[n-spezicronac - 9] nazione/giornale/spe/11

CAMPIONATO GIORNALISMO
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
9
Scuola Media
Dallara
VEZZANO
VEZZANO LIGURE
LIGURE
Amare è guardare in un punto
Viaggio del cuore: due prof raccontano la loro esperienza in Burundi
QUEST’ESTATE, le professoresse Manuela Rossinelli e Roberta Cantoni sono andate per un mese, come volontarie, nell’ orfanotrofio di Mabayi in Burundi, per
portare aiuto e solidarietà ai tanti
bambini bisognosi. Il Burundi è
un piccolo paese, situato nel centro dell’Africa: ha una caratteristica forma a cuore, “Un cuore che è
stretto solo per quelli che non si
amano” (proverbio Kirundi) ed è
dotato di un paesaggio naturale di
straordinaria bellezza e ricchezza,
eppure è uno dei paesi più poveri
del pianeta, con il più alto numero di orfani al mondo. Il Burundi,
infatti, dopo aver subito la colonizzazione prima tedesca, poi belga, ottenne a fatica l’indipendenza nel 1962 e da allora è afflitto da
continue guerre civili e da un susseguirsi di dittature che hanno
provocato migliaia di morti e di
sfollati. La professoresse si sono
avventurate in un viaggio pericoloso ma emozionante, non sapendo quello che avrebbero trovato
oltre a fame, malattie e morte. La
UN PONTE Le due prof in Burundi: per regalare un sorriso basta poco
cosa che le ha impressionate di
più, una volta arrivate, è stato il
sorriso dei bambini che pur non
avendo niente e vivendo agli angoli delle strade nella povertà assoluta, bersagli vulnerabili di guerra e
delinquenza, sembravano ricchi
nel cuore. Bimbi pronti a entusiasmarsi per una caramella o un bi-
scotto, doni per loro preziosi, che
possono rendere una giornata assolutamente speciale; bimbi felici
di ricevere un gesto o una carezza
e capaci di ricambiare con sguardi colmi di gioia. Le nostre insegnanti hanno stretto con loro legami molto forti, ancora oggi intatti
e il 20 novembre, in occasione del-
la Giornata dei Diritti dell’infanzia, hanno raccontato le loro esperienze a noi scolari, che abbiamo
capito quanto quello che diamo
per scontato come la libertà, il gioco o un abbraccio, per quei bambini è un dono inaspettato e importante. Le insegnanti sono partite
con il desiderio di portare in quei
luoghi affetto, cibo, vestiti, materiale scolastico ma hanno ricevuto molto di più: amore incondizionato! Con le foto scattate durante
la loro esperienza, è stato poi realizzato un calendario, la cui vendita ha permesso di raccogliere ulteriori proventi da spedire all’orfonatrofio. Per dare ancora maggiore aiuto, insieme alle nostre docenti abbiamo raccolto e spedito a
Mabayi generi alimentari e sanitari indispensabili per i bambini.
Non è importante cosa si faccia e
dove ci si trovi, perché ovunque e
in qualunque posto, amare è donarsi, amare è vivere e la vita è tale solo quando è colma di Amore.
A volte per regalare un sorriso basta veramente poco... Amahoro,
pace.
SOLIDARIETÀ «I NOSTRI OSPITI CERCANO FAMIGLIA: ADOTTATENE UNO, SARETE RICOPERTI DI AFFETTO»
Diamo una... zampa ai nostri amici animali!
OASI DEL CANE Cercasi
disperatamente una famiglia
L’ASSOCIAZIONE Nazionale Tutela Animali si
occupa di salvare, curare e far adottare cani e gatti,
cooperando con il Canile “Oasi del cane”. La nostra insegnante, Rossana Tomasini, fa parte dell’associazione da tanti anni e spesso ci racconta le storie dei nostri amici a quattro-zampe, che tante volte riescono a lasciarsi alle spalle un triste passato,
tra le braccia di qualcuno che dia loro un nuovo
amore. Ci ha colpito molto, ad esempio, la storia di
Frida, una cagnolina trovata per strada, pelle e ossa, in fin di vita, con la mandibola bloccata a tal
punto da non riuscire più a mangiare né a bere. Frida è stata operata e ora ha una nuova vita in una
nuova famiglia! Il canile ospita circa 150 cani ed
una trentina di gatti: essi sono stati trovati per strada abbandonati o sono stati portati da persone che
per svariati motivi non se ne possono più occupare. Purtroppo ogni anno tanti ospiti del Canile, ani-
mali anziani o malati che hanno vissuto la loro intera vita circondati dalle reti del canile, senza aver
avuto la gioia di conoscere il calore che solo una
famiglia può dare, attraversano il “ponte di arcobaleno” in totale solitudine. Ad oggi la struttura prosegue la sua opera grazie al Comune, che si occupa
di sostenere le spese di gestione e grazie ai volontari e alle donazioni, che permettono agli ospiti di
godere di piccole comodità: pancali di legno, vecchie coperte, teloni impermeabili. Inoltre, già da
alcuni anni è usanza stampare il calendario degli
“Sfigatti” e dei “Cagnacci”, e grazie alla loro vendita, si ricava una somma di denaro che viene investita in lavori di manutenzione e in migliorie.Tutti
noi dovremmo impegnarci maggiormente a sostenere i volontari anche per arginare il grave problema del randagismo. Ricordate che i nostri ospiti
cercano disperatamente famiglia: adottatene
uno… sarete ricoperti di affetto e... leccate bavose!
REDAZIONE IN CLASSE
LA PAGINA è stata realizzata dagli alunni
Bellati Pietro, Bucci Lara, Corsi Eleonora,
Ferro Federica, Fosella Rebecca, Gaia Alice, Galati Michele, Genova Giulia, Gervasi
Matilde, Goretta Nicola, Maggioncalda Au-
rori Ilaria, Miglio Francesca, Mini Ludovica, Moracchioli Linda, Natale Maria Vittoria, Pelaia Pietro, Pesare Giada, Pischedda Giommaria, Prato Luca, Pregliasco Gabriele (classe 1C Istituto Comprensivo di
Vezzano Ligure, plesso Prati di Vezzano).
Il dirigente scolastico è la dottoressa Fabiani Sandra e la docente tutor che ha seguito i ragazzi nella realizzazione del lavoro è la professoressa Rossinelli Manuela.
L’INTERVISTA
«Sono
un mendicante
d’amore»
IL 17 FEBBRAIO abbiamo avuto l’opportunità di
conoscere e intervistare
don Valentino Salvoldi, docente di filosofia e teologia
morale, scrittore, missionario, al servizio della Santa
Sede per la formazione del
clero.
Quale esperienza è più
impressa nel suo cuore?
La messa, con la chiesa gremita e i bambini che attendono la fine per il rinfresco:
acqua con sciroppo all’amarena, un biscotto e una caramella. I bambini sono tanti:
non ci sono caramelle per
tutti ma li vedi rompere le
caramelle con i denti affinchè tutti ne abbiano un pezzetto. E’ miracoloso.
Perché ha scelto l’Africa?
Perché è il continente dei
grandi contrasti: dai silenzi
del deserto al rumore incessante dei villaggi. La notte
ci si imbatte in persone che
ballano, raccontano, ringraziano la vita. Sono troppe le
cause di sofferenze per cui,
appena termina un lutto,
non si pensa più al passato:
la vita va danzata e salutata.
Come vivono la povertà
i bambini dell’Asia?
Vi racconto la storia di
Nan, 8 anni, birmano. E’ un
bimbo di strada che mi guidò nella periferia di Yangon alla mensa dei poveri:
finge di non avere fame, si
fa dare un sacchetto e raccoglie i resti dai piatti per sua
madre. Ci porta al mercato:
là si vive, si nasce e si muore, ci si da’ il cambio per dormire sui cartoni.Tutti conoscono Nan, figlio di nessuno e di tutti. Vince la febbre
e sopporta la scabbia e per
fare contenta sua madre
con gli scarti del cibo di cui
si e’ privato. Con la manina
nella mia manona, mi sussurra: ‘Sono molto felice’.