10a_EAIEE_ FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK (ultima modifica 03/12/2013) IL FABBISOGNO ENERGETICO MONDIALE Situazione attuale e proiezioni per il futuro M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 1 Le fonti di energia sono classificate in : • fonti di energia tradizionali Le fonti di energia tradizionale sono quelle che utilizzano i combustibili fossili per ottenere energia meccanica e/o elettrica. Esse costituiscono fonti di energia non rinnovabili. Attualmente con queste fonti si genera l’aliquota maggiore di energia prodotta. • fonte di energia alternativa Le fonti di energia alternativa producono energia meccanica e/o elettrica con processi differenti da quelli delle fonti tradizionali. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 2 Esempi di fonti energetiche alternative : •Energia nucleare: generata con la fissione o con la fusione •Energia idroelettrica •Energia geotermica •Energia eolica •Energia solare: generata con le centrali solari termiche o centrali fotovoltaiche) •Energia del moto ondoso e delle maree •Energia prodotta dalla dissociazione molecolare (rifiuti urbani, biomassa…) •Energia marina •Agroenergie 1. biogass: prodotto dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno dei residui organici provenienti da rifiuti. 2. produzione di biocarburante: biodisel, green diesel, olio di colza, biometanolo … M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 3 Grid Parity Per valutare la convenienza economica dell’utilizzazione di una fonte di energia alternativa ↓ occorre calcolare la grid parity . La grid Parity è la condizione per la quale l’energia elettrica prodotta con metodi alternativi (energie rinnovabili) ha lo stesso costo della energia tradizionale che viene fornita dalla rete elettrica esistente***. ********************************************************************************* Per rete elettrica esistente si intende la rete reale attuale, che è alimentata da diverse tipi di fonti di energia (tradizionale e non, rinnovabile e non). M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 4 Grid Parity Attualmente non è stato raggiunto il grid parity per tutte le fonti di energia alternative. Per esempio per l’energia solare questo traguardo è stato raggiunto in aree con sole abbondante e alti costi per l'energia tradizionale, come in California, Spagna e Hawaii e non è stato raggiunto in molti altri paesi, dove le condizioni climatiche non sono favorevoli o/e esiste ancora il vantaggio economico dell’approvvigionamento di combustibili tradizionali. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 5 Le fonti energetiche nel mondo industrializzato M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 6 Unità di misura per quantificare i consumi di energia è relativa a quella prodotta da 1t di petrolio grezzo Il Toe rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e vale circa 42 GJ 1 Toe 1 Toe 41,868 GJ ≈ 42 109 J o o 11,639 MWh, quindi ≈ 12 106Wh 1 Mtoe=106 Toe ≈ 42 P J o ≈ 12 T Wh, quindi 1 Mtoe=106 Toe ≈ 42 1015 J o ≈ 12 1012 Wh P =peta= 1015 T=tera= 1012 G =giga= 109 M=mega= 106 1 Wh ≡ 3 600J M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 7 Negli ultimi decenni il il consumo mondiale di energia nel pianeta ha subito rapidi cambiamenti. 15 In 30 anni dal 1970 al 2000 il consumo mondiale di energia è raddoppiato 10 Nel 2000 ha raggiunto i 10 miliardi di TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) 5 Per i 30 anni successivi al 2000 è previsto un ulteriore aumento del 50% 1 1000 M. Usai 1200 1400 1600 1800 1920 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMA K 1970 2000 8 2030 Il consumo pro capite è diverso nei paesi del mondo Consumi di energia (milioni di tep) Abitanti (milioni) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 9 Come sono ripartite le fonti d’energia nel mondo ? L’America del Nord continua a essere il paese con il maggior consumo di energia anche se la percentuale di energia consumata nel mondo è diminuita per l’aumento dei consumi dei paesi emergenti dell’Asia Consumo più alto M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 10 Consumi di energia relativi alle diverse fonti Carbone % ↑ Petrolio % ↓ Gas naturale % ↑ Nucleare % ↑ Idroeletrico % ↑ Legna da ardere % ↓ Geotemico /solare/ eolico % 1 Mtoe M. Usai 12 miliardi kWh 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 11 ↑ Un nord americano consuma 26 barili di petrolio all’anno Un italiano consuma 12 barili di petrolio all’anno Un cinese consuma 2 barili di petrolio all’anno M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 12 Se tutti gli abitanti del pianeta consumassero energia come gli abitanti del nord America, il pianeta dovrebbe sopportare consumi di energia 14 volte quelli attuali, con conseguenze economiche, sociali ed ambientali nemmeno immaginabili. ↓ Una prospettiva non sostenibile. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 13 M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 14 L’alta aliquota della energia prodotta con il petrolio potrebbe essere prodotta con le centrali nucleari a fissione, ma non tutti i paesi le utilizzano M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 15 Andamento negli anni estrazione petrolio in miliardi di barili / anno Nel 2004 abbiamo già raggiunto il picco di produzione del petrolio e le previsioni indicano una diminuzione costante delle possibilità di approvvigionamento per il futuro M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE 16 _NUCLEARE_TOKA Quanto dureranno le fonti di energia convenzionali? Il deficit ( shortfall) di energia rispetto al valore richiesto dovrà essere fornito con fonti alternative M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 17 Vantaggi e svantaggi delle fonti alternative rispetto alle fonti di energia fossili M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 18 35% Quale tipo di energia consumiamo sul pianeta ? 