a.prize - aXmag

2010
MioDino Premia l’Architettura.
A.PRIZE Exposynergy
A.PRIZE
Exposynergy 2010
MioDino Premia l’Architettura.
CON IL PATROCINIO DI:
INDICE / INDEX
A.PRIZE 2
PERCHE’ UN ALTRO PREMIO? / WHY ANOTHER PRIZE?
4
8
LA GIURIA / THE JURY 12
PARTNER A.PRIZE 18
RNGRAZIAMENTI / ACKNOWLEDGEMENTS 26
FINALISTI / FINALISTS
30
PROGETTI PARTECIPANTI / PARTICIPATING PROJECTS
118
di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo 5+1AA
EXPOSYNERGY
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
A.PRIZE
A Prize 2010 is the first edition of our International
prize dedicated to architecture. It is aimed at
promoting and valorizing the projects done, a
snapshot of what is building today. A Prize is
characterized by the peculiarity of the promoters,
companies of construction’s supply chain, linked
by a synergic common vision on architecture.
Synergy, a mutually advantageous conjunction
or compatibility of distinct participants aimed to a
common goal. We worked out this word from the
“treasure chest” of our best intentions and tried
to find a real application. We start collaborating
with architects during the technical meetings,
involving the structures and the specialists of
every company who joined Exposynergy network.
Basically we became a complement to architects
staff.
2
foto/photograph: Marco Curatolo
We understood that this positive energy, had to
be spread extensively. We would have loved that
the outcomes of this synergy could become a
benefit to be shared with others, an opportunity
to be exploited. Here is the origin of our two
concourses, A.Prize and D.Prize. How many
talents we could valorize, how many architects
could get the opportunity to have the visibility
they deserve. We already answered some of these
questions with the first edition of the Prize. This
first publication is only a showcase of finalist works
and participants, published as the published as
the architects wanted them to be shown. We only
added the motivations of the Prize’s jury related
to the project elected and mentions.
A.PRIZE
A.prize 2010 la prima edizione del nostro premio
internazionale per l’architettura. Un premio ai
progetti realizzati, una fotografia del costruire
del nostro tempo. A.prize si caratterizza per la
particolarità dei promotori che sono le aziende
della filiera del building unite in un’azione
sinergica di promozione.
Sinergia: azione coordinata finalizzata al
raggiungimento di un obbiettivo comune e
condiviso. Abbiamo tirato fuori questo termine
dallo scrigno delle buone intenzioni e ne abbiamo
ricercato una reale applicazione. Abbiamo iniziato
a collaborare con i progettisti durante gli incontri
tecnici attivando le strutture e gli specialisti di
ogni nostra azienda, diventando complemento
allo staff dei progettisti. Questa energia positiva
doveva essere trasmessa in maniera più estesa.
Volevamo che il risultato della nostra sinergia fosse
anche un beneficio da condividere, diventando
occasione anche per altri. Ecco come sono nati
i nostri due concorsi A.Prize e d.Prize. Quanti
talenti potremmo valorizzare, quanti progettisti
potranno cogliere l’occasione di avere la visibilità
che meritano: a queste domande, già con la
prima edizione, abbiamo avuto molte risposte
positive. Questa pubblicazione è quindi solo una
vetrina dei progetti finalisti e dei partecipanti,
pubblicati sostanzialmente, come i progettisti
hanno voluto presentarli per il premio. Abbiamo
aggiunto solo le motivazioni della giuria, per il
progetto prescelto e per le menzioni.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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PERCHÉ UN ALTRO PREMIO.
L’Italia è il paese dove vi sono il maggior numero di
riviste di architettura, eppure l’architettura spesso
è lontana dal mondo reale, dalla comprensione
e dal dibattito di tutti gli attori del processo che
conducono coscientemente o incoscientemente
la trasformazione o la “gestione” della realtà.
Occorre riflettere su questo aspetto e confrontarlo
con un paese come la Francia, dove ormai da
decenni l’architettura è un bene di interesse
pubblico sancito da una Legge Nazionale e
dove le riviste di architettura sono pochissime e
sempre più in crisi, ma l’architettura occupa una
scena primaria nei dibattito politico, economico,
sociale, culturale, appartenendo a tutti.
della sua difficoltà, capace di rispondere alla
velocità del presente ponendo delle domande sul
presente stesso e sulle possibili visioni del futuro,
spesso non rintracciabile nella miriade di pagine
pubblicate, e fuori dal coro di chi crede di essere il
solo a detenere il ruolo di una riflessione al reale,
alla sperimentazione sul reale, alla ricerca del reale
e che spesso non ha alcuna relazione con il reale.
Troppo spesso tutto viene separato, distinto
ad arte attraverso un uso “democraticamente
violento e settario” della parola, dei “termini
catalogatori” di ciò che sia portatore di riflessione
e di ciò che nulla porta agli occhi di pochi , faziosi
nell’animo, non nelle idee.
Il progetto di architettura è lo strumento di
questa trasformazione, ma troppo spesso è
uno strumento che vive una doppia natura,
specialmente in Italia:
La differenza delle due nature, tra le altre cose,
risiede nella capacità di saper coinvolgere in
maniera attiva e responsabile tutti gli attori della
“filiera” del fare.
o quella puramente mediatica, strumentale,
che può purtroppo sconfinare nell’ipocrisia
e/o nel cinismo in un atteggiamento di puro
galleggiamento e/o colonizzazione culturale,
proposta spesso dai maggiori benpensanti
e/o daii politically correct , e una più profonda,
responsabile e apparentemente silenziosa, spesso
vigorosamente provinciale, cosciente del ruolo e
Avere coscienza, sempre, che non sia possibile
raggiungere il pieno significato di un progetto
senza il sapiente, attento, attivo impegno e
coinvolgimento della Committenza, dell’Impresa,
delle Aziende che producono, inventano,
declinano la materia del fare, delle persone che
impegnano la loro vita nell’atto della realizzazione
e ovviamente dell’architetto, è un dato
imprescindibile, oggi più che mai.
Non vi è civiltà, progresso, cultura, educazione
senza l’impegno da parte di tutti gli attori della
filiera. Non vi è cultura e crescita culturale senza
condivisione. Non vi è condivisione senza la
volontà sincera che questa accada, giorno dopo
giorno. Occorre saper guardare rifiutandosi di
accontentarsi del solo atto di vedere.
L’architetto e l’architettura non si devono
accontentare e/o preoccuparsi della propria ovvia
e superflua narcisa volontà di essere superiore
a tutto e a tutti, nell’idea che l’atto del progetto
sia qualcosa che appartenga a poche persone.
Non è una questione di mera “partecipazione”,
ma una questione di ricerca del dialogo
attraverso la condivisione frutto di un azione di
“contaminazione” che non porta e non vuole una
approvazione totale, ma che nel processo con cui
si attua, nel dialogo che è in grado di proporre, si
pone come esperienza in contradditorio ad altre
visioni.
Ma non si può rimanere asettici, non si può
rimanere neutrali, nelle diverse forme, modalità a
cui ognuno appartiene.
Occorre essere ed esserci.
Perché un altro premio? Forse perché il premio
vuole provare ad essere altro. Forse e soprattutto
perché nasce grazie all’iniziativa corale di persone
che credono in questa possibile metamorfosi del
fare, che ci riporta a momenti storici importanti
del secolo scorso, forse perché credono nella
ricerca di un nuovo dialogo, e che lontani
da essere istituzioni e/o luoghi di “potere”
culturale, guardano alla realtà, al suo processo
di trasformazione e all’architettura come l’unica
possibilità di riavviare nel quotidiano, e nelle
diverse realtà, quel processo virtuoso di cui
ognuno si può nutrire e di cui tutti abbiamo
bisogno. A.Prize è un premio che vuole entrare
silenziosamente nel profondo delle cose, e vuole
farlo libero, passo dopo passo, non è interessato
a ricercare il progetto già pluripremiato e/o
conosciuto, ma ricercare quella attenzione non
pedagogica, non culturalmente corretta, non alla
moda, tutta protesa all’atto del fare, del progetto,
portatrice di tante piccole o grandi visioni. Dove
la realtà, interpretata, può celare momenti di
magia, di stupore di meraviglia e dove per fare
questo può e deve essere sufficiente “inventare”
uno spazio, una modalità di relazione, un essere
nel luogo, nella città e nel territorio. Forse così
facendo tutto ci sembrerà più vicino, ci apparterrà
di più. Forse non saremo più così lontani. Forse ci
renderemo conto che siamo un Paese reale.
Alfonso Femia
Gianluca Peluffo
5+1AA
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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WHY ANOTHER PRIZE?
Italy is the country with the highest number of
architecture magazines, yet often architecture
is detached from the real world, and from the
understanding and debate of all the actors
who, consciously or unconsciously, drive the
transformation or “management” of reality.
What is needed is a reflection on this aspect and
a comparison with a country like France, where
for decades architecture has been a principle of
public interest sanctioned by national law. There
are few architecture magazines in France and
they are increasingly in difficulty, yet architecture
occupies a leading role in political, economic,
social and cultural debate, thereby belonging to
all.
The architectural project is the instrument of this
transformation, but all too often it is an instrument
with a dual nature, especially here in Italy. Either
it is a purely media-orchestrated, self-serving
nature, which can unfortunately spill over into
hypocrisy or cynicism with an attitude of mere
survival and cultural colonization, often proposed
by conventional thinkers and the politically
correct; or else it is a more profound, responsible
and apparently silent, often very provincial nature,
conscious of its role and difficulties, yet able to
respond to the speed of modern times,
and not afraid to ask questions about the present
and about possible future scenarios, frequently
not easy to spot among the myriad of pages
published, and at odds with those who believe
they are the only ones with the right to reflect
on reality, to experiment with it, and to research
it - and who often have no connection with the
real world.
Too often everything becomes separated,
purposely divided through a “democratically
abrupt and sectarian” use of words, of terms that
“categorize” anything that leads to reflection and
yet bring nothing new to the eyes of the few who
are partial in spirit but not in their ideas.
The difference between the two natures lies,
among other things, in the ability to involve in
an active and responsible manner all the actors
involved in the ‘production pipeline’.
One must always be aware that it is not possible
to achieve the full significance of a project without
the competent, diligent, active commitment and
involvement of the Customer, of the Companies
that produce, invent and carry out the work, of the
people who spend their life realizing the project
and, obviously, of the architect, an indispensible
figure, today more than ever.
There can be no civilization, progress, culture or
education without the commitment of all the
players in the production chain.
There is no culture or cultural growth without
sharing, and there can be no sharing without the
sincere desire that this occurs day after day.
It is vital to look, not just to see. Architects
and architecture must not be content or only
preoccupied with their own narcissistic desire to
be superior to everything and everyone, with the
idea that the act of designing is something that
belongs to only a few people.
It is not a question of mere ‘participation’, but a
question of looking for a dialogue through sharing,
the result of a process of ‘contamination’ which
does not bring and does not seek total approval,
but rather is capable of putting forward a proposal
and placing itself in conflict with other visions.
One cannot remain neutral.
One has to be there and be part of it.
So, why another prize? Perhaps because this prize
is attempting to be something new. Probably
because it was born out of a group effort by
people who believe that change is possible, and
that it will take us back to important historic
moments from the last century. People who
believe in the search for a new dialogue and
who - far from being institutions and/or places
of cultural “power” - look at reality, at its process
of transformation and at architecture itself as the
only way to re-launch a virtuous process we can
all draw on and which we all need.
A.Prize is an award that aims to impact discreetly
on the profound nature of things, and wants to do
so freely, one step at the time.
The focus is not on finding the already much
decorated and/or well-known project, but rather
on seeking that attention that is not educational,
not culturally correct, not fashionable, but on
the contrary focuses on the act of doing, on the
design, the catalyst of many visions great and
small.
