il rapporto di presentazione

Nota sul processo di individuazione
delle aree regionali candidabili agli Aiuti
di Stato, secondo l’art.107,3 c del TFUE
per Eupolis, Massimiliano Serati
CeRST, Università Cattaneo – LIUC
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Il riferimento alla normativa
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•
Come evidenziato nella Comunicazione della Commissione Europea del 28 giugno 2013,
«Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2014 – 2020», l’articolo 107,
paragrafo 3, lettera (c), del TFUE sancisce che possono considerarsi compatibili con il mercato
interno "gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni
economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune
interesse".
Due sono le categorie compatibili col 107 3 c) e pertanto eleggibili a "zone c":
– (a) zone che soddisfano certe condizioni prestabilite e che uno Stato membro può quindi
designare come "zone c" senza ulteriori giustificazioni ("zone c predefinite");
– (b) zone che uno Stato membro può, a sua discrezione, designare come "zone c« purché
dimostri che soddisfino certi criteri socioeconomici ("zone c non predefinite")
Sulla scorta del punto (b), uno Stato membro può pertanto designare come "c" le "zone c non
predefinite" che soddisfino in alternativa criteri predeterminati; tra questi il criterio 5 che
identifica come eleggibili zone contigue con almeno 50000 abitanti che stanno attraversando
importanti cambiamenti strutturali o che sono in grave declino.
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Linee guida della strategia regionale
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•
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In riferimento al criterio 5 del 107-3c, al fine di individuare le zone c) non
predefinite, la metodologia che ha raccolto la maggiore adesione da
parte delle Regioni è quella che riprende l’ammontare di popolazione che
spetterebbe a ciascuna Regione e la percentuale sulla popolazione
regionale.
In base all’accordo raggiunto dalle Regioni in merito a tale processo di
riparto del plafond di popolazione è stato attribuito alla Lombardia uno
«spazio di manovra» corrispondente a 150000 abitanti.
Su questa base, la strategia adottata da Regione Lombardia si è articolata
in due criteri, al fine di esaurire la dotazione di popolazione assegnatale :
– Selezionare uno o più territori (rispondenti ai criteri comunitari di ammissibilità), da
condividere con Regioni confinanti, al fine di definire aree eleggibili di natura crossregionale.
– Attivare «bolle» di popolazione (corrispondenti a territori eleggibili) interamente
Lombarde e caratterizzate da importanti processi di cambiamento strutturale o
fenomeni di declino socio-economico
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Il criterio 5 per l’individuazione delle zone c) non
predefinite: le indicazioni comunitarie
• Nella Comunicazione della Commissione Europea del 28
giugno 2013, «Orientamenti in materia di aiuti di Stato a
finalità regionale 2014 – 2020», viene evidenziato che, «ai
fini dell’applicazione del criterio 5, lo Stato membro deve
dimostrare che le condizioni applicabili sono soddisfatte
sulla base di un raffronto tra la situazione delle zone
interessate con quella di altre zone nello stesso Stato
membro o in altri Stati membri, prendendo in
considerazione indicatori socioeconomici riguardanti
statistiche strutturali sulle imprese, i mercati del lavoro, i
conti delle famiglie, la formazione o altri indicatori
analoghi. A tal fine, lo Stato membro può fare riferimento
ai dati forniti dall'ufficio statistico nazionale o da altre fonti
riconosciute.»
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L’approccio di Regione Lombardia
Preso atto delle indicazioni comunitarie, l’individuazione (1) dei territori da far confluire nelle aree
cross-regionali e (2) nelle aree di intervento corrispondenti alle «bolle» di popolazione interamente
lombarda, si è basata su indicatori statistici utili a far emergere situazioni di evidente difficoltà socioeconomica a livello territoriale (declino), o di transizione progressiva verso nuovi modelli di
specializzazione produttiva (processi di cambiamento strutturale).
Gli indicatori sono stati estratti dalla piattaforma «100% Lombardia: 100 indicatori socio-economici
per la Lombardia», sviluppata in collaborazione con l’Università Cattaneo – LIUC e rispondono alle
seguenti specifiche:
• Sono riconducibili a 3 macrofamiglie rilevanti in riferimento all’art. 107, ossia svantaggio
geografico, svantaggio sociale e svantaggio/declino economico.
