aprire il documento in una finestra indipendente

il Triangolo
Rivista Trimestrale D’informazione Tecnico Professionale
Del Collegio Dei Geometri e Dei Geometri Laureati Della Provincia Di Como
Le nuove norme
per il tirocinio
e le sue alternative
Al via la modulistica unica per SCIA
e permesso di costruire
La leggimità degli edifici realizzati
negli anni '60-'70 privi di nullaosta
Bilancio, ecco tutti i «numeri»
che fanno funzionare il Collegio di Como
Collegio Provinciale
Geometri e Geometri Laureati
di Como
03
/ 2014
POSA IL PRIMO MATTONE
NEL TUO CANTIERE
ISCRIVITI ALL’ALBO DEI GEOMETRI
Collegio dei Geometri
e dei G eometri L aureati
della P rovincia di C omo
www.geometri.co.it
n°
03
anno XIX
Ottobre 2014
spedizione posta elettronica certificata
[ 04 ]
> Appuntamenti
Geo/Cam, quando la mediazione diventa competizione
[ 05 ]
> Appuntamenti
“Il consulente tecnico-legale: competenze
e responsabilità in ambito nazionale e internazionale”
[ 07 ]
> Urbanistica
Destinazione d’uso e carico urbanistico
Le diverse interpretazioni
[ 09 ]
> Edilizia
Al via la modulistica unica per SCIA
e permesso di costruire
[ 11 ]
> Giurisprudenza
La leggimità degli edifici realizzati
negli anni '60-'70 privi di nullaosta
[ 16 ]
> Estimo
Ricerca di saggi di capitalizzazione
alternativi al metodo diretto
[ 20 ]
> Giurisprudenza
Edilizia, la differenza tra manutenzione e ristrutturazione
[ 23 ]
> Sicurezza
La sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali
[ 24 ]
> Normativa
Impianti termici, l'Enea pubblica le linee guida
[ 26 ]
> Bilancio
Bilancio, ecco tutti i «numeri»
che fanno funzionare il Collegio di Como
[ 27 ]
> Cassa
Parte il recupero delle irregolarità
contributive degli anni 2009/2012
[ 39 ]
index
indice
> Editoriale
Gli anni difficili si superano uniti
il Triangolo
Editoriale
di Angelo Tavecchio
Gli anni difficili
si superano uniti
Durante l'ultimo quadriennio molto lavoro è stato fatto. Tra
l'altro, è stato istituito il Consiglio di disciplina, ed è stata stipulata
la convenzione per la consulenza legale per problematiche
urbanistiche. L'auspicio è che le elezioni del direttivo siano
un momento di riflessione e non di scontro
S
ono trascorsi quattro anni dalle ultime elezioni con le quali è stato eletto il Consiglio
Direttivo ora in scadenza di mandato, composto oltre che dal sottoscritto, che, a
seguito delle dimissioni del geom Ferruccio Dilda, ha svolto la funzione di Presidente dall’ottobre 2013, dai colleghi Raffaella Porta, segretario; Corrado Mascetti,
tesoriere; Luca Limonta, Giuseppe Gaffuri, Oscar Mella, Maria Allocca e Giuseppe
Ferrario, consiglieri.
Sono stati quattro anni intensi sia per il tempo che si è dovuto dedicare al Collegio, per l’ordinaria amministrazione, sia per le problematiche della nostra categoria che risente della crisi
economica in atto. Si tratta di una crisi che ha fatto emergere le difficoltà dei nostri colleghi a
livello lavorativo e ha provocato una diminuzione degli iscritti mai riscontrata prima. Cambiamenti significativi sono anche sopravvenuti nella compagine del C.N.G.
Ringrazio anche a nome del Presidente dimissionario, geom Dilda Ferruccio, tutti i consiglieri
che hanno collaborato affinché si potesse portare a termine il mandato nel migliore dei modi.
Ringrazio anche l'Ufficio di segreteria le signore Elena Barezzani, Manuela Costa e Diva Feltre
che ci hanno permesso di raggiungere un target di efficienza amministrativa sicuramente
sopra la media.
A livello regionale, data l’assunzione della Presidenza del collegio da parte mia ho dovuto
lasciare l’incarico di segretario nel comitato di presidenza della Consulta Regionale nel quale
è stato successivamente nominato quale tesoriere il nostro Giuseppe Gaffuri al quale vanno
le nostre congratulazioni e l’augurio di buon lavoro. Tutti, qualunque fosse il loro incarico,
hanno comunque svolto il loro mandato.
Come sopra anticipato, causa la grave crisi economica, durante i quattro anni trascorsi, si è
avuto un decremento delle iscrizioni all’Albo Professionale, che ha portato il numero degli
iscritti da 1063 alla data del 9 settembre 2010 agli attuali 1033. Non era mai successo.
Nonostante le difficoltà, il lavoro svolto è stato notevole. Nel quadriennio è stato istituito il
Consiglio di disciplina organo esterno al collegio con membri nominati dal Presidente del
Tribunale che è incaricato di occuparsi delle vertenze disciplinari eccetto quelle che riguardano le morosità delle quote, restate in capo al Collegio provinciale. Il mandato del consiglio
di disciplina scade in concomitanza del rinnovo del consiglio direttivo. È stata anche stipulata
la convenzione per il recupero crediti dei nostri iscritti e della consulenza legale per problematiche urbanistiche a prezzi contenuti passati sotto il controllo dell’Ordine degli avvocati e
autorizzato dal medesimo. È stata istituito lo sportello di Mediazione presso il Collegio che
dopo un primo lento avvio oggi è ben rodato. Abbiamo onorato la categoria con la nostra
presenza nei luoghi colpiti dal terremoto in Emilia Romagna e Lombardia.
Abbiamo mandato on line la nostra apprezzata rivista "Il triangolo"
Con la nostra cooperativa abbiamo intavolato discussioni in previsione di un nuovo rapporto
di collaborazione, più vicino alle esigenze del periodo economico che stiamo attraversando.
Per quanto concerne le elezioni di quest’anno auguriamoci che ci sia molta partecipazione
e si voti con serenità, si voti per gli iscritti innanzitutto, si voti per qualcuno e non contro
qualcuno, si unisca e non si divida, si consideri l’opposto come una risorsa di idee con cui
confrontarsi e non come un nemico da eliminare.
Pag 4
il Triangolo
Convegno
Geo-Cam, quando
la mediazione
diventa competizione
Appuntamenti
Si è tenuto a Roma, all’Hotel Ergife, il 2° convegno nazionale
dell’Associazione Nazionale Geometri Consulenti tecnici, Arbitri,
Mediatori GEO-C.A.M. Si è trattato di due giornate ricche di
iniziative e di confronti con una vera e propria competizione a
squadre. A questo evento che ha occupato la maggior parte
della manifestazione, hanno partecipato, per la sezione di
Como, i mediatori Patrizia Cervini, Damiano Frangi e Salvatore
Pronestì
S
i è svolto a Roma, all’Hotel Ergife,
il 2°convegno nazionale dell’Associazione Nazionale Geometri Consulenti Tecnici, Arbitri, Mediatori
GEO-C.A.M.
"Dal sogno alla speranza", è questo il titolo
dato all’appuntamento dagli organizzatori.
La due giorni è stata incentrata sulla prima
competizione di mediazione nazionale tra le
sezioni dell’associazione; sull’istituzione e il
conferimento del premio “Geocamminiamo:
passi nella giusta direzione”; sulla presentazione del progetto ‘camera arbitrale Geocam’
e delprogetto formativo e di qualificazione
“Professione Ctu”.
Al secondo convegno nazionale Geocam
sono stati anche presentati accordi e convenzioni in materia di mediazione e la guida operativa 'Processo civile telematico'. Si è anche
tenuta una tavola rotonda che ha messo sotto
la lente “L’organismo di mediazione Geocam
e le sezioni locali: 10 anni di cultura della
mediazione”.
Come detto si è trattato di due giornate ricche di iniziative, tra le quali la Competizione di Mediazione, la riunione di aggiornamento dei Responsabili dell’Organismo di
I componenti della squadra del Collegio dei
Geometri e dei Geometri Laureati di Como: i
mediatori Patrizia Cervini, Damiano Frangi
e Salvatore Pronestì.
Pag 5
Appuntamenti
Mediazione e Referenti delle Sezioni Locali, l’assegnazione
del Premio “Geocamminiamo – passi nella giusta direzione”,
un Open Space dedicato alla progettazione partecipata sul
futuro dell’Associazione con “il percorso del gusto delle nostre regioni”, la presentazione della Camera Arbitrale GEOC.A.M., una tavola rotonda sull’Organismo di Mediazione
e le sezioni locali e l’assegnazione dei premi “GEO-C.A.M.
Awards – 2014”.
Tra le tante attività che la vulcanica associazione in quei
due giorni ha proposto, di particolare di rilievo si segnala
il premio “Geocamminiamo – passi nella giusta direzione”
assegnato per il 2014 al dott. Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria,
impegnato da sempre in maniera assidua nella lotta contro
la n’drangheta calabrese. Un uomo piccolo di statura, rapido
nei movimenti, di una semplicità e diponibilità immensa, ci
ha raccontato del suo impegno non solo come procuratore
ma anche insegnante che opera gratuitamente all’Università
di Reggio Calabria. Molto interessante la sua lectio magistralis sulla lotta al crimine organizzato. Alla competizione di
mediazione - evento che ha occupato la maggior parte della
manifestazione - hanno partecipato, per la sezione di Como,
i mediatori Patrizia Cervini, Damiano Frangi e Salvatore Pronestì. La competizione era improntata sulla capacità di negoziazione delle squadre simulando una mediazione come
parte+accompagnatore (avvocato o geometra) secondo casi
preconfezionati e forniti ai partecipanti che con l’aiuto di un
mediatore scelto tra i docenti GEO-C.A.M., hanno “recitato”
per 45 minuti il ruolo scelto gareggiando con la squadra avversaria. Un coach dall’esterno, chiedendo un unico time-out
da 1 min, poteva consigliare le parti sulle modalità di gestione
della negoziazione.
La squadra di Como ha gareggiato contro quelle di Firenze
e di Verona vincendo contro quella di Verona e perdendo
contro quella di Firenze. La finalissima ha visto gareggiare
le sezioni di Pesaro Urbino e Parma, con squadra vincitrice
quella di Pesaro Urbino. A seguire Parma, Firenze e Vibo
Valentia. Interessante e divertente iniziativa è stata inoltre la
serata con la Progettazione Partecipata dedicata alle idee sul
futuro dell’Associazione, con una cena “il percorso del gusto
delle nostre regioni” per la quale ogni Sezione ha allestito uno
stand con i prodotti tipici locali offerti ai partecipanti.
La sezione di Como ha degnamente rappresentato la propria
provincia con della mortadella di fegato servita con della polenta taragna, e dei braschini che sono letteralmente andati
a ruba! Sono stati assegnati inoltre i “GEO-C.A.M. Awards
2014”; premi alle sezioni di Udine per aver attivato il maggior
numero di procedure di mediazione e alla sezione di Roma
per aver effettuato il maggior numero di ore di formazione,
oltre le 12 annuali obbligatorie.
Non solo gioco e piaceri della cucina però hanno caratterizzato le due giornate; anche la possibilità di arricchimento
sia professionale, non solo nell’ambito della mediazione, ma
anche della consulenza tecnica d’ufficio, dell’arbitrato, sia, soprattutto, della condivisione e amicizia. Tutti obiettivi primari
per i quali l’Associazione GEO-C.A.M. ha sempre creduto e
fondato il suo operato.
Pag 6
Lo stand organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como con i prodotti tipici locali offerti ai
partecipanti
PROCESSO CIVILE TELEMATICO,
APERTO UN PUNTO DI ACCESSO
Con decorrenza 30 giugno 2014 è entrata in vigore l’obbligatorietà del deposito, per via telematica, degli atti
processuali nei procedimenti civili (cognizione, esecutivo, sommario, cautelare) e, pertanto, per tutti i Colleghi
che svolgono attività in ambito giurisdizionale quali consulenti tecnici d’Ufficio, sarà obbligatorio avvalersi di un
“Punto di Accesso” al Processo Civile Telematico - P.C.T..
Il “Punto di Accesso” è una applicazione, facente parte di
una piattaforma informatica gestita dal Ministero della
Giustizia e in particolare dalle Sue sedi periferiche (Tribunali), che consente ai professionisti “consulenti tecnici” abilitati all’utilizzo di detta piattaforma informatica,
di gestire - per quanto di competenza - il fascicolo processuale informatico, che nelle intenzioni del legislatore
andrà a sostituire quello cartaceo.
Facendo seguito alle comunicazioni pervenute ai Collegi
Provinciali a cura del Consiglio Nazionale Geometri e
Geometri Laureati, e per consentire di ottemperare alle
nuove modalità di ricevimento delle comunicazioni da
parte delle cancellerie dei Tribunali (biglietti di cancelleria, nomine, ordinanze, liquidazioni compensi, etc.) e
di deposito degli elaborati peritali (consulenza tecnica
d’Ufficio) e di istanze rivolte al Magistrato (chiarimenti
riguardanti l’incarico affidato, richiesta di proroga dei
termini per il deposito dell’elaborato peritale, ect.), la
Società GEOWEB S.p.A. (Società con partecipazione di
maggioranza del CNGeGL) ha stipulato con LEXTEL
S.p.A., soggetto accreditato dal Ministero della Giustizia, una apposita convenzione, a condizioni molto vantaggiose. GEO-CTU è il servizio, offerto da GEOWEB
S.p.A. ai propri iscritti, che consente al professionista di
usufruire del “Punto di Accesso” al P.C.T.; le condizioni
economiche e le modalità di accreditamento sono visibili
cliccando il link:
https://ex.geoweb.it/homegeoweb/index.aspx
Appuntamenti
“Il
consulente
tecnico-legale:
competenze e responsabilità
in
ambito
nazionale
e internazionale”
L
’Hotel Sheraton
Golf 1 di
Roma ha ospitato un Convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati
dal tema: “Il
consulente
tecnico-legale:
ruolo,
competenze
e
responsabilità
in
ambito
nazionale e internazionale”.
È stata una
giornata
di
studio
e
approfondimento dedicata
a
un
ruolo
professionale
ormai
strategico
negli
ambiti
giudiziario,
economico,
fin a n z i a r i o e i m m o b i l i a r e , c h e
più
di
altri
richiedono
competenze
specifiche
e
allineate
agli
standard
europei.
L’obiettivo dichiarato
del
convegno è stato:
trasmettere
alla
Categoria
un
nuovo
approccio
metodologico
alla
consulenza
tecnico‐legale.
Un
approccio
basato
su
principi,
criteri
e
requisiti
che
stimolano
il
processo
di
modernizzazione
dell’attività
professionale,
come
ad
esempio
la
validazione
degli
apprendimenti
e
la
certificazione
delle
competenze.
L’iniziativa ha visto un susseguirsi di
relatori che hanno trattato le tre diverse
aree tematiche:
1. Sviluppo
della
dimensione
europea
della
formazione
professionale
e
trasparenza
del
sistema
delle
qualifiche
e
della
certificazione
delle
competenze
in
ambito
nazionale.
Relatori di questo primo appuntamento sono stati: Angelo Peppetti,
della Direzione Strategia e Mercati
Finanziari
ABI; Oscar Mella,
Consigliere
Geo.
Val.; Maria Grazia Scor za,
Responsabile
Area
Internazionale
CNGeGL;
Antonio
Benvenuti,
Vice
presidente
CNGeGL;
Matteo
Negri,
Consigliere
Geo.
Un momento del convegno in cui il collega e consigliere provinciale Oscar Mella
ha parlato degli Standard Europei di Valutazione Immobiliare EVS
Val.; Franco
Minucci,
AD
Inarcheck
Spa.
2. Individuazione di aree di competenze e qualifiche in linea con
l’emergere di nuovi bisogni
espressi dalla collettività, in primis la
riforma della giustizia, da rendere
più rapida ed efficiente anche
grazie alla
predisposizione
di iter
standardizzati
per
alcuni
nodi
strategici
del
procedimento
(come
ad
esempio le
perizie),
l’utilizzo
di
risorse
tecnologiche
e
il
rafforzamento
dell’istituto
della
Mediazione.
In questa occasione i relatori sono
stati: Antonio
Benvenuti,
Vice
presidente CNGeGL; Filippo Vircillo, Presidente GEO-C.A.M.;
Paolo
Frediani,
Vice
presidente
GEO-C.A.M.
3. Elaborazione
di
prassi
operative
applicabili
a
livello
nazionale
per
contribuire
alla
risoluzione corretta,
certa
e
veloce
di
pratiche
e
adempimenti,
anche
in
sinergia
con
altre
professionalità
di
area
tecnica. I relatori del convegno che ha chiuso i
lavori sono stati: Paolo
Cherubini,
Presidente
ANPE
Brescia; Francesco
Gerbino,
AD
GEOWEB.