A project where reality, as it is interpreted, may
conceal moments of magic, of wonder and
astonishment and where this can and must be
enough to “invent” a space, a means of relating,
of being in the place, the city and the territory.
Perhaps in this way everything will seem closer
to us, will belong to us more. Perhaps we will no
longer feel so detached. Perhaps we will realize
we are a real nation.
Alfonso Femia
Gianluca Peluffo
5+1AA
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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EXPOSYNERGY
É uno strumento di promozione per le aziende
impegnate nella realizzazione di prodotti e
servizi per l’edilizia. Si prefigge di coprire,grazie
agli aderenti, l’intera gamma di prodotti ed
attività coinvolti nella filiera del building
arrivando fino all’arredo e attrezzature. Svolge
per conto degli aderenti, servizi di marketing
collettivo promuovendo incontri, convegni,
campagne dedicate, video e comunicazione
specializzata. Fornisce, inoltre, supporto per i
progetti di internazionalizzazione delle aziende
associate. Exposynergy opera alla ricerca di
sinergie.
Sinergie tra persone, per affrontare il mercato
nazionale e internazionale con nuove politiche
commerciali, condividendo risorse, strutture e
competenze.
Sinergie tra prodotti, per utilizzare i materiali
della tradizione e quelli innovativi secondo un
approccio tecnologico integrato, che
coniughi ingegneria di prodotto e di processo.
Lavorare insieme su nuovi prodotti frutto della
ricerca di nuovi materiali e delle tecnologia
a basso impatto ambientale. Exposynergy
propone un approccio di partnership tra
l’impresa esecutrice, le aziende aderenti ed il
progettista, tutto in un sistema virtuoso, che
puntando sulla cooperazione, riduca i costi,
garantisca la qualità e referenzi l’iniziativa agli
utenti finali.
La collaborazione delle aziende Exposynergy
rappresenta un contributo strutturato di
contemporaneità ed avanguardia in termini
di materiali e tecnologie: un vero ausilio
all’innovazione. Exposynergy promuove due
concorsi internazionali, uno per l’architettura
ed uno per il design: A.PRIZE e d.PRIZE per
esprimere il potenziale della cooperazione tra
grandi e piccole aziende anche in termini di
sostegno alla cultura.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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EXPOSYNERGY
Is a promotion network, focused on those
companies committed to create products and
services for construction market. Thanks to Its
members, It is aimed to cover the whole range
of products and activities involved in building
chain, up to furniture and technical equipment.
On behalf of their members, Exposynergy
creates collective marketing events, meetings,
conferences and dedicated campaigns, videos
and specialized communication. Provides support
for internationalization projects of the associated
members. Exposynergy operates searching for
synergies.
Synergies between people to face national
and international market with new commercial
strategies, sharing resources, structures and
skills.
Synergies between products, exploiting
traditional and innovative materials, following an
integrated technological approach, a balanced
mix of product and process engineering. Work
together on new products, result of research
and development in new materials field and low
impact eco sustainable technologies. A joint work
aimed to reduce costs and use all the applications.
Exposynergy proposes a partnership approach
between suppliers, construction companies,
member companies and the architect, all within
a virtuous system, focusing on cooperation, cost
reductions, quality assurance and referenced
initiative to end users. The cooperation of
Exposynergy companies represents a solid
contribution of contemporary and avant-garde
in terms of materials and technology, using
real innovation.Exposynergy sustains two
international prizes, one for architecture and the
other for design A.PRIZE and d.PRIZE, to express
the potential of the cooperation between large
and small companies in terms support to culture.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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ALFONSO FEMIA
Alfonso Femia con Gianluca Peluffo fonda lo
studio 5+1 a Genova nel 1995. Tra il 1998 e il 2005
realizzano il Museo del Foro di aquileia, il Campus
universitario di Savona, le Direzioni del Ministero
degli interni di Roma. Nel 2003, per l’attività di
ricerca, sono stati insigniti del Titolo di benemerito
della scuola della Cultura e dell’arte del Ministero
per i beni e le attività Culturali. Nel 2005 creano
5+1AA e vincono il concorso per il nuovo Palazzo
del Cinema di Venezia. Nel 2006 Simonetta Cenci
diventa partner e nello stesso anno, aprono
un atelier a Milano, dedicato allo studio e alla
sperimentazione sulla città contemporanea. Nel
2007, con la collaborazione di Nicola Spinetto,
aprono un’Agence a Parigi e sviluppano il Master
Plan per l’expo 2015 di Milano. Nel 2008 vincono il
concorso per le nuove strutture direzionali per la
Fiera di Milano. Nel 2009 vincono i concorsi per le
riqualificazioni dei Docks di Marsiglia, delle OGR
di Torino, del Castello degli Orsini di Rivalta. Tra i
progetti principali realizzati: il Leb di Vado Ligure;
la Villa sottanis e il Centro espositivo di Casarza
Ligure, la ricostruzione di san Giuliano di Puglia, la
Marina residence a Cotonou, con Peia associati; il
padiglione Wyler Vetta; il retail park D4 ad Assago,
il Blend Building e la Blend Tower per Generali
Properties a Milano, il Museo del Giocattolo a
Cormano.
I progetti attualmente in costruzione sono: la sede
dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma, il recupero
dell’area Metalmetron di Savona, l’ampliamento
dello IULM a Milano. Sono attualmente invitati
in programmi pubblici e privati in Francia, Belgio,
Spagna, Svizzera e Brasile.
Alfonso Femia with Gianluca Peluffo founded
studio 5+1 in Genoa in 1995. Between 1998 and
2005, the agency built the Museum for the Forum of
Aquileia and the university campus in Savone, the
headquarters of the Ministry of interior in rome. In
2003, Alfonso Femia and Gianluca Peluffo received
the title of “benemeriti” for services to education,
Culture and the Arts by the italian Ministry for
Culture. In 2005 they set up 5+1AA architecture
agency and won the international competition
for the new Cinema Palace in Venice. In 2006,
they opened in Milan an agency specialized in the
research on contemporary cities and Simonetta
Cenci became a partner of the agency. In 2007 they
opened an agency in Paris with Nicola Spinetto
and were entrusted with the development of the
Milano expo 2015 Master Plan. in 2008 they won the
international competition for the Headquarters of
Fiera in Milan. in 2009 5+1AA won the competition
for the requalification of the Marseille Docks, for
the OGR in turin and for the Orsini Rivalta Castle
in Turin. Some of the completed projects: the Villa
Sottanis and the San Giovanni exhibition centre in
Genoa,the requalification of San Giuliano di Puglia,
the Marina residence in Cotonou, the WylerVetta
exhibition stand (Basel), the Blend Building and
Blend Tower for Generali in Milan, the Toy and
Child Museum in Cormano (Milan).
The projects actually under construction are
the Italian Space Agency in Rome, and the
requalification of the industrial site Metalmetron
in Savone, the extension of the IULM in Milan. They
participate in public and private competitions in
France, Belgium, Spain, Switzerland and Brazil.
GIURIA /JURY
ALFONSO FEMIA PRESIDENTE
NICK BELLORA
ALBERTO CATALANO
ALESSANDRO FINOZZI
MATTEO POLI
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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NICK BELLORA
Nel 2005 si laurea presso la facoltà di architettura
e società del politecnico di Milano con la tesi
“ex manifattura tabacchi – Milano. Un caso di
progetto tra recupero edilizio e trasformazione
urbana”. Svolge da allora stabilmente attività di
cultore della materia nell’ambito del laboratorio
di progettazione architettonica 3 tenuto dal
prof. Pierfranco Galliani. Dal 2005 esercita la sua
principale attività presso la Triennale di Milano
dove si è occupato dell’organizzazione tecnica
di oltre 70 mostre e della progettazione degli
allestimenti di alcune di queste tra cui la mostra
“mad’s land – italian fashion, design and lifestyle
in maddalena sisto’s drawings” svoltasi nella sede
della triennale Tokyo nel 2008. Ha in carico il ruolo
di referente principale per la triennale di Milano
nel progetto interregionale della presidenza
del consiglio dei ministri “iter – valorizzazione e
promozione del turismo culturale del moderno”.
Esercita la libera professione nell’ambito della
progettazione, dell’exhibition e dell’interior
design. Nel 2007 consegue il master progea in
“progettazione di allestimenti e organizzazione
di eventi” tenuto da accademia di management
fieristico di fondazione fiera Milano.
Ha collaborato presso lo studio di architettura
Variani di Gallarate occupandosi di progetti di
recupero e ristrutturazione.
In 2005 he graduates at Politecnico di Milano with
the thesis “ex manifattura tabacchi - Milan. A project
between restoration and urban transformation”.
From then he is assistant to professor Pierfranco
Galliani in the architectural design 3 course.
From 2005 works primarly at la Triennale di Milano
in the technical department; he is in charge of the
technical organisation of almost 70 exhibitions,
also working as exhibition designer for some of
them, such as the exhibition “mad’s land – italian
fashion, design and lifestyle in maddalena sisto’s
drawings” that took place in Triennale Tokyo (Japan)
in 2008. He is the main referent for la Triennale
di Milano regarding the inter-regional project
named “iter – valorising and promoting a cultural
tourism of modernity). He works as a freelancer in
architecture, exhibition and interior design.
In 2007 he achieves the progea post graduation
master in exhibition design and events
management, organized by accademia di
management fieristico di fondazione fiera Milano.
Until 2004 he works on renovations with the
Gallarate based studio Variani.
ALBERTO CATALANO
Alberto Catalano si è laureato in architettura a
Roma, nel 1987, presso l’Università La Sapienza.
In seguito ha conseguito il master in Restauro
architettonico.
Nel 1996, ha aperto il suo studio a Roma. In
questa fase oltre ad occuparsi di progettazione
d’interni e di restauro, ha sviluppato i progetti
esecutivi delle stazioni della ferrovia Roma Nord,
della metropolitana di Torino, dell’Officina Motori
dell’Alitalia e della Multisala W&B a Perugia.
Lo studio si occupava inoltre, di scenografia e di
allestimenti per importanti istituzioni culturali tra
le quali il Goethe Institut di Roma e l’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia.
Nel 2004 insieme con altri professionisti,, ha
fondato a Milano Teknoarch, che ha diretto fino
al 2010. Lo studio ha curato la progettazione
integrata, dall’idea al cantiere, di grandi
realizzazioni come: il campus del Politecnico di
Milano alla Bovisa; la nuova Sede di Telelombardia;
i Laboratori tecnologici della Facoltà d’Ingegneria
agli Erzelli di Genova.
Nel 2009 lo studio vince il concorso internazionale
per la realizzazione dell’ House of Art and Culture
di Beirut, (MAC) bandito dal Ministero della Cultura
Libanese.
Nel 2010 nasce Alberto Catalano & Partners
(AC&P) fondato da un gruppo di architetti
provenienti da Teknoarch. I principali progetti in
corso sono: gli esecutivi del MAC; tre interventi
urbani di edilizia sociale per ALER, due localizzati
nella periferia di Milano aree Barzoni e Merezzate
e il terzo a Garbagnate Milanese; il restauro di
un Hotel storico nel centro di Reggio Calabria; la
ristrutturazione di un edificio a Selva Gardena.
Alberto Catalano graduated in Rome at La Sapienza
University in 1987. Afterwards, he got a Master in
Architectural restoration.
In 1996 he set up his own architectural firm in
Rome. In this phase the firm was dealing with
restoration and Interior Design, as well as with
executive projects, such as the stations of Rome
North railways, the Turin underground, Alitalia
Engines workshop and the W&B multiplex in
Perugia.
The firm was also involved in settings and
installations for important cultural institutions
such as the Goethe Institut in Rome, and the
National Academy of St. Cecilia.
In 2004, with other professionals, in Milan he
founded Teknoarch, the firm he had been leading
until 2010. The firm developed the whole design,
from the concept to the construction, of large
buildings, such as: the campus of Milan Politecnico
University in Bovisa district; the new Headquarters
of Telelombardia tv channel; the Technological
Labs of Genoa Engineering University, on Erzelli
Hill.
