Info: www.clgensemble.it Mail: [email protected] Mailcoop: [email protected] Dario Bruna: Amministratore e presidente della cooperativa sociale CLGEnsemble Onlus. Referente laboratorio sonoro-musicale del Centro attività Diurne VEDOLTRE – via Gerbido 15/13 – CHIVASSO (To) Tutor tirocinanti APIM LA MUSICOTERAPIA E IL LABORATORIO SONORO-MUSICALE CLGENSEMBLE Presentazione e descrizione Il laboratorio sonoro-musicale nasce nel 1997 all’interno della cooperativa sociale In/Contro di Torino. Dal 2010 è attivo all’interno dell’offerta di servizi e laboratori della cooperativa CLGEnsemble, nuova impresa sociale che gestisce e organizza il centro diurno per la disabilità VedOltre di Chivasso e Torino. Il lavoro settimanale e organizzativo del laboratorio è coordinato dal referente Dario Bruna, dal tecnicomusicista Ramon Moro e dall’apporto e la disponibilità dei tirocinanti provenienti dal corso Mt APIM di Torino. Nel corso del tempo il laboratorio si è articolato in tre aree di lavoro e attività: Incontri settimanali dedicati all’improvvisazione sonoro-musicale a indirizzo musicoterapeutico (sede di tirocinio APIM). Attività di laboratorio integrante la disabilità degli ospiti del centro con musicisti professionisti attraverso l’utilizzo di strumenti e tecnologie musicali. Realizzazione di setting/azione per concerti, performances, mostre e installazioni nel territorio. Il laboratorio è rivolta a: Ospiti disabili intellettivi del CAD VedOltre – inseriti in accreditamento dal comune e le ASL della Città di Torino Ospiti disabili intellettivi e psichiatrici del CAD VedOltre – inseriti dai CISS dei comuni dell’area ASL TO4 – Chivasso, Settimo T.se Gruppi e singoli disabili e pazienti psichiatrici adulti, provenienti da centri diurni, comunità alloggio, cooperative, famiglie e associazioni dei comuni di Torino, Chivasso, Caluso, Volpiano, Casalborgone. La pratica del laboratorio si connota nel tempo dalla compresenza di stili musicali e indirizzi metodologici diversi, inscritti in una rete di attività concertistiche e performative che, coinvolgendo direttamente il gruppo di ospiti disabili del centro diurno, realizza progetti e percorsi il cui obiettivo educativo generale è l’integrazione umana, il riconoscimento sociale e culturale della disabilità nel territorio di appartenenza. L’introduzione della musicoterapia tra gli indirizzi del laboratorio, ha nel corso del tempo fatto emergere e definire obiettivi terapeutici rilevanti sia sul piano esistenziale che cognitivo dei singoli ospiti inseriti, ma anche rilevanti ambiti di ricerca connessi alle relazioni interpersonali che la musica e l’attività concertistica provoca all’interno dell’ensemble. Possiamo individuare i seguenti obiettivi terapeutici: Sviluppo dell'identità sonora del gruppo in rapporto alle musicalità dei singoli. Strutturazione di processi cognitivi e relazionali positivi tra i singoli in grado di rafforzare gli esiti educativi e musicali esterni al laboratorio. Integrazione dei processi relazionali del gruppo, intervenendo nei conflitti e nelle dinamiche interne. Miglioramento della tonicità fisica, posturale e senso-motoria. Tali obiettivi, hanno introdotto nel laboratorio principi musicoterapeutici “classici” quali il concetto di setting, di identità e dialogo sonoro, introdotti dal referente in un contesto già strutturato dall’improvvisazione musicale e da una particolare attenzione alle regole specifiche dei fenomeni sonori e acustici. Il referente ha quindi definito nel tempo incontri settimanali nei quali la musicoterapia è ambito di riferimento dei progetti esterni al laboratorio, è riferimento per poter domandare se e come gli esiti performativi e musicali raggiunti siano per gli ospiti effettivamente coerenti con gli obiettivi terapeutici precedentemente affermati. La musicoterapia non si pone quindi quale modello interpretativo di partenza, adottato anticipatamente, ma in quanto ambito scientifico di riferimento, la musicoterapia è a sua volta un obiettivo da raggiungere, un sistema non risolto al quale domandare sempre se ciò che formuliamo o proponiamo sia o meno terapeutico, sia effettivamente utilizzabile per raggiungere gli obiettivi terapeutici generali, significativi per la descrizione e il benessere di ciascun ospite. L’osservazione/descrizione fenomenologicamente orientata dei processi percettivi e cognitivi del gruppo e della musica prodotta dall’ensemble, guida e coinvolge la lettura dell’esperienza di laboratorio, la quale si pone al centro della procedura di ogni incontro settimanale. Per rispondere in modo efficace agli obiettivi terapeutici generali, è quindi richiesto al referente e ai tirocinanti uno sforzo osservativo e relazionale con e per gli ospiti e che, in linea di principio, siano poi in grado di rispondere a domande pertinenti il quadro della disabilità dell’ospite. Alle relazioni osservative dei tirocinanti viene quindi richiesto: Osservare e qualificare la corporeità, la motricità e l’espressività, in riferimento agli oggetti e agli strumenti musicali utilizzati dagli ospiti. Quantificare e qualificare la sonorità, la vocalità e la musicalità in riferimento alla musica prodotta dal gruppo, descrivendone l’ambito cognitivo e relazionale. Indicare rapporti oggettuali, relazioni gruppali e dinamiche linguistico/simboliche. Descrivere oggettivamente l’ambiente sonoro e materiale del setting. L’introduzione della musicoterapia all’interno del laboratorio ha quindi arricchito e stimolato la ricerca osservativa e descrittiva delle esperienze sia performative che laboratoriali, fornendo un indispensabile strumento di verifica della reale efficacia dei suoi percorsi educativi e riabilitativi. La mole di materiale scritto e redatto dai tirocinanti, rende possibile il monitoraggio continuo delle attività, costruisce un rapporto stimolante tra tirocinanti e referente del laboratorio, il quale organizza il percorso di tirocinio al fine di costruire insieme un percorso completo e organico, includendo nelle attività performative dell’ensemble i tirocinanti stessi.
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