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Comune di Cavriglia
Assessorato alla Cultura
18 MAGGIO - 21 GIUGNO 2014
giuliano pini
I miei anni a Cavriglia
a cura di Chiara Innocenti
L’eros di Michelangelo, 1994, olio su tavola
inaugurazione
Domenica 18 maggio
ore 17,30
Saluto e ringrazio con grande piacere il Maestro Giuliano
Pini che, con questa bella mostra, ha deciso di ricordare i
suoi anni passati a Cavriglia, dove ha lasciato un segno
indelebile sia come artista che come uomo.
Comune di Cavriglia
Viale P. di Piemonte, 9 - Cavriglia (AR)
Centralino 055 966971
Fax 055 966503
[email protected]
www.comune.cavriglia.ar.it
cavriglia
PALAZZO COMUNALE
V.le Principe di Piemonte, 9 - Cavriglia
ORARIO:
dal Lunedì al Sabato dalle ore 9 alle 13
INGRESSO GRATUITO
«Cavriglia, il Valdarno Ritrovato»
Tecnica Mista su tavola cm 180 x 200
Ivano Ferri
Giuliano Pini nasce a Firenze il 27 agosto 1935: numerose perdite in età giovanile lo
segneranno profondamente. Abbandona la scuola in età adolescenziale e comincia a
dedicarsi, da autodidatta, alle sue grandi passioni: il disegno e la pittura che
diventeranno la sua ragione di vita.
La sua prima personale viene ospitata nella Galleria “Nuova Corrente” di Firenze nel
1960, sede del gruppo omonimo nato a Firenze per volontà di Xavier Bueno e di
numerosi altri artisti; l'obiettivo è di rinnovare l'arte contrapponendosi al dilagare
dell'astrattismo informale e della pittura intimista. Giuliano ne prende parte.
Gli anni ‘70 sono sofferti: l'artista si estranea dalla realtà e cerca di trovare la propria
pace interiore.
Nella prima metà del 1977 vengono organizzate due importanti mostre: alla Galleria
Santa Croce di Firenze e l’antologica alla Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
di Arezzo.
Nel maggio 1979 presso la galleria “La Stamperia della Bezuga” di Firenze viene
inaugurata la mostra Il punto da raggiungere.
Nel giugno 1980 l'esposizione nel Salone degli Intronati di Palazzo Patrizi inaugura
ufficialmente “L'Estate senese”. La mostra L'Edificio del sogno. L'opera
incantatrice di Richard Wagner al Palazzo dei Diamanti di Ferrara -nel maggio
1982- segna un punto saliente della carriera di Giuliano.
Sono di questi anni incontri e amicizie fondamentali: Alfredo Kraus, grande tenore,
Raffaello Becattini, magistrale torcoliere, Paolo Tosi, grande fotografo d’arte, Paolo
(Paolino) Nocentini, amico da tempi lontani ma anche importante collaboratore per i
suoi spettacolari allestimenti delle mostre.
Nel 1986 viene invitato alla XI Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.
Nel dicembre 1987, in occasione dello spettacolo “Nozze di sangue” presso il Teatro
Metastasio di Prato, Giuliano incontra Antonio Gades, il grande interprete del
flamenco a cui ha dedicato numerosi quadri.
Nel 1991 porterà allo Studio d’Arte Melotti di Ferrara un suo personale ritratto della
città I personaggi, i miti, i fantasmi mentre nel 1997 offre un’inconsueta
interpretazione della sua città nella mostra all’Istituto degli Innocenti intitolata
Firenze, il tempo della memoria - cronache fiorentine.
Inizia la collaborazione con l'ACIT (Associazione Culturale Italo Tedesca) di
Pescia, guidata da Nino Campagna, che organizzerà nel 1992 presso il Teatro Pacini
la mostra Richard Wagner, il mito, il sogno, il fantastico e successive esposizioni a
Berlino e a Bonn.
Nel 2000 tutto si ferma: la sua voce, la sua mano, il suo passo sicuro ma non la sua
volontà e speranza. Giuliano rivede tutta la sua vita: grazie all'amore incondizionato
della moglie Roberta, l'artista -con la forza che lo contraddistingue- decide di
continuare -nonostante tutto- il suo percorso perché in fondo non è necessario che
Pini ci parli, bastano i suoi occhi e le sue opere per comprendere ed apprezzare il suo
mondo.
