14 SABATO 4 OTTOBRE 2014 LECCO LA GAZZETTA DI LECCO GLI 80 ANNI DI DON MARIO PROSERPIO Una vita in cammino al servizio degli altri È stato parroco del Caleotto per 25 anni e promotore di tanti progetti in campo sociale. Cappellano delle carceri, ha fondato Casa Abramo P arroco di Sueglio negli anni Sessanta, insegnante di religione all’istituto Bertacchi, responsabile della Caritas lecchese, parroco del Caleotto dal 1973 al 1998, cappellano delle carceri di Lecco e Monza. E molto altro ancora. Don Mario Proserpio è stato e continua ad essere un infaticabile promotore di idee e progetti, ma soprattutto un solido punto di riferimento per i più fragili, per gli ‘‘ultimi’’. Un’abnegazione sconfinata verso gli altri la sua, pari solo alla modestia e alla discrezione che hanno contraddistinto la DI ANGELO CUPINI Per don Mario mi torna una frase che dedico agli amici più cari: «Il mio più profondo motivo di r i n g ra z i a mento sono gli uomini che ho incontrato e vorrei soltanto che essi non fossero mai addolorati o turbati a causa mia, ma conservassero sempre con me la certezza della bontà e del perdono di Dio». La frase è del teologo Dietrich Bonhoeffer. Sono legato a don Mario da un’amicizia antica e da una militanza sociale, oltre che dalla comune passione per il Signore Gesù. Abbiamo camminato tenendoci d’occhio in questo territorio nel quale ci siamo incontrati negli ultimi anni 60: lui era parroco a Sueglio e insegnava all’Istituto magistrale di Lecco, io ero arrivato da Ro- ma, appena prete, nel 1966. Ci siamo legati subito per sintonia e per fiuto. Il Concilio alle spalle ci premeva con l’aria di una rivoluzione che ci metteva insieme a discutere, a progettare, a condividere, ad aprire strade di pensiero e di esperienze. Una di queste l’abbiamo chiamata Chiesa 70 (un laboratorio di preti e laici che abbiamo inventato nella zona lago e che ci permetteva una fraternità di aiuti, di amicizia, di ricerca che ci ha sostenuto per alcuni anni). Una comune passione ci aveva unito al cammino dei giovani. Don Mario aveva aperto la sua canonica, troppo grande per un prete solo, e accoglieva gli studenti che venivano a studiare, a preparare gli esami, a fare un pezzetto di vita comune. Era una scuola di Barbiana collocata nella Valvarrone, a Sueglio. Io ero un itinerante collaboratore. Mi colpiva il tratto di don Mario che leggeva Concilium (la rivista per eccellenza del rinnovamento teologico LECCO Un sabato tutto dedicato ai nonni lecchesi. A questo ha pensato il Comune di Lecco che, in collaborazione con la Comunità di via Gaggio, l’Associazione volontari pensionati lecchesi (Avpl) e Ltm, promuove, anche per quest’anno, molte iniziative in occasione della apprezzatissima “Festa dei nonni”. Il primo momento di aggregazione si è tenuto giovedì, giornata in cui in tutta Italia sono stati festeggiati i nonni: alla Casa sul pozzo di Chiuso, alle 14.30, era infatti in programma un incontro con la realtà della struttura guidata da padre Angelo La merenda Cupini, a cui sono stati invitati anche il Sindaco di Gli Alpini Lecco Virginio Brivio e il della Bonacina prevosto di Lecco Monsi- distribuiranno gnor Franco Cecchin per caldarroste portare i loro saluti ai preai presenti senti. Oggi, sabato 4 ottobre, si prosegue con la festa. Questa volta il ritrovo è all’aperto, in piazza Cermenati, dove la ricorrenza dedicata ai nonni sarà allietata, a partire dalle 15.30, dallo spettacolo musicale del duo “Paolo e Gloria”. E insieme alla musica, spazio anche ai peccati di gola, se così si