La Scuola - Ant@resTrade

Impianti di Sicurezza negli ASILI
La svolta
Il 13 Agosto2014 la Direzione Territoriale del Lavoro di Milano ha approvato, considerandola in linea con l’Art.4 L.300/70 del c.d. Statuto dei Lavoratori, la possibilità di disporre telecamere di sicurezza se dotate del Protocollo Antares, anche qualora nel campo inquadrato fossero presenti Educatori
impiegati nello svolgimento delle proprie mansioni all’interno di Asili e
Scuole materne.
Si è con questo abbattuto il preconcetto che vedeva nella videosorveglianza
un nemico dei lavoratori. Oggi tutto cambia, da oggi è possibile disporre di
tutte le immagini relative all’effettivo svolgimento di un evento, senza parzializzazioni e censure e nel pieno rispetto di chi opera coscienziosamente.
Solo i pochi minuti di registrazione ascrivibili al fatto da acclarare saranno
visionabili e solo le Forze dell’Ordine ne avranno l’accesso. Questo è stato
ben recepito dalla DTL di Milano che ne ha autorizzato l’impiego.
La sicurezza
Le nuove tecnologie di analisi intelligente delle immagini sono in grado di allertare gli addetti alla sicurezza
nel caso di accadimenti anomali rispetto a quelli programmati.
Questo permette di intervenire immediatamente se un minore si avventura al di fuori delle aree previste,
sfuggendo al controllo degli insegnanti o si trova in una situazione di pericolo. Queste informazioni possono
finalmente essere raccolte in quanto da considerarsi non invasive nei confronti dei minori oggetto delle riprese o del personale dipendente che non sarà sottoposto ad alcun tipo di controllo con finalità disciplinari
come la legge impone.
La Tecnologia
Oggi esiste una Telecamera del tutto rivoluzionaria, frutto di un Brevetto italiano registrato in tutta Europa dalla società Antares di Desio.
La caratteristica che la rende unica è che risulta del tutto inutilizzabile per un uso deviato
quale potrebbe essere quello di un controllo a distanza del lavoratore (rilevanza penale).
Infatti nel momento stesso in cui le immagini prendono forma queste vengono sottoposte
a cifratura all’interno della stessa telecamera.
La sola possibilità di consultare le registrazioni così raccolte è vincolata alla disponibilità di
una chiave di decifratura estremamente complessa, diversa per ciascuna telecamera e
legata indissolubilmente al periodo di registrazione da indagare. A questa chiave, depositata presso un Ente Certificatore Indipendente, può accedere solo il Magistrato, il Giudice
e comunque le Forze dell’Ordine. A fronte del dubbio di un comportamento anomalo non
servirà più attendere che questo venga reiterato perché il Magistrato ordini la disposizione di telecamere nascoste e acclari i fatti, è tutto già raccolto e secretato.
Le versioni più evolute di queste telecamere sono in grado di reagire a determinati accadimenti programmati per cui, sempre mantenendo il
perfetto anonimato dei soggetti ripresi nel caso si verifichi una zuffa, un’intrusione, un principio d’incendio una fuga, la telecamera sarà in grado di lanciare un allarme istantaneamente.
La tutela del Minore e del suo Educatore
La tutela del minore
Una piaga che affligge sempre più frequentemente le cronache è quella delle violenze subite da parte della parte più indifesa del tessuto sociale. Ecco che frequentemente ci imbattiamo in casi di violenza su minori, spesso
all’interno di quelle strutture che invece dovrebbero accompagnarli nella crescita.
Attualmente le norme che tutelano i lavoratori
impediscono, giustamente, che questi possano
essere oggetto di videoregistrazione costituendo questo una violazione dell’ Art.4 L.300/70
dello statuto dei lavoratori in tema di divieto di
controlli a distanza.
L’unica possibilità di investigare su casi di maltrattamento passa quindi per una serie di denunce fatte dai familiari delle vittime che inducano la Pubblica sicurezza a disporre telecamere nascoste che individuino i violenti. Questo evidentemente accade solo dopo che il danno è stato fatto.
Da oggi lo scenario cambia: le telecamere saranno in grado di ricostruire un evento di presunta violenza senza che le stesse possano essere adoperate per controllare il lavoratore nella sua quotidianità. Basterà l’effetto deterrente prodotto a scoraggiare i violenti mentre la stragrande
maggioranza di lavoratori virtuosi potrà avvalersi della prova inconfutabile che un livido o un’escoriazione su un bambino sono il frutto di un
banale urto e null’altro.
La difesa dell’Educatore
A doversi difendere da accuse ingiuste di maltrattamenti è molto
spesso l’educatore che ha ritenuto di dover punire, nell’interesse
dello stesso minore, un comportamento scorretto.
Ecco che il bambino, tornando a casa, cerca compensazione nel
raccontare ai propri genitori fatti mai accaduti ingigantendo episodi o inventandoli suscitando a volte la preoccupazione e spesso
la rabbia e l’indignazione dei propri genitori.
Il passo successivo è a questo punto normalmente una denuncia
alle Autorità e l’apertura di un’indagine oltre, naturalmente, alla
messa all’indice dell’incolpevole accusato.
Diventa interesse di tutte le parti potere disporre, all’occorrenza,
di immagini che facciano luce su episodi sospetti e individuino se
la violenza si è realmente verificata, il colpevole sollevando la totalità di lavoratori onesti da possibili false accuse.
Le immagini raccolte non potranno mai essere consultate da alcuno, né in diretta né tramite registrazione, solo il Magistrato ed il
Giudice, nel caso ci si trovi a doversi difendere da una denuncia, avranno questa possibilità sgombrando il campo da ogni possibile utilizzo
deviato delle immagini.
La soluzione è stata giudicata dall’Organizzazione “Privacy by Design” come corrispondente alle caratteristiche che deve avere un dispositivo che abbia implicazioni Privacy ed è stata presentata con successo al Ministero della Difesa U.S.A. al Pentagono il 28 Agosto 2013 oltre che citata in occasione del Convegno Mondiale dei Garanti per la protezione dei dati personali a
Varsavia. Antares, la società che ha inventato l’omonimo Protocollo, ha ricevuto la nomina di Ambassador da PbD.