21% 23% 11% 6,7% petrolio gas carbone nucleare 2,4% idro biomassa L’ 80 % di tutta l’energia mondiale proviene da fonti fossili ( petrolio + gas + carbone ) M. Usai 19 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK distribuzione in % dei giacimenti di gas distribuzione in % dei giacimenti di petrolio 65,1 37,8 35,0 6,0 4,9 nord america M. Usai 7,0 9,6 4,6 centro sud america 3,5 6,3 7,4 4,2 1,8 europa ex unione sovietica medio oriente 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK africa 6,9 estremo oriente 20 Quale prezzo paghiamo nell’uso delle fonti fossili ? • Piogge acide prodotte dall’immissione nell’atmosfera di Zolfo • Continuo aumento della concentrazione dell’anidride carbonica (CO2) Aumento dell’effetto serra CO2 [ppm] 350 330 310 290 270 1000 1200 M. Usai 1400 1600 1800 2000 anno 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 21 Effetto serra • • • • Aumento della temperatura della superficie terrestre Aumento delle precipitazioni Diminuzione dei ghiacciai Crescita del livello del mare M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 22 Energia e fusione: le sfide del futuro Si prevede che il fabbisogno mondiale di energia •aumento del 50% del valore attuale nei prossimi 30 anni e che • raddoppi nei prossimi 50 anni, a causa di: • aumento della popolazione e • aumento dei consumi pro capite. Il massimo aumento della domanda presumibilmente verrà dai paesi in via di sviluppo come la Cina e l’India. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 23 Linee guida attuali • Utilizzare meno petrolio e più gas e/o carbone • Ricorrere ad una rigorosa politica di uso intelligente dei combustibili • Sviluppare tutte le tecnologie che non producono CO2. Una soluzione alternativa potrebbe essere La fusione termonucleare controllata M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 24 L'Europa, come le altre zone del mondo industrializzato, ha poche risorse proprie che consentono di produrre energia senza emissioni di gas a effetto serra. Per arrestare il continuo aumento della dipendenza dall'energia importata, occorre mettere a punto nuove fonti di energia pulita. Si prevede che la fusione termonucleare controllata come fonte di energia, sarà realizzabile entro la metà del secolo (2050). M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 25 L’obiettivo finale dell’uso del processo fisico della fusione termonucleare controllata sarà quello di • • sostituire le centrali termoelettriche per coprire l’aliquota più alta della richiesta di energia (fondamentalmente quasi tutta la base di richiesta costante dei diagrammi di carico) e assumere un ruolo significativo nell'offrire una soluzione sostenibile e sicura al fabbisogno di energia dell'Europa e del mondo. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 26 Vantaggi della fusione • La fusione presenta alcuni vantaggi significativi per le considerazioni ambientali, operative e di sicurezza. Le risorse di combustibile di base richiesto (Deuterio e Litio) sono abbondanti e si trovano praticamente ovunque sulla Terra; • Il residuo della fusione è l‘Elio e come i combustibili di base, non è radioattivo; • Il combustibile intermedio (Trizio) viene prodotto dal Litio nel mantello del reattore. Il Trizio è un materiale radiattivo. Ma per il funzionamento giornaliero di una centrale elettrica a fusione la quantità richiesta è limitata, per cui non è necessario organizzare il trasporto di materiale radioattivo. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 27 Vantaggi della fusione • L'energia di fusione costituisce una fonte di energia sostenibile, su grande scala. • Rispetto alla energia eolica, solare e delle maree ha il vantaggio di essere indipendente dalle condizioni climatiche e consente un'erogazione continua su tutto l'arco di tempo giornaliero e annuale. • I raggi beta β generati negli impianti a fusione nucleare, possono essere assorbiti dagli strati più esterni della pelle umana e così generalmente non sono pericolosi per la vita a meno che la sorgente non venga inalata o ingerita. In questo caso i danni sarebbero invece maggiori di quelli causati da qualsiasi altra radiazione ionizzante. Se il dosaggio fosse abbastanza elevato comparirebbero tutti i sintomi tipici dell‘avvelenamento per radiazione. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 28 Capacità di penetrazione dei raggi alfa α, beta β e gamma γ I raggi alfa α ( nuclei: 2 protoni+ 2 neutroni)) e beta β (elettroni) propagandosi vengono deviati in direzione opposta essendo cariche con polarità opposte. Mentre i raggi gamma γ (radiazioni elettromagnetiche) si propagano senza deviazione, non essendo carichi M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 29 Vantaggi della fusione • Il 90% delle scorie hanno una bassa radioattività che si esaurisce in 12,5 anni. Si riduce anche il problema sociale e politico dello stoccaggio, mentre l'attuale fissione nucleare produce scorie ad altissima radioattività che impiegano 100.000 anni per esaurirsi e quindi un lungo periodo di tempo che coinvolge molte generazioni future. • Le centrali a fusione producono un gas di scarico non radioattivo (l'elio) e non producono gas ad effetto serra che influisce sul riscaldamento globale. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 30 Svantaggi della fusione Attualmente non è ancora possibile controllare il processo della fusione nucleare e l’obiettivo ↓ da raggiungere è che le centrali a fusione nucleare abbaino intrinseche caratteristiche di sicurezza, ossia ↓ dovranno essere impossibili gli incidenti di: •runaway ( perdita del controllo del processo) o di •meltdown (danneggiamento del cuore del reattore per sovratemperatura) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 31 Svantaggi della fusione Il Trizio (simbolo 3H o T, detto anche idrogeno-3) è un isotopo radiativo dell’idrogeno con un nucleo formato da 1 protone e 2 neutroni. In condizioni standard di pressione e temperatura il Trizio forma un gas di molecole biatomiche (T2). Il trizio (T) è radioattivo, con tempo di dimezzamento di circa 12,5 anni. La sua disintegrazione comporta l'emissione di particelle β e la trasformazione in elio-3. La radiazione beta β a bassa energia emessa dal decadimento del trizio non penetra nel corpo umano attraverso la pelle (in realtà penetra solo in uno strato sottile più esterno della pelle) e quindi il trizio è dannoso soprattutto se ingerito od inalato. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 32 Svantaggi della fusione L’agenzia statunitense US Enviromental Protection Agency afferma che la dispersione di trizio radioattivo nell'ambiente fa aumentare il rischio di sviluppare il cancro. In Virginia il Trizio radiativo si è infiltrato nelle acque sotterranee dove esistono due centrali nucleare commerciali. Ma il trizio radioattivo non è stato ritrovato solo nel terreno sotto le due centrali in Virginia, lo si è rivelato perché disperso anche in 48 delle 65 centrali nucleari americane nel corso della loro storia operativa. Le perdite da 37 centrali hanno superato i limiti federali sulle norme relative all'acqua potabile. Il trizio radioattivo si disperde dalle centrali nucleari per inquinare l'ambiente a causa dalla corrosione dei tubi interrati, così come dagli impianti che portano l'acqua utilizzata per raffreddare i reattori. Bere acqua con trizio radioattivo addizionato in quantità con percentuali consentite dai limiti di legge, rischia comunque di sviluppare il cancro in 7 casi su 200 mila. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 33 La fusione Il fenomeno fisico naturale della fusione avviene continuamente nel sole e nelle stelle. Gli atomi degli elementi leggeri, come l'idrogeno, che si trovano al centro del Sole, con temperature di circa 15 milioni di gradi Celsius ( 15 106 C°) e pressioni gravitazionali elevatissime, si scontrano e si fondono. Per via delle grandissime dimensioni del Sole, questo processo produce grandi quantità di energia. Sulla Terra, gli scienziati hanno costruito apparati capaci di produrre temperature 10 volte più elevate di quelle presenti all'interno del Sole, per rendere possibile l'uso della fusione come fonte energetica utilizzabile sulla Terra. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 34 Alle alte temperature gli atomi diventano completamente ionizzati - ossia gli elettroni e i nuclei atomici si separano, formando uno stato della materia chiamato plasma. Il plasma , al contrario dei gas, per la sua costituzione è molto sensibile ai campi magnetici. Aspetto negativo delle alte temperature richieste per ottenere il plasma. Quando il gas viene riscaldato a temperature superiori ai 150 milioni di gradi Celsius per generare il plasma e produrre energia esso deve essere contenuto e regolato, infatti a queste temperature non esistono materiali che possano entrare in contatto con il plasma senza danneggiarsi irrimediabilmente. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 35 Poiché il plasma, contrariamente ai gas, è molto sensibile ai campi elettromagnetici esso può essere contenuto e regolato mediante potenti campi magnetici. La sfida della ricerca attuale per la fusione nucleare consiste nell'utilizzare le conoscenze scientifiche e tecnologiche sul fenomeno della fusione, per confinare e regolare il plasma per poter usufruire di una fonte di energia affidabile, sicura, rispettosa dell'ambiente e producibile in grandissima quantità. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 36 La ricerca scientifica ha sviluppato gli studi sulla fusione nucleare, già nei primi decenni del 1900, in seguito alla scoperta del fenomeno legato alla energia liberata dalla reazione di fusione di nuclei di elementi leggeri. La fusione nucleare è stata studiata per scopi bellici e per scopi pacifici. L’importanza dello studio per l’applicazione di questa tecnologia fu percepita da diversi paesi europei e nel 1985 Gorbaciov ipotizzo un progetto per la realizzazione di una centrale a fusione nucleare . Oggi sono coinvolti nel progetto 34 governi (più della metà della popolazione mondiale) e si prevede nella migliore delle ipotesi di poter produrre energia elettrica con questo tipo di centrali solo nel 2027. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 37 • Nel 1985 Gorbaciov propone a USA, Europa e Giappone il progetto per costruire un nuovo reattore per lo sviluppo della fusione per scopi pacifici, il progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 38 Breve storia della ricerca nel campo della fusione nucleare • I primi studi risalgono agli anni 20-30 del ventesimo secolo (Rutherford e altri) • Negli anni 50 viene realizzata la fusione nella bomba H a reazione termo-nucleare , messa a punto dal premio Nobel Andrej Sacharov e Igor’ Tamm insignito del premio Nobel per la Fisica. Essi progettano il primo Tokamak. • Nel 1962 A. Sacharov protestò con il segretario del partito comunista Nikita Chruscev per una nuova serie di esperimenti atomici che riteneva ingiustificati e non necessari, ma non venne ascoltato. Da allora il fisico divenne uno scienziato dissidente. • Negli anni 60-70 lo studio della fusione si è diffuso presso tutti i maggiori paesi industrializzati. Allora si prometteva che dopo 30 anni sarebbe diventata l’energia del futuro. In particolare il trattato EURATOM (European Atomic Energy Community) ha istituito la Comunità Europea dell‘Energia Atomica (Euratom stata istituita nel 1957 ed è operativa da giugno 1960). M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 39 • La Comunità Europea dell‘Energia Atomica (EURATOM) è stata inizialmente istituita per coordinare i programmi di ricerca degli Stati Membri per l'uso pacifico dell'energia nucleare. Oggi essa aiuta a raggruppare le conoscenze, le infrastrutture, e il finanziamento dell'energia nucleare e garantisce la sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia atomica nel quadro di un sistema di monitoraggio centralizzato. • Negli anni 70 l’ENEA realizza nei laboratori di Frascati il primo Tokamak FT (Frascati Tokamak) operativo dal 1977 e il FTU (Frascati Tokamak Upgrade). • Nel 1978 inizia la realizzazione del JET (Joined European Torus) il primo Tokamak costruito dalla Comunità Europea, che ottiene ottimi risultati. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 40 JET (Joined European Torus) Oxford UK nel centro UKAEA United Kingdom Atomic Energy Autority M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 41 • Il 5 Febbraio 2007 Giappone ed EURATOM hanno firmano un accordo di collaborazione per attività comuni nel campo delle ricerche sulla energia da fusione nucleare. • L’ENEA è l’unica interfaccia italiana con EURATOM e, sulla base di una delibera del CIPE del 1983, coordina e pianifica, attraverso specifici accordi di collaborazione o di associazione con altri organismi di ricerca nazionale, tutte le ricerche nel campo della fusione attraverso il Contratto di Associazione EURATOM-ENEA. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 42 Le ricerche coordinate dall’ENEA sono svolte in collaborazione con: • il CNR (Istituto di Fisica del Plasma di Milano), • il Consorzio RFX di Padova, • il Politecnico di Torino, • il Consorzio CREATE (Università di Cassino, Napoli e Reggio Calabria), • l’Università di Catania e • le Università di Roma Tor Vergata e La Sapienza. Il gruppo di ricerca dell’Associazione EURATOM-ENEA è, per volume di attività, secondo solamente a quello tedesco. Nella collaborazione europea riveste particolare rilevanza la gestione comune del grande esperimento di fusione JET (Joint European Torus-Regno Unito), in cui l’ENEA ha un ruolo importante. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 43 EURATOM partecipa, attraverso l’Agenzia Europea Fusion for Energy (F4E), alla realizzazione del progetto internazionale ITER per lo sviluppo dell’energia da fusione, che vede attualmente coinvolti l’UE Unione Europea, la Federazione Russa, gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina, l’India e la Corea del Sud. L’ENEA è inoltre presente nell’ Advisory Committee dell’EURATOM Supply Agency, operativa dal 1960, che agisce sotto la supervisione del Commissario Europeo per l’Energia. La missione dell’Agenzia è quella di garantire che tutti gli utenti della UE godano di un regolare ed equo approvvigionamento di minerali e combustibili nucleari (materie grezze e materiali speciali fissili). M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 44 Nel 2006 si avvia operativamente il progetto ITER M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 45 Attualmente il progetto ITER, come si vede nella mappa mondiale che mostra i paesi coinvolti e coordinati dal programma europeo, si pone come la più importante collaborazione scientifica internazionale ed è un punto di riferimento per il mondo scientifico. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 46 I futuri sviluppi della fusione a confinamento magnetico: •il progetto internazionale per la costruzione di un reattore nucleare, ITER (International Thermonuclear Experimental), la cui costruzione sorgerà in Francia a Caradache (Provenza), e •gli studi sul reattore commerciale a fusione . Parallelamente vengono compiuti studi sulle applicazioni industriali e tecnologiche dei plasmi, che vengono svolti in diversi centri di ricerca (in Italia presso il Consorzio RFX a Padova e i centri di ricerca dell’ENEA) . M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 47 Per ottimizzare il funzionamento dell’ITER la ciambella dell’ITER ha una sezione a forma della lettera D. Il limite principale per l’applicazione dei Tokamak è legato alla potenza dei campi magnetici. Quando si riuscirà a produrre magneti sufficientemente potenti i tokamak diventeranno reattori in grado di produrre enormi quantità di energia. Per ottenere campi magnetici intensi occorre realizzare bobine che possano essere attraversate da correnti elevate e per questo motivo si cerca di realizzarle con i superconduttori che lavorano a temperature molto basse ( fisica della criogenia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 48 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 49 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) Tokamak foundations M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 50 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) Impianto previsto per il 2016-2018 M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 51 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 52 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 53 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 54 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 55 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) Sezione del Tokamak M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 56 ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 57 Alcuni numeri significativi per comprendere l’enormità del progetto: •150.000.000 °C temperatura necessaria per innescare la fusione •13 T (tesla) è il campo magnetico richiesto per contenere la reazione, pari a 260.000 volte quello terrestre •23000 t (tonnellate) il peso degli elementi da assemblare •500 numero dei ricercatori che lavorano all’ITER •15 miliardi di euro è il costo totale presunto per raggiungere gli obiettivi progettuali •15 miliardi di euro è il costo presunto di gestione annuale dell’impianto •20 anni la vita prevista per il reattore a fusione ITER (tempo entro il quale si dovrebbero ammortizzare i costi) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 58 Il programma europeo di ricerca sulla fusione Tutta la ricerca sulla fusione in Europa è coordinata dalla Commissione europea e i finanziamenti sono erogati tramite l'Euratom (Comunità europea dell'energia atomica), che fa parte dei Programmi quadro comunitari di ricerca e sviluppo tecnologico. Il trattato che ha istituito l’Euratom è stato stipulato nel 1957 con l'obiettivo di coordinare la ricerca e la formazione nel nucleare nell'ambito della Comunità europea dell'energia atomica. Il programma è quindi totalmente coordinato e integrato a livello europeo. Esso viene attuato mediante due meccanismi principali: Contratti di associazione tra Euratom e Stati membri UE (o organizzazioni di tali Stati) e Stati terzi associati con l'Euratom. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 59 Il programma europeo di ricerca sulla fusione L'Accordo europeo sullo sviluppo della fusione (EFDA) coordina le attività tecnologiche, l'utilizzazione scientifica del JET (Joint European Torus) e i contributi europei alle collaborazioni internazionali. In questo ambito l'attenzione è concentrata principalmente sul contributo europeo al progetto internazionale sulla energia di fusione: ITER. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 60 Lo schema concettuale per le future centrali elettriche a fusione si basa sulle linee di ricerca attuali; in particolare il Tokamak, che a scopo dimostrativo ha già generato per pochi secondi energia pari a 16 MW. Problema I meccanismi della fusione non sono ancora abbastanza conosciuti per una dimostrazione scientifica e tecnologica esaustiva della fusione, anche se la Ricerca Scientifica per la tecnologia richiesta per costruire una centrale elettrica commerciale sta andando avanti. L'approccio coordinato e collaborativo adottato dall'Europa ha reso possibile l'attuazione di progetti congiunti, che è culminata con il JET (Joint European Torus) sito ad Abingdon (Regno Unito). M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 61 Sito del JET (Joint European Torus) ad Abingdon vicino ad Oxford nel Regno Unito. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 62 Il volume del plasma nel jet raggiunge circa 150 metri cubi Nella prima figura è riportata una immagine dell’interno del JET. Si noti la sezione non è quella circolare del toro ma è stata modificata a forma di D per favorire il prelevamento delle impurità del processo di fusione nella parte inferiore dove è stato inserito il divertore. Nella seconda figura è interessante vedere l'immagine della macchina precedente con il plasma riscaldato al suo interno che diventa luminescente. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 63 JET (Joint European Torus) Reattore Tokamak visto dall'esterno con tutti i collegamenti alle molte e sofisticate apparecchiature per il controllo dell’intero sistema. Il Jet è ancora il più potente al mondo. Il JET essendo molto complesso, sofisticato e costoso e richiede tante competenze eccellenti e finanziamenti elevati. Per questi motivi attualmente ogni Stato membro non può intraprendere autonomamente la costruzione. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 64 Il JET attualmente è la sola macchina in grado di funzionare con il combustibile composto da deuterio e trizio che si intende utilizzare nelle future centrali elettriche commerciali a fusione. Circa 2000 tra scienziati e tecnici lavorano attualmente alla necessaria gamma di progetti nel campo della fisica e della tecnologia della fusione in più di 30 laboratori sparsi negli Stati membri e nei paesi associati. Questa operazione congiunta e coordinata ha dato vita a un modello di “Spazio Europeo della Ricerca” ed ha collocato l'Europa all'avanguardia mondiale nella ricerca sulla fusione. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 65 Dimensioni a confronto degli impianti ITER e JET M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 66 Reattore ITER: componenti principali M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 67 Percentuale dei costi previsti L’Italia con l’ ENEA , ha realizzato i superconduttori per le bobine superconduttrici, dell’ITER, che rappresentano la parte fondamentale del sistema per la realizzazione del reattore e, come riporta il grafico, la più costosa. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 68 ITER - la prossima fase ITER - come “itinerario” - è un progetto internazionale di ricerca e sviluppo concepito per compiere il grande passo successivo nello sviluppo dell'energia di fusione, prendendo come punto di partenza le conoscenze fisiche costituite e la tecnologia collaudata. L’ITER rappresenta il primo progetto completo dell'impianto di fusione con le dimensioni di una centrale elettrica convenzionale. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 69 ITER - la prossima fase Negli ultimi dieci anni, l’ITER è diventato un piano ingegneristico dettagliato, pronto ad essere costruito, per cui i modelli o prototipi dei principali componenti tecnologici sono stati costruiti dall'industria e sono stati collaudati sotto tutti gli aspetti. In base a questa esperienza, l'industria ha valutato i costi di costruzione in maniera approfondita. Attualmente si sta procedendo all’assemblaggio delle diverse parti. La collaborazione internazionale necessaria per produrre le specifiche progettuali di ITER ha utilizzato un meccanismo inedito poiché ha coordinato questo progetto di grande impegno tecnico riunendo formazioni multiculturali e geograficamente disperse. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 70 Cooperazione mondiale Esistono pochi ricercatori in grado di coordinare e comprendere tutte le problematiche inerenti l’intero impianto che sarà realizzato per produzione di energia utilizzando il processo della fusione nucleare. Questo risultato scientifico ragguardevole è stato reso possibile dall'intervento dei maggiori scienziati e tecnici appartenenti a centri di ricerca, a università e a imprese industriali di tutto il mondo, che hanno costituito una compagine forte di centinaia di addetti, nell'ambito di una collaborazione strettamente subordinata alla logica del progetto. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 71 Per costruire e far funzionare l’ITER sarà necessaria una collaborazione di livello mondiale. Per la costruzione dell'impianto sono stati proposti siti su tre continenti. Unione europea, Canada, Giappone, Federazione Russa e, dal 2003, Stati Uniti d'America, Repubblica popolare cinese e Repubblica di Corea, sono impegnati nei negoziati con cui sarà organizzata l'attuazione del progetto. Si prevede che saranno coinvolti anche altri paesi interessati. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 72 M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 73 I negoziati per la progettazione dell’ITER riguardano: • la costruzione, • il funzionamento e • la dismissione di ITER, ma anche voci come • la divisione dei costi, • la struttura direttiva, • i diritti di proprietà intellettuale e • il sito. Le attività tecniche di sostegno continuano a mantenere l'integrità del progetto, studiano gli adattamenti progettuali per particolari siti e avviano i preparativi per l'elaborazione della documentazione per la concessione della licenza. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 74 Energia di fusione Il progetto ITER comprenderà gran parte delle soluzioni tecnologiche necessarie per una futura centrale elettrica a fusione. Il tokamak ITER, alto 24 metri e largo 30 metri, sarà più piccolo di una centrale elettrica convenzionale. uomo Produrrà energia termica con una potenza massima di 500 MW, in un plasma di fusione toroidale con un volume di 800 m3 contenuto mediante forti campi magnetici. L'impianto offrirà una dimostrazione della produzione di energia per una durata prolungata, nella prospettiva finale di un funzionamento a regime costante. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 75 Il reattore ITER produrrà energia in quantità da 5 a 10 volte superiore alla quantità necessaria per mantenere il plasma a temperatura di fusione (150 milioni di gradi Celsius), dimostrando in tal modo la fattibilità dell'energia di fusione e della “combustione” continua. Fisici ed ingegneri potranno sviluppare e ottimizzare le tecnologie, i componenti e le strategie di regolazione per le successive centrali a energia di fusione. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 76 Strategia a lungo termine: Produzione commerciale di energia Secondo la programmazione prevista per la produzione di energia di fusione, la produzione commerciale sarà disponibile entro 50 anni. Dopo ITER sono previste due ulteriori generazioni di macchine sperimentali: DEMO sarà utilizzato per dimostrare tutte le tecnologie che accompagnano il reattore e per produrre, per la prima volta, quantità significative di elettricità a partire dall'energia di fusione; mentre PROTO funzionerà come un prototipo di centrale elettrica, che integrerà gli eventuali dettagli tecnologici restanti e dimostrerà la fattibilità della produzione elettrica a titolo commerciale. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 77 Accelerazione degli studi per la fusione Un recente studio di esperti ha elaborato un'impostazione “accelerata” che potrebbe dimostrare la fattibilità tecnica dell'energia di fusione su un arco di tempo di 2530 anni, a partire dalla costruzione del sistema ITER. Per ottenere questo risultato, occorre eseguire in parallelo fasi di ricerca sequenziali, come la realizzazione congiunta dell'IFMIF (International Fusion Materials Irradiation Facility) nel contesto della cooperazione internazionale, mentre alcune delle sperimentazioni tecnologiche previste per DEMO dovrebbero essere integrate nell'esperimento ITER. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 78 Accelerazione degli studi per la fusione Si possono individuare due fasi internazionali di ricerca che saranno sviluppate e coordinate parallelamente : L’IFMIF è finalizzato al progetto, sviluppo, costruzione e test di un prototipo di acceleratore a energia ridotta, da costruire in Europa e installare in Giappone. In particolare sviluppa studi e ricerche per ottimizzare e testare materiali da sottoporre a sollecitazioni estreme tipiche in prossimità del plasma per un reattore a fusione. All’ITER seguirebbe un unico esperimento DEMO/PROTO, che produrrebbe un prototipo credibile di reattore a fusione per la produzione di energia elettrica. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 79 Le due fasi internazionali di ricerca con la realizzazione congiunta dell'IFMIF integrato nell'esperimento ITER, saranno sviluppate e coordinate parallelamente, A queste due fasi seguirà un unico esperimento DEMO/PROTO DEMO/PROTO M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 80 M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 81 Le organizzazioni impegnate in attività di progettazione IFMIF EU Commissariat à l'Energie Atomique (CEA, France) Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e L'Ambiente (ENEA,Italy) Forschungszentrum Karlsruhe (FZK,Germany) Institut fur Angewandte Physik-Universitat Frankfurt (IAP,Germany) JAPAN Japan Atomic Energy Research Institute (JAERI) RUSSIAN FEDERATION Institute for High Energy Physics (IHEP) USA Argonne National Laboratories (ANL) Los Alamos National Laboratories (LANL) Oak Ridge National Laboratories (ORNL) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 82 M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 83 IFMIF: schema di funzionamento M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 84 Recentemente L’EURATON, considerati: • i ritardi accumulati nelle scadenze delle fasi di ricerca sui materiali che avrebbero dovuto rivestire il contenitore del plasma e • la forte lievitazione dei costi di questa fase della ricerca rispetto a quelli preventivati, ↓ ha stabilito di bypassare questa fase di ricerca sui materiali con alta percentuale di grafite e realizzare i materiali dei componenti che si affacciano sul plasma (prima parete interna del contenitore e divertore) in tungsteno, che attualmente è il materiale più resistente alle alte temperature. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 85 Evoluzione e sviluppo della tecnologia della fusione nucleare M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 86 Evoluzione e sviluppo della tecnologia della fusione nucleare M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 87 Il programma europeo di ricerca sulla fusione Il programma europeo è quindi totalmente coordinato e integrato a livello europeo. Esso viene attuato mediante due meccanismi principali: Contratti di associazione tra Euratom e Stati membri UE (o organizzazioni di tali Stati) e Stati terzi associati con l'Euratom. Tutti gli Stati membri partecipano in questo modo, oltre alla Svizzera (dal 1979) e più recentemente la Repubblica ceca, l'Ungheria, la Lettonia e la Romania. I ricercatori della Bulgaria, della Repubblica slovacca e della Slovenia partecipano a più riprese nell'ambito di contratti a termine relativi a progetti specifici. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 88 The European Fusion Development Agreement (EFDA) L‘EFDA o European Fusion Development Agreement (Accordo Europeo sullo Sviluppo della Fusione) è un accordo tra le istituzioni europee di ricerca sulla fusione e la Commissione europea per rafforzare il loro coordinamento la collaborazione, e la partecipazione ad attività collettive. Le sue attività includono il coordinamento delle fisica e della tecnologia nei laboratori dell'Unione europea, lo sfruttamento del più grande esperimento del mondo fusione, il Joint European Torus (JET) nel Regno Unito, la formazione e lo sviluppo della carriera dei contributi dell'Unione europea e fusione alle collaborazioni internazionali. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 89 L‘EFDA o European Fusion Development Agreement (Accordo Europeo sullo Sviluppo della Fusione) fa parte del programma europeo EURATON (European Atomic Energy Community) della commissione europea. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 90 Collaborazione ITER è una collaborazione multinazionale tra paesi coinvolti nella ricerca sulla fusione a livello mondiale. Si basa sul consenso tra tutti i partecipanti. In un certo modo, estende al mondo intero il modello di ricerca e sviluppo europeo che ha avuto successo nel programma Euratom (The European Atomic Energy Community) sulla fusione con JET. Studi concettuali e di ingegneria per ITER hanno portato ad un disegno progettuale dettagliato, finalizzato nel 2001. Questo disegno è stato sostenuto da un grande programma di ricerca che ha stabilito la fattibilità pratica di ITER e ha coinvolto l’industria per la costruzione di prototipi in scala reale dei componenti fondamentali di ITER. I risultati positivi dei test su questi componenti, come i magneti superconduttori, hanno dato uno slancio importante alla fiducia nel progetto. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 91 Oltre a scienziati e ingegneri della fusione, il progetto ITER richiederà una vasta gamma di personale altamente qualificato. Le sfide La costruzione e il funzionamento di ITER sono una sfida internazionale di alto livello per la scienza, l’ingegneria e la tecnologia, perché si lavora al limite della conoscenza umana. Questa sfida è basata sugli esperimenti di fusione più importanti, come il JET di Euratom, JT-60 in Giappone e il TFTR negli Stati Uniti, e gli esperimenti di fusione nel programma Euratom: tutti hanno fornito esperienza e dati sulla fisica e tecnologia della fusione in preparazione a ITER. La sfida scientifica è grande e fortemente alimentata dal bisogno globale di fonti di energia pulita e sostenibile. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 92 Joint European Torus (JET) Culham Science Centre, Abingdon Oxfordshire OX14 3DB United Kingdom da.org/contact-us/location-map/ M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 93 Ubicazione ITER a Cadarache ( Provenza- Francia) Il reattore ITER sarà costruito presso il sito europeo prescelto, a Cadarache nel sud della Francia. A Cadarache esiste già un grande centro di ricerca per l’energia , del Commissariato per l’Energia Atomica francese. Il contributo europeo al progetto ITER sarà gestito da una organizzazione il cui quartier generale si troverà a Barcellona, Spagna. ITER è stato progettato in modo da poter essere costruito sul territorio di uno qualsiasi dei paesi partecipanti. Il progetto finale del reattore ha definito un elenco di criteri, che ogni area scelta per l’ubicazione di ITER avrebbe dovuto soddisfare. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 94 ITER è stato progettato in modo da poter essere costruito sul territorio di uno qualsiasi dei paesi partecipanti. Il progetto finale del reattore ha definito un elenco di criteri, che ogni area scelta per l’ubicazione di ITER avrebbe dovuto soddisfare. Dopo parecchie discussioni, il sito di Cadarache è stato selezionato da una lista di quattro possibili siti nel mondo. Il sito di costruzione copre una superficie totale di circa 40 ettari, con altri 30 ettari disponibili per uso temporaneo durante la costruzione. I requisiti fondamentali per il sito ITER comprendevano una capacità di raffreddamento termico di circa 450 MW e una fornitura di energia elettrica fino a 120 MW. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 95 Ubicazione ITER a Cadarache ( Provenza- Francia) Ubicazione del complesso di ITER M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 96 Costi dell’Impianto M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 97 La costruzione dell’ITER ha avuto inizio e si è programmato che il primo plasma di ITER si accenderà nel 2016. http://www.iter.org/ http://www.efda.org/ The European Fusion Development Agreement (EFDA) http://www.efda.org/usercases/students_and_educators.htm M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 98 Il costo presunto per la realizzazione dell’ITER era stato supposto doppio rispetto al costo attuale della produzione di energia con centrali termiche che utilizzano il petrolio come combustibile, ma occorre tener conto che la disponibilità di petrolio è in diminuzione ed è destinata ad esaurire. Con il passare del tempo i reattori potranno diventare una vera alternative per soddisfare richiesta di energia elettrica, attualmente coperta dalle centrali tradizionali termiche. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 99 In termini macroscopici nelle centrali a fusione nucleare: 1kg di questo combustibile rilascia 108 kWh di energia e dovrebbe provvedere alle richieste di una stazione di 1 GW di potenza elettrica per un giorno. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 100 Disponibilità di risorse della fusione • Il funzionamento di un reattore a fusione richiede una miscela di combustibile di due isotopi dell’idrogeno: deuterio (D) e trizio (T) • 100 mg di miscela Deuterio- Tritio producono una quantità di energia equivalente ↓ a quella producibile con una 1 tonnellata di carbone. • Il Deuterio esiste in natura in quantità praticamente illimitata: un litro d’acqua contiene circa 120 mg di D. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 101 Produzione di scorie primarie e secondarie • Un reattore a fusione produce come scoria primaria: nuclei di He, un gas “nobile” (poco reattivo, non tossico, esistente nell’atmosfera) • Le scorie secondarie sono costituite dalle strutture metalliche del reattore che si attivano nel periodo di funzionamento. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 102 Finalità principale La finalità principale dello sviluppo di questa tecnologia si può riassumere in queste belle parole: Con altre sorgenti energetiche, la fusione partecipa allo sforzo che deve permettere di proporre alle generazioni future qualcosa di meglio che una terra svuotata delle sue risorse (principalmente petrolio e carbone) e ingombra dei suoi rifiuti ( CO2 , scorie radioattive, etc..). Si tratta allo stesso tempo di ragione e giustizia, dato che questo proviene da chi ha consumato senza freno. J.Waisse, IAEA (2002) M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 103 Al di là dei bei propositi e delle belle parole lo Stato Attuale della tecnologia è schematizzabile nei seguenti punti fondamentali • La fusione nucleare è realizzabile • E’ un’energia pulita e disponibile in quantità praticamente illimitata • E’ di interesse strategico per il mondo e in particolare per l’Italia che ha poche altre risorse energetiche • Ma i tempi attualmente previsti per i progetti per la sua realizzazione sono troppo lunghi a causa di: – – – – Investimenti insufficienti Burocrazia Tempi decisionali troppo lunghi Pianificazione finalizzata più alla sperimentazione che al raggiungimento di obiettivi concreti. – Difficoltà di affrontare lo studio nella sua interezza. Il fenomeno della fusione è dovuto a molti fenomeni fisici che avvengono in parallelo con costanti di tempo diverse. Lo sviluppo della ricerca richiede alte competenze che attualmente sono disponibili settorialmente. In altre parole attualmente sono pochi i ricercatori che hanno le competenze necessarie per studiare e valutare la complessità di tutti i fenomeni e in grado di coordinare lo sviluppo della ricerca nella totalità degli aspetti. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 104 Al di là dei bei propositi e delle belle parole lo Stato Attuale della tecnologia è schematizzabile nei seguenti punti fondamentali • E’ possibile accelerare i progetti di realizzazione facendo maggiori investimenti, semplificando gli iter burocratici e finalizzando i progetti al raggiungimento di obiettivi concreti in tempi brevi. • Inoltre gli interessi economici in gioco sono enormi e tanti i paesi interessati e questo complica ulteriormente lo sviluppo. M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 105 Euratom - CEA (France, Cadarache) Euratom - CIEMAT (Espagne, Madrid) Euratom - Confédération Suisse CRPP-Lausanne Euratom - DCU (Irlande)) DCU- Dublin Italia UCC -Cork Euratom - ENEA (Italie) ENEA-Frascati (FTU) ENEA-CNR Milano ENEA-Padoue (RFX) Euratom - TEC (Groupement d'Association) - Belgique Ecole Royal Militaire (Bruxelles) SCK/CEN-Mol - Pays-Bas FOM NRG-Petten - Allemagne FZJ-Jülich (TEXTOR) Euratom - FZK (Allemagne, Karlsruhe) Euratom - HAS (Hongrie, Budapest) RMKI-KFKI-Budapest KFKI-AEKI-Budapest Euratom - République Hellénique (Grèce) NTUA - National Technical University of Athens Demokritos (Athènes) The University of Ioannina, Euratom - IPP (Allemagne, Garching) Euratom - IPP-Prague (République Tchèque) Euratom - IST (Portugual, Lisbonne) Euratom - NASTI (Roumanie, Bucarest) Euratom - NFR (Suède, Stockholm) Alvén Laboratory-Stockholm Chalmers-Göteborg Euratom - ÖAW (Autriche, Vienne) M. Usai Le associazioni EURATOM Institut für Allgemeine Physik-Vienne University of Innsbruck, Österreichisches Forschungszentrum-Seibersdorf, Technische Universität Graz, Atominstitut der österreichischen Universitäten-Vienne, Euratom - RISOE (Danemark, Roskilde) Euratom - TEKES (Finlande, Helsinki) Euratom - UKAEA (UK, Culham 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEAR E_TOKAMAK 106 Alcuni siti internet di maggiore interesse • Consorzio RFX http://www.igi.pd.cnr.it/ • Joint European torus (JET) http://www.jet.uk/ • Max planck Institute for plasma physics (IPP) http://www.ipp.mpg.de/ • ENEA http://ftu.frascati.enea.it/ • CEA Cadarache http://www-cad.cea.fr M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 107 Indirizzi utili ITER: http://www.iter.org/ EFDA: http://www.efda.org/ JET: http://www.jet.efda.org/ Dr. Rosa Antidormi & Christopher Ibbott Direzione generale Ricerca E-mail: [email protected] [email protected] http://ec.europa.eu/research/energy/fu/article_1122_en.htm Pubblicazione prodotta da: Commissione europea Direzione generale Ricerca E-mail: Research DG contacts http://ec.europa.eu/research Unità Informazione e comunicazione B-1049 Bruxelles Fax: +32 2 295 82 20 M. Usai 10a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK 108
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