Il
convegno, promosso
da
CNGeGL,
Fondazione
Geometri,
CIPAG,
GEOWEB
-
h a r i c e v uto i l p at ro c i nio
del
Ministero della
Giustizia.
Vi hanno partecipato anche l’Onorevole Andrea
Orlando,
Ministro
della
Giustizia,
Cosimo
Maria
Ferri,
Sottosegretario
del
Ministero
della
Giustizia
e
Maurizio
D’Errico,
Presidente
Pag 7
Appuntamenti
Consiglio
Nazionale
Notariato.
I relatori hanno trattato il tema dell’evoluzione
di
un
ruolo
professionale
tradizionalmente
svolto
dai
geometri,
quello della consulenza tecnico-legale,
una figura professionale di sempre più
maggiore richiesta e
che
oggi
richiede
competenze
specifiche
e
allineate
agli
standard
europei con l’obiettivo, secondo quanto ha spiegato il
Presidente Nazionale geom. Maurizio
Savoncelli, di trasmettere alla Categoria un nuovo approccio metodologico
alla consulenza tecnico-legale.
Un
approccio
basato
su
principi,
criteri
e
requisiti
che stimolano
il
processo
di
modernizzazione dell’attività
professionale,
come
per esempio
la
validazione
degli
apprendimenti
e
la
certificazione
delle
competenze.
“La consulenza tecnico‐legale”
ha spiegato
il
Presidente
Savoncelli
“è
richiesta
in
vari
settori:
in
quello
giudiziario
su incarico
del
magistrato;
in
quello
bancario
a
garanzia
dei
finanziamenti
e
degli
esiti
delle
operazioni
economiche;
in
quello
immobiliare
nelle
procedure
di
individuazione
dei
beni.
Altri
scenari
professionali
sono
disegnati
dalle
cosiddette “materi di
nuova generazione”, il cui obiettivo
è rendere concrete
le
politiche
di
semplificazione a beneficio
del sistema economico
e
della
collettività.
In
ciascuno
di
questi
settori
-
tradizionali
o
innovativi
che
siano
-
i
geometri
che
svolgono
attività
di
consulenza
tecnico‐legale
possono
conquistare
ampi
spazi
lavorativi
mettendo
in
campo
un
valore
aggiunto:
la
qualità
della
prestazione”.
“L’evoluzione
della normativa
europea
sulle
professioni
unita
alla
maggiore
consapevolezza
degli utenti”
interviene
Antonio
Benvenuti,
Vice
presidente
CNGeGL
“fanno si che
in
tema di consulenza la qualità
non
possa più
essere considerata un
optional.
Di questo i geometri ne hanno
contezza, e da tempo hanno intrapreso
un
percorso che valorizza
le
competenze
e
favorisce
la
trasparenza
e
l’ottimizzazione
dei
processi.
Un
modus
operandi
che
giova
al
professionista,
alla
collettività,
al
Sistema
Paese”.
ag 8
PPag
8
Geometra, ruolo strategico
nelle valutazioni immobiliari
Tutto nasce dalla necessità di stabilire standard di valutazione uniformi degli
immobili e avere periti competenti. Per questo motivo, il ruolo del geometra
diventa stategico nelle vautazioni immobiliari. Infatti, la Direttiva Europea
2014/17/EU, anche detta direttiva Mutui, ha introdotto l’obbligo della valutazione del merito creditizio prima della concessione del finanziamento e
l’obbligo di accurate indagini precontrattuali. Il momento della consulenza
tecnica diventa dunque un passaggio determinante della garanzia dei finanziamenti, nonché della valutazione dei rischi collaterali come richiesto dal
regolamento della BCE sull’Asset Quality Revue.
“La soggettività del perito ha rappresentato talvolta, in passato, un elemento di criticità. In accordo con le
direttive europee pensiamo che tutte
le categorie di tecnici debbano riferirsi
a metodologie internazionali oggettive, verificabili e comparabili”, ha detto
durante il convegno di Roma Maurizio
Savoncelli, presidente CNGeGL. “Da
tempo noi sosteniamo anche l’inserimento dell’obbligo di perizia all’atto di
compravendita, perché è nell’interesse di tutti, anche delle banche quando
intervengono per il mutuo, che il bene sia regolare, buono, trasferibile. La
riduzione dei contenziosi è un obiettivo del governo al quale vogliamo collaborare”.
“Le Linee guida hanno anticipato, con lungimiranza, i principi indicati poi
dalla direttiva comunitaria. Per questo, più che una normativa italiana vera
e propria in merito, chiederemo di riconoscere le Linee guida come standard
nazionale”, ha dichiarato Angelo Peppetti, della Direzione Strategie e Mercati
Finanziari dell’ABI, ricordando che i lavori del Tavolo tecnico, avviato nel
2010 da ABI con gli ordini professionali e Assovib, continuano. Si sta infatti
ultimando il position paper per il recepimento della direttiva e da settembre
partirà un aggiornamento delle Linee
guida rispetto agli EVS (European
Valuation Standards) 2012. “È importante integrare il nostro mercato con
quello europeo e ridurre gap normativi
ed effetti distorsivi del nostro sistema
che oggi frenano il credito”, ha sottolineato Peppetti.
Per il mercato delle aste durante il
convegno è stata presentata una vetrina immobiliare per la gestione degli
immobili oggetto di procedure esecutive o dismessi dagli Enti. La vetrina
è frutto dell’intesa tra ANPE Brescia, CNGeGL e Geo.Val. Esperti. Gli immobili pubblicati su questo portale saranno oggetto di un preventivo esame
notarile e tecnico, che ne garantirà titolarità, iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli, conformità catastali, identificative, la commerciabilità edilizia e
urbanistica e il valore di mercato. L’obiettivo è permettere la vendita dell’immobile sull’intero territorio nazionale rivolgendosi al notaio della propria
città, scaricando la perizia e partecipando all’asta e depositando l’assegno
solo in caso di aggiudicazione.
il Triangolo
Destinazione d’uso
e carico urbanistico
Le diverse
interpretazioni
Urbanistica
di Giuseppe Zipponi
da Il Geometra Bresciano
n 3/2014
Il legislatore regionale ha stabilito che le destinazioni non
espressamente escluse dai Pgt e ammesse in una singola
zona possono coesistere e possono essere cambiate.
È il caso degli alloggi trasformati in uffici o negozi o viceversa.
Delle taverne o porticati trasformati in parti di alloggio. Il tutto
nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della dotazione
di parcheggi
A
ffrontiamo il tema della destinazione d’uso
con alcune considerazioni riguardo le tre
questioni principali che sono: 1) cosa si intende per destinazione d’uso; 2) cambio di
destinazione d’uso con opere; 3) cambio di
destinazione d’uso senza opere. Argomento, quest’ultimo,
certamente più delicato.
Cosa si intende per “destinazione d’uso”?
L’argomento è ben spiegato dalla Legge Regionale 12/2005.
Bisogna leggere l’art. 51. «Costituisce destinazione d’uso di
un’area o di un edificio la funzione o il complesso di funzioni
ammesse dagli strumenti di pianificazione per l’area o per l’edificio... È principale la destinazione d’uso quali o accessoria o
compatibile qualsiasi ulteriore destinazione d’uso che integri o
renda possibile la destinazione d’uso principale o sia prevista
dallo strumento urbanistico generale a titolo di pertinenza o
custodia. Le destinazioni principali, complementari, accessorie o compatibili, come sopra definite, possono coesistere senza
limitazioni percentuali ed è sempre ammesso il passaggio
dall’una all’altra, nel rispetto del presente articolo, salvo quelle
eventualmente escluse dal Pgt».
In sostanza il legislatore regionale ha stabilito che le destinazioni non espressamente escluse dai Pgt e ammesse in
una singola zona urbanistica possono coesistere ed essere
cambiate.
È il caso, per esempio di alloggi trasformati in uffici o negozi
o viceversa. Delle taverne o porticati trasformati in parti di
alloggio. Delle autorimesse trasformate in alloggio. Il tutto
nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della dotazione
Pag 9
Giurisprudenza
di parcheggi.
Naturalmente, si deve controllare se il Pgt prevede la necessità di adeguamento degli standard (aree per servizi e
attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale).
Per quanto riguarda quest’ultimo punto (adeguamento standard) in assenza di opere edilizie, l’adeguamento è dovuto
solo per le medie e grandi strutture di vendita. Sono esonerati quindi gli esercizi di vicinato (fino a 150 m2) e altre
destinazioni di tipo terziario, per esempio gli uffici. Lo chiarisce l’art. 51, comma 3. Ripeto: in assenza di opere edilizie.
Cambio di destinazione d’uso con opere
Un cambio di destinazione con opere edilizie è ovviamente
accoppiato a interventi edilizi (se no non si chiamerebbe
così); generalmente manutenzione ordinaria o straordinaria, oppure ristrutturazione edilizia. La legge stabilisce che
tali mutamenti, conformi alle previsioni dei Pgt, non mutano la qualificazione dell’intervento.
Questa è una cosa molto importante. Vuol dire che se il cambio d’uso è connesso a una manutenzione ordinaria o straordinaria rimane pur sempre una manutenzione. Quindi, se
ordinaria, è attività edilizia libera mentre se è straordinaria,
è soggetta a comunicazione o segnalazione certificata. In
nessuno dei due casi è comunque soggetta a contributo di
costruzione.
Nei casi di ristrutturazione, invece, il contributo è dovuto ai
sensi dell’art. 43 della legge regionale 12. Inoltre il comma 12
dell’art. 44 chiarisce che è dovuta la differenza degli “oneri“ e
la quota dovuta per le opere relative a edifici esistenti.
Cambio di destinazione d’uso senza opere
Leggiamo attentamente i commi 2 e 3 dell’art 52 della Legge
12: «I mutamenti di destinazione d’uso di immobili non comportanti la realizzazione di opere edilizie, purché conformi
alle previsioni urbanistiche comunali e alla normativa igienico- sanitaria, sono soggetti esclusivamente a preventiva co-
Pag 10
municazione dell’interessato al comune. Qualora la destinazione d’uso sia comunque modificata nei dieci anni successivi
all’ultimazione dei lavori, il contributo di costruzione è dovuto
misura massima corrispondente alla nuova destinazione, determinata con riferimento al momento dell’intervenuta variazione.»
Il palese significato della nostra legge non può quindi che
essere:
• per un cambio d’uso senza opere (conforme al Pgt e alle
norme igieniche) basta una comunicazione;
• non serve un permesso o una Dia o un progetto;
• se sono passati 10 anni non deve essere pagato il contributo;
• comunque non devono essere reperiti standard (salvo che
per le medie e grandi strutture di vendita).
Però, c’è un però. Se è vero che nell’applicare la legge non
si può attribuire a essa altro senso che quello fatto palese
dal significato proprio delle parole «secondo la connessione
di esse e dalla intenzione del legislatore», è altrettanto vero
che alcuni Comuni si affaticano spesso a interpretare la vera
volontà di coloro che hanno formulato il testo della legge.
Una specie di interpretazione teologica per la quale non è
più il legislatore a fare le leggi ma il Comune. Che, ovvio,
ritiene di conoscere meglio del legislatore le finalità per cui
è stata emanata la legge e, soprattutto, è sentinella che la sua
applicazione sia conforme all’ordinamento. A ruota anche
alcuni Tribunali Amministrativi.
Ecco allora che partono le interpretazioni, appunto. L’interpretazione teologica che si incontra più spesso è questa:
bisogna conferire gli standard, i parcheggi, o monetizzarli
anche senza opere. Occorrerebbe cioè verificare se il cambio
d’uso incida o meno sul carico urbanistico della zona. Un
principio logico ma non contemplato dalla Legge.
Naturalmente non tocca a me stabilire la verità, ammesso
che esista. Certo, nel dubbio, sarebbe meglio applicare la
legge: è tanto chiara.
il Triangolo
Al via la modulistica
unica per SCIA
e permesso
di costruire
L
o scorso 12 giugno 2014 è stato
siglato l’accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali dando avvio
all’adozione della modulistica
unica per la richiesta dei titoli
edilizi in tutti i comuni e nello specifico per
la presentazione dell’istanza di permesso di
costruire e della Segnalazione certificata di
inizio attività (SCIA). Il provvedimento è
stato pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 56 alla Gazzetta Ufficiale 14/07/2014,
n. 161. L’intenzione del Legislatore è quella
di portare a una reale semplificazione delle
procedure eliminando la selva di differenti
modulistiche dei comuni, ovvero introdurla
per tutte le piccole amministrazioni comunali che ne sono sprovviste.
In prima analisi, l’intenzione appare ottimale, poiché con siffatta unificazione gli
operatori del settore sarebbero agevolati: da
una parte i professionisti saranno più celeri
nella compilazione, non dovendosi di volta
in volta confrontare con pagine impostate
diversamente l’una dall’altra; dall’altra parte
i tecnici comunali avranno maggior linearità nell’esame e controllo di loro competenza.
L’accordo prevede quindi l’adozione di modelli unificati, e l’impegno delle Regioni ad
adeguare i contenuti dei quadri informativi
dei suddetti modelli, utilizzando i quadri e
le informazioni appositamente indicati come
“variabili”.
Le Regioni si sono altresì impegnate a garantire la massima diffusione dei nuovi moduli
unificati, unitamente ai Comuni che a loro
volta dovranno adeguare la modulistica in
uso sulla base dell’accordo.
I modelli approvati in Conferenza Unificata
riguardano sia i procedimenti edilizi (D.P.R.
380/2001) sia i procedimenti per l’avvio
dell’attività di impresa (D.P.R. 160/2010).
Edilizia
di Carlo Zanotta
A giudizio dello scrivente necessita una riflessione sulla reale portata di questa iniziativa e sulle possibilità che la stessa porti in
tempi rapidi a una concreta semplificazione.
Certamente l’iniziativa di semplificazione è
meritevole e importante perché contribuirebbe a ridurre l’abnorme perdita di
tempo che colpisce ogni cittadino italiano nei rapporti con la burocrazia.
Tuttavia resta una serie di dubbi e problematiche concrete per l’attuazione:
• I modelli proposti dall’accordo sono
di oltre 30 pagine sia per il P.d.C., sia
per la SCIA, fascicoletti che appaiono
immediatamente “pesanti” da compilare, se non altro per la lunghezza e complessità, se rapportati ai minori interventi di cui
ci occupiamo quotidianamente;
• La modulistica non potrà non tenere in evidenza le profonde differenze delle normative
regionali, dei regolamenti d’igiene, dei regolamento e strumenti urbanistici comunali;
• Il compito di adeguare i quadri e le
informazioni così dette “variabili” è
attribuito alle Regioni, ma così procedendo come si potrà tenere conto
delle specificità di ogni singolo comune?
• Si aggiungano infine le tempistiche di
adozione da parte dei comuni, spesso
sotto organico e oberati da procedure
farraginose che sottraggono tempo
prezioso al concreto servizio al cittadino.
In sostanza è parere dello scrivente che il
processo di semplificazione in tema di titoli edilizi non debba passare semplicemente
dalla redazione di una modulistica unica e
che anche in questo caso i tempi non saranno brevi. Forse un modello semplice come
quello riportato nelle prossime pagine non
sarebbe bastato?
Pag 11
Edilizia
Pag 12
Edilizia
Pag 13
Edilizia
Pag 14
Edilizia
Pag 15
il Triangolo
Giurisprudenza
di Enrico Michetti
Gazzetta Informa News
22/09/2014
www.gazzettaamministrativa.it
La leggimità
degli edifici realizzati
negli anni '60 - '70
privi di nullaosta
Non si può attribuirsi valore di sanatoria implicita al certificato di
agibilità di un immobile difforme, se il titolo ha per oggetto opere
diverse da quelle previste. Di qui l'impossibilità di qualificare tali
immobili in termini di legittimità sulla base del solo presupposto
dell'avvenuto rilascio del certificato di agibilità
U
n Comune chiede di sapere
se immobili difformi da titoli abilitativi rilasciati negli
anni '60 e '70 possano essere
considerati legittimi in considerazione del successivo rilascio del certificato di agibilità e dell'epoca risalente di
edificazione.
Con riferimento al quesito proposto afferente la legittimità di immobili ai quali è stato
rilasciato il certificato di agibilità nonostante si tratti di opere realizzate in difformità
dalle licenze edilizie risalenti agli anni '60
- '70 ed in alcuni casi in carenza di nulla
osta paesaggistico giova evidenziare quanto
segue. Il permesso di costruire e il certificato di agibilità, sono collegati a presuppo-
Pag 16
sti diversi e danno vita a conseguenze non
sovrapponibili. Il certificato di agibilità ha,
infatti, la funzione di accertare che l’immobile al quale si riferisce è stato realizzato nel
rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di sicurezza, salubrità, igiene, risparmio energetico degli edifici e degli impianti
(come espressamente recita l’art. 24 del Testo
unico dell’edilizia D.P.R. 6 giugno 2001, n.
