Appendice Nalmefene InfoFarma 1 2014_DEF_

InfoFarma
ATTUALITÀ IN TERAPIA - appendice
Numero 1, 2014
NALMEFENE
Controindicazioni:
Codice ATC N07BB - Farmaci per la dipendenza
dall’alcol
®
Selincro - Lundbeck
Confezioni in commercio:
7 compresse 18 mg prezzo al pubblico (IVA inclusa):
€ 47,6
14 compresse 18 mg prezzo al pubblico (IVA
inclusa): € 95,2
Data dell’autorizzazione europea (procedura
centralizzata): 25 febbraio 2013.
Trattamento in atto con analgesici oppioidi; attuale o
recente dipendenza da oppioidi. Pazienti con sintomi
da sospensione di oppioidi in fase acuta; pazienti per i
quali si sospetti un recente utilizzo di oppioidi.
Compromissione epatica grave (classificazione ChildPugh); compromissione renale grave (tasso di
filtrazione glomerulare <30 ml/min per 1,73 m2).
Anamnesi recente di sindrome acuta da sospensione
da alcol (incluse allucinazioni, convulsioni e delirium
tremens)2.
Determina AIFA: 27 maggio 2013.
Il nostro giudizio
Classificazione ai fini della fornitura: RR -
In base ai risultati degli studi clinici condotti, il
nalmefene, assunto al bisogno, presenta un effetto
leggermente superiore al placebo nel ridurre il
bisogno di assunzione di alcol da parte di soggetti
alcoldipendenti. Se, sul piano dell’efficacia, la
differenza tra trattati con nalmefene e placebo
appare, in generale, statisticamente significativa,
sul piano clinico mostra di essere poco rilevante.
Per giustificare l’efficacia del farmaco, spesso si
enfatizza una riduzione percentualmente elevata
(anche del 50-60%) del ricorso all’alcol da parte
dei pazienti dei gruppi nalmefene degli studi
clinici, ma tale dato può essere misleading se non è
confrontato con la riduzione, pur essa elevata,
osservata nei gruppi placebo, sottoposti al solo
intervento psicosociale di supporto.
Nel trattamento dell’alcolismo sono infatti
particolarmente importanti le azioni psicosociali,
individuali o di gruppo, da attuare possibilmente
in stretta collaborazione con l'ambiente familiare
del soggetto. Nalmefene non è stato finora
confrontato con acamprosato o naltrexone, che
attualmente sono i farmaci di riferimento per
tentare di mantenere una condizione di astinenza
dall’alcol. Gli effetti avversi di nalmefene sono
frequenti e talora gravi. Il costo del farmaco è
piuttosto elevato.
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
Classificazione ai fini della rimborsabilità:
C(nn) Farmaco non ancora valutato ai fini della
rimborsabilità nelle more della presentazione da parte
dell’azienda interessata di un’eventuale domanda di
diversa classificazione.
Indicazioni:
Riduzione del consumo di alcol in pazienti adulti con
dipendenza da alcol e livelli di consumo ad elevato
rischio (secondo l’OMS: > 60 grammi/giorno uomini,
> 40 grammi/giorno donne)1, senza sintomi fisici da
sospensione e che non richiedono interventi
immediati di disintossicazione. Il trattamento deve
essere iniziato solo in pazienti che continuano ad
avere un livello di consumo ad elevato rischio due
settimane dopo la valutazione iniziale. Il farmaco va
assunto al bisogno: una compressa ogni giorno
qualora il paziente avverta il rischio di bere,
preferibilmente 1 a 2 ore prima della manifestazione
abituale della pulsione. Se il paziente assume la
bevanda alcolica dimenticandosi del nalmefene, deve
prenderne una compressa appena possibile. Il farmaco
va sempre prescritto ed utilizzato congiuntamente ad
un supporto psicosociale continuativo, mirato
all'aderenza al trattamento ed alla riduzione del
consumo di alcol2.
