DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE PER L’ANNO 2014 P Piiaan no o IIn ntteeg grraatto od dii P Prreevveen nzziio on nee ee C Co on nttrro ollllo o 22001122--22001144 FEBBRAIO 2014 INDICE PREMESSA.................................................................................................................................... 3 RISULTATI DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE NELL’ANNO 2013 ......................................... 4 PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE, CONTROLLO E PROMOZIONE DELLA SALUTE PER L’ANNO 2014........................................................................................................ 15 PROMOZIONE DI STILI DI VITA E AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE.................. 15 SCREENING ONCOLOGICI.............................................................................................. 16 SCREENING CARDIO-VASCOLARE................................................................................ 16 SORVEGLIANZA, PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE INFETTIVE........ 16 IGIENE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA ........................................................... 17 SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE ................................................................ 18 SALUTE E AMBIENTE ...................................................................................................... 19 SICUREZZA SUL LAVORO E IMPIANTISTICA................................................................. 22 I VOLUMI DEI CONTROLLI PROGRAMMATI PER L’ANNO 2014 .................................... 26 RISORSE E ORGANIZZAZIONE ................................................................................................. 28 RISORSE UMANE........................................................................................................................ 28 SISTEMI INFORMATIVI PER LA PREVENZIONE ....................................................................... 30 CONTROLLO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI ....................................................................... 30 QUALITA’ E CERTIFICAZIONE................................................................................................... 31 2 PREMESSA Le determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’anno 2014, approvate con deliberazione di giunta regionale n. X/1185 Seduta del 20/12/2013, prevedono che: - gli obiettivi specifici della prevenzione, per l’anno 2014, siano declinati specificatamente nel Documento di Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e sociosanitari; - come per gli anni precedenti, a conclusione delle attività, sia predisposto un report, rivolto ai cittadini, contenente le principali attività di prevenzione attuate nell’anno, con evidenza dei risultati raggiunti anche in termini di guadagno di salute; - nel corso dell’anno 2014, sia elaborato il nuovo “Piano triennale dei controlli e di interventi finalizzati alla complessiva prevenzione, tutela della salute e sicurezza dei cittadini”, in considerazione anche della realizzazione dell’evento EXPO, fermo restando eventuali successive integrazioni /adeguamenti alla luce di specifici indirizzi regionali in materia. Le regole regionali stabiliscono inoltre il vincolo ad utilizzare, per tutte le attività di prevenzione, il 5,5% delle risorse finanziarie per il LEA Assistenza sanitaria collettiva ambiente di vita e di lavoro, tetto che costituisce il minimo che deve essere garantito e documentato, attraverso i flussi informativi in atto. Le aree strategiche di intervento per la prevenzione e tutela sanitaria sono delineate, in particolare, nell’allegato 3 alla Delibera di Giunta Regionale, prevedendone uno sviluppo in continuità al processo intrapreso dal sistema regionale della prevenzione basato su criteri di efficacia, intersettorialità, integrazione, trasversalità e sostenibilità. Ulteriori indirizzi programmatici di riferimento sono contenuti nei seguenti documenti: - Il Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014; - Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012, aggiornato per l’annualità 2013 in coerenza con le indicazioni dell’accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013; - Il Piano Regionale 2014-2018 per la Promozione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro; - l’intesa del 14 luglio 2011, tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale, per la “Rete Lombarda delle scuole che promuovono salute”. Il documento di programmazione delle attività di prevenzione e controllo del DPM per l’anno 2014, in attesa degli specifici obiettivi di interesse regionale, contiene la declinazione annuale delle attività e delle azioni già indicate dal “Piano Integrato di Prevenzione e Controllo per il triennio 2012-2014”, adottato con deliberazione del Direttore Generale dell’ASL di Bergamo n. 220 del 28 febbraio 2012, reperibile alla seguente pagina web: http://www.asl.bergamo.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=2935 A questo si fa riferimento e rinvio per quanto riguarda, in particolare, i seguenti dati di dettaglio: 1. Il quadro del contesto socio economico; 2. L’analisi del profilo epidemiologico; 3. I principali indici demografici; 4. Prevenzione: definizione, criteri e ambiti; 5. Valenza del Piano e coerenza con gli atti di programmazione regionale; 6. I concetti innovativi: Integrazioni, collaborazioni intra-aziendali e inter-aziendali, reti; 7. Prevenzione: definizione, criteri e ambiti; 8. La graduazione del rischio; 9. Controllo e valutazione dei risultati. Una prima parte del documento di programmazione contiene una sintesi delle attività di prevenzione realizzate nell’anno 2013. Intorno alle principali linee strategiche qui descritte proseguirà l’azione di prevenzione anche per l’anno 2014. Infine, un’attenzione è dedicata alle risorse disponibili. 3 RISULTATI DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE NELL’ANNO 2013 A partire dal 2009, e con cadenza annuale, la ASL di Bergamo elabora e pubblica un report rivolto ai cittadini descrittivo delle principali attività di prevenzione medica realizzate nell’anno, con evidenza dei risultati raggiunti anche in termini di guadagno di salute, diffusi alla rete dei nostri Stakeholders. Il rapporto relativo all’anno 2012, pubblicato nel giugno 2013, è consultabile alla seguente pagina web: http://www.asl.bergamo.it/upload/asl_bergamo/gestionedocumentale/ASL%20BG_DPM%20Report%20attivit %C3%A0%20prevenzione%20anno%202012_784_5891.pdf Dal 2010 sono inoltre elaborati specifici rapporti annuali relativi alle più significative azioni di prevenzione, controllo e di promozione della salute realizzate, articolati per ognuno dei 14 ambiti territoriali dell'ASL della provincia di Bergamo, diffusi principalmente ai Comuni attraverso le conferenze dei Sindaci . I documenti relativi all’anno 2012 sono consultabili alla seguente pagina Web: http://www.asl.bergamo.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=16864&idCat=19023&ID=36115 Utile ed interessante inoltre, allo scopo di una approfondita valutazione di efficienza, appropriatezza ed efficacia delle azioni di prevenzione progettate e realizzate, è la consultazione del “Manuale dei dati e degli indicatori in uso bel Dipartimento di Prevenzione Medico”, documento anche questo aggiornato e pubblicato annualmente, che ha lo scopo di documentare e monitorare, con dati disponibili e attendibili, l’evoluzione dei problemi di salute suscettibili di interventi di prevenzione, nonché le azioni e i risultati ottenuti. Il manuale esprime, in particolare, la necessità di misurare (sempre meglio) i risultati di attività e le azioni che spesso si “confondono” con determinanti del contesto socio-economico, eventi e circostanze che poco dipendono dal nostro operato. Il documento è consultabile alla seguente pagina Web: http://www.asl.bergamo.it/upload/asl_bergamo/gestionedocumentale/20131129_Manuale%20indicatori%202 013%20rev%200_784_8363.pdf Le azioni di prevenzione, controllo e promozione della salute hanno corrisposto agli obiettivi generali e specifici stabiliti dalla nostra Azienda attraverso il documento di programmazione annuale adottato, a conclusione di un percorso di consultazione con gli Stakeholders. Le principali linee di azione possono essere così sintetizzate: a) la realizzazione di campagne di screening oncologici, indirizzate a fasce di età a maggior rischio, finalizzate alla diagnosi precoce dei tumori alla mammella, al colon-retto ed alla cervice uterina, per i quali esistono interventi terapeutici di dimostrata efficacia se la diagnosi è precoce; b) la promozione della salute, volta a favorire l’adozione di stili di vita sani (corretta alimentazione, attività motoria, astensione dal fumo, limitazione del consumo di alcolici, ecc.), attraverso interventi di comunicazione e di formazione; c) la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive, attraverso e la sorveglianza epidemiologica e le vaccinazioni (la copertura vaccinale della popolazione infantile raggiunge percentuali superiori al 90–95%); d) l’individuazione delle principali situazioni di rischio, verso cui indirizzare le attività di vigilanza e controllo, per assicurare prevenzione e sicurezza sul lavoro, qualità igienica e nutrizionale degli alimenti e delle bevande, condizioni di igiene e sicurezza delle abitazioni, rispetto degli standard igienici delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, impatto sulla salute dei rischi di origine ambientale. In particolare si evidenziano i seguenti elementi: Prevenzione dei tumori Lo screening Mammografico è attivo dal settembre del 2000 ma è dal 2009 che l’ASL gestisce in modo centralizzato, oltre alle agende dei centri erogativi di 1° livello, la chiamata individuale (in sostituzione del periodismo in base al comune di domicilio/residenza) per la mammografia di screening con invio delle comunicazioni di invito, sollecito e di esito negativo del test. Nel 2013 sono state invitate 64.696 donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni; si sono sottoposte a mammografia di screening 44.689 donne con un tasso di adesione corretta pari a 75,26%. Lo screening dei tumori del colon retto è attivo dal settembre del 2005 e dal novembre 2009 l’ASL gestisce direttamente la chiamata individuale con invio delle comunicazioni di invito, sollecito e di esito negativo del test, nonché la raccolta dei dati clinici. Nell’anno 2013 sono state 4 invitate 126.475 persone di età compresa tra i 50 ed i 69 anni; hanno eseguito il test per la determinazione del sangue occulto fecale 82.829 persone con un tasso di adesione corretta pari a 65,78%. Per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina è proseguito il processo di semplificazione di accesso alle prestazioni con particolare attenzione alla popolazione fragile e più a rischio. Nel periodo gennaio-settembre 2013 hanno ricevuto la lettera di invito a sottoporsi a pap-test 26.505 donne target (25-64 anni che non hanno effettuato il pap test nel periodo 2008-2012); di queste 2.881 hanno effettuato il test mentre altre 2.175 hanno dichiarato un test recente. Sintesi e Guadagno di salute I programmi di screening per i tumori della mammella e del colon-retto hanno individuato, nel 2013*, rispettivamente 3 casi e 1 caso di neoplasia ogni 1.000 test di primo livello (mammografia e ricerca del sangue occulto fecale), consentendo diagnosi precoce e trattamento conservativo. A 10 anni dall'avvio del programma di screening mammografico in provincia di Bergamo si osserva una forbice tra le curve di sopravvivenza dopo diagnosi di carcinoma della mammella, all'interno e fuori dal programma di screening. La sopravvivenza è maggiore nella popolazione femminile la cui diagnosi di malattia è stata fatta con il programma di screening rispetto alla popolazione la cui diagnosi è stata fatta per malattia sintomatica. *I dati di 3° livello (chirurgia) del 2013 sono da considerarsi provvisori. I dati definitivi saranno disponibili a settembre 2014. Prevenzione delle malattie cronico-degenerative e promozione della salute La prevenzione delle malattie cronico-degenerative è un obiettivo primario per migliorare il livello di salute della collettività. In questa prospettiva, le attività