Per una Conversione Pastorale e Missionaria

PER UNA CONVERSIONE
PASTORALE E MISSIONARIA
Lettera alle Comunità per la Quaresima 2014
PRIMA PARTE
ORIENTAMENTI DOTTRINALI
1. Per pregare
Icona biblica: lectio divina di Mt 15,21-28
“Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. 22Ed
ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare:
«Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da
un demonio». 23Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi
discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci
viene dietro gridando!». 24Egli rispose: «Non sono stato mandato se non
alle pecore perdute della casa d’Israele». 25Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». 26Ed egli rispose: «Non
è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». 27«È vero, Signore
- disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla
tavola dei loro padroni». 28Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la
tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu
guarita”.
Gesù va in soccorso ai popoli pagani e idolatri della zona di Tiro e
di Sidone. L’Agnello senza macchia affronta e si confronta con l’impurità
dei pagani. Ai figli di Israele annuncia che la loro purezza può divenire impura, ai pagani che la loro impurità può divenire pura.
Gesù “abita” la periferia esistenziale di coloro che oggi non vivono le
ragioni della fede. Nel concreto delle nsotre situazioni, possiamo pensare
soprattutto alle “persone battezzate che però non vivono le esigenze del battesimo” (Benedetto XVI, Omelia per il Sinodo 2012), ma anche a coloro
che non conoscono Gesù Cristo o lo hanno sempre rifiutato.
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Cosa fare? Chi deve incrociare i passi di questi nostri fratelli? Con
quale animo?
Gesù trova nella donna cananea molta più fede di quanto potevamo
immaginare. È la sorpresa del “primerear” di Dio. “Primerear” non è mai
stato un neologismo virtuoso in quanto implicava “fregare” l’altro, prendere
l’iniziativa prima dell’altro o prima che l’altro se ne renda conto.
C’è un detto molto popolare nel Rio de la Plata: “chi picchia per
primo, picchia due volte”. Nella Vigilia di Pentecoste, coi membri dei movimenti ecclesiali il 18 maggio 2013, Papa Francesco si riferiva a Dio: “Ci
diciamo che dobbiamo cercare Dio, ma quando noi andiamo verso di Lui,
Lui ci sta già aspettando. Lui è già lì e, userò un’espressione che usiamo in
Argentina: il Signor ci “primerea” , ci anticipa, ci sta aspettando: pecchi e
lui ti sta aspettando per perdonarti. Lui ci aspetta per accoglierci, per darci
il suo amore, e ogni volta la fede cresce. Qualcuno preferirebbe studiarla,
è importante, ma quello che è più importante è l’incontro con Dio perché
è Lui che ci da la fede”.
L’opera di Dio ci precede, Lui arriva prima di noi, è già presente, nascostamente, nella coscienza di ogni creatura.
Con grande gioia e fiducia, carissimi, partiamo verso il cuore di chi
cerca Dio, anche senza saperlo, di chi non lo cerca più, forse anche a causa
nostra, di chi vorrebbe cercarlo e non sa come fare.
2. Per riflettere
“La tua fede ti ha salvato”
In continuità ideale con il Progetto pastorale dell’anno “La tua fede
ti ha salvato”, il tempo liturgico ed ecclesiale della Quaresima-Pasqua costituisce un dono favorevole e prezioso da “spendere” con intelligenza ge4
nerosa e creativa al servizio dell’evangelizzazione per la trasmissione della
fede in ciascuna comunità della nostra Chiesa particolare.
Nella “trasformazione missionaria della Chiesa”, il primo punto indicato dal documento di Papa Francesco “Evangelii gaudium”, è che “nella
Parola di Dio appare costantemente il dinamismo di ‘uscita’ che Dio vuole
provocare nei credenti”, a partire da Abramo. “La più grande minaccia” è,
quindi, “il grigio pragmatismo della vita quotidiana della Chiesa, nel quale
tutto apparentemente procede nella normalità, mentre in realtà la fede si
va logorando” (Evangelii gaudium, 83).
L’afflato spirituale e pastorale del testo rimanda a quanto i padri sinodali avevano già espresso al termine dei lavori assembleari: “La Chiesa è
lo spazio che Cristo offre nella storia per poterlo incontrare... Sta a noi oggi
rendere concretamente accessibili esperienze di Chiesa, moltiplicare i
pozzi a cui invitare gli uomini e le donne assetati e lì far loro incontrare
Gesù, offrire oasi nei deserti della vita” (Sinodo dei Vescovi 2012, Messaggio
al Popolo di Dio n. 3).