possono definire. A partire dalle 15 infatti, i volontari del gruppo Alpini di Bonacina distribuiranno le caldarroste a nonni e nipoti. Per finire, anche un omaggio al Manzoni: dalle16.30, infatti, Ltm offrirà ai presenti il “vino dei Promessi sposi”. (c.b.) sua vita, arrivata a un traguardo importante: 80 anni. A lui si deve la nascita di Casa Abramo, e molte altre iniziative nell’ambito del cosiddetto terzo settore. Riservato e schivo, non ha mai amato parlare di sé e come è solito dire «finire sui giornali». Ma in questa occasione particolare è un caro amico a parlare di lui sulle colonne del nostro giornale: padre Angelo Cupini, un altro ‘‘pilastro’’ della vita sociale della nostra città, fondatore della Comunità del Gaggio, anima e cuore della Casa sul pozzo di Chiuso. VICINO AI PIU’ FRAGILI Don Mario Proserpio è cappellano del carcere di Lecco. Per i suoi 80 anni ha celebrato una messa al Caleotto nella ‘‘sua’’ parrocchia. LECCO Un vero appassionato della famiglia Badoni il signor Mario Nasatti, alpino valmadrerese. Tanto appassionato da aver raccolto nel corso degli ultimi quattro anni materiale fotografico e documentario sulla storica famiglia lecchese e in particolare sulla figura dell’ingegnere Giuseppe Riccardo Badoni, di cui ricorreva il quarantesimo dalla morte lo scorso 20 luglio. «I Badoni hanno reso famoso il nome della città di Lecco nel mondo, hanno dato vita ad un’azienda leader sul territorio e oltre nell’ambito della metallurgia - racconta Nasatti - Per questo negli ultimi anni mi sono dedicato alla ricostruzione della storia della famiglia, a cui sono legato da rapporti di stima e amicizia da una ventina d’anni». Lo scorso 17 e 18 settembre, il signor Nasatti, accompagnato dal professor Claudio Gattera, alpino di Recoaro Terme e appassionato di storia, si è recato sul Pasubio, ri- nrd) e affrontava le questioni con i giovani. E’ stato così per tutta la vita: aprire delle strade, delle esperienze, dei discorsi, poi lasciare che altri li prendessero in mano. Esprimeva un distacco dalle cose e una beatitudine evangelica: beati i poveri, cioè gli inquieti della verità e della fraternità. Aveva sogni nel cassetto, li comunicava con libertà e non li teneva nascosti come un pezzo di proprietà privata. La città di Lecco è debitrice a lui di molte intuizioni diventate forme di cooperazione e aziende del terzo settore: la cooperativa Due Mani, il Talento o spazi di accoglienza come Casa Abramo. Il suo periodo più stimolante è stato nella direzione della Caritas decanale, un luogo di formazione e di pensiero per leggere e sostenere un cambiamento. Tutto ha messo in movimento, tutto ha lasciato nelle mani di altri. Al lavoro collettivo ha fatto corrispondere l’attenzione alle singole per- Nasatti in “pellegrinaggio” nei luoghi di guerra. salendo la mitica Strada delle 52 gallerie e visitando la Zona sacra del Pasubio, teatro di drammatiche operazioni di guerra. «Il professor Gattera mi ha guidato anche alla scoperta della caverna sul Soglio dell’incudine, scavata proprio sotto la direzione dell’ingegner Badoni nel 1916 - spiega Nasatti - A quell’epoca lassù infuriavano gli as- sordanti colpi dell’artiglieria nemica. E invece ora è tutto silenzio, non si sentono più voci, resta solo il vento». Negli anni della Prima guerra mondiale il Pasubio vide transitare circa 50mila uomini tra reparti combattenti e servizi. Costretti a vivere a oltre duemila metri di quota, spesso in ricoveri di fortuna o baracche. «In queste zone montuose e sone, alla loro interiorità. A