In 2009 the firm won the International competition
planned by the Ministry of Lebanese Culture, to
design the House of Arts and Culture in Beirut
(MAC).
The new architectural firm Alberto Catalano &
Partners (AC&P) was established in Milan in 2010
by a team of architects coming from Teknoarch.
The main current projects are: the executive design
for the MAC; three social housing urban projects
for ALER, two located on Milan outskirts, Barzoni
and Merezzate, the third in Garbagnate Milanese;
the restoration project of a historical hotel in the
center of Reggio Calabria; the renovation project
for a building in Selva Gardena.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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ALESSANDRO FINOZZI
Laureato nel 1983 presso il Politecnico di Milano
con una tesi di progettazione urbana, svolge sino
al 1989 attività didattica nel corso di Progettazione
Architettonica tenuto dal Prof.Arch.Sergio Crotti,
con contributi ai Professori Fabrizio Zanni, Paolo
Caputo e Franco Giorgetta.
Svolge libera attività collaborando, tra gli altri,
con Sergio Crotti, lo Studio Romegialli, Paolo
Caputo, Jo Coenen, Pei Cobb Freed and partners,
SPEA, Austin Italia, Euromilano, affrontando temi
relativi al disegno urbano ed alla progettazione
architettonica.Tra questi il Piano d’Area e Piano
Particolareggiato Portello Fiera a Milano, la
Sistemazione del Centro Storico di Induno Olona,
il progetto paesaggistico e di minimizzazione
delle opere infrastrutturali dell’autostrada AostaMonte Bianco e del lungofiume Polcevera a
Genova, la sede della “Scuola C.A.I.” in Valmasino
(Sondrio), la sede della Comunità Montana e la
stazione centrale autobus S.T.P.S. a Morbegno,
i P.I.I. “Montecity-Rogoredo”, “Adriano Marelli” e
“Cascina Merlata” a Milano, la “Nuova Sede della
Regione Lombardia” a Milano, la nuova sede
della Biblioteca, il Parco e la moschea Abdali ad
Amman, un insediamento turistico alberghiero
a Marrakesh, la ristrutturazione e l’ampliamento
del Centro Ippico di allenamento a Caravate
(Varese), la riqualificazione dell’ippodromo “Le
Bettole” di Varese, il nuovo centro distribuzione
“3M Italia” Nord Italia a Carpiano (Milano), la
ristrutturazione e l’ampliamento della sede “Coca
Cola Italia” di Oricola (Aquila), l’ampliamento degli
impianti “Barilla Alimentare S.p.A.” a Parma e per il
“Politecnico di Milano” la nuova sede della Facoltà
di Ingegneria, Biblioteca, Aula Magna ed aule
speciali nel Campus Bovisa a Milano.
Graduated at the Politecnico di Milano in 1983 with
a thesis on urban design, place until 1989 teaching
in the course of Architectural held by Prof.Arch.
Sergio Crotti, with contributions from Professors
Fabrizio Zanni, Paul Caputo and Franco Giorgetta.
Freely engage in collaboration, among others, with
Sergio Crotti, Studio Romegialli, Paolo Caputo, Jo
Coenen, Pei Cobb Freed and Partners, SPEA, Austin
Italia, Euromilano, looking at issues relating to
urban design and architectural planning. Among
these the Area and Detailed Plan of Fair Portello
in Milan, the redevelopment of the historic center
of Induno Olona, the Landscape Design and the
minimization of the infrastructure works of the
Aosta-Mont Blanc highway and of Polcevera
Waterfront in Genoa, the “School CAI “ house in
Valmasino (Sondrio), the Seat of the Montana
Community and the Central Station bus STPS
in Morbegno, the P.I.I. “Montecity-Rogoredo”,
“Adriano Marelli” and “Cascina Merlata” in Milan,
the “New Seat of the Lombardy Region” in Milan,
the new Home of the Library, the Park and the
mosque in Abdali Area in Amman, a tourist resort
hotel in Marrakesh, the renovation and expansion
of the Equestrian training Center in Caravate, the
hippodrome “The Bettole” in Varese renewal, the
new Northern Italy distribution centre for “3M
Italia” in Carpiano (Milano), the restructuring and
expansion of the headquarters”Coca Cola Italia” in
Oricola (Aquila), expansion of “Barilla Alimentare
SpA” factory in Parma and for the “Politecnico di
Milano” the new Faculty of Engineering, Library,
Hall and special rooms in the Campus Bovisa in
Milan.
MATTEO POLI
Matteo Poli si laurea in Architettura preso il
Politecnico di Milano nel 1997.
Matteo Poli graduates at the Politecnico di Milano
in 1997.
Dopo aver lavorato con Rem Koolhaas, Office
for Metropolitan Architecture, dal 1998 al 2001
e con Adriaan Geuze nel 1997, West 8 fonda 99IC
Architecure Media Design, con cui vince numerosi
premi nazionali e internazionali, e nel 2008 Argot
per seguire il Masterplan della nuova Bovisa con
O.M.A.
E’ricercatore confermato in Architettura del
Paesaggio al Politecnico di Milano ed ha insegnato
in diverse Università europee e americane.
Ha pubblicato libri e articoli sul paesaggio,
l’architettura e l’urban planning.
Dal 2004 al 2007 ha collaborato stabilmente con
Domus, mentre è ora inviato speciale di Abitare
After working with the Office for Metropolitan
Architecture - Rem Koolhaas from 1998 to 2001
and West 8 - Adriaan Geuze in 1997, funds his
office 99IC, transformed in Argot in 2008 to follow
the Masterplan of Bovisa in Milan.
He is teaching Landscape Architecture at the
Politecnico of Milan and has been lecturing in
several Universities in Europe and in the USA.
He has been publishing books and articles on
landscape, architecture and urban design.
From 2004 to 2007 he has been editor for Domus.
Presently he is special correspondant for Abitare.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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MioDino premia l’architettura, semplice, efficace
ma soprattutto vera, era nei nostri desideri
l’istituzione di un premio. Abbiamo accettato
subito l’invito di Exposynergy, a sponsorizzare la
prima edizione di A.prize 2010 facendolo diventare
A.prize 2010 MioDino premia l’architettura.
La nostra azienda è da sempre al fianco dei
progettisti di qualità e lavora per offrirgli prodotti
sempre più tecnologici e prestazionali, con
soluzioni innovative e flessibili.
Il 2010 è stato un anno molto importante per il
nostro gruppo, per i riconoscimenti che il mercato
ha dato ai nostri prodotti, posso certamente
affermare la biunivocità del titolo, anche
l’architettura ha premiato MioDino.
Vi invito a sfogliare questo libro rivolgendovi
lo stesso augurio, che facciamo ai nostri clienti
quando gli consegniamo i loro nuovi spazi,
“enjoy”.
MioDino rewards simple, effective and above all
true architecture. It was one of our whishes to
establish a prize. We immediately accepted the
invitation from Exposynergy, to sponsor the first
edition of “making A.prize 2010”, then turned into
A.prize 2010 MioDino awards architecture.
Our company has always been on the side of
quality project managers and usually works to offer
cutting edge and high performance products, with
innovative and flexible solutions.
The year 2010 has been a very important one for
our group, thanks to recognition the market gave
to our products: I can certainly claim two way
interpretation of the title: even the architecture
has awarded MioDino.
I invite you to browse this book with the same
hope we wish to our customers once their new
office space is delivered: “enjoy”.
Paolo Mio
Paolo Mio
PARTNER A.PRIZE
MioDino, main sponsor dell’intero concorso, ha
sostenuto il premio con la lungimiranza della vera
imprenditorialità italiana.
MioDino, main sponsor of the entire Prize,
supported the whole path with the vision of the
true italian entrepreneurship..
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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Lavorare in team, con una squadra affiatata, che
motivando i proprio componenti raggiunge
la piena condivisione degli obiettivi e quindi li
consegue. Questo è nel nostro dna ed è stato
facile per noi esportare questa predisposizione
anche nei confronti delle aziende che insieme a
noi partecipano ad Exposynergy.
Applicando la stessa complementarietà siamo
intervenuti come partner di questo concorso,
sostenendo la pubblicazione delle opere di A.Prize
2010. Sosteniamo quindi questa ed altre iniziative
culturali di Exposynergy perché la cultura è il
nostro obiettivo: la cultura della qualità, della
tutela ambientale, del design e dell’innovazione
tecnologica fanno parte della nostra storia dal
1901.
Noi di Hansgrohe nutriamo da sempre una vera
passione per l’acqua, il nostro elemento vitale.
L’acqua ci affascina e ci entusiasma.
Per questo investiamo tutte le nostre energie
nello sviluppo di tecnologie innovative e di
prodotti ecologici che sappiano riunire al meglio
il lato ludico dell’acqua, un comfort elevato e lo
sfruttamento eco-sostenibile di questa preziosa
energia.
Maurizio Lunardi
Working as a team, within a close-knit group
of like minded people that through inner
motivation fully understands the set objectives,
and consequently achieves them. This, in one
sentence, is what we are all about, and it has
been easy for us to convey our way of doing
things also to those Companies, that with us,
take part in Exposynergy. We have taken part in
this competition as partners, supporting A. Prize’s
2010 publication, through the application of the
same complementarity
Therefore we support this and other cultural
initiatives part of Exposynergy because culture is
our objective; the culture of quality, the culture of
caring for our environment, the culture of design
and technological innovation have been part of
our history since 1901.
We at Hansgrohe have nourished all along a true
passion for water, our vital element.
Water fascinates and trills us.
For this reason we invest all our energies in
the development of innovative technologies
and “green” products which best encapsulate
the playful side of water, high comfort and
the environmentally friendly utilization of this
precious energy.
PARTNER A.PRIZE
Hansgrohe, sponsor della pubblicazione dei
finalisti, sostegno sinergico ci ha consentito
questa pubblicazione che verrà presentata nelle
varie tappe della promozione internazionale del
Premio.
Hansgrohe, sponsor of the finalists publication,
synergic support that allowed us to create this
book, that will be presented in the different stages
of the international promotion.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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Acoustic Care è un sistema flessibile, modulabile
di rivestimenti in tessuto con elevate proprietà
fonoassorbenti e dal design accattivante. Project
Care, SoFar/SoNear con la collaborazione di
Cartonplast, hanno lavorato alla realizzazione di
questo sistema flessibile, che risponde in modo
semplice ed elegante all’esigenza di garantire il
giusto confort acustico.
Lo spazio oggetto dell’intervento viene analizzato
per individuarne le necessità di correzione acustica
e quindi la composizione della stratigrafia. Infine
si realizza il pannello con un core in polipropilene
alveolare rivestito con strati ad assorbimento
acustico complementare e finito con materiali
tessili a catalogo o personalizzabili secondo le
esigenze del cliente.
Acoustic Care is a flexible, modular system of fabric
coverings with exceptional sound-absorbing
properties and a winning design.
Project Care and SoFar/SoNear in association with
Cartonplast, have worked together to create this
flexible system, which provides a simple, elegant
answer to the need to guarantee the right level of
acoustic insulation.
The space to be soundproofed is analyzed to
identify where the acoustic correction is needed
and from there the stratigraphy is created. Finally,
the panel is made with a core of honeycombed
polypropylene lined with layers for additional
acoustic absorption and finished with textile
materials from a catalog or tailor-made according
to the client’s wishes.
Acoustic Care è un prodotto ingegnerizzato
per essere leggero, prestazionale e di facile
applicazione, questo consente l’inserimento in
esercizi commerciali aperti senza interrompere
l’attività.
I pannelli possono anche essere integrati con
diffusori sonori di alta qualità o sistemi di
illuminazione per realizzare pareti luminose
sofisticate ed eleganti. L’effetto decorativo è
assicurato dalla straordinaria qualità e ricercatezza
dei tessuti SoFar/SoNear.
