il Triangolo Rivista Trimestrale D’informazione Tecnico Professionale Del Collegio Dei Geometri e Dei Geometri Laureati Della Provincia Di Como Le nuove norme per il tirocinio e le sue alternative Al via la modulistica unica per SCIA e permesso di costruire La leggimità degli edifici realizzati negli anni '60-'70 privi di nullaosta Bilancio, ecco tutti i «numeri» che fanno funzionare il Collegio di Como Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Como 03 / 2014 POSA IL PRIMO MATTONE NEL TUO CANTIERE ISCRIVITI ALL’ALBO DEI GEOMETRI Collegio dei Geometri e dei G eometri L aureati della P rovincia di C omo www.geometri.co.it n° 03 anno XIX Ottobre 2014 spedizione posta elettronica certificata [ 04 ] > Appuntamenti Geo/Cam, quando la mediazione diventa competizione [ 05 ] > Appuntamenti “Il consulente tecnico-legale: competenze e responsabilità in ambito nazionale e internazionale” [ 07 ] > Urbanistica Destinazione d’uso e carico urbanistico Le diverse interpretazioni [ 09 ] > Edilizia Al via la modulistica unica per SCIA e permesso di costruire [ 11 ] > Giurisprudenza La leggimità degli edifici realizzati negli anni '60-'70 privi di nullaosta [ 16 ] > Estimo Ricerca di saggi di capitalizzazione alternativi al metodo diretto [ 20 ] > Giurisprudenza Edilizia, la differenza tra manutenzione e ristrutturazione [ 23 ] > Sicurezza La sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali [ 24 ] > Normativa Impianti termici, l'Enea pubblica le linee guida [ 26 ] > Bilancio Bilancio, ecco tutti i «numeri» che fanno funzionare il Collegio di Como [ 27 ] > Cassa Parte il recupero delle irregolarità contributive degli anni 2009/2012 [ 39 ] index indice > Editoriale Gli anni difficili si superano uniti il Triangolo Editoriale di Angelo Tavecchio Gli anni difficili si superano uniti Durante l'ultimo quadriennio molto lavoro è stato fatto. Tra l'altro, è stato istituito il Consiglio di disciplina, ed è stata stipulata la convenzione per la consulenza legale per problematiche urbanistiche. L'auspicio è che le elezioni del direttivo siano un momento di riflessione e non di scontro S ono trascorsi quattro anni dalle ultime elezioni con le quali è stato eletto il Consiglio Direttivo ora in scadenza di mandato, composto oltre che dal sottoscritto, che, a seguito delle dimissioni del geom Ferruccio Dilda, ha svolto la funzione di Presidente dall’ottobre 2013, dai colleghi Raffaella Porta, segretario; Corrado Mascetti, tesoriere; Luca Limonta, Giuseppe Gaffuri, Oscar Mella, Maria Allocca e Giuseppe Ferrario, consiglieri. Sono stati quattro anni intensi sia per il tempo che si è dovuto dedicare al Collegio, per l’ordinaria amministrazione, sia per le problematiche della nostra categoria che risente della crisi economica in atto. Si tratta di una crisi che ha fatto emergere le difficoltà dei nostri colleghi a livello lavorativo e ha provocato una diminuzione degli iscritti mai riscontrata prima. Cambiamenti significativi sono anche sopravvenuti nella compagine del C.N.G. Ringrazio anche a nome del Presidente dimissionario, geom Dilda Ferruccio, tutti i consiglieri che hanno collaborato affinché si potesse portare a termine il mandato nel migliore dei modi. Ringrazio anche l'Ufficio di segreteria le signore Elena Barezzani, Manuela Costa e Diva Feltre che ci hanno permesso di raggiungere un target di efficienza amministrativa sicuramente sopra la media. A livello regionale, data l’assunzione della Presidenza del collegio da parte mia ho dovuto lasciare l’incarico di segretario nel comitato di presidenza della Consulta Regionale nel quale è stato successivamente nominato quale tesoriere il nostro Giuseppe Gaffuri al quale vanno le nostre congratulazioni e l’augurio di buon lavoro. Tutti, qualunque fosse il loro incarico, hanno comunque svolto il loro mandato. Come sopra anticipato, causa la grave crisi economica, durante i quattro anni trascorsi, si è avuto un decremento delle iscrizioni all’Albo Professionale, che ha portato il numero degli iscritti da 1063 alla data del 9 settembre 2010 agli attuali 1033. Non era mai successo. Nonostante le difficoltà, il lavoro svolto è stato notevole. Nel quadriennio è stato istituito il Consiglio di disciplina organo esterno al collegio con membri nominati dal Presidente del Tribunale che è incaricato di occuparsi delle vertenze