Posologia e modalità di somministrazione:
La dose massima al giorno di nalmefene è di 18 mg
(una compressa). Il prodotto può essere assunto con o
senza cibo. Non è previsto un adeguamento della dose
per i pazienti con una lieve o moderata
compromissione epatica o renale. Le compresse
devono essere ingerite intere2. La risposta del
paziente al trattamento e la necessità di continuare la
farmacoterapia sono da valutare con regolarità.
L’RPC invita alla cautela se il nalmefene viene
prescritto per oltre un anno2.
Background: l’alcoldipendenza
L’alcoldipendenza è una malattia cronica conseguente
a consumo continuativo o periodico di quantità
elevate di alcol. Si caratterizza per comportamenti
ossessivi di ricerca compulsiva di bevande alcoliche
(tipica la necessità di bere al mattino, appena
svegliati) e per assuefazione e tolleranza (per
raggiungere un determinato effetto desiderato, il
soggetto è costretto a bere quantità sempre maggiori
di alcol). Si manifesta con alterazioni
comportamentali, fisiche e psichiche, i cui effetti
interferiscono pesantemente con la salute della
persona e la vita lavorativa, relazionale e sociale.
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Nalmefene, appendice
In Italia sono circa 9 milioni i bevitori a rischio, di cui
1 milione giovani dagli 11 ai 24 anni e oltre 3 milioni
gli ultra 65enni. Gli alcoldipendenti sono stimati in
oltre 1 milione e, di essi, solo 68.000 sono in carico ai
servizi socio-sanitari; l’1% ha un età inferiore a 19
anni3.
Il trattamento della dipendenza da alcol prevede una
terapia farmacologica e psicosociale per la gestione
dei sintomi da astinenza e la prevenzione delle
recidive. Gli individui con dipendenza di lieve entità
di solito non richiedono la cura assistita. In caso di
dipendenza di grado moderato-grave è invece
necessaria la disassuefazione assistita, con varie
opzioni di trattamento, inclusi gli interventi
farmacologici e psicosociali, da attuarsi in genere in
comunità; per le persone che in precedenza hanno
presentato complicazioni, quali delirium tremens o
convulsioni, può essere richiesto il trattamento in
ambito residenziale. Gli interventi farmacologici
comportano l’impiego di benzodiazepine per
l’astinenza assistita; di acamprosato e naltrexone,
assunti in modo continuativo, per la prevenzione delle
recidive o almeno il contenimento dei consumi, ma la
loro efficacia è modesta.
L’alcol agisce su diverse regioni del SNC, compreso
il sistema dei recettori degli oppioidi μ, δ e κ, che ne
mediano gli effetti piacevoli e gratificanti, in parte
modulando la neurotrasmissione di dopamina in aree
cerebrali mesolimbiche. Nalmefene (metilnaltrexone), molto simile per struttura ed attività al
naltrexone, contrasta gli effetti dell’assunzione di
alcol mediante un’attività antagonista sui recettori μ e
δ ed agonista parziale sui recettori κ4.
E’ stato approvato in Europa per tentare di ridurre
l’assunzione di alcol in forti bevitori, senza sintomi di
astinenza e che non richiedano un’immediata
disintossicazione.
Efficacia
Il dossier di valutazione clinica del nalmefene si basa
su tre studi policentrici in doppio cieco contro
placebo, randomizzati, condotti su quasi 2.000
pazienti con diagnosi di alcoldipendenza5,6.7.
Nessun confronto è stato finora realizzato verso
naltrexone o acamprosato. In due di tali studi,
ESENSE 1 ed ESENSE 2, identici nel disegno, in
doppio cieco, randomizzati, della durata di 6 mesi, è
stata valutata l’efficacia del trattamento con
nalmefene in adulti di età superiore a 18 anni con
diagnosi di alcoldipendenza5,6. Un terzo studio,
denominato SENSE, ha valutato l’efficacia del
farmaco nel corso di un anno di trattamento, anche se
l’obiettivo principale era di studiarne il grado di
tollerabilità/sicurezza7.
