Caratteristiche dei DSA e processo diagnostico Claudia Zamperlin Servizio Disturbi Dell’apprendimento Università degli Studi di Padova da presentazione B. Carretti DPG Padova Definizione – DSA Con il termine Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) ci si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da significative difficoltà nell'acquisizione e nell'uso di abilità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica, presumibilmente dovuti a disfunzioni del sistema nervoso centrale. A questi disturbi possono essere associati problemi nell’autoregolazione del comportamento, nella percezione e interazione sociale. (National Joint Committee on Learning Disabilities, 1988) Definizione - DSA I disturbi specifici di apprendimento non sono il risultato di: condizioni di handicap (per esempio danno sensoriale, ritardo mentale, serio disturbo emotivo) influenze esterne come le differenze culturali, insegnamento insufficiente o inappropriato. NB = non viene negato che ci possano essere difficoltà nell’apprendimento in conseguenza delle condizioni sopra elencate, ma non possono più dirsi specifiche. Definizione - DSA La principale caratteristica di definizione di questa “categoria nosografia”, è quella della “specificità”, intesa come un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. (Consensus Conference, 2007) Definizione - DSA Il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica). (Consensus Conference, 2007) Definizione - DSA Come conseguenza della definizione, la Consensus Conference raccomanda di: usare test standardizzati, sia per misurare l’intelligenza generale, che l’abilità specifica; 2) escludere la presenza di altre condizioni che potrebbero influenzare i risultati di questi test, come: a) menomazioni sensoriali e neurologiche gravi, disturbi significativi della sfera emotiva; b) situazioni ambientali di svantaggio socioculturale che possono interferire con un’adeguata istruzione. Inoltre particolare cautela deve essere posta in presenza di situazioni etnico-culturali particolari, derivanti da immigrazione o adozione. 1) Caratteristiche dei DSA la compromissione dell’abilità specifica deve essere significativa, che operazionalizzato significa inferiore a -2ds dai valori normativi attesi per l’età o la classe frequentata (qualora non coincida con l’età dello studente). Il livello intellettivo deve essere nei limiti di norma, che operazionalizzato significa un QI non inferiore a -1ds (equivalente a un valore di 85) rispetto ai valori medi attesi per l’età. Caratteristiche dei DSA Prove di intelligenza Prove di apprendimento Caratteristiche dei DSA Altri criteri utili per la definizione dei DSA sono: il carattere “evolutivo” di questi disturbi; la diversa espressività del disturbo nelle diverse fasi evolutive dell’abilità in questione; la quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbilità); fatto questo che determina la marcata eterogeneità dei profili funzionali e di espressività con cui i DSA si manifestano; il carattere neurobiologico delle anomalie processuali che caratterizzano i DSA; è altrettanto importante sottolineare che i fattori “biologici” interagiscono attivamente nella determinazione della comparsa del disturbo, con i fattori ambientali; il disturbo specifico deve comportare un impatto significativo e negativo per l’adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana. Prevalenza dei DSA I DSA mostrano una prevalenza oscillante tra il 2.5 ed il 3.5% della popolazione in età evolutiva, per la lingua italiana. I dati parziali di una ricerca epidemiologica, ancora in atto e in forma coordinata in diverse Regioni Italiane, indicano il valore di 3,1 % di prevalenza per il disturbo di dislessia nella classe quarta della Scuola primaria. I DSA hanno infine un importante impatto sia a livello individuale (frequente abbassamento del livello curriculare conseguito e/o prematuro abbandono scolastico nel corso della scuola secondaria di secondo grado), sia a livello sociale (riduzione della realizzazione delle potenzialità sociali e lavorative dell’individuo). Categorizzazione dei DSA Disturbo della lettura Accuratezza e velocità (dislessia evolutiva) Disturbo di comprensione Disturbo della scrittura Componente motoria (disgrafia) Componente linguistica (disortografia) Espressione scritta Disturbo del calcolo Conoscenza numerica, Procedure e/o Calcolo Disturbo nella soluzione di problemi matematici Categorizzazione dei DSA Hanno delle ripercussioni sugli apprendimenti scolastici altri tipi di disturbi: ADHD - disturbo da deficit di attenzione e