disciplinari eccetto quelle che riguardano le morosità delle quote, restate in capo al Collegio provinciale. Il mandato del consiglio di disciplina scade in concomitanza del rinnovo del consiglio direttivo. È stata anche stipulata la convenzione per il recupero crediti dei nostri iscritti e della consulenza legale per problematiche urbanistiche a prezzi contenuti passati sotto il controllo dell’Ordine degli avvocati e autorizzato dal medesimo. È stata istituito lo sportello di Mediazione presso il Collegio che dopo un primo lento avvio oggi è ben rodato. Abbiamo onorato la categoria con la nostra presenza nei luoghi colpiti dal terremoto in Emilia Romagna e Lombardia. Abbiamo mandato on line la nostra apprezzata rivista "Il triangolo" Con la nostra cooperativa abbiamo intavolato discussioni in previsione di un nuovo rapporto di collaborazione, più vicino alle esigenze del periodo economico che stiamo attraversando. Per quanto concerne le elezioni di quest’anno auguriamoci che ci sia molta partecipazione e si voti con serenità, si voti per gli iscritti innanzitutto, si voti per qualcuno e non contro qualcuno, si unisca e non si divida, si consideri l’opposto come una risorsa di idee con cui confrontarsi e non come un nemico da eliminare. Pag 4 il Triangolo Convegno Geo-Cam, quando la mediazione diventa competizione Appuntamenti Si è tenuto a Roma, all’Hotel Ergife, il 2° convegno nazionale dell’Associazione Nazionale Geometri Consulenti tecnici, Arbitri, Mediatori GEO-C.A.M. Si è trattato di due giornate ricche di iniziative e di confronti con una vera e propria competizione a squadre. A questo evento che ha occupato la maggior parte della manifestazione, hanno partecipato, per la sezione di Como, i mediatori Patrizia Cervini, Damiano Frangi e Salvatore Pronestì S i è svolto a Roma, all’Hotel Ergife, il 2°convegno nazionale dell’Associazione Nazionale Geometri Consulenti Tecnici, Arbitri, Mediatori GEO-C.A.M. "Dal sogno alla speranza", è questo il titolo dato all’appuntamento dagli organizzatori. La due giorni è stata incentrata sulla prima competizione di mediazione nazionale tra le sezioni dell’associazione; sull’istituzione e il conferimento del premio “Geocamminiamo: passi nella giusta direzione”; sulla presentazione del progetto ‘camera arbitrale Geocam’ e delprogetto formativo e di qualificazione “Professione Ctu”. Al secondo convegno nazionale Geocam sono stati anche presentati accordi e convenzioni in materia di mediazione e la guida operativa 'Processo civile telematico'. Si è anche tenuta una tavola rotonda che ha messo sotto la lente “L’organismo di mediazione Geocam e le sezioni locali: 10 anni di cultura della mediazione”. Come detto si è trattato di due giornate ricche di iniziative, tra le quali la Competizione di Mediazione, la riunione di aggiornamento dei Responsabili dell’Organismo di I componenti della squadra del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como: i mediatori Patrizia Cervini, Damiano Frangi e Salvatore Pronestì. Pag 5 Appuntamenti Mediazione e Referenti delle Sezioni Locali, l’assegnazione del Premio “Geocamminiamo – passi nella giusta direzione”, un Open Space dedicato alla progettazione partecipata sul futuro dell’Associazione con “il percorso del gusto delle nostre regioni”, la presentazione della Camera Arbitrale GEOC.A.M., una tavola rotonda sull’Organismo di Mediazione e le sezioni locali e l’assegnazione dei premi “GEO-C.A.M. Awards – 2014”. Tra le tante attività che la vulcanica associazione in quei due giorni ha proposto, di particolare di rilievo si segnala il premio “Geocamminiamo – passi nella giusta direzione” assegnato per il 2014 al dott. Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, impegnato da sempre in maniera assidua nella lotta contro la n’drangheta calabrese. Un uomo piccolo di statura, rapido nei movimenti, di una semplicità e diponibilità immensa, ci ha raccontato del suo impegno non solo come procuratore ma anche insegnante che opera gratuitamente all’Università di Reggio Calabria. Molto interessante la sua lectio magistralis sulla lotta al crimine organizzato. Alla competizione di mediazione - evento che ha occupato la maggior parte della manifestazione - hanno partecipato, per la sezione di Como, i mediatori Patrizia Cervini, Damiano Frangi e Salvatore Pronestì. La competizione era