I criteri di inclusione dei pazienti nei tre studi erano:
heavy drinking di alcol in almeno 6 giorni nelle
precedenti 4 settimane; consumo medio giornaliero
di alcol di almeno 40 g /die (uomini) o 20 g /die
Numero 1, 2014
(donne); capacità di astensione dall’alcol nelle 4
settimane precedenti lo screening per un periodo ≤ 14
giorni consecutivi. I principali criteri di esclusione
erano rappresentati da: storia di delirium tremens,
allucinazioni, convulsioni, consistente comorbidità
psichiatrica o significative alterazioni della funzione
epatica, considerevoli sintomi fisici da astinenza alla
selezione o alla randomizzazione5,6,7.
Gli studi prevedevano due end point co-primari:
variazione, a 24 settimane rispetto al basale, del
numero mensile di giorni di heavy drinking di alcol
(uomini > 60 g/die; donne > 40 g/die); variazione, a
24 settimane rispetto al basale, del consumo totale di
alcol (media giornaliera di alcol in g/die in un mese).
Il trattamento con nalmefene (o placebo) è stato
attuato insieme ad intervento psicosociale finalizzato
a favorire l’aderenza alla terapia ed alla riduzione del
consumo di alcool. Tra momento di screening e di
randomizzazione dei pazienti era previsto un periodo
di 4 settimane di solo sostegno psicosociale. Nel
corso degli studi potevano essere utilizzate
benzodiazepine, nicotina, cannabis5,6,7.
Il numero di pazienti inclusi in ESENSE 1 ed
ESENSE 2 sono stati rispettivamente 604 e 718,
randomizzati in gruppi paralleli nel rapporto di 1:1,
così da ricevere rispettivamente: placebo 298 soggetti
o nalmefene 306 nell’ESENSE 1; placebo 360
soggetti e nalmefene 358 nell’ESENSE 2.
Nalmefene, massimo una compressa da 18 mg al
giorno, doveva essere assunto al bisogno, vale a dire
quando il paziente percepiva il forte desiderio di bere,
preferibilmente 1-2 ore prima dell’insorgenza della
pulsione. La durata del trattamento è stata di 24
settimane. Nel periodo previsto di 4 settimane di solo
sostegno psicosociale tra screening e
randomizzazione, è stata osservata una riduzione al di
sotto di 6 giorni di heavy drinking o di consumo
medio giornaliero di alcol previsto in una percentuale
di soggetti pari al 18% (102/579) in ESENSE 1, al
33% (218/655) in ESENSE 2, e di circa la metà nel
SENSE8. La determinazione dell’effetto di nalmefene
rispetto a placebo è stata per questo valutata sia nella
popolazione totale (che presentava i criteri di
inclusione allo screening), che in quella target posthoc a livello di rischio elevato di assunzione di alcol
alla randomizzazione (vale a dire, senza i soggetti che
avevano ridotto il consumo di alcol con il solo
intervento psicosociale).
Le percentuali di pazienti che hanno interrotto
prematuramente il trattamento sono state piuttosto
elevate, variando da 30% a 48% a seconda dei gruppi
e degli studi5,6,7. Le principali motivazioni delle
interruzioni sono state gli eventi avversi tra i trattati
con nalmefene e la revoca del consenso tra i
sottoposti a placebo. Tali valori di interruzioni
indeboliscono ovviamente il livello di attendibilità dei
risultati conseguiti.
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Nalmefene, appendice
Numero 1, 2014
I risultati degli studi ESENSE 1 ed ESENSE 2 sono riportati in Tabella 1, quelli di SENSE in Tabella 2.