Acoustic Care is a product engineered to be
light, high-performance and easy to assemble.
This means it can be installed in premises during
business hours without interrupting work.
Non solo un progetto tecnico acustico ma anche
tessile e di design. Materiali innovativi, trame,
pattern: un vestito tagliato sempre su misura.
Not just a technical acoustic project but also
fabrics and high-quality designs. Innovative
materials, weaves, patterns - a suit made to
measure.
The panels can also be integrated with highquality loudspeakers or lighting systems to
create sophisticated and elegant light walls. The
decorative effect is assured by the exceptional
quality and refinement of the SoFar/SoNear
fabrics.
PARTNER A.PRIZE
Acoustic Care, questa sponsorizzazione è la più
sorprendente, nata all’interno di Exposynergy, è
la testimonianza oggettiva delle potenzialità del
gruppo, delle sinergie tra grandi realtà industriali,
l’eccellenza dell’artigianato e l’ngegnerizzazione
alla ricerca di nuove occasioni di mercato.
Acoustic Care, this is the most amazing. It was
born in Exposynergy, it is the objective evidence
of the potential of the group and synergies
between big industrial firms, the excellence of
craftmanship and engineering exploring new
market opportunities.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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PARTNER A.PRIZE
L’importanza del concorso e l’impegno nella
gestione delle varie fasi ha richiesto l’aiuto di
altri sostenitori che hanno contribuito in forma
tangibile all’iniziativa di questa pubblicazione
A.Prize.
The importance of competition and commitment
in managing the various stages, has requested the
help of other supporters who have contributed in
a tangible form, the beginning of this publication
A. Prize.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
ACKNOWLEDGEMENTS
This is the most important chapter. Here
Exposynergy, as unique synergic group,
personalizes itself. And I, as imagined and wanted
this concourse, want to personally thank all
those who helped me. The Partners of APrize, at
their different stages. All member companies of
Exposynergy.
Dr. Andrea Cancelllato, Director of Triennale
Milano, who trusted in me since the early
beginning
Davide Rampello, President of Triennale Milano,
who taught the extraordinary potential of shared
determination and optimism, while building
Triennale Bovisa.
The Jury
The Press that gave us space
Marco Martello who gave name the Prize
Salvo Bonura who cared the graphic of A.Prize
Tallo De Cristofaro, MioDino Group, who captured,
before everybody, the meaning of the Initiative
Claudio Ponte, Hansgrohe, for his serious and
reliable support
Massimiliano Pulice, member of tecnical-scientific
Committee of Exposynergy
In the end, those for which I imagined A.Prize, all
participants and those who simply downloaded
the call and, hopefully, will attend the next time.
Thanks to all of you.
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foto/photograph: Marco Curatolo
Nicola Sardano
RINGRAZIAMENTI
Questo è il
capitolo più importante, qui
Exposynergy da unico gruppo sinergico si
personalizza. Ed io, che ho immaginato e
voluto questo concorso, voglio ringraziare
personalmente tutti quelli che mi hanno aiutato.
I partner dell’iniziativa A.Prize in tutte le varie fasi.
Le aziende aderenti ad Exposynergy.
La giuria.
La stampa che ci ha dato spazio.
Marco Martello che ha dato il nome al concorso.
Salvo Bonura che ha curato la parte grafica di
A.prize.
Tallo De Cristofaro MioDino Group che ha capito
prima di tutti la bontà dell’iniziativa.
Claudio Ponte di Hansgrohe per il sostegno serio
ed affidabile.
Massimiliano Pulice del comitato tecnico
scientifico di Exposynergy.
Tutti i collaboratori del team Exposynergy.
Il Dott. Andrea Cancellato Direttore di Triennale
che mi ha dato fiducia si dal primo momento.
Il Presidente di Triennale di Milano, Davide
Rampello che in occasione della realizzazione di
Triennale Bovisa, mi ha insegnato il potenziale
straordinario della determinazione condivisa e
dell’ottimismo.
Infine, quelli per cui ho immaginato A.Prize, tutti i
partecipanti al concorso, ed anche tutti quelli che
hanno semplicemente scaricato il bando e che
magari parteciperanno la prossima volta.
A tutti, grazie.
Nicola Sardano.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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LE AZIENDE ADERENTI / COMPANIES
Cartonplast
Artigo
Original Parquet
Solaris S.r.l.
Hansgrohe
Yuanda Europe
MioDino
Sofar Sonear
Presto Italia
Bonura Design
Pba
Tecnoglass Group
Brocco Graniti
Finaudio
Se.Pa.M. - Schüco
DPE S.p.a.
Geberit
Silico S.r.l.
Clac
Ceramica Catalano
iGuzzini
Bright Materials
Dekormat- Glass
Eur.E.Ka.
Mapei
Gewiss
Project Care
www.exposynergy.it
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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FINALISTI / FINALISTS
m&a Mutti e Architetti
Cannatà & Fernandes
Metrogramma
Giulia de Appolonia ABDA
Andrea Oliva città architettura
Estudio AF - Israel Alba Ramis
Matteo Casari architetti
Davide Macullo Architects
Dap Studio
Miralles Tagliabue EMBT
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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Progettista:
m&a Mutti e Architetti
Committente:
privato
Località:
Milano
Data del progetto:
2005
Realizzazione:
2007
Superficie:
300 m2
CASA SUL TETTO
Architect:
m&a Mutti e Architetti
Client:
private
Location:
Milano
Start date:
2005
Completion date:
2007
Total area:
300 m2
PROGETTO VINCITORE / THE WINNING PROJECT
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
CASA SUL TETTO
Costruita sul tetto dell’ex palazzina per uffici
dello stabilimento Faema, questa casa è stata
concepita come laboratorio sperimentale. Le
tecniche ed i materiali messi a punto per questo
progetto, sono andati a costruire una sorta di
“abaco” di riferimento per altri interventi. Il tema
da affrontare era quello di abitare sul tetto piano
di un edificio preesistente con una sua storia
costruttiva, statica, impiantistica, tecnica, con cui
stabilire un rapporto per così dire “parassita”. La
casa è tutt’uno con il giardino ed è concepita per
respirare e vivere con il cambio delle stagioni e
della temperatura.
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Built on the roof of the former office building of
the Faema factory, this house was conceived as
an experimental laboratory. The techniques and
materials selected for this project were used to
construct a kind of reference “abacus” for other
works. The theme to be tackled was that of living
on the roof level of a pre-existing building with its
own structural, static, plant and technical history,
with which to establish a “parasitic” relationship.
The house is one with the garden and is designed
to experience the changes in season and
temperature.
Si tratta di una sorta di tenda: una doppia
copertura crea un’intercapedine d’aria e
determina un effetto camino costante nel tempo.
Il tetto ha un’inclinazione minima che permette
all’aria di defluire verso l’alto. Anche Il telo di
rivestimento, in pvc, è studiato per rispettare
queste dinamiche alla base del raffrescamento
naturale. Le serre addossate alla casa lungo il
muro che corre da nord a sud hanno un ruolo
importante nell’isolamento acustico. Costruite in
leggero aggetto impediscono che si diffondano
i rumori portati dal vento perché i filetti fluidi
dell’aria sospinta dal vento grazie anche alla
sagoma del corpo aggettante, si ricompongono
al di là dell’ intera superficie della casa, che si
trova di conseguenza in una bolla insonorizzata. Il
pavimento, è un derivato del silicio, materiale che
si usa per i sottofondi, un autolivellante che non
ha bisogno di tagli né giunti di connessione, in più,
è il materiale meno radioattivo che si possa usare
per un pavimento e anche il miglior conduttore
termico per una piastra radiante. Questi esempi
descrivono l’approccio ad un progetto di ampia
ricerca rispetto all’altrettanto ampio tentativo
di utilizzare nuove tecniche del costruire per
soddisfare le attuali necessità di biocompatibilità
degli edifici.
It is a sort of tent - a double covering creates a
hollow space and produces a constant chimney
effect. The roof has a minimum slope that allows
air to flow upwards. Also the covering material,
PVC, is designed to respect these dynamics which
are the basis for natural cooling. The greenhouses
leaning against the house along the wall that
runs from north to south have an important role
in soundproofing the house. Made of light boss
they prevent the diffusion of the sound carried by
the wind since the flow of air pushed by the wind,
also due to the profile of the jutting structure,
reunite beyond the surface of the house, which
is therefore located in a soundproof cocoon. The
floor is a silicon derivative, a self-leveling material
used for foundations that requires no cutting
or connecting joints. In addition, it is the least
radioactive material that can be used for flooring
as well as being the best thermal conductor for
a radiant panel. These examples describe the
approach to a project that has been thoroughly
researched with an equally extensive effort to
use new building techniques to meet today’s
requirements for biocompatible buildings.
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MOTIVAZIONE
REASON
La “casa sul tetto” di m&a_mutti&architetti
sviluppa alcuni temi tra i più attuali legati al
progetto in ambito urbano e all’uso di tecnologie
sostenibili, anticipando di qualche anno il dibattito
architettonico internazionale sull’adattabilità
ambientale dell’architettura.
Le soluzioni tecnologiche proposte ed i
materiali impiegati garantiscono una qualità
ambientale elevatissima nonostante le condizioni
marcatamente metropolitane del sito di progetto
(a pochi metri dalla tangenziale, sul tetto di una ex
fabbrica), in cui sempre più spesso ci si troverà a
vivere e a progettare.
La Giuria ha ritenuto che il progetto presentato
coniugasse una forte valenza poetica con un
progettuale all’avanguardia, attribuendole il
primo premio.
The “house on the roof” by m&a_mutti&architetti
develops a number of the most current themes
related to a project in an urban environment
and to the use of sustainable technologies,
anticipating by some years the international
debate concerning the environmental adaptability
of architecture.
The technological solutions proposed and the
materials employed guarantee exceptional
environmental quality despite the markedly
metropolitan features of the project site (a short
distance from the highway, on the roof of a former
factory), in which we will increasingly have to live
and design.
The Jury felt that the project combined a strong
poetic value with a state-of-the-art design ethic,
and therefore decided to award it first prize.
La Giuria
The Jury
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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Progettista:
Michele Cannatá e Fátima Fernandes
Collaboratori:
André Lira, Bruno Silva, Marta Lemos, Nuno Castro
Località:
Vimiero, Arraiolos - Portogallo
Data del progetto:
2003-2006
Realizzazione:
2006-2008
Superficie:
750 m2
MUSEO DEL MONDO RURALE
Architect:
Michele Cannatá and Fátima Fernandes
In collaboration with:
André Lira, Bruno Silva, Marta Lemos, Nuno Castro
Location:
Vimiero, Arraiolos - Portogallo
Start date:
2003-2006
Completion date:
2006-2008
Total area:
750 m2
PROGETTO MENZIONATO / COMMENDED PROJECT
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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MUSEO DEL MONDO RURALE
Il lotto si localizza nel nucleo storico e il progetto
si articola in due corpi: uno esistente e uno nuovo.
La parte preesistente, un vecchio mulino per la
estrazione dell’olio,si trovava in avanzato degrado
e privo di particolari caratteristiche di pregio
architettonico.
Il recupero del grande volume ha avuto il
significato di riportare in vita uno dei momenti più
significativi della storia urbana del piccolo centro
agricolo attraverso la funzione espositiva delle
macchine e degli attrezzi agricoli ormai in disuso.
Il nuovo corpo, realizzato secondo una
chiara filosofia di intervento contemporaneo
è una semplice geometria per l’ integrazione
volumetrica dell’edificazione storica.
L’edificio preesistente è stato ripulito da alcune
superfetazioni con la correzione di elementi
estranei alla purezza volumetrica originaria
recuperando i materiali e l’immagine
per rappresentare nelle forme più genuine i
caratteri del luogo.