380), mentre il rispetto delle norme edilizie e urbanistiche è oggetto della specifica
funzione del titolo edilizio. Corollario di tali
premesse è che - come affermato dal Consiglio di Stato, Sez. V sentenza del 13.3.2014,
n. 1220 - (http://www.gazzettaamministrativa.it/opencms/opencms/_gazzetta_amministrativa/_permalink_news.html?resId=cf7b19e0-b837-11e3-84ee-5b005dcc639c) i
diversi piani ben possano convivere sia nella
forma fisiologica della conformità dell’edificio a entrambe le tipologie normative, sia
in quella patologica di una loro divergenza.
In tal senso la giurisprudenza non ha mancato di rilevare l’irrilevanza del rilascio del
certificato di agibilità come fatto ostativo al
potere di reprimere abusi edilizi (Consiglio
di Stato, sez. V, 3 febbraio 1992 n. 87) oppure
in senso opposto in cui si è affermata l’illegittimità del diniego della agibilità motivato
unicamente con la difformità dell’immobile
dal progetto approvato (id. 6 luglio 1979 n.
479). Si segnala, peraltro, anche la sentenza
del Consiglio di Stato, Sez. V, 16.10.2013, n.
Giurisprudenza
resta invariata anche ove si considerasse l´elemento temporale della
risalente epoca di realizzazione. Sul
punto risolutivo in senso ostativo a
una sopravvenuta implicita sanatoria delle difformità per decorso del
tempo è la giurisprudenza formatasi
[
[
5025 pubblicata in Gazzetta Amministrativa del 20.10.2013 (http://www.
gazzettaamministrativa.it/opencms/
opencms/_gazzetta_amministrativa/_permalink_news.html?resId=6cca4bf9-395f-11e3-81ad-5b005dcc6
39c) nella quale si afferma espressamente che "il rilascio del certificato di
agibilità, lungi dall’essere subordinato all’accertamento dei soli requisiti
igienico-sanitari, presuppone altresì
la conformità urbanistica ed edilizia
dell’opera.." Da quanto sopra esposto
consegue evidente come non possa attribuirsi valore di sanatoria implicita
al successivo rilascio del certificato di
agibilità nel quale fosse rappresentato
l’immobile difforme, se il titolo aveva
per oggetto opere diverse da quelle
difformi.
Di qui l´impossibilità di qualificare
tali immobili in termini di legittimità
sulla base del solo presupposto dell´avvenuto rilascio del certificato di
agibilità. Tale conclusione, peraltro,
Il permesso di costruire
ed il certificato di agibilità
hanno presupposti diversi
e danno vita a conseguenze
non sovrapponibili
in materia di doppia conformità (art.
36 DPR 380/2001). Sulla base di tale
principio la giurisprudenza (TAR Veneto n. 1077/2003) non ha mancato
di rilevare come risulta non decisivo
che all’epoca di realizzazione delle
opere le modifiche rispetto al proget-
to fossero irrilevanti. L’accertamento
di conformità di cui all’art. 36 del
Dpr n. 380/2001 richiede, infatti, che
sia soddisfatto il requisito della c.d.
doppia conformità che, a sua volta,
presuppone che l’opera sia conforme
alla disciplina vigente in due differenti
momenti storici: quello in cui l’opera
era stata realizzata e, ancora, quello relativo al momento in cui viene
presentata la domanda di sanatoria.
L’intento del legislatore è stato quello
di circoscrivere gli effetti "sananti", al
fine di regolarizzare quelle opere solo
formalmente abusive, in quanto eseguite senza il previo rilascio del titolo,
ma che risultano conformi, nella sostanza, alla disciplina urbanistica applicabile per l’area su cui sorgono (in
questo senso T.A.R. Lazio Latina Sez.
I, 03-12-2010, n. 1931). Un costante
orientamento giurisprudenziale (per
tutti si veda T.A.R. Puglia Lecce Sez.
III, 02-09-2010, n. 1887 e T.A.R. Lazio
Latina Sez. I, 12-10-2012, n. 751) ha
sancito, infatti, che "in tema di violazioni inerenti la normativa edilizia, il
permesso in sanatoria è un provvedimento tipico disciplinato, in maniera
specifica, dall’art. 36 del D.P.R. n. 380
del 2001. Siffatta rigida tipicità risulta
ostativa rispetto a una possibile estensione di tale potere al di fuori dei presupposti, inerenti alla necessità della
doppia conformità (alla normativa vigente al momento della realizzazione
e a quella di presentazione dell’istanza), come dettati dalla citata norma
di riferimento. Non sono ammessi,
in altri termini, spazi residui che consentano di affermare la sopravvivenza
della cosiddetta "sanatoria giurisprudenziale" o "impropria", ….". È allora
del tutto evidente che nell’accertamento di conformità regolato dall’art.
36 del d.P.R. n. 380/2001 il Comune è
chiamato a svolgere una valutazione
da rapportare a un assetto di interessi
prefigurato dalla citata disciplina, con
la conseguenza che la verifica dei presupposti sopra precisati assume una
connotazione eminentemente oggettiva e vincolata, priva pertanto di appezzamenti discrezionali. L´Amministrazione Comunale, inoltre, richiede
altresì parere in ordine alla "validità
del titolo edilizio emesso in caren-
Pag 17
Giurisprudenza
Pag 18
può essere rilasciata anche in mancanza di autorizzazione paesaggistica, fermo restando che è inefficace,
e i lavori non possono essere iniziati,
finché non interviene il nullaosta paesaggistico. La giurisprudenza è inoltre costante nel ritenere che l´inizio
dei lavori è subordinato all´adozione
di entrambi i provvedimenti. (in termini v. Cons. Stato, sez. VI, 2 maggio
2005, n. 2073; Cons. Stato, sez. V, 11
marzo 1995, n. 376; Cons. Stato, sez.
V, 1 febbraio 1990, n. 61; Cons. Stato,
sez. II, 10 settembre 1997, n. 468;
Consiglio di Stato sez. VI n. 547 del
10.02.2006 ). La garanzia, quindi, che
il territorio non venga compromesso
da interventi assentiti con permesso
di costruire ma privi di nullaosta paesaggistico, è data dall´impossibilità
giuridica di intraprendere i lavori
prima dell´acquisizione del necessario nullaosta paesaggistico.
Quanto a eventuali censure circa la
violazione delle legittime aspettative
che oggi la parte privata potrebbe
addurre in relazione all'aver edificato
[
[
za del dovuto parere paesaggistico".
L’art.159 del D.Lgs. 22.1.2004 n. 421,
in via transitoria sino al 31 dicembre
2009 e, da quella data in via definitiva, l’art.146 del medesimo decreto
legislativo, prevedono che "l´autorizzazione paesaggistica costituisce
atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri
titoli legittimanti l´intervento urbanistico-edilizio" e l’art.159 specifica
espressamente che "i lavori non possono essere iniziati in difetto di essa".
Di qui consegue che l’autorizzazione
paesaggistica non può essere intesa
quale mero presupposto di legittimità del titolo legittimante l’edificazione,
connotandosi piuttosto per una sua
autonomia strutturale e funzionale rispetto al permesso di costruire.
Al riguardo il Consiglio di Stato ha
più volte affermato che: "l'autonomia
strutturale dei due procedimenti, non
consente di considerare la procedura per il rilascio del nulla osta quale
"presupposto necessario" del procedimento per il rilascio della concessione edilizia, neppure nell´ipotesi di
opere da realizzarsi su aree vincolate
come bellezze di insieme "(C.d.S., sez.
V, 11.3.1995, n. 376; C.d.S. Sez. VI,
19 giugno 2001, n. 3242). Da quanto sopra deriva che non sussiste un
nesso di antecedenza necessaria tra il
rilascio del nullaosta ambientale e la
conclusione del procedimento di rilascio del permesso di costruire trattandosi di due procedimenti distinti,
ed entrambi necessari per l’avvio dei
lavori edilizi. Di guisa che, in risposta
al quesito formulato, il titolo edilizio
è valido anche in carenza del dovuto parere paesaggistico, ma si palesa
sostanzialmente inefficace in quanto
l´inizio dei lavori in zona paesaggisticamente vincolata richiede il rilascio
di ambedue i titoli. La mancanza di
un’autorizzazione paesaggistica, infatti, rende non eseguibile le opere
e ben giustifica, in caso di loro realizzazione, provvedimenti inibitori, e
sanzionatorio – ripristinatori, quale
un’ordinanza di riduzione in pristino
(cfr TAR Campania Napoli, sez. VIII,
5 giugno 2012 n. 2652). Più volte la
giurisprudenza amministrativa ha
affermato che la concessione edilizia
In quest'ambito non è
ammessa la sopravvivenza
della cosiddetta "sanatoria
giurisprudenziale"
o "impropria"
sulla base dell'avvenuto rilascio del
permesso di costruire negli anni '60
e/o '70 e sull’avvenuta ultimazione
dell'opera, la giurisprudenza sopra
richiamata ha più volte evidenziato
come "il suo effetto non può essere
quello di consentire la realizzazione
di opere in assenza di autorizzazione
paesaggistica, come non può essere
quello di considerare invalidi atti inibitori e sanzionatori fondati sull’assenza di quest’ultima, trattandosi di
atti dovuti in base a legge." La violazione dell’affidamento ingenerato
non è difatti sostenibile in presenza
di attività vincolata dove all’ammi-
Giurisprudenza
[
[
La mancanza di un’autorizzazione paesaggistica,
infatti, rende non eseguibili
le opere e giustifica
provvedimenti inibitori
nistrazione non è concessa discrezionalità amministrativa in ordine alle
sanzioni previste per la violazione
della normativa di tutela ambientale.
Ma v´è di più. Anche la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, sia in sede penale (Corte di
Cassazione, Sez. III Penale sentenza
11.5.2010 n. 563) e come verrà in
seguito chiarito anche in sede civile,
non ha mancato di evidenziare come
"l´autorizzazione paesaggistica nelle
zone vincolate costituisce condizione
di efficacia del titolo abilitativo edilizio nel senso che esso diviene efficace
solo dopo l'autorizzazione predetta.
Da ciò consegue che non è consentito
iniziare i lavori prima della conclusione dell'intero procedimento configurandosi nel caso contrario sia il reato
urbanistico che quello paesaggistico
(cfr ex plurimis Cass. sez III n. 22824
del 2003)". Anche la Prima Sezione
Civile della Corte di Cassazione con
sentenza del 7.4.2006, n. 8244 ha rilevato che ove l´area per la quale si è
conseguito il titolo alla trasformazione edilizia, sia interessata da altri tipi
di vincoli, a tutela di diversi interessi,
e tra questi viene in considerazione il
vincolo paesaggistico, in via generale,
non conferisce al bene una condizione di intangibilità, ma richiede, a sua
volta, un provvedimento abilitativo
che dipende dall'accertamento di
non-incompatibilità della prospettata attività di trasformazione, rispetto
all'interesse pubblico tutelato. Aggiunge la Suprema Corte che in presenza del vincolo estetico-culturale,
l´esercizio dell´attività costruttiva
presuppone non solo la concessione
edilizia, di competenza dell´autorità
preposta al controllo delle costruzioni,
ma anche il nullaosta paesaggistico, rimesso, nel corso del tempo e dell´evoluzione del concetto di tutela dei valori
culturali e ambientali, alla valutazione
dell´autorità statale, e successivamente, in via di delega o, da ultimo, in
virtù di vero e proprio conferimento
di funzioni, dell´autorità regionale, e
infine alla stessa autorità comunale per
delega della regione. La necessità di un
doppio titolo abilitativo osta, pertanto,
a una qualificazione dello ius aedificandi come facoltà acquisita per effetto
del rilascio della concessione edilizia,
ove difetti l´autorizzazione paesaggistica. L´autonomia dei due titoli, in
nome della quale il giudice amministrativo può affermare che il mancato
rilascio del nullaosta non legittima il
Sindaco al ritiro della concessione edilizia, non toglie che l´inizio dei lavori
in zona paesaggisticamente vincolata
richiede il rilascio di ambedue i titoli.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto - e in risposta all´ultimo quesito
formulato in ordine al regime sanzionatorio applicabile - nonostante
la giurisprudenza ritenga superflua la
comunicazione di avvio del procedimento laddove si tratti di atti vincolati
per i quali l’apporto della parte privata sarebbe comunque ininfluente ai
fini dell’adozione del provvedimento
definitivo - è comunque auspicabile,
nel caso di specie ed in considerazione del lungo lasso di tempo decorso
dal rilascio del titolo abilitativo che
l´amministrazione comunale prima di
procedere ad adottare provvedimenti
sanzionatorio - ripristinatori, quale
appunto un’ordinanza di riduzione in
pristino delle opere difformi, proceda
a notificare alle parti private apposita
comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 Legge n. 241/90 di verifica della conformità urbanistico-edilizia delle opere realizzate rispetto al
permesso di costruire a suo tempo rilasciato, consentendo per tal via l'apertura del contraddittorio con la parte
privata onde assicurare che, attraverso
una completa ed esaustiva istruttoria,
venga correttamente e legittimamente
tutelato il preminente interesse pubblico alla tutela del proprio territorio
comunale.
Pag 19
il Triangolo
Estimo
di Oscar Mella
Ricerca di saggi
di capitalizzazione
alternativi
al metodo diretto
Seconda parte
Ricerca dei saggi di
capitalizzazione attraverso
i metodi indiretti del Band
of Investment e della Debit
N
el precedente articolo abbiamo visto che la capitalizzazione diretta converte in
modo diretto e istantaneo il
canone di mercato annuale
dell’immobile da valutare nel valore di mercato dell’immobile stesso, dividendo il reddito annuo per un saggio di capitalizzazione.
Abbiamo sottolineato che il canone di mercato può essere calcolato al netto o al lordo
delle spese e delle imposte fiscali, di conseguenza al canone lordo si applicherà un
saggio di capitalizzazione lordo mentre al
canone netto si applicherà un saggio di capitalizzazione netto.
Abbiamo inoltre visto che qualora la ricerca del saggio di capitalizzazione non possa
avvenire nel medesimo segmento di mercato dell’immobile oggetto di valutazione, la
ricerca del saggio di capitalizzazione può
procedere in segmenti di mercato prossimi.
Il saggio di capitalizzazione estratto da segmenti di mercato diversi da quello dell’immobile da stimare deve essere corretto dai
seguenti parametri:
• localizzazione;
• destinazione;
• tipologia edilizia e immobiliare;
• dimensione.
Abbiamo inoltre sottolineato che il peri-
Pag 20
Coverage Ratio DCR
to deve specificare le assunzioni relative ai
parametri. Ma cosa succede quando i dati
non sono sufficienti per la determinazione del saggio di capitalizzazione? In questi
casi il saggio di capitalizzazione può essere calcolato in modo indiretto attraverso la
media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del mutuo immobiliare e il saggio di
rendimento dell’investimento immobiliare
dell’immobile da valutare (Band of Investment_ Mortageand Equity Component) e/o
dalla media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del terreno e il saggio di capitalizzazione del fabbricato (Band of Investem
ent Land and Building Components) e/o attraverso il rapporto di copertura del debito
moltiplicato per il saggio di capitalizzazione
del mutuo e la percentuale di erogazione del
mutuo (Debit Coverage Ratio DCR).
Band of Investment
Il "band of investment" può essere considerato come un metodo di stima del saggio che
si basa sulla scomposizione dell'immobile da
valutare nelle sue componenti finanziarie o
nelle sue componenti tecnico-economiche:
la prima considera la parte mutuata e la parte
autofinanziata dall'investitore del valore di
mercato dell'immobile, la seconda considera
l'area edificata e il fabbricato.
Estimo
Con una quota di ammortamento
annua pari a:
Qa=315.000•0,80•0,0703=€17.715/anno
È possibile calcolare il saggio di redditività diretta e secondo la definizione:
e=(13.000-3.800)-17.715 = -8.515 =-0,135
315.000 -(315.000•0,80) 63.000
il saggio di capitalizzazione è pari allora a:
io = M·r + (1-M)· e = 0,80·0,0703 +
(1– 0,80) · -0,135 = 0,0292
Band of Investment_ Mortageand Equity
Component
ll "band of investment" applicato alle
parti finanziarie si ottiene attraverso
la media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del mutuo immobiliare
e il saggio di rendimento dell’investimento immobiliare dell’immobile da
valutare.
i0 = M • r + (1− M )• e (1)
i0 = saggio di capitalizzazione nel metodo della capitalizzazione diretta
M = Rapporto tra la somma prestata
e il valore dell'immobile (LTV loan to
value)
r= saggio capitalizzazione del mutuo
e= saggio redditività diretta
Ricordiamo qualche formula di matematica finanziaria:
Formula per la determinazione della
rata del mutuo con interesse fisso:
oppure nella formula classica
dove:
Qa = Quota ammortamento
A = corrisponde al capitale da ammortizzare, somma finanziata
s = saggio del mutuo
n = durata del mutuo
Per calcolare r dobbiamo estrapolare
dalla formula la parte legata al saggio
per cui:
ricaviamo la r dalla formula (1):
ma:
sostituendo:
con:
R = reddito annuo dell'immobile
V = Valore di mercato dell'immobile
Esempio
Un immobile comparabile è stato
compravenduto a 315.000,00 € ed è
affittato a un canone di mercato di
13.000 €/anno. Il costo di gestione è
pari a 3.800,00 €/anno. Il saggio di capitalizzazione può essere calcolato nel
modo che segue: consideriamo un finanziamento ventennale pari all’80%
del valore di mercato di un immobile M (Loan To Value) e il saggio di
interesse pari al 3,50%, ne deriva un
saggio di capitalizzazione del mutuo
r pari a:
Band of Investment Land
and Building Components
Il "band of investment" può essere applicato alle parti tecnico-economiche
di un immobile attraverso la media
ponderata tra il saggio di capitalizzazione del terreno e il saggio di capitalizzazione del fabbricato
io = CT · iT + (1 – CT) · iF
io = saggio di capitalizzazione nel metodo della capitalizzazione diretta
CT = rapporto complementare del terreno
iT = saggio capitalizzazione del terreno
iF = saggio capitalizzazione del fabbricato
Calcolo del rapporto complementare
(incidenza dell'area edificata):
CT = VT
VI
VT = Valore del terreno
VI = Valore immobile
VF = Valore del fabbricato
Esempio illustrativo
Un immobile è stato compravenduto
a 315.000 € ed è affittato a un canone
di mercato di 13.000 €/anno.