Tabella 1. Efficacia a 6 mesi del nalmefene in soggetti alcoldipendenti: studi ESENSE 1 e 2 (popolazione totale
e target)5,6 (ripresa con modifica da Keating GM. Nalmefene: A review of its use in the treatment of alcohol dependence. CNS
Drugs 2013; 27:761–772)
N pazienti
valutabili
basale/mese 6
ESENSE 1
popolazione totale
NALMEFENE
PLACEBO
ESENSE 1
popolazione target
NALMEFENE
PLACEBO
ESENSE 2
popolazione totale
NALMEFENE
PLACEBO
ESENSE 2
popolazione target
NALMEFENE
PLACEBO
N medio giorni heavy
drinking/mese
basale
mese 6
Variazione
da basale
aggiustata
Δ vs
placebo
(p)
Consumo medio totale
mensile alcol (g/die)
basale mese 6
Variazione
da basale
aggiustata
Δ vs
placebo
(p)
290/152
289/213
19,4
19,6
8
11
-11,2
-8,9
-2,3
<0,01
84
85
33
45
-50,7
-39,7
-11
<0,001
171/85
167/114
23
23,1
9,3
14
-11,6
-8.0
-3,7
<0,001
102
99
39,6
57
-58,3
-40
-18,3
<0,0001
329/212
326/229
19,8
18,3
6,6
7,5
-12,3
-10,6
-1,7
<0,05
93
89
30
33
-59
-54,1
-4,9
NS
148/103
155/111
22,7
21,6
10
12
-12,9
-10,2
-2,7
<0,05
114
108
44
51,6
-70.4
-60,1
-10,3
<0,05
Glossario:
Alcoldipendenza – E’ un insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui il bisogno di alcol riveste per l’individuo una priorità
sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza rivestivano un valore maggiore. La diagnosi dovrebbe essere posta solo nel caso in
cui si siano verificate contemporaneamente tre o più delle seguenti condizioni nel corso degli ultimi 12 mesi:
- Forte desiderio o spinta compulsiva ad assumere alcol.
- Difficoltà a controllarsi riguardo ad inizio, termine o livello di assunzione alcolica.
- Stato di astinenza fisica se si smette di bere o si riduce la quantità (es. tremore, sudore, tachicardia, ansietà, insonnia, oppure, più
raramente, attacchi epilettici, disorientamento, o allucinazioni), oppure bere per stare meglio o per evitare sintomi di astinenza.
- Aumentata tolleranza, tale che per ottenere effetti originariamente prodotti da dosi inferiori e necessario aumentare le dosi.
- Abbandono progressivo di interessi o piaceri alternativi ed aumento del tempo dedicato a procurarsi o assumere alcol, oppure a riprendersi
dai suoi effetti.
- Persistere nell’utilizzo di alcol nonostante la consapevolezza delle conseguenze francamente dannose, come i danni al fegato, gli stati di
umore depresso conseguenti a periodi di consumo elevato di alcolici, o il deterioramento delle funzioni cognitive alcol-correlato.
Consumo di alcool – E’ descritto in termini di grammi di alcol ingeriti oppure di bicchieri (bevande) standard. L’unità di misura preferita a livello
scientifico è quella dei grammi di alcol. L’OMS ha stabilito in circa 13 grammi di alcol il contenuto di un bicchiere standard. Questa
convenzione è analoga a quella adottata negli Stati Uniti, mentre la maggior parte dei paesi europei considera il contenuto di un bicchiere
standard in un range che varia tra 10 ed i 12 grammi di alcol. In Italia un bicchiere standard contiene convenzionalmente 12 grammi di alcol,
corrispondenti ad una delle seguenti quantità: 330 ml di birra 4,5°, 125 ml di vino 12° (bicchiere piccolo), 80 ml di aperitivo o cocktail 18°, 40
ml di liquore 36°.
Consumo di alcol a rischio – Si intende un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza
di tali abitudini. L’OMS classifica tale condizione come un consumo giornaliero medio superiore a 20 g di alcol puro per le donne e a 40 g per
gli uomini.
