2010 MioDino Premia l’Architettura. A.PRIZE Exposynergy A.PRIZE Exposynergy 2010 MioDino Premia l’Architettura. CON IL PATROCINIO DI: INDICE / INDEX A.PRIZE 2 PERCHE’ UN ALTRO PREMIO? / WHY ANOTHER PRIZE? 4 8 LA GIURIA / THE JURY 12 PARTNER A.PRIZE 18 RNGRAZIAMENTI / ACKNOWLEDGEMENTS 26 FINALISTI / FINALISTS 30 PROGETTI PARTECIPANTI / PARTICIPATING PROJECTS 118 di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo 5+1AA EXPOSYNERGY EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 A.PRIZE A Prize 2010 is the first edition of our International prize dedicated to architecture. It is aimed at promoting and valorizing the projects done, a snapshot of what is building today. A Prize is characterized by the peculiarity of the promoters, companies of construction’s supply chain, linked by a synergic common vision on architecture. Synergy, a mutually advantageous conjunction or compatibility of distinct participants aimed to a common goal. We worked out this word from the “treasure chest” of our best intentions and tried to find a real application. We start collaborating with architects during the technical meetings, involving the structures and the specialists of every company who joined Exposynergy network. Basically we became a complement to architects staff. 2 foto/photograph: Marco Curatolo We understood that this positive energy, had to be spread extensively. We would have loved that the outcomes of this synergy could become a benefit to be shared with others, an opportunity to be exploited. Here is the origin of our two concourses, A.Prize and D.Prize. How many talents we could valorize, how many architects could get the opportunity to have the visibility they deserve. We already answered some of these questions with the first edition of the Prize. This first publication is only a showcase of finalist works and participants, published as the published as the architects wanted them to be shown. We only added the motivations of the Prize’s jury related to the project elected and mentions. A.PRIZE A.prize 2010 la prima edizione del nostro premio internazionale per l’architettura. Un premio ai progetti realizzati, una fotografia del costruire del nostro tempo. A.prize si caratterizza per la particolarità dei promotori che sono le aziende della filiera del building unite in un’azione sinergica di promozione. Sinergia: azione coordinata finalizzata al raggiungimento di un obbiettivo comune e condiviso. Abbiamo tirato fuori questo termine dallo scrigno delle buone intenzioni e ne abbiamo ricercato una reale applicazione. Abbiamo iniziato a collaborare con i progettisti durante gli incontri tecnici attivando le strutture e gli specialisti di ogni nostra azienda, diventando complemento allo staff dei progettisti. Questa energia positiva doveva essere trasmessa in maniera più estesa. Volevamo che il risultato della nostra sinergia fosse anche un beneficio da condividere, diventando occasione anche per altri. Ecco come sono nati i nostri due concorsi A.Prize e d.Prize. Quanti talenti potremmo valorizzare, quanti progettisti potranno cogliere l’occasione di avere la visibilità che meritano: a queste domande, già con la prima edizione, abbiamo avuto molte risposte positive. Questa pubblicazione è quindi solo una vetrina dei progetti finalisti e dei partecipanti, pubblicati sostanzialmente, come i progettisti hanno voluto presentarli per il premio. Abbiamo aggiunto solo le motivazioni della giuria, per il progetto prescelto e per le menzioni. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 4 PERCHÉ UN ALTRO PREMIO. L’Italia è il paese dove vi sono il maggior numero di riviste di architettura, eppure l’architettura spesso è lontana dal mondo reale, dalla comprensione e dal dibattito di tutti gli attori del processo che conducono coscientemente o incoscientemente la trasformazione o la “gestione” della realtà. Occorre riflettere su questo aspetto e confrontarlo con un paese come la Francia, dove ormai da decenni l’architettura è un bene di interesse pubblico sancito da una Legge Nazionale e dove le riviste di architettura sono pochissime e sempre più in crisi, ma l’architettura occupa una scena primaria nei dibattito politico, economico, sociale, culturale, appartenendo a tutti. della sua difficoltà, capace di rispondere alla velocità del presente ponendo delle domande sul presente stesso e sulle possibili visioni del futuro, spesso non rintracciabile nella miriade di pagine pubblicate, e fuori dal coro di chi crede di essere il solo a detenere il ruolo di una riflessione al reale, alla sperimentazione sul reale, alla ricerca del reale e che spesso non ha alcuna relazione con il reale. Troppo spesso tutto viene separato, distinto ad arte attraverso un uso “democraticamente violento e settario” della parola, dei “termini catalogatori” di ciò che sia portatore di riflessione e di ciò che nulla porta agli occhi di pochi , faziosi nell’animo, non nelle idee. Il progetto di architettura è lo strumento di questa trasformazione, ma troppo spesso è uno strumento che vive una doppia natura, specialmente in Italia: La differenza delle due nature, tra le altre cose, risiede nella capacità di saper coinvolgere in maniera attiva e responsabile tutti gli attori della “filiera” del fare. o quella puramente mediatica, strumentale, che può purtroppo sconfinare nell’ipocrisia e/o nel cinismo in un atteggiamento di puro galleggiamento e/o colonizzazione culturale, proposta spesso dai maggiori benpensanti e/o daii politically correct , e una più profonda, responsabile e apparentemente silenziosa, spesso vigorosamente provinciale, cosciente del ruolo e Avere coscienza, sempre, che non sia possibile raggiungere il pieno significato di un progetto senza il sapiente, attento, attivo impegno e coinvolgimento della Committenza, dell’Impresa, delle Aziende che producono, inventano, declinano la materia del fare, delle persone che impegnano la loro vita nell’atto della realizzazione e ovviamente dell’architetto, è un dato imprescindibile, oggi più che mai. Non vi è civiltà, progresso, cultura, educazione senza l’impegno da parte di tutti gli attori della filiera. Non vi è cultura e crescita culturale senza condivisione. Non vi è condivisione senza la volontà sincera che questa accada, giorno dopo giorno. Occorre saper guardare rifiutandosi di accontentarsi del solo atto di vedere. L’architetto e l’architettura non si devono accontentare e/o preoccuparsi della propria ovvia e superflua narcisa volontà di essere superiore a tutto e a tutti, nell’idea che l’atto del progetto sia qualcosa che appartenga a poche persone. Non è una questione di mera “partecipazione”, ma una questione di ricerca del dialogo attraverso la condivisione frutto di un azione di “contaminazione” che non porta e non vuole una approvazione totale, ma che nel processo con cui si attua, nel dialogo che è in grado di proporre, si pone come esperienza in contradditorio ad altre visioni. Ma non si può rimanere asettici, non si può rimanere neutrali, nelle diverse forme, modalità a cui ognuno appartiene. Occorre essere ed esserci. Perché un altro premio? Forse perché il premio vuole provare ad essere altro. Forse e soprattutto perché nasce grazie all’iniziativa corale di persone che credono in questa possibile metamorfosi del fare, che ci riporta a momenti storici importanti del secolo scorso, forse perché credono nella ricerca di un nuovo dialogo, e che lontani da essere istituzioni e/o luoghi di “potere” culturale, guardano alla realtà, al suo processo di trasformazione e all’architettura come l’unica possibilità di riavviare nel quotidiano, e nelle diverse realtà, quel processo virtuoso di cui ognuno si può nutrire e di cui tutti abbiamo bisogno. A.Prize è un premio che vuole entrare silenziosamente nel profondo delle cose, e vuole farlo libero, passo dopo passo, non è interessato a ricercare il progetto già pluripremiato e/o conosciuto, ma ricercare quella attenzione non pedagogica, non culturalmente corretta, non alla moda, tutta protesa all’atto del fare, del progetto, portatrice di tante piccole o grandi visioni. Dove la realtà, interpretata, può celare momenti di magia, di stupore di meraviglia e dove per fare questo può e deve essere sufficiente “inventare” uno spazio, una modalità di relazione, un essere nel luogo, nella città e nel territorio. Forse così facendo tutto ci sembrerà più vicino, ci apparterrà di più. Forse non saremo più così lontani. Forse ci renderemo conto che siamo un Paese reale. Alfonso Femia Gianluca Peluffo 5+1AA EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 6 WHY ANOTHER PRIZE? Italy is the country with the highest number of architecture magazines, yet often architecture is detached from the real world, and from the understanding and debate of all the actors who, consciously or unconsciously, drive the transformation or “management” of reality. What is needed is a reflection on this aspect and a comparison with a country like France, where for decades architecture has been a principle of public interest sanctioned by national law. There are few architecture magazines in France and they are increasingly in difficulty, yet architecture occupies a leading role in political, economic, social and cultural debate, thereby belonging to all. The architectural project is the instrument of this transformation, but all too often it is an instrument with a dual nature, especially here in Italy. Either it is a purely media-orchestrated, self-serving nature, which can unfortunately spill over into hypocrisy or cynicism with an attitude of mere survival and cultural colonization, often proposed by conventional thinkers and the politically correct; or else it is a more profound, responsible and apparently silent, often very provincial nature, conscious of its role and difficulties, yet able to respond to the speed of modern times, and not afraid to ask questions about the present and about possible future scenarios, frequently not easy to spot among the myriad of pages published, and at odds with those who believe they are the only ones with the right to reflect on reality, to experiment with it, and to research it - and who often have no connection with the real world. Too often everything becomes separated, purposely divided through a “democratically abrupt and sectarian” use of words, of terms that “categorize” anything that leads to reflection and yet bring nothing new to the eyes of the few who are partial in spirit but not in their ideas. The difference between the two natures lies, among other things, in the ability to involve in an active and responsible manner all the actors involved in the ‘production pipeline’. One must always be aware that it is not possible to achieve the full significance of a project without the competent, diligent, active commitment and involvement of the Customer, of the Companies that produce, invent and carry out the work, of the people who spend their life realizing the project and, obviously, of the architect, an indispensible figure, today more than ever. There can be no civilization, progress, culture or education without the commitment of all the players in the production chain. There is no culture or cultural growth without sharing, and there can be no sharing without the sincere desire that this occurs day after day. It is vital to look, not just to see. Architects and architecture must not be content or only preoccupied with their own narcissistic desire to be superior to everything and everyone, with the idea that the act of designing is something that belongs to only a few people. It is not a question of mere ‘participation’, but a question of looking for a dialogue through sharing, the result of a process of ‘contamination’ which does not bring and does not seek total approval, but rather is capable of putting forward a proposal and placing itself in conflict with other visions. One cannot remain neutral. One has to be there and be part of it. So, why another prize? Perhaps because this prize is attempting to be something new. Probably because it was born out of a group effort by people who believe that change is possible, and that it will take us back to important historic moments from the last century. People who believe in the search for a new dialogue and who - far from being institutions and/or places of cultural “power” - look at reality, at its process of transformation and at architecture itself as the only way to re-launch a virtuous process we can all draw on and which we all need. A.Prize is an award that aims to impact discreetly on the profound