Il costo di gestione è pari a 3.800 €/
anno.
Il saggio di capitalizzazione può essere calcolato come segue: si stima un
rapporto complementare del terreno
edificato CT pari al 25% e la percentuale di ammortamento annuale del
fabbricato pari all’1%.
Quindi si calcolano il valore del terreno VT, il valore del fabbricato VF e la
quota di ammortamento annuale QA:
VT = 315.000 · 0,25= 78.750 €
Pag 21
Estimo
VF =315.000 · 0,75 = 236.250 €
QF =236.250 · 1% = 2.362,50 €/anno
LA MARCA TEMPORALE
PER RENDERE LEGALE DATA E ORA
DI UN DOCUMENTO
Si determina il reddito annuale al
netto della quota di ammortamento
del fabbricato:
(13.000-3.800)-2.362,50 = 6.837,50 €/anno
Si calcola quindi il reddito del terreno
RT mediante il rapporto complementare del terreno CT nel modo seguente:
RT = 6.837,50 · 0,25= 1.709,37 €/anno
Il reddito del fabbricato RF si ottiene sottraendo al canone di mercato
le spese di gestione e la quota di ammortamento del fabbricato:
RF=(13.000-3.800)-1.709,37= 7.490,63 €/anno
Si procede quindi al calcolo del saggio di capitalizzazione del terreno
iT e del saggio di capitalizzazione
del fabbricato iF:
iF = 1.709,37 = 0,02170
78.750
iT = 7.490,63 = 0,03170
236.250
Il saggio di capitalizzazione è pari a:
io=CT · iT + (1- CT )· iF = 0,25·0,02170+(10,25)·0,03170 = 0,0292
Debit Coverage Ratio DCR
Il rapporto di copertura del debito
(DCR) è un indicatore derivato dal
campo delle stime cauzionali. È un
rapporto che misura la capacità di una
società o di un privato a far fronte ai
suoi debiti. Più è alto questo rapporto, più è facile ottenere un prestito. Il
rapporto di copertura del debito è il
rapporto tra il reddito netto RN prodotto dall'immobile e la rata di ammortamento Qa del mutuo costituito
sull'immobile.
Il DCR per definizione è pari a:
R RN
DRC= N =
Qa
M·V· S
1-(1+S)-n
io = RN =DCR M· S -n = DCR·M·r
V
1-(1+S)
Esemplificando il saggio di capitalizzazione io si ottiene moltiplicando il
rapporto di copertura del debito per
il saggio di capitalizzazione del mutuo
Pag 22
e per la percentuale di erogazione del
mutuo
io = DCR·M·r
DCR = rapporto copertura del debito
io = saggio capitalizzazione del mutuo
M = loan to value
Esempio
Un immobile è stato compravenduto a 315.000,00 € ed è affittato a un
canone di 13.000 €/anno. Il costo di
gestione è pari a 3.800,00 €/anno.
Si consideri un finanziamento ventennale pari all’80% del valore di mercato al saggio di interesse del 3,5%, il
saggio di capitalizzazione del mutuo r
secondo la definizione è pari a:
r =
0,035
= 0,0703
1-(1+0,035) -20
Con una quota di ammortamento
annua pari a:
Qa=315.000· 0,80·0,0703=€17.715 € / anno
È possibile, quindi, calcolare il rapporto di copertura del debito:
DCR=(13.000–3.800)/17.715= 0,5193
Il saggio di capitalizzazione risulta
pari a:
Io=DCR·M·r=0,5193·0,80·0,0703= 0,0292
Con le formule riportate nell'articolo
precedente e in questo ho illustrato le
diverse possibilità che ci permettono
di determinare il saggio di capitalizzazione sia direttamente sia indirettamente; tutte le formule sono supportate da riscontri reali e dimostrabili,
nulla è lasciato alla libera interpretazione, il che permette la redazione di
stime basate su supporti scientifici.
Bibliografia: Marco Simonotti -Metodi
di stima immobiliare - Ed. Dario Flaccovio anno 2006
La Marca Temporale è un servizio
che permette di “apporre” digitalmente data e ora certe e legalmente
valide a un documento informatico, consentendo quindi di associare
a esso una validazione temporale
certa e opponibile a terzi, secondo
quanto stabilito dall’art. Art. 20,
comma 3 Codice dell’Amministrazione Digitale D.lgs 82/2005.
Il servizio può essere utilizzato sia
su file non firmati digitalmente, sia
su documenti informatici sui quali
è stata apposta Firma Digitale: in tal
caso la Marca Temporale attesterà il
preciso momento temporale in cui il
documento è stato creato, trasmesso
o archiviato.
Apporre una Marca Temporale a
un documento firmato digitalmente fa si che la Firma Digitale risulti
sempre e comunque valida anche
nel caso in cui il relativo Certificato di Firma Digitale risulti scaduto,
sospeso o revocato. Tale condizione
si può verificare purché la marca
temporale sia stata apposta in un
momento precedente alla scadenza,
revoca o sospensione del Certificato
di Firma stessa.
L'apposizione di una Marca Temporale a un documento firmato digitalmente, quindi, garantisce la validità
nel tempo della firma e pertanto del
documento stesso.
Grazie a un accordo siglato con il
Consiglio Nazionale, Aruba S.p.A.
ha fornito, ai possessori di Dispositivo di Firma Digitale fornito dal citato provider, un lotto di 50 marche
temporali per utilizzare la predetta
funzionalità, in maniera gratuita.
il Triangolo
Edilizia, la differenza
tra manutenzione
e ristrutturazione
Giurisprudenza
di Enrico Michetti
Gazzetta Informa News
28/09/2014
www.gazzettaamministrativa.it
Costituisce intervento di ristrutturazione e non di manutenzione
edilizia, quello che prevede opere che hanno come obiettivo
la realizzazione di un nuovo organismo del tutto diverso
dal precedente
Secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale gli interventi edilizi che alterino, anche sotto il profilo della distribuzione
interna, l’originaria consistenza fisica di un
immobile e comportino l’inserimento di
nuovi impianti e la modifica e ridistribuzione dei volumi non si configurano come
manutenzione straordinaria (né come restauro o risanamento conservativo), ma
rientrano nell’ambito della ristrutturazione
edilizia (Cons. St., sez. V, 17 dicembre 1996,
n. 1551), che è pertanto ravvisabile nella modificazione della distribuzione della superficie interna e dei volumi e dell’ordine in cui
sono disposte le diverse porzioni dell’edificio
anche per il solo fine di rendere più agevole
la destinazione d’uso esistente: infatti anche
in questi casi si configura il rinnovo di elementi costitutivi dell’edificio e un’alterazione
dell’originaria fisionomia e consistenza fisica
dell’immobile, incompatibili con i concetti
di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo, che invece presuppongono
la realizzazione di opere che lascino inalterata la struttura dell’edificio e la distribuzione
interna della sua superficie (Cons. St., sez. V,
17 marzo 2014, n. 1326; 18 ottobre 2002, n.
5775; 23 maggio 2000, n. 2988).
È stato anche rilevato che costituisce intervento di ristrutturazione e non di manutenzione edilizia, ed è come tale soggetto a contribuzione, quello concretatosi in un insieme
sistematico di opere con la conseguente realizzazione di un nuovo organismo del tutto
diverso dal precedente (Cons. St., sez. V, 25
novembre 1999, n. 1971); peraltro, sebbene
sia stato considerato come manutenzione
straordinaria (e non come ristrutturazione edilizia) l’intervento volto ad ampliare
un’attività commerciale, già in precedente
esercitata, mediante il semplice spostamento interno di tramezzi, idoneo a realizzare
una differente ripartizione interna dei locali
(con rilascio gratuito del relativo titolo autorizzatorio, Cons St., sez. V, 19 luglio 2005,
n. 3827), sono stati considerati interventi di
ristrutturazione edilizia quelli non destinati
esclusivamente ad assicurare la funzionalità
dell’organismo edilizio esistente, ma diretti
a realizzare un quid novi nel rapporto tra
le parti dell’edificio (Cons. St., sez. V, 2 dicembre 1998, n. 1176)… Per definire come
manutenzione straordinaria un intervento edilizio non è sufficiente che esso miri
alla conservazione della destinazione d’uso
dell’edificio, occorrendo che esso, sotto il
profilo funzionale, sia diretto alla mera sostituzione o al puro rinnovo di parti dell’edificio, mentre, sotto il profilo strutturale,
non comporti modifiche alla consistenza
fisica, interna ed esterna, delle preesistenze
(Cons. St., sez. V, 18 ottobre 2002, n. 5775),
condizioni che non si rinvengono nel caso
di specie.
Pag 23
il Triangolo
Sicurezza
di Walter Alberti
La sicurezza
sul lavoro nei cantieri
stradali
La valutazione dei rischi dovrà essere contenuta nel Piano
Operativo per la Sicurezza (POS) con la descrizione, per
ogni lavorazione effettuata, delle misure di prevenzione e di
protezione collettive, tecniche, organizzative e dei dispositivi
personali di protezione (DPI)
I
l cantiere stradale è un ambiente di
lavoro che presenta diversi rischi non
solo per chi ci lavora, ma anche per
coloro che vengono in qualche modo a
contatto con l’area dei lavori. La conoscenza dei rischi e l’informazione sono elementi fondamentali per cercare di ridurre il
fenomeno infortunistico. È importante quindi che nella valutazione dei rischi del cantiere
stradale il datore di lavoro prenda in esame i
rischi per la sicurezza dei lavoratori impegnati nel cantiere, sia per gli aspetti specifici delle
lavorazioni che per l’interferenza del traffico
veicolare, nonché delle persone e dei veicoli
che transitano. Pertanto prima dell’installazione del cantiere il datore di lavoro dovrà
Pag 24
tenere conto di valutare la tipologia di strada
e il tipo di traffico, considerando l’interferenza tra il cantiere e la strada, valutando sia i
rischi di investimento dei lavoratori, sia quelli
di investimento di persone estranee al cantiere, nonché la collisione tra i veicoli in transito
e le macchine operatrici e l’eventuale caduta
di materiale dall’alto durante particolari fasi
lavorative o di caduta all’interno dello scavo
presente ai margini del cantiere da parte sia
dei lavoratori che di persone terze.
La valutazione di questi rischi dovrà essere
contenuta nel Piano Operativo per la Sicurezza (POS) con la descrizione, per ogni lavorazione effettuata, delle misure di prevenzione
e di protezione collettive, tecniche, organizzative e dei dispositivi personali di protezione
(DPI). Il POS, per essere più comprensibile,
dovrà essere corredato di tavole e schemi
esplicativi e tenuto in cantiere ed essere illustrato e discusso con i lavoratori. L’illustrazione del POS agli operatori è di fondamentale
importanza per poter operare in sicurezza.
Fondamentale nei cantieri stradali è il segnalamento temporaneo che trova i suoi riferimenti normativi: nell’art. 21 del Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 285 del 30.04.1992),
che stabilisce le norme relative alle modalità e
ai mezzi per la delimitazione e la segnalazione
dei cantieri, alla realizzazione della visibilità
sia di giorno che di notte del personale addetto ai lavori, agli accorgimenti necessari per la
regolazione del traffico, nonché le modalità
di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali;
negli articoli dal 30 al 43 del Regolamento di
Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice
[
[
della Strada D.P.R. 495 del 16.12.1992;
nel Decreto Ministeriale 10.07.2002:
disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo.
I cantieri si distinguono in:
• cantieri la cui durata non superi i due
giorni: comportano l’utilizzazione di
segnali mobili (es. coni di delimitazione del cantiere);
• cantieri la cui durata è compresa tra
i due e i sette giorni: comportano l’utilizzazione di segnali parzialmente fissi
(es. delineatori flessibili di delimitazione del cantiere);
• cantieri la cui durata supera i sette
giorni: comportano l’utilizzazione
di segnali fissi e anche di segnaletica
orizzontale di colore giallo;
• cantieri fissi sono quelli che non subiscono alcuno spostamento durante
almeno una mezza giornata e comportano il posizionamento di una segnaletica di avvicinamento (segnale di
“lavori” o “altri pericoli”; di “riduzione
delle corsie”; di “divieto di sorpasso”
ecc..), segnaletica di posizione (uno o
più raccordi obliqui realizzati con barriere, coni, delineatori flessibili o paletti di delimitazione, ecc.) e segnaletica
di fine prescrizione;
• cantieri mobili sono caratterizzati da
una velocità media di avanzamento
dei lavori, che può variare da poche
centinaia di metri al giorno a qualche
chilometro l’ora, perciò deve essere
adeguatamente presegnalato e segnalato. Di solito il cantiere mobile lo si
incontra solo su strade con almeno
due corsie per senso di marcia ed è
opportuno che il cantiere risulti operativo in condizioni di scarso traffico.
Il sistema di segnalamento è costituito da un segnale mobile di preavviso
e da un segnale mobile di protezione
che si spostano in modo coordinato
all’avanzamento dei lavori in modo
che entrambi siano comunque separatamente visibili da almeno 300 metri.
I segnali mobili possono essere posti
su un veicolo di lavoro o su un carrello trainato. Generalmente si delimita
la zona di lavoro con coni o paletti di
delimitazione.
Il segnalamento temporaneo deve
informare, guidare e convincere gli
Sicurezza
I segnali mobili possono
essere posti su un veicolo
o su un carrello trainato.
La zona di lavoro si delimita
con coni o paletti
utenti, perché come noto un cantiere
stradale può causare gravi intralci alla
circolazione, pertanto il segnalamento
deve essere posto in modo da “portare”
a tenere un comportamento adeguato
a una situazione non abituale.
La segnaletica deve:
• ADATTARSI alla situazione concreta tenendo conto delle caratteristiche
della strada, del traffico, delle condizioni metereologiche, ecc.;
• deve essere COERENTE, pertanto
non possono coesistere segnali temporanei e permanenti in contrasto tra
loro, eventualmente si provvederà adoscurare provvisoriamente o rimuovere
i segnali permanenti;
• deve essere CREDIBILE, informando l’utente della situazione reale senza
imporre comportamenti assurdi e seguendo l’evoluzione del cantiere. Una
volta terminati i lavori la segnaletica
deve essere rimossa e non rimanere in
luogo, come spesso accade;
• deve essere VISIBILE E LEGGIBILE
sia di giorno che di notte, deve avere
forma, dimensioni, colori e caratteri
regolamentari, deve essere in numero limitato (sullo stesso supporto non
possono essere posti o affiancati più di
due segnali); deve essere posizionata
correttamente, deve essere in buono
stato (non deteriorata o comunque
danneggiata).
Con questi pochi accorgimenti si potrà
garantire la sicurezza dei lavoratori e
degli automobilisti o passanti.
Modelli semplificati in tema di sicurezza
Il decreto legge del 9 Settembre 2014 in attuazione dell’articolo 104-bis del
D. Lgs. 81/08, introdotto dall’articolo 32 del Decreto legge 69/13 (Decreto
del Fare) rappresenta un’importante novità per tutti i cantieri temporanei o mobili: è possibile redigere piani di sicurezza e fascicolo dell’opera
secondo modelli semplificati.
Pur trattandosi di un provvedimento non obbligatorio, i favorevoli (datori di lavoro e committenti) sottolineano l’importanza di potersi finalmente riferire a uno standard, il cui merito principale è quello di fornire
un percorso guida per la redazione completa ed esaustiva dei Piani di
Sicurezza, riconosciuto e riconoscibile da tutti, anche dagli organi di vigilanza. D’altra parte non mancano gli scettici secondo i quali l’utilizzo
di uno standard è limitativo perché il risultato non può essere garantito
da uno schema preconfezionato.
I quattro allegati del decreto interministeriale riportano gli schemi per
la redazione del Pos, del Psc, del Pss e del Fascicolo tecnico con le caratteristiche dell’opera, quest’ultimo considerato superfluo in quanto
non evidenzia variazioni significative rispetto allo schema contenuto già
nell’allegato XVI del dlgs 81/08.