di promozione della salute, finalizzate a fornire le conoscenze e le competenze necessarie, attraverso il coinvolgimento di diversi soggetti della comunità (comuni, scuole, associazioni di volontariato, associazioni di categoria e sindacati, società sportive, …), ad accrescere il controllo sul proprio stato di salute e a favorire l’adozione di stili di vita salutari, offrono un importante contributo. Attraverso uno sforzo orientato a coinvolgere i diversi soggetti della comunità presente nel nostro territorio (i Comuni, le scuole, le associazioni di volontariato, le società sportive, le associazioni categoriali) le principali azioni si sono indirizzate alla promozione della attività fisica, al contrasto al tabagismo, al controllo della obesità, al miglioramento della alimentazione e nutrizione, dando concretizzazione a quanto contenuto nel Piano Integrato Locale di promozione della Salute. Merita richiamo la partecipazione attiva al programma “Scuola che promuove salute” riconducendo in particolare tutti gli interventi che si svolgono nelle scuole all’interno di questa “cornice progettuale”; le scuole aderenti alla rete sono passate dalle tre iniziali a 19 complessivamente. La promozione della salute rivolta ai bambini ed ai giovani si è concretizzata attraverso il ricorso a specifici strumenti di educazione alla salute: “Mi muovo, sto bene”, per quanto riguarda la attività fisica; “A scuola di sicurezza”, sulla prevenzione degli incidenti domestici e degli infortuni; “Fata verdurina”, “Colazione che passione” e “Il segreto delle piramidi” sul tema della educazione alimentare; “Liberi dal fumo”, sulla prevenzione del tabagismo. Per quanto riguarda le iniziative volte a promuovere l’attività fisica, si è lavorato per lo sviluppo e la diffusione dei "Gruppi di Cammino”. Nati a Bergamo nel 2009, i “Gruppi di cammino” fanno parte del progetto “Stili di Vita Sana” che coinvolge, a livello nazionale Asl, Amministrazioni Comunali, settori del privato sociale e organizzazioni di volontariato. Ad oggi, il progetto ha coinvolto 125 Comuni con oltre 250 gruppi di cammino, di cui 20 attivati nel corso del 2013, con un numero complessivo di oltre 2.500 persone aderenti di età media superiore ai 60 1 anni . 20 Comuni dell’ASL parteciperanno all’EXPO 2015 con percorsi legati ai gruppi di cammino. Il progetto “piedibus”, invece, attualmente vede attive 92, di cui 5 di nuovo avvio nel corso del 2013. Con la città di Bergamo è stato sottoscritto un protocollo di intesa per la promozione e la sostenibilità delle 14 linee della città. Tra i progetti innovativi vanno evidenziati i programmi di promozione di stili di vita salubri (WHP) in diverse imprese bergamasche e le iniziative relative al setting “scuola” condotte all’interno della “rete delle scuole che promuovono salute”. Nel corso del 2013 è stato inoltre avviato, in via sperimentale nel Distretto socio-sanitario Isola Bergamasca, un progetto sperimentale di screening per la prevenzione delle patologie cardiovascolari; per l’anno 2013 si sono invitate, con chiamata diretta, 732 persone, di cui 188 si sono presentate presso gli ambulatori dell’ASL. Sintesi e Guadagno di salute I piani di educazione alla salute sono stati predisposti considerando prioritaria la prevenzione delle patologie di rilevanza sociale. Queste azioni, condotte secondo criteri di dimostrata efficacia, hanno un riconosciuto impatto in termini di “guadagno di salute”. La valutazione delle ricadute sullo stato di salute della popolazione richiede tempi di osservazione lunghi e verrà monitorata attraverso i sistemi di sorveglianza che sono stati implementati nel corso di questi ultimi anni (es. Studio Passi). La letteratura scientifica 1 Promozione della salute nei Comuni e sul territorio, http://www.asl.bergamo.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=16870&idCat=22217&ID=22217 5 evidenzia come l’attività fisica moderata e regolare gioca un ruolo importante nell’influenzare l’aspettativa di vita: si stima infatti che riduca di circa il 10% la mortalità per tutte le cause. Il dato di un’associazione protettiva fra l’elevato consumo di frutta e verdura e neoplasie appare consolidato. La sospensione del fumo dimezza il rischio d’infarto al miocardio già dopo un anno di astensione. Nel corso degli anni è andata aumentando la capacità delle ristorazioni scolastiche di proporre menù in linea con le indicazioni per una sana alimentazione elaborate dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e dall’ASL. Anche per quanto riguarda i pasti per allergie ed intolleranze la collaborazione tra ASL e le ristorazioni scolastiche ha reso possibile l’offerta di un’alimentazione in sintonia con le linee INRAN. Sorveglianza delle malattie infettive e profilassi vaccinale Le azioni messe in atto dai nostri Servizi hanno permesso di ottenere un adeguato controllo delle malattie infettive nella popolazione residente; la sola malattia tubercolare ha presentato un trend in aumento, soprattutto a carico della popolazione straniera, non evidenziando comunque focolai epidemici. Presso le sedi territoriali degli Uffici di Sanità Pubblica sono stati potenziati gli orari di apertura degli ambulatori MTS (Malattie a Trasmissione Sessuale), con 706 accessi, diretti e gratuiti. Nel 2013 si sono perseguiti gli obiettivi inerenti alla profilassi vaccinale, in modo condiviso con i Distretti Socio-sanitari. In particolare: - anagrafe vaccinale: viene correttamente mantenuta la qualità dei dati dei registri informatizzati, in data 8/01/2014 sono stati inviati tramite il flusso VAC_SISS, i dati vaccinali dei residenti al 31/12/2013, con esito positivo. E’ stato concluso il passaggio alla modalità web del software per la registrazione dei dati vaccinali; - coperture vaccinali: sono stati estratti dal software aziendale i dati di copertura aggiornati al 31 dicembre 2013: si conferma che la copertura per esavalente coorte 2011 supera il 95%, la copertura per MPR 1^ dose è prossima al raggiungimento dell’obiettivo, in attesa del recupero di alcuni soggetti momentaneamente sospesi (trasferimenti, rientri momentanei nei Paesi di origine, ecc..) mentre per la coorte 2007 la copertura per MPR 2^dose ha raggiunto l'obiettivo; la 4^ dose di Polio è ormai prossima all’obiettivo di copertura del 95% con il recupero dei cicli sospesi; la 5° dose di difto-tetano della coorte 1996 ha raggiunto pienamente l'obiettivo; - copertura HPV: la copertura della terza dose della coorte 2000 è dell’80.1% (obiettivo regionale 70%); si evidenzia una notevole adesione alla vaccinazione con un lieve scostamento tra la 1° e la 3° dose del ciclo. La copertura della prima dose di HPV per la coorte 2001 è dell’81.1%, anche in questo caso si manifesta un’ottima adesione alla vaccinazione, gli obiettivi sono pienamente raggiunti; - raccordo con le strutture sanitarie e MMG/PLS: per i soggetti appartenenti a categorie a rischio sono state attivate le procedure di verifica dei dati estratti dalla BDA, con chiamata attiva dei soggetti non vaccinati, come da indicazioni contenute nel verbale regionale del 07/07/2011 relativo ai soggetti a rischio, in attesa delle nuove indicazioni regionali relative al Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale; i Distretti Socio Sanitari si sono raccordati, a livello dei comitati distrettuali, con i MAP e PLS per individuare e vaccinare i soggetti a rischio; è stato formalizzato l’accordo con le Aziende Ospedaliere e le Strutture Sanitarie per le vaccinazioni dei soggetti a rischio, vaccinazione Morbillo-ParotiteRosolia e vaccinazioni in ambiente protetto, con nota della Direzione Sanitaria del 18-12-2013, protocollo n. 0162596. Vaccinazioni nell’infanzia. Tassi di copertura vaccinale 2009-2013 2009/ coorte 2007 2010/ coorte 2008 2011/ coorte 2009 2012/ coorte 2010 2013/ coorte 2011 numero di residenti di età < 24 mesi regolarmente vaccinati 11.418 11.820 11.770 11.479 10.967 popolazione residente di < 24 mesi 11.643 11.954 12.032 11.730 11.221 percentuale di vaccinati 98,1% 98,9% 97,8% 97,9% 97,7% Anno rilevazione/Coorte nascita Vaccinazione antipapillomavirus HPV dose 1 2 3 1998 72,6 72 70,6 1999 77,2 76,4 73,9 2000 82,2 81,4 77,2 2001 75,8 69,6 50,4 Sintesi e Guadagno di salute Complessivamente le elevate coperture vaccinali raggiunte, in linea con i previsti obiettivi regionali, e la promozione di campagne o offerte specifiche di vaccini, come nell’ambito della medicina dei viaggi, hanno permesso di ottenere un adeguato controllo di alcune importanti malattie infettive, tra cui quelle di 6 importazione al rientro da viaggi in località ad alto rischio. Nelle situazioni in cui la vaccinazione non è né disponibile, né efficace, come nel caso della Tubercolosi, l’attuazione di una sorveglianza tra la popolazione, più suscettibile ad ammalarsi, permette di porre diagnosi precoce della malattia e di attuare il trattamento preventivo dell’infezione latente, con conseguente contenimento del numero dei casi di TB. Controllo sugli insediamenti di vita, nei luoghi di lavoro e lungo la filiera dalla produzione alla vendita di prodotti alimentari Gli obiettivi di programmazione regionale hanno previsto, per le attività di controllo negli ambienti di vita e di lavoro, quali indicatori di risultato per le Aziende Sanitarie Locali, che i volumi per l’anno 2013, tenendo conto anche dell’attività coordinata con altri Enti (es. DPL, ARPA, Amministrazione Provinciale) e programmati con la metodologia della graduazione del rischio, fossero mantenuti nel numero totale di quelli effettuati nell’anno 2012 (fatto salvo incrementi/riduzioni del personale); la rendicontazione dell’attività avviene attraverso il sistema informativo regionale della prevenzione (I.M.Pre.S@). Per “controllo” si intende qualsiasi tipo di intervento di vigilanza che può esprimersi attraverso diversi strumenti: l’ispezione o sopralluogo, l’Audit, l’indagine per evento infortunio sul lavoro, l’indagine per malattia professionale, la verifica dei documenti di sistema. Il controllo può completarsi inoltre con un intervento di campionamento. Si riportano di seguito alcune elaborazioni dei dati delle attività di controllo effettuate nell’anno 2013 e registrate nel sistema informativo regionale I.M.Pre.S@. Imprese-Strutture controllate e controlli effettuati Le attività di controllo si sono concretizzate, nell’anno 2013 in 21.666 controlli (19.784 nell’anno 2012) ed hanno riguardato 11.599 Imprese/Strutture (11.193 nel 2012). Controlli anno 2012 anno 2013 Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 5.448 6.586 Igiene e Sanità Pubblica 6.099 6.286 Impiantistica 2.103 1.947 Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro 6.134 6.847 Totale complessivo 19.784 21.666 Imprese e Strutture controllate anno 2012 anno 2013 Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 3.306 3.943 Igiene e Sanità Pubblica 3.746 3.504 Impiantistica 1.168 1.277 Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro 2.973 2.875 Totale complessivo 11.193 11.599 Le attività di controllo per area di intervento Il 40,6% dei controlli effettuati nel corso dell’anno 2013 ha interessato l’area della sicurezza del lavoro e della sicurezza impiantistica, ambito particolarmente critico sotto il profilo infortunistico, il 30,4% la sicurezza alimentare ed il 29% la sicurezza negli ambienti di vita. Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro 31,6% Impiantistica 9,0% Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 30,4% Igiene e Sanita' Pubblica 29,0% 7 Distribuzione delle attività di controllo con ispezione in base alla graduazione del rischio attribuita Sicurezza Alimentare I controlli effettuati attraverso l’attività di vigilanza e ispezione sulla base della graduazione del rischio ha rappresentato il 55,5% del totale (3.660 ispezioni/6.586 controlli). Imprese Alimentari esistenti Ispezioni nell’anno 2013 % attività ispezionate per livello di rischio alto rischio (1, 2a, 2ma) 893 723 80,96% rischio medio alto (2mb, 2b) 407 251 61,67% rischio medio basso (3) 1.632 613 37,56% rischio basso (4) 7.698 2.073 26,93% totale 10.630 3.660 34,43% Livello di rischio Sicurezza negli Ambienti di Vita I controlli effettuati attraverso attività di vigilanza e ispezione sulla base della graduazione del rischio ha rappresentato il 61,19 % del totale (3.847 ispezioni/6.286 controlli). Livello di rischio Ispezioni nell’anno 2013 % attività ispezionate per livello di rischio 1 49 1,27% 2 1617 42,03% 3 739 19,21% 4 1442 37,48% totale 3.847 100% Nota: Sono state inserite come rischio 2, le attività di verifica degli impianti termici ed elettrici (considerando i dati 2013 che hanno visto 59 persone intossicate da CO, di cui 38 ricoverate). Sicurezza sul Lavoro e Impiantistica Le attività di vigilanza e ispezione e le verifiche sulla sicurezza degli impianti sono state condotte privilegiando le attività produttive classificate ad alto rischio (livello 1 + 2) che sono state destinatarie di oltre l’88,4 % dei controlli effettuati. Livello di rischio Imprese 1 2 controlli nell’anno 2013 6.243 1.530 ispezioni nell’anno 2013 2.106 824 % controlli per livello di rischio 70,99% 17,40% 3 4 totale 347 674 8.794 208 531 3.669 3,95% 7,66% 100% Motivazione del Controllo I controlli effettuati sulla base delle priorità definite dalla programmazione aziendale, applicando il criterio della graduazione del rischio, sono stati il 34,7%; l’8.8% è stato eseguito su richiesta di altre Autorità/Enti e dell’Autorità Giudiziaria mentre il 3,8% ha riguardato richieste di altri soggetti non istituzionali ed il 2.6% della struttura oggetto del controllo per emissione di provvedimenti. I controlli per eventi di emergenza sono stati il 2,3%. Nel 20,4% dei casi l’intervento è stato finalizzato alla verifica della corretta attuazione delle prescrizioni di adeguamento formulate in sede di primo controllo di vigilanza. Le attività di verifica e valutazione documentale presentate dalle imprese e dalle strutture e le Segnalazioni Certificate di Inizio Attività hanno rappresentato invece il 27,5% dei totale controlli. 8 Esito del Controllo Il 75,6% dei controlli ha dato esito favorevole, senza quindi dar luogo ad ulteriori provvedimenti. Nel 10,9% dei casi è stato comunicato l’esito ad altri Enti (Regione, Comuni, Provincia, …). Si è evidenziata invece nel 5,2% delle attività la necessità di formulare delle prescrizioni di adeguamento mentre il 3,6% dei controlli ha invece dato un esito sfavorevole con l’accertamento di 287 violazioni penali, ai sensi del D.Lgs. 758/94 in materia di sicurezza sul lavoro, 49 segnalazione all’Autorità Giudiziaria, 10 sequestri di impianti/prodotti, 49 diffide e sospensioni di attività, 91 contestazioni di illeciti amministrativi. Tipologia del Controllo Dall’analisi delle diverse tipologie di controllo messe in atto si evidenzia che il 57% degli interventi si è realizzato con attività di ispezione con sopralluogo ed il 5,6% ha riguardato indagini per infortuni sul lavoro e malattie professionali. Il 35,7% dei controlli si è attuato attraverso la verifica e valutazione di corrispondenza e completezza dei “documenti di sistema” finalizzati alla prevenzione dei rischi (documento di valutazione del rischio, manuale di autocontrollo, piani amianto, segnalazioni certificate di inizio attività, ecc.). Audit 0,7% Indagine per evento infortunio sul lavoro 2,3% Indagine per malattia professionale 3,3% Verifica documenti di sistema 36,7% Ispezione 57,0% 9 Le attività di controllo effettuate per ambito distrettuale e per area di intervento La distribuzione dei controlli effettuati, nel corso del 2013, dai servizi di prevenzione della ASL è descritta dalla seguente tabella, articolata per i 14 Ambiti distrettuali (Assemblea dei Sindaci) a loro volta aggregati per i 7 Distretti Socio-Sanitari ed i 5 Settori Prevenzione. I dati sono suddivisi per le quattro aree tematiche di intervento: l’Igiene degli alimenti e della nutrizione, l’Igiene e sanità pubblica, la sicurezza impiantistica e la tutela della salute negli ambienti di lavoro. In termini assoluti gli ambiti distrettuali in cui si sono effettuati in maggior numero i controlli sono quelli di Bergamo, Dalmine, Isola Bergamasca, Valle Seriana e Treviglio, corrispondenti alle aree in cui si rileva una forte densità di imprese di rischio significativo. 10 La descrizione delle Imprese/Strutture controllate Rispetto ai 21.666 controlli effettuati nel corso dell’anno 2013 si evidenziano alcune attività: - 4.238 controlli sono stati svolti in cantieri e imprese del settore edile (19,56%) e 567 nella siderurgia e lavorazione metalli (2,62%); - 233 controlli si sono effettuati in attività di trattamento e trasformazione rottami (1,08%), 232 nella logistica e distribuzione (1.07%), 228 nella fabbricazione macchine e utensili (1,05%), 197 nella fabbricazione tessuti e abbigliamento (0,91%), 128 nella fabbricazione materiali plastici (0,59%) e 117 nella fabbricazione prodotti chimici (0,54); - 1.520 controlli sono stati indirizzati alla sicurezza degli impianti termici e elettrici ed all’igiene degli edifici residenziali (7,02%), 487 hanno coinvolto palestre, piscine, impianti sportivi, sale giochi (2,25%), 404 le strutture ricettive (1,86%), 324 le scuole di ogni ordine e grado (1,50%), 89 gli asili nido e strutture per persone con disabilità (0,41%); - 960 controlli hanno interessato aree esterne non confinate (4,43%), 167 i siti inquinati e le aree dismesse (0,77%) e 181 controlli le acque di balneazione (0,84%); - 526 controlli sono stati effettuati in ospedali, case di cura, ambulatori, laboratori (2,43%) e 207 in centri di assistenza residenziale e semiresidenziale per anziani (0,96%); - 1.960 controlli hanno riguardato ristoranti e preparazione pasti (9,05%), 1.254 bar e caffetterie (5,88%), 425 stabilimenti e laboratori di produzione alimenti e bevande (1,49%), 158 mense di strutture sanitarie e socio-sanitarie con preparazione (0,73%), 169 mense scolastiche con preparazione (0,78%) e 113 mense scolastiche senza preparazione (0,52%), 119 mense aziendali con preparazione (0,55%), 1.242 commercio al dettaglio di prodotti alimentari in sede fissa o ambulante (5,73%), 123 commercio all'ingrosso di prodotti alimentari (0,57%), 1.115 acquedotti (5,15%). 11 Notifiche cantieri anno 2013 Sono state 8.967 le notifiche preliminari di inizio lavori nei cantieri (art. 99 DLgs 81/2008), segnalate on line attraverso il portale regionale e registrate dal Sistema di Gestione Notifiche Cantieri (GE.CA), che hanno interessato complessivamente 9.068 cantieri distribuiti sul territorio provinciale con 26.310 Imprese coinvolte. Nell’anno 2012 le notifiche preliminari erano state 7.271 per un numero di 7.366 cantieri; si è evidenziato quindi nell’anno 2013 un incremento delle notifiche del 23,3% (+ 1.696). Elementi del Controllo I controlli hanno interessato, in 6.575 casi, i requisiti e l’idoneità dei “locali”, in 6.066 i processi/sistemi di gestione della sicurezza, in 4.388 la verifica della sicurezza su “attrezzature, macchine e impianti di lavoro”, in 3.066 casi le condizioni di sicurezza di impianti elettrici e termici, in 4.334 i requisiti delle risorse umane e n 4.224 l’igiene dei prodotti alimentari. 12 Sintesi e Guadagno di salute Igiene e sicurezza sul lavoro - Si evidenzia una lenta ma progressiva riduzione degli infortuni sul lavoro, decremento che appare più rilevante negli ultimi anni e che colloca Bergamo tra le province lombarde con tasso infortunistico più basso in Lombardia. - Negli ultimi anni i maggiori risultati raggiunti sono da attribuire alle azioni “di sistema”, che hanno consentito la diffusione e la crescita della sicurezza nei luoghi di lavoro come un valore importante da perseguire, anche nell’ottica della responsabilità sociale dell’impresa. Nello specifico le attività di controllo sono rivolte alle aziende e imprese appartenenti ai settori a maggior rischio per la salute e sicurezza. In particolare, anche per il 2013, sono stati attuati: a) controlli in circa il 7 % delle imprese attive sul territorio, b) controlli in circa nel 10% dei cantieri notificati, c) oltre l'88 % dei controlli è stato effettuato nelle imprese con livello di rischio elevato. - Gli specifici interventi di vigilanza e controllo negli ambienti di lavoro adottati nel corso degli anni, uniti agli interventi di promozione della cultura della sicurezza attuati in collaborazione con INAIL, con la Struttura Complessa Ospedaliera di Medicina del Lavoro, con la Direzione Provinciale del Lavoro e con il pieno coinvolgimento delle parti sociali, hanno portato ad un guadagno di salute che si è concretizzato soprattutto in una riduzione del numero assoluto degli infortuni mortali (rispetto ai 26 casi dell’anno 2000, si è passati agli 8 eventi degli anni 2009 e 2010, ai 9 nell’anno 2011, ai 10 del 2012 ed ai 3 del 2013). In alcuni settori produttivi ad alto rischio l’attività di vigilanza e controllo è stata condotta integrando e coordinando le risorse disponibili sia all’interno dell’ASL che sul territorio come ad esempio nei cantieri, in agricoltura e nei trasporti. L’integrazione tra le diverse professionalità ha consentito inoltre di effettuare controlli mirati e finalizzati sia alla tutela dei lavoratori che della popolazione generale in ambiti particolari quali scuola e strutture sanitarie. - Per quanto riguarda le malattie professionali, l’elevata percentuale di denunce registrate in Provincia attesta l’efficacia delle attività intraprese per contrastare il fenomeno della sottodenuncia delle malattie professionali. Tali attività comprendono: azioni di vigilanza e controllo e la ricerca attiva. Occorre inoltre sottolineare le azioni mirate a migliorare la qualità delle diagnosi effettuate dai professionisti operanti nella provincia. Grande importanza nel miglioramento della qualità delle diagnosi riveste la USC di Medicina del Lavoro che interviene attivamente con accertamenti di secondo livello e con denuncia diretta dei casi diagnosticati, nonché erogando attività formativa e di coordinamento tramite l’associazione dei medici competenti della Provincia. L’emersione del fenomeno è passaggio indispensabile sia per consentire di riconoscere rischi ancora misconosciuti che per attuare azioni di prevenzione mirate. Per i soggetti che hanno contratto una patologia a causa del lavoro. Nell’anno 2013 è stata attivata l’applicazione delle linee di indirizzo regionali in tema di stress lavoro correlato a 10 aziende afferenti alla grande distribuzione organizzata ed alle imprese di pulizie; il percorso intrapreso prevede lo sviluppo di azioni anche per il 2014. Per quanto concerne la sicurezza impiantistica nel 2013 è proseguito lo sforzo razionalizzazione delle attività, in applicazione anche a quanto previsto dal D.M. 11/04/2011 e successive integrazioni, che ha dettato nuove regole per le verifiche periodiche di apparecchi a pressione e impianti di sollevamento. Ambiente libero e di vita - La conoscenza sulle concentrazioni indoor del RADON e sulla sua distribuzione nel territorio, acquisita sulla base delle azioni di monitoraggio condotte in collaborazione con ARPA, è stata utilizzata per una stima del rischio per la popolazione esposta. E’ proseguita, nel 2013, l’attività di sensibilizzazione, supporto e assistenza ai Comuni finalizzata al recepimento e all’inserimento nei Regolamenti Edilizi e nelle Norme di Attuazione degli interventi previsti come ambiti di trasformazione dei PGT, di norme specifiche per la prevenzione della esposizione a gas radon negli edifici. Nel corso del 2013, 104 Comuni (42,62% del totale di 244) hanno dato riscontro alla richiesta dell’ASL. Allo stato attuale n. 55 Comuni hanno integrato i Regolamenti Edilizi con le indicazioni per la prevenzione e tutela da gas radon, mentre altri 19 ne hanno indicato l’adozione/integrazione entro il 31 dicembre 2013. - Nell’ambito delle azioni di prevenzione e controllo realizzate in materia di valutazione delle ricadute sulla salute dei progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale e degli Strumenti di Governo del Territorio sono state trattate 58 istruttorie, con esame valutazione documentale, ed espressi 21 contributi/osservazioni nelle conferenze dei servizi e formalmente verbalizzate. - Attraverso l’applicazione di specifiche linee guida è stata garantita una presenza, sin dalle prime fasi di elaborazione degli strumenti urbanistici, anche attraverso un costante contatto con le Amministrazioni Comunali, per contribuire alla elaborazione di uno Strumento Urbanistico compatibile con uno sviluppo sostenibile del territorio sia per gli aspetti socio economici, sanitari ed ambientali, promuovendo 13 contempo interventi che perseguono l’efficienza energetica, il risparmio