InfoFarma ATTUALITÀ IN TERAPIA - appendice Numero 1, 2014 NALMEFENE Controindicazioni: Codice ATC N07BB - Farmaci per la dipendenza dall’alcol ® Selincro - Lundbeck Confezioni in commercio: 7 compresse 18 mg prezzo al pubblico (IVA inclusa): € 47,6 14 compresse 18 mg prezzo al pubblico (IVA inclusa): € 95,2 Data dell’autorizzazione europea (procedura centralizzata): 25 febbraio 2013. Trattamento in atto con analgesici oppioidi; attuale o recente dipendenza da oppioidi. Pazienti con sintomi da sospensione di oppioidi in fase acuta; pazienti per i quali si sospetti un recente utilizzo di oppioidi. Compromissione epatica grave (classificazione ChildPugh); compromissione renale grave (tasso di filtrazione glomerulare <30 ml/min per 1,73 m2). Anamnesi recente di sindrome acuta da sospensione da alcol (incluse allucinazioni, convulsioni e delirium tremens)2. Determina AIFA: 27 maggio 2013. Il nostro giudizio Classificazione ai fini della fornitura: RR - In base ai risultati degli studi clinici condotti, il nalmefene, assunto al bisogno, presenta un effetto leggermente superiore al placebo nel ridurre il bisogno di assunzione di alcol da parte di soggetti alcoldipendenti. Se, sul piano dell’efficacia, la differenza tra trattati con nalmefene e placebo appare, in generale, statisticamente significativa, sul piano clinico mostra di essere poco rilevante. Per giustificare l’efficacia del farmaco, spesso si enfatizza una riduzione percentualmente elevata (anche del 50-60%) del ricorso all’alcol da parte dei pazienti dei gruppi nalmefene degli studi clinici, ma tale dato può essere misleading se non è confrontato con la riduzione, pur essa elevata, osservata nei gruppi placebo, sottoposti al solo intervento psicosociale di supporto. Nel trattamento dell’alcolismo sono infatti particolarmente importanti le azioni psicosociali, individuali o di gruppo, da attuare possibilmente in stretta collaborazione con l'ambiente familiare del soggetto. Nalmefene non è stato finora confrontato con acamprosato o naltrexone, che attualmente sono i farmaci di riferimento per tentare di mantenere una condizione di astinenza dall’alcol. Gli effetti avversi di nalmefene sono frequenti e talora gravi. Il costo del farmaco è piuttosto elevato. Medicinale soggetto a prescrizione medica. Classificazione ai fini della rimborsabilità: C(nn) Farmaco non ancora valutato ai fini della rimborsabilità nelle more della presentazione da parte dell’azienda interessata di un’eventuale domanda di diversa classificazione. Indicazioni: Riduzione del consumo di alcol in pazienti adulti con dipendenza da alcol e livelli di consumo ad elevato rischio (secondo l’OMS: > 60 grammi/giorno uomini, > 40 grammi/giorno donne)1, senza sintomi fisici da sospensione e che non richiedono interventi immediati di disintossicazione. Il trattamento deve essere iniziato solo in pazienti che continuano ad avere un livello di consumo ad elevato rischio due settimane dopo la valutazione iniziale. Il farmaco va assunto al bisogno: una compressa ogni giorno qualora il paziente avverta il rischio di bere, preferibilmente 1 a 2 ore prima della manifestazione abituale della pulsione. Se il paziente assume la bevanda alcolica dimenticandosi del nalmefene, deve prenderne una compressa appena possibile. Il farmaco va sempre prescritto ed utilizzato congiuntamente ad un supporto psicosociale continuativo, mirato all'aderenza al trattamento ed alla riduzione del consumo di alcol2. Posologia e modalità di somministrazione: La dose massima al giorno di nalmefene è di 18 mg (una compressa). Il prodotto può essere