5. Politiche di raccolta

18/03/2014
Gestione Bancaria-A. a. 2013-2014
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DEFINIZIONE E DIFFERENZE ECONOMICHE
RACCOLTA DIRETTA E RACCOLTA INDIRETTA
FORME TECNICHE E
DAL PUBBLICO
FUNZIONI
TRA
DELLA RACCOLTA
OBIETTIVI, CONDIZIONAMENTI DI CONTESTO E LEVE
DELLA GESTIONE DELLA RACCOLTA DIRETTA
OBIETTIVI, CONDIZIONAMENTI DI CONTESTO E LEVE
DELLA GESTIONE DELLA RACCOLTA INDIRETTA
RACCOLTA RETAIL
(WHOLESALE)
E
RACCOLTA
ALL’INGROSSO
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18/03/2014
RACCOLTA DIRETTA
VERO E PROPRIO DEBITO
DELLA
BANCA
NEI
CONFRONTI
DELLA
CLIENTELA
ISCRITTA NEL BILANCIO
DELLA BANCA TRA LE
PASSIVITA’
SVOLGE
LA
FUNZIONE
ECONOMICA
DI
TRASFERIMENTO
DELLA
MONETA
obbligazioni di natura debitoria nei
confronti di terzi che hanno
conferito alla banca propri capitali
RACCOLTA INDIRETTA
LA BANCA HA IL DOVERE E
LA RESPONSABILITÀ DI
CUSTODIRE,
AMMINISTRARE, GESTIRE
SECONDO MANDATO
FUORI BILANCIO DELLA
BANCA
LA BANCA HA OBBLIGHI DI
DOCUMENTAZIONE DI
QUESTA ATTIVITÀ’ IN NOTA
INTEGRATIVA
obbligazioni relative alla custodia,
amministrazione, gestione di
attività finanziarie secondo le
modalità contrattualmente definite
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FORME TECNICHE
DEPOSITI MONETA: DEPOSITI IN CONTO
CORRENTE
DEPOSITI TEMPO
DEPOSITI A RISPARMIO
Libretti, conti deposito
Certificati di deposito
PRONTI/TERMINI (RACCOLTA TEMPORANEA)
OBBLIGAZIONI
Semplici o plain vanilla
Strutturate
Strumenti bilaterali
Strumenti di mercato
LE FORME DI ASSICURAZIONE DEI DEPOSITI:
VANTAGGIO PER DEPOSITI TRADIZIONALI
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18/03/2014
SERVIZI
STRUMENTI
COMPRAVENDITA
CONTO TERZI
CUSTODIA E
AMMINISTRAZIONE
GESTIONE
DELEGATA
CONSULENZA
TITOLI DI STATO
OBBLIGAZIONI
AZIONI
DERIVATI
STRUMENTI DI
INVESTIMENTO
COLLETTIVO
PRODOTTI
ASSICURATIVI
FINANZIARI
CONTROLLI SUI FLUSSI FINANZIARI
DELLA CLIENTELA (ASSET UNDER
MANAGEMENT)
GENERAZIONE DI REDDITI
DA COMMISSIONI (FEE INCOME)
PRODOTTI
ASSICURATIVI
PREVIDENZIALI
POLIZZE
ASSICURATIVE
RISCHI
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EQUILIBRIO AZIENDALE
OBIETTIVI
dimensionali
di composizione
(struttura per scadenze)
stabilità
VINCOLI ESTERNI
????????
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Equilibrio reddituale e
finanziario
RISCHI SPECIFICI (rischio
di tasso e di liquidità)
LEVE AZIENDALI
Segmentazione della clientela
e politiche di marketing
Prodotto
Prezzo
Pubblicità
Distribuzione
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3
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OBIETTIVI
EQUILIBRIO AZIENDALE
dimensionali
di composizione
(struttura per scadenze)
stabilità
Equilibrio reddituale e
finanziario
RISCHI SPECIFICI (rischio
di tasso e di liquidità)
VINCOLI ESTERNI
Domanda di passività
finanziarie bancarie da
parte della clientela
Offerta di altri
intermediari e imprese
Concorrenza da parte di
altre banche
LEVE AZIENDALI
Segmentazione della clientela
e politiche di marketing
Prodotto
Prezzo
Pubblicità
Distribuzione
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VINCOLI ESTERNI
Domanda di passività
da parte della clientela
Offerta di investimenti
alternativi
Concorrenza da parte di
altre banche
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Preferenza per la liquidità
della clientela (costo
opportunità)
Concorrenza esterna e
interna al sistema
bancario
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18/03/2014
EQUILIBRIO
AZIENDALE
Equilibrio finanziario e
reddituale
Composizione degli
impieghi e della raccolta
Diversificazione delle
fonti di raccolta vs. costi
Equilibrio tra costi e
ricavi marginali
ricavi marginali decrescenti
per impieghi
costi marginali crescenti per
raccolta
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OBIETTIVI
dimensionali
di composizione
stabilità
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Selezione della clientela
potenziale sulla base delle
preferenze di durata
Frazionamento delle fonti
di raccolta (numerosità
della clientela vs.
