! ! ! ! Roma, ____________________ Alla c.a. della Direttrice della Scuola _________________________________________________ INTRODUZIONE/MOTIVAZIONE/RAZIONALE Abilità metalinguistiche e apprendimento della lingua scritta ! Con la presente si vuole promuovere un progetto per i bambini della scuola dell’infanzia in fase prescolare. È ampiamente riconosciuto dalla letteratura scientifica il rapporto tra consapevolezza fonemica e apprendimento della letto-scrittura. La competenza metafonologica, ovvero «la capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni con gli stessi» (Bortolini, 1995), è infatti da tempo riconosciuta da gran parte degli autori come uno dei requisiti necessari per l’apprendimento della lingua scritta. Nel corso dello sviluppo linguistico del bambino il rapido evolversi di queste abilità tra l’ultima classe della scuola d’infanzia e la fine del primo ciclo della scuola primaria rappresenta un momento di cruciale importanza . La scuola d’infanzia, infatti, stimola il bambino nella riflessione sul linguaggio attraverso la conoscenza e la consapevolezza delle componenti del linguaggio: fonologica, grammaticale, semantica e pragmatica. Solo recentemente, però, è stata rivalutata l’importanza delle abilità metafonologiche nell’apprendimento della lettura e della scrittura, fondamentale processo cognitivo in cui viene richiesto al bambino di rivolgere la sua attenzione all’aspetto acustico dell’informazione, per analizzarla e quindi tradurla in un codice grafico. La maggior parte degli autori sostiene che il livello di consapevolezza fonologica nei bambini di 5 anni sia un indice predittivo valido per i disturbi dell’apprendimento del linguaggio scritto, sia in Paesi di lingua anglofona o tedesca (Bishop e Adams, 1990; Carrol e Snowling, 2004; Schneider, Roth e Ennemoser, 2000) che in Italia, dove il rapporto tra i fonemi e la loro rappresentazione grafica è più regolare (Pinto e Bigozzi, 2001; Tressoldi, Vio e Maschietto, 1989). Secondo Tressoldi, Vio, Nicotra e Calgaro (1993), «il rapporto tra consapevolezza fonemica all’inizio della scuola primaria e prestazioni nel linguaggio scritto, in particolare per gli aspetti relativi alla decodifica, permane ben oltre il primo anno di scuola ». Gli stessi autori hanno osservato che la misura della consapevolezza fonemica all’inizio della scuola primaria è un buon indice predittivo delle difficoltà di lettura e scrittura nelle prime classi della scolarizzazione di base. Dunque una difficoltà nello sviluppo delle competenze metafonologiche può, almeno nelle prime fasi, costituire un ostacolo nel percorso dei bambini verso l'apprendimento della lettura e della scrittura. Bishop e Adams (1990) propongono infatti “un’ipotesi di età critica”, che afferma che la vulnerabilità di un bambino, a difficoltà nella lettura, dipenda dallo stato delle sue abilità fonologiche all’età in cui queste sono richieste per imparare a leggere. In un’ottica preventiva, quindi, numerosi studi hanno avuto lo scopo di individuare le caratteristiche fondamentali della consapevolezza fonologica soprattutto nei bambini di 5 anni e pianificare, di conseguenza, attività di potenziamento. Disprassia Mancano criteri univoci rispetto alla definizione, alla diagnosi e all’eziologia del disturbo. Vengono infatti utilizzate diverse denominazioni: Disprassia congenita o evolutiva e, a seconda del paese, Developmental Dyspraxia (DD), o Specific Developmental Disorders of Motor Function (SDD-F) o o ancora Developmental Coordination Disorders (DCD) o disturbo evolutivo della coordinazione che è il termine più usato a livello internazionale. ICD-10 descrive il disturbo evolutivo specifico della funzione motoria (F82) che prevede un quadro caratterizzato da: - - ! DIFFICOLTA’ di COORDINAZIONE, presenti nelle fasi di sviluppo e NON DIPENDENTI da DEFICIT NEUROSENSORIALI o NEUROMOTORI; RITARDO di ACQUISIZIONE delle TAPPE di SVILUPPO MOTORIO, accompagnato da RITARDO dello SVILUPPO del LINGUAGGIO (in particolare rispetto alle componenti articolatorie); GOFFAGGINE nei movimenti; RITARDO nell’ORGANIZZAZIONE del GIOCO e del DISEGNO (tipo di deficit costruttivo); PRESENZA (a volte) di SEGNI NEUROLOGICI SFUMATI, privi di sicuro significato localizzatorio; DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE e problemi SOCIO-EMOTIVO-COMPORTAMENTALI. Alcune caratteristiche della sindrome sono (Henderson, 1987; Miller,1986) • • • • • • DIFFICOLTA’ nella COORDINAZIONE MOTORIA GENERALE, nel correre, camminare con scioltezza, andare in bicicletta; DIFFICOLTA’ nella COORDINAZIONE MOTORIA FINE, delle capacità costruttive e grafomotorie; DIFFICOLTA’ nell’ACQUISIZIONE di ABILITA’ riferite alla vita quotidiana, ad esempio vestirsi, spogliarsi; DISORIENTAMENTO TEMPORO-SPAZIALE; QI di performance più basso del QI verbale; DEFICIT in ambito neuropsicologico ovvero nei processi di controllo, nelle funzioni MNESTICHE, ATTENTIVE E RAPPRESENTATIVE; ! • DIFFICOLTA’ SUL PIANO EMOTIVO-COMPORTAMENTALE. Secondo Sabbadini G. e Sabbadini L. (1995) il termine disprassia deve mettere in evidenza la MANCATA ACQUISIZIONE di FUNZIONI ADATTIVE, in riferimento al concetto di PRASSIA, inteso come un sistema di movimenti intenzionali, coordinati in serie e compiuti in funzione di uno scopo. Risulta quindi impossibile, in ambito evolutivo, scindere gli aspetti motori da quelli percettivo-gnosici, per cui nella disprassia, oltre al disturbo esecutivo, si evidenziano disordini dello schema corporeo, dispercettivi e agnosici oltre che costruttivo e spaziali. La disprassia, secondo tali autori, viene interpretata come sindrome (disprassia PRIMARIA) oppure come sintomo associato a specifiche e diverse sindromi (disprassia SECONDARIA). In quest’ultimo caso è presente in bambini che, sebbene con patologie maggiori, presentano anche sintomi di DISFUNZIONE dei SISTEMI di PIANIFICAZIONE dell’ATTO MOTORIO VOLONTARIO e associati DISTURBI nell’area delle COMPETENZE VISUO-SPAZIALI. Funzioni Esecutive e apprendimento Le Funzioni Esecutive (FE) costituiscono un set di operazioni cognitive che avviano, regolano, controllano, coordinano , monitorizzano, programmano pensieri e azioni. Esse vengono anche definite come le abilità necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine con successo un comportamento finalizzato a uno scopo. A differenza dei processi di controllo automatico, attivati in situazioni abituali realizzate mediante sequenze di azioni ben note per le quali non è necessario l’intervento di processi decisionali ed attentivi, i processi di controllo volontario (FE) entrano in gioco in situazioni nuove o che richiedono azioni intenzionali, sono temporanei, facilmente modificabili, richiedono attenzione volontaria, elaborazione sequenziale e sono limitati dalla capacità attentiva. Le FE sono fondamentali per il successo a scuola e nella vita . Quattro qualità sono probabilmente alla base del successo personale: creatività, flessibilità, autocontrollo e disciplina. Per riuscire nella vita è necessario: pensare in modo creativo per inventare nuove soluzioni nuove; tenere attive nella memoria di lavoro più informazioni contemporaneamente per poterle elaborare ricercando relazioni significative tra i diversi elementi; essere flessibili per apprezzare diverse prospettive; avere autocontrollo per resistere alle tentazioni evitando di fare qualcosa che poi si rimpiangerà; avere disciplina per poter rimanere concentrati sul compito fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Queste qualità sono espressione di un buon funzionamento delle funzioni di controllo cognitivo. Il nucleo delle FE è rappresentato da: flessibilità cognitiva , inibizione (autocontrollo, autoregolazione) e memoria di lavoro (Miyake, 2000). FE più complesse includono problemsolving , ragionamento e pianificazione . Negli ultimi due decenni è significativamente aumentata la comprensione dello sviluppo delle Funzioni Esecutive (FE) in età evolutiva, in bambini con sviluppo tipico e atipico, anche grazie alla disponibilità di un sempre maggior numero di prove per la valutazione delle FE appropriate per i diversi stadi evolutivi. Le FE sono significativamente correlate con le prestazioni scolastiche più di quanto lo siano quoziente di intelligenza (QI) o il livello di lettura e le competenze matematiche all’entrata della scuola primaria (Blair C, Razza RP, 2007; Gathercole SE, Pickering SJ, Knight C, Stegmann Z., 2004). Insegnanti di scuola materna giudicano abilità come l’autodisciplina e il controllo dell'attenzione più critica per il successivo percorso scolastico rispetto alla conoscenza dei contenuti (Eakin L, 2004). Le FE predicono significativamente il successo scolastico, e l’abilità di apprendimento della lettura e del calcolo (Blair e Peters, 2003; Blair e Razza, 2007). Le FE sono importanti per il successo accademico nel corso degli anni scolastici . Memoria di lavoro e inibizione predicono in modo indipendente le prestazioni in compiti di matematica e lettura in età prescolare fino alla scuola superiore (Dunn, 2010); Molti bambini iniziano la scuola con scarse competenze nelle FE (Eakin L, 2004). Deficit nelle FE sono associati a problemi come il Disturbo da Deficit di Attenzione/ Iperattività (ADHD). Nonostante raramente si investa nell’insegnamento specifico di queste funzioni, questo è possibile. Le FE possono essere migliorate, in bambini prescolari ad alto rischio, con programmi specifici di intervento (Diamond, 2007; Diamond e Lee, 2011) . Un migliore controllo esecutivo ha ricadute positive sugli apprendimenti. Training sulle FE favoriscono lo sviluppo delle abilità accademiche (Diamond e Lee, 2011). ! ! ! DESCRIZIONE DEL PROGETTO Modalità di realizzazione ! Il progetto prevede alcuni incontri di circa 2 ore presso la vostra scuola; si tratta di un “laboratorio prescolare” che verrà effettuato da due logopediste che affiancheranno l’insegnante di ruolo. Il progetto sarà eseguito in forma gratuita. Si può prevedere un calendario da 5 a 10 incontri, i giorni e gli orari sono da concordare. Il laboratorio sarà rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola materna È previsto un lavoro specifico sui prerequisiti all’apprendimento della letto-scrittura (abilità metafonologiche e grafo-motorie, ovvero sintesi e segmentazione sillabica, discriminazione di coppie minime di parole e di non parole, riconoscimento di sillaba iniziale di parola e ricognizione di rime) e la presentazione del materiale alfabetico secondo una modalità visuocinestesica ; si prevedono schede per le abilità percettivo- visive, ed infine esercizi sui micromovimenti delle mani e delle dita e sullo scioglimento del polso per stimolare le abilità grafo-motorie e le abilità sequenziali , con particolare attenzione alle Funzioni Esecutive (memoria di lavoro, controllo inibitorio dell’attenzione e flessibilità cognitiva) . Alla fine di ogni incontro sarà prevista la consegna di materiale alle insegnanti in modo che possano continuare a stimolare le abilità su cui si sta lavorando nei laboratori già affrontate con le logopediste; i bambini potranno consolidarle esercitandosi con le insegnanti fino all’incontro successivo. Le lezioni sono tenute da logopediste esperte che operano nel campo delle difficoltà di linguaggio e dell’ apprendimento in età evolutiva. I bambini di 5 e 6 anni (in fase prescolare) sviluppano generalmente spontaneamente tali prerequisiti che si consolidano poi con l’apprendimento della lettura e della scrittura, a volte, però, in alcuni bambini, queste abilità non sono del tutto evolute e risultano carenti, così, di fronte al complesso compito di imparare a leggere e a scrivere, cominciano le prime difficoltà. Si vuole precisare che questo progetto non vuole essere uno screening né un progetto valutativo. L’intento vuole essere invece quello di stabilire un proficuo confronto tra logopediste ed insegnanti e fornendo loro input importanti per stimolare e consolidare le suddette competenze, dando la possibilità ai bambini di affrontare con maggiori sicurezza e autostima il tanto atteso ingresso in 1^elementare. RESPONSABILE Studio Pieralice Via Bassano Del Grappa, 19 REFERENTI Dott.ssa Olivia Bartalucci Dott.ssa Antonella Ciarabellini Logopediste Dott.ssa Cinzia Cadoni Psicologa , Psicoterapeuta ! CONTATTI Olivia Bartalucci : 339 4975881 Antonella Ciarabellini: 349 5601116 Centro Pieralice: 06 635948
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