Consumo di alcol dannoso (heavy drinking) - E’ definito dall’OMS un consumo di alcol che causa danno alla salute a livello fisico o mentale; è
quantificato in assunzione media giornaliera di oltre 40 g di alcol per le donne e di oltre 60 g per gli uomini.
Consumo eccessivo episodico di alcol (binge drinking) - Secondo l’OMS, assunzione di almeno 60 g di alcol in un'unica occasione.
Drinking risk level (DRL) - è il grado di rischio nell’assunzione di alcol misurata con apposito questionario.
DSM-IV-TR - E’ il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche con la sigla DSM Diagnostic and Statistical Manual of
Mental Disorders - Text Revion
Heavy Drinking Day (HDD) – E’ definito come un giorno in cui il consumo di alcol è ≥60 g per gli uomini e 40 g per le donne.
Intossicazione da alcol - E’ definita dall’OMS come uno stato di deficit funzionale a carico delle attività psicologiche e psicomotorie, della
durata più o meno breve e indotto dalla presenza di alcol nel corpo anche a livelli di consumo molto bassi. L’intossicazione non è sinonimo di
binge drinking.
Total Alcohol Consumption (TAC) – Negli studi clinici, insieme all’HDD, è un indicatore della quantità di alcol che viene assunta (in un giorno, in
un mese, ecc).
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Tabella 2. Efficacia a 6 mesi e 1 anno del nalmefene in soggetti alcoldipendenti: studio SENSE (popolazione
totale e target)7
(ripresa con modifica da Keating GM. Nalmefene: A review of its use in the treatment of alcohol dependence. CNS Drugs 2013;
27:761–772)
Tempo
Trattamento
SENSE
popolazione totale
(39)
NALMEFENE
PLACEBO
SENSE
popolazione target
(44)
NALMEFENE
PLACEBO
(Numero pazienti)
Basale (415)
Mese 6 (320)
Mese 13 (258)
Basale (137)
Mese 6 (110)
Mese 13 (97)
Basale (141)
Mese 13 (78)
N medio giorni
heavy
drinking/mese
15,2
4,6
3,4
14,7
5,6
5,7
19,1
5
Basale (42)
Mese 13 (29)
Come si può osservare dalle Tabelle, nella
popolazione totale di pazienti arruolati le differenze
nel numero medio mensile di giorni heavy drinking
tra i gruppi nalmefene e gruppi placebo sono risultati,
rispettivamente: -2,3 in ESENSE 1; -1,7 in ESENSE
2; -0,9 e -1,6 in SENSE rispettivamente a 6 mesi e a
1 anno. Se valutate sulla popolazione target, le
differenze nel numero medio mensile di giorni heavy
drinking tra gruppi nalmefene e gruppi placebo sono
state, rispettivamente: -3,7 in ESENSE 1; -2,7 in
ESENSE 2; -3,6 in SENSE a 1 anno. La differenza tra
numero medio mensile di giorni di heavy drinking al
basale e dopo trattamento con nalmefene si riduce in
modo percentualmente elevato (nella popolazione
target: in sei mesi, da 23 a 9,3 giorni in ESENSE 1;
da 22,7 a 10 giorni in ESENSE 2; in un anno, da 19,1
a 5 giorni in SENSE). Tuttavia, se valutato rispetto al
placebo, il consumo medio totale di alcol mostra di
ridursi, dal basale, in misura significativamente
maggiore nel gruppo trattato con nalmefene nello
studio ESENSE 1, ma non risulta significativo nello
studio ESENSE 2.