Il nuovo corpo, destinato ad accogliere alcune
nuove funzioni complementari al funzionamento
del piccolo museo come un ingresso attrezzato, un
piccolo auditorio,i servizi igienici, i locali tecnici,
ecc. ,è realizzato in cemento armato bianco a
faccia vista. Un volume monomaterico che riflette
la semplicità delle volumetrie mediterranee e nello
stesso tempo propone attraverso le grandi vetrate
sui lati corti e lo sbalzo aereo, frutto della differenza
di quota esistente e dalla necessità di ventilazione
del locale tecnico, la chiara affermazione della
contemporaneità della costruzione.
Rispetto per le preesistente e chiarezza dell’uso dei
linguaggi architettonici caratterizzano l’immagine
più visibile e pubblica del nuovo museo.
The location is in the historic center and the
project is divided into two main structures, one
pre-existing and one new. The pre-existing part,
an old oil-extracting mill, is in an advanced state
of decay and has no particular architectural value.
The recovery of the large volume has had an
important role in bringing back to life one of the
most significant periods in the urban history of
the small farming town by placing on display agricultural machines and equipment that have fallen
into disuse. The new section, realized according to
a clear philosophy of contemporary intervention,
has a simple geometry that facilitates the volumetric integration of the historic building.
The pre-existing building has been restored to its
original state through the elimination of certain
features that were extraneous to its original spatial purity, recovering the materials and the image
in order to represent the character of the building
in its most genuine form.
The new section, which will house a number of
new functions to support the operation of the
small museum, such as a fully equipped entrance,
a small auditorium, toilets, technical rooms, etc., is
constructed from exposed white reinforced concrete. It is a mono-material volume reflecting the
minimalism of Mediterranean volumetrics while at
the same time affirming the contemporary nature
of the building thanks to the large glass windows
on the short sides and the cantilever structure,
the result of the difference in the existing height
created to ventilate the technical rooms.
The respect for the pre-existing structure and the
clarity in the use of the architectural language are
the main characteristics of the visibility and the
public image of the new museum.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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MENZIONE
MENTION
Il progetto elaborato da Cannatà & Fernandes
per il “Museo del mondo rurale” ad Arraiolos, nel
distretto di Evora in Portogallo, rappresenta un
significativo punto di confluenza tra le tematiche
proprie dello sviluppo architettonico di un tema e
la restituzione di un complesso insieme di risposte,
da quella funzionale tipologica all’interpretazione
del contesto figurativo locale, passando attraverso
l’assunzione del proprio ruolo, volto in questo caso
ad esporre macchinari ed attrezzature tradizionali
- ormai dismesse - del mondo agricolo locale.
L’impianto è giocato sull’equilibrio tra la
ristrutturazione e reinterpretazione a sala
espositiva di un mulino esistente, cui si affianca
un nuovo volume destinato ad accogliere un
piccolo auditorium, servizi e spazi tecnici. Il
mulino, caratterizzato da una forma iconicamente
essenziale, fondato internamente su di un
impianto a tre navate, è affiancato dal nuovo
corpo, anch’esso puro e stereometrico, che
gli si avvicina inaugurando una dialettica
fortemente rispettosa delle identità individuali.
Interpretando le differenze dei ruoli ed operando
su di un lieve salto di quota, il volume aggiunto
si stacca lievemente dal suolo affidando al blocco
preesistente il compito di confermare la solida
tettonicità (e quindi la propria origine) al nuovo
insieme.
Nell’opera di Cannatà & Fernandes l’impianto
museale assume un sobrio quanto raffinato
ruolo, in cui i manufatti esposti, astratti e
decontestualizzati e non inseriti in allusive
riproposizioni spaziali, esprimono un’assolutezza
nell’operato dell’uomo e a cui vengono attribuiti
i valori di una consapevole quanto rispettosa
nobilitazione.
The draft formulated by Cannata & Fernandes
for the “Museum of rural life” in Arraiolos, in
the district of Evora in Portugal, represents a
significant point of convergence between the
architectural development issues of a theme
and the return of a complex set of responses, the
functional typological interpretation of figurative
local context, through the assumption of its role,
in this case face to exhibit traditional machinery
and equipment - now abandoned - of the local
farming community.
The plant is played on a balance between
the restructuring and re-interpretation of an
exhibition hall in the existing mill, which is added
a new volume intended to accommodate a small
auditorium, services and technical spaces. The
mill, with its iconic essential form, internally based
on a system with three naves, is supported by the
new body, which is also pure and stereo metric,
which is closing in a dialectical approach highly
respectful of individual identities. Interpreting the
differences between roles and working on a slight
jump in altitude, the added volume is slightly off
the ground giving the existing block the task of
confirming the solid tectonics character (and thus
its origin) to the new complex.
In the museum, Cannata & Fernandes work takes
on a simple system as refined role, in which the
artefacts on display, abstract and allusive context
but not included in reworking space, expresses
an absoluteness in the man’s work in which
are assigned the values of an environmentally
conscious and ennobling.
Formulated on rigour got through the most
comprehensive and free poetic forms and control
of space, the project has collected the unanimous
consensus of the jury that deserves it a special
mention.
La Giuria
The Jury
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Progettista:
Metrogramma – Andrea Boschetti & Alberto Francini
Committente:
privato
Località:
Milano
Data del progetto:
2007
Realizzazione:
2007
Superficie:
200 m2
SUPERSPAZIO
Architect:
Metrogramma – Andrea Boschetti & Alberto Francini
Client:
private
Location:
Milano
Start date:
2007
Completion date:
2007
Total area:
200 m2
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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SUPERSPAZIO
Nel’area SudEst milanese, ex zona industriale e di
futuro sviluppo residenziale sorge l’ex Fabbrica
della Gomma.Da un progetto di Gio’ Ponti,
quest’area è oggi adibita quasi prevalentemente
ad uso residenziale ed è abitata dalla classe creativa
milanese.Situata in una posizione strategica
tra il centro di Milano ed il futuro complesso
di Santa Giulia, a pochi minuti dall’autostrada
e dall’areoporto di Linate, la Fabbrica della
Gomma appare come un oasi tranquilla e sicura
circondata dal verde.Per metrogramma è stata
l’occasione di affrontare il tema del riuso di un
edificio industriale ed il progetto si pone in modo
critico per sostenere l’idea che il nostro territorio
non deve più essere consumato ma riutilizzato in
forme e contesti sempre differenti e sorprendenti.
L’ambiente di Superspazio è estremamente
flessibile e malleabile, le sue divisioni verticali
ed orizzontali regalano una spazialità unica, mai
ripetitiva, sempre diversa e tutta da scoprire.Il loft
è organizzato su 2 livelli per complessivi 200mq.
Tutta la casa si sviluppa attorno al corpo centrale
della scala.L’illuminazione è garantita da un lungo
shed in vetro, che attraversa la casa in lunghezza.
Al piano terra vi è il living room, una camera da
letto, un ampio bagno con una piscina.La camera
ed il bagno sono concepiti come una stanza di
albergo illuminata con luce naturale da un patio al
centro tra piscina e camera da letto.Al primo piano
la scala divide lo spazio in un’area soggiorno/
pranzo con studio e una zona cucina/pranzo che
si affaccia sul doppio volume in connessione visiva
con il living room sottostante. La cucina in acciaio
è il parapetto del doppio volume.
Located in the southeast Milan area, in a former
industrial zone where residential development is
planned, we find the old Fabbrica della Gomma
(rubber factory). From a project by architect Gio’
Ponti, today this area is mostly residential and
is inhabited by Milan’s creative set. Situated in
a strategic position between downtown Milan
and the future Santa Giulia estate, a few minutes
from the highway and Linate airport, the Fabbrica
della Gomma has the appearance of a safe,
peaceful oasis surrounded by green, open spaces.
For Metrogramma this was an opportunity to
tackle the theme of re-utilization of an industrial
building and the project is critical to supporting
the idea that our territory is not simply something
to be consumed but rather re-used in forms
and contexts that are constantly changing and
surprising. The SUPERSPAZIO area is extremely
flexible and malleable. Its vertical and horizontal
divisions offer a unique spatiality, never repetitive,
always diverse and waiting to be discovered.
The loft is organized on 2 levels with an overall
surface area of 200m². The entire building is
developed around the central structure of the
stairwell. The lighting is provided by a long glass
shed stretching along the entire length of the
building. On the ground floor, there is a living
room, a bedroom and a spacious bathroom with a
pool. The bedroom and bathroom are conceived
as a hotel room illuminated by natural light from a
patio between the pool and bedroom.
On the first floor, the stairway divides the space
into a living/dining area with an office and a
kitchen/dining zone overlooking the double
volume connected visually with the living room
below. The steel kitchen acts as the parapet of the
double volume.
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EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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Progettista:
ADBA architetti – Giulia De Appolonia
Collaboratori:
Tiago Castela, Leonardo Paiella, Ivan Teixeira, Ruben Ferreira
Committente:
Bragançapolis
Località:
Bragança - Portogallo
Data del progetto:
2003-2004
Realizzazione:
2005-2007
Superficie:
1100 m2
MUSEO DELLA SCIENZA VIVA
Architect:
ADBA architetti – Giulia De Appolonia
In collaboration with:
Tiago Castela, Leonardo Paiella, Ivan Teixeira, Ruben Ferreira
Client:
Bragançapolis
Location: Bragança - Portogallo
Start date:
2003-2004
Completion date:
2005-2007
Total area:
1100 m2
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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MUSEO DELLA SCIENZA VIVA
Il progetto nasce da un Concorso di Progettazione
per giovani architetti bandito da Bragançapolis
in associazione con Europan. L’area di progetto,
caratterizzata da una posizione altimetrica
molto bassa in relazione al nucleo storico che
circonda il castello, e da una forte prossimità
fisica con l’acqua, oltre che dal fatto di avere
un importante ruolo di cerniera di vari percorsi
pubblici riqualificati nell’ambito del Programma
Polis, conduce ad una soluzione di edificio/
percorso che “offre” alla città le sue coperture
completamente percorribili,configurate in rampa
in modo da garantire le necessarie connessioni di
quota. Lo spazio di copertura e’ una grande piazza
di contemplazione e di relazione con la città e con
il fiume. La soletta di copertura e’ definita come un
elemento tridimensionale composto da superfici
inclinate rivestite tutte con lo stesso materiale
che definisce alternatamente piani percorribili e
piani di protezione ( parapetti) utilizzabili anche
come zone di permanenza informale. L’interno
dell’edificio si struttura con la definizione di
due grandi sale espositive di caratteristiche
volumetriche e di illuminazione naturale differenti
e da uno spazio connettivo di appoggio concepito
come uno spazio aperto che si snoda tra le due
sale e all’esterno senza soluzione di continuità.
L’insieme di questi principi di architettura
sostenibile con il programma di occupazione
dell’edificio ( museo della scienza viva) rende
possibile l’integrazione di parte dei sofisticati
sistemi di controllo climatico definiti per l’edificio
nel percorso museo logico dell’edificio stesso, con
la realizzazione di un interfaccia grafico specifico
che mostra ai visitatori il comportamento dei vari
sistemi di controllo dell’ambiente interno in ogni
istante.
The project was born out of a Design Competition
for young architects organized by Bragançapolis
in association with Europan. The area of the
project is only slightly elevated in relation to
the historic center surrounding the castle, and
is characterized by a strong physical proximity
to water, as well as having an important role
as a pivotal point of various public routes
redeveloped as part of the Polis Program. This
led to a building/route solution which “offers”
the city a covered, accessible pathway by way of
ramps, guaranteeing the necessary connections
between levels. The space is a large piazza in
which to reflect, where one can get a feeling
for the city and the river. The covering takes the
form of a tri-dimensional component made up of
sloping surfaces, all coated in the same material,
which alternately marks out walkable floors and
protected levels (parapets) that can also be used
as areas for informal gatherings. The interior of the
building consists of two large exhibition rooms
with different volumetric features and sources
of natural light, with a connective support area
designed as an open space winding between
the two rooms and outside without interruption.