Pag 25
il Triangolo
Normativa
di Roberto Piadena
Impianti termici,
L'Enea pubblica
le linee guida
C
ome tutti ben sanno, dal 12
luglio 2013 sono in vigore le
nuove regole per l’esercizio, il
controllo, l’ispezione e la manutenzione degli impianti termici
per la climatizzazione invernale ed estiva
degli edifici e per la preparazione dell’acqua
calda per usi igienici sanitari.
Qual è la novità? Che l'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha approntato
un manuale di circa 80 pagine che raccoglie
le linee guida per operare in maniera corretta.
La guida propone dapprima una panoramica
dell’evoluzione normativa che si propone di
snellire il compito delle autorità competenti
e responsabilizzare maggiormente installatori e manutentori. Contiene, inoltre, il “Regolamento tipo” che disciplina le procedure
per l'esecuzione degli accertamenti e delle
ispezioni sugli impianti termici degli edifici,
l’esercizio e la manutenzione ai fini del contenimento dei consumi energetici e ben 16
Allegati.
Il documento conferma che l'esercizio, la
conduzione, il controllo e la manutenzione
dell'impianto sono affidati al responsabile
dell’impianto che può delegare verso un terzo
(eccezione fatta per alcuni casi specifici).
Che il responsabile o il delegato rispondono
del mancato rispetto delle norme relative
all'impianto termico, in particolare in materia
Pag 26
di sicurezza e di tutela dell'ambiente.
Per impianti di potenza nominale al focolare superiore a 350 kW, il terzo responsabile
deve essere in possesso di certificazione UNI
EN ISO 9001 relativa all'attività di gestione
e manutenzione degli impianti termici o attestazione nelle categorie OG 11, impianti
tecnologici, o OS 28.
Entra nel merito di una serie di questioni riassunte negli allegati titolati:
• Definizioni
• Principali riferimenti legislativi e normativi
• Decreto del Presidente della Repubblica 16
aprile 2013, n. 74
• Memorandum per il responsabile di impianto, il terzo responsabile, il manutentore e il
conduttore dell’impianto termico
• Cadenza della trasmissione dei rapporti di
controllo efficienza energetica
• Accertamenti e cadenza delle ispezioni sugli
impianti termici
• Periodi di accensione in base ai Gradi Giorno e alla zona climatica della località
• Rapporto di prova-Ispezioni impianti con
generatori di calore a fiamma
• Rapporto di prova-Ispezioni impianti con
macchine frigorifere
• Costi dei bollini o degli strumenti sostitutivi
• Costo delle ispezioni in campo con addebito
• Comunicazione cambio del nominativo del
responsabile dell’impianto termico
• Comunicazione di nomina/cessazione del
terzo responsabile
• Comunicazione di nomina/cessazione di
amministratore di condominio
• Comunicazione disattivazione dell’impianto
termico
• Dichiarazione di avvenuto adeguamento
dell’impianto termico
• Comunicazione sostituzione del generatore
di calore.
Le linee guida possono essere scaricate da:
http://www.efficienzaenergetica.enea.it/doc/
sezione-regionale/Linee_guida_ispezioni_
impianti_termici_DPR_74_2013.pdf
il Triangolo
Bilancio, ecco
tutti i «numeri»
che fanno funzionare
il Collegio di Como
Bilancio
di Corrado Mascetti
Il 29 aprile scorso, durante l’assemblea annuale degli iscritti al
Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como, è stato
approvato il bilancio del Collegio. Quello che segue è un estratto
della relazione del Consigliere Tesoriere, geometra Corrado
Mascetti, al bilancio preventivo 2014
G
entili Colleghe, cari Colleghi,
il bilancio preventivo 2014,
che sottoponiamo alla Vostra
approvazione, è stato redatto
secondo quanto previsto dal
Regolamento di Amministrazione e Contabilità approvato dal nostro Consiglio in data
10 dicembre 2002.
Secondo quanto disposto dall’art. 6 del Regolamento, il bilancio di previsione è deliberato dal Consiglio entro il 30 novembre
di ciascun anno.
BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA
Il Consiglio si è avvalso della facoltà di predisporre il bilancio in forma abbreviata, ai
sensi dell’art. 2435 bis del Codice Civile, non
avendo superato, negli ultimi due esercizi,
due dei seguenti parametri (limiti modificati
dal decreto legislativo n. 173 del 3 novembre
2008 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
260 del 06 novembre 2008):
1. totale dell’attivo dello stato patrimoniale:
4.400.000 euro;
2. ricavi delle vendite e delle prestazioni:
8.800.000 euro;
3. dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità.
Il bilancio preventivo in forma abbreviata si
compone dei seguenti documenti:
• preventivo finanziario gestionale di competenza finanziaria e di cassa;
• quadro generale riassuntivo della gestione
finanziaria;
• preventivo economico di verifica e in
forma CEE.
Il bilancio di previsione (articolo 6, comma
2 del Regolamento) è accompagnato da:
• relazione programmatica del Presidente;
• relazione del Tesoriere al preventivo;
• pianta organica del personale;
• tabella dimostrativa del presunto risultato
di amministrazione al termine dell’esercizio
2012.
Pag 27
Bilancio
PREVENTIVO FINANZIARIO
GESTIONALE
Il preventivo finanziario è formulato
in termini di competenza finanziaria
e di cassa. Per ciascun capitolo del
preventivo finanziario sono indicati:
a. l’ammontare presunto dei residui
alla chiusura dell’esercizio precedente
a quello di riferimento;
b. le previsioni iniziali dell’anno precedente a quello di riferimento;
c. le entrate che si prevede di accertare
e riscuotere, le uscite che si prevede
di impegnare e pagare nell’esercizio di
pertinenza.
Le entrate e le uscite sono suddivise in:
a. titoli, secondo la pertinenza finanziaria;
b. categorie, quale ulteriore specificazione dei titoli, secondo la natura economica e come limite autorizzativo;
c.to capitoli, secondo il rispettivo oggetto, ai fini della gestione e rendicontazione.
I titoli delle entrate sono:
Titolo I - Entrate correnti;
Titolo II - Entrate in conto capitale;
Titolo III - Partite di giro.
I titoli delle uscite sono:
Titolo I - Uscite correnti;
Titolo II - Uscite in conto capitale;
Titolo III - Partite di giro.
Le partite di giro comprendono le entrate e le uscite che si effettuano per
conto terzi e che, perciò, costituiscono
al tempo stesso un debito e un credito
per l’Ente.
ENTRATE CONTRIBUTIVE
A CARICO DEGLI ISCRITTI
Quote annuali
La proiezione degli iscritti al 01/01/
2014 è stata realizzata valutando le
iscrizioni e le cancellazioni intervenute negli ultimi anni e tenendo in
considerazione che dal 2008 si può accedere alla pensione di anzianità della
CIPAGLP senza cancellarsi dall’Albo
professionale:
Iscrizioni all’Albo Professionale
negli ultimi 5 anni:
n. 37
nel 2009 nel 2010 n. 35
nel 2011 n. 40
nel 2012 n. 21
nel 2013 n. 35
(al 30/09/2013)
Pag 28
Cancellazioni negli ultimi 5 anni:
nel 2009 n. 25
nel 2010 n. 19
nel 2011 n. 38
nel 2012 n. 41
nel 2013 n. 33
(previsione–n.13 al 30/09/2013)
Iscritti all’Albo Professionale al 01/01:
2009 n. 1036
2010 n. 1050
2011 n. 1058
2012 n. 1060
2013 n. 1042
2014 n. 1044
(previsione)
Nelle previsioni per le nuove iscrizioni per l’anno 2014 è stato preso in
considerazione anche il numero di
iscritti agli esami di abilitazione per la
sessione 2013 oltre ai risultati statistici
degli esami stessi negli ultimi tre anni:
Iscritti agli esami di abilitazione
anno 2009 n. 91
anno 2010 n. 98
anno 2011 n. 80
anno 2012
n.116
anno 2013
n. 69
Abilitati di cui iscritti all’Albo professionale
anno 2010 n. 18
(pari al 40 % degli abilitati)
anno 2011 n. 20
(pari al 47 % degli abilitati)
anno 2012 n. 14
(pari al 53 % degli abilitati)
anno 2013 n. 24
(pari al 41% degli abilitati)
previsione per l’anno 2014
n. 15
(pari al 51 % degli abilitati)
La previsione sulle quote annuali da
incamerare è pertanto derivata dal
numero previsto di iscritti all’albo
professionale al 01/01/2014 (n. 1044)
a cui sono stati aggiunti i nuovi iscritti
previsti (n. 25) in funzione dei risultati degli esami di abilitazione dell’ultimo anno e degli anni precedenti.
Albo: 1070 (23 con quota al 50% 1046 con quota intera + 1 quota come
Società tra Professionisti).
L’analisi sopra descritta tiene in considerazione che, nel corso degli anni
2012 e 2013 anche in conseguenza alla
forte crisi economica, sono interve-
Bilancio
degli ultimi anni.
Proventi da rilascio di certificati,
copie e documenti vari
Importo forfetario di € 50,00 in considerazione del fatto che l’Albo è sul
sito web e che i certificati sono quasi
esclusivamente autocertificati
TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE
DI ALTRI ENTI PUBBLICI E PRIVATI
Trasferimenti correnti CIPAGLP ex
delibera n. 8/1998
Importo forfetario di € 7.000,00 in
considerazione dell’andamento degli
ultimi anni.
REDDITI E PROVENTI
PATRIMONIALI
Interessi attivi su depositi e conti
correnti
Importo forfetario di € 200,00 tenuto
conto delle attuali condizioni concordate con la Banca Popolare di Sondrio
l’istituto di credito con cui si intrattengono rapporti.
nute diverse richieste di cancellazione
da parte di “giovani iscritti”. Si prevede inoltre, come indicato dalle vigenti leggi, la possibilità di iscrizione da
parte di Società tra Professionisti in
un apposito “ramo” dell’Albo.
Maggiorazioni e interessi su quote
annuali
Importo forfetizzato in € 4.050,00 in
ragione dell’andamento degli ultimi
anni.
Tasse di prima iscrizione all’albo
professionale
La tassa di 1a iscrizione all’Albo è
quantificata in misura del 30% della
Quota annuale Proiezione delle nuove
iscrizioni:
nel 2008 iscritti 42
di cui 30 abilitati nel 2007
nel 2009 iscritti 35
di cui 19 abilitati nel 2008
nel 2010 iscritti 40
di cui 18 abilitati nel 2009
nel 2011 iscritti 30
di cui 20 abilitati nel 2010
nel 2012 iscritti 32
di cui 14 abilitati nel 2011
nel 2013 iscritti 35
di cui 24 abilitati del 2012
nel 2014 iscritti 25 (previsione)
Tasse di prima iscrizione al registro
dei praticanti
La tassa di iscrizione al Registro dei
praticanti è quantificata in misura
fissa in € 60,00
Proiezione delle nuove iscrizioni:
nuove iscrizioni 2009 n. 44
nuove iscrizioni 2010 n. 64
nuove iscrizioni 2011 n. 54
nuove iscrizioni 2012 n. 44
nuove iscrizioni 2013 n. 42
(38 al 30/10/2013)
nuove iscrizioni 2014 n. 40
(previsione)
Non è ipotizzabile un numero superiore di iscrizioni in quanto buona
parte dei diplomati degli istituti tecnici tende ad accedere al mondo universitario.
Proventi da liquidazione e visto di
parcelle
Importo forfettario di €. 1.000,00 in
considerazione delle richieste di liquidazioni parcelle riscontrate nel corso
USCITE
Tutte le voci dei successivi capitoli sono indicate al lordo dell’I.V.A.
(22%) e, se dovuto, del contributo
integrativo (4%).
USCITE CORRENTI
USCITE PER GLI ORGANI DELL’ENTE
Emolumenti adeguati al “Regolamento dei compensi e dei rimborsi
ai collaboratori” approvato nella seduta del Consiglio Direttivo del 26
maggio 2006 e successive variazioni
deliberate.
Presidenza, Segreteria e Tesoreria
Presidente € 4.560,57 - Segretario €
4.560,57 - Tesoriere € 2.280,28.
11.001.0002
Consiglio Direttivo
€ 44,93 x 18 riunioni x 6 consiglieri
= € 6.156,78
Commissioni istituzionali
L’importo è stato calibrato considerando una media delle riunioni annuali di ogni commissione in relazione agli incontri effettivamente svolti
durante gli anni precedenti.
Pag 29
Bilancio
Gruppi di lavoro
L’importo è stato calibrato considerando 5 riunioni annuali di ogni
gruppo di lavoro con la presenza massima di 2 componenti a seduta
3 gruppi di lavoro x 2 membri x 5 riunioni all’anno x € 44,93 = € 1.710,22
Rappresentanze presso terzi
L’importo è stato calibrato considerando 3 riunioni annuali di ogni rappresentanza attiva 15 rappresentanze
x 1 membro x 3 riunioni all’anno x €
44,93 = € 2.565,32 11.001.0006 –
Commissioni per gli esami di Stato
3 membri x € 660,00 (€ 600,00 + 10%
spese) = € 2.512,22
Seggio elettorale
L’importo è stato calibrato considerando l’apertura del seggio (ordinario e di ballottaggio) per 2 settimane
(28 presenze di assistenza) oltre alle
operazioni di scrutinio (6 presenze di
assistenza) 34 presenze x € 44,93 = €
1.938,24
Partecipazione a convegni e giornate di studio
Stanziamento forfetario di € 7.000,00
in considerazione delle spese sostenute nel corso degli anni precedenti
Indennità accessorie e rimborsi spese
Stanziamento forfetario di € 6.000,00,
comprendente n. 2 abbonamenti per
posti auto per € 650 cadauno oltre
ad uno stanziamento forfettario di €.
4.700,00 per i rimborsi spese dei collaboratori del Collegio.
ONERI PER IL PERSONALE
IN ATTIVITÀ DI SERVIZIO
Stipendi e altri assegni fissi al personale
I costi indicati sono stati forniti dal
consulente del lavoro rag. Bazzanella;
la cifra indicata comprende anche la
corresponsione ai dipendenti degli arretrati dovuti per l’eventuale aggior-
Pag 30
namento dei contratti di lavoro ormai
fermi da diversi anni.
Spese di rappresentanza
Stanziamento forfetario di € 4.500,00
Compensi incentivanti la produttività ed indennità accessorie
La previsione forfetaria di € 2.800,00
include i buoni pasto del valore di €
10,00 che vengono forniti al personale
che ricopre anche orario pomeridiano (3 buoni pasto settimanali) oltre
a un incentivo una-tantum che viene
erogato in ragione dei servizi effettuati per la nostra Cassa di Previdenza
dalla Segreteria del Collegio; prevede
infine un margine, seppur esiguo, per
l’applicazione dell’eventuale contrattazione con il personale dipendente,
così come da CCNL.
Spese per la pubblicazione del periodico “Il triangolo”
Stanziamento forfettario di €
11.500,00, indicato dalla Commissione Stampa, in ragione del passaggio previsto per il 2014 a una rivista
on-line, che comprende:
Spese Amministrative
Quota 2014 Ordine Giornalisti di Milano: € 120,00 Indennità Redattori
Stanziamento che tiene conto di 8 riunioni (2 per trimestre) con 4 redattori.
[
[
Per ogni commissione viene considerata la presenza massima di 3 componenti a seduta 30 riunioni all’anno x 3
membri (presenza massima) x € 44,93
= € 5.130,65
Previsto l’accantonamento
di 1.940 euro per il Fondo
di Solidarietà destinato
all’aiuto dei colleghi
in difficoltà
Oneri e ritenute erariali, previdenziali e assistenziali
I costi indicati sono stati forniti dal
consulente del lavoro rag. Bazzanella
Indennità di trattamento di fine rapporto
L’importo preventivato di € 1.350,00
prevede il versamento del trattamento
di fine rapporto ad altro ente come da
scelta effettuata dal personale dipendente.
Spese per la formazione e l’aggiornamento del personale
In funzione del rispetto delle norme
vigenti per la sicurezza dei lavoratori si prevede uno stanziamento per
il 2014 pari ad € 1.000,00 per sorveglianza sanitaria e per i corsi di aggiornamento.
USCITE PER L’ACQUISTO DI BENI
DI CONSUMO E DI SERVIZI
Spese per la gestione del personale
Stanziamento di Euro 2.600,00 per il
rinnovo dell’incarico di consulente
del lavoro rag. Bazzanella.
Assicurazioni
Stanziamento di € 2.400,00 in previsione dell’adeguamento ISTAT annuale della polizza e dell’aggiornamento
della stessa a seguito dell’ampliamento della sede, al quale si aggiunge uno
stanziamento di € 2.600,00 per la polizza a copertura della responsabilità
amministrativa del Collegio e uno
stanziamento di € 3.000,00 per la polizza a copertura della responsabilità
civile del Consiglio Direttivo e Consiglio Disciplina.