Tempo di conversione comunitaria
Giovani Paolo II nel discorso al Convegno ecclesiale di Palermo lanciò la grande sfida, che doveva delineare i tratti della svolta decisiva per la
conversione pastorale delle parrocchie:
“In Italia infatti la Chiesa, per grazia di Dio, continua ad essere viva –
questo Convegno ne è un segno – e sta prendendo più chiara coscienza
che il nostro non è il tempo della semplice conservazione dell’esistente,
ma della missione. È il tempo di proporre di nuovo, e prima di tutto, Gesù
Cristo, il centro del Vangelo. Ci spingono a ciò l’amore indiviso di Dio e
dei fratelli, la passione per la verità, la simpatia e la solidarietà verso ogni
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persona che cerca Dio e che, comunque, è cercata da Lui” (Giovanni Paolo
II, Convegno ecclesiale di Palermo 1995).
L’Evangelii gaudium bolla l’«accidia pastorale» che impedisce di andare verso le periferie esistenziali del mondo; la «pastorale della tomba»,
che a poco a poco trasforma i cristiani in «mummie da museo»; il senso
di sconfitta, che rende pessimisti scontenti e disincantati; l’immagine di
una «Chiesa malata per la chiusura», nella quale non si può entrare e dalla
quale il Signore che è dentro non può uscire; l’«introversione ecclesiale»,
ferma in un groviglio di ossessioni e procedimenti che tolgono la gioia e
il dinamismo del Vangelo.
Il punto di partenza è l’invito a “recuperare la freschezza originale del
Vangelo”, trovando “nuove strade” e “metodi creativi”, Gesù non va imprigionato nei nostri “schemi noiosi”. E se annunciare il Vangelo è “gioia”, “un
evangelizzatore non dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale”
(Evangelii gaudium, 10).
La missione come stato permanente
La missione è il primo attributo della Chiesa: La Chiesa è missionaria!
“Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita
per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità
di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa preoccupata
di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti” (Evangelii gaudium, 49).
Dove non si vive la logica, il metodo e lo stile della missione la Chiesa
è destinata a esaurire il suo compito, svilisce la sua opera, snatura la sua
identità, sfigura il suo vero volto. È irriconoscibile!
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“Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi
necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno. Ora non ci serve una
‘semplice amministrazione’. Costituiamoci in tutte le regioni della terra in
un stato permanente di missione” (Papa Francesco, Evangelii gaudium, 25).
Il n. 24 invita ad «andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi… La comunità evangelizzatrice
si mette, mediante opere e gesti, nella vita quotidiana degli altri, accorcia
le distanze; si dispone poi ad accompagnare, usa molta pazienza ed evita
di non tenere conto dei limiti…; trova il modo per far sì che la Parola si
incarni in una situazione concreta e dia frutti di vita nuova, benché apparentemente siano imperfetti o incompiuti».
Ogni volta che si cerca di tornare alla fonte e recuperare la freschezza
originale del Vangelo «spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme
di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato
per il mondo attuale» (nn. 7, 11-12). La pastorale è l’arte dell’incontro e
della vicinanza, senza giudizi di colpevolezza (nn. 67, 115, 170-172).
La conclusione è audace e consolante: «Le sfide esistono per essere
superate. Siamo realisti, ma senza perdere l’allegria, l’audacia e la dedizione
piena di speranza. Non lasciamoci rubare la forza missionaria!» (n. 109).
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SECONDA PARTE
INDICAZIONI E INIZIATIVE PASTORALI
1. Incontro del Vescovo con le Comunità parrocchiali
Si intensificano nel tempo della Quaresima gli incontri pastorali che
già ho avviato in circa 16 parrocchie. L’incontro consiste nel celebrare
l’eucarestia feriale, e subito dopo svolgere un’assemblea parrocchiale alla
quale sono invitati a partecipare gli organismi parrocchiali di partecipazione (Consiglio pastorale parrocchiale, Consiglio parrocchiale per gli affari economici), i responsabili e i componenti dei vari gruppi ecclesiali, le
religiose, i diaconi permanenti, i fedeli laici della comunità.
È un evento di ascolto tra il Vescovo e la Comunità, a partire dalla
consapevolezza che la conoscenza del cammino di una comunità, quindi
la sua vita reale, si comprende meglio dalla periferia che dal centro.
2. I° Seminario teologico-pastorale
Dal 10 al 12 marzo, guidati dall’esperto europeo fra Enzo Biemmi,
si svolgerà il primo seminario di studio sul tema: “Il secondo annuncio, per
il risveglio della fede nell’età adulta”. Saremo aiutati a focalizzare meglio
l’accompagnamento pastorale degli adulti “lontani”, per la riscoperta della
loro fede battesimale.
3. Viaggio missionario in Africa
Nel Convegno missionario diocesano del 9 febbraio 2014, si è concordata l’ipotesi di un progetto di reciprocità ecclesiale da avviare tra la
nostra Diocesi e la diocesi di Rutana, in Burundi. Si tratta di una diocesi
giovane, eretta cinque anni fa, in condizione di bisogno sia per l’evangelizzazione sia per le basilari strutture di assistenza in favore delle
popolazioni.