delle risorse idriche, la tutela dei suoli e la cura del verde, nonché stili di vita sani. Sono state formulate osservazioni sui Piani di Governo del Territorio per 50 Comuni, 27 allegati energetici e 19 Regolamenti Edilizi. - Continua il trend di miglioramento della qualità dell’aria. Ciò si traduce in una migliore qualità di vita percepita. Si stima una riduzione di mortalità e ricoveri correlati direttamente o indirettamente all’inquinamento atmosferico (media annua di PM10). - Si mantiene elevata l’attenzione sugli episodi di contaminazione ambientale allo scopo di monitorare gli impatti sulla salute. Le positive collaborazioni tra le diverse Istituzioni interessate: Comuni, Provincia ed ARPA, favoriscono l‘adozione di decisioni efficaci. Nell’ambito del procedimento istruttorio in materia di bonifica dei siti contaminati si è fornito il supporto richiesto dai Comuni interessati e dall’Amministrazione Provinciale di Bergamo, attraverso 65 valutazioni pareri/osservazioni espressi di norma nelle conferenze di servizio a seguito di istruttorie con esame documentale. - Nel corso dell’anno si è conclusa la prima fase dell’indagine epidemiologica sul rischio rumore connesso all’aeroporto di Orio al Serio, con somministrazione di 400 questionari alla popolazione, i cui risultati sono in fase di elaborazione dall’Università di Milano. - L’ASL di Bergamo è uno degli enti promotori di uno specifico protocollo d'intesa, tra Comuni ed Enti diversi, finalizzato a promuovere azioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione del Lago d’Iseo e dei sistemi ambientali, territoriali, relazionali ed economico/sociali di riferimento, attraverso l’istituzione di una “CABINA DI REGIA”, che rappresenta sede stabile di confronto, coordinamento e collaborazione tra le amministrazioni. Migliorata complessivamente la balneabilità dei Laghi di Iseo e di Endine. Nel 2013 è stato predisposto il calendario di monitoraggio di tutte le 32 località controllate ed inserito nell’applicativo del Portale Acque – Ministero della Salute, così come i dati analitici dei prelievi effettuati. Il monitoraggio è stato rispettato secondo il calendario predisposto, con l’effettuazione nel corso dell’anno di 386 campioni di acqua di balneazione, risultati tutti regolari. - Nel corso degli ultimi dieci anni si rileva, sulla base degli esiti dei controlli negli ambienti di vita e nelle collettività, annualmente condotti dal DPM, un costante miglioramento igienico dei parametri, come ad esempio: la conformità delle acque di piscina, l’idoneità igienica degli alberghi, la conformità degli impianti termici ed elettrici, l’igiene e sicurezza delle strutture scolastiche. - Proprio le condizioni di igiene e di sicurezza delle scuole della provincia, continuano a rappresentare motivo di particolare attenzione da parte dei nostri Servizi di vigilanza e prevenzione; dal 2003 al 2012 sono state controllate 448 strutture scolastiche, pari al 42.9% del totale; le valutazioni positive sono passate dal 58% del 2003 al 78% dell’anno 2012, evidenziando un trend in costante miglioramento delle condizioni di qualità igienica e di sicurezza delle strutture. Sicurezza alimentare - Sono circa 10.600 le industrie alimentari censite in provincia di Bergamo e soggette a vigilanza igienico-sanitaria da parte della ASL. La sicurezza igienica degli alimenti, venduti e somministrati, è assicurata dai controlli routinari che il Dipartimento di Prevenzione conduce nelle imprese alimentari, verificando, annualmente, un quarto di quelle censite. Con maggiore frequenza si programmano i controlli per tutte le “attività ad elevato grado di rischio”, anche attraverso l’utilizzo della tecnica dell’audit, che consente di monitorare la capacità gestionale delle aziende a garanzia della sicurezza alimentare: mense ospedaliere e residenze sanitarie assistenziali, ipermercati, mense assistenziali, supermercati, gastronomie e pasticcerie. Una attenzione particolare è stata dedicata alla sicurezza alimentare nelle imprese alimentari di nuova apertura/gestione condotte da stranieri. Sono stati effettuati in modo congiunto con i Servizi Veterinari 268 controlli. - L’andamento delle tossinfezioni alimentari, sui dati registrati nel 2013, evidenzia un buon livello di sicurezza per il cittadino in ambito di ristorazione pubblica e collettiva. L’anno 2013 è stato caratterizzato dall’epidemia di epatite A causata da frutti di bosco surgelati; segnalati 48 casi, versus i 27 del 2012. - Tra le malattie trasmesse da alimenti da segnalare anche le intossicazioni da funghi; nel 2013 sono stati segnalati ed inseriti in MAINF 28 casi. - In provincia di Bergamo è consolidata una situazione generalmente soddisfacente delle acque destinate al consumo umano (da non confondere con la qualità delle acque di falda), anche se permangono alcune criticità in zone geograficamente circoscritte (soggette a monitoraggi specifici, nelle quali tuttavia i valori massimi consentiti dalla normativa non sono mai stati superati). - “Promozione della sicurezza alimentare delle fasi di preparazione/conservazione/somministrazione vendita prodotti alimentari locali e tipici negli agriturismo (progetto per Expo 2015 DPM-DPV): il progetto, si è sviluppato nell’arco temporale di 9 mesi, ed ha previsto il controllo di 50 agriturismi e l’esecuzione di 10 campioni di alimenti scelti tra i prodotti tipici. 14 strutture sono state oggetto di prescrizioni relative prevalentemente a tracciabilità, uso dell’abbattitore, produzioni di confetture e conserve di verdure e procedura di gestione del sottovuoto. 14 PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE, CONTROLLO E PROMOZIONE DELLA SALUTE PER L’ANNO 2014 PROMOZIONE DI STILI DI VITA E AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA SALUTE (in collaborazione con il Servizio Promozione della Salute - Direzione Sanitaria) L’obiettivo strategico è di promuovere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute anche al fine di prevenire patologie non trasmissibili (cronico degenerative) che hanno in comune fattori di rischio comportamentali modificabili (scorretta alimentazione, sedentarietà, tabagismo), attraverso le seguenti azioni: 1) Attuazione di interventi di promozione attività fisica - Incrementare i “piedibus” sul territorio e i “gruppi di cammino” attivi sul territorio. - Promuovere i gruppi di cammino a favore dei pazienti delle diabetologie degli ospedali attraverso una iniziativa di sensibilizzazione, anche mediante opuscoli informativi condivisi con i diabetologi. - Predisporre un progetto per “EXPO 2015” che valorizzi il territorio bergamasco attraverso lo strumento dei gruppi di cammino. - Mantenimento della “rete provinciale dei gruppi di cammino” attraverso la pubblicazione di 4 numeri del notiziario “Novità in cammino” e l’organizzazione di almeno 3 raduni provinciali. - Promuovere l’inserimento curriculare dell’educazione al movimento: offerta alle scuole dei percorsi contenuti nel programma “Mi muovo, sto bene”. - Promuovere la campagna “Scale per la salute”. 2) Riduzione di fattori di rischio (obesità, sedentarietà, tabagismo) in gruppi di popolazione adulta - Realizzare programmi di promozione di stili di vita salubri (WHP) in diverse imprese bergamasche (collaborazione a obiettivo gestito dal Servizio Promozione della Salute - Direzione Sanitaria). - Promuovere l’inserimento curriculare della prevenzione del tabagismo: offerta alle scuole dei percorsi contenuti nel programma regionale “Liberi dal fumo”. - Sviluppare la campagna “fumo e donna” per gli studi di estetiste ed i saloni di bellezza (Medicina di genere come obiettivo strategico per la sanità pubblica). 3) “Scuole che promuovono salute” Incrementare la rete delle scuole che promuovono salute, partecipando alle iniziative regionali o dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di Bergamo. I programmi/interventi con setting “scuola” saranno realizzati coerentemente agli indirizzi regionali , proponendo alle scuole un pacchetto di buone pratiche per la promozione della salute. 4) Promozione di corrette abitudini alimentari - Indicazione nei capitolati d’appalto per le ristorazioni collettive a supporto di menù corretti: prosecuzione del progetto con il coinvolgimento dei comuni che hanno scadenza del capitolato nel 2014. - Riduzione di fattori di rischio quali obesità, sedentarietà in gruppi di popolazione: predisposizione di un atlante fotografico con le porzioni corrette per i bambini di età da 6 mesi a 3 anni per i pediatri di famiglia, gli asili nido e le ditte di ristorazione che forniscono pasti nella ristorazione scolastica. - Partecipazione al Progetto OMS-UNICEF” Comunità amiche dei Bambini” (BFCI) volto al sostegno dell’allattamento materno e collaborazione nella stesura della politica aziendale relativa all’alimentazione in età evolutiva. - Promozione dell’inserimento curriculare dell’educazione alimentare: offerta alle scuole dei percorsi: “Il Segreto delle Piramidi” e “Fata verdurina”, Colazione che passione, Orto Bonsai. - Prevenzione della malnutrizione nell’anziano: predisposizione di linee guida per la corretta alimentazione degli anziani che ricevono pasti a domicilio e proposta di diete per le RSA. 5) Screening consumo di sale in Italia: verifica delle ricadute dell’accordo con i panificatori e programma “Meno sale più salute” ISS CNESPS Roma Avvio del progetto “Azioni relative alla riduzione del consumo di sale in Italia”: verifica delle ricadute dell’accordo con i panificatori e programma Meno sale più salute” nel Comune di Seriate, dal mese di maggio 2014; il progetto è coordinato dall’ISS e prevede di coinvolgere 200 soggetti di entrambi i sessi di età compresa fra i 35 ed i 74 anni. 6) Healthy Cities: Città sane Partecipazione alla definizione ed alla gestione del progetto “Città sane”, collaborando con il Servizio Promozione della Salute della Direzione Sanitaria. 7) La prevenzione del bullismo Partecipazione al gruppo di progetto sul bullismo, costituito dalla Direzione generale, sia nella fase di definizione degli strumenti operativi che nella gestione delle attività in collaborazione con il Servizio Promozione della Salute della Direzione Sanitaria. 15 8) La prevenzione dell’HIV attraverso face book Partecipazione al gruppo di lavoro su facebook e prevenzione dell’HIV nelle scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con il Servizio Promozione della Salute della Direzione Sanitaria. 9) Promozione dell’educazione affettiva-sessuale Definizione di un percorso curricolare da sperimentare in un Istituto Comprensivo della provincia di Bergamo, in collaborazione con il Servizio Famiglia e l’area dei consultori, attraverso la formazione dei docenti e il supporto per la sperimentazione. SCREENING ONCOLOGICI 1. Screening mammografico: estensione degli inviti > 95% della popolazione target, con un tasso di adesione corretta > 60%(raggiunto) >70% (eccellenza). Si stimano inviti a 64.000 donne tra i 50 e i 69 anni con oltre 40.000 mammografie di screening. 2. Screening dei tumori del colon retto: estensione degli inviti > 95% della popolazione target, con un tasso di adesione corretta > 45% (raggiunto) o > 55% (eccellenza). Si stimano inviti a 125.000 persone tra i 50 e i 69 anni con 70.000 test di screening. 