Tali differenze, osservate in gruppi di pazienti a
maggiore rischio di assunzione di alcol alla
randomizzazione, sono leggermente superiori a quelle
viste nella popolazione totale; anche se significative
sul piano statistico, valutando i risultati nell’arco di
un mese, rappresentano comunque un modesto
risultato sul piano clinico. In altri termini, la
differenza nel numero di giorni a consumo elevato di
alcol è di piccola entità, variando tra gruppi
nalmefene e placebo da valori medi mensili inferiori a
1 (SENSE) a superiori di poco a 2 (ESENSE 1).
Il consumo medio totale mensile di alcol (altro end
point primario dei tre studi), che al basale risultava
nella popolazione totale trattata con nalmefene o
placebo rispettivamente di 84 e 85 g/die in ESENSE
1; 93 e 89 g/die in ESENSE 2 e 75 g/die in entrambi i
gruppi di SENSE, a 6 mesi è passato nei gruppi
nalmefene e placebo rispettivamente a 33 e 45 g/die
in ESENSE 1; 30 e 33 g/die in ESENSE 2; 22 e 27
g/die in SENSE. La differenza di consumo medio
giornaliero di alcol nella popolazione totale arruolata,
Δ media vs
placebo
(p)
-0,9
NS
-1,6 <0,05
-3,6 <0,05
18,6
10,4
Consumo medio totale
mensile alcol (g/die)
75
22
16
75
27
27
100
24
Δ media vs
placebo
(p)
-3,5 NS
-6.5 NS
-17,3 <0,05
101
47
dopo 6 mesi di trattamento con nalmefene o placebo,
è risultata pari rispettivamente a -3,5 g (-6,5 dopo 1
anno) in SENSE; -4,9 g in ESENSE 2; -11 g in
ESENSE 1.
Da parte degli esperti dell’EMA è stato stimato che la
pertinenza clinica dell’insieme dei risultati è
quantomeno incerta8.
La differenza di consumo medio giornaliero di alcol
nella popolazione totale arruolata, dopo 6 mesi di
trattamento con nalmefene o placebo, è risultata pari
rispettivamente a -3,5 g (-6,5 dopo 1 anno) in
SENSE; -4,9 g in ESENSE 2; -11 g in ESENSE 1. Se
valutate sulla popolazione target, le differenze nel
numero medio mensile di giorni heavy drinking tra
gruppi nalmefene e gruppi placebo sono state,
rispettivamente: -3,7 in ESENSE 1; -2,7 in ESENSE
2; -3,6 in SENSE a 1 anno. In merito a tale end point
vale quanto affermato in precedenza, e cioè che le
differenze, osservate in gruppi di pazienti a maggiore
rischio di assunzione di alcol alla randomizzazione,
sono un po’ superiori a quelle viste nella popolazione
totale; ma, anche se significative sul piano statistico
rappresentano comunque un modesto risultato sul
piano clinico.
Sicurezza
In base ai dati emersi complessivamente dai tre studi
del dossier di valutazione clinica2, comprese le analisi
effettuate nelle popolazioni target post hoc di
pazienti, gli eventi avversi frequentemente osservati e
insorti in più del 5% dei tratti con nalmefene, sono
stati: vertigini, nausea, affaticamento, cefalea,
nasofaringiti, disturbi del sonno, insonnia, vomito,
iperidrosi, riduzione dell’appetito, sonnolenza e
tachicardia9. Gli eventi avversi più comuni insorti
nello studio SENSE in una percentuale almeno
doppia nei soggetti trattati con nalmefene rispetto a
quelli sottoposti a placebo sono stati: nausea,
insonnia, vertigini, vomito, affaticamento, riduzione
dell’appetito7. Nausea, insonnia, vomito, vertigini si
sono manifestati in forma seria in più del 10% dei
pazienti in trattamento con nalmefene2.
