ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI DI SICILIA «Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo» Problemi e prospettive Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Real Cantina Borbonica Partinico 12 13 Settembre 2014 Partinico, 12 – 13 Settembre 2014 Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Come è noto la materia è alquanto complessa e crediamo necessario fare chiarezza su alcuni punti molto importanti per le attività professionali ed imprenditoriali che con tale materia si scontrano quotidianamente, al fine di dare certezze e definire comportamenti omogenei. In tal senso,, bisogna g p preliminarmente evidenziare che q quando ci riferiamo a “sostanze”, da intendersi come terre e rocce che derivano dalle attività di scavo, queste sono classificate, normalmente, come rifiuti speciali (D. Lgs 205/2010 art 184 ‐ Classificazione – punto 3 lettera b) e possono essere gestite con operazioni di recupero ai sensi del D.M. 5 febbraio 1998. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Tali sostanze possono godere, però, di una disciplina particolare, infatti, preme ricordare che il D.Lgs D Lgs 152/2006 e s.m.i. s m i alla Parte IV, IV Titolo II° ‐ Gestione dei Rifiuti ha introdotto l’art. 186 quale previsione eccezionale in relazione alla particolarità del materiale trattato “Terre e rocce da scavo”. Con l’avvenuta entrata in vigore del Decreto 10 agosto 2012 n. n 161 è stato abrogato l’art. n. 186 del D.Lgs 152/2006 e smi a far data dal 6 ottobre 2012 e sono state dettate le nuove norme di utilizzo delle terre e rocce da scavo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Le terre e rocce da scavo, provenienti anche dalla realizzazione di gallerie, nelle particolari condizioni su citate e sulla base di quanto normato con il citato D.M. 161/2012 possono essere sottoprodotti tt d tti e possono essere utilizzate tili t per rinterri, riempimenti, rimodellamenti, rilevati, ect. a determinate rigide condizioni cumulative quali: a) assenza di contaminazione nel rispetto dei limiti previsti dalle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato 5, al titolo V parte IV del D.Lgs n. 152/06 e s.m.i. con riferimento alla specifica destinazione d’uso; b) divieto di trasformazione preliminare; c) certezza del riutilizzo integrale fin dalla fase di produzione; d) non devono provenire da siti contaminati o sottoposti ad interventi di bonifica; e) redazione di apposito piano di utilizzo. utilizzo Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Q Quindi, ,p per chiarezza va ricordato che le terre e rocce da scavo sono tutt’ora rifiuti speciali di cui al codice CER 170504 ma godono di una normativa particolare che permette al produttore, preventivamente alla loro produzione, di decidere a quale regime si intende riferire per la loro gestione: sottoprodotto oppure rifiuto speciale. Qualora le terre e rocce da scavo non vengano gestiti secondo le condizioni fissate dal Regolamento automaticamente dovranno essere gestiti come rifiuti ai sensi e per effetto dell’articolo 183, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 152/2006 e smi ed i relativi codici CER sono: a) 170503 terre e rocce contenenti sostanze pericolose; i l b) 170504 1 0 04 terre e rocce, diverse di d quelle da ll di cuii alla ll voce 170503 1 0 03 ‐ (ossia rifiuto non pericoloso). Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 1. L’attuale quadro normativo per la gestione delle terre e rocce da scavo: ambiti di applicazione ed esclusione Il D.M. 161/2012 disciplina l’utilizzazione delle terre e rocce da scavo e stabilisce, sulla base delle condizioni previste al comma 1 dell’articolo 184‐bis del D. D Lgs. Lgs 152/2006 e s.m.i., s m i i criteri da soddisfare affinché i materiali di scavo possano essere considerati sottoprodotti e non rifiuti ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera qq) del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. In estrema sintesi è possibile riassumere riass mere come segue seg e l’attuale l’att ale contesto di riferimento normativo della gestione delle terre e rocce da scavo. 9 Regolamento di cui al D.M. 161/2012 per i materiali da scavo derivanti da opere sottoposte a VIA o ad AIA; 9 Procedura semplificata di cui all’articolo 41‐bis della Legge 98/13 per tutte le fattispecie che non ricadono nel D.M. 161/2012. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 2. La procedura semplificata per tutti i cantieri non sottoposti a VIA o AIA E’ stata introdotta dall’art. 41‐bis una procedura semplificata che prevede, indipendentemente dai volumi di terre e rocce prodotti, prodotti che le terre e rocce derivanti dall’attività dei cantieri che non sono connesse a opere soggette a procedura di VIA o di AIA possano essere gestite come sottoprodotto se il produttore d di dimostra: ¾ la certezza della destinazione del materiale all’utilizzo presso uno o più siti/cicli produttivi determinati; ¾ il non superamento dei valori delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione ‐ CSC di cui alle colonne A‐B, tab. 1, allegato 5, parte IV D. Lgs. 152/06 nel caso di destinazione a recuperi p ((ambientali), ) ripristini, p rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo. Il rispetto dei valori delle CSC è riferito alle caratteristiche delle matrici ambientali ed alla destinazione d’uso d uso urbanistica del sito di destinazione. I materiali non dovranno costituire fonte diretta/indiretta di contaminazione delle acque sotterranee; ¾ la non necessità di alcun trattamento preventivo all’utilizzo fatte salve le normali pratiche di cantiere. cantiere Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 La compatibilità geologica dei siti di deposito finale La gestione del materiale come sottoprodotto attraverso tale procedura semplificata, ai sensi dell’art. 41‐bis, comma 2, sarà a carico del proponente o del produttore che dovrà presentare all’ARPA territorialmente competente una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (DPR n. 445/00). Tale dichiarazione deve contenere la dimostrazione di quanto detto prima, le quantità di materiali da scavo destinate all'utilizzo,, il sito di deposito q p ed i tempi p previsti per l'utilizzo (massimo un anno, salvo che l'opera in cui è previsto il riutilizzo abbia tempistiche diverse). Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 E’ importante p in q questa sede ricordare che la ggestione delle terre e rocce,, in assenza di corretta dichiarazione, può costituire il presupposto per una gestione illecita di rifiuti, dando luogo a possibili ipotesi di reato e che sia il "Piano Piano di utilizzo utilizzo" che ll'autocertificazione autocertificazione ai sensi dell dell’art art. 41‐bis, 41‐bis comma 2, 2 si riferiscono alla mera applicabilità del regime dei "sottoprodotti" ai materiali da scavo non costituendo di per sé un titolo abilitativo per l'esecuzione dei lavori. Infatti sia le opere edilizie da cui si originano i materiali da scavo che quelle dove eventualmente gli stessi materiali saranno impiegati devono essere comunque necessariamente autorizzate ai sensi delle relative specifiche norme. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Si ricorda che le modalità di gestione sopra descritte si applicano esclusivamente ai materiali da scavo non contaminati. Si evidenzia infine che, ai fini della definizione di materiali di scavo di cui all’art. 41 ‐ bis, comma 1, è stato espressamente richiamato l’art. 1, comma 1, lett. b) del D.M. 161/12 e pertanto nelle terre e rocce potrà esservi la presenza di elementi antropici, di VTR, PVC ecc. come ormai si riscontra nella prassi dei cantieri nelle modalità di cui al suddetto D.M. Per altro il rinvio al D.M. D M 161/12 dovrebbe consentire, consentire considerato che la natura del materiale è la medesima, anche l’applicabilità delle altre indicazioni del decreto 161 qualora non siano state oggetto di diversa previsione da parte d ll’ t 41‐bis. dell’art. 41 bi Restano fermi in ogni caso gli obblighi di notifica del rinvenimento di potenziali contaminazioni ai sensi degli artt. 242 e 245 del D. Lgs. 152/06 ai fini dell'avvio del procedimento di bonifica. In tali eventualità gli scavi edilizi non possono in nessun caso sostituirsi alle attività di bonifica, qualunque sia modalità prescelta per la gestione dei materiali da scavo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 3. Materiali di riporto Relativamente ai materiali di riporto, che sono ormai una presenza costante per molti interventi di recupero di aree oggi inserite nel contesto urbano, è necessario prevedere un approfondimento. approfondimento Il decreto legge n. 69, ha apportato modifiche e sostituzioni al decreto‐legge 25 gennaio 2012, n. 2, all'articolo 3 – “Interpretazione autentica dell’art. 185 del D. L Lgs. 152/2006 disposizioni 152/2006, di i i i in i materia i di matrici i i materiali i li di riporto i e ulteriori l i i disposizioni in materia di rifiuti” e in particolare, con le modifiche apportate al comma 1, 2 e 3, viene ulteriormente definito il concetto di suolo e di materiali di riporto intendendo per quest’ultimi “ i materiali eterogenei, come disciplinati dal decreto di cui all'articolo 49 del decreto‐legge 24 gennaio 2012, n. 1, utilizzati per la realizzazione di riempimenti p e rilevati, non assimilabili p per caratteristiche geologiche e stratigrafiche al terreno in situ, all'interno dei quali possono trovarsi materiali estranei”. Questa nuova fattispecie di “suolo” suolo nella realtà di cantiere può essere identificata in un orizzonte stratigrafico artificialmente formato. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 La movimentazione dei “suoli”,, p per la nuova costruzione od il completamento p di opere autorizzate, può essere esclusa dall’ambito di applicazione dell’articolo 183, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., qualora le matrici materiali di riporto risultino conformi ai test di cessione da eseguirsi sui materiali granulari ai sensi dell’art. 9 del D.M. Ambiente 5 febbraio 1998. La tematica sopra detta richiede, però, di essere più attentamente esaminata e approfondita sia sotto il profilo normativo, normativo sia tecnico ed è ………………………… legislativo che dia indicazioni chiare ed inequivocabili Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 4. Considerazioni generali sul D.M. 161/2012 Nell’ultimo decennio, nel solco di una sempre maggiore sensibilità ambientalista ed ecologista e nel rispetto del concetto di sviluppo sostenibile, il Riutilizzo dei “materiali materiali da scavo scavo” ha costituito un obiettivo primario nella gestione dei cantieri e nel buon governo dei movimenti di terra in genere. Con l’emanazione del D.M. 161/2012 “Regolamento recante la disciplina dell’ tili o delle terre e rocce da scavo” dell’utilizzo sca o” il Ministero dell’Ambiente e della Tutela T tela del Territorio e del Mare ha fatto un passo avanti molto significativo nella direzione su indicata. Con il suddetto D.M. sono state definite, infatti, tutte quelle attività i cui processi di produzione generano materiali da scavo che a particolari condizioni, possono essere classificati sottoprodotti e possono essere riutilizzati, secondo determinati criteri, fuori dal regime dei rifiuti. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 E’ importante, intanto, sottolineare che nel D.M. succitato si parla in primis di riutilizzo poiché gli obiettivi primari di conservazione dello stato dell’ambiente sono quelli di evitare di consumare risorse naturali (materiali da cava, cava ect.) ect ) e di generare rifiuti. In questo contesto l’obiettivo di tutti gli operatori del mondo dei lavori pubblici e privati deve essere quello di ricercare per quanto possibile le condizioni per ricorrere alla procedura del recupero, limitando lo smaltimento presso discariche dedicate come ultima estrema possibilità da esercitare quando non vii siano i assolutamente l l condizioni le di i i per il riutilizzo i ili d ll terre e rocce da delle d scavo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 5. Definizioni Il D.M. 161/2012 codifica le definizioni di “terre e rocce da scavo”, “sottoprodotto” sottoprodotto e “normale normale pratica industriale industriale” le cui diverse interpretazioni avevano spesso creato problemi, anche giudiziari, nella gestione dei cantieri di importanti infrastrutture ma anche di piccoli cantieri. Vista ll’importanza importanza ne riportiamo integralmente le definizioni ormai statuite dal D.M. 161/2012. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Definizione ef o ed di te terree e rocce occe da sca scavo, o, a art.1 t. co comma ab b: il suo suolo o o il sottosuo sottosuolo, o, co con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un’opera quali, a titolo esemplificativo: ¾ scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.); ¾ perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.; ¾ opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.) ¾ rimozione e livellamento di opere in terra; ¾ materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, scolante in zone golenali dei corsi d’acqua, spiagge, fondali lacustri e marini; ¾ residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un un’opera opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio flocculanti con acrilamide o poliacrilamide). I materiali da scavo possono contenere, contenere sempreché la composizione media dell’intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal presente regolamento, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite polivinilcloruro (PVC), bentonite, (PVC) vetroresina, vetroresina miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Definizione di sottoprodotto art.4 comma 1: In applicazione dell dell’articolo articolo 184 184‐bis bis, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, è un sottoprodotto di cui all’articolo 183, comma 1, lettera qq), del medesimo decreto legislativo il materiale da scavo che risponde ai seguenti requisiti: legislativo, a) il materiale da scavo è generato durante la realizzazione di un’opera, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale materiale; b) il materiale da scavo è utilizzato, in conformità al Piano di Utilizzo: 1. nel corso dell’esecuzione della stessa opera, nel quale è stato generato, o di un un’opera opera diversa, diversa per la realizzazione di reinterri, reinterri riempimenti, riempimenti rimodellazioni, rilevati, ripascimenti, interventi a mare, miglioramenti fondiari o viari, oppure altre forme di ripristini e miglioramenti ambientali; 2. in processi produttivi, in sostituzione di materiali di cava; c) il materiale da scavo è idoneo ad essere utilizzato direttamente, ossia senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale secondo i criteri di cui all’allegato 3; d) il materiale da scavo, per le modalità di utilizzo specifico di cui alla precedente lettera b), b) soddisfa i requisiti di qualità ambientale di cui all all’allegato allegato 4. 4 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Definizione di normale pratica industriale art.4 comma 1 lett. c): Costituiscono un trattamento di normale pratica industriale quelle operazione, anche condotte non ssingolarmente, go a e te, a allee qua quali può esse esseree sottoposto il materiale ate a e sca scavato, ato, ffinalizzate a ate a al miglioramento delle sue caratteristiche merceologiche per rendere l’utilizzo maggiormente produttivo e tecnicamente efficace. Tali operazioni in ogni caso devono fare salvo il rispetto dei requisiti previsti per i sottoprodotti, dei requisiti di qualità ambientale e garantire l’utilizzo del materiale da scavo conformemente ai criteri tecnici stabiliti dal progetto. Fermo restando quanto sopra, si richiamano le operazioni più comunemente effettuate, che rientrano tra le operazioni di normale pratica industriale: 9 la selezione granulometrica del materiale da scavo; 9 la riduzione volumetrica mediante macinazione; 9 la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma idoneamente sperimentata per conferire al materiale da scavo le caratteristiche geotecniche necessarie per il loro utilizzo, utilizzo anche in termini di umidità, umidità concordando preventivamente le modalità di utilizzo con l’ARPA o APPA competente in fase di redazione del piano di utilizzo; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 9 la stesa al suolo per consentire l’asciugatura e la maturazione del materiale da scavo al fine di conferire allo stesso migliori caratteristiche di movimentazione, l’umidità ottimale e favorire l’eventuale biodegradazione naturale degli additivi utilizzati per consentire le operazioni di scavo; 9 la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali antropici (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, frammenti di vetroresina, cementi, bentoniti), eseguita sia a mano che con mezzi meccanici, qualora questi siano riferibili alle necessarie operazioni per esecuzione dell’escavo. Mantiene la caratteristica di sottoprodotto quel materiale di scavo anche qualora contenga la presenza di pezzature eterogenee di natura antropica non inquinante, purché rispondente ai requisiti tecnici/prestazionali per l’utilizzo delle terre nelle costruzioni, se tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 6. Elementi di novità – Riflessi professionali ed imprenditoriali In generale quanto disposto dal D.M. 161/2012 costituisce, inoltre, una grande opportunità per le professionalità tecniche che operano nel settore dei Lavori Pubblici e dell dell’edilizia edilizia civile e produttiva. produttiva A titolo di esempio, non esaustivo, le attività a cui si riferisce la nuova normativa possono essere: a) sbancamenti; sbancamenti b) fondazioni; c) trincee; d) interventi di perforazione e consolidamenti; e) movimenti di litoidi su corpi idrici; f) escavi superficiali e sotterranei connessi ad opere infrastrutturali; g) ecc. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Una delle novità più importanti, anche per le ripercussioni positive sulle categorie professionali, è l’introduzione del Piano di Utilizzo da redigere, obbligatoriamente, in fase di progettazione. Questa è una novità di ggrande rilievo e,, come vedremo nel seguito, Q g , una ggrossa opportunità per i professionisti geologi e per i laboratori di analisi fisico‐ chimiche perché qualunque progetto che prevede scavi da smaltire al di fuori del regime dei rifiuti, rifiuti deve essere corredato da tale Piano, Piano che è un vero e proprio progetto. E’ una novità di rilievo anche per l’ambiente perché permette, nel rispetto di una normativa finalmente chiara, chiara di evitare da un lato lo smaltimento in discarica di materiale perfettamente idoneo per altri scopi e dall’altro il reperimento di materiale da cava per la realizzazione di rilevati, muri in terre armate, miglioramenti i li i fondiari, f di i riambientalizzazioni i bi li i i di siti i i degradati, d d i ecc. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Le stesse amministrazioni committenti ne trarranno un beneficio perché potranno evitare le tanto vituperate varianti in corso d d’opera opera legate alla presenza di terre e rocce da scavo contaminate non previste in fase di progetto con aumento dei costi spesso considerevoli. Si deve, d i f tti evidenziare infatti, id i che h una delle d ll cause più iù frequenti f ti delle d ll varianti in corso d’opera sono legate alla mancata e/o corretta caratterizzazione dei terreni soggetti a scavi e sbancamenti. La nuova normativa, imponendo la redazione del P.U.T. in fase di progettazione ed una caratterizzazione di grande dettaglio e con metodologie rigide, permette di avere sin dalla fase di progettazione definitiva un quadro chiaro della presenza di eventuali contaminazioni. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Riportiamo i punti salienti del D.M. 10 agosto 2012, n. 161 che possono essere così riassunti: 1) Il Piano di Utilizzo si presenta 90 giorni prima dell’inizio dei lavori. 2) Il P.U.T. va redatto solo per i progetti sottoposti alla procedura di VIA. 3)) L’Autorità competente p ad approvare pp il Piano di Utilizzo è q quella che rilascia la VIA. 4) L’Ambito di applicazione è quello delle terre e rocce da scavo ma sono escluse le demolizioni di edifici o altri manufatti esistenti. esistenti 5) L’Amministrazione Competente può chiedere entro 30 giorni integrazioni in un’unica soluzione. 