stabilizzazione)
Diversificazione della
clientela (compensazione
tra profili dei flussi
differenti)
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18/03/2014
IL CONCETTO DI STABILIZZAZIONE DELLA
RACCOLTA
LA CHIUSURA DEL CIRCUITO IMPIEGHIDEPOSITI
LE RELAZIONI TRA STABILIZZAZIONE DELLA
RACCOLTA E MOLTIPLICATORE DEI DEPOSITI
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IL PORTAFOGLIO DI IMPIEGHI DELLA BANCA
ro = ROB/DB = 2%
ATTIVITA’
PASSIVITA’
RIS. OBBLIGATORIA
RISERVE LIBERE
rl = RL/DB = 1%
DEPOSITI
IMPIEGHI
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18/03/2014
LA CHIUSURA DEL CIRCUITO IMPIEGHI DEPOSITI POGGIA SULLO
SVOLGIMENTO DA PARTE DELLA BANCA DELLA FUNZIONE MONETARIA
DIPENDE DA:
QUOTA DI MERCATO
COPERTURA TERRITORIALE
PASSAGGIO 1: LA BANCA UTILIZZA LE SUE FONTI DI LIQUIDITA’ PER
EROGARE UN FINANZIAMENTO ALL’IMPRESA BETA CHE L’IMPRESA PUO’
UTILIZZARE (AD ESEMPIO) PER IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI
AI DIPENDENTI
BANCA A
-100
BM
IMPRESA BETA
+100
DEPOSITI
+100
DEBITO
+100
IMPIEGHI
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PASSAGGIO 2: ROSSI (DIPENDENTE) DEPOSITA L’IMPORTO PRESSO
LA BANCA DOPO AVER TRATTENUTO UNA CERTA QUOTA DEL SUO
DEPOSITO (c = CIRC/DB) IN CIRCOLANTE
PORTAFOGLIO ROSSI
BANCA A
1 CIRC
99
DEP ROSSI
99 DEP
PASSAGGIO 3: LA BANCA UTILIZZA IL DEPOSITO RACCOLTO PER EROGARE
UN FINANZIAMENTO ALL’IMPRESA GAMMA DOPO AVER MANTENUTO A FRONTE
DEL DEPOSITO UNA QUOTA (ro = ROB/DEP) pari al 2% COME RISERVA
OBBLIGATORIA E UNA QUOTA (rl = RL/DEP) COME RISERVA DI LIQUIDITA’
(IN IPOTESI 1% )
BANCA A
IMPRESA GAMMA
+96,03
DEBITO
1,98 ROB
0,99 LB
96,03
CREDITO
99
DEP ROSSI
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PASSAGGIO 4: L’IMPRESA GAMMA UTLIZZA IL CREDITO OTTENUTO PER
PAGARE UN COMPENSO AL SUO LEGALE CHE DEPOSITA LA SOMMA (ASSEGNO)
PRESSO LA SUA BANCA (BANCA A) DOPO AVER MANTENUTO IN CIRCOLANTE
LA STESSA QUOTA c = CIRC/DEP PARI ALL’1%
PORTAFOGLIO VERDI
BANCA A
0,96 CIRC
95,07
DEP VERDI
95,07 DEP
PASSAGGIO 5: LA BANCA UTILIZZA IL DEPOSITO RACCOLTO PER EROGARE
UN FINANZIAMENTO ALL’IMPRESA ETABETA DOPO AVER MANTENUTO A FRONTE
DEL DEPOSITO UNA QUOTA (ro = ROB/DEP) pari al 2% COME RISERVA
OBBLIGATORIA E UNA QUOTA (rl = RL/DEP) PARI ALL’1% COME RISERVA DI
LIQUIDITA’
BANCA A
IMPRESA ETABETA
+92,22
DEBITO
1,90 ROB
0,95 LB
92,22
CREDITO
95,07
DEP VERDI
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BANCA A
100
CREDITO BETA
100
96,03
CREDITO GAMMA
99
DEP ROSSI
92,22
CREDITO ETABETA
95,07
DEP VERDI
SI HA LA CHIUSURA DEL CIRCUITO IMPIEGHI- DEPOSITI QUANDO
I FINANZIAMENTI EROGATI (ES. ALLE IMPRESE) RIAFFLUISCONO
ALLA BANCA SOTTO FORMA DI DEPOSITI: SI MASSIMIZZA L’UTILIZZO
DELLA MONETA BANCARIA
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LA SEGMENTAZIONE DELLA CLIENTELA
DEFINIZIONE DI CLUSTER OMOGENEI PER
PREFERENZE DI “ACQUISTO”
CLIENTI CON COMPORTAMENTI SIMILI RISPETTO
ALLE VARIABILI (LEVE) DI MARKETING
LE POLITICHE DI MARKETING
PRODOTTO
PREZZO (RENDIMENTO/COSTO)