nature of things, and wants to do so freely, one step at the time. The focus is not on finding the already much decorated and/or well-known project, but rather on seeking that attention that is not educational, not culturally correct, not fashionable, but on the contrary focuses on the act of doing, on the design, the catalyst of many visions great and small. A project where reality, as it is interpreted, may conceal moments of magic, of wonder and astonishment and where this can and must be enough to “invent” a space, a means of relating, of being in the place, the city and the territory. Perhaps in this way everything will seem closer to us, will belong to us more. Perhaps we will no longer feel so detached. Perhaps we will realize we are a real nation. Alfonso Femia Gianluca Peluffo 5+1AA EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 8 EXPOSYNERGY É uno strumento di promozione per le aziende impegnate nella realizzazione di prodotti e servizi per l’edilizia. Si prefigge di coprire,grazie agli aderenti, l’intera gamma di prodotti ed attività coinvolti nella filiera del building arrivando fino all’arredo e attrezzature. Svolge per conto degli aderenti, servizi di marketing collettivo promuovendo incontri, convegni, campagne dedicate, video e comunicazione specializzata. Fornisce, inoltre, supporto per i progetti di internazionalizzazione delle aziende associate. Exposynergy opera alla ricerca di sinergie. Sinergie tra persone, per affrontare il mercato nazionale e internazionale con nuove politiche commerciali, condividendo risorse, strutture e competenze. Sinergie tra prodotti, per utilizzare i materiali della tradizione e quelli innovativi secondo un approccio tecnologico integrato, che coniughi ingegneria di prodotto e di processo. Lavorare insieme su nuovi prodotti frutto della ricerca di nuovi materiali e delle tecnologia a basso impatto ambientale. Exposynergy propone un approccio di partnership tra l’impresa esecutrice, le aziende aderenti ed il progettista, tutto in un sistema virtuoso, che puntando sulla cooperazione, riduca i costi, garantisca la qualità e referenzi l’iniziativa agli utenti finali. La collaborazione delle aziende Exposynergy rappresenta un contributo strutturato di contemporaneità ed avanguardia in termini di materiali e tecnologie: un vero ausilio all’innovazione. Exposynergy promuove due concorsi internazionali, uno per l’architettura ed uno per il design: A.PRIZE e d.PRIZE per esprimere il potenziale della cooperazione tra grandi e piccole aziende anche in termini di sostegno alla cultura. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 10 EXPOSYNERGY Is a promotion network, focused on those companies committed to create products and services for construction market. Thanks to Its members, It is aimed to cover the whole range of products and activities involved in building chain, up to furniture and technical equipment. On behalf of their members, Exposynergy creates collective marketing events, meetings, conferences and dedicated campaigns, videos and specialized communication. Provides support for internationalization projects of the associated members. Exposynergy operates searching for synergies. Synergies between people to face national and international market with new commercial strategies, sharing resources, structures and skills. Synergies between products, exploiting traditional and innovative materials, following an integrated technological approach, a balanced mix of product and process engineering. Work together on new products, result of research and development in new materials field and low impact eco sustainable technologies. A joint work aimed to reduce costs and use all the applications. Exposynergy proposes a partnership approach between suppliers, construction companies, member companies and the architect, all within a virtuous system, focusing on cooperation, cost reductions, quality assurance and referenced initiative to end users. The cooperation of Exposynergy companies represents a solid contribution of contemporary and avant-garde in terms of materials and technology, using real innovation.Exposynergy sustains two international prizes, one for architecture and the other for design A.PRIZE and d.PRIZE, to express the potential of the cooperation between large and small companies in terms support to culture. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 12 ALFONSO FEMIA Alfonso Femia con Gianluca Peluffo fonda lo studio 5+1 a Genova nel 1995. Tra il 1998 e il 2005 realizzano il Museo del Foro di aquileia, il Campus universitario di Savona, le Direzioni del Ministero degli interni di Roma. Nel 2003, per l’attività di ricerca, sono stati insigniti del Titolo di benemerito della scuola della Cultura e dell’arte del Ministero per i beni e le attività Culturali. Nel 2005 creano 5+1AA e vincono il concorso per il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia. Nel 2006 Simonetta Cenci diventa partner e nello stesso anno, aprono un atelier a Milano, dedicato allo studio e alla sperimentazione sulla città contemporanea. Nel 2007, con la collaborazione di Nicola Spinetto, aprono un’Agence a Parigi e sviluppano il Master Plan per l’expo 2015 di Milano. Nel 2008 vincono il concorso per le nuove strutture direzionali per la Fiera di Milano. Nel 2009 vincono i concorsi per le riqualificazioni dei Docks di Marsiglia, delle OGR di Torino, del Castello degli Orsini di Rivalta. Tra i progetti principali realizzati: il Leb di Vado Ligure; la Villa sottanis e il Centro espositivo di Casarza Ligure, la ricostruzione di san Giuliano di Puglia, la Marina residence a Cotonou, con Peia associati; il padiglione Wyler Vetta; il retail park D4 ad Assago, il Blend Building e la Blend Tower per Generali Properties a Milano, il Museo del Giocattolo a Cormano. I progetti attualmente in costruzione sono: la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma, il recupero dell’area Metalmetron di Savona, l’ampliamento dello IULM a Milano. Sono attualmente invitati in programmi pubblici e privati in Francia, Belgio, Spagna, Svizzera e Brasile. Alfonso Femia with Gianluca Peluffo founded studio 5+1 in Genoa in 1995. Between 1998 and 2005, the agency built the Museum for the Forum of Aquileia and the university campus in Savone, the headquarters of the Ministry of interior in rome. In 2003, Alfonso Femia and Gianluca Peluffo received the title of “benemeriti” for services to education, Culture and the Arts by the italian Ministry for Culture. In 2005 they set up 5+1AA architecture agency and won the international competition for the new Cinema Palace in Venice. In 2006, they opened in Milan an agency specialized in the research on contemporary cities and Simonetta Cenci became a partner of the agency. In 2007 they opened an agency in Paris with Nicola Spinetto and were entrusted with the development of the Milano expo 2015 Master Plan. in 2008 they won the international competition for the Headquarters of Fiera in Milan. in 2009 5+1AA won the competition for the requalification of the Marseille Docks, for the OGR in turin and for the Orsini Rivalta Castle in Turin. Some of the completed projects: the Villa Sottanis and the San Giovanni exhibition centre in Genoa,the requalification of San Giuliano di Puglia, the Marina residence in Cotonou, the WylerVetta exhibition stand (Basel), the Blend Building and Blend Tower for Generali in Milan, the Toy and Child Museum in Cormano (Milan). The projects actually under construction are the Italian Space Agency in Rome, and the requalification of the industrial site Metalmetron in Savone, the extension of the IULM in Milan. They participate in public and private competitions in France, Belgium, Spain, Switzerland and Brazil. GIURIA /JURY ALFONSO FEMIA PRESIDENTE NICK BELLORA ALBERTO CATALANO ALESSANDRO FINOZZI MATTEO POLI EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 14 NICK BELLORA Nel 2005 si laurea presso la facoltà di architettura e società del politecnico di Milano con la tesi “ex manifattura tabacchi – Milano. Un caso di progetto tra recupero edilizio e trasformazione urbana”. Svolge da allora stabilmente attività di cultore della materia nell’ambito del laboratorio di progettazione architettonica 3 tenuto dal prof. Pierfranco Galliani. Dal 2005 esercita la sua principale attività presso la Triennale di Milano dove si è occupato dell’organizzazione tecnica di oltre 70 mostre e della progettazione degli allestimenti di alcune di queste tra cui la mostra “mad’s land – italian fashion, design and lifestyle in maddalena sisto’s drawings” svoltasi nella sede della triennale Tokyo nel 2008. Ha in carico il ruolo di referente principale per la triennale di Milano nel progetto interregionale della presidenza del consiglio dei ministri “iter – valorizzazione e promozione del turismo culturale del moderno”. Esercita la libera professione nell’ambito della progettazione, dell’exhibition e dell’interior design. Nel 2007 consegue il master progea in “progettazione di allestimenti e organizzazione di eventi” tenuto da accademia di management fieristico di fondazione fiera Milano. Ha collaborato presso lo studio di architettura Variani di Gallarate occupandosi di progetti di recupero e ristrutturazione. In 2005 he graduates at Politecnico di Milano with the thesis “ex manifattura tabacchi - Milan. A project between restoration and urban transformation”. From then he is assistant to professor Pierfranco Galliani in the architectural design 3 course. From 2005 works primarly at la Triennale di Milano in the technical department; he is in charge of the technical organisation of almost 70 exhibitions, also working as exhibition designer for some of them, such as the exhibition “mad’s land – italian fashion, design and lifestyle in maddalena sisto’s drawings” that took place in Triennale Tokyo (Japan) in 2008. He is the main referent for la Triennale di Milano regarding the inter-regional project named “iter – valorising and promoting a cultural tourism of modernity). He works as a freelancer in architecture, exhibition and interior design. In 2007 he achieves the progea post graduation master in exhibition design and events management, organized by accademia di management fieristico di fondazione fiera Milano. Until 2004 he works on renovations with the Gallarate based studio Variani. ALBERTO CATALANO Alberto Catalano si è laureato in architettura a Roma, nel 1987, presso l’Università La Sapienza. In seguito ha conseguito il master in Restauro architettonico. Nel 1996, ha aperto il suo studio a Roma. In questa fase oltre ad occuparsi di progettazione d’interni e di restauro, ha sviluppato i progetti esecutivi delle stazioni della ferrovia Roma Nord, della metropolitana di Torino, dell’Officina Motori dell’Alitalia e della Multisala W&B a Perugia. Lo studio si occupava inoltre, di scenografia e di allestimenti per importanti istituzioni culturali tra le quali il Goethe Institut di Roma e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2004 insieme con altri professionisti,, ha fondato a Milano Teknoarch, che ha diretto fino al 2010. Lo studio ha curato la progettazione integrata, dall’idea al cantiere, di grandi realizzazioni come: il campus del Politecnico di Milano alla Bovisa; la nuova Sede di Telelombardia; i Laboratori tecnologici della Facoltà d’Ingegneria agli Erzelli di Genova. Nel 2009 lo studio vince il concorso internazionale per la realizzazione dell’ House of Art and Culture di Beirut, (MAC) bandito dal Ministero della Cultura Libanese. Nel 2010 nasce Alberto Catalano & Partners (AC&P) fondato da un gruppo di architetti provenienti da Teknoarch. I principali progetti in corso sono: gli esecutivi del MAC; tre interventi urbani di edilizia sociale per ALER, due localizzati nella periferia di Milano aree Barzoni e Merezzate e il terzo a Garbagnate Milanese; il restauro di un Hotel storico nel centro di Reggio Calabria; la ristrutturazione di un edificio a Selva Gardena. Alberto Catalano graduated in Rome at La Sapienza University in 1987. Afterwards, he got a Master in Architectural restoration. In 1996 he set up his own architectural firm in Rome. In this phase the firm was dealing with restoration and Interior Design, as well as with executive projects, such as the stations of Rome North railways, the Turin underground, Alitalia Engines workshop and the W&B multiplex in Perugia. The firm was also involved in settings and installations for important cultural institutions such as the Goethe Institut in Rome, and the National Academy of St. Cecilia. In 2004, with other professionals, in Milan he founded Teknoarch, the firm he had been leading until 2010. The firm developed the whole design, from the concept to the construction, of large buildings, such as: the campus of Milan Politecnico University in Bovisa district; the new Headquarters of Telelombardia tv channel; the Technological Labs of Genoa Engineering University, on Erzelli Hill. In 2009 the firm won the International competition planned by the Ministry of Lebanese Culture, to design the House of Arts and Culture in Beirut (MAC). The new architectural firm Alberto Catalano & Partners (AC&P) was established in Milan in 2010 by a team of architects coming from Teknoarch. The main current projects are: the executive design for the MAC; three social housing urban projects for ALER, two located on Milan outskirts, Barzoni and Merezzate, the third in Garbagnate Milanese; the restoration project of a historical hotel in the center of Reggio Calabria; the renovation project for a building in Selva Gardena. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 16 ALESSANDRO FINOZZI Laureato nel 1983 presso il Politecnico di Milano con una tesi di progettazione urbana, svolge sino al 1989 attività didattica nel corso di Progettazione Architettonica tenuto dal Prof.Arch.Sergio Crotti, con contributi ai Professori Fabrizio Zanni, Paolo Caputo e Franco Giorgetta. Svolge libera attività collaborando, tra gli altri, con Sergio Crotti, lo Studio Romegialli, Paolo Caputo, Jo Coenen, Pei Cobb Freed and partners, SPEA, Austin Italia, Euromilano, affrontando temi relativi al disegno urbano ed alla progettazione architettonica.Tra questi il Piano d’Area e Piano Particolareggiato Portello Fiera a Milano, la Sistemazione del Centro Storico di Induno Olona, il progetto paesaggistico e di minimizzazione delle opere infrastrutturali dell’autostrada AostaMonte Bianco e del lungofiume Polcevera a Genova, la sede della “Scuola C.A.I.” in Valmasino (Sondrio), la sede della Comunità Montana e la stazione centrale autobus S.T.P.S. a Morbegno, i P.I.I. “Montecity-Rogoredo”, “Adriano Marelli” e “Cascina Merlata” a Milano, la “Nuova Sede della Regione Lombardia” a Milano, la nuova sede della Biblioteca, il Parco e la moschea Abdali ad Amman, un insediamento turistico alberghiero a Marrakesh, la ristrutturazione e l’ampliamento del Centro Ippico di allenamento a Caravate (Varese), la riqualificazione dell’ippodromo “Le Bettole” di Varese, il nuovo centro distribuzione “3M Italia” Nord Italia a Carpiano (Milano), la ristrutturazione e l’ampliamento della sede “Coca Cola Italia” di Oricola (Aquila), l’ampliamento degli impianti “Barilla Alimentare S.p.A.” a Parma e per il “Politecnico di Milano” la nuova sede della Facoltà di Ingegneria, Biblioteca, Aula Magna ed aule speciali nel Campus Bovisa a Milano. Graduated at the Politecnico di Milano in 1983 with a thesis on urban design, place until 1989 teaching in the course of Architectural held by Prof.Arch. Sergio Crotti, with contributions from Professors Fabrizio Zanni, Paul Caputo and Franco Giorgetta. Freely engage in collaboration, among others, with Sergio Crotti, Studio Romegialli, Paolo Caputo, Jo Coenen, Pei Cobb Freed and Partners, SPEA, Austin Italia, Euromilano, looking at issues relating to urban design and architectural planning. Among these the Area and Detailed Plan of Fair Portello in Milan, the redevelopment of the historic center of Induno Olona, the Landscape Design and the minimization of the infrastructure works of the Aosta-Mont Blanc highway and of Polcevera Waterfront in Genoa, the “School CAI “ house in Valmasino (Sondrio), the Seat of the Montana Community and the Central Station bus STPS in Morbegno, the P.I.I. “Montecity-Rogoredo”, “Adriano Marelli” and “Cascina Merlata” in Milan, the “New Seat of the Lombardy Region” in Milan, the new Home of the Library, the Park and the mosque in Abdali Area in Amman, a tourist resort hotel in Marrakesh, the renovation and expansion of the Equestrian training Center in Caravate, the hippodrome “The Bettole” in Varese renewal, the new Northern Italy distribution centre for “3M Italia” in Carpiano (Milano), the restructuring and expansion of the headquarters”Coca Cola Italia” in Oricola (Aquila), expansion of “Barilla Alimentare SpA” factory in Parma and for the “Politecnico di Milano” the new Faculty of Engineering, Library, Hall and special rooms in the Campus Bovisa in Milan. MATTEO POLI Matteo Poli si laurea in Architettura preso il Politecnico di Milano nel 1997. Matteo Poli graduates at the Politecnico di Milano in 1997. Dopo aver lavorato con Rem Koolhaas, Office for Metropolitan Architecture, dal 1998 al 2001 e con Adriaan Geuze nel 1997, West 8 fonda 99IC Architecure Media Design, con cui vince numerosi premi nazionali e internazionali, e nel 2008 Argot per seguire il Masterplan della nuova Bovisa con O.M.A. E’ricercatore confermato in Architettura del Paesaggio al Politecnico di Milano ed ha insegnato in diverse Università europee e americane. Ha pubblicato libri e articoli sul paesaggio, l’architettura e l’urban planning. Dal 2004 al 2007 ha collaborato stabilmente con Domus, mentre è ora inviato speciale di Abitare After working with the Office for Metropolitan Architecture - Rem Koolhaas from 1998 to 2001 and West 8 - Adriaan Geuze in 1997, funds his office 99IC, transformed in Argot in 2008 to follow the Masterplan of Bovisa in Milan. He is teaching Landscape Architecture at the Politecnico of Milan and has been lecturing in several Universities in Europe and in the USA. He has been publishing books and articles on landscape, architecture and urban design. From 2004 to 2007 he has been editor for Domus. Presently he is special correspondant for Abitare. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 18 MioDino premia l’architettura, semplice, efficace ma soprattutto vera, era nei nostri desideri l’istituzione di un premio. Abbiamo accettato subito l’invito di Exposynergy, a sponsorizzare la prima edizione di A.prize 2010 facendolo diventare A.prize 2010 MioDino premia l’architettura. La nostra azienda è da sempre al fianco dei progettisti di qualità e lavora per offrirgli prodotti sempre più tecnologici e prestazionali, con soluzioni innovative e flessibili. Il 2010 è stato un anno molto importante per il nostro gruppo, per i riconoscimenti che il mercato ha dato ai nostri prodotti, posso certamente affermare la biunivocità del titolo, anche l’architettura ha premiato MioDino. Vi invito a sfogliare questo libro rivolgendovi lo stesso augurio, che facciamo ai nostri clienti quando gli consegniamo i loro nuovi spazi, “enjoy”. MioDino rewards simple, effective and above all true architecture. It was one of our whishes to establish a prize. We immediately accepted the invitation from Exposynergy, to sponsor the first edition of “making A.prize 2010”, then turned into A.prize 2010 MioDino awards architecture. Our company has always been on the side of quality project managers and usually works to offer cutting edge and high performance products, with innovative and flexible solutions. The year 2010 has been a very important one for our group, thanks to recognition the market gave to our products: I can certainly claim two way interpretation of the title: even the architecture has awarded MioDino. I invite you to browse this book with the same hope we wish to our customers once their new office space is delivered: “enjoy”. Paolo Mio Paolo Mio PARTNER A.PRIZE MioDino, main sponsor dell’intero concorso, ha sostenuto il premio con la lungimiranza della vera imprenditorialità italiana. MioDino, main sponsor of the entire Prize, supported the whole path with the vision of the true italian entrepreneurship.. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 20 Lavorare in team, con una squadra affiatata, che motivando i proprio componenti raggiunge la piena condivisione degli obiettivi e quindi li consegue. Questo è nel nostro dna ed è stato facile per noi esportare questa predisposizione anche nei confronti delle aziende che insieme a noi partecipano ad Exposynergy. Applicando la stessa complementarietà siamo intervenuti come partner di questo concorso, sostenendo la pubblicazione delle opere di A.Prize 2010. Sosteniamo quindi questa ed altre iniziative culturali di Exposynergy perché la cultura è il nostro obiettivo: la cultura della qualità, della tutela ambientale, del design e dell’innovazione tecnologica fanno parte della nostra storia dal 1901. Noi di Hansgrohe nutriamo da sempre una vera passione per l’acqua, il nostro elemento vitale. L’acqua ci affascina e ci entusiasma. Per questo investiamo tutte le nostre energie nello sviluppo di tecnologie innovative e di prodotti ecologici che sappiano riunire al meglio il lato ludico dell’acqua, un comfort elevato e lo sfruttamento eco-sostenibile di questa preziosa energia. Maurizio Lunardi Working as a team, within a close-knit group of like minded people that through inner motivation fully understands the set objectives, and consequently achieves them. This, in one sentence, is what we are all about, and it has been easy for us to convey our way of doing things also to those Companies, that with us, take part in Exposynergy. We have taken part in this competition as partners, supporting A. Prize’s 2010 publication, through the application of the same complementarity Therefore we support this and other cultural initiatives part of Exposynergy because culture is our objective; the culture of quality, the culture of caring for our environment, the culture of design and technological innovation have been part of our history since 1901. We at Hansgrohe have nourished all along a true passion for water, our vital element. Water fascinates and trills us. For this reason we invest all our energies in the development of innovative technologies and “green” products which best encapsulate the playful side of water, high comfort and the environmentally friendly utilization of this precious energy. PARTNER A.PRIZE Hansgrohe, sponsor della pubblicazione dei finalisti, sostegno sinergico ci ha consentito questa pubblicazione che verrà presentata nelle varie tappe della promozione internazionale del Premio. Hansgrohe, sponsor of the finalists publication, synergic support that allowed us to create this book, that will be presented in the different stages of the international promotion. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 22 Acoustic Care è un sistema flessibile, modulabile di rivestimenti in tessuto con elevate proprietà fonoassorbenti e dal design accattivante. Project Care, SoFar/SoNear con la collaborazione di Cartonplast, hanno lavorato alla realizzazione di questo sistema flessibile, che risponde in modo semplice ed elegante all’esigenza di garantire il giusto confort acustico. Lo spazio oggetto dell’intervento viene analizzato per individuarne le necessità di correzione acustica e quindi la composizione della stratigrafia. Infine si realizza il pannello con un core in polipropilene alveolare rivestito con strati ad assorbimento acustico complementare e finito con materiali tessili a catalogo o personalizzabili secondo le esigenze del cliente. Acoustic Care is a flexible, modular system of fabric coverings with exceptional sound-absorbing properties and a winning design. Project Care and SoFar/SoNear in association with Cartonplast, have worked together to create this flexible system, which provides a simple, elegant answer to the need to guarantee the right level of acoustic insulation. The space to be soundproofed is analyzed to identify where the acoustic correction is needed and from there the stratigraphy is created. Finally, the panel is made with a core of honeycombed polypropylene lined with layers for additional acoustic absorption and finished with textile materials from a catalog or tailor-made according to the client’s wishes. Acoustic Care è un prodotto ingegnerizzato per essere leggero, prestazionale e di facile applicazione, questo consente l’inserimento in esercizi commerciali aperti senza interrompere l’attività. I pannelli possono anche essere integrati con diffusori sonori di alta qualità o sistemi di illuminazione per realizzare pareti luminose sofisticate ed eleganti. L’effetto decorativo è assicurato dalla straordinaria qualità e ricercatezza dei tessuti SoFar/SoNear. Acoustic Care is a product engineered to be light, high-performance and easy to assemble. This means it can be installed in premises during business hours without interrupting work. Non solo un progetto tecnico acustico ma anche tessile e di design. Materiali innovativi, trame, pattern: un vestito tagliato sempre su misura. Not just a technical acoustic project but also fabrics and high-quality designs. Innovative materials, weaves, patterns - a suit made to measure. The panels can also be integrated with highquality loudspeakers or lighting systems to create sophisticated and elegant light walls. The decorative effect is assured by the exceptional quality and refinement of the SoFar/SoNear fabrics. PARTNER A.PRIZE Acoustic Care, questa sponsorizzazione è la più sorprendente, nata all’interno di Exposynergy, è la testimonianza oggettiva delle potenzialità del gruppo, delle sinergie tra grandi realtà industriali, l’eccellenza dell’artigianato e l’ngegnerizzazione alla ricerca di nuove occasioni di mercato. Acoustic Care, this is the most amazing. It was born in Exposynergy, it is the objective evidence of the potential of the group and synergies between big industrial firms, the excellence of craftmanship and engineering exploring new market opportunities. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 24 PARTNER A.PRIZE L’importanza del concorso e l’impegno nella gestione delle varie fasi ha richiesto l’aiuto di altri sostenitori che hanno contribuito in forma tangibile all’iniziativa di questa pubblicazione A.Prize. The importance of competition and commitment in managing the various stages, has requested the help of other supporters who have contributed in a tangible form, the beginning of this publication A. Prize. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 ACKNOWLEDGEMENTS This is the most important chapter. Here Exposynergy, as unique synergic group, personalizes itself. And I, as imagined and wanted this concourse, want to personally thank all those who helped me. The Partners of APrize, at their different stages. All member companies of Exposynergy. Dr. Andrea Cancelllato, Director of Triennale Milano, who trusted in me since the early beginning Davide Rampello, President of Triennale Milano, who taught the extraordinary potential of shared determination and optimism, while building Triennale Bovisa. The Jury The Press that gave us space Marco Martello who gave name the Prize Salvo Bonura who cared the graphic of A.Prize Tallo De Cristofaro, MioDino Group, who captured, before everybody, the meaning of the Initiative Claudio Ponte, Hansgrohe, for his serious and reliable support Massimiliano Pulice, member of tecnical-scientific Committee of Exposynergy In the end, those for which I imagined A.Prize, all participants and those who simply downloaded the call and, hopefully, will attend the next time. Thanks to all of you. 26 foto/photograph: Marco Curatolo Nicola Sardano RINGRAZIAMENTI Questo è il capitolo più importante, qui Exposynergy da unico gruppo sinergico si personalizza. Ed io, che ho immaginato e voluto questo concorso, voglio ringraziare personalmente tutti quelli che mi hanno aiutato. I partner dell’iniziativa A.Prize in tutte le varie fasi. Le aziende aderenti ad Exposynergy. La giuria. La stampa che ci ha dato spazio. Marco Martello che ha dato il nome al concorso. Salvo Bonura che ha curato la parte grafica di A.prize. Tallo De Cristofaro MioDino Group che ha capito prima di tutti la bontà dell’iniziativa. Claudio Ponte di Hansgrohe per il sostegno serio ed affidabile. Massimiliano Pulice del comitato tecnico scientifico di Exposynergy. Tutti i collaboratori del team Exposynergy. Il Dott. Andrea Cancellato Direttore di Triennale che mi ha dato fiducia si dal primo momento. Il Presidente di Triennale di Milano, Davide Rampello che in occasione della realizzazione di Triennale Bovisa, mi ha insegnato il potenziale straordinario della determinazione condivisa e dell’ottimismo. Infine, quelli per cui ho immaginato A.Prize, tutti i partecipanti al concorso, ed anche tutti quelli che hanno semplicemente scaricato il bando e che magari parteciperanno la prossima volta. A tutti, grazie. Nicola Sardano. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 28 LE AZIENDE ADERENTI / COMPANIES Cartonplast Artigo Original Parquet Solaris S.r.l. Hansgrohe Yuanda Europe MioDino Sofar Sonear Presto Italia Bonura Design Pba Tecnoglass Group Brocco Graniti Finaudio Se.Pa.M. - Schüco DPE S.p.a. Geberit Silico S.r.l. Clac Ceramica Catalano iGuzzini Bright Materials Dekormat- Glass Eur.E.Ka. Mapei Gewiss Project Care www.exposynergy.it EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 30 FINALISTI / FINALISTS m&a Mutti e Architetti Cannatà & Fernandes Metrogramma Giulia de Appolonia ABDA Andrea Oliva città architettura Estudio AF - Israel Alba Ramis Matteo Casari architetti Davide Macullo Architects Dap Studio Miralles Tagliabue EMBT EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 32 Progettista: m&a Mutti e Architetti Committente: privato Località: Milano Data del progetto: 2005 Realizzazione: 2007 Superficie: 300 m2 CASA SUL TETTO Architect: m&a Mutti e Architetti Client: private Location: Milano Start date: 2005 Completion date: 2007 Total area: 300 m2 PROGETTO VINCITORE / THE WINNING PROJECT EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 CASA SUL TETTO Costruita sul tetto dell’ex palazzina per uffici dello stabilimento Faema, questa casa è stata concepita come laboratorio sperimentale. Le tecniche ed i materiali messi a punto per questo progetto, sono andati a costruire una sorta di “abaco” di riferimento per altri interventi. Il tema da affrontare era quello di abitare sul tetto piano di un edificio preesistente con una sua storia costruttiva, statica, impiantistica, tecnica, con cui stabilire un rapporto per così dire “parassita”. La casa è tutt’uno con il giardino ed è concepita per respirare e vivere con il cambio delle stagioni e della temperatura. 34 Built on the roof of the former office building of the Faema factory, this house was conceived as an experimental laboratory. The techniques and materials selected for this project were used to construct a kind of reference “abacus” for other works. The theme to be tackled was that of living on the roof level of a pre-existing building with its own structural, static, plant and technical history, with which to establish a “parasitic” relationship. The house is one with the garden and is designed to experience the changes in season and temperature. Si tratta di una sorta di tenda: una doppia copertura crea un’intercapedine d’aria e determina un effetto camino costante nel tempo. Il tetto ha un’inclinazione minima che permette all’aria di defluire verso l’alto. Anche Il telo di rivestimento, in pvc, è studiato per rispettare queste dinamiche alla base del raffrescamento naturale. Le serre addossate alla casa lungo il muro che corre da nord a sud hanno un ruolo importante nell’isolamento acustico. Costruite in leggero aggetto impediscono che si diffondano i rumori portati dal vento perché i filetti fluidi dell’aria sospinta dal vento grazie anche alla sagoma del corpo aggettante, si ricompongono al di là dell’ intera superficie della casa, che si trova di conseguenza in una bolla insonorizzata. Il pavimento, è un derivato del silicio, materiale che si usa per i sottofondi, un autolivellante che non ha bisogno di tagli né giunti di connessione, in più, è il materiale meno radioattivo che si possa usare per un pavimento e anche il miglior conduttore termico per una piastra radiante. Questi esempi descrivono l’approccio ad un progetto di ampia ricerca rispetto all’altrettanto ampio tentativo di utilizzare nuove tecniche del costruire per soddisfare le attuali necessità di biocompatibilità degli edifici. It is a sort of tent - a double covering creates a hollow space and produces a constant chimney effect. The roof has a minimum slope that allows air to flow upwards. Also the covering material, PVC, is designed to respect these dynamics which are the basis for natural cooling. The greenhouses leaning against the house along the wall that runs from north to south have an important role in soundproofing the house. Made of light boss they prevent the diffusion of the sound carried by the wind since the flow of air pushed by the wind, also due to the profile of the jutting structure, reunite beyond the surface of the house, which is therefore located in a soundproof cocoon. The floor is a silicon derivative, a self-leveling material used for foundations that requires no cutting or connecting joints. In addition, it is the least radioactive material that can be used for flooring as well as being the best thermal conductor for a radiant panel. These examples describe the approach to a project that has been thoroughly researched with an equally extensive effort to use new building techniques to meet today’s requirements for biocompatible buildings. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 36 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 38 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 40 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 42 MOTIVAZIONE REASON La “casa sul tetto” di m&a_mutti&architetti sviluppa alcuni temi tra i più attuali legati al progetto in ambito urbano e all’uso di tecnologie sostenibili, anticipando di qualche anno il dibattito architettonico internazionale sull’adattabilità ambientale dell’architettura. Le soluzioni tecnologiche proposte ed i materiali impiegati garantiscono una qualità ambientale elevatissima nonostante le condizioni marcatamente metropolitane del sito di progetto (a pochi metri dalla tangenziale, sul tetto di una ex fabbrica), in cui sempre più spesso ci si troverà a vivere e a progettare. La Giuria ha ritenuto che il progetto presentato coniugasse una forte valenza poetica con un progettuale all’avanguardia, attribuendole il primo premio. The “house on the roof” by m&a_mutti&architetti develops a number of the most current themes related to a project in an urban environment and to the use of sustainable technologies, anticipating by some years the international debate concerning the environmental adaptability of architecture. The technological solutions proposed and the materials employed guarantee exceptional environmental quality despite the markedly metropolitan features of the project site (a short distance from the highway, on the roof of a former factory), in which we will increasingly have to live and design. The Jury felt that the project combined a strong poetic value with a state-of-the-art design ethic, and therefore decided to award it first prize. La Giuria The Jury EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 44 Progettista: Michele Cannatá e Fátima Fernandes Collaboratori: André Lira, Bruno Silva, Marta Lemos, Nuno Castro Località: Vimiero, Arraiolos - Portogallo Data del progetto: 2003-2006 Realizzazione: 2006-2008 Superficie: 750 m2 MUSEO DEL MONDO RURALE Architect: Michele Cannatá and Fátima Fernandes In collaboration with: André Lira, Bruno Silva, Marta Lemos, Nuno Castro Location: Vimiero, Arraiolos - Portogallo Start date: 2003-2006 Completion date: 2006-2008 Total area: 750 m2 PROGETTO MENZIONATO / COMMENDED PROJECT EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 46 MUSEO DEL MONDO RURALE Il lotto si localizza nel nucleo storico e il progetto si articola in due corpi: uno esistente e uno nuovo. La parte preesistente, un vecchio mulino per la estrazione dell’olio,si trovava in avanzato degrado e privo di particolari caratteristiche di pregio architettonico. Il recupero del grande volume ha avuto il significato di riportare in vita uno dei momenti più significativi della storia urbana del piccolo centro agricolo attraverso la funzione espositiva delle macchine e degli attrezzi agricoli ormai in disuso. Il nuovo corpo, realizzato secondo una chiara filosofia di intervento contemporaneo è una semplice geometria per l’ integrazione volumetrica dell’edificazione storica. L’edificio preesistente è stato ripulito da alcune superfetazioni con la correzione di elementi estranei alla purezza volumetrica originaria recuperando i materiali e l’immagine per rappresentare nelle forme più genuine i caratteri del luogo. Il nuovo corpo, destinato ad accogliere alcune nuove funzioni complementari al funzionamento del piccolo museo come un ingresso attrezzato, un piccolo auditorio,i servizi igienici, i locali tecnici, ecc. ,è realizzato in cemento armato bianco a faccia vista. Un volume monomaterico che riflette la semplicità delle volumetrie mediterranee e nello stesso tempo propone attraverso le grandi vetrate sui lati corti e lo sbalzo aereo, frutto della differenza di quota esistente e dalla necessità di ventilazione del