3. Prevenzione del carcinoma della cervice uterina: con riferimento alle Regole di Sistema 2014 è prevista la chiamata attiva per pap test delle donne (25 – 29 anni) per le quali non è possibile identificare una relativa prestazione nei flussi 28SAN e 13 FAM nei tre anni precedenti, con cadenza triennale (da database "pap test" risultano 22.449 donne da arruolare nello screening citologico nel triennio 20142016). Si continuerà nella semplificazione dell’accesso alle prestazioni; si garantiranno controlli relativi alla corretta rendicontazione degli esami citologici, si manterrà la razionalizzazione dei centri di lettura (circolare 5/SAN 2010) ed il controllo sull’appropriatezza prescrittiva del test ricerca dell’HPV (circolare 5/San2010). SCREENING CARDIO-VASCOLARE Proseguirà il progetto, sperimentato nel corso del 2013 nel Distretto dell’Isola Bergamasca, dello screening cardiovascolare di primo livello con chiamata diretta per gli assistiti di età compresa tra i 50 e 59 anni, per cui non siano già note patologie cardiovascolari si prevede di invitare almeno n 500 persone. Si procederà alla compilazione di una scheda individuale per la registrazione dei parametri di glicemia e colesterolemia, saranno misurati i valori della pressione, della circonferenza addominale, e si analizzeranno i fattori di rischio legati al comportamento, quali l’abitudine al fumo, il consumo di alcool ed sedentarietà. Si intende, aumentare le conoscenze e la percezione del rischio, diffondere l’adesione a stili di vita sani. Qualora si evidenziasse con la prima valutazione situazioni a rischio, saranno proposte soluzioni per modificare lo stile di vita: corsi nutrizionali, gruppi cammino e corsi per smettere di fumare. Nell’eventualità di parametri chimico-clinici alterati, il cittadino sarà inviato al proprio Medico di Assistenza Primaria per una valutazione più approfondita e per le cure eventualmente necessarie. Ad ogni persona che aderirà allo screening cardiovascolare sarà, inoltre, consegnato materiale informativo sulla prevenzione delle patologie cardiovascolari e sulle attività di prevenzione offerte dall’ASL. SORVEGLIANZA, PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE MALATTIE INFETTIVE Sorveglianza e controllo malattie infettive Proseguirà la sorveglianza e prevenzione dell’Infezione Tubercolare e delle patologie a trasmissione orofecale, più frequenti nella popolazione straniera. Verrà garantito inoltre il mantenimento dei requisiti di qualità del sistema informativo regionale Malattie Infettive (MAINF) e sarà assicurato il potenziamento degli ambulatori MTS, favorendo l’accesso al test per HIV, epatite B/C e sifilide per raggiungere le categorie target, attraverso anche il coinvolgimento di Medici di famiglia, dei Consultori, delle associazioni/privato sociale. Si procederà alla riorganizzazione degli ambulatori del Viaggiatore Internazionale per ottimizzare la somministrazione della vaccinazione antiamarillica accettando anche l’accesso di utenti extra ASL, come da indicazioni della Regione Lombardia. In previsione dell’afflusso di visitatori atteso per EXPO 2015 all’aeroporto di Orio al Serio, anche provenienti da Paesi in cui sono endemicamente presenti malattie infettive, sarà potenziata l’organizzazione sanitaria. Coperture vaccinali e Anagrafe vaccinale Saranno mantenute le elevate coperture vaccinali, già raggiunte negli anni precedenti, per difterite, tetano, poliomielite, epatite B, pertosse, Morbillo Parotite Rosolia, malattia invasiva da Haemophilus B; inoltre sarà mantenuta la copertura ≥70% in soggetti 0-18 aa appartenenti a categorie a rischio. Saranno aggiornati i dati vaccinali come da nota regionale del 26/11/12. 16 Assistenza a malati affetti da HIV/AIDS Viene governato l’accesso all’assistenza in strutture extraospedaliere convenzionate per malati di AIDS e sindromi correlate in regime di ricovero e di centri diurni. Nella tabella sono riportati gli inserimenti autorizzati nel 2013 e la previsione del numero di pazienti per l’anno 2014. CASE ALLOGGIO N° pazienti Anno 2013 ALTA INTEGRAZIONE SANITARIA: gg. al 100% ALTA INTEGRAZIONE SANITARIA: gg. al 50% BASSA INTENSITA’ SANITARIA: gg. al 100% BASSA INTENSITA’ SANITARIA: gg. al 50% CENTRI DIURNI: gg. al 100% Previsione N° pazienti 2014 DON BEPO 11 2.264 19 - - - 11 CASA RAPHAEL 16 2.653 34 - - 677 16 CASA S. MICHELE 9 - - 824 10 566 9 RSA 2 376 19 - - - 2 FUORI ASL 9 2.824 1 365 - - 9 IGIENE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI VITA Le attività di prevenzione e controllo a tutela della salute e dell’igiene e sicurezza negli ambienti di vita prevedono per l’anno 2014 il mantenimento del numero totale dei controlli eseguiti nel 2013,fatto salvo incrementi/riduzione del personale. Attività di Controllo Anno 2013 Anno 2014 Imprese e Strutture 3.504 3.504 Controlli 6.286 6.286 Si prevede che il numero di controlli da effettuare attraverso attività di vigilanza e ispezione sulla base della graduazione del rischio possa rappresentare almeno il 60% del totale controlli (3.800 ispezioni/6.286 controlli). Livello di Ispezioni rischio previste 1 50 2 1.600 3 750 4 1.400 totale 3.800 Nota: Sono inserite come rischio 2, le attività di verifica degli impianti termici ed elettrici (considerando i dati 2013 che hanno visto 59 persone intossicate da CO, di cui 38 ricoverate). Piani di Governo del Territorio – VAS – Regolamenti Mantenimento dell’attività istruttoria nella formazione degli strumenti di governo del territorio in collaborazione con Comuni, Provincia e ARPA (sono 31 i Comuni che devono terminare le istruttorie). Sicurezza degli ambienti confinati Vigilanza e controllo in materia di sicurezza dell’abitato con verifica su circa 1.600 impianti elettrici/termici in unità abitative (prevalentemente occupate da anziani ed extracomunitari), oltre ad attività di comunicazione e promozione di corretti comportamenti atti alla tutela della sicurezza domestica, in collaborazione con associazioni, comunità etniche, ecc… . Balneazione e Piscine Attività di classificazione e profilo delle acque di balneazione con controllo del divieto di balneazione nelle aree fluviali. Controllo in 32 località con 730 prelievi di acqua di balneazione in collaborazione con le ASL confinanti e 80 controlli nelle piscine con 600 prelievi e analisi. Attività Ricreative, Turistico-Ricettive, di Servizio alla Persona e Cosmetico-Vigilanza Sono previste specifiche attività di vigilanza sulle strutture turistico-ricettive, commerciali e di servizio alla persona in particolare verranno effettuate: 17 - - 90 ispezioni sulle sale gioco (100% delle attività censite in provincia) in ottemperanza alla nuova L.R. 8 del 21 ottobre 2013 sulla prevenzione del gioco d’azzardo, che include verifiche igienico-sanitarie su queste strutture; 200 verifiche nelle strutture turistico ricettive maggiori e potenziati i controlli nelle attività adibite al servizio alla persona (oltre 500), alle quali verrà assicurata un’attività informativa e di assistenza secondo le indicazioni contenute nelle Regole regionali 2014, ed in previsione dell’EXPO 2015. Strutture Sanitarie e Trasporto sanitario Proseguirà il programma, anche in collaborazione con il Servizio PAC, che prevede la vigilanza dei requisiti gestionali e strutturali in circa 230 strutture e la verifica dei mezzi adibiti al trasposto sanitario (circa 160 controlli). Unità d’offerta Socio Sanitarie e Sociali Proseguirà il programma, anche in collaborazione con il Servizio Accreditamento, Controllo, Appropriatezza e Qualità area socio-sanitaria, che prevede la vigilanza dei requisiti di “sicurezza” in 180 unità. SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE Controllo Ufficiale Imprese Alimentari Reg. CE 852 e 882/2004 - Controlli Ufficiali in imprese alimentari selezionate in base al codice di rischio attribuito, garantendo almeno un controllo/anno in ogni azienda a codice rischio più elevato (categorie di rischio 1 e parte della categoria di rischio 2): SUDDIVISIONE IMPRESE ALIMENTARI PER CODICE DI RISCHIO ALTO RISCHIO (1, 2A, 2MA) RISCHIO MEDIO ALTO (2MB, 2B) RISCHIO MEDIO BASSO (3) RISCHIO BASSO (4) TOTALE - N. IMPRESE ALIMENTARI ESISTENTI ISPEZIONI PROGRAMMATE 2014 857 966 112,7 % 444 1.646 8.297 11.647 279 662 1.818 62,8 % 40,2 % 21,9 % 3.725 33,1 % Controlli Ufficiali con il criterio dell’Audit: privilegiando le imprese che richiedono certificazioni per esportazione di prodotti in paesi extra-europei e Ipermercati, e proseguendo l’attività presso mense ospedaliere e di RSA. E’ prevista l’effettuazione di 25 audit: TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ PRESSO CUI EFFETTUARE AUDIT OSPEDALI / RSA IPERMERCATI ESPORTATORI EXTRA-CEE TOTALE - ISPEZIONI PROGRAMMATE / IMPRESE ALIMENTARI NUMERO DI AUDIT PREVISTI 12 3 10 25 Prelievo di alimenti per ricerche chimiche e microbiologiche. In particolare nel 2014 verrà effettuata la ricerca di gliadina negli alimenti venduti sfusi dichiarati “senza glutine”. TIPOLOGIA CAMPIONE campioni microbiologici campioni chimici campioni per ricerca residui fitosanitari campioni per ricerca glutine campioni verifica radioattività TOTALE CAMPIONI PROGRAMMATI 125 90 60 10 10 295 18 - Controlli ufficiali in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario. ATTIVITA' CONGIUNTA Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario Numero controlli programmati Anno 2014 231 I controlli ufficiali ai fini della sicurezza alimentare sono attuati in conformità alle procedure di sistema codificate nell’ambito del documento “Standard di funzionamento dei servizi delle ASL competenti in materia di sicurezza alimentare”. Acque ad uso potabile Azione di controllo e vigilanza sulla qualità delle acque destinate al consumo umano attraverso: - la verifica dei sistemi acquedottistici comunali (verifica autocontrollo, impianti e strutture), con priorità per situazioni con criticità in atto in 30 comuni della provincia - controlli di routine e di verifica: 1. 1.800 prelievi per analisi microbiologiche di routine, 2. 1.000 prelievi per analisi chimiche di routine; 3. 244 prelievi per analisi chimiche di verifica secondo la tabella sottoriportata (in misura di 1 analisi di verifica/anno per comune) - Zona industriale A Zona urbana B Pianura C Zona Pedemontana D Zona montana E TOTALE 38 29 36 59 82 244 controlli chimici mirati a problematiche presenti in alcune realtà del territorio provinciale (analisi effettuate da Laboratori di Prevenzione individuati secondo direttive regionali), per un totale di 382 determinazioni. Vendita e impiego di prodotti fitosanitari Nel corso del 2014 verrà effettuata un’ispezione presso i depositi e i punti vendita di prodotti fitosanitari in 21 delle 65 attività censite, pari a 1/3 delle attività in essere. Vigilanza Nutrizionale nelle ristorazioni scolastiche L’attività di vigilanza sarà indirizzata prevalentemente verso gli asili nido dove nel corso degli anni sono emerse le maggiori criticità. Si prevede di valutare nel 2014 tutti i nidi e micronidi della provincia (circa 260) e le ristorazioni scolastiche con cambio di gestione (secondo semestre). Ristorazione scolastica: recupero scarti alimentari nelle mense scolastiche Proposta e sostegno organizzativo alle amministrazioni comunali di iniziative per il recupero di cibo non consumato ai fini assistenziali e per ridurre lo spreco di cibo già distribuito ai bambini e non consumato. Nell’ anno scolastico 2013-2014 si sta sperimentando l’iniziativa nel comune di Calusco d’Adda, altri comuni si stanno attivando per iniziative analoghe. Sorveglianza Nutrizionale Partecipazione al progetto di sorveglianza nutrizionale OKKIO ALLA SALUTE coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (raccolta di dati sulla prevalenza di obesità e soprappeso, sulle abitudini alimentari e sulla pratica dell’attività fisica nei bambini della scuola primaria). SALUTE E AMBIENTE Procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), di Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS), di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) La DGR n. X/1185 del 20/12/2013“ Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2014”-Allegato 3 – Regole di Sistema – Ambito sanitario, prevede che nei Procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale venga rafforzato il ruolo dell’ASL per la formazione, l’analisi e la valutazione delle ricadute sulla salute della popolazione. In coerenza, la programmazione 2014 prevede: - l’aggiornamento e consolidamento, anche mediante specifiche Istruzioni Operative dei criteri e delle modalità procedurali relative ai percorsi istruttori ed analisi, valutazione ed espressione delle 19 - osservazioni relativi alla componente “salute” degli Studi di Impatto Ambientale delle VIA, delle Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS); coinvolgimento, integrazione e supporto del Servizio Epidemiologico nei processi di analisi e valutazione; realizzazione di eventi di formazione/aggiornamento per gli operatori incaricati delle istruttorie; partecipazione al Gruppo di lavoro regionale in materia di VIA; partecipazione a circa 300 tra Conferenze di Servizio, incontri tecnici per istruttorie, pareri e controlli; partecipazione per la Regione Lombardia al Progetto del Centro Controllo e prevenzione della Malattie (CCM): “Supporto alla elaborazione delle linee guida sulla componente salute pubblica di un SIA nell’ambito della procedura di VIA”, soggetti coinvolti: Regione Emilia Romagna (Servizio Sanità Pubblica Regionale capofila progetto), Regione Piemonte, Regione Lombardia, Regione Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Marche, Regione Umbria, Regione Puglia, Regione Sicilia, Provincia Autonoma di Trento, Istituto di Fisiologia Clinica del Centro Nazionale Ricerche (IFC- CNR di Pisa), Istituto Superiore di Sanità, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Partecipazione ai lavori della Commissione Istruttoria Regionale (CVIA), ai fini delle valutazioni dei Progetti soggetti a VIA e a verifica di assoggettabilità a VIA e partecipazione alle Conferenze di Servizio (CdS) e attività correlate (sopralluoghi/verifiche). Controlli sulle aziende che svolgono attività che impattano sull’ambiente: programma coordinato con ARPA - Definizione Protocollo d’intesa e di un Tavolo di coordinamento. - Proseguimento dell’Indagine epidemiologica per la valutazione dell’impatto sulla salute dei residenti in vicinanza dell’Aeroporto Orio al Serio. - Valutazione dell’impatto sulla salute dei residenti in vicinanza dell’inceneritore Ecolombardia 4 di Filago. - Collaborazione il Servizio Epidemiologico aziendale e con le ASL di Milano 2 e Monza Brianza, e rispettivi servizi epidemiologici, per l’indagine ai fini della valutazione dell’impatto sulla salute dei residenti nelle vicinanze dell’inceneritore di Trezzo sull’Adda (MI).. - Interventi congiunti con ARPA per il monitoraggio delle molestie e dei disturbi olfattivi (attualmente 4 episodi in monitoraggio). Gestione maxiemergenze in sanità pubblica - VERSO EXPO Verifica delle procedure di intervento in materia di: - prevenzione e gestione delle emergenze straordinarie (scenari ad esempio di eventi terroristici, di rischio idrogeologico e sismico, ecc.) ed ordinarie (es. insorgenza di sintomi e segni obiettivabili ascrivibili a non conformità di un articolo/prodotto - sostanze chimiche pericolose/Regolamento REACH, ecc); - consolidamento, potenziamento e aggiornamento del sistema integrato per le maxiemergenze in provincia di Bergamo, mediante l’adozione di protocolli di intervento in materia di emergenza di sanità pubblica e loro condivisione con tutte le strutture operative interessate pubblica ed il rafforzamento della Guardia Igienica Permanente del Dipartimento di Prevenzione Medico delle ASL, in collaborazione con le strutture del "sistema regione" coinvolte. Aziende a Rischio Incidente Rilevante (A.R.I.R.) e controllo dell’urbanizzazione - Sensibilizzazione e supporto ai comuni per la stesura e l’approvazione dell’Elaborato Rischi di Incidente Rilevante (ERIR), in conformità alla DGR 11 luglio 2012 n. IX/3753 e per valutazione dei Piani Emergenze esterni ARIR. Radioprotezione - Radioprotezione industriale: verifica comunicazione di detenzione ed utilizzo sorgenti di radiazioni ionizzanti e controlli Aziende con sorgenti ad alta attività. - Radioprotezione sanitaria: collaborazione su richiesta del Dipartimento PAC. - Radioattività ambientale e degli alimenti (valutazione dei rapporti di prova su analisi effettuati da ARPA). Stima volumi di attività: valutazione di 200 comunicazioni di detenzione ed utilizzo di radiazioni; 12 pareri in ambito della Commissione per la Radioprotezione ed alla Prefettura e sopralluoghi presso strutture sanitarie per Risonanza Magnetica Nucleare; 80 valutazioni di rapporti di prova per gas Radon e per radioattività ambientale e degli alimenti. 20 Prevenzione rischi da gas RADON - Supporto ai Comuni per l’inserimento nei Regolamenti Edilizi Comunali (REC) di norme tecniche specifiche per la prevenzione dell'esposizione al gas radon negli edifici, come da Circolare regionale e Decreto Regionale su Linee Guida prevenzione Radon del 21 dicembre 2011). - Attività d’informazione sulla mappatura e sulle tecniche di risanamento nei confronti dei comuni, progettisti, associazioni: socializzazione dati e risultati. - Collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale per il monitoraggio del gas Radon nelle strutture ASL . Siti Contaminati - Aggiornamento e consolidamento, anche mediante specifiche Istruzioni operative, dei criteri e delle modalità procedurali relative ai percorsi istruttori di analisi, valutazione ed espressione delle osservazioni di competenza ASL nei processi di valutazione del rischio e dei progetti di bonifica dei siti inquinati, attività di supporto ai Comuni, Provincia e Regione. - Realizzazione di eventi di formazione/aggiornamento per gli operatori incaricati delle istruttorie. - Aggiornamento anagrafe siti contaminati e/o potenzialmente contaminati. Previsti 130 controlli. Attività in materia REACH/CLP - Realizzazione degli interventi di vigilanza e controllo, secondo le indicazioni quantitative definite nel piano regionale. Controlli analitici da parte del Laboratorio di Sanità Pubblica Razionalizzazione e riorganizzazione in “rete” dei Laboratori di Prevenzione delle ASL a supporto delle attività di controllo e in un’ottica di sistema integrato allargato secondo modalità e tempi condivisi con DG Sanità, anche in accordo con gli altri LSP dell’area nord e regionali. Il LSP di Bergamo è stato individuato, con quello di Milano, laboratorio di riferimento per l’esecuzione dei residui di fitofarmaci negli alimenti e nelle acque, per la determinazione di conservanti: acido sorbico e benzoico in bevande e alimenti e dei solventi organici alogenati. Si effettua attività analitica in campioni di acqua ad uso potabile per la ricerca di parametri chimici di routine per la ASL di Lecco mentre le determinazioni relative ai residui di fitosanitari negli alimenti, sono già effettuate a favore delle ASL di Brescia, ValleCamomica, Cremona, Sondrio. Nel corso del 2014 proseguiranno i tavoli a livello regionale per raggiungere, tra l’altro, la completa autonomia da ARPA. Continueranno i controlli analitici in ambito di sicurezza alimentare, cosmetici, matrici ambientali (acque potabili, minerali, laghi, piscine, acque reflue, rogge, pozzi…), ricerca legionella, screening (sangue occulto nelle feci, metaboliti urinari delle droghe), analisi droghe per l’Autorità Giudiziaria. Sono stati messi a punto per il controllo dell’acqua potabile, le determinazioni di sostanze clorurate e alogenate (tricloroetilene e tetracloroetilene, 1,1dicloetilene, 1.2 diclopropano, 1.2 dicloroetano, trialometano), diserbanti, DMZ, Carbamazepina, Metronidazolo, freon 141B, TMCP e Trietilfosfato e due parametri chimici di controllo: fluoruri e cromo IV con ampliamento dei controlli sulla potabilità dell’acqua. Nell’anno 2013 il Laboratorio ha ottenuto da ACCREDIA, il rinnovo dell’accreditamento, che verrà tenuto sotto sorveglianza con visite periodiche annuali per i successivi quattro anni. Nell’anno 2014, si stima un volume di controlli analitici su matrici alimentari, ambientali (acque potabili, minerali, laghi, piscine, reflue, rogge, pozzi…), cosmetici, screening (sangue occulto feci, metaboliti urinari droghe), droghe per Autorità Giudiziaria, così definito: • alimenti 21.000 determinazioni • acque potabili 22.000 determinazioni • acque di balneazione 730 determinazioni • acque di piscina 3.000 determinazioni • ricerca legionella 1.000/1200 determinazioni • cosmetici 800/850 determinazioni • test sangue occulto 80.000 determinazioni (range 60.000 - 90.000), • metaboliti stupefacenti 185.000 determinazioni, • droghe: 11.000 determinazioni. Attività di controllo della Medicina dello Sport e Lotta al Doping • Valutazione di denunce di inizio attività per studi di medicina sportiva (stima 3–5). • Valutazione ricorsi per idoneità sportiva agonistica: stima (10–15). • Controllo flussi informativi : 50.000-70.000 record. 21 SICUREZZA SUL LAVORO E IMPIANTISTICA In attuazione del Piano Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro 2014-2018 – DGR n. X/1104 del 20/12/2013, sono confermati gli obiettivi e gli indicatori già riportati nel piano 2013 con le integrazioni che seguono. Si garantirà l’effettuazione del numero totale dei controlli effettuati nel 2013, programmati con la metodologia della graduazione del rischio, fatto salvo incrementi/riduzioni del personale. Saranno garantiti comunque i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ovvero l’effettuazione di controlli nel 5% delle 2 imprese attive presenti sul territorio . Si garantirà inoltre la partecipazione alle attività di vigilanza e controllo in materia REACH/CLP, in collaborazione con gli altri servizi del DPM e secondo gli indirizzi regionali. I controlli nel comparto edilizia saranno definiti in base alle indicazioni contenute nel Piano Nazionale e Regionale e la pianificazione specifica sarà condivisa con la Direzione Territoriale del Lavoro, seguendo i criteri di graduazione dei rischi concordati. Si garantirà la registrazione delle indagini di infortuni e malattie professionali mediante utilizzo del modulo Ma.P.I. (Malattie Professionali e Infortuni) realizzato nel sistema Regionale Person@. Nel settore della sicurezza impiantistica, i controlli continueranno ad essere programmati in base alla graduazione dei rischi. In particolare le risorse del personale saranno indirizzate per il 20% alla realizzazione di piani di vigilanza mirata in relazione alle verifiche effettuate da soggetti abilitati e l’80% delle risorse sarà utilizzata per l’erogazione diretta di verifiche periodiche. Criteri utilizzati per la graduazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori In linea con le indicazioni Regionali, si conferma il percorso metodologico di programmazione delle attività di controllo sulla base del contesto provinciale e del principio della graduazione del rischio. La programmazione individua e declina a livello provinciale, anche gli obiettivi definiti dal livello nazionale nei LEA, in coerenza con le linee di indirizzo conseguenti. Sarà valorizzata un’ampia partecipazione delle parti sociali e delle istituzioni con competenze nelle specifiche aree (tutela della salute e sicurezza dei cittadini/consumatori/lavoratori), sia nella fase di individuazione di priorità ed obiettivi, sia nella fase di valutazione del guadagno di salute conseguito (realizzazione della “peer network”, la “rete di pari”). Ciò premesso, si recepiscono e condividono gli obiettivi regionali che indirizzeranno l’attività nel prossimo quinquennio: 1. riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; 2. sostegno alle imprese; 3. formazione alla salute e sicurezza. 1. Riduzione degli infortuni e delle malattie professionali A contrasto del fenomeno infortunistico e tecnopatico, si persegue il mantenimento del trend di riduzione degli infortuni (base dati anno 2012) e del trend di emersione del fenomeno delle malattie professionali (base dati anno 2012). Una particolare attenzione verrà dedicata al perfezionando degli strumenti per la conoscenza e gestione delle malattie professionali e per l’implementazione della rete di scambio di monitoraggio del fenomeno (coinvolgimento di medici di base, medici competenti), in relazione soprattutto alle seguenti condizioni morbose: - tumori ad alta e bassa frazione eziologica, - disturbi muscolo scheletrici lavoro-correlati, - disturbi da stress lavoro-correlato. Indicatori - Infortuni: decremento del tasso infortunistico pari o superiore al 25% per il quinquennio (calcolato sull’anno 2012, utilizzando al denominatore il numero di lavoratori occupati al netto del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni – tiraggio CIG = numero ore utilizzate/numero ore autorizzate) – fonte dati INAIL, INPS, ISTAT). - Malattie professionali: incremento del numero assoluto di malattie professionali denunciate a INAIL pari o superiore 25% per il quinquennio (calcolato sull’anno 2012 – fonte dati INAIL). - Almeno il 40% dei controlli eseguiti per indagine su infortuni e malattie professionali inseriti in I.M.Pre.S@ deve trovare riscontro in Ma.P.I.. 2. Sostegno alle imprese L’obiettivo dell’azione è di: - favorire l’emersione, la valorizzazione, la promozione e la diffusione di buone pratiche e percorsi virtuosi di autocontrollo; - promuovere nelle aziende l’adozione delle buone prassi esistenti e decretate nell’ambito delle precedenti pianificazioni; - semplificare e uniformare l'azione delle Istituzioni. Indicatori - rapporto tra le ispezioni e gli audit (fonte: tipologie di controllo in I.M.Pre.S@); 2 Aggiornamento Flussi INAIL Regioni 2012. 