6) LAmministrazione L’Amministrazione Competente entro 90 giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo o dalle integrazioni deve rilasciare il parere. Scaduti i 90 giorni il proponente gestisce il materiale da scavo nel rispetto del Piano di Utilizzo, U ili f fermi i restando d glili obblighi bbli hi previsti i i dalla d ll normativa i vigente i per la realizzazione dell'opera. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 7) L’Amministrazione LAmministrazione Competente può chiedere il supporto dell dell’A.R.P.A. A.R.P.A. o A.P.P.A. solo per verificare se le terre e rocce da scavo abbiano i requisiti di cui art. 4 comma 1 lettera d). 8) LA.R.P.A L’A R P A o A.P.P.A. A P P A si pronuncia entro 45 giorni. giorni 9) Viene introdotta la possibilità di riutilizzare le terre e rocce di scavo, nell’ambito dello stesso areale geologico quando, per motivi naturali d bit debitamente t dimostrati, di t ti uno o più iù analiti liti presentano t valori l i superiori i i alla tab A e B dell’allegato 5 del 152/06. 10) In un Sito di Interesse Nazionale i requisiti delle terre e rocce da scavo vengono accertati dall’A.R.P.A. o A.P.P.A. entro 60 giorni. 11) Il Piano di Utilizzo definisce la durata di validità del piano stesso. 12) L’eventuale deposito temporaneo ha la durata del Piano di Utilizzo. 13) L’inizio dei lavori deve avvenire entro 2 anni dalla presentazione del Piano di Utilizzo. 14) Altro elemento molto importante è ll’introduzione introduzione della D.A.U. (Dichiarazioni Avvenuto Utilizzo) che impegna sia l’utilizzatore finale delle terre e rocce da scavo sia il produttore. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 15) La caratterizzazione delle terre e rocce da scavo è obbligatoria in fase di progettazione Solo in casi di impossibilità accertata può essere progettazione. rimandata in fase esecutiva. 16) I punti d’indagine sono: 9 minimo i i 3 per aree interessate i t t di estensione t i < 2.500 2 500 mq; 9 3 punti d’indagine + 1 ogni 2.500 (massimo 7) per aree di estensione comprese tra 2.500 e 10.000 mq; 9 7 + 1 ogni 5.000 mq per aree di estensione >10.000 mq. 17) In caso di infrastruttura lineare è obbligatorio individuare 1 punto di indagine ogni 500 ml (2.000 ml per la progettazione preliminare). 18) In caso di galleria è obbligatorio individuare 1 punto di indagine ogni 1.000 ml (5.000 ml per la progettazione preliminare). Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 19) Per ogni punto di indagine i campioni sono minimo 3 (uno da prelevare t 0 e 1 m, uno da tra d prelevare l a fondo f d foro f ed d uno da d prelevare l a profondità intermedia). Se gli scavi sono di profondità massima pari a 2 metri i campioni possono essere 2 (uno tra 0 e 1 m ed uno tra 1 e 2 m). 20) In I ognii caso deve d essere prelevato l 1 campione i ognii passaggio i litologico. li l i 21) Il Decreto definisce preferibile prelevare i campioni tramite pozzetti esplorativi piuttosto che tramite sondaggi e definisce le modalità di costruzione i d l campione del i d inviare da i i all laboratorio. l b i I campioni, i i infatti, i f i devono essere compositi. 22) In caso di presenza di falda è obbligatorio prelevare anche un campione di acqua. 23) Il Decreto individua anche gli elementi minimi da analizzare (allegato 4). Se il volume da scavare è compreso tra 6.000 e 150.000 mc non è necessario verificare tutti gli analiti. Sotto i 6.000 mc vale l’art. 41 bis della Legge 98/13. 24) In ogni caso deve essere redatto il modello concettuale del sito che serve ad individuare se, per la presenza storica, nell’area vasta, di attività produttive inquinanti, possono essere presenti nel sito direttamente interessato dall’intervento altri inquinanti non previsti specificatamente nel D.M. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 25) Per i dragaggi vale la L.84/94 L 84/94 e s.m.i. s m i art.5 art 5 comma 11‐bis 11 bis ma la loro caratterizzazione può avvenire in sito o in banco dopo la loro rimozione. 26) Le modalità di redazione del Piano di Utilizzo sono normate dall’art.5 e dall’allegato 5. 5 In questo contesto appare prevalente il ruolo del geologo. geologo 27) Nel caso in cui la caratterizzazione viene eseguita in fase di realizzazione per l’assoluta impossibilità di eseguirla in fase di progettazione si procede in questa t maniera: i sii deve d f formare 1 cumulo l ognii 3.000‐5.000 3 000 5 000 mc in i funzione f i della omogeneità litologica. Si analizza un numero di cumuli (m) = k∙n1/3 con k = 5. 28) Per P ognii cumulo l sii prelevano l 8 campioni i i elementari l t i (4 in i superficie fi i e 4 in i profondità) che comporranno il campione composto da analizzare. 29) In caso di galleria la caratterizzazione va fatta ogni 500 m di avanzamento (8 campioni i i elementari l t i su tutto t tt il fronte). f t ) 30) Nel terreno di riporto il materiale antropico non può essere superiore al 20%. 31) Sia Si il sito i di produzione d i d ll terre e rocce da delle d scavo, sia i il sito i dove d saranno utilizzate, sia, infine, il sito dell’eventuale deposito temporaneo devono essere oggetto di specifico e dettagliato studio geologico, geomorfologico ed d idrogeologico. d l Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Particolare attenzione bisogna porre, inoltre, all’applicazione dell’art. 185 del T.U. Ambiente Da evidenziare, infatti, f che h l’art. l’ n. 185 comma 1 c)) riguarda “il “ l suolo l – riferito f anche alla matrice materiali di riporto di cui all’allegato 2 alla parte IV del D.Lgs 152/06 e smi ‐ non contaminato ed altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato”. Sempre p all’art. 185 al comma 2 lett.d), ), sono esclusi dall’ambito di applicazione pp della richiamata parte IV i rifiuti risultanti dalla prospezione, dall'estrazione, dal trattamento, dall'ammasso di risorse minerali o dallo sfruttamento delle cave, in quanto a tali tipologie è applicabile il D.Lgs D Lgs 30 maggio 2008 n.117 n 117 in attuazione della direttiva 2006/21 relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Nel caso in cui la gestione delle terre e rocce da scavo avvenga mediante recupero p dei rifiuti continua ad essere di importanza p fondamentale la normativa afferente alle procedure semplificate per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi degli artt. 214 – 216 e di conseguenza al D M 05/02/1998 e s.m.i. D.M. s m i (in particolare al DM n. n 186 del 5 aprile 2006). 2006) Per il conferimento a recupero in procedura semplificata dovrà, comunque, essere compiuto il test di cessione sull'eluato utilizzando i parametri definiti dal medesimo decreto ministeriale. ministeriale Negli allegati al D.M. 05/02/98 e s.m.i. sono definite le norme tecniche che individuano i tipi di rifiuto non pericolosi e fissano, per ciascun tipo di rifiuto, per ognii attività i i à e per ognii metodo d di recupero degli d li stessi,i le l condizioni di i i specifiche in base alle quali l’esercizio di tali attività è sottoposto alle procedure semplificate. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Le terre e rocce da scavo ((CER 170504)) sono indicate al p punto 7.31‐bis come “materiale inerte vario costituito da terra con presenza di ciottoli, sabbia, ghiaia, trovanti, anche di origine antropica”. Le attività di recupero consentite e le quantità massime impiegabili di rifiuti non pericolosi sono indicate all’allegato 4 del DM 05/02/98 in relazione alle diverse attività di recupero: a) Industria della ceramica e laterizi (R5) ‐ 2.200 2 200 tonnellate/anno; b) Utilizzo per recuperi ambientali (previo test di cessione sul rifiuto tal quale) (R10) ‐ 150.000 tonnellate/anno; c)) Formazione i di rilevati il i e sottofondi f di stradali d li (previo ( i test di cessione i sull rifiuto tal quale) (R5) ‐ 150.000 tonnellate/anno. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Relativamente alle operazioni p di deposito p temporaneo p del rifiuto speciale p prima dell’avvio alle operazioni di recupero in riferimento all’art. 183 del decreto 205/2010, il produttore potrà attuare il deposito secondo una delle seguenti modalità: 9 ogni tre mesi senza limiti quantitativi; 9 ogni volta che si raggiungano i 30 mc (di cui max 10 mc di rifiuti pericolosi); 9 in ogni caso almeno una volta l’anno se il quantitativo complessivo è inferiore a 30 mc (non è specificato se si debba fare riferimento alla ripartizione i ii 20 mc rifiuti ifi i non pericolosi i l i e 10 mc rifiuti ifi i pericolosi i l i o ad d altre ripartizioni). Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 In definitiva risulta di fondamentale importanza che nella gestione delle terre e rocce da scavo, fin dalla loro produzione e nei casi di rispetto delle condizioni previste dall’art. 184‐bis, venga per quanto possibile verificata la possibilità di utilizzare il regime di sottoprodotto. In questo caso il nuovo Decreto 10 agosto 2012, n. 161 emanato dal Ministro dell’Ambiente Tutela del Territorio e del Mare di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzo delle terre e rocce da scavo scavo” è estremamente importante poiché definisce le condizioni previste dal comma 1 dell’art. 184‐bis del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e stabilisce i criteri qualitativi affinché i materiali di scavo siano considerati sottoprodotti e non rifiuti ai sensi dell dell’art art. 183, 183 comma 1, 1 lettera qq). qq) Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 PRIMO CASO STUDIO CORRIDOIO PLURIMODALE TIRRENICO – NORD EUROPA ‐ ITINERARIO AGRIGENTO – CALTANISSETTA – A19 ‐ S.S. N° 640 “DI PORTO EMPEDOCLE” ‐ AMMODERNAMENTO E ADEGUAMENTO ALLA CAT. B DEL D.M. 5.11.2001 – DAL KM 44+000 ALLO SVINCOLO CON LA19 L’A19 PIANO UTILIZZO TERRE E ROCCE DA SCAVO PIANO UTILIZZO TERRE E ROCCE DA SCAVO Aggiornato giusto parere DVA 0027692 del 29/11/2013 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 SUDDIVISIONE IN LOTTI FUNZIONALI ED AREE DI CANTIERE L’itinerario di progetto è stato suddiviso in quattro tratti operativi, la cui suddivisione scaturisce come logica conseguenza delle barriere naturali ed infrastrutturali presenti sul territorio. (Elaborati nn. 6231 – 6232 Inquadramento generale intervento). L localizzazione La l li i e l’estensione l’ t i di ciascun i t tt operativo tratto ti è riportata i t t nella ll seguente tabella: Tratto operativo Estensione Progr Inizio Progr. Progr Fine Progr. 1° Tratto Operativo Dall’inizio del tratto in progetto allo svincolo Delia-Sommatino km 0+000 km 7+800 2° Tratto Operativo Dallo ssvincolo incolo Delia Delia-Sommatino Sommatino allo svincolo s incolo Caltanissetta Sud km 7+800 km 12+700 3° Tratto Operativo Dallo svincolo Caltanissetta Sud allo svincolo Caltanissetta Nord km 12+700 km 19+200 4° Tratto Operativo Dallo svincolo Caltanissetta Nord allo svincolo con A19 km 19+200 km 28+082 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 TRATTO OPERATIVO N° 1 (Km 0+000‐7+800) Il primo i tratto operativo, i con una lunghezza l h complessiva l i di circa i 7 8 km, 7,8 k sii sviluppa sostanzialmente in affiancamento all’esistente infrastruttura, con un tratto intermedio tra il km 2+350 e 4+450 in variante per l’aumento del raggio di curvatura. Le opere previste sono: a)) Svincoli: • Serradifalco (km 1+400); • Delia‐Sommatino (km 7+800); b) Opere d d’arte arte principali: • Galleria artificiale Rovetello (sx 277.92 m ‐ dx 280.67 m); • Viadotto Giulfo (sx 795.29 m ‐ dx 800.00 m ‐ acciaio/cls); • Cavalcavia al km 1+379,86 1+379 86 (42,50 (42 50 m); • Cavalcavia al km 1+616.43 (36,05 m); • Cavalcavia al km 4+226,17 (29,00 m); • Cavalcavia C l i all km k 7+582,73 7 582 73 (35,60 (35 60 m); ) • Sottovia scatolare al km 7+734,25 (36,26 m); c) Viabilità secondaria: • tronchi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14, 17, 18. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 TRATTO OPERATIVO N° 2 (Km 7+800 – 12+700) Il secondo d tratto operativo, i con una lunghezza l h complessiva l i di circa i 4 9 km, 4,9 k sii sviluppa sostanzialmente in affiancamento all’esistente infrastruttura, con un tratto intermedio tra il km 9+575 e 12+000 in variante. Le opere previste sono: a) Svincoli: • Caltanissetta Sud ((km 7+800); ); b) Opere d’arte principali: • Galleria artificiale Favarella (sx 354.09 m – dx 245.80 m); • Viadotto Favarella (sx/dx 122.00 m – c.a.p.); • Galleria naturale Papazzo (sx 769.38 m – dx 761.00 m); • Viadotto Fosso Mumia (sx 397.00 m – dx 405.00 m – acciaio/cls); • Galleria artificiale S. S Cataldo (sx 189.67 189 67 m – dx 189.92 189 92 m); • Cavalcaferrovia Grotticelle (sx 45.00 m – dx 45.00 m – acciaio/cls); • Sottovia scatolare al km 12+486,56 (53,33 m); • Sottovia S tt i scatolare t l all km k 12+596,72 12 596 72 (36,82 (36 82 m); ) • Sottovia scatolare al km 12+675,33 (47,95 m); c) Viabilità secondaria: • tronchi 13, 15, 16, 19, 20, 21, 22, 23, 25, 26, 27, 49, 50, 51, 52, 53 e 54. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 TRATTO OPERATIVO N° 3 (Km 12+700 – 19+200) Il terzo tratto operativo, con una lunghezza complessiva di circa 6,5 km, si sviluppa interamente in variante e non è interessato da viabilità complementare e svincoli. Le opere d’arte previste sono: • Galleria naturale Caltanissetta ((sx 4059.00 m – dx 4006.00 m); ); • Viadotto/Ponte San Giuliano (sx tronco 1 e 2 di 62.00 m – dx 29.00 m – c.a.p.); • Viadotto S. F. Neri (sx 176.00 m – dx 171.00 m ‐ acciaio/cls) • Galleria naturale S. Filippo (sx/dx 210.00 m); • Viadotto Busita I (sx 242.00 m – dx 224.00 m – acciaio/cls); • Galleria artificiale S. S Filippo Dx (139.97 (139 97 m); • Viadotto Busita II (sx 286.00 m – dx 254.00 m – acciaio/cls); • Galleria artificiale Bersaglio (sx 310.20 m ‐ dx 310.00 m); • Viadotto Vi d tt Busita B it III (sx/dx ( /d 308.00 308 00 m ‐ acciaio/cls). i i / l) Nel presente PUT è stralciato, in quanto trattato con altra procedura, il tratto relativo alla Galleria Naturale Caltanissetta. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 TRATTO OPERATIVO N° 4 (Km 19+200 ‐ 28+082) Il quarto tratto operativo, con una lunghezza complessiva di circa 8,9 km, si sviluppa sostanzialmente in affiancamento, discostandosi dal tracciato attuale per aumento del raggio di curvatura in corrispondenza dei tratti compresi tra i km 20+125 e 21+425, 22+275 e 23+075, 25+500 e 26+300. Le opere previste sono: p p a) Svincoli: • Caltanissetta Nord (km 19+300); • S.S. 626 (km 26+300); S.S. 626 (km 26+300); • A19 Palermo‐Catania (km 28+082). b) Opere d’arte principali: • Viadotto Santuzza Viadotto Santuzza II (sx II (sx 221.50 m – 221 50 m dx 322.50 m – 322 50 m acciaio/cls); • Viadotto Arenella I (sx 185.00 m – dx 184.00 – c.a.p.); • Viadotto Arenella II (sx 121.87 m – dx 122.11 – c.a.p.); • Viadotto Arenella Vi d tt A ll III (sx III ( 585.00 m – 585 00 d 616.00 m ‐ dx 616 00 acciaio/cls); i i / l) • Galleria naturale Cozzo Garlatti (sx 233.00 m – dx 209.00 m); • Viadotto Salso (sx 1243.77 m – dx 1255.15 m); Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 TRATTO OPERATIVO N° 4 (Km 19+200 ‐ 28+082) • Galleria artificiale A19 (sx 149,31 m – dx 143.79 m); • Cavalcavia al km 19+285,78 (38,00 m); Cavalcavia al km 19+285,78 (38,00 m); • Cavalcavia al km 19+387,72 (52,70 m); • Sottovia scatolare al km 19+928,97 (29,18 m); • Sottovia scatolare al km 20+922,42 (34,14 m); Sottovia scatolare al km 20+922 42 (34 14 m); • Sottovia scatolare al km 21+068,38 (38,17 m); • Cavalcavia al km 22+361,18 (32,00 m); • Cavalcavia al km 23+648,26 (36,90 m); C l i l k 23+648 26 (36 90 ) • Cavalcavia al km 26+305,69 (61,03 m); c) Viabilità secondaria: • tronchi 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 45, 46. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE (PRG) Di seguito per ciascuno dei comuni interessati dal tracciato si sintetizzano le relazioni riscontrate tra l’opera stradale e gli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti degli Enti locali. locali (Elaborati nn. nn 6251/62 Previsione strumenti urbanistici). urbanistici) COMUNE DI CALTANISSETTA Il raddoppio della Strada Statale si sviluppa prevalentemente all’interno del territorio di Caltanissetta ed in particolare dalla progr. progr 0+000 alla progr. progr 5+050, 5+050 dalla progr. progr 8+000 alla progr. 23+200. La pianificazione urbanistica del comune di Caltanissetta è regolamentata dal P.R.G. approvato con Decreto Assessorato Territorio ed Ambiente del 19 luglio 2005. Il tracciato si attesta in gran parte su zone agricola, agricola eccezion fatta per i seguenti tratti: • Dalla progr.8+550 alla progr. 10+000: zone D a destinazione commerciali e produttive; • Dalla p progr. g 10+500 alla p progressiva g 11+000: zona ASI Caltanissetta su cui vige g il PRG approvato con Decreto n. 670 del 07/06/2006; • Dalla progr. 11+000 alla progr. 12+000: Aree agricole periurbane; • Dalla p progr. g 12+000 alla p progr. g 12+900 imbocco ggalleria Caltanissetta: zona D a destinazione commerciale e produttiva. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE (PRG) COMUNE DI SERRADIFALCO (FRAZIONE) Il tracciato in progetto attraversa il territorio di Serradifalco nel tratto compreso tra le progressive 5+050 e 8+000. 8+000 In particolare nel tratto ricadente nel territorio di Serradifalco il tracciato ricade all’interno della Area A.S.I. della Provincia di Caltanissetta di C.da Grotta d’acqua. Con riferimento al Piano Regolatore Industriale il tracciato attraversa zone D per insediamenti produttivi. produttivi COMUNE DI ENNA Tra le progressive 23+200 e 24+500 il tracciato attraversa l’”isola” territoriale del comune di Enna in zona Agricola. Agricola COMUNE DI SANTA CATERINA VILLARMOSA Il tracciato tra le progr. 24+500 e 26+800 interessa il territorio di Santa Caterina Villarmosa ((EN), ), in cui vige g il PRG in un’area destinata a “verde agricolo”. g COMUNE DI VILLAROSA Il comune di Villarosa è interessato dal raddoppio della SS 640 dal km 26+800 allo per un’area che si incunea tra il Comune di Enna e la svincolo di innesto con la A.19 p provincia di Caltanissetta; tale area è tutta in “Zona E” agricola del P.R.G. e non vi sono altre destinazioni. Lo svincolo insiste per intero nel territorio di Villarosa. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 INQUADRAMENTO AMBIENTALE L’analisi ’ l relativa l ai vincolil ed d aglil elementi l d tutela di l ambientale b l interferiti f con l’intervento in progetto è riportata nelle tavole allegate 6261/6264 Planimetrie zone di vincolo e tutela, che evidenziano le principali interferenze di seguito sintetizzate: ‐ VINCOLO IDROGEOLOGICO (R.D.3267/23) Vincoli di tipo p idrogeologico g g ai sensi del R.D. 30.12.1923 n.3267 insistono su quei terreni che per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme, di cui agli artt. 7,8,9, possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque. acque Tali terreni il più delle volte, volte sono già stati interessati da dissesti diffusi dovuti a fenomeni franosi. Il tracciato in progetto interferisce con zone soggette al vincolo idrogeologico nei seguenti tratti: • dal km 5+100 al km 8+020 in C.da Grotta d’Acqua (Serradifalco); • dal km 17+500 al km 18+800 in C.daBusiti (Caltanissetta); • dal d l km k 24+100 24 100 all 26+100 26 100 inC.da i C d Garlatti G l i (Santa (S C Caterina i di Villarmosa); Vill ) • dal km 27+200 allo svincolo con la A19 zona Salso (Comune Villarosa). Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ‐ FASCE DI RISPETTO CORSI D’ACQUA (D.L ( GS. N. 42 DEL 22.01.2004)) Per tutelare i corsi d’acqua sono state istituite delle fasce di rispetto che si estendono per un’ampiezza di 150 metri dalle sponde degli stessi,secondo quanto prescritto dal D.Lgs. n. 42 del 22.01.2004. Tale tipo di vincolo è finalizzato a preservare la qualità delle acque di scorrimento superficiale e l’integrità g delle fasce ripariali p da eventuali aggressioni gg antropiche p dovute a scarichi abusivi e ad eventuale attività edilizia irregolare. I corsi d’acqua interferiti sono i seguenti: • Vallone Grotta Rossa al km 0+700; • Vallone Giulfo al km 3+670; • Vallone Grotta D’Acqua al km 5+400, al km 6+100, al km 7+000; • Vallone Favarella al km 10+100; • Fosso Mumia al km 11+300; • Vallone S.Filippo Neri al km 17+320; • Vallone V ll A hillà all km Anghillà k 22+700; 22 700 • Vallone Arenella dal km 23+500 al km 25+700; • Fiume Salso al km 26+800. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ‐ BOSCHI TUTELATI (D.LGS. N.42 DEL 22.01.2004) Il territorio presenta alcune aree boschive tutelate anche da vincoli insistenti su fasce di rispetto di ampiezza 200 metri intorno alla linea di delimitazione del bosco. Le aree boschive più importanti si possono riassumere tra le seguenti: i boschi di C.da Bifaria, C.da Piraino di Caltanissetta e C.da Appennati (comune di Caltanissetta); la larga macchia boschiva (350 ha) che si estende da C.da C da Garlatti a C.da Manche di Rocca (Comune di S. Caterina Villarmosa); il bosco di Monte Stretto e quello che si estende a nord‐est del centro urbano di Caltanissetta ( (comune di Caltanissetta). C lt i tt ) Il tracciato interferisce esclusivamente con la fascia di rispetto dell’area boscata di Montestretto dal km 23+300 al km 25+800. ‐ VINCOLO ETNO‐ ANTROPOLOGICO (D. LGS. N. 42 DEL 22.01.2004) Vi è un’area di particolare interesse etno‐antropologico a nord del centro urbano di Caltanissetta che comprende le miniere di Gessolungo e sulla quale insiste un vincolo di tipo etno‐antropologico (D. Lgs. n. 42 del 22.01.2004). Il tracciato in progetto non ha alcuna interferenza con l’area suddetta. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ‐ VINCOLO ARCHEOLOGICO (L. 1089/39) Le aree archeologiche testimonianza di antiche dominazioni, costituiscono elemento distintivo della storia di un territorio ed elemento essenziale per la memoria di una civiltà; per tali motivi queste sono tutelate e preservate da specifici vincoli. Il tracciato non attraversa mai aree su cui insistono vincoli archeologici. archeologici ‐ VINCOLO PAESAGGISTICO I vincoli paesaggistici finalizzati alla tutela e alla salvaguardia delle bellezze del paesaggio i e dei d i valori l i che h esso esprime i qualili manifestazioni if i i identitarie id i i percepibili, sono quelli prescritti dalla D.Lgs. n. 42 del 22.01.2004. Il tracciato interferisce con tali aree nei seguenti tratti: dal km 12+300 al km 12+900, dal km 17+300 al km 18+300 e dal km 22+700 al km 26+800. La presenza dei succitati vincoli ha imposto la presentazione di specifici elaborati,, esaminati dagli g Enti competenti, p , che hanno rilasciato il loro p parere favorevole nell’ambito delle procedure VIA del MATTM che ha rilasciato parere di compatibilità ambientale con i pareri n. 85 del 24/09/2008, n. 1029 del 03/08/2012 e n.1283 del 05/07/2013. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “LO IACONO” CARTA GEOLOGICA CARTA GEOLOGICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “LO IACONO” VERIFICHE DI STABILITA VERIFICHE DI STABILITA’ Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “LO IACONO” CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “LO IACONO” INTERVENTO DI RECUPERO AMBIENTALE INTERVENTO DI RECUPERO AMBIENTALE Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “L’ABBATE” CARTA GEOLOGICA CARTA GEOLOGICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “L’ABBATE” VERIFICHE DI STABILITA VERIFICHE DI STABILITA’ Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “L’ABBATE” VERIFICHE DI STABILITA VERIFICHE DI STABILITA’ Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “L’ABBATE” CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO “LO IACONO” INTERVENTO DI RECUPERO AMBIENTALE INTERVENTO DI RECUPERO AMBIENTALE Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 INQUADRAMENTO GEOLOGICO L area vasta in esame ricade nel settore centrale siciliano che geologicamente rappresenta un ampio L’area bacino subsidente durante il plio‐pleistocene, definito Avanfossa di Caltanissetta; tale struttura è caratterizzata alla base dal complesso plastico argilloso su cui poggia la serie Evaporitica Messiniana che precede stratigraficamente, i depositi pelagici trasgressivi, per un arco temporale cha va dal Miocene al Pleistocene. Di seguito si riportano le unità stratigrafico deposizionali dal più recente al più antico: ‐ Formazioni Quaternarie • Detrito di Falda (Recente); • Alluvioni di fondo valle (Recente); • Depositi elu‐colluviali (Recente). ‐ Formazioni post‐evaporitiche • Fm. Sabbie di Lannari (Pleistocene inf.); • Fm. Argille Marnose di Geracello (Pleistocene inf.) • Fm. Enna (Pliocene medio sup.); • Argille brecciate (Pliocene); • Trubi (Pliocene inf.). ‐ Successione evaporitica (Fm. Gessoso‐Solfifera) • Unità dei Gessi (Messiniano sup.); • Unità delle argille gessose (Messiniano); • Unità del Calcare di Base (Messiniano sup.); • Unità delle marne silicee “Tripoli” (Messiniano). ‐ Formazioni pre pre‐evaporitiche evaporitiche • “Fm. Terravecchia” (Tortoniano); Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Per lo studio geologico specifico delle aree di deposito temporaneo e definitivo si rimanda agli elaborati specifici: • Sito di destinazione ‐ Area di rimodellamento morfologico Lo Iacono – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD114B; • Sito di destinazione ‐ Area di rimodellamento morfologico Dell’Aiera – Relazione ggeologica, g , ggeomorfologica g ed idrogeologica g g – cod. elaborato V000GE224PT09XRD133B; • Sito di destinazione ‐ Area di rimodellamento morfologico Alaimo‐La China – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD150B; • Sito di destinazione – Giardino della legalità – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD168B; • Sito di destinazione ‐ Area Elaion – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD182B; • Sito di destinazione ‐ Area di rimodellamento L’Abbate – Relazione geologica, geomorfologica f l ed d idrogeologica d l – cod. d elaborato l b V000GE224PT09XRD197B; • Sito di destinazione ‐ Intervento di recupero ambientale Cuticchiaro – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD213B V000GE224PT09XRD213B; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 • Sito di destinazione ‐ Intervento di recupero ambientale Marcato Bianco – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD245B; • Sito di destinazione ‐ Intervento di recupero ambientale Garlatti – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD260B;; • Sito di destinazione ‐ Intervento di recupero ambientale Parco Balate – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD275B; • Sito di deposito intermedio – Aree di deposito intermedio 1° tratto operativo – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD289B; • Sito di deposito intermedio – Aree di deposito intermedio 2° tratto operativo – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD298B; • Sito di d deposito d intermedio d – Aree di d deposito d intermedio d 3° tratto operativo – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD307B; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 • Sito di deposito intermedio – Aree di deposito intermedio 4° tratto operativo – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD316B; • Impianto di frantumazione e vagliatura – Impianto di frantumazione n.2 – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD089B; V000GE224PT09XRD089B • Impianto di frantumazione e vagliatura – Impianto di frantumazione n.3 – Relazione geologica, geomorfologica ed idrogeologica – cod. elaborato V000GE224PT09XRD101B. V000GE224PT09XRD101B Dall’analisi degli studi geologici delle singole aree di deposito, nonché dai decreti di compatibilità ambientale rilasciati dall dall’A A.R.T.A. R T A Sicilia sui progetti di recupero delle cave dismesse, si evince che nulla osta all’utilizzo delle singole aree come aree di deposito. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO L caratteristiche Le tt i ti h di permeabilità bilità dei d i terreni t i affioranti ffi ti insieme i i all loro l assetto tt strutturale t tt l determinano le condizioni favorevoli o meno alla formazione di idrostrutture in cui si instaurano falde freatiche significative. Al fine di definire il modello idrogeologico del settore interessato alla costruzione dell’infrastruttura sono stati definiti, n° 6 complessi idrogeologici, intendendo con tale denominazione l'insieme dei termini litologici simili, aventi una comprovata unità spaziale e giaciturale, giaciturale un tipo e grado di permeabilità omogenea. omogenea In tal senso è stata eseguita un’interpretazione idrostrutturale, combinando le informazioni derivanti dal rilievo geologico di superficie, dai dati piezometrici misurati in corrispondenza dei fori di sondaggio, sondaggio dal censimento dei punti di emergenza idrica e dalla permeabilità dei litotipi. I complessi individuati sono stati così distinti: • Complesso p idrogeologico g g delle sabbie: terreni a p permeabilità molto elevata p per porosità, tendente a diminuire in concomitanza di livelli argillo‐limosi. Coefficiente di permeabilità: K>10–2 m/s. Il complesso si localizza principalmente nelle sabbie e q calcareniti della formazione marnoso arenacea. E’ sede di un modesto acquifero sostenuto alla base dalle argille plioceniche; la geometria dell’acquifero è variabile sia in senso orizzontale che verticale; spesso si tratta di modeste idrostrutture sovrapposte ed isolate lateralmente, localizzate nei livelli sabbiosi. Ne consegue un livello piezometrico non uniforme ed un’oscillazione eterogenea; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO • Complesso idrogeologico dei detriti di falda: l d l d d d f ld terreni ad elevata permeabilità per porosità. d l bl à à Coefficiente di permeabilità: 10–3< K<10–2 m/s. Sono sede di limitate falde superficiali, generalmente poco importanti; • Complesso idrogeologico dei depositi alluvionali: Complesso idrogeologico dei depositi alluvionali: terreni a media permeabilità per terreni a media permeabilità per porosità. Coefficiente di permeabilità: 10–4<K<10–3 m/s. Trattasi dei livelli di depositi continentali costituiti da limi argillosi frammisti a ghiaia, sabbia e ciottoli; la permeabilità p può variare in relazione all’abbondanza della frazione limo‐argillosa; g ; • Complesso idrogeologico dei Trubi: terreni a permeabilità modesta per porosità, tendente ad aumentare in funzione della fessurazione del litotipo. Coefficiente di permeabilità: 10– 6< K<10–5 m/s. Possono ospitare modeste falde freatiche localizzate nei livelli fessurati ed alterati dei trubi, a volta può esserci continuità con il complesso dei calcari e gessi sottostante ai Trubi. • Complesso idrogeologico dei Calcari e Gessi: Rocce a permeabilità molto elevata per fratturazione e carsismo Coefficiente di permeabilità: K > 10–22 m/s. Si tratta di vasti fratturazione e carsismo. Coefficiente di permeabilità: K > 10 m/s Si tratta di vasti affioramenti di calcari e gessi evaporitici che possono ospitare falde importanti; Complesso idrogeologico delle argille: terreni praticamente impermeabili. Coefficiente di permeabilità: K<10 permeabilità: K 10–9 m/s. Il livello corticale alterato può assumere una modesta m/s. Il livello corticale alterato può assumere una modesta permeabilità capace di favorire una circolazione idrica sub‐superficiale. Costituiscono la soglia di permeabilità più diffusa degli acquiferi esistenti. Relativamente alle acque sotterranee si è constatato che non esistono pozzi ad uso potabile ma tutti i pozzi esistenti nel territorio esaminato sono esclusivamente di uso agricolo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 USO PREGRESSO E ATTIVITA’ ANTROPICHE Qualsiasi azione di pianificazione, gestione e attività tesa al rispetto e/o miglioramento della qualità ambientale non può prescindere da un’analisi del contesto socio economico sia a scala regionale che a livello locale comunale per contestualizzare nel tempo le sia a scala regionale che a livello locale‐comunale per contestualizzare nel tempo le origini del suo stato di conservazione. A tale scopo si è cercato di conoscere, attraverso l’analisi delle componenti socio economico a scala locale i rapporti tra le pressioni antropiche e l’ambiente economico a scala locale, i rapporti tra le pressioni antropiche e l ambiente per per comprendere quale uso o attività umana abbia determinato gli impatti più significativi sul territorio e sulle sue componenti principali. Per l’individuazione Per l individuazione delle attività presenti nell delle attività presenti nell’areale areale oggetto dei lavori, è stata impiegata oggetto dei lavori è stata impiegata una lista di controllo che individua i principali settori produttivi dell’attività economica /ricreativa. La scheda inquadra l’indagine sull’uso del territorio ripercorrendo la struttura delle q g p attività economiche potenziali nel settore: • primario dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca nonché delle attività di estrazione dei materiali e delle risorse naturali; • secondario delle attività industriali e artigianali attuato dalle imprese che si occupano della trasformazione materiale delle risorse naturali o di altri fattori produttivi in beni destinati al consumo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Dall’analisi risulta che tutte le aree interessate dai lavori non sono caratterizzate da insediamenti di tipo industriale e produttivo o comunque attività in grado di rappresentare un elemento di potenziale criticità ambientale per le matrici locali. Dalle informazioni e dalle indagini svolte, i siti di produzione non risultano essere stati oggetto di attività tali da essere stati sottoposti ad interventi di bonifica ai sensi del titolo V della parte quarta del D.Lgs. 156/2006 ed in particolare non ricadono in aree : • censite nel piano regionale di bonifica delle aree inquinate; • censite nei piani provinciali di bonifica delle aree inquinate; • interessate da abbandoni di rifiuti a cui siano applicate le procedure ex art. 14 del D.Lgs. 22/97; • aree diffuse occupate da serbatoi o cisterne interrate, regolarmente autorizzate, sia dismesse che rimosse che in uso, contenenti, nel passato o attualmente, idrocarburi o sostanze etichettate pericolose ai sensi della direttiva 67/548/CE e successive modificazioni ed integrazioni; • occupate da impianti ricadenti: ‐ nell’allegato A del D.M. 16/05/89 “Criteri e linee guida per la redazione dei Piani Regionali di Bonifica”; ‐ nella disciplina del Dlgs 334/1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e s.m.i.; ‐ nella disciplina del D.Lgs. 59/05 “Attuazione Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento”; ‐ nella disciplina di cui all’ex Dlgs 22/97: impianti di gestione dei rifiuti eserciti in regime di autorizzazione (artt. 27 e 28 Dlgs 22/97) o di comunicazione (artt. 31 e 33 del Dlgs 22/97) nonché hé impianti i i i autorizzati i i aii sensii del d l Dlgs l 152/06 / – parte IV. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 • da da impianti con apparecchiature contenenti PCB di cui al Dlgs impianti con apparecchiature contenenti PCB di cui al Dlgs 209/99 ; 209/99 ; • da potenziali fonti di contaminazione quali scarichi di acque reflue industriali e/o urbane precedentemente autorizzati; • non è stata interessata da interventi di bonifica; Sulla scorta dell’analisi effettuata le sole attività produttive significative, al fine di individuare potenziali fonti di inquinamento, nella zona dell’intervento sono le seguenti (“vedasi elaborati 6235/6241 Corografia inquadramento territoriale): 6235/6241 Corografia inquadramento territoriale): • progr. 0+600 Enopolio; • progr. 5+500 Capannoni insediamento produttivo/commerciale zona ASI c.da Grotta d’acqua; • progr. 10+800 Capannoni insediamento produttivo/commerciale zona ASI “Papazzo” San Cataldo; • progr. 21+800 Impianto distribuzione Carburanti. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ATTIVITA’ DI NORMALE PRATICA INDUSTRIALE ADOTTATE Come richiesto dal Decreto 10 agosto 2012, n. 161 , nel momento in cui i materiali da scavo prodotti, per poter essere reimpiegati nel sito di riutilizzo, dovessero subire anche una parziale lavorazione necessaria a renderli compatibili con le caratteristiche finali di riutilizzo, deve essere verificato che tale lavorazione possa rientrare in quella che viene definita "normale pratica industriale". d l " A tale riguardo il decreto attuativo (Allegato 3) riconosce che " Costituiscono un trattamento di normale pratica industriale quelle operazioni, anche condotte non singolarmente, alle quali può essere sottoposto il materiale da scavo, finalizzate al miglioramento delle sue caratteristiche merceologiche per renderne l'utilizzo maggiormente gg produttivo e tecnicamente efficace”. p ff Tali operazioni in ogni caso devono fare salvo il rispetto dei requisiti previsti per i sottoprodotti, dei requisiti di qualità ambientale e garantire l’utilizzo del materiale da scavo conformemente ai criteri tecnici stabiliti dal progetto. progetto Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Tra le operazioni più comunemente effettuate, l Tra le operazioni più comunemente effettuate l’allegato allegato 3 riporta le seguenti: 3 riporta le seguenti: • Selezione granulometrica del materiale da scavo; • Riduzione volumetrica mediante macinazione previsto in tre impianti dislocati lungo il tracciato; dislocati lungo il tracciato; • Stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma idoneamente sperimentata per conferire ai materiali da scavo le caratteristiche geotecniche necessarie per il loro utilizzo; ll l • Conditioning materiale da scavo al fine di conferire allo stesso migliori caratteristiche di movimentazione, l’umidità ottimale e favorire l’eventuale biodegradazione naturale degli additivi utilizzati per consentire le operazioni di scavo; • Riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali p g / antropici ( ivi inclusi, a titolo esemplificativo, frammenti di vetroresina, cementiti, bentoniti), eseguita sia a mano che con mezzi meccanici, qualora questi siano riferibili alle necessarie operazioni per esecuzione dell’escavo questi siano riferibili alle necessarie operazioni per esecuzione dell escavo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 I materiali antropici sono, a loro volta, oggetto di uno specifico allegato al regolamento, il numero 9, che definisce i riporti come quegli orizzonti stratigrafici costituiti da una commistione di materiale naturale e di origine antropica derivante da attività edilizia storica, impiegati nel passato per riempimenti e rimodellamenti. rimodellamenti Per le finalità del regolamento, regolamento ll’allegato allegato 9 ammette una presenza di materiali di origine antropica nella misura percentuale massima del 20% del materiale scavato (l’allegato 4 chiarisce che d deve i t d i il 20% in intendersi i massa)) e limitatamente li it t t ad d alcune l ti l i di tipologie materiali, quali ad esempio materiali litoidi, calcestruzzi, laterizi e prodotti ceramici. Nell’ambito delle opere in progetto alle quali si riferisce il presente PUT, sono previste le seguenti attività di normale pratica industriale: • Frantumazione e vagliatura delle terre e rocce da scavo provenienti dagli scavi di gallerie naturali e/o da tratti in roccia, propedeutiche al riutilizzo delle stesse. In particolare sono previsti tre impianti di frantumazione e vagliatura: ‐ Impianto di frantumazione n.1: già previsto ed approvato con il progetto esecutivo (PEA) giusto parere n. 1029 del 03/08/2012 della CTVIA ricade all’interno all interno dell dell’impianto impianto di conglomerati bituminosi realizzato nella zona ASI di Serradifalco; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ‐ Impianto di frantumazione n.2: è ubicato nel Comune di Caltanissetta in prossimità della progressiva 9+060 ed occupa un’area di circa 5.000 mq. Le caratteristiche dell’impianto sono descritte nel paragrafo 8.1, mentre gli elaborati di dettagli relativi alla caratterizzazione dell’area, all’inquadramento q urbanistico,, ggeologico g ed ambientale nonché all’intervento progettuale sono riportati in allegato al PUT (rif. elaborati n.6318/6329); ‐ Impianto di frantumazione n.3: è ubicato nel Comune di Caltanissetta in prossimità della progressiva 22+891, occupa un’area di circa 4534 mq. Le caratteristiche dell dell’impianto impianto sono descritte nel paragrafo 8.2, 8 2 mentre gli elaborati di dettagli relativi alla caratterizzazione dell’area, all’inquadramento urbanistico, geologico ed ambientale nonché all’intervento ll’i progettuale l sono riportati i i in i allegato ll all PUT (rif. ( if elaborati l b i n.6330/6342); Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 • Stabilizzazione a calce: il sistema di stabilizzazione a calce adottato, cosi come imposto dal D.M. 161/2012, è stato preventivamente concordato in fase di redazione del PUT con ARPA, ARPA che ha espresso parere positivo (vedasi elab. 6305 Relazione tecnica sullo studio per il reimpiego dei terreni argillosi mediante trattamento a calce) sulla metodologia e tecnica di stabilizzazione a calce l proposta t dal d l CG per il trattamento t tt t delle d ll terre t e rocce da d scavo all fine fi di consentirne il riuso per la formazione del corpo stradale. Il sistema proposto sulla scorta di un apposito studio è stato sviluppato per fasi, secondo un programma che permettesse di rispondere in modo progressivo alle richieste specifiche che interessano ciascuna fase dell’intero processo costruttivo: dagli studi per il progetto delle miscele, alla valutazione dei processi produttivi in cantiere ed al controllo di qualità dei lavori realizzati. Gli allegati 6305/6317 descrivono dettagliatamente gli studi e le prove di campo con particolare riguardo alle operazioni elementari del trattamento, alle attrezzature impiegate, alle caratteristiche controllate e alle modalità di esecuzione selezionate. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Per i dettagli tecnici delle modalità e delle norme tecniche previste per il reimpiego dei terreni mediante trattamento a calce si rimanda ai seguenti elaborati allegati: • elabb. 6305/6307 Relazione e norme tecniche per l’esecuzione dei lavori rilevati il ti in i terra t – calce; l • elab. 6308 Prove di condizionamento del terreno; • elabb. 6309/6316: Sezioni tipo interventi con trattamento a calce ed individuazione tratte omogenee; • elab. 6317 Planimetria tipo area trattamento a calce. In particolare, sulla scorta delle caratteristiche geo ‐ meccaniche dei terreni di scavo nonché della tipologia di stabilizzazione a calce studiata per la formazione dei rilevati, si prevede come evidenziato nel paragrafo relativo al Bilancio Terre un reimpiego di circa 1.450.000 di mc di terreni provenienti dagli scavi. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 IMPIANTI DI FRANTUMAZIONE E VAGLIATURA L localizzazione La l li i d ll aree dei delle d i due d i i i previsti impianti i i nell presente PUT, PUT ad d integrazione di quello già previsto nel PEA, risponde ai seguenti requisiti di funzionalità e di minimizzazione dell’impatto sul territorio, che sono: • Posizione baricentrica rispetto alle attività di cantiere; • Minore occupazione di suolo in virtù di una concentrazione delle aree da asservire alla logistica g di cantiere; • Vicinanza alla SS 640 attuale e/o da svincoli di interconnessione con la viabilità locale esistente, al fine di facilitare la movimentazione dei mezzi di trasporto senza necessità di impegno di viabilità secondaria; • caratteristiche morfologiche dei terreni di adeguata estensione e modesta acclività, in modo da limitare le operazioni di sbancamento; • assenza di vincoli paesaggistici ex legge 42/04; • compatibilità con gli strumenti di pianificazione vigenti dei comuni interessati; • assenza di ricettori i tt i sensibili ibili insediati i di ti in i prossimità i ità delle d ll aree di cantiere; ti • assenza di pericolosità geologiche e sismiche. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 L’ IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE N. 2 ubicato in corrispondenza della progressiva di progetto 9+060 ed ha un’estensione di 5.400 mq. a servizio dei tratti operativi che si sviluppano dalla km 0+000 alla km 16+900; Gli elaborati prodotti per l’intervento di sistemazione dell’area per l’impianto di frantumazione n. 2 sono i seguenti: n. elaborato 6318 6319 6320 6321 6322 6322 6324 6325 6326 6327 6328 6329 IMPIANTO FRANTUMAZIONE N. 2 scala Relazione tecnica descrittiva - Relazione ggeologica, g ggeomorfologica g e idrogeologica g g - Programma indagini ambientali - - Analisi fisico-chimiche - Corografia inquadramento territoriale 1:10000 Planimetria dei vincoli e dei regimi Di tutela 1:10000 Planimetria PRG 1:10000 Planimetria catastale 1:1000 Stato Attuale - Planimetria e sezioni trasversali 1 500 1:500 Stato futuro - Planimetria e sezioni trasversali 1:500 Planimetria smaltimento acque meteoriche 1:200 S i i e particolari Sezioni ti l i costruttivi t tti i 1:200 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 SITI DI PRODUZIONE Sulla base del piano costruttivo degli interventi progettati, risulta possibile identificare i siti in corrispondenza dei quali si prevede la produzione di materie in genere e delle terre e rocce da scavo. Si precisa che in ossequio alla direttiva europea sulla riduzione dei rifiuti tutte le operazioni di scavo sono finalizzate alla valorizzazione dei materiali in situ anche in relazione al loro riuso come materia prima secondaria. Si è suddivisa l’intera tratta in oggetto in 4 lotti funzionali ed ognuno di questi è stato suddiviso in ulteriori segmenti, g , costituenti le singole g WBS,, in funzione della tipologia di sede stradale. Tratto operativo Estensione Progr. Inizio Progr. Fine 1° Tratto Operativo Dall’ini io del tratto in progetto allo ssvincolo Dall’inizio incolo Delia-Sommatino km 0+000 km 7+800 2° Tratto Operativo Dallo svincolo Delia-Sommatino allo svincolo Caltanissetta Sud km 7+800 km 12+700 3° Tratto Operativo Dallo svincolo Caltanissetta Sud allo svincolo Caltanissetta Nord km 12+700 km 19+200 4° Tratto Operativo Dallo svincolo Caltanissetta Nord allo svincolo con A19 km 19+200 km 28+082 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 T.O.1 ‐ Scavi 77.189,78 0,00 0 00 6% 0% T.O.2 ‐ Scavi Scavi in sotterraneo (gallerie naturali) Scavi superficiali 44.941,39 3% 263.258,54 19% Scotico Scotico 1.253.484,39 94% 1.107.608,0 2 78% Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Scavi in sotterraneo (gallerie naturali) Scavi superficiali Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 TABELLA SITI DI DEPOSITO INTERMEDIO SITI DI DEPOSITO INTERMEDIO TERRE E ROCCE DA SCAVO N. Siti di deposito intermedio T.O. Comune Ubicazione CTR P.R.G. Utilizzazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 A.1.1 B.1.1 B.1.2 B.1.3 A.1.2 B.1.4 B.1.5 B.1.6 B.1.8 Olio Arkè A.1.3 B17 B.1.7 A.1.4 B.2.1 B.2.3 A.2.1 A.2.2 B.2.4 B33 B.3.3 A.4.1 B.4.1 B.4.2 B.4.3 (ex B.4.2) B.4.4 B.4.5 (ex B.4.3) B47 B.4.7 B.4.8 (ex B.4.4) Frantumazione 3 B.4.9 (ex B.4.5) B.4.10 (ex B.4.6) A.4.2 B.4.11 (ex B.4.7) B.4.12 (ex B.4.8) B 4 13 B.4.13 B.4.14 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 3 4 4 3‐4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Serradifalco Serradifalco Serradifalco Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Caltanissetta Enna S.C. Villarmosa Villarosa Villarosa S C Vill S.C. Villarmosa S.C. Villarmosa Km 1+407 Km 1+524 Km 1+542 Km 2+000 Km 2+440 Km 2+500 Km 3+000 Km 4+280 Km 5+400 Km 5+780 Km 6+500 Km 6+610 Km 6+610 Km 7+780 Km 8+520 Km 9+740 Km 10+100 Km 10+100 Km 11+000 km 18+300 km 18+300 Km 19+260 Km 19+440 Km 19+615 Km 20+300 Km 21+300 Km 21+750 Km 22+500 Km 22+500 Km 23+000 Km 23+300 Km 23+980 Km 26+340 Km 28+000 Km 28+080 K 25 800 Km 25+800 Km 28+200 630150 630150 630150 630160 630160 630160 630160 630160 630160 630160 630160 630160 630120 630120 630120 630120 630120 631090 631050 631050 631050 631050 631050 631050 631050/60 631060 631060 631060 631060 631060 631060 631060 631060 631060 E ‐ Verde Agricolo E5 ‐ Zone Agricole di tutela geomorfologica E5 ‐ Zone Agricole di tutela geomorfologica E ‐ Verde Agricolo g E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E1 ‐ Aree agricole periurbane E ‐ Verde Agricolo E5 ‐ Zone tutela geom E ‐ Verde Agricolo, E5 ‐ Zone tutela geom. E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E Verde Agricolo E4 Zone tutela torrenti E ‐ Verde Agricolo, E4 ‐ Zone tutela torrenti E ‐ Verde Agricolo FR1 ‐ Rispetto boschi, E4 ‐ Zone tutela torr. FR1 ‐ Rispetto boschi CL, E ‐ Verde agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo E ‐ Verde Agricolo FR1 Ri FR1 ‐ Rispetto boschi CL, E ‐ Verde agricolo b hi CL E V d i l E ‐ Verde Agricolo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo Terre rocce da scavo T Terre rocce da scavo d Terre rocce da scavo Tratto Operativo 1 Tratto Operativo 2 Tratto Operativo 3 Tratto Operativo 4 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo RIEPILOGO Terre e rocce da scavo Terre e rocce da scavo Terre e rocce da scavo Terre e rocce da scavo Prevista P.E.A. X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X S [m²] V [m³] Hm [m] 1.950 4.100 4.800 23.000 2.850 14.000 31.000 8.000 16.954 5.005 2.400 2 900 2.900 3.150 28.600 20.380 4.100 2.500 11.940 5 124 5.124 2.300 3.300 173.544 3.500 5.000 8.500 12 735 12.735 2.700 5.500 4.500 3.590 7.600 4.200 4 500 4.500 28.200 462.422 9.750 20.500 14.440 69.000 14.250 42.000 93.000 39.200 50.862 15.015 12.000 10 500 10.500 15.750 85.000 61.140 20.500 12.500 35.820 25 107 25.107 11.500 11.500 520.632 17.500 25.000 10.500 64 000 64.000 13.230 27.500 23.980 17.591 28.000 20.580 23 980 23.980 77.100 1.538.927 5,0 5,0 3,0 3,0 5,0 , 3,0 3,0 4,9 3,0 3,0 5,0 36 3,6 5,0 3,0 3,0 5,0 5,0 3,0 49 4,9 5,0 3,5 3,0 5,0 5,0 1,2 50 5,0 4,9 5,0 5,3 4,9 3,7 4,9 53 5,3 2,7 120.109 67.520 91.896 182.897 406.267 214.960 285.423 632.277 4,0 3,8 3,9 4,3 Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 La volumetria disponibile p in ogni g sito di deposito p intermedio è stata stimata considerando un altezza media dei cumuli non superiore a 5,00 m. L’operazione di sosta del materiale terrigeno nelle piazzole si rende necessario al fine di stoccare il materiale in attesa di essere messo in opera. Ciascuna area (Elaborati nn. 6554/6556‐ Particolari sistemazione) verrà delimitata con paletti e nastro ad alta visibilità e verrà individuata con apposita segnaletica riportante i seguenti dati: Sito di deposito intermedio: Codice p Lavori di: Affidamento a Contraente Generale della S.S.640 “di Porto Empedocle” Itinerario Agrigento‐Caltanissetta‐A19. Adeguamento a quattro corsie della S.S. 640 “di Porto Empedocle” – Tratto dal km 44+000 allo svincolo con l’A19 Estremi approvazione PUT: ______________________________ Tipologia materiali: Terreno vegetale/Terre e rocce da scavo Caratterizzazione materiali: _____________________________ Sito di produzione: ____________________________________ Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Gli elaborati redatti per le aree di deposito per ciascun tratto operativo sono riportate di seguito. SITI DI DEPOSITO INTERMEDIO AREE DI DEPOSITO INTERMEDIO - TRATTO OPERATIVO X scala Relazione Tecnica descrittiva - Relazione geologica, geomorfologica e idrogeologica - Analisi fisico-chimiche- Relazione caratterizzazione delle terre e report analisi - Inquadramento territoriale e catastale 1:2000 Inquadramento PRG 1:10000 Inquadramento pianificazione paesaggistica 1:10000 Particolare sistemazione area e deposito 1:1000 Intervento di deposito - Sezione tipo Particolare Sistemazione Finale Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Varie 1:1000 Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 SITI DI DESTINAZIONE FINALE Il presente PUT si riferisce alla gestione delle terre e rocce da scavo che saranno scavate nell’ambito del progetto indicato in epigrafe, ad esclusione della Galleria Caltanissetta il cui PUT è stato approvato con Determina Dirigenziale DVA‐2014‐0019853 del 19/06/2014. Nell’ambito dei lavori di che trattasi, il progetto, ad esclusione della Galleria Caltanissetta, stima in complessivi 4.791.755 m³ il volume delle terre e rocce da scavo che saranno scavate. Di questi mc. 1.387.000 sono stati già scavati e depositati o nei siti di deposito temporaneo o in siti di deposito definitivi già individuati ed approvati in sede di Progetto E Esecutivo i o riutilizzati i ili i nell’ambito ll’ bi dello d ll stesso progetto, quindi, i di gestiti i i aii sensii dell’art. d ll’ 186 del D.lgs 152/2006 e s.m.i. Da quanto detto sopra il volume delle terre e rocce da scavo che verrà gestito con il presente PUT sarà: Volume complessivo (esclusa la galleria Caltanissetta) – volume già gestito ai sensi dell’art. 186 del D.lgs 152/2006 e s.m.i. = 4.791.755 m³ ‐ 1.387.000 m³ = 3.404.755 m³. Il terreno vegetale in esubero sarà riutilizzato per la preparazione delle opere a verde nei siti di destinazione finale. Il quantitativo residuo, pari a circa 83.961 m³, considerando uno spessore medio di 0,50 m, può essere facilmente utilizzato per la sistemazione di 167 922 m 167.922 m². Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Tenuto conto delle difficoltà incontrate in sede di realizzazione delle opere, in relazione alla reale disponibilità di alcune aree per le volumetrie ipotizzate in sede di progettazione esecutiva, il PdU redatto, oltre le aree di deposito definitivo già approvate con il Progetto esecutivo, individua alcune aree “riserva” al fine di avere la certezza del completo l riutilizzo i ili d i terreni,i nell’eventualità dei ll’ li à che h alcune l aree o partii di esse non dovessero essere totalmente utilizzabili quando effettivamente necessarie, tenuto conto anche della notevole durata dei lavori. Nel rispetto del PEA, PEA e soprattutto delle finalità a cui il DM 161/2012 è ispirato, ispirato il CG ha ritenuto opportuno effettuare presso determinate aree, indicate come siti di deposito degli esuberi provenienti dagli scavi, le seguenti tipologie di intervento: recupero ambientale di cave dismesse e/o a fine coltivazione; interventi di rimodellamento morfologico di aree fondiarie. Nell’ambito degli interventi delle suddette tipologie di intervento, il Contraente Generale ha individuato le aree che saranno utilizzate per il conferimento definitivo degli esuberi dei materiali da scavo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Aree Titolari • Area Alaimo La China, destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A (elabb. nn. 6379/6396) ; • Area Dell’Aiera, destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A (elabb. nn. 6362/6378); / ); • Cava Giulfo SLI, destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A (elabb. nn. 6457/6473) ; • Giardino della Legalità, zona F attrezzature e servizi (elabb. nn. 6397/6396); • Area Lo Iacono, destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A (elabb. nn. 6343/6361); • Cava Garlatti, destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A (elabb. nn. 6489/6503). Aree Riserva • Area Elaion, destinazione urbanistica D4 – colonna A/B (elabb. nn. 6411/6425); • Area L’Abbate ’ bb (d i i (destinazione urbanistica b i i verde d agricolo i l – colonna l A)) (elabb. ( l bb nn. 6426/6441); • Parco Caltanissetta Balate (destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A) ( l bb nn. 6504/6517); (elabb. 6504/6517) • Cava Cuticchiaro, destinazione urbanistica verde agricolo – colonna A (elabb. nn. 6442/6456); • Cava Marcato Bianco, Bianco Zona B di riserva naturale – colonna A (elabb. (elabb nn. nn 6474/6488); • Area Sicilpetroli – destinazione urbanistica F ‐ colonna A/B Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Per quanto concerne i siti di cava (cave Giulfo SLI, Cuticchiaro, Marcato Bianco, Garlatti), ggli interventi di recupero p ambientale sono stati tutti approvati pp dall’A.R.T.A. e sono muniti di decreto di compatibilità ambientale e saranno orientati al ripristino dell’orografia dei luoghi tramite il riempimento delle aree per strati, con materiali provenienti dagli scavi. Tali interventi avranno un’elevata valenza ambientale, in quanto, consentiranno di sanare le ferite lasciate sul territorio da cave dismesse e abbandonate. Ulteriori provvedimenti di recupero ambientale dei siti saranno indirizzati al rimodellamento morfologico di aree fondiarie. Tali interventi consentiranno un ripristino dei luoghi in termini di funzionalità estetico‐paesaggistica, idrogeologica e naturalistica. Questo processo di recupero restituirà aree perfettamente integrate con il contesto naturale in cui le stesse sono inserite. Inoltre, gli interventi in esame garantiranno una continuità i i à colturale l l delle d ll zone interessate i e il reimpianto i i di colture l e arbusti b i del d l tipo i autoctono. Per ciascun sito di destinazione finale delle terre e rocce da scavo, coerentemente al disposto normativo di cui al DM 161/2012 ed al fine di dimostrare la piena compatibilità ambientale degli interventi sono stati redati i seguenti elaborati: Relazione tecnico descrittiva intervento; Relazione geologica, geomorfologica e idrologica; Relazione ambientale; Planimetria piano campionamento; Analisi fisico chimiche – Relazione caratterizzazione delle terre e report analisi; Planimetria dei vincoli e dei regimi di tutela; Planimetria PRG; Stato Attuale – Planimetria e sezioni; Intervento di rimodellamento Planimetria e sezioni; Verifica stabilità dei versanti ante e post operam; Planimetria sistemazione finale e smaltimento acque meteoriche. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Riepilogo dei materiali ad oggi movimentati ai sensi dell'D.Lgs 152/2006 e di previsione ai sensi del D.Lgs. 161/2012 Terre e rocce da scavo già scavati e gestiti ai sensi dell'art. 186 del D.Lgs. 152/06 Prog T.O. Terre e rocce da scavo da gestire ai sensi del presente PUT [mc] Volumi presenti Volume Volume Volume conferito nelle aree di Volume già Volume da previsto da Volume già riutilizzato previsto da in aree di deposito deposito Volume previsto da Scavi complessivi scavato alla scavare e riutilizzare ai nell'ambito dei lavori alla Area di Aree di conferire nelle temporaneo data di conferire nelle aree di previsti in Aree di deposito gestire ai sensi definitivo alla data sensi del data di presentazione del deposito deposito [mc] ‐ banco aree di da gestire ai deposito finale [mc] ‐ progetto [mc] ‐ presentazione finale del presente di presentazione presente PUT ‐ PUT ‐ stab/frant [mc] ‐ finale finale deposito finale sensi del PUT [mc] ‐ banco banco PUT [mc] ‐ del PUT [mc] ‐ banco Stab/frant [mc] Stab/frant. [mc] [mc] reali (mc [mc] ‐ reali (mc banco banco banco dell'art. 186 ‐ banco banco*1,15) del D.Lgs. 152/06 [mc] Inizio [km] Fine [km] 0+000 7+800 1 1.242.164,00 527.232,00 2.500,00 288.430,00 7+800 12+900 2 1.380.660,00 646.445,00 9.000,00 370.920,00 Sillitti 258.512,00 Scalzo Sillitti Scalzo 29.918,00 338.976,00 31.944,00 236.302,00 714.932,00 432.785,00 282.147,00 324.469,05 734.215,00 463.001,00 271.214,00 311.896,10 123 214 00 123.214,00 695 972 00 695.972,00 200 873 00 200.873,00 495 099 00 495.099,00 569 363 85 569.363,85 90.109,00 1.259.636,00 502.510,00 757.126,00 870.694,90 716.150,00 3.404.755,00 1.599.169,00 1.805.586,00 2.076.423,90 266.525,00 Cava Sabucina 16+900 19+200 19+200 28+080 3 (senza GN CL) 3 (senza GN CL) 819 186 00 819.186,00 123 214 00 123.214,00 0 00 0,00 0 00 0,00 4 1.349.745,00 90.109,00 0,00 0,00 Totale 4.791.755,00 1.387.000,00 11.500,00 659.350,00 Terre e rocce da scavo non rientranti nel presente PUT Terre e rocce da scavo rientranti nel presente PUT Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo 659.350,00 [mc] Differenza tra Volume disponibile e Volume da abbancare [mc] a) Alaimo La 636.415 (Vol. a) 390.000; China; disponibile) ‐ b) 128.590; b) Dell'Aiera; 636.365,15 (Vol. da c) 117.825 c) Giulfo Sli abbancare) = 49,85 1.472.492 (Vol. a) Lo Iacono; a) 1 300 000; a) 1.300.000; disponibile) ‐ disponibile) b) Giardino della b) 7.000; 1.440.058,75 (Vol. da legalità; c) 165.492 abbancare) = c) Garlatti 32.433,25 2.108.907,00 Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 PIANO DI CAMPIONAMENTO E CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 QUADRO SINOTTICO DEI RISULTATI DELLA CAMPAGNA DI CARATTERIZZAZIONE NOME AREE ASSE PRINCIPALE DI PROGETTO SVINCOLO SERRADIFALCO SVINCOLO DELIA SOMMATINO SVINCOLO CALTANISSETTA SUD SVINCOLO CALTANISSETTA NORD SUPERFICIE [M2] N° PUNTI DI INDAGINE PUNTI DI INDAGINE NON CONFORMI NON CONFORMI ALLA COLONNA A DELLA TAB. 1 ALL. 5 D.LGS 152/06 PUNTI DI INDAGINE NON CONFORMI NON CONFORMI PROGRESSI ALLA COLONNA B VA DELLA TAB. 1 ALL. 5 [KM] D.LGS 152/06 GIUDIZIO 66 PP4 (0‐1 M) ( ) PP14 (0‐1 M) PP21 (0‐1 M) PP21 (1‐2 M) PP32 (0‐1 M) ‐ 22000 13 ‐ ‐ NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C 12) IDROCARBURI PESANTI (C >12) NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 / 21000 12 ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 20000 12 ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 14 SV4‐4 (0‐1 M) SV4‐4 (1‐2 M) SV4‐4 (FONDO SCAVO‐2 M) ‐ 19+400 NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER GLI IDROCARBURI PESANTI (C >12) ‐ 26+300 NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER L'ARSENICO NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 PER L'ARSENICO NON CONFORME ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL NON CONFORME ALLA TAB 1 COL A ALL 5 DEL D.LGS. D LGS 152/06 PER L 152/06 PER L'ARSENICO ARSENICO 28 KM (COMPRESE GALLERIE) 10000 1+600 7+650 17+050 17+050 24+900 SVINCOLO SS 626 20000 11 SVINCOLO A19 IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE 2 B.4.8 ‐ IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE 3 AREA L'ABBATE AREA ALAIMO LA CHINA AREA DELL'AIERA PARCO BALATE (PARCO CALTANISSETTA) AREA LO IACONO GIARDINO DELLA LEGALITÀ CAVA CUTICCHIARO CAVA CUTICCHIARO CAMPO BASE ELAION 18000 11 SV5‐5 (0‐1 M) SV5‐5 (1‐2 M) SV5‐5 (FONDO SCAVO‐2M) ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 5400 5 ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 4535 5 ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 122500 80720 26580 30 21 11 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 90750 23 ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 183766 10502 15318 56475 42 7 8 16 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL ALLA TAB 1 COL A ALL 5 DEL D.LGS. D LGS 152/06 CONFORMI ALLA TAB.1, COL.A, ALL.5 DEL D.LGS. 152/06 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 DOCUMENTO DI TRASPORTO Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 DICHIARAZIONE DI AVVENUTO UTILIZZO Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 SECONDO CASO STUDIO CORRIDOIO PLURIMODALE TIRRENICO – NORD EUROPA ‐ ITINERARIO AGRIGENTO – CALTANISSETTA – A19 ‐ S.S. N° 640 “DI PORTO EMPEDOCLE” ‐ AMMODERNAMENTO E ADEGUAMENTO ALLA CAT. B DEL D.M. 5.11.2001 – DAL KM 44+000 ALLO SVINCOLO CON LA19 L’A19 GALLERIA NATURALE CALTANISSETTA GALLERIA NATURALE CALTANISSETTA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 GALLERIA NATURALE CALTANISSETTA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 PROFILO GEOLOGICO GALLERIA NATURALE CALTANISSETTA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 GROTTAROSSA PRIMA CAVA CARTA GEOLOGICA CARTA GEOLOGICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 GROTTAROSSA PRIMA CAVA VERIFICHE DI STABILITA VERIFICHE DI STABILITA’ Sez. 6 Cava Grottarossa – Stato attuale Sez. 6 Cava Grottarossa – Stato di progetto Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 GROTTAROSSA PRIMA CAVA CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 INTERVENTO DI RECUPERO AMBIENTALE GROTTAROSSA PRIMA CAVA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 GROTTAROSSA PRIMA CAVA – FONTI POTENZIALI D’INQUINAMENTO Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 GROTTAROSSA PRIMA CAVA – CARTA DELLE AREE PROTETTE Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA ALAIMO LA CHINA CARTA GEOLOGICA CARTA GEOLOGICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA ALAIMO LA CHINA VERIFICHE DI STABILITA VERIFICHE DI STABILITA’ Sez. 4d – Stato attuale Sez. 4d – Stato di progetto Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA ALAIMO LA CHINA CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA CARATTERIZZAZIONE CHIMICO‐FISICA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA DI RIMODELLAMENTO MORFOLOGICO ALAIMO ‐ LA CHINA Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA ALAIMO ‐ LA CHINA – FONTI POTENZIALI D’INQUINAMENTO Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 AREA ALAIMO ‐ LA CHINA – CARTA DELLE AREE PROTETTE Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 CONDIZIONAMENTO DEI TERRENI ATTRAVERSATI DALLA GALLERIA Il condizionamento da adottarsi nello scavo con macchina scudata tipo EPB è ovviamente differente a seconda delle caratteristiche geotecniche e geologiche dei terreni attraversati dal tracciato. Nel caso della galleria Caltanissetta i terreni attraversati sono essenzialmente di tre tipi diversi, di cui due i Trubi e le Argille g Brecciate ((con comportamento p e p parametri ggeotecnici ascrivibili alla famiglia delle argille) e le brecce calcaree che invece sono ammassi rocciosi calcarei. Lo studio del condizionamento è stato effettuato sulla base di un contratto di ricerca tra la società Empedocle 2 s.c.p.a. e il DIATI del Politecnico di Torino durante il quale sono state eseguite un gran numero di prove sperimentali volte all’analisi all analisi del comportamento dei terreni argillosi mediante ll’uso uso di agenti condizionanti dei principali produttori presenti sul mercato. Lo studio, in sintesi, è consistito in una campagna di prove per differenti livelli di condizionamento di i t per mezzo di schiume, hi polimeri li i e acqua aggiunta i t sulle ll argille ill brecciate e sui trubi. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 I terreni sono stati sottoposti sia a prove di slump sia a due prove di estrazione con coclea controllata da camera in pressione. Queste ultime, hanno consentito di verificare la capacità del terreno condizionato di applicare pressione in modo omogeneo p g e regolare g nonché di riempire p adeguatamente g la coclea, come richiesto per la corretta applicazione della tecnologia EPB, in particolare per gli scavi sotto falda. Nel caso specifico, specifico data ll’elevata elevata collosità delle argille studiate è stata anche verificata con cura la possibilità di estrarre correttamente il materiale mediante coclea, minimizzando il rischio di intasamento. Ovviamente le prove eseguite sono a scala e pressioni ridotte (essendo prove Ovviamente, di laboratorio) rispetto alla situazione reale della macchina e quindi risentono inevitabilmente dei fattori scala ed operativi (tra cui i più importanti sono il tempo per spinta i e la l temperatura che h sii instaura i per glili attriti i i in i camera di scavo non simulabile in laboratorio) ma sono comunque uno strumento efficace per indicare in sede progettuale parametri e livelli di condizionamento di riferimento e fornire un’analisi comparativa tra i vari prodotti. E’ comunque inevitabile che i risultati ottenuti debbano essere confermati nelle p prime fasi di scavo con la taratura al livello macro ((cioè della macchina)) del funzionamento del sistema nel suo complesso. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Deve anche essere sottolineato che andranno tenuti sempre sotto controllo da parte di operatori esperti i parametri macchina durante le fasi di scavo mediante i sistemi di monitoraggio di cui le moderne macchine dispongono. Quest’ultimo Quest ultimo aspetto è importante, importante anche, anche in relazione al fatto che i terreni naturali variano sia come formazione geologica che come caratteristiche geomeccaniche lungo il tracciato ed è quindi inevitabile adattare il condizionamento alle condizioni che via via si incontrano nella realtà. realtà I parametri di condizionamento definiti in laboratorio sono, quindi, da intendersi come un dato di partenza che consente di definire innanzitutto la fattibilità del condizionamento, indicando altresì i valori nell’intorno dei quali si dovrebbero attestare i quantitativi di condizionante utilizzato. I terreni studiati direttamente con le prove di laboratorio sono rappresentativi delle due principali formazioni argillose che saranno attraversate dalla galleria Caltanissetta le Argille Brecciate e i Trubi. Sulla base delle p prove eseguite g su tre differenti dosaggi gg di p prodotti p per il condizionamento si può concludere che è stato sempre possibile condizionare, in laboratorio, questi materiali argillosi in modo tale che il materiale condizionato fluisse, fluisse scorresse e non aderisse alle parti metalliche. metalliche Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 La quantità d d’acqua acqua necessaria per condizionare le Argille Brecciate è sempre stata per tutti e tre i tre dosaggi di agenti condizionanti, non inferiore al 40– 45% in volume di terreno scavato. Per i Trubi sono necessari invece quantitativi tit ti i d’acqua d’ che h variano i t il 30% ed tra d 50% a seconda d dell’agente d ll’ t condizionante utilizzato. I dosaggi delle schiume, invece, differiscono tra i prodotti studiati (variando tra 1 l/m3 di terreno scavato a 4 l/m3 di terreno scavato). Esempio dello slump per il terreno costituito dalle Argille Brecciate nel caso di condizionamento ottimale. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Esempio dello slump per il terreno costituito dai Trubi nel caso di condizionamento ottimale. Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 PRODOTTO CONDAT Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 PRODOTTO MAPEI S7 Units t=0 t=2 t=5 t=8 t=12 t=16 t=22 t=28 - tensioattivi totali mg/Kg 5,9 2,39 0 0 0 0 0 0 tensioattivi anionici (MBAS) mg/Kg 59 5,9 2 39 2,39 0 0 0 0 0 0 tensioattivi non ionici (PPAS) mg/Kg 0 0 0 0 0 0 0 0 tensioattivi cationici mg/Kg 0 0 0 0 0 0 0 0 acrilammide mg/Kg 0,000509 0,00127 0,00102 0,000881 0,000607 0,000174 0,000273 0,000282 acido acrilico mg/Kg 0 0 0 0 0 0 0 0 esilenglicole mg/Kg 0 0 - - - - - - Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 PRODOTTO BASF Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 SISTEMA DI ESSICCAMENTO E BIODEGRADAZIONE I materiali scavati e condizionati verranno caricati su nastro trasportatore a perfetta tenuta stagna e trasferiti ad un sistema di 17 vasche di superficie pari a 1.300,00 mq circa dove verranno realizzati cumuli di 3.000,00 mc circa in funzione della produttività della fresa. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Tenuto conto del cronoprogramma allegato, della produzione attesa, dei risultati delle analisi fisico‐chimiche eseguite, della curva di biodegradabilità degli g additivi e dei tempi p necessari al monitoraggio gg ed al controllo delle ipotesi p progettuali soprattutto in relazione alla caratterizzazione dei materiali scavati al tempo T0 e T5 individuato dal laboratorio Theolab si è determinato il flusso dei materiali scavati e la loro distribuzione giornaliera secondo lo schema allegato. Per una più rapido essiccamento del materiale i cumuli verranno costantemente movimentati tramite mezzi meccanici con rostri rotanti. rotanti Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 CAMPIONAMENTO IN FASE ESECUTIVA – CARATTERIZZAZIONE DEI MATERIALI DA SCAVO IN CORSO D’OPERA DA SCAVO IN CORSO D OPERA Le vasche di deposito saranno opportunamente impermeabilizzate al fine di evitare che i materiali staccati entrino in contatto con il suolo. Le vasche saranno ampie circa 1.300 1 300 mq e potranno contenere 3000 mc di materiale. Visto che tutto il volume di terreno proveniente dallo scavo meccanizzato sarà trattato con processo di “normale normale pratica industriale industriale” di maturazione ed areazione in cantiere e successivamente trasportato come terre e rocce da scavo nel sito di conferimento per recupero ambientale, risulta che verranno prodotti d i n. 647 cumulili da d 3.000 3 000 mc. Posto “n” uguale a 647 che è il numero totale dei cumuli realizzabili della intera massa da verificare, il numero “m” dei cumuli da campionare e, quindi da caratterizzare, è dato dalla seguente formula: m = K * n 1/3 dove K = 5 ne consegue che m = 5*8,64 =43,2 da cui risulta una frequenza di campionamento e di caratterizzazione pari ad 1 cumulo da 3000 mc ogni 15 cumuli. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA' PER LA GESTIONE DELLE TERRE AI SENSI DEL D.M. 161/12 RELATIVO ALLA “GALLERIA CALTANISSETTA” Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegati Allegato 1 D.M. 161/2012 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 IL MINISTRO DELL IL MINISTRO DELL'AMBIENTE AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE di concerto con IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale» e, in particolare, la parte quarta, relativa alla gestione dei rifiuti come modificata dal decreto legislativo g 3 dicembre 2010,, n. 205,, recante «Disposizioni p di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive»; Vista la direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive; Considerati, in particolare, gli articoli 184‐bis, 185 e 186 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni; Visto l'articolo 49 del decreto‐legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, il quale prevede che l'utilizzo delle terre e rocce da d scavo è regolamentato l con decreto d d l Ministro dell'ambiente del d ll' b e della d ll tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da adottarsi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del suddetto decreto; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Visto ll'articolo articolo 39, comma 4, del decreto legislativo n. 205 del 2010, come modificato dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, il quale prevede che dalla data di entrata in vigore del regolamento adottato ai sensi dell'articolo 49 del sopracitato decreto‐legge n. 1 del 2012 è abrogato g l'articolo 186 del decreto legislativo g medesimo;; Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nelle adunanze del 16 novembre 2011 e dell'8 marzo 2012; Vista la notifica di cui alla direttiva 98/34/CE, come modificata dalla direttiva 98/48/CE che prevede una procedura di informazione nel settore delle norme e regole tecniche; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988; Adotta il seguente regolamento: Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 1 Definizioni 1 Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni di cui all 1. all'articolo articolo 183, 183 comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, nonché le seguenti: a. «opera»: il risultato di un insieme di lavori di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro, manutenzione, che di per sè esplichi una funzione economica o tecnica ai sensi dell'articolo 3, comma 8, del decreto legislativo 12 aprile 2006,, n. 163,, e successive modificazioni;; b. «materiali da scavo»: il suolo o sottosuolo, con eventuali presenze di riporto, derivanti dalla realizzazione di un'opera quali, a titolo esemplificativo: scavi in genere (sbancamento, fondazioni, trincee, ecc.); perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento, ecc.; opere infrastrutturali in generale (galleria, diga, strada, ecc.); rimozione e livellamento di opere in terra; materiali litoidi in genere e comunque tutte le altre plausibili frazioni granulometriche provenienti da escavazioni effettuate negli alvei, sia dei corpi idrici superficiali che del reticolo idrico scolante, in zone golenali dei corsi d'acqua, spiagge, fondali lacustri e marini; residui di lavorazione di materiali lapidei (marmi, graniti, pietre, ecc.) anche non connessi alla realizzazione di un'opera e non contenenti sostanze pericolose (quali ad esempio i flocculanti fl l ti con acrilamide il id o poliacrilamide). li il id ) Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 I materiali da scavo possono contenere, sempreché la composizione media dell'intera massa non presenti concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti massimi previsti dal presente Regolamento, anche i seguenti materiali: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato; c. «riporto»: orizzonte stratigrafico costituito da una miscela eterogenea di materiali di origine antropica e suolo/sottosuolo come definito nell'allegato 9 del presente Regolamento; g ; d. «materiale inerte di origine antropica»: i materiali di cui all'Allegato 9. Le tipologie che si riscontrano più comunemente sono riportate in Allegato 9; e. «suolo/sottosuolo»: il suolo è la parte più superficiale della crosta terrestre distinguibile, per caratteristiche chimico‐fisiche e contenuto di sostanze organiche, dal sottostante sottosuolo; f. «autorità competente»: è l'autorità che autorizza la realizzazione dell'opera e, nel caso di opere soggette a valutazione ambientale o ad autorizzazione integrata ambientale, è l'autorità competente di cui all'articolo 5, comma 1, lettera p), del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni; g. «caratterizzazione ambientale b l dei d materialil di d scavo»: attivitàà svolta l per accertare la l sussistenza dei requisiti di qualità ambientale dei materiali da scavo in conformità a quanto stabilito dagli Allegati 1 e 2; h «Piano h. Pi di Utilizzo»: Utili il piano i di cuii all'articolo ll' ti l 5 del d l presente t Regolamento; R l t Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 i. «ambito territoriale con fondo naturale»: porzione di territorio geograficamente individuabile in cui p può essere dimostrato p per il suolo/sottosuolo / che un valore superiore alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5, alla parte quarta, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni sia ascrivibile a fenomeni naturali legati alla specifica pedogenesi del territorio stesso, alle sue caratteristiche litologiche e alle condizioni chimico‐fisiche presenti; l. «sito»: area o porzione di territorio geograficamente definita e determinata, intesa nelle sue componenti ambientali (suolo, sottosuolo e acque sotterranee, ivi incluso l'eventuale riporto) dove avviene lo scavo o l'utilizzo del materiale; m. «sito di produzione»: uno o più siti perimetrati in cui è generato il materiale da scavo; n. «sito di destinazione»: il sito, diverso dal sito di produzione, come risultante dal Piano di Utilizzo, in cui il materiale da scavo è utilizzato; o. «sito it di deposito d it intermedio»: i t di il sito, it diverso di d l sito dal it di produzione, d i come risultante i lt t dal Piano di Utilizzo di cui alla lettera h) del presente articolo, in cui il materiale da scavo è temporaneamente depositato in attesa del suo trasferimento al sito di destinazione; p. «normale pratica industriale»: le operazioni definite ed elencate, in via esemplificativa, nell'Allegato 3; q «proponente»: il soggetto che presenta il Piano di Utilizzo; q. r. «esecutore»: il soggetto che attua il Piano di Utilizzo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 2 Finalità 1. Al fine di migliorare l'uso delle risorse naturali e prevenire, nel rispetto dell'articolo 179, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, la produzione di rifiuti, il presente Regolamento stabilisce, sulla base delle condizioni previste al comma 1, dell'articolo 184‐bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, i criteri qualitativi da soddisfare affinché i materiali di scavo, come definiti d fi i i all'articolo ll' i l 1, comma 1, lettera l b) del d l presente regolamento, l siano i considerati sottoprodotti e non rifiuti ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera qq) del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni. 2 Il presente 2. t regolamento l t stabilisce t bili i lt inoltre, l procedure le d e le l modalità d lità affinché ffi hé la l gestione e l'utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza pericolo per la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all'ambiente. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 3 Ambiti di applicazione pp ed esclusione 1. Il presente regolamento si applica alla gestione dei materiali da scavo. 2. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del presente regolamento i rifiuti provenienti direttamente dall'esecuzione di interventi di demolizione di edifici o altri manufatti preesistenti, la cui gestione è disciplinata ai sensi della parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006. Art. 4 Disposizioni generali 1. In applicazione dell'articolo 184‐bis, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, è un sottoprodotto di cui all'articolo 183, comma 1, lettera qq), del medesimo decreto legislativo, il materiale da scavo che risponde ai seguenti requisiti: iii a) il materiale da scavo è generato durante la realizzazione di un'opera, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale materiale; t i l b) il materiale da scavo è utilizzato, in conformità al Piano di Utilizzo: 1) nel corso dell'esecuzione della stessa opera, nel quale è stato generato, o di un'opera un opera diversa, diversa per la realizzazione di reinterri, reinterri riempimenti, riempimenti rimodellazioni, rimodellazioni rilevati, rilevati ripascimenti, interventi a mare, miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme di ripristini e miglioramenti ambientali; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 2)) in p processi p produttivi,, in sostituzione di materiali di cava;; c) il materiale da scavo è idoneo ad essere utilizzato direttamente, ossia senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale secondo i criteri di cui all'Allegato 3; d) il materiale da scavo, per le modalità di utilizzo specifico di cui alla precedente lettera b), soddisfa i requisiti di qualità ambientale di cui all'Allegato 4. 2. La sussistenza delle condizioni di cui al comma 1 del presente articolo è comprovata dal proponente tramite il Piano di Utilizzo. 3. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), entro tre mesi dalla pubblicazione del presente regolamento, predispone un tariffario nazionale da applicare li all proponente per la l copertura dei d i costii sopportatii dall'Agenzia d ll' i regionale i l di protezione ambientale (ARPA) o dall'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA) territorialmente competente per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività di cuii all'articolo ll' ti l 5 del d l presente t regolamento, l t individuando i di id d il costo t minimo i i e un costo t proporzionale ai volumi di materiale da scavo. Nei successivi tre mesi il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare adotta, con proprio decreto, il tariffario nazionale, nazionale e definisce le modalità di stipula di idonee garanzie finanziarie qualora l'opera di progettazione ed il relativo Piano di Utilizzo non vada a buon fine. Nelle more di approvazione e adozione del tariffario nazionale, i costi sono definiti dai tariffari delle ARPA o APPA territorialmente competenti. competenti Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 5 Piano di Utilizzo 1. Il Piano di Utilizzo del materiale da scavo è presentato dal proponente all'Autorità competente almeno novanta giorni prima dell dell'inizio inizio dei lavori per la realizzazione dell'opera. Il proponente ha facoltà di presentare il Piano di Utilizzo all'Autorità competente in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera. Nel caso in cui ll'opera opera sia oggetto di una procedura di valutazione ambientale, ambientale ai sensi della normativa vigente, l'espletamento di quanto previsto dal presente Regolamento deve avvenire prima dell'espressione del parere di valutazione ambientale. 2. Il proponente trasmette il Piano di Utilizzo all all'Autorità Autorità competente redatto in conformità all'Allegato 5. La trasmissione può avvenire, a scelta del proponente, anche solo per via telematica. La sussistenza dei requisiti di cui all'articolo 4, comma 1, del presente regolamento, p g , è attestata dal Legale g rappresentante pp della p persona ggiuridica o dalla persona fisica proponente l'opera mediante una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà di cui all'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. L'Autorità competente può chiedere, in un'unica soluzione entro trenta giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo, integrazioni alla documentazione presentata. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 3. Nel caso in cui per il materiale da scavo il Piano di Utilizzo dimostri che le concentrazioni di elementi l ti e composti ti di cuii alla ll tabella t b ll 4.1 4 1 dell'allegato d ll' ll t 4 del d l presente t regolamento l t non superino le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell'allegato 5 alla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni con riferimento alla specifica destinazione d modificazioni, d'uso uso urbanistica del sito di produzione e del sito di destinazione secondo il Piano di Utilizzo, l'Autorità competente, entro novanta giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo o delle eventuali integrazioni, in conformità a quanto previsto dal comma 2, approva il Piano di Utilizzo o lo rigetta. In caso di diniego è fatta salva la facoltà per il proponente di presentare un nuovo Piano di Utilizzo. L'Autorità competente ha la facoltà di chiedere all'Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPA) o all'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA), con provvedimento di motivato i secondo d i criteri i i di cuii all seguente comma 10, 10 entro trenta giorni i i dalla presentazione della documentazione di cui al comma 2 o dell'eventuale integrazione, di verificare, sulla base del Piano di Utilizzo ed a spese del proponente secondo il tariffario di cui all all'articolo articolo 4, 4 comma 3, 3 la sussistenza dei requisiti dell dell'articolo articolo 4, 4 comma 1, 1 lettera d), d) del presente regolamento. In tal caso l'ARPA o APPA, può chiedere al proponente un approfondimento d'indagine in contraddittorio, accerta entro quarantacinque giorni la sussistenza dei requisiti q di cui sopra, p , comunicando ggli esiti all'Autorità competente. p Decorso il sopra menzionato termine di novanta giorni dalla presentazione del Piano di Utilizzo all'Autorità competente o delle eventuali integrazioni, il proponente gestisce il materiale da scavo nel rispetto del Piano di Utilizzo, fermi restando gli obblighi previsti dalla normativa vigente per la realizzazione dell'opera. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 4. Nel caso in cui la realizzazione dell'opera interessi un sito in cui, per fenomeni naturali, nel materiale da scavo le concentrazioni degli elementi e composti di cui alla Tabella 4.1 dell'allegato 4, superino le Concentrazioni Soglia di Contaminazione di cui alle colonne A e B della Tabella 1 dell'allegato 5 alla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, è fatta salva la possibilità che le concentrazioni di tali elementi e composti vengano assunte pari al valore di fondo naturale esistente per tutti i parametri superati. A tal fine, in fase di predisposizione del Piano di Utilizzo, il proponente segnala il superamento di cui sopra all'Autorità competente, presentando un piano di accertamento per definire i valori di fondo da assumere. Tale l piano i è eseguito i i contraddittorio in ddi i con l'Agenzia l' i regionale i l di protezione ambientale (ARPA) o con l'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA) competente per territorio. Sulla base dei valori di fondo definiti dal piano di accertamento, t t il proponente t presenta t il Piano Pi di Utilizzo Utili secondo d quanto t indicato i di t all comma 3. In tal caso l'utilizzo del materiale da scavo sarà consentito nell'ambito dello stesso sito di produzione. Nell'ipotesi di utilizzo in sito diverso rispetto a quello di produzione ciò dovrà accadere in un ambito territoriale con fondo naturale con caratteristiche analoghe e confrontabili per tutti i parametri oggetto di superamento nella caratterizzazione del sito di produzione. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 5. Nel caso in cui il sito di p produzione interessi un sito oggetto gg di interventi di bonifica rientranti nel campo di applicazione del Titolo V, Parte quarta, del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero di ripristino ambientale rientranti nel campo di applicazione del Titolo II, Parte sesta, del decreto legislativo medesimo previa richiesta del proponente, i requisiti di cui all'articolo 4, comma 1, lettera d) sono individuati dall'Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPA) o dall'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA) competente per territorio secondo il tariffario di cui all'articolo 4, comma 3. L'ARPA o APPA, entro sessanta giorni dalla data della richiesta, comunica al proponente se per i materiali da scavo, ivi compresi i materiali da riporto, i valori riscontrati per tutti gli elementi e i composti di cui alla Tabella 1 dell'allegato 5, alla parte quarta del d l decreto d l i l i n. 152 legislativo 2 del d l 2006, 2006 non superano le l Concentrazioni C i i Soglia di Contaminazione di cui alle colonne A e B della medesima Tabella 1 sopra indicata, con riferimento alla specifica destinazione d'uso urbanistica del sito di d ti i destinazione i di t dal indicata d l Piano Pi di Utilizzo. Utili I caso di esito In it positivo, iti il proponente t può ò presentare il Piano di Utilizzo secondo quanto indicato al comma 3. 6. Il Piano di Utilizzo definisce la durata di validità del piano stesso. Decorso tale termine temporale il Piano di Utilizzo cessa di produrre effetti ai sensi del presente regolamento. Salvo deroghe espressamente motivate dall'Autorità competente in ragione delle opere da realizzare, l'inizio dei lavori deve avvenire entro due anni dalla presentazione del Piano di Utilizzo. Utilizzo Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 7. Allo 7 All scadere d d i termini dei t i i di cuii all comma 6, 6 viene i meno la l qualifica lifi di sottoprodotto tt d tt del materiale da scavo con conseguente obbligo di gestire il predetto materiale come rifiuto ai sensi e per gli effetti dell'articolo 183, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. n 152 del 2006. 2006 Resta impregiudicata la facoltà di presentare, presentare entro i due mesi antecedenti la scadenza dei predetti termini, un nuovo Piano di Utilizzo che ha la durata massima di un anno. 8 In caso di violazione degli obblighi assunti nel Piano di Utilizzo viene meno la 8. qualifica di sottoprodotto del materiale da scavo con conseguente obbligo di gestire il predetto materiale come rifiuto ai sensi e per gli effetti dell'articolo 183, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni. 9. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 8, il venir meno di una delle condizioni di cui all'articolo 4, comma 1, fa cessare gli effetti del Piano di Utilizzo e comporta l'obbligo di ggestire il relativo materiale da scavo come rifiuto. 10. L'Autorità competente nel richiedere all'Agenzia regionale di protezione ambientale (ARPA) o all'Agenzia provinciale di protezione ambientale (APPA) le verifiche di cui al precedente comma 3, tenendo conto dei criteri di caratterizzazione adottati nel Piano di Utilizzo, dovrà motivare la sua richiesta con riferimento alla tipologia di area in cui viene realizzata l'opera e alla sua eventuale conoscenza di pregressi interventi antropici non sufficientemente indagati nell'area di intervento. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 6 Situazioni di emergenza 1. In deroga all'articolo 5, in situazioni di emergenza dovute a causa di forza maggiore, la sussistenza dei requisiti di cui all'articolo 4, comma 1, è attestata all'Autorità competente mediante una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà di cui all'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, resa nella forma di cui all'allegato 7. Dalla data della predetta dichiarazione il materiale da scavo può essere gestito nel rispetto di quanto dichiarato. Entro quindici giorni dalla d data di inizio i i i lavori, l i il soggetto che h ha h rilasciato il i l dichiarazione la di hi i di cuii all precedente d periodo deve comunque presentare il Piano di Utilizzo secondo le modalità previste dall'articolo 5. 2 È facoltà 2. f ltà dell'Autorità d ll'A t ità competente t t eseguire i controlli t lli e richiedere i hi d verifiche ifi h e integrazioni alla documentazione presentata. 3. La deroga di cui al comma 1 non può essere applicata a quanto disciplinato all'articolo all articolo 5, 5 comma 5. 5 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 7 Obblighi generali 1. Il Piano di Utilizzo di cui all'articolo 5 nonché le dichiarazioni rese conformemente all'articolo 6, devono essere conservati presso il sito di produzione del materiale escavato o presso la sede legale del proponente e, se diverso, anche dell'esecutore. 2 La documentazione 2. d i di cuii all comma 1 è conservata per cinque i annii e resa disponibile in qualunque momento all'Autorità di controllo che ne faccia richiesta. Copia di tale documentazione deve essere conservata anche presso l'Autorità competente. t t Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 8 Modifica del Piano di Utilizzo 1. In caso di modifica sostanziale dei requisiti q di cui all'articolo 4,, comma 1,, indicati nel Piano di Utilizzo, il proponente o l'esecutore aggiornano il Piano di Utilizzo secondo la procedura prevista all'articolo 5. 2. Costituisce modifica sostanziale: a) l'aumento del volume in banco oggetto del Piano di Utilizzo in misura superiore al 20%; b) la destinazione del materiale escavato ad un sito di destinazione o ad un utilizzo diverso da quello indicato nel Piano di Utilizzo; c) la destinazione del materiale escavato ad un sito di deposito intermedio diverso da quello indicato nel Piano di Utilizzo; d) la l modifica difi delle d ll tecnologie l i di scavo. 3. Nei casi previsti dal comma 2, lettera a), il Piano di Utilizzo deve essere aggiornato entro quindici giorni dal momento in cui sia intervenuta la variazione. Decorso tale t termine i cessa, con effetto ff tt immediato, i di t la l qualifica lifi del d l materiale t i l escavato t come sottoprodotto. 4. Nei casi previsti dal comma 2, lettere b) e c), in attesa del completamento della procedura di cui al comma 1, 1 il materiale escavato non può essere destinato ad un utilizzo diverso da quello indicato nel Piano di Utilizzo. 5. Nei casi previsti dal comma 2, lettera d), in attesa del completamento della procedura di cui al comma 1, 1 il materiale non potrà essere escavato con tecnologie diverse da quelle previste dal Piano di Utilizzo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 9 Realizzazione del Piano di Utilizzo 1 Il proponente 1. t del d l Piano Pi di Utilizzo Utili d deve comunicare i all'Autorità ll'A t ità competente t t l'indicazione dell'esecutore del Piano di Utilizzo prima dell'inizio dei lavori di realizzazione dell'opera. 2 A far data dalla comunicazione di cui al comma 1, 2. 1 ll'esecutore esecutore del Piano di Utilizzo è tenuto a far proprio e rispettare il Piano di Utilizzo e ne è responsabile. 3. L'esecutore del Piano di Utilizzo redigerà la modulistica necessaria a garantire la tracciabilità del materiale di cui agli allegati 6 e 7. 7 Art. 10 Deposito in attesa di utilizzo 1. Il deposito del materiale escavato in attesa dell'utilizzo ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera b), avviene all all'interno interno del sito di produzione e dei siti di deposito intermedio e dei siti di destinazione. Il Piano di Utilizzo indica il sito o i siti di deposito intermedio. In caso di variazione dei siti di deposito intermedio indicati nel Piano di Utilizzo,, il p proponente p aggiorna gg il p piano medesimo in conformità alla p procedura prevista all'articolo 8. Il deposito di materiale escavato deve essere fisicamente separato e gestito in modo autonomo rispetto ai rifiuti eventualmente presenti nel sito in un deposito temporaneo. 2. Il deposito del materiale escavato avviene in conformità al Piano di Utilizzo identificando, tramite apposita segnaletica posizionata in modo visibile, le informazioni relative al sito di produzione, le quantità del materiale depositato, nonché i dati amministrativi del Piano di Utilizzo. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 3. Il deposito del materiale escavato avviene tenendo fisicamente distinto il materiale escavato oggetto gg di differenti p piani di utilizzo. 4. Il deposito del materiale escavato non può avere durata superiore alla durata del Piano di Utilizzo. 5. Decorso il periodo di cui al comma 4 viene meno, con effetto immediato, la qualifica di sottoprodotto del materiale escavato non utilizzato in conformità al Piano di Utilizzo e, pertanto, tale materiale deve essere trattato quale rifiuto, nel rispetto di quanto indicato dalla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni. Resta impregiudicata la facoltà di presentare un nuovo Piano di Utilizzo. Art. 11 Trasporto 1. In tutte le fasi successive all'uscita del materiale dal sito di produzione, il trasporto d l materiale del i l escavato è accompagnato dalla d ll documentazione d i di cuii all'allegato ll' ll 6 6. 2. La documentazione di cui al precedente comma è predisposta in triplice copia, una per l'esecutore, una per il trasportatore e una per il destinatario e conservata, dai predetti d tti soggetti, tti per cinque i annii e resa disponibile, di ibil in i qualunque l momento, t all'Autorità di controllo che ne faccia richiesta. Qualora il proponente e l'esecutore siano diversi, una quarta copia della documentazione deve essere conservata presso il proponente. proponente 3. La documentazione di cui al comma 1 è equipollente, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 3 del decreto ministeriale 30 giugno 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. n 153 del 4 luglio 2009, 2009 alla scheda di trasporto prevista dall dall'articolo articolo 7 7‐bis bis del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286 e successive modificazioni. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 12 Dichiarazione di avvenuto utilizzo ‐ D.A.U. 1 L'avvenuto 1. L' t utilizzo tili d l materiale del t i l escavato t in i conformità f ità all Piano Pi di Utilizzo Utili è attestato dall'esecutore all'autorità competente, mediante una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà di cui all'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, 2000 n. n 445, 445 in conformità all all'allegato allegato 7 e corredata della documentazione completa richiamata al predetto allegato. 2. Il deposito o altre forme di stoccaggio di materiali escavati non costituiscono un utilizzo ai sensi dell dell'articolo articolo 4, 4 comma 1, 1 lettera b). b) 3. La dichiarazione di cui al precedente comma 1 è conservata per cinque anni dalla dichiarazione di avvenuto utilizzo ed è resa disponibile in qualunque momento all'autorità all autorità di controllo che ne faccia richiesta. 4. La dichiarazione di avvenuto utilizzo deve essere resa entro il termine in cui il Piano di Utilizzo cessa di avere validità. L'omessa dichiarazione di avvenuto utilizzo nel termine p previsto dal p precedente p periodo comporta p la cessazione,, con effetto immediato, della qualifica del materiale escavato come sottoprodotto. 5. Nel caso l'utilizzo avvenga non da parte del proponente o dell'esecutore, nella dichiarazione di avvenuto utilizzo deve essere riportato il periodo entro il quale il soggetto indicato deve completare l'utilizzo. Dell'avvenuto utilizzo deve comunque essere data comunicazione all'Autorità competente. L'omessa dichiarazione di avvenuto utilizzo da parte del soggetto terzo indicato comporta la cessazione, con effetto immediato, della qualifica del materiale escavato come sottoprodotto. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 13 Gestione dei dati 1. Al fine di garantire pubblicità e trasparenza dei dati relativi alla qualità ambientale del territorio nazionale, nazionale ogni Autorità competente comunica i pareri in merito ai piani di utilizzo all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) onde consentire l'aggiornamento della cartografia relativa ai vari punti di campionatura eseguiti cui va associato un archivio dei valori delle concentrazioni di inquinanti eseguiti, riscontrati nelle verifiche pervenute. 2. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), entro trenta giorni dalla entrata in vigore del presente regolamento, pubblica sul proprio sito web un disciplinare che definisca le informazioni da trasmettere, gli standard e le modalità di trasmissione. Art. 14 Controlli e ispezioni p 1. Fermi restando i compiti di vigilanza e controllo stabiliti dalle norme vigenti, le autorità di controllo effettuano, mediante ispezioni, controlli e prelievi, le verifiche necessarie ad accertare il rispetto degli obblighi assunti nel Piano di Utilizzo ovvero nella dichiarazione di cui all'articolo 6, comma 2, secondo quanto previsto all'allegato 8, parte B. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 15 Disposizioni finali e transitorie 1. Fatti salvi ggli interventi realizzati e conclusi alla data di entrata in vigore g del presente regolamento, al fine di garantire che non vi sia alcuna soluzione di continuità nel passaggio dalla preesistente normativa prevista dall'articolo 186 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni a quella prevista dal presente regolamento, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, i progetti per i quali è in corso una procedura ai sensi e per gli effetti dell'articolo 186, del decreto legislativo n. 152 del 2006, possono essere assoggettati alla disciplina prevista dal presente regolamento con la presentazione di un Piano di Utilizzo ai sensi e per gli effetti dell'articolo 5. Decorso il predetto termine senza che sia stato presentato un Piano di Utilizzo ai sensi dell'articolo 5, i progettii sono portatii a termine i secondo d la l procedura d prevista i dall'articolo d ll' i l 186 86 del d l decreto legislativo n. 152 del 2006. In ogni caso, dall'applicazione del presente comma non possono derivare oneri aggiuntivi per la spesa pubblica. 2 Gli introiti 2. i t iti derivanti d i ti dalle d ll attività tti ità di cuii all'articolo ll' ti l 5 da d parte t dell'Agenzia d ll'A i regionale i l di protezione ambientale (ARPA) o delle Agenzie provinciali di protezione ambientale (APPA) sono accantonati su apposito capitolo di entrata. Detti fondi sono utilizzati per acquisire risorse umane e strumentali finalizzate all all'esercizio esercizio di dette attività e a quelle di controllo di cui all'articolo 14. 