Acquisto di libri, riviste, giornali e
altre pubblicazioni
Abbonamenti: lo stanziamento di €
782,00 è quantificato in considerazione delle pubblicazioni alle quali il
Collegio è abbonato: Il Sole 24 ore (€
400,00), La Provincia (€ 320,00), Listino prezzi delle opere in edilizia in
Como (€ 62,00).
Pubblicazioni e Testi per Biblioteca
Stanziamento forfetario di € 718,00
Spese per prestazioni professionali
legali, fiscali e notarili
Stanziamento forfetario base di €
1.600,00 in funzione anche delle pratiche legali riguardanti l’attività del
Collegio.
Stanziamento di € 2.100,00 per assistenza di base in materia contabile e
amministrativa
Stanziamento di € 3.100,00 per il
rinnovo dell’incarico di Revisore dei
Conti Stanziamento di € 2.500,00 per
l’incarico di RSPP degli uffici della
sede
Spese per tenuta contabilità e prestazione di servizi
Importo forfettario lordo di €
34.160,00 in funzione del contratto
stipulato con la Società Cooperativa fra i Geometri della Provincia di
Como per i servizi di tenuta contabilità, aggiornato nell’anno corrente.
USCITE PER FUNZIONAMENTO UFFICI
Affitto, spese condominiali, di pulizia
e di manutenzione della sede
Affitto sede: € 27.000,00 (comprensivo di aggiornamento ISTAT).
Spese condominiali stimate in €
8.900,00 in funzione del consuntivo
di gestione 2013 fornito dall’Amministratore Condominiale in quanto
non ancora in possesso del preventivo per l’anno 2014.
La maggiorazione tiene conto anche
dell’aumento dell’importo relativo
alle spese di riscaldamento dovute al
distacco dall’impianto da parte di un
utenza e dunque a una ripartizione
diversa delle spese.
Pulizia uffici: stanziamento di €
4.400,00 quantificato su indicazione
dell’attuale fornitore.
Gestione impianto di riscaldamento/
condizionamento € 1.300,00.
Canone annuo per vigilanza sede con
Sicuritalia € 1.100.
Piccole spese per materiale di pulizia (carta igienica, salviettine, sacchi
della spazzatura) € 200,00.
USCITE PER PRESTAZIONI
ISTITUZIONALI
Organizzazione Assemblea ordinaria annuale
L’Assemblea si riunisce in sede
€ 750,00 per rinfresco e spese postali
per convocazione .
Spese per la fornitura di energia
elettrica
Il presente stanziamento di €
3.200,00 è calibrato sull’attuale carico energetico (30 Kw) e sull’aggiornamento delle tariffe da parte dell’Ente
fornitore del servizio.
Organizzazione Assemblea straordinaria elettiva
L’Assemblea si riunisce in sede
€ 150,00 spese postali x 3 momenti divulgativi (convocazione, ballottaggio,
divulgazione esito) = € 450,00.
[
Spese telefoniche
Il presente stanziamento di € 2.300,00 è
calibrato sull’attuale carico di telefonate
TRASFERIMENTI PASSIVI
Contributi al Consiglio nazionale
dei geometri
Il Consiglio nazionale ha comunicato
che la quota contributiva per l’esercizio 2014 in carico ad ogni iscritto è
pari ad € 40,00
€ 40,00 x 1070 iscritti ipotetici complessivi = € 42.800,00.
[
Spese per servizi telematici
Connessione ADSL Professional 2+
ad Internet con Tiscali (€ 600,00)
Mantenimento sito Internet con
IWW (€ 1.650,00) in funzione del
preventivo aggiornato della Società
fornitrice del servizio e del canone di
aggiornamento continuo del sito (€
2.000,00).
Aggiornamento definizioni antivirus
in funzione del contratto “Symantec
end Point protection small business
edition 12.1” a protezione di sette postazioni (Segreteria, Presidenza, portatile e Server) quota annuale pari a €
300,00; l’aula informatica è dotata di
antivirus gratuito e dunque non viene
quantificato.
Quota di iscrizione al sito Web per
l’accesso alla rasterizzazione delle
mappe pari a € 1,50 a iscritto (oltre
IVA).
Canone abbonamento annuale RAI
per radiodiffusioni (€ 220,00).
Quota annuale per acquisto Casella
Newsletter da ArubaPec (€ 120,00).
Stanziati 12.000 euro
per l’organizzazioni corsi
ed eventi formativi da parte
del Collegio a favore della
Società Cooperativa
fra i Geometri di Como
Cancelleria e stampati
Stanziamento forfetario di € 1.000,00.
Spese di spedizione
Spedizioni ordinarie: stanziamento
forfetario di € 2.500,00 anche in funzione degli invii dei MAV della quota
e dei bollini annuali.
Servizi di manutenzione e riparazione vari
Stanziamento forfetario di € 5.300,00
comprensivo del canone di manutenzione del software di contabilità
CoGes Win Plus (€ 600,00), del canone di manutenzione del software di
gestione dell’Albo (€ 1.500,00), del canone di manutenzione delle strutture
hardware (server) degli uffici della
Segreteria del Collegio (€ 1.500,00),
della garanzia annuale del Server della
Segreteria (€ 600,00), del canone di
manutenzione del fotocopiatore (€
600,00).
Oltre ad una quota forfettaria di €.
500,00 per la manutenzione e riparazione delle normali attrezzature
d’ufficio.
Contributi al Comitato regionale
lombardo
Stanziamento forfetario di € 2.000,00
comprendente il contributo da erogare al Comitato per il proprio funzionamento.
Contributi ad Ordini, Collegi ed Enti
Stanziamento forfetario di € 900,00
per quote annuali di iscrizione.
ONERI FINANZIARI
Commissioni e spese su depositi e
conti correnti
Somma forfetaria di € 3.000,00 in previsione delle spese per incasso delle 2
rate delle quote 2014 con MAV.
ONERI TRIBUTARI
Imposte, tasse, ecc.
Somma forfetaria di € 3.000,00 comprensiva della Tassa Rifiuti della sede
aggiornata con la nuova superficie e
con le nuove tariffe.
Irap dipendenti
I costi indicati sono stati forniti dal
consulente del lavoro rag. Bazzanella.
Irap collaboratori
Somma forfetaria statistica di € 50,00
Pag 31
Bilancio
POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE
DI ENTRATE CORRENTI
Acconti ricevuti a titolo di spese per
la liquidazione di specifiche prof.li
Rimborsi vari.
USCITE NON CLASSIFICABILI
IN ALTRE VOCI
Iniziative culturali e sportive:
Stanziamento forfetario di € 1.000,00.
Uscite varie:
Stanziamento forfetario di € 350,00.
Accantonamento a fondo di riserva
Si prevede l’accantonamento di €.
1.940,00 per il Fondo di Solidarietà
destinato all’aiuto dei colleghi in situazione di difficoltà in aggiunta a
quanto già disponibile di € 2.700,00
confermato con il Bilancio Preventivo
dell’anno 2012.
ria dell’ufficio oltre ad uno stanziamento di €. 5.900,00 a disposizione
del Collegio per l’organizzazione di
eventi formativi.
Oneri per timbro professionale
Somma forfettaria di €. 1.040,00 in
funzione di n. 26 neo iscritti per un
costo di €. 40,00 cadauno in relazione
al nuovo regolamento.
ONERI PER IL PERSONALE IN QUIESCENZA
ACCANTONAMENTO AL TRATTAMENTO
DI FINE RAPPORTO
Accantonamento al trattamento di
fine rapporto
I costi indicati sono stati forniti dal
consulente del lavoro rag. Bazzanella.
ACQUISIZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
I RESIDUI ATTIVI INIZIALI
rappresentano entrate di competenza
dell’esercizio precedente non ancora
incassate all’inizio dell’esercizio; gli
importi sono suddivisi per voce d’entrata, pertanto non si ritiene di doverle commentare individualmente.
I RESIDUI PASSIVI INIZIALI
rappresentano uscite di competenza
dell’esercizio precedente non ancora
pagate all’inizio dell’esercizio; anche
in tal posta gli importi sono suddivisi per voce di uscita, pertanto non si
ritiene di doverle commentare individualmente.
QUOTE ASSOCIATIVE 2014
Quota intera
Quota società
tra professionisti Quota ridotta Tassa di prima iscrizione
all’albo professionale € 290,00
€ 500,00
€ 145,00
€ 87,00
QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO
DELLA GESTIONE FINANZIARIA
Il prospetto rappresenta il riepilogo
delle entrate e delle uscite previste per
il 2014. Il preventivo finanziario 2014
si chiude in pareggio.
Arrotondamenti passivi
Stanziamento forfetario di € 95,00.
Oneri conferimento onorificenze
L’evento era previsto per l’anno 2013, ma
è stato rinviato all’anno 2014. Pertanto
l’importo previsto nel bilancio preventivo 2013 di Euro 13.700,00 viene
riproposto. La successiva premiazione
sarà comunque prevista per l’anno 2015.
Oneri organizzazione eventi
Stanziamento forfetario di € 12.000,00
di cui €. 6.100,00 in funzione del contratto stipulato con la Società Cooperativa fra i Geometri della Provincia
di Como per prestazioni di servizi
quali organizzazioni corsi ed eventi
formativi e gestione della segrete-
Pag 32
Acquisto attrezzature d’ufficio
Importo stimato per la sostituzione delle stampanti della segreteria €
1.000,00.
Opere edili e Impianti tecnologici
Importo forfettario stimato per la sistemazione dell’aula informatica pari
ad € 2.000,00.
Fra le altre voci di bilancio che possono richiedere note esplicative, ricordo:
L’AVANZO DI AMMINISTRAZIONE INIZIALE
formato da:
Avanzo di cassa: (saldi attivi cassa e
banca anno precedente)
+ Residui attivi: (entrate non incassate)
- Residui passivi: (uscite non pagate)
PREVENTIVO ECONOMICO
Il preventivo economico è redatto in
forma abbreviata comprendendo solo
le voci di cui all’articolo 2425 del Codice Civile contrassegnate con le lettere maiuscole e con i numeri arabi,
con l’unica eccezione per le spese del
personale di cui alla voce B) per le
quali è necessaria la specificazione
delle voci contrassegnate dalle lettere
minuscole. In allegato troverete anche
lo schema proposto dal gestionale
che specifica singolarmente le voci di
costo e ricavo, seguendo lo schema del
piano dei conti finanziario: non si ritiene, pertanto, necessario commentare le singole voci, già chiaramente
esplicitate nel preventivo finanziario
e che hanno il medesimo importo del
preventivo finanziario di competenza,
con l’eccezione degli ammortamenti.
Il preventivo economico chiude con
un disavanzo di Euro 24.902,83.
Il Tesoriere
Bilancio
Rendiconto generale
gestione 2013
stato patrimoniale
e conto economico
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
A} Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
0
0
B) Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali
54.482
48.359
- ammortamenti -31.368 -20.472
Totale 23.114 27.887
Il - Immobilizzazioni materiali
191.808
187.500
- ammortamenti -181.818-178.511
Totale
9.990
8.988
Totale immobilizzazioni
33.104
36.876
C) Attivo circolante
Il - Crediti
- con scadenza entro l’esercizio successivo Totale
14.001
14.001
8.900
8.900
IV - Disponibilità finanziarie
81.865
68.288
Totale attivo circolante
95.866
77.188
D) Ratei e risconti attivi
0
0
TOTALE ATTIVITA’ 128.970 114.063
PASSIVITA’
A) Patrimonio netto
VIII - Avanzi (disavanzi) portati a nuovo
IX - Avanzo (disavanzo) dell’esercizio
Totale patrimonio netto
B) Fondi per rischi ed oneri
C) Trattamento di fine rapporto subordinato
D) Debiti e contributi in conto capitale
con scadenza entro l’esercizio successivo
con scadenza oltre l’esercizio successivo
Totale debiti e contributi in conto capitale
22.705
28.808 51.513
37.663
-14.958
22.705
41.273
17.932
41.273
39.925
18.253
0
18.253
10.161
0
10.161
E) Ratei e risconti passivi
0
0
TOTALE PASSIVITA’ 128.970114.063
Pag 33
Bilancio
CONTO ECONOMICO
PROVENTI31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Quote annuali 313.650 284.310
Maggiorazioni su quote annuali
5.280
4.100
Tassa 1a iscrizione albo professionale
3.150
1.620
Contributi da praticanti
2.880
3.000
Totale contributi a carico degli iscritti
324.960
293.030
Proventi liquidazione e visto parcelle
Proventi rilascio certificati e varie
Totale quote partecipazione iscritti all’onere di particolari gestioni
1.920
40
1.960
2.682
30
2.712
Trasferimenti da CIPAGLP
Totale trasferimenti correnti da altri enti pubblici
8.285
8.285
8.766
8.766
Interessi attivi depositi e c/correnti
Totale redditi e proventi patrimoniali
279
279
295
295
Proventi da rimborsi spese Sopravvenienze attive Arrotondamenti attivi
Totale poste correttive-compensative uscite correnti
945
1.626
3
2.573
1.181
0
3
1.182
TOTALE PROVENTI GESTIONE CORRENTE 338.057 305.985
Costi
Spese di gestione personale spese di rappresentanza assicurazioni
acquisto libri, riviste, giornali spese prestazioni prof. legali, fiscali spese servizi telematici Spese per servizi tenuta contabilità
affitto spese condominiali, pulizia e manutenzione sede spese fornitura energia elettrica
spese telefoniche
cancelleria e stampati spese di spedizione servizi manutenzione e riparazione vari organizz. Assemblea ordinaria annuale cotributi al C.N.G. contributo Comitato Ragionate Lombardo contributo a Ordini, Collegi ed Enti Totale spese ordinarie di funzionameno
2.438
4.174
4.827
1.500
9.463
6.271
33.182
39.892
3.036
1.798
424
2.129
4.562
209
42.360
2.000
600
158.863
2.381
3.116
4.654
1.262
7.985
5.635
30.250
40.895
2.797
1.817
665
2.255
5.717
656
46.483
2.000
800
159.347
stipendi e altri assegni fissi personale
compensi incent. produttività e ind. accessorie
versamenti fondo complementare TFR
oneri e ritenute erariali, previdenziali e assistenziali
spese formazione ed aggiornamento personale
Totale oneri personale
42.118
2.732
1.279
11.711
545
58.385
42.517
2.768
1.198
11.475
0
57.958
Presidenza, Segreteria e Tesoreria
11.377
11.308
Pag 34
Bilancio
Consiglio Direttivo
Commissioni istituzionali
Gruppi di lavoro
rappresentanze presso terzi
Commissioni per gli esami di Stato seggio elettorale CIPAGLP
partecipazione convegni, giornate studio
indennità accessorie e rimborsi spese
Totale spese per gli organi istituzionali
5.069
3.998
751
3.019
2.492
678
6.911
7.040
41.334
4.976
8.389
460
4.258
4.983
0
6.954
6.937
48.263
spese pubblicazione “Il Triangolo”
Totale costi per pubblicazioni
15.707
15.707
17.532
17.532
imposte, tasse
lrap dipendenti e collaboratori
Totale imposte e tasse
2.368
3.732
6.101
3.179
3.729
6.908
commissioni e spese depositi e conti correnti
Totale oneri finanziari
1.546
1.546
1.760
1.760
oneri organizzazione eventi 8.939
8.637
oneri conferimento onorificenze
0
0
contributi per interessi della categoria
0
0
costi vari
1.157
1.506
sopravvenienze passive
664
954
Totale spese varie 10.761 11.097
Ammortamento immobilizzazioni materiali-immateriali
14.203
15.215
Accantonamento fondo TFR
2.350
2.862
Totale costi non finanziari 16.553 18.077
TOTALE COSTI GESTIONE CORRENTE309.249320.942
28.808
-14.958 AVANZO (DISAVANZO) ECONOMICO
RENDICONTO GENERALE GESTIONE 2013
NOTA INTEGRATIVA
Il rendiconto generale per l’esercizio 2013 è stato redatto secondo lo schema di Regolamento d’Amministrazione e
Contabilità adottato dal Consiglio Direttivo il 10 Dicembre 2002 con decorrenza dall’esercizio 2004. Esso è composto
dal conto di bilancio, dal conto economico, dallo stato patrimoniale, dalla presente nota integrativa in forma ed è corredato dalla situazione amministrativa. Le informazioni di cui all’art. 33, comma 1, del Regolamento d’Amministrazione
e Contabilità sono contenute nella Relazione del Presidente alla Gestione. Non si sono verificati accadimenti di rilievo
dopo la chiusura dell’esercizio in esame.
INFORMAZIONI SU VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
Attivo
B - Il COMPOSIZIONE E VARIAZIONI INTERVENUTE NELLE IMMOBILIZZAZIONI.