improntata sulla capacità di negoziazione delle squadre simulando una mediazione come parte+accompagnatore (avvocato o geometra) secondo casi preconfezionati e forniti ai partecipanti che con l’aiuto di un mediatore scelto tra i docenti GEO-C.A.M., hanno “recitato” per 45 minuti il ruolo scelto gareggiando con la squadra avversaria. Un coach dall’esterno, chiedendo un unico time-out da 1 min, poteva consigliare le parti sulle modalità di gestione della negoziazione. La squadra di Como ha gareggiato contro quelle di Firenze e di Verona vincendo contro quella di Verona e perdendo contro quella di Firenze. La finalissima ha visto gareggiare le sezioni di Pesaro Urbino e Parma, con squadra vincitrice quella di Pesaro Urbino. A seguire Parma, Firenze e Vibo Valentia. Interessante e divertente iniziativa è stata inoltre la serata con la Progettazione Partecipata dedicata alle idee sul futuro dell’Associazione, con una cena “il percorso del gusto delle nostre regioni” per la quale ogni Sezione ha allestito uno stand con i prodotti tipici locali offerti ai partecipanti. La sezione di Como ha degnamente rappresentato la propria provincia con della mortadella di fegato servita con della polenta taragna, e dei braschini che sono letteralmente andati a ruba! Sono stati assegnati inoltre i “GEO-C.A.M. Awards 2014”; premi alle sezioni di Udine per aver attivato il maggior numero di procedure di mediazione e alla sezione di Roma per aver effettuato il maggior numero di ore di formazione, oltre le 12 annuali obbligatorie. Non solo gioco e piaceri della cucina però hanno caratterizzato le due giornate; anche la possibilità di arricchimento sia professionale, non solo nell’ambito della mediazione, ma anche della consulenza tecnica d’ufficio, dell’arbitrato, sia, soprattutto, della condivisione e amicizia. Tutti obiettivi primari per i quali l’Associazione GEO-C.A.M. ha sempre creduto e fondato il suo operato. Pag 6 Lo stand organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como con i prodotti tipici locali offerti ai partecipanti PROCESSO CIVILE TELEMATICO, APERTO UN PUNTO DI ACCESSO Con decorrenza 30 giugno 2014 è entrata in vigore l’obbligatorietà del deposito, per via telematica, degli atti processuali nei procedimenti civili (cognizione, esecutivo, sommario, cautelare) e, pertanto, per tutti i Colleghi che svolgono attività in ambito giurisdizionale quali consulenti tecnici d’Ufficio, sarà obbligatorio avvalersi di un “Punto di Accesso” al Processo Civile Telematico - P.C.T.. Il “Punto di Accesso” è una applicazione, facente parte di una piattaforma informatica gestita dal Ministero della Giustizia e in particolare dalle Sue sedi periferiche (Tribunali), che consente ai professionisti “consulenti tecnici” abilitati all’utilizzo di detta piattaforma informatica, di gestire - per quanto di competenza - il fascicolo processuale informatico, che nelle intenzioni del legislatore andrà a sostituire quello cartaceo. Facendo seguito alle comunicazioni pervenute ai Collegi Provinciali a cura del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, e per consentire di ottemperare alle nuove modalità di ricevimento delle comunicazioni da parte delle cancellerie dei Tribunali (biglietti di cancelleria, nomine, ordinanze, liquidazioni compensi, etc.) e di deposito degli elaborati peritali (consulenza tecnica d’Ufficio) e di istanze rivolte al Magistrato (chiarimenti riguardanti l’incarico affidato, richiesta di proroga dei termini per il deposito dell’elaborato peritale, ect.), la Società GEOWEB S.p.A. (Società con partecipazione di maggioranza del CNGeGL) ha stipulato con LEXTEL S.p.A., soggetto accreditato dal Ministero della Giustizia, una apposita convenzione, a condizioni molto vantaggiose. GEO-CTU è il servizio, offerto da GEOWEB S.p.A. ai propri iscritti, che consente al professionista di usufruire del “Punto di Accesso” al P.C.T.; le condizioni economiche e le modalità di accreditamento sono visibili cliccando il link: https://ex.geoweb.it/homegeoweb/index.aspx Appuntamenti “Il consulente tecnico-legale: competenze e responsabilità in ambito nazionale e internazionale” L ’Hotel Sheraton Golf 1 di Roma ha ospitato un Convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati dal tema: “Il consulente tecnico-legale: ruolo, competenze e responsabilità in ambito nazionale