locale tecnico, la chiara affermazione della contemporaneità della costruzione. Rispetto per le preesistente e chiarezza dell’uso dei linguaggi architettonici caratterizzano l’immagine più visibile e pubblica del nuovo museo. The location is in the historic center and the project is divided into two main structures, one pre-existing and one new. The pre-existing part, an old oil-extracting mill, is in an advanced state of decay and has no particular architectural value. The recovery of the large volume has had an important role in bringing back to life one of the most significant periods in the urban history of the small farming town by placing on display agricultural machines and equipment that have fallen into disuse. The new section, realized according to a clear philosophy of contemporary intervention, has a simple geometry that facilitates the volumetric integration of the historic building. The pre-existing building has been restored to its original state through the elimination of certain features that were extraneous to its original spatial purity, recovering the materials and the image in order to represent the character of the building in its most genuine form. The new section, which will house a number of new functions to support the operation of the small museum, such as a fully equipped entrance, a small auditorium, toilets, technical rooms, etc., is constructed from exposed white reinforced concrete. It is a mono-material volume reflecting the minimalism of Mediterranean volumetrics while at the same time affirming the contemporary nature of the building thanks to the large glass windows on the short sides and the cantilever structure, the result of the difference in the existing height created to ventilate the technical rooms. The respect for the pre-existing structure and the clarity in the use of the architectural language are the main characteristics of the visibility and the public image of the new museum. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 48 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 50 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 52 MENZIONE MENTION Il progetto elaborato da Cannatà & Fernandes per il “Museo del mondo rurale” ad Arraiolos, nel distretto di Evora in Portogallo, rappresenta un significativo punto di confluenza tra le tematiche proprie dello sviluppo architettonico di un tema e la restituzione di un complesso insieme di risposte, da quella funzionale tipologica all’interpretazione del contesto figurativo locale, passando attraverso l’assunzione del proprio ruolo, volto in questo caso ad esporre macchinari ed attrezzature tradizionali - ormai dismesse - del mondo agricolo locale. L’impianto è giocato sull’equilibrio tra la ristrutturazione e reinterpretazione a sala espositiva di un mulino esistente, cui si affianca un nuovo volume destinato ad accogliere un piccolo auditorium, servizi e spazi tecnici. Il mulino, caratterizzato da una forma iconicamente essenziale, fondato internamente su di un impianto a tre navate, è affiancato dal nuovo corpo, anch’esso puro e stereometrico, che gli si avvicina inaugurando una dialettica fortemente rispettosa delle identità individuali. Interpretando le differenze dei ruoli ed operando su di un lieve salto di quota, il volume aggiunto si stacca lievemente dal suolo affidando al blocco preesistente il compito di confermare la solida tettonicità (e quindi la propria origine) al nuovo insieme. Nell’opera di Cannatà & Fernandes l’impianto museale assume un sobrio quanto raffinato ruolo, in cui i manufatti esposti, astratti e decontestualizzati e non inseriti in allusive riproposizioni spaziali, esprimono un’assolutezza nell’operato dell’uomo e a cui vengono attribuiti i valori di una consapevole quanto rispettosa nobilitazione. The draft formulated by Cannata & Fernandes for the “Museum of rural life” in Arraiolos, in the district of Evora in Portugal, represents a significant point of convergence between the architectural development issues of a theme and the return of a complex set of responses, the functional typological interpretation of figurative local context, through the assumption of its role, in this case face to exhibit traditional machinery and equipment - now abandoned - of the local farming community. The plant is played on a balance between the restructuring and re-interpretation of an exhibition hall in the existing mill, which is added a new volume intended to accommodate a small auditorium, services and technical spaces. The mill, with its iconic essential form, internally based on a system with three naves, is supported by the new body, which is also pure and stereo metric, which is closing in a dialectical approach highly respectful of individual identities. Interpreting the differences between roles and working on a slight jump in altitude, the added volume is slightly off the ground giving the existing block the task of confirming the solid tectonics character (and thus its origin) to the new complex. In the museum, Cannata & Fernandes work takes on a simple system as refined role, in which the artefacts on display, abstract and allusive context but not included in reworking space, expresses an absoluteness in the man’s work in which are assigned the values of an environmentally conscious and ennobling. Formulated on rigour got through the most comprehensive and free poetic forms and control of space, the project has collected the unanimous consensus of the jury that deserves it a special mention. La Giuria The Jury EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 54 Progettista: Metrogramma – Andrea Boschetti & Alberto Francini Committente: privato Località: Milano Data del progetto: 2007 Realizzazione: 2007 Superficie: 200 m2 SUPERSPAZIO Architect: Metrogramma – Andrea Boschetti & Alberto Francini Client: private Location: Milano Start date: 2007 Completion date: 2007 Total area: 200 m2 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 56 SUPERSPAZIO Nel’area SudEst milanese, ex zona industriale e di futuro sviluppo residenziale sorge l’ex Fabbrica della Gomma.Da un progetto di Gio’ Ponti, quest’area è oggi adibita quasi prevalentemente ad uso residenziale ed è abitata dalla classe creativa milanese.Situata in una posizione strategica tra il centro di Milano ed il futuro complesso di Santa Giulia, a pochi minuti dall’autostrada e dall’areoporto di Linate, la Fabbrica della Gomma appare come un oasi tranquilla e sicura circondata dal verde.Per metrogramma è stata l’occasione di affrontare il tema del riuso di un edificio industriale ed il progetto si pone in modo critico per sostenere l’idea che il nostro territorio non deve più essere consumato ma riutilizzato in forme e contesti sempre differenti e sorprendenti. L’ambiente di Superspazio è estremamente flessibile e malleabile, le sue divisioni verticali ed orizzontali regalano una spazialità unica, mai ripetitiva, sempre diversa e tutta da scoprire.Il loft è organizzato su 2 livelli per complessivi 200mq. Tutta la casa si sviluppa attorno al corpo centrale della scala.L’illuminazione è garantita da un lungo shed in vetro, che attraversa la casa in lunghezza. Al piano terra vi è il living room, una camera da letto, un ampio bagno con una piscina.La camera ed il bagno sono concepiti come una stanza di albergo illuminata con luce naturale da un patio al centro tra piscina e camera da letto.Al primo piano la scala divide lo spazio in un’area soggiorno/ pranzo con studio e una zona cucina/pranzo che si affaccia sul doppio volume in connessione visiva con il living room sottostante. La cucina in acciaio è il parapetto del doppio volume. Located in the southeast Milan area, in a former industrial zone where residential development is planned, we find the old Fabbrica della Gomma (rubber factory). From a project by architect Gio’ Ponti, today this area is mostly residential and is inhabited by Milan’s creative set. Situated in a strategic position between downtown Milan and the future Santa Giulia estate, a few minutes from the highway and Linate airport, the Fabbrica della Gomma has the appearance of a safe, peaceful oasis surrounded by green, open spaces. For Metrogramma this was an opportunity to tackle the theme of re-utilization of an industrial building and the project is critical to supporting the idea that our territory is not simply something to be consumed but rather re-used in forms and contexts that are constantly changing and surprising. The SUPERSPAZIO area is extremely flexible and malleable. Its vertical and horizontal divisions offer a unique spatiality, never repetitive, always diverse and waiting to be discovered. The loft is organized on 2 levels with an overall surface area of 200m². The entire building is developed around the central structure of the stairwell. The lighting is provided by a long glass shed stretching along the entire length of the building. On the ground floor, there is a living room, a bedroom and a spacious bathroom with a pool. The bedroom and bathroom are conceived as a hotel room illuminated by natural light from a patio between the pool and bedroom. On the first floor, the stairway divides the space into a living/dining area with an office and a kitchen/dining zone overlooking the double volume connected visually with the living room below. The steel kitchen acts as the parapet of the double volume. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 58 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 60 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 62 Progettista: ADBA architetti – Giulia De Appolonia Collaboratori: Tiago Castela, Leonardo Paiella, Ivan Teixeira, Ruben Ferreira Committente: Bragançapolis Località: Bragança - Portogallo Data del progetto: 2003-2004 Realizzazione: 2005-2007 Superficie: 1100 m2 MUSEO DELLA SCIENZA VIVA Architect: ADBA architetti – Giulia De Appolonia In collaboration with: Tiago Castela, Leonardo Paiella, Ivan Teixeira, Ruben Ferreira Client: Bragançapolis Location: Bragança - Portogallo Start date: 2003-2004 Completion date: 2005-2007 Total area: 1100 m2 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 64 MUSEO DELLA SCIENZA VIVA Il progetto nasce da un Concorso di Progettazione per giovani architetti bandito da Bragançapolis in associazione con Europan. L’area di progetto, caratterizzata da una posizione altimetrica molto bassa in relazione al nucleo storico che circonda il castello, e da una forte prossimità fisica con l’acqua, oltre che dal fatto di avere un importante ruolo di cerniera di vari percorsi pubblici riqualificati nell’ambito del Programma Polis, conduce ad una soluzione di edificio/ percorso che “offre” alla città le sue coperture completamente percorribili,configurate in rampa in modo da garantire le necessarie connessioni di quota. Lo spazio di copertura e’ una grande piazza di contemplazione e di relazione con la città e con il fiume. La soletta di copertura e’ definita come un elemento tridimensionale composto da superfici inclinate rivestite tutte con lo stesso materiale che definisce alternatamente piani percorribili e piani di protezione ( parapetti) utilizzabili anche come zone di permanenza informale. L’interno dell’edificio si struttura con la definizione di due grandi sale espositive di caratteristiche volumetriche e di illuminazione naturale differenti e da uno spazio connettivo di appoggio concepito come uno spazio aperto che si snoda tra le due sale e all’esterno senza soluzione di continuità. L’insieme di questi principi di architettura sostenibile con il programma di occupazione dell’edificio ( museo della scienza viva) rende possibile l’integrazione di parte dei sofisticati sistemi di controllo climatico definiti per l’edificio nel percorso museo logico dell’edificio stesso, con la realizzazione di un interfaccia grafico specifico che mostra ai visitatori il comportamento dei vari sistemi di controllo dell’ambiente interno in ogni istante. The project was born out of a Design Competition for young architects organized by Bragançapolis in association with Europan. The area of the project is only slightly elevated in relation to the historic center surrounding the castle, and is characterized by a strong physical proximity to water, as well as having an important role as a pivotal point of various public routes redeveloped as part of the Polis Program. This led to a building/route solution which “offers” the city a covered, accessible pathway by way of ramps, guaranteeing the necessary connections between levels. The space is a large piazza in which to reflect, where one can get a feeling for the city and the river. The covering takes the form of a tri-dimensional component made up of sloping surfaces, all coated in the same material, which alternately marks out walkable floors and protected levels (parapets) that can also be used as areas for informal gatherings. The interior of the building consists of two large exhibition rooms with different volumetric features and sources of natural light, with a connective support area designed as an open space winding between the two rooms and outside without interruption. The union of these principles of sustainable architecture with the intended use of the building (a science museum) makes it possible to integrate part of the sophisticated climate control systems designed for the building with the logical route of the museum, through the creation of a specific graphic interface which shows visitors the working of the various environmental control systems in real time. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 66 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 68 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 70 Progettista: Arch. Andrea Oliva Collaboratori: Luca Paroli, David Zilioli Committente: privato Località: Castelnovo Sotto (RE) Data del progetto: 2007 Realizzazione: 2009 Superficie: 390 m2 CASA SULLA MORELLA Architect: Arch. Andrea Oliva In collaboration with: Luca Paroli, David Zilioli Client: private Location: Castelnovo Sotto (RE) Start date: 2007 Completion date: 2009 Total area: 390 m2 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 CASA SULLA MORELLA Ai margini della campagna di Castelnovo Sotto, tra il torrente Morella e una strada centuriale, in un contesto paesaggistico caratterizzato da canali, fossi, filari, macchie arbustive, orti, ville e case coloniche si colloca la “Casa sulla Morella”. Inserita tra paesaggio agreste e osservatore, sospesa dal terreno a protezione dell’alta falda acquifera di suerficie e a memoria degli insediamenti terramaricoli, la residenza è composta da due elementi reciprocamente sfalsati verso nord-est: il portico o mitigatore climatico e lo spazio abitativo o corpo coibentante. Con un orientamento di 18° verso ovest la casa sfrutta al meglio gli apporti bioclimatici che, per effetto della geometria del portico, delle ampie superfici vetrate a sud e degli oscuramenti scorrevoli, anticipano l’apertura all’irraggiamento del “sole invernale” e 72 To the borders of the country of Castelnovo Sotto, between the stream Morella and a roman road, in a landscape context characterized from channel, ditches, ows, shrubby stains, gardens, villas and agricultural houses it places the “House on the Morella”. Inserted between rural landscape and observer , suspended by the ground to protection of the tall stratum of superficial wather and to memory of the installations “terramare”, the residence is composed of two staggered elements to northeast: the porch of climatic mitigator and the housing space or insulating body. With an orientation of 18° toward west the house exploits to the best the natural contributions that, because of the geometry of the porch, of the ample surfaces south glass door and o the flowing obscuring, they anticipate the opening to la protezione del “sole estivo pomeridiano”. Lo studio delle assonometrie solari ha permesso quindi, di valutare l’incidenza del soleggiamento sull’involucro e dimensionare opportunamente le schermature fisse dei setti verticali e degli sporti orizzontali e le schermature mobili dei pannelli scorrevoli. La combinazione di alcuni caratteri delle case coloniche sono riproposti attraverso una ragione euclidea, che nella chiave forma funzione, distillano elementi come la “porta morta” (spazio passante nell’abitazione di ventilazione), lo “sporto di gronda”(estensione della copertura a protezione delle murature verticali) e il “ portico”(copertura integrata o giustapposta per la protezione di spazi aperti ed esterni del fabbricato). L’abitazione ha una struttura a setti portanti (minore presenza di ponti termici) costituita da un laterizio porizzato di 38 cm accoppiato ad un strato di isolante a cappotto sul lato esterno di 10 cm, i solai sono in laterocemento con cordoli e solette in cemento armato opportunamente coibentate e disgiunte mentre la copertura conta uno strato di 2 cm di isolamento accoppiato ad un manto di copertura in parte drenante collegato ad un sistema per la raccolta dell’acqua piovana. I serramenti sono in legno lamellare e vetrocamera basso emissiva con gas argon. L’impiantistica integrata con domotica consente una riduzione dei consumi mediante il controllo della temperatura dei singoli locali. L’impianto di riscaldamento è costituito da pannelli radianti alimentati da una caldaia a bassa condensazione mentre l’acqua calda sanitaria è integrata da pannelli solari posti sulla copertura. the protection from the “afternoon summer sun”. They study about the solar axonometries has allowed, therefore, to opportunely appraise the incidence of the sun on the wrap and get into proportion the fixed screenings of the vertical settis and the horizontal shutters and the mobile screenings of the flowing pannels. The combination of some characters of the agricultural houses they are proposed through a reason euclidea, that in the key form-function, distills elements as the “porta morta” (passing space in the residence with scope of ventilation), the “sporto di gronda” (coverage’s extension for protection of the vertical masonries) and the “portico” (integrated coverage or juxtaposed for the protection of open and external spaces of the building). The resiedence has a structure in portant walls (smaller presence of thermal bridges), constituted by bricks with pores, of 38 cm, coupled to a layer of coat insulator on the external side of 10 cm, the attics are made of tiles and concrete with riddles in reinforced concrete, coibentate and separated while the coverage had a layer of 22 cm of isolation, that is coupled to a coverage mantle in corrugate iron, draining, connected to a system that pick up the rain water. The windows are in plywood with low emissive glass and gas argon. The plant design is integrated with domotic and allows a reduction of the consumptions trought the control of the temperature of the single rooms. The heat system is constituted by radiant panels feeded by a low condensation boiler while the sanitary warm water is iintegrated from panels solar, places on the coverage. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 74 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 76 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Progettista: Collaboratori: Estudio AF – Israel Alba Ramis Jose María Cristóbal González, Javier Martínez Erdozain, Juan Nevado Macías, Fernando Sanz Iglesias 78 Committente: Madrid City Council U.T.E. CESPA S.A., SUFI S.A., VERTRE S.A. Località: Parque Forestal de Valdemingómez, Madrid, Spain Data del progetto: 2000 Realizzazione: 2003 Superficie: 4253,45 m2 ENVIRONMENTAL TECHNOLOGICAL CENTER Architect: Estudio AF – Israel Alba Ramis In collaboration with: Jose María Cristóbal González, Javier Martínez Erdozain, Juan Nevado Macías, Fernando Sanz Iglesias Client: Madrid City Council U.T.E. CESPA S.A., SUFI S.A., VERTRE S.A. Location: Parque Forestal de Valdemingómez, Madrid, Spain Start date: 2000 Completion date: 2003 Total area: 4253,45 m2 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 80 ENVIRONMENTAL TECHNOLOGICAL CENTER Il comune di Madrid decise la chiusura del vecchio impianto per il trattamento dei rifiuti di Valdemingómez nel 1999 dopo che la discarica aveva raggiunto il massimo della capacità. Il Comune stesso lanciò poi un ambizioso progetto per il recupero e la trasformazione di questa grande porzione di territorio in un giardino botanico aperto al pubblico destinato ad ospitare le specie autoctone della regione di Madrid. Il Piano di Recupero della Zona sud-est di Madrid prevedeva anche la creazione di un Centro di Tecnologia Ambientale all’entrata della zona oggetto del recupero che sarebbe poi diventata un luogo di incontro per attività a carattere ambientale come corsi, lezioni, tour guidati e mostre, mettendo in primo piano il valore educativo della consapevolezza ambientale tra i giovani. Il Centro, come elemento di transizione tra la città ed il parco, e’ ora una delle icone più significative dell’azione di recupero ed il simbolo stesso di questo processo. Una delle decisioni più importanti prese in fase di strutturazione del progetto e’ stata il posizionamento dell’edificio sulle fondamenta del vecchio impianto ed il recupero delle straordinarie fosse di sversamento come spazi espositivi e biblioteche, permettendo quindi di preservare gli elementi più significativi delle strutture originali. Così facendo, il Centro e’ diventato un “oggetto riciclato” in un luogo storicamente utilizzato per il riciclo e trasformazione dei rifiuti - di fatto un ponte tra il passato ed il futuro. Il Centro si compone di tre robusti volumi: due strutture in legno congiunte ad un’altra costruita in vetro che è incassata tra le due e che funge da collegamento tra i diversi spazi, integrando la costruzione nell’ambiente circostante. Internamente, i volumi sono organizzati in un modo estremamente chiaro: il volume più grande ospita l’area espositiva, con tre grandi hall interconnesse una all’altra, mentre il In 1999, Madrid City Council closed down the old urban waste treatment plant in Valdemingómez after the garbage dump reached its capacity. Later, it launched an ambitious competition to recover and transform this extensive territory into a forest park open to the public, with a botanical garden to shelter native species from Madrid. It was proposed, as part of the Madrid Southeastern Recovery Plan, to create an Environmental Technology Center as a visible gateway to the recovered area and as a meeting place in which to develop environmental activities such as courses, lectures, guided tours and exhibitions, emphasizing its educational value in spreading awareness among the young. The Center, as an element for transition between the city and the forest park, has become the public image of the recovery and the symbol of this process. One of the most important decisions when approaching the project was to place the building over the old waste treatment plant, not only to recover the extraordinary unloading pits, as new exhibition spaces and libraries, but also to preserve the most meaningful elements from the original facilities. In this way, the Center has itself become a “recycled object” in an environment historically used for recycling and the transformation of waste, a bridge between past and future. The Center is composed of three powerful volumes two wooden boxes joined to another one made of glass embedded into them, creating a connection between the different spaces and integrating the building with its surroundings. Internally, the set of volumes is organized in a very clear way: the larger volume houses the exhibition area, with three large halls connected and related spatially to each other, while the smaller one, the multi-use area, contains a conference hall, admin offices, EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 82 volume più piccolo, un’area multi-uso, contiene la sala conferenze, gli uffici amministrativi, la sala per le assemblee, la biblioteca ed altre stanze destinate ai servizi operativi. Le fosse contenenti le aree espositive hanno mantenuto le loro caratteristiche volumetriche (spazi vuoti di 15x10x10m) e sono state integrate in uno spazio continuo che contiene anche alcuni macchinari del vecchio impianto. L’utilizzo di materiali naturali (pannelli in legno stratificato) ed artificiali (lastre irregolari) riflette i due aspetti, passato e presente, che dominano la struttura: l’industria ed il parco. boardroom, library and other service spaces for the Center’s operation. The recovered pits in the exhibition area keep their spatial characteristics (15x10x10m) and have been integrated into a continuous space, which also contains machinery from the old plant. The choice of natural (stratified wooden panels) and artificial (uneven plates) materials, reflects the two aspects, past and present, which dominate the structure - industry and the park. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 84 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 86 Progettista: Arch. Matteo Casari Collaboratori: Davide Brevi,Valentina Giovanzani, Andrea Previtali Committente: La Spiga Immobili Località: Dalmine (BG) Data del progetto: 2007-2008 Realizzazione: 2008-2009 ABITAZIONI IN VIA PESENTI Architect: Arch. Matteo Casari In collaboration with: Davide Brevi,Valentina Giovanzani, Andrea Previtali Client: La Spiga Immobili Location: Dalmine (BG) Start date: 2007-2008 Completion date: 2008-2009 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 88 ABITAZIONI IN VIA PESENTI Le abitazioni in via Pesenti 91 sviluppano il tema dell’edificio-fortezza a presidio del limite edificato sul confine del Parco del Fiume Brembo. La costruzione sorge su un lembo triangolare di terreno con la punta rivolta verso la depressione naturale del parco, adattandosi ed interpretando i caratteri del suolo. Le unità abitative, due duplex ai piani inferiori e quattro ai due piani superiori si rivolgono verso il corso del fiume. Gli alloggi ai piani bassi si rapportano direttamente col parco e sono avvolti dalla fitta vegetazione del bosco, mentre le abitazione ai piani alti si relazionano direttamente con il cielo secondo una sequenza di elementi che stabiliscono una referenza diretta con l’opera di Livio Vacchini. La costruzione si fonda quindi su due registri visivi differenti: lo sguardo orizzontale e panoramico governa gli appartamenti inferiori, la direzionalità centrale vincola gli alloggi superiori. Tali diverse percezioni portano inevitabilmente, anche per natura costruttiva, alla costituzione di densità differenti. Il volume pieno degli alloggi superiori, i cui spigoli vivi rompono in modo netto le ombre aumentandone l’effetto plastico, dialoga con la consistenza apparentemente impalpabile del cielo in un linguaggio di geometrie pure. I due registri si legano ai loro referenti diretti, una radicata al suolo e l’altra appesa al cielo. Tale differente condizione gravitazionale genera una tensione in corrispondenza del piano di contatto che si esprime nel distacco delle due masse. The residences at via Pesenti 91 were developed following the theme of a fortress defending the construction boundary on the border of the Brembo river park (Parco del Fiume Brembo). The building is located on a triangular strip of land with its tip directed towards the natural depression of the park, adapting itself to the characteristics of the terrain. The residential units, two duplexes on the lower floors and four on the two upper floors are oriented towards the direction of the river’s flow. The apartments on the lower floors look directly out onto the park and are surrounded by lush woodland, while the apartments on the upper floors relate directly to the sky according to a sequence of elements, establishing a direct reference to the work of Livio Vacchini. The building is thus founded on two different visual concepts - a horizontal and panoramic view governs the lower apartments while a central direction binds the upper ones. These two perceptions inevitably lead, also due to the nature of the construction, to the creation of different densities. The full volume of the upper apartments, whose sharp edges break up the shadows increasing their plastic effect, creates a dialogue with the apparently impalpable consistency of the sky in a language of pure geometries. The two concepts are tied to their direct points of reference, one rooted to the ground and the other suspended in the sky. This contrasting gravitational condition creates a tension in correspondence with the plane of contact, which is expressed in the separation of the two masses. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 90 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 92 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 94 Progettista: Davide Macullo , Marco Strozzi Collaboratori: Michele Alberio Committente: privato Località: Lumino, Bellinzona (Svizzera) Data del progetto: 2007 Realizzazione: 2009 Superficie: 221 m2 HOUSE IN LUMINO Architect: Davide Macullo , Marco Strozzi In collaboration with: Michele Alberio Client: private Location: Lumino, Bellinzona (Svizzera) Start date: 2007 Completion date: 2009 Total area: 221 m2 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 96 HOUSE IN LUMINO Situata in Svizzera, nel villaggio alpino di Lumino, a nord di Bellinzona, questa casa e’ come un monolite che completa e fa da eco al contesto in cui è inserita. L’area circostante e’ caratterizzata da tradizionali case in pietra, molte delle quali costruite secoli orsono. La nuova casa e’ allo stesso tempo una risposta ed un’interpretazione contemporanea dello stile locale: la sua forma con cemento rinforzato a vista ne richiama la forza e fa, appunto, da eco alla presenza delle antiche case in pietra. Posta ai bordi del villaggio, la casa è una sorta di bastione tra il centro storico e la moderna espansione residenziale. In aggiunta ai voluti riferimenti ai volumi locali ed ai materiali suggeriti dal contesto, il concetto e l’approccio al progetto sono stati ulteriormente influenzati dall’espresso desiderio del committente per un’estetica minimalista, sia a livello interno che esterno. L’idea di un monolite minimalista e’ alla base del concetto che ha generato il progetto, ed è il principio applicato a tutti gli elementi del progetto stesso, dalle fondamenta alla più piccola finitura. La geometria della piantina e’ formata da due parallelepipedi e segue la configurazione del terreno. La tipologia creata da questa geometria sottolinea le caratteristiche del paesaggio, offrendo un contatto diretto con il giardino circostante a tutti i piani. Il sistema doppio di collegamenti verticali, uno interno ed uno esterno, si relaziona con tutti gli spazi della casa con un movimento a spirale e gioca con la percezione del tempo e dello spazio dei suoi abitanti. Ciò che e’ interessante rispetto alla casa e’ la capacità degli spazi di espandersi ed estendersi nel paesaggio – i singoli spazi sono definiti geometricamente ma ciascun spazio confluisce in quello seguente fino a congiungersi con l’esterno. Located in the Swiss Alpine village of Lumino, just north of Bellinzona, this house stands as a monolithic element, quietly complementing and echoing its context. The surrounding area is characterised by traditional stone-built houses, many of which date back centuries. The new house is intended as a relevant response to and contemporary interpretation of the vernacular. Its exposed reinforced concrete form recalls the revered strength and resonates the presence of these old stone houses. Sitting on the edge of the old village, the house acts as a sort of bastion between the old core and the modern residential expansion. In addition to the local scale references and materials siphoned from the physical context, the concept and approach to the project were further influenced by the clients’ desire for a minimalist aesthetic, both internally and externally. The idea of the ‘minimalist monolith’ was adopted as the concept of the project and became a principle applied to all elements of the functional and construction programme, from the foundations to the smallest finishing details. The geometry of the plan is generated by two parallelepipeds and follows the fall of the site. The typology created by this staggered geometry underlies the peculiarities of the landscape while also offering each of the levels a direct relationship with the surrounding gardens. The double system of vertical connections, one internal and one external, relates all the spaces of the house in a spiral movement and is in a constant play with its new inhabitants’ perception of time and scale. What is interesting about the house is the ability of the spaces to expand and extend into the landscape; while the individual spaces may be defined geometrically, each space flows into the next and continues to the external. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 98 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 100 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 102 Progettista: Dap Studio - Elena Sacco, Paolo Danelli Committente: Comune di Lonate Ceppino (VA) Località: Lonate Ceppino (VA) Data del progetto: 2006 Realizzazione: 2007-2009 Superficie: 400 m2 NUOVA SEDE BIBBLIOTECA CIVICA “ELSA MORANTE” Architect: Dap Studio - Elena Sacco, Paolo Danelli Client: Comune di Lonate Ceppino (VA) Location: Lonate Ceppino (VA) Start date: 2006 Completion date: 2007-2009 Total area: 400 m2 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 104 NUOVA SEDE BIBBLIOTECA CIVICA “ELSA MORANTE” L’edificio costituisce una delle presenze architettoniche emergenti all’interno del territorio comunale di pianta rettangolare si sviluppa su due livelli : al piano terra era ospitata la precedente sede della Biblioteca Civica mentre il piano superiore era inutilizzato. I nuovi interventi e le scelte di materiali e finiture hanno avuto, come obiettivo primario, la valorizzazione delle sue caratteristiche originarie Il progetto della biblioteca pubblica del comune di Lonate Ceppino, ha previsto il restauro dell’ex oratorio San Michele e la realizzazione di un volume di ampliamento. L’intervento sull’edificio storico, finalizzato al recupero della preesistenza e al suo adeguamento rispetto alle esigenze funzionali espresse, ha previsto l’eliminazione del volume servizi in quanto ampliamento della preesistenza architettonicamente inadeguato. E’ stata anche eliminata la scala interna fortemente compromessa e non rispondente alle vigenti norme. Il progetto, inoltre, ha previsto il risanamento della struttura intervenendo su presenza di umidità, intonaci, pavimentazioni, copertura. Parallelamente al fronte est è stato realizzato un nuovo volume che si accosta in modo discreto alla preesistenza e che contiene collegamenti verticali, locali di servizio – magazzino, bagni per il pubblico e bagno per il personale e i montanti degli impianti. Questa scelta ha consentito di adeguare l’edificio storico alle esigenze funzionali ‘portando fuori’ tutti quegli elementi che sarebbero risultati maggiormente invasivi. L’architettura del nuovo volume è caratterizzata da un profilo che si assottiglia nelle parte più alta, con un lato inclinato che pare ritrarsi per lasciare maggiore spazio alla copertura a falde della preesistenza. La dialettica tra edificio storico e nuovo ampliamento è la chiave di lettura di tutto l’intervento ed è il tema che ha orientato le scelte The building is one of the emerging architectural elements present in the municipal territory. It extends over two floors on a rectangular plan: the ground floor was formerly the seat of the civic library while the upper floor was not used. The work carried out and the materials chosen had as their primary objective the appreciation of its original features. The public library project of the town of Lonate Ceppino provided for the refurbishment of the former San Michele parish youth club and its extension. The work on the historic building aimed to recover the pre-existing structure and update it to the new functional needs, and included the removal of service spaces as these proved to be inadequate. The internal staircase was also removed, as it was structurally compromised and non-compliant with current regulations. Furthermore, the project provided for the redevelopment of the building with work done to remove damage due to damp and on the plaster, floors and roofing. A new volume was created parallel to the east side which discreetly stands alongside the pre-existing structure and contains the vertical connections, service spaces – storeroom, toilets for the public and staff - and the pipes for internal systems. This choice permitted the updating of the ancient building to functional requirements by ‘placing outside’ all of the most invasive elements. The architecture of the new volume is characterized by a profile that becomes smaller in the upper portion, with a sloping side that appears to take a step back to give more space to the pitch roof of the pre-existing building. The relationship between the old building and the new extension is the key to the project and the principle that guided the choices made. This relationship between the two structures is based on the contrast between substance and lightness, EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 106 progettuali. Il rapporto tra le due presenze è stato giocato contrapponendo matericità e leggerezza, solidità ed instabilità, materiali opachi e materiali riflettenti. L’enfatizzazione delle differenze valorizza le peculiarità di entrambi i volumi, in un reciproco rapporto di figura e sfondo. Nell’edificio storico è stato collocata la Biblioteca. Lo spazio interno è stato liberato da suddivisioni e si presenta, su entrambi i livelli, nella sua continuità. Al piano superiore la sala delle capriate è uno spazio polifunzionale e flessibile destinato ad ospitare convegni ed esposizioni. and matt and reflective materials. The emphasis placed on the differences gives value to the features of both volumes, in a mutual exchange of forms and background. The library is located in the historic building. The internal area was freed from the partition walls and is now a continuous space on both floors. On the upper floor, the Sala delle Capriate has been transformed into a multipurpose space able to host conferences and exhibitions. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 108 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 110 Progettista: Miralles Tagliabue EMBT Collaboratori: Makoto Fukuda, Mattia Cappelletti, Vaiva Simoliunaite, Jack O’kelly, Qiwei Hu, Gabriele Rotelli, Guile Amadeu Committente: SEEI (Sociedad Estatal para Exposiciones Internacionales) Località: Shangai (China) Data del progetto: 2007 Realizzazione: 2010 Superficie: 8500 m2 SPANISH PAVILION FOR THE SHANGHAI WORLD EXPOSITION 2010 Architect: Miralles Tagliabue EMBT In collaboration with: Makoto Fukuda, Mattia Cappelletti, Vaiva Simoliunaite, Jack O’kelly, Qiwei Hu, Gabriele Rotelli, Guile Amadeu Client: SEEI (Sociedad Estatal para Exposiciones Internacionales) Location: Shangai (China) Start date: 2007 Completion date: 2010 Total area: 8500 m2 MENZIONE SPECIALE / SPECIAL MENTION EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 112 SPANISH PAVILION FOR THE SHANGHAI WORLD EXPOSITION 2010 Il Padiglione spagnolo all’Expo 2010 di Shanghai, ricerca una riflessione in atmosfera spagnola, tanto quanto il recupero della straordinaria arte della lavorazione del vimini per riportarla alla vita e reinventarla come nuova tecnica di costruzione. La qualità traslucida delle fibre naturali ha una tradizione condivisa da tutte le culture. In questo senso, la scelta dei materiali per il padiglione costituisce un ponte tra la cultura spagnola e quella cinese Il patio più grande del padiglione e’ aperto verso l’esterno allo scopo di attrarre e fare entrare i visitatori. Il cortile sta alla città come il giardino sta alla casa - un luogo di celebrazione e quiete, un luogo dove poter respirare. Questa piazza sarà quindi uno spazio cittadino dove riunirsi. A differenza della costruzione ad alta tecnologia della struttura in acciaio, I pannelli di vimini sono fatti da tecniche tradizionali, da artigiani della provincia di Shandong . I pannelli, sono stati disposti a formare una serie di caratteri cinesi, come in un mosaico, facendo riferimento ad elementi naturali. Questo è stato possibile sottolineando le macchie naturali del vetrice durante il processo di cottura al vapore. Ogni pannello è composto da fibre di vetrice intrecciato che si avvolgono attorno ad un telaio metallico, che crea una distorsione. Le diverse densità delle fibre di vetrice lasciano passare le variazioni di luce e ombra. The Spanish Pavilion for the 2010 World Expo of Shanghai seeks to reflect upon the Spanish climate, as well as to recover the extraordinary craft of wickerwork in order to bring it back to life and to reinvent it as a new construction technique. The translucent quality of the natural fibre craft work is a tradition shared by all cultures. In this sense, the choice of materials for the Pavilion forms a link between Spanish Culture and Chinese Culture. The biggest patio of the pavilion opens to the exterior to attract and bring in the visitors. This courtyard is to the city what the back-yard is to the house: a place of celebration and calm a place to breathe. This plaza will then be a civic space for gathering Unlike the high-tech construction of steel structures, the wicker panels are made using traditional techniques by craftsmen in the Shandong region. The panels have been arranged to form a series of Chinese characters in a way that is similar to that of a mosaic with references to natural elements. It was possible to create these characters trought the natural darkening of the wicker when it is boiled. Each panel is made up of woven wicker fibres, wound around a metallic frame, which creates a distorting effect. The various wicker fibre densities create a variation in shadows and light. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 114 EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 116 MENZIONE SPECIALE SPECIAL MENTION Il progetto dello studio EMBT Miralles Tagliabue, è tra i progetti che più ci hanno emozionato negli ultimi anni. Ciò che ci ha colpito è quello che vorremmo che in ogni occasione l’A.Prize mettesse in evidenza, ovvero qualcosa che va oltre l’architettura, oltre al compiacimento di sé stessa, dove il risultato è un lavoro sulla percezione, sulla materia, dove è visibile il rapporto con gli “altri”, la contaminazione di idee e opere, dove l’idea di bellezza viene rappresentata da una idea di condivisione. L’edificio, soprattutto nel suo “fragile” involucro esterno, rimanda a diversi mondi, quello rurale, quello domestico, quello della land art o della scultura, quello quasi arcaico e ancestrale. Reale e immaginario si confondono, rendendo un padiglione per un expo, spesso icona effimere del nulla, una occasione per riflettere sulla forte capacità dello studio EMBT di mettere in atto il processo virtuoso della tradizione, dell’artigianato, della materia, con la vocazione rappresentativa e spaziale di un padiglione espositivo. The project by the EMBT Miralles Tagliabue Studio is one of those that have excited us most in recent years. What really impressed us is what we would always like to see in the A.Prize, namely something that goes beyond architecture and mere complacency, where the result comes from a focus on both perception and substance, where the relationship with the “others” and the contamination of ideas and works are visible, and where beauty is represented by the concept of sharing. The building, above all in its “fragile” external shell, makes reference to the rural and domestic worlds, to land art or sculpture, to almost archaic and ancestral elements. The real and the imaginary merge together, making an Expo pavilion, often seen as an ephemeral and void icon of nothingness, an occasion to reflect on the powerful ability of the EMBT Studio to set in motion the virtuous process of tradition, craftsmanship and substance, through the representative and spatial vocation of an exhibition pavilion. L’edificio di EMBT per il suo alto valore esce dall’aggiudicazione dell’A.Prize, conferendogli un riconoscimento speciale e proponendo l’arch. Benedetta Tagliabue per la presidenza del prossimo A.Prize del 2012. Due to its outstanding value, the building by EMBT manages to transcend the boundaries of the A.Prize, awarding a special acknowledgement and proposing architect Benedetta Tagliabue as president of the next A.Prize in 2012. La Giuria. The Jury. EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 118 PROGETTI PARTECIPANTI / PARTICIPATING PROJECTS EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 120 La triennale di Milano sede di Incheon Stand per Area Soprintendenza del Mare Casa D Centro congressi Parco Tirreno Suite Hotel e Residence Residenza unifamiliare Edificio Residenziale area ex-Berardi Low Carbon Office Villa Anna Casalgrande Hotel Casa al Gianicolo Showroom ALV Spazio Marco Gerra Edificio Sant’Agostino Casa Doppia Centro Ricerche e Sviluppo Brembo Mediateca Provinciale Ugo Casiraghi Black Boxes – AEV Terraglio Mestre Casa ASM Zenale Risanamento Conservativo e recupero sottotetto Casa Curti Riqualificazione architettonica di Piazza del Popolo Ampliamento nuovo cimitero urbano Riqualificazione di un palazzo nel centro storico di Pisa Pal – Recupero e riuso di edifici sul fiume Oglio Loft Cafè Casa a Caramanna Casa Contento Casas Brancas – Edificio di abitazione collettiva Nuova cantina di vinificazione Campodelsole I Laboratori della luce River Club DC 10 Edificio Unifamiliare Oratorio della Parrocchia Sacra Famiglia Sede Melfi Isernia Golf Club Casa 1 Nuovo stabilimento della Co.Ri.Ma Nuova sede Telnet De Loketten Flemish Parliament Cappella della famiglia Caldirola Edificio San Carlo EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 La triennale di Milano sede di Incheon Architect: Atelier Mendini Location: Incheon, Corea 122 Stand per Area Soprintendenza del Mare Architect: Doriangray di Montalto Giuseppe, Salvatore Di Dio Location: Mondello, Palermo Casa D Architect:Furlan&Pierini Architetti Location:Sacile, Pordenone Centro congressi Parco Tirreno Suite Hotel e Residence Architect: Massimiliano Vinci Location: Roma Residenza unifamiliare Architect: Nicola Montini, Gian Luca Zoli Architetti Location: Faenza, Ravenna Edificio Residenziale area ex-Berardi Architect: Camillo Botticini Location: Brescia EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Low Carbon Office Architect:Laboratorio di Architettura Location: Reggio Emilia 124 Villa Anna Architect:Marco Grandesso Location:Aviano, Pordenone Casalgrande Hotel Architect:Studio M2R Architettura Location:Casalgrande, Reggio Emilia Casa al Gianicolo Architect: NA3 Arch. Nicola Auciello Location: Roma Showroom ALV Architect: Studio architettura Fabio Novembre Location: Milano Spazio “Marco Gerra” Architect: Nat Office Arch.Christian Gasparini Location: Reggio Emilia EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Edificio Sant’Agostino Architect:Studi Humus - Cavadini Location:Paderno Dugnano, Milano 126 Casa Doppia Architect: Iodice Architetti Location:San Marcellino, Caserta Centro Ricerche e Sviluppo Brembo Architect:Blast Srl Location:Stezzano, Bergamo Mediateca Provinciale Ugo Casiraghi Architect: Waltritsch A+U Location: Gorizia Black Boxes – AEV Terraglio Mestre Architect: Studio Architetti Mar S.r.l. Location: Mestre, Venezia Casa ASM Architect: Nunzio Gabriele Sciveres Location: Marina di Ragusa, Ragusa EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Zenale Risanamento Conservativo e recupero sottotetto Architect:FTA – Filippo Taidelli Architetti Location:Milano 128 Casa Curti Architect: Gianluca Calderini Location:Parma Cappella della famiglia Caldirola Architect:Marco Cristiano Valsecchi Location:Briosco, (MB) Edificio San Carlo Architect: Massimo Vallotto Location: Bassano del Grappa, Vicenza Riqualificazione architettonica di Piazza del Popolo Architect: LR Architetti Location: Sacile, Pordenone Ampliamento nuovo cimitero urbano Architect: Signorini Associati Location: Todi, Perugia EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Riqualificazione di un palazzo nel centro storico di Pisa Architect: Andruetto-Deri architetti associati Location:Pisa 130 Pal – Recupero e riuso di edifici sul fiume Oglio Architect:Dep Studio Location:Palazzolo sull’Oglio, Brescia Loft Cafè Architect:Isacco Brioschi Location:Milano Casa a Caramanna Architect: Elena Bruschi Location: Contrada Caramanna, Monopoli - Bari Casa Contento Architect: Antonio Esposito Location: Monopoli , Bari Casas Brancas – Edificio di abitazione collettiva Architect: Adalberto Dias Arquitectos LDA Location: Porto, Portogallo EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Nuova cantina di vinificazione Campodelsole Architect:Asv3 Officina di architettura Fiorenzo Valbonesi Location:Bertinoro, Forlì-Cesena 132 I Laboratori della luce sede IGuzzini Architect:Maurizio Varratta Location:Recanati, Macerata River Club Architect:Ghigos Ideas Location:Beijing, China DC 10 Architect: Marco Vigo Location: Milan Edificio Unifamiliare Architect: Tiziano Teneggi Location: Reggio Emilia Oratorio della Parrocchia Sacra Famiglia Architect: Atelier Map Location: Manfredonia, Foggia EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 Sede Melfi Architect:Studio associato Medir – Roberto Ianigro Location:Isernia 134 Isernia Golf Club Architect:Studio associato Medir – Valentina Ricciuti Location:Isernia Casa 1 Architect: Giorgio SImioni Location:Fontanaviva, Padova Nuovo stabilimento della Co.Ri.Ma Architect: Riccardo Butini Location: Monteriggioni , Siena Nuova sede Telnet Architect: Fabbricanove Location: Prato De Loketten Flemish Parliament Architect: Farris schöning Location: Bruxelles, Belgium EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010 136 NON DESTINATO ALLA VENDITA NOT FOR SALE Tutti i contenuti di questo libro (disegni, foto, testi) sono protetti da diritti di proprietà intelletuale. 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