Novembre/Dicembre 2013 Anno LXI - N. 9 STRUMENTAZIONE Misura e controllo i numeri del 2013 PROCESSO L’Enterprise Control System di Invensys s 4,50 - In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN 0005-1284 SPECIALE Manutenzione predittiva per l’industria CONTROLLO Le novità Siemens a SPS di Norimberga MOTION CO Vivi da protagonista il più importante evento italiano ded Mostra Convegno 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: dei Cong si trova a Centrale NTROL FOR dicato al mondo del motion control Il Palazzo ressi 2 Km dalla Stazione FS. MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4 Riprogramma il mondo. Fare ingegneria in un mondo complesso porta ogni giorno nuove sfide. Cambia approccio per affrontarle al meglio. Riprogramma il tuo mondo ingegneristico con la piattaforma integrata hardware e software di National Instruments. Supera la complessità dei sistemi di misura e controllo. >> A te l’idea, a noi gli strumenti. Visita italy.ni.com 02.413091 ©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI e ni.com sono marchi commerciali di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 14487 Analogico oggi, digitale in futuro PERFORMANCE MADE SMARTER La nuova interfaccia 4511 removibile consente la comunicazione digitale su tutti i dispositivi della serie 4000 e 9000 dei sistemi attuali e futuri. TEMPERATURA | INTERFACCE I.S | INTERFACCE DI COMUNICAZIONE | MULTIFUNZIONE Ora è possibile aggiungere la comunicazione Modbus alle unità PR electronics installate semplicemente collegando un’interfaccia di comunicazione 4511 a ciascuna unità. Il segnale analogico originario in uscita viene mantenuto per garantire la ridondanza, mentre la nuova interfaccia 4511 fornisce la programmazione onsite e in remoto, la simulazione degli ingressi e le funzioni di monitoraggio. L’accesso all’interfaccia 4511 è consentito tramite Modbus, via Ethernet mediante il nuovo gateway PR electronics o in remoto attraverso l’app PPS (Portable Plant Supervisor) disponibile per varie piattaforme, tra cui iOS, Windows e Android. Con l’integrazione della nuova interfaccia 4511 e dell’app PPS nei dispositivi in uso, si ottiene un’alternativa più intelligente, semplice e conveniente ai sistemi AMS (Asset Management System), che supporta anche l’aggiunta futura di nuovi protocolli di comunicazione nella base installata. Scopri la potenza del digitale sul sito web prelectronics.com | ISOLAMENTO | DISPLAY GE Measurement & Control Sicurezza prima di tutto PanaFlow HT Misuratore di portata ultrasonico SIL Nelle aree pericolose la sicurezza viene prima di tutto La sicurezza di chi lavora negli ambienti pericolosi delle raffinerie è sicuramente la prima preoccupazione. Allo stesso tempo è necessario evitare costose femate di impianto mentre si cerca di ottenere il massimo dal processo. Panaflow HT è il primo misuratore di portata ultrasonico accreditato SIL. Questo significa funzionamento ultrasicuro ad elevate temperature con accuratezza da ultrasuono, velocità e nessuna manutenzione. La sicurezza prima di tutto. Tel: +39 039 6561407 Email: [email protected] ZZZJHPFVFRPSDQDÀRZ SIL Cer tified NOVEMBRE/DICEMBRE 2013 sommario Pagina 24 primo piano 11 12 EDITORIALE L’importanza di un buon inizio di Michele Maini, Massimiliano Veronesi BREAKING NEWS L’attualità in breve a cura di J. Di Blasio MERCATI Un 2013 sostanzialmente stabile per automazione e strumentazione 20 24 28 32 36 38 di processo di U. Ce CONTROLLO Obiettivo evoluzione per l’automazione di processo di M. Gargantini Foxboro Evo è il nuovo Enterprise Control System di Invensys, con la sicurezza integrata nel controllo. MECCATRONICA IDENTIFICAZIONE POWER PROCESSO Come produrre al meglio. La ricetta di Siemens di F. Canna Più potenza di calcolo per trasporti e industria di J. Di Blasio Gli strumenti dell’engineering efficiente di J. Di Blasio Un caso italiano di innovazione programmata di J. Di Blasio Interruttori aperti e quadri di distribuzione. L’innovazione made in Italy di ABB di F. Canna Un’unica Fondazione per Foundation Fieldbus e Hart Communication di F. Canna 40 44 approfondimenti Pagina 28 La progettazione 3D per tutti di J. Di Blasio Teleassistenza di macchine e impianti. La proposta di Asem di F. Canna Previsioni produttive e manutenzione dei motori di T. Osterholm, C. T. Pinto Un’interfaccia per ogni esigenza. La proposta di HMI e PC Industriali di Phoenix Contact di F. Canna CONTROLLO Transitori virtuali per benefici reali di M. Veronesi DIZIONARIO Telecontrollo di A. Martin PROGETTAZIONE TELECONTROLLO MANUTENZIONE HMI 46 48 50 52 56 58 applicazioni Alla fiera SPS IPC Drives 2013 di Norimberga, le novità Siemens: il software TIA Portal v13, le CPU della serie Simatic S7 1500, gli HMI basic panel Simatic e i motori Simotics FD. AUTOMOTIVE Un trasloelevatore a elevate prestazioni in Brasile di G. Testa SENSORI Sensori Hall sotto esame di J. McKenna 60 62 speciale MANUTENZIONE PREDITTIVA Manutenzione predittiva, gli strumenti di controllo di A. Martin Rassegna di prodotti e applicazioni a cura di F. Gornati La manutenzione predittiva nell’industria dei semiconduttori di G. Fazio Pagina 64 64 68 76 tecnica UTILITY Smart Utility Meters e l’evoluzione tecnologica dei contatori d’utenza di F. Cascetta, S. Campana 84 novità IN VETRINA Schneider Electric - Un HMI controller semplice e compatto di J. Di Blasio La manutenzione predittiva comporta che l’intervento sui macchinari sia eseguito solo in seguito al riscontro di parametri specifici, quando un guasto è probabile. Flir - Termocamere per ogni occasione di J. Di Blasio SolidWorks - Progettazione 3D semplice e innovativa di F. Canna Siemens - Uno strumento intelligente per lo sviluppo del prodotto di B. Vernero Freescale Semiconductor - MCU miniaturizzato con Arm core di B. Vernero PRODOTTI E SOLUZIONI News a cura della redazione APPUNTAMENTI Eventi da segnare in agenda 94 96 98 100 102 104 113 Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 7 8 sommario rubriche NOTIZIARIO ANIPLA NOTIZIARIO AIS/ISA AZIENDE E INSERZIONISTI 80 114 116 www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI) tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976.570 contatti Direzione tel. 02 49976.515 fax 02 49976.570 Comitato Scientifico Luca Ferrarini (Presidente) Leone D’Alessandro, Italo Di Francia, Mario Gargantini, Fausto Gorla Michele Maini, Carlo Marchisio, Regina Meloni, Alberto Rohr, Alberto Servida, Massimiliano Veronesi, Antonio Visioli [email protected] www.automazionestrumentazione.it www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it www.mostreconvegno.it Redazione Grafica e produzione Cristina Turra Progetto grafico - Impaginazione [email protected] - tel: 02 49976.515 Franco Tedeschi Coordinamento grafici [email protected] - tel: 02 49976.569 Alberto Decari Coordinamento DTP [email protected] - tel: 02 49976.561 Prontostampa Srl uninominale Zingonia (BG) - Stampa Nadia Zappa Ufficio Traffico - [email protected] - tel: 02 49976.534 Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager [email protected] - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 Vinicio Giampaoli tel: 02 55181842 Siamo su www.linkedin.com/groups/Automazione-Strumentazione-4301593 in copertina International Sales U.K. - SCANDINAVIA - NETHERLAND - BELGIUM: Huson European Media Tel +44 1932 564999 - Fax +44 1932 564998 Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND: IFF Media Tel +41 52 6330884 - Fax +41 52 6330899 Website: www.iff-media.com USA: Huson International Media Tel +1 408 8796666 - Fax +1 408 8796669 Website: www.husonmedia.com GERMANY - AUSTRIA: MAP Mediaagentur • Adela Ploner Tel +49 8192 9337822 - Fax +49 8192 9337829 Website: www.ploner.de TAIWAN: Worldwide Service co. Ltd Tel +886 4 23251784 - Fax +886 4 23252967 Website: www.acw.com.tw Abbonamenti KELLER ITALY Srl Via M. Gonzaga, 7 20123 Milano Tel. 800 781717 Fax 800 781718 [email protected] www.keller-druck.com Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Antonio Greco Direttore Responsabile Franco Canna Responsabile del Coordinamento [email protected] - tel: 02 49976.502 Jacopo Di Blasio [email protected] - tel: 02 49976.505 Cristina Turra Segreteria [email protected] - tel: 02 49976.515 Collaboratori: Andrea Cattania, Angelo Corrieri, Giuseppe De Palma, Francesco Ferrari, Daniela Garbillo, Mario Gargantini, Franco Gornati, Gian Carlo Lanzetti, Armando Martin, Francesco Marri, Gabriella Oldani, Michele Orioli, Piero Pardini, Antonella Pellegrini, Bruno Vernero, Stefano Viviani ORGANO UFFICIALE DI [email protected] - www.anipla.it Giampietro Omati Presidente Antonio Greco Amministratore Delegato N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti: 48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard Tel. 02 252007200 - Fax 02 49976.572 E-mail: [email protected] Abbonamento annuale E 49,50 Abbonamento per l’estero E 99,00 Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00 Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96 Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Registrazione del tribunale di Milano n° 5180 del 29/01/1960. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Automazione e Strumentazione ha frequenza mensile. Tiratura: 11.800 - Diffusione: 11.525. more choice. less risk. An integrated approach to reaching first production and optimizing the automation lifecycle. 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EDITORIALE primo piano L’importanza di un buon inizio ‘ Nella realizzazione di un sistema di automazione, alle fasi di concezione, progettazione e implementazione seguono quelle non meno importanti di collaudo e messa in servizio, che di fatto costituiscono, rispetto al cliente finale, il vero e proprio “inizio vita” dell’impianto. Nonostante esse rappresentino la vera validazione del sistema e il primo momento di confronto con la sua reale applicazione, ad esse viene riservata una attenzione non sempre proporzionata al rigore con il quale vengono invece affrontate ed alle ricadute in termini di costi e tempi, tanto che, per evitare sorprese, gli standard applicabili e le prove da superare fungono spesso da guida per le fasi iniziali di concepimento e design. Molti aspetti risultano infatti da considerare quali ad esempio i criteri e le procedure di collaudo, l’impiego di strumenti hardware e software (simulatori) dedicati e specifici alle varie tecnologie implementate (tradizionale o bus di campo), gli accorgimenti ( ad esempio le prove indiciali) per il tuning dei parametri e la messa in servizio dei loop critici, la formazione degli operatori, ed anche la mai del tutto liscia verifica delle funzionalità ove più sistemi/ sottosistemi sono coinvolti nell’anello. In questa fase inoltre intervengono spesso problemi di convivenza/integrazione con sistemi preesistenti che, per vari motivi, non possono esser rinnovati, e ciò spesso implica sia una accurata revisione/ridefinizione delle interfacce HW/SW sia una attività di “reverse engineering” per identificare le interazioni funzionali fra tali sistemi ed il nuovo progetto. Speciale attenzione deve essere dedicata alle delicate ed attuali esigenze relative alla verifica dei requisiti di safety (SIL) e di cyber-security; e non meno importanti sono infine le modalità di assistenza remota alla messa in servizio (telecommissioning, determinante nella attivazione di impianti che hanno dinamica di giorni/settimane) e al successivo esercizio (manutenzione remota). Notevole in ambito di collaudi e commissioning il ruolo giocato dai System Integrators che grazie alla loro familiarità con i sistemi più diversi, rendono possibile quell’integrazione di funzionalità eterogenee e distribuite che i clienti finali ed i contractors richiedono sempre maggiormente nei vari ambiti, dal controllo alla sicurezza, dal monitoraggio degli asset all’ottimizzazione delle prestazioni. In un recente workshop Anipla tenutosi in occasione della manifestazione fieristica SAVE, tutti questi temi sono stati affrontati e dibattuti da affermati professionisti del settore, confermando la attualità con la quale si riconosce l’importanza delle fasi di collaudo e commissioning e risultando in un interessante momento di confronto e arricchimento professionale reciproco, com’era negli intendimenti degli organizzatori e come è giusto che sia per queste iniziative di una delle più attive associazioni di categoria del settore. Michele Maini Consulente industriale Consigliere Anipla Sezione di Milano Massimiliano Veronesi Product Manager, Process Control and Management Systems, Yokogawa Italia Srl Consigliere Anipla Sezione di Milano Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 11 12 BREAKING NEWS primo piano PROCESSO A CURA DI JACOPO DI BLASIO CONNESSIONI Endress+Hauser acquisisce Analytik Jena Weidmüller crea la divisione Electronic Interface Technology Endress+Hauser è intenzionata ad aumentare la propria partecipazione in Analytik Jena, azienda attiva nella strumentazione analitica classica, così come nel settore delle biotecnologie e della diagnostica molecolare. Da inizio autunno, Endress+Hauser detiene il 47,33% delle azioni della tedesca Analytik Jena, il 22,99% in forma diretta e il 24,34% indirettamente. Di conseguenza, il Gruppo Endress+Hauser sta preparando un’offerta obbligatoria per gli azionisti della società. A seguito della recente approvazione da parte dell’ufficio federale tedesco preposto al controllo dei cartelli e della concorrenza, Endress+Hauser può acquisire le azioni originariamente detenute dal Gruppo Verder, che ha sede nei Paesi Bassi, con azioni non sottoscritte dal recente aumento del capitale sociale. Il prezzo offerto, di 13,75 euro per azione, si trova al di sopra dei prezzi pagati dal gruppo Endress+Hauser per la partecipazione in Analytik Jena nel periodo precedente all’offerta. Ma Luc Schultheiss, CFO del Gruppo Endress+Hauser, ha dichiarato di ritenere che si tratti di un’offerta equa e corretta, alla luce della posizione attuale della società e delle prospettive future. Sia il governo della Turingia, uno dei lander della federazione tedesca, che Klaus Berka, fondatore e Ceo di Analytik Jena, hanno accolto con favore la maggiore partecipazione di Endress+Hauser. Lo Stato Libero di Turingia attualmente La sede di Analytik Jena in Turingia possiede 17,79% di Analytik Jena tramite un fondo gestito da una società di investimento, mentre Klaus Berka detiene il 9,93% della società. In un secondo momento entrambi gli azionisti negozieranno sulla vendita delle loro rispettive quote e la discussione si concentrerà sul futuro della società e sulla sua integrazione nel Gruppo. Endress+Hauser si è espressamente impegnata a mantenere la posizione di Jena. Klaus Endress ha sottolineato la volontà di fare in modo che Analytik Jena rimanga una società indipendente. Possedendo già una posizione consolidata nella strumentazione di processo, con questa acquisizione il Guppo Endress+Hauser mira a sviluppare una sua presenza anche nell’ambito dell’analisi di laboratorio. Endress + Hauser rafforzerà ed estenderà le vendite di Analytik Jena a livello mondiale per il settore del laboratorio. Inoltre, Klaus Endress ha dichiarato di vedere delle potenziali applicazioni promettenti per la tecnologia della strumentazione di laboratorio nella strumentazione di processo e viceversa. Weidmüller ha fondato una nuova divisione chiamata “Electronic Interface Technology”, che si occupa dello sviluppo, del marketing e dei servizi per prodotti e soluzioni per l’automazione. La divisione è guidata da Timo Berger, che in passato ha ricoperto varie posizioni di responsabilità in Weidmüller, dal 2006. Berger ha dichiarato che, con le sue soluzioni e i suoi prodotti innovativi, Weidmüller si posiziona come partner nel campo nell’automazione. Per questo, i sistemi di I/O remoti e le interfacce con i dispositivi di controllo rivestono una particolare importanza. Infatti, Timo Berger è alla guida le soluzioni Weidmüller sono create sulla base del della nuova divisione di sistema di I/O remoto “u-remote”, dei sistemi di Weidmüller I/O remoto SAI Active con grado di protezione IP 67 e dei sistemi di interfaccia per PLC. Queste soluzioni possono essere integrate nella topologia della macchina o dell’impianto d’automazione, per accrescere le prestazioni in quell’area. Il nuovo sistema modulare di I/O remoto “u-remote” è caratterizzato da un collegamento ad innesto senza utensili ed elevata densità dei componenti ed è progettato per garantire alti livelli di efficienza e produttività. Il web server integrato semplifica la messa in funzione e riduce i tempi di manutenzione. Tra le caratteristiche significative di questi prodotti, Weidmüller sottolinea la progettazione lineare, la semplice installazione, la veloce messa in funzione e la prevenzione dei tempi morti. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione MERCATI Gefran sul mercato turco Gefran ha aperto una nuova filiale in Turchia, ad Istanbul, con l’obiettivo di ampliare la copertura commerciale a livello globale e garantire un supporto tecnico, qualificato, veloce ed efficiente, ai clienti locali. Gefran, azienda italiana che progetta e produce sensori, componenti per l’automazione e drive per il controllo dei processi produttivi, ha cominciato a puntare al mercato turco circa quattordici anni fa, quando ha iniziato a collaborare con distributori della zona e ha potuto approfondire la conoscenza del mercato locale, intrecciando relazioni commerciali soprattutto con i costruttori di macchine per la lavorazione delle materie plastiche e impianti di sollevamento civile (lift). Per Gefran, la Turchia rappresenta una meta commerciale strategica, anche in considerazione del fatto che è tra le prime venti potenze emergenti mondiali, accanto a Cina, Brasile e India in cui Gefran è presente da anni con importanti programmi di sviluppo. In particolare, Gefran intende sviluppare le opportunità offerte dal mercato turco mantenendo la collaborazione con i propri partner locali storici, in modo da garantire continuità con il passato e allo stesso tempo migliorare in termini di qualità e servizio le collaborazioni per il futuro. Ingegneria del software con Automation Studio 4 L'automazione ULGHÀQLWD ` Protezione degli investimenti grazie a un sistema aperto e compatibile ` Riduzione dei tempi di sviluppo attraverso una progettazione software parallela e modulare ` Riduzione dei costi di sviluppo grazie alla totale riutilizzabilità del software su hardware differenti ` Un'unica soluzione software completamente integrata lungo tutto il ciclo di vita del sistema ` Prototipazione virtuale per una simulazione completa della macchina www.br-automation.com/automationstudio Perfection in Automation www.br-automation.com 14 BREAKING NEWS primo piano SOFTWARE SOFTWARE Autodesk punta ad acquisire Delcam Autodesk, che opera nello sviluppo di software per la progettazione e nei servizi, ha annunciato l’intenzione di acquistare Delcam, fornitore di software per il mercato manifatturiero. Dal punto di vista finanziario, Autodesk prevede di acquistare Delcam per 20,75 sterline per azione o circa 172,5 milioni di sterline. La transazione, che sarà strutturata come un’offerta in denaro contante per tutte le azioni in circolazione di Delcam, dovrebbe concludersi nel primo trimestre dell’anno fiscale 2015 di Autodesk. Carl Bass, president e Ceo Autodesk, ha dichiarato che insieme, le due aziende, contribuiranno allo sviluppo e all’implementazione di tecnologie per la produzione digitale. Clive Martell, CEO di Delcam, si è detto entusiasta delle opportunità derivanti dalla combinazione tra Delcam e Autodesk. Martell sostiene che questo permetterà di creare una piattaforma all’avanguardia con cui servire al meglio gli utenti dei prodotti di entrambe le aziende. Martell ha anche dichiarato che l’offerta riconosce il potenziale di Delcam e offre un’interessante opportunità affinché gli azionisti traggano valore dalle loro attuali partecipazioni, creando anche nuove opportunità per il personale dell’azienda e per i partner che operano all’interno della piattaforma Autodesk. Con sede a Birmingham, Inghilterra, Delcam è un fornitore di soluzioni Cad/Cam Autodesk è interessata e di misurazione industriale avanzate per a Delcam che è anche un fornitore di soluzioni il settore manifatturiero. La gamma di software Delcam per la progettazione, la Cad/Cam produzione e il controllo offre soluzioni Cad/Cam automatizzate per diversi settori, che vanno da quello aereospaziale a quello dei giocattoli e delle attrezzature sportive. La società ha oltre 30 uffici in tutto il mondo, circa 600 dipendenti, un fatturato di 47,1 milioni di sterline registrato nell’anno fiscale 2012, e le sue azioni sono quotate nella borsa inglese. IDENTIFICAZIONE Cash back per le etichettatrici industriali Elcart Distribution anche quest’anno supporterà Dymo nella promozione valida fino a fine 2013. L’offerta comprende diversi prodotti di Dymo per l’etichettatura industriale e, in particolare, è disponibile su una selezione di prodotti della serie Rhino, per i quali Dymo riconosce un rimborso fino al 50% del prezzo pagato. La promozione relativa alle macchine industriali Rhino è valida fino al 31 Dicembre 2013 per acquisti effettuati in Italia dei modelli Rhino 4200, Rhino 5200, Rhino 5200 Kit e Rhino 6000 Kit. Maggiori informazioni sui termini e le condizioni dell’offerta sono disponibili sul sito web di Dymo (www.dymo.com). Rhino 5200 è uno dei prodotti Dymo in offerta Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Spac Automazione con i prodotti Chint Chint Group Corporation, produttore cinese di apparecchiature elettriche, e SDProget Industrial Software, produttore italiano di applicativi per la progettazione elettrica, hanno collaborato per inserire i dati dei prodotti di Chint nel software di SDProget. Grazie alla collaborazione tra le due aziende, il database del software per la progettazione elettrica Spac Automazione è stato aggiornato, inserendo al suo interno i dati di tutti i materiali di Chint. Chint è attiva in Cina nella produzione di apparecchiature elettriche per le applicazioni di bassa, media, alta ed altissima tensione, nonché per l’automazione industriale. Le linee principali di prodotto di Chint in italia comprendono: sistemi modulari, interruttori scatolati, interruttori aperti, automazione industriale, carpenteria e sistemi di protezione per fotovoltaico. La linea di prodotti Chint, che è composta da 100 serie di prodotti per oltre 10.000 specifiche applicazioni, è sia per grandi applicazioni che per l’uso generico. Chint ha superato la certificazione di gestione della qualità Iso 9001, la certificazione del sistema di gestione ambientale Iso 14001 e la certificazione di gestione del sistema della sicurezza e della salute dei lavoratori OHSAS 18001. Inoltre i prodotti Chint hanno ottenuto certificazioni da oltre 150 organi internazionali come: UL, Cebec, Kema, Semko, PCT, VDE, FL, Esc, RCC, CCC ecc. SAFETY Siemens rinnova il sito Safety Integrated Siemens Safety Integrated ha completamente rinnovato la veste grafica del suo sito web (www.siemens.it/safety), dove è illustrata l’intera offerta dell’azienda. I prodotti sono suddivisi secondo il tipo di utilizzo, considerando il punto di vista dell’utente. Inoltre, il nuovo sito web contiene più pagine e informazioni in lingua italiana ed è corredato di immagini, video e testi esplicativi, utili anche a visitatori non specializzati. Come organizzazione dei contenuti, il sito è suddiviso in tre parti: rilevamento, analisi e reazione. I sottosistemi di rilevamento, che hanno il compito di acquisire dal campo i segnali necessari, comprendono prodotti come i finecorsa e i dispositivi comando e segnalazione. I sottosistemi di analisi, che hanno il compito di verificare i segnali acquisiti oppure di valutarli con operazioni logiche progettabili, includono dispositivi come: i controllori failsafe Simatic, periferia decentrata failsafe Simatic, Safety Relays Sirius, 3RK3 Modular Safety System, dispositivi di sicurezza 3TK28 e 3SK1, motor management, Sinumerik Safety Integrated , comunicazione failsafe. Infine, i sottosistemi di reazione, che attuano sul macchinario le azioni previste dal progettista oppure richieste dal sottosistema di “Analisi”, comprendono: gli azionamenti Sinamics G, azionamenti Sinamics S, Sinumerik Safety Integrated, Motor Starter Sirius. BREAKING NEWS primo piano MERCATI ABB: cambio al vertice e acquisizione nel ferroviario Il nostro Paese è stato al centro di alcune delle più recenti operazioni di ABB, che ha effettuato un avvicendamento al vertice della sua struttura in Italia e ha completato l’acquisizione di un ramo d’azienda italiana nel settore ferroviario. Alla guida di ABB Italia e della regione mediterranea è stato chiamato Matteo Marini, che ora è Country Manager di ABB Italia e Amministratore Delegato di ABB SpA. Marini assume anche il ruolo di responsabile della Mediterranean Region, che ha la sua sede in Italia e di cui fanno parte, oltre al nostro, 17 Paesi tra cui Francia, Spagna, Grecia, Turchia, Portogallo, Paesi Balcanici, Malta, Israele e Maghreb. La carriera di Matteo Marini in ABB ha avuto inizio nel 1991 e dal marzo 2012 ricopre anche la carica di Presidente di Anie Energia. ABB si rafforza nel ferroviario con acquisizione di RGM Polycontrol Sul versante delle operazioni finanziarie, ABB ha completato la fusione per incorporazione di RGM Polycontrol, ramo d’azienda dell’italiana RGM S.p.A. con sede a Genova specializzato nei sistemi di alimentazione ausiliaria per veicoli ferroviari. L’acquisizione, partita a settembre 2012, è volta a rafforzare la posizione di ABB come fornitore per i costruttori di treni e gli operatori ferroviari. RGM Polycontrol è attiva in Italia nella progettazione e nella produzione di convertitori per servizi ausiliari di bordo per veicoli metropolitani, tram, carrozze trasporto passeggeri e locomotive. In poco più di un anno, durante il quale l’azienda ha temporaneamente conservato il vecchio marchio, il processo di integrazione è stato completato e oggi la nuova realtà è parte del Product Group Transportation di ABB: la sua gamma di convertitori ausiliari costituirà una nuova linea di prodotti nell’ambito dell’unità di business Power Conversion della Divisione Discrete Automation & Motion. L’acquisizione rafforza ulteriormente la base industriale di ABB in Italia e nel polo di Genova in particolare. La struttura di ABB Italia per il business ferroviario si avvia quindi ad assumere una valenza mondiale grazie alle capacità di ricerca e sviluppo dell’unità genovese, focalizzate sulla realizzazione di prodotti modulari ad alto contenuto tecnologico ad elevata efficienza e affidabilità. L’integrazione in ABB ha rafforzato le potenzialità di crescita dell’unità sui mercati esteri: ABB ha comunicato che, dall’acquisizione, la quota di esportazione è apparsa in netta crescita, grazie a ordini importanti come quello di recente acquisito per un nuovo treno ad alta velocità. Nella strategia di ABB, l’apertura di nuovi e più vasti mercati consentirà anche di ottimizzare ulteriormente i prodotti. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 15 16 BREAKING NEWS primo piano EVENTI Control Techniques celebra il 40° anniversario Control Techniques, che produce soluzioni e tecnologie per il motion control, ha celebrato il suo 40° anniversario. La società, che è parte del gruppo Emerson Industrial Automation e ha sede nel Regno Unito, è stata fondata il 4 ottobre 1973 con la denominazione sociale KTK. KTK è diventata poi Control Techniques il 9 dicembre 1985 e, il 30 novembre 1994, è stata acquisita da Emerson. In occasione di questo anniversario, Enrique Miñarro Viseras, Presidente di Control Techniques, dopo aver ringraziato tutti i dipendenti dell’azienda, ha ricordato che lo scorso anno Control Techniques ha lanciato Unidrive M, la famiglia di convertitori dedicata in modo specifico al mercato dell’automazione della produzione e che, in un prossimo futuro, immetterà sul mercato nuove gamme di prodotti mirate a ciascuno degli altri principali mercati di riferimento. Miñarro Viseras ha anche espresso la ferma convinzione che l’attenzione costante, che Control Techniques riserva all’innovazione tecnoloIl Presidente di Control gica, continuerà ad assicurarle successi anche in futuro. Techniques, Enrique Control Techniques è attiva a livello globale Miñarro Viseras nella produzione e vendita di azionamenti a velocità variabile per il controllo dei motori elettrici. La strategia dell’azienda è di incentrare i propri sforzi nella progettazione di azionamenti e soluzioni che possono incrementare la produttività delle macchine e dei processi degli utenti di prodotti e tecnologie di Control Techniques. La società dispone di centri di produzione, engineering e progettazione nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Francia, in Cina e in India, nonché sedi commerciali in oltre 100 paesi. Attualmente, la società conta un organico di circa 1.971 persone. ROBOTICA Baroncelli eletto Presidente dell’IFR Arturo Baroncelli, dirigente di Comau Robotics, è stato nominato nuovo Presidente dell’International Federation of Robotics (IFR) durante il Consiglio di Amministrazione dell’ente, tenutosi a Seoul. Nel corso dell’Assemblea Generale, Baroncelli ha ringraziato il suo predecessore, Shinsuke Sakakibara, di Fanuc, per l’ottimo lavoro svolto durante i due anni di mandato. Arturo Baroncelli è il nuovo presidente Sakakibara si dimetterà dal CdA e della International Federation of Robotics dall’Assemblea Generale dell’IFR ma continuerà a rappresentare Fanuc all’interno del Robot Suppliers Group. Joe Gemma, dell’azienda americana Staübli, è stato invece eletto Vice-Presidente dell’IFR Baroncelli ha espresso la volontà di continuare il lavoro di Sakakibara e di voler migliorare l’immagine positiva della robotica e diffondere una maggiore consapevolezza di questa tecnologia. Baroncelli ha spiegato che i robot creano lavoro, aumentano la competitività e la produttività delle aziende manifatturiere di tutto il mondo, contribuendo alla creazione di aziende di successo, che a loro volta danno vita a nuovi posti di lavoro. I robot, ha aggiunto Baroncelli, sono sempre più semplici da utilizzare e per questo sono in grado di migliorare i processi di produzione anche delle piccole e medie aziende. Arturo Baroncelli ha iniziato ad operare nel campo della robotica nel 1985 e dal 1988 lavora in Comau, azienda in cui oggi ricopre la carica di Segments Management Director di Comau Robotics. Dal 2008 è membro del CdA dell’IFR e dal 1998 del CdA della Siri (Associazione Italiana di Robotica e Automazione); nel 2005 è stato insignito a Tokyo del prestigioso Joseph Engelberger Award. Baroncelli è autore di 27 testi letti in diverse conferenze e pubblicati in numerose riviste ed è titolare di due brevetti nel campo dell’automazione interpresse e della saldatura laser robotizzata. MECCATRONICA Nasce l’associazione europea dei produttori di motori, inverter e UPS Si è tenuta a Roma l’Assemblea costitutiva del CEMEP, l’Associazione Europea dei Costruttori di Macchine Elettriche e dell’Elettronica di Potenza. Nel corso dell’incontro, sono stati nominati i vertici, che vedono alla Presidenza Juergen Sander di Vem e in qualità di Segretario Generale Andrea Solzi, già Segretario di Anie Energia. All’incontro di Roma erano presenti e hanno contribuito tre capigruppo: Maurizio Russo, Presidente del Gruppo Motori (nonché Vice Presidente Anie Energia), Paolo Colombo, che presiederà il Gruppo Inverter (Presidente del Gruppo Azionamenti Elettrici di Anie Automazione), e Alberto Sciamè, Presidente del Gruppo UPS (Presidente dell’omonimo gruppo interno ad Anie Automazione). L’evento è stato anche l’occasione per le aziende di Anie Energia e Anie Automazione per fare il punto su alcune tematiche alla Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione base del rilancio della competitività dell’industria nazionale: innovazione tecnologica, efficienza energetica e sorveglianza del mercato. Il regolamento 640/2009 della Commissione Europea che stabilisce i requisiti di progettazione ecocompatibile per l’immissione sul mercato e per la messa in servizio dei motori elettrici, prescrive che dal 1° gennaio 2015 i motori con una potenza nominale compresa tra 7,5 e 375 kW devono soddisfare il livello di efficienza IE3 o, in alternativa, soddisfare il livello di efficienza IE2 ed essere dotati di un variatore di velocità. Per i vertici del CEMEP l’industria italiana è da sempre all’avanguardia nella produzione di macchine elettriche, si è già adeguata in anticipo alle regole comunitarie e sta collaborando con le Istituzioni affinché l’immissione nel mercato dei motori elettrici ad alta efficienza sia sufficientemente monitorata in modo da garantire gli standard individuati dal regolamento europeo. BREAKING NEWS primo piano PROCESSO Nuova sede Emerson a Padova Emerson Process Management ha inaugurato la sua nuova sede di Padova. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza dei clienti e del management della multinazionale. Emerson ha precisato che i venditori e gli specialisti di stanza a Padova saranno in grado di affrontare le nuove esigenze del mercato con un approccio consulenziale strategico e saranno in grado di suggerire ai clienti le soluzioni con migliori prestazioni. Grazie ad una formazione continua e ad elevate competenze in differenti settori industriali, il personale di Emerson si propone nel ruolo di consulente che diventa partner. In generale, l’Italia è un mercato importante per Emerson e il Veneto lo è in modo particolare, con il suo ruolo trainante in molti settori tecnologici. Le aziende attive nei settori oil & gas, chimico, petrolchimico, power, cartario e metallurgico, che operano sul territorio o che sono in grado di esportare alta tecnologia in tutto il mondo, potranno beneficiare del supporto locale di Emerson per la realizzazione di soluzioni all’avanguardia. Emerson potrà aiutare le aziende a progettare, realizzare ed installare soluzioni ad elevato valore aggiunto, in grado di garantire produttività, efficienza, tutela dell’ambiente ed un più rapido ritorno economico degli investimenti. THE ORIGINAL PUSH-PULL CONNECTORS Ambienti ostili Le serie F, M e H (ermafrodite) a bloccaggio Push-Pull o a vite con corpo in lega d’alluminio di colore antracite. Alta resistenza alle vibrazioni (gunfire) e agli idrocarburi. Disponibili in più di 20 modelli, da 2 a 114 contatti. Coassiali Nim-Camac La serie 00 coassiale (50 Ω) conviene per le applicazioni di misura, sistemi di controllo e di ricerca nucleare (Normativa Nim-Camac CD/N 549). Sono disponibili più di 40 modelli. REDEL P La serie REDEL P é disponibile in tre taglie : 1P, 2P e 3P. Corpo del connettore in plastica (PSU o PEI) vasta scelta di colori. Disponibili da 2 a 32 contatti bassa tensione, coassiali, misti e per fluidi. MERCATI Accordo tra Datalogic e IDEC Corporation Datalogic, attiva nell’acquisizione automatica dei dati e nell’automazione industriale, ha concluso un accordo con la giapponese IDEC Corporation incentrato sul mercato nipponico. Già partner di Datalogic nell’ambito dell’industrial automation attraverso una joint venture paritetica in IDEC Datalogic, IDEC Corporation è sul mercato giapponese dell’Industrial automation con un fatturato annuo equivalente a circa 217 milioni di euro (al 31 marzo 2013). L’accordo permetterà a Datalogic di rafforzarsi sul mercato giapponese: IDEC diventerà il distributore esclusivo di Datalogic per il Giappone in cui opererà sia in virtù di un contratto di distribuzione che di licenza potendo utilizzare, limitatamente al mercato domestico, il portafoglio IP e compiere tutte le modifiche necessarie per rendere i prodotti adatti alle esigenze giapponesi. Il radicamento territoriale e la penetrazione di mercato di IDEC permetteranno a Datalogic di guadagnare posizioni in un mercato tradizionalmente chiuso agli operatori stranieri. L’accordo prevede inoltre il rafforzamento della partnership con IDEC Corporation attraverso l’ingresso di Datalogic nel capitale della Società giapponese; al termine dell’operazione, Datalogic deterrà circa l’1,2% di IDEC Corporation giapponese (pari a 477.640 azioni). Questa partecipazione verrà ottenuta in cambio del conferimento, da parte di Datalogic, delle partecipazioni attualmente detenute in Giappone (50% di IDL e di Datalogic ADC KK). Lo scambio di azioni è stato effettuato sulla base di una valutazione di IDL/ADC pari a circa 3,1 milioni di euro e di una valutazione delle azioni IDEC sulla base del prezzo medio di mercato dei mesi di marzo, aprile e maggio 2013. Serie B, S, K e E Connettori Push-Pull standard. Multipolari da 2 a 64 contatti, termocoppie, alta tensione, fibra ottica, per fluidi, e misti. Disponibili in 8 taglie e più di 60 modelli. Serie K e E stagne IP68/66 secondo la normativa CEI 60529. Coelver Serie VAA, SAA e TAA. Connettori coassiali 50 Ω e 75 Ω secondo la normativa CECC 22220 e DIN. Disponibili in più di 56 diversi modelli. LEMO Italia srl Tel (39 02) 66 71 10 46 Fax (39 02) 66 71 10 66 www.lemo.com [email protected] Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 17 BREAKING NEWS primo piano 18 CONNESSIONI HMI Conrad distribuisce i prodotti di connettività Weidmüller RS distribuisce i pannelli touch di Schneider Conrad Electronic, fornitore di prodotti e servizi nell’ambito dell’elettronica e della strumentazione, ha firmato un accordo di collaborazione con la società specializzata in prodotti di connettività industriale Weidmüller. L’accordo consente a Conrad di offrire l’intera gamma Weidmüller. Questi prodotti per la connessione soddisfano le esigenze di numerose applicazioni di alimentazione e trasmissione di segnali e dati in vari ambiti industriali. I prodotti offerti da Conrad comprendono: morsetti, connettori per circuito stampato, connettori industriali, relè, moduli di interfaccia, trasmettitori, connettori per reti, interfacce per sensori e connettori di vario tipo. Sono disponibili anche alimentatori, dispositivi di protezione, prodotti per l’automazione, fusibili, utensili, custodie e una vasta gamma di accessori per il cablaggio. Questo particolare accordo rafforza la collaborazione tra Conrad e Weidmüller già avviata nel 2011 e permette a Conrad di proporsi come fornitore unico in grado di offrire l’intera gamma di prodotti Weidmüller affiancata da servizi di supporto tecnico e consulenza. Commentando l’accordo, Stefan Fuchs, responsabile del dipartimento acquisti di componenti di Conrad Electronic, ha affermato che per Conrad poter offrire l’intera gamma dei prodotti Weidmüller significa garantire la più ampia scelta ai propri clienti, che possono ridurre il numero di fornitori a cui rivolgersi. RS Components (RS) ha annunciato che distribuirà i nuovi pannelli operatore della gamma Magelis GTO di Schneider Electric. Si tratta di una delle più recenti aggiunte all’offerta di RS, marchio commerciale di Electrocomponents plc, che è attiva nella distribuzione via catalogo e web di prodotti di elettronica e manutenzione. I terminali Magelis GTO ampliano l’offerta di soluzioni avanzate proposte da Schneider Electric per realizzare interfacce uomo-macchina (HMI) con una famiglia di prodotti dalle caratteristiche ottimizzate per fornire prestazioni elevate e display adatti all’impiego in un una vasta gamma di applicazioni industriali, dalle macchine automatiche compatte, ai sistemi di movimentazione, fino alla linee di produzione delle industrie farmaceutiche ed alimentari. I pannelli operatore Magelis GTO sono disponibili con schermi in cinque diversi formati (3,5”, 6,7”, 7”, 7,5” e 10,4”), tutti con un display touchscreen TFT a 65K colori che garantisce una chiara riproduzione grafica per gli operatori in linea di produzione. La retroilluminazione a Led permette di regolare la luminosità in base alle condizioni ambientali e di risparmiare energia. Lo schermo da 7” offre un’area di visualizzazione del 40% più grande rispetto a quella di un modello standard da 5,7”. Grazie al tastierino esterno con tasti funzione, i modelli con display da 3,5” e 7” offrono un maggiore spazio di visualizzazione rispetto a quelli dei pannelli operatore standard delle stesse dimensioni. Le comunicazioni sono ottimizzate dalla presenza di due linee seriali e di una connessione ethernet integrata, presente in tutti i modelli della famiglia Magelis GTO, che garantisce l’accesso a una gamma completa di servizi internet, tra cui webgate, server FTP, server diagnostico ed e-mail. La presenza di porte di interfaccia moderne (USB 2.0, schede SD) semplifica le operazioni di installazione e manutenzione dando la possibilità di collegare altre periferiche. Inoltre, il nuovo pacchetto software applicativo, Vijeo Design’Air, permette di collegarsi da remoto al pannello operatore tramite una rete Wi-Fi per riprodurre le informazioni visualizzate a monitor su un tablet o uno smartphone. I pannelli operatore Magelis GTO sono semplici da installare e sono stati progettati per garantire la completa compatibilità con gli esistenti terminali operatore Magelis HMI, che possono essere sostituiti senza necessità di modifiche al progetto della macchina che li ospita. La nuova famiglia di prodotti funziona con temperature fino a 55° C ed è certificata secondo le norme internazionali per l’utilizzo in ambienti pericolosi, come quelli tipici del settore navale. Sono anche disponibili pannelli operatore con cornice in acciaio inossidabile, particolarmente adatti nelle applicazioni tipiche del settore alimentare e farmaceutico. EVENTI Nasce il polo del food processing&packaging Fiere di Colonia (Koelnmesse), Fiere di Parma e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) hanno stipulato un accordo strategico per promuovere in tutto il mondo l’industria delle tecnologie di processo e di confezionamento alimentare italiana. La partnership creerà una piattaforma internazionale che vedrà lavorare in sinergia: la rassegna delle food tecnologies di Colonia “Anuga FoodTec”, il salone delle tecnologie meccano-alimentari “Cibus Tec” e “Food Pack”, la neo-nata Joint Venture espositiva creata da Fiere di Parma e Ucima. L’accordo strategico supporterà le aziende non solamente sviluppando le attività presso le due fiere Anuga FoodTec e Cibus Tec-Food Pack ma anche attraverso la condivisione di nuove iniziative overseas rivolte ai mercati a più elevato potenziale già a L’edizione 2012 di Anuga calendario come Brasile ed India. FoodTec a Colonia I partner dell’accordo puntano ad offrire ai produttori di tecnologie alimentari concrete opportunità di promozione del proprio business in una vetrina internazionale a partire da Anuga 2013, per proseguire a Cibus 2014 dal 5 all’8 maggio, culminare a Cibus Tec & Food Pack 28-31 ottobre 2014 e proseguire ad Anuga FoodTec 24-27 marzo 2015. I pannelli Magelis GTO di Schneider Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione CPX: il futuro, oggi! La piattaforma Festo CPX, con I/O remoti, massima modularità e flessibilità, pneumatica innovativa e controllo preciso del movimento, è già oggi l’automazione integrata del futuro. www.festo.it 20 MERCATI primo piano I DATI DELL’OSSERVATORIO COGENT SULL’INDUSTRIA DI PROCESSO Un 2013 sostanzialmente stabile per automazione e strumentazione di processo In esclusiva per i lettori di questa rivista la quinta edizione dell’Osservatorio Cogent sul settore degli strumenti e dei sistemi di automazione e di controllo destinati all’industria di processo. Secondo i dati raccolti da Cogent, che ha intervistato i principali competitor che operano in questo mercato, il 2013 chiuderà con una sostanziale stabilità complessiva, su un valore che dovrebbe attestarsi attorno ai 1.250 milioni di euro. Umberto Ce Cogent è una società di servizi professionali alle imprese. L’azienda si occupa di ricerche e analisi di mercato, formazione manageriale e consulenza strategica. Cogent aiuta i propri Clienti nei processi di crescita e di miglioramento interno fornendo un supporto di analisi, progettazione, implementazione e di affiancamento. L’ AUTORE U. Ce, Cogent Giunge alla quinta edizione l’Osservatorio Cogent sul settore degli strumenti e dei sistemi di automazione e di controllo destinati all’industria di processo. I segmenti di mercato analizzati sono: - Strumentazione industriale di misura in campo (misure di pressione, di temperatura, di livello e di portata) - Analizzatori di gas e analizzatori di liquidi - Valvole di regolazione - Attuatori (pneumatici, idraulici ed elettrici) - Sistemi di controllo (a base DCS) - Service L’indagine ha coinvolto come ormai da tradizione i principali competitor che operano in questo mercato. Continua a crescere il panel di aziende intervistate. Quest’anno sono state 33 le imprese coinvolte per un totale di circa 50 interviste, tutte condotte face to face e rivolte generalmente ai responsabili di prodotto e/o ai responsabili vendite delle aziende campione. L’indagine è stata condotta nel periodo maggioluglio 2013 e pertanto i dati raccolti sull’anno solare sono previsionali e possono essere soggetti a variazioni. Dimensioni e trend del mercato Le previsioni per il 2013 sono di una sostanziale stabilità del mercato totale analizzato, che dovrebbe attestarsi attorno ai 1.250 milioni di euro. In particolare si rileva un calo significativo delle vendite Italia, compensato tuttavia da una crescita dell’export (che ha raggiunto ormai l’80% Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione circa del mercato totale), sia indiretto (effettuato attraverso EPC, OEM ecc.) che diretto. La strumentazione Per il mercato della strumentazione industriale, stimato attorno ai 210 milioni di euro, si prevede un calo del 3% circa. All’interno del mercato della strumentazione il segmento principale è rappresentato dalle misure di portata, valutato 75-80 milioni di euro e in crescita del +5% rispetto al 2012. Massici e magnetici rappresentano i segmenti di mercato più rilevanti, pari rispettivamente a 32 e 28 milioni di euro. Più contenuto risulta invece il mercato dei vortex, pari a 6 milioni di euro. Il segmento degli ultrasuoni è valutato attorno ai 10-12 milioni di euro, suddivisi più o meno equamente tra ultrasuoni per gas e ultrasuoni per liquidi. Nel segmento dei massici il principale settore di sbocco è costituito da petrolchimico+chimico, seguito da food & beverage, oil & gas, pharma, raffinazione e power. Nei magnetici il principale mercato di destinazione rimane invece il food & beverage, seguito dal water, petrolchimico+chimico, power. Registrano invece una flessione le misure di pressione (-5-6% il calo previsto rispetto al 2012). Questo mercato dovrebbe attestarsi nel 2013 intorno ai 65 milioni di euro. La più importante industry di sbocco è rappresentata dall’oil & gas, seguita da raffinazione, petrolchimico, chimica, power e food & beverage. Diminuisce sensibilmente il mercato delle misure di livello (- 12% rispetto al 2012), che si υ Wireless I/O Termocoppie, Sensori di umidità e temperatura, PT100 Monitoraggio wireless temperatura e umidità ŘSistema wireless industriale affidabile basato su una frequenza D*+]FRQSURWRFROOR)+66 )UHTXHQF\+RSSLQJ6SUHDG Spectrum) ŘCustodia IP67 robusta e LQGXVWULDOHEDVHVWDQGDUG[ PP ŘCollegabili in topologia a stella fino a 56 Nodes per Gateway e illimitati ID di rete (Gruppi di nodi e Gateway ) nella stessa locazione senza interferenze ŘMassima distanza 3 km (linea diretta) tra i Nodi e il Gateway, con visualizzazione diretta dell’intensità del segnale ŘLe opzioni di alimentazione includono alimentazione diretta da 10 a 30 VDC, Batteria al litio o pannello solare ŘVita della batteria tipicamente 5 anni (dipendente dall’applicazione) ŘSemplice mappatura degli I/O usando un tool software liberamente scaricabile ŘAccetta differenti tipi di segnale: analogico (0-10 VDC, 4-20 mA) e discreto (PNP, NPN, contatto pulito) ŘTre specifici tipi di temperature in input sul nodo: - 4 inputs per PT100 - 3 inputs per Termocoppie più 1 Termistore - 2 inputs per sensori di Temperatura e umidità © Va Vasyl asyl Helevachuk | dreamstime.com dreamst amstime ime.com com www.bannereurope.com ro op Turck Banner rl Via S. Domenico 5 20010 Bareggio (MI) Ř)D[ [email protected] www.turckbanner.it 22 MERCATI primo piano colloca attorno ai 40 milioni di euro. I principali settori di sbocco sono costituiti ex equo da food & beverage e raffinazione, seguiti nell’ordine da chimica, oil & gas e water. Si mantiene infine sostanzialmente stabile il segmento dei misuratori di temperatura, mercato valutato anche per il 2013 in 27 milioni di euro. Il principale settore di destinazione è costituito dall’oil & gas, seguito da petrolchimico, raffinazione, chimica, power e food & beverage. Gli analizzatori Il mercato dell’analitica è valutato in circa 100 milioni di euro. Per il 2013 si prevede un calo intorno al -3-4%. Il segmento di mercato più rilevante in termini di valori rimane quello degli analizzatori di gas, stimato attorno ai 65 milioni di euro, ripartiti tra analizzatori di gas di processo (-5% rispetto al 2012) ed analizzatori di gas di emissione (-1,5%). Raffinazione e petrolchimico costituiscono le principali industry di sbocco nei processi, mentre nelle emissioni è il power che veicola i volumi maggiori (50% circa del totale). degli attuatori (idraulici, elettrici e pneumatici), stimato attorno ai 430 milioni di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente del + 7-8%. Solo il 10% del business è realizzato sul mercato italiano, mentre il restante 90% è costituito da ordinato estero (diretto e indiretto). Gli attuatori pneumatici rappresentano il 60% circa del mercato totale, il restante 40% è suddiviso più o meno equamente tra elettrici ed idraulici. Sistemi di controllo DCS Il mercato dei sistemi di controllo DCS è stimato per il 2013 in 160 milioni di euro (esclusa la parte service), di cui quasi 60 milioni sono costituiti da sistemi destinati al settore power. Rispetto al 2012 si prevede nel complesso un calo del 2%. Oltre al power, le altre principali industry servite sono, nell’ordine, oil & gas, raffinazione, petrolchimico, chimica, pharma, pulp & paper e metal. Service Una componente sempre più importante della filiera è rappresentata dal service. Nel 2013 il mercato del service dovrebbe raggiungere i 200 milioni di euro, registrando una crescita attorno al +6-7% rispetto all’anno precedente. La maggior parte del service è a supporto dei sistemi di controllo (circa 120 milioni di euro), ed è indirizzata prevalentemente nel power e nella raffinazione. Tendenze di mercato Ripartizione del mercato tra Italia ed export Il segmento degli analizzatori di liquidi è stimato per il 2013 attorno ai 35 milioni di euro, con un calo atteso del -4-5% rispetto al 2012. I principali settori serviti rimangono power e water, seguiti da food & beverage, petrolchimico, pharma e chimica. Valvole e attuatori Il segmento delle valvole di regolazione è valutato attorno ai 150 milioni di euro e, rispetto al 2012, registra una flessione del -3-4%. La principale industry di destinazione si conferma ampiamente l’oil & gas, seguita da raffinazione, power, chimica, petrolchimico, metal, food & beverage, water e pulp & paper. Rilevante, in termini di valore, è il mercato Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Il mercato italiano Per il mercato italiano le aziende intervistate prevedono per i prossimi anni un tendenziale calo della domanda. Nel settore petrolchimico/raffinazione la progressiva cessazione dell’attività da parte dei siti italiani determinerà una flessione degli ordini. Le opportunità sono legate prevalentemente alla trasformazione dei siti produttivi in depositi (maggior domanda di strumenti collegata all’aumento dei serbatoi, richiesta di maggior manutenzione, sicurezza, integrazione e consulenza).Il progetto più importante in Italia legato all’oil & gas è Temparossa, diventato esecutivo e dal quale potrebbero nascere nuove opportunità. Altri progetti in prospettiva interessanti sono quelli di Taranto (riconversione di un vecchio impianto di raffinazione) e di Porto Marghera (green-refinery). Nel settore chimico le previsioni sono meno pessimistiche rispetto al recente passato. Alcune aziende intervistate ritengono che possa esserci MERCATI primo piano qualche sviluppo a medio-lungo termine, legato per es. alla sicurezza, al rinnovo degli impianti, all’ottimizzazione dei processi, ecc.. Le opportunità più interessanti riguardano i massici e le misure di livello. Per quanto riguarda il power tutte le aziende intervistate non prevedono per i prossimi 2-3 anni investimenti significativi. Se a ciò si aggiunge una maggior convenienza ad acquistare energia da produttori esteri e la diminuzione dei consumi energetici che caratterizza il nostro Paese, le previsioni non possono che essere negative. Nel food & beverage le previsioni sono complessivamente di stabilità/leggera crescita. I driver di sviluppo sono legati all’andamento anticiclico del mercato finale e all’apertura di nuovi impianti. Le opportunità più interessanti riguardano magnetici e vortex. Nel pharma le previsioni sono di tendenziale crescita del mercato, trainata soprattutto dalla preparazione dei principi attivi. Calerà invece nei prossimi anni il pulp & paper; la produzione da anni si sta ormai trasferendo progressivamente dall’Italia verso altre aree geografiche (Asia, Sud America, Russia) comportando una diminuzione della domanda da parte degli end user nazionali. Per quanto riguarda infine il water l’andamento futuro del mercato è strettamente legato ai provvedimenti normativi. La maggior parte delle aziende prevede una certa stabilità, con un potenziale di crescita a medio-lungo termine legata ad interventi legislativi. L’export Per quanto riguarda invece l’export, le aziende intervistate prevedono per i prossimi anni una tendenziale crescita della domanda, trainata soprattutto dal mercato dell’oil & gas. Le previsioni di crescita dei prossimi anni relative all’oil & gas sono nell’ordine del + 4-5% medio annuo, con un incremento più sostenuto a partire dal 2015, soprattutto nell’upstream. Interessanti risultano inoltre le prospettive legate al midstream, un mercato relativamente più ristretto la cui crescita è legata ai grandi progetti internazionali. Più difficili le previsioni per quanto riguarda refinery e petrochem, la cui crescita sarà comunque mediamente più contenuta rispetto all’upstream. A livello geografico, si prevedono grosse opportunità dalla Russia (legate al gas) e dal Sud America. Per quanto riguarda il power, le previsioni variano notevolmente tra le varie aree geografiche. Nel complesso le aziende intervistate prevedono una crescita abbastanza contenuta, attorno al +2-3% medio annuo. Nel settore chimico sono previsti investimenti a livello mondiale. Il problema, secondo gli intervistati, è prevedere quanto delle opportunità che nasceranno saranno colte dai contractor nazionali. In generale le aspettative sono di leggera crescita. Infine, per food & beverage e pharma la tendenza prevista è verso una stabilità/leggera crescita della domanda.■ Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 23 CONTROLLO primo piano 24 FOXBORO EVO È IL NUOVO ENTERPRISE CONTROL SYSTEM DI INVENSYS Obiettivo evoluzione per l’automazione di processo È all’insegna dell’evoluzione nella continuità il nuovo sistema di Process Automation presentato da Invensys. Con Foxboro Evo la sicurezza è integrata nel controllo, l’integrità operativa degli impianti viene protetta, la comprensione operativa dei dipendenti migliora. Un’infrastruttura adeguata e completa per guidare e anticipare i cambiamenti. Ne parliamo con Chris Lyden e Steve Elliott. Mario Gargantini ‘ Foxboro Evo è l’equivalente di un DCS ma con un’infrastruttura che gli consente di diventare un ECS Chris Lyden, Senior Vice President di Invensys “Qui Houston, a voi San Antonio”: questo il segnale dal quartier generale di Invensys Foxboro nella capitale texana per dare il via, lo scorso settembre, al “lancio” mondiale del sistema di automazione di processo di nuova generazione. Svelando anzitutto il nome, sul quale c’era una curiosa attesa nei giorni precedenti l’evento, quando si era saputo che era in arrivo qualcosa di veramente nuovo. Il nome è breve, incisivo e carico di significati: Evo. La carrellata di video e immagini storiche, introdotta in apertura della Foxboro & Triconex Global Client Conference di San Antonio (TX) dal Ceo di Invensys Mike Caliel, aiuta subito a cogliere un primo significato del termine Evo: evo come evoluzione. Oltre cento anni di innovazioni tecnologiche e di soluzioni per il mondo industriale, in un crescendo spettacolare: dai primi strumenti di misura e controllo, fino all’era dell’elettronica e dei computer e poi i DCS con il fortunato sistema I/A Series e infine la piattaforma InFusion e l’epoca dell’Enterprise Control. Ma c’è una seconda accezione di evoluzione: quella che vede il cambiamento proiettato nel futuro e, in qualche misura, lo anticipa offrendo alle aziende sistemi in grado di mettere al sicuro il loro domani a diversi livelli: proteggendo l’integrità operativa degli impianti, migliorando la comprensione operativa dei dipendenti e permettendo loro di adattarsi facilmente e in maniera adeguata ai mutamenti. Come ha spiegato ad Automazione e Strumentazione, durante la convention di San Antonio il Senior Vice President di Invensys Chris Lyden: “Mentre il ritmo dell’economia globale accelera, la tecnologia dell’automazione diventa sempre Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Un momento della Foxboro & Triconex Global Client Conference di San Antonio più funzionale ed efficace nell’aiutare i produttori a concentrarsi sulla ricerca di un valore aggiunto all’interno delle loro operazioni e delle attività di automazione. Se gli utenti nella sala controllo e sul campo possono interpretare meglio il volume crescente e la complessità delle informazioni che ricevono in un contesto adeguato di procedure e rischio operativo, i loro contributi al business saranno ancora più preziosi. Il sistema Foxboro Evo è ricco di nuove funzionalità che permetteranno di fare tutto ciò ed è strutturato per evolvere insieme alle aziende mentre queste cambiano e crescono”. Questo è possibile perché per Invensys anche il nuovo traguardo innovativo è l’esito di un processo di ascolto attento delle necessità degli operatori, individuate con precisione e secondo le diverse mansioni e i diversi ruoli nella dinamica produttiva. Così Lyden passa in rassegna i cinque ambiti principali di un’industria di processo; a cominciare dalle operation, dove bisogna far υ 26 CONTROLLO primo piano fronte ai cambiamenti del mercato, alla variabilità dei costi, all’affidabilità del personale; il tutto con l’obiettivo di massimizzare il valore della produzione. Lyden considera poi gli operatore di Control room, che si confronta tutti i giorni con la sfida del possibile errore umano, che pesa fino al 40% nelle situazioni anomale dell’industria di processo e dipende in modo rilevante da fattori conoscitivi e di Steve J. Elliott, semplicità di gestione per impianti Product Director di Triconex che, negli ultimi decenni sono cresciuti in complessità. Per quanto riguarda l’engineering, c’è da considerare la grande varietà dei sistemi e la sfida delle tempistiche, che può essere molto facilitata da una semplicità e disponibilità dei tool di progettazione, configurazione e aggiornamento. La varietà di modelli e strumenti gioca un ruolo importante anche nell’ambito della manutenzione, dove è essenziale cogliere rapidamente Il nuovo controller FCP 280 Componente di punta del sistema Foxboro Evo è il nuovo controller ad alta velocità FCP 280, pensato per rispondere a una serie di esigenze degli impianti di ogni tipo, in particolare alla necessità di gestire una gran quantità di dati provenienti dalle apparecchiature intelligenti e di integrare un numero crescente di dispositivi e strumenti; il tutto, naturalmente, con la preoccupazione di minimizzare i costi, semplificando l’architettura del sistema e ottimizzando le connessioni. Il nuovo FCP 280 si presenta con queste specifiche, potenziate rispetto al precedente modello FCP 270: un processore ARM a 32 bit; velocità del clock di 500 MHz (contro i 100 del FCP 270); potenza 8.5 W; memoria Flash da 128 MB (contro i precedenti 32); numero di blocchi equivalenti raddoppiato, da 4000 a 8000; 200 connessioni IPC (contro le 100); 4 fieldbus indipendenti (era solo uno nel FCP 270); un’infrastruttura di rete che prevede sia fibre ottiche che cavi in rame, mentre prima era possibile solo l’opzione della fibra ottica. Per quanto riguarda il software, c’è una ampia libreria di blocchi funConfronto tra FCP280 e i controllori zione, con oltre 80 tipi di blocchi. I blocchi funzione ad alta velocità nei della precedente generazione FCP270 moduli I/O comprendono: moduli Fieldbus (FBM) con logica ladder a 20 ms; algoritmi di controllo PID adattativi (PIDA) che danno risposte veloci in real time per loop ad alta velocità; blocchi MDact (Motor Driven Actuator) per il controllo a ciclo chiuso di valvole a motore e dispositivi simili. Anche la suite per l’engineering ha potenziato gli aspetti di praticità e facilità d’uso: i tool di configurazione sono chiari e consentono di risolvere in tempi brevi le situazioni più complesse. Infine c’è la piena compatibilità col precedente sistema I/A Series: gli attuali utenti DCS di Foxboro I/A Series possono passare al sistema Foxboro Evo con tempi d’inattività minimi o nulli, a seconda della versione attualmente utilizzata. Gli utenti dei sistemi concorrenti di automazione di processo, i cui collegamenti sono ancora in funzione, possono passare a Foxboro Evo senza smantellare e sostituire l’infrastruttura, riducendo significativamente i costi e i tempi di fermo, proprio come erano in grado di fare con il sistema I/A Series. L’immissione sul mercato della prima release del controllore FCP 280 è programmata per il dicembre 2013. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione quali sono le informazioni rilevanti sulle quali intervenire. Infine, c’è il discorso della sicurezza, dove la trentennale esperienza di Triconex è ormai per Invensys un punto di forza stabile. Le risposte alle esigenze di Safety e Security sono ben evidenziate da Steve J. Elliott, Product Director di Triconex, che sottolinea gli elementi di novità di questo lancio. Anzitutto l’integrazione dei sistemi di sicurezza Triconex nel sistema Evo. “Abbiamo fornito dei moduli per la connessione diretta del nostro sistema di sicurezza con la nuova rete di controllo: ciò significa che tutti i tool del sistema ingegneristico diventano i nodi di una rete attraverso i quali possono fluire tutti i dati informativi. Questa integrazione avviene sia secondo un approccio software sia secondo quello hardware, per tener conto delle preoccupazioni delle aziende che non possono permettersi sospensioni nell’attività degli impianti”. Elliott indica le principali esigenze delle aziende relativamente alla sicurezza: sono il problema delle normative e degli standard e del loro continuo aggiornamento nel tempo; poi c’è il problema della visibilità delle performance di sicurezza soprattutto in un contesto di collaborazione tra aziende e di moltiplicazione delle partnership che richiede però una maggior confidenza e garanzie reciproche; infine c’è il tema dell’opinione pubblica, sempre più sensibile al tema della sicurezza (anche perché incidenti continuano ad accadere). “Le soluzioni messe a punto da Triconex per Evo rispondono a queste necessità; e si spingono ancor più avanti, nella prospettiva di utilizzare più estesamente i dati di impianto per elaborare analisi in grado di attuare una reale manutenzione predittiva e di anticipare il più possibile la diagnosi di malfunzionamenti e rischi”. L’infrastruttura adatta per un efficace Enterprise Control System Ciò che consente a Foxboro Evo di rispondere adeguatamente alle richieste delle industrie di processo, oltre a una serie di miglioramenti tecnologici sul versante della velocità e della affidabilità dei componenti, è il quadro unitario e integrato che così si viene a configurare . “La nostra proposta – continua Lyden - viene incontro alle esigenze di controllo a livello enterprise e accompagna la nuova visione delle aziende, che non è più centrata sui processi ma va verso una ottimizzazione della business performance all’interno di una continua attenzione alla sicurezza delle operazioni. In questa ottica, devo dire che Evo contiene l’infrastruttura fondamentale necessaria per costruire il più generale sistema InFusion; direi che Evo è l’equivalente di un DCS CONTROLLO primo piano Il nuovo sistema Foxboro Evo ma con un’infrastruttura che gli consente di diventare un ECS (Enterprise Control System)”. Stiamo quindi parlando di un sistema che sviluppa tutto ciò che era contenuto nella fortunata I/A Series ma va oltre, sia per i nuovi elementi che compongono Foxboro Evo (nuovo controller ad alta velocità, strumenti di gestione dei dispositivi da campo, un centro d’intervento per la manutenzione, uno storico aziendale, un rafforzamento della componente di Cyber Security), sia per la più ampia prospettiva verso la quale è orientato. Tra l’altro, va notato che c’è una piena compatibilità col precedente sistema Foxboro I/A Series: gli attuali utenti di I/A Series possono passare al sistema Evo con tempi d’inattività minimi o nulli, a seconda della versione attualmente utilizzata. Gli utenti dei sistemi concorrenti di automazione di processo, i cui collegamenti sono ancora in funzione, possono passare a Foxboro Evo senza smantellare e sostituire l’infrastruttura, riducendo significativamente i costi e i tempi di fermo, proprio come erano in grado di fare con il sistema I/A Series. Lyden, riprendendo il senso del nome del nuovo sistema, preferisce parlare di “evoluzione nella continuità”. È una convinzione che non viene scalfita neppure dalla inevitabile domanda problematica circa la ormai certa acquisizione di Invensys da parte di Schneider Electric: “Non ci sarà nessuna sovrapposizione, se non molto marginalmente, col portfolio di Schneider e non vedo come la proposta di Evo possa essere indebolita dall’acquisizione. Anzi, è una vera occasione, che può permettere alla nostra proposta di ECS di aprirsi maggiormente su mercati come quello europeo e cinese e anche di ampliare l’offerta a livello di aree industriali, rafforzando la presenza nel manufacturing discreto e ibrido”. Insomma, l’accordo Invensys-Schneider ha tutti i connotati di quello che si dice un’operazione win-win. Ora, nella roadmap per la diffusione di Foxboro Evo i nuovi componenti del sistema verranno introdotti via via seguendo gli step di seguito indicati. Nel dicembre 2013 verranno rilasciati il controllore FCP280, il nuovo Historian e si completerà l’integrazione del software Triconex; entro sei mesi saranno disponibili il Maintenance Response Center, gli I/O ad alta densità, la sicurezza integrata; entro un anno sarà la volta della Control Network Interface (CNI) e del nuovo Gateway Processor. Quindi la parola passa al mercato. ■ Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 27 28 CONTROLLO primo piano LE NOVITÀ SIEMENS ALLA SPS IPC DRIVES 2013 DI NORIMBERGA Come produrre al meglio La ricetta di Siemens Dal 26 al 28 novembre 2013 Siemens partecipa alla SPS IPC Drives 2013 di Norimberga presentando, nel padiglione 2, lo stand più grande della manifestazione. Le parole d’ordine di quest’anno sono: meno costi, più efficienza, più qualità. Franco Canna L’edizione 2013 della SPS IPC Drives di Norimberga, in calendario dal 26 al 28 novembre, si preannuncia ricca di novità. Nei prossimi numeri della rivista vi daremo contro di tutte le principali innovazioni di prodotto, ma già oggi siamo in grado di anticiparvi quello che Siemens porterà in fiera. Lo stand al padiglione 2 – il più grande tra quelli in fiera – sarà suddiviso in cinque aree tematiche nelle quali saranno presentate le novità di prodotto: Software, Efficienza della progettazione, Integrated Drive Systems, Energy Efficiency e Data Driven Services. In quest’ultima area Siemens presenterà i servizi a valore aggiunto dedicati all’energia (Energy Analytics), alla sicurezza (Industrial Security) e alla manutenzione predittiva (Condition Monitoring). HMI e controllo Le novità più interessanti sono, a nostro avviso, quelle legate al mondo del controllo de dell’interfacciamento uomo macchina. La prima notizia è l’espansione della Le nuove CPU della serie Simatic S7 1500 Simatic HMI basic panel Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione TIA Portal v13 gamma di CPU della serie Simatic S7 1500 con due nuovi prodotti: la CPU 1518-4 PN/DP (high end) e la CPU 1515-2 PN (mid level). Per tutti i controllori della serie è inoltre in arrivo un aggiornamento firmware (v1.5). La CPU 1518-4 PN / DP per applicazioni highend dispone di una memoria utente di 13 MB e offre quattro interfacce di comunicazione: una interfaccia Profinet con switch a 2 porte per la comunicazione a livello di campo, due interfacce Profinet e una interfaccia Profibus . Le elevate prestazioni e la grande memoria consentono di collegare fino a 128 assi di ottenere un funzionamento in sincronia con un clock di 250 microsecondi . La CPU 1518 ha una “bit performance” di 1 nanosecondo. La CPU 1515-2 PN è pensata per il controllo di applicazioni di medio livello di complessità. È dotata di una memoria utente di 3,5 MB (500 kilobyte di memoria di programma e 3 MB per i dati) ed è dotata di due interfacce : un’interfaccia Profinet IO per la comunicazione al livello di campo e un’interfaccia che può essere invece utilizzata anche per l’integrazione nella rete aziendale. La CPU 1515 ha una “bit performance” di 30 nanosecondi. Per il comparto HMI Siemens presenta la seconda generazione dei pannelli Simatic HMI basic panel. Si tratta di soluzioni basate su schermi widescreen con dimensioni da 4 a 12” con 64.000 colori. Questi nuovi pannelli sono dotati di serie di tutte le più comuni funziona- υ DI PIÙ A MENO Prezzi competitivi su oltre 11.000 prodotti ‘Tape and Reel’ Servizio quotazioni e supporto alle vendite dedicato ‘Date and LOT Code’ disponibili per oltre 80.000 prodotti RICHIEDI UNA QUOTAZIONE it.farnell.com/produzione 30 CONTROLLO primo piano lità come ad esempio la gestione degli allarmi, la gestione delle ricette, la possibilità di cambio lingua “al volo”. Il software HMI è la nuova release di Simatic WinCC V13 HMI, integrato naturalmente nel TIA Portal. E proprio TIA Portal, l’infrastruttura unica che Siemens propone per progettare da un solo punto di partenza tutte le principali funzioni di automazione: controllo, HMI e azionamenti, giunge alla release. TIA Portal v13 integra ora il supporto per gli inverter G110M che offrono motore e azionamento in un unico chassis, per le nuove CPU della serie S7 1500 e per i nuovi basic panel. Sono inoltre disponibili vari nuovi tool per semplificare la collaborazione nel team di progettazione. Motori e inverter Siemens ha un’idea molto chiara sull’integrazione dei sistemi di azionamento, che deve avvenire a tutti i livelli: tra i componenti dell’azionamento (integrazione orizzontale), con le soluzioni di controllo (integrazione verticale) e nel ciclo di vita della macchina, grazie all’utilizzo di software e servizi dedicati. Le principali novità di prodotto in questa area sono i nuovi motori Simotics FD con raffreddamento interno e gli inverter Sinamics G120P in Cabinet. I nuovi motori Simotics FD I Simotics FD sono caratterizzati da un nuovo design del motore, con potenze che vanno da 200 a oltre 1.600 kW nella configurazione massima. I motori sono progettati come sistema modulare intelligente, con un design innovativo che sfrutta delle alette di raffreddamento interne. Il raffreddamento è efficacemente posizionato vicino alla fonte di calore all’interno del telaio rendendo possibili tutti i diversi tipi di raffreddamento. Ciò consente diversi tipi di raffreddamento e di posizioni di montaggio, il che aumenta la fles- Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione sibilità di progettazione dell’impianto e moltiplica le possibilità delle applicazioni per i motori di pompe, ventilatori e compressori , così come i sistemi di movimentazione, sollevamento e ascensori. La morsettiera fino al 230 percento più grande con setti obliqui è particolarmente facile da usare. Il telaio in ghisa grigia rende i motori di servizio flessibili robusti e resistenti anche in condizioni ambientali difficili. Gli inverter Sinamics G120P in Cabinet sono dedicati al controllo di pompe, ventole e compressori con potenze fino a 200 kW. Se utilizzati in combinazione con i motori Simotics, il sistema risultante è in grado di offre ire un livello di efficienza del 98%. Gli inverter sono in grado di eseguire funzioni di controllo PID e sono dotati di interfaccia Profienergy, consentendo quindi la gestione centralizzata e coordinata del carico. Sinamics G120P ha un design studiato per gli ambienti più difficili ed è semplice da installare e mettere in funzione. Altra novità è l’estensione del sistema di gestione motori Simcode pro con la nuova serie entry level Simcode pro S che offre le più comuni funzioni di protezione, monitoraggio e controllo per i motori in un unico dispositivo di base e un modulo multifunzione opzionale. L’apparecchio di base, sottile 22,5 millimetri, offre non solo le funzioni di avviamento diretto e invertito, ma anche una termo resistenza e funzioni di protezione di sovraccarico. Viene fornito con quattro ingressi digitali e due uscite relè. Il sistema comunica con i controlli di livello superiore tramite l’interfaccia di comunicazione integrata Profibus. Il modulo multifunzione corrispondente, anch’esso caratterizzato da un design compatto, aggiunge quattro ingressi digitali per collegamenti a 24 V o anche a 110-240 V, oltre a due uscite a relè. Software La principale novità software è probabilmente Comos v10.1. La nuova versione della suite pensata per aumentare l’efficienza della gestione di impianto nell’industria di processo presenta numerose novità tra le quali segnaliamo: un nuovo database contiene un maggior numero di funzioni dedicate a specifici settori applicativi, cosicché gli utilizzatori devono inserire un minor numero di caratteristiche specifiche dell’impianto; Comos v10.1 è maggiormente integrato con il sistema di controllo di processo Simatic PCS7; da ultimo, è stata implementata la visualizzazione 3D con Comos Walkinside: utilizzando occhiali per la realtà virtuale e game- CONTROLLO primo piano pad per controllare i personaggi virtuali gli utenti possono avere un’impressione realistica di quello che succede sull’impianto. Comos Walkinside può essere utilizzato per le revisioni di progetto, per la simulazione e può essere utilizzato per la formazione prima della messa in funzione di un impianto. Sempre in tema software, segnaliamo la nuova release di Simit v7.1, il tool di Siemens per il virtual commissioning dei programmi di automazione. Networking Interessante novità in arrivo sono gli switch ethernet Scalance XM-400. Disponibili due modelli base per 16 (Scalance XM416-4C) o 8 (Scalance XM408-8C) stazioni di rete; oltre a questi modelli sono poi parte della gamma anche due box per estendere il numero di porte. Questi dispositivi sono dotati di connettività NFC per la trasmissione del proprio indirizzo IP per le operazioni di diagnostica e manutenzione. Scalance XM-400 La soluzione RFID per gestione dei tool Presentata inoltre una soluzione RFID per la gestione veloce e senza errori dei tool delle macchine utensili, basata sull’uso di transponder MDS D117 e MDS D127 e del nuovo lettore per installazione stabile Simatic RF250R o di ■ quello per uso su palmare Simatic RF310M. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 31 32 CONTROLLO primo piano CONTROLLORI PC INTEGRATI E RESISTENTI DA ADVANTECH Più potenza di calcolo per trasporti e industria Le tecnologie di comunicazione tra veicoli e tra il veicolo stesso e l’infrastruttura (V2X) stanno diventando sempre più importanti e pervasive, acquisendo importanza anche per l’industria. Advantech ha recentemente proposto diverse soluzioni integrate adatte al V2X e alle applicazioni di automazione industriale con specifiche più severe. Jacopo Di Blasio La vista posteriore del box PC fanless ARS-2510T3 da un’idea della flessibilità di questa macchina A FIL DI RETE www.advantech.it Esistono molti punti di vista su come potrebbero essere i futuri mezzi di trasporto, ma è certo che comprenderanno una maggiore quantità di sensori, di apparati di comunicazione, di sistemi di trasmissione dati e di elettronica di controllo in grado di gestire dispositivi e flussi di informazioni. Proprio in questo ambito Advantech ha recentemente presentato delle soluzioni tecnologiche adatte ad applicazioni di controllo e supervisione. Una in particolare è mirata per quello che è il mezzo di trasporto tecnologico più antico e che, paradossalmente, si sta dimostrando quello più adatto a recepire l’innovazione e le nuove tecnologie: il treno. Il nuovo prodotto Advantech destinato al settore ferroviario è un controllore integrato, basato su un’architettura PC evoluta, che rappresenta un elemento fondamentale di un insieme di tecnologie destinate a svolgere un ruolo di primo piano nel panorama industriale del prossimo futuro. Si tratta del V2X, che rappresenta l’insieme delle tecnologie di comunicazione comprendenti i collegamenti da veicolo a veicolo (vehicle to vehicle o V2V) e tra veicolo e infrastruttura (V2I). In pratica costituirà l’anello di congiunzione tra la strumentazione a bordo dei veicoli e la building automation delle infrastrutture. Una delle caratteristiche più importanti del nuovo box PC per applicazioni ferroviarie di Advantech, denominato ARS-2510T3, è quella di combinare i più potenti processori Intel di terza generazione per piattaforme PC, le CPU Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione basate su Core i7, in un hardware che è in grado di resistere alle temperature previste per la certificazione ferroviaria T3 (da -25 °C a +70 °C, con la capacità di resistere 10 minuti a +85 °C). Il nuovo Box PC è progettato per applicazioni che richiedono un’architettura scalabile e flessibile, specialmente quando vi sia la necessità di un controllore che possieda la velocità e la capacità di calcolo necessarie per gestire funzionalità multiple, anche di tipo molto sofisticato, con grandi moli di dati da elaborare. Anche per questo ARS-2510T3 è dotato di 8 GB di Ram e di capacità di connessione comprendenti interfacce Usb 3.0, due PCIe, SMBus, Sata 2 e SPI. Questa nuova macchina prevede di poter integrare dei moduli I/O di espansione all’interno del suo box fanless protetto (IP50+), che è alimentato attraverso una connessione M12 (con tensioni da 12/24/48/72/96/110 V). Tra i moduli che possono essere imbarcati sono previsti dall’inizio dei modelli che forniscono doppia GigaLan, o due porte isolate RS-232/422/485 (con connettori DB9), o due porte isolate Can (DB9), oppure un modulo con driver Sata (per SSD da 2,5") e I/O digitali isolati. Le capacità in termini di acquisizione dati e di gestione I/O rendono questo prodotto particolarmente adatto ad applicazioni di supervisione e controllo, che sono facilitate anche dalla completa connettività wirless, che prevede GSM-R, 3G o 4G, WiFi e GPS. Il nuovo box PC ARS-2510T3 si inquadra in una proposta di Advantech più ampia che arriva a comprendere anche una gamma completa di piattaforme embedded basate sui processori Intel di quarta generazione (CPU Intel Core U). Questi prodotti, con schede madri a bassa dissipazione (15 W), sono capaci di fornire una potenza di calcolo esuberante e di gestire applicazioni industriali con disinvoltura. La υ 34 CONTROLLO primo piano Advantech lancia “Factory of the Future” A 100 anni dalla prima catena di montaggio per la produzione di massa di automobili, realizzata da Henry Ford all’Highland Park plant il 1° Dicembre 1913, le aziende dell’automotive sono impegnate nella ricerca di nuove soluzioni per vincere le sfide della qualità, dell’efficienza e della flessibilità. L’approccio Factory of the Future consiste nello sviluppare un modello di cooperazione tra componenti di business ed operative focalizzato su obiettivi di maggiore produttività, sostenibilità e performance economica. Per raggiungere questi obiettivi, è indispensabile coniugare tecnologie efficaci a spazi ed operazioni gestite in modo intelligente. In questo contesto, la gestione intelligente della linea di assemblaggio diventa strategica: all’incremento della velocità di produzione e della qualità, deve corrispondere la riduzione dell’ingombro della linea e l’aumento della capacità produttiva. La soluzione Advantech per incrementare la flessibilità e la capacità produttiva della linea, riducendo al contempo l’error ratio, valorizza l’addetto all’assemblaggio, rendendolo capace di assumere in tempo reale decisioni basate su dati affidabili. Consentire all’operatore, ad esempio, di scegliere componenti alternativi a quelli non disponibili, richiede l’adozione di Touch Panel Computer multi-touch con software HMI dedicato: in caso di failure in qualsiasi punto della linea di assemblaggio, l’operatore può risolvere il problema utilizzando il Touch Panel Computer per visualizzare i dati elaborati dal software Scada ed evitare la propagazione di errori o il congestionamento della linea stessa. I nuovi TPC-1840WP e TPC-2140WP, premiati con l’IF award per il loro design moderno, offrono un’intuitiva interfaccia operatore capace di fornire in modo semplice e veloce le informazioni necessarie. Gli schermi da 18.5” e 21” e soprattutto il rapporto 16:9, mettono a disposizione il 40% in più di area display rispetto ai formati 4:3. Inoltre, la capacità multi-touch migliora il controllo e l’usabilità. L’utilizzo di processori AMD T56E 1.65 GHz con CPU indipendente, garantisce la fruibilità di grafiche ad alte performance, come Windows 8 e DirectX11. Infine, la predisposizione all’attacco VESA consente di posizionare i TPC ottimizzandone l’ingombro. L’abbinamento dei TPC-1840WP / 2140WP con SUSIAccess, l’innovativo software di remote device management di Advantech, rende il sistema più efficiente, creando una piattaforma intelligente e interconnessa nel sistema produttivo. Infine, la possibilità di integrazione con WebAccess, lo Scada web-based di Advantech, realizza la soluzione completa, efficiente, dinamica e affidabile per realizzare la Factory of the Future. Le ultime implementazioni di questa soluzione sono avvenute in Italia e Germania, dove Advantech ha offerto le più avanzate tecnologie software, il supporto locale per l’avvio del progetto e soprattutto una soluzione che assicura funzionamento continuo e life cycle prolungato. Diversi moduli aggiuntivi aumentano le capacità di ARS-2510T3 in termini di I/O proposta di Advantech basata su processori di quarta generazione comprende: computer on module (designato SOM-6894), schede madri industriali (Mini ITX AIMB-230), single board computer (MIO-5271) e unità complete box PC fanless (ARK-1550). I processori di questi prodotti incorporano la tecnologia PCH (Platform Controller Hub) che consente di gestire sul chip Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione sia il clock che diverse interfacce grafiche. Per esempio, il modulo SOM-6894 è dotato di un processore Intel Celeron 2980U che opera a 1,6 GHz, con capacità grafiche integrate e memoria fino a 16 GB (DDR3L). Advantech, che in pratica controlla tutta la filiera tecnologica dei suoi prodotti, dall’assemblaggio della scheda alla produzione dell’unità di controllo, si trova in una situazione favorevole dal punto di vista tecnologico. Questo produttore è posizionato in maniera strategica in un settore, quello delle tecnologie V2X, che può contare su investimenti concreti e già assegnati a livello europeo. Advantech molto probabilmente continuerà ad espandere la sua offerta in questa direzione, visto che può gestire un insieme di tecnologie che si stanno evolvendo in maniera estremamente veloce, sia nel V2X che nell’automa■ zione industriale. 7UDVPHWWLWRULGLSUHVVLRQHFRPSHQVDWLPPFRQLFLUFXLWLHOHWWURQLFLGHOVHQVRUHSURWHWWLHUPHWLFDPHQWH La combinazione unica tra dimensioni minime, prestazioni eccezionali e compatibilità con vari elementi. &DPSLGLSUHVVLRQH«EDU3UHFLVLRQH)66FRFFDGLDOORJJLDPHQWRLQDFFLDLRLQRVVLGDELOH /LQHD&$QDORJLFD6HULH/&«/& /LQHD''LJLWDOH6HULH/'«/' 8VFLWD«9FRQDOLPHQWD]LRQHD9 ,QWHUIDFFLDGLJLWDOH,& UD]LRPHWULFD $OLPHQWD]LRQHXOWUDULGRWWD )UHTXHQ]DGLFDPSLRQDPHQWRN+] ѥ:D636H9 &DPSRGHOODWHPSHUDWXUDGLIXQ]LRQDPHQWR )LQRDFDPSLRQLDOVHFRQGR ÀQRD& ,QIRUPD]LRQLVXOODSUHVVLRQHHVXOOD 3URWHWWLÀQRD9 WHPSHUDWXUD KELLER Italy srl. ߃ Tel. 800 78 17 17 ߃RIÀFHLWDO\#NHOOHUGUXFNFRP߃ www.keller-druck.com 36 MECCATRONICA primo piano SOFTWARE DI SVILUPPO MODULARE E MOTORI SMART DA LENZE Gli strumenti dell’engineering efficiente Un approccio efficiente per ideare e realizzare sistemi meccatronici è la proposta di Lenze per i costruttori di macchine e sistemi d’automazione. Questo approccio si concretizza in nuove tecnologie e prodotti del Gruppo Lenze, che comprendono gli strumenti modulari di sviluppo software per le macchine e i motori smart di ultima generazione. Jacopo Di Blasio Anche per lo sviluppo di soluzioni per il Packaging, sono previsti appositi moduli del software Lenze Fast A FIL DI RETE www.lenze.com I costruttori di macchine, che notoriamente rappresentano una realtà manifatturiera trainante per l’economia Italiana, si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse per mantenere competitivi i loro processi produttivi e i loro prodotti, con un mercato globale che richiede un numero sempre maggiore di varianti di prodotto, con tempi di sviluppo sempre più stretti e costi competitivi. Per venire incontro a questo tipo di esigenze, il Gruppo Lenze ha messo a punto un insieme di soluzioni hardware e software mirate a semplificare l’ideazione e la realizzazione di sistemi di automazione e di controllo del movimento, proponendo un approccio inteso a rendere più efficiente il lavoro dei costruttori di macchine e dei produttori di sistemi d’automazione. L’idea, la progettazione e la realizzazione di soluzioni di meccatronica e automazione si sviluppano, secondo Lenze, attorno al concetto di Motion Centric Automation, che partendo dal livello più fondamentale dell’automazione, costituito dagli azionamenti e dalle soluzioni di movimento, considera centrale il ruolo del controllo e arriva a comprendere lo sviluppo standardizzato e modulare del software per le macchine, in un processo che può essere definito come engineering efficiente. Erhard Tellbüscher, Amministratore Delegato di Lenze SE (la holding che controlla il Gruppo Lenze), ha affermato: “L’engineering Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione efficiente sta diventando sempre più un fattore competitivo fondamentale per i costruttori di macchine e di sistemi in tutto il mondo. Lenze sta dando un contributo sostanziale in questo settore”. Nello specifico Tellbüscher si è detto particolarmente soddisfatto dei prodotti del Gruppo Lenze di più recente concezione, come i motori della serie Smart Motor e il nuovo software, denominato Lenze Fast, appositamente ideato in moduli riutilizzabili e basato su un template applicativo che permette ai costruttori di macchine e agli OEM di mantenere un elevato grado di standardizzazione ed efficienza nello sviluppo del software. Moduli per la flessibilità Il pacchetto di sviluppo prodotto da Lenze è pensato per consentire la realizzazione di un sistema meccatronico completo partendo dallo sviluppo modulare del sistema di controllo, che gestisce il movimento della macchina, per mezzo dell’aggiunta di singoli moduli software indipendenti, adatti a diverse tipologie di applicazioni, che sono integrabili nel sistema attraverso un loro apposito template applicativo. Il pacchetto software Lenze Fast è progettato con lo scopo di ottenere dei sensibili miglioramenti nei tempi di sviluppo, che il produttore stima siano riducibili dell’80%, con una sostanziale semplificazione e una maggiore flessibilità nella progettazione dell’applicazione. Il template applicativo comprende un’interfaccia di comunicazione che garantisce la standardizzazione del software e fornisce anche un insieme di strutture fondamentali per la realizzazione dell’applicazione, come la diagnostica e la macchina a stati. I moduli software ottenuti attraverso i template applicativi possono essere combinati tra loro MECCATRONICA primo piano creando dei sistemi più complessi, ma comunque basati su elementi semplici da comprendere, utilizzare e riutilizzare. In pratica, attraverso il pacchetto Fast di Lenze, i tecnici dell’automazione possono lavorare con un’architettura base a cui possono essere incorporate delle funzioni di moduli specifici, che sono autonomi, pre-testati e intercambiabili. Per esempio, con l’apposito modulo e considerando il caso di una macchina per il confezionamento, sono disponibili funzioni predefinite in grado di gestire l’alimentazione, lo svolgimento delle bobine di semilavorato, la formatura di confezioni o buste, la sigillatura e lo scarico del prodotto. Tra i diversi moduli per il motion control, il pacchetto di Lenze ne comprende numerosi molto specifici, come: quello dedicato alle trasmissioni elettriche con sincronizzazione degli assi e controllo preciso di velocità e posizione, quello di controllo tensione con regolatore PI adattativo, quello pick&place, quello per le macchine da taglio in linea ecc. L’utilizzo di moduli standard è pensato allo scopo di rendere possibile, oltre agli aspetti strettamente economici di riduzione dei costi di sviluppo, una diminuzione sostanziale del tempo necessario a realizzare il software di controllo della macchina, tempo che invece può essere impiegato per ideare e verificare nuove caratteristiche o funzioni del sistema, rendendo disponibili maggiori risorse per l’innovazione. Motori versatili Nel quadro dello sviluppo di strumenti di engineering efficiente, la continuazione ideale dell’impegno di Lenze è nella proposta di dispositivi hardware capaci di integrarsi alla perfezione con le evolute funzionalità del software. Infatti, lo stesso concetto di versatilità e flessibilità è alla base dei nuovi motori CA trifase (400...460 V) della serie Lenze Smart Motor, nei quali il produttore ha voluto coniugare la semplicità di un motore CA con i vantaggi di un controllo elettronico del motore. I prodotti Smart Motor dispongono di numerose funzioni integrate, particolarmente adatte per le applicazioni di movimentazione, e permettono di impostare la velocità costante più adatta all’applicazione (tra 500 e 2.600 rpm). Lenze ha calcolato che un potenziale utilizzatore di questa nuova serie di motori potrebbe ridurre del 70% il numero delle varianti di azionamenti che utilizza, diminuendo di conseguenza i costi di stoccaggio. Molte applicazioni di movimentazione richiedono che i motori siano in grado di fornire dei picchi significativi in termini di coppia massima, per esempio in partenza per vincere l’inerzia, e questo è uno dei motivi per cui la serie Smart Motor comprende due modelli di motore in grado di fornire 7 Nm (mod. MBE 063L4E) e 20 Nm (mod. MBE 080-L4E) di coppia massima. Inoltre, gli Smart Motor di Lenze sono disponibili con diverse opzioni, anche con riduttori integrati (i nuovi riduttori g500) e con sistemi frenanti di lunga durata. Anche dal punto di vista della facilità di utilizzo i motori di questa serie presentano degli aspetti innovativi, visto che incorporano tecnologie RFID e possono essere Erhard Tellbüscher, Amministratore gestiti per mezzo di uno smartphone, grazie alla Delegato di Lenze SE app di Lenze. Conclusioni Complessivamente, considerando la creazione di un novo software basato su un concetto modulare e la realizzazione dei più recenti dispositivi con intelligenza integrata, si tratta di obiettivi che il Gruppo Lenze ha raggiunto grazie a una importante quota di investimenti, che l’azienda riserva per le attività di ricerca La movimentazione del materiale è tecnologica e di sviluppo di nuovi prodotti. un settore applicativo di riferimento La strategia del Gruppo è bene illustrata dalle per la serie Smart Motor di Lenze parole di Tellbüscher, che dichiara: “Siamo certi che i nostri nuovi prodotti e la continua espansione mirata del nostro portafoglio di prodotti ci aiuteranno a mantenere la nostra buona posizione di mercato e la stabilità a lungo termine”. Infatti, in termini finanziari, in base ai dati recentemente divulgati dal Gruppo Lenze, gli investimenti in ricerca e sviluppo si sono dimostrati una scelta strategica pagante e questa azienda, nell’anno fiscale 2012-2013 (per l’esattezza dal 1 marzo 2012 al 30 aprile 2013), ha registrato un incremento nelle vendite di 10,9 milioni di euro, passando dai 576,9 milioni del 2012 al più recente dato 2013 di 587,8 milioni ■ di euro. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 37 38 IDENTIFICAZIONE primo piano LA STRATEGIA R&D DEL GRUPPO DATALOGIC Un caso italiano di innovazione programmata Un caso di riuscita pianificazione nello sviluppo, da parte di un’azienda del nostro Paese, è quello del Gruppo Datalogic che, con investimenti in ricerca tecnologica e acquisizioni mirate, ha progressivamente ampliato la sua presenza sui mercati internazionali. L’azienda ha recentemente presentato il piano industriale 2013-2015. Jacopo Di Blasio I lettori di codice sono tra i prodotti più conosciuti di Datalogic A FIL DI RETE www.datalogic.com Il contesto economico e normativo del nostro Paese non sempre è in grado di assecondare la pianificazione dell’innovazione e la programmazione dello sviluppo tecnologico che sono ormai dei requisiti fondamentali per le imprese che operano nel settore industriale. Ma, nonostante l’ambiente che a volte sembra ostacolare l’innovazione (è sufficiente ricordare la complessità della normativa italiana sui brevetti), ci sono aziende che nel nostro Paese riescono a programmare ed eseguire degli impegnativi programmi di ricerca e sviluppo e che sono in grado di proporre prodotti tecnologicamente competitivi con la migliore produzione presente sul mercato globale. Datalogic è una di quelle aziende che ha avuto e che mantiene un’attenzione particolare per le nuove tecnologie e lo sviluppo di prodotti che siano in grado di anticipare le esigenze dei mercati. In particolare, Datalogic è una realtà italiana presente e attiva a livello globale nell’ambito della tecnologia e molto nota, soprattutto tra il grande pubblico, come produttore di lettori di codici a barre, mercato in cui si colloca tra i principali marchi al mondo e che la vede spesso giocare un ruolo di primo piano anche con i giganti mondiali della grande distribuzione. Il Gruppo Datalogic opera da tempo anche nell’ambito delle tecnologie industriali dell’acquisizione automatica dei dati, dei computer mobili, dei sensori, dei sistemi di visione e dei dispositivi di marcatura laser. L’attenzione per l’innovazione, da parte di questo produttore, si è recentemente concretizzata nella nascita della divisione Business Development, una struttura espressamente dedicata allo sviluppo. Nel dettaglio, la nuova divisione è organizzata in tre branche: “New needs and application scouting” è la sezione che funziona da interfaccia Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione I prodotti per il settore industriale hanno un’importanza crescente per la strategia di sviluppo di Datalogic con gli utilizzatori dei prodotti e delle tecnologie del gruppo, raccogliendone le segnalazioni e guidandoli nel rapporto con le altre sezioni; i “Datalogic Labs” si occupano direttamente dell’attività di ricerca di nuove tecnologie e di sviluppo di nuove applicazioni; infine, la sezione “Mergers & Acquisitions” svolge attività di esplorazione e valutazione nell’ottica di operazioni che garantiscano al gruppo di crescere sia in termini di dimensioni che come capitale tecnologico. Per quanto riguarda il modo attuale di gestire l’innovazione, da parte di questo gruppo, sono anche e soprattutto i numeri che devono parlare: Datalogic attualmente può contare su una forza lavoro di oltre 2.400 persone di cui 350 sono direttamente impegnate in attività di ricerca e sviluppo e l’azienda può vantare un portafoglio di oltre 1.000 brevetti. Un aspetto finanziario importante è stato evidenziato da Romano Volta, fondatore di Datalogic (nata a Bologna nel 1972) e attualmente Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, che, in occasione della presentazione del piano industriale dell’azienda, ha sottolineato la decisione di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, fondamentali per la crescita e per mantenere la posizione del gruppo sul mercato: investimenti che salgono all’8% annuo dei ricavi, rispetto al 7% che era stato previsto dal piano precedente. Lo sviluppo di Datalogic è stato caratterizzato anche da importanti acquisizioni motivate, più che da criteri finanziari contingenti, da una concreta strategia tecnologica e produttiva che nel tempo ha premiato il gruppo. Un esempio lam- IDENTIFICAZIONE primo piano pante è l’acquisizione dell’americana Photographic Sciences Corporation (PSC), che fu storicamente la prima a realizzare lettori di codici a barre e che è stata acquisita da Datalogic nel 2005, rafforzando il Gruppo sia dal punto di vista tecnologico che commerciale, stabilendo una posizione di primaria importanza sul mercato nord americano. Come accennato in precedenza, il Gruppo Datalogic ha recentemente reso noto il suo il Piano Industriale 20132015, un impegno programmatico ufficiale che è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo. Il Piano Industriale ha naturalmente dovuto tenere conto dello scenario economico globale e del momento critico per i settori di riferimento. Datalogic ha previsto, basandosi sui dati di società indipendenti di ricerca del settore che, per quanto riguarda i mercati in cui opera, dopo la contrazione degli ultimi anni, molto probabilmente seguirà una ripresa a partire dal 2014. In ogni caso, l’azienda ha motivi di ottimismo, infatti il Gruppo Datalogic prevede di continuare a crescere a ritmi superiori a quelli attesi dal mercato, puntando molto sulle sua capacità di innovazione. Grazie ai suoi 12 centri di sviluppo sparsi nel mondo, il gruppo ha mantenuto la capacità di proporre una ventina circa di nuovi prodotti all’anno. Ritornando alle cifre: nell’anno 2012 Datalogic ha lanciato 22 nuovi prodotti e depositato 100 brevetti. Un impegno che, come era prevedibile, ha ripagato in pieno lo sforzo, con il 25% delle vendite che è stato garantito a Datalogic proprio dai nuovi prodotti. Il 2012 ha portato al Grupppo 462,3 milioni di euro di ricavi, che sono composti al 64% dal mercato dell’acquisizione automatica dei dati e dal 28,2% da quello dell’automazione industriale. Infatti, anche in base a quanto stabilito nel piano industriale, nei prossimi anni il gruppo ha intenzione di rinforzarsi in questi settori di riferimento, acquisizione automatica dei dati e automazione industriale, con investimenti mirati all’innovazione tecnologica, oltre che nella distribuzione, in settori che comprendono il manifatturiero, il medicale, i trasporti e la logistica. Da quanto emerge dai dati presentati nel suo piano, l’azienda ha stimato che a livello globale il mercato dell’acquisizione automatica dei dati sarà caratterizzato da un tasso di crescita annuale composto (CAGR), sul periodo 20122015, dell’1%, mentre per il mercato dell’automazione industriale è prevista una crescita del 7%. Nell’ambito del settore manifatturiero, che conta per il 35% del fatturato di Gruppo, Datalogic prevede di recuperare quote di mercato nell’ambito della Factory Automation, investendo nell’ambito delle tecnologie di acquisizione di immagini, di visione automatica e sensori miniaturizzati. Particolare rilievo avranno i dispositivi mobili per la logistica e le tecnologie laser che, nel caso di queste ultime, vedranno anche l’apporto di Multiwave Photonics, azienda acquisita di recente. Tra i principali obiettivi economici e finanziari che il gruppo si è posto nel suo piano industriale, nell’arco temporale che va dal 2013 al 2015, c’è quello di arrivare a dei ricavi com■ presi tra i 535 e i 545 milioni di euro. CAD PER SCHEMI ELETTRICI E FLUIDICI Sabik Per chi ama primeggiare Sabik: la linea CAD che garantisce la massima completezza nella creazione di schemi elettromeccanici e fluidici in un ambiente di lavoro completamente integrato. 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Franco Canna Con il suo roadshow “ABB re-set 2013” partito da Brescia e organizzato in altre undici tappe (Torino, Milano, Padova, Verona, Bologna, Firenze, Ancona, Roma, Bari, Napoli, Palermo), ABB ha presentato al mercato le più recenti innovazioni tecnologiche di prodotto sviluppate dalla sua divisione Low Voltage Products, che vanta un approccio di cooperazione innovativa con le università di tutto il mondo e investimenti in Ricerca e Sviluppo pari al 2,5% del fatturato. Protagonisti sulla scena la serie di interruttori aperti Emax 2 e la famiglia dei quadri System pro E Power fino a 6300A, un binomio che rinnova profondamente la realizzazione dei quadri di distribuzione di energia per l’industria e il terziario. Questi prodotti, destinati a essere installati in oltre 100 Paesi, sono il frutto di anni di ricerche innovative e l’esperienza nel campo elettromeccanico dei centri di sviluppo ABB di Bergamo, Frosinone e Garbagnate Monastero (LC) che hanno portato alla concezione e allo sviluppo di una soluzione che sfrutta ben nove brevetti sia meccanici sia software. “Grazie ai nuovi prodotti e agli investimenti effettuati, ABB emerge nello scenario economico attuale”, ha commentato Alessandro Palin, responsabile della divisione Low Voltage Products di ABB. “Gli interruttori Emax 2 e i quadri System pro E Power sono frutto dell’innovazione tecnologica targata Italia, capace di sostenere le idee e di fornire l’energia con cui ripartire sul mercato insieme ai nostri clienti”. Interruttori aperti Sace Emax 2 La serie di interruttori aperti Sace Emax 2 supera i “confini” applicativi di un normale interruttore per proporsi come un vero e proprio Power Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Il nuovo interruttore ABB Sace Emax 2 Manager. Gli interruttori Sace Emax 2 e la loro gamma di sganciatori Ekip con i relativi accessori offrono un’ampia serie di funzioni per soddisfare efficacemente qualsiasi esigenza applicativa. La serie Sace Emax 2 è composta da quattro taglie di prodotto: E1.2, 1600A con Icu fino a 66kA a 440V e Icw fino a 50kA per 1s in 210 mm di larghezza E2.2, 2500A con Icu fino a 100kA a 440V e Icw fino a 85kA per 1s in 276 mm di larghezza E4.2, 4000A con Icu fino a 150 kA a 440V e Icw fino a 100kA per 1s in 384 mm di larghezza E6.2, 6300A con Icu fino a 200kA a 440V e Icw fino a 120kA per 1s in 762 mm di larghezza. Tutti i prodotti Emax 2 dispongono della funzionalità Ekip Power Controller che utilizza un algoritmo brevettato per determinare la potenza media assorbita in un periodo di tempo definito e quindi controllare un elenco di utenze al fine di mantenere i consumi al di sotto del massimo limite di potenza specificato dall’utente. L’eliminazione di misure su base istantanea e la capacità di sincronizzazione con i dispositivi di misura dell’ente distributore creano una condizione di efficienza che consente notevoli risparmi sui costi fatturati in bolletta senza che siano necessari ulteriori sistemi di controllo. Il sistema Ekip Link ed il pannello operatore Ekip Control Panel garantiscono il controllo centralizzato degli interruttori e delle relative funzioni sia dal quadro stesso che da remoto. Essi non richiedono alcuna programmazione e sono disponibili anche con il modello base dello sganciatore di Emax 2; costituiscono quindi un modo υ Hall 4 Stand 260 ADV200 INVERTER PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI Grazie ad un’estrema modularità meccanica e un’architettura di programmazione completamente aperta, AC drive ADV200 proposto da Gefran offre flessibilità di integrazione e semplicità di programmazione. Disponibile in gamme di potenza da 0,75kW fino a 1,5MW, ADV200 è frutto della migliore tecnologia italiana al servizio delle specifiche esigenze applicative. YOU KNOW WE ARE THERE 42 POWER primo piano L’Emax 2 ha anche funzionalità di Power Meter Interagire con Emax 2 con Ekip Connect economico e vantaggioso di accrescere le possibilità di monitoraggio in un piccolo impianto e di semplificare la supervisione e la manutenzione in loco nel caso di impianti più grandi. Sace Emax 2 offre ampi display touchscreen a colori. Chiarezza e semplicità di navigazione sono così garantite per un rapido accesso alle informazioni e immediatezza nelle regolazioni, caratteristiche estremamente preziose in caso di guasto o emergenza. Gli sganciatori sono in grado di gestire dieci lingue, eliminando così il bisogno di un training approfondito. Inoltre, la lettura e l’utilizzo sono immediati e diretti, senza la necessità di costose unità di interfaccia. Se lo si desidera, la programmazione e la consultazione sono anche possibili da tablet, smart phone o PC grazie all’applicazione Ekip Connect. A richiesta, sugli interruttori Sace Emax 2è disponibile anche la funzione Network Analyzer, in grado di controllare in tempo reale e con estrema precisione la qualità dell’energia, in conformità con le norme CEI EN 50160 e IEC 61000-4-30. Di conseguenza è possibile identificare le cause di un aumento di perdita di potenza o una riduzione della vita elettrica di cavi e condensatori senza che sia necessario installare costose strumentazioni esterne. Il Network Analyzer di Sace Emax 2 consente di prevenire i malfunzionamenti e di aumentare l’efficienza delle installazioni e la vita elettrica delle apparecchiature. Tutti gli interruttori Sace Emax 2, in qualsiasi momento, possono essere equipaggiati con moduli multipli di comunicazione del tipo a cartuccia. Questi moduli consentono l’integrazione diretta degli interruttori nei sistemi di automazione e gestione dell’energia attraverso i sette protocolli globali più diffusi, incluso lo standard di comunicazione IEC 61850 per la creazione di reti intelligenti (Smart Grid). L’accesso a tutte le funzioni avviene via internet, in completa sicu- Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione rezza, grazie al sistema di supervisione quadri Ekip Link. I terminali posteriori di Sace Emax 2 possono essere ruotati, passando dalla posizione orizzontale a quella verticale, ma sono anche stati progettati ad hoc per adattarsi alle configurazioni di sbarre più diffuse. Il modulo Ekip Supply può essere collegato a qualsiasi tensione in corrente alternata o continua, per fornire dall’interno, l’alimentazione ausiliaria agli sganciatori ed ai moduli connessi alla morsettiera. In tal modo viene meno la necessità di qualsiasi altra fonte di alimentazione esterna localizzata nella cella del quadro, con un conseguente risparmio in termini di spazio e costi. La posizione del neutro per gli interruttori Sace Emax 2 può essere invertita da destra a sinistra per garantire la massima flessibilità. Inoltre, la taglia E6.2 è disponibile con il conduttore di neutro di dimensioni pari al 50% o al 100%, permettendo così il corretto dimensionamento delle sbarre ed una riduzione dei costi di realizzazione. Sace Emax 2 grazie alla tecnologia a innesto rapido (“push in”) per la connessione alla morsettiera rende il cablaggio semplice e senza l’ausilio di alcun attrezzo. Tale caratteristica garantisce l’immediatezza e la sicurezza delle operazioni. Inoltre, le morsettiere di Emax 2 e le configurazioni di cablaggio sono comuni per tutta la famiglia di interruttori e gli sganciatori sono intercambiabili in loco: sono così garantite la flessibilità e potenzialità necessarie per effettuare modifiche di upgrade rapide, semplici e senza costi aggiuntivi per gli interventi dei tecnici del service. Quadri di distribuzione System Pro E Power Nella nuova famiglia di quadri di distribuzione System pro E Power, disponibili per correnti fino a 6300 A, trovano la loro naturale collocazione gli interruttori modulari della serie System pro M, gli interruttori scatolati della serie Tmax T e XT e i nuovi interruttori aperti della serie Emax 2. Severe prove condotte sull’intera configurazione (carpenteria, interruttori e sistema di barre) hanno permesso a System pro E Power di ottenere la certificazione secondo la nuova norma internazionale IEC 61439-1-2 e la IEC 60439-1-2. I quadri hanno inoltre superato i test di vibrazione previsti dalla norma IEC 60068-2-57 e i test di tenuta antisismica previsti dalla norma IEE Std 693. Grazie all’ampia varietà di accessori e di configurazioni disponibili, System pro E Power permette di raggiungere un elevatissimo standard tecnologico. Le principali caratteristiche includono: - innovativa modalità di fornitura in kit dei montanti e delle traverse di profondità e lar- POWER primo piano ghezza, che permette tramite un numero limitato di codici di ottenere fino a 120 configurazioni dimensionali differenti; - disponibilità di una vasta gamma di dimensioni funzionali: altezza 1.800 o 2.000 mm, larghezza da 300 a 1.250 mm e profondità da 200 a 900 mm; - grado di protezione per ogni tipo di applicazione da IP 30 fino a IP 65. Montanti e traverse, inoltre, presentano importanti novità che conferiscono alla struttura robustezza e stabilità: nuovo giunto a tre vie brevettato da ABB per fissare insieme montanti e traverse, identico profilo chiuso saldato con tecnologia laser che esclude ogni possibilità di errore di montaggio e due livelli di superficie di fissaggio che permettono il montaggio di accessori differenti. La foratura superficiale presenta fori alternati a distanza di 25 mm, in modo da soddisfare la normativa Din tipica del mercato tedesco. System pro E Power offre inoltre un nuovo zoccolo brevettato dotato di sistema antirotazione, che può essere fissato dall’esterno e dall’interno della Il nuovo quadro System pro E Power struttura. Il quadro può essere utilizzato senza zoccolo e sono possibili differenti combinazioni di ingresso e uscita cavi grazie alle nuove soluzioni a flangia cieca o scorrevole disponibili per il tetto e il fondo della struttura. La porta con nuovo design asimmetrico è disponibile sia in versione a vetro che cieca con angolo di apertura fino a 135° estendibile fino a 180° con apposito accessorio per facilitare il cablaggio del quadro. La porta può essere montata con apertura verso destra o verso sinistra grazie alla nuova maniglia ergonomica “ruotabile”, che ha la possibilità di alloggiare diversi inserti di apertura e chiusura (doppia aletta, Ronis). I pannelli di colore RAL 7035 sono fissati tramite viti Torx. System pro E Power consente di risparmiare tempo nelle fasi precedenti alla messa in funzione del quadro. Ogni elemento che si compone all’interno di qualsiasi configurazione è stato progettato per ottenere il massimo della rapidità di montaggio e cablaggio grazie all’introduzione di rapide ed efficaci soluzioni per il fissaggio dei kit e del sistema di distribuzione. System pro E Power, infine, semplifica le fasi di montaggio grazie all’introduzione di soluzioni innovative sia nell’assemblaggio dei kit per interruttori che nel sistema di barre di distribuzione. ■ Occhi laser Alcuni diranno che noi stessi abbiamo ormai gli occhi rossi per la grande passione con cui ci dedichiamo ai sensori optoelettronici. Se questo è il segno di decenni di knowhow applicativo e della ricerca di soluzioni ottimali, allora ne siamo lieti. Benvenuti dagli specialisti di sensori optoelettronici – Benvenuti dai «sensor people» Con la nostra ampia gamma di sensori a fibre ottiche e amplificatori, il campo di impiego dei sensori optoelettronici, soprattutto in caso di situazioni di montaggio limitate, si estende notevolmente. Potrete trovare ulteriori informazioni e dettagli sul prodotto su www.leuze.com Leuze electronic S.r.l. – Via Soperga 54 – 20127 Milano Tel. +39 02 26110643 – www.leuze.it Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 43 44 PROCESSO primo piano FIELDBUS FOUNDATION E HART COMMUNICATION FOUNDATION VALUTANO UNA POSSIBILE FUSIONE Un’unica Fondazione per Foundation Fieldbus e Hart Communication I consorzi Fieldbus Foundation e Hart Communication Foundation stanno valutando l’opportunità di fondersi in un’unica organizzazione che supporti congiuntamente i protocolli di comunicazione Foundation Fieldbus, Hart e Wireless Hart. Obiettivo dichiarato dell’operazione è offrire maggiori vantaggi agli utenti finali e ai fornitori. Franco Canna Fieldbus Foundation e Hart Communication Foundation stanno valutando l’opportunità di fondersi in un’unica entità a supporto di tutti gli standard supportati dalle attuali organizzazioni. Lo hanno reso noto a fine settembre i due consorzi. L’accordo stipulato prevede che ciascuna organizzazione crei un gruppo di studio per valutare la possibilità di una fusione “tra eguali”, senza quindi predominanza di una delle due organizzazioni sull’altra. La finalizzazione della fusione dipenderà dal buon esito di una procedura che prevede tre passaggi: per prima cosa, ciascun gruppo di studio stilerà una relazione con le proprie raccomandazioni e la presentarà al consiglio d’amministrazione della propria Fondazione; il secondo step prevede che i due consigli votino sulla fusione; da ultimo, se entrambi i consigli si saranno pronunciati a favore, la proposta sarà sottoposta al voto delle assemblee dei soci di entrambe le organizzazioni. L’intera procedura dovrebbe concludersi a metà del 2014. Che cosa cambierà Un primo risultato della fusione sarebbe l’armonizzazione di molti aspetti dei due protocolli, che semplificherebbe agli utenti finali e ai fornitori il compito di implementare ciascuna tecnologia e gli permetterebbe di sfruttarne appieno i benefici. Un’organizzazione unica offrirebbe ai membri maggiore efficienza, una semplificazione delle attività e una conseguente riduzione dei costi complessivi. Il vantaggio più rilevante riguarderà le procedure di test, registrazione e similari. “Riteniamo che far confluire le risorse e le funzionalità di ciascuna Fondazione in un’unica organizzazione offrirebbe grandi benefici sia agli utenti finali sia ai fornitori”, hanno sottolineato i consiglieri delegati delle due organizzazioni, Gunther Kegel di Fieldbus Foundation e Mark Schumacher Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione di Hart Communication Foundation, parlando a nome dei rispettivi consigli di amministrazione. “Per quanto riguarda gli utenti finali, un’organizzazione che riunisca in sé le capacità di Fieldbus Foundation e Hart Communication Foundation offrirebbe una soluzione completa, in grado di rispondere a ogni aspetto della gestione dei dispositivi intelligenti e della comunicazione di campo nelle industrie di processo. Per quanto riguarda invece i fornitori, la nuova organizzazione aumenterebbe l’efficienza in termini di utilizzo delle risorse e uniformità dei processi e delle procedure, oltre a migliorare in modo significativo i servizi e il supporto per i membri”. In passato Fieldbus Foundation e Hart Communication Foundation hanno già collaborato in occasione dello sviluppo dell’EDDL, il linguaggio di descrizione dei dispositivi elettronici, e delle specifiche per l’integrazione dei dispositivi di campo (FDI). Che cosa non cambierà In ogni caso le specifiche Foundation Fieldbus e Hart continueranno a esistere e a svilupparsi individualmente. Nome commerciale, marchi depositati, brevetti e diritti d’autore di ciascun protocollo sarebbero mantenuti e tutelati. Se la fusione diventerà realtà, i membri delle due Fondazioni diventeranno soci della nuova organizzazione con gli stessi diritti e benefici di cui godono attualmente. “Naturalmente i membri attuali delle due associazioni che supportano solo una delle due tecnologie potranno continuare a supportarne una sola, se questo è il loro desiderio. Né vi saranno vincoli tali da obbligare coloro che vorranno aderire ex novo alla nuova Fondazione a supportare entrambe le tecnologie Foundation Fieldbus e Hart”, spiega Larry O’Brien, Global Marketing Manager di Fieldbus Foundation. ■ Affidabilità e semplicità anche nelle applicazioni più complesse? Sicuramente. Trasmettitore di pressione 266. Ancora più semplice e intuitivo nella gestione, con la possibilità dell’innovativa tecnologia TTG (Through The Glass), che permette di programmare il trasmettitore in un gesto, evitando l’utilizzo di costosi configuratori esterni, il nuovo trasmettitore di pressione 266 presenta elettronica e housing innovativi. Continuità ed esperienza tecnologica sono alla base del 266 che fa dell’efficienza, della sicurezza e dell’usabilità i suoi punti di forza. www.abb.it/measurement ABB SpA Measurement Products Field Instruments and Devices, Flow Measurement Telefono: 0344 58111 Fax: 0344 56278 [email protected] 46 PROGETTAZIONE approfondimenti UN APPLICATIVO GRATUITO PER LA PROGETTAZIONE MECCANICA 3D DA RS COMPONENTS La progettazione 3D per tutti Un nuovo applicativo online offerto da RS Components per la progettazione meccanica 3D ha diversi aspetti innovativi. Non solo DesignSpark Mechanical è un software di livello professionale offerto gratuitamente, ma si tratta anche di un applicativo la cui semplicità di utilizzo può portare la progettazione 3D a un più ampio numero di utilizzatori. Jacopo Di Blasio Studio ergonomico di un pannello operatore con DesignSpark Mechanical A FIL DI RETE designspark.com L’attività del distributore di prodotti e componenti, che costituisce un supporto fondamentale per l’industria manifatturiera e di processo, è notoriamente complessa e richiede una forte sinergia tra competenze tecniche e capacità finanziarie, caratteristiche che si concretizzano nella capacità di offrire alle imprese un supporto tecnologico sempre più evoluto e una gestione affidabile delle forniture. Ottenuti questi obiettivi, RS Components ha fatto un ulteriore passo in avanti nella proposta di servizi tecnologici evoluti per i tecnici che operano nel settore industriale, offrendo del software di progettazione di livello professionale in modo totalmente gratuito. DesignSpark Mechanical è un nuovo software di progettazione meccanica 3D e rappresenta anche la più recente aggiunta all’offerta di applicativi software online di RS, che compongono una vera e propria suite completa per la progettazione industriale. Infatti, insieme al nuovo DesignSpark Mechanical, RS mette a disposizione anche altri applicativi specifici per la progettazione di circuiti elettronici e schede PCB, tutti accessibili gratuitamente attraverso il sito designspark.com, dedicato agli strumenti di sviluppo che RS mette a disposizione dei progettisti elettronici e industriali. DesignSpark Mechanical costituisce un prodotto fortemente innovativo e di grande impatto non solo per il fatto che, per la prima volta, viene fornito un software di progettazione meccanica 3D di livello professionale in modo gratuito, ma è rilevante anche per la caratteristica di essere un software espressamente progettato con l’intento di ottenere un prodotto di facile utilizzo. Rispetto ai Cad tradizionali, a cui DesignSpark Mechanical può essere vantaggiosamente affiancato, l’in- Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione terfaccia grafica intuitiva ne permette l’utilizzo da parte di una porzione più ampia di figure professionali, favorendo il passaggio alla progettazione in 3D, garantendo anche un importante contributo formativo. Infatti questo software dispone di un’interfaccia basata su comandi familiari e immediati per chi utilizza un PC, in modo da poter essere utilizzabile anche da parte dei progettisti che non sono pratici di applicazioni CAD. Questo rende DesignSpark Mechanical uno strumento particolarmente adatto per la migrazione dal 2D al 3D. In pratica, DesignSpark Mechanical consente di generare solidi e superfici attraverso una metodologia di modellazione diretta che, partendo da forme semplici, permette di creare superfici e insiemi complessi. Questo è possibile attraverso delle modalità di interazione prevedibili e familiari, che ricordano il modo di operare dei comuni software grafici, cioè utilizzando le funzioni trascina, sposta, riempi e unisci. Per garantire la massima flessibilità, le funzioni trascina e sposta possono essere utilizzate per operare modifiche sia sulle facce che sugli spigoli dei modelli generati. Il software è anche in grado di fornire suggerimenti per realizzare geometrie con pareti sottili speculari, concentriche, rotonde e smussate. Una volta creato il modello tridimensionale del pezzo in progetto, DesignSpark Mechanical può fornire una dettagliata documentazione con i dimensionamenti per la produzione. I diversi utilizzatori possono configurare e salvare il proprio insieme di quote e parametri, che possono essere stabiliti senza bisogno di impostare complicati sistemi di vincolo. Infatti i valori delle dimensioni possono essere modificati semplicemente selezionando l’elemento di interesse. L’applicativo permette la creazione automatica della distinta base (Bom). Durante tutto il processo di progettazione l’applicativo tiene traccia della Bom e in qualsiasi momento consente di PROGETTAZIONE approfondimenti Il modello di un quadro elettrico avere una quotazione immediata con il dettaglio dei costi dei prodotti e dei componenti, in base alle quotazioni di RS Components o Allied Electronics (che come RS fa parte del Gruppo Electrocomponents plc). I progetti possono utilizzare i componenti 3D dalla libreria ModelSource di RS Components e Allied Electronics e DesignSpark Mechanical può importare oltre 38.000 modelli di componenti, parti e prodotti dal Catalogo di queste aziende. Una caratteristica utile ai progettisti elettronici è che l’applicativo consente di importare file di layout PCB in formato IDF. Un ulteriore aspetto innovativo è che DesignSpark Mechanical da la possibilità di esportare i progetti in formato STL per la realizzazione di oggetti in prototipazione rapida con stampanti tridimensionali. Questa tecnologia apre interessanti possibilità per le aziende che hanno sviluppato i loro modelli tridimensionali con DesignSpark Mechanical, che potrebbero presto avere la possibilità di rivolgersi a servizi di terze parti che, utilizzando delle stampanti tridimensionali industriali, realizzino in poco tempo i prototipi fisici e li consegnassero pronti per l’utilizzo al committente. La stessa RS Components offre un servizio molto simile, producendo e consegnando a richiesta le schede modellate con DesignSpark PCB e non è escluso che un giorno possa fare la stessa cosa con DesignSpark Mechanical. Questo nuovo software si interfaccia con gli altri applicativi della famiglia Spark, DesignSpark Electrical per lo sviluppo di circuiti e DesignSpark PCB per le schede elettroniche, presentando anche delle modalità di utilizzo simili e confermando la convergenza di questo versatile pacchetto per la progettazione. Infatti, DesignSpark Mechanical ha creato una forte aspettativa tra il pubblico di tecnici e progettisti che già avevano avuto modo di conoscere i precedenti applicativi Spark. Calcolando solo le prime due settimane che sono seguite al lancio di DesignSpark Mechanical, questo software ha fatto registrare oltre 50.000 download da tutto il mondo, con una diffusione istantanea a livello planetario, da 150 Paesi diversi. Il fatto che RS con questo nuovo prodotto software abbia centrato un’esigenza molto sentita nell’ambito della progettazione industriale è testimoniato dal fatto che i primi giorni seguiti al lancio di DesignSpark Mechanical hanno registrato un vero picco di interesse, con un’adozione quasi istantanea: il 75% dei download è avvenuto nella prima settimana dopo l’annuncio. In ultima analisi, oltre ad offrire un catalogo di prodotti estremamente fornito, RS è riuscita a realizzare un insieme di servizi ad elevato valore aggiunto, con un’offerta completa di strumenti particolarmente utili per le attività industriali di ■ progettazione e di produzione. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 47 48 TELECONTROLLO approfondimenti UBIQUITY È LA SOLUZIONE ASEM PER L’ASSISTENZA REMOTA DI MACCHINE E IMPIANTI Teleassistenza di macchine e impianti La proposta di Asem La tappa milanese degli Asem Ubiquity Days, a fine ottobre, è stata l’occasione per approfondire la conoscenza della soluzione per la teleassistenza sviluppata dalla Casa italiana e per scoprire in anteprima gli sviluppi della piattaforma per il 2014. Franco Canna Fondata nel 1979 con un acronimo che sta per Automazione Sistemi Elettrici Microcomputer, Asem nasce come società di engineering per poi passare alla produzione di PC (e a fine anni Ottanta detiene il 6% del mercato italiano dei PC). Trentaquattro anni dopo la fondazione, la Casa friulana fattura circa 22 milioni di euro, occupa L’architettura di Ubiquity 130 dipendenti, di cui il 30% dedicato a R&D, ha due fabbrisoluzione completa, semplice, robusta e sicura che ad Artegna, in provincia di Udine, due sedi per l’assistenza remota. Affidabile e facile da per sviluppo e ricerca a Giussano (MB) e Verona installare, usare e mantenere Ubiquity consente e un ufficio vendite in Germania a Stoccarda. di organizzare il parco macchine in maniera L’azienda è tutt’ora di proprietà della famiglia gerarchica mantenendo una suddivisione del fondatore, Renzo Guerra, ma l’anno scorso logica per agevolare la ricerca dei dispositivi e il 25% dell’azienda è stato acquisito dalla famiassegnarli ai diversi utenti. glia tedesca proprietaria della Keb, a concretizCompatibile con le piattaforme Windows CE, zazione di una partnership commerciale di lungo Windows a 32 e 64 bit, Ubiquity è costituito corso tra due aziende concentrate su business da: Ubiquity Control Center, un software da complementari (motion e HMI). installare sui PC che faranno la teleassistenza; La partnership “sociale” avrà presto significativi Ubiquity Runtime va sui dispositivi remoti; riscontri anche nell’offerta di prodotti, visto che Ubiquity Server Infrastructure, l’infrastrutle due aziende hanno messo in comune alcune tura che serve per identificazione e connesattività di ricerca e sviluppo per realizzare nuovi sione; Dominio Ubiquity, l’account aziendale controllori. con utenti e sistemi. Con l’obiettivo di completare anche nel servizio la propria offerta orientata al mercato dei Come funziona produttori di macchine e di impianti, già ricca Ubiquity Control Center e Ubiquity Runtime si di soluzioni per il controllo e l’interfacciamento “parlano” grazie a un’infrastruttura di rete che uomo-macchina, Asem ha deciso di sviluppare richiede la connessione sicura SSL/TLS. Un nel 2011 una soluzione per la teleassistenza di meccanismo di certificati presenti sui disposimacchine e impianti. tivi remoti e l’utilizzo di uno specifico nome di dominio sul PC di teleassistenza garantiscono Ubiquity Ubiquity nasce con l’obiettivo di offrire una l’instaurazione di una connessione sicura sulle Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione TELECONTROLLO approfondimenti porte 80, 443 o 8888. Ci sono due livelli di teleassistenza. Il primo prevede l’interazione tra PC e sistema HMI tramite strumenti come il desktop remoto, il trasferimento file, la visualizzazione e gestione dei task di processo in esecuzione, la chat con operatore locale e il supporto multisessione. La seconda modalità è la creazione di una (o più) sottorete, per la quale viene utilizzata una virtual private network industriale robusta che incapsula il livello data-link del modello ISO/ OSI e si pone quindi al di sotto del livello IP. Questa modalità supporta messaggi broadcast e non richiede né configurazione di gateway né regole di routing. Il PC di assistenza ottiene un IP reale compatibile con la sottorete. È possibile configurare anche più sottoreti distinte dedicate ad esempio ai diversi tipi di dispositivi (PLC, drive ecc.). La sicurezza è garantita a più livelli: dalle connessioni SSL/TLS tra PC e dispositivi agli audit trail che registrano le sessioni, dalle applicazioni firmate con certificato digitale al firewall residente sulle macchine locali e non sul PC di assistenza. Il firewall integrato prevede un set di regole predefinite (sempre aggiornabili) utili per segmentare gli accessi. L’infrastruttura di Ubiquity è scalabile e garantisce continuità del servizio. I server su cui poggia l’infrastruttura sono ridondati e dislocati in sei webfarm, due delle quali in Europa, due negli USA e due in Asia. È possibile, in fase di configurazione, scegliere il server più vicino e performante oppure selezionarne due distinti. Non esiste un limite alla quantità di connessioni che si intende stabilire. Un router “intelligente” Da quest’anno Ubiquity è disponibile anche in versione completa di hardware e software. L’hardware è un router “intelligente” capace di ospitare il runtime di Ubiquity. Questa soluzione consente di utilizzare Ubiquity anche laddove le piattaforme remote non siano aperte all’installazione del runtime. Il router è configurabile da Ubiquity Control Center o da browser web (in rete locale), ma anche tramite usb key. Supporta segnalazioni sullo stato di funzionamento sia tramite led sia tramite uscite digitali a relè con feedback di avvenuto comando. Ubiquity Router offre anche ingressi digitali per comandi esterni, un pulsante per il restore delle impostazioni di fabbrica, la possibilità di aggiornamento firmware “one click” e la virtualizzazione della porta seriale RS-232/422/455 e MPI. L’evoluzione La piattaforma Ubiquity arriva a novembre 2013 alla versione 3 che offre le seguenti novità: interfaccia utente rinnovata, vista tabellare, nuova gestione utenti e permessi e firewall integrato. Ma le principali novità sono in arrivo sul fronte Router: alla SPS/IPC/Drives di Norimberga saranno presentati (esordio commerciale a dicembre) nuovi modelli di Ubiquity Router con connessione wireless WAN: all’RK10 – il nuovo nome che prenderà l’attuale modello – si affiancherà l’RK11 con modem 2g/3g che arriverà a velocità di scambio dati fino a 5,76 Mbit/s in upload e 14,4 Mbit/s in download. A questi due modelli si affiancheranno altre due versioni, RM10 e RM11, evoluzioni rispettivamente di RK10 e RK11 con in più la funzione di data monitor: data logging in locale con esportazione via Ubiquity Control Center; funzioni di visualizzazione HMI da Control Center, web browser e Premium HMI Mobile (app); funzione di segnalazione di allarmi via email o browser. Queste funzioni sono tutte programmabili con Premium HMI Studio. Ubiquity Router Ubiquity Router RK40 e RK41 con funzione switch a quattro porte I successivi step sono attesi per la primavera 2014. Ad aprile arriva sui router la possibilità di virtualizzare la porta USB oltre alla porta seriale. A maggio 2014 infine arriveranno quattro nuovi modelli del router: RK40 ed RK41 che sono le versioni dell’RK10 e dell’RK11 con in più uno switch ethernet a 4 porte, e RM40 e RM41 che sono la versione con funzione data ■ monitor di RK40 e RK41. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 49 50 MANUTENZIONE approfondimenti IL PROGRAMMA ABB LEAP È PENSATO PER PREVENIRE I GUASTI AGLI AVVOLGIMENTI STATORICI Previsioni produttive e manutenzione dei motori L’analisi dell’aspettativa di vita degli avvolgimenti statorici migliora la gestione della manutenzione dei motori e dei generatori ad alta tensione. Un guasto dell’avvolgimento statorico nei motori o nei generatori ad alta tensione può dare molti problemi. Come fa il programma ABB Leap a prevedere la vita utile dell’avvolgimento? Tobias Osterholm Cajetan T. Pinto A FIL DI RETE www.abb.com L’ AUTORE T. Osterholm, C. T. Pinto - ABB Motors and Generators, Service Un fattore cruciale da prendere in considerazione quando si deve pianificare la manutenzione dei motori e dei generatori ad alta tensione (HV), in particolare di quelli utilizzati in applicazioni industriali critiche, è l’aspettativa di vita dell’avvolgimento statorico. I motori e i generatori HV, di solito, vengono realizzati su ordinazione e, pertanto, quando si verifica un guasto, non sono sempre immediatamente disponibili. Questo significa che la manutenzione correttiva richiede molto tempo e che l’operatore potrebbe subire lunghi periodi di fermo macchina imprevedibili e costosi. Ma come è possibile prevedere ed evitare questi problemi? Il programma ABB Leap per motori e generatori HV è in grado di fornire la risposta. Grazie alla combinazione di diversi tipi di dati, questo servizio rende possibile analizzare la condizione e la vita prevista di un avvolgimento statorico. Si tratta di una parte importante del concetto di ciclo di vita di un motore e di un generatore, che richiedono piani di manutenzione ottimizzati per assicurare all’utente il massimo valore possibile. In altre parole, il programma ABB Leap consente una manutenzione preventiva ottimizzata, che assicura all’utente i migliori benefici sul lungo termine se comparati, per esempio, a una strategia di manutenzione basata sulla sola manutenzione correttiva. Guasti di motori di grandi dimensioni I motori e i generatori di grandi dimensioni da 2 MW sono destinati ad applicazioni ad alta potenza. Presentano una possibilità di gua- Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Il programma ABB Leap prevede l’ispezione e la gestione sistematica della manutenzione dei motori sti dell’avvolgimento relativamente maggiore rispetto ai sistemi a bassa potenza. In base alle cifre di un’indagine IEEE, il 33% di tutti i guasti rilevati durante il normale funzionamento è connesso all’avvolgimento statorico. Tuttavia, la cifra corrispondente relativa ai guasti rilevati durante le procedure di manutenzione e di prova è solo l’8%. I valori per i cuscinetti sono, rispettivamente, 37% e 61%. Da ciò si può dedurre la necessità di migliorare la previsione dei guasti all’avvolgimento, e che il programma ABB Leap è in grado di risolvere un problema critico nei processi di manutenzione dei motori e dei generatori elettrici. Il programma ABB Leap prende in considerazione l’invecchiamento dell’isolamento dell’avvolgimento statorico dovuto a fattori termici, elettrici, meccanici e ambientali e indica un’aspettativa di vita prevista con un’affidabilità dell’80%. Il risultato è la possibilità di ottimizzare i piani di manutenzione e di eseguire le azioni necessarie durante i periodi di fermo programmati. In ogni caso il programma ABB Leap non è solo un pacchetto d’ispezione. È anche uno strumento per la gestione sistematica della manutenzione. Inoltre, i semplici dati, non sono un elemento chiave in quanto il fattore davvero importante è la loro interpretazione e analisi. Alla base di questo approccio di gestione del ciclo di vita di un motore e di un generatore vi è la MANUTENZIONE approfondimenti comprensione di come lo stress elettrico e la resistenza di isolamento possano variare nel tempo e quali siano i loro possibili effetti sui materiali della macchina. La degradazione dell’isolamento di un avvolgimento statorico può essere descritta, in termini generali, usando due curve che dimostrano come lo stress e la resistenza cambino nel corso del tempo. La curva relativa allo stress mostra il carico combinato sull’isolamento dell’avvolgimento generato dal suo funzionamento, comprese le condizioni irregolari come i transitori. La curva che rappresenta la resistenza mostra come le condizioni operative e l’invecchiamento siano in grado di influenzare la resistenza dell’isolamento dell’avvolgimento. I guasti si verificano nel momento in cui queste due curve si intersecano. Il programma ABB Leap consente all’utente di motori o generatori elettrici di prevedere i guasti. Un’analisi tempestiva consente di prevedere la vita residua dell’avvolgimento statorico permettendo così di programmare la manutenzione per evitare guasti prematuri e costosi periodi di fermo macchina non pianificati. La conoscenza della vita residua originaria e dell’aumento della vita generato dalle operazioni di manutenzione fa sì che le curve dello stress e della resistenza non s’incontrino inaspettatamente. Metodi di misurazione La previsione scientifica della vita residua di un isolamento dell’avvolgimento statorico richiede vari passi. Prima di poter fare un’analisi sul futuro di un motore o di un generatore, sarà necessario determinarne le condizioni presenti. Questa operazione prevede di avere a disposizione i parametri base, come le ore di esercizio, il carico, il numero di avviamenti, il ciclo, le temperature, lo storico delle manutenzioni ecc. Tutti questi fattori hanno un impatto sull’aspettativa di vita e dovranno essere rilevati e inseriti nell’analisi. Tuttavia, non tutti i dati sono rilevabili dalle specifiche e dai registri del motore o del generatore. Un isolamento dell’avvolgimento statorico, nei vari stadi del processo d’invecchiamento, ha proprietà che possono essere analizzate solo servendosi di misurazioni. Il programma ABB Leap comprende quattro metodi principali di misurazione che forniscono informazioni sulle condizioni superficiali e interne dell’isolamento dell’avvolgimento: analisi della corrente di polarizzazione e depolarizzazione (PDCA); analisi Tan b e di capacità elettrica; analisi delle scariche parziali (PD); analisi del comportamento di isolamento non lineare (NLIBA). Questi diversi sistemi di misurazione si sovrap- pongono parzialmente uno all’altro per quanto riguarda la loro capacità di rilevazione. Il risultato è che l’indicazione della presenza di un difetto rilevato da una misurazione potrà essere confermato dall’altra. I risultati vengono anche influenzati dai fattori ambientali come la temperatura e l’umidità che devono anch’essi essere presi in considerazione. Mentre il metodo PDCA è una prova in CC, gli altri si basano su CA. Le prove in CC sono sensibili alle condizioni della superficie, mentre le prove in CA forniscono altre informazioni sul volume dell’isolamento. Analisi Una volta ottenute le informazioni di cui sopra, insieme ai dati raccolti, il passo successivo del programma ABB Leap è l’analisi. Ciò mette a disposizione un’immagine totale dell’avvolgimento dello statore basata sull’esperienza e sui calcoli che utilizzano un software proprietario dotato di alcuni algoritmi sviluppati e perfezionati da ABB. Nel tempo, ABB ha creato un database di I servizi del programma ABB Leap misurazioni e di analisi effettuate su più di 5.000 comprendono anche le misure motori e generatori installati in tutto il mondo. effettuate sul campo Questo database offre una solida base per determinare le condizioni dell’avvolgimento statorico, per effettuare i calcoli di stress e per stimare la vita residua attesa. Di conseguenza, il programma ABB Leap non dipende da vecchi dati di misurazione provenienti da un determinato motore o generatore elettrico. I calcoli e le analisi vengono effettuati da esperti in un centro di eccellenza ABB Leap e non si limitano ai soli motori e generatori prodotti da ABB. I fruitori del servizio ricevono rapporti esaustivi contenenti i risultati delle analisi, le raccomandazioni per le azioni da intraprendere e il calcolo della vita residua. Ottimizzazione del valore Il programma ABB Leap mette a disposizione degli operatori di motori e generatori elettrici strumenti di manutenzione “predittiva” molto precisi che consentono di massimizzare il valore del proprio capitale di motori e generatori. In un momento in cui il tempo di operatività dell’impianto e i costi generali diventano sempre più critici, il programma ABB Leap contribuisce ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi ■ dell’operatore. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 51 52 HMI approfondimenti TUTTE LE NOVITÀ NELLE SOLUZIONI DI INTERFACCIAMENTO PHOENIX CONTACT Un’interfaccia per ogni esigenza La proposta di HMI e PC Industriali di Phoenix Contact Pannelli operatore touch, ben quattro famiglie di panel PC, soluzioni box, tablet e una ricca dotazione software. L’offerta HMI di Phoenix Contact si arricchisce di nuove soluzioni. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte più recentemente. Franco Canna Si fa presto a dire HMI: da quando Phoenix Contact ha deciso di investire direttamente in questo settore allestendo un centro di sviluppo dedicato negli Stati Uniti ed entrandovi da protagonista negli anni Duemila, l’offerta di soluzioni per l’interfacciamento uomo-macchina si è costantemente sviluppata arricchendosi non solo di nuovi modelli ulteriormente aggiornati dal punto di vista tecnico, ma anche di nuove soluzioni studiate per centrare nella maniera più precisa possibile le diverse esigenze dei clienti. Lasciando parlare i numeri, nel corso del 2013 Phoenix Contact ha aggiornato con nuovi modelli gran parte delle serie esistenti e ha introdotto ben due famiglie di prodotti completamente nuove per completare il proprio catalogo anche con soluzioni mirate alle esigenze di particolari applicazioni. Touch Panel Per l’interfacciamento con tutti i PLC più diffusi sul mercato (non solo quindi con le proposte a marchio Phoenix Contact) la gamma di prodotti è composta dai client della serie Touch Panel TP3000 e TP5000. La serie TP3000 è basata su processori Intel XScale con display da 5,7" monocromatico a 256 livelli di grigio o a colori, da 7", 10,5" e 12,1" a 65 mila colori con risoluzioni fino a 800x600 pixel. Caratteristica di questa serie è un modulo opzionale per comunicazioni su bus Profibus, MPI, CANopen o seriale (Modbus RTU) che si aggiunge all’interfaccia Ethernet disponibile “di serie” e dotata di driver per dialogare con apparecchiature su protocolli Modbus TCP, S7 TCP, Ethernet IP. La serie TP5000 copre invece le esigenze di Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Panel PC Designline chi richiede display di maggiori dimensioni, da 12", 15" o 17" con risoluzioni che arrivano fino a 1280x1024. La base hardware in questo caso è costituita da processori Intel Atom o Celeron M e le porte di comunicazione disponibili sono due di tipo Ethernet gigabit e una seriale. Altra caratteristica di questa serie è la disponibilità di una porta DVI (per il modello con Celeron) in aggiunta alla VGA e la disponibilità di una doppia memoria Compact Flash. Come nel caso della serie TP3000, anche per i prodotti TP5000 il sistema operativo è Windows CE. Entrambe le serie comprendono nel prezzo la licenza runtime di Visu+, lo SCADA di Phoenix Contact. Touch Panel serie TP3000 υ 앗 ©2012 The MathWorks, Inc. Scopri tutto questo alla pagina www.mathworks.it/accelerate schede prodotto video richiesta di software di prova MODELLA SISTEMI FISICI in Simulink con Simscape ™ t Elettrici t.FDDBOJDJ t*ESBVMJDJ e molti altri 6UJMJ[[B4JNTDBQFDPO4JNVMJOL QFSNPEFMMBSFFTJNVMBSFMJNQJBOUP FJMDPOUSPMMPdi un sistema embedded. Applica al tuo modello un’interfaccia grafica, o importa modelli fisici da sistemi CAD. Utilizza componenti built-in o creane di nuovi con il linguaggio Simscape. ® ® 54 HMI approfondimenti Panel PC Embeddedline Panel PC Valueline con modulo di raffreddamento a ventola opzionale Embedded Panel PC L’innovativa famiglia PPC Embeddedline è stata lanciata nel corso del 2013. “Questi prodotti rappresentano il ‘trait d‘union’ tra il mondo dei pannelli operatore e i PC industriali”, spiega Marco Caliari, responsabile Phoenix Contact per l’Italia di questa linea di prodotti. Si tratta infatti di soluzioni compatte, quasi come un semplice pannello touch, ma con una dotazione hardware in grado di supportare Windows 7 embedded. Il cuore computazionale è rappresentato da processori Intel Atom Z530 da 1,6 GHz oppure AMD serie G modello T40R o T40E (rispettivamente single core e dual core). “I processori AMD (in particolare la versione T40E dual core) consentono di raggiungere prestazioni migliori nel comparto grafico”, sottolinea Caliari. I display sono retroilluminati a LED, in formato widescreen 16:9 con risoluzioni da 800x480 per le taglie da 7" e 9" e da 1280x800 per le taglie da 12" e 15,4". Completano la dotazione due porte gigabit ethernet, quattro USB, un disco allo stato solido interno e uno slot per schede SD card. In opzione possono essere richieste due porte COM per comunicazioni su bus seriali RS-232 e RS-485. Come i prodotti Touch Panel, anche i PPC Embeddedline offrono protezione IP 65 sul lato frontale. I Panel PC I primi prodotti lanciati da Phoenix Contact nel settore dei PC industriali con pannello erano parte della serie Valueline IPC, tutt’ora a catalogo. Ai primi prodotti di questa gamma, dotati di processore Celeron M o Atom N270 o Core 2 Duo L7400, sono stati aggiunti i modelli VL IPC P7000 con i processori Intel Core i7 che, a partire da quest’anno, sono disponibili con due nuove dimensioni di display (18,5" e 21,5" con risoluzione 1366x768), in aggiunta ai prodotti esistenti con display 4:3 da 12", 15", 17" e 19" e al 24” 16:9 full HD. I Panel PC Valueline offrono una completa dotazione di porte per la comunicazione e lo storage e una serie di opzioni tra cui segnaliamo l’unità ottica e, sulla versione con processore Core i7, la ventola di convezione esterna. Quest’ultima si può collocare alle spalle del “case” fanless, andando ad aggiungere un sistema di dissipazione attiva del calore a un’architettura già dotata di dissipazione passiva, tutto senza intaccare l’elettronica di base. “In questo modo, essendo sempre comunque Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione presente il dissipatore al di sotto del corpo ventole esterno, non c’è il rischio che polveri ed altri agenti contaminanti possano entrare a contatto con l’elettronica del PC danneggiandola. In altre parole, le ventole agiscono come sistema di convezione esterno aggiuntivo che migliora lo scambio termico del dissipatore”, spiega Caliari. Nel 2013 Phoenix Contact ha introdotto la nuova famiglia PPC Basicline con la serie BL PPC 1000 (processore Atom) a cui han fatto presto seguito due nuove serie: BL PPC 3000 e BL PPC 7000. I nuovi modelli della serie BL PPC 3000 sono dotati dei nuovi processori Celeron dual core (Celeron 1020E), mentre quelli della serie BL PPC 7000 offrono i processori Core i7 di terza generazione (3555LE). Come i modelli della famiglia Valueline, anche i Panel PC Basicline sono configurabili seppure in modo misura più contenuta: display da 12", 15" e 17", una porta video VGA e assenza di slot di espansione. In compenso offrono ben tre porte seriali: una RS-232/422/485 e due RS-232. “Pertanto, pur trattandosi di una serie appunto basic, i Panel PC Basicline offrono quindi caratteristiche di tutto rispetto, dai processori Intel di Terza Generazione alla doppia porta Ethernet Gigabit, del resto presente su tutta la gamma di PC di Phoenix Contact”, commenta Caliari. Altra novità 2013 è l’arrivo della nuova serie Designline. Come suggerisce il nome, questi prodotti puntano su un design particolarmente curato, ma offrono anche delle caratteristiche di sicuro interesse. In primo luogo i prodotti della serie DL PPC 1000 offrono protezione IP 65 su tutte le superfici e si prestano quindi all’uso anche su braccio VESA. L’elevato grado di protezione è stato ottenuto senza rinunciare alla possibilità di espandere il sistema e a dotarlo di tutte le porte necessarie. Sono infatti facilmente accessibili lo slot contenente l’hard disk o il disco allo stato solido, la batteria tampone e le connessioni: 4 USB, 2 gigabit ethernet, 1 COM RS-232/422/485 nella parte inferiore e una USB nella parte superiore. I fori di accesso alle porte sono protetti da cappucci con guarnizioni. Grazie al grado di protezione IP 65, i PC Designline sono protetti dalla polvere e resistenti all’acqua e supportano temperature operative tra -20°C e +55°C, risultando quindi adatti all’impiego anche in condizioni operative estreme. Sono al momento disponibili due modelli: DL PPC15 1000 e DL PPC 15M 1000, entrambi spinti da un processore Intel Atom E680T da 1,6 GHz. La principale differenza tra i due modelli risiede nel display (in entrambi i casi da 15" con risoluzione 1024x768 e retroilluminato a led) che nel secondo caso è capacitivo e multitouch. HMI approfondimenti La gamma Designline è destinata ad espandersi ulteriormente in futuro con nuovi modelli che mireranno a offrire processori più potenti e display di maggiore diagonale e formato 16:9. ethernet industriale senza rischi d’interruzione I box PC Per le soluzioni che non richiedono un display integrato sul computer, Phoenix Contact offre anzitutto versioni derivate dalla gamma Valueline IPC con processore Atom, Celeron M, Core2Duo o con Core i7. Sono disponibili inoltre altre due soluzioni “blind” dedicate: VL BPC 1000 (dimensioni 155x145x49 mm) e VL BPC MINI (155x125x49 mm), mossi rispettivamente da un Atom N455 e un Atom Z510PT. “Il VL BPC MINI, in particolare, è destinato ad un utilizzo in condizioni gravose, grazie al range di temperatura esteso (da -40 a +65 gradi) e all’elevata resistenza agli urti (25g)”, spiega Caliari. La linea mobile Oltre ai pannelli da incasso o per braccio VESA, Phoenix Contact offre, ormai da qualche anno, anche dei tablet “rugged” da 13,3" widescreen con risoluzione 1280x800, dotati di connettività wireless WiFi (802.11 a/b/g) e Bluetooth. Questi prodotti sono spinti da processori Intel Meron o Atom Z530P e offrono tre porte USB (una delle quali adatta a integrare un token), una Ethernet e ben due batterie removibili a caldo. Sono poi disponibili due docking station dedicate, una passiva e una attiva dotata di alimentazione e porte aggiuntive. Il sistema operativo adottato è Windows 7 Ultimate o Embedded. Il software Tre sono i software che Phoenix Contact propone a corredo della propria gamma di prodotti HMI. Il primo è Visu+, una soluzione Scada composta da un ambiente di sviluppo ed eseguibili runtime. Si tratta di una soluzione avanzata che consente di creare con semplicità e ricchezza di particolari delle interfacce per il comando, la supervisione, la gestione degli allarmi e la raccolta dati. Visu+ rappresenta un ambiente software comune sia ai sistemi HMI che ai pc industriali: “In questo modo è possibile sviluppare l’applicazione di supervisione sia su pannello operatore che su PC utilizzando lo stesso ambiente, con tutti i vantaggi derivanti da questo tipo di approccio”, afferma Caliari. La seconda proposta è il SoftPLC PC Worx, una soluzione che consente di trasformare qualsiasi PC in una stazione di automazione e controllo real-time utilizzando, in caso di piattaforme multi core, un core del processore esclusivamente per le funzioni di PLC. La terza proposta (novità 2013) è Portico, un innovativo strumento software che consente di trasferire il segnale video da un server a un massimo di 16 client tramite Ethernet. “In questo modo è possibile realizzare soluzioni multi monitor distribuite senza la necessità di dovere ricorrere a soluzioni hardware dedicate”, spiega Caliari. Il tool di configurazione integrato permettedi gestire i diritti di accesso al server per ■ evitare azioni di comando contemporanee. affidabilità da condividere Switch Ethernet industriali - Fino a 28 porte Gigabit - Managed o unmanaged - Versioni Layer 3 stackable - Ridondanza ad anello multiplo, recovery < 5ms - Porte Combo SFP fibra e rame - Temperatura estesa e versioni IP/68 Power Over Ethernet - Fino a 24 porte PoE Managed o unmanaged Standard IEEE802.3af e IEEE802.3at Versioni PoE + Gigabit + Fibra Versioni power boost 12-24 to 48V PoE Temperatura estesa e versioni rugged Network Management Software Configurazione dispositivi ed eventi Gestione fino a 1024 nodi Visualizzazione topologia Freeware fino a 64 nodi www.contradata.com/ethernet [email protected] tel: 039 2301492 Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 55 56 CONTROLLO approfondimenti UN SOFTWARE PER SIMULARE I TRANSITORI E VALUTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO Transitori virtuali per benefici reali Per valutare le prestazioni degli anelli PID, il software permette di simulare i transitori ottenibili con diverse impostazioni e di confrontare i dati reali con i modelli. Uno di questo tool, PIDTutor, è utile nel commissioning dei sistemi di controllo e nella regolazione in corso di esercizio. Massimiliano Veronesi Cristian Paganessi GLI AUTORI M. Veronesi, Yokogawa Italia Srl; C. Paganessi, Laureando Università di Brescia Non molto tempo fa sono state presentate su queste pagine [1] alcune efficaci tecniche per la valutazione delle prestazioni degli anelli di regolazione PID che, grazie a un rapporto costi/benefici potenzialmente soddisfacente per la maggior parte dei processi sotto controllo, presidiano più del 90% degli anelli di regolazione in ambito industriale [2]. Alcune di esse sono state implementate con successo in un comodo pacchetto software realizzato con un noto linguaggio di programmazione grafico, attraverso il quale è possibile anche simulare i transitori ottenibili con diverse tarature dei parametri e confrontare dati reali con semplici modelli. Grazie alla virtualizzazione dell’ascissa temporale, l’impiego di questo genere di strumenti può essere utile per abbreviare i tempi di commissioning dei sistemi di controllo e quelli di valutazione di potenziali ritarature da effettuarsi durante il normale esercizio. Il tool, denominato PIDTutor, è distribuito insieme a un testo sulla regolazione PID ed è disponibile in commercio. T2 esse vengono scambiate mentre selezionando IPDT, T2 viene disabilitata. Viceversa è possibile anche aprire un file txt di dati e chiedere a PIDTutor di identificare il modello del primo ordine che meglio li rappresenta. Una volta che i parametri sono stati impostati (o identificati), è possibile simulare la risposta in anello aperto sia al gradino di setpoint (step) che all’impulso (pulse) di durata impostabile, attraverso i controlli riportati in υfigura 2, insieme alla rappresentazione grafica del transito- Simulazione in anello aperto PIDTutor supporta solo due generi di modelli, quello autoregolante del primo (FOPDT) o secondo (SOPDT) ordine e quello di tipo integrale (IPDT). La selezione viene effettuata attraverso i pulsanti disponibili nel pannello riportato nella υfigura 1, ove anche i parametri dei modelli sono evidentemente impostabili: se la costante di tempo T1 viene impostata minore di Figura 2 - Il set-up dell’impulso della simulazione Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione rio disponibile sulla destra. Inizio, fondo-scala ed eventuale off-set sono altresì impostabili. Simulazione in anello chiuso I parametri della simulazione in anello chiuso si impostano attraverso i controlli visualizzati nella figura 3. Si tratta naturalmente del tipo di control- CONTROLLO approfondimenti lore (PI oppure PID, con azione derivativa calcolata sulla variabile di processo e non sull’errore) e dei parametri proporzionale (Kp), integrale (Ti) e derivativo (Td) che possono essere impostati manualmente o selezionando una delle regole di taratura disponibili in libreria. PIDTutor supporta le più note tecniche tra le quali anche quelle basate su metodologie di ottimizzazione o quelle più tradizionali basate sull’impostazione di pulsazione critica e margine di fase; alcune di esse fanno differenza tra inseguimento del riferimento e reiezione del di-sturbo per cui è possibile anche selezionare quale dei due transitori privilegiare. Sono a disposizione dell’utente anche il filtro sull’azione derivativa (attraverso il parametro N) e il peso sul setpoint, per impiegare un PID a due gradi di libertà, in modo da poter perseguire indipen-dentemente l’inseguimento e la reiezione. Infine, anche la costante di tempo dell’accorgimento anti-windup è accessibile attraverso il relativo pulsante. Una volta selezionata la taratura dei parametri PID è possibile lanciare la simulazione in anello chiuso, preceduta da un pop-up giallo (sempre nella υfigura 3) che richiede di impostare la durata del transitorio, il tempo-ciclo e la presenza o meno del disturbo a gradino sul carico (che viene simulato a metà del transitorio) e la relativa ampiezza. Essendo il tempo non reale, in pochi secondi viene simulato un transitorio di molti minuti, consentendo così all’utente di fare rapidamente varie prove. Figura 4 - Visualizzazione delle variabili di controllo (MV), di processo (PV) e set point (SV) Figura 5 - Pop-up delle performance fianco (si veda la υfigura 4). Selezionando “Performance”, infine, appare un pop-up giallo (υfigura 5) nel quale sono presentati gli indici di prestazione relativi sia all’inseguimento del setpoint che alla reiezione del disturbo sul carico. In particolare sono riportati lo IAE (Integrale dei valori assoluti dell’errore, o deviazione), il Setpoint Following Performance Index (SFPI), l’Idle-Index e il Load-Rejection Performance Index (LRPI), definiti come in [1]. In questo modo l’utente può confrontare oggettivamente e quantitativamente le prestazioni ottenute con degli obiettivi che per un PID possono essere ragionevolmente ritenuti soddisfacenti. Conclusioni Semplici pacchetti di simulazione dei loop di regolazione PID possono essere utili per ridurre sia i tempi di commissioning che quelli di retuning nel corso del normale esercizio. Fornendo all’utente una interfaccia più simile a quella su Figura 3 - L’impostazione dei parametri della simulazione in anello chiuso cui si trova quotidianamente ad operare si facilita la sua familiaL’evoluzione delle variabili viene visualizzata rizzazione con gli anelli di controllo, rappresen“in progress” come dal pannello di controllo di tando così un ausilio anche in fase di training del un controllore reale, in modo che l’utente possa personale. Disponendo anche di indici di prestaessere sufficientemente familiare con l’interfaczione risulta più agevole fare valutazioni oggetcia e, fino a quando la durata della simulazione tive e confrontarsi con obiettivi ragionevoli. non termina, possa anche effettuare variazioni successive di setpoint o addirittura passare in Riferimenti modo Man per variare manualmente l’uscita del [1] M. Veronesi, “Quanto valgono i vostri regolatore. anelli?”, Automazione e Strumentazione, Fiera Passando poi al Tab “Analysis”, è possibile Milano media, n. 9, Nov./Dic. 2012. anche visualizzare l’andamento della variabile [2] M. Veronesi, Regolazione PID. Tecniche di di controllo (MV), limitata tra i valori minimo taratura, schemi di controllo, valutazione delle ■ e massimo impostati nel pannello di controllo a prestazioni, FrancoAngeli, 2011. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 57 58 DIZIONARIO approfondimenti LE PAROLE CHIAVE DELL’AUTOMAZIONE Telecontrollo Il concetto di telecontrollo è molto vasto. Comprende la semplice lettura o modifica a distanza dei dati, l’automazione e la gestione da remoto degli impianti preposti a reti di pubblica utilità e i sistemi di raccolta, elaborazione e centralizzazione di dati prelevati dal campo. Armando Martin Il telecontrollo, inteso sia come automazione e gestione remota di impianti, sia come sistema di raccolta, elaborazione e contabilizzazione di dati e informazioni prelevati dal campo, è diventato uno strumento insostituibile nell’ambito della modernizzazione delle reti di pubblica utilità. Public company e gestori di reti sono fortemente orientati alla ricerca e all’applicazione di tecnologie in grado di assicurare qualità dei servizi erogati, redditività degli impianti e risparmio energetico. Negli ultimi anni si è assistito a una forte crescita su scala nazionale e internazionale dei sistemi di telemisura, telecontrollo e telesorveglianza nei settori – tutti attraversati da forti spinte all’espansione e all’innovazione delle energie rinnovabili, delle infrastrutture, del mercato dell’energia e del gas. Le tecnologie del telecontrollo Le aziende del settore utility sono interessate da restrizioni normative e ambientali, da pressioni competitive del mercato e dall’ingresso di nuovi attori. La principale leva tecnologica per migliorare i servizi e ridurre i costi di gestione è rappresentata dall’ICT (Information Communication La definizione che riportiamo in Technology). In questo contesto lo Scada (Superquesta pagina è tratta e parzialvisory Control And Data Acquisition) è la tecnomente rielaborata dall’autore a logia di controllo dominante. partire dal “Dizionario di AutomaNelle reti di pubblica utilità le architetture Scada zione e Informatica Industriale”, devono conformarsi a esigenze di funzionamento a cura di Armando Martin, pagg. in rete e di integrazione con altri sistemi per l’a288, Editoriale Delfino nalisi dei dati. La maggior parte degli Scada nelle (www.editorialedelfino.it). public utility gira infatti su reti LAN (Local Area Ringraziamo autore ed editore per Network) e WAN (Wide Area Network) che colla collaborazione. legano processori e RTU (Remote Terminal Unit), scalando dai dispositivi locali di stabilimenIl “Dizionario di Automazione e Informatica Industriale” è to, macchina o impiananche su facebook… to, fino alla copertura https://www.facebook.com/groups/dizionario.automazione/ di grandi aree attraver…e su automazione plus so architetture di tipo http://automazione-plus.it/focus/dizionario-di-automazione-e-informatica-industriale/ client/server, nelle quaNovembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione li sussistono connessioni dirette o dedicate tra server e nodi client/remoti. Nell’ambito dei telecontrolli delle reti elettriche, le misure delle grandezze operative di rete trattate dagli Scada/EMS (Energy Management System) sono fornite dagli apparati RTU (Remote Terminal Unit) e trasmessi ai centri di controllo con l’ausilio di protocolli di comunicazione specifici quali IEC 60870-5-104 e IEC 60870-5-101. Le applicazioni di telemisura e telecontrollo sono parte fondante del wireless industriale, soprattutto al fine di assicurare letture e comandi a distanza nelle reti di distribuzione e verso impianti non presidiati. Le prime applicazioni di telegestione impiegavano ponti radio, con segnali di potenza e canali di trasmissione concordati con le autorità competenti. Le novità normative e tecnologiche degli ultimi decenni hanno consentito la standardizzazione dei segnali e dei protocolli, nonché la riduzione delle dimensioni e dei costi degli apparati. Ad imporsi velocemente su scala globale è stato il sistema GSM (Global System for Mobile Communications) e le sue evoluzioni 2,5G e 3G. In particolare, le tecnologie EDGE (Enhanced Data rates for GSM Evolution), GPRS (General Packet Radio Service), UMTS (Universal Mobile Telecommunications System), HSDPA (High Speed Downlink Packet Access) hanno permesso un flusso di maggiori quantità di dati e applicazioni basate su Internet. Di recente nei telecontrolli si sono diffuse diverse tecnologie che operano a 2,4 GHz, tra cui lo standard Bluetooth per la trasmissione seriale con modalità punto-punto o multipunto. Vale infine la pena elencare le tecnologie di rete emergenti nella gestione dei telecontrolli, dove ottimizzazione dei consumi e gestione di grandi quantità di dati vanno di pari passo: Internet of Things, piattaforme Cloud, sistemi virtuali, WSN (Wireless Sensor Network), Energy Management e Big Data Management, Smart Grid e ■ Smart City. Soluzioni per la movimentazione orizzontale e verticale nell'Automotive. Sinistra, destra, su e giù – è semplice far fronte alle richieste sempre più esigenti del settore Automotive quando puoi contare su un partner che è in grado di progettare la tua soluzione ad alta efficienza energetica, su misura, avanzata e flessibile. Che si tratti di applicazioni per la movimentazione orizzontale o verticale, la nostra ampia scelta di prodotti scalabili per l'automazione e gli azionamenti ti offre tutto ciò di cui hai bisogno. Visita http://www.lenze.com/it-it/specialisti-nel-settore-industriale/intralogistica/ Per maggiori informazioni: tel. 02.270.98.1, [email protected], www.lenzeitalia.it 60 AUTOMOTIVE applicazioni IL KNOW-HOW DI LENZE DALL’ITALIA AL BRASILE Un trasloelevatore a elevate prestazioni in Brasile In un impianto brasiliano, l’utilizzo della tecnologia Lenze ha permesso di aggiornare e potenziare un sistema di traslazione e sollevamento di parti di autoveicoli. I motori impiegati, pur con dimensioni ridotte, hanno permesso un sostanziale miglioramento delle prestazioni. Giuseppe Testa Tabella - Affidabilità espressa in tempo medio fra i guasti (mean time between failures o MTBF) A FIL DI RETE www.lenze.com/it-it/prodotti L’ AUTORE G. Testa, Sales Director di Lenze Italia. Essere fornitori di applicazioni in tutto il mondo significa per Lenze avere un know-how e una replicabilità internazionali. Pur operando sul suolo italiano, l’innovazione e la tecnologia di Lenze sono globali e le soluzioni di questa azienda sono replicabili ovunque, persino in Brasile. Proprio per un impianto in Brasile progettato per un’azienda di automotive, Lenze si è occupata di un trasloelevatore installato nell’area buffer per gli skid del body-shop. Questo trasloelevatore doveva essere aggiornato e potenziato per consentire la gestione di 66 autovetture/ora: circa il 20% in più delle aspettative che erano raggiungibili. L’azienda cliente di Lenze ha deciso di affrontare questo impegno e ha proposto con forza l’adozione della sua tecnologia in alternativa a quanto prescritto dal capitolato. Questa sfida è partita da subito direttamente con il dimensionamento e con l’architettura da adottare: il software DSD è stata la scelta di riferimento che ha permesso la proposta di un progetto completo. Una massa di oltre 10.000 kg si muove sull’asse orizzontale alla velocità di 3,67 m/s con rampe di accelerazione pari 1 m/s2 grazie ai due motoriduttori GFL11-2M-132C32, controllati da altrettanti azionamenti serie 9400 Ty E94ASHE0474. Per quanto riguarda l’asse di sollevamento, era previsto che 2.000 kg arrivassero a 20 metri di altezza con una velocità di 1 m/s e rampe di accelerazione di 0,5 m/s2. Anche in questo caso la forza e il basso gioco angolare del motoriduttore GKS09-3M-132C32 pilotato dal drive Ty E94ASHE0474 hanno rappresentato l’arma vincente. Definita la parte di motorizzazione, era necessario architettare un progetto di pilotaggio e controllo dei drive capace di garantire il rispetto dei tempi Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Un motore serie MF di Lenze ciclo e delle prestazioni di sistema. I progettisti sono stati ancora una volta agevolati dai blocchi funzione disponibili nei drive Lenze. La lettura di un telemetro laser ha fornito al drive 9400-Master il reale posizionamento del traslo sull’asse X; il controllo in coppia adottato sul 9400-Slave ha garantito un perfetto e armonico inseguimento. Nessuna vibrazione, nessuna pertubazione di coppia nel movimento orizzontale. Sull’asse di sollevamento il 9400-Master, che funziona da posizionatore, controllava in albero elettrico il 9400-Slave ed entrambi hanno portato il carico in quota con un perfetto allineamento. Il modulo memoria MM330 ha contenuto tutte le informazioni del progetto. Le accelerazioni richieste dall’applicazione hanno imposto l’adozione di motori a elevate prestazioni e bassa dinamica. I motori serie MF erano la soluzione ideale, integrando ridotte dimensioni, elevato rendimento e modularità: all’altezza d’asse 132 si è sviluppata una potenza di 22kW pari a una grandezza 180 di motore asincrono tradizionale. Oltre alle prestazioni è stato necessario dare assicurazione circa la qualità dei prodotti e la capacità di soddisfare in sicurezza lunghi tempi di lavoro. Lenze ha quindi avuto modo di esprimere l’affidabilità dei propri prodotti esibendo MTBF sorprendenti e disponibili per l’intera gamma dei componenti costituenti la motorizzazione. Il trasolelevatore ha preso forma ed è diventato un sistema completo e funzionante: i risultati raggiunti sono assolutamente in linea con le aspettative e i rilievi effettuati confermano la progettazione compiuta con DSD. Possiamo concludere quindi questa storia di revamping oltreoceano con il seguente pensiero: uomini e strumenti di lavoro quali DSD e L-force Engineer sono stati una squadra efficace ed efficiente, all’altezza di un ricondizionamento labo■ rioso e non proprio “dietro l’angolo”. 62 SENSORI applicazioni DIVERSI SENSORI A EFFETTO HALL SONO STATI MESSI A CONFRONTO DA HONEYWELL Sensori Hall sotto esame Honeywell ha effettuato dei test su dei sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper. I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando un elemento quad Hall e programmazione proprietaria senza stabilizzazione con circuito chopper. James McKenna Honeywell Sensing and Control ha sviluppato un nuovo sensore a elevata sensibilità, ripetibilità e risposta veloce, tutti fattori che contribuiscono a un efficiente design del motore BLDC. Il sensore raggiunge queste caratteristiche impiegando un elemento quad Hall e programmazione proprietaria senza stabilizzazione con circuito chopper. Per dimostrare l’efficacia di questo design, Honeywell ha verificato le prestazioni del prodotto testandolo a confronto con un numero di prodotti “tradizionali” stabilizzati con circuito chopper, compresi quelli con elevata sensibilità. Il bersaglio circolare impiegato nel test A FIL DI RETE sensing.honeywell.com L’ AUTORE J. McKenna, Responsabile Mercato Italia, Honeywell Sensing and Control Impostazione della configurazione dei test Lo stesso test includeva un bersaglio circolare con 48 coppie di poli magnetici utilizzati per attivare i campioni di prodotto. I campioni sono stati posti in un campo magnetico il più vicino possibile tra loro e centrati rispetto all’asse Y. I test sono stati eseguiti con un traferro di 0,020 Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione pollici. Tutti i risultati sono stati misurati su un innesco Top Dead Center (TDC) che ha un tempo di risposta molto veloce. Tempo di risposta stimato Per calcolare il tempo di risposta, il bersaglio è stato fatto ruotare con frequenze diverse, in senso orario e antiorario, con intervallo di rilevamento di 0,020 pollici. L’angolo di rotazione del bersaglio è stato misurato al punto di commutazione dell’output del sensore. Quando il bersaglio è sufficientemente lento, il tempo di risposta è molto più veloce del campo magnetico del bersaglio in movimento, quindi la latenza prevista tra l’angolo del livello gauss 0 e l’angolo di rilevazione del campo dipende dall’impostazione del test e dalla sensibilità del prodotto. Quando il bersaglio è più veloce, l’angolo registrato è una combinazione della latenza del campo magnetico e del tempo di risposta del sensore. I risultati mostrano che l’angolo della transizione rimane abbastanza stabile alle frequenze più basse da 500 RPM a 2.000 RPM. A 4.000 RPM, l’angolo varia a causa del tempo di risposta del sensore, aumentando di circa 0,06° lungo l’intero angolo della transizione. A 4.000 RPM, 0,06° equivale a 2,5 μs (0,06°/360°/4.000 RPMx60 s). Il tempo di risposta stimato, quindi, è pari alla metà dell’aumento della transizione o circa 1,25 μs in totale. SENSORI applicazioni Dettaglio ingrandito del sistema per il confronto dei campioni Risposta al campo magnetico I campioni sono stati montati e centrati in modo che condividessero lo stesso ambiente. Il bersaglio ruotava a 5.000 RPM e per osservare la reazione del sensore al bersaglio sono state eseguite più misurazioni tramite un oscilloscopio. Le forme d’onda dei campioni mostrano come la commutazione dei campioni non sia avvenuta nello stesso punto e che i loro tempi di risposta sono stati più lenti; il campione Honeywell, comunque, non mostra alcuna variazione, indice di una buona ripetibilità. Il tempo di risposta dimostra che il campione non stabilizzato con circuito chopper ha un’uscita ripetibile con un tempo di risposta da 10 μs a 20 μs più veloce dei prodotti stabilizzati con circuito chopper, inclusi i campioni ad elevata sensibilità. Il test indica che la stabilizzazione con circuito chopper può causare la ripetibilità a causa di differenze nell’azionamento. La frequenza più alta della stabilizzazione con circuito chopper può risolvere questo problema, ma anche se i sensori stabilizzati con circuito chopper mostrano un’elevata sensibilità, continuano ad avere tempi di risposta più lenti. Il livello di sensibilità dipende dal posizionamento del sensore relativamente a magnete, traferro e forza del magnete. Mentre il magnete ruota oltre il sensore, un sensore con ripetibilità elevata cambia stato alla stessa posizione angolare ogni volta che il magnete vi passa di fronte, fornendo un tempo di risposta costante che manterrà praticamente uguali tutte le misurazioni angolari. Una risposta ritardata al bersaglio avrà un effetto negativo sull’efficienza della commutazione del motore. Qualsiasi errore nel punto di commutazione di un sensore a effetto Hall ridurrà la coppia del motore, con conseguente riduzione dell’efficienza. Il tempo di risposta del sensore hall di Honeywell (tracciato blu) confrontato con quello di altri cinque campioni (tracciato verde) risposta ritardato è da attribuire al processo di stabilizzazione del chopper. Per convalidare il test, i campioni sono stati invertiti e poi nuovamente analizzati utilizzando lo stesso metodo. I risultati hanno confermato i risultati originali. Il traferro è considerato una parte significativa del tempo totale di risposta del sensore, e quindi anche questo è stato testato. Conclusione Il test comparativo di affidabilità e tempo di Inoltre, il test di sensibilità al traferro mostra come le prestazioni del sensore non stabilizzato mantengano tempi di risposta migliori all’aumentare del traferro. Un tempo di risposta più veloce alla variazione del campo magnetico garantisce una maggiore efficienza nella commutazione di un BLDC. Se un sensore commuta in corrispondenza di un livello del campo magnetico diverso da quello richiesto a causa di risposta lenta o di ritardo, potrebbero verificarsi errori di precisione. ■ Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 63 MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale 64 SISTEMI, SENSORI E TECNOLOGIE PER AZZERARE I GUASTI Manutenzione predittiva Gli strumenti di controllo Tra le molteplici strategie di manutenzione, quella predittiva viene eseguita quando la conoscenza dello stato del sistema indica il verificarsi di un guasto imminente. Questo approccio, uno dei più stimolanti e complessi dal punto di vista ingegneristico, porta con sé l’impiego di sistemi, sensori e tecnologie avanzate. La manutenzione predittiva è inoltre vantaggiosa dal punto di vista economico, in quanto prevede interventi solo in seguito al riscontro di specifici parametri. Armando Martin Figura 1 - Trend di intervento manutenzione predittiva in relazione al tempo Molte imprese industriali sono impegnate a ricostituire i processi aziendali esterni, riorganizzando le responsabilità del personale, facendo crescere il focus sui risultati e sulla capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. La manutenzione, e il suo stretto legame con le attività produttive, diventa dunque un fattore strategico per la gestione del ciclo di vita di macchinari, impianti e installazioni. La manutenzione predittiva si definisce, secondo la norma UNI 10147.3.9.2, come quel tipo di manutenzione preventiva effettuata a seguito dell’individuazione di uno più parametri e dell’estrapolazione, secondo modelli appropriati, del tempo residuo intercorrente prima del guasto. Più in generale la norma UNI 10366 (Criteri di progettazione della manutenzione) suggerisce alcuni criteri di scelta delle politiche di manutenzione. Nella realtà operativa si verifica spesso che le stesse macchine, operanti in contesti diversi, richiedano strategie e frequenze di manutenzione diverse. A questo aspetto si aggiungono anche la necessità di valutare in termini di efficacia ed efficienza la strategia adottata e i vincoli relativi al personale di manutenzione. Nei casi migliori sono gli indici di prestazione (KPI, Key Performance Indicator) a decretare il successo delle strategie adottate, ma perlopiù a posteriori. Occorre quindi dotarsi a monte di strumenti di supporto alle decisioni in grado di fornire un’indicazione oggettiva sui risultati attesi dalla politica manutentiva prescelta. Dal punto di vista pratico la manutenzione pre- dittiva consiste nel monitorare i componenti critici nel tempo per cogliere l’insorgenza di un segnale rilevatore. Una variazione delle misure effettuate rispetto allo stato di normale funzionamento indica l’aumentare del degrado, permettendo in definitiva la previsione del guasto. Predire un guasto incipiente di un componente elettrico, meccanico o idraulico è fondamentale per pianificare un intervento correttivo, evitare incidenti e disservizi dell’impianto, prolungare il tempo di vita residuo delle apparecchiature, ottimizzare l’efficienza della manutenzione preventiva. Lo scopo della manutenzione predittiva è quello di minimizzare, attraverso lo sviluppo di metodologie flessibili e affidabili, il numero di ispezioni o di revisioni che potrebbero a loro volta dare luogo a guasti o deterioramenti. Questo approccio porta ad un notevole risparmio economico, in quanto i componenti vengono sfruttati fino all’inizio della loro usura. Vanno fatte ulteriori precisazioni. In primo luogo l’applicazione di politiche di manutenzione predittiva non è affatto semplice in quanto richiede sia personale molto qualificato, sia la definizione aggiornata e accurata dello stato dei parametri critici del sistema manutenzionato. In secondo luogo vanno attentamente vagliate numerose metodologie, come ad esempio le analisi tribologiche sui lubrificanti, la misura delle vibrazioni, la termografia, l’analisi delle correnti assorbite. Infine, una distinzione più sottile prevede che si parli di “manutenzione predittiva” quando è possibile calcolare con relativa esattezza il tempo residuo prima di un guasto. υ Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE È ANCORA PIÙ IMPORTANTE. 4XDQGRO·RELHWWLYRqODSURGXWWLYLWjGHJOLLPSLDQWLLQGXVWULDOLLWHFQLFLQRQVLDIÀGDQRDOSURSULRLVWLQWRPDULFRUURQR alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore GHOO·DXWRPD]LRQHLQGXVWULDOH*UD]LHDEDUULHUHIRWRHOHWWULFKHVHQVRULGLSURVVLPLWjSHULÁXLGLGLGLVWDQ]DRWWLFL scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzione, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente. MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale 66 Manutenzione Descrizione Correttiva (reattiva) Manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di una avaria ed è volta a riportare un’entità nello stato in cui possa eseguire una funzione richiesta. Migliorativa (proattiva) Insieme di azioni di miglioramento intrapreso allo scopo di migliorare l’affidabilità e la manutenibilità del bene, mediante l’eliminazione delle cause di guasti sistematici e/o la riduzione della probabilità di comparsa di altri guasti. Preventiva (programmata) Ciclica Manutenzione preventiva periodica in base a cicli di utilizzo predeterminati. È un tipo di manutenzione programmata, ovvero eseguita in accordo con un piano temporale stabilito Predittiva Manutenzione preventiva effettuata a seguito dell’individuazione e della misurazione di uno o più parametri e dell’estrapolazione secondo i modelli appropriati del tempo residuo prima del guasto. Secondo condizione Tabella 1 - Strategie di manutenzione Figura 2 - Esempio di vibrometro portatile per analisi in situ Manutenzione preventiva subordinata al raggiungimento di un valore limite predeterminato. Si parla invece di “manutenzione su condizione” quando non si riesce a determinare con esattezza il tempo residuo e si assume quindi un intervallo temporale più ampio entro il quale intervenire. Misure di vibrazioni, rilievi a ultrasuoni, analisi lubrificanti In base all’applicazione sono disponibili numerose tipologie di sensori e trasduttori per il supporto alla manutenzione predittiva, tipicamente quelli di velocità, accelerazione e spostamento; in particolare quelli dedicati alle misure e all’analisi delle vibrazioni. Le vibrazioni sono un parametro fondamentale per l’analisi del funzionamento delle macchine rotanti, in quanto consentono di diagnosticare problemi meccanici come l’usura dei cuscinetti, il disallineamento, lo squilibrio e gli accoppiamenti fuori tolleranza. L’analisi vibrazionale permette di individuare i difetti prima che si manifestino, di evitare arresti di produzione non programmati e di identificare le condizioni correnti della macchina o dell’impianto. L’analisi vibrazionale è eseguita nel dominio delle frequenze e fa riferimento a una specifica “firma” vibrazionale. Una volta identificata e confermata l’origine di un problema, vengono individuate le opportune azioni correttive. Le cause di vibrazione modificano lo spettro in maniera peculiare consentendone l’identificazione. Gli accelerometri piezoelettrici miniaturizzati e capacitivi risultano particolarmente adatti a questo scopo, grazie a doti di robustezza e a una banda operativa adeguata per catturare gli eventi più significativi ai fini diagnostici. Anche la rilevazione a ultrasuoni e l’analisi sui Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione lubrificanti sono attualmente riconosciute come strategie decisive di manutenzione predittiva. In ambito meccanico e impiantistico, la rilevazione a ultrasuoni si basa sull’uso di strumentazione in grado di rilevare perdite (relative ad aria compressa, vapore, vuoto, fluidi gassosi, valvole e sistemi idraulici) ed effettuare vari tipi di ispezione elettromeccanica (applicata ad esempio a scaricatori di condensa, cavitazioni di pompe, medi e alti voltaggi, blocchi interni di macchinari, condizioni di cuscinetti e altri componenti meccanici). L’analisi degli oli lubrificanti permette invece l’individuazione dei guasti attraverso la composizione chimica degli olii che lubrificano e scorrono nei motori e nelle utenze elettromeccaniche. I vantaggi di queste analisi chimiche sono la riduzione dei tempi di fermo-macchina e delle emergenze, il calo dei consumi di lubrificante, l’aumento della vita utile dei componenti e della disponibilità dell’impianto, con risparmi evidenti su tutti i costi di gestione. L’analisi dei lubrificanti si basa su un monitoraggio proattivo che fornisce informazioni sui lubrificanti in senso stretto (frequenza ottimale di ricambio, qualità chimica dell’olio, contaminazione particelle) e su un monitoraggio di tipo predittivo per la determinazione del grado di usura e di efficienza delle macchine. Termografia La termografia a infrarossi è uno dei più validi e utilizzati strumenti diagnostici per la manutenzione predittiva. Le termocamere sono gli strumenti ideali per le ispezioni di installazioni elettriche, attrezzature meccaniche, livelli dei serbatoi, installazioni con materiale refrattario, condutture, torce industriali e molte altre applicazioni. Rilevando anomalie solitamente invisibili ad occhio nudo, la termografia ad infrarossi permette MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale Figura 3 - Esempio di termocamera utilizzata per manutenzione predittiva di intraprendere azioni correttive prima che si verifichino costosi guasti ai sistemi. In sostanza la termografia a infrarossi offre la possibilità di conoscere la temperatura presente in tutti i punti di un impianto senza bisogno di un contatto con l’impianto stesso. Le misure termografiche fanno parte delle cosiddette “prove non distruttive”, cioè di quelle prove che non provocano alterazioni in seguito alla verifica. Le rilevazioni vengono quindi effettuate a impianto o macchina in funzione, cioè sotto carico in quanto è necessario che i componenti siano attraversati da corrente per generare calore. Questo permette di non bloccare o ridurre l’operatività dell’impianto durante la verifica. D’altra parte è possibile analizzare sia il funzionamento dell’impianto a regime termico raggiunto, sia il comportamento durante il transitorio, cioè durante le fasi di avvio e fermata. Un’immagine termica che includa dati accurati di temperatura fornisce ad un esperto di manutenzione importanti informazioni sulle condizioni dei dispositivi ispezionati. Queste ispezioni possono essere svolte con il processo produttivo in azione a pieno regime, e, in molti casi, l’uso di una termocamera può ottimizzarlo. Sistemi informativi Nelle aziende dove la manutenzione degli impianti è un fattore strategico vengono utilizzati software CMMS (Computerized Maintenance Management System), sistemi di telecontrollo e simulatori. Questi sistemi consentono alle aziende di aumentare la visibilità delle performance mediante l’analisi dei dati relativi a trend e anomalie principali, di prevedere eventuali problematiche di affidabilità e di assumere decisioni volte a incrementare gli utili sulla base di proiezioni future. In genere oltre alla manutenzione in senso stretto, questi sistemi consentono la pianificazione delle attività, la gestione degli asset, il controllo di magazzino, funzioni avanzate di reporting e analisi. I CMMS, i sistemi di telecontrollo e i simulatori di impianto fanno parte in sostanza del più ampio concetto dei sistemi informativi di manutenzione e delle strategie di manutenzione predittiva. Il sistema informativo può dare un contributo importante nella progettazione e nella rimodulazione delle politiche di manutenzione. Un sistema informativo orientato alla gestione della manutenzione preventiva, all’individuazione delle anomalie e al monitoraggio delle prestazioni è fondamentale per gestire i processi critici. Allo stato attuale tali processi sono sempre più supportati anche da sistemi diagnostici integrati negli impianti, da sistemi ■ esperti e dalle più recenti tecnologie web/cloud. www.luchsinger.it Più precisione Misure di spostamento Sensori di spostamento a correnti parassite Principio di misura a correnti parassite, senza contatto Campi di misura da 0,4 a 80 mm Risoluzione < 0,02 micrometri Banda passante 100 kHz Stabilità in temperatura 0,015%/°C :LUZVYPHÄSV Campi di misura da 50 mm a 50 m Per ambienti industriali ostili Uscite encoder, potenziometro, corrente, tensione Facile installazione Versioni speciali per OEM Sensori capacitivi di spostamento Principio di misura capacitivo, senza contatto Campi di misura da 0,05 a 10 mm Risoluzione a partire da 0,15 nanometri Banda passante 50 kHz Temperatura da -50 a 200°C 24035 CURNO (BG) - Via Bergamo, 25 Tel. 035 462 678 - Fax 035 462 790 [email protected] - www.luchsinger.it 5 1963 2013 Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 67 MANUTENZIONE PREDITTIVA BOSCH REXROTH B&R Macchine sempre in perfetta efficienza Con un buon monitoraggio della macchina è possibile evitare danni irreparabili, minimizzare i costi e i tempi di manutenzione e massimizzare il tempo di attività. Le vibrazioni, in particolare, sono un parametro critico da monitorare, perché offrono indizi significativi sullo stato di funzionamento nel tempo e in funzione delle velocità della macchina. B&R ha appositamente sviluppato dei moduli di I/O, a cui è possibile connettere fino a 4 accelerometri, per l’acquisizione dal campo di misure di vibrazioni. Sfruttando le stazioni di I/O X20, già presenti nel sistema di automazione, è possibile misurare, raccogliere ed elaborare i dati necessari per comprendere quale sia lo stato fisico della macchina, correlandolo con la logica di controllo e il processo in atto. Attraverso Automation Studio, l’ambiente di sviluppo standard di B&R, è possibile configurare in modo semplice e intuitivo i moduli per il Condition Monitoring che effettuano l’analisi in frequenza del segnale, fornendo all’operatore direttamente l’informazione necessaria. Questi dati, raccolti dai sensori e opportunamente Condition Monitoring processati dal modulo, di B&R possono poi essere visualizzati a schermo con grafici significativi per gli operatori di manutenzione, che sono quindi in grado di rilevare per tempo le deviazioni dal comportamento ottimale e possono pianificare opportuni interventi di manutenzione preventivi. A livello di controllo della macchina è inoltre possibile agire da programma sul comportamento delle parti in movimento durante l’operatività di ogni giorno. Regolando opportunamente le velocità delle parti meccaniche in gioco è infatti possibile lavorare in aree di funzionamento sicure e per la macchina (lontani dalle frequenze di risonanza). In questo modo si evitano rotture o danni irreparabili, si minimizzano gli sprechi e i fermo-macchina, si riduce il rumore e si mantiene la macchina sempre in perfetta efficienza garantendo la massima disponibilità. Diagnostica e manutenzione preventiva Bosch Rexroth ha sviluppato uno strumento semplice ed efficace utile al miglioramento dell’OEE (Overall Equipment Effectiveness), che permette una riduzione dei costi e del pay-back degli impianti grazie alla riduzione dei costi di manutenzione (fino al 30%), dei fermi macchina (35-45%) e dei fermi produzione (fino al 75%). Rexroth Productivity Agent è uno strumento in grado di rilevare e analizzare informazioni relative alle variazioni meccatroniche dei sistemi quali ad esempio attriti, bloccaggi, giochi o indurimenti meccanici. È un potente supporto di diagnostica preventiva e una base per analisi predittive, che Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione A CURA DI FRANCO GORNATI permette di pianificare la manutenzione degli impianti, eliminando così costosi fermi di produzione. Le analisi si basano sul concetto di drive intelligente, che utilizza il motore come sensore di rilevamento e il servo drive/controller come Rexroth Productivity Agent sviluppato da Bosch Rexroth elaboratore dei segnali e delle informazioni che verranno poi messe a disposizione dell’utente o dei sistemi superiori. Il tool funziona in parallelo al normale processo di funzionamento produttivo e non necessita né di dispositivi aggiuntivi esterni (sensori) né di software esterni. Può inoltre essere utilizzato su tutte le piattaforme di azionamenti Indradrive (compatti, modulari e motori con azionamento integrato) e controller MLC. Sono disponibili inoltre analisi meccaniche per quanto riguarda attrito, gioco, rigidità e relativa definizione delle soglie di tolleranza; analisi della risposta in frequenza, particolarmente adatta al rilevamento di minime variazioni meccaniche ed elettriche; monitoraggio curve d’inviluppo, cioè il monitoraggio di un qualsiasi segnale (coppia o corrente) durante l’intero ciclo produttivo, definizione soglie di tolleranza e una funzione di monitoraggio, analisi e riduzione delle vibrazioni in grado di eliminare o attenuare in realtime le vibrazioni del sistema rilevate attraverso algoritmi dinamici di regolazione dei parametri di controllo. Tutte le funzioni prevedono la possibilità di definire soglie e limiti per la generazione automatica di messaggi di warning. Acquisizione dati ed analisi ancora più rapide La nuova generazione di strumenti portatili per l’analisi delle vibrazioni delle apparecchiature critiche di Emerson Process Management è in grado di rilevare tempestivamente eventuali problemi prima che si ripercuotano in fermate non pianificate. L’analizzatore CSI 2140 Machinery Health Analyzer di Emerson Process Management incrementa le funzionalità dello strumento Emerson CSI 2130. Permette di raccogliere simultaneamente dati da quattro canali, di ritrasmetterli con comunicazione wireless e Bluetooth e dispone di un touch screen a colori. Lo strumento consente di acquisire dati provenienti dalle ronde di analisi con minori tempi di acquisizione. La forma ergonomica e il ridotto peso rendono più facile l’utilizzo da parte degli utenti. La raccolta dati è più rapida del 50% rispetto agli altri strumenti. Questo riduce il tempo da trascorrere in luoghi pericolosi e permette ai tecnici di completare i rilievi più rapidamente. Lo schermo è di facile lettura, sia con sole diretto sia in aree buie grazie alle funzioni di auto-adattamento basate sul rilevamento della luce ambientale. Dal momento che oltre il 50% dei problemi meccanici sono causati dall’usura di cuscinetti, il monitoraggio dello stato di salute dei cuscinetti è un com- EMERSON PROCESS MANAGEMENT speciale 68 Le routine di analisi delle vibrazioni sembrano non finire mai. E’ necessario acquisire i dati più velocemente in modo da poter utilizzare il tempo disponibile nella risoluzione dei problemi. ORA E’ POSSIBILE Utilizzare il tempo in attività ad elevato valore, rendendo la raccolta dati più veloce. L’analizzatore di vibrazioni CSI 2140 è il più rapido ora disponibile. Grazie all’utilizzo di un accelerometro triassiale ed alla capacità di monitoraggio a quattro canali è ora possibile completare le routine di analisi delle vibrazioni in metà tempo. Il tempo prezioso sarà utilizzato per risolvere i problemi invece che per raccogliere dati. Per saperne di più, utilizzate il codice qui sotto o visitate il sito: www.EmersonProcess.com/WorkFaster Il logo Emerson è un marchio di proprietà di Emerson Electric Co. © 2013 Emerson Electric Co. MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale ponente chiave nei programmi di affidabilità. Con lo strumento che acquisisce dati da quattro canali, si possono ottenere letture in senso assiale, verticale ed orizzontale contemporaneamente. Grazie anche alla tecnologia PeakVue di Emerson, i tecnici responsabili dell’affidabilità possono rilevare le prestazioni dei cuscinetti compromessi con anticipo rispetto ad altre tecnologie. Inoltre, la diagnostica avanzata, di cui il CSI 2140 è dotato, permette di effettuare direttamente l’analisi delle cause dei problemi meccanici. EWON Prevenzione tempestiva e conveniente Il router ADSL industriale 2104/4104 di eWon, azienda belga distribuita in esclusiva in Italia da Efa Automazione, fornisce una connettività ADSL a banda larga sicura tramite VPN, per accedere a sistemi e risorse remoti via Internet. In questo modo è possibile effettuare attività di manutenzione predittiva efficaci e tempestive a costi contenuti. Sono disponibili un modem ADSL 2/2+ e un modem opzionale PSTN o 3G (UMTS). Integrando i principali driver di comunicazione dei PLC, il router eWon 2104/4104 monitora le variabili e raccoglie i dati in un database interno, anche durante l’attività di manutenzione. Il router dispone di server Web e FTP incorporati, nonché di un sistema di gestione degli allarmi indipendente. È predisposto per il funzionamento con Talk2M, il servizio cloud per la manutenzione remota e l’accesso alle macchine. Il router eWon 2104/4104 risponde alle più rigide direttive relative alla sicurezza. Viene impiegato in diverse applicazioni di manutenzione predittiva e ha ottenuto ottimi riscontri nella gestione acque. Mentre in passato veniva monitorato solo il risultato di un guasto, grazie all’introduzione dei router eWon si è potuto accedere in tempo reale alle informazioni di diagnostica, riuscendo Router ADSL industriale 2104/4104 così ad anticipare i guasti e le interdi eWON distribuito da Efa Automazione ruzioni di servizio e a prendere decisioni importanti in situazioni critiche. Il ruolo del dispositivo eWon è quello di fornire accesso remoto sicuro e resiliente tramite Internet, a PLC/dispositivi RTU, utilizzando una combinazione di ADSL a banda larga e GPRS/3G. L’unità eWon può inoltre essere controlNovembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione lata dal PLC, assicurando così un’integrazione totale tra i processi e la rete di comunicazione degli stabilimenti. Una soluzione conveniente ed efficiente, che consente di offrire un servizio di qualità elevata garantendo connettività e visibilità delle informazioni importanti in tempo reale. La potenza della comunicazione Hart in uno strumento di misura compatto Fluke presenta il calibratore di loop di precisione Hart Fluke 709H, uno strumento facile da usare con un’interfaccia intuitiva e funzionalità Hart, che velocizzano le operazioni di misura o generazione di tensione o corrente e l’alimentazione dei loop. Hart Fluke 709H è un calibratore di loop che unisce alla precisione (allo 0,01%) un potente dispositivo di comunicazione Hart, integrati in un unico strumento compatto, robusto e affidabile. Il modello 709H supporta un gruppo selezionato di comandi Hart universali e di uso comune. Nella modalità di comunicazione, si possono visualizzare le informazioni di base del dispositivo, eseguire test diagnostici e regolare la calibrazione della maggior parte dei trasmettitori compatibili con Hart. In passato queste operazioni erano possibili solo con un dispositivo di comunicazione dedicato, un calibratore multifunzione di fascia alta o un computer portatile dotato di modem Hart. Lo strumento è inoltre dotato di resistore integrato da 250 ohm selezionabile per la messa a punto del loop ai fini della comunicazione Hart. I modelli 709H e 709 non Hart si contraddistinguono per la loro interfaccia intuitiva Il calibratore di loop di corrente di precisione con tasti dedicati, l’encoder Fluke 709H con funzionalità Hart rotativo con manopola QuickSet e l’agevole collegamento a due fili per effettuare le misure in modo rapido e semplice. L’intervallo 0-100% e i pulsanti con step del 25% facilitano e velocizzano l’esecuzione dei test. Le funzionalità di rampa e step automatici consentono di eseguire test in remoto e di essere contemporaneamente in due posti. Il software 709H/Track opzionale fornito con cavo di comunicazione consente di documentare le misure in milliampere e i parametri del trasmettitore Hart e di caricarli su un PC. FLUKE Nuova generazione di analizzatori di vibrazione CSI 2140 di Emerson Process Management Tecnica di misura per condizioni ambientali critiche Per poter utilizzare la tecnica di misura anche in condizioni ambientali critiche è necessario che anche l’hardware sia ugualmente robusto. Per questo tipo di applicazioni HBM ha ampliato il sistema di misura QuantumX con moduli di misura dotati del grado di protezione IP 67, capaci di resistere a vibrazioni, urti e temperature alte e basse. Il HBM 70 MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale 71 I nuovi moduli QuantumX si possono utilizzare anche in condizioni ambientali critiche sistema di misura universale QuantumX consente di ottenere risultati di misurazione affidabili in modo semplice e rapido. La struttura modulare e la robusta connessione a spine riducono le operazioni di installazione, dato che i moduli possono essere distribuiti a piacimento all’interno dell’applicazione. Gli amplificatori di misura sono disponibili pressoché per tutte le grandezze di misura e per i più comuni tipi di sensori. Con la nuova linea di prodotti, HBM offre da subito quattro moduli per l’impiego in condizioni ambientali critiche. Sono disponibili amplificatori di misura con 4, 8 o 16 ingressi universali e un modulo con 4 ingressi di frequenza. Tutti i moduli di misura hanno il grado di protezione IP 67, possono essere impiegati in un ampio campo di temperature compreso fra -35 °C e +80 °C e, inoltre, sono resistenti a urti fino a 50 g e a vibrazioni fino a 10 g. Applicazioni tipiche dei nuovi moduli sono le misurazioni Sistemi avanzati per il controllo e il monitoraggio condizioni macchina Il monitoraggio delle condizioni delle macchine consente di evitare interruzioni di corrente impreviste, ottimizzare le prestazioni della macchina e ridurre i tempi riparazione e i costi di manutenzione. National Instruments offre sistemi di monitoraggio delle condizioni embedded online e sistemi industriali di test più avanzati. I software e hardware NI sono utilizzati con successo in una grande varietà di turbine, compressori, generatori e altri dispositivi industriali. National Instruments offre strumenti avanzati per sviluppare sistemi industriali embedded per il controllo e sistemi di monitoraggio. I sistemi di Condition-Based Maintenance permettono di ridurre i periodi di inattività dei sistemi e di ottimizzare le prestazioni, riducendo allo stesso tempo i costi di riparazione e manutenzione. I prodotti NI permettono di effettuare analisi online con algoritmi sviluppati in ogni linguaggio di programmazione, implementare piattaforme aperte e modulari per una facile scalabilità ed espansione futura, integrare facilmente gli strumenti NI in sistemi di monitoraggio già esistenti e sistemi SCADA e di utilizzare piattafome compatibili disponibili per misure portatili con monitoraggio embedded e test. Per esempio, il sistema portatile per il moni- NATIONAL INSTRUMENTS durante le prove su strada, su macchine mobili, nel settore marino o in generale nelle misurazioni all’esterno. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale 72 NI offre anche soluzioni per monitoraggio macchine sul campo SCHNEIDER ELECTRIC toraggio basato su USB ed Ethernet NI-DAQmx è consigliato per il monitoraggio delle vibrazioni basato su USB e per soluzioni a basso costo per il monitoraggio condizioni macchina con notebook. Presenta una selezione di input per un’ampia gamma di sensori per ogni tipo di applicazione industriale ed è possibile massimizzare il rapporto segnale rumore (SNR) con risoluzione a 24 bit e intervallo dinamico da 102 dB. Per il monitoraggio industriale embedded online invece sono più indicate le soluzioni NI CompactRIO o NI PXI che consentono analisi e misure continue, da 4 a oltre 1000 canali, presentano sistemi operativi real-time per maggiore affidabilità del sistema ed permettono di analizzare i dati direttamente online per un controllo più efficace e una manutenzione più tempestiva. Un sistema scalabile, flessibile per qualsiasi controllo di automazione industriale Scada Vijeo Citect 7.30, integralmente incorporato nel sistema di Process Automation PlantStruxure, offre potenti capacità di visualizzazione e capacità operative che consentono di avere una visione globale del processo e di controllare velocemente allarmi e problematiche migliorando le performance di produttività. Si tratta di un sistema scalabile, flessibile e con prestazioni affidabili per qualsiasi controllo di automazione industriale, che alla potenza e flessibilità di Scada unisce la possibilità di integrare in modo completo il sistema di supervisione con le apparecchiature Schneider Electric. Vijeo Citect è sincronizzato con le applicazioni Unity PLC per offrire una visualizzazione oggettiva e coerente del sistema. Il sistema offre ridondanza completa per applicazioni scalabili per problematiche di tipo hardware che possono portare a una diminuzione della produzione e a situazioni di pericolo. La nativa ridondanza di Vijeo Citect permette un pieno controllo dei guasti hardware impendendo perdita di produzione o di performance. Centralizzazione e localizzazione delle informazioni sono riconciliate utilizzando cluster. I costi delle centrali di controllo e della manodopera sono così ottimizzati senza compromettere la funzionalità del sistema in prossimità del processo. L’utilizzo di cluster può inoltre ridurre la suddivisione dei siti Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione La manutenzione intelligente raddoppia il risparmio I moduli software dedicati di Siemens per le attività di monitoraggio meccanico negli impianti di processo consentono la manutenzione preventiva con tempi di fermo macchina ridotti e contribuiscono a una maggiore sicurezza. I moduli software dedicati di Siemens sono in grado di determinare e valutare lo status degli asset meccanici direttamente dai dati di processo già disponibili nel sistema di controllo. A tal fine, gli strumenti compilano e valutano valori digitali e binari rilevanti, stabiliscono connessioni logiche e inviano all’operatore un corrispondente messaggio predefinito di manutenzione tramite un’interfaccia di comunicazione. In questo modo, i moduli riescono a inviare degli allarmi per prevenire il danneggiamento di un asset causato da uno stato operativo sfavorevole o per raggiunti limiti di usura. Per monitorare lo stato degli asset meccanici con Simatic PCS 7 Plant Asset Management, Siemens ha sviluppato una serie di moduli di diagnostica per pompe, valvole e scambiatori di calore. Questo approccio si basa su una valutazione intelligente dei segnali dei sensori che sono già disponibili nel sistema di controllo e non ne richiede di addizionali come sensori per il rumore o di accelerazione. Il modulo di diagnosi PumpMon determina la violazione dei valori limite di funzionamento nominale delle pompe e le deviazioni dalla curva caratteristica attesa, li segnala all’utente, e li rende disponibili per ulteriori elaborazioni. Il modulo ValveMon monitora lo stato della valvola sulla base di corrispondenti valori di processo e consente di individuare un malfunzionamento e guasti imminenti, supportando l’ottimizzazione della pianificazione della manutenzione e contribuendo a una maggiore disponibilità di tutto l’impianto. HeatXchMon determina le deviazioni dal flusso di calore di riferimento per il calcolo preciso e la visualizzazione del grado attuale di sporcizia, perdita di energia e costi giornalieri. Il modulo CompMon calcola gli indicatori chiave di prestazioni (per Simatic PCS 7 SIEMENS in sottocluster affidabili per aumentare la capacità globale del sistema o suddividerne il carico. Il sistema include VijeoCitect Project Analysis. Si tratta di uno strumento di visualizzazione intuitivo per l’analisi di allarmi e dati di trend integrato nel sistema, che offre all’operatore un’analisi approfondita e la possibilità di intervenire in modo più rapido. Tutte le applicazioni risultano sempre aggiornate, grazie alle tecnologie Windows. Vijeo Citect, infatti, è completamente integrato nell’offerta Windows Panel PC di Schneider Electric. MANUTENZIONE PREDITTIVA SOCOMEC esempio, trasporto o efficienza) ed emette un avviso se i valori corrispondenti indicano danno al compressore, accumulo di particelle di sporco sul disco rotore, o erosione delle lame. Il servizio di telemonitoraggio non-stop che protegge il business Dall’attenta analisi delle esigenze degli IT Manager e Facility Manager nasce Link-Ups di Socomec, il nuovo servizio che garantisce il costante monitoraggio dell’attività degli UPS, identificando in tempo reale eventuali anomalie di sistema. La soluzione di controllo Link-Ups monitora il funzionamento degli UPS. La sua core activity è il controllo continuo dei valori dei principali parametri elettrici. Quando uno o più di questi parametri escono dalla scala di tolleranza, il sistema identifica un’anomalia e genera automaticamente un allarme che viene subito trasmesso al più vicino Centro di Assistenza Tecnica Socomec. Al ricevimento della notifica, il tecnico specialista Socomec avrà accesso diretto da remoto alla dashboard dei parametri in modo da poter effettuare una vera e propria tele-diagnosi. Il tecnico specialista avrà quindi molte più chance di identificare preventivamente il problema e di proporre le azioni correttive necessarie alla sua risoluzione. Ultima evoluzione è la capacità del sistema di trasmettere i dati via Lan e in ridondanza via GPRS, in modo da assicurare una connessione continua e senza rischi d’interruzione di comunicazione. Il servizio, inoltre, fornisce report periodici sul funzionamento degli UPS, contenenti sia i dati generati dal dispositivo, sia l’analisi degli stessi effettuata dallo staff tecnico. Questa diagnosi permette di identificare comportamenti anomali dei prodotti e di porre immediatamente in atto delle azioni correttive anche da remoto. Grazie alla costante attività di controllo da parte di tecnici qualificati, è possibile prevenire i malfunzionamenti e ridurre la necessità d’interventi di riparazione. Questo si traduce in una riduzione dei costi operativi (Opex) e dei rischi di fermo. Infine, la redazione di periodici resoconti consente di ottenere una conoscenza approfondita degli UPS e di ridurre pertanto il tempo di riparazione degli stessi (MTTR). Telemonitoraggio continuo Link-Ups di Socomec Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione La stazione di manutenzione per gestire la diagnostica avanzata Plant Resource Manager è la piattaforma Yokogawa per la gestione degli asset. La piattaforma PRM è basata sul database SQL della strumentazione e dei dispositivi in campo con numerose funzioni di esplorazione e diagnostica. È infatti possibile avere la visualizzazione on-line della strumentazione installata per tipologia di trasmettitore, tipologia di bus di campo e nome del vendor, la verifica delle tipologie di guasto ed è possibile eseguire tutte le configurazioni, le tarature e le calibrazioni degli strumenti. PRM consente la gestione degli eventi e analisi storiche (Audit Trail) per singolo strumento e per area d’impianto, la comparazione della configurazione di più strumenti (funzionalità molto efficace in caso di sostituzione di uno strumento con un altro presente a magazzino di cui non si sanno le caratteristiche) e una programmazione delle attività di manutenzione periodica con una manutenzione predittiva della strumentazione attraverso l’impostazione di soglie sui contatori dei flags di allerta. Il Field Communication Server può interfacciarsi direttamente attraverso i protocolli Hart (attraverso DCS o via seriale), Foundation Fieldbus e Profibus (attraverso DCS). Sono supportate le modalità d’interfacciamento FDT/DTM oppure EDDL. I client PRM possono attingere informazioni da server diversi, attraverso una commutazione manuale. Il PRM server può inoltre essere OPC A&E server per i pacchetti di gestione allarmi come il Cams (Consolidated Alarm Management System). Serie EJX Yokogawa con funzione di diagnostica avanzata ILDB Basandosi sulle statistiche delle principali attività di manutenzione eseguite sugli strumenti di pressione, Yokogawa ha corredato la sua strumentazione intelligente con numerose funzioni di diagnostica avanzata. Nella serie EJX, ad esempio, è stato implementata una funzione, denominata ILDB, che rileva e previene l’intasamento delle linee d’impulso. Un algoritmo fa un confronto in continuo fra dati di riferimento allo start-up (pressione differ./pressione statica) e i dati in real-time che arrivano dal processo e, se viene rilevato uno scostamento tra i valori, lo strumento va in allarme indicando la linea d’impulso intasata. Questa funzione consente di prevenire i blocchi dell’impianto e fare manutenzione preventiva sulla singola linea d’impulso che si sta intasando consentendo una notevole riduzione ■ dei costi e dei tempi di manutenzione. YOKOGAWA speciale 74 La nuova piattaforma software per tecnologie d’eccelenza Progea presenta Automation Platform.NExT ™ la nuova era della supervisione industriale. Automation Platform.NExT ™ è una architettura software pensata per costituire la base dei moderni sistemi d’automazione. E’ una piattaforma aperta e scalabile, basata su .NET e sulle più moderne tecnologie software, e basata su concetti modulari con tecnologia “plug in”, per rendere le architetture software industriali più aperte e scalabili, integrando moduli funzionali in grado di gestire efficacemente tutte le esigenze di impresa. I professionisti dell’automazione possono così disporre di una soluzione modulare ed aperta quale piattaforma per Supervisione, HMI, Controllo, Historian, MES ed Analisi industriale. Piattaforma 64 bit basata su WPF Framework .NET con tecnologia Plug-in Information Model basato su OPC UA Grafica 2D e 3D accelerata, basata su XAML Supporto Multitouch e Kinect Nuove librerie grafiche di eccezionale qualità Modulo Report Manager Linguaggio VB.NET integrato Modulo I/O Data Server SQL Server e provider DB con supporto Cloud DB Web Client su HTML5 e Silverlight- APP per Win8RT Sicurezza e performances ai massimi livelli Provate la differenza. Preparatevi al futuro. Per maggiori informazioni, visitate www.progea.com o contattate i nostri uffici Italia: Tel +39 059 451060 [email protected] Germany: Tel +49 7721 9925992 [email protected] United States: Tel +1 888 3052999 [email protected] International: Tel +41 91 9676610 [email protected] MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale 76 ALGORITMI COMPUTAZIONALI PREDITTIVI MIGLIORANO PRODUZIONE E MANUTENZIONE La manutenzione predittiva nell’industria dei semiconduttori La manutenzione predittiva è un argomento di forte interesse anche nell’industria dei semiconduttori. La metodologia consente di rendere più efficiente l’intervento manutentivo e ottimizzare il lifetime delle parti con conseguente riduzione dei costi e migliore utilizzo delle macchine di produzione. Di seguito è data una breve classificazione e descrizione dei differenti tipi di manutenzione nell’industria dei semiconduttori, è descritta la manutenzione predittiva in questo settore, ed è descritto un esempio applicativo. Del caso di studio sono messi in evidenza i vantaggi e i guadagni stimati. Giuseppe Fazio L’ AUTORE G. Fazio, Micron Technology Nel mercato competitivo di oggi, i produttori di semiconduttori hanno bisogno di metodi di produzione flessibili, efficienti e ottimali. Uno studio dell’Ismi (International Sematech Manufacturing Initiative) mostra che l’Overall Equipment Effectiveness (OEE) si trova generalmente nell’intervallo compreso dal 40% al 60%. Questi valori sono molto bassi se si considerano i costi dei processi produttivi e degli strumenti di metrologia. Migliorare l’utilizzo delle apparecchiature, quindi, rappresenta una grande opportunità per migliorare la produttività di fabbrica. Incrementare l’OEE migliorando la disponibilità delle macchine di produzione tramite metodi predittivi permette di contribuire direttamente al miglioramento della produttività e alla riduzione dei costi. L’approccio predittivo è quindi un aspetto molto importante per una fabbrica più efficiente e competitiva. La manutenzione predittiva è un’iniziativa che consente di ottimizzare e migliorare i programmi di manutenzione e questo permette di migliorare le performance della fabbrica. Migliorare l’uptime e la disponibilità dell’attrezzatura Il costo delle attrezzature è elevato, è quindi fondamentale che l’utilizzo delle stesse sia elevato. Ciò può essere ottenuto eliminando o riducendo il verificarsi di guasti imprevisti. Gli eventi di manutenzione programmata possono essere ottimizzati basando le attività di manutenzione sui dati specifici delle attrezzature. Gli sforzi per ridurre la variabilità dell’attrezzatura, il tempo medio di riparazione (MTTR), e aumentare il tempo medio fra i guasti (MTBF) sono essenziali Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione per il flusso di produzione. Ridurre il costo operativo Il costo dei materiali di consumo è una parte molto significativa dei costi. Attraverso l’analisi dei dati, i responsabili delle attrezzature hanno una migliore comprensione della vita delle parti di consumo, consentendo loro di usare questi componenti fino alla fine, riducendo al minimo gli eventuali tempi di fermo imprevisti a causa di un errore di tali componenti. Incrementare la qualità del prodotto La qualità del prodotto è sempre un aspetto molto importante della produzione. È importante quindi che la camera di produzione abbia un comportamento il più stabile e ripetibile possibile. L’apparecchiatura di produzione è in grado di garantire la qualità del prodotto quando un sistema in real-time di rilevamento fornisce un feedback se i parametri macchina sono fuori specifica. Classificazione Manutenzioni Le manutenzioni possono essere classificate in funzione del tipo di approccio adottato. Di seguito una breve classificazione: - Run-to-Failure. Quando le riparazioni o azioni di ripristino sono eseguite solo dopo il verificarsi di un guasto. - Preventive Maintenance. Una schedulazione di interventi di manutenzione programmata al fine di prevenire gli unscheduled equipment down time. Tradizionalmente si base sul tempo trascorso (ore, giorni ecc.) o numero fissato di unità di utilizzo (ore RF, ore lavorate ecc.). - Condition-based. Vengono definiti, program- MANUTENZIONE PREDITTIVA speciale mati ed eseguiti dei test periodici e mirati a determinare lo stato della macchina di produzione. I risultati dei test consentono di schedulare interventi manutentivi. - Predictive Maintenance. Le azioni di manutenzioni sono eseguite solo quando è necessario. La PdM stima lo stato futuro della macchina di produzione utilizzando i dati storici e le conoscenze del sistema nel suo insieme. essere aperta e una procedura di calibrazione deve essere eseguita prima che la camera possa essere rilasciata in produzione. Preventive Maintenance Gli interventi di manutenzione sono necessari per mantenere i processi di produzione stabili, e con livelli di qualità definiti. Tuttavia, nella macchina di produzione ci sono parti che si degradano e/o usurano con un forte impatto sui risultati del processo stesso. Per questo motivo sono eseguite delle manutenzione (manutenzione preventiva), che consente di ripristinare o sostituire le parti. Gli interventi di manutenzione preventiva è prevista in base al ciclo di vita (durata) della parte. Questo vale anche naturalamente nell’industria dei semiconduttori. Per quanto riguarda le piattaforme di Dry Etching, il tempo di vita dei componenti che sono esposti al plasma dipende, in generale, dai tipi di processi utilizzati. PerFigura 1 - Classificazione Manutenzione tanto, la definizione dei loro tempi di vita richiede una attenta valutazione, che si concentra Caso Reale: Electro Static Chucks (ESC) principalmente su come le loro caratteristiche (ad L’ESC è una parte importante e presente nella esempio, proprietà dielettriche) degradano. maggior parte dei reattori al plasma. Quando Per un corretto calcolo del tempo di vita dei comalcuni punti critici dell’ESC sono stati erosi dal ponenti va tenuto in considerazione che ogni plasma, nuovi canali sono formati e permettono componente deve garantire una prestazione unial gas “Backside Helium” di fluire nella camera forme durante l’intero tempo di utilizzo. Come di attacco. Il flusso di gas diminuisce negli spazi conseguenza la sostituzione di ogni componente tra la parte posteriore wafer e la parte in ceramica deve avvenire prima del ciclo vita al fine di evidell’ESC. Quando questo si verifica, l’ESC deve tare qualsiasi problema o uno spostamento del essere sostituito perché il flusso di elio non conprocesso relativo al suo degrado. Pertanto tempi trolla più la temperatura della superficie del wafer di vita sono spesso sottovalutati. come desiderato. Ad esempio, l’Electro Static Chuck (ESC) ha La sostituzione di un ESC è un intervento di uno strato di protezione di polimero attorno alla manutenzione molto impegnativo. Ogni sostitucirconferenza dell’ESC immediatamente sotto zione richiede 8 ore di inattività, la camera deve il disco di ceramica. Questo strato di protezione dei bordi, generalmente di resina epossidica, protegge dall’esposizione al plasma il legame tra la ceramica e la piastra di base. Lo strato di protezione al bordo è a sua volta protetto dal bombardamento diretto di ioni di plasma da un anello: l’anello di bordo è esposto al bombardamento ionico. Lo strato di protezione può erodersi rapidamente e può causare un guasto prematuro dell’ESC a causa del flusso elevato di elio. Quindi, la vita dell’ESC sarà gravemente e negativamente influenzata dell’erosione dello strato di protezione del bordo indotta dal plasma. E l’usura dipenderà dall’attività stessa dell’ESC. L’approccio preventivo che si basa sul lifetime delle parti sembra avere diversi Figura 2 - L’ESC è eroso dall’azione aggressiva del plasma prodotto all’interno della camera di processo inconvenienti. Questo è dovuto al fatto che Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 77 MANUTENZIONE PREDITTIVA 78 speciale i diversi target di attività di manutenzione sono rigidamente definiti indipendentemente dalla reale condizione delle attrezzature e dallo stato reale dei pezzi. L’approccio preventivo, quindi, non permette di utilizzare i vari componenti fino al loro completo esaurimento e non tiene conto delle esigenze di produzione. Predective Maintenance Come abbiamo visto in precedenza, la Preventive Maintenance sottostima o sovrastima lo stato delle parti. Per superare queste difficoltà la Predective Maintenance sembrerebbe una metodologia molto promettente. Infatti, questo approccio fornisce un metodo per monitorare in real-time il reale status delle macchine di produzione e delle loro parti, consentendo una pianificazione della manutenzione più appropriata. L’approccio è basato su algoritmi computazionali predittivi (che possono essere di tipo statistico) che riguardano lo stato delle parti della macchina e le informazioni che provengono direttamente dai sensori montati sulla macchina stessa di produzione. Nel caso di approccio statistico, generalmente si cercano correlazioni tra la durata del pezzo e una o più variabili dell’apparecchiature di produzione. Predictive Maintenance applicata all’ESC La durata dell’ESC e degli anelli di quarzo sono misurate in minuti o ore di esposizione al plasma reattivo, spesso chiamato “minuti RF” o “ore RF”. Si osserva che il flusso di “elio Backside” riflette l’usura dell’ESC della camera di processo. Pertanto, il flusso di elio dovrebbe presentare un andamento monotono crescente nel tempo misurato in minuti o ore RF. Come già detto, l’approccio di manutenzione predittiva passa attraverso la correlazione delle variabili che in questo caso sono: flusso di elio e ore-RF. Figura 3 - La figura rappresenta un esempio dell’insieme di dati Le due variabili presencon le caratteristiche correlate alle due variabili tano una correlazione Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione con le seguenti caratteristiche (cfr υfigura 3): andamento monotono; alta rumorosità; outliers; campionamento non uniforme; derivata non stazionaria. Sebbene sia un semplice problema bidimensionale con caratteristiche note, dal punto di vista computazionale non è così banale determinarne il modello. L’andamento caratteristico della variabile presa in considerazione, rendono lo studio del modello difficile da affrontare con semplici e standard tecniche statistiche. Per questo caso di studio l’Università di Pavia ha proposto l’utilizzo di una metodologia statistica più avanzata: lo State-space gamma filtering. Rimandiamo ad alcuni articoli specifici per i dettagli del metodo studiato e valutato [2]. Figura 4 - Predizione e funzione di rischio L’algoritmo fornisce la predizione dello stato del pezzo da cambiare e una funzione di rischio (cfr υfigura 4). In questo modo gli addetti alla manutenzione possono ottimizzare le manutenzioni per la sostituzione della parte. Per il caso di studio sono stati stimati i seguenti vantaggi e guadagni: gli eventi di manutenzione posso essere schedulati con maggior precisione; lifetime dell’ESC aumentato; riduzione dell’unscheduled Down Time; riduzione dei costi. L’algoritmo potrebbe essere applicato ad altri dati di fabbrica che hanno andamenti simili, aggiungendo ulteriori benefici. Riferimenti [1] Ismi Predictive and Preventive Maintenance Implementation Guidelines, International Sematech Manufacturing Initiative (Ismi). [2] A. Schirru, S. Pampuri, G. De Nicolao, “Particle filtering of hidden Gamma processes for robust Predictive Maintenance in semiconductor manufacturing”, in Automation Science and Engineering (Case), 2010 IEEE Conference on, ■ pp. 51–56, 2010. 16841 S.05.13 in.studio+partners MISURA, CONTROLLO E GESTIONE DEI FLUIDI DI PROCESSO Da oltre 50 anni le OFFICINE OROBICHE, con la propria gamma di strumentazione, offrono, ai propri clienti in Italia e nel Mondo tutte le garanzie INTERRUTTORI DI LIVELLO CONTROLLORI DI FLUSSO dove è necessaria la massima affidabilità e tutte le funzioni che qualunque tipo di impianto possa richiedere, anche le più complesse e performanti e nelle situazioni più estreme. 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La possibilità di accedere facilmente - con applicazioni multimediali - ad informazioni contenute in manuali operativi, planimetrie, rapporti, contratti, specifiche, permette di migliorare le attività dei team di lavoro che operano in impianti produttivi e/o sono sparsi sul territorio. La navigazione in documenti permette ricerche mirate per apparecchiatura o per aree geografiche, visualizzando dettagli tecnici, dati, immagini, schemi, foto, filmati di formazione alla manutenzione. Piani di lavoro (aggiornati in real time) permettono di ottimizzare le attività di diversi gruppi di lavoro I file possono essere archiviati su server con soluzioni cloud (utilizzando server condivisi aziendali o pubblici molto performanti e ad alta affidabilità). Le soluzioni cloud conseguono benefici di prestazioni, spazi, consumi di energia, manutenibilità rimarchevoli e permettono l’accesso ai file (quali gli archivi di documentazione) o a programmi applicativi (quali ad esempio quelli di simulazione) in maniera sicura con tecniche consolidate di “cyber security”, via internet, utilizzando labtop o comuni smartphone. Esistono poi collaborative tool che permettono la comunicazione e la condivisione di documenti in tempo reale tra diversi utenti. Tecniche di virtualizzazione permettono inoltre di migliorare l’architettura hardware e la fruibilità delle informazioni da parte dell’utente finale Grazie anche a queste tecnologie innovative, “l’ambiente di lavoro” sta diventando qualunque luogo in cui sia possibile accedere ad internet. La giornata di studio si propone di fare una panoramica su come queste nuove tecnologie sono utilizzate in campo industriale cercando di indagare possibili sviluppi futuri. LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE: Per i Soci ANIPLA, AIS, GISI, ISA, la quota è fissata in € 185,00 E. La quota include un pranzo e due coffee break (importo non soggetto a IVA). Per i non soci la quota di partecipazione è fissata in € 240,00 e include un pranzo, 2 coffee break (importo non soggetto a IVA) e una quota di adesione ad ANIPLA fino al 31.12.2014. Si prega di preannunciare la partecipazione alla Sig.ra Gabriella Porto della Segreteria ANIPLA (tel. 02.76002311, Fax 02.76013192): la segreteria è a disposizione per ulteriori chiarimenti e precisazioni circa le modalità di iscrizione alla giornata. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione PROGRAMMA PROVVISORIO IN ORDINE ALFABETICO Intervento iniziale ABB ACTOR B&R Endress Hauser ENEA ENI Honeywell Invensys Saipem Yokogawa Cloud e Virtualizzazione - F. Capuano L’ottimizzazione dell’hardware e della manutenzione attraverso la virtualizzazione dei server - M. Brianza R. Maccioni Diagnostica dei sistemi di controllo? Non serve programmare, basta un browser! - D. Poli Soluzioni cloud per Life ed Energy management A. Icardi Una applicazione di Cyber Enterprise alla Tecnologia Solare termodinamico di F. Fontana, Usability & Media Lab, ENEA (UTMEA-CAL) Il web 2.0 al servizio dell’automazione - N. Paglieri Virtualizzazione hardware degli Operator Training simulator - A. Mancini Industrial applications of cloud computing A. Galmuzzi Virtualizzazione: reale opportunità o trend tecnologico del momento? - M. Pessina, L. Ferrario Competence/Coaching Management System: an application for drilling rig - M. Kelder RINUNCE In caso di eventuali rinunce non pervenute per iscritto almeno 10 gg prima dell’inizio della manifestazione, sarà trattenuto il 50% della quota di partecipazione. La documentazione sarà spedita. Anipla si riserva la facoltà di annullare l’iniziativa o di modificare il programma dandone tempestiva comunicazione. Ing. Regina Meloni - SAIPEM ([email protected]) Ing. Fausto Gorla - PANEUTEC ([email protected]) Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione: ANIPLA P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192 E-mail: [email protected] GIORNATA DI STUDIO anipla Automazione per i Data Center 4 febbraio 2014 - Milano Fino a poco tempo fa, i Data Center non erano considerati come un settore industriale. Anche il termine è relativamente nuovo, le stesse strutture, fino agli anni ’90, erano conosciute semplicemente come CED (Centri Elaborazione Dati). La rapida crescita delle dimensioni, il numero e la complessità dei Data Center negli ultimi 20 anni è impressionante. Questo offre l’opportunità di rifocalizzare l’interesse dei maggiori fornitori di sistemi di automazione su questo nuovo settore di mercato. I data center non sono semplicemente delle “Computer Room” su scala più ampia ma sono impianti industriali altamente specializzati, non diversi da impianti chimici o raffinerie di petrolio in termini delle loro particolari esigenze comunque classificate come “mission critical”. A seguito di ciò, la giornata di studio proposta vuole approfondire quale è l’impatto delle nuove soluzioni di automazione per i Data Center e verificare lo stato dell’arte di possibili soluzioni integrate ad “alto valore aggiunto”. Infatti, nei Data Center, occorre gestire problematiche di monitoraggio e di automazione delle infrastrutture intese come utilities elettriche (trasformazione, generazione, UPS e distribuzione elettrica), condizionamento, sistema antincendio e monitoraggio CCTV. In più occorre gestire contestualmente problematiche tipicamente IT quali ad esempio la gestione e la distribuzione del carico di lavoro e di memoria dei server e della rete dati, oltre a problematiche di efficienza energetica e di gestione degli assets, intesi come infrastrutture di IT, Reti e Server Mission Criticals. Un altro aspetto rilevante è la gestione integrata e ottimizzata di più siti, ora possibile grazie alle nuove tecnologie, in termini di massimizzazione dell’efficienza e riduzione dei costi di esercizio. La giornata svilupperà questi temi attraverso case stories e testimonianze tenute da esperti del settore e da chi può proporre soluzioni complete e integrate. La proposta di interventi, con indicazioni degli autori, affiliazione e una sintesi dell’intervento proposto (massimo due pagine), devono essere inviati entro il 30 ottobre 2013 ([email protected]). Entro il 30 novembre 2013 aspettiamo copia della presentazione e della relazione da inserire negli atti della manifestazione. M. Banti: [email protected] A.Giannini: [email protected] Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione: ANIPLA - P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192 E-mail: [email protected] Il Controllo Avanzato nell’Industria di Processo metodologie, tecnologie ed innovazioni con il patrocinio di 18 Febbraio 2014 - Milano La moderna industria di processo richiede agli impianti produttivi di fornire prestazioni sempre più elevate per garantire flessibilità della capacità produttiva, consistenza e stabilità nella qualità del prodotto, massimizzazione nello sfruttamento di materie prime ed energia, riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale. Per far fronte a questi nuovi scenari risulta sempre più evidente la necessità di disporre di nuove tecnologie e filosofie di Controllo, capaci di rispondere in modo più rapido e flessibile alle molteplici condizioni operative che si possono presentare al variare dei parametri di produzione e delle condizioni esogene, quali quelle ambientali. Sotto il nome di Controllo Avanzato (comunemente indicato come APC-Advanced Process Control) è racchiusa una vasta gamma di discipline e tecnologie, che lo rendono interdisciplinare per natura. La progettazione di un sistema di Controllo Avanzato raccoglie ed integra pertanto differenti competenze che (tra le altre) spaziano dalla statistica, alla teoria delle decisioni, ai modelli di identificazione, al controllo ottimo, alla modellazione dinamica, al trattamento dei segnali e all’intelligenza artificiale. Per raggiungere i propri obiettivi il controllo avanzato è spesso chiamato a lavorare in modo connesso e coordinato al sistema di controllo distribuito d’impianto (DCS), attraverso soluzioni ad-hoc o integrate nel sistema di controllo stesso. Per loro natura, i sistemi APC trovano naturale applicazione nei problemi multi-variabile, il che li rende particolarmente interessanti in una grande varietà di settori dell’industria, ove tale approccio consente di ridurre in modo sensibile la variabilità nel processo così da operare l’impianto quanto più vicino alla sua capacità nominale. Molte sono le tecnologie che sono state sviluppate in questo settore (metodi euristici, reti neurali, modelli predittivi, filosofie di controllo ottimo etc.), il costante aumento delle capacità computazionali dell’hardware ad oggi comunemente disponibile ha reso queste tecnologie applicabili ai sistemi real-time ed economicamente sostenibili, anche all’interno di un progetto “standard”. La selezione di una tecnologia di Controllo Avanzato è spesso orientata dalle problematiche e dalle esigenze produttive e di processo dello specifico settore industriale, particolare attenzione è inoltre posta sulla manutenibilità degli applicativi sviluppati, che devono poter essere aggiornati ed adattati alla corrente situazione di esercizio dell’impianto. Particolarmente critica è inoltre la fase di messa in servizio delle applicazioni di Controllo Avanzato e la sua accettazione da parte degli operatori di sala controllo. La giornata di studio si propone di presentare lo stato dell’arte delle tecnologie e metodologie disponibili e delle diverse esperienze operative evidenziando i differenti approcci alle problematiche di progettazione e messa in servizio di sistemi di Controllo Avanzato, in funzione della tipologia di impianti La proposta di interventi, con indicazioni degli autori, affiliazione e una sintesi dell’intervento proposto (massimo due pagine), devono essere inviati ai coordinatori considerando queste scadenze: 10 ottobre 2013 Titolo e relatore 4 novembre 2013 Abstract 15 gennaio 2014 Slight Maria Regina Meloni, SAIPEM: [email protected] Claudio Cristofori, ACT-OR: [email protected] Luigi Pedone, SAIPEM: [email protected] Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione: ANIPLA - P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192 E-mail: [email protected] Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 81 82 CORSO anipla Direttiva Macchine: Come valutarne l’impatto sugli impianti di produzione 11-13 marzo 2014 - Milano A Milano, l’11-13 marzo, un corso dedicato alla progettazione di elementi di sicu- funzioni di sicurezza. rezza dei sistemi di comando Il Modulo Tutorial si propone di illustrare l’applicazione delle procedure di confor- La progettazione e la costruzione del sistema di comando per garantire un funzio- mità della direttiva Macchine 2006/42/CE e delle norme EN ISO 13849-1 e EN namento sicuro e affidabile delle macchine o di un impianto industriale sono fattori 62061, illustrando lo sviluppo di un progetto di automazione per le macchine o im- chiave in termini di sicurezza delle macchine o dell’impianto nel loro complesso. pianti complessi, dalla valutazione dei rischi alla verifica dei livelli di integrità della Le specifiche per la progettazione di elementi di sicurezza dei sistemi di comando sicurezza (SIL) o del Performance level (PL). sono fornite dalle norme armonizzate EN ISO 13849-1/2 e dalla norma EN 62061. I partecipanti acquisiranno le conoscenze per valutare l’impatto dell’applicazione Su questi argomenti Anipla e Bureau Veritas organizzeranno un corso di aggiorna- della Direttiva e delle norme armonizzate sui nuovi impianti e su quelli esistenti mento professionale, che si terrà a Milano dal 12 al 14 marzo 2013. nelle fasi di progettazione, installazione e gestione. I contenuti sono indirizzati prin- Il corso è suddiviso in due moduli didattici: il Modulo Base, e il Modulo Tutorial. cipalmente a progettisti e tecnici di automazione e strumentazione, manutentori e Il Modulo Base, è articolato in quattro mezze giornate distribuite su due giorni. responsabili di produzione. L’obiettivo del modulo è fornire un inquadramento alle procedure della direttiva Ai partecipanti del Modulo Base verrà rilasciato un attestato di partecipazione Macchine 2006/42/CE, applicata ad insiemi complessi di macchine e impianti au- spendibile come credito formativo e verrà fatto omaggio di una copia del libro E. tomatizzati, e le basi fondamentali ed applicative delle norme armonizzate EN ISO Grassani “La direttiva macchine 2006/42/CE. Guida all’interpretazione e all’ap- 13849-1 ed EN 62061 per la progettazione, integrazione e convalida dei sistemi di plicazione della direttiva e del S.Lgs. 17/2010”, sesta edizione, Editoriale Delfino controllo relativi alla sicurezza per le macchine. (2010). Una sezione particolare sarà dedicata all’applicazione della EN 62061, derivata dalla norma IEC 61508, che utilizza i livelli di integrità della sicurezza (SIL) e fissa Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione: l’approccio generale per tutte le attività del Ciclo di Vita della Sicurezza per sistemi ANIPLA - P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano di tipo E/E/PE (Elettrici /Elettronici/Elettronici Programmabili) utilizzati per eseguire Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192 Campagna Iscrizioni 2014 ANIPLA, Associazione Italiana Per L’Automazione, è l’associazione nazionale di riferimento per gli operatori che lavorano nel settore dell’automazione industriale. L’associazione si propone di favorire e divulgare, a livello nazionale, la conoscenza, lo studio e l’applicazione dell’automazione industriale in tutti i suoi aspetti tecnologici, scientifici, economici e sociali. Per garantire una migliore presenza capillare sul territorio nazionale, ANIPLA si è organizzata in Sezioni Territoriali: Sezione di Milano e di Torino. CINQUE BUONI MOTIVI PER ASSOCIARSI AD ANIPLA 1. realizzare un continuo aggiornamento professionale attraverso la partecipazione alle iniziative (giornate di studio, workshop, corsi, convegni…) usufruendo di quote di registrazione ridotte; 2. ricevere gratuitamente la rivista Automazione e Strumentazione, organo ufficiale di informazione dell’Associazione; 3. ricevere regolarmente le informazioni relative alle iniziative organizzate da ANIPLA e dalle associazioni con le quali ANIPLA ha stretto rapporti di collaborazione (Aidic, Aiman, Ais-Isa, Assofluid, Clui-Exera, Clusit…); 4. partecipare alle iniziative delle Associazioni, con le quali ANIPLA collabora, usufruendo di quote di registrazione ridotte; 5. usufruire di facilitazioni su pubblicazioni (tramite il distributore M.e.B.S.), di servizi (Best Western Hotel) e di associazioni incrociate (Aidic, IEEE…). ESSERE SOCI COLLETTIVI E SOSTENITORI CONSENTE DI • indicare fino a cinque dipendenti che riceveranno una copia personale della rivista Automazione e Strumentazione; • inserire il proprio logo, una breve descrizione dell’azienda e il link alla propria pagina web nella sezione Soci Sostenitori e Collettivi del sito web ANIPLA. I Soci Sostenitori possono iscrivere gratuitamente un loro dipendente a tutte le Giornate di Studio organizzate dalla Sezione Territoriale di appartenenza. Quote sociali Soci Soci Soci Soci Juniores Individuali Collettivi Sostenitori 10,00 55,00 275,00 825,00 € € € € Per le iscrizioni si suggerisce di contattare la segreteria (tel. 02 76002311, e-mail: [email protected]). Per maggiori dettagli sulle agevolazioni previste per i soci si rimanda al sito dell’associazione: www.anipla.it Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione M0-XP the smart eXPerience M0-XP è un sistema di visione integrato che con una potente CPU, unita a una FPGA ad alte prestazioni, è in grado di eseguire in maniera efficiente le più complesse elaborazioni di immagini e gestire le funzioni real-time. È compatibile con Windows e Linux e supporta le librerie software di image processing fornite da Tattile o da terze parti. Con involucro IP67, per resistere ai più difficili ambienti industriali, M0-XP è la soluzione intelligente per ogni necessità di visione artificiale. www.tattile.com Custom Vision Solutions UTILITY tecnica 84 Smart Utility Meters e l’evoluzione tecnologica dei contatori d’utenza In questo articolo vengono sinteticamente ripercorsi gli sviluppi tecnologici che i misuratori di acqua (fredda/potabile e calda) e di gas (detti appunto utility meters) hanno avuto negli anni, dall’origine ai nostri giorni. Viene tracciata una breve storia dei contatori d’utenza, collegando la loro genesi a quella delle reti distributive cittadine. Nascono prima le reti gas e poi quelle idriche, per cui i primi contatori d’utenza sono quelli del gas, nella prima metà del XIX secolo, e successivamente quelli idrici, nella seconda metà del XIX secolo. Attraverso l’evoluzione tecnologica dei contatori d’utenza, si presentano le tecnologie moderne, gli smart utility meters degli attuali contatori di acqua e gas, evidenziando il passaggio dai metodi tradizionali (misura meccanica e quindi analogica) ai metodi moderni ed innovativi (misuratori elettronici e quindi digitali). Vengono infine presentati gli aspetti tecnici e metrologici degli smart meters oggi disponibili, evidenziandone anche il percorso di miglioramento e di superamento dei limiti iniziali. Furio Cascetta Stefano Campana GLI AUTORI F. Cascetta, Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione (D.I.I.I.), Seconda Università di Napoli, Aversa (CE). È evidente che la genesi dei contatori d’utenza di acqua e gas è indissolubilmente legata all’origine delle rispettive reti distributive cittadine. L’esigenza di misurare i consumi dei singoli utenti nasce quando la rete distributiva cittadina viene realizzata, ramificandosi all’interno del territorio urbano, collegando le fonti approvvigionamento (sorgenti/serbatoti e relativa rete di adduzione o trasporto) alle singole utenze (nasce il servizio distributivo). Il contatore d’utenza rappresenta quindi il terminale della rete distributiva, dove la risorsa (acqua e gas) viene consegnata (venduta) all’utente/consumatore. Ovviamente la genesi delle reti gas è molto diversa da quella delle reti idriche, per cui gli argomenti vanno trattati separatamente. Le reti idriche Gli acquedotti, soprattutto quelli di adduzione o trasporto (ovverosia quelli costruiti per portare la risorsa idrica dalle fonti/sorgenti ai luoghi di utilizzo), sono indubbiamente un primato italiano e costituiscono un vanto dell’ingegneria idraulica a livello mondiale. I Romani, infatti, sono riconosciuti come gli artefici di tale primato, avendo costruito (e lasciato ai posteri) molti esempi di evoluti acquedotti adduttori, ancor’oggi sorprendenti per la qualità delle realizzazioni fatte in epoche di limitate conoscenze tecniche e di mezzi tecnologici. A solo titolo di esempio, nella υfigura 1 si riporta l’immagine di uno dei tratti più famosi e meglio conservati di acquedotto romano. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Figura 1 - Pont du Gard, ponte di 49 metri di altezza e 273 di lunghezza, costruito intorno al 19 a.C. dai dominatori Romani della colonia Gallica di Nemasus (attuale Nimes). Inserito nel tracciato di un acquedotto di 50 km che convogliava l’acqua della sorgente carsica di Uzès alla colonia di Nemasus, permetteva l’attraversamento del fiume Gardon mantenendo la pendenza graduale di 1 metro ogni 3.000 (0.3%, ovvero appena 17 metri di dislivello sull’intera estensione di 50 km). Purtroppo gli acquedotti romani, alla caduta dell’Impero, vengono nel tempo distrutti e/o abbandonati, motivo per il quale nel medioevo il consumo d’acqua veniva effettuato localmente, realizzando le città e gli agglomerati abitativi direttamente in prossimità della risorsa idrica, oppure attraverso un rozzo sistema di trasporto dell’acqua. Nel XVII secolo cominciano a costruirsi prototipi di acquedotti di adduzione realizzati in tubazioni di ghisa (nel 1613 viene inaugurato l’acquedotto d’Arcueil). L’esigenza comune in questi secoli, UTILITY tecnica fino all’800, è quella della qualità dell’acqua trasportata attraverso le infrastrutture. Spesso l’acqua è contaminata, favorendo epidemie di tifo e di colera. Nel XVIII secolo con l’inizio della microbiologia, la qualità delle acque migliorò grazie alle tecniche di decantazione e di filtrazione. Occorre attendere la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo per assistere alla realizzazione di reti idriche distributive, ramificate nelle principali città europee, che attivano un servizio di fornitura idrica fornendo direttamente agli utenti nella reti idriche. Infatti l’acqua ha sempre avuto un carattere “sociale”, per cui le forniture pubbliche spesso erano “gratuite” o forfettarie. Le forniture “a tariffa” hanno inizialmente risentito delle antiche tradizioni romane, per cui la fornitura idrica era determinata da un regolatore di flusso (cannula: tubo di rame con orifizio tarato) piuttosto che da un dispositivo di misura vero e proprio. Tale tradizione è stata ancora adottata fino ai primi del ‘900, tramite l’utilizzo della cosiddetta lente metrica tarata (υfigura 2). (a) (b) Figura 2 - (a) ‘Cannula romana’. Al termine degli acquedotti si trovavano i grandi serbatoi di distribuzione o ‘castella’ dai quali appunto l’acqua veniva ripartita per mezzo di calices bronzei, che presso i Romani erano lunghi 12 dita ed avevano un diametro rigorosamente calibrato. Da essi l’acqua passava poi nei condotti plumbei o fittili: il calibro base era per i Romani quello della fistula quinaria che aveva un diametro di dita 1,51/224 (m. 0,022 circa), col centro posto a 12 dita sotto il livello costante dell’acqua. Il consumo dell’acqua era dunque calcolato in quinarie ( 0.48 litri al secondo) o nei sottomultipli di 1/12 (oncia), 1/48 (sicilico) o 1/288 (scrupolo). (b) Un allacciamento idrico tipo di inizio del secolo XX con un ingrandimento del particolare della lente idrometrica. case (a pagamento) l’acqua. In questi anni vengono formate le prime e più importanti società di gestione e di distribuzione della risorsa idrica, per esempio la Compagnia delle Acque di Parigi del 1778. Si può affermare che le reti idriche si sviluppano prevalentemente nella prima metà dell’800, mentre i contatori idrici vedono la loro nascita circa nella seconda metà dell’800. Analogamente i contatori gas risalgono già al 1815 (Clegg, Londra), mentre i primi contatori idrici sono installati a Parigi nel 1880. Non c’è da stupirsi che il contatore idrico abbia un’origine relativamente tardiva rispetto alla storia e allo sviluppo delle 85 Le reti gas Durante il ‘700 viene dato un notevole impulso agli studi e ai progressi chimicofisici per lo sfruttamento del gas. Viene attribuito ad Alessandro Volta, nel 1776, il grande merito di aver “scoperto” il gas naturale (miscela composta principalmente da gas metano), da lui stesso denominato come “aria infiammabile nativa delle paludi”. Un ulteriore apporto verso lo sfruttamento del gas viene fornito (verso la fine del XVIII secolo) dall’uso industriale del gas come sottoprodotto della tecnologia del carbone (cokeria), per la produzione di un combustibile solido artificiale denominato coke (tipicamente utilizzato in metallurgia). Si tratta della decomposizione termica del carbone per riscaldamento ad oltre 1.000 °C in assenza di aria (pirolisi o distillazione secca): in tali condizioni si forma il prodotto coke ed il sottoprodotto gas coke (entrambi combustibili). Inizialmente (e paradossalmente), il gas coke non veniva utilizzato. Solo dopo il 1784 si comincia a promuovere l’utilizzo del gas coke come combustibile: nasce quindi l’era dell’illuminazione pubblica a gas (in Inghilterra nel 1790). La prima città a dotarsi di un sistema diffuso di illuminazione pubblica con gas coke è Parigi (1801). Le officine per la produzione di gas illuminante (nella υfigura 3 ne vengono rappresentate alcune versioni) e la relativa rete di distribuzione rappresentano quindi l’inizio dell’era del gas e del suo sfruttamento ai fini civili e industriali. Il ciclo produttivo del cosiddetto gas di (a) (b) Figura 3 - (a) Processo produttivo di una cokeria per la produzione di gas combustibile (gas coke) e del combustibile solido (coke). (b) Officine del gas alla Villette, Parigi, 1820 ca. (da Figuier L., Il gas e le sue applicazioni, Milano 1888). (c) Veduta generale degli apparecchi per la produzione del gas. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 (c) 86 UTILITY tecnica città (gas di cokeria) favorisce l’impiego dei contatori di gas con il doppio scopo di tenere sotto controllo il processo stesso di produzione del gas (efficientamento della cokeria) e di determinare i consumi di gas all’utenza servita. Si può comunque affermate che lo sviluppo del contatore gas, sin dall’inizio, abbia preceduto (di svariati anni) lo sviluppo del contatore idrico. Tale gap, sebbene di origine ottocentesca, rimane tutt’oggi. Il fatto che il contatore gas sia nato prima di quello dell’acqua può a prima vista apparire curioso, visto il carattere originariamente “primitivo” dell’acqua rispetto a quello del gas. In realtà, invece, non c’è da stupirsi perché la prevalenza del gas sull’acqua trae le sue origini innanzitutto da motivi economici e di contesto sociale (sfruttamento del gas per fini commerciali, rispetto al ruolo dell’acqua nativamente “pubblico”). In particolare, il gas coke per illuminazione, essendo un prodotto industriale, ha un suo costo di produzione legato anche agli investimenti necessari per realizzare tali impianti: ne scaturisce l’esigenza di una attenta determinazione (misura) dei quantitativi di gas prodotti e venduti per l’idonea ed appropriata riscossione economica. Successivamente, lo sfruttamento dei giacimenti sotterranei di gas naturale renderanno obsolete le officine di cokeria, ma rimarranno centrali le esigenze di misura del gas estratto, trasportato, distribuito ed utilizzato. Il primato temporale del contatore del gas su quello dell’acqua è anche spiegabile con le conoscenze scientifiche dell’epoca: le leggi fondamentali dei gas sono state scoperte già da Boyle-Mariotte nel 1662 (a temperatura costante, la pressione di un gas perfetto è inversamente proporzionale al suo volume), rispetto alle leggi fondamentali dell’idrodinamica, scoperte da Daniel Bernoulli nel 1738. Nel 1807, Gay Lussac completa le leggi fondamentali dei gas, correlando -a pressione costante- il volume di un gas alla sua temperatura, in maniera lineare. I primi sviluppi dei contatori d’utenza Si possono individuare due aspetti tecnici per un generico contatore d’utenza: il principio fisico di misura (sulla cui scelta si basano le caratteristiche metrologiche di accuratezza e affidabilità nel tempo); la tecnologia realizzativa (soluzioni tecniche e materiali utilizzati). Un generico contatore tradizionale è costituito da tre stadi: la camera di misura vera e propria (primo stadio); il sistema di trasmissione (secondo stadio),detto anche orologeria, che ha lo scopo di trasmettere all’unità di lettura il movimento dell’organo di misura presente nel primo stadio; il totalizzatore o unità di lettura (terzo stadio). Il “cuore” di un contatore è dunque rappresentato dall’elemento primario o camera di misura che realizza il principio fisico di funzionamento del misuratore. Al di là del principio fisico di misura che caratterizza il primo stadio, c’è da osservare che le tecnologie e le soluzioni adottate per il secondo e per il terzo stadio sono simili e condivise tra i contatori acqua e gas. In sostanza l’orologeria è costituita da una serie di ingranaggi (rotismi, ingranaggi, leverismi) che hanno lo scopo di ridurre (rapporto di riduzione di velocità) e trasmettere a valle il movimento dell’organo principale di misura. Analogamente, il totalizzatore o visualizzatore (sia a lancette che a rulli o tamburelle) dei contatori d’utenza tende ad assumere una configurazione generale condivisa, da considerarsi praticamente uno “standard”. I principi fisici di misura scelti per i contatori d’utenza alla loro origine (nel XIX secolo) erano inevitabilmente legati alle limitate conoscenze tecnico-scientifiche del tempo. Questo è il motivo per cui inizialmente i contatori d’utenza (sia di gas che di acqua) sfruttano due principali tecnologie di misura, entrambe di tipo mec- canico/dinamico: - A) misuratori volumetrici (positive displacement meters). (A1) a rotazione di pistoni (rotary piston meters), per acqua e gas; (A2) a traslazione di pistoni, solo per i vecchi contatori idrici; (A3) a parete deformabile o a diaframma (diaphragm meters), solo per gas. - B) misuratori di velocità (inferential meters). (B1) a turbina per acqua; (B2) a turbina per gas. Quindi sia la misura primaria (primo stadio), che la trasmissione (secondo stadio) e la lettura (terzo stadio), sono affidati a componenti meccanici e dinamici, ovviamente soggetti ad usura nel tempo e conseguente a deterioramento. Circa i materiali utilizzati per realizzare i contatori d’utenza (in tutte le loro parti), la tecnologia conosciuta dell’epoca era prevalentemente quella delle lavorazioni meccaniche dei metalli, in virtù della loro duttilità e quindi della relativa facilità di lavorazione (fonderia, macchine utensili quali torni, frese, trapani, ecc.). Attraverso i decenni del XX secolo, poche sono state le migliorie e le evoluzioni tecnologiche apportate ai contatori d’utenza. Nel campo del gas, si è passati dal contatore volumetrico a tenuta di liquido (1815) a quello a secco (1820). Nella υfigura 4 viene riportata una rassegna di alcuni contatori gas storici. Altre novità hanno riguardato la tipologia delle membrane utilizzate per le camere di misura del gas, inizialmente in pelle animale (più facilmente deteriorabile per essiccamento e quindi con perdita di tenuta) e successivamente in materiale sin- Figura 4 - (a) Contatore gas a tenuta di liquido (acqua) per la misura del gas Continent Brunt sistema duplex invariabile,1914 (derivante dal brevetto Clegg nel 1815). (b) Contatore per la misura del gas, sistema a secco modello Vulcan con membrane in rame (brevettato da Malm nel 1820). (c) Contatore campione per la verifica dei contatori gas, 1867. (d) Contatore per la misurazione del gas con sistema a olio con cassa in ghisa, 1900. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione UTILITY tecnica tetico. Ulteriori adeguamenti tecnologici, nella seconda metà del ‘900, hanno riguardato l’evoluzione del totalizzatore (dalla versione a lancette alla versione a rulli o tamburelle) e una crescente attenzione verso l’impiego di materiali plastici in luogo dei metalli (la plastica è più leggera, riduce gli attriti relativi e quindi l’usura), soprattutto nella parte trasmissione del segnale primario (rotismi od orologeria). Inoltre vengono inseriti accorgimenti per il blocco del flusso inverso. Successivamente, per le taglie superiori, i misuratori gas utilizzano principi fisici di misura diversi: nascono i contatori volumetrici a pistoni rotanti e i contatori a turbina (o di velocità). Tra le curiosità si può annoverare la nascita, agli inizi del ‘900, dei primi contatori prepagati (tramite inserimento di una moneta all’interno della meccanica del contatore), nonchè la realizzazione di primordiali contatori meccanici a doppia tariffazione (tariffa bioraria), υfigura 5. Analogamente i contatori idrici vengono concepiti, nella seconda metà del XIX secolo, in modo simile a quelli del gas, sfruttando il principio di misura volumetrico (a pistoni), υfigura 6. Solo successivamente (nei primi decenni del ‘900) i contatori idrici vengono realizzati con un principio fisico di misura infe- renziale (misuratori a turbina), υfigura 6. Nel corso del XXI secolo, anche ai contatori idrici vengono apportate quelle migliorie sul quadrante di misura (totalizzatore a tamburelle, quadrante asciutto invece di quadrante bagnato), sull’impiego crescente di materiali plastici, sull’adozione del blocco del flusso inverso e sull’ottimizzazione della camera di misura (dai contatori a turbina a getto singolo, a quelli a getto multiplo). Nel seguito si riporta una tabella nella quale vengono sintetizzati i principali limiti e le relative soluzioni migliorative proposte nel tempo delle tecnologie di misura meccanica/dinamica (contatori acqua e gas). Figura 6 - (a) Contatori volumetrici: nella II metà del XIX secolo appaiono i primi contatori meccanici a settori mobili (pistoni). (b) Contatori a turbina: si andranno ad imporre nel XX secolo. (c) Contatori a mulinello: per i consumi maggiori si afferma invece il modello Woltmann (con girante a profilo elicoidale). Figura 5 - (a) Contatore in grado di misurare in maniera diversificata al fine di poter applicare la tariffa bioraria. Nella sinistra era presente un orologio che veniva programmato sulle fasce previste al fine di poter suddividere nei due numeratori predisposti, numeratore bianco per il giorno e numeratore nero per la notte. Questo consentiva di incentivare i consumi nei momenti di minor consumo con tariffe agevolate. (b) In questo contatore si vede la fessura entro la quale si dovevano inserire le monete, dopo aver spinto il pistone a destra si ricaricava il sistema in maniera proporzionale all’importo inserito ed il contatore erogava quanto previsto dopodiché si bloccava. Le monete cadevano in un contenitore (mancante) chiuso che un incaricato provvedeva a ritirare periodicamente. Nuove tecniche di misura (Utility Smart Meters): l’era della “misura digitale” Il recente quadro normativo (direttiva MID o Direttiva 2004/22/CE) ha riportato una certa vivacità ed attenzione (sebbene con una tradizionale differenza a sfavore del settore acqua rispetto al più dinamico settore gas) nel settore del metering, ossia nel campo delle tecnologie di misura in uso nella filiera dell’industria dell’acqua e del gas. I contatori d’utenza, denominati anche utility meters, sono stati per molti decenni classificati, omologati e prodotti sulla base Tabella - Analisi comparata tra i contatori idrici e i contatori gas Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 87 88 UTILITY tecnica del principio fisico di misura e sulla loro Questa “liberalizzazione” del principio durante l’intera vita del misuratore); applicabilità a determinati settori della fisico di misura consente pertanto di bene- il principio di misura statico implica metrologia legale. ficiare delle nuove opportunità offerte dalle migliori prestazioni metrologiche, e in Il recepimento in Italia (G.U. n.64 del più moderne tecnologie di misura, basate particolare una certa linearità della curva 17/3/2007) della Direttiva sugli strumenti anche sull’impiego dell’elettronica, ed in di errore; di misura (meglio nota come “MID: particolare dell’utilizzo di microprocessori - il principio di misura statico tipicamente Measuring Instruments Directive”, diret(tecnologie smart o sensori digitali). comporta una maggiore sensibilità in tiva 2004/22/EC) introduce una notevole In particolare, vengono alla ribalta i misututto il campo di portata, ed in particonovità: il concetto che le misurazioni ratori elettronici basati su un principio di lare una notevole sensibilità anche ai nel campo fiscale (metrologia legale) si misura di tipo statico, con i seguenti vanflussi molto piccoli (e quindi una insenbasano sul principio di indipendenza dalla taggi intriseci: sibilità ai fenomeni inerziali). tecnologia di misura. Si tratta di un nuovo - misuratori elettronici o digitali; Un misuratore smart necessita di alimentaapproccio denominato metrological tech- misuratori dotati di micro-processore, zione elettrica (a batteria), sia per il funzionology independent: “A manufacturer con capacità di elaborazione dei segnali namento del modulo di misura (metrolomay choose to use any technical solution (diagnostica); gia), sia per l’opzione telelettura (modulo that complies with the essential require- misuratori muniti di un sistema di comuradio per la trasmissione a distanza dei dati ments referred to in Annex I and in the relnicazione bidirezionale (connettività), in di consumo). evant instrument-specific Annexes MI-001 grado di essere inseriti all’interno di un’ La batteria, anche se spesso viene garantita to MI-010”. architettura di sistema AMR (sistemi una vita media di 10-15 anni, tipicamente La Direttiva Europea sugli strumenti di evoluti di tele lettura), υfigura 7; ha una durata inferiore alla vita media del misura 2004/22/CE contatore stesso. (comunemente indiCon i misuratori elettronici, statici e cata con l’acronimo smart, si entra nella nuova era della MID) è entrata nel misura digitale. vivo della sua applicazione. Essa, basanSmart Water Meters dosi sul principio Sono stati sviluppati contatori idrici (residel nuovo approcdenziali) basati su un principio fisico di cio, è molto diversa misura innovativo, di tipo statico. Tra querispetto alle precesti vanno citati: il contatore idrico ad oscildenti direttive “verlazione fluidica (υfigura 8); il contatore ticali”, specifiche per idrico elettromagnetico (υfigura 9). ciascun tipo di struIn particolare, i contatori idrici a principio mento di misura. In elettromagnetico rappresentano una tecparticolare, le princi- Figura 7 - Generica architettura di sistema AMR (Automatic Meter Reading) o nologia molto conosciuta ed apprezzata pali novità introdotte telelettura per le misure nelle reti idriche (adduttive e dalla direttiva MID distributive). Non è stato facile realizzare sono: (i) conferire la massima responsa- il principio di misura statico implica dei contatori magnetici per uso domestico bilità ai Costruttori Metrici; (ii) assicuassenza di parti in movimento (assenza (residenziale), in virtù del fatto che tali rare il rispetto consapevole delle norme di manutenzione), e quindi assenza contatori elettronici (smart water meters) attraverso l’importante opera svolta dagli di attrito, di invecchiamento e di scarichiedono una batteria come fonte enerOrganismi Notificati; (iii) garantire la tradimento delle prestazioni (la curva di getica fondamentale per il loro funzionasparenza del mercato attraverso l’azione errore si mantiene praticamente costante mento. Per superare tale limite, si è pensato delle Autorità di sorveglianza. Da un punto di vista tecnico-metrologico, quindi, è possibile costruire ed omologare contatori d’utenza (acqua e gas) non più basati su rigide tecniche di misura (prevalentemente di tipo meccanico, come nel passato), ma fabbricati utilizzando qualsivoglia principio fisico di misura che il Costruttore abbia verificato come affidabile per la specifica applicazione, purché vengano garantite le necessarie prestazioni metrologiche, ossia il rispetto degli Errori Massimi Tollerati (MPE: Maximum PerFigura 8 - Misuratore idrico ad oscillazione fluidica, di tipo residenziale (Elster mod. SM700) missible Errors). υ Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Anche i falsi d’autore sembrano belli… Ma la magia è solo nell’originale! Dieci anni di applicazioni con un mondo di clienti soddisfatti. Poco più di dieci anni fa, è stato lanciato sul mercato mondiale PNOZmulti: il primo modulo di sicurezza configurabile. La forza di un’idea e la capacità tecnologica di Pilz hanno dato inizio a un successo che sta continuando. Come per altri prodotti, Pilz ha anticipato i tempi e, bruciando le tappe, ha definito un nuovo standard de facto: il modulo configurabile di sicurezza, che oltre ad avere stimolato l’ampliarsi della domanda, ha generato nel tempo una serie di imitazioni, ma di cui PNOZmulti continua a essere il punto di riferimento. In tutte le parti del mondo sono in funzione automazioni nelle più disparate applicazioni in cui la parte di sicurezza è affidata a PNOZmulti! Questo grazie alla sua disponibilità, semplicità d’impiego e affidabilità. Il segreto della longevità di PNOZmulti è da ricercarsi nel know-how di Pilz, e nella capacità di interpretare i bisogni del mercato, ma soprattutto nella sua capacità di tradurle in soluzioni pratiche. Un forte ringraziamento ai nostri clienti che hanno creduto in Pilz e nel corso degli anni hanno continuato a scegliere PNOZMulti applicandolo alle loro macchine. Pilz Italia srl - Società con unico socio - Via Gran Sasso, 1 - 20823 Lentate sul Seveso (MB) - Italy Tel. +39.0362.1826711 - Fax +39.0362.1826755 - [email protected] - www.pilz.it 90 UTILITY tecnica Figura 9 - Misuratore idrico elettromagnetico, di tipo residenziale (Sensus mod. iPerl) di utilizzare dei magneti permanenti per la creazione del campo magnetico di densità B: tale soluzione riduce drasticamente i quantitativi di energia rispetto ai modelli precedenti, con campo magnetico creato da bobine alimentate elettricamente. Pertanto, risolto il problema energetico, i misuratori elettromagnetici di taglia residenziale/domestica presentano una elevata sensibilità ai bassi flussi, dell’ordine di 3 l/h (portata minima rilevabile dallo strumento decisamente inferiore a quella dei contattori meccanici). La curva degli errori (curva caratteristica) risulta essere molto “piatta”, il che è sinonimo di accuratezza ed affidabilità di misura. Infine, la natura statica del principio di misura garantisce la insensibilità all’azione del tempo (non c’è usura). Un contatore basato su un principio di misura statico, oltre ad essere privo di usura e di manutenzione, mostra due vantaggi di particolare rilevanza: - possiede dei costi cumulativi (life cycle cost) decisamente inferiori ai corrispondenti costi dei contatori meccanici tradizionali (υfigura 10): la curva dei costi di un misuratore smart è decisamente più “piatta” di un misuratore tradizionale; al maggior costo di acquisto iniziale si deve aggiungere il costo (irrilevante) della sostituzione della batteria durante l’intera vita del misuratore (15 anni); al termine della vita utile del contatore smart si ha un notevole risparmio in termini di acqua contabilizzata che invece non verrebbe registrata (a causa della spiccata tendenza a sottostimare durante l’invecchiamento) da un contatore meccanico tradizionale nel medesimo intervallo di vita; - la curva dell’errore dei misuratori smart è decisamente “più piatta” e lineare di quella dei contatori tradizionali (υfigu- ra 11): ciò significa che un misuratore smart conserva inalterata nel tempo la sua qualità metrologica in tutto il campo di portata (soprattutto ai bassi flussi). Smart Gas Meters Anche i contatori elettronici di gas possono basarsi su un principio di misura sta- Figura 10 - Curva dei costi cumulativi: confronto tra un misuratore smart e un misuratore tradizionale Figura 11 - Confronto tra la tipica curva di errore di un misuratore smart (statico) e quella di un misuratore tradizionale (dinamico). Si noti la linearità della curva caratteristica di un misuratore smart al variare della portata Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione tico (senza parti in movimento). I contatori di gas statici, oggi prodotti e commercializzati per uso residenziale, appartengono alle due seguenti categorie: i misuratori ad ultrasuoni; i misuratori massici termici. In entrambe tali categorie di misuratori, il gas transita all’interno di opportune “sezioni” (o camere) di misura, senza che ci siano organi in movimento interposti nel flusso di gas. Tali misuratori statici, presentano alcuni vantaggi: ridotta interferenza nella misura (misuratori non intrusivi) tra flusso di gas ed il contatore stesso; assenza di usura/ fatica dei componenti; ridotte perdite di carico. I misuratori gas ad ultrasuoni I primi pioneristici tentativi di utilizzare gli ultrasuoni per la misura della portata di fluidi risale addirittura alla fine degli anni ’20: al tedesco Rütten viene attribuito il primo brevetto (1928-1931). Già nei primi anni ‘60 vengono studiati e prodotti i primi esemplari di misuratori ad ultrasuoni per uso industriale. Delle due categorie di misuratori ad ultrasuoni (“transit-time” e “doppler-effect”), quelli che prevalgono nello sviluppo tecnologico per la migliore qualità della misura sono i cosiddetti misuratori “a tempo di transito” (transit-time, time-of-flight flowmeters). In letteratura tecnica, già alla fine degli anni ’70, sono presenti numerosi libri e pubblicazioni sui misuratori di portata ad ultrasuoni, con ampia rassegna delle caratteristiche tecniche e metrologiche di questa famiglia di misuratori. Largamente utilizzati, a partire dagli anni ’70, per il controllo di numerosi processi industriali, i misuratori ultrasuoni godono di un immediato successo grazie alle loro principali qualità: principio di misura sta- υ Consumare meno energia? Si può. Come? Monitorando i consumi. Real-Time Insight for Reducing Consumption Energy efficiency and environmental management Soluzioni semplici ed efficaci per Energy Management Via Raffaello Sanzio 5 20090 - Cesano Boscone (MI) Tel. +39 02 486141 [email protected] www.servitecno.it www.st4energy.it È attivo il nostro nuovo Servitecno Web Store www.servitecnowebstore.it 92 UTILITY tecnica Figura 12 - Schema di misura di un misuratore gas ad ultrasuoni, con propagazione diretta dell’onda ultrasonora (Yazaki Corp.-Matsushita Co. Ltd.) tico (assenza di usura e di perdite di carispinto i Costruttori Metrici a sviluppare zialmente detti anche calorimetric o heaco); elevata versatilità (consentono la mied implementare (già nei primi anni del ted grid flowmeters) vengono prodotti in sura bi-direzionale di flusso, in una gam2000) contatori gas per misure fiscali svariate configurazioni di misura (metà ma molto estesa di tubazioni e di portaanche nel campo delle piccole taglie degli anni ‘80): con gli elementi interni te); buone funzioni di diagnostica e pos(residenziali/domestici) (υfigura 12 e alla tubazione; con gli elementi esterni alsibilità di montaggio dei trasduttori all’eυfigura 13). la tubazione; ad inserzione; a by-pass casterno dei tubi (i primi pillare (per piccole porprototipi di trasduttori tate). “clamp-on” risalgono al Le loro iniziali appli1954). cazioni riguardavano Inizialmente (negli anni il comparto industria‘70 e i primi anni ‘80) i le, specificatamente per misuratori ad ultrasuoni medio-piccole portate di del tipo transit-time troaeriformi. vano impiego principalSuccessivamente, somente nei liquidi e meno Figura 13 - Schema di misura di un misuratore gas ad ultrasuoni, con propagazione indiretta no state sviluppate ed nei gas: ciò è dovuto alla dell’onda ultrasonora (Landis+Gyr, serie Libra) implementate numerodifferente densità tra i se versioni di misuratodue fluidi e alla conseguente diversa veloI misuratori massici termici ri massici termici, non tutte con il medecità di propagazione del suono nel mezzo I primi prototipi di misuratori massici tersimo livello di successo e di penetrazione (fluido di misura). mici (thermal mass flowmeters) risalgono sul mercato. Successivamente (fine anni ‘80/inizio anai primi anni ‘80. In realtà alcuni ricerCon riferimento alle portate medio-picni ‘90) gli sviluppi tecnologici, dell’eletcatori, già negli anni ’70, avevano avuto cole per applicazioni residenziali sono tronica asservita alla misura ed al controll’intuizione di estendere le conoscenze stati sviluppati ed implementati i misulo, consentono di produrre misuratori ad raggiunte nel campo dell’anemometria a ratori termo-massici a by-pass capillare ultrasuoni specificatamente dedicati alla filo caldo (thermo-anemometers) per la (capillary thermal mass flowmeters). misura di flussi gassosi. Le prime applirealizzazione di un misuratore massico Il loro principio fisico di funzionamento cazioni al gas naturale risalgono al 1987 per gas, basato sullo scambio termico è schematicamente riportato di seguito (Scelzo e Munk). (convettivo, forzato) tra un riscaldatore (υfigura 14): Ancorché impiegati con successo nelle ed un flusso di gas. misure di gas in campo industriale, i miLo schema di base suratori ad ultrasuoni in applicazioni fidi tali misuratori scali (custody transfer) si affermano con è costituito da tre un leggero ritardo . elementi: un riscalI continui miglioramenti apportati, grazie datore elettrico, che alla spinta della ricerca e dello sviluppo, dissipa una potenza consentono ai misuratori ad ultrasuoni termica nel flusso di implementare numerose generazioni di gas con cui è a di sensori, arrivando (verso la fine degli contatto, e due teranni ’90) ad una evoluta generazione di mosonde (a monte e sensori per la misura di flussi gassosi, a valle del riscaldaaffidabile e ad alte prestazioni. tore stesso). I successi conseguiti dalle recenti geneI primi misuratori Figura 14 - Schema di misura di un misuratore statico termo-massico con razioni di misuratori ad ultrasuoni, hanno massici termici (ini- circuito di by-pass capillare Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione UTILITY tecnica capacità di comunicazione a distanza ed integrazione in sistemi avanzati di telelettura o AMR (fornitura di servizi postcontatore all’utenza, tariffazione bioraria ecc.). È convinzione ormai diffusa che la disponibilità commerciale di smart meters possa accrescersi nel breve-medio periodo, migliorando la competizione tra i players (costruttori metrici), favorendo una riduzione dei costi di acquisto, e garantendo efficienza e qualità dei servizi a tutti i clienti e agli operatori del comparto. Figura 15 - Alcuni esempi di misuratore termo-massici commerciali: a sinistra mod. Metersit, a destra mod. Diehl Qel = RI2 = Qth = mccp6T avendo indicato con: mc portata massica nel circuito di by-pass capillare [kg/s], cp calore specifico a pressione costante del gas [J/(kg K)], 6T = T2 – T1 è la differenza di temperatura, tra monte e valle dell’elemento riscaldatore [K], T1 è la temperatura misurata a monte del riscaldatore [K], T2 è la temperatura misurata a valle dell’elemento riscaldatore [K]. Uno dei punti di criticità di questa categoria di misuratori di gas consiste nel problema della conoscenza e della costanza delle proprietà termofisiche del gas. Infatti, il calore specifico a pressione costante del gas di misura (cp) dipende dalla composizione del gas stesso e dalla sua temperatura. Variazioni significative di cp implicano conseguenti variazioni della conduttività termica (h) del gas e, conseguentemente, della diffusività termica del gas [_ = h/(cp .l)]. Pertanto, l’aspetto fisico più delicato di questa categoria di misuratori è rappresentato proprio dal potenziale problema del “riconoscimento del gas di misura” (gas sensitivity or gas identification). Per questi motivi, inizialmente, a questa categoria di misuratori in letteratura tecnica veniva attribuita la denominazione “not-true-mass-flowmeters”. Successivamente, sono stati messi a punto sofisticati ed efficaci sistemi HW/ SW per il riconoscimento del gas (tecniche di “auto-apprendimento”) e per relativa compensazione della misura. Nella υfigura 15 sono riportati alcuni esempi commerciali di misuratori termomassici a by-pass capillare. Conclusioni Negli ultimi anni, si registra una grande attenzione ed un gran fermento intorno ai concetti di smart grid e di smart metering. Questi concetti trovano una concreta corrispondenza con le apparecchiature digitali prodotte e già disponibili per il mercato elettrico. Non altrettanto può dirsi nelle reti gas e nelle rete idriche, dove ancora non è avvenuta una completa migrazione su apparti basati su tecnologie e piattaforme digitali. Occorre quindi promuovere la diffusione delle tecnologie smart nell’industria del gas e dell’acqua a tutti i livelli, soprattutto nei confronti della misura e dei requisiti di interoperabilità. È auspicabile che, in un futuro prossimo, il mercato degli utility meters si orienti verso l’uso delle tecnologie di misura innovative. Occorre ribadire che l’impiego degli smart meters consente di migliorare complessivamente la qualità delle prestazioni di misura nelle reti di pubblica utilità (migliorando l’attendibilità dei bilanci fisici e quella della determinazione delle perdite). A fronte di investimenti (costi di acquisto) che inizialmente possono apparire una barriera alla loro diffusione, ad una più attenta analisi economica gli smart meters risultano senz’ altro competitivi, grazie: alla migliore determinazione dei consumi (a garanzia delle Utility e degli utenti/consumatori); all’assenza di manutenzione; alla intrinseca (nativa) Bibliografia [1] F. Cascetta, L. Zotti, “La misura dell’acqua per uso potabile: situazione attuale, quadro normativo e prospettive future”, Eidos-La rivista del metering (ISSN 1972-6988), n.4, pp. 42-50, Anno 2004. [2] F. Cascetta, “Strumenti per la misura di grandezze idrauliche”, capitolo 4 in Ricerca e controllo delle perdite nelle reti di condotte, ISBN 978-88-2517332-1, Città Studi Edizioni (UTET Università), 1a edizione, novembre 2008, pp.120-160, 2008. [3] F. Cascetta, “Automatic Meter Reading For Residential Natural Gas”, Pipeline & Gas Journal, pp. 37-40, July 2009. [4] F. Cascetta, M. Di Natale, A. Di Nardo, “La telelettura e la telegestione dei contatori d’utenza: una tecnologia matura a supporto della compilazione dei bilanci fisici di una rete di distribuzione idrica”, Atti IV Seminario La ricerca delle perdite e la gestione delle reti di acquedotto, Aversa 17-18 settembre 2009, Facoltà di Ingegneria della Seconda Università di Napoli, pubblicata nel Supplemento della rivista L’Acqua, ISSN 1125-1255, marzo/aprile 2010, n.2, pp. 69-72, 2010. [5] F. Cascetta, “Una panoramica sullo stato dell’arte delle tecnologie di Smart Meter Gas”, CH4 Energia Gas, ISSN 1972-6376, n. 3, pp. 52-54, 2011. [6] F. Cascetta, L. Zotti, “Riflessioni sui contatori d’acqua nel regime della direttiva europea 2004/22/CE (MID)”, Unificazione e Certificazione, ISSN 03949605, n. 10, pp. 28-30, 2011. [7] F. Cascetta, “Futuro e prospettive nel settore degli utility meters”, CH4, ISSN ■ 1972-6376, n.4, pp. 46-57. 2012. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 93 94 IN VETRINA novità Un HMI controller semplice e compatto Schneider Electric, specializzata nella gestione dell’energia, ha presentato una nuova gamma di controller HMI, denominati Magelis SCU, dedicati alla gestione di piccoli macchinari e processi industriali semplici. Questi controller sono caratterizzati da un design integrato e sono pensati per consentire un risparmio che può arrivare fino al 15% dei costi di installazione e di proprietà. I controller Magelis SCU includono in una unica soluzione modulare tutte le funzionalità fondamentali per la gestione di macchine e processi semplici, con l’obiettivo di ridurre in modo sensibile i costi. I display a tecnologia crystal-clear sono caratterizzati da un’elevata intensità luminosa, per consentire di operare in modo comodo e senza problemi di visualizzazione. Gli schermi, dotati di funzione touch e utilizzabili anche con i guanti, sono TFT a 65.000 colori e disponibili in due diverse taglie da 3,5" o 5,7". Questi nuovi prodotti sono basati sugli stessi schermi e sono caratterizzati dalla stessa semplicità d’installazione della serie HMI STU di Schneider Electric. Gli HMI controller Magelis SCU sono caratterizzati da un’elevata potenza di elaborazione logica e sono particolarmente curati anche per quanto riguarda la connettività. Infatti, la comunicazione avviene tramite porta USB, con possibilità di collegamento a colonne luminose e interruttori biometrici, e sono anche presenti: porta seriale, ethernet e CANopen. Dal punto di vista dell’interconnessione con le periferiche, su questi controllori è presente un ingresso I/O digitale comprendente HSC, PTO/PWM, un ingresso I/O analogico e vi sono anche ingressi dedicati alla temperatura. La memoria imbarcata comprende 128 MB di Flash Eprom. Questi dispositivi sono programmabili e compatibili con i linguaggi IEC, infatti i Magelis SCU sono parte integrante di SoMachine, la piattaforma software conforme alla norma IEC 611131-3 che offre ai costruttori di macchine sei linguaggi di programmazione (FBD, ST, SFC, LD, IL, CFC). La configurazione dei controller Magelis SCU è semplificata grazie alle opzioni di montaggio rapido del modulo controller, che può essere posizionato direttamente in un foro con diametro di 22 mm o su una guida DIN con cavo remoto (disponibile nelle lunghezze di tre o 5 metri). Il cavo I/O può essere collegato attraverso una morsettiera rimovibile a molla. Il modulo display si monta in un foro standard e l’installazione non richiede particolari operazione di predisposizione. Risparmiando lo spazio che normalmente è riservato al PLC, i controller Magelis SCU sono ideali per applicazioni in spazi limitati e per macchine utensili e macchinari da imballaggio semplici: con comando remoto con funzione CANopen Master e compatibilità estesa; con comando monoasse con contatori 100kHz e uscita PTO/PWM 50kHz. I Magelis SCU permettono di effettuare diverse operazioni di monitoraggio remoto dei processi. L’app mobile Vijeo Design’Air, già disponibile per sistemi iOS e Android, sarà a breve resa compatibile anche con la gamma SCU in modo da operare in remoto anche su tablet o smartphone. La visualizzazione remota si ottiene anche con Webgate, tramite un ■ PC con browser internet. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Jacopo Di Blasio Magelis SCU Il vostro partner ideale per crescere insieme. Your ideal partner to grow together. SEDE DI VERONA: Via E. Fermi, 15/A - Z.A.I. - 37135 VERONA Tel. 045.50.88.88 r.a. - Fax 045.50.88.59 www.teleindustriale.it - [email protected] DEPOSITO DI PADOVA: Viale dell’Industria, 70/5 - 35129 PADOVA Tel. 049.780.16.13 r.a. - Fax 049.780.87.54 [email protected] 96 IN VETRINA novità Termocamere per ogni occasione Flir Systems, marchio di riferimento della termografia ad infrarossi, ha recentemente annunciato il lancio di due nuove famiglie di termocamere, la Serie Ex e la Serie Exx. La Serie Ex comprende termocamere a partire da 995 euro (IVA esclusa) particolarmente adatte per le ispezioni di componenti elettrici e meccanici. La Serie Ex ha la capacità di rilevare guasti e permette di ispezionare gli impianti in modo semplice e veloce. Le termocamere Serie Ex sono semplici ed intuitive e costituiscono un’alternativa ai pirometri, fornendo una soluzione capace di produrre immagini termografiche con informazioni termiche per ciascun pixel. Grazie all’obiettivo fisso che non richiede messa a fuoco, queste termocamere sono molto facili da utilizzare. Progettate per gli utenti che desiderano avvicinarsi alla Termografia, le Serie Ex sono in grado di misurare temperature fino a +250 °C, producendo istantaneamente immagini termografiche in formato Jpeg con tutti i dati necessari alla misura della temperatura. Tutte le versioni della serie Ex di Flir pesano solo 575 grammi e si trasportano facilmente in una custodia da cintura. Invece, le termocamere Serie Exx di FLIR sono dotate di auto-orientamento e sono in grado di misurare temperature fino a 650 °C, producendo immediatamente immagini termiche Jpeg e anche registrazioni o streaming video che comprendono tutti i dati di temperatura. La funzione di auto-orientamento ruota automaticamente le informazioni di misura sul display in relazione alla posizione verticale o orizzontale. Le termocamere Serie Exx, con una nuova interfaccia utente, sono degli strumenti ricchi di funzioni per usi industriali, per manutentori ed elettricisti. Tutti i modelli della serie Exx sono provvisti di connessione Meterlink e Bluetooth per effettuare ispezioni più rapide e precise. La connessione delle termocamere con altri dispositivi o strumenti di misura facilita lo scambio di informazioni e la tecnologia MeterLink consente il trasferimento alla termocamera, tramite Bluetooth, dei dati acquisiti da una pinza amperometrica Extech o da un misuratore di umidità multifunzione. Inoltre, si possono facilmente trasferire le immagini in modalità wireless ad uno smartphone o tablet PC. Il modello di punta della serie Exx, la termocamera E60, si colloca ai livelli più elevati, tra queste nuove offerte Flir, in termini di risoluzione dell’immagine termica (320x240 pixel) e di sensibilità nel rilevare differenze di temperatura (da Jacopo Di Blasio Flir Serie Ex e Serie Exx 0,05 °C). Sia le Ex che le Exx sono dotate di fotocamera, per immagini nello spettro visibile, e dispongono della tecnologia MSX brevettata Flir. La fotocamera integrata rende più semplice interpretare i dati acquisiti e Flir serie Ex E4 E5 E6 E8 Qualità immagine termica 80x60 pixel 120x190 pixel 160x120 pixel 320x240 pixel Rileva differenze di temperatura da 0,15 °C 0,10 °C 0,06 °C 0,06 °C Fotocamera visiva integrata Sì Sì Sì Sì Tecnologia Flir MSX Sì Sì Sì Sì Analisi Misuratore spot Misuratore spot Area con max./min. Misuratore spot Area con max./min. Allarme colore; Impostazione Temperatura blu sotto/rosso sopra Misuratore spot Area con max./ min. Allarme colore; Impostazione temperatura blu sotto/rosso sopra Flir serie Exx Qualità immagine termica E40 160x120 pixel 0,07 °C E50 240x180 pixel 0,05 °C E60 320x240 pixel 0,05 °C Rileva differenze di temperatura da Fotocamera visiva integrata Tecnologia Flir MSX Funzione di auto-orientamento MeterLink e Wi-Fi 3,1 Mpixel Sì Sì 3,1 Mpixel Sì Sì 3,1 Mpixel Sì Sì Sì Sì Sì comprendere le caratteristiche e la posizione effettiva dell’oggetto dell’indagine, visto che l’immagine visiva può essere usata come ulteriore riferimento per analizzare l’immagine termica. La tecnologia MSX è stata messa a punto da Flir per produrre immagini di qualità elevata in tempo reale, aggiungendo maggiori dettagli alle immagini termografiche, consentendo maggiore rapidità nell’inquadratura del soggetto e anche nella produzione di rapporti che ri■ sultino più ordinati e comprensibili. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione SEW-EURODRIVE–Driving the world No Matter What You Move: We Drive It. Siamo presenti a SPS PAD 2 – Stand G 056 Tanti settori industriali. Tante sfide. Un unico partner: SEW-EURODRIVE. Le nostre tecnologie più innovative vi offrono la miglior qualità a un basso costo di gestione. Qualità, efficienza e sicurezza girano da sempre sulla ruota di SEW per tutti i comparti industriali: costruzioni, alimentare, automobilistico, logistico … Per noi ogni cliente è unico e unico il sistema di automazione sempre studiato ad hoc; dall’esigenza più piccola ai grandi impianti produttivi SEW-EURODRIVE ha la soluzione giusta ad attendervi! www.sew-eurodrive.it 98 IN VETRINA novità Progettazione 3D semplice e innovativa SolidWorks 2014, la ventiduesima release della soluzione per la progettazione 3D di Dassault Systèmes, presenta oltre 200 migliorie derivanti da sviluppi avviati sulla base delle richieste degli utenti. Questa soluzione comprende nuovi strumenti che consentono di accelerare il processo di progettazione, ottimizzare la collaborazione e migliorare la produttività. Scendendo nel dettaglio degli strumenti di progettazione, la nuova funzionalità Style Spline, il ridimensionamento automatico degli schizzi (Sketch Picture) e i nuovi controlli dei raccordi conici permettono agli utenti di creare superfici complesse e forme organiche in modo più veloce, semplice e preciso. Le operazioni di disegno dei particolari sono state ulteriormente automatizzate e velocizzate. Le nuove funzioni per la progettazione di parti in lamiera consentono di creare più rapidamente le geometrie e generare dati più precisi per la produzione. Quanto all’integrazione dei flussi di lavoro, SolidWorks Enterprise PDM consente una gestione agevolata di una maggiore quantità di dati grazie alla nuova integrazione con Microsoft Office e al client web ottimizzato con anteprima grafica. SolidWorks Electrical è poi maggiormente integrato con SolidWorks Enterprise PDM e con eDrawings e permette agli utenti di ottimizzare, condividere e tracciare i progetti elettrici in maniera più semplice, per una migliore collaborazione sui progetti. My.SolidWorks è il nuovo strumento unico per accedere a tutta la base dati di informazioni disponibili nelle varie community (forum ecc.) sulle feature di SolidWorks. Capitolo produttività. Il sistema risponde più rapidamente e richiede minori interazioni da parte dell’utente. È stato semplificato l’accesso alle configurazioni, introdotta possibilità di eseguire lo switch tra assieme flessibile e rigido; sono stati introdotti miglioramenti negli accoppiamenti; semplificata la messa a punto di una visualizzazione dell’esploso con rotazioni; velocizzate le ripetizioni nell’assieme; in- trodotta l’integrazione di SolidWorks Plastics. Grazie inoltre a report e stime di costo semplificati, gli utenti possono preventivare il costo delle parti più velocemente e impostando meno parametri, quindi condividere i dati in maniera più efficiente con tutta la filiera. Passiamo infine alla visualizzazione potenziata. Una nuova user interface offre maggiori possiblità di personalizzazione, sfrutta nuove icone, offre una cartella cronologia, la possibilità di salvare come copia, delle viste di sezione, la possibilità di salvare come PNG, nuovi sfondi e ambientazioni, il tool PhotoView 360 per il rendering con una nuova SunLight e altri miglioramenti. La simulazione è stata semplificata: SolidWorks Simulation sfrutta automaticamente i dati per il riutilizzo nelle simulazioni, evitando inutili duplicazioni e migliorando la collaborazione nella progettazione. Per la gestione degli assiemi arriva invece la nuova barra contestuale degli strumenti Quick Mate e Slot Mate (accoppiamento rapido e di gole). Nelle viste in sezione degli assiemi, gli utenti possono includere o escludere determinati componenti per creare velocemente viste in sezione di grande impatto. Infine, i tool eDrawings per PC e edrawings per iPad supportano da questa versione maggiori funzionalità. È inoltre in ■ arrivo una app per Android. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Franco Canna SolidWorks 2014 L‘automazione per l‘industria ti aspetta in fiera Prodotti e Soluzioni Advisory Panel Sistemi e componenti di azionamento ABB Mitsubishi Electric Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici ANIE - Automazione Omron Electronics Sensori B&R Automazione Industriale Panasonic Electric Works Italia Beckhoff Automation Tecnologia di controllo Bonfiglioli Mechatronic Drive Solutions Pepperl+Fuchs FA Italia IPC Bosch Rexroth Pilz Italia Software industriale Eaton Rittal Tecnologia d’interfacciamento Esa Elettronica Rockwell Automation Dispositivi di commutazione in bassa tensione Festo Schneider Electric Gefran Sew-Eurodrive Dispositivi di interfaccia uomo-macchina (HMI) Phoenix Contact Heidenhain Italiana Sick Comunicazione industriale Lapp Italia Siemens Formazione e consulenza LTi Italia Steute Italia Oltre 220 aziende hanno già aderito, consulta l’elenco aggiornato su www.sps-italia.net +39 02 880 778.1 [email protected] 100 IN VETRINA novità Uno strumento intelligente per lo sviluppo del prodotto NX 9, la nuova versione del software NX di Siemens, introduce nuove tecnologie e funzionalità nello sviluppo industriale dei prodotti. La tecnologia sincrona per il 2D è studiata per migliorare l’utilizzo di disegni bidimensionali, mentre la tecnologia di progettazione 4G (quarta generazione) è mirata ad aumentare la produttività sui grandi assiemi e il software NX Realize Shape mette a disposizione un nuovo pacchetto avanzato per la progettazione di forme libere. NX 9 offre anche un’integrazione più stretta con il PLM attraverso l’ambiente Active Workspace di Siemens e numerose migliorie CAD/CAM/CAE. La Synchronous Technology per il 2D immette “intelligenza” nei dati 2D in modo che gli utenti possano modificare file multi-CAD, senza bisogno di conversioni, in maniera intuitiva e fino a cinque volte più velocemente. Il sistema “capisce” le relazioni geometriche intrinseche dei disegni 2D e applica regole predefinite dall’utente nei punti di intervento, allo scopo di realizzare modifiche intelligenti. Le stesse regole vengono applicate localmente invece che globalmente per assicurare prestazioni più veloci. NX Realize Shape di NX 9 permette la progettazione di forme libere o superfici complesse in maniera integrata con il pacchetto software CAD/CAM/CAE, eliminando molti passaggi legati all’utilizzo di strumenti separati per la progettazione di forme libere e la fase di ingegnerizzazione. Centinaia di migliorie di NX 9 toccano tutti gli aspetti del pacchetto CAD, CAM e CAE. La tecnologia 4GD, migliora la collaborazione e la progettazione contestualizzata, accelerando lo sviluppo di prodotti complessi di grandi dimensioni con milioni di componenti. Grazie all’integrazione di Active Workspace 2.0, l’interfaccia innovativa verso il software Teamcenter di Siemens, gli utenti possono trovare velocemente tutte le informazioni rilevanti (parti, attività, workflow, requisiti e specifiche), attingendo anche a diverse fonti esterne di dati. Nel CAE di NX, un nuovo solutore termico parallelo migliora le prestazioni sui modelli di grandi dimensioni, fornendo i risultati dell’analisi in tempi più rapidi. Le migliorie al software NX Nastran, il solutore FEA, dimezzano i tempi di simulazione di rumorosità, vibrazioni e ruvidità (NVH). Altre novità funzionali per l’industria manifatturiera consentono una gestione più efficiente, veloce e flessibile della programmazione CAM e CIMM. Nella lavorazione di stampi, la nuova funzione di gestione dell’area di fresatura mette a disposizione un’interfaccia grafica per l’interazione con l’utente che rende più efficiente la programmazione e aumenta la precisione nel controllo delle strategie di lavorazione. Con la nuova funzionalità per la programmazione di parti multiple, i programmatori possono riutilizzare sequenze di lavorazione su diverse parti simili nello stesso setup. Così, un setup con sei parti identiche può essere programmato fino a quattro volte più velocemente. Il nuovo MRL Connect for NX collega NX CAM direttamente alla Manufacturing Resource Library (MRL) di Teamcenter per fornire ai programmatori facile accesso a una libreria condivisa di utensili, fissaggi e maschere standard. Le funzionalità di programmazione e ispezione CMM sono state estese anche alle parti in lamiera fornendo una soluzione altamente automatizzata per la programmazione delle attività di ■ ispezione. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Bruno Vernero Siemens NX 9 2014 CONVEGNO Martedì 18 marzo 2014 Giugno 2014 MC4 MOTION CONTROL FOR SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION E’ la mostra - convegno interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. L’evento si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico che utilizzanomotori e motoriduttori, servomotori, azionamenti e regolatori di velocità, controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi a attuatori, sensori e comunicazione. E’ la mostra - convegno dedicata alla sensoristica e alla strumentazione di processo. Rappresenta un’esclusiva vetrina di prodotti, sistemi e soluzioni che trovano applicazione negli impianti e macchine per l’industria manifatturiera e di processo. Accanto alle soluzioni per le misure di processo uno spazio speciale è dedicato alla strumentazione per l’analisi e il laboratorio. Ottobre 2014 Dicembre 2014 INDUSTRIAL TECHNOLOGY EFFICIENCY DAY MACHINE AUTOMATION Industrial Technology Efficiency day, la mostra convegno nata per offrire un quadro quanto più completo possibile per la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza in ambito di impiantistica e automazione industriale. Machine Automation è la mostra - convegno dedicata a tecnici, progettisti e specialisti che operano nel mondo delle macchine automatiche. Spazio espositivo e sessioni tecniche consentiranno agli utenti di scoprire in anteprima le tendenze tecnologiche del settore. Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990 www.mostreconvegno.it [email protected] 102 IN VETRINA novità MCU miniaturizzato con Arm core Freescale Semiconductor ha prodotto Kinetis KL02, un nuovo microcontrollore (MCU) di dimensioni estremamente ridotte con integrato un processore Arm. KL02 è particolarmente interessante per prodotti di piccole dimensioni in applicazioni quali dispositivi portatili a batteria, nodi di rilevamento remoto, dispositivi indossabili e sensori medicali ingeribili. Il microcontrollore Kinetis KL02, che misura solo 1,9 x 2 mm, integra al suo interno il processore Arm Cortex M0+ 32 bit, un’avanzata funzionalità di riduzione dei consumi energetici e una serie di periferiche analogiche e di comunicazione. Questo MCU ha 32 kB di memoria flash, 4 kB di Ram e un processore Arm che opera a 48 MHz e funziona con tensioni 1,71-3,6V. Questo dispositivo permette di ridurre drasticamente le dimensioni di schede e prodotti pur mantenendo le caratteristiche fondamentali in termini di prestazioni, integrazione di funzioni e consumo energetico dei dispositivi finali. Inoltre, applicazioni con vincoli di spazio che in passato non potevano incorporare un MCU possono adesso passare alla categoria delle applicazioni intelligenti, per esempio nell’ambito della Internet of Things (internet degli oggetti). Kinetis KL02 è un MCU CSP (chip scale package) a livello di wafer. I microcontrollori CSP Freescale utilizzano un’avanzata tecnologia di produzione del package per collegare il die direttamente alle interconnessioni delle solder ball e, di conseguenza, alla scheda dei circuiti stampati (PCB). Viene quindi meno la necessità di disporre di fili di collegamento (bond wire) o di collegamenti di interposer, con conseguente riduzione al minimo dell’induttanza die-PCB e incremento della conduzione termica e della durata del package in ambienti caratterizzati da condizioni fisiche difficili. Il dispositivo KL02 è il terzo MCU CSP del portafoglio Kinetis e va ad aggiungersi alle varianti di maggiori dimensioni Kinetis K series K60/K61 120-143 pin. Nel corso Freescale ha previsto ulteriori MCU CSP Kinetis con opzioni di incremento di prestazioni, memoria e funzionalità. Avvalendosi dell’efficienza energetica del core Cortex M0+, il microcontrollore Kinetis KL02 abbassa ulteriormente la soglia di consumo energetico della serie Kinetis L ed è ideale per applicazioni a bassa dissipazione e per sistemi miniaturizzati. KL02 dispone di periferiche autonome ottimizzate in termini di consumo dell’energia, come: un convertitore analogico-digitale (ADC ad alta velocità da 12 bit), un UART, timer potenti per un’ampia gamma di applicazioni (compreso il controllo motore), 10 modi di alimentazione flessibili e un ampio clock gating e power gating per ridurre al minimo la dispersione di corrente. Un boot mode a basso consumo riduce le punte di corrente durante la sequenza di boot o il riavvio da uno stato “deep sleep”, utile nei sistemi con corrente di picco limitata dalla chimica delle batterie (per esempio ioni di litio). Il microcontrollore Kinetis KL02 comprende, tra l’altro, un BME (Bit manipulation engine) per una gestione più rapida e più efficiente in termini di codice dei registri delle periferiche e un comparatore analogico ad alta velocità. Sono integrate SPI e 2x IICI2C a basso consumo. Il prezzo di vendita consigliato da Freescale è di 75 centesimi di dollaro per ■ quantitativi di 100.000 unità. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Bruno Vernero Freescale Kinetis KL02 Le News in rete corrono di più Oltre 2 8 . lettori 000 p l’edizio er n di EON e on line ews Un ico mens di inform ile italiano azione e an lisi dei m ercati de alettronic ll a ad es ’esere Per maggiori informazioni: eonews@fieramilanomedia.it tel. 02 499 76 516 spedito in fo tale ad u rmato digina lista d i fusione oltre la difsoglia di 28.000 nominat ivi. 104 PRODOTTI E SOLUZIONI novità A CURA DELLA REDAZIONE SOFTWARE così risorse IT e riducendo l’investimento. In pratica, la disponibilità di un Historian online semplifica la configurazione, l’installazione e la manutenzione, oltre a migliorare l’usabilità per l’utente finale grazie alla disponibilità in completa sicurezza delle informazioni, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento sia necessario. Gli utenti possono crescere di pari passo con le loro esigenze, senza doversi preoccupare dell’infrastruttura, dei costi hardware o software, degli upgrades o del Historian si espande nel cloud Invensys ha presentato la nuova versione cloud di Wonderware Historian Online Edition che permetterà agli utenti di aumentare la condivisione sicura dei dati d’impianto con gli operatori senza gravare Historian con il pacchetto di reporting migliora le sull’IT. Costruito sulla base di oltre 70.000 performance on-demand licenze Wonderware Historian installate, il nuovo Historian Online Edition può aiutare a ridurre i tempi supporto. d’implementazione, oltre a fornire un accesso universale e moQuesto servizio verrà offerto con una sottoscrizione annua, badelli di pricing alternativi per un maggiore utilizzo in ambito insata sul numero di utenti che accedono ai dati. dustriale. Le funzioni di reportistica e analisi sono disponibili con HistoLa nuova offerta, basata su un approccio ‘Software as a Servirian Online Edition attraverso strumenti standard, incluso il client ce’, utilizza un’architettura multi-strato del database Historian, ardi reporting e analisi di Invensys, Wonderware Historian Client, chiviando dati da uno o più Historian locali a livello d’impianto oltre a Wonderware SmartGlance mobile reporting solution. Gli all’interno di un’istanza cloud a livello enterprise. Il flusso di dati utenti possono visualizzare i dati attraverso diversi dispositivi, è unidirezionale, dagli historian locali all’historian online, ed è inclusi PC desktop, laptop, tablet e smart phone. protetto da intrusioni informatiche in modo da poter essere reso Wonderware Historian Online Edition è la prima offerta comdisponibile in sicurezza a diversi utenti per migliore le attività di merciale risultante dalla partnership tra Invensys e Windows troubleshooting, reportistica e analisi. La soluzione, che utilizza Azure di Microsoft, in base alla quale le due società sviluppei servizi cloud di Windows Azure di Microsoft, non richiede l’inranno congiuntamente software per le operations manifatturiestallazione o la configurazione di alcun software, risparmiando re che possano essere ospitati su piattaforma Windows Azure. SENSORI CONTROLLO Fotocellule multitensione a elevata portata Controllori di potenza con protezione veloce Delle nuove fotocellule multitensione ad elevata distanza di rilevamento sono state realizzate da Omron. Sono le nuove E3JK, che sostituiscono le vecchie E3JK dopo più di 20 anni di servizio. Con le nuove E3JK, Omron ha riprogettato completamente i sensori fotoelettrici multitensione. Alcuni dei vantaggi dei nuovi modelli comprendono: maggiore distanza di rilevamento, sino ad 8 volte la serie precedente (modello a sbarramento sino ai 40 m); Led rosso come le E3FA; indicatore di funzionamento di grandi dimensioni; due indicatori (output e stabilità); un nuovo modello a tasteggio con distanze sino ai 2,5 m; L/on-D/on selezionabile nello stesso modello. La luce rossa, in particolare, semplifica notevolmente l’allineamento durante il montaggio e gli indicatori di stato luminosi a Led integrati sono facilmente visibili anche a grandi distanze. Le versioni con uscita a relè sono alimentate in CA o in CC (24…240 V). Nella nuova linea sono però previsti anche modelli con uscita a transistor NPN/PNP alimentate in CC (10… 30 V). Le nuove E3JK sono completamente compatibili con la vecchia serie sia a livello di dimensioni sia di fori di montaggio. Sono realizzate nel formato 50x50 mm, con cavo pre-cablato di 2 m. La famiglia comprende modelli a sbarramento con distanze di rilevamento fino a 40 m, i modelli a riflessione con catarifrangente per distanze fino a 7 m (o 6 m con polarizzazione) e modelli reflex per distanze fino a 2,5 m. Gefran ha presentato i controllori di potenza serie Xtratm, una soluzione per ambito industriale con protezione ultra-veloce da sovracorrenti incorporata. I controllori della serie Xtra prevengono interruzioni ai processi di produzione che utilizzano sistemi di riscaldamento, causati da guasti intermittenti della alimentazione elettrica. Questa funzione, infatti, elimina la necessità di sostituire i fusibili o di resettare protezioni magnetotermiche nell’impianto, intervenendo istantaneamente ad azzerare la corrente in caso di eventi di sovracorrente e corto circuito. In questo modo si prevengono guasti distruttivi ai dispositivi e al prodotto in lavorazione nell’impianto. L’operatività può essere ripristinata, sia manualmente sia automaticamente. I controllori di potenza Gefran serie Xtratm dunque aumentano la redditività degli impianti, Gefran Xtratm protegge da mantenendo la produzione in caso di guasti sovracorrenti e corto circuiti intermittenti dei sistemi riscaldanti, prevenendo il tempo perso causato da un blocco completo delle linee produttive. I controllori di potenza serie Xtra sono disponibili nelle versioni GTF Xtra da 25 a 60 Ampere, con tensione 480 Vac e nelle versioni GFW Xtra da 40 a 100 Ampere, per sistemi mono/bi/trifase, con tensione 480 Vac. Le applicazioni sono molteplici, dai forni elettrici sotto vuoto e a pozzo per trattamenti termici alle linee di formatura e indurimento lamiere, dagli impianti di produzione vetro fino alle macchine soffiatrici per le bottiglie in Pet. Le nuove fotocellule E3KJ Omron Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione PRODOTTI E SOLUZIONI novità MECCATRONICA I finecorsa robusti e wireless Honeywell propone la gamma di di finecorsa e dispositivi di controllo wireless della famiglia Limitless di Honeywell, distribuiti via catalogo e web da RS Components Italia. I prodotti della serie Limitless combinano i sensori di posizione e finecorsa Honeywell, inseriti in involucri a media e ad alta resistenza, con la tecnologia di comunicazione wireless di ultima generazione. I dispositivi wireless possono essere montati al posto di quelli tradizionali in sistemi e apparecchiature esistenti. I finecorsa wireless sono particolarmente adatti per indicare la posizione e la rilevazione di presenza/assenza in applicazioni di monitoraggio remoto. I prodotti della serie Limitless sfruttano il protocollo di trasmissione wireless 802.15.4 Wpan su una banda di frequenza di libero utilizzo senza licenza in tutto il mondo, che garantisce una portata in condizioni di visibilità senza l’utilizzo I finecorsa Limitless di Honeywell di ripetitori fino a 305 m, in funzione del tipo di antenna, e che prolunga la durata delle batterie grazie a una tecnologia di gestione avanzata della potenza. I finecorsa possono essere configurati per far comunicare fino a sedici dispositivi con un solo modulo di ricezione. I prodotti hanno le stesse caratteristiche di durata meccanica, temperature di funzionamento ed ermeticità dei finecorsa tradizionali, ma con il vantaggio offerto da un sistema di comunicazione senza fili. Il segnale radio viene captato da un ricevitore per montaggio a pannello, oppure da un modulo per montaggio su guida DIN, che lo converte in un segnale in uscita. Le uscite possono essere indicazioni luminose a LED, segnalazioni sonore con cicalini oppure segnali elettrici. Vi è anche la possibilità di interfacciarsi con reti di comunicazione standard, come CAN, ProfiBus ed Ethernet. Tutti i prodotti della serie Limitless integrano le funzionalità diagnostiche sullo stato della batteria e del segnale. I finecorsa Honeywell serie Limitless sono disponibili da RS e possono essere ordinati attraverso il sito rswww.it con consegna in 24/48 ore. MECCATRONICA Servo drive per il motion control semplice La Divisione Drive Technologies di Siemens ha I nuovi Sinamics V90 con i lanciato Sinamics V90, un nuovo servo drive motori Simotics per applicazioni semplici di motion control. Sinamics V90 è disponibile in combinazione con i Simotics S - 1FL6, i nuovi membri della famiglia di motori Simotics, adatti per applicazioni di posizionamento velocità e coppia. Come prodotto cost-effective, il Sinamics V90 ha integrato diverse modalità di controllo, tra cui il posizionamento con treno di impulsi (PTI), il controllo della posizione tramite setpoint interno (IPos), la modalità di controllo della velocità e della coppia. Il controllo del freno e la resistenza di frenatura sono integrati in tutta la gamma di potenze (da 400 W a 7 kW). Sinamics V90 è progettato per consentire alle macchine di raggiungere elevate prestazioni dinamiche e un funzionamento armonioso, in una vasta gamma di applicazioni, attraverso la funzione di auto ottimizzazione dei parametri degli anelli di regolazione. Inoltre, Sinamics V90 è in grado di gestire un ingresso a treno di impulsi ad alta frequenza, fino a 1 MHz, e può supportare un encoder assoluto ad alta risoluzione a 20 bit. Queste funzioni permettono al sistema di raggiungere un’elevata precisione di posizionamento e una bassa fluttuazione della velocità. Le prestazioni servo ottimizzate di Sinamics V90 insieme alla caratteristica di sovraccarico fino a tre volte la coppia nominale, dei motori Simotics S-1FL6, creano una combinazione finalizzata ad assicurare un’elevata produttività alle macchine. Una caratteristica importante di Sinamics V90 è che è stato realizzato con l’intento di renderne facile l’utilizzo. Con il software Sinamics VAssistant è possibile la configurazione, la parametrizzazione, la ricerca guasti con la funzione di Trace, utilizzando la porta USB. La laccatura della scheda di controllo (PCB) del Sinamics V90 e il livello di protezione IP65 del Simotics S-1FL6 assicurano un’elevata robustezza del sistema. La funzione di sicurezza integrata STO (Safe Torque Off) impedisce al motore movimenti inaspettati. MISURA Trasduttore di coppia robusto e preciso Il sistema magnetico integrato di misura HBM della velocità permette di conciliare robustezza, precisione e affidabilità: grazie a un impulso di riferimento, il livello del sistema integrato viene ulteriormente innalzato. Nel settore dei banchi di prova si possono così realizzare regolazioni della velocità e della posizione. La gamma d’impiego dei sistemi di misura ottici può essere limitata da umidità, condensa, polvere, olio e grasso; il sistema di misura magnetico integrato per la famiglia T40 di HBM è stato appositamente progettato per superare tali limitazioni ed è adatto per condizioni estreme del campo di impiego. Per coprire diverse applicazioni, sono disponibili campi di misura ridotti fino a 50 Nm (con flangia di misura T40B) e campi massimi opzionali fino a 80 kNm (con flangia di misura T40FM). Il numero di impulsi di partenza per tutti i campi è di 1.024 impulsi per giro. In questo modo, nell’elettronica a valle, si può raggiungere una risoluzione massima di 12 bit, a seconda del processo di analisi (per esempio la quadruplicazione dell’impulso). Il segnale di rife- 105 Un misuratore di coppia T40 di HBM rimento (indice 0) viene generato mediante un campo magnetico separato comprensivo di sensore. Il sistema integrato fornisce un segnale per l’integrazione della velocità e dell’angolo di rotazione nel circuito di regolazione di un controllo posto a valle. Come segnale di partenza, sono disponibili sullo statore due segnali rettangolari con spostamento elettrico di fase di 90° per il riconoscimento del senso di rotazione. Grazie alla distanza radiale o assiale massima di 2,5 mm fra sensore e anello magnetico, il sistema di misura della velocità presenta un’elevata tolleranza verso le vibrazioni dovute all’applicazione. In questo modo, è possibile sfruttare interamente la velocità nominale massima del trasduttore in abbinamento al sistema di misura della velocità. Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 106 PRODOTTI E SOLUZIONI novità CONTROLLO CONTROLLO Fanless Panel PC con Atom dual-core Le novità Eaton alla SPS di Norimberga Asem ha rilasciato le nuove famiglie di fanless Panel PC HT2000 e Box PC PB2000 con processori Atom di terza generazione. Interamente progettate e realizzate nel proprio stabilimento produttivo di Artegna (UD), la nuova linea di PC industriali rappresenta una soluzione cost-effective in grado di garantire affidabilità ed elevate prestazioni per qualsiasi requisito di visualizzazione e controllo. Con una temperatura di funzionamento compresa tra 0 e 50° C, i Panel PC HT2000 e Box PC PB2000 sono dotati di processore dual-core Intel Atom D2550 di terza generazione e dispongono di quattro porte USB 2.0 ad accesso posteriore, una porta USB 2.0 sul pannello frontale con protezione IP65, due reti LAN 10/100/1000 Mbps con supporto funzionalità “Jumbo Frame” e “Wake on Lan”, un’interfaccia seriale RS-232, uno slot per CFast ad accesso esterno e la possibilità di configurare la memoria RAM di sistema a 1 GB, 2GB o 4 GB con un modulo Sodimm DDR3 a 1.066 MHz. È possibile inoltre collegare un monitor supplementare grazie a un’uscita VGA o DVI.I.(opzionale). I nuovi Panel PC HT2000 di Asem Per quanto riguarda i sistemi operativi, questi prodotti si basano sull’ultima famiglia di processori Atom capaci di supportare Windows XP. I nuovi Panel PC HT2000 e Box PC PB 2000 sono basati su sistemi operativi Windows Embedded Standard 2009 (32 bit) e Win7 (32 bit) e Win Embedded Compact 7 e possono supportare anche Linux. La gamma di display della famiglia HT 2000 include i seguenti formati in diverse dimensioni, tutti dotati di LCD TFT Led Backlight a 16 milioni di colori: 16/9 (con diagonali da 15,6”, 18,5”, 21,5”); 4/3 (10,4”, 12,1” e 15); 5/4 (17” e 19”). Le famiglie di Panel PC HT2000 e Box PC PB2000 sono conformi ai “New ASEM Standards”, che contraddistinguono tutte le nuove famiglie di PC e Monitor Industriali Asem. Questi standard includono: un unico cut-out per ognuno dei diversi formati di LCD; pannelli frontali in quattro diverse varianti, Alluminio, Alluminio True Flat, Inox True Flat con touch screen resistivo e Alluminio True Flat con Multitouch capacitivo retroproiettato; alimentatore a 24 V DC isolato galvanicamente; UPS integrato nell’alimentatore con isolamento galvanico (opzionale); due slot mini PCI per il supporto dei fieldbus più diffusi e di eventuali schede aggiuntive. Come memorie di massa, oltre alla CFast è possibile installare in alternativa un HDD o un SSD da 2,5” Sata 2 e come opzione un secondo slot CFast ad accesso esterno. La scheda madre offre in via opzionale uno slot PCI standard o in alternativa uno slot PCIe (PCIe x1). Inoltre è disponibile una seconda interfaccia seriale con standard fisici RS 232/422/485 (anche optoisolata) con supporto del protocollo MPI. Eaton ha recentemente presentato, nella cornice della fiera SPS IPC Drives di Norimberga, diverse nuove soluzioni di automazione progettate per i costruttori di macchine, per gli impianti di processo e le infrastrutture. Tra le ultime novità Eaton ha interfacciato al suo sistema di cablaggio e comunicazione SmartWire-DT ai nuovi dispositivi come gli avviatori elettronici per motori EMS, gli azionamenti a frequenza variabile intuitivi PowerXL, le colonnine di segnalazione SL e i quadri xEnergy in versione iMCC. Altre novità di Eaton includono l’ampliamento della gamma di Industrial PC e di PLC touch-screen multi touch, con misure del display fino a 21,5”. La nuova serie XP-500 risponde alla crescente domanda di soluzioni ad alta precisione, ma economicamente convenienti. I dispositivi sono adatti non solo per l’uso in applicazioni industriali, ma anche nelle applicazioni più impegnative nel settore petrolchimico, grazie anche alle specifiche approvazioni disponibili. Un elemento di rilievo è il nuovo GeCma Pathfinder, un terminale operatore per la visualizzazione di processo, con misure del display da 15 a 24”, che può essere utilizzato come thin client remoto e variante del PC per ambienti industriali ed ambienti Ex. La sua concezione modulare permette una rapida configurazione. Oltre al cablaggio tradizionale, il pannello può comunicare attraverso cavi a fibra ottica che permettono distanze di trasmissione più lunghe, mantenendo l’immunità ai disturbi. Con il brand FHF è il nuovo telefono “Voice Over IP” con certificazione a prova di esplosione ExResistTel IP2, adatto per l’uso nelle zone 1 e 2, nonché in tutte le installazioni indoor e outdoor. I dispositivi ExResistTel (analogici e VoIP) sono dotati virtualmente di tutte le funzioni di un telefono di tipo tradizionale, combinato con un resistentissimo tastierino di acciaio, un dispositivo vivavoce integrato e un display LCD. Gli interruttori NZM di Eaton, non solo possono commutare e proteggere, ma ora forniscono importanti informazioni diagnostiche e di misura con la connessione a SmartWireDT. Il sistema di visualizzazione e registrazione BreakerVisu rende ora possibile valutare automaticamente i dati diagnostici da un interruttore NZM Energy e fornire all’operatore informazioni sullo stato dell’interruttore. Nelle applicazioni con interruttori NZM, salvamotori PKE e moduli XMC, tutti collegati tramite SmartWire-DT, è possibile registrare direttamente e valutare tutti i singoli valori di consumo di corrente, requisito fondamentale per l’ottimizzazione efficiente dei consumi di energia. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Le novità Eaton sono destinate a macchine, infrastrutture e impianti di processo PRODOTTI E SOLUZIONI novità CONTROLLO Controllori Hvac per il mondo OEM Schneider Electric, attiva nella gestione dell’energia e nelle soluzioni per il mercato manifatturiero industriale e civile, ha presentato la gamma di controllori per sistemi Hvac Modicon M168. Questi prodotti sono basati su controllori dedicati. Infatti, un componente chiave della soluzione è un software dedicato, SoHvac, che permette di realizzare applicazioni complete attingendo ad una libreria di architetture testate, validate e documentate, utilizzabili senza particolare esperienza di programmazione. La gamma Modicon M168 include controllori generici adatti ad applicazioni quali: gruppi di produzione acqua fredda, pompe di calore, unità compattate da tetto aria/ La nuova gamma Modicon aria, unità trattamento M168 di Schneider Electric aria, climatizzatori, vetrine refrigerate e compressori a rack. Inoltre, la nuova gamma comprende controllori già preconfigurati che sono una soluzione completa dedicata a unità di trattamento aria e gruppi di produzione acqua fredda (piccoli e medi chiller). La nuova gamma Modicon M168 è progettata per offrire il massimo del confort per i costruttori, per gli installatori e per gli utilizzatori finali. I controllori Modicon M168 permettono di realizzare applicazioni caratterizzate da robustezza, semplicità di manutenzione, risparmio energetico e dal buon rapporto qualità/ prezzo. Schneider prevede una riduzione del 50% del “Time to market”: i tempi di progettazione e installazione delle macchine sono ridotti grazie alle soluzioni pre programmate che sono solo da parametrizzare, basate su blocchi funzione dedicati ad applicazioni complete. L’algoritmo predittivo di cui sono corredati tutti i controllori della gamma Modicon M168 fornisce un controllo innovativo della macchina, attraverso una gestione avanzata basata sulla “funzione predittiva”, che consente migliori performance nelle funzioni di regolazione PID, migliore resistenza ai disturbi e minore consumo energetico (con un risparmio che può arrivare al 30% del consumo di energia delle installazioni). Un ulteriore miglioramento delle performance operative si può ottenere tramite i function block applicativi di efficienza energetica Una riduzione del 15% dei tempi di cablaggio è ottenibile grazie ai morsetti estraibili. I controllori Modicon M168 sono progettati per consentire una semplice integrazione delle macchine nelle architetture di Building Management System (BMS). In particolare, sono le numerose porte di comunicazione disponibili sui controllori che consentono l’immediata integrazione nei sistemi BMS. I controllori Modicon M168 sono certificati Bacnet (BTL Bacnet Testing Laboratories). Miniature pumps and proportional valves Gas & Liquid flow sensors REPCOM fornisce sensori e componenti tecnologicamente all’avanguardia, le APPlicazioni sono di vostra competenza www.repcomsrl.com Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 107 108 PRODOTTI E SOLUZIONI novità CONTROLLO CPU configurabili con SD card Vipa Italia, azienda con sede a San Zeno Naviglio (BS) che produce e commercializza sistemi e componenti di automazione industriale, ha annunciato che la gamma Slio di Vipa si arricchisce di nuove CPU di taglia media. Le nuove Slio CPU Vipa 014 e 015 si collocano nella fascia coperta dai sistemi 1200/1500 e 151-8 del produttore di riferimento di PLC programmabili con Step7 e Tia. Basate sulla tecnologia Speed7 col nuovo Asic 7100 di Profichip, hanno una memoria di lavoro espandibile dai 32kB fino ai 512 kB, una velocità di elaborazione per operazioni a bit 0,02 μs, per operazioni word 0,012 μs, per operazioni a virgola fissa 0,01 μs, per operazioni a virgola mobile 0,06 μs, caratteristiche offerte dalla tecnologia Speed7. L’innovazione riguarda soprattutto le configurazioni delle CPU: le due versioni hardware base danno origine a 24 tipi di configurazioni possibili semplicemente acquistando un codice installato su SD card. Quidi, in un momento successivo possono essere implementate le funzioni di espansione memoria o le connessioni fieldbus. In pratica la CPU, che ha a bordo una flash interna per la ritenzione del programma e dei dati, può accogliere una SD card per un ulteriore backup esterno, nella quale Vipa può caricare un particolare codice che amplia le caratteristiche della CPU come memoria o interfacce disponibili. L’hardware delle CPU si inserisce nel bus di collegamento con le I/O di Slio, che può sostenere fino a 64 moduli in linea alla velocità di 48 Mbit/s, con numerosi moduli digitali, analogici e funzionali. Le CPU vengono fornite col modulo di alimentazione incorporato e removibile. Le nuove Slio CPU 014 e 015 di Vipa La CPU denominata 014 include tre interfacce: una porta Ethernet PG/OP e due porte seriali RS 485, una con MPI isolata e un’altra configurabile come MPI o Modbus o Profibus M/S o USS master; la memoria base di 64 kB (50% programma + 50% dati) espandibile fino a 192 kB. La CPU denominata 015 include quattro interfacce: una porta Profinet Controller fino a 128 users, una porta Ethernet PG/OP e due porte seriali RS-485, una con MPI isolata e un’altra configurabile come MPI o Modbus o Profibus M/S o USS master; la memoria base di 256 kB (50% programma + 50% dati) espandibile fino a 512 kB. La programmazione può avvenire via Simatic Manager o TIA Portal di Siemens o Speed7 Studio di Vipa; le CPU, inoltre, dispongono all’interno di una Web interface che, oltre a mostrare le caratteristiche dell’oggetto, permette diagnosi e supporto. Luigi Bernardelli, Ceo di Vipa Italia, ha sottolineato come, con questi nuovi prodotti, sia possibile configurare la CPU esattamente secondo le proprie necessità e, con due sole versioni hardware, si abbia la possibilità di realizzare 24 diverse configurazioni con la VipaSetCard (VSC). Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione CONTROLLO Controllore modulare all-in-one Unitronics ha presentato Unistream, la sua nuova generazione di prodotti per il controllo. La nuova linea di prodotti, risultato di oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di PLC, è basata su un’architettura a doppia CPU, che permette un tempo di scansione più veloce. Questi nuovi controllori sono caratterizzati da oltre 2 MB di memoria per le variabili, un massimo di 2048 I/O, una serie di pannelli touch e da una struttura studiata per permettere una facile installazione dell’I/O sia locale sia remoto. Il sistema modulare “all-in-one” è pensato per fornire a costruttori di macchine e integratori minori ingombri e tempo di programmazione. Unistream consen- I controllori con HMI della serie Unistream te la personalizzazione in base al tipo di applicazione: semplice o complessa, su piccola o larga scala. Per creare il proprio controllore “all-in-one” gli utenti devono soltanto selezionare il pannello preferito e aggiungere, con un semplice gesto, la CPU e gli I/O desiderati. Unistream utilizza Unilogic, il nuovo intuitivo ambiente di programmazione per la configurazione hardware, per la programmazione del PLC e dell’HMI. Il software Unilogic consente il riutilizzo del codice scritto e permette al programmatore di creare una libreria di blocchi funzione e schermate HMI che possono essere importati in qualsiasi nuovo progetto e anche condiviso con altri utenti. I wizard del software consentono di risparmiare tempo sulla definizione dei punti di I/O, PID ecc. Le opzioni “drag and drop”, la creazione automatica della linea e il riutilizzo del codice esistente rendono la programmazione semplice e veloce . Inoltre, Unilogic mette a disposizione una libreria di elementi grafici e widget per realizzare pagine HMI. Unistream consente di configurare le diverse reti in modo semplice e supporta RS-485, CANopen, UniCAN , Modbus Seriale e Modbus Ethernet. Porte USB host, SD card e porte seriali supportano dispositivi esterni quali modem, stampanti, lettori di codici a barre, chiavi USB per il download/upload dell’applicazione. Unistream si programma sia tramite porta USB Device sia via Ethernet. Unitronics con la piattaforma Unistream introduce le UniApps, delle applicazioni sviluppate per Unistream inseguendo il concetto delle App nel mondo degli smartphone e tablet. Sfruttando le librerie di comunicazione, è possibile creare un’applicazione UniApps in base alle proprie esigenze e funzionalità e installarla nel controllore. Le UniApps, già integrate di default, consentono agli utenti di accedere ai dati, modificarli, monitorarli, risolvere i problemi, eseguire il debug del sistema e altro ancora. La piattaforma Unistream supporta il protocollo VNC e consente di collegarsi all’apparecchiatura attraverso PC, tablet e smartphone. Unitronics è rappresentata in Italia da Telestar. 110 PRODOTTI E SOLUZIONI novità PROCESSO PROCESSO Un software di reporting ancora più versatile Integrare gli skid di processo con PlantPAx A un anno dall’ultimo aggiornamento, Copa-Data ha lanciato Zenon Analyzer 2.10, la nuova versione del suo software per il reporting. Il software permette l’analisi di dati storici ed in tempo reale riguardanti i consumi energetici e la produzione, nonché la rappresentazione grafica dei report. Zenon Analyzer 2.10 è progettato per essere facile da integrare, flessibile e conforme ISO 50001. Zenon Analyzer è utilizzabile come applicazione indipendente e liberamente configurabile o in combinazione con le altre soluzioni HMI/Scada di Copa-Data. Il software è facile da integrare in sistemi già esistenti, non va in nessun modo ad alterare o modificare le applicazioni Scada esistenti che non devono essere adattate o modificate. Non sono nemmeno necessari cambiamenti o adattamenti di macchine o impianti già installati. Questo è possibile grazie anche alla nuova funzionalità “archive emulation”, che crea, indipendentemente dal sistema Scada in uso, degli archivi interni a Zenon Analyzer. Questa funzionalità è utile alle aziende di settori severamente regolamentati, che devono validare i propri processi di produzione e per cui Zenon Analyzer può effettuare le analisi per cui è predisposto. Zenon Analyzer 2.10 offre tutta una nuova serie di modelli di report. L’esistente lista di report è stata migliorata e sono stati aggiunti report che supportano chi deve gestire l’energia e chi si appresta ad ottenere la certificazione ISO 50001 (per cui è disponibile una demo del percorso). Questi nuovi report sono stati creati appositamente tenendo conto delle linee guida definite dallo standard. È possibile visualizzare dai trend ai trend relativi, fino alla distribuzione dei costi, nonché aggregare dati archiviati. Sono stati considerati anche dati importanti per la gestione operativa dell’energia come gli EnPIs (Energy Performance Indicator). Dalla versione 2.10, Zenon Analyzer supporta anche tutte le analisi basate su formule create appositamente dall’utente. Questo permette agli utenti di tirare nelle loro formule, Zenon Analyzer 2.10 è la nuova usando il drag & drop versione del software per il reporting da una lista precostruita, di Copa-Data tutte le variabili e i parametri (come per esempio: 1000 riempimenti) che permettono di ottenere un’analisi personalizzata e costruita su misura. Le nuove formule create o anche solo parti di esse, possono essere salvate e utilizzate per altre applicazioni. È possibile decidere, quali parametri devono essere visualizzati nel report e personalizzare le analisi in base alle esigenze del momento. Il nuovo “Manual Data Editor” permette di gestire prezzi e standard relativi a diverse variabili presenti nel sistem,. Variabili assegnate con lo stesso prezzo o lo stesso standard (per esempio, tutte le variabili definite con unità kWh) vengono riepilogate automaticamente. L’ultima versione di PlantPAx Process Automation System di Rockwell Automation consente alle aziende di diversi settori industriali di migliorare l’efficienza degli operatori grazie a procedure automatizzate e a funzionalità avanzate di visualizzazione e di integrazione con gli skid di processo (moduli strutturalmente autonomi dell’impianto di processo). Il nuovo Sequencer disponibile con la soluzione PlantPAx consente alle aziende di automatizzare in modo semplice le procedure, di eseguire modifiche al sistema e azioni in sequenza tramite faceplate disponibili a livello di interfaccia uomo-macchina (HMI). Ciò significa che in caso di modifiche al processo o di eventi anomali, la sequenza può essere modificata direttamente dalla pagina HMI da un utente in possesso dei diritti di accesso appropriati, senza dover attendere l’intervento di un esperto del sistema di controllo per modificare il codice della procedura. Il nuovo Sequencer disponibile con la soluzione PlantPAx, elimi- PlantPAx di Rockwell Automation ha funzionalità na la necessità di con- avanzate per gestire gli skid di Processo figurazioni custom-coded per automatizzare le procedure dei processi continui ed è pensato per essere utilizzato in modo intuitivo, con un’interfaccia user-friendly che consenta agli operatori di individuare e comprendere le indicazioni necessarie rendendo le procedure ripetibili e più facili da tracciare. Il sistema PlantPAx è progettato per aumentare l’efficienza degli operatori grazie ad un HMI toolkit completo per la progettazione delle pagine grafiche e ad un sistema avanzato di gestione allarmi basato sullo standard ISA 18.2. Questo consente all’operatore di concentrarsi direttamente sul processo stesso, riducendo così i tempi di fermo e gli incidenti di sistema. Questa nuova versione del sistema PlantPAx aggiunge all’Operator Workstation in versione standalone, alcune nuove funzionalità di integrazione che permettono una maggiore flessibilità nella progettazione dell’impianto, in particolare nell’integrazione di skid dislocati in vari stabilimenti nel mondo. Per l’integrazione degli skid, PlantPAx non richiede una mappatura dei dati personalizzata o una duplicazione del codice nel DCS. Con PlantPAx il controllore dello skid può essere aggiunto al sistema come controllore nativo. Le funzionalità avanzate dell’Operator Workstation in versione standalone consentono di ridurre i costi di integrazione permettendo allo skid di condividere le risorse infrastrutturali comuni, come ad esempio gli account utente e le impostazioni di sicurezza, senza nulla togliere all’indipendenza delle applicazioni. Questo consente alle aziende di sfruttare le competenze applicative specifiche dei diversi fornitori di skid e di disporre, nel contempo, di una esperienza operatore coerente. Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione %LHQQDOH ,QWHUQD]LRQDOH SHUL6LVWHPL GL$]LRQDPHQWR )OXLGRWHFQLFD H$XWRPD]LRQH La nuova piattaforma B2B per L’innovazione tecnologica applicata. 99LVLWDWRULTXDOL¿FDWL GDWXWWLJOLDPELWLDSSOLFDWLYL 0DJJLR )LHUD0LODQR_5KR 98QQXRYRFRQFHWWRGL¿HUD SHULSURWDJRQLVWLGHOPHUFDWR 9 &RQLOVXSSRUWRGHOQHWZRUNJOREDOH 'HXWVFKH0HVVH TPA ITALIA. UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE! ZZZWSDLWDOLDFRP_LQIR#WSDLWDOLDFRP Z 112 PRODOTTI E SOLUZIONI novità MANUTENZIONE Un termometro ad infrarossi con schermo alta o bassa, che lampeggia sullo schermo se la temperatura è al di fuori dell’intervallo selezionato, Fluke Corporation ha introdotto il termometro a l’acquisizione di immagini time-lapse, che può infrarossi con schermo Fluke VT04, per la ricerca essere impostata da 30 secondi a 1 ora, e la guasti, con fotocamera digitale integrata e funzione di funzione di monitoraggio automatico su allarme sovrapposizione di mappe termiche. Questo strumento si di temperatura (grazie ad un treppiedi). Visualizza colloca in una nuova categoria di prodotti compresa tra e salva le immagini in modalità digitale, ad i tradizionali termometri ad infrarossi e le termocamere. infrarossi, o in tre modalità di sovrapposizione Basato sul modello Fluke VT02, il VT04 è inoltre provvisto (25, 50 e 75%) con un campo visivo del 40% più della funzione PyroBlend Plus, con una risoluzione ampio rispetto al VT02. I marcatori individuano quattro volte maggiore rispetto al VT02, e di funzioni di i punti caldi e freddi visualizzando sullo schermo allarme automatiche. È lo strumento ideale per la ricerca le temperature più calde e più fredde. La misura guasti sul campo nelle applicazioni di manutenzione Fluke VT04 ha funzioni di allarme per della temperatura viene riportata al centro. Le elettrica, industriale, Hvac/R (ventilazione, riscaldamento, ricerca guasti immagini vengono, quindi salvate nella scheda climatizzazione) e automobilistico. micro SD integrata. Il VT04 dispone di una Il compatto Fluke VT04 è completamente automatico con funzione batteria ricaricabile agli ioni di litio. integrata per il rilevamento immediato dei problemi senza richiedere Le immagini ottenute con il VT04 possono essere importate nel software alcuna formazione. di analisi e creazione di report SmartView, fornito insieme allo VT04 comprende funzioni di allarme per la ricerca dei guasti strumento, per creare report professionali, che documentano i problemi intermittenti difficili da individuare, inclusi un allarme di temperatura rilevati o le riparazioni effettuate. CONTROLLO RETI INDUSTRIALI Interfaccia per accesso remoto PR Electronics ha presentato l’interfaccia 4511, un dispositivo per operatori locali che consente agli ingegneri e al personale tecnico nel settore dei processi industriali di aggiungere la comunicazione Modbus ai dispositivi PR Electronics 4000 e 9000 esistenti, collegando semplicemente un’interfaccia di comunicazione 4511 a ciascun dispositivo. Il nuovo dispositivo è pensato per semplificare e favorire al massimo il passaggio dall’analogico al digitale. Il segnale analogico in uscita originario viene mantenuto per garantire la ridondanza, mentre l’interfaccia 4511 fornisce la programmazione onsite e in remoto, la simulazione degli ingressi e il monitoraggio. Grazie all’intuitiva interfaccia removibile per operatori locali, è possibile accedere e configurare i dispositivi in pochi secondi tramite Modbus, con una connessione ethernet al nuovo gateway di PR electronics o in remoto utilizzando l’app PPS (Portable Plant Supervisor) disponibile per varie piattaforme, tra cui iOS, Windows e Android. L’interfaccia 4511 removibile è progettata per consentire la comunicazione digitale su tutti i dispositivi PR della serie 4000 e 9000 attuali e futuri e l’accesso in remoto con l’app PPS. L’interfaccia 4511 e l’app PPS rappresentano un’alternativa semplice e conveniente ai sistemi ASM (Asset Management System) e abilitano per le funzionalità del futuuro i dispositivi serie della 4000 e 9000. La nuova interfaccia 4511 si collega ai dispositivi PR Electronics serie 4000 e 9000 Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Radiomodem wireless per applicazioni industriali Api offre al mercato italiano diversi prodotti sviluppati sul layer fisico 802.15.4 in grado di ospitare vari protocolli di comunicazione, tra i quali quello proprietario Api_net, e soddisfare il bisogno di trasferire dati senza fili da e verso il campo di applicazione. Lo standard è riconosciuto universalmente ed è il più utilizzato per il trasferimento sicuro dei dati dal campo a un rete locale (Lan). Radiomodem wireless di questo tipo Radiomodem wireless API in sono ideali per collega- collegamento punto-punto menti a breve e grande distanza e supportano la riconfigurazione automatica della rete in modo da ridurre la possibilità di perdita dei dati . Il design modulare dei radiomodem di Api è in grado di ospitare vari tipi di ingressi/uscite, analogici e digitali, senza bisogno di convertitori esterni. Grazie alla tecnologia “Multiple Hops”, ogni nodo della rete può agire come un ripetitore di segnale, con topologie: punto-punto, rete a stella e rete ad albero. Questi prodotti di Api sono progettati per essere flessibili e accettano diversi formati di dati e segnali sul campo. Il contenitore di alluminio ed i test eseguiti per operare in ambiente ”Heavy Industrial” rendono questi radiomodem wireless una soluzione robusta ed affidabile per una vasta gamma di applicazioni. PRODOTTI E SOLUZIONI novità SAFETY I nuovi finecorsa di sicurezza AS-i di IfmElectronic Finecorsa di sicurezza e interruttore di emergenza Ifm Electronic ha presentato due nuovi tipi di prodotti AS-i, si tratta dei finecorsa di sicurezza e degli interruttori di emergenza. I nuovi finecorsa di sicurezza AS-i sono progettati per monitorare e vietare l’accesso. La nuova gamma di meccanismi di ritenuta AS-i di Ifm Electronic semplifica il cablaggio dei finecorsa di sicurezza. Questi finecorsa sono adatti per la chiusura dei dispositivi di protezione mobili come ad esempio gabbie di protezione, porte di sicurezza e altri ripari fintanto che sussiste una condizione pericolosa. Con i finecorsa di sicurezza AS-i, l’utente ha a disposizione un interruttore di sicurezza con ingombro ridotto (solo 40 mm) e dotato di Led di diagnosi per consentire la realizzazione di dispositivi di interblocco secondo la norma EN 1088. L’estensione Safety at Work permette la trasmissione dei segnali I/O di sicurezza e standard tramite lo stesso bus AS-i e può essere utilizzata per applicazioni di sicurezza fino a PL d secondo la norma EN Iso 13849-1. Data la compatibilità con le versioni precedenti, la gamma dei finecorsa di sicurezza AS-i di Ifm Electronic può essere installata negli impianti esistenti. La gamma è disponibile nelle versioni NO/NC con fermo orientabile in plastica o in metallo. Invece, il nuovo interruttore di emergenza a cavo AS-i serve a rilevare gli stati di commutazione di sicurezza e permette la messa in sicurezza delle zone di pericolo qualora non sia possibile la segregazione dell’impianto. Viene utilizzato in particolare nei sistemi di trasporto, nelle macchine rotanti e in grandi zone pericolose. Una trazione sul cavo teso, il suo strappo o una pressione sul pulsante per l’arresto di emergenza provocano la disattivazione della funzione di commutazione dell’apparecchio. Il commutatore è dotato di un’indicazione che permette di monitorare la tensione corretta del cavo durante la regolazione o la manutenzione che sono così semplificate. La funzione arresto di emergenza è garantita da un meccanismo di bloccaggio fintanto che l’utente preme il pulsante blu di ripristino. L’interruttore di emergenza a cavo è dotato di un pulsante a fungo integrato e di Led di funzionamento. È possibile installare anche cavi fino a 125 m. Permette di integrare una scheda AS-i di sicurezza per un’installazione semplice sul bus AS-i. È conforme agli alti requisiti di sicurezza delle norme EN Iso 13849-1, EN Iso 13850, Iec/EN 60947-5-1 e Iec/EN 60 947-5-5. L’interruttore di emergenza a cavo in metallo è destinato alle applicazioni che richiedono componenti robusti. L’interruttore è quindi particolarmente adatto per cantieri, cementifici, silos, zuccherifici e per il trattamento dei rifiuti. I PROSSIMI EVENTI Industrial Technology Efficiency Day Mostra convegno sulle tecnologie per l’efficienza Industrial Automation India L’automazione elettrica in India Embedded World Hardware e software embedded dal progetto all’applicazione 10 dicembre Pero 17-20 dicembre Delhi 25-27 febbraio 2014 Norimberga MC4 - Motion Control for Mostra convegno sul controllo del movimento TPA Italia Sistemi di azionamento, fluidotecnica e automazione NI Days Forum tecnologico sulla progettazione grafica di sistemi 5 marzo 2014 Roma 18 marzo 2014 Bologna 6-9 maggio 2014 Milano Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013 113 NOTIZIARIO 114 ais/isa italy section - I principali eventi AIS e ISA Italy Section Argomento Status Data Luogo Focal Point Note Partecipazione a O.M.C. Effettuata 20/22 Marzo Ravenna [email protected] Notizie in Segreteria Riunione Distretto 12 Effettuata 10/11 Maggio Lisbona [email protected] Notizie in Segreteria Partecipazione a SPS/IPC/Drives Effettuata 21/23 Maggio Parma [email protected] Notizie in Segreteria Automation to the Year 2020” Effettuata 2/6 Giugno St.Petersburg [email protected] Notizie in Segreteria S & PI Sensor & Processing Effettuata 26 Giugno Milano [email protected] Notizie in Segreteria CHE-MED Effettuata 24/26 Settembre Milano [email protected] Notizie in Segreteria MECHA-TRONIKA Effettuata 23/26 Ottobre Milano [email protected] Notizie in Segreteria SAVE Effettuato 29/30 Ottobre Verona [email protected] Notizie in Segreteria Isa Automation Week Pronta 5/7 Novembre Nashville [email protected] Notizie in Segreteria Forum Telecontrollo Pronta 6/7 Novembre Bologna [email protected] Notizie in Segreteria mcT Petrolchimico Pronto 28 Novembre S. Donato Milanese [email protected] Notizie in Segreteria Corso Base per Strumenisti Pronto 2/6 Dicembre Milano [email protected] Notizie in Segreteria Forum Unesco” Trends in Global Attività AIS e ISA Italy Section Aggiornamento attività - Giornata di Studio su Package di Strumentazione - 14 Novembre: Mussone presenta la locandina e la lettera per la minimostra che verrà inviata ai Soci. - Iniziativa ATI sulle Valvole: i C.D. concordano nel considerare ottima la proposta ricevuta da Brancaleoni (Presidente ATI Sez.Lombardia), per quanto riguarda l’organizzazione di tre giornate sul tema “valvole” da svolgersi a inizio 2014 in collaborazione con ATI. Verrà confermato alla ATI il nostro interesse e si provvederà quanto prima all’istituzione di un comitato scientifico/organizzativo congiunto ATI/AIS. - Ripetizione Corso base per strumentisti Milano: i C.D. concordano nell’affidare l’intera edizione del Corso al Prof. Brunelli. Le date di svolgimento del Corso sono dal 2 al 6 dicembre 2013 presso la FAST. Verrà distribuita al più presto la locandina. - Corso base per strumentisti - (Sicilia): anche per questo Corso, che ci è stato chiesto di svolgere presso una Raffineria di Milazzo entro fine anno, si conferma la docenza del Prof. Brunelli. Il corso verrà ripetuto per tre volte a diversi gruppi di strumentisti e ciascuna edizione avrà la durata di quattro giorni. - Gita Sociale 25 Ottobre 2013 - Raffineria ENI Sannazzaro de’ Burgundi: molto interessante dal punto di vista tecnico. Affluenza limitata, dovendosi purtroppo svolgere nella giornata di venerdì per esigenze di chi ci ospita.(V.foto) Visita Tecnica, ENI Sannazzaro de’ Burgundi - Istituzione nuova figura di Socio Sostenitore: il Consiglio Direttivo di A.I.S. decide di introdurre una nuova figura di “Socio Sostenitore”. Ciò si rende necessario per identificare quei soci che, soddisfatti delle iniziative dell’Associazione e riconoscendo ad A.I.S. il valore di contenuto delle iniziative stesse, decidano di contribuire in modo significativo alla vita dell’Associazione. Il contributo potrà essere variabile e commisurato alla portata dell’impegno. Partecipazione a fiere 2013 • CHEM-MED Milano 24/26 settembre: durante questa edizione di CHEM-MED abbiamo avuto al nostro stand un discreto numero di persone che si sono dette interessate all’associazione. Abbiamo distribuito la documentazione anche a qualche socio collettivo che non aveva rinnovato l’adesione ad AIS e attendiamo i ritorni. • Mecha-Tronika - Milano 23/26 ottobre; buona affluenza di pubblico interessato. • SAVE - Verona 29/30 ottobre: Guardiano, Coordinatore e Chairman del Convegno, ha pronto il programma. • Forum Telecontrollo - Bologna 6-7 novembre: abbiamo dato il patrocinio delle Associazioni. • mcT Petrolchimico - 28 novembre: è pronto il programma, che verrà fatto circolare ai soci al più presto. • abbiamo dato il patrocinio ad ACCADUEO 2014 che si terrà il prossimo anno dal 20 al 22 ottobre. La prossima edizione si svolgerà a Bologna (anziché a Ferrara) e gli organizzatori si aspettano un successo ancora maggiore. Comunicazioni del Presidente ISA Italy Section - ISA Automation Week - Nashville (TN) 5-7 novembre: Pino Zani sarà a Nashville e, se possibile, anche la sig.a Sanzeni parteciperà alle riunioni. Nei prossimi giorni verrà approfondita la proposta di ISA di modifica della Governance, che dovrà essere votata a Nashville. - EMEA Conference - Damman (Saudi Arabia) 7-11 dicembre: solleciteremo notizie al Distretto 12. Comitato Nomine: in vista del rinnovo dei C.D. di AIS e ISA Italy Section in scadenza a fine 2013, il Comitato Nomine avanzerà alcune proposte in occasione della prossima riunione. Calendario prossime riunioni C.D. Venerdì 15 novembre, 13 dicembre AIS Associazione Italiana Strumentisti • ISA Italy Section Via Giulio Carcano, 24 • 20141 Milano • Tel. 02 54123816 - 335 1505973 • Fax 02 54114628 • [email protected] • [email protected] - www.aisisa.it Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione 116 aziende Schneider ABB ..............................15, 40 Datalogic ADC ..................... 38 Honeywell Sensing ABB Motors and Generators . 50 Datalogic .......................17, 38 and Control.......................... 62 Electric ............ 18, 72, 94, 107 Advantech............................ 32 Dymo................................... 14 Honeywell ....................62, 105 SDproget Industrial Allied Electronics .................. 46 Eaton .................................106 IFM Electronic.....................113 Software .............................. 14 Analytik Jena ....................... 12 Efa Automazione.................. 70 International Federation Siemens Drive Anie Energia ........................ 16 Elcart Distribution ................. 14 of Robotics ........................... 16 Technologies ......................105 Siemens .. 14, 28, 72, 100, 105 Anie .................................... 16 Electrocomponents PLC ......... 46 Invensys Operations Api ....................................112 Emerson Process Management................24, 104 Siri....................................... 16 Asem ...........................48, 106 Management..................17, 68 Joseph Engelberger .......Award Socomec Elettrotecnica ......... 74 Solidworks ........................... 98 Assoautomazione-Anie......... 16 Endress+Hauser ................... 12 16 Autodesk.............................. 14 eWon .................................. 70 Koelnmesse .......................... 18 SPS/IPC/Drives .................... 28 B&R Automazione Fieldbus Foundation ............. 44 Lenze .............................36, 60 Staubli ................................. 16 Industriale ............................ 68 Fiere di Parma...................... 18 Microsoft ............................104 STMicroelectronics ................ 76 Bosch Rexroth....................... 68 Flir Systems .......................... 96 National Instruments ............. 71 Telestar Automation ............108 Chint Group Corporation...... 14 Fluke ............................70, 112 Omron Electronics ..............104 Ucima .................................. 18 Cogent ................................. 20 Foxboro-Invensys.................. 24 Phoenix Contact ................... 52 Unitronics...........................108 Comau Robotics ................... 16 Freescale Semiconductor.....102 PR Electronics .....................112 Univ. di Napoli..................... 84 Conrad Electronics................ 18 Gefran .........................12, 104 Renault................................. 60 Univ. di Pavia....................... 76 Control Techniques ............... 16 Hart Communication RGM Polycontrol .................. 15 Vipa ..................................108 Copa-Data .........................110 Foundation........................... 44 Rockwell Automation ..........110 Weidmüller ....................12, 18 Dassault Systemes................. 98 HBM ............................70, 105 RS Components ......18, 46, 105 Yokogawa .....................56, 74 Gli inserzionisti di questo numero ABB ............................................ 45 Advantech................................... 33 Asem ............................................ 9 Asita ........................................... 31 Aveva ...........................IV Copertina B&R Automazione Industriale ....... 13 Camlogic .................................... 27 Conrad Electronic .......... III Copertina Contradata.................................. 55 Emerson Process Management ..... 69 Farnell......................................... 29 Festo ........................................... 19 Flir Systems ................................. 25 GE Measurement&Control ............. 6 Gefran ........................................ 41 Hannover Messe TPA Italia 2014 ......................... 111 Hilscher....................................... 15 Honeywell ................................... 10 Keller ........................I Copertina/35 Lemo ........................................... 17 Lenze .......................................... 59 Leuze Electronic ........................... 43 Luchsinger ................................... 67 Mathworks .................................. 53 Messe Frankfurt SPS Italia 2014 ........................... 99 National Instruments ....... II Copertina Officine Orobiche........................ 79 PCB Piezotronics .......................... 23 Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione Picotronic .................................... 73 Pilz ............................................. 89 PR Electronics ................................ 5 Prisma......................................... 39 Progea ........................................ 75 Repcom..................................... 107 Servitecno ................................... 91 Sew Eurodrive ............................. 97 Sick............................................. 65 Tattile .......................................... 83 Teledyne Lecroy ........................... 61 Teleindustriale ............................. 95 Turck Banner ............................... 21 Valcom ....................................... 47 Yokogawa .................................. 71 slash.it Conrad è qui. Qui! Pulsanti e interruttori Produzione, controllo e manutenzione. 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