22 3. Formazione salute e sicurezza - supportare la scuola nel percorso di integrazione della sicurezza nei curricola scolastici, in coerenza con la LR 19/2007. Indicatori numero di Istituti che integrano la sicurezza sul lavoro nei curricula scolastici. Attività di vigilanza e controllo I controlli, rispetto alla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla sicurezza impiantistica, saranno effettuati almeno nel 5 % delle imprese attive in coerenza con i LEA. I volumi di attività, saranno comunque non inferiori a quelli effettuati nell’anno precedente. Gli strumenti ordinari di vigilanza e ispezione saranno affiancati da altri dispositivi quali: - il dialogo sociale per avviare iniziative di responsabilità sociale delle imprese e di incentivazione economica; - la promozione di buone prassi per la corretta valutazione e gestione dei rischi, e per la promozione della salute (Working Health Promotion); - le iniziative di sensibilizzazione per la diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro; - la valorizzazione della differenza di genere. Le azioni e attività di prevenzione per l’anno 2014 proseguiranno in modo congruente con il Piano Regionale 2014-2018 per la Promozione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e verrà assicurato il proseguimento delle specifiche attività già intraprese e l’attivazione di nuovi interventi secondo gli indirizzi operativi indicati nell’ambito dei Laboratori di approfondimento: benessere organizzativo, patologie da sovraccarico biomeccanico, ruolo del SPP nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, tumori professionali, rischio chimico, agricoltura, costruzioni, infortuni stradali in occasione di lavoro. La promozione e la verifica dell’applicazione di una linee di indirizzo e dei vademecum decretati in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro costituirà specifica attività di controllo rendicontata in IMPreS@ come “audit”. Proseguirà la collaborazione con l’U.O. di Medicina del Lavoro dell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo (ricerca attiva Tumori Professionali, Patologie da sovraccarico biomeccanico e patologie da stress lavoro correlato Edilizia ecc…), con ARPA, Provincia (vigilanza fitosanitari in Agricoltura, cave, agricoltura ….), Università di Bergamo. Si assicurerà il supporto tecnico e formativo agli altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione, coinvolti nell’effettuazione di una quota dei controlli in ambienti di lavoro. Nel 2014 la tradizionale attività di vigilanza e controllo effettuata nei settori produttivi ad elevato rischio d'infortuni sarà maggiormente integrata con azioni di promozione della salute e di diffusione della cultura della sicurezza mediante promozione di attività formative ed educative (istituti tecnici agrari, figure professionali del sistema sicurezza). Nei luoghi di lavoro proseguirà l’attività di promozione di stili di vita sani, per la riduzione di fattori di rischio in gruppi di popolazione adulta, con particolare riferimento a tabagismo e alcol, alimentazione scorretta e sedentarietà. Sarà garantita la partecipazione attiva con Regione, Ufficio Scolastico ed Eupolis alla realizzazione del neonato Progetto pluriennale "Inserimento curricolare della sicurezza sul lavoro nelle scuole di ogni ordine" che mirerà a preparare gli insegnanti ad essere essi stessi formatori dei loro studenti in questa materia. Verifiche impiantistiche Premesso che i titolari degli “impianti” non sono più obbligati a richiedere l’intervento dell’ASL, bensì possono avvalersi di Organismi notificati e Soggetti abilitati, si programma di effettuare verifiche impiantistiche prioritariamente su situazioni classificate ad alto rischio di seguito elencate: - Apparecchi a pressione e impianti termici: Ospedali, Aziende a Rischio di Incidente Rilevante, centrali termiche. - Apparecchi di sollevamento: cantieri “grandi opere” (es. BRE.BE.MI, L.A.V.) e/o altri cantieri con particolari condizioni di rischio. - Impianti elettrici: oltre alla verifica nei luoghi con pericolo di esplosione, si ritiene opportuno attivare programmi di controllo finalizzati alla sicurezza dell’intero impianto elettrico in alcuni settori ritenuti prioritari (es.: scuole, strutture socio-sanitarie, cantieri, ospedali, allestimenti provvisori e manifestazioni in genere all’aperto, ecc…). - Ascensori: si potrà utilizzare la competenza specialistica per svolgere attività di controllo in alcuni settori ritenuti prioritari o più rilevanti in termini di impatto sociale (ospedali o edifici aperti al pubblico in genere). Controlli programmati La quota complessiva di controlli programmati nell’area di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori non sarà inferiore al numero di controlli effettuati nel 2013, fatto salvo incrementi/riduzioni del personale. Saranno rispettati i rapporti e gli indicatori stabiliti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). ASL LEA Numero Imprese Obiettivo LEA > 5% Bergamo 57.068 2.853 Fonte: Imprese _ nota DGSAN prot. H1.2011.0025065 del 19 agosto 2011 23 volumi di attività di previsti per il 2014 Impiantistica Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro Totale complessivo Imprese e Strutture controllate Anno 2013 Anno 2014 Controlli Anno 2013 Anno 2014 1.277 1.277 1.947 1.947 2.875 2.875 6.847 6.847 4.152 4.152 8.794 8.794 La programmazione dei controlli sarà condotta privilegiando le attività produttive classificate ad alto rischio per infortuni e malattie professionali. I controlli nei cantieri saranno attuati pianificando le attività in collaborazione con la Direzione Territoriale del Lavoro. La selezione dei cantieri da controllare sarà inoltre effettuata in base ai criteri di graduazione del rischio impliciti nel sistema MAIC. In considerazione della crisi del settore costruzioni che ha sostanzialmente modificato la tipologia e durata dei cantieri attualmente aperti sul territorio, eventuali decrementi dell’attività di vigilanza su tali strutture sarà compensata da interventi di vigilanza in altri settori economici ad alto rischio o degni di interesse (tipologia infortuni, modalità di accadimento, rischi specifici, ecc…..). Nella programmazione delle attività si terrà conto inoltre delle richieste pervenute da parte dell’associazioni di categoria, datoriali e sindacali; saranno pertanto inseriti nel piano dei controlli attività di verifica sulla sicurezza di 3 tra i più rappresentativi Istituti Bancari con sede in Bergamo e su alcuni Uffici postali dislocati in provincia. Sarà garantita la partecipazione al programma di vigilanza annuale negli istituti scolastici della Provincia, stabilito dal Dipartimento di Prevenzione Medico. Sarà garantita inoltre la collaborazione nelle attività di verifica e controllo delle imprese edili coinvolte nel progetto expo 2015. Proseguirà la promozione nelle aziende delle buone prassi esistenti e decretate nell’ambito delle precedenti pianificazioni, con particolare riferimento alla Prevenzione delle patologie da sovraccarico biomeccanico, Tumori professionali, sicurezza nel settore metalmeccanico e Stress Lavoro correlato. Proseguirà inoltre l’attività di ricerca attiva delle patologie professionali con particolare riferimento a tumori ad alta e bassa frazione eziologica,disturbi muscolo scheletrici lavoro-correlati. Iniziative innovative in programma 1. Promozione Buone Prassi. Le indicazioni regionali indirizzano verso la promozione di Linee guida/atti d’indirizzo regionali o accordi sottoscritti tra INAIL e istituzioni/parti sociali presenti in Cabina di Regia, utilizzando lo strumento dell’audit assunto come indicatore rapportato con il numero delle ispezioni. Per favorire, condividere ed incentivare l’adozione di tale tipologia di controllo da parte degli operatori, il Servizio PSAL ha programmato interventi formativi specifici. Inoltre si prevede di individuare nuove strategie e modalità per coinvolgere in modo più attivo le diverse parti sociali e gli specialisti di settore acciocché contribuiscano concretamente alla diffusione di buone pratiche, con l’obbiettivo di incrementare il numero di imprese che accedono alla norma premiale INAIL. 2. Azioni strategiche di prevenzione e sostegno indirizzate alle imprese operanti nel settore delle costruzioni. Al fine di individuare e promuove iniziative atte a favorire la diffusione della cultura della sicurezza che possano efficacemente affiancare le azioni di vigilanza e controllo ordinarie, si prevede la concreta attivazione di un tavolo tecnico con la partecipazione degli ordini e collegi professionali operanti nel settore dell’edilizia, ASL, Direzione Territoriale del Lavoro, INAIL, Comitati Paritetici Territoriali, Scuola Edile e Università degli studi di Bergamo. Il Tavolo Tecnico si propone di analizzare problematiche, trovare soluzioni attuabili con lo scopo di diffonderle presso le aziende del territorio. 3. Indagine sull’efficacia dell’organizzazione del primo soccorso nei luoghi di lavoro. Si tratta di uno studio pilota promosso da INAIL Settore Ricerca - Dipartimento di Medicina del Lavoro; il progetto prevede di raccogliere dati sull’efficacia degli interventi degli Addetti al Primo Soccorso nei luoghi di lavoro attraverso una collaborazione con i Servizi Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro. A tale scopo è stato predisposto in collaborazione con INAIL e ASL di Firenze un questionario da somministrare a seguito dell’evento infortunistico su un campione di aziende che rientrano nei seguenti parametri: tutti i settori di attività, per eventi che abbiano (o avrebbero) previsto un intervento del sistema di PS aziendale, per infortuni con prognosi superiore ai 30 giorni. Si prevede di garantire la raccolta dei dati selezionando circa 70 aziende tra quelle in cui è stata attivata un'indagine per infortunio nell'anno corrente. Il Progetto prevede inoltre la collaborazione dell’Organismo Paritetico Provinciale (OPP) per la sicurezza sul lavoro di Confindustria Bergamo CGIL CISL e UIL. Scopo dell’Organismo Paritetico sarà quello di favorire l’adozione del questionario predisposto come strumento di autocontrollo da parte dei datori di lavoro. È in corso di definizione da 24 parte dell’I INAIL Settore Ricerca - Dipartimento di Medicina del Lavoro, un accordo che permetterà l’adesione al progetto tra i requisiti di accesso alle norme premiali (OT24). 4. Interventi in tema di stress lavoro correlato. Nel corso dell’anno è prevista la definizione di uno specifico piano mirato che sarà condiviso con le forze sociali e datoriali (Commissione ex art 7) anche per definire le priorità d’intervento rispetto a settori economici ritenuti critici (grande distribuzione, banche, scuole, istituti di vigilanza, imprese di pulizia, Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie). Gli interventi previsti saranno volti a verificare: applicazione della norma, aree critiche, strumenti e metodi di valutazione utilizzati dalle strutture, coinvolgimento delle figure della sicurezza aziendale, azioni di miglioramento ed esperienze virtuose emergenti. Si chiederà la collaborazione dei Comitati paritetici territoriali per attivare iniziative di sostegno per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Aziendali e Territoriali. Saranno inoltre definite proposte e iniziative di collaborazione con la UOOML nella gestione dei casi di patologie e con il Servizio di Promozione della Salute per studiare strategie e azioni comuni in tema di WHP sui temi che favoriscono la gestione dello stress lavoro correlato: conciliazione casa-lavoro, mobilità stradale, promozione della salute e di benessere organizzativo. 5. Interventi di sostegno alle imprese nella definizione di processi di educazione a “comportamenti responsabili” dei lavoratori. La constatazione che l’attuale scenario economico e occupazionale colloca sempre più frequentemente il lavoratore fuori dalla subordinazione ad un datore di lavoro, indica la conseguente necessità di favorire processi di educazione ai “comportamenti responsabili”. Per tale motivo si ritiene indispensabile nel 2014, coinvolgere le parti sociali nella definizione di regole condivise per promuovere l’adozione di buone pratiche che tutelino tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia contrattuale, ponendo le basi per la programmazione delle attività di promozione e controllo da attuarsi negli anni successivi. 