più di un secolo prima da Bauhin) a ciascun organismo sono
attribuiti due nomi (in origine in latino): il primo si riferisce al Genere di appartenenza dell'organismo stesso ed è
uguale per tutte le specie che condividono alcuni caratteri principali (nomen genericum); il secondo termine, che è
spesso descrittivo, designa la Specie propriamente detta (nome triviale o nome specifico). La portata dell’innovazione
fu enorme; precedentemente alla nomenclatura binomiale il sistema di nomenclatura era semplicemente basato su
un'estesa descrizione di ogni pianta, in latino, per i caratteri distintivi ritenuti di rilievo, in modo del tutto arbitrario, da
ogni classificatore.
Linneo era molto religioso e credeva che studiando ciò che Dio aveva creato fosse possibile comprendere la saggezza
divina. A suo parere lo studio della natura rivelerebbe l'ordine divino della creazione di Dio, e il lavoro del naturalista
era quello di costruire una "classificazione naturale" per rilevare quest'ordine nell'universo. Si rileva, quindi, che il
pensiero del naturalista era di tipo fissista, come poi quello di Cuvier elaborato nella sua teoria delle catastrofi, in
contrasto con la nascita delle teorie evoluzionistiche.
Dopo la morte di suo figlio, chiamato anche lui Carl, la moglie e le figlie vendettero la sua biblioteca, i suoi manoscritti
e le sue collezioni di storia naturale al naturalista britannico Sir James Edward Smith che fondò la Società Linneana di
Londra.
OPERE
Linneo pubblicò la prima edizione del Systema Naturae all'inizio della sua permanenza triennale nei Paesi Bassi (1735
1738). Come consueto per la letteratura scientifica del tempo, il libro fu pubblicato in latino. L'opera descrive a grandi
linee le idee dell'autore circa la classificazione gerarchica del mondo naturale, dividendolo nel regno animale (Regnum
animale), nel regno vegetale (Regnum vegetabile) e nel regno minerale (Regnum lapideum).
Tra il 1735 e il 1770 l'opera fu pubblicata in tredici edizioni. Il titolo dell'opera rimase invariato nelle sue tredici
edizioni, con qualche variazione nel sottotitolo fino alla decima edizione.
Il titolo integrale (con sottotitolo) della decima edizione, considerata quella di riferimento, è Systema Naturae per
Regna Tria Naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis,
ovvero, in italiano: Sistema della Natura attraverso i Tre Regni della Natura, secondo le classi, gli ordini, i generi e le
specie, con caratteristiche, differenze, sinonimi, luoghi.
Nel libro, la classificazione del regno vegetale non fu una classificazione spontanea, ma di convenienza: essa seguì il
nuovo sistema sessuale di Linneo dove le specie con lo stesso numero di stami erano considerate nello stesso gruppo.
Linneo credeva di star classificando la creazione di Dio e non stava cercando di esporre relazioni evolutive. I nomi poco
pratici usati fino ad allora, come per esempio Physalis annua ramosissima, ramis angulosis glabris, foliis dentatoserratis, furono sostituiti con brevi e adesso familiari "binomi", formati dal nome generico seguito da un epiteto
specifico - nell'esempio dato, Physalis angulata. Questi binomi servirono come modello di riferimento per la
nomenclatura delle specie. I taxa superiori vennero costruiti e organizzati in modo semplice e ordinato. Sebbene il
sistema, noto al giorno d'oggi come nomenclatura binomiale, fosse stato sviluppato da Gaspard Bauhin e Johann Bauhin
quasi 200 anni prima, Linnaeus fu il primo ad usarlo coerentemente in tutta l'opera, anche nei generi monospecifici, e si
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può dire che lo ha reso popolare in tutta la comunità scientifica. La classificazione degli animali fu più spontanea. Ad
esempio, gli esseri umani furono, fin da principio, posti insieme con altri primati (come Anthropomorpha).
Nel 1758, al momento della sua decima edizione, l'opera classificava 4.400 specie di animali e 7.700 specie di piante.
Inoltre, come l'opera progrediva, lui faceva dei cambiamenti: nella prima edizione le balene vennero erroneamente
classificate come pesci; nella decima edizione, pubblicata nel 1758, le balene furono spostate nel gruppo dei
mammiferi. In questa stessa edizione, introdusse l'utilizzo di due nomi parziali (vedi nomenclatura binomiale) per le
specie animali, qualcosa ha fatto per le specie vegetali (vedi nomenclatura botanica) nella pubblicazione di Species
Plantarum del 1753.
Visto il successo dell'opera, Carl von Linné continuò a pubblicare
nuove edizioni aggiornate e ampliate. Dalle 11 pagine della prima
edizione, pubblicata nei Paesi Bassi nel 1735, il libro crebbe fino a
raggiungere le 3000 pagine della tredicesima e ultima edizione,
pubblicata in Svezia nel 1770.
Opere:
• Systema Naturae, sive, Regna Tria Naturae systematice
proposita per classes, ordines, genera, & species. Rotterdam,[3] editore
Theodorum Haak, tipografia Joannis Wilhelmi de Groot, 1735. pp 11.
Prima edizione.
• Systema Naturae a quoTtria Naturæ Regna, classi secundum,
Ordines, generi, specie, proponuntur systematice. - Pp [1-2], 1-80.
Linneo, C. 1740. Stockholmiæ. Seconda edizione.
• Caroli systema Linnaei natvrae, sive Regna tria natvrae
systematice proposita per classi, Ordines, et generi specie - Pp [1a
Linneo, Systema Naturae, copertina della 1 edizione.
8], 1-70, [1]. Halle 1740. (Gebauer). Terza edizione.
• Systema Naturae a quo proponuntur Naturæ Regna classi secundum tria, Ordines, generi e specie. Quarta
Editio emendata ab auctore & aucta. Accesserunt nomina Gallica. - Pp j-xxvj [= 1-26], [1], 1-108. Parisiis
1744. (David.) Quarta edizione.
•
Caroli Linnæi systema natvræ in qvo natvræ regna tria, le classi secvndvm, Ordines, generi, specie,
systematice proponvntvr. Recvsvm et societatis, qvæ impensas contvlit, accomodatvm vsvi. Editio altera
avctior et emendatior. - Pp 1-88. Halæ Magdebvrgicæ 1747. Quinta edizione.
•
Systema Naturæ sistens Regna Tria Naturæ, in classes et ordines, genera et species redacta tabulisque æneis
illustrata . Holmiae, Impensis Godofr. Kiesewetteri, Stoccolma 1748. 1 volume. Sesta edizione.
•
Systema Naturae sistens Naturæ tria regna, nelle classi di et ordines, generi specie et redacta tabulisque
illustrata æneis. Secundum emendatam sextam Stockholmiensem & editionem auctam. - Pp [A], [1-5], 1-224,
[1-22], tab. I-VIII [= 1-8]. 1748 Lipsiae. Settima edizione
• Caroli Linnæi Indelning i Ort-Riket, efter Systema Naturae, på Swenska öfwersatt af Johan J. Haartman. - Pp
[1-12], 1-136, [1-8]. Stoccolma 1753. Ottava edizione
• Systema Naturae sistens tria Naturæ regna nelle classi di et ordines, genera et specie redacta, illustrata
tabulisque æneis. Accedunt vocabula gallica. Editio auctior multo & emendatior. - Pp [1-7], 1-227, [1-19],
tab. I-VIII [= 1-8]. Lugduni Batavorum. Leiden 1756. Nona edizione
•
Systema Naturae per Regna Tria Naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus,
differentiis, synonymis, locis. Stoccolma, Imprensis Laurentii Salvii, Stoccolma 1758. Decima edizione Vol.1.
•
Systema Naturae per regna tria Naturae, classi secundum, Ordines, generi, specie, characteribus cum,
differentiis, synonymis, locis. Tomus II. Editio Decima, reformata. - Pp [1-4], 825-1.384. Holmiæ.
Stoccolma 1759. Decima edizione Vol.2
• Systema natvrae per regna tria natvrae, classi secvndvm, Ordines, generi, specie, characteribvs CVM,
differentiis, synonymis, locis. est Tomvs I. Praefactvs Ioachimvs Ioannes Langivs. Ad decimam reformatam
editionem Holmiensem. - Pp [1-8], 1-824. Halae Magdebvrgicae. Halle 1760. Undicesima edizione.
• Systema Naturae per Regna Tria Naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus,
differentiis, synonymis, locis. Holmiae, Imprensis Laurentii Salvii, Stoccolma 1766. Dodicesima edizione
Vol.1.
• Systema Naturae, Tom. I. Pars II. Editio duodecima reformata. - Pp 533-1327, [1-37]. Stoccolma 1767.
Dodicesima edizione Vol.2.Systema Naturae per regna tria Naturae, classi secundum, Ordines, generi, specie,
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cum characteribus & differentiis. Tomus III. - Pp 1-236, [10-20], tab. I-III [= 1-3]. Holmiæ. Stoccolma
1768. Dodicesima edizione Vol.3.
Systema Naturae per Regna Tria Naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus,
differentiis, synonymis, locis. 1770. 6 volumi, pp 3000. Tredicesima edizione.
Bibliotheca botanica 1736
Fundamenta botanica 1736
Genera plantarum 1737
Flora Lapponica 1737
Hortus Cliffortianus 1737
Classes plantarum, 1738
Flora svecica 1745
Fauna svecica 1746
Hortus upsaliensis 1748
Amoenitates academicae (7 volumi) 1749-69
Philosophia botanica 1750
Species Plantarum. Exhibentes plantas rite cognitas, ad genera relatas, cum differentiis specificis, nominibus
trivialibus, synonymis selectis, locis natalibus, secundum systema sexuale digestas, prima edizione, pp. 1200,
+ XXXI. Stoccolma, Imprensis Laurentius Salvius, 1753.
Fungus melitensis, 1755
Mantissa plantarum 1767
Lachesis Lapponica (Edizione postuma del manoscritto sul viaggio in Lapponia) 1811
LINK
http://it.wikipedia.org/wiki/Linneohttp://linnaeus.sourceforge.net/
http://www.scricciolo.com/linnaeus.htm
http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=en%7Cit&u=http://en.wikipedia.org/wiki/Systema_Naturae
http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/Documenti.nsf/0/66342b3c61fbc998c12572d8004290c4/$FILE/ATTM
30G6/Le_parole_di_Linneo.pdf
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I Sowerby, una dinastia di
naturalisti
James Sowerby (1757- 1822)
Il capostipite
James Sowerby è stato un illustratore e naturalista inglese, coltivò la
sua passione per le scienze naturali, botanica, mineralogia, geologia, paleontologia, malacologia e micologia
dipingendo centinaia di tavole descrittive, l'uso di colori vivaci e testi accessibili erano destinati a far raggiungere ad
un pubblico sempre più ampio, opere di storia naturale. Nacque il 21 marzo 1757, al n. 2 di Bolt-in-Passage Tun, Fleet
Street, nella città di Londra e morì dall'altra parte del fiume Tamigi, al n. 2-3 Mead Place , Lambeth, il 25 ottobre 1822.
James era il figlio di John Sowerby, un lapidario, e sua moglie Arabella Goodspeed. Suo padre morì quando il fratello
maggiore era ancora troppo giovane per portare avanti l'azienda di famiglia, che era in declino. Studiò arte alla Royal
Academy di Londra e fu apprendista presso Richard Wright. Durante gli studi presso la Royal Academy, James incontrò
e fece amicizia con un compagno, Robert De Carle che lo invitò nella sua casa di Norwich, dove Sowerby incontrò sua
sorella più piccola Anne Brettingham De Carle. I due furono subito molto attratti l'uno dall'altro e, a tempo debito, si
sposarono. Nel 1786 si trasferì nella casa in Mead Place, un regalo del padre della sposa. La casa apparentemente
sopravvisse fino al bombardamento di Londra durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal matrimonio con Anne
Brettingham De Carle ebbe tre figli: James De Carle Sowerby (1787-1871), George Brettingham Sowerby I (1788-1854)
e Charles Edward Sowerby (1795-1842), che contribuirono a continuare il lavoro cominciato dal padre con
l'illustrazione della storia naturale. Uno dei primi incarichi per Sowerby fu quello di realizzare le piastre per la
monografia “Geranologia” del botanico L'Hértier de Brutelle e dei suoi due successivi lavori. In seguito Sowerby
venne contattato da William Curtis (1746-1799), botanico e noto autore del magnifico Londinensis Flora, or Plates and
Descriptions of such Plants as Grow Wild in the Environs of London (Londra 1777-1798). Curtis gli insegnò il modo
migliore per descrivere le piante e i loro fiori. James colorò a mano molte delle tavole di questa pubblicazione, che fu
descritto come "insuperabile nella storia dell'illustrazione botanica", e fece le incisioni su rame per un certo numero di
essi. Copie di questo lavoro sono oggi rare.
I primi numeri del primo giornale botanico inglese, The Botanical Magazine, contenevano settanta dei suoi disegni.
Nel 1790 James Sowerby iniziò la prima delle sue opere illustrate, con le descrizioni fornite da Sir James E. Smith sulla
botanica di Inghilterra, English Botany; or Coloured Figures of British Plants, with their Essential Characters, Synonyms
and Places of Growth, rilasciato in parti in più di 23 anni , fu terminata nel 1813. Questo lavoro, considerato il suo più
importante, è completo composto da 36 volumi con 2.592 stampe a colori dipinti a mano, e gli valse il soprannome di
Sowerby's Botany. Grazie alla cura che Sowerby mise nel descrivere con accuratezza i soggetti rappresentati, in
contrasto con le analoghe opere di quel tempo, non solo permise a una grande fetta di pubblico di avvicinarsi alla
storia naturale, ma anche di ottenere l’apprezzamento e i consensi dei ricercatori.
La seconda pubblicazione più importante di Sowerby fu Mineral Conchology of Great Britain, or Coloured Figures and
Descriptions of those Remains of Testaceous Animals, or Shells which have been Preserved at Various Times, and
Depths in the Earth (Londra l812-1846), è in realtà un lavoro di paleontologia sugli invertebrati fossili (termini che non
erano ancora usati ai giorni di Sowerby) nel quale registrò per la prima volta, molti fossili indice che si trovano in
Inghilterra. Questa pubblicazione garantì a Sowerby le credenziali come un serio studioso di scienze geologiche. Anche
questo lavoro, fu pubblicato in parti, nell’arco di 34 anni (le parti finali furono prodotte dai figli James De Carle
Sowerby e George Brettingham Sowerby), e si componeva di 650 tavole a colori, ognuna con una descrizione, raccolte
in sette volumi.
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Ha pubblicato due importanti opere illustrate in mineralogia : the British Mineralogy (1804 - 1817) e come
supplemento ad esso Exotic Mineralogy (1811 - 1820).
The British Mineralogy: Or Coloured Figures Intended to Elucidate the Mineralogy of Great Britain è completo di 550
tavole colorate a mano di minerali e rocce, tutti, presumibilmente, eseguito su rame da James Sowerby, e ciascuno
accompagnato da una descrizione del soggetto dipinto.
Molti geologi e scienziati donarono a Sowerby numerosi campioni di piante, minerali, funghi, quadrupedi, uccelli,
insetti, tutti provenienti dalla Gran Bretagna, circa 500 esemplari. Questo spinse Sowerby ad aggiungere una stanza
sul retro della sua abitazione per adibirla a museo che vide la visita del Presidente della Royal Society, Joseph Banks e
di Charles Francis Greville. Fra i campioni della mostra c’era
anche il primo meteorite trovato nello Yorkshire nel 1795.
OPERE
• James Sowerby - Flora Luxuriens Or The Florist's
Delight. London, 1789-1791
• Sibthrop 's Flora Graeca , 10 voll. 1806-1840
• Sowerby fornisce le piastre in rame per la stampa
del libro di Curtis Londinensis Flora, or Plates and
Descriptions of such Plants as Grow Wild in the Environs of
London
• English Botany or, Coloured Figures of British
Plants, with their Essential Characters, Synonyms and
Places of Growth, con descrizioni fornite da Sir James E.
Smith, è un lavoro fatto nell’arco di 23 anni fino al suo
completamento nel 1813. Questo lavoro è stato pubblicato
in 36 volumi con 2.592 incisioni a mano. Ha anche
pubblicato Exotic Botanica nel 1804.
• Coloured figures of English fungi or mushrooms, 4
vols. pubblicati tra il 1789 e 1791
• A Specimen of the Botany of New Holland scritto
da James Edward Smith e illustrato da James Sowerby, è
stato pubblicato da Sowerby tra il 1793 e il 1795,
diventando la prima monografia sulla Flora d'Australia .
• Mineral Conchology of Great Britain
• British Mineralogy: Or Coloured figures intended to
elucidate the mineralogy of Great Britain (R. Taylor and co.,
London) è stata pubblicata in parti e tra il 1802 1817 (R.
Taylor e co., Londra).
• Exotic Mineralogy: Or Coloured Figures of Foreign
Minerals, come supplemento al British Mineralogy (1811),
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per includere i campioni americani.
A New Elucidation of Colours, Original Prismatic and Material
Familiar Lessons on Mineralogy and Geology
Link
http://www.lhconklin.com/bio/publications/sowerby.htm
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:James_Sowerby.jpg
http://bibliodyssey.blogspot.com/2007/11/mineral-conchology-of-great-britain.html
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La famiglia Sowerby
I membri della famiglia Sowerby sono stati prolifici autori e illustratori per lo studio dei molluschi. George Brettingham
Sowerby (1788-1854) (Sowerby I) naturalista, illustratore e malacologo britannico era figlio di James Sowerby, insieme
al fratello James De Carle Sowerby continuò il lavoro del padre sulle conchiglie fossili, completando la pubblicazione
della seconda parte di Mineral Conchology of Great Britain. George pubblicò la prima delle sue circa 50 opere sui
molluschi nel 1825, Cataloguing the collection of a British earl. Il più importante tra i suoi lavori fu Thesaurus
Conchyliorum in cinque volumi con 234 tavole illustrate. Iniziata da George I e suo figlio George Brettingham Sowerby
(1812-1884) (Sowerby II) nel 1842, fu terminata da George II e suo figlio George Brettingham Sowerby (1843-1884)
(Sowerby III) circa 45 anni dopo. Il lavoro comprende anche i contributi di altri ricercatori. George II e George III
divennero a loro volta esperti naturalisti, illustrando e scrivendo le proprie opere sulle conchiglie. A partire da James, i
tre Georges e un paio di cugini, i Sowerbys hanno contribuito con circa 5000 nuovi nomi alla letteratura dei molluschi.
George Brettingham Sowerby II (1812-1884)
James De Carle Sowerby (1787-1871)
Bibliografia:
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A Conchological Manual (1839)
Thesaurus Conchyliorum, Or, Monographs of Genera of Shells V. 3 Text (1866)
Illustrated Index of British Shells : Containing Figures of All the Recent Species, With Names And Other
Information (1859)
Marine Shells of South Africa
Marine Shells of South Africa: a Catalogue of All the Known Species
Appendix to Marine Shells of South Africa : a Catalogue of All the Known Species : With References to Figures
in Various Works, Descriptions of New Species, And Figures of Such As Are New, Little Known, Or Hitherto
Unfigured
Malacostraca Podophthalmata Britanniae, Or, Descriptions of Such British Species of the Linnean Genus
Cancer As Have Their Eyes Elevated On Footstalks
Monograph of the Genus Tellina
Conchologia Iconica, Or, Illustrations of the Shells of Molluscous Animals
Link
http://www.florilegius.com/gallery/main.php?g2_itemId=7094
http://www.vannarotolo.it/GALLERIES/Past_Malacologists/Sowerby_II.htm
http://www.qwiki.com/q/#!/George_Brettingham_Sowerby_I
http://www.georgeglazer.com/archives/prints/animals/sowerby.html
http://www.redhousecollection.com/catalog/Sowerby_Shell_Prints-47-1.html
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Gérard Paul Deshayes (1795 – 1875)
Geologo e paleontologo francese, nacque a Nancy il 13 maggio 1795, morì a Boran sur Oise il 9 giugno 1875. Il padre
era professore di fisica sperimentale all’ l'école centrale du département de la Meurthe.
Deshayes studiò medicina a Strasburgo, e poi prese la laurea di Bachelier ès Lettres a Parigi nel 1821, ma abbandonò la
professione medica per dedicarsi alla storia naturale. Seguì le lezioni di Lamarck a Parigi . Per qualche tempo diede
lezioni private su geologia e, successivamente, divenne docente di storia naturale del Museum d'Histoire Naturelle di
Parigi.
Si distinse per le sue ricerche sui molluschi fossili e viventi del bacino di Parigi e di altre aree del Terziario. I suoi studi
sulle relazioni dei fossili con le specie recenti lo ha portato già nel 1829 ad arrivare a conclusioni in qualche modo
simili a quelle raggiunte da Lyell .
Fu uno dei fondatori della Société Géologique de France . Nel 1839 iniziò la pubblicazione del suo Traité de
élémentaire conchyliologie , l'ultima parte del quale non è stato rilasciato fino al 1858. Nello stesso anno (1839) andò in
Algeria per il governo francese, e trascorse tre anni effettuando esplorazioni in quel paese. La sua opera principale fu
Mollusques de l'Algérie, ed è stato rilasciata (incompleto) nel 1848.
Nel 1870 gli fu assegnata la Wollaston Medal della Geological Society of London.
Opere
•
Description des coquilles fossiles des
environs de Paris (2 vols. and atlas, 18241837)
•
Description de coquilles
caractéristiques des terrains.– Paris: F. G.
Levrault, 1831.– 264 pp., 14 pls.
•
Mollusques. In: Saint-Hilaire G.,
Deshayes G., Saint-Vincent B., Saint-Vincent
B. Expédition scientifique de Morée. Section
des sciences physiques. Tome III. Première
partie. Zoologie. Première section.– Animaux
vertébrés, mollusques et polypies.– ParisStrasbourg: F. G. Levrault., 1832.– p. 81-203,
pls. 18-26.
•
Traité élémentaire de conchyliologie
avec les applications de cette science à la
geologie.
o
(1839-1853). Premiere Partie Introduction. (part 1 - Introduction)
o
(1843-1850). Seconde Partie Conchiféres dimyaires (Part 2)
o
(1839-1853). Explication des
planches. (Explanation of plates)
o
(1839-1857). Atlas. (Atlas of plates)
•
Description des animaux sans
vertèbres découverts dans le bassin de Paris (3
vols. and atlas, 1856-1866)
•
Catalogue des mollusques de l'île de
la Reunion (1863).
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Link
http://en.wikipedia.org/wiki/G%C3%A9rard_Paul_Deshayes
http://fr.wikipedia.org/wiki/G%C3%A9rard_Paul_Deshayes
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Alcide Dessalines d'Orbigny
(1802 – 1857)
Alcide Charles Victor Marie Dessalines d'Orbigny
Nacque a Couëron il 6 settembre 1802 , morì a soli 55
anni dopo un anno di malattia nella piccola città di
Pierrefitte-sur-Seine, vicino Parigi il 30 giugno 1857,
dove la sua tomba si può ancora vedere. Naturalista
francese fu il fondatore della micropaleontologia e
diede contributi importanti in molti settori, tra cui
zoologia (compresa Malacologia), paleontologia,
geologia, archeologia e antropologia.
Alcide nacque in una famiglia di viaggiatori e amanti
delle scienze naturali. Il padre Charles-Marie, impiegato
in marina come medico e naturalista dilettante,
trasmise al figlio l'entusiasmo per la biologia, la
zoologia e la botanica. Nel 1820, la famiglia si trasferì a
La Rochelle; in questa città culturalmente attiva e sul
mare Alcide avrebbe trovato tutti i mezzi per coltivare i
propri interessi studiando la fauna marina.
La sua prima passione furono gli animali microscopici
che egli stesso denominò foraminiferi. La sua prima opera, su questo argomento, viene oggi considerata il
fondamento della moderna scienza della micropaleontologia; tra l'altro, in essa descriveva oltre mille specie
di foraminiferi, ponendo le basi su cui si fonda tutt'ora la loro classificazione.
L'opera sui foraminiferi destò l'interesse di importanti scienziati dell'epoca, in particolare il geologo Pierre
Louis Antoine Cordier (1777-1861) e Georges Cuvier, e valse ad Alcide un ingaggio da parte del Museo di
Storia Naturale di Parigi. In tutta la sua vita come seguace di Cuvier, avrebbe seguito le sue teorie rispetto al
lamarckismo, d'Orbigny respingeva l'evoluzione e credeva invece nella creazione. Con i fondi del museo,
egli partì per una missione che dal 1826 al 1833 lo vide toccare Brasile, Argentina, Paraguay, Cile, Perù e
Bolivia e tornò in Francia, con un enorme collezione di oltre 10.000 campioni. In queste regioni, già
esplorate da altri celebri naturalisti (per esempio Alexander von Humboldt e Aimé Bonpland), Alcide fece
nuove scoperte, pubblicando per il Museo numerosi articoli di botanica, zoologia, geografia, geologia ed
etnografia. Descrisse una parte delle sue scoperte in La Relation du Voyage dans l'Amérique Méridionale
pendant les Annes 1826 à 1833 (Parigi, 1824-1847), in 90 fascicoli. Charles Darwin, suo contemporaneo,
chiamò quest’opera "uno dei grandi monumenti della scienza del secolo". d’Orbigny ebbe numerose
interazioni con Darwin, per esempio assegnò il nome comune di Rea Darwin all’uccello Sudamericano Rhea
pennata.
Nella sua carriera ottenne numerosi riconoscimenti onorifici, tra cui Cavaliere de l'Ordre royal de la Légion
d'honneur, presidente della Société géologique de France (1843), ufficiale della Legion d'onore della
Repubblica di Bolivia, cavaliere dell'Ordine di San Wladimir di Russia.
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Al suo ritorno in Francia, Alcide iniziò anche a specializzarsi in paleontologia e stratigrafia. Nel 1840,
d'Orbigny iniziò la descrizione metodica dei fossili francesi pubblicando La Paléontologie Française (8 voll).
Nel 1849 pubblicò Prodrome de Paléontologie Stratigraphique , in cui descrisse quasi 18.000 specie fossili,
con confronti stratigrafici tra le ere geologiche.
Nel 1853 aprì una sezione paleontologica e divenne professore di paleontologia presso il Muséum National
d'Histoire Naturelle di Parigi, pubblicando Cours élémentaire de Paléontologie et de Géologie relativo a
paleontologia e zoologia collegate alla stratigrafia. La cattedra di paleontologia fu creata soprattutto in suo
onore.
Egli descrisse per primo le ere geologiche e definì i numerosi strati geologici, dividendo gli strati fossiliferi in
sei periodi (terrains) e ventisette stadi (étages), la maggior parte ancora oggi in uso come cronostratigrafica
di riferimento quali Toarciano, Calloviano, Oxfordiano, Kimmeridgiano, Aptiano , Albiano e Cenomaniano.
Oltre ad aver fondato la micropaleontologia, d'Orbigny lasciò attraverso la sua opera un immenso corpus di
conoscenze scientifiche in una quantità di settori. Attraverso la micropaleontologia applicata ai
foraminiferi, fornì importanti indicazioni sui cambiamenti climatici della Terra in epoca preistorica. Fu un
precursore della biogeografia e formulò la prima ipotesi di scala geologica dei tempi. Nei suoi viaggi
classificò oltre 100.000 specie. Con le sue osservazioni nei campi della stratigrafia e della
micropaleontologia contribuì sia alla tecnica della ricerca del petrolio che alla costruzione del tunnel sotto
la Manica. Infine, le opere scritte sul Sudamerica sono ricche di indicazioni antropologiche ed etnologiche.
I più di 100.000 esemplari della Collezione d'Orbigny furono venduti dalla sua vedova, nel luglio 1858 per la
somma di 55.000 franchi. Questi sono stati catalogati da M. Hupé e sono ora conservati in gran parte nel
'Salle d'Orbigny' al primo piano della 'Galerie d'Anatomie Comparée et de Paléontologie' alla Muséum
National d'Histoire Naturelle a Parigi. Il busto di d'Orbigny è tra quelli di paleontologi famosi ornamento
all'esterno della galleria sul lato ovest).
Particolarmente importanti sono le ricerche di d'Orbigny's sui briozoi, otto opere apparse tra il 1841 e il
1854. Le sue descrizioni sono state pubblicate prima nel La Relation du Voyage dans l'Amérique
Méridionale in cui descrisse 46 specie di briozoi moderne del Pacifico e delle coste atlantiche del Sud
America. In questo lavoro furono descritti anche due nuovi generi, Cyclostome fasciculipora e Ctenostome
terebripora e la prima descrizione per Escharina torquata , più tardi rinominata subtorquata , che è la
specie tipo Cheilostomi Watersipora .
Pubblicò un breve documento nella Revue et Magasin de Zoologie Pure et Appliquée dove venivano
descritti 27 nuovi generi di briozoi fossili, tra cui alcune forme paleozoiche. Il Prodrome de Paléontologie
Stratigraphique elenca 184 nuove specie e 5 nuovi generi di briozoi, minuziosamente descritti. L’altra sua
opera Terrain Crétacé con 1191 pagine di testo e più 201 tavole, descrive circa 900 specie. D'Orbigny
introdusse in questo lavoro 170 nuovi generi, 97 dei quali sono ciclostomi e 73 cheilostomi. Terrain Crétacé
deve ancora essere superato, almeno in termini di dimensioni, come monografia sui briozoi del Cretaceo,
nonostante i 150 anni trascorsi dalla sua pubblicazione.
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Opere
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•
•
La Relation du Voyage dans l'Amérique Méridionale pendant les Annes 1826 à 1833 (Parigi, 18241847)
La Paléontologie Française (8 voll) 1840
Prodrome de Paléontologie Stratigraphique 1849
Dictionnaire Universel d’Histore Naturelle 1849
Cours élémentaire de Paléontologie et de Géologie 1853
Link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Alcide_Dessalines_d'Orbigny
http://en.wikipedia.org/wiki/Alcide_d'Orbigny
http://www.nhm.ac.uk/research-curation/research/projects/dorbigny/dOrbhistory.html
http://adventures-of-the-blackgang.tumblr.com/post/2437687828/sea-shells-dictionnaire-universel-dhistore-naturelle-18
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Jean-Baptiste de Lamarck
(1744-1829)
Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet cavaliere di Lamarck nacque
a Bazentin-le-Petit, Piccardia, Francia settentrionale, il 1º agosto
1744 e morì a Parigi il 18 dicembre 1829. Era l’undicesimo figlio in
una famiglia aristocratica ma povera. Tradizionalmente i membri
maschi della famiglia Lamarck servivano nell'esercito francese
infatti il fratello maggiore di Lamarck fu ucciso in combattimento
durante l'assedio di Bergen-op-Zoom, e altri due fratelli erano in
servizio quando Lamarck era ancora un bambino, ma cedendo al
desiderio del padre, egli entrò in un collegio gesuita ad Amiens nel
1750. Fu un biologo, zoologo e botanico francese. Coniò verso la fine del XVIII secolo il termine "biologia"
ed elaborò il Lamarckismo, ovvero la teoria sulla eredità dei caratteri acquisiti. Dopo la morte del padre nel
1760, si comprò un cavallo e raggiunse l'esercito francese che in quel momento era in Germania.
Partecipò alla Guerra di Pomerania con la Prussia nell'armata al comando del duca de Broglie mostrato
grande coraggio sul campo di battaglia e fu promosso ufficiale sul posto con la nomina a Luogotenente. Si
ritirò dall'esercito dopo essere stato ferito nel 1766 e fu inviato a Parigi per essere curato. Stabilitosi a
Monaco lesse il suo primo libro di botanica Traité des Plantes usuelles di James Francis Chomel. Rientrato a
Parigi con una pensione di soli 400 franchi all'anno, Lamarck decise di esercitare una professione, cominciò
studiare medicina, e contemporaneamente lavorava in una banca per mantenersi. Studiò medicina per
quattro anni, ma era interessato alla botanica, soprattutto dopo le sue visite al Jardin du Roi , e divenne
allievo di Bernard de Jussieu, un importante naturalista francese e trascorse dieci anni a studiare la flora
francese. Si dedicò inoltre allo studio della biologia e della meteorologia, conseguì la laurea in Scienze
Biologiche, specializzandosi in Zoologia e Botanica all'Università di Parigi nel 1774. Terminati gli studi, nel
1778 pubblicò il primo di tre volumi del catalogo descrittivo La flore française, compilato con un nuovo
metodo da lui introdotto. L'8 agosto 1778, Lamarck sposò Marie Anne Rosalie Delaporte. Nel 1779
Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon, uno dei migliori scienziati francesi del tempo lo aiutò a diventare
membro dell'Accademia Francese delle Scienze e nel 1781 botanico reale. Viaggiò attraverso l'Europa come
accompagnatore del figlio di Georges-Louis Leclerc. Nei suoi due anni di viaggio, Lamarck raccolse piante
rare che non erano disponibili nel Giardino Reale, e anche altri campioni di storia naturale. Il 22 aprile 1781
nacque il suo primo figlio André al quale fece da padrino il suo collega André Thouin. Il 7 gennaio 1786,
nacque il suo secondo figlio, Antoine e Laurent de Jussieu , nipote di Bernardo de Jussieu, gli fece da
padrino. Il 21 aprile dell'anno successivo nacque Charles René,il terzo figlio, René Louiche Desfontaines , un
professore di botanica presso il Giardino Reale e la sorella maggiore di Lamarck, Marie Charlotte Pelagie De
Monet furono i padrini. Nel 1788, il successore di Buffon, sovrintendente del Giardino Reale, CharlesClaude Flahaut de la Billaderie, conte d'Angiviller , diede la carica di custode del erbario del Giardino Reale a
Lamarck, con uno stipendio annuo di 1000 franchi. Nel 1788 ottenne la nomina alla cattedra di Botanica e
nel 1793, quando fu fondato il Muséum national d'Histoire naturelle, Lamarck fu nominato professore di
zoologia con uno stipendio di quasi 2500 franchi all'anno. Nel 1790, al culmine della Rivoluzione francese,
Lamarck cambiò il nome del Jardin du Roi in Jardin des Plantes , un nome che non implicava una stretta
associazione con il re Luigi XVI . Nel frattempo sua moglie diede alla luce altri tre figli prima di morire il 27
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settembre 1792. L'anno seguente, il 9 ottobre, si risposò con Charlotte Reverdy, che era 30 anni più giovane
di lui. Il 26 settembre 1794, Lamarck fu nominato Segretario dell'Assemblea dei docenti per il museo. Nel
1797, la sua seconda moglie Charlotte morì, e l'anno successivo si sposò ancora una volta con Julie Mallet,
che morì nel 1819. Durante i suoi primi sei anni come professore, Lamarck pubblicò, nel 1798, un lavoro
sull'influenza della luna sull’ atmosfera terrestre. Egli cominciò come un essenzialista che credeva
nell’immutabilità delle specie, tuttavia, dopo aver lavorato sui molluschi della zona di Parigi, crebbe in lui la
convinzione che col passare del tempo si verifica la trasmutazione o il cambiamento nella natura di una
specie. A tal proposito, egli si propose di sviluppare una teoria e l'11 maggio 1800, si presentò in una
conferenza al Muséum national d'histoire naturelle in cui delineava il suo primo sviluppo di nuove idee
sull'evoluzione.
Nel 1801, pubblicò Système des animaux sans vertèbres, un lavoro importante sulla classificazione degli
invertebrati. In questo lavoro, introdusse le definizioni di gruppi naturali tra gli invertebrati. Egli ha separato
echinodermi , aracnidi, crostacei e anellidi dal vecchio taxon per i vermi conosciuto come Vermes. Lamarck
fu il primo a separare aracnidi e crostacei dagli insetti. Grazie a questo è ricordato, almeno in malacologia,
come tassonomo di statura considerevole.
Nel 1802 sostituì Al Diderot e D'Alembert alla redazione della grande Enciclopedie methodique dove usò il
termine da lui coniato “biologia” per la prima volta nel suo senso moderno. Lo stesso anno pubblicò anche
Hydrogéologie. In questo lavoro sosteneva che le correnti globali tendono a scorrere da est ad ovest, ed
erodono i continenti sui loro confini orientali, il materiale eroso viene trasportato e si deposita ai confini
occidentali. Così i continenti marciano costantemente verso ovest. In quell'anno, pubblicò anche
Recherches sur l'Organisation des Corps Vivants , nel quale egli trattò la sua teoria sull'evoluzione. Egli
credeva che tutta la vita è stata organizzata in una catena verticale, che partiva per gradi dalle forme di vita
più basse a quelle più alte, dimostrando così un percorso di evoluzione progressiva in natura.
A lui si devono il riordinamento, le divisioni e le suddivisioni degli animali. Con la pubblicazione nel 1809
dell'opera Philosophie zoologique, Lamarck giunse alla conclusione che gli organismi, così come si
presentavano, fossero il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione
delle condizioni ambientali.
Durante l'arco della sua vita Lamarck divenne controverso, attacco la teoria sulla chimica proposta da
Lavoisier. Nel suo lavoro, Lamarck aveva preferito una teoria tradizionale sulla base di quattro elementi.
Egli entrò anche in conflitto con l’ampiamente rispettato paleontologo Georges Cuvier, che non era un
sostenitore dell’evoluzionismo. Secondo Bowler, Cuvier ridicolizzò la teoria di Lamarck sulla trasformazione
e difese la fissità delle specie. Cuvier era chiaramente ostile alle attuali teorie sulla sfumatura materialistica
della trasformazione, ma non ne consegue necessariamente che egli considerava l’origine delle specie
soprannaturale; sicuramente lui è stato attento ad usare un linguaggio neutro per indicare le cause delle
origini di nuove forme di vita, e anche dell'uomo. Lamarck gradualmente divenne cieco poco prima di
morire. Quando morì, la sua famiglia era così povera che i libri e il contenuto della sua casa furono venduti
all'asta per poter seppellire il suo corpo. Dopo la sua morte, Cuvier continuò a denigrare Lamarck.
In epoca moderna, Lamarck è principalmente ricordato per una teoria della ereditarietà dei caratteri
acquisiti, chiamata successione morbida o lamarckismo. Nel tentativo di dare una spiegazione a quella che
era una prima teoria evoluzionista, egli basò la sua teoria su tre idee:
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•
La grande varietà di viventi: Lamarck riteneva che poche specie fossero riuscite a mutare nel corso
degli anni.
•
L'uso e il non uso degli arti: secondo Lamarck, le specie avevano con il tempo sviluppato gli organi
del loro corpo che permettevano di sopravvivere e di adattarsi all'ambiente. Per spiegare questa idea
ricorse all'esempio delle giraffe: in un primo momento, secondo Lamarck, sarebbero esistite solo giraffe
con il collo corto; queste ultime, per lo sforzo fatto per arrivare ai rami più alti, sarebbero poi riuscite a
sviluppare collo e zampe anteriori e quindi ad avere organi adatti alle circostanze.
•
L'ereditarietà dei caratteri acquisiti: Lamarck credeva che le specie tramandassero i caratteri
acquisiti (il collo e le zampe più lunghi nel caso delle giraffe) ai discendenti.
La teoria evoluzionista successiva ha abbandonato la teoria lamarckiana, soprattutto per quanto riguarda
l'ereditarietà dei caratteri acquisiti: è ormai appurato che le mutazioni somatiche (che riguardano cioè il
corpo) non si possono trasmettere ereditariamente, perché esse non intervengono sul patrimonio genetico
dell'individuo che sarà poi trasmesso alla progenie. Tuttavia, gli ultimi studi sul citoplasma, sulla clonazione
somatica riproduttiva nei mammiferi e sui citoplasti universali stanno dimostrando che tale teoria,
contrariamente a quanto era stato ritenuto in precedenza, è integrabile in alcune sue parti con quella della
selezione naturale del biologo inglese Charles Darwin (che era tra l'altro un estimatore di Lamarck).
Nonostante ciò, Lamarck rimane il primo scienziato a propugnare una teoria evoluzionista che affermasse la
mutazione delle specie nel corso del tempo (idea che sarà poi condivisa da Darwin). In questo modo infatti
Lamarck portava la biologia fuori dal creazionismo e fondava una prospettiva dinamica della storia della
natura.
Opere
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La flore française
Encyclopédie methodique
Philosophie zoologique 1809
Système des animaux sans vertebre 1801
Hydrogéologie 1802
Recherches sur l'Organisation des Corps Vivants 1801
Histoire naturelle des animaux sans vertèbres, présentant les particuliers et généraux caractères
de ces animaux 1815-1822
Link
http://en.wikipedia.org/wiki/Jean-Baptiste_Lamarck
http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Baptiste_de_Lamarck
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Rodolfo Amando Philippi (1808-1904)
Rodolfo Amando (o Rudolph Amandus) Philippi, primogenito di
Johann Wilhelm Eberhard Philippi e di Maria Anna Krumwiede ,
nacque a Charlottenburg in Germania il 14 settembre 1808 e morì a
Santiago del Cile il 23 luglio 1904 a 96 anni, fu Naturalista,
paleontologo e zoologo.
A dieci anni fu mandato a Yverdòn in Svizzera con suo fratello
minore a studiare dal filosofo Pestalozzi, dove comincia a
sviluppare la sua passione attraverso l’osservazione diretta della
natura. Tornato in Germania entrò all’Università di Berlino, dove si
Laureò con lode con un lavoro sui Ditteri. Nel 1833 si laureò in
Medicina e Chirurgia. Per problemi di salute si recò diverse volte in
Italia (1830-1831, 1838-1840) accompagnato da sua moglie
Carolina. A Napoli nacque il suo primo di dieci figli Federico, che
divenne suo collaboratore e discepolo, e qui realizzo il suo primo lavoro di Malacologia del Mediterraneo e
sulla Geologia dell’italia, con il quale si fece conoscere dalla comunità scientifica europea ricevendo
riconoscimenti sia dal governo italiano che da quello tedesco. Collaborò a riviste scientifiche e nel 1836
pubblicò un lavoro sui molluschi della Sicilia, che gli portò il riconoscimento del re di Prussia Federico
Guglielmo III con la concessione della medaglia d’oro.
In Germania fu professore alla cattedra di Storia Naturale al Liceo Industriale di Kessel. Partecipò alla
rivoluzione del 1848, ma a causa delle sue ideologie liberali, fu perseguitato e costretto a lasciare la sua
patria e con l’aiuto di suo fratello Bernhard Eunom Philippi, il 20 luglio 1851 si imbarcò ad Hamburgo
raggiungendo il 4 dicembre Valparaiso. Bernhard Eunom Philippi morì prematuramente per mano degli
indigeni di Punta Arenas. Per Philippi cominciarono anni dedicati allo studio della natura cilena. Dopo aver
fatto tappa in varie zone del territorio cileno, tra cui il Deserto di Atacama nella zona della colonizzazione
tedesca, arrivò a Valdivia e al Lago Llanquihue, esplorando insieme ai suoi amici scienziati Carl Ochsenius e
Guglielmo Döll. Nella citta di Valdivia nel 1852, ebbe la nomina di rettore del Liceo de Hombres. Il 10
ottobre 1853, l’ Universidad de Chile, riconoscendo il suo valore nello sviluppo scientifico, gli concesse
l’incarico di professore di Botanica e Zoologia ed ebbe il compito di disegnare e costruire un giardino
botanico. Lo stesso governo cileno gli conferì l’incarico di Direttore del Museo Nacional de Historia Natural,
dove collaborò regolarmente con Christian Ludwig Landbeck. Philippi ebbe un’accoglienza così buona che
fece trasferire in Cile anche sua moglie con i bambini come pure la sua intera biblioteca e tutta la sua
collezione scientifica. Nel 1866 l’Instituto Nacional lo nominò professore di Storia Naturale. Alla sua morte
suo figlio Federico successe alla sua cattedra e alla direzione del Museo.
A Valdivia esiste tutt’oggi il Museo de la Exploraciòn Rodulfo A. Philippi che contiene parte dei suoi scritti e
dei suoi lavori di ricerca.
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Opere
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Philippi RA (1836). Molluscorum Enumeratio Siciliae viventium cum tum in tertiaria fossilium Tellure,
quae in Suo observavit itinere. Vol. 1 .
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Philippi RA (1844). Molluscorum Enumeratio Siciliae viventium cum tum in tertiaria fossilium Tellure,
quae in Suo observavit itinere. Vol. 2
Link
http://es.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_Amando_Philippi
http://www.fundacionphilippi.cl/fundacion/PHILIPPI.html
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Tommaso Allery Di Maria, marchese di Monterosato
(1841-1927)
Nacque a Palermo nel 27 Giugno 1841 e vi
morì nel 1° Marzo 1927. Sostenuto negli studi
naturalistici dalla famiglia, divenne studioso
insigne della malacofauna del Mediterraneo.
Si distinse come il più autorevole tra gli
specialisti italiani del settore del XIX secolo e
fu apprezzato dagli studiosi di malacologia di
tutto il mondo. Monterosato si concentrò
prevalentemente
alla
malacofauna
Mediterranea. In questo fu all’avanguardia
per l'epoca in cui, piuttosto che di
Mediterraneo, si parlava solo di Sicilia, o di
Puglia, Liguria, etc. e questo anche per ovvi
motivi geo-storici. Il primo a concepire il
Mediterraneo come un tutto unico e a
dedicarvi una monografia fu il Weinkauff.
Data la sua ritrosia alla ricerca sul campo,
raccolse un notevole quantitativo di campioni
da studiare grazie alla collaborazione con altri studiosi. Durante i suoi numerosi viaggi in Italia ed all’estero,
tenne costanti contatti con i più famosi malacologi dell’epoca. La sua produzione scientifica fu di notevole
importanza, in particolare descrisse numerose nuove specie, enumerò le conchiglie mediterranee e studiò i
giacimenti fossili quaternari di Ficarazzi e del Monte Pellegrino. Quanto raccolse e collezionò di fossile o di
Atlantico venne usato sempre come materiale di confronto ai fini di definire meglio le peculiarità della
malacofauna Mediterranea. E su questa aveva una biblioteca che si può dire praticamente completa.
Questa sua specializzazione gli permise di raggiungere vette di analisi sconosciute a contemporanei.
La sua collezione è attualmente conservata, ancora nelle cassettiere originali, presso il Museo Civico di
Storia Naturale di Roma e fa parte della Collezione Malacologica del Museo Zoologico. È da annoverare tra
le più importanti raccolte storiche di maggior prestigio di conchiglie marine mediterranee in istituzioni
pubbliche, italiane ed estere, collezione di riferimento soprattutto per gli studiosi che si occupano di
malacologia sistematica. Questa collezione è il risultato di oltre sessant'anni di ricerca, tra la seconda metà
dell'Ottocento e gli anni venti del secolo scorso, di raccolta intensiva, di frequenti viaggi in Italia e all'estero,
dai quali il marchese riportava importante materiale donato dai suoi numerosi corrispondenti, di scambi e
acquisti. Egli fu particolarmente interessato alle "microconchiglie", conchiglie di piccolissime dimensioni, al
cui studio sistematico si dedicò con passione, creando molti nomi per specie ancora non descritte. Come
scrisse il malacologo inglese Tomlin, nel necrologio del marchese, più piccola era la conchiglia da lui
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esaminata, più esatta e attendibile ne risultava l'identificazione. È per questo che nella sua collezione sono
presenti numerose e sottili provette in vetro, contenti minuscoli esemplari, talora di taglia inferiore al
millimetro, le cui caratteristiche essere rilevabili solo con un microscopio stereoscopico.
Opere
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Conchiglie del Mediterraneo 1881
Conchiglie littorali mediterranee 1883
Conchiologia - Nota intorno ai Donax del Mediterraneo 1889
Conchiglie delle profondità del mare di Palermo 1890
Molluschi fossili quaternarii di S.Flavia 1891
Nota intorno ai Pectunculus dei mari d'Europa 1892
Conchiglie terrestri viventi e fossili di Monte Pellegrino 1894
Note intorno alle Najadi siciliane 1896
Articolo sulle Auriculidae, Assiminidae e Truncatellidae dei mari d'Europa 1906
Articolo sul Pecten opercularis e sue forme 1906
Nota sull'Arca Noae 1916
Link
http://www.catalogomultimediale.unina.it/?p=466
http://www.sim-online.it/risorse/monterosato/testi/foto.htm
http://www.museodizoologia.it/conservazione/collezioni/collezioni-malacologiche
http://www.sim-online.it/area.php?idarea=26
http://www.sim-online.it/risorse/monterosato/testi/eredita.htm
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Georges Leopold Chretien Frédéric Dagobert,
Barone di Cuvier (1769-1832)
Nacque a Montbéliard (in tedesco Mömpelgard nella regione di Württemberg in Germania, una comunità
francofona nelle montagne del Giura, a quel tempo non sotto la
giurisdizione francese, ma sotto quella del Duca di Württemberg) il
23 agosto 1769, con il nome di Georg Kuefer. Suo padre era un
ufficiale in congedo a stipendio ridotto appartenente ad una famiglia
protestante che era emigrata dai monti del Giura, sul confine francosvizzero, a causa delle persecuzioni religiose.
Fin da giovane dimostrò una discreta inclinazione verso
l'investigazione dei fenomeni naturali, facendosi notare per il suo
attaccamento allo studio e la sua notevole memoria.
Dopo aver trascorso quattro anni (1784-1788) alla Accademia
Caroliniana di Stoccarda fondata dal duca di Württemberg, studiando
e laureandosi in Scienze Biologiche, nel periodo della Rivoluzione
francese accettò l'incarico di tutore presso la famiglia del Conte d'Héricy in Normandia, che aveva
l'abitudine di trascorrere l'estate vicino a Fécamp e ottenne una posizione all'interno del governo locale.
Qui cominciò a crearsi una reputazione da naturalista e fece amicizia con A. H. Tessier, di professione
agricoltore, che a quell'epoca viveva a Fécamp e che raccomandò Cuvier presso i propri amici a Parigi.
Grazie a Tessier, dopo un periodo di corrispondenza con il noto naturalista Etienne Geoffroy Saint-Hilaire
Cuvier fu invitato da quest’ultimo ad andare a Parigi. Nel 1795 venne nominato assistente del professore di
anatomia comparata al Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi. Nello stesso anno venne fondato
l'Institut de France e Cuvier ne venne eletto membro e diventò prima professore di zoologia e poi di
anatomia animale.
Nel 1796 iniziò ad insegnare all'École Centrale du Pantheon e, in occasione dell'inaugurazione dell'Institut
de France nell'aprile dello stesso anno, lesse in pubblico il suo primo saggio di paleontologia, che fu in
seguito pubblicato, nel 1800, con il titolo Mémoires sur les espèces d'éléphants vivants et fossiles.
Nel 1798 venne pubblicato il suo primo lavoro come autore, il Tableau élémentaire de l'Histoire naturelle
des animaux, un compendio del suo corso di lezioni alla École du Pantheon, che può essere considerato
come il fondamento e la prima esposizione della sua classificazione scientifica del regno animale.
Nel 1799 subentrò a L. J. M. Daubenton come professore di storia naturale nel Collège de France e, l'anno
successivo, pubblicò le Leçons d'anatomie comparée, divenuto poi un classico dell'anatomia comparata.
Nella sua realizzazione venne assistito da André Marie Constant Duméril nei primi due volumi, e da Georges
Louis Duvernoy nei successivi tre.
Nel 1802 Cuvier divenne professore titolare al Jardin des Plantes, e lo stesso anno venne nominato
commissario dell'Institut de France per accompagnare gli ispettori generali della pubblica istruzione. Con
questa carica visitò il sud della Francia; ma, all'inizio del 1803, venne nominato segretario a vita dell'Institut
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de France nel dipartimento delle scienze fisiche e biologiche, e, pertanto, dovette abbandonare l'incarico di
commissario e rientrare a Parigi.
Da questo momento in avanti si dedicò specialmente a tre settori di ricerca: il primo riguardante la
struttura e la classificazione dei Molluschi, il secondo l'anatomia comparata e la classificazione sistematica
dei Pesci e il terzo i fossili di Mammiferi e Rettili. Si occupò secondariamente anche dell'osteologia delle
forme viventi facenti parte degli stessi gruppi.
Iniziò a scrivere saggi sui Molluschi fin dal 1792, ma la maggior parte dei suoi lavori su questo argomento
vennero pubblicati negli Annales du museum tra il 1802 e il 1815; essi vennero in seguito raccolti nelle
Mémoires pour l'ervir de l'histoire et a l'anatomie des mollusques, pubblicate in un unico volume a Parigi nel
1817.
Per quanto riguarda i Pesci, le ricerche di Cuvier in collaborazione con Achille Valenciennes, iniziate nel
1801, culminarono nella pubblicazione tra il 1828 e il 1831, della Histoire naturelle des poissons, contenente
le descrizioni di 5000 specie di pesci.
Per quanto concerne le ricerche sulla paleontologia dei Mammiferi, si può tranquillamente affermare che
essa venne praticamente creata e definita da Cuvier.
Egli pubblicò un gran numero di scritti concernenti questo settore di ricerca: parte di essi riguardava
l'analisi delle ossa di animali estinti, altra parte descriveva i risultati di osservazioni di scheletri di animali
viventi, esaminati soprattutto nell'ottica di fare luce sulle affinità strutturali con le forme fossili.
Nel secondo gruppo di scritti va sicuramente collocato un buon numero di trattati sull'osteologia del
Rhinoceros indicus, del tapiro, dell'Hyrax capensis, dell'ippopotamo, del bradipo, del lamantino, etc.
Al primo gruppo va ascritto un numero persino maggiore di saggi riguardanti i mammiferi estinti ritrovati
negli strati dell'Eocene di Montmartre, le specie fossili di ippopotamo, il Didelphys gypsorum, il Megalonyx,
il Megatherium, la iena delle caverne, lo pterodattilo, il Palaeotherium, le specie estinte di rinoceronte,
l'orso delle caverne, il mastodonte, le specie estinte di elefante, le specie fossili di lamantino e di foca, le
forme fossili di coccodrilli, cheloni, pesci, uccelli, etc.
I risultati delle principali ricerche paleontologiche e geologiche di Cuvier vennero alla fine resi pubblici in
due opere disitnte. La prima è la famosa Recherches sur les ossements fossiles de quadrupedes, pubblicata a
Parigi nel 1812, con edizioni successive nel 1821 e nel 1825; la seconda è il suo Discours sur les revolutions
de la surface du globe, pubblicato a Parigi nel 1825.
Ma nessuna delle sue opere ottenne un così alto riconoscimento come il suo Regne animal distribué d'après
son organisation, la cui prima edizione fu pubblicata in quattro volumi in ottavo nel 1817, la seconda in
cinque volumi tra il 1829 e il 1830. In questo lavoro Cuvier raccolse i risultati di tutte le sue precedenti
ricerche sulla struttura degli animali viventi ed estinti. Tutta l'attività di ricerca è ascrivibile allo stesso
Cuvier, ad eccezione della parte sugli Insetti, dove fu assistito dall'amico Pierre André Latreille.
Nel 1821, Cuvier fece ciò che poi venne definito il suo "Dictum temerario": egli affermò che molto
probabilmente non sarebbero più state scoperte nuove specie di animali. Invece molte scoperte di questo
tipo sono state effettuate dall'affermazione di Cuvier ad oggi.
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Dopo che Napoleone prese il potere, lo nominò Ispettore Generale della Pubblica Educazione e Consigliere
di Stato. Rimase Consigliere di Stato anche durante le monarchie dei tre re seguenti: Cuvier dunque visse
durante tre governi diversi (rivoluzione, governo napoleonico e monarchia) senza trarne danni.
Oltre alle sue attività di ricerca nel campo della zoologia e della paleontologia, Cuvier lavorò molto come
segretario a vita dell'Institut de France e, in generale, come ufficiale legato alla educazione pubblica; molto
del suo lavoro venne in seguito pubblicato. In conseguenza di ciò, nel 1808, egli venne incaricato da
Napoleone Bonaparte di dirigere il consiglio della Università Imperiale e, con questo ruolo, presiedette
(negli anni 1809, 1811 e 1813) alcune commissioni incaricate di esaminare lo stato delle strutture educative
di alto livello nei distretti al di là delle Alpi e del Reno che erano stati annessi alla Francia, e di riferire circa
la loro possibile affiliazione all'università centrale. Cuvier pubblicò tre rapporti distinti su questo
argomento.
Sempre come segretario a vita dell'Institut de France, egli non soltanto elaborò un discreto numero di
éloges historiques sui membri deceduti dell'Accademia delle Scienze di Parigi, ma fu anche autore di alcuni
resoconti sulla storia della fisica e delle scienze naturali, il più importante dei quali fu il Rapport historique
sur le progrès des sciences physiques depuis 1789, pubblicato nel 1810.
Prima della caduta di Napoleone (1814) Cuvier venne ammesso al Consiglio di Stato, e la sua posizione
rimase tale anche in seguito alla restaurazione dei Borboni. Egli venne eletto rettore dell'università e con
questa carica, ricoprì ad interim la funzione di presidente del Consiglio della Pubblica Istruzione, mentre,
contemporaneamente, come luterano, fu soprintendente della Facoltà di Teologia Protestante.
Nel 1826 venne nominato gran ufficiale della Légion d'Honneur; nel 1831 venne innalzato da Luigi Filippo di
Francia al rango di pari di Francia e, in seguito, nominato presidente del Consiglio di Stato. All'inizio del
1832 Cuvier venne nominato Ministro degli Interni, ma morì a Parigi il 13 maggio dello stesso anno dopo
una breve malattia.
Cuvier non credeva nell’evoluzione degli organismi, qualsiasi modifica all’anatomia di un organismo lo
avrebbe reso incapace di sopravvivere. Studiò i gatti e ibis mummificati che Geoffrey aveva portato dall’
invasione napoleonica dell'Egitto, e dimostrò che non erano diversi dai loro omologhi viventi. Cuvier usò
questo per sostenere la sua affermazione che forme di vita non si evolvono nel tempo. Alcuni scienziati
credevano che i fossili fossero i resti di animali ormai estinti, altri invece sostenevano che Dio non poteva
aver creato delle forme di vita per poi spazzarle via e quindi in qualche parte ancora inesplorata del pianeta
queste sopravvivevano. Si ipotizzò che i Mammut di cui si erano ritrovati i resti, vivessero ancora nei deserti
americani. Cuvier con i suoi approfonditi studi sull’anatomia dimostrò non solo che l’Elefante indiano è una
specie diversa da quella africana ma che entrambi non avevano nulla a che fare con i Mammut. Cuvier in
contrapposizione con Jean-Baptiste Lamarck fu il fondatore teoria delle catastrofi. La Terra è un pianeta
molto vecchio e nella sua lunga storia era possibile che ci fossero state delle catastrofi naturali periodiche
che avessero spazzato via alcune specie lasciandone altre che avrebbero poi ripopolato il mondo.
Cuvier possedeva una delle menti più geniali della storia. Quasi da solo, ha fondato la paleontologia dei
vertebrati come disciplina scientifica e ha creato il metodo comparativo della biologia degli organismi.
Aveva una leggendaria abilità di ricostruire gli organismi da frammenti fossili, e molte delle sue ricostruzioni
si sono rivelate sorprendentemente accurate, basando le sue ricostruzioni sulla sua profonda conoscenza
dell’anatomia comparata degli organismi viventi.
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Opere
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Tableau élémentaire de l'Histoire naturelle des animaux, 1798
Mémoires sur les espèces d'éléphants vivants et fossiles, 1800
Leçons d'anatomie comparée, 1800-1805
Rapport historique sur le progrès des sciences physiques depuis 1789, 1810
Recherches sur les ossements fossiles de quadrupedes, 1812
Mémoires pour l'ervir de l'histoire et a l'anatomie des mollusques, 1817
Regne animal distribué d'après son organisation, 1815-1817
Discours sur les revolutions de la surface du globe, 1825
Histoire naturelle des poissons, 1828-1831
Link
http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_Cuvier
http://www.liceofoscarini.it/studenti/c2003/evoluzione/Ipertesto/cuvier.html
http://www.ucmp.berkeley.edu/history/cuvier.html
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Giovanni Battista Brocchi
(1772-1826)
Naturalista e geologo italiano, nacque a Bassano del
Grappa nel 1772 e morì a Khartum (Sudan) nel 1826,
durante una spedizione scientifica. Viene definito come il
padre della Malacologia fossile italiana e la sua opera
Conchigliologia fossile subappennina segna una pietra
miliare nella Paleontologia italiana.
Compiuti i primi studi nel paese di origine, studiò poi
giurisprudenza e teologia presso l’Università di Padova. I
suoi interessi principali furono però rivolti alle scienze
della natura, verso le quali diresse costantemente i propri
sforzi intellettuali. Abbracciò la vita ecclesiastica e fu
docente di Storia naturale al liceo di Brescia dal 1801 al
1808. In questo stesso anno, fu nominato ispettore delle
miniere del Regno d’Italia napoleonico, incarico che
mantenne fino al 1813 con lo scioglimento del Consiglio delle Miniere. Nel 1806 visitò le Prealpi bresciane,
Dipartimento del Mella, descrivendone le caratteristiche mineralogiche nel: Trattato mineralogico e
chimico sulle miniere di ferro del dipartimento del Mella (Brescia, 1806). Nel 1809 si recò nella miniera di
Viconago (Valmarchirolo - Valganna, Varese). Nel 1810 effettuò studi litologici e paleontologici in Val di
Fassa (esplorazione effettuata in compagnia del mineralista Marco Corniani degli Algarotti). Tra il 1811 e il
1812 effettuò un viaggio mineralogico e vulcanologico. Iniziò il 31 luglio da Milano alla volta dell’Italia
centrale da salse di Sassuolo, Barigazzo (località del Modenese), Firenze, dove visita alcune collezioni
mineralogiche, attraverso la Valdarno raggiunse il 28 di agosto la Valdarno inferiore, poi da Siena verso
Roma visitò la rocca di Radicofani e passò da Bolsena e Ronciglione. Raggiunta Roma, visitò i colli della città
partendo dal Campidoglio, il 29 settembre visitò la località detta Capo di Bove, mentre il 14 ottobre fu nei
pressi del lago di Nemi. Giunse a Napoli il 10 novembre, dove soggiornò fino al marzo dell’anno successivo,
effettuando diverse escursioni nelle aree limitrofe. Visitò Pompei ed Ercolano e ascese al Vesuvio (prima
ascesa dalla strada del Romitorio il 24 novembre). La seconda esplorazione sul Vesuvio è del 20 dicembre
1811. Durante questo periodo ispezionò anche i Campi Flegrei. Il 17 gennaio 1812 visitò i dintorni del lago
di Agnano, quindi alla volta dell’isola d’Ischia, il 21 gennaio 1812 effettuò un’escursione sulle pendici del
Monte Zaro. Alla fine del mese di marzo rientrò a Roma e, successivamente, visitò le allumiere di Tolfa. Il
dettagliato resoconto autografo del viaggio, effettuato tra il 1811 e il 1812, è conservato presso la
biblioteca civica di Bassano del Grappa: Brocchi G., Giornale del viaggio mineralogico per varj paesi
dell’Italia, manoscritto 31.A.20, Biblioteca Civica di Bassano del Grappa. Nel 1821 visitò anche Carnia e
Carinzia.
Oltre ad avere viaggiato in Italia, dal 1822 visitò l’Egitto su invito del viceré di quel paese, al fine di rilevare
miniere utili allo stato e progettarne lo scavo. Si recò quindi in Siria e, nel 1826, attraversando Senaar,
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rimase vittima dei disagi e del clima, morendo a Khartum. Non fu mai smentita l’ipotesi di un eventuale
assassinio.
Darwin si ispirò per la sua teoria trasformista alla “analogia di Brocchi”, secondo cui le nascite e le estinzioni
delle specie sono analoghe alla nascita e alla morte degli individui. Brocchi scriveva che una legge costante
e generale della natura sembrava aver fissato dall’origine il termine della loro durata e Le specie perivano
come gli individui. Charles Lyell, il maestro di Darwin, lesse la monografia di Brocchi Conchiologia fossile
subappennina prima di intraprendere lo studio delle formazioni del Terziario subappenninico.
In un’altra sua opera, Trattato mineralogico e chimico sulle miniere del Dipartimento del Mella,
Brocchi sostiene che le rocce e i minerali si formano ed evolvono secondo cause semplici e naturali, cioè
secondo le leggi ordinarie della fisica e della chimica. Egli scriveva che la natura, nella costruzione delle
montagne, ha messo in opera da sempre gli stessi materiali e si è generalmente servita degli stessi
ingredienti. Un piccolo numero di sostanze semplici ha dato origine a differenti specie costanti di minerali,
attraverso dei mescolamenti e multiple combinazioni. L’unità della natura, al di là dalle diversità strutturali
tra le montagne, era garantita dall’ipotesi fondamentale secondo cui si era prodotto in ogni luogo un
processo di cristallizzazione universale, un processo lento, graduale, uniforme, irreversibile. Una tesi in
contrasto con la posizione catastrofista di Cuvier e di Buckland.
Accanto all’evoluzione del Regno minerale Brocchi pone il fissismo, l’immobilità e la ripetizione dei tipi nei
Regni animali e vegetali; in essi “le specie tutte sono state modellate all’inizio, ciascuna conserva la propria
essenza, nessuna si trasforma in un’altra, e il loro numero non aumenta nel corso degli anni”. Brocchi,
similmente ai moralisti inglesi, pensava l’universo come un ordine sottoposto a leggi costanti e universali. In
un primo tempo rifiutò quindi il trasformismo delle specie. Questa posizione fissista si attenuò nel corso
degli anni, anche per la frequentazione scientifica di due naturalisti italiani, M. Rusconi e P. Configliachi,
vicini alle posizioni trasformiste di Lamarck, e così il suo pensiero si avvicinò a una forma di evoluzionismo
basata sull’influenza delle condizioni ambientali.
A 190 anni dalla sua morte l’Opera del Brocchi appare ancora oggi uno strumento valido e indispensabile
per lo studio delle stratigrafie e dei fossili degli Appennini.
Opere
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Trattato mineralogico e chimico sulle miniere di ferro del dipartimento del Mella, Brescia 1806.
Sulla miniera di piombo argentifero di Viconago, Dipartimento del Lario, «Giornale della Società
dell’Incoraggiamento delle Scienze e delle Arti, stabilita in Milano», tomo VIII, parte I, Milano 1809,
pp. 1-60.
Memoria mineralogica sopra la Valle di Fassa in Tirolo, Silvestri, Milano 1811.
Conchiologia fossile subappennina con osservazioni geologiche sugli Appennini e sul suolo
adiacente, Silvestri, Milano 1843, IIa ed., voll. 2 (Ia ed., Milano, Stamperia Reale, 1814)
Link
http://www.edizionisettepassi.com/Brocchi.htm
http://webspace.webring.com/people/rm/malacfoss/Bibliografia.htm
http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=97485
http://en.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista_Brocchi
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Constantine Samuel
Rafinesque-Schmaltz
(1783-1840)
Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz nacque a Galata, un
sobborgo di Costantinopoli (Istanbul), il 22 ottobre 1783 e morì a
Philadelphia, 18 settembre 1840. Fu biologo e archeologo
statunitense, ma di origine franco-tedesca. Personaggio dal
comportamento eccentrico e per tale motivo spesso non compreso
dai suoi contemporanei, alternava il suo interesse tra la zoologia, la
botanica, la malacologia, la meteorologia, la teoria dell'evoluzione e la
letteratura. Era un poliglotta.
Suo padre era un mercante francese di Marsiglia mentre sua madre
era di discendenza tedesca nata a Costantinopoli. L'anno seguente la
sua nascita la sua famiglia si trasferì in Francia ma durante i disordini della rivoluzione francese, il ragazzo fu
mandato a vivere con i parenti in Toscana.
Trascorse la sua giovinezza a Marsiglia e pur avendo ricevuto una scarsa istruzione (fu in gran parte
autodidatta), all'età di dodici anni già conosceva il latino e aveva impiantato un erbario. Le sue speranze di
una formazione universitaria in Svizzera vennero vanificate dalla riduzione del reddito della famiglia, dopo
che suo padre morì a Philadelphia nel 1793, di febbre gialla, contratta durante un viaggio commerciale in
Cina. Nel 1802, all'età di diciannove anni, Rafinesque soggiornò negli Stati Uniti a Philadelphia con suo
fratello, e viaggiò attraverso la Pennsylvania e Delaware dove fece la conoscenza di alcuni giovani botanici.
Nel 1805 tornò in Europa con la sua collezione di esemplari botanici e si stabilì a Palermo in Sicilia e vi
rimase per 10 anni. Qui si dedicò al commercio di piante medicinali e divenne così bravo nel commercio che
avrebbe potuto andare in pensione all'età di 25 e dedicarsi alla storia naturale. Continuò a raccogliere fiori
e si dedicò allo studio dei pesci, nominando molte specie. Pubblicò nel 1810 due opere di ittiologia:
Caratteri di Alcuni Nuovi Generi e Ittiologia Siciliana. Per un certo periodo Rafinesque lavorò anche come
segretario per il console americano. In Sicilia ebbe 2 figli con la sua compagna, Josephine Vacarro che non
poteva sposare legalmente, perché era un protestante mentre lei era una cattolica romana.
Nel 1815, la sua compagna lo lasciò e suo figlio (chiamato Linné in omaggio a Carl von Linné, il nome
svedese di Linneo) morì. Decise allora di ritornare negli Stati Uniti ma perdette la sua intera biblioteca
(cinquanta casse di libri) e tutta la sua collezione personale (fra cui 60 000 conchiglie) quando la nave che le
trasportava dall'Italia affondò al largo del Connecticut.
A New York, nel 1818, diventò membro fondatore del nuovo Lyceum of Natural History. A quella data,
aveva già descritto e denominato più di 250 nuove specie di vegetali e di animali. Lentamente ricreò la sua
collezione.
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Nel 1819, diventò professore di botanica alla Transylvania University a Lexington nel Kentucky. Vi insegnò
anche il francese e l'italiano. Descrisse tutte le specie nuove in cui si imbatteva e pubblicò Ichthyologia
Ohiensis nel 1820 sui pesci del fiume Ohio.
Pubblicò nel 1825 Neogenyton, che gli valse parecchie critiche da parte dei botanici che frequentava. Nella
primavera del 1826, fu obbligato a lasciare il suo posto all'università per ragioni non chiare (per alcuni
aveva un'avventura con la moglie del presidente dell'università, per altri, non svolgeva i corsi che gli erano
stati affidati).
Si trasferì a Philadelphia senza un impiego. Tenne dei corsi pubblici e pubblicò, per lo più a sue spese, delle
opere. Il suo libro Medical Flora, a manual of the Medical Botany of the United States of North America
(1828-1830) è senza dubbio la sua opera più famosa.
In Herbarium rafinesquianum, descrisse numerose nuove piante. Si interessò ugualmente alle collezioni
raccolte nel corso della spedizione Lewis e Clark. Descrisse pure parecchie specie nuove tra le quali il cane
della prateria (Cynomys ludovicianus), il topo dai piedi bianchi (Peromyscus leucopus), il cervo mulo
(Odocoileus hemionus).
Nei libri che pubblicò tra il 1836 e il 1838, presentò centinaia di nuovi generi e migliaia di nuove specie
delle principali regioni del mondo (si stima che sia l’autore di più di 6 700 taxa). La maggior parte di questi
nomi non sono stati accettati dalla comunità scientifica. Fu messo al bando dalla comunità scientifica per la
sua propensione a creare di sana pianta delle nuove specie. Per esempio, prendendo spunto da una lettera
dove Audubon gli descriveva un pesce e una tartaruga appartenente alla mitologia, Rafinesque ne trasse
subito due nuove specie. Quando i giornali scientifici americani rifiutarono di pubblicare i suoi articoli, lui li
fece uscire in un giornale regionale, il Kentucky Gazette o in due pubblicazioni che aveva fondato (Annals of
Nature, 1820, e Journal and Friend of Knowledge, 1832).
Ma a parte i suoi lavori fantasiosi (come il suo libro del 1819 sui serpenti marini), è l'autore di ottime opere
di storia naturale.
Rafinesque scoprì nell'abitazione di John James Audubon anche una specie sconosciuta di pipistrelli.
Sviluppò una sua propria versione della teoria dell'evoluzione. Nel 1836, creò un falso documento intitolato
Walam Olum, nel quale affermava di essere capace di tradurre gli scritti antichi dei nativi americani
Delaware o Lenape.
Morì di tumore allo stomaco non diagnosticato e fu sepolto nel cimitero di Ronaldson. Le sue collezioni
vennero disperse o distrutte. Nel 1924, i suoi presunti resti furono trasferiti alla Transylvania University per
ricevere una onorevole sepoltura.
Nel 1841, Thomas Nuttall gli dedicò il genere Rafinesquia (famiglia delle Asteraceae) che comprende due
specie.
Opere
1810 : Caratteri di Alcuni Nuovi Generi
1810 : Indice d'ittiologia siciliana; ossia, catalogo metodico dei nomi latini, italiani, e siciliani dei pesci, che si
rinvengono in Sicilia disposti secondo un metodo naturale e seguito da un'appendice che contiene la
descrizione de alcuni nuovi pesci siciliani. Messina: 1–70, 2 pls.
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1814 : Specchio delle scienze (Palermo).
1815 : Analyse de la nature, ou tableau de l'univers et des corps organisés (Palermo), nel quale tenta di
elaborare un uovo sistema di classificazione.
1817 : Florula ludoviciana.
1820 : Ichthyologia Ohiensis
1824: Ancient history, or Annals of Kentucky; with a survey of the ancient monuments of North America,
and a tabular view of the principal languages and primitive nations of the whole earth — Una copia in
formato digitale può essere consultata liberamente su Archive.org.
1825 : Neogenyton.
1828-1830 : Medical Flora, a manual of the Medical Botany of the United States of North America.
1832-1833 : Atlantic Journal and Friend of Knowledge (8 volumi).
1832 : A monograph of the fluviatile bivalve shells of the river Ohio — Una copia in formato digitale può
essere consultata liberamente su Archive.org.
1836 : A life of Travels.
1836 : The American nations; or, outlines of their general history, ancient and modern, including: the whole
history of the earth and mankind in the western hemisphere; the philosophy of American history; the
annals, traditions, civilization, lanuguages, &c., of all the American nations, tribes, empires, and states —
Una copia in formato digitale può essere consultata liberamente su Archive.org.
1836-1838 : New flora and botany of North America (4 volumi).
1838 : Alsographia americana.
1838 : Sylva tellurana. Mantis synopt. New genera and species of trees and shrubs of North America, and
other regions of the earth, omitted or mistaken by the botanical authors and compilers, or not properly
classified, now reduced by their natural affinities to the proper natural orders and tribes — Una copia in
formato digitale può essere consultata liberamente su Archive.org.
1838 : The ancient monuments of North and South America — Una copia in formato digitale può essere
consultata liberamente su Archive.org.
1840 : Autikon botanikon. Icones plantarum select. nov. vel rariorum, plerumque americana, interdum
african. europ. asiat. oceanic. — Una copia in formato digitale può essere consultata liberamente su
Archive.org.
Link
http://it.wikipedia.org/wiki/Constantine_Samuel_Rafinesque-Schmaltz
http://faculty.evansville.edu/ck6/bstud/rafin.html
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http://books.google.it/books?id=t385AAAAcAAJ&pg=PA242&lpg=PA242&dq=tavole+rafinesque&source=bl
&ots=K5N1JTWxUD&sig=_2bWNwvRI9NX1jxnIt_B9Jsy4sY&hl=it&ei=47SqTYSfLs_GswaemvGJCA&sa=X&oi=
book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CBoQ6AEwAQ#v=onepage&q=tavole%20rafinesque&f=false
Jacopo Marsigli - Annali di Storia Naturale – Tomo primo, Bologna 1829
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Benjamin Charles Marie
Payraudeau
(1798-1865)
Benjamin Charles Marie Payraudeau studiò con
Jean-Baptiste de Lamarck al Muséum National
d'Histoire Naturelle. Fu il primo zoologo a
compilare un inventario dell'isola di Corsica tra
il 1824 e il 1825 in cui segnalò 1.100 specie di
uccelli e invertebrati. In questa spedizione
scoprì il Gabbiano corso e la sottospecie
desmarestii del Marangone dal ciuffo,
descrivendoli nel Deux espèces Nouvelles
d'oiseaux, appartenant generi et aux Mouette
Cormoran pubblicato nella Revue Annales de
Sciences Naturelles (Paris, 1826, tome 8, p. 460465), così come 71 nuove specie tra i molluschi
marini e terrestri (di cui 32 attualmente valide).
Un’altra sua pubblicazione Catalogue descriptif
et méthodique des annélides et des mollusques
de l'île de Corse (Paris, 1826), con la descrizione
di 356 anellidi e molluschi, fu un lavoro di prima
classe che fu accolto dalla l'Académie des
Sciences e gli portò il riconoscimento dei suoi colleghi. Nel 1868 la sua intera collezione ornitologica (Musée
ornithologique Charles-Payraudeau) fu ereditata dalla Mairie de La Chaize-le-Vicomte in Vendée, e
comprende 2.000 specie, di cui 1.200 uccelli del Paleartico occidentale e 800 uccelli dal sud del mondo
(Africa equatoriale, Sud America, Australia, ecc.) e le 71 specie di molluschi marini e continentali scoperti da
Payraudeau.
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Opere
Deux espèces Nouvelles d'oiseaux, appartenant generi et aux
Mouette Cormoran 1826
Catalogue descriptif et méthodique des annélides et des
mollusques de l'île de Corse 1826
Link
http://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Payraudeau
http://www.lachaizelevicomte.fr/fr/information/6403/musee
-ornithologique-charles-payraudeau
http://abcd.ville-larochesuryon.fr/lrsy/node/1331
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Étienne Alexandre
Arnould Locard
(1841-1904)
Étienne Alexandre Arnould Locard nacque a
Lione l’ 8 dicembre 1841 e morì nel 1904,
fu un naturalista , malacologo e geologo
francese. È senza dubbio il più prolifico
malacologo francese della "Nouvelle École"
insieme a Jules René Bourguignat (18281892) il suo maestro. Ha descritto diverse
centinaia di specie soprattutto nei molluschi
d'acqua dolce ed Helix.
Strettamente legato al Museo di Storia
Naturale a Lione e al Dr. Louis Lortet (1838 1909), che lo dirigeva, ha scrisse un
dettagliato resoconto degli oggetti in
mostra nelle vetrine del Museo, intitolato
Muséum d'Histoire naturelle de Lyon, Guide
aux Collections de Zoologie, Géologie et Minéralogie.
Per molti anni riclassificò le collezioni Terver Angel Paulin (1798 - 1875) e Gaspard Louis André Michaud
(1795 - 1880) e conchiglie riportate dalle missioni in Medio Oriente dal Dr. Lortet. Questo portò alla
pubblicazione di varie opere come Malacologie lyonnaise d'après la collection de Terver e Malacologie des
lacs de Tibériade, d'Antioche et d'Homs en Syrie .
Locard era un uomo da museo, collezionava poco ma preferiva studiare e descrivere. Nel 1895 , ha
revisionato la raccolta di conchiglie di Draparnaud Jacques Philippe Raymond ( 1772 - 1804 ) depositata
presso il Musée impérial et royal d'histoire naturelle de Vienne e pubblicò Ipsa Draparnaudi Conchylia di
quasi 200 pagine.
Come geologo, si è interessato alla malacofauna dei terreni del Quaternario nelle vicinanze di Lione, le
questioni del polimorfismo delle specie e l'influenza dell'ambiente sulla specie. Neolamarckiano convinto e
positivista, questo gli permette di giustificare la creazione di un gran numero di specie, convinto come Jules
René Bourguignat che i molluschi sono gli esseri più suscettibili ad essere influenzati dai fattori ambientali.
Il suo Prodrome de la Malacologie française è un considerevole lavoro che riconosce oltre 1 200 specie e
Notices conchyliologiques, iniziato nel 1888, comprende non meno di 50 volumi.
Ha scritto anche un gran numero di biografie molto dettagliate di alcuni naturalisti del suo tempo come
Martial Étienne Mulsant ( 1797 - 1880 ), Gaspard Louis André Michaud , Angel Terver Paulin e ha scritto un
articolo storico, il Malacologistes lyonnais.
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Opere
1881-1890. Contributions à la Faune malacologique française. Ann. Soc. linn. Lyon et Ann. Soc. Hist. nat.
Agric. Arts utiles Lyon. con 15 memorie.
1884-1887. Matériaux pour servir à l'histoire de la Malacologie française. Bull. Soc. mal. Fr. Paris. con 7
memorie.
1888-1898. Notices conchyliologiques. L'Echange, Revue linnéenne, Lyon. Che raggruppa 50 mémoires.
1866. Monographie géologique du Mont-d'Or lyonnais et de ses dépendances. Lyon. In collaborazione con
Albert Falsan
1877. Malacologie lyonnaise, ou Description des Mollusques terrestres et aquatiques des environs de Lyon,
d'après la collection de M. A.P. Terver. Lyon.
1878. Note sur les migrations malacologiques aux environs de Lyon. Lyon.
1879. Description de la Faune malacologique des Terrains quaternaires des environs de Lyon. Lyon, 1 pl.
1881. Études sur les variations malacologiques d'après la Faune vivante et fossile de la partie centrale du
bassin du Rhône. Lyon, 2 vol.
1881. Catalogue des Mollusques terrestres et aquatiques du département de l'Ain. Lyon.
1882. Prodrome de Malacologie française, ou Catalogue général des Mollusques vivants de France. Lyon.
1883. Malacologie des lacs de Tibériade, d'Antioche et d'Homs en Syrie. Lyon, 4 pl.
1884. De la valeur des caractères spécifiques en Malacologie. Lyon.
Link
http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?whichpage=0,8&TOPIC_ID=134657&
http://fr.wikipedia.org/wiki/Arnould_Locard
http://www.stromboidea.de/?n=Species.AporrhaisPespelecani
http://openlibrary.org/books/OL23370581M/Turbinidæ
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Spiridon Brusina (1845-1909)
Spiridon (o Spiro ) Brusina nacque a Zara l’11 dicembre
1845 e morì a Zagabria il 21 maggio 1908. Fu malacologo,
paleontologo e zoologo, considerato uno dei padri
fondatori della biologia della Croazia.
Dopo gli studi a Vienna , divenne professore di zoologia a
Zagabria e diresse il Museo di Zoologia dal 1876 .
Nel tardo 1885 insieme a Oton Kučera e Gjuro Pilar,
partecipa alla fondazione della Società Croata di Scienze
Naturali a Zagabria e fu il suo primo presidente dal 18861898, oltre che editore del Journal Glasnik nel 1887 (la
stessa rivista nel 1972 divenne il celebre Periodicum
biologorum). Fu anche eletto membro della Accademia
jugoslava di Scienze e Arti fondata nel 1866 e per le sue
eccezionali scoperte scientifiche, anche di numerose altre
accademie nazionali, quali Zagabria, Budapest, Belgrado, Palermo, Philadelphia e Istanbul.
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
S’interessò particolarmente a fossili e molluschi. Condusse un ampio studio su molluschi provenienti da
Dalmazia, Slavonia e Croazia centrale. Pubblicò molte opere anche nel campo di ittiologia, ornitologia e
mammiferi. Nel 1894 organizzò la prima spedizione di ricerca in Adriatico lungo la costa est da Trieste a
Budva, con un importante studio scientifico dedicato alla fauna del mar Adriatico.
Fu regolarmente in contatto con molti zoologi stranieri famosi e partecipò a numerose conferenze
internazionali. Contribuì anche a pubblicizzare le idee di Darwin, entusiasta della sua teoria sull’evoluzione.
Opere
Brusina S. (1870). "Monographie der Gattungen Emmericia und Fossarulus ". Verhandlungen der kaiserlichköniglichen Zoologisch Botanischen-Gesellschaft in Wien 20 : 925-938.
Brusina S. (1886). "Ueber die Mollusken-Fauna-Ungarns Oesterreich". Mittheilungen des
Naturwissenschaftlichen für Steiermark Vereins 22 (1885): 29-56. Graz.
Brusina S. (1904). "Zur Rettung unserer Mollusken-Fauna". Nachrichtsblatt der Deutschen Gesellschaft
Malakozoologischen 36 : 157 -168.
Link
http://www.hbsd.hr/BioPovijest_eng.html
http://en.wikipedia.org/wiki/File:S._Brusina.jpg
http://en.wikipedia.org/wiki/Spiridon_Brusina
http://fr.wikipedia.org/wiki/Spiridon_Brusina
http://www.tzzadar.hr/fr/a-propos-de-zadar/personnages-ca-la-bres-na-s-a-zadar/26-12-2010/spiridonbrusina
http://biologorum.irb.hr/index.php/biologorum/pages/view/pb_history
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Philippe Dautzenberg
(1849 -1935)
Philippe Dautzenberg nacque a Elsene il 20
dicembre 1849 e morì a Parigi il 9 maggio 1935.
Fu malacologo belga. Raccolse la maggior parte
della collezione di conchiglie del Regio Istituto di
Scienze Naturali belga, che consiste di 9.000.000
di esemplari ed è una delle tre più grandi
collezioni di conchiglie nel mondo.
Dopo gli studi presso l'Ateneo Reale di Bruxelles
il 19 ottobre 1867 si recò a Parigi, dove iniziò a
lavorare presso la Maison Demy-Doineau et
Braquenié, una società di proprietà di amici di
suo padre famosa per i suoi tappeti. Nel 1872 si
sposò con Marie Gabrielle Braquenie.
Fin da piccolo Dautzenberg si interessò a
conchiglie e insetti. Le conchiglie in particolare
furono una grande passione per lui. Dopo aver
fatto la sua fortuna attraverso la fabbricazione di tappeti, acquisì una vasta collezione di conchiglie
attraverso le molte esplorazioni in Francia, nelle aste o tramite scambi. Non fu solo collezionista ma lasciò
un buon lavoro di tassonomia su specie dell'Africa occidentale, del Madagascar e Nuova Caledonia. Entrò in
contatto con molti famosi malacologhi e corrispondeva con alcune personalità fra cui il Principe Alberto di
Monaco, il re Leopoldo III e l'imperatore Hirohito, i quali gli affidarono i loro esemplari da determinare.
Arrivarono anche i campioni raccolti da varie missioni scientifiche.
Nel 1929 aveva già una biblioteca composta da 7.957 lavori specializzati tra cui molti libri rari come
Universal Conchologist (1784) Thomas Martyn, Museum Calonnianum (1797) Christian Hee Hwass ,
Museum Boltenianum (1798) Röding, Catalogue des Curiosités de la Nature (1767) Pedro Franco Davila . La
sua straordinaria raccolta contava circa 31 600 specie recenti e 7000 specie fossili. Nonostante il suo lungo
soggiorno in Francia Dautzenberg rimase molto attaccato alla sua patria e nel 1929 lasciò la sua collezione,
di quasi 4,5 milioni di esemplari e 40.000 specie, compresa la sua libreria, ricca di quasi 8000 documenti, all'
Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique.
Dautzenberg fu membro di numerose associazioni scientifiche ed artistiche e di molte di loro inoltre, ne
assunse la presidenza. Nel 1892 divenne presidente della Société Zoologique de France. Negli anni 19031904 fu presidente della Société royale zoologique et malacologique de Belgique. E 'stato premiato con
numerosi riconoscimenti ed è stato anche comandante onorario della dell'Ordine di Leopoldo e di Cavaliere
della Legione d'Onore .
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Philippe Dautzenberg pubblicò numerosi articoli nel Bulletin de la Société belge de géologie, Journal de
Conchyliologie, Mémoires de la Société Zoologique de France, Feuille des jeunes naturalistes e altri
periodici. E 'anche l'autore dell'Atlas de Poche des Coquilles des Côtes de France (Manche, Océan,
Méditerranée) communes, pittoresques ou comestibles (P. Klincksieck, Paris, 1897). Descrisse nelle sue 210
pubblicazioni non meno di 1.895 nuovi taxa.
Opere
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Nouvelle liste de coquilles de Cannes. Rennes – Paris 1886
Une excursion malacologique à Saint-Lunaire (Ille-et-Vilain) et aux environs de cette localite. Rennes
– Paris 1887
Observations sur quelques coquilles fossiles recuillies au Congo par M. le commandant Zboinski.
Bruxelles 1888
Recolte malacologiques de M. l'abbe Cuillieret aux Iles Canaries et au Senegal. Lille 1890
Mollusques recueillis au Congo par M. E[douard François, 1841 - 1911] Dupont entre l'embouchure
de Fleuve et le confluent du Kassai. Bruxelles 1890
Recoltes malacologiques de M. le capitaine Em. Door, dans le haut-Senegal et le Sudan français de
1886 a
1889. Lille 1890
Catalogue des mollusques marins recueillis dans la baie du Pouliguen. Rennes-Paris 1890
Voyage de la goelette "Melita" aux Canaries et au Senegal. 1889-1890. Mollusques testaces. Lille
1891
Contribution à la faune malacologique du Golf de Gascogne. Lille 1891
Description d'une espece nouvelle du genre "Chama" provenant des cotes oceaniques de France.
Nantes 1892
Contribution à la faune malacologique des Iles Sechelles, recoltes de MM. Ch[arles] Alluaud, A[lbert
1851] Fauvel et Philibert. Lille 1893
Mollusques marins de Saint-Jean-de-Luz. Lille 1894
Mollusques recueillis à Saint-Jean-de-Luz et à Guetharry. Rennes-Paris 1894
Description d'un helicieen nouveau provenant de la cote occidentale du Maroc. Lille 1894
Liste des mollusques terrestres et fluviatiles recueillis par M. Th. Barrois en Palestine et en Syrie. Lille
1894
Description d'une nouvelle espece de "Modiola" provenant du littoral occidental de la France.
Renne-Paris 1895
Mollusques recueillis sur les cotes de la Tunisie et de l'Algerie. Lille 1895
De l'existence du genre "Berthelinia" Crosse a l'epoque actuelle. Lille 1895
Liste des mollusques marins provenant des Iles Glorieuses. Nantes 1895
Recherches zoologiques dans les serres du Museum de Paris. Mollusques. Rennes-Paris 1896
Atlas de Poche des Coquilles des Côtes de France (Manche, Océan, Méditerranée) communes,
pittoresques ou comestibles (P. Klincksieck, Paris, 1897)
Contribution à la faune malacologique de Sumatra (Recoltes de M. J.-L.Weyers). Bruxelles 1899
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Croisieres du yacht Chazalie dans l'Atlantique. Mollusques. Lille 1900
Description de troi mollusques nouveaux provenant de l'Etat indipendent du Congo. Bruxelles 1901
Observations sur quelques mollusques rapportes par M. Ch[arles] Alluand, du sud de Madagascar.
Lille 1902
Recolte malacologique de M. Weyers dans le Sultanat de Sambas (Borneo). Bruxelles 1903
Supplement à la faunule malacologique des environs de Saint-Malo. Renne-Paris 1906
Sur les mollusques marins provenant des campagnes scientifiques de M.A.Gruvel [Jean Abel, 1870 - ]
en Afrique occidentale, 1906-1909. Parigi 1909
Campagne arctique 1907. Mollusques et brachiopods. Bruxelles 1910
Mollusques marins. Mission Gruvel [Jean Abel, 1870- ] sur la Cote occidentale d'Afrique (19091910). Parigi 1912
Les Lamellibranches de l'expedition du Siboga. Partie systematique, I) Pectinides. Leiden 1912
Mollusques terrestres de la Nouvelle Caledonie et des Iles Loyalty. Berlino 1923
Mollusques provenant des campagnes scientifiques du Prince Albert 1° de Monaco dans l'Ocean
Atlantique et danse le Golfe di Guascogne Monaco 1927
Olivides de la Nouvelle Caledonie et des ses dependences. Rennes 1927
Les mollusques de Fabius Columna [F. Colonna 1567- 1650]. Parigi 1932
Recolte malacologique au Spitzberg. Parigi 1933
Link
http://fr.wikipedia.org/wiki/Philippe_Dautzenberg
http://www.natuurinformatie.nl/ndb.kbin.en/natuurdatabase.nl/i000306.html
http://piacenza.unicatt.it/biblioteca/CatalogoMalacologia.pdf
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Giuseppe Seguenza
(Messina, 1833 - 1889)
Giuseppe Seguenza nacque a Messina l’8 giugno 1833 e morì sempre a
Messina il 3 febbraio 1889. Fu un naturalista e geologo italiano. i primi
rudimenti della letteratura italiana e le prime nozioni di geografia e
aritmetica le apprese alla scuola del prof. Antonino Caglia Ferro.
Proseguì gli studi di letteratura italiana con un altro insegnante
d'eccezione, il sacerdote Andrea Vayola, uno tra i più celebri latinisti
dell'epoca e professore di lettere latine e greche al "Maurolico".
Compiuti gli studi di farmacista, ai quali lo aveva indirizzato il padre
anch’esso farmacista (esiste ancora la Farmacia Seguenza ed è nei
pressi della casa natale), nel 1854 si diede allo studio delle scienze geologiche e mineralogiche, alle quali si
sentiva attratto maggiormente frequentando il corso di scienze naturali all'Università di Messina, fra la
disapprovazione dei parenti che preferivano si occupasse maggiormente delle discipline relative alla
professione di farmacista.
A ventitré anni egli scoprì che tutti i prodotti delle emanazioni di Vulcano (una delle Isole Eolie) contengono
composti arsenicali. In seguito compì altri lavori intorno ai giacimenti metalliferi di Fiumedinisi, ai terreni e
ai fossili del territorio messinese e di quello calabro, i quali furono premiati e pubblicati a proprie spese
dalla Regia Accademia dei Lincei. Furono i due lavori che ne diffusero la fama tra i naturalisti italiani ed
esteri, tanto da essere proclamato socio in diverse, esclusive ed autorevoli accademie. Nel 1863 quando
era professore reggente alla cattedra di Storia Naturale nel Real Liceo di Messina pubblicò, a Torino, il suo
importante studio "Disquisizioni paleontologiche intorno ai corallarii fossili delle rocce terziarie del distretto
di Messina". L'illustrazione, poi, di un terreno terziario caratteristico e molto ben sviluppato a Messina, che
egli chiamò " Zancleano", gli valse l'assegnazione di una medaglia d'argento all' "Esposizione Universale" di
Parigi nel 1867.
Nel 1876 con la pubblicazione di una delle sue più insigni opere, relativa ai "Cirripedi terziarii dell'Italia
meridionale", otteneva l'ambitissimo e prestigioso premio “medaglia Wollaston” dalla Società Geologica di
Londra e, successivamente, l'Accademia dei Lincei dava alle stampe due sue opere fondamentali: Studi
geologici e paleontologici sul Cretaceo medio dell'Italia meridionale (1882) e " Lo Stretto di Messina studiato
nella sua costituzione e nelle sue fasi geologiche".
Fu reggente di Storia Naturale prima e poi titolare della cattedra al Liceo Maurolico dal 1861 al 1863, e dal
1867 al 1870, passò poi a quella dell’Istituto Tecnico di Messina, e infine nel 1872 divenne libero docente
presso l'Università di Messina. Fu il primo ad occupare, nel 1876, la cattedra universitaria di Mineralogia e
Geologia.