The union of these principles of sustainable
architecture with the intended use of the building
(a science museum) makes it possible to integrate
part of the sophisticated climate control systems
designed for the building with the logical route
of the museum, through the creation of a specific
graphic interface which shows visitors the
working of the various environmental control
systems in real time.
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Progettista:
Arch. Andrea Oliva
Collaboratori:
Luca Paroli, David Zilioli
Committente:
privato
Località:
Castelnovo Sotto (RE)
Data del progetto:
2007
Realizzazione:
2009
Superficie:
390 m2
CASA SULLA MORELLA
Architect:
Arch. Andrea Oliva
In collaboration with:
Luca Paroli, David Zilioli
Client:
private
Location:
Castelnovo Sotto (RE)
Start date:
2007
Completion date:
2009
Total area:
390 m2
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
CASA SULLA MORELLA
Ai margini della campagna di Castelnovo Sotto,
tra il torrente Morella e una strada centuriale, in
un contesto paesaggistico caratterizzato da canali,
fossi, filari, macchie arbustive, orti, ville e case
coloniche si colloca la “Casa sulla Morella”. Inserita
tra paesaggio agreste e osservatore, sospesa
dal terreno a protezione dell’alta falda acquifera
di suerficie e a memoria degli insediamenti
terramaricoli, la residenza è composta da due
elementi reciprocamente sfalsati verso nord-est: il
portico o mitigatore climatico e lo spazio abitativo
o corpo coibentante. Con un orientamento di 18°
verso ovest la casa sfrutta al meglio gli apporti
bioclimatici che, per effetto della geometria del
portico, delle ampie superfici vetrate a sud e degli
oscuramenti scorrevoli, anticipano l’apertura
all’irraggiamento del “sole invernale” e
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To the borders of the country of Castelnovo Sotto,
between the stream Morella and a roman road, in
a landscape context characterized from channel,
ditches, ows, shrubby stains, gardens, villas and
agricultural houses it places the “House on the
Morella”. Inserted between rural landscape and
observer , suspended by the ground to protection
of the tall stratum of superficial wather and to
memory of the installations “terramare”, the
residence is composed of two staggered elements
to northeast: the porch of climatic mitigator
and the housing space or insulating body. With
an orientation of 18° toward west the house
exploits to the best the natural contributions
that, because of the geometry of the porch, of
the ample surfaces south glass door and o the
flowing obscuring, they anticipate the opening to
la protezione del “sole estivo pomeridiano”. Lo
studio delle assonometrie solari ha permesso
quindi, di valutare l’incidenza del soleggiamento
sull’involucro e dimensionare opportunamente le
schermature fisse dei setti verticali e degli sporti
orizzontali e le schermature mobili dei pannelli
scorrevoli. La combinazione di alcuni caratteri
delle case coloniche sono riproposti attraverso una
ragione euclidea, che nella chiave forma funzione,
distillano elementi come la “porta morta” (spazio
passante nell’abitazione di ventilazione), lo “sporto
di gronda”(estensione della copertura a protezione
delle murature verticali) e il “ portico”(copertura
integrata o giustapposta per la protezione di spazi
aperti ed esterni del fabbricato). L’abitazione ha
una struttura a setti portanti (minore presenza di
ponti termici) costituita da un laterizio porizzato
di 38 cm accoppiato ad un strato di isolante a
cappotto sul lato esterno di 10 cm, i solai sono in
laterocemento con cordoli e solette in cemento
armato opportunamente coibentate e disgiunte
mentre la copertura conta uno strato di 2 cm di
isolamento accoppiato ad un manto di copertura
in parte drenante collegato ad un sistema per la
raccolta dell’acqua piovana. I serramenti sono in
legno lamellare e vetrocamera basso emissiva
con gas argon. L’impiantistica integrata con
domotica consente una riduzione dei consumi
mediante il controllo della temperatura dei singoli
locali. L’impianto di riscaldamento è costituito da
pannelli radianti alimentati da una caldaia a bassa
condensazione mentre l’acqua calda sanitaria è
integrata da pannelli solari posti sulla copertura.
the protection from the “afternoon summer
sun”. They study about the solar axonometries
has allowed, therefore, to opportunely appraise
the incidence of the sun on the wrap and get
into proportion the fixed screenings of the
vertical settis and the horizontal shutters and
the mobile screenings of the flowing pannels.
The combination of some characters of the
agricultural houses they are proposed through
a reason euclidea, that in the key form-function,
distills elements as the “porta morta” (passing
space in the residence with scope of ventilation),
the “sporto di gronda” (coverage’s extension for
protection of the vertical masonries) and the
“portico” (integrated coverage or juxtaposed
for the protection of open and external spaces
of the building). The resiedence has a structure
in portant walls (smaller presence of thermal
bridges), constituted by bricks with pores, of
38 cm, coupled to a layer of coat insulator on
the external side of 10 cm, the attics are made
of tiles and concrete with riddles in reinforced
concrete, coibentate and separated while the
coverage had a layer of 22 cm of isolation, that is
coupled to a coverage mantle in corrugate iron,
draining, connected to a system that pick up the
rain water. The windows are in plywood with low
emissive glass and gas argon. The plant design is
integrated with domotic and allows a reduction
of the consumptions trought the control of the
temperature of the single rooms. The heat system
is constituted by radiant panels feeded by a low
condensation boiler while the sanitary warm
water is iintegrated from panels solar, places on
the coverage.
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Progettista:
Collaboratori:
Estudio AF – Israel Alba Ramis
Jose María Cristóbal González, Javier Martínez Erdozain,
Juan Nevado Macías, Fernando Sanz Iglesias
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Committente:
Madrid City Council U.T.E. CESPA S.A., SUFI S.A., VERTRE S.A.
Località:
Parque Forestal de Valdemingómez, Madrid, Spain
Data del progetto:
2000
Realizzazione:
2003
Superficie:
4253,45 m2
ENVIRONMENTAL TECHNOLOGICAL CENTER
Architect:
Estudio AF – Israel Alba Ramis
In collaboration with:
Jose María Cristóbal González, Javier Martínez Erdozain,
Juan Nevado Macías, Fernando Sanz Iglesias
Client:
Madrid City Council U.T.E. CESPA S.A., SUFI S.A., VERTRE S.A.
Location: Parque Forestal de Valdemingómez, Madrid, Spain
Start date:
2000
Completion date:
2003
Total area:
4253,45 m2
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ENVIRONMENTAL
TECHNOLOGICAL CENTER
Il comune di Madrid decise la chiusura del vecchio
impianto per il trattamento dei rifiuti di Valdemingómez nel 1999 dopo che la discarica aveva raggiunto il massimo della capacità. Il Comune stesso
lanciò poi un ambizioso progetto per il recupero
e la trasformazione di questa grande porzione di
territorio in un giardino botanico aperto al pubblico destinato ad ospitare le specie autoctone della
regione di Madrid. Il Piano di Recupero della Zona
sud-est di Madrid prevedeva anche la creazione di
un Centro di Tecnologia Ambientale all’entrata
della zona oggetto del recupero che sarebbe poi
diventata un luogo di incontro per attività a carattere ambientale come corsi, lezioni, tour guidati e
mostre, mettendo in primo piano il valore educativo della consapevolezza ambientale tra i giovani.
Il Centro, come elemento di transizione tra la città
ed il parco, e’ ora una delle icone più significative
dell’azione di recupero ed il simbolo stesso di questo processo. Una delle decisioni più importanti
prese in fase di strutturazione del progetto e’ stata
il posizionamento dell’edificio sulle fondamenta
del vecchio impianto ed il recupero delle straordinarie fosse di sversamento come spazi espositivi e
biblioteche, permettendo quindi di preservare gli
elementi più significativi delle strutture originali.
Così facendo, il Centro e’ diventato un “oggetto
riciclato” in un luogo storicamente utilizzato per
il riciclo e trasformazione dei rifiuti - di fatto un
ponte tra il passato ed il futuro. Il Centro si compone di tre robusti volumi: due strutture in legno
congiunte ad un’altra costruita in vetro che è incassata tra le due e che funge da collegamento tra
i diversi spazi, integrando la costruzione nell’ambiente circostante. Internamente, i volumi sono
organizzati in un modo estremamente chiaro: il
volume più grande ospita l’area espositiva, con tre
grandi hall interconnesse una all’altra, mentre il
In 1999, Madrid City Council closed down the old
urban waste treatment plant in Valdemingómez
after the garbage dump reached its capacity.
Later, it launched an ambitious competition to
recover and transform this extensive territory into
a forest park open to the public, with a botanical
garden to shelter native species from Madrid.
It was proposed, as part of the Madrid Southeastern Recovery Plan, to create an Environmental
Technology Center as a visible gateway to the
recovered area and as a meeting place in which
to develop environmental activities such as
courses, lectures, guided tours and exhibitions,
emphasizing its educational value in spreading
awareness among the young. The Center, as an
element for transition between the city and the
forest park, has become the public image of the
recovery and the symbol of this process. One of
the most important decisions when approaching
the project was to place the building over the old
waste treatment plant, not only to recover the
extraordinary unloading pits, as new exhibition
spaces and libraries, but also to preserve the
most meaningful elements from the original
facilities. In this way, the Center has itself become
a “recycled object” in an environment historically
used for recycling and the transformation of
waste, a bridge between past and future. The
Center is composed of three powerful volumes two wooden boxes joined to another one made of
glass embedded into them, creating a connection
between the different spaces and integrating the
building with its surroundings. Internally, the set
of volumes is organized in a very clear way: the
larger volume houses the exhibition area, with
three large halls connected and related spatially
to each other, while the smaller one, the multi-use
area, contains a conference hall, admin offices,
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volume più piccolo, un’area multi-uso, contiene
la sala conferenze, gli uffici amministrativi, la
sala per le assemblee, la biblioteca ed altre
stanze destinate ai servizi operativi. Le fosse
contenenti le aree espositive hanno mantenuto
le loro caratteristiche volumetriche (spazi vuoti di
15x10x10m) e sono state integrate in uno spazio
continuo che contiene anche alcuni macchinari
del vecchio impianto. L’utilizzo di materiali
naturali (pannelli in legno stratificato) ed artificiali
(lastre irregolari) riflette i due aspetti, passato e
presente, che dominano la struttura: l’industria ed
il parco.
boardroom, library and other service spaces for
the Center’s operation. The recovered pits in the
exhibition area keep their spatial characteristics
(15x10x10m) and have been integrated into a
continuous space, which also contains machinery
from the old plant. The choice of natural (stratified
wooden panels) and artificial (uneven plates)
materials, reflects the two aspects, past and
present, which dominate the structure - industry
and the park.
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EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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Progettista:
Arch. Matteo Casari
Collaboratori:
Davide Brevi,Valentina Giovanzani, Andrea Previtali
Committente:
La Spiga Immobili
Località:
Dalmine (BG)
Data del progetto:
2007-2008
Realizzazione:
2008-2009
ABITAZIONI IN VIA PESENTI
Architect:
Arch. Matteo Casari
In collaboration with:
Davide Brevi,Valentina Giovanzani, Andrea Previtali
Client:
La Spiga Immobili
Location:
Dalmine (BG)
Start date:
2007-2008
Completion date:
2008-2009
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ABITAZIONI IN VIA PESENTI
Le abitazioni in via Pesenti 91 sviluppano il
tema dell’edificio-fortezza a presidio del limite
edificato sul confine del Parco del Fiume Brembo.
La costruzione sorge su un lembo triangolare di
terreno con la punta rivolta verso la depressione
naturale del parco, adattandosi ed interpretando
i caratteri del suolo.