e internazionale”. È stata una giornata di studio e approfondimento dedicata a un ruolo professionale ormai strategico negli ambiti giudiziario, economico, fin a n z i a r i o e i m m o b i l i a r e , c h e più di altri richiedono competenze specifiche e allineate agli standard europei. L’obiettivo dichiarato del convegno è stato: trasmettere alla Categoria un nuovo approccio metodologico alla consulenza tecnico‐legale. Un approccio basato su principi, criteri e requisiti che stimolano il processo di modernizzazione dell’attività professionale, come ad esempio la validazione degli apprendimenti e la certificazione delle competenze. L’iniziativa ha visto un susseguirsi di relatori che hanno trattato le tre diverse aree tematiche: 1. Sviluppo della dimensione europea della formazione professionale e trasparenza del sistema delle qualifiche e della certificazione delle competenze in ambito nazionale. Relatori di questo primo appuntamento sono stati: Angelo Peppetti, della Direzione Strategia e Mercati Finanziari ABI; Oscar Mella, Consigliere Geo. Val.; Maria Grazia Scor za, Responsabile Area Internazionale CNGeGL; Antonio Benvenuti, Vice presidente CNGeGL; Matteo Negri, Consigliere Geo. Un momento del convegno in cui il collega e consigliere provinciale Oscar Mella ha parlato degli Standard Europei di Valutazione Immobiliare EVS Val.; Franco Minucci, AD Inarcheck Spa. 2. Individuazione di aree di competenze e qualifiche in linea con l’emergere di nuovi bisogni espressi dalla collettività, in primis la riforma della giustizia, da rendere più rapida ed efficiente anche grazie alla predisposizione di iter standardizzati per alcuni nodi strategici del procedimento (come ad esempio le perizie), l’utilizzo di risorse tecnologiche e il rafforzamento dell’istituto della Mediazione. In questa occasione i relatori sono stati: Antonio Benvenuti, Vice presidente CNGeGL; Filippo Vircillo, Presidente GEO-C.A.M.; Paolo Frediani, Vice presidente GEO-C.A.M. 3. Elaborazione di prassi operative applicabili a livello nazionale per contribuire alla risoluzione corretta, certa e veloce di pratiche e adempimenti, anche in sinergia con altre professionalità di area tecnica. I relatori del convegno che ha chiuso i lavori sono stati: Paolo Cherubini, Presidente ANPE Brescia; Francesco Gerbino, AD GEOWEB. Il convegno, promosso da CNGeGL, Fondazione Geometri, CIPAG, GEOWEB - h a r i c e v uto i l p at ro c i nio del Ministero della Giustizia. Vi hanno partecipato anche l’Onorevole Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario del Ministero della Giustizia e Maurizio D’Errico, Presidente Pag 7 Appuntamenti Consiglio Nazionale Notariato. I relatori hanno trattato il tema dell’evoluzione di un ruolo professionale tradizionalmente svolto dai geometri, quello della consulenza tecnico-legale, una figura professionale di sempre più maggiore richiesta e che oggi richiede competenze specifiche e allineate agli standard europei con l’obiettivo, secondo quanto ha spiegato il Presidente Nazionale geom. Maurizio Savoncelli, di trasmettere alla Categoria un nuovo approccio metodologico alla consulenza tecnico-legale. Un approccio basato su principi, criteri e requisiti che stimolano il processo di modernizzazione dell’attività professionale, come per esempio la validazione degli apprendimenti e la certificazione delle competenze. “La consulenza tecnico‐legale” ha spiegato il Presidente Savoncelli “è richiesta in vari settori: in quello giudiziario su incarico del magistrato; in quello bancario a garanzia dei finanziamenti e degli esiti delle operazioni economiche; in quello immobiliare nelle procedure di individuazione dei beni. Altri scenari professionali sono disegnati dalle cosiddette “materi di nuova generazione”, il cui obiettivo è rendere concrete le politiche di semplificazione a beneficio del sistema economico e della collettività. In ciascuno di questi settori - tradizionali o innovativi che siano - i geometri che svolgono attività di consulenza tecnico‐legale possono conquistare ampi spazi lavorativi mettendo in campo un valore aggiunto: la qualità della prestazione”. “L’evoluzione della normativa europea sulle professioni unita alla maggiore consapevolezza degli utenti” interviene Antonio Benvenuti, Vice presidente CNGeGL “fanno si che in tema di consulenza la qualità non possa