iperattività - che può presentarsi in comorbidità con DSA o portare a difficoltà in diversi apprendimenti. Disturbo Non Verbale dell’apprendimento: questi studenti sono penalizzati negli apprendimenti che implicano la manipolazione di informazioni visuospaziali (ad esempio il calcolo scritto, la geometria, il disegno, la scrittura). Diagnosi differenziale In base ai criteri diagnostici di inclusione/esclusione si distingue una difficoltà di app. (DA) da un DSA un DSA da una difficoltà secondaria a disabilità cognitiva o altra disfunzione MA nella pratica distinguere tra difficoltà, DSA, disabilità può essere difficile difficoltà o disturbo? DIFFICOLTA’ (DA) DISTURBO (DSA) non “innata” “innato” Indicatori di Può comparire in qualsiasi fase dello sv. Modificabile con interventi mirati Interventi strutturati in classe “rischio” in età prescolare Compromissione minore Comparsa con la scolarizzazione Resistente all’intervento Migliorabile non estinguibile attraverso interventi mirati e congiunti Rilevanza “prevenzione terziaria” Tressoldi, Vio (2008), E’ proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di apprendimento? “Dislessia”, vol.5, n.2 Cap. 12 Lavoro clinico nei servizi e collaborazione con la scuola in Cornoldi (a cura di), Difficoltà e disturbi dell’apprendimento, il Mulino, 2007 Dislessia evolutiva Problema riscontrato: Lo studente ha una lettura ad alta voce lenta e/o scorretta. Valutazione e interpretazione delle prove somministrare prove standardizzate di lettura a più livelli: lettere, parole, non-parole, brano; valutare congiuntamente i due parametri di rapidità/accuratezza nella prestazione; stabilire una distanza significativa dai valori medi attesi per la classe frequentata dallo studente [convenzionalmente fissata a -2ds dalla media per la velocità e al di sotto del 5° percentile per l’accuratezza], in uno o nell’altro dei due parametri menzionati. 3 elementare - iniziale Prove MT, Cornoldi e Colpo, 1998 3 elementare - interpretazione Rapidità: Sill/sec = 1,23 Correttezza: Errori = 5 Dislessia evolutiva Età della diagnosi: completamento del 2° anno della scuola primaria di primo grado (2a elementare), dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto. IMPORTANTE: Ciò non esclude che in caso di difficoltà riscontrate prima di questo termine non sia auspicabile proporre percorsi specifici di promozione dell’abilità di decodifica. Disturbo di comprensione (DCT) Problema riscontrato: Lo studente, a fronte di una lettura ad alta voce corretta e fluente, fatica a comprendere il significato di ciò che legge. Non è riconosciuta allo stato attuale un’indipendenza del DCT dai problemi nella decodifica. Valutazione e interpretazione delle prove somministrare prove standardizzate di comprensione del testo, almeno 2. stabilire una distanza significativa dai valori medi attesi per la classe frequentata dallo studente. Si suggerisce di valutare come problematico anche valori che si collocano in una fascia intorno a 1,5 ds. 2 elementare - finale Prove MT, Cornoldi e Colpo, 1998 Disturbo di comprensione (DCT) Età della diagnosi: automatizzazione completa della decodifica (fine terza?). NB: In studenti nelle prime fasi dell’apprendimento, la promozione della comprensione del testo può avvenire attraverso un lavoro sulla comprensione da ascolto. In studenti grandi (scuola media) che hanno difficoltà lievi nella decodifica con marcate difficoltà di comprensione è auspicabile promuovere la comprensione del testo. Disturbo di scrittura Problema presentato: Lo studente è lento nella scrittura con associata una scarsa leggibilità della grafia (disgrafia) Lo studente commette errori ortografici (disortografia). Valutazione e interpretazione delle prove somministrare prove standardizzate di scrittura: fluenza (disgrafia) e dettato di parole e non parole, di brano (disortografia); Per la disgrafia, i principali parametri di valutazione riguardano la fluenza (- 2 dev.stand) e l’analisi qualitativa delle caratteristiche del segno grafico. Per la disortografia è condiviso il parametro di valutazione della correttezza, costituito dal numero di errori e dalla relativa distribuzione percentilare (al di sotto del 5° centile). Scrittura di parole e non parole DDE-2 di Sartori, Job, Tressoldi, 2009 5 elementare 5 elementare Parole: errori 7 (< 5° percentile) Non parole: errori 6 (= 15° percentile) Disturbo di scrittura - espressione scritta Problema presentato: lo studente compone testi poveri dal punto di vista della ricchezza dei contenuti, della struttura del testo e della morfo-sintassi. Può essere presente o meno