PUBBLICITA’
DISTRIBUZIONE
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LE POLITICHE DI PRODOTTO
FUNZIONALITA’ DEL SERVIZIO DI CONTO CORRENTE
NELLA GESTIONE DELLA LIQUIDITA’
SVILUPPO DELLE PROCEDURE DI INCASSO E DI
PAGAMENTO CONNESSE AL RAPPORTO DI CONTO
LE POLITICHE DI PREZZO
ARTICOLAZIONE DEL PRICING DEL SERVIZIO DI
CONTO CORRENTE
RILEVANZA DEI TASSI DI INTERESSE E DEI COSTI DI
GESTIONE DEL RAPPORTO
INCIDENZA DELLA COMPONENTE COMMISSIONI (SU
SERVIZI ACCESSORI)
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18/03/2014
LE POLITICHE DI COMUNICAZIONE
INSIEME DI AZIONI VOLTE A SOSTENERE LA PROPOSTA E
IL SUO CONTENUTO/VALORE (VALUE PROPOSITION) E A
SOLLECITARE LE DECISIONI DI ACQUISTO
LE NOZIONI DI BENI/SERVIZI EXPERIENCE E
BENI/SERVIZI CREDENCE
LE POLITICHE DISTRIBUTIVE
I CANALI DISTRIBUTIVI E LA MULTICANALITA’
I CANALI FISICI (RETI DI FILIALI/RETI DI PROMOTORI)
I CANALI AUTOMATIZZATI (ATM E RETI POS)
I CANALI REMOTI (PHONE BANKING E INTERNET
BANKING)
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POLITICHE ANALITICHE
PRESENTAZIONE ESPLICITA E TRASPARENTE DEI PREZZI
(TARIFFARIO)
DIFFICOLTA’ DI RICAVARE IL COSTO EFFETTIVO DEL SERVIZIO
POLITICHE DEI PREZZI CORRELATE
GESTIONE COMBINATA DI TASSI E COMMISSIONI
MECCANISMI DI SUSSIDIO INCROCIATO
POLITICHE DEI PREZZI CONDIZIONALI/RELAZIONALI
DEFINIZIONE DEI PREZZI (TASSO E COMMISSIONI) IN
FUNZIONE DI PARAMETRI DI DOMANDA (GIACENZA MEDIA,
VOLUME DOMANDA DI SERVIZI ACCESSORI)
INCENTIVO ALL’UTILIZZO DI SERVIZI A MARGINALITA’ ELEVATA
POLITICHE FORFAITARIE (IBRIDE)
DEFINIZIONE DI CANONI A FORFAIT IN RELAZIONE ALLA
COMBINAZIONE DEI SERVIZI OFFERTI
COSTRUZIONE DI “PACCHETTI” INDIRIZZATI A DIFFERENTI
SEGMENTI DI CLIENTELA
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18/03/2014
ELASTICITA’ DELL’OFFERTA DI FONDI E DELLA DOMANDA DI
SERVIZI DI PAGAMENTO
STRATEGIE DI PREZZO ADOTTATE DALLA CONCORRENZA
LIVELLO DEL TASSO DI MERCATO O DEI TASSI DI
RIFERIMENTO (PER TASSI VARIABILI): MARKDOWN
RISPETTO A TASSI DI RIFERIMENTO
LIVELLO DEI TASSI SUI PRESTITI E POLITICA DEI PRESTITI
COSTI DI PRODUZIONE DEI SERVIZI DI CONTO CORRENTE
(DIFFICOLTÀ DI APPLICAZIONE DEI METODI COST PLUS)
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ATTIVITA’ DI FUNDING EFFETTUATA NEI
CONFRONTI DI
INVESTITORI ISTITUZIONALI
ALTRE CONTROPARTI BANCARIE
FORME TECNICHE
OBBLIGAZIONI
DEPOSITI E PRESTITI INTERBANCARI
MERCATI OTC E REGOLAMENTATI
OPERAZIONI SECURED E UNSECURED
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OBBLIGAZIONI PLAIN VANILLA
OBBLIGAZIONI STRUTTURATE
OBBLIGAZIONI CALLABLE
OBBLIGAZIONI STEP UP/STEP
DOWN
OBBLIGAZIONI GARANTITE O
COVERED BONDS
OBBLIGAZIONI SUBORDINATE
EMISSIONI RETAIL
EMISSIONI WHOLESALE
(PER INVESTITORI
ISTITUZIONALI O
EUROMERCATO)
TIPOLOGIE DI RISCHI: EMITTENTE, DI MERCATO, DI LIQUIDITA’
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I contenuti esposti a lezione
fanno riferimento al Capitolo 2
(paragrafi da 2.1 a 2.4)
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