Le unità abitative, due duplex ai piani inferiori e
quattro ai due piani superiori si rivolgono verso il
corso del fiume.
Gli alloggi ai piani bassi si rapportano direttamente
col parco e sono avvolti dalla fitta vegetazione
del bosco, mentre le abitazione ai piani alti si
relazionano direttamente con il cielo secondo
una sequenza di elementi che stabiliscono una
referenza diretta con l’opera di Livio Vacchini.
La costruzione si fonda quindi su due registri visivi
differenti: lo sguardo orizzontale e panoramico
governa gli appartamenti inferiori, la direzionalità
centrale vincola gli alloggi superiori. Tali diverse
percezioni portano inevitabilmente, anche per
natura costruttiva, alla costituzione di densità
differenti.
Il volume pieno degli alloggi superiori, i cui
spigoli vivi rompono in modo netto le ombre
aumentandone l’effetto plastico, dialoga con la
consistenza apparentemente impalpabile del
cielo in un linguaggio di geometrie pure.
I due registri si legano ai loro referenti diretti,
una radicata al suolo e l’altra appesa al cielo. Tale
differente condizione gravitazionale genera una
tensione in corrispondenza del piano di contatto
che si esprime nel distacco delle due masse.
The residences at via Pesenti 91 were developed
following the theme of a fortress defending the
construction boundary on the border of the
Brembo river park (Parco del Fiume Brembo). The
building is located on a triangular strip of land with
its tip directed towards the natural depression of
the park, adapting itself to the characteristics of
the terrain. The residential units, two duplexes on
the lower floors and four on the two upper floors
are oriented towards the direction of the river’s
flow. The apartments on the lower floors look
directly out onto the park and are surrounded
by lush woodland, while the apartments on the
upper floors relate directly to the sky according
to a sequence of elements, establishing a direct
reference to the work of Livio Vacchini. The building
is thus founded on two different visual concepts
- a horizontal and panoramic view governs the
lower apartments while a central direction binds
the upper ones. These two perceptions inevitably
lead, also due to the nature of the construction, to
the creation of different densities. The full volume
of the upper apartments, whose sharp edges
break up the shadows increasing their plastic
effect, creates a dialogue with the apparently
impalpable consistency of the sky in a language
of pure geometries. The two concepts are tied
to their direct points of reference, one rooted to
the ground and the other suspended in the sky.
This contrasting gravitational condition creates
a tension in correspondence with the plane of
contact, which is expressed in the separation of
the two masses.
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Progettista:
Davide Macullo , Marco Strozzi
Collaboratori:
Michele Alberio
Committente:
privato
Località:
Lumino, Bellinzona (Svizzera)
Data del progetto:
2007
Realizzazione:
2009
Superficie:
221 m2
HOUSE IN LUMINO
Architect:
Davide Macullo , Marco Strozzi
In collaboration with:
Michele Alberio
Client:
private
Location:
Lumino, Bellinzona (Svizzera)
Start date:
2007
Completion date:
2009
Total area:
221 m2
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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HOUSE IN LUMINO
Situata in Svizzera, nel villaggio alpino di Lumino,
a nord di Bellinzona, questa casa e’ come un
monolite che completa e fa da eco al contesto in
cui è inserita. L’area circostante e’ caratterizzata
da tradizionali case in pietra, molte delle quali
costruite secoli orsono. La nuova casa e’ allo
stesso tempo una risposta ed un’interpretazione
contemporanea dello stile locale: la sua forma con
cemento rinforzato a vista ne richiama la forza e fa,
appunto, da eco alla presenza delle antiche case
in pietra. Posta ai bordi del villaggio, la casa è una
sorta di bastione tra il centro storico e la moderna
espansione residenziale.
In aggiunta ai voluti riferimenti ai volumi locali
ed ai materiali suggeriti dal contesto, il concetto
e l’approccio al progetto sono stati ulteriormente
influenzati dall’espresso desiderio del committente
per un’estetica minimalista, sia a livello interno
che esterno. L’idea di un monolite minimalista e’
alla base del concetto che ha generato il progetto,
ed è il principio applicato a tutti gli elementi del
progetto stesso, dalle fondamenta alla più piccola
finitura.
La geometria della piantina e’ formata da due
parallelepipedi e segue la configurazione del
terreno. La tipologia creata da questa geometria
sottolinea le caratteristiche del paesaggio,
offrendo un contatto diretto con il giardino
circostante a tutti i piani. Il sistema doppio di
collegamenti verticali, uno interno ed uno esterno,
si relaziona con tutti gli spazi della casa con un
movimento a spirale e gioca con la percezione del
tempo e dello spazio dei suoi abitanti. Ciò che e’
interessante rispetto alla casa e’ la capacità degli
spazi di espandersi ed estendersi nel paesaggio –
i singoli spazi sono definiti geometricamente ma
ciascun spazio confluisce in quello seguente fino
a congiungersi con l’esterno.
Located in the Swiss Alpine village of Lumino,
just north of Bellinzona, this house stands as a
monolithic element, quietly complementing
and echoing its context. The surrounding area is
characterised by traditional stone-built houses,
many of which date back centuries. The new
house is intended as a relevant response to and
contemporary interpretation of the vernacular.
Its exposed reinforced concrete form recalls the
revered strength and resonates the presence of
these old stone houses. Sitting on the edge of
the old village, the house acts as a sort of bastion
between the old core and the modern residential
expansion.
In addition to the local scale references and
materials siphoned from the physical context, the
concept and approach to the project were further
influenced by the clients’ desire for a minimalist
aesthetic, both internally and externally. The idea
of the ‘minimalist monolith’ was adopted as the
concept of the project and became a principle
applied to all elements of the functional and
construction programme, from the foundations
to the smallest finishing details.
The geometry of the plan is generated by two
parallelepipeds and follows the fall of the site.
The typology created by this staggered geometry
underlies the peculiarities of the landscape while
also offering each of the levels a direct relationship
with the surrounding gardens. The double system
of vertical connections, one internal and one
external, relates all the spaces of the house in a
spiral movement and is in a constant play with
its new inhabitants’ perception of time and scale.
What is interesting about the house is the ability
of the spaces to expand and extend into the
landscape; while the individual spaces may be
defined geometrically, each space flows into the
next and continues to the external.
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Progettista:
Dap Studio - Elena Sacco, Paolo Danelli
Committente:
Comune di Lonate Ceppino (VA)
Località:
Lonate Ceppino (VA)
Data del progetto:
2006
Realizzazione:
2007-2009
Superficie:
400 m2
NUOVA SEDE BIBBLIOTECA CIVICA “ELSA MORANTE”
Architect:
Dap Studio - Elena Sacco, Paolo Danelli
Client:
Comune di Lonate Ceppino (VA)
Location:
Lonate Ceppino (VA)
Start date:
2006
Completion date:
2007-2009
Total area:
400 m2
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NUOVA SEDE BIBBLIOTECA
CIVICA “ELSA MORANTE”
L’edificio costituisce una delle presenze
architettoniche emergenti all’interno del
territorio comunale di pianta rettangolare si
sviluppa su due livelli : al piano terra era ospitata
la precedente sede della Biblioteca Civica
mentre il piano superiore era inutilizzato. I nuovi
interventi e le scelte di materiali e finiture hanno
avuto, come obiettivo primario, la valorizzazione
delle sue caratteristiche originarie Il progetto
della biblioteca pubblica del comune di Lonate
Ceppino, ha previsto il restauro dell’ex oratorio
San Michele e la realizzazione di un volume di
ampliamento. L’intervento sull’edificio storico,
finalizzato al recupero della preesistenza e al suo
adeguamento rispetto alle esigenze funzionali
espresse, ha previsto l’eliminazione del volume
servizi in quanto ampliamento della preesistenza
architettonicamente inadeguato. E’ stata anche
eliminata la scala interna fortemente compromessa
e non rispondente alle vigenti norme. Il progetto,
inoltre, ha previsto il risanamento della struttura
intervenendo su presenza di umidità, intonaci,
pavimentazioni, copertura. Parallelamente al
fronte est è stato realizzato un nuovo volume che
si accosta in modo discreto alla preesistenza e che
contiene collegamenti verticali, locali di servizio
– magazzino, bagni per il pubblico e bagno per
il personale e i montanti degli impianti. Questa
scelta ha consentito di adeguare l’edificio storico
alle esigenze funzionali ‘portando fuori’ tutti quegli
elementi che sarebbero risultati maggiormente
invasivi. L’architettura del nuovo volume è
caratterizzata da un profilo che si assottiglia nelle
parte più alta, con un lato inclinato che pare ritrarsi
per lasciare maggiore spazio alla copertura a falde
della preesistenza. La dialettica tra edificio storico
e nuovo ampliamento è la chiave di lettura di tutto
l’intervento ed è il tema che ha orientato le scelte
The building is one of the emerging architectural elements present in the municipal territory.
It extends over two floors on a rectangular plan:
the ground floor was formerly the seat of the
civic library while the upper floor was not used.
The work carried out and the materials chosen
had as their primary objective the appreciation
of its original features. The public library project
of the town of Lonate Ceppino provided for the
refurbishment of the former San Michele parish
youth club and its extension. The work on the historic building aimed to recover the pre-existing
structure and update it to the new functional needs, and included the removal of service spaces
as these proved to be inadequate. The internal
staircase was also removed, as it was structurally
compromised and non-compliant with current
regulations. Furthermore, the project provided
for the redevelopment of the building with work
done to remove damage due to damp and on
the plaster, floors and roofing. A new volume was
created parallel to the east side which discreetly
stands alongside the pre-existing structure and
contains the vertical connections, service spaces –
storeroom, toilets for the public and staff - and the
pipes for internal systems. This choice permitted
the updating of the ancient building to functional
requirements by ‘placing outside’ all of the most
invasive elements. The architecture of the new
volume is characterized by a profile that becomes
smaller in the upper portion, with a sloping side
that appears to take a step back to give more space to the pitch roof of the pre-existing building.
The relationship between the old building and
the new extension is the key to the project and
the principle that guided the choices made. This
relationship between the two structures is based
on the contrast between substance and lightness,
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progettuali. Il rapporto tra le due presenze è stato
giocato contrapponendo matericità e leggerezza,
solidità ed instabilità, materiali opachi e materiali
riflettenti. L’enfatizzazione delle differenze
valorizza le peculiarità di entrambi i volumi, in un
reciproco rapporto di figura e sfondo. Nell’edificio
storico è stato collocata la Biblioteca. Lo spazio
interno è stato liberato da suddivisioni e si
presenta, su entrambi i livelli, nella sua continuità.
Al piano superiore la sala delle capriate è uno
spazio polifunzionale e flessibile destinato ad
ospitare convegni ed esposizioni.
and matt and reflective materials. The emphasis
placed on the differences gives value to the
features of both volumes, in a mutual exchange
of forms and background. The library is located in
the historic building. The internal area was freed
from the partition walls and is now a continuous
space on both floors. On the upper floor, the Sala
delle Capriate has been transformed into a multipurpose space able to host conferences and
exhibitions.
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Progettista: Miralles Tagliabue EMBT
Collaboratori:
Makoto Fukuda, Mattia Cappelletti, Vaiva Simoliunaite,
Jack O’kelly, Qiwei Hu, Gabriele Rotelli, Guile Amadeu
Committente:
SEEI (Sociedad Estatal para Exposiciones Internacionales)
Località:
Shangai (China)
Data del progetto:
2007
Realizzazione:
2010
Superficie:
8500 m2
SPANISH PAVILION FOR THE SHANGHAI WORLD EXPOSITION 2010
Architect:
Miralles Tagliabue EMBT
In collaboration with:
Makoto Fukuda, Mattia Cappelletti, Vaiva Simoliunaite,
Jack O’kelly, Qiwei Hu, Gabriele Rotelli, Guile Amadeu
Client:
SEEI (Sociedad Estatal para Exposiciones Internacionales)
Location:
Shangai (China)
Start date:
2007
Completion date:
2010
Total area:
8500 m2
MENZIONE SPECIALE / SPECIAL MENTION
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
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SPANISH PAVILION
FOR THE SHANGHAI WORLD
EXPOSITION 2010
Il Padiglione spagnolo all’Expo 2010 di Shanghai,
ricerca una riflessione in atmosfera spagnola,
tanto quanto il recupero della straordinaria arte
della lavorazione del vimini per riportarla alla vita
e reinventarla come nuova tecnica di costruzione.