un problema anche nelle componenti strumentali della scrittura. Valutazione e interpretazione delle prove somministrare prove standardizzate di scrittura in cui viene chiesto di comporre un testo a partire da immagini o stimoli verbali; Valutazione qualitativa e quantitativa (lunghezza del testo, errori ortografici) del testo . Disturbo di scrittura - espressione scritta 5 elementare Disturbo del calcolo Problema presentato: lo studente presenta debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica (cioè intelligenza numerica basale: subitizing, meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente) ed altri che coinvolgono procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna) e il calcolo (recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto). Valutazione e interpretazione delle prove prove standardizzate che forniscano parametri per valutare la correttezza e la rapidità, e di applicare il criterio di –2ds dai valori medi attesi per l’età e/o classe frequentata nelle prove specifiche; Disturbo del calcolo Età della diagnosi: Per l’analisi dei disturbi della cognizione numerica si raccomanda, alla luce delle ipotesi emergenti nella ricerca, l’individuazione precoce di soggetti a rischio tramite l’analisi di eventuali ritardi nella acquisizione di abilità inerenti alle componenti di intelligenza numerica (possibile già in età prescolare). Per l’analisi dei disturbi delle procedure esecutive e di calcolo si concorda con la prassi comune di definire l’età minima per porre la diagnosi non prima della fine del 3° anno della scuola primaria di primo grado (3a elementare), soprattutto per evitare l’individuazione di molti falsi positivi. Disturbo nella soluzione di problemi matematici Problema presentato: lo studente ha difficoltà a risolvere problemi, nonostante non abbia problemi nel calcolo. Non ci sono allo stato attuale criteri condivisi sulle caratteristiche di questi studenti. Valutazione e interpretazione delle prove somministrare prove standardizzate di problem solving che permettano di analizzare le varie componenti (ad esempio comprensione, pianificazione, risoluzione) che portano alla risoluzione di un problema. Procedura diagnostica dei DSA Motivo della richiesta di consulenza Anamnesi e colloquio con genitori Raccolta dati dalla scuola Valutazione I livello Valutazione di base di tutti gli apprendimenti II livello Prove di approfondimento, per evidenziare le caratteristiche del problema Test Intelligenza Questionari e test relativi alla sfera emotivo-motivazionale Osservazione e/o colloquio clinico con bambino La valutazione degli apprendimenti Apprendimento Valutazione di I livello Valutazione di II livello Lettura Lettura ad alta voce di un brano, adatto per età e scolarità, e lettura di parole isolate Lettura di non parole; Prove metafonologiche (fusione, spoonerismi); Prove di riconoscimento di parole omofone ma non omografe Comprensione Lettura silente di brano seguita da domande a scelta multipla Comprensione da ascolto; Capacità di fare inferenze; Vocabolario; Conoscenze e controllo metacognitivo Calcolo Calcolo a mente e/o scritto, dettato numeri e conoscenza dei fatti Operazioni scritte; Ordinamento di numeri; Confronto di quantità; Identificazione del valore posizionale. Soluzione di problemi Risoluzione di problemi valutati distinguendo fra le componenti che portano alla soluzione: comprensione, rappresentazione, categorizzazione, pianificazione e valutazione. Scrittura Prova di narrazione o descrizione guidata; dettato parole; velocità di scrittura Dettato non parole; Prove di scrittura di omofone non omografe Tempistica Raccolta prime informazioni al telefono ed invio scale, quando necessario. Primo incontro di circa 3 ore: colloquio breve con genitori e bambino, colloquio procede solo con i genitori (anamnesi) ed il bambino inizia la valutazione con prove di primo livello Secondo incontro di circa 3 ore: valutazione di secondo livello e prima restituzione dei risultati In alcuni casi si prevede un terzo incontro o una valutazione in unica giornata Bibliografia di approfondimento Cornoldi C. (2007). Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Bologna, Il Mulino Vio C., Tressoldi P.E., Lo Presti G. (2012). Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico. Trento, Erickson Cornoldi C., Zaccaria S. (2011). In classe ho un bambino che... Firenze, Giunti Universale Scuola. Da consigliare agli insegnanti Informazioni e materiali utili possono essere trovati: www.airipa.it e AID www.lineeguidadsa.it
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