• Sono in maggioranza espressi sotto forma di tassi di variazione (crescita/decrescita) lungo un
orizzonte temporale di medio-lungo periodo, al fine di catturare dinamiche prevalentemente di
natura strutturale
• Sono calcolati su scala comunale e per tutti i 1531 comuni lombardi, al fine di poter operare una
valutazione comparata del grado di difficoltà geo-socio-economica locale, che sia correttamente
contestualizzata rispetto alle tendenze complessive evidenziate su scala regionale.
• Sono (ovviamente) normalizzati rispetto alla dimensione del comune in termini di superficie
territoriale o di popolazione residente;
• Sono espressi in modo che valori più alti di ogni indicatore segnalino una situazione di minore
svantaggio/declino
• Sono basati su dati originari estratti da Banche dati certificate di fonte Istituzionale (Istat, Regione
5
Lombardia) e sono aggiornali all’ultimo anno disponibile
Gli indicatori utilizzati (I)
•
La tabella seguente riporta i 12 indicatori utilizzati per l’individuazione delle aree di
intervento e le meta-informazioni utili alla loro corretta interpretazione. Si noti che:
– L’indicatore 1 di posizionamento geografico sintetizza la situazione di centralità o perifericità
del territorio rispetto alle infrastrutture di comunicazione e la situazione di
vantaggio/svantaggio derivante dalle sue caratteristiche geomorfologiche
– Gli indicatori 2 e 3 consentono di intercettare processi di declino strutturale dei sistemi
produttivio territoriali
– Gli indicatori 4 e 5 catturano le situazioni di cambiamento strutturale individuando territori
ad elevata propensione all’innovazione e territori che hanno completato processi di
razionalizzazione produttiva nella direzione dell’efficienza
– L’indicatore 6 misura la dotazione di servizi commerciali per i cittadini, coniugando elementi
di sviluppo economico e qualità della vita.
– Gli indicatori 7 e 8 consentono di individuare processi territoriali di impoverimento e
contrazione dei livelli di benessere delle famiglie; l’accostamento dei dati di reddito per
dichiarante e per abitante consente di valutare fenomeni reddituali anomali (molto
importanti in alcuni territori lombardi), legati alle situazioni di frontalierato.
– L’indicatore 9 risponde (come parzialmente il 6) al doppio criterio della attrattività
territoriale e della qualità di vita delle famiglie
– L’indicatore 10 sintetizza il clima del mercato del lavoro
– Gli indicatori 11 e 12 consentono di misurare i fenomeni di spopolamento o di
«impoverimento» del potenziale produttivo di un territorio
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Gli indicatori utilizzati (II)
INDICATORE
Formula o metodo di calcolo
POSIZIONAMENTO GEOGRAFICO
[Zona altimetrica *(% sup com<600mt)*(Max(altitudine lombarda)alt.comune)]/somma distanze da punti di accesso
CRESCITA IMPRESE LUNGO PERIODO
Imprese 2011/imprese2001
CRESCITA ADDETTI LUNGO PERIODO
INCIDENZA ADDETTI SETTORI INNOVATORI
addetti 2011/addetti 2001
Addetti settori (divisioni) 19,21,11,10,17,20,24,26,28,30,46 / addetti
totale economia **
Addetti settori (divisioni)
05,06,07,08,09,41,42,43,55,56,58,59,60,61,62,63,64,65,66,68,36,37,38,
39,30,20,21,26,27,28,72 / addetti totale economia **
SUP COMMERCIALI PER 1000 ABITANTI
(Superfici commerciali 2012/ popolazione 2012)*1000
CRESCITA REDDITO PROCAPITE
reddito proc 2011/reddito proc 2005
2011/2005 crescita benessere economico
CRESCITA REDDITO PER DICHIARANTE
reddito per dich 2011/reddito per dich 2005
2011/2005 crescita benessere economico
ATTRATTIVITA' E SVILUPPO SCOLASTICO
Allievi scuole 2012 / popolazione 2012
CLIMA DEL MERCATO DEL LAVORO
saldo (avviamenti cessazioni) cumulato /(media addetti)
INCIDENZA ADDETTI SETTORI EFFICIENTI
CRESCITA RESIDENTI DI LUNGO PERIODO
popolazione residente 2012 / popolazione residente 2002*
INDICE DI SOSTENIBILITA' STRUTTURALE DELLA (popolazione [0-14])/(Popolazione over 65 ); è l'inverso dell'indice di
Popolazione 15-64/(pop. 0-14 + pop over 65)
POPOLAZIONE
vecchiaia
Note:
Periodo Significato
Fonte dati
Tipologia di
parametro
sintetizza i fattori (altimetrie, distanze, conformazione del
territorio) che rendono la configurazione/posizione
2013
territoriale di un comune più o meno favorevole allo sviluppo Istat, Eupolis
Istat: Censimento Industria
2011/2001 vivacità imprenditoriale
e ASIA
Istat: Censimento Industria
2011/2001 vivacità occupazionale
e ASIA
Istat: Censimento Industria
2011
Specializzazione territoriale in settori ad elevata efficienza e ASIA
2011
Specializzazione territoriale in settori ad elevata propensione Istat: Censimento Industria
all'innovazione
e ASIA
2012
dotazione servizi commerciali
2012
attrattività territoriale in campo socioeducativo
D.G. CTT
Comuni Italiani - Agenzia
delle Entrate
Comuni Italiani - Agenzia
delle Entrate
GEO
ECO
ECO
ECO
ECO
SOC/ECO
ECO
ECO
Eupolis, Open data R.L.