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In totale, gli arresti del trattamento per effetti
indesiderati gravi hanno riguardato il 10,5% dei
soggetti dei gruppi nalmefene rispetto al 3,8% di
quelli dei gruppi placebo2. Più in dettaglio, la
sospensione per eventi avversi è stata osservata,
nell’ESENSE 1, rispettivamente nel 22,8% dei
soggetti trattati con nalmefene e 7,4% dei trattati con
placebo; nell’ESENSE 2, nel 6,7% dei soggetti trattati
con nalmefene e 5,9% dei trattati con placebo; nel
SENSE, nell’11,4% dei soggetti trattati con
nalmefene e 3% dei trattati con placebo9. Disturbi
psichici, quali stati confusionali, allucinazioni o stati
dissociativi, spesso all'inizio del trattamento, sono
stati osservati nel 3% dei pazienti del gruppo
nalmefene, tre volte in più rispetto al gruppo
placebo2,10. Questi sintomi sono talvolta difficili da
distinguere da una disassuefazione o un disturbo
psichiatrico e anche da una intossicazione da
alcol10,11.
Interazioni
Il meccanismo di azione del nalmefene è simile a
quella del naloxone: effetto antagonista sui recettori
oppioidi. Pertanto sono da escludere al trattamento
con tale farmaco i pazienti trattati con oppioidi, ad
esempio, a scopo antalgico, o in terapia sostitutiva
degli oppioidi, a causa del pericolo di una crisi di
astinenza improvvisa o non disassuefatti da una
dipendenza da oppioidi10. Il nalmefene è solo
debolmente metabolizzato dal citocromo P450; è un
substrato degli isoenzimi CYP 3A4/5. Pertanto il
rischio di interazioni farmacocinetiche tramite questo
citocromo è piuttosto ridotta10.
Nei pazienti con insufficienza epatica lieve o
moderata, la concentrazione ematica di nalmefene è
risultata rispettivamente 1,5 e 2,9 volte maggiore
rispetto ai pazienti con funzione epatica normale2.
Non esistono dati riguardanti l'uso di nalmefene in
pazienti con grave insufficienza epatica, una
complicanza possibile dell’alcoldipendenza10.
Costo
Una compressa di Selincro® costa 6,8 euro. Il
farmaco attualmente non è rimborsato dal SSN. Al
prezzo attuale, l’assunzione di 3 cpr alla settimana per
un anno determinerebbe un costo, a carico del
paziente, superiore ai 1.000 €
Visto dagli altri
Pharma-Selecta (Olanda).
I tre grandi studi randomizzati in doppio cieco hanno
evidenziato che, rispetto al placebo, il namelfene
riduce il numero di giorni di consumo elevato di alcol
e il consumo di alcol totale, ma tutti i risultati non
sono clinicamente significativi (……) l’assenza di
confronto diretto con il naltrexone significa che non
Numero 1, 2014
vi è alcun fondamento per considerare il nalmefene
quale farmaco di riferimento. Di conseguenza, al
momento, il nalmefene non deve essere utilizzato nel
trattamento dell’alcoldipendenza. (Nr 16 Nalmefene;
effectief tegen alcohol- of gebakken lucht? Pharm Sel
2012; 28: 87-89)
La Revue Prescrire (Francia).
Nei pazienti alcoldipendenti, il nalmefene, un
antagonista degli oppioidi simile al naltrexone, non è
stato confrontato con i farmaci di riferimento. In due
studi clinici, la sua efficacia, al di là dell'effetto
placebo, è modesto, mentre i suoi effetti collaterali
neuropsichiatrici sono talvolta gravi. Quando un
farmaco viene presa in considerazione in pazienti
alcoldipendenti è cosa migliore utilizzare quelli già
testati (Rev Prescrire 2014 ; 34 (363): 6-9).●
Bibliografia
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Alcohol Consumption and Related Harm.
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http://whqlibdoc.who.int/hq/2000/who_msd_msb_00.4
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2. Nalmefene – Selincro®. Riassunto delle
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3. http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua
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4. Bart G et al. Nalmefene induced elevation in serum
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7. Van den Brink W et al. Long-term efficacy,
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alcoholdependence: a randomised, double-blind,
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