Nello stesso anno gli viene conferita -a riconoscimento della sua ricerca artistica- la
“Targa d'argento del Presidente della Repubblica” nell'ambito della Rassegna
Internazionale d'Arte Contemporanea “Premio Sulmona”.
Nel 2012 nelle sale del Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi a Firenze viene
riproposta, a trent’anni dal suo esordio, la mostra L'edificio del sogno. L'opera
incantatrice di Richard Wagner cui segue presso il Comune di Fiesole nella sala del
Basolato la mostra intitolata Il sogno mediterraneo. Uomini, dei ed eroi.
Attualmente vive a Sesto Fiorentino (FI).
Per comprendere la poetica di Giuliano ci possono aiutare le parole dello storico e
critico d'arte Carlo Ludovico Ragghianti che nel 1979 scriveva: “ [...] il fenomeno
quasi incredibile di un grafico erede di Botticelli e osservante di Michelangelo, che
galvanizza, per così dire, Beardsley e Schiele, il pittore fiorentino ed europeo
Giuliano Pini [...]”.
L'artista ha risentito dell'influenza dell'arte gotica, dell'arte toscana del '400,
dell'espressionismo tedesco e del liberty; ha apprezzato le opere di Otto Dix, di Egon
Schiele, di Paul Klee e di Vasilij Kandinskij.
Giuliano -disegnatore, pittore ed incisore- ha riportato nelle sue opere tutte le sue
grandi passioni: musica, teatro e danza. Le sue opere sono un connubio perfetto fra
tratto incisivo del disegno, attenzione ai particolari, resa plastica di figure titaniche,
sinuose e seducenti, cromatismo e attaccamento al dato oggettivo, tutti questi aspetti
fanno dell'opera di Giuliano il suo tratto distintivo che lo rende unico nel suo stile.
La mostra nasce dalla volontà di ripercorrere gli anni -dal 1985 al 1997- trascorsi
dall'artista insieme a Roberta ed ai suoi genitori (Duilia e Gino), a Cavriglia.
Si può parlare di “mostra della memoria” perché per l'allestimento è stato necessario
affidarci ai ricordi, alle fotografie, ai documenti che Roberta e Giuliano hanno deciso
di raccontare e mostrare.
L'obiettivo è rievocare tutti i bei momenti trascorsi insieme ai numerosi abitanti del
comune, ormai amici, in particolar modo il legame creato col Sindaco d'allora Enzo
Brogi, Antonella Fineschi e tanti altri. In questo luogo, segnato dalla sofferenza di un
passato difficile, Giuliano ha trovato la giusta dimensione creativa, nell'ampio studio
della sua casa ha realizzato un numero elevato di opere.
Dopo aver superato la propria timidezza è entrato a far parte a pieno titolo del luogo
sia condividendo le varie feste tradizionali che partecipando dinamicamente alle
attività svolte presso la Società Filarmonica “Umberto Giordano” e presso il Circolo
Culturale “Castello di Pianfranzese”.
La risposta di Cavriglia e dei suoi abitanti non ha tardato ad arrivare: molti sono gli
estimatori e collezionisti delle opere di Giuliano; sono state organizzate sue mostre
nella sede della stessa Filarmonica e a Villa Castiglioncelli e quando -nel 1998- si è
trasferito a Sesto Fiorentino, il legame con la città non si è spezzato ma rafforzato: lo
dimostrano le gite organizzate per visitare le mostre di Giuliano a Firenze e in altre
città, oltre ad amicizie che tuttora resistono al tempo.

La notte di San Giovanni, 1994, olio su tavola
Un ringraziamento speciale va al grande Artista Giuliano Pini e alla moglie
Roberta, la quale è stata indispensabile per la realizzazione della mostra.
Ringrazio il Sindaco Ivano Ferri, gli Amministratori e tutto il personale del
Comune di Cavriglia che si è reso immediatamente disponibile ed è stato
davvero efficiente. Un grazie di cuore al Consigliere Filippo Secciani e ad
Ilaria Colzi, che sono stati gli ideatori della mostra e che mi hanno coinvolto
in questa meravigliosa esperienza.
Il matrimonio dei genitori alla Basilica di San Lorenzo, 1993, olio su tavola
Chiara Innocenti