SOC
2010-2012 Vivacità e clima del mkt
Eupolis
SOC/ECO
2012/2002 vivacità demografica vs spopolamento nel lungo periodo
misura il rapporto tra popolazione giovane e popolazione
Rapporto tra pop attiva e non attiva
2011
anziana
Eupolis e Demo-Istat
SOC
Eupolis e Demo-Istat
SOC
nell’ultima colonna GEO=Geomorfologico, ECO=Economico, SOC=Sociale
* la popolazione attribuita all’anno t è quella ufficiale al primo gennaio dell’anno t+1
** codici dei settori/divisioni secondo la classificazione Ateco 2007
7
L’indicatore sintetico di declino socio-economico
•
•
I 12 indicatori, statisticamente standardizzati, sono stati poi aggregati
al fine di costruire per ciascun comune un indicatore sintetico di
benessere/declino socio-economico del tipo Z-score, secondo un
approccio frequentemente impiegato in letteratura per la costruzione
di indicatori sintetici di natura territoriale
Nello step finale di individuazione delle aree di intervento:
– sono stati esclusi i comuni aventi 50000 e più abitanti (rif. Popolazione
legale 2011, Censimento Istat) che da soli avrebbero «esaurito» una bolla.
– Sono stati esclusi i comuni montani a minore densità produttiva che hanno
limitata incidenza sui processi di sviluppo/declino produttivo della regione
• La «geografia» risultante è sintetizzata nella mappa tematica che
segue che classifica i comuni in due classi di sviluppo/declino
socioeconomico: buono sviluppo (basso declino) per le aree di
colore più scuro, modesto sviluppo (elevato declino) per le aree
più chiare
8
E la sua rappresentazione geografica
9
Le evidenze in sintesi
•
•
•
Si può agevolmente osservare che le potenziali bolle di declino socio-economico
(aree di colore chiaro-intermedio) che emergono dall’analisi sono numerose
(circa una decina) e tali da abbracciare ben più dei 150000 abitanti che
costituiscono il plafond regionale.
Ne compaiono nitidamente alcune nel mantovano, nel pavese, nel lodigiano e
nel cremonese e ancora nei quadranti situati a nord-ovest e nord-est di Milano,
fino ad ampie aree in provincia di Varese e Monza-Brianza.
Si è resa pertanto necessaria una scelta tra i territori candidabili; al fine di
supportare la selezione si è proceduto a:
1.
2.
3.
incrociare le evidenze ottenute con i dati del Censimento Industria Istat, al fine di
verificare la presenza di grandi imprese e di distretti produttivi (anche naturali) nei
diversi territori;
recepire le segnalazioni provenienti dalle Agenzie per l’impiego territoriali in
merito a situazioni di crisi di particolare gravità esplose negli ultimi mesi e come
tali non incluse nell’ultimo aggiornamento ufficiale dei dati
Misurare le potenzialità di sviluppo futuro dei diversi territori e quindi la loro
propensione a reagire in modo positivo all’intervento eventuale attuato mediante
aiuti di stato.
Il criterio numero 3 richiede qualche ulteriore precisazione che è contenuta nel
seguito
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L’indicatore di potenzialità di sviluppo (I)
• A parità di stato di declino geo-socio-economico, un possibile
criterio di discriminazione tra aree territoriali può essere basato sul
loro potenziale di sviluppo socio-economico
• Al fine di supportare un percorso di selezione di questo tipo è stato
costruito un indicatore sintetico di sviluppo economico potenziale
dei territori.