assunto con o senza cibo. Non è previsto un adeguamento della dose per i pazienti con una lieve o moderata compromissione epatica o renale. Le compresse devono essere ingerite intere2. La risposta del paziente al trattamento e la necessità di continuare la farmacoterapia sono da valutare con regolarità. L’RPC invita alla cautela se il nalmefene viene prescritto per oltre un anno2. Background: l’alcoldipendenza L’alcoldipendenza è una malattia cronica conseguente a consumo continuativo o periodico di quantità elevate di alcol. Si caratterizza per comportamenti ossessivi di ricerca compulsiva di bevande alcoliche (tipica la necessità di bere al mattino, appena svegliati) e per assuefazione e tolleranza (per raggiungere un determinato effetto desiderato, il soggetto è costretto a bere quantità sempre maggiori di alcol). Si manifesta con alterazioni comportamentali, fisiche e psichiche, i cui effetti interferiscono pesantemente con la salute della persona e la vita lavorativa, relazionale e sociale. 1 InfoFarma ATTUALITÀ IN TERAPIA Nalmefene, appendice In Italia sono circa 9 milioni i bevitori a rischio, di cui 1 milione giovani dagli 11 ai 24 anni e oltre 3 milioni gli ultra 65enni. Gli alcoldipendenti sono stimati in oltre 1 milione e, di essi, solo 68.000 sono in carico ai servizi socio-sanitari; l’1% ha un età inferiore a 19 anni3. Il trattamento della dipendenza da alcol prevede una terapia farmacologica e psicosociale per la gestione dei sintomi da astinenza e la prevenzione delle recidive. Gli individui con dipendenza di lieve entità di solito non richiedono la cura assistita. In caso di dipendenza di grado moderato-grave è invece necessaria la disassuefazione assistita, con varie opzioni di trattamento, inclusi gli interventi farmacologici e psicosociali, da attuarsi in genere in comunità; per le persone che in precedenza hanno presentato complicazioni, quali delirium tremens o convulsioni, può essere richiesto il trattamento in ambito residenziale. Gli interventi farmacologici comportano l’impiego di benzodiazepine per l’astinenza assistita; di acamprosato e naltrexone, assunti in modo continuativo, per la prevenzione delle recidive o almeno il contenimento dei consumi, ma la loro efficacia è modesta. L’alcol agisce su diverse regioni del SNC, compreso il sistema dei recettori degli oppioidi μ, δ e κ, che ne mediano gli effetti piacevoli e gratificanti, in parte modulando la neurotrasmissione di dopamina in aree cerebrali mesolimbiche. Nalmefene (metilnaltrexone), molto simile per struttura ed attività al naltrexone, contrasta gli effetti dell’assunzione di alcol mediante un’attività antagonista sui recettori μ e δ ed agonista parziale sui recettori κ4. E’ stato approvato in Europa per tentare di ridurre l’assunzione di alcol in forti bevitori, senza sintomi di astinenza e che non richiedano un’immediata disintossicazione. Efficacia Il dossier di valutazione clinica del nalmefene si basa su tre studi policentrici in doppio cieco contro placebo, randomizzati, condotti su quasi 2.000 pazienti con diagnosi di alcoldipendenza5,6.7. Nessun confronto è stato finora realizzato verso naltrexone o acamprosato. In due di tali studi, ESENSE 1 ed ESENSE 2, identici nel disegno, in doppio cieco, randomizzati, della durata di 6 mesi, è stata valutata l’efficacia del trattamento con nalmefene in adulti di età superiore a 18 anni con diagnosi di alcoldipendenza5,6. Un terzo studio, denominato SENSE, ha valutato l’efficacia del farmaco nel corso di un anno di trattamento, anche se l’obiettivo principale era di studiarne il grado di tollerabilità/sicurezza7. I criteri di inclusione dei pazienti nei tre studi erano: heavy drinking di alcol in almeno 6 giorni nelle precedenti 4 settimane; consumo medio giornaliero di alcol di almeno 40 g /die (uomini) o 20 g /die Numero 1, 2014 (donne); capacità di astensione dall’alcol nelle 4 settimane precedenti lo screening per un periodo ≤ 14 giorni consecutivi. I principali criteri di esclusione erano rappresentati da: storia di delirium tremens, allucinazioni, convulsioni, consistente comorbidità psichiatrica o significative alterazioni della funzione epatica, considerevoli sintomi fisici da astinenza alla selezione o alla randomizzazione5,6,7. Gli studi prevedevano due end point co-primari: variazione, a 24 settimane rispetto al basale, del numero mensile di giorni di heavy drinking di alcol (uomini > 60 g/die; donne > 40 g/die); variazione, a 24 settimane rispetto al basale, del consumo totale di alcol (media giornaliera di alcol in g/die in un mese). Il trattamento con nalmefene (o placebo) è stato attuato insieme ad intervento psicosociale finalizzato a favorire l’aderenza alla terapia ed alla riduzione del consumo di alcool. Tra momento di screening e di randomizzazione dei pazienti era previsto un periodo di 4 settimane di solo sostegno psicosociale. Nel corso degli studi potevano essere utilizzate benzodiazepine, nicotina, cannabis5,6,7. Il numero di pazienti inclusi in ESENSE 1 ed ESENSE 2 sono stati rispettivamente 604 e 718, randomizzati in gruppi paralleli nel rapporto di 1:1, così da ricevere rispettivamente: placebo 298 soggetti o nalmefene 306 nell’ESENSE 1; placebo 360 soggetti e nalmefene 358 nell’ESENSE 2. Nalmefene, massimo una compressa da 18 mg al giorno, doveva essere assunto al bisogno, vale a dire quando il paziente percepiva il forte desiderio di bere, preferibilmente 1-2 ore prima dell’insorgenza della pulsione. La durata del trattamento è stata di 24 settimane. Nel periodo previsto di 4 settimane di solo sostegno psicosociale tra screening e randomizzazione, è stata osservata una riduzione al di sotto di 6 giorni di heavy drinking o di consumo medio giornaliero di alcol previsto in una percentuale di soggetti pari al 18% (102/579) in ESENSE 1, al 33% (218/655) in ESENSE 2, e di circa la metà nel SENSE8. La determinazione dell’effetto di nalmefene rispetto a placebo è stata per questo valutata sia nella popolazione totale (che presentava i criteri di inclusione allo screening), che in quella target posthoc a livello di rischio elevato di assunzione di alcol alla randomizzazione (vale a dire, senza i soggetti che avevano ridotto il consumo di alcol con il solo intervento psicosociale). Le percentuali di pazienti che hanno interrotto prematuramente il trattamento sono state piuttosto elevate, variando da 30% a 48% a seconda dei gruppi e degli studi5,6,7. Le principali motivazioni delle interruzioni sono state gli eventi avversi tra i trattati con nalmefene e la revoca del consenso tra i sottoposti a placebo. Tali valori di interruzioni indeboliscono ovviamente il livello di attendibilità dei risultati conseguiti. 2 InfoFarma ATTUALITÀ IN TERAPIA Nalmefene, appendice Numero 1, 2014 I risultati degli studi ESENSE 1 ed ESENSE 2 sono riportati in Tabella 1, quelli di SENSE in Tabella 2. Tabella 1. Efficacia a 6 mesi del nalmefene in soggetti alcoldipendenti: studi ESENSE 1 e 2 (popolazione totale e target)5,6 (ripresa con modifica da Keating GM. Nalmefene: A review of its use in the treatment of alcohol dependence. CNS Drugs 2013; 27:761–772) N pazienti valutabili basale/mese 6 ESENSE 1 popolazione totale NALMEFENE PLACEBO ESENSE 1 popolazione target NALMEFENE PLACEBO ESENSE 2 popolazione totale NALMEFENE PLACEBO ESENSE 2 popolazione target NALMEFENE PLACEBO N medio giorni heavy drinking/mese basale mese 6 Variazione da basale aggiustata Δ vs placebo (p) Consumo medio totale mensile alcol (g/die) basale mese 6 Variazione da basale aggiustata Δ vs placebo (p) 290/152 289/213 19,4 19,6 8 11 -11,2 -8,9 -2,3 <0,01 84 85 33 45 -50,7 -39,7 -11 <0,001 171/85 167/114 23 23,1 9,3 14 -11,6 -8.0 -3,7 <0,001 102 99 39,6 57 -58,3 -40 -18,3 <0,0001 329/212 326/229 19,8 18,3 6,6 7,5 -12,3 -10,6 -1,7 <0,05 93 89 30 33 -59 -54,1 -4,9 NS 148/103 155/111 22,7 21,6 10 12 -12,9 -10,2 -2,7 <0,05 114 108 44 51,6 -70.4 -60,1 -10,3 <0,05 Glossario: Alcoldipendenza – E’ un insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui il bisogno di alcol riveste per l’individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza rivestivano un valore maggiore. La diagnosi dovrebbe essere posta solo nel caso in cui si siano verificate contemporaneamente tre o più delle seguenti condizioni nel corso degli ultimi 12 mesi: - Forte desiderio o spinta compulsiva ad assumere alcol. - Difficoltà a controllarsi riguardo ad inizio, termine o livello di assunzione alcolica. - Stato di astinenza fisica se si smette di bere o si riduce la quantità (es. tremore, sudore, tachicardia, ansietà, insonnia, oppure, più raramente, attacchi epilettici, disorientamento, o allucinazioni), oppure bere per stare meglio o per evitare sintomi di astinenza. - Aumentata tolleranza, tale che per ottenere effetti originariamente prodotti da dosi inferiori e necessario aumentare le dosi. - Abbandono progressivo di interessi o piaceri alternativi ed aumento del tempo dedicato a procurarsi o assumere alcol, oppure a riprendersi dai suoi effetti. - Persistere nell’utilizzo di alcol nonostante la consapevolezza delle conseguenze francamente dannose, come i danni al fegato, gli stati di umore depresso conseguenti a periodi di consumo elevato di alcolici, o il deterioramento delle funzioni cognitive alcol-correlato. Consumo di alcool – E’ descritto in termini di grammi di alcol ingeriti oppure di bicchieri (bevande) standard. L’unità di misura preferita a livello scientifico è quella dei grammi di alcol. L’OMS ha stabilito in circa 13 grammi di alcol il contenuto di un bicchiere standard. Questa convenzione è analoga a quella adottata negli Stati Uniti, mentre la maggior parte dei paesi europei considera il contenuto di un bicchiere standard in un range che varia tra 10 ed i 12 grammi di alcol. In Italia un bicchiere standard contiene convenzionalmente 12 grammi di alcol, corrispondenti ad una delle seguenti quantità: 330 ml di birra 4,5°, 125 ml di vino 12° (bicchiere piccolo), 80 ml di aperitivo o cocktail 18°, 40 ml di liquore 36°. Consumo di alcol a rischio – Si intende un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini. L’OMS classifica tale condizione come un consumo giornaliero medio superiore a 20 g di alcol puro per le donne e a 40 g per gli uomini. Consumo di alcol dannoso (heavy drinking) - E’ definito dall’OMS un consumo di alcol che causa danno alla salute a livello fisico o mentale; è quantificato in assunzione media giornaliera di oltre 40 g di alcol per le donne e di oltre 60 g per gli uomini. Consumo eccessivo episodico di alcol (binge drinking) - Secondo l’OMS, assunzione di almeno 60 g di alcol in un'unica occasione. Drinking risk level (DRL) - è il grado di rischio nell’assunzione di alcol misurata con apposito questionario. DSM-IV-TR - E’ il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche con la sigla DSM Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - Text Revion Heavy Drinking Day (HDD) – E’ definito come un giorno in cui il consumo di alcol è ≥60 g per gli uomini e 40 g per le donne. Intossicazione da alcol - E’ definita dall’OMS come uno stato di deficit funzionale a carico delle attività psicologiche e psicomotorie, della durata più o meno breve e indotto dalla presenza di alcol nel corpo anche a livelli di consumo molto bassi. L’intossicazione non è sinonimo di binge drinking. Total Alcohol Consumption (TAC) – Negli studi clinici, insieme all’HDD, è un indicatore della quantità di alcol che viene assunta (in un giorno, in un mese, ecc). 3 InfoFarma ATTUALITÀ IN TERAPIA Nalmefene, appendice Numero 1, 2014 Tabella 2. Efficacia a 6 mesi e 1 anno del nalmefene in soggetti alcoldipendenti: studio SENSE (popolazione totale e target)7 (ripresa con modifica da Keating GM. Nalmefene: A review of its use in the treatment of alcohol dependence. CNS Drugs 2013; 27:761–772) Tempo Trattamento SENSE popolazione totale (39) NALMEFENE PLACEBO SENSE popolazione target (44) NALMEFENE PLACEBO (Numero pazienti) Basale (415) Mese 6 (320) Mese 13 (258) Basale (137) Mese 6 (110) Mese 13 (97) Basale (141) Mese 13 (78) N medio giorni heavy drinking/mese 15,2 4,6 3,4 14,7 5,6 5,7 19,1 5 Basale (42) Mese 13 (29) Come si può osservare dalle Tabelle, nella popolazione totale di pazienti arruolati le differenze nel numero medio mensile di giorni heavy drinking tra i gruppi nalmefene e gruppi placebo sono risultati, rispettivamente: -2,3 in ESENSE 1; -1,7 in ESENSE 2; -0,9 e -1,6 in SENSE rispettivamente a 6 mesi e a 1 anno. Se valutate sulla popolazione target, le differenze nel numero medio mensile di giorni heavy drinking tra gruppi nalmefene e gruppi placebo sono state, rispettivamente: -3,7 in ESENSE 1; -2,7 in ESENSE 2; -3,6 in SENSE a 1 anno. La differenza tra numero medio mensile di giorni di heavy drinking al basale e dopo trattamento con nalmefene si riduce in modo percentualmente elevato (nella popolazione target: in sei mesi, da 23 a 9,3 giorni in ESENSE 1; da 22,7 a 10 giorni in ESENSE 2; in un anno, da 19,1 a 5 giorni in SENSE). Tuttavia, se valutato rispetto al placebo, il consumo medio totale di alcol mostra di ridursi, dal basale, in misura significativamente maggiore nel gruppo trattato con nalmefene nello studio ESENSE 1, ma non risulta significativo nello studio ESENSE 2. Tali differenze, osservate in gruppi di pazienti a maggiore rischio di assunzione di alcol alla randomizzazione, sono leggermente superiori a quelle viste nella popolazione totale; anche se significative sul piano statistico, valutando i risultati nell’arco di un mese, rappresentano comunque un modesto risultato sul piano clinico. In altri termini, la differenza nel numero di giorni a consumo elevato di alcol è di piccola entità, variando tra gruppi nalmefene e placebo da valori medi mensili inferiori a 1 (SENSE) a superiori di poco a 2 (ESENSE 1). Il consumo medio totale mensile di alcol (altro end point primario dei tre studi), che al basale risultava nella popolazione totale trattata con nalmefene o placebo rispettivamente di 84 e 85 g/die in ESENSE 1; 93 e 89 g/die in ESENSE 2 e 75 g/die in entrambi i gruppi di SENSE, a 6 mesi è passato nei gruppi nalmefene e placebo rispettivamente a 33 e 45 g/die in ESENSE 1; 30 e 33 g/die in ESENSE 2; 22 e 27 g/die in SENSE. La differenza di consumo medio giornaliero di alcol nella popolazione totale arruolata, Δ media vs placebo (p) -0,9 NS -1,6 <0,05 -3,6 <0,05 18,6 10,4 Consumo medio totale mensile alcol (g/die) 75 22 16 75 27 27 100 24 Δ media vs placebo (p) -3,5 NS -6.5 NS -17,3 <0,05 101 47 dopo 6 mesi di trattamento con nalmefene o placebo, è risultata pari rispettivamente a -3,5 g (-6,5 dopo 1 anno) in SENSE; -4,9 g in ESENSE 2; -11 g in ESENSE 1. Da parte degli esperti dell’EMA è stato stimato che la pertinenza clinica dell’insieme dei risultati è quantomeno incerta8. La differenza di consumo medio giornaliero di alcol nella popolazione totale arruolata, dopo 6 mesi di trattamento con nalmefene o placebo, è risultata pari rispettivamente a -3,5 g (-6,5 dopo 1 anno) in SENSE; -4,9 g in ESENSE 2; -11 g in ESENSE 1. Se valutate sulla popolazione target, le differenze nel numero medio mensile di giorni heavy drinking tra gruppi nalmefene e gruppi placebo sono state, rispettivamente: -3,7 in ESENSE 1; -2,7 in ESENSE 2; -3,6 in SENSE a 1 anno. In merito a tale end point vale quanto affermato in precedenza, e cioè che le differenze, osservate in gruppi di pazienti a maggiore rischio di assunzione di alcol alla randomizzazione, sono un po’ superiori a quelle viste nella popolazione totale; ma, anche se significative sul piano statistico rappresentano comunque un modesto risultato sul piano clinico. Sicurezza In base ai dati emersi complessivamente dai tre studi del dossier di valutazione clinica2, comprese le analisi effettuate nelle popolazioni target post hoc di pazienti, gli eventi avversi frequentemente osservati e insorti in più del 5% dei tratti con nalmefene, sono stati: vertigini, nausea, affaticamento, cefalea, nasofaringiti, disturbi del sonno, insonnia, vomito, iperidrosi, riduzione dell’appetito, sonnolenza e tachicardia9. Gli eventi avversi più comuni insorti nello studio SENSE in una percentuale almeno doppia nei soggetti trattati con nalmefene rispetto a quelli sottoposti a placebo sono stati: nausea, insonnia, vertigini, vomito, affaticamento, riduzione dell’appetito7. Nausea, insonnia, vomito, vertigini si sono manifestati in forma seria in più del 10% dei pazienti in trattamento con nalmefene2. 4 InfoFarma ATTUALITÀ IN TERAPIA Nalmefene, appendice In totale, gli arresti del trattamento per effetti indesiderati gravi hanno riguardato il 10,5% dei soggetti dei gruppi nalmefene rispetto al 3,8% di quelli dei gruppi placebo2. Più in dettaglio, la sospensione per eventi avversi è stata osservata, nell’ESENSE 1, rispettivamente nel 22,8% dei soggetti trattati con nalmefene e 7,4% dei trattati con placebo; nell’ESENSE 2, nel 6,7% dei soggetti trattati con nalmefene e 5,9% dei trattati con placebo; nel SENSE, nell’11,4% dei soggetti trattati con nalmefene e 3% dei trattati con placebo9. Disturbi psichici, quali stati confusionali, allucinazioni o stati dissociativi, spesso all'inizio del trattamento, sono stati osservati nel 3% dei pazienti del gruppo nalmefene, tre volte in più rispetto al gruppo placebo2,10. Questi sintomi sono talvolta difficili da distinguere da una disassuefazione o un disturbo psichiatrico e anche da una intossicazione da alcol10,11. Interazioni Il meccanismo di azione del nalmefene è simile a quella del naloxone: effetto antagonista sui recettori oppioidi. Pertanto sono da escludere al trattamento con tale farmaco i pazienti trattati con oppioidi, ad esempio, a scopo antalgico, o in terapia sostitutiva degli oppioidi, a causa del pericolo di una crisi di astinenza improvvisa o non disassuefatti da una dipendenza da oppioidi10. Il nalmefene è solo debolmente metabolizzato dal citocromo P450; è un substrato degli isoenzimi CYP 3A4/5. Pertanto il rischio di interazioni farmacocinetiche tramite questo citocromo è piuttosto ridotta10. Nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, la concentrazione ematica di nalmefene è risultata rispettivamente 1,5 e 2,9 volte maggiore rispetto ai pazienti con funzione epatica normale2. Non esistono dati riguardanti l'uso di nalmefene in pazienti con grave insufficienza epatica, una complicanza possibile dell’alcoldipendenza10. Costo Una compressa di Selincro® costa 6,8 euro. Il farmaco attualmente non è rimborsato dal SSN. Al prezzo attuale, l’assunzione di 3 cpr alla settimana per un anno determinerebbe un costo, a carico del paziente, superiore ai 1.000 € Visto dagli altri Pharma-Selecta (Olanda). I tre grandi studi randomizzati in doppio cieco hanno evidenziato che, rispetto al placebo, il namelfene riduce il numero di giorni di consumo elevato di alcol e il consumo di alcol totale, ma tutti i risultati non sono clinicamente significativi (……) l’assenza di confronto diretto con il naltrexone significa che non Numero 1, 2014 vi è alcun fondamento per considerare il nalmefene quale farmaco di riferimento. Di conseguenza, al momento, il nalmefene non deve essere utilizzato nel trattamento dell’alcoldipendenza. (Nr 16 Nalmefene; effectief tegen alcohol- of gebakken lucht? Pharm Sel 2012; 28: 87-89) La Revue Prescrire (Francia). Nei pazienti alcoldipendenti, il nalmefene, un antagonista degli oppioidi simile al naltrexone, non è stato confrontato con i farmaci di riferimento. In due studi clinici, la sua efficacia, al di là dell'effetto placebo, è modesto, mentre i suoi effetti collaterali neuropsichiatrici sono talvolta gravi. Quando un farmaco viene presa in considerazione in pazienti alcoldipendenti è cosa migliore utilizzare quelli già testati (Rev Prescrire 2014 ; 34 (363): 6-9).● Bibliografia 1. WHO 2000. International Guide for Monitoring Alcohol Consumption and Related Harm. WHO/MSD/MSB/00.4. 2000 Available at: http://whqlibdoc.who.int/hq/2000/who_msd_msb_00.4 .pdf. Data di accesso Dicembre 2013 2. Nalmefene – Selincro®. Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP). In http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_librar y/EPAR__Product_Information/human/002583/WC500140255. pdf 3. http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua =italiano&id=81&area=Vivi_sano 4. Bart G et al. Nalmefene induced elevation in serum prolactin in normal human volunteers: partial kappa opioid agonist activity? Neuropsychopharmacology. 2005;30:2254–62 5. Mann K et al. Extending the treatment options in alcohol dependence: a randomized controlled study of as-needed nalmefene. Biol Psychiatry 2013; 73:706713. 6. Gual et al. A randomised, double-blind, placebocontrolled, efficacy study of nalmefene, as-needed use, in patients with alcohol dependence. Eur Neuropsychopharmacol 2013 doi.org/10.1016/j.euroneuro.2013.02.006 7. Van den Brink W et al. Long-term efficacy, tolerability, and safety of nalmefene as-needed in alcoholdependence: a randomised, double-blind, placebo-controlled study (abstract no. 0945). Alcohol Clin Exp Res. 2012; 36:247 plus poster presented at the 35th Annual Research Society on Alcoholism Scientific Meeting; 23–27 June 2012; San Francisco (CA). 8. EMA - CHMP “Assessment Report for Selincro”. EMEA/H/C/002583/0000” 13 dec. 2012:71 pagine 9. Keating GM. Nalmefene: A review of its use in the treatment of alcohol dependence. CNS Drugs 2013; 27:761–772 10. La Revue Prescrire - Janvier 2014/tome 34 n° 363 11. Commissione europea “RCP-Selincro” 25 febbraio 2013 : 13 pagine 5
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