più essere considerata un optional. Di questo i geometri ne hanno contezza, e da tempo hanno intrapreso un percorso che valorizza le competenze e favorisce la trasparenza e l’ottimizzazione dei processi. Un modus operandi che giova al professionista, alla collettività, al Sistema Paese”. ag 8 PPag 8 Geometra, ruolo strategico nelle valutazioni immobiliari Tutto nasce dalla necessità di stabilire standard di valutazione uniformi degli immobili e avere periti competenti. Per questo motivo, il ruolo del geometra diventa stategico nelle vautazioni immobiliari. Infatti, la Direttiva Europea 2014/17/EU, anche detta direttiva Mutui, ha introdotto l’obbligo della valutazione del merito creditizio prima della concessione del finanziamento e l’obbligo di accurate indagini precontrattuali. Il momento della consulenza tecnica diventa dunque un passaggio determinante della garanzia dei finanziamenti, nonché della valutazione dei rischi collaterali come richiesto dal regolamento della BCE sull’Asset Quality Revue. “La soggettività del perito ha rappresentato talvolta, in passato, un elemento di criticità. In accordo con le direttive europee pensiamo che tutte le categorie di tecnici debbano riferirsi a metodologie internazionali oggettive, verificabili e comparabili”, ha detto durante il convegno di Roma Maurizio Savoncelli, presidente CNGeGL. “Da tempo noi sosteniamo anche l’inserimento dell’obbligo di perizia all’atto di compravendita, perché è nell’interesse di tutti, anche delle banche quando intervengono per il mutuo, che il bene sia regolare, buono, trasferibile. La riduzione dei contenziosi è un obiettivo del governo al quale vogliamo collaborare”. “Le Linee guida hanno anticipato, con lungimiranza, i principi indicati poi dalla direttiva comunitaria. Per questo, più che una normativa italiana vera e propria in merito, chiederemo di riconoscere le Linee guida come standard nazionale”, ha dichiarato Angelo Peppetti, della Direzione Strategie e Mercati Finanziari dell’ABI, ricordando che i lavori del Tavolo tecnico, avviato nel 2010 da ABI con gli ordini professionali e Assovib, continuano. Si sta infatti ultimando il position paper per il recepimento della direttiva e da settembre partirà un aggiornamento delle Linee guida rispetto agli EVS (European Valuation Standards) 2012. “È importante integrare il nostro mercato con quello europeo e ridurre gap normativi ed effetti distorsivi del nostro sistema che oggi frenano il credito”, ha sottolineato Peppetti. Per il mercato delle aste durante il convegno è stata presentata una vetrina immobiliare per la gestione degli immobili oggetto di procedure esecutive o dismessi dagli Enti. La vetrina è frutto dell’intesa tra ANPE Brescia, CNGeGL e Geo.Val. Esperti. Gli immobili pubblicati su questo portale saranno oggetto di un preventivo esame notarile e tecnico, che ne garantirà titolarità, iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli, conformità catastali, identificative, la commerciabilità edilizia e urbanistica e il valore di mercato. L’obiettivo è permettere la vendita dell’immobile sull’intero territorio nazionale rivolgendosi al notaio della propria città, scaricando la perizia e partecipando all’asta e depositando l’assegno solo in caso di aggiudicazione. il Triangolo Destinazione d’uso e carico urbanistico Le diverse interpretazioni Urbanistica di Giuseppe Zipponi da Il Geometra Bresciano n 3/2014 Il legislatore regionale ha stabilito che le destinazioni non espressamente escluse dai Pgt e ammesse in una singola zona possono coesistere e possono essere cambiate. È il caso degli alloggi trasformati in uffici o negozi o viceversa. Delle taverne o porticati trasformati in parti di alloggio. Il tutto nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della dotazione di parcheggi A ffrontiamo il tema della destinazione d’uso con alcune considerazioni riguardo le tre questioni principali che sono: 1) cosa si intende per destinazione d’uso; 2) cambio di destinazione d’uso con opere; 3) cambio di destinazione d’uso senza opere. Argomento, quest’ultimo, certamente più delicato. Cosa si intende per “destinazione d’uso”? L’argomento è ben spiegato dalla Legge Regionale 12/2005. Bisogna leggere l’art. 51. «Costituisce destinazione d’uso di un’area o di un edificio la funzione o il complesso di funzioni ammesse dagli