3. In caso di inottemperanza alla corretta gestione dei materiali di scavo secondo quanto disposto dal presente regolamento il materiale scavato verrà considerato rifiuto ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Art. 16 Clausola di riconoscimento reciproco Art 1. La presente regolamentazione non comporta limitazione alla commercializzazione di materiali legalmente commercializzati in un altro Stato membro dell'Unione europea o in Turchia nè a quelle legalmente fabbricate in uno Stato dell dell'EFTA EFTA, parte contraente dell'accordo SEE, purché le stesse garantiscano i livelli di sicurezza, prestazioni ed informazione equivalenti a quelli prescritti dal presente decreto. 2. Ai sensi del regolamento (CE) n. 764/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008, l'Autorità Competente, ai fini dell'applicazione, ove necessario, delle procedure di valutazione previste, è il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il presente regolamento, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 1 All t 1 Caratterizzazione ambientale dei materiali da scavo [Articolo 1, comma 1, lettere b) e g)] La caratterizzazione ambientale viene svolta per accertare la sussistenza dei requisiti di qualità ambientale dei materiali da scavo e deve essere inserita nella progettazione dell'opera. La caratterizzazione ambientale viene svolta a carico del proponente in fase progettuale e comunque prima dell'inizio dello scavo, nel rispetto di quanto riportato agli allegati 2 e 4. Inoltre, la caratterizzazione ambientale deve avere un grado di approfondimento conoscitivo almeno pari a quello della livello progettuale soggetto all'espletamento della procedura di approvazione dell'opera e nella caratterizzazione ambientale devono essere esplicitate le informazioni necessarie, necessarie recuperate anche da accertamenti documentali, documentali per poter valutare la caratterizzazione stessa producendo i documenti di cui all'allegato 5. Nel caso in cui si preveda il ricorso a metodologie di scavo in grado di non determinare un rischio di contaminazione per l'ambiente, il Piano di Utilizzo potrà prevedere che, salva diversa determinazione dell'Autorità competente, non sarà necessario ripetere la caratterizzazione ambientale durante l'esecuzione dell'opera. Qualora, già in fase progettuale, si ravvisi la necessità di effettuare una caratterizzazione ambientale in corso d'opera ambientale in corso d opera, il Piano di Utilizzo dovrà indicarne le modalità di esecuzione secondo il Piano di Utilizzo dovrà indicarne le modalità di esecuzione secondo le indicazioni di cui all'allegato 8. La caratterizzazione ambientale in corso d'opera andrà eseguita a cura dell'esecutore, nel rispetto di quanto riportato nell'allegato 8 Parte A. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 2 Procedure di campionamento in fase di progettazione Procedure di campionamento in fase di progettazione [Articolo 1, comma 1, lettera g)] Le procedure di campionamento devono essere illustrate nel Piano di Utilizzo. La caratterizzazione ambientale dovrà essere eseguita preferibilmente mediante scavi esplorativi (pozzetti o trincee) ed in subordine con sondaggi a carotaggio. La densità dei punti di indagine nonché la loro ubicazione dovrà basarsi su un modello concettuale preliminare delle aree (campionamento ragionato) o sulla base di considerazioni di tipo statistico ( (campionamento sistematico su griglia l o casuale). l ) Nel caso in cui si proceda con una disposizione a griglia, il lato di ogni maglia potrà variare da 10 a 100 m a secondo del tipo e delle dimensioni del sito oggetto dello scavo. I punti d d'indagine indagine potranno essere localizzati in corrispondenza dei nodi della griglia (ubicazione sistematica) oppure all'interno di ogni maglia in posizione opportuna (ubicazione sistematica causale). Il numero di punti d'indagine non sarà mai inferiore a tre e, in base alle dimensioni dell'area d'i d'intervento, d à essere aumentato secondo dovrà d il criterio i i esemplificativo lifi i di riportato i nella ll Tabella T b ll seguente. Dimensione dell'area Punti di prelievo I f i Inferiore a 2.500 2 500 metri t i quadri d i Mi i Minimo 3 Tra 2.500 e 10.000 metri quadri 3 + 1 ogni 2.500 metri quadri Oltre i 10.000 metri quadri 7 + 1 ogni 5.000 metri quadri eccedenti Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Nel caso di opere p infrastrutturali lineari,, il campionamento p andrà effettuato almeno ogni 500 metri lineari di tracciato ovvero ogni 2.000 metri lineari in caso di progettazione preliminare, salva diversa previsione del Piano di Utilizzo, determinata da particolari situazioni locali, quali, ad esempio, la tipologia di attività antropiche svolte nel sito; in ogni caso dovrà essere effettuato un campionamento ad ogni variazione significativa di litologia. Nel caso di scavi in galleria, la caratterizzazione dovrà essere effettuata prevedendo almeno un sondaggio e comunque un sondaggio indicativamente ogni 1000 metri lineari di tracciato ovvero ogni 5.000 metri lineari in caso di progettazione preliminare, con prelievo, alla quota di scavo, di tre incrementi per sondaggio, a formare il campione i rappresentativo; i i ognii caso dovrà in d à essere effettuato ff un campionamento i ad d ogni variazione significativa di litologia. La profondità d'indagine sarà determinata in base alle profondità previste degli scavi. I campioni i i da d sottoporre tt ad d analisi li i chimico‐fisiche hi i fi i h saranno come minimo: i i ‐ campione 1: da 0 a 1 m dal piano campagna; ‐ campione 2: nella zona di fondo scavo; ‐campione campione 3: nella zona intermedia tra i due; ‐e in ogni caso andrà previsto un campione rappresentativo di ogni orizzonte stratigrafico individuato ed un campione in caso di evidenze organolettiche di potenziale contaminazione. contaminazione Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Per scavi superficiali, di profondità inferiore a 2 metri, i campioni da sottoporre ad analisi li i chimico‐fisiche hi i fi i h possono essere almeno l d due: uno per ciascun i metro t di profondità. Nel caso in cui gli scavi interessino la porzione satura del terreno, per ciascun sondaggio oltre ai campioni sopra elencati sarà necessario acquisire un campione delle acque sotterranee, preferibilmente e compatibilmente con la situazione locale, con campionamento dinamico. In presenza di sostanze volatili si dovrà procedere con altre tecniche adeguate a conservare la significatività del prelievo. prelievo Qualora si preveda, in funzione della profondità da raggiungere, una considerevole diversificazione dei materiali da scavo da campionare e si renda necessario tenere separati i vari strati al fine del loro riutilizzo, può essere adottata la metodologia di campionamento casuale stratificato, in grado di garantire una rappresentatività della variazione della qualità del suolo sia in senso orizzontale che verticale. In ggenere i campioni p volti all'individuazione dei requisiti q ambientali dei materiali da scavo devono essere prelevati come campioni compositi per ogni scavo esplorativo o sondaggio in relazione alla tipologia ed agli orizzonti individuati. Nel caso di scavo esplorativo, al fine di considerare una rappresentatività media, si prospettano le seguenti casistiche: ‐ campione composito di fondo scavo ‐ campione composito su singola parete o campioni compositi su più pareti in relazione agli orizzonti individuabili e/o variazioni laterali. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Nel caso di sondaggi a carotaggio il campione sarà composto da più spezzoni di carota rappresentativi dell dell'orizzonte orizzonte individuato al fine di considerare una rappresentatività media. Invece i campioni volti all'individuazione di eventuali contaminazioni ambientali (come nel caso di evidenze organolettiche) dovranno essere prelevati con il criterio puntuale. Qualora si riscontri la presenza di riporto, non essendo nota l'origine dei materiali inerti che lo costituiscono, i i l caratterizzazione la i i ambientale, bi l dovrà d à prevedere: d ‐ l'ubicazione dei campionamenti in modo tale da poter caratterizzare ogni porzione di suolo interessata dai riporti, data la possibile eterogeneità verticale ed orizzontale degli stessi; ‐ la valutazione della percentuale in massa degli elementi di origine antropica. Fermo restando quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 7 novembre 2008 “Disciplina delle operazioni di dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale, ai sensi dell'articolo 1, comma 996, della legge 27 dicembre 2006, n. 296” (GU n. 284 del d l 4‐12‐2008) 4 12 2008) la l caratterizzazione i i d i materiali dei i li derivanti d i i dalle d ll operazioni i i di scavo di sedimenti marini, fluviali, lacustri e palustri potrà essere effettuata sia in sito sia in banco dopo la loro rimozione. Per la caratterizzazione in sito si p potrà effettuare un campionamento, p , a seconda delle condizioni del corpo idrico, secondo le seguenti modalità: ‐ transetti: caratterizzazione in aree di notevole estensione, senza specifiche indicazioni di attività contaminanti (linee perpendicolari alla linea di costa o di riva); ‐ maglie: li caratterizzazione tt i i di dettaglio d tt li laddove l dd sia i atteso tt un medio‐alto di lt grado d di contaminazione t i i in relazione alle attività sul territorio; ‐ linee: lungo canali o fiumi, integrato con transetti in situazioni particolari; ‐ misto: transetti‐maglie‐linee g dove sono p presenti tutte o p parte delle situazioni p precedentemente considerate. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 3 (Normale pratica industriale) [Articolo 4, comma 1, lettera c)] Costituiscono un trattamento di normale pratica industriale quelle operazioni, anche condotte non singolarmente, i l t alle ll qualili può ò essere sottoposto tt t il materiale t i l da d scavo, finalizzate fi li t all miglioramento i li t delle d ll sue caratteristiche merceologiche per renderne l'utilizzo maggiormente produttivo e tecnicamente efficace. Tali operazioni in ogni caso devono fare salvo il rispetto dei requisiti previsti per i sottoprodotti, dei requisiti di qualità ambientale e garantire l'utilizzo del materiale da scavo conformemente ai criteri tecnici stabiliti dal progetto. tt Fermo restando quanto sopra, si richiamano le operazioni più comunemente effettuate, che rientrano tra le operazioni di normale pratica industriale: ‐ la selezione granulometrica del materiale da scavo; ‐ la riduzione volumetrica mediante macinazione; macinazione ‐ la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma idoneamente sperimentata per conferire ai materiali da scavo le caratteristiche geotecniche necessarie per il loro utilizzo, anche in termini di umidità, concordando preventivamente le modalità di utilizzo con l'ARPA o APPA competente in fase di redazione del Piano di Utilizzo; ‐ la stesa al suolo per consentire l'asciugatura e la maturazione del materiale da scavo al fine di conferire allo stesso migliori caratteristiche di movimentazione, l'umidità ottimale e favorire l'eventuale biodegradazione naturale degli additivi utilizzati per consentire le operazioni di scavo; ‐ la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali antropici (ivi inclusi, a titolo esemplificativo frammenti di vetroresina, esemplificativo, vetroresina cementiti, cementiti bentoniti), bentoniti) eseguita sia a mano che con mezzi meccanici, meccanici qualora questi siano riferibili alle necessarie operazioni per esecuzione dell'escavo. Mantiene la caratteristica di sottoprodotto quel materiale di scavo anche qualora contenga la presenza di pezzature eterogenee di natura antropica non inquinante, purché rispondente ai requisiti tecnici/prestazionali per ll'utilizzo utilizzo delle terre nelle costruzioni, costruzioni se tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile. sostenibile Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 4 Allegato 4 Procedure di caratterizzazione chimico‐fisiche e accertamento delle qualità ambientali [Articolo 1 comma 1 lettera b)] [Articolo 1, comma 1, lettera b)] Le procedure di caratterizzazione ambientale dei materiali di scavo di cui all'art. 1, comma 1, lett. b) del presente Regolamento, incluso ‐ in caso di riporti ‐ il materiale di origine antropica fino alla percentuale massima del 20% in massa, sono riportate di seguito. Rimangono esclusi dal campo di applicazione del presente Allegato 4, i riempimenti, i reinterri ed i ritombamenti eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente Regolamento. I campioni da portare in laboratorio o da destinare ad analisi in campo dovranno essere privi della frazione maggiore di 2 cm (da scartare in campo) e le determinazioni analitiche in laboratorio dovranno essere condotte sull'aliquota di granulometria inferiore a 2 mm. La concentrazione del campione dovrà essere determinata riferendosi alla totalità dei materiali secchi, comprensiva anche dello scheletro campionato (frazione compresa tra 2 cm e 2 mm). Il set di parametri analitici da ricercare dovrà essere definito in base alle possibili sostanze ricollegabili alle attività antropiche svolte sul sito o nelle sue vicinanze, ai parametri caratteristici di eventuali pregresse contaminazioni, di potenziali anomalie del fondo naturale, di inquinamento diffuso nonché di possibili apporti antropici legati all diffuso, all'esecuzione esecuzione dell dell'opera opera. Il set analitico minimale da considerare è quello riportato in Tabella 4.1 fermo restando che la lista delle sostanze da ricercare può essere modificata ed estesa in accordo con l'Autorità competente in considerazione delle attività antropiche pregresse. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Nel caso in cui in sede progettuale sia prevista una produzione di materiale di scavo compresa tra i 6 000 ed 6.000 d i 150.000 150 000 metri t i cubi, bi non è richiesto i hi t che, h nella ll totalità t t lità dei d i siti iti in i esame, le l analisi li i chimiche dei campioni di materiale da scavo siano condotte sulla lista completa delle sostanze di Tabella 4.1. Il proponente nel Piano di Utilizzo di cui all'Allegato 1, potrà selezionare, tra le sostanze della Tabella 4.1,, le "sostanze indicatrici": q queste devono consentire di definire in maniera esaustiva le caratteristiche del materiale da scavo al fine di escludere che tale materiale sia un rifiuto ai sensi del presente Regolamento e rappresenti un potenziale rischio per la salute pubblica e l'ambiente. I parametri da considerare sono i seguenti: Arsenico; Cadmio; Cobalto; Nichel; Piombo; Rame; Zinco; Mercurio; Idrocarburi C>12; Cromo totale; Cromo VI; Amianto; BTEX (*) IPA (*) (*) Da eseguire nel caso in cui l'area da scavo si collochi a 20 m di distanza da infrastrutture viarie di grande comunicazione, e ad insediamenti possono aver influenzato le caratteristiche del sito mediante ricaduta delle emissioni in atmosfera. Gli analiti da ricercare sono q quelli che p elencati nella Tabella 1, Allegato 5, Parte Quarta, Titolo V, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 I risultati delle analisi sui campioni dovranno essere confrontati con le Concentrazioni Soglia g di Contaminazione di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato g 5,, al titolo V p parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i., con riferimento alla specifica destinazione d'uso urbanistica. Le analisi chimico‐fisiche saranno condotte adottando metodologie ufficialmente riconosciute, tali da garantire l'ottenimento di valori 10 volte inferiori rispetto ai valori di concentrazione limite. Nell'impossibilità di raggiungere tali limiti di quantificazione dovranno essere utilizzate le migliori metodologie analitiche ufficialmente riconosciute che presentino un limite di quantificazione il più prossimo ai valori di cui sopra. Il rispetto dei requisiti di qualità ambientale di cui all'art. 184 bis, comma 1, lettera d), del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i. per l'utilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotti, d i è garantito i quando d il contenuto di sostanze inquinanti i i i all'interno ll'i d i dei materiali da scavo sia inferiore alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC), di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato 5, al Titolo V parte IV del decreto legislativo n. 152 del d l 2006 e s.m.i., i con riferimento if i t alla ll specifica ifi destinazione d ti i d' d'uso urbanistica, b i ti o aii valori di fondo naturali. I materiali da scavo sono utilizzabili per reinterri, riempimenti, rimodellazioni, ripascimenti interventi in mare, ripascimenti, mare miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme di ripristini e miglioramenti ambientali, per rilevati, per sottofondi e nel corso di processi di produzione industriale in sostituzione dei materiali di cava: ‐ se la concentrazione di inquinanti rientra nei limiti di cui alla colonna A, A in qualsiasi sito a prescindere dalla sua destinazione; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ‐ se la concentrazione di inquinanti è compresa fra i limiti di cui alle colonne A e B, in siti a d destinazione produttiva d ( (commerciale l e industriale). d l ) Per i materiali provenienti da dragaggi marini, da alvei e quant'altro, e nei casi in cui si effettuino ripascimenti ed interventi in mare, si dovrà tenere conto della normativa previgente in materia, ovvero ll'art. art. 5, comma 11 11‐bis, bis, della legge n. 84 del 1994 e s.m.i. A decorrere dall'entrata in vigore del presente Regolamento, nel caso in cui il materiale da scavo venga utilizzato per nuove attività di riempimenti e reinterri, ad esempio ritombamento di cave, in condizioni di falda affiorante o subaffiorante, al fine di salvaguardare le acque sotterranee ed assicurare i un elevato l grado d di tutela l ambientale bi l sii dovrà d à utilizzare ili d l fondo dal f d sino i alla ll quota di massima escursione della falda più un metro di franco materiale da scavo per il quale sia stato verificato il rispetto dei limiti di cui alla colonna A della Tabella 1, allegato 5, al Titolo V, parte IV, del decreto legislativo n. 152 5 del 2006 006 e s.m.i. Restano fermi, in ogni caso, gli effetti dei procedimenti di bonifica già avviati, ai sensi dell'art. 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i., al momento dell'entrata in vigore del presente Regolamento. Per ritombamenti e reinterri pregressi rispetto all'entrata in vigore del presente Regolamento, in condizioni di i i di falda f ld affiorante ffi t e subaffiorante b ffi t non sii applica li quanto t descritto d itt nell paragrafo f precedente. Il riutilizzo in impianti industriali dei materiali da scavo in cui la concentrazione di inquinanti è compresa p tra i limiti di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato g 5,, al Titolo V p parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i. è possibile solo nel caso in cui il processo industriale di destinazione preveda la produzione di prodotti o manufatti merceologicamente ben distinti dai materiali da scavo, che comporti la sostanziale modifica delle loro caratteristiche chimico‐fisiche i i i li iniziali. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Qualora si rilevi il superamento di uno o più limiti di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato 5, al Titolo V parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i., è fatta salva la possibilità del proponente di dimostrare, anche avvalendosi di analisi e studi p pregressi g ggià valutati dagli g Enti, che tali superamenti sono dovuti a caratteristiche naturali del terreno o da fenomeni naturali e che di conseguenza le concentrazioni misurate sono relative a valori di fondo naturale. In tale ipotesi, l'utilizzo dei materiali da scavo sarà consentito nell'ambito dello stesso sito di produzione o in altro sito diverso rispetto a quello di produzione, solo a condizione che non vi sia un peggioramento della qualità del sito di destinazione e che tale sito sia nel medesimo ambito territoriale di quello di produzione per il quale è stato verificato che il superamento dei limiti è d t a fondo dovuto f d naturale. t l Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 5 Allegato 5 Piano di utilizzo (Articolo 5) Il Piano Pi di Utilizzo Utili i di che indica h i materiali t i li da d scavo derivanti d i ti dalla d ll realizzazione li i di opere o attività manutentive di cui all'art. 1, comma 1 lettera a) del presente Regolamento saranno utilizzate, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione da parte del produttore o di terzi purché esplicitamente indicato. utilizzazione, indicato Il Piano di Utilizzo deve definire: 1. ubicazione dei siti di produzione dei materiali da scavo con l'indicazione dei relativi volumi in banco suddivisi nelle diverse litologie; 2. ubicazione dei siti di utilizzo e individuazione dei processi industriali di impiego dei materiali da scavo con l'indicazione dei relativi volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse tipologie e sulla base della provenienza dai vari siti di produzione. I siti e i processi industriali di impiego possono essere alternativi tra loro; 3. operazioni di normale pratica industriale finalizzate a migliorare le caratteristiche merceologiche, g , tecniche e p prestazionali dei materiali da scavo p per il loro utilizzo,, con riferimento a quanto indicato all'allegato 3; 4. modalità di esecuzione e risultanze della caratterizzazione ambientale dei materiali da scavo eseguita in fase progettuale, indicando in particolare: Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 ‐ i risultati dell'indagine conoscitiva dell'area di intervento (fonti bibliografiche, studi pregressi,i fonti f ti cartografiche, t fi h ecc)) con particolare ti l attenzione tt i alle ll attività tti ità antropiche t i h svolte nel sito o di caratteristiche naturali dei siti che possono comportare la presenza di materiali con sostanze specifiche; ‐ le modalità di campionamento, campionamento preparazione dei campioni ed analisi con indicazione del set dei parametri analitici considerati che tenga conto della composizione naturale dei materiali da scavo, delle attività antropiche pregresse svolte nel sito di produzione e delle tecniche di scavo che si prevede di adottare e che comunque espliciti quanto indicato agli allegati 2 e 4 del presente Regolamento; ‐ indicazione della necessità o meno di ulteriori approfondimenti in corso d'opera e dei relativi criteri generali da eseguirsi secondo quanto indicato nell nell'allegato allegato 8, parte a); 5. ubicazione delle eventuali siti di deposito intermedio in attesa di utilizzo, anche alternative tra loro con l'indicazione dei tempi di deposito; 6. individuazione dei p percorsi p previsti p per il trasporto p materiale da scavo tra le diverse aree impiegate nel processo di gestione (siti di produzione, aree di caratterizzazione, aree di deposito in attesa di utilizzo, siti di utilizzo e processi industriali di impiego) ed indicazione delle modalità di trasporto previste (a mezzo strada, ferrovia, slurrydotto, nastro trasportatore, ecc.). Al fine di esplicitare quanto richiesto il Piano di Utilizzo deve avere, anche in riferimento alla caratterizzazione dei materiali da scavo, i seguenti elementi per tutte i siti interessati dalla produzione alla destinazione, ivi comprese aree temporanee, viabilità, ecc: Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 1. inquadramento territoriale a)) denominazione d i i d i siti, dei iti desunta d t dalla d ll toponomastica t ti del d l luogo; l b) ubicazione dei siti (comune, via, numero civico se presente); c) estremi cartografici da Carta Tecnica Regionale (CTR); d) corografia (preferibilmente scala 1:5.000); 1:5 000); e) planimetrie con impianti, sottoservizi sia presenti che smantellati e da realizzare (preferibilmente scala 1:5.000); 2 inquadramento urbanistico: 2. 2.1 Individuazione della destinazione d'uso urbanistica attuale e futura, con allegata cartografia da strumento urbanistico vigente; 3. Inquadramento geologico ed idrogeologico: 3.1 descrizione del contesto geologico della zona, anche mediante l'utilizzo di informazioni derivanti da pregresse relazioni geologiche e geotecniche; 3.2 ricostruzione stratigrafica g del suolo/sottosuolo, / , mediante l'utilizzo dei risultati di eventuali indagini geognostiche e geofisiche già attuate. I riporti se presenti dovranno essere evidenziati nella ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo; 3.3 descrizione del contesto idrogeologico della zona (presenza o meno di acquiferi e loro tipologia) anche mediante indagini pregresse; 3.4 livelli piezometrici degli acquiferi principali, direzione di flusso, con eventuale ubicazione dei pozzi e piezometri se presenti (cartografia preferibilmente a scala 1:5.000); Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 4. descrizione delle attività svolte sul sito: 4.1 uso pregresso del sito e cronistoria delle attività antropiche svolte sul sito; 4.2 definizione delle aree a maggiore possibilità di inquinamento e dei possibili percorsi di migrazione; 4.3 identificazione delle possibili sostanze presenti; 4.4 risultati di eventuali pregresse indagini ambientali e relative analisi chimiche fi i h fisiche; 5. piano di campionamento e analisi; 5.1 descrizione delle indagini svolte e delle modalità di esecuzione; 5 2 localizzazione 5.2 l li i d i punti dei ti mediante di t planimetrie; l i ti 5.3 elenco delle sostanze da ricercare come dettagliato nell'allegato 4; 5.4 descrizione delle metodiche analitiche e dei relativi limiti di quantificazione. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 6 [Documento di trasporto] Allegato 7 [ i hi [Dichiarazione di avvenuto utilizzo (D.A.U.)] i di ili ( )] Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 8 g Procedure di campionamento in fase esecutiva e per i controlli e le ispezioni (Articolo 14) La caratterizzazione ambientale potrà essere eseguita in corso d'opera solo nel caso in cui sia comprovata l'impossibilità di eseguire un'indagine ambientale propedeutica alla realizzazione dell'opera da cui deriva la produzione dei materiali da scavo; nel Piano di Utilizzo dovranno essere indicati i criteri generali di esecuzione. Qualora si faccia ricorso a metodologie di scavo in grado di determinare una potenziale contaminazione dei materiali da scavo, questi dovranno essere ricaratterizzati durante l'esecuzione dell'opera. Parte A: caratterizzazione dei materiali da scavo in corso d'opera ‐ verifiche da parte dell'esecutore Le attività di campionamento durante l'esecuzione dell'opera possono essere condotte a cura dell'esecutore, in base alle specifiche esigenze operative e logistiche della cantierizzazione, in una delle seguenti modalità: ‐ su cumuli all'interno di opportune aree di caratterizzazione; ‐ direttamente sull'area di scavo e/o sul fronte di avanzamento; ‐ sul fondo o sulle pareti di corpi idrici superficiali; ‐ nell'intera area di intervento. Indipendentemente dalle modalità di campionamento adottate, il trattamento dei campioni ai fine della loro caratterizzazione analitica, il set analitico, le metodologie di analisi, i limiti di riferimenti ai fini di riutilizzo, riutilizzo devono essere conformi a quanto indicato negli Allegati 2 e 4 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Caratterizzazione su cumuli Le piazzole di caratterizzazione dovranno essere impermeabilizzate al fine di evitare che i materiali non ancora caratterizzati entrino in contatto con la matrice suolo. Tali aree dovranno avere superficie e volumetria sufficiente a garantire il tempo di permanenza necessario per l'effettuazione di campionamento ed analisi dei materiali da scavo ivi depositate, come da Piano di Utilizzo. Compatibilmente con le specifiche esigenze operative e logistiche della cantierizzazione, le aree di caratterizzazione saranno ubicate preferibilmente in prossimità delle aree di scavo e saranno opportunamente distinte e identificate con adeguata segnaletica. Se le aree di cantiere presso il sito di produzione non di dispongono di spazio i sufficiente, ffi i l aree di caratterizzazione le i i potranno essere predisposte in un'area esterna che può coincidere con le aree di utilizzo finale. I materiali da scavo saranno disposti in cumuli nelle aree di caratterizzazione in quantità tità comprese tra t 3.000 3 000 e 5.000 5 000 mc in i funzione f i d ll' t dell'eterogeneità ità del d l materiale t i l e dei risultati della caratterizzazione in fase progettuale. Posto uguale a (n) il numero totale dei cumuli realizzabili dall'intera massa da verificare il numero (m) dei cumuli da campionare è dato dalla seguente formula verificare, m = k n1/3 dove k=5 mentre i singoli m cumuli da campionare sono scelti in modo casuale. Il campo di validità della formula è n>m, n>m al di fuori di detto campo Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Qualora Q l previsto, i t il campionamento i t suii cumulili è effettuato ff tt t sull materiale t i l tal t l quale, l in i modo da ottenere un campione rappresentativo secondo la norma UNI 10802. Salvo evidenze organolettiche per le quali si può disporre un campionamento puntuale ogni singolo cumulo dovrà essere caratterizzato in modo da prelevare puntuale, almeno 8 campioni elementari, di cui 4 in profondità e 4 in superficie, al fine di ottenere un campione composito che, per quartatura, darà il campione finale da sottoporre ad analisi chimica. chimica Oltre ai cumuli individuati con il metodo su esposto sarà sottoposto a caratterizzazione il primo cumulo prodotto e, successivamente, ogni qual volta si verifichino variazioni del processo di produzione, della litologia dei materiali e nei casi in cui si riscontrino evidenze di potenziale contaminazione. Altri criteri possono essere adottati in considerazione delle specifiche esigenze operative p e logistiche g della cantierizzazione,, a condizione che il livello di caratterizzazione dei materiali da scavo sia almeno pari a quello che si otterrebbe con l'applicazione del criterio sopra esposto. Le modalità di gestione dei cumuli dovranno garantirne la stabilità, l'assenza di erosione da parte delle acque e la dispersione in atmosfera di polveri, ai fini anche della salvaguardia dell'igiene e della salute umana, nonché della sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Caratterizzazione sull'area di scavo o sul fronte di avanzamento La caratterizzazione sull'area di scavo o sul fronte di avanzamento si eseguirà in occasione dell'inizio dello scavo, ogni qual volta si verifichino variazioni del processo di produzione o della litologia dei materiali da scavo e nei casi in cui si riscontrino evidenze di potenziale contaminazione. Si forniscono nel seguito dei criteri di caratterizzazione sull'area di scavo e sul fronte di avanzamento, tuttavia altri criteri ovvero modifiche ai criteri sotto esposti, possono essere adottati in considerazione delle specifiche esigenze operative e logistiche della cantierizzazione, a condizione che il livello di caratterizzazione dei materiali da scavo sia almeno pari a quello che si otterrebbe con l'applicazione dei criteri sotto indicati. La caratterizzazione i i sull fronte f di avanzamento va eseguita i indicativamente i di i ognii 500 00 m di avanzamento del fronte della galleria ed in ogni caso in occasione dell'inizio dello scavo della galleria, ogni qual volta si verifichino variazioni del processo di produzione o della d ll litologia lit l i dei d i materiali t i li scavati, ti e neii casii in i cuii sii riscontrino i ti evidenze id di potenziale contaminazione. Il campione medio sarà ottenuto da sondaggi in avanzamento ovvero dal materiale appena scavato dal fronte di avanzamento. avanzamento In quest quest'ultimo ultimo caso si preleveranno almeno 8 campioni elementari, distribuiti uniformemente sulla superficie dello scavo, al fine di ottenere un campione composito che, per quartatura, darà il campione finale da sottoporre ad analisi chimica. chimica Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Caratterizzazione C tt i i nell'intera ll'i t area di intervento i t t Qualora in corso d'opera si decida di compiere una caratterizzazione areale, questa dovrà essere eseguita secondo le modalità dettagliate negli Allegati 2 e 4. Parte B: verifiche per i controlli e le ispezioni Le attività di campionamento per i controlli e le ispezioni della corretta attuazione del Piano di Utilizzo sono eseguiti dall'ARPA o APPA territorialmente competente e in contraddittorio direttamente sull sull'area area di destinazione finale del materiale da scavo. scavo Le verifiche possono essere eseguite sia a completamento che durante la posa in opera del materiale. Sono utilizzati gli stessi criteri adottati per il controllo in corso d d'opera. opera. In particolare ai fini della definizione della densità e della ubicazione dei punti di indagine, possono essere adottate metodologie di campionamento sistematiche o casuali, la cui scelta deve tener conto delle eventuali campagne p g ggià eseguite g in fase di realizzazione. Il numero di campioni deve essere valutato in funzione dell'ampiezza areale e verticale da cui si produrranno i materiali da scavo oltre che della storia pregressa del sito di provenienza. Il numero di punti d'indagine non sarà mai inferiore a tre e, in base alle dimensioni dell'area di intervento, dovrà essere aumentato secondo il criterio esemplificativo di riportato nella Tabella seguente: Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Dimensione dell'area Inferiore a quadri Tra 2.500 e quadri Oltre i quadri Punti di prelievo Minimo 3 3 + 1 ogni quadri 7 + 1 ogni quadri eccedenti La profondità di indagine sarà determinata in base alle profondità del sito di riutilizzo. riutilizzo I campioni da sottoporre ad analisi chimiche saranno: ‐ campione 1: da 0 a 1 m dal piano campagna; ‐ campione 2: nella zona intermedia; ‐ campione 3: nella zona di posa in prossimità del piano di imposta del materiale da scavo (già piano campagna). In ggenere i campioni p volti all'individuazione dei requisiti q ambientali dei materiali p posti in opera devono essere prelevati come campioni compositi per ogni scavo esplorativo o sondaggio in relazione alla tipologia ed agli orizzonti individuati. Nel caso di scavo esplorativo, al fine di considerare una rappresentatività media, si prospettano le seguenti casistiche: ‐ campione composito di fondo scavo; ‐ campione composito su singola parete o campioni compositi su più pareti in relazione agli orizzonti individuabili e/o variazioni laterali. Nel caso di sondaggi a carotaggio ci si dovrà attenere alle specifiche di cui agli allegati al Titolo V, alla Parte Quarta, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e s.m.i. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 9 g Materiali di riporto di origine antropica [Articolo 1, comma 1, lettera c)] I riporti di cui all'articolo 1 del presente Regolamento si configurano come orizzonti stratigrafici costituiti da materiali di origine antropica, ossia derivanti da attività quali attività di scavo, di demolizione edilizia, ecc, che si possono presentare variamente frammisti al suolo e al sottosuolo. In particolare, i riporti sono per lo più una miscela eterogenea di terreno naturale e di materiali di origine antropica, anche di derivazione edilizio‐urbanistica pregressa che, utilizzati nel corso dei secoli per successivi riempimenti e livellamenti del terreno, si sono stratificati ifi i e sedimentati di i nell suolo l fino fi a profondità f di à variabili i bili e che, h compattandosi d i con il terreno naturale, si sono assestati determinando un nuovo orizzonte stratigrafico. I materiali da riporto sono stati impiegati per attività quali rimodellamento i d ll t morfologico, f l i recupero ambientale, bi t l formazione f i di rilevati il ti e sottofondi tt f di stradali, realizzazione di massicciate ferroviarie e aeroportuali, riempimenti e colmate, nonché formazione di terrapieni. Ai fini del presente regolamento, regolamento i materiali di origine antropica che si possono riscontrare nei riporti, qualora frammisti al terreno naturale nella quantità massima del 20%, sono indicativamente identificabili con le seguenti tipologie di materiali: materiali litoidi pietrisco tolto d litoidi, d'opera opera, calcestruzzi, calcestruzzi laterizi, laterizi prodotti ceramici, ceramici intonaci. intonaci Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 Allegato 2 Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 7. Legge 9 agosto 2013, n. 98 Conversione, con modificazioni, del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69. Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia Art. 41‐bis. Ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo 1. In relazione a quanto disposto dall’articolo 266, comma 7, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, in deroga a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro dell dell’ambiente ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 agosto 2012, n. 161, i materiali da scavo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), del citato regolamento, prodotti nel corso di attività e interventi autorizzati in base alle norme vigenti, sono sottoposti al regime di cui all all’articolo articolo 184 184‐bis bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, se il produttore dimostra: a) che è certa la destinazione all’utilizzo direttamente presso uno o più siti o cicli produttivi determinati;; p b) che, in caso di destinazione a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti ambientali o altri utilizzi sul suolo, non sono superati i valori delle concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell’allegato 5 alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, con riferimento alle caratteristiche delle matrici ambientali e alla destinazione d’uso urbanistica del sito di destinazione e i materiali non costituiscono fonte di contaminazione diretta o indiretta per le acque sotterranee, fatti salvi i valori di fondo naturale; Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 c) che, in caso di destinazione ad un successivo ciclo di produzione, l’utilizzo non determina rischi per la salute né variazioni qualitative o quantitative delle emissioni rispetto al normale utilizzo delle materie prime; d) che ai fini di cui alle lettere b) e c) non è necessario sottoporre i materiali da scavo ad alcun preventivo trattamento, fatte salve le normali pratiche industriali e di cantiere. 2. Il proponente o il produttore attesta il rispetto delle condizioni di cui al comma 1 tramite dichiarazione d h resa all’Agenzia ll’ regionale l per la l protezione ambientale b l ai sensi e per gli effetti del testo unico di cui al D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, precisando le quantità destinate all’utilizzo, il sito di deposito e i tempi previsti per l’utilizzo, che non possono comunque superare un anno dalla d ll data d t di produzione, d i salvo l il caso in i cui l’opera nella quale il materiale è destinato ad essere utilizzato preveda un termine di esecuzione superiore. Le attività di scavo e di utilizzo devono essere autorizzate in conformità alla vigente disciplina urbanistica e igienico‐sanitaria. igienico sanitaria La modifica dei requisiti e delle condizioni indicati nella dichiarazione di cui al primo periodo è comunicata entro trenta giorni al comune del luogo di produzione. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 3. Il produttore deve, in ogni caso, confermare alle autorità di cui al comma 2, territorialmente competenti p con riferimento al luogo g di p produzione e di utilizzo,, che i materiali da scavo sono stati completamente utilizzati secondo le previsioni comunicate. 4. L’utilizzo dei materiali da scavo come sottoprodotto resta assoggettato al regime proprio dei beni e dei prodotti. A tal fine il trasporto di tali materiali è accompagnato, qualora previsto, dal documento di trasporto o da copia del contratto di trasporto redatto in forma scritta o dalla scheda di trasporto di cui agli articoli 6 e 7‐bis del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, e successive modificazioni. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo Il ruolo del geologo nella gestione delle terre e rocce da scavo – Real Cantina Borbonica ‐ Partinico 12 – 13 Settembre 2014 5. Le disposizioni di cui ai commi da 1 a 4 si applicano anche ai materiali da scavo derivanti da attività ed opere non rientranti nel campo di applicazione del comma 2‐bis dell’articolo 184‐bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, introdotto dal comma 2 dell’articolo 41 del presente decreto. 6. L’articolo 8‐bis del decreto‐legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, è abrogato. 7 L’ 7. L’articolo ti l 1 del d l regolamento l t di cuii all decreto d t del d l Ministro Mi i t dell’ambiente d ll’ bi t e della d ll tutela del territorio e del mare 10 agosto 2012, n. 161, recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo, nel definire al comma 1, lettera b), i materiali da scavo integra, integra a tutti gli effetti, effetti le corrispondenti disposizioni del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo: Il ruolo del geologo Dr. Gualtiero Bellomo
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