La biodiversità in vigneto si misura

ATTUALITÀ
VINO I fattori per “rivitalizzare” i primi 60 cm di terreno
di Lorenzo Tosi
La biodiversità
in vigneto si misura
Il nuovo impegno
Magis per le cantine
che aderiscono
al protocollo
di sostenibilità
P
er partire con il piede giusto nel vigneto
occorre guardare... sotto i piedi. I sessanta centimetri a cavallo del piano di coltivazione sono forse la parte più importante – e per
certi versi più trascurata – per la qualità dell’uva da vino. È qui infatti che si concentra la
maggior parte della biodiversità del vigneto,
ed è qui che si compiono i cicli degli elementi
nutritivi e gli organismi terricoli svolgono la
loro funzione di tutela della fertilità.
«La conservazione – spiega Attilio Scienza –
e l’aumento di questa biodiversità “nascosta”
si può tradurre in un vantaggio per l’azienda
sia dal punto di vista agronomico che economico». Tanto da spingere Magis a dedicare una forte attenzione a questo parametro
della sostenibilità. “Magis per la tutela della
biodiversità” è il progetto presentato nell’ambito della rassegna Wine2wine lo scorso 4
dicembre a Verona. Scienza, che è presidente del Comitato tecnico scientifico di Magis,
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ha illustrato una sperimentazione condotta
nel 2014 in 17 aziende aderenti al protocollo
che ha permesso di sviluppare una tecnica
di facile applicazione per valutare:
-- numerosità e tipologia di lombrichi tramite
la distribuzione di una soluzione di senape
che ne stimola la fuoriuscita dal suolo;
-- presenza di organismi nel suolo posizionando assi di legno in posizioni specifiche;
-- tipologia di colonie di insetti pronubi posizionando trappole nei vigneti;
-- farfalle tramite osservazioni visive;
-- specie vegetali presenti negli inerbimenti;
-- caratteristiche del suolo e delle piante.
I primi risultati mostrano come nei vigneti con
le migliori condizioni di struttura il numero
medio di lombrichi e insetti sia molto superiore rispetto alle zone con problemi di compattamento del suolo. Ciò è inversamente correlato al numero dei passaggi delle macchine
operatrici nei vigneti a parità di incidenza dei
principi attivi utilizzati. Indicazioni che consentiranno di mettere a punto gli strumenti
per il miglioramento della biodiversità del vigneto che entreranno a fare parte integrante
del protocollo di certificazione. «Sostenibilità e basso impatto ambientale – ha ribadito
Scienza – rischiano di diventare parole vuote
se non vengono riempite di concretezza, con
ricadute sensibili sul lavoro delle cantine, con
indici comunicabili al pubblico e valorizzabili
sui mercati».
«Crediamo – ha ribadito Gian Luca Mascellino di Bayer CropScience, partner capofila
di Magis – nel miglioramento continuo del
protocollo e abbiamo visto in questo studio una concreta opportunità per le aziende
che perseguono la sostenibilità “nei fatti”».
L’approccio scientifico che mira alla misura
dell’effetto delle pratiche utilizzate è il punto
di forza che differenzia Magis da altre esperienze di produzione sostenibile. Una carta
importante per un prodotto con una forte
componente “d’immagine” come il vino. n
L’EXPORT
IN CANADA
Sono 140 le aziende vitivinicole che aderiscono al
protocollo Magis (w w w.
magisvino.it). Un nome che
è divenuto sinonimo di sostenibilità e che per 22 cantine è anche un marchio,
certificato da Dnv, che consente di dimostrare un impegno reale e riconoscibile
in favore della sostenibilità.
Un impegno che diventa un
decisivo plus commerciale.
Il protocollo di sostenibilità
è stato infatti recentemente riconosciuto dal Saq (Societè des alcool du Quèbec,
il monopolio che gestisce
l’importazione di alcolici in
questa regione). L’attenzione
ai temi della sostenibilità, sicurezza e biodiversità diventa determinante nei mercati
del Nord-America e del Nord
e Centro Europa.
LA FINESTRA
DI WINE2WINE
Vendite on-line, blog, export, le modalità per valorizzare l’Expo di Milano e i
nuovi strumenti di marketing, tutti mirati al prodotto
vino. Sono stati oltre mille i
partecipanti alla due giorni
di Wine2wine, l’unico evento
in Italia dedicato al business
del settore vitivinicolo che si
è tenuto presso la Fiera di
Verona. Molto più di un’anteprima di Vinitaly, piuttosto una finestra aperta sul
futuro di un prodotto come
il vino, che guida l’avanzata delle nostre esportazioni
in ogni angolo del globo, ma
che continua a soffrire per la
drastica riduzione dei consumi interni.
n. 1-2015 3 gennaio
18/12/14 17:37