strumenti di pianificazione per l’area o per l’edificio... È principale la destinazione d’uso quali o accessoria o compatibile qualsiasi ulteriore destinazione d’uso che integri o renda possibile la destinazione d’uso principale o sia prevista dallo strumento urbanistico generale a titolo di pertinenza o custodia. Le destinazioni principali, complementari, accessorie o compatibili, come sopra definite, possono coesistere senza limitazioni percentuali ed è sempre ammesso il passaggio dall’una all’altra, nel rispetto del presente articolo, salvo quelle eventualmente escluse dal Pgt». In sostanza il legislatore regionale ha stabilito che le destinazioni non espressamente escluse dai Pgt e ammesse in una singola zona urbanistica possono coesistere ed essere cambiate. È il caso, per esempio di alloggi trasformati in uffici o negozi o viceversa. Delle taverne o porticati trasformati in parti di alloggio. Delle autorimesse trasformate in alloggio. Il tutto nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della dotazione Pag 9 Giurisprudenza di parcheggi. Naturalmente, si deve controllare se il Pgt prevede la necessità di adeguamento degli standard (aree per servizi e attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale). Per quanto riguarda quest’ultimo punto (adeguamento standard) in assenza di opere edilizie, l’adeguamento è dovuto solo per le medie e grandi strutture di vendita. Sono esonerati quindi gli esercizi di vicinato (fino a 150 m2) e altre destinazioni di tipo terziario, per esempio gli uffici. Lo chiarisce l’art. 51, comma 3. Ripeto: in assenza di opere edilizie. Cambio di destinazione d’uso con opere Un cambio di destinazione con opere edilizie è ovviamente accoppiato a interventi edilizi (se no non si chiamerebbe così); generalmente manutenzione ordinaria o straordinaria, oppure ristrutturazione edilizia. La legge stabilisce che tali mutamenti, conformi alle previsioni dei Pgt, non mutano la qualificazione dell’intervento. Questa è una cosa molto importante. Vuol dire che se il cambio d’uso è connesso a una manutenzione ordinaria o straordinaria rimane pur sempre una manutenzione. Quindi, se ordinaria, è attività edilizia libera mentre se è straordinaria, è soggetta a comunicazione o segnalazione certificata. In nessuno dei due casi è comunque soggetta a contributo di costruzione. Nei casi di ristrutturazione, invece, il contributo è dovuto ai sensi dell’art. 43 della legge regionale 12. Inoltre il comma 12 dell’art. 44 chiarisce che è dovuta la differenza degli “oneri“ e la quota dovuta per le opere relative a edifici esistenti. Cambio di destinazione d’uso senza opere Leggiamo attentamente i commi 2 e 3 dell’art 52 della Legge 12: «I mutamenti di destinazione d’uso di immobili non comportanti la realizzazione di opere edilizie, purché conformi alle previsioni urbanistiche comunali e alla normativa igienico- sanitaria, sono soggetti esclusivamente a preventiva co- Pag 10 municazione dell’interessato al comune. Qualora la destinazione d’uso sia comunque modificata nei dieci anni successivi all’ultimazione dei lavori, il contributo di costruzione è dovuto misura massima corrispondente alla nuova destinazione, determinata con riferimento al momento dell’intervenuta variazione.» Il palese significato della nostra legge non può quindi che essere: • per un cambio d’uso senza opere (conforme al Pgt e alle norme igieniche) basta una comunicazione; • non serve un permesso o una Dia o un progetto; • se sono passati 10 anni non deve essere pagato il contributo; • comunque non devono essere reperiti standard (salvo che per le medie e grandi strutture di vendita). Però, c’è un però. Se è vero che nell’applicare la legge non si può attribuire a essa altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole «secondo la connessione di esse e dalla intenzione del legislatore», è altrettanto vero che alcuni Comuni si affaticano spesso a interpretare la vera volontà di coloro che hanno formulato il testo della legge. Una specie di interpretazione teologica per la quale non è più il legislatore a fare le leggi ma il Comune. Che, ovvio, ritiene di conoscere meglio del legislatore le finalità per cui è stata emanata la legge e, soprattutto, è sentinella che la sua applicazione sia conforme all’ordinamento. A ruota anche alcuni Tribunali Amministrativi. Ecco allora che partono le interpretazioni, appunto. L’interpretazione teologica che si incontra più spesso è questa: bisogna conferire gli standard, i parcheggi, o monetizzarli anche senza opere. Occorrerebbe cioè verificare se il cambio d’uso incida o meno sul carico urbanistico della zona. Un principio logico ma non contemplato dalla Legge. Naturalmente non tocca a me stabilire la verità, ammesso che esista. Certo, nel dubbio, sarebbe meglio applicare la legge: è tanto chiara. il Triangolo Al via la modulistica unica per SCIA e permesso di costruire L o scorso 12 giugno 2014 è stato siglato l’accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali dando avvio all’adozione della modulistica unica per la richiesta dei titoli edilizi in tutti i comuni e nello specifico per la presentazione dell’istanza di permesso di costruire e della Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Il provvedimento è stato pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 56 alla Gazzetta Ufficiale 14/07/2014, n. 161. L’intenzione del Legislatore è quella di portare a una reale semplificazione delle procedure eliminando la selva di differenti modulistiche dei comuni, ovvero introdurla per tutte le piccole amministrazioni comunali che ne sono sprovviste. In prima analisi, l’intenzione appare ottimale, poiché con siffatta unificazione gli operatori del settore sarebbero agevolati: da una parte i professionisti saranno più celeri nella compilazione, non dovendosi di volta in volta confrontare con pagine impostate diversamente l’una dall’altra; dall’altra parte i tecnici comunali avranno maggior linearità nell’esame e controllo di loro competenza. L’accordo prevede quindi l’adozione di modelli unificati, e l’impegno delle Regioni ad adeguare i contenuti dei quadri informativi dei suddetti modelli, utilizzando i quadri e le informazioni appositamente indicati come “variabili”. Le Regioni si sono altresì impegnate a garantire la massima diffusione dei nuovi moduli unificati, unitamente ai Comuni che a loro volta dovranno adeguare la modulistica in uso sulla base dell’accordo. I modelli approvati in Conferenza Unificata riguardano sia i procedimenti edilizi (D.P.R. 380/2001) sia i procedimenti per l’avvio dell’attività di impresa (D.P.R. 160/2010). Edilizia di Carlo Zanotta A giudizio dello scrivente necessita una riflessione sulla reale portata di questa iniziativa e sulle possibilità che la stessa porti in tempi rapidi a una concreta semplificazione. Certamente l’iniziativa di semplificazione è meritevole e importante perché contribuirebbe a ridurre l’abnorme perdita di tempo che colpisce ogni cittadino italiano nei rapporti con la burocrazia. Tuttavia resta una serie di dubbi e problematiche concrete per l’attuazione: • I modelli proposti dall’accordo sono di oltre 30 pagine sia per il P.d.C., sia per la SCIA, fascicoletti che appaiono immediatamente “pesanti” da compilare, se non altro per la lunghezza e complessità, se rapportati ai minori interventi di cui ci occupiamo quotidianamente; • La modulistica non potrà non tenere in evidenza le profonde differenze delle normative regionali, dei regolamenti d’igiene, dei regolamento e strumenti urbanistici comunali; • Il compito di adeguare i quadri e le informazioni così dette “variabili” è attribuito alle Regioni, ma così procedendo come si potrà tenere conto delle specificità di ogni singolo comune? • Si aggiungano infine le tempistiche di adozione da parte dei comuni, spesso sotto organico e oberati da procedure farraginose che sottraggono tempo prezioso al concreto servizio al cittadino. In sostanza è parere dello scrivente che il processo di semplificazione in tema di titoli edilizi non debba passare semplicemente dalla redazione di una modulistica unica e che anche in questo caso i tempi non saranno brevi. Forse un modello semplice come quello riportato nelle prossime pagine non sarebbe bastato? Pag 11 Edilizia Pag 12 Edilizia Pag 13 Edilizia Pag 14 Edilizia Pag 15 il Triangolo Giurisprudenza di Enrico Michetti Gazzetta Informa News 22/09/2014 www.gazzettaamministrativa.it La leggimità degli edifici realizzati negli anni '60 - '70 privi di nullaosta Non si può attribuirsi valore di sanatoria implicita al certificato di agibilità di un immobile difforme, se il titolo ha per oggetto opere diverse da quelle previste. Di qui l'impossibilità di qualificare tali immobili in termini di legittimità sulla base del solo presupposto dell'avvenuto rilascio del certificato di agibilità U n Comune chiede di sapere se immobili difformi da titoli abilitativi rilasciati negli anni '60 e '70 possano essere considerati legittimi in considerazione del successivo rilascio del certificato di agibilità e dell'epoca risalente di edificazione. Con riferimento al quesito proposto afferente la legittimità di immobili ai quali è stato rilasciato il certificato di agibilità nonostante si tratti di opere realizzate in difformità dalle licenze edilizie risalenti agli anni '60 - '70 ed in alcuni casi in carenza di nulla osta paesaggistico giova evidenziare quanto segue. Il permesso di costruire e il certificato di agibilità, sono collegati a presuppo- Pag 16 sti diversi e danno vita a conseguenze non sovrapponibili. Il certificato di agibilità ha, infatti, la funzione di accertare che l’immobile al quale si riferisce è stato realizzato nel rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di sicurezza, salubrità, igiene, risparmio energetico degli edifici e degli impianti (come espressamente recita l’art. 24 del Testo unico dell’edilizia D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380), mentre il rispetto delle norme edilizie e urbanistiche è oggetto della specifica funzione del titolo edilizio. Corollario di tali premesse è che - come affermato dal Consiglio di Stato, Sez. V sentenza del 13.3.2014, n. 1220 - (http://www.gazzettaamministrativa.it/opencms/opencms/_gazzetta_amministrativa/_permalink_news.html?resId=cf7b19e0-b837-11e3-84ee-5b005dcc639c) i diversi piani ben possano convivere sia nella forma fisiologica della conformità dell’edificio a entrambe le tipologie normative, sia in quella patologica di una loro divergenza. In tal senso la giurisprudenza non ha mancato di rilevare l’irrilevanza del rilascio del certificato di agibilità come fatto ostativo al potere di reprimere abusi edilizi (Consiglio di Stato, sez. V, 3 febbraio 1992 n. 87) oppure in senso opposto in cui si è affermata l’illegittimità del diniego della agibilità motivato unicamente con la difformità dell’immobile dal progetto approvato (id. 6 luglio 1979 n. 479). Si segnala, peraltro, anche la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, 16.10.2013, n. Giurisprudenza resta invariata anche ove si considerasse l´elemento temporale della risalente epoca di realizzazione. Sul punto risolutivo in senso ostativo a una sopravvenuta implicita sanatoria delle difformità per decorso del tempo è la giurisprudenza formatasi [ [ 5025 pubblicata in Gazzetta Amministrativa del 20.10.2013 (http://www. gazzettaamministrativa.it/opencms/ opencms/_gazzetta_amministrativa/_permalink_news.html?resId=6cca4bf9-395f-11e3-81ad-5b005dcc6 39c) nella quale si afferma espressamente che "il rilascio del certificato di agibilità, lungi dall’essere subordinato all’accertamento dei soli requisiti igienico-sanitari, presuppone altresì la conformità urbanistica ed edilizia dell’opera.." Da quanto sopra esposto consegue evidente come non possa attribuirsi valore di sanatoria implicita al successivo rilascio del certificato di agibilità nel quale fosse rappresentato l’immobile difforme, se il titolo aveva per oggetto opere diverse da quelle difformi. Di qui l´impossibilità di qualificare tali immobili in termini di legittimità sulla base del solo presupposto dell´avvenuto rilascio del certificato di agibilità. Tale conclusione, peraltro, Il permesso di costruire ed il certificato di agibilità hanno presupposti diversi e danno vita a conseguenze non sovrapponibili in materia di doppia conformità (art. 36 DPR 380/2001). Sulla base di tale principio la giurisprudenza (TAR Veneto n. 1077/2003) non ha mancato di rilevare come risulta non decisivo che all’epoca di realizzazione delle opere le modifiche rispetto al proget- to fossero irrilevanti. L’accertamento di conformità di cui all’art. 36 del Dpr n. 380/2001 richiede, infatti, che sia soddisfatto il requisito della c.d. doppia conformità che, a sua volta, presuppone che l’opera sia conforme alla disciplina vigente in due differenti momenti storici: quello in cui l’opera era stata realizzata e, ancora, quello relativo al momento in cui viene presentata la domanda di sanatoria. L’intento del legