Caso A – Valutazione di merito compiuta dal Comitato tecnico “Italia Startup Visa” FASE 1 Il richiedente: a) scarica dal sito del Comitato tecnico “Italia Startup Visa” (italiastartupvisa.gov.it) il modulo di richiesta del Nulla Osta del Comitato e lo compila fornendo i propri curriculum accademici e professionali oltre a informazioni dettagliate riguardo a idea e modello di business, tipologia di prodotto o servizio da sviluppare, mercato di riferimento. Spedisce per via telematica la richiesta al Comitato. b) Acquisisce dagli enti finanziatori (business angel, VC, istituto di credito, incubatore certificato ecc.) la documentazione attestante la disponibilità, accertata o certificata, di risorse finanziarie, non inferiori a 50.000 euro da dedicare allo sviluppo della startup innovativa, e la invia per via telematica al Comitato. Nel caso di finanziamento proveniente da incubatori certificati, può contribuire al computo dell’ammontare anche il valore dei servizi in kind che l’incubatore certificato intende prestare alla futura startup innovativa. FASE 2 Il Comitato tecnico “Italia Startup Visa”: a) valuta il modulo di richiesta del Nulla Osta e verifica la veridicità della documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie pari ad almeno 50.000 uro. b) Nel caso in cui la valutazione della richiesta al punto a) abbia esito positivo, acquisisce in via telematica a nome del richiedente il Nulla Osta provvisorio ai fini dell'ingresso emesso dalla Questura territorialmente competente per il luogo in cui egli intende esercitare l’attività. c) Non appena la procedura di cui al punto b) è andata a buon fine, rilascia in via telematica il Nulla Osta al richiedente, che reca notizia dell’avvenuto rilascio da parte della Questura competente del Nulla Osta provvisorio ai fini dell'ingresso, informandone i referenti del programma “Italia Startup Visa” individuati dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonché alla rappresentanza diplomatico‐consolare competente. FASE 3 Il richiedente: a) acquisisce in via telematica il Nulla Osta del Comitato. b) dimostra di disporre di idonea sistemazione alloggiativa, ai sensi dell’articolo 26 del DPR 445 del 2000. c) dimostra di aver disposto nell’ultimo anno nel Paese di residenza di un reddito, proveniente da fonti lecite, di importo superiore al livello minimo previsto dalla legge per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. d) Consegna in originale la documentazione di cui ai punti a) b) e c) alla Rappresentanza diplomatico‐ consolare, unitamente al modulo di richiesta del Nulla osta del Comitato e alla documentazione 1 attestante la disponibilità di risorse finanziarie minime, per richiedere il visto d’ingresso in Italia. FASE 4 La Rappresentanza diplomatico‐consolare: a) riceve la richiesta di visto da parte del richiedente, corredata della documentazione in originale, effettua i controlli di rito di competenza del Ministero degli Affari Esteri e degli Uffici Consolari all’estero, e rilascia un visto di lavoro autonomo startup, informandone il Comitato tecnico. FASE 5 Il richiedente: a) Entro otto giorni dall’ingresso in Italia, fa richiesta formale di permesso di soggiorno alla Questura competente territorialmente. 2 Caso B: Impegno da parte di un incubatore certificato ad ospitare la startup innovativa che sarà creata dal richiedente FASE 1 Il richiedente: a) acquisisce la disponibilità di un incubatore certificato ad accoglierlo presso le proprie strutture per la costituzione di una startup innovativa. Scarica dal sito del Comitato tecnico “Italia Startup Visa” (italiastartupvisa.gov.it) il modello di “dichiarazione d’impegno ad ospitare” e lo inoltra all’incubatore affinché lo compili. b) Acquisisce dagli enti finanziatori (business angel, VC, istituto di credito, incubatore certificato ecc.) la documentazione attestante la disponibilità, accertata o certificata, di risorse finanziarie, non inferiori a 50.000 euro da dedicare allo sviluppo della startup innovativa, e la invia per via telematica al Comitato. Nel caso di finanziamento proveniente da incubatori certificati, può contribuire al computo dell’ammontare anche il valore dei servizi in kind che l’incubatore certificato intende prestare alla futura startup innovativa. FASE 2 L’incubatore certificato: a) compila debitamente la dichiarazione d’impegno, che deve essere firmata dal legale rappresentante, e la trasmette per via telematica al richiedente e al Comitato. b) FASE 3 Il Comitato tecnico “Italia Startup Visa”: a) acquisisce per via telematica la dichiarazione dell’incubatore certificato e verifica la veridicità della documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie minime. b) acquisisce in via telematica a nome del richiedente il Nulla Osta provvisorio ai fini dell'ingresso emesso dalla Questura territorialmente competente per il luogo in cui egli intende esercitare l’attività. c) Non appena la procedura di cui al punto b) è andata a buon fine, rilascia il Nulla Osta, che reca notizia dell’avvenuto rilascio da parte della Questura competente del Nulla Osta provvisorio ai fini dell'ingresso, comunicandolo in via telematica al richiedente, all’incubatore e contestualmente ai referenti del programma “Italia Startup Visa” individuati dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonché alla rappresentanza diplomatico‐consolare competente. FASE 4 Il richiedente: a) acquisisce in via telematica il Nulla Osta del Comitato. 3 b) dimostra di disporre di idonea sistemazione alloggiativa, ai sensi dell’articolo 26 del DPR 445 del 2000. c) dimostra di aver disposto nell’ultimo anno nel Paese di residenza di un reddito, proveniente da fonti lecite, di importo superiore al livello minimo previsto dalla legge per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria. d) Consegna in originale la documentazione di cui ai punti a) b) e c) alla Rappresentanza diplomatico‐ consolare, unitamente alla dichiarazione dell’incubatore certificato e alla documentazione attestante la disponibilità di risorse finanziarie minime, per richiedere il visto d’ingresso in Italia. FASE 5 La Rappresentanza diplomatico‐consolare: a) riceve la richiesta di visto da parte del richiedente, corredata della documentazione in originale, effettua i controlli di rito di competenza del Ministero degli Affari Esteri e degli Uffici Consolari all’estero, e rilascia un visto di lavoro autonomo startup, informandone il Comitato tecnico. FASE 6 Il richiedente: a) Entro otto giorni dall’ingresso in Italia, fa richiesta formale di permesso di soggiorno alla Questura competente territorialmente. 4
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