Meritò numerose onorificenze per le sue appassionate ricerche, organizzate in quasi un centinaio di
pubblicazioni, sulla costituzione geologica dei terreni terziari, sul cretaceo medio dell' Italia meridionale e
Sicilia, sulla paleontologia malacologica. Da ricordare Le formazioni terziarie della provincia di Reggio
Calabria (1879). Fu consigliere comunale dal 1862, Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Sanità,
Presidente della Regia Accademia Peloritana, e fondatore del Gabinetto Geologico Provinciale.
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Professore di Geologia nella Regia Università di Messina, direttore del Regio Gabinetto geologico
messinese, socio onorario di quasi tutte le Accademie d'Italia, Giuseppe Seguenza morì a Messina, ad
appena cinquantasei anni, compianto dai dotti di tutta Europa e venne sepolto al Gran Camposanto
nell'ipogeo del Famedio degli illustri messinesi. Fu il figlio Luigi (Messina 1873 - ivi 1908) ad occuparsi della
prosecuzione della sua opera. Al figlio Luigi, anch'egli geologo e paleontologo, si devono varî lavori sulla
geologia della provincia di Messina e un'illustrazione dei Vertebrati terziarî del Messinese.
Uno dei tre Licei Scientifici (Liceo Scientifico G. Seguenza) della città di Messina è famoso per la sua
esclusività e preparazione degli studenti. Fu inoltre intitolato a suo nome il museo di Nizza di Sicilia, i cui
responsabili scientifici sono i professori Domenica Saccà e Carmelo Saccà.
Opere
Disquisizioni paleontologiche intorno ai corallarii fossili delle rocce terziarie del distretto di Messina 1863
Cirripedi terziarii dell'Italia meridionale 1876
Studi geologici e paleontologici sul Cretaceo medio dell'Italia meridionale 1882
Lo Stretto di Messina studiato nella sua costituzione e nelle sue fasi geologiche.
Le formazioni terziarie della provincia di Reggio Calabria 1879
Link
http://www.maurolicomessina.it/seguenza.php
http://www.conchigliedelmediterraneo.it/shell.php?classe=Gastropoda&fam=Skeneidae
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Seguenza
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-seguenza/
http://www.messinaierieoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=225&Itemid=584
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Maria Amato – I Quaderni di Malachia – Gli autori dei libri di conchiglie
Arturo Issel (1842-1922)
Nacque a Genova l’11 aprile 1842 e compì gli studi nella città natale
dando presto prova della sua propensione per le materie scientifiche.
Di religione ebraica, fu uno scienziato, geologo, paleontologo e
malacologo italiano.
Laureatosi presso l'Università di Pisa con una tesi in Scienze Naturali
iniziò la ricerca applicando sul campo tutte quelle discipline da lui
studiate, come la geologia, la geochimica, la geofisica, la pedologia,
l'ecologia, la paleontologia e tutte le altre attinenti allo studio della
Scienza della Terra. Operò dapprima in Liguria per poi spingere la
ricerca ad altre regioni italiane e alla zona confinante con la Provenza.
Amico d’infanzia di Giacomo Doria lo aiutò sempre, come geologo,
nella raccolta del materiale per il suo museo genovese di storia
naturale.
Nel 1864 apparve la sua prima opera riguardo alle scoperte di una grotta ossifera trovata nella zona di
Finale Ligure, che verrà poi chiamata la Caverna delle Arene Candide.
Issel partecipò a diverse spedizioni in Africa orientale, compresa
quella guidata da Orazio Antinori e Odoardo Beccari nel 1870. Fu
nominato giovanissimo (a 24 anni) come primo responsabile di
Geologia e Mineralogia presso l'Università degli Studi di Genova nel
1866 e nel 1870 ne ottenne l'incarico definitivo che mantenne fino al
1891.
Nel 1891, mantenendo la cattedra di Geologia e abbandonando
quella di Mineralogia, assunse l’incarico di direttore generale
dell’Istituto e Museo Geologico collegato all’Università, dedicandovisi
con passione fino al 1917.
Anche basandosi sulle propria esperienze in Africa, Arturo Issel diede
un forte impulso alla formazione scientifica dei viaggiatori: il suo
obiettivo era fornire una preparazione di base a tutti coloro che, anche solo occasionalmente, potevano
raccogliere campioni, esemplari, osservazioni in giro per il mondo e riportarli alle istituzioni competenti in
Italia. In particolare scrisse alcuni manuali, coordinò una Raccolta nel 1881, e contribuì in maniera
determinante a proporre una Scuola per Viaggiatori da allestire a Genova (circa 1891).
Si interessò inoltre di archeologia preistorica e negli anni 1921 e 1922, anno della sua morte, fu Presidente
della Società Ligure di Storia Patria che conserva tuttora importanti documenti su di lui. Morì a Genova il 27
novembre 1922.
Opere
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Issel A. 1869 - Malacologia del Mar Rosso
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Issel A. 1874 - Molluschi borneensi
Arturo Issel, Liguria geologica e preistorica, Con note e disegni originali di N. Morelli; panorami e
fotografie di G. Dalle piane, 3 vol. (2 vol. di testo e un atlante), Genova, Antonio Donath Editore,
1882.
Arturo Issel, Bibliografia scientifica della Liguria, (geologia, paleontologia, mineralogia, geografia,
meteorologia, etnografia, paletnologia e scienze affini), Genova, Tip. Marittima, 1887.
Arturo Issel, Compendio di geologia, Col concorso dell'ing. S. Traverso. Parte 1, Torino, UnioneTipografica-Editrice, 1896.
Arturo Issel, Compendio di geologia, Col concorso dell'ing. S. Traverso. Parte 2, Torino, UnioneTipografica-Editrice, 1897.
Arturo Issel, Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos - E. TREVES EDITORE MILANO 1872
Issel R. 1918 - Biologia marina, forme e fenomeni della vita nel mare
Link
http://www.parcobeigua.it/jAPSBeigua/resources/cms/images/ISSEL_volto_d0.jpg
http://www.ilcornodafrica.it/sc-issel.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Arturo_Issel
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Filippo Bonanni (1638-1725)
Filippo Bonanni, o Buonanni nacque a Roma il 7 gennaio 1638
e vi morì il 30 marzo 1725. Fu un gesuita, storico, biologo ed
erudito italiano, era insomma un ecclesiastico senza
esperienza e una vera e propria formazione scientifica ma fu
capace di eccellenti osservazioni e scritti. Dopo essersi
formato nelle scuole gesuitiche, entrò nell'ordine nel 1654.
Nel 1698 divenne il curatore della celebre collezione di
antichità di Athanasius Kircher.
Allievo di Francesco Eschinardi, ebbe una buona preparazione
naturalistica e tecnica. Bonanni era un collezionista di conchiglie e fu l'autore del primo libro dedicato
esclusivamente al conchiglie, pubblicato a Roma nel 1681, con il titolo di “Ricreazione dell'occhio e della
mente nell'osservatione delle chiocciole” con il quale dette l'avvio alla polemica contro coloro che negavano
la teoria della generazione spontanea. Anche Linneo prese ispirazione dalle sue illustrazioni.
Redi, Anton Felice Marsili, Malpighi scrissero contro Bonanni. Egli, tuttavia, continuò a difendere lo
spontaneismo genetico nelle “Observationes circa viventia qua in rebus non viventibus reperiuntur” del
1691. La conoscenza nella compilazione e la qualità delle illustrazioni lo hanno reso un lavoro importante.
Bonanni, utilizzando un microscopio a tre lenti, cercò di dimostrare che la genesi spontanea era possibile
negli animali "senza sangue e senza cuore", in contraddizione con gli studi sperimentali di Francesco Redi.
Nel 1698 Bonanni fu nominato curatore del noto gabinetto delle curiosità (collezione di antichità), raccolte
da Athanasius Kircher ed esposte nel Collegio Romano dei Gesuiti. Pubblicò un catalogo della collezione nel
1709 a Roma.
Tra i suoi molti lavori di erudizione vanno segnalati “Numismata Pontificum Romanorum quae a tempore
Martini V usque ad annum M.DC.XCIX vel authoritate publica vel privato genio in lucem prodiere” in due
volumi, trattato sulle monete pontificie (Roma, 1699), e il “Gabinetto Armonico pieno d'Instromenti”
(Roma, 1722), una splendida raccolta di 150 stampe di strumenti musicali di tutto il mondo.
Opere
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Ricreazione dell'occhio e della mente nell'osservatione delle chiocciole 1681
Mentis et oculi in Observatione Animalium Testaceorum 1684
Observationes circa viventia qua in rebus non viventibus reperiuntur 1691
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Numismata Pontificum Romanorum quae a tempore Martini V usque ad annum M.DC.XCIX vel
authoritate publica vel privato genio in lucem prodiere 1699
Gabinetto Armonico pieno d'Instromenti 1722
Link
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Bonanni
http://en.wikipedia.org/wiki/Filippo_Bonanni
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Henri Marie Ducrotay de Blainville (1777-1850)
Henri Marie Ducrotay de Blainville zoologo e
anatomista francese, nacque ad Arques la Bataille,
vicino a Dieppe in Normandia, il 12 settembre 1777 in
una famiglia di piccola nobiltà.
Perse il padre molto presto e raggiunse il fratello in
un collegio di Neufchâtel dove vennero educati dai
Benedettini. Nel 1796 a 19 anni si recò a Parigi per
studiare pittura, conducendo una vita di piacere e
divertimenti. Una volta sperperate tutte le sue
ricchezze, cominciò a studiare medicina e nel 1808
conseguì il dottorato in medicina con una tesi dal
titolo “Propositions extraites d’un essai sur la
respiration, suivies de quelques expériences sur
l’influence de la huitième paire de nerfs dans la
respiration”, ma alla fine si dedicò alla storia naturale
imparando a conoscere i rettili del Museo di Parigi e
attirando
l'attenzione
di
Georges
Cuvier.
Quest’ultimo, notò l'abilità nel disegno di Blainville e
lo prese come collaboratore per la scrittura di un libro
di anatomia comparata. Blainville sostituì il suo
maestro come insegnante presso l'Ateneo nel 1811,
poi al College de France nel 1812, e infine al Museo
due anni più tardi.
Nel 1812 fu aiutato da Cuvier ad ottenere la cattedra di anatomia e zoologia presso la Facoltà di Scienze di
Parigi, con una tesi dal titolo “Dissertation sur la place que la famille des ornithorhynques et des échidnés
doit occuper dans les séries naturelles”, ma nel 1814 tra i due scaturì una discordia che sfociò in ostilità
aperta.
Nel 1813 fu assistente di Jean-Claude Delamétherie nella pubblicazione del Journal de physique, de chimie,
d’histoire naturelle et des arts, ma dal 1817 al 1823 ne assunse la direzione.
Nel 1825, dopo tre fallimenti, Blainville fu ammesso come membro dell'Accademia Francese delle Scienze,
e nel 1830 fu designato come successore di Jean-Baptiste Lamarck alla cattedra di storia naturale,
molluschi, vermi e zoofiti, e a quella di zoologia. Due anni dopo, alla morte di Cuvier, ottenne la cattedra di
anatomia comparata, che continuò ad occupare per diciotto anni, dimostrandosi degno successore del suo
grande maestro. Nel 1832, fu eletto membro straniero della Accademia Reale Svedese delle Scienze. Morì il
1 maggio 1850 per una crisi apoplettica fulminante a l'Embarcadère du Havre (oggi stazione di Saint-Lazare)
mentre si trovava sul treno per recarsi a Caen.
Mentre Cuvier fondava la sua teoria sul fatto che il regno animale si compone di gruppi distinti, per
Bainville gli esseri formano una serie continua e ordinata, quindi non creazioni successive ma una creazione
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unica. Tutti gli animali sono creati da Dio. Bainville si opponeva alla teoria di Cuvier. Due opere dimostrano
la sua teoria: De l'organisation des animaux ou principes d'anatomie comparée ( 1822 ) e Sur les principes
de la zooclassie ou de la classification des animaux ( 1847 ). Egli raggiunse la posizione più alta a cui potesse
aspirare, era autoritario, prepotente, indomabile, ma anche gentile, generoso e brillante con allievi ed
amici. Non si sposò mai, ma considerava suo nipote Adolphe come un figlio.
Opere
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Prodrome
d'une
nouvelle
distribution du règne animal
(1816)
De l'organisation des animaux
ou
principes
d'anatomie
comparée (1822)
Ostéographie ou description
iconographique comparée du
squelette et du système
dentaire
des
mammifères
récents et fossiles (1839–64)
Faune française (1821–30)
Cours de physiologie générale
et comparée (1833)
Manuel de malacologie et de
conchyliologie (1825-7)
Histoire des sciences de
l'organisme (1845)
Sur les principes de la zooclassie
ou de la classification des
animaux (1847)
Link
http://en.wikipedia.org/wiki/Henri_Mar
ie_Ducrotay_de_Blainville
http://www.appllachaise.net/appl/article.php3?id_articl
e=2512
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Indice
Blainville ............................................................................................................................................. 54
Bonanni .............................................................................................................................................. 52
Brocchi................................................................................................................................................ 28
Brusina ............................................................................................................................................... 41
Cuvier ................................................................................................................................................. 24
Dautzenberg ....................................................................................................................................... 43
Deshayes ............................................................................................................................................ 12
d'Orbigny ............................................................................................................................................ 14
Issel..................................................................................................................................................... 50
Lamarck .............................................................................................................................................. 17
Linnaeus ............................................................................................................................................... 4
Locard ................................................................................................................................................. 37
Monterosato ...................................................................................................................................... 22
Payraudeau ........................................................................................................................................ 35
Philippi................................................................................................................................................ 20
Rafinesque.......................................................................................................................................... 31
Seguenza ............................................................................................................................................ 48
Sowerby................................................................................................................................................ 8
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