• Tale indicatore sintetico, già impiegato in altri studi/analisi compiute
da Eupolis, è costruito (col consueto metodo dello z-score)
aggregando 15 indicatori territoriali di natura prospettica.
• Il risultato è riportato nella mappa tematica della slide seguente
(colori più scuri implicano maggiori potenzialità di sviluppo socio-economico).
• Alcune aree situate nella porzione di territorio a nord di Milano e
contraddistinte da valori critici dell’indicatore di declino – l’enclave
intorno all’aeroporto di Malpensa e il Vimercatese - evidenziano a
fronte della situazione di disagio potenzialità di crescita medio-alte.
11
L’indicatore di potenzialità di sviluppo (II)
12
Dagli indicatori alle bolle
• Incrociando le evidenze derivanti dall’indicatore di declino
socio-economico e dall’indicatore di potenzialità di sviluppo
e tenuto conto delle informazioni raccolte a contorno, sono
state individuate tre aree territoriali:
– l’enclave costituita dai comuni che gravitano intorno all’aeroporto
di Malpensa,
– la zona del vimercatese ad elevata densità di imprese dell’ICT,
– la zona del lodigiano confinante con la provincia di Piacenza.
• All’interno dei 3 bacini territoriali, sono state ritagliate 2
bolle integralmente interne al territorio regionale (nelle
aree 1 e 2) e una zona di confine (nell’area 3) da mettere a
sistema con territori situati nella provincia di Piacenza al
fine di realizzare un bacino cross-regionale
• Le tre aree esauriscono il plafond di 150000 abitanti.
13
•
•
•
La tabella sottostante riassume le informazioni essenziali relative alle 2
bolle interne (Malpensa e Vimercatese) e all’area del Lodigiano che
confina con l’Emilia Romagna e può confluire in una macro-area crossregionale
Si noti che per Malpensa e Lodigiano il valore sintetico dell’indicatore di
declino a livello di area nel suo complesso è negativo o pressoché nullo, a
sintetizzare lo stato di effettiva criticità socio-economica che caratterizza
il territorio.
Più elevato, ma limitatamente (si tenga conto che i valori dell’indicatore su scala comunale oscillano tra un minimo
di -1.66 a un max di 3.82), il dato del bacino Vimercatese, che sappiamo essere afflitto
dalla crisi recentemente esplosa nel settore dell’ICT con numerose
aziende in forte stato di difficoltà economico-finanziaria e un elevato
numero di lavoratori dichiarati in esubero.
Popolazione comuni inclusi Numero comuni coinvolti
Valore medio dell'indicatore di
declino socio-economico
Bolla Vimercatese (ICT)
51155
58133
6
5
-0.09
0.16
Area Lodi-Piacenza (parte
Lombarda)
40505
12
0.06
Bolla Malpensa
TOT POPOLAZIONE USATA
RESIDUO
149793
207
14
Ecco la composizione dettagliata delle aree individuate..
CODICE COMUNE
PROV POPOLAZIONE*
BOLLA MALPENSA
12005 Arsago Seprio
VA
4845
12032 Cardano al Campo
VA
14136
12039 Casorate Sempione
VA
5726
12123 Somma Lombardo
VA
16905
12138 Vergiate
VA
8967
12140 Vizzola Ticino
VA
576
TOT
51155
CODICE COMUNE
PROV POPOLAZIONE*
BOLLA VIMERCATESE ICT
15044 Cambiago
MI
6508
108013 Burago di Molgora
MB
4240
108017 Cavenago di Brianza
MB
6883
108021 Concorezzo
MB
15193
108050 Vimercate
MB
25309
TOT
58133
CODICE COMUNE
PROV POPOLAZIONE*
AREA LODI-PIACENZA (parte Lombarda)
98016 Cavacurta
LO
853
98019 Codogno
LO
15371
98026 Fombio
LO
2288
98029 Guardamiglio
LO
2687
98030 Livraga
LO
2602
98042 Orio Litta
LO
2023
98043 Ospedaletto Lodigiano
LO
1853
98047 San Fiorano
LO
1804
98049 San Rocco al Porto
LO
3464
Santo
Stefano
98051
LO
Lodigiano
1902
98053 Senna Lodigiana
LO
1997
98054 Somaglia
LO
3661
TOT
40505
* Popolazione legale Cens. Istat 2011
..e nella pagine successive la loro visualizzazione cartografica
15
BOLLA MALPENSA
16
BOLLA VIMERCATESE
17
AREA LODIGIANO
18