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La nostra diocesi in tal modo avvierebbe un progetto unitario dove
convogliare sia le risorse umane disponibili (sacerdoti e laici) sia gli aiuti
materiali.
4. Sussidio pastorale degli Uffici diocesani
Gli Uffici pastorali diocesani, grazie ad un organico confronto e coordinamento, propongono un Sussidio pastorale organico quale strumento di aiuto e supporto nella programmazione pastorale delle Zone e
delle Parrocchie del nostro territorio per questo ampio tempo liturgico
della Quaresima.
Con la cura e il coordinamento dei Vicazi episcopali di Zona e il servizio qualificato dell’Ufficio per l’evangelizzazione e la Catechesi, gli Uffici
hanno elaborato insieme un Sussidio per la Quaresima, quale strumento
di lavoro pastorale, trasversale alle diverse fasce d’età, e trasversale alle varie
dimensioni della vita cristiana (catechesi, liturgia, carità).
Il testo, ricco e articolato, è un pregevole strumento di lavoro, da cui
attingere proposte e contenuti per potenziare lo sviluppo di un’azione comunitaria di evangelizzazione in prospettiva missionaria.
Il testo del Sussidio è pubblicato sul sito internet della diocesi, e può
essere utilizzato in tutto o in parte.
5. Proposte e iniziative specifiche
Gli Uffici diocesani propongono alcune iniziative specifiche, settoriali ma non disarticolate. È molto utile tenere d’occhio il seguente programma di ciascun ufficio, perché ogni iniziativa di evangelizzazione non
sia accolta e attuata in modo isolato rispetto al quadro d’insieme organico
e unitario, soprattutto coerente con la meta pastorale dell’anno.
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5.a PASTORALE GIOVANILE
• Scuola di preghiera dei Giovani: ogni mese, nei due centri per la
Zona Nord (Sora, chiesa di S. Spirito) e Zona Sud della diocesi
(Roccasecca, chiesa di s. Margherita).
• Incontri del Vescovo con i giovani degli Istituti superiori della diocesi
• Convegno diocesano dei giovani sul tema: “Comunicazione e
media” (9 marzo 2014).
• Campo di spiritualità per giovani (28-30 marzo 2014).
• Veglia di Pentecoste organizzata dalla Pastorale giovanile (Venerdì
6 giugno 2014).
5.b PASTORALE LITURGICA
• Attuazione degli Orientamenti di pastorale liturgica già presentati
nell’incontro diocesano con i diversi operatori, in attesa di poterli
pubblicare con testo scritto.
• Iniziare, a partire dal tempo di Quaresima-Pasqua, a curare le
monizioni (introduzione alla celebrazione della Messa, introduzione all’ascolto della Parola di Dio) per la celebrazione eucaristica
domenicale, istituendo la figura del “Commentatore”.
• Celebrazione della Via Crucis animata dai ragazzi e dai giovani
presso i luoghi della “fragilità”: Ospedali, Case di Cura, Strutture di
accoglienza di anziani, Case-famiglia, Centri per disabili…
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5.c PASTORALE FAMILIARE
• In questo tempo liturgico si svolgono la maggior parte degli Itinerari
di preparazione al matrimonio, aggancio propizio per annunciare
l’amore cristiano e il vangelo della famiglia.
• Celebrazioni particolari per i gruppi di fidanzati che partecipano
agli itinerari.
5.d PASTORALE VOCAZIONALE
• Scuola di preghiera degli adolescenti.
• Week-end vocazionali mensili.
• Settimane vocazionali parrocchiali.
• Avvio della “comunità stabile di discernimento” nel Seminario
diocesano.
5.e PASTORALE DELLA CARITÀ
• Formazione degli operatori Caritas per l’attuazione dei cinque
Centri da avviare nella Zona pastorale di Aquino.
• Attivazione di un Centro di accoglienza dei Rifugiati, in acccordo
con la Prefettura di Frosinone.
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La Liturgia delle Ceneri, con la quale la Chiesa inizia un percorso intenso di grazia, sia segno sacramentale della nostra reale “conversione pastorale e missionaria”, per una Chiesa che annunci con rinnovato slancio
la luce della fede (lumen fidei), e testimoni con ritrovato ardore la gioia
del vangelo (evangelii gaudium).
“Il Dio della pace, …il Signore nostro Gesù, 21vi renda perfetti in ogni bene,
perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per
mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. 25La grazia
sia con tutti voi (Ebr 13).
Vi benedico con tutto il cuore.
Sora, 16 febbraio 2014
@ GERARDO ANTONAZZO
Vescovo di Sora - Aquino - Pontecorvo
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