CONTO
Altri beni (software)
Opere edili
Mobili, attrezzature e arredi
Macchine ufficio elettroniche
TOTALE
SALDO
VARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIO
31.12.2012
INCREMENTI 7.764,00 40.595,00
6.122,60
97.482,86
90.016 75
4.308 54
235.858,61
10.431,14 SALDO
31.12.2013
7.764,00
46.717,60
97.482,86
94.325 29
246.289,75
Pag 35
Bilancio
B - II COMPOSIZIONE E VARIAZIONI INTERVENUTE NEI FONDI AMMORTAMENTO
CONTO
Altri beni (software)
Opere edili
Mobili, attrezzature e arredi
Macchine ufficio elettroniche
TOTALE
SALDO
VARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIO
31.12.2012
INCREMENTI 4.233,60 1.552,80
16.268,00
9.343,52
92.382,54
1.148,80
86.128, 75
2.157,71
198.982,89
14.202,83 SALDO
31.12.2013
5.786,40
25.581,52
93.531,34
88.288,46
213.185,72
Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori. Le stesse sono
ammortizzate in base alla residua possibilità di utilizzo.
C - II COMPOSIZIONE E VARIAZIONE DEI CREDITI.
CONTOSALDOdi cui relativiSALDOVARIAZIONE
31.12.2013
anni precedenti31.12.2012
2013-2012
Crediti verso iscritti-praticanti 13.828,00
7.578,00
8.882,00
4.946,00
Crediti diversi
172,65
18,08
154,57
TOTALE14.000,657.578,008.900,085.100,57
I crediti sono iscritti al valore nominale. I crediti hanno tutti scadenza entro l’esercizio successivo.
C - IV COMPOSIZIONE E VARIAZIONE DELLE DISPONIBILITA’ FINANZIARIE.
CONTOSALDOSALDOVARIAZIONE
31.12.201331.12.20122013-2012
Cassa a Tesoreria
1.762,02
467,68
1.294,34
Conii Correnti bancari
79.786,12
67.502,78
12.283,34
Depositi cauzionali
317,10
317 10
0,00
TOTALE 81.865,2468.287,5613.577,68
Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (i), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità.
La classificazione sopra esposta assolve all’informativa richiesta dal Regolamento.
PASSIVO
A - PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE E VARIAZIONE.
CONTOSALDO INCREMENTIDECREMENTI SALDO
31.12.2012
31.12.2013
Avanzi anni precedenti
37.662,56
-14.957,82
22.704,74
Avanzo disavanzo economico
esercizio
-14.957,82
28.808,09
14.957,82 28.808 09
PATRIMONIO NETTO
22.704,74
28.808,09
0,00
51.513,83
Informativa si sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (f), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità
Il Patrimonio netto dell’Ente è costituito unicamente dagli avanzi economici conseguiti negli anni precedenti e nell’anno.
B - FONDI RISCHI ED ONERI.
CONTOSALDOVARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIO SALDO
31.12.2012 ACCANTONAMENTI UTILIZZI 31.12.2013
Fondo Solidarietà 2.700,00
2.700,00
Fondo rischi e oneri futuri 38.572,85
38.572,85
TOTALE
41.275,85
0,00
0,00
41.272,85
Pag 36
Bilancio
Informativa ai sensi dell’arl. 33, comma 2 lett. (k), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilitià.
Non vi sono contenziosi in essere alla chiusura dell’esercizio e conseguentemente non vi sono fondi stanziati a tale titolo.
C - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO.
CONTOSALDOVARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIOSALDO
Fondo T.F.R.
TOTALE
31.12.2012
39.924, 54
39.924,54
ACCANTONAMENTI 2.349 76
2.349,76
UTILIZZI -24.342 67
-24.342,67
31.12.2013
17.931 63
17.931,63
Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato rappresenta il debito maturato a favore dei lavoratori dipendenti
alla data di chiusura del bilancio, determinato in conformità alla legge e ai contratti in vigore, al netto delle eventuali
somme erogate a titolo di anticipo.
Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (j), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità.
L’Ente ha alle proprie dipendenze due lavoratori con mansioni impiegatizie e con i seguenti inquadramenti: due con
qualifica funzionale 5°.
D - COMPOSIZIONE E VARIAZIONE NEI DEBITI E CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE.
CONTOSALDO di cui formali SALDO VARIAZIONE
31.12.2013in anni precedenti31.12.20122013-2012
Debiti verso fornitori
11.118,05
255,38
3.484,81
7.633,24
Debiti verso organi istituzionali
1.718,56
1.260,42
458,14
0,00
Fondo contributi interessi categoria 5.408,00
5.408,00
5.408,00
0,00
Debiti diversi
8,00
8,00
8,00
0,00
TOTALE DEBITI CORRENTI
18.252,61
5.671,38
10.161,23
8.091,38
Mutui passivi
0,00
0,00
0,00
di cui con scadenza entro l’anno
0,00
0,00
0,00
di cui con scadenza oltre l’anno
0,00
0,00
0,00
di cui con scadenza oltre 5 anni
0,00
0,00
0,00
TOTALE CONTRIBUTI
IN C/ CAPITALE
0,00
0,00
0,00
0,00
I debiti e i contributi in conto capitale sono iscritti al loro valore nominale.
Ove non diversamente precisato, le voci hanno scadenza entro l’esercizio successivo.
GESTIONE FINANZIARIA
RISULTANZE FINANZIARIE COMPLESSIVE
Informativa ai sensi dell’arl. 33, comma 2 lett. (b), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità.
Le risultanze finanziarie complessive per l’anno 2013 possono essere così riassunte:
A-consuntivo
Entrate c/capitale accertate
di cui incassate
di cui da incassare
1.400,00
Uscite correnti impegnate
di cui pagate
di cui dapagare
316.374 83
303.793 60
12.581 23
Entrate correnti accertate
di cui incassate
di cui da incassare
336.439,76
330.008,11
6.422 65
B- reventivo iniziale C- reventivo definitivo
differenza A-C
331.620,00
331.620,00
4.819.76
0, 00
0,00
1.400 00
317.749,00
336.451,67
-20.076 84
1.400,00
Pag 37
Bilancio
A-consuntivo
B- reventivo iniziale C- reventivo definitivo
differenza A-C
Uscite c/capitale impegnate
di cui pagate
di cui da pagare
11.831 14
11.831,14
0, 00
13.871 00
11.881 00
-49 86
Avanzo (disavanzo) corrente
20.055 93
Avanzo (disavanzo) patrimoniale -10.431 14
Utilizzo avanzo amministr.iniziale
Avanzo (disavanzo) amministr.
9.624 79
13.871,00
-13.871,00
0, 00
0,00
-4.831 67
-11.881,00
-16.712,67
0,00
24.887 60
1.449 86
-16.712,67
9.624 79
VARIAZIONI ALLE PREVISIONI FINANZIARIE 2013
Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (e), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità.
Su proposta del Tesoriere, ovvero a seguito di provvedimento d’urgenza assunto dal Presidente, il Consiglio Direttivo
in data 12 Settembre e 22 Novembre 2013, sentito il parere favorevole del Revisore, ha deliberato alcune variazioni al
Preventivo Finanziario 2013, che sono analiticamente esposte nel Rendiconto Finanziario 2013.
Le variazioni hanno interessato in sintesi le seguenti aree;
uscite correnti
uscite correnti
uscite in conto caoitale
totale variazioni
35.655,66
-16.952 99
-1.990 00
16.712,67
Le maggiori uscite delle spese correnti sono state coperte mediante l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione iniziale
per E 16.712,67.
RESIDUI ATTIVI E PASSIVI
iniziali+variazioniriscossianno 2013finali residui attivi
8.236,98
-658,08
6.422,65
14.000,65
di cui anni precedenti 7.578 00
cui anno 2013 6.422 65
iniziali+variazionipagatianno 2013finali residui passivi
8.535 15
-2.863,77
12.581,23
18.252 61
di cui anni precedenti 5.671 38
di cui anno 201312.581 23
Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (g·h), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità.
I residui attivi e passivi scaturenti dalla gestione finanziaria trovano perfetta corrispondenza nelle voci di credito e debito
dello stato patrimoniale; non si hanno segnalazioni particolari ai fini della esigibilità degli stessi.
Como, 3 Aprile 2014
Pag 38
il Presidente
Geom. Angelo Tavecchio
il Triangolo
Parte il recupero
delle irregolarità
contributive degli
anni 2009/2012
Cassa Geometri
Gli interessati stanno ricevendo una comunicazione via PEC
o per posta nella quale sono invitati ad accedere al Portale dei
Pagamenti nell’area riservata del sito web e a regolarizzare
eventuali morosità pendenti, entro il 31 ottobre prossimo
è
stato avviato il recupero delle irregolarità contributive per il periodo
2009-2012 più eventuali annualità
non prescritte.
Gli interessati stanno ricevendo una
comunicazione via PEC o MAIL (in via residuale per posta) nella quale sono invitati ad
accedere al Portale dei Pagamenti nell’area riservata del sito web e a regolarizzare eventuali
morosità pendenti, entro il 31 ottobre prossimo, prima dell’emissione del ruolo esattoriale
di recupero prevista per il mese di novembre.
La regolarizzazione spontanea - da effettuarsi
esclusivamente tramite Portale dei Pagamenti
- comporta l’applicazione del regime sanzionatorio agevolato (10% piuttosto che 25% per
le sanzioni relative all’omissione contributiva e
interessi nella misura del 1% anziché del 4%) e
la possibilità di rateizzare il dovuto ottenendo
anche il certificato di regolarità contributiva.
Una volta consegnato il ruolo a Equitalia non
sarà più possibile regolarizzare le morosità per
gli anni 2009-2012. Ulteriori informazioni sul
calcolo delle morosità e dei relativi oneri accessori, oltre a modalità e termini dei versamenti,
sono presenti sulle Istruzioni del Portale dei
Pagamenti, nell’area riservata del sito web,
alla quale si accede con la propria matricola e
password personale. Per qualsiasi chiarimento
in merito alla propria posizione debitoria gli
iscritti potranno utilizzare il consueto canale
di comunicazione – contact center - o scrivere una email al seguente indirizzo dedicato:
[email protected]
La previdenza dei geometri non è a rischio
Nei giorni scorsi sono stati pubblicati
vari articoli sulla stampa nazionale relativi alle difficoltà delle Casse a garantire
la sostenibilità a causa della rigida tutela
dei diritti acquisiti (c.d pro-rata) nella
liquidazione delle pensioni.
A questo proposito la Cassa Italiana di
Previdenza dei Geometri precisa che
non c’è alcuna preoccupazione per ciò
che concerne la propria gestione.
Infatti, in tutte le modifiche normative inerenti la
previdenza di categoria
dei geometri la Cassa non
ha mai adottato provvedimenti che possano rientrare nelle fattispecie censurate dalla
Suprema Corte, assicurandosi che il
percorso della propria sostenibilità finanziaria fosse compatibile con la tutela
dei diritti acquisiti dai propri iscritti nel
corso degli anni.
Aver superato lo stress test, imposto
dalla legge Fornero, con la sostenibilità
a 50 anni è solo l’ultimo dei riscontri unitamente al periodico monitoraggio
della spesa previdenziale - che consentono alla Cassa di dare ampie rassicurazioni ai geometri liberi professionisti sul
futuro delle loro pensioni.
Pag 39
il Triangolo
Consiglio Nazionale
Ecco il regolamento
sugli “affidatari”
e sulle alternative
al tirocinio
Il documento suddiviso in due parti si occupa di tirocini e
corsi di formazione professionale. Nell’ambito dei primi detta
le norme per l’assunzione della funzione di professionista
affidatario per più di tre tirocinanti. Poi stabilisce che la
frequenza con profitto di uno specifico corso di formazione
professionale costituisce un modo alternativo per espletare
l’obbligo di tirocinio
I
l Consiglio Nazionale dei Geometri
e Geometri Laureati con delibera del
15 agosto scorso ha adottato il “Regolamento sul professionista affidatario
di più di tre tirocinanti e sui corsi di
formazione professionale alternativi al tirocinio” poi pubblicato sul - bollettino ufficiale del Ministero della giustizia n. 15 del
15-08-2014
Pag 40
Il documento suddiviso in due parti si occupa di tirocinio e corsi di formazione professionale. Nell’ambito del primo detta le
norme per l’assunzione della funzione di
professionista affidatario per più di tre tirocinanti sottolineando come i Consigli dei
Collegi territoriali dei Geometri e Geometri
Laureati possono rilasciare motivata autorizzazione all’assunzione della funzione di
professionista affidatario per un numero superiore a tre e fino ad un massimo di cinque
tirocinanti, contemporaneamente, a favore
diassociazioni professionali, con almeno
tre associati e la presenza tra questi di un
iscritto all’albo professionale dei Geometri e
Geometri Laureati da almeno cinque anni;
società tra professionisti, costituite a norma
dell’articolo 10 della legge 12 novembre
2011, n. 183 con la presenza tra i soci professionisti di almeno un iscritto all’albo professionale dei Geometri e Geometri Laureati
da almeno cinque anni.
La richiesta di autorizzazione, rivolta al
Consiglio del Collegio territoriale nel cui
registro dovranno iscriversi i tirocinanti,
deve riportare:
a) la struttura organizzativa dell’associazione
e/o società (con allegato il relativo statuto);
b) il programma del tirocinio, coerente con i
contenuti formativi di cui all’allegato A, che
assicuri lo svolgimento dello stesso in modo
Consiglio
Nazionale
[
[
L’iscrizione ai corsi di
formazione professionale è
consentita a tutti gli iscritti
nel registro dei tirocinanti di
qualsiasi Collegio territoriale
all’espletamento del periodo complessivo obbligatorio di tirocinio.
L’iscrizione al corso di formazione
professionale è consentita a tutti gli
iscritti nel registro dei tirocinanti di
qualsiasi Collegio territoriale, compresi coloro che abbiano precedentemente optato per il tirocinio di Geometra, senza tuttavia completarne il
percorso. L’iscrizione al registro sud-
[
[
funzionale alla sua finalità;
c) il nominativo dell’iscritto all’albo
professionale designato quale professionista affidatario.
I criteri per il rilascio dell’autorizzazione sono:
a) la struttura organizzativa dell’associazione e/o società deve essere tale
da giustificare la possibilità della fruttuosa presenza contemporanea del
numero di tirocinanti richiesti;
b) l’attività professionale dell’associazione e/o società deve essere tale da ricoprire costantemente l’intero ambito
delle attività di competenza del geometra ed in particolare quelle dell’edilizia, della topografia e dell’estimo.
In caso di decorso infruttuoso del
termine di legge per l’adozione di un
provvedimento espresso in ordine
all’istanza di autorizzazione si applicano gli artt. 2 e 20 della legge n. 241/
1990.
Nella seconda sezione, quella sulla formazione professionale, pone l’accento
sugli effetti dell’articolo 6, comma 9,
del D.P.R. n.137 del 7 agosto 2012,
secondo cui la frequenza con profitto
di uno specifico corso di formazione
professionale, della durata di sei mesi,
costituisce una modalità alternativa
I contenuti formativi di ogni
corso di formazione, che non
può superare i 40 corsisti,
sono indicati in uno specifico
allegato del provvedimento
detto è condizione necessaria per la
frequenza al corso.
I corsi di formazione professionale
possono essere organizzati dai Collegi
territoriali dei Geometri e Geometri
Laureati, e possono essere strutturati
su livello regionale o interregionale,
previo accordo specifico tra i Consigli dei Collegi territoriali interessati.
I corsi possono essere organizzati – a
livello territoriale, regionale o interregionale - anche da associazioni e da
altri soggetti, autorizzati dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri
Laureati. I contenuti formativi essenziali di ogni corso di formazione professionale, che non può superare i 40
corsisti, sono indicati in uno specifico
allegato del provvedimento. Essi comportano un carico didattico di almeno
308 ore, di cui almeno 100 ore consistenti in attività tecnico-pratiche, per
un periodo complessivo di 6 mesi,
anche non consecutivi, suddivisi in
due trimestri con portata e impegno
formativo equivalente.
Le lezioni teoriche ed esercitazioni
pratiche, da svolgersi preferibilmente
presso le sedi degli Istituti tecnici o dei
Collegi territoriali, hanno inizio non
oltre il 31 gennaio e devono concludersi con la verifica finale di profitto
entro il successivo 30 settembre.
Il mancato superamento della verifica finale di profitto consente la prosecuzione, fino al completamento
del periodo previsto, del tirocinio
professionale presso un professionista affidatario, se non già indicato nel
registro dei tirocinanti, da individuare entro 30 giorni dalla data di fine
corso. Con il superamento del corso
di formazione professionale, il Consiglio del Collegio territoriale, nel cui
registro dei tirocinanti il soggetto è
iscritto, rilascia apposito certificato di
compimento con esito positivo del tirocinio, quale titolo per l’ammissione
all’esame di Stato. Il certificato perde
efficacia decorsi cinque anni senza
che segua il superamento dell’esame
di Stato.