La qualità traslucida delle fibre naturali ha una
tradizione condivisa da tutte le culture. In questo
senso, la scelta dei materiali per il padiglione
costituisce un ponte tra la cultura spagnola e
quella cinese
Il patio più grande del padiglione e’ aperto verso
l’esterno allo scopo di attrarre e fare entrare i
visitatori. Il cortile sta alla città come il giardino sta
alla casa - un luogo di celebrazione e quiete, un
luogo dove poter respirare.
Questa piazza sarà quindi uno spazio cittadino
dove riunirsi.
A differenza della costruzione ad alta tecnologia
della struttura in acciaio, I pannelli di vimini sono
fatti da tecniche tradizionali, da artigiani della
provincia di Shandong .
I pannelli, sono stati disposti a formare una serie
di caratteri cinesi, come in un mosaico, facendo
riferimento ad elementi naturali. Questo è stato
possibile sottolineando le macchie naturali del
vetrice durante il processo di cottura al vapore.
Ogni pannello è composto da fibre di vetrice
intrecciato che si avvolgono attorno ad un telaio
metallico, che crea una distorsione. Le diverse
densità delle fibre di vetrice lasciano passare le
variazioni di luce e ombra.
The Spanish Pavilion for the 2010 World Expo
of Shanghai seeks to reflect upon the Spanish
climate, as well as to recover the extraordinary
craft of wickerwork in order to bring it back
to life and to reinvent it as a new construction
technique.
The translucent quality of the natural fibre craft
work is a tradition shared by all cultures. In this
sense, the choice of materials for the Pavilion
forms a link between Spanish Culture and Chinese
Culture.
The biggest patio of the pavilion opens to the
exterior to attract and bring in the visitors. This
courtyard is to the city what the back-yard is to
the house: a place of celebration and calm a place
to breathe.
This plaza will then be a civic space for gathering
Unlike the high-tech construction of steel
structures, the wicker panels are made using
traditional techniques by craftsmen in the
Shandong region.
The panels have been arranged to form a series of
Chinese characters in a way that is similar to that
of a mosaic with references to natural elements.
It was possible to create these characters trought
the natural darkening of the wicker when it is
boiled.
Each panel is made up of woven wicker fibres,
wound around a metallic frame, which creates a
distorting effect. The various wicker fibre densities
create a variation in shadows and light.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
114
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
116
MENZIONE SPECIALE
SPECIAL MENTION
Il progetto dello studio EMBT Miralles Tagliabue,
è tra i progetti che più ci hanno emozionato
negli ultimi anni. Ciò che ci ha colpito è quello
che vorremmo che in ogni occasione l’A.Prize
mettesse in evidenza, ovvero qualcosa che va oltre
l’architettura, oltre al compiacimento di sé stessa,
dove il risultato è un lavoro sulla percezione, sulla
materia, dove è visibile il rapporto con gli “altri”,
la contaminazione di idee e opere, dove l’idea
di bellezza viene rappresentata da una idea di
condivisione.
L’edificio, soprattutto nel suo “fragile” involucro
esterno, rimanda a diversi mondi, quello rurale,
quello domestico, quello della land art o della
scultura, quello quasi arcaico e ancestrale. Reale
e immaginario si confondono, rendendo un
padiglione per un expo, spesso icona effimere
del nulla, una occasione per riflettere sulla forte
capacità dello studio EMBT di mettere in atto il
processo virtuoso della tradizione, dell’artigianato,
della materia, con la vocazione rappresentativa e
spaziale di un padiglione espositivo.
The project by the EMBT Miralles Tagliabue
Studio is one of those that have excited us most
in recent years. What really impressed us is what
we would always like to see in the A.Prize, namely
something that goes beyond architecture and
mere complacency, where the result comes
from a focus on both perception and substance,
where the relationship with the “others” and the
contamination of ideas and works are visible, and
where beauty is represented by the concept of
sharing.
The building, above all in its “fragile” external
shell, makes reference to the rural and domestic
worlds, to land art or sculpture, to almost
archaic and ancestral elements. The real and
the imaginary merge together, making an Expo
pavilion, often seen as an ephemeral and void
icon of nothingness, an occasion to reflect on the
powerful ability of the EMBT Studio to set in motion
the virtuous process of tradition, craftsmanship
and substance, through the representative and
spatial vocation of an exhibition pavilion.
L’edificio di EMBT per il suo alto valore esce
dall’aggiudicazione dell’A.Prize, conferendogli
un riconoscimento speciale e proponendo
l’arch. Benedetta Tagliabue per la presidenza del
prossimo A.Prize del 2012.
Due to its outstanding value, the building by
EMBT manages to transcend the boundaries of
the A.Prize, awarding a special acknowledgement
and proposing architect Benedetta Tagliabue as
president of the next A.Prize in 2012.
La Giuria.
The Jury.
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
118
PROGETTI PARTECIPANTI / PARTICIPATING PROJECTS
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
120
La triennale di Milano sede di Incheon
Stand per Area Soprintendenza del Mare
Casa D
Centro congressi Parco Tirreno Suite Hotel
e Residence
Residenza unifamiliare
Edificio Residenziale area ex-Berardi
Low Carbon Office
Villa Anna
Casalgrande Hotel
Casa al Gianicolo
Showroom ALV
Spazio Marco Gerra
Edificio Sant’Agostino
Casa Doppia
Centro Ricerche e Sviluppo Brembo
Mediateca Provinciale Ugo Casiraghi
Black Boxes – AEV Terraglio Mestre
Casa ASM
Zenale Risanamento Conservativo e recupero
sottotetto
Casa Curti
Riqualificazione architettonica di Piazza
del Popolo
Ampliamento nuovo cimitero urbano
Riqualificazione di un palazzo nel centro
storico di Pisa
Pal – Recupero e riuso di edifici sul fiume Oglio
Loft Cafè
Casa a Caramanna
Casa Contento
Casas Brancas – Edificio di abitazione collettiva
Nuova cantina di vinificazione Campodelsole
I Laboratori della luce
River Club
DC 10
Edificio Unifamiliare
Oratorio della Parrocchia Sacra Famiglia
Sede Melfi
Isernia Golf Club
Casa 1
Nuovo stabilimento della Co.Ri.Ma
Nuova sede Telnet
De Loketten Flemish Parliament
Cappella della famiglia Caldirola
Edificio San Carlo
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
La triennale di Milano sede
di Incheon
Architect: Atelier Mendini
Location: Incheon, Corea
122
Stand per Area Soprintendenza
del Mare
Architect: Doriangray di Montalto
Giuseppe, Salvatore Di Dio
Location: Mondello, Palermo
Casa D
Architect:Furlan&Pierini Architetti
Location:Sacile, Pordenone
Centro congressi Parco Tirreno
Suite Hotel e Residence
Architect: Massimiliano Vinci
Location: Roma
Residenza unifamiliare
Architect: Nicola Montini, Gian
Luca Zoli Architetti
Location: Faenza, Ravenna
Edificio Residenziale area
ex-Berardi
Architect: Camillo Botticini
Location: Brescia
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
Low Carbon Office
Architect:Laboratorio di
Architettura
Location: Reggio Emilia
124
Villa Anna
Architect:Marco Grandesso
Location:Aviano, Pordenone
Casalgrande Hotel
Architect:Studio M2R Architettura
Location:Casalgrande,
Reggio Emilia
Casa al Gianicolo
Architect: NA3 Arch. Nicola
Auciello
Location: Roma
Showroom ALV
Architect: Studio architettura
Fabio Novembre
Location: Milano
Spazio “Marco Gerra”
Architect: Nat Office
Arch.Christian Gasparini
Location: Reggio Emilia
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
Edificio Sant’Agostino
Architect:Studi Humus - Cavadini
Location:Paderno Dugnano, Milano
126
Casa Doppia
Architect: Iodice Architetti
Location:San Marcellino, Caserta
Centro Ricerche e Sviluppo
Brembo
Architect:Blast Srl
Location:Stezzano, Bergamo
Mediateca Provinciale Ugo
Casiraghi
Architect: Waltritsch A+U
Location: Gorizia
Black Boxes – AEV Terraglio
Mestre
Architect: Studio Architetti
Mar S.r.l.
Location: Mestre, Venezia
Casa ASM
Architect: Nunzio Gabriele
Sciveres
Location: Marina di Ragusa,
Ragusa
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
Zenale Risanamento
Conservativo e recupero
sottotetto
Architect:FTA – Filippo Taidelli
Architetti
Location:Milano
128
Casa Curti
Architect: Gianluca Calderini
Location:Parma
Cappella della famiglia Caldirola
Architect:Marco Cristiano
Valsecchi
Location:Briosco, (MB)
Edificio San Carlo
Architect: Massimo Vallotto
Location: Bassano del Grappa,
Vicenza
Riqualificazione architettonica di
Piazza del Popolo
Architect: LR Architetti
Location: Sacile, Pordenone
Ampliamento nuovo
cimitero urbano
Architect: Signorini Associati
Location: Todi, Perugia
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
Riqualificazione di un palazzo nel
centro storico di Pisa
Architect: Andruetto-Deri
architetti associati
Location:Pisa
130
Pal – Recupero e riuso di
edifici sul fiume Oglio
Architect:Dep Studio
Location:Palazzolo sull’Oglio,
Brescia
Loft Cafè
Architect:Isacco Brioschi
Location:Milano
Casa a Caramanna
Architect: Elena Bruschi
Location: Contrada Caramanna,
Monopoli - Bari
Casa Contento
Architect: Antonio Esposito
Location: Monopoli , Bari
Casas Brancas – Edificio di
abitazione collettiva
Architect: Adalberto Dias
Arquitectos LDA
Location: Porto, Portogallo
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
Nuova cantina di
vinificazione Campodelsole
Architect:Asv3 Officina di
architettura Fiorenzo Valbonesi
Location:Bertinoro, Forlì-Cesena
132
I Laboratori della luce
sede IGuzzini
Architect:Maurizio Varratta
Location:Recanati, Macerata
River Club
Architect:Ghigos Ideas
Location:Beijing, China
DC 10
Architect: Marco Vigo
Location: Milan
Edificio Unifamiliare
Architect: Tiziano Teneggi
Location: Reggio Emilia
Oratorio della Parrocchia
Sacra Famiglia
Architect: Atelier Map
Location: Manfredonia, Foggia
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
Sede Melfi
Architect:Studio associato
Medir – Roberto Ianigro
Location:Isernia
134
Isernia Golf Club
Architect:Studio associato
Medir – Valentina Ricciuti
Location:Isernia
Casa 1
Architect: Giorgio SImioni
Location:Fontanaviva, Padova
Nuovo stabilimento
della Co.Ri.Ma
Architect: Riccardo Butini
Location: Monteriggioni , Siena
Nuova sede Telnet
Architect: Fabbricanove
Location: Prato
De Loketten Flemish Parliament
Architect: Farris schöning
Location: Bruxelles, Belgium
EXPO SYNERGY | A.PRIZE 2010
136
NON DESTINATO ALLA VENDITA
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m&a Mutti e Architetti
Cannatà & Fernandes
Metrogramma
Giulia de Appolonia ABDA
Andrea Oliva città architettura
Estudio AF - Israel Alba Ramis
Matteo Casari architetti
Davide Macullo Architects
Dap Studio
Miralles Tagliabue EMBT