6. Progettazione, promozione e sperimentazione dell'Inserimento Curricolare della Sicurezza nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado. Su indicazione della Regione Lombardia il Servizio PSAL supporterà gli insegnanti delle scuole della provincia nel realizzare progetti di inserimento della sicurezza nei programmi delle varie discipline, sia collaborando alla docenza – tutoraggio - monitoraggio dei corsi organizzati dalla Regione, sia partecipando ai successivi gruppi di lavoro locali in qualità di esperti della materia. Si sta avviando la fase di ideazione dei percorsi e del materiale didattico, per poi passare ad una fase di didattica sperimentale da parte degli insegnanti. E' un progetto di "formazione dei formatori", in rete tra ASL, Regione, Eupolis, Uffici Scolastici Regionale e Territoriale, Istituti scolastici, Università. 7. Promozione della prevenzione del rischio sismico nelle strutture produttive e negli insediamenti ad alta concentrazione di persone. L'intervento prevede la diffusione e la promozione delle valutazioni di vulnerabilità sismica a cura dei datori di lavoro riferite agli edifici industriali ( partendo dalle Aziende a Rischio di Incidente Rilevante, dai capannoni industriali prefabbricati e dai centri commerciali ad alta densità di presenze) anche in attuazione delle disposizioni normative nazionali in materia sismica emesse negli ultimi anni. La problematica è rilevata anche dalle "Procedure standardizzate" per la Valutazione dei Rischi che contemplano tra i pericoli da considerare anche i terremoti. Il progetto si sviluppa in collaborazione con l'Università di Bergamo. 8. Azioni strategiche di prevenzione e sostegno indirizzate alle imprese operanti nel settore Agrozootecnico. Al fine di individuare, promuovere e coordinare iniziative atte a favorire la diffusione della cultura della sicurezza che possano efficacemente affiancare le azioni di vigilanza e controllo ordinarie, si prevede la concreta attivazione di un tavolo tecnico ( proposto per ora come sottogruppo all'interno della Commissione Provinciale ex art. 7 D.Lgs 81) con la partecipazione delle Associazioni Datoriali di comparto, Sindacati, ASL, INAIL, Provincia, Regione, ERSAF e altre eventuali istituzioni ed Enti portatori di interessi nel comparto agricolo. Il Tavolo Tecnico si propone di analizzare problematiche, trovare soluzioni attuabili con lo scopo di diffonderle presso le aziende del territorio, nonché coordinare e promuovere sinergicamente le iniziative, in attesa anche della nascita dell' Ente Bilaterale/Organismo Paritetico di comparto. Comunicazione dei risultati La programmazione dell'attività ed i risultati conseguiti saranno resi pubblici attraverso: 1) Commissione Provinciale ex art. 7, 2) Associazione medici competenti della Provincia di Bergamo, 3) Ordini e Collegi professionali, Consulenti del lavoro, 4) Collegio di rappresentanza dei Sindaci, 5) Consultazione dei dati nel Portale ASL. 25 I VOLUMI DEI CONTROLLI PROGRAMMATI PER L’ANNO 2014 Le attività di prevenzione e controllo a tutela della salute e sicurezza dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori prevedono per l’anno 2014 che il numero totale dei controlli non dovrà essere inferiore al numero dei controlli eseguiti nel 2013, fatta salva una diversa programmazione in relazione a incrementi/riduzione del personale, e sono programmate in base alla graduazione del rischio, effettuata in coerenza con le indicazioni della Direzione Generale Sanità. Si riportano di seguito due tabelle di sintesi, con la stima dei volumi delle attività, elaborate attraverso i dati estratti dal sistema informativo regionale della prevenzione I.M.Pre.S@, sulla base dei controlli effettuati nell’anno 2013. Tabella 1 - Imprese/Strutture 26 Tabella 2- Numero controlli per aree intervento e settore territoriale 27 RISORSE E ORGANIZZAZIONE RISORSE UMANE La dotazione del personale dipendente attualmente assegnato al Dipartimento di Prevenzione Medico, la distribuzione per profilo professionale e le ore di lavoro a preventivo per l’anno 2014 sono riportate nelle elaborazioni di seguito riportate. La dotazione del personale aggiornata alla data del 31 dicembre 2013, ammonta a 246 addetti, pari a 230,25 unità equivalenti a tempo pieno. Più del 60% del personale assegnato al Dipartimento di Prevenzione Medico è rappresentato dalle nuove professioni sanitarie e, in particolare, i tecnici della prevenzione sono il 42,7% del totale degli addetti. Il personale amministrativo, principalmente occupato nei più recenti processi di semplificazione amministrativa ed informatizzazione, rappresenta il 17,4%. La collocazione del personale per le diverse aree di intervento e per le attività amministrative integrate 28 La stima delle ore di lavoro a preventivo 2014 per profilo professionale Le risorse nel periodo di realizzazione dei Piani triennali di prevenzione e controllo Nell’arco di tempo compreso tra l’avvio del primo Piano triennale 2008-2010 ed il nuovo Piano 2012-2014, la dotazione di personale registra una contrazione non trascurabile di personale di circa l’8%, con un calo di ben 19,2 unità equivalenti di personale a tempo pieno. Ciò è ben evidente nella rappresentazione grafica che segue. Nel solo anno 2013 si registra il calo di 5 u.eq. di personale rispetto all’anno precedente. Le contrazioni maggiori hanno riguardato il personale amministrativo (- 8,1 u.eq.), i tecnici della prevenzione (4,7 u.eq.), il personale medico (- 3,5 u.eq.). Dipartimento di Prevenzione Medico personale 2007/dicembre 2013 (unità equivalenti a tempo pieno) 300,00 290,00 280,00 270,00 260,00 250,00 249,45 247,15 240,15 240,00 242,45 237,85 235,25 230,25 230,00 220,00 210,00 200,00 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 29 SISTEMI INFORMATIVI PER LA PREVENZIONE Nel corso di questi ultimi anni si sono realizzati e messi a regime diversi sistemi informativi per la prevenzione. Nel 2011 è stato avviato il data base regionale relativo alle attività di promozione della salute BDProSal. Più recenti sono invece i sistemi regionali di gestione dei flussi informativi: Ma.P.I. (acronimo di Malattie Professionali ed Infortuni) e Ge.Ma. (acronimo di Gestione Manufatti in Amianto) che, nel 2014, dovranno essere consolidati. Sistemi Gestionali aziendali, da cui derivano dati periodicamente raccolti e trasmessi in Regione, sono inoltre disponibili ormai per tutte le linee di produzione del DPM, che ha ormai raggiunto un livello significativamente elevato in termini di informatizzazione. Tra questi citiamo: 1. SIST_Avelco: si tratta del gestionale aziendale che consente la registrazione informatizzata, da parte di ogni singolo incaricato della vigilanza, di tutte le prestazioni di vigilanza e controllo; Il sistema consente di estrarre i dati relativi all’attività di controllo nel formato indicato nel tracciato Regionale e di caricarli nel sistema I.M.Pre.S@. 2. Ippocrate: è il sistema gestionale per la registrazione di tutti i dati vaccinali (per i nati dal 1990 in poi); 3. PROLABQ-OPENCO: trattasi del gestionale per la registrazione di tutti i dati analitici prodotti dal LSP, attualmente in fase di correlazione con I.M.Pre.S@; 4. Dolphin: sistema gestionale aziendale utilizzato per la registrazione delle prestazioni ai fini della fatturazione attiva; e, di più recente introduzione: 5. CUP HOPERA: gestionale aziendale utilizzato per la prenotazione di visite e certificazioni sanitarie; 6. FOLIUM: sistema di gestione protocollo e documenti aziendali. Nell’ambito del processo di semplificazione e sburocratizzazione amministrativa (“Impresainungiorno”) ai fini della attivazione delle attività di impresa, la ASL si è dotata di strumenti di ricezione e trattamento dei documenti digitali relativi a SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), DIA e Agibilità edilizia, SCIA Agriturismo. A partire dal 2014 saranno messe a disposizione dei SUAP (sportello unico per le attività produttive) 5 caselle di posta PEC dedicate alla ricezione (e successive comunicazioni) esclusiva delle SCIA, una per ognuna dei Settori di Prevenzione del Dipartimento di prevenzione Medico. La trasmissione digitale dei documenti alla ASL oggi avviene dallo Sportello Unico che può essere attivato da: - Comuni associati, - singolo Comune (ad esempio Bergamo), - Comuni in convenzione con la Camera di Commercio, - tramite MUTA. Le SCIA, una volta codificate nella rispettiva classe di rischio, sono selezionate ai fini del loro inserimento nella programmazione prevista dal Piano dei Controlli. Si è stabilita una più stretta collaborazione con Camera di Commercio Industria e Artigianato di Bergamo e con un gruppo di lavoro di SUAP, con i quali si condividerà una procedura unica di gestione e trattamento delle SCIA, per gli aspetti di interesse della prevenzione. CONTROLLO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI Lo sviluppo del piano viene monitorato in continuo, sia in termini di efficienza che di efficacia, attraverso i sistemi informativi che consentono di e monitorare tutte le attività del Dipartimento. Attraverso il manuale degli indicatori e dei dati utili in uso nel Dipartimento di Prevenzione Medico, annualmente aggiornato (link al manuale 2013: http://www.asl.bergamo.it/upload/asl_bergamo/gestionedocumentale/20131129_Manuale%20indicatori%202 013%20rev%200_784_8363.pdf), si mantiene la valutazione dei processi e dei risultati, utile ai fini delle verifiche di efficienza, efficacia e appropriatezza. Questo strumento utile anche in fase di programmazione delle attività e di gestione della comunicazione dei risultati alla Direzione dell’ASL, agli Stakeholders e all’opinione pubblica, utilizza dati e indicatori concretamente utilizzabili, adeguati a misurare e valutare differenti aspetti, quali: i livelli di efficienza e di economicità, l’evoluzione e la copertura di un bisogno/domanda, l’efficacia dell’azione di controllo e vigilanza, la promozione di stili di vita corretti, la capacità di riduzione del rischio e/o del danno, la valutazione dei programmi di diagnosi precoce. L’elencazione completa degli indicatori rilevati e monitorati sono riportato nel documento del Piano Integrato di Prevenzione e Controllo 2012-2014, al capitolo “4.3 Controllo e valutazione dei risultati”, a cui si fa rinvio. ll Dipartimento di Prevenzione Medico, anche per il 2014, predisporrà il "rapporto annuale delle attività di prevenzione, controllo e promozione della salute", che sarà trasmesso a tutti gli Stakeholders, compresi i Comuni. 30 QUALITA’ E CERTIFICAZIONE L’ASL di Bergamo ha scelto, fin dal 2000, di dotarsi di un Sistema Qualità e di sottoporsi alla certificazione di parte terza allo scopo di strutturare un sistema di miglioramento continuo e di ricercare la massima soddisfazione dei clienti. Attualmente tutte le strutture operative e direzionali del Dipartimento di Prevenzione Medico sono certificate UNI EN ISO 9001:2008. Il Laboratorio di Sanità Pubblica ha inoltre percorso una azione di adeguamento alla Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, acquisendo dapprima la certificazione prima dall’Istituto superiore di Sanità ed ora da Accredia. Il sistema qualità dipartimentale risulta articolato e si compone di oltre 800 documenti, di cui 9 PG. In particolare i processi di vigilanza e controllo, caratterizzati da importanti risvolti sotto il profilo giuridico e di impatto socio-economico, sono stati oggetto di definizione di procedure specifiche. Attraverso il manuale degli indicatori e dei dati utili in uso nel Dipartimento di Prevenzione Medico, annualmente aggiornato, si mantiene inoltre il controllo dei risultati della attività e dei processi. Una particolare attenzione, nel corso del 2014, sarà dedicata allo sviluppo di tutti i processi organizzativi necessari alla piena applicazione delle normative in materia di “anticorruzione” e “trasparenza”, secondo gli indirizzi strategici definiti a livello aziendale. Questi temi, oltre a garantire necessarie garanzie di “equità” nei riguardi dei nostri interlocutori ed utenti, rappresentano anche indubbie occasioni per accrescere il livello di qualità delle prestazioni da noi erogate. Bergamo, 18 febbraio 2014 Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico Dott. Bruno Pesenti 31
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