L’intero regolamento, compresi gli allegati, è scaricabile dall’indirizzo:
/it/consiglio-nazionale/consiglio-nazionale-geometri/postdetail/news/
regolamento-tirocinio
Pag 41
il Triangolo
Consiglio Nazionale
Le nuove norme
per il tirocinio
Il Consiglio nazionale ha adottato un provvedimento per
adeguare le norme che regolano la pratica del tirociono alla
legislazione in vigore. Il testo si occupa di ambiti di applicazione,
di definizioni dei termini, di iscrizioni, di tenuta dei registri, di
verifica dei requisiti, di variazioni nello svolgimento della pratica,
di attestazione di compiuta pratica, di interruzione e ripresa della
pratica, dei periodi di pratica presso Uffici Tecnici della P.A. o
professionisti dell’Unione Europea, sino allo svolgimento attività
tecnica subordinata
I
l 7 settembre scorso, il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri
Laureati ha approvato il nuovo testo
delle direttive sul praticantato. Con
lo stesso documento ha abrogato le
precedenti. Le nuove norme riguardano le
modalità per l’iscrizione e lo svolgimento
del tirocinio nonché la tenuta dei relativi
registri.
Dopo aver confermato che l’accesso all’esame di stato per l’esercizio della professione
del geometra è possibile “attraverso diversi percorsi statuiti dalle vigenti norme che
consentono lo svolgimento della pratica
anche attraverso corsi e/o esami universitari per cui è possibile l’equiparazione di
percorsi di studio alla pratica professionale”, il Consiglio nazionale ha adottato una
serie di regole per adeguare le norme alla
legislazione in vigore. Il testo si occupa di
ambiti di applicazione, di definizioni dei
Pag 42
termini, di iscrizioni, di tenuta dei registri,
di verifica dei requisiti, di variazioni nello
svolgimento della pratica, di attestazione di
compiuta pratica, di interruzione e ripresa
della pratica, dei periodi di pratica presso Uffici Tecnici della P.A. o professionisti
dell’Unione Europea, sino allo svolgimento
attività tecnica subordinata. In tutto il provvedimento è composto da 23 articoli. Prevede inoltre anche la modulistica da adottare
secondo le esigenze.
Il documento si occupa di ogni aspetto riferito al tirocino. A cominciare dalle definizioni e abbreviazioni utilizzate, sino alle
sanzioni e alla equiparazione alla pratica
professionale.
Ai fini delle nuove direttive, per esempio,
si applicano le seguenti definizioni e abbreviazioni:
Attività - Attività tecnica subordinata ovvero prestazioni di lavoro dipendente comprese quelle fiscalmente assimilabili e coerenti
con l’attività professionale del geometra;
CIPAG -Cassa Italiana Previdenza Assistenza Geometri;
Collegio - Collegio Provinciale o Circondariale Geometri e Geometri Laureati;
Consiglio Nazionale - Consiglio Nazionale
Geometri e Geometri Laureati; Geometra
Geometra o Geometra laureato;
IFTS - Corsi di Istruzione e Formazione
Tecnica Superiore finalizzati a formare figure professionali;
Iter formativo - Percorso finalizzato al raggiungimento di specifici livelli di apprendimento per l’accesso alla libera professione
Consiglio
Nazionale
comprensivo del tirocinio e/o dalla
frequenza di corsi di formazione coerenti con l’attività professionale;
ITS - Corsi di Istruzione Tecnica Superiore finalizzati a rafforzare l’istruzione tecnica e professionale nell’ambito della filiera tecnica e scientifica;
Praticante - Soggetto iscritto al registro dei praticanti previsto dalla Legge
n.75/85 art. 2, comma 3 e D.P.R. n.
137/2012, art. 6, comma 2.
Professionista affidatario - Geometra, architetto o ingegnere civile (edile,
geotecnica, idraulica, strutture e trasporti) ovvero ingegnere o architetto,
iscritto nella sezione B del rispettivo
Ordine, laureato nelle classi che consentono l’accesso all’esame di stato
per l’esercizio della professione di geo
metra, iscritti nei rispettivi albi professionali da almeno un quinquennio;
Tirocinio - Periodo obbligatorio propedeutico all’abilitazione per l’esercizio della professione di geometra. Il
tirocinio, della durata massima di
diciotto mesi, consiste nell’addestramento, a contenuto teorico e pratico,
del praticante ed è finalizzato a conseguire le capacità necessarie per la
professione.
In ciascun Collegio è tenuto un registro dei praticanti nel quale vengono
iscritti coloro che, intraprendono l’iter formativo per l’ammissione all’esame di abilitazione all’esercizio della
libera professione di geometra. Possono essere iscritti al registro coloro che
hanno conseguito il diploma del corso
di studi di geometra, ovvero hanno
conseguito il diploma di istruzione
tecnica, settore tecnologico - indirizzo costruzioni,ambiente e territorio
Il registro, con pagine numerate e
vidimate, deve contenere, per ogni
praticante:
a) cognome e nome,
b) luogo e data di nascita,
e) codice fiscale,
d) luogo di residenza,
e) titolo di studio, con l’indicazione
dell’istituto scolastico presso il quale
è stato conseguito e l’anno di conseguimento,
f) cognome, nome e domicilio professionale del professionista affidatario
presso il quale viene svolta la pratica;
g) data di iscrizione nel Registro;
h) data di compimento della pratica;
i) data di rilascio del certificato di
compiuta pratica;
l) eventuali notizie utili allo svolgimento della pratica professionale.
La domanda di iscrizione nel Registro
dei praticanti, va indirizzata al Presidente del Collegio del territorio in cui
il professionista affidatario svolge la
propria attività professionale.
Nella domanda, il richiedente, consapevole delle conseguenze penali
derivanti da dichiarazioni mendaci,
deve indicare:
a. luogo e data di nascita;
b. codice fiscale;
c. la propria residenza anagrafica;
d. titoli di studio, anno di conseguimento e istituto scolastico.
e. godimento dei diritti civili
f. altri titoli di studio o di frequenza
che possono essere valutati quali periodi sostitutivi o compensativi del
periodo di pratica.
g. possesso della cittadinanza italiana
o di uno Stato membro dell’Unione
Europea o il possesso di regolare permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari.
Va inoltre allegata la dichiarazione del
professionista affidatario, di accettazione del praticante e di responsabilità
nei confronti dello stesso, sia sotto il
profilo tecnico professionale che deontologico oltre alla dichiarazione
del professionista affidatario e del
praticante attestante la conoscenza e
l’accettazione delle presenti direttive.
Si può essere iscritti nel registro dei
praticanti di un solo Collegio.
Verificato il possesso dei requisiti,
il Collegio iscrive il richiedente nel
registro entro due mesi dalla data di
presentazione della domanda. L’inizio
del praticantato decorre dalla data di
presentazione della domanda.
Attenzione, perché la carenza dei
requisiti comporta il mancato accoglimento della domanda. Il Collegio
comunica il diniego al praticante e
al professionista affidatario con raccomandata con avviso di ricevimento oppure, ove possibile, a mezzo di
posta elettronica certificata. In calce
alla comunicazione devono essere
precisati l’indicazione dell’autorità
cui ricorrere (ai fini della sua impugnazione) e dei relativi termini (vale
a dire, che avverso lo stesso provvedimento è permesso ricorso al Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati entro trenta giorni dalla
notifica).
Nel caso poi di variazione del professionista affidatario, il praticante deve
darne comunicazione tempestiva al
Collegio competente. Alla comunicazione devono essere allegate le dichiarazioni del nuovo professionista
affidatario mentre il Collegio verifica
la regolarità del periodo di tirocinio
precedente. Nel caso di variazione
Pag 43
Consiglio
Nazionale
dell’ambito territoriale in cui si svolge il tirocinio, il praticante deve presentare domanda di trasferimento al
Collegio competente territorialmente
inviandone copia, contestualmente al
Collegio di provenienza. Alla comunicazione devono essere allegate le
dichiarazioni dell’eventuale nuovo
professionista affidatario. Anche in
questo caso il Collegio verifica la regolarità del periodo di tirocinio precedente.
Verificato il mancato rispetto di
uno dei requisiti richiesti, il Collegio dispone, con delibera motivata,
la cancellazione o il mancato riconoscimento di periodi di pratica. Il
Collegio provvede in ogni caso, alla
cancellazione del praticante dal registro decorsi i cinque anni di validità
del certificato di compiuta pratica
qualora il praticante stesso non abbia
superato l’esame di Stato. Procede alla
cancellazione anche nell’ipotesi di interruzione della pratica professionale
per oltre tre mesi senza giustificato
motivo o in caso di mancata ripresa.
Il praticante deve osservare gli stessi doveri e norme deontologiche dei
professionisti ed è soggetto alle stesse
sanzioni disciplinari.
Il certificato di compiuto tirocinio
perde efficacia decorsi cinque anni
dalla data della sua emissione - che
non può essere superiore di due mesi
rispetto alla conclusione del tirocinio - senza che segua il superamento
dell’esame di Stato. Quando il certificato perde efficacia il competente
Collegio provvede alla cancellazione
del soggetto dal registro dei praticanti.
Come si svolge il periodo di tirocinio?
Deve essere effettivo e continuativo.
Il professionista affidatario ha il dovere di impartire al praticante le nozioni
tecniche e deontologiche che stanno a
fondamento della professione.
Al fine di garantire l’ottimale svolgimento del periodo di tirocinio ciascun professionista affidatario non
può accogliere nel proprio studio,
contemporaneamente, più di tre praticanti, salva la motivata autorizzazione rilasciata dal competente consiglio
sulla base dei criteri concernenti l’attività professionale del richiedente e
l’organizzazione della stessa come
Pag 44
stabiliti dal regolamento approvato
dal Consiglio Nazionale in data 22
luglio 2014. È facoltà del Presidente
del Collegio verificare il livello di apprendimento del praticante ogni sei
mesi mediante un colloquio finalizzato a fornire le corrette indicazioni
al praticante per la prosecuzione del
periodo di tirocinio mediante suggerimenti, consigli e pareri. Il Presidente può avvalersi di un’apposita
commissione nominata dal consiglio
del collegio.
Il praticante al compimento della
pratica professionale deve produrre
un curriculum, sottoscritto anche dal
professionista affidatario, attestante
le funzioni svolte ed eventuali studi
compiuti che sarà allegato, a cura del
praticante, alla domanda di ammissione all’esame di stato.
Al tirocinante è riconosciuto un rimborso spese forfettariamente concordato dopo i primi sei mesi di tirocinio.
L’interruzione del tirocinio, per oltre
tre mesi, senza giustificato motivo,
comporta l’inefficacia di quello previamente svolto e conseguentemente
la cancellazione dal registro dei praticanti. Quando ricorre un giustificato
motivo, (ad esempio la sospensione
per provvedimento disciplinare) l’interruzione del tirocinio può avere una
durata massima di nove mesi, fermo
restando l’effettivo completamento
dell’intero periodo previsto. Tali interruzioni devono essere tempestivamente comunicate dal praticante
e/o dal professionista, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, o
altro mezzo di pari validità, al Collegio precisando la data e il periodo di
interruzione nel caso in cui superi i
tre mesi. Il Collegio, verificate le motivazioni, delibera sulla richiesta.
In caso di malattia, di comprovati
gravi motivi o di circostanze eccezionali che, comunque, non abbiano
comportato una interruzione superiore a 9 mesi, il Collegio delibera
sulla validità del periodo di pratica
effettivamente svolta prima dell’interruzione
Il tirocinio oltre che nella pratica
svolta presso un professionista, può
consistere altresì nella frequenza con
profitto, per un periodo non superiore a sei mesi, di specifico corso di
formazione professionale organizzato
dai collegi secondo lo schema allegato
al regolamento approvato dal Consiglio Nazionale. I corsi di formazione
possono essere organizzati anche da
associazioni di iscritti agli albi o da
altri soggetti autorizzati dal Consiglio
Nazionale.
Coloro i quali, in possesso del diploma di geometra o di istruzione tecnica, indirizzo costruzioni, ambiente e
territorio, abbiano conseguito lauree
o sostenuto esami dei corsi di laurea
presso le facoltà di agraria, ingegneria,
architettura e scienze matematiche, fisiche e naturali purché coerenti con
le attività professionali del geometra,
potranno inoltrare istanza di ricono-
Albo
scimento al Consiglio Nazionale, sulla
base della documentazione prodotta
tramite il Collegio. La documentazione da inviare deve essere composta da
un modulo di riconoscimento compilato in ogni sua parte e la fotocopia del
libretto universitario o fotocopia della
laurea conseguita.
In caso di presentazione di dichiarazione sostitutiva i collegi sono tenuti a operare idonei controlli anche a
campione.
Il tirocinio può essere svolto anche
nell’ambito dell’Unione Europea in misura non superiore a sei mesi, presso
enti o professionisti con titolo equivalente e abilitati all’esercizio della professione.
Il praticante che intende svolgere
tirocinio in Unione Europea, deve
comunicare preventivamente al Collegio l’inizio, l’ente o il professionista
ove intende svolgere il tirocinio, la
categoria di appartenenza del professionista o le mansioni che verranno
svolte presso l’ente.
Il Collegio verifica la coerenza tra le
mansioni svolte con le finalità del tirocinio e autorizza il periodo di tirocinio all’estero. Che deve essere debitamente documentato, al fine di essere
riconosciuto valido per la formazione
del periodo di tirocinio previsto.
L’ elenco completo delle nuove direttive con tutti i dettagli e la relativa
modulistica, è scaricabile all’indirizzo:
/it/consiglio-nazionale/cngegl/circolari/postdetail/circolari/art-2-legge7-marzo-1985-n-75---direttive-cnsul-praticantato
Tutti gli aggiornamenti
dell’albo professionale
Seduta del Consiglio Direttivo del 4 luglio 2014
Seduta del Consiglio Direttivo del 24 luglio 2014
Iscrizioni
n Albo
Nominativo
Residenza
Iscrizioni
n Albo
Nominativo
Residenza
3021
CRIACO FRANCESCO
Cantù
3022
CASARTELLI ALESSIA
Erba
Cancellazioni
n Albo
Nominativo
Residenza
1672
937
1433
BACUZZI MARINO
SELVAGGI ELIO
GALLI CARLO
Cermenate
Brunate
Maslianico
Praticanti
n Albo
Nominativo
Residenza
2330
2331
BARANZINI ANDREA
CORTI LUCA
Brebbia (Va)
Lurago Marinone
Pag 45
www.geometri.co.it
Notizie Utili
il Triangolo
IL TRIANGOLO
Rivista trimestrale d’informazione tecnico - professionale
del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como
Numero 3/2014
Autorizzazione del tribunale di Como
n. 204 del 26 ottobre 1968
Spedizione con posta elettronica certificata
Redazione
Via Recchi 2 - 22100 Como
tel. 031/261298 - fax 031/271287
E-mail: [email protected]
Pec: [email protected]
www.collegio.geometri.co.it
Direttore responsabile
Geom. Oscar Mella
e-mail: [email protected]
Direttore di stampa
Geom. Maria Allocca
e-mail: [email protected]
Coordinatore Commissione Stampa
Geom. Raffaella Porta
e-mail: [email protected]
Commissione stampa
Geom. Alberti Walter - Geom. Allocca Maria
Geom. Bonetti Rachele - Geom. Luraschi Laura
Geom. Mella Oscar - Geom. Pagani Mascia
Geom. Porta Raffaella - Geom Scacchi Gianluca
Geom. Zanotta Carlo
Hanno inoltre collaborato
Elena Barezzani - segreteria del Collegio
Coordinamento giornalistico e impaginazione
SEM - Servizi Editoriali & Multimediali
Via Volta 18 - 20090 Corsico (Mi)
tel. 02 4583153 - fax 02 4583369
www.servizieditorialiemultimediali.it
[email protected]
Gli articoli inviati per la pubblicazione rispecchiano esclusivamente il pensiero dell’autore e non impegnano la responsabilità del Comitato di Redazione.
É consentita la riproduzione degli articoli citando la fonte.
Pag 46
Info
Point
Segreteria
Orari di apertura al pubblico:
Lunedì
9.00 - 12.00
Martedì
9.00 - 12.00
Mercoledì
9.00 - 12.00
Giovedì
9.00 - 12.00
Venerdì
9.00 - 12.00
Sabato
chiuso
15.00 - 17.00
15.00 - 17.00
Linea diretta
Per comunicazioni durante gli orari di chiusura della Segreteria è attivo 24 ore su 24 il fax: 031/271287
oppure gli indirizzi mail: [email protected],
PEC: [email protected]
tel. 031/261298 - www.collegio.geometri.co.it
Appuntamenti
Il Presidente geom. Angelo Tavecchio e il Segretario geom.
Raffaella Porta ricevono su appuntamento tutti martedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00.
Sono inoltre presenti in sede il giovedì pomeriggio.
Per fissare un incontro contattare la Segreteria del Collegio:
tel. 031/261298 - fax 031/271287
Per la pubblicita su “Il Triangolo”
contattare:
Notizie Utili
SEZIONE DISTACCATA DI COMO
C/O COLLEGIO PROVINCIALE GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DI COMO
Via Recchi 2 - 22100 Como
tel. 031/261298 - fax 031/271287
email: [email protected]
Pag 47
www.collegio.geometri.co.it