questo proposito trovo bellissime le parole di papa Francesco rivolte ai vescovi, ma che don Mario ha tradotto nella sua vita: «Vi vorrei vescovi rintracciabili non per la quantità dei mezzi di comunicazione di cui disponete, ma per lo spazio interiore che “ Cupini: la città di Lecco è debitrice a lui di molte intuizioni divenute forme di cooperazione offrite per accogliere le persone e i loro concreti bisogni, dando loro l’interezza e la larghezza dell’insegnamento della Chiesa, e non un catalogo di rimpianti». Il carcere è rimasto lo spazio personale nel quale continua ad andare tutti i giorni, caricandosi con la leggerezza prive di strade, si rese necessario l’utilizzo di un mezzo rapido come la teleferica per il rifornimento delle posizioni in quota - aggiunge Nasatti - I tipi di teleferiche smontabili più impiegate erano due: la Ceretti e Tanfani con sede a Milano e la Badoni, Bellani e Benazzoli (B.B.B.) con sede a Lecco, dal nome delle ditte costruttrici. Tra le due, la B.B.B. era la più potente». «L’ingegner Badoni prosegue Nasatti- Nel corso della violenta controffensiva austro-ungarica, impavido secondo gli ideali della famiglia, fu presente sul campo di battaglia per dirigere personalmente i lavori di istallazione di un importante impianto: per questo atto gli fu conferita la Medaglia di bronzo al valor militare». Nel “pellegrinaggio” sul Pasubio, Nasatti è stato accompagnato da altri due valmadreresi, l’alpino Elio Rusconi e l’alpinista Ruggero Dell’Oro, ex presidente Cai Valmadrera. (c.b.) di movimento tutto il peso e il disorientamento delle persone rinchiuse. Lunedì 29 settembre don Mario ha compiuto 80 anni. Ha voluto vivere questa giornata come quella di tutti i giorni, nella discrezione, nella vicinanza con quanti dividono il suo stare vicino ai più fragili con uno stile gioioso. Ha celebrato l’Eucaristia nella chiesa del Caleotto, che è stata la sua parrocchia. In proposito avevamo fatto all’allora vicario episcopale una proposta: che il Caleotto fosse uno spazio al servizio degli studenti delle tante scuole che gravitano in quell’area con la figura di don Mario ad accogliere. Tutto è finito nel nulla. Questo testo è un segno di amicizia ma, se possibile, un piccolo movimento del cuore per una città che ha sempre vissuto del bene di don Mario, ma a volte è un po’ sonnolenta per accorgersi delle scintille accese sul territorio lecchese. ALLA SERATA LIONS TRIBUTO A JANNACCI Un “intermeeting” all’insegna dell’ allegria quello organizzato dai Lions Club Lecco Host e Val San Martino presso il Ristorante “Inarca” di Proserpio che ha visto un’ampia partecipazione di soci e ospiti invitati due settimane fa. L’Atelier del gusto e Ultima luna hanno rievocato la magica atmosfera della Milano degli anni Sessanta e Settanta( quella degli “antieroi della Bovisa”, tanto per intendersi) rendendo omaggio al mito della canzone italiana Enzo Jannacci. La serata è stata un susseguirsi suggestivo di monologhi, poesie, canzoni di Jannacci e dei suoi più cari amici Giorgio Gaber, Strehler, Dario Fo, magistralmente presentati e interpretati dall’attore eregista Luca Redaelli accompagnato dalla chitarra di Mauro Rossetto, presidente dell‘Atelier del gusto, che si è occupato della cura gastronomica della serata. Un evento che è servito a «rivivere le speranze, le aspettative, l’entusiasmo di un’ epoca che fu anche quella del boom, della crescita» ha sottolineato il presidente del Lions Lecco Host Arnaldo Dozio ringraziando i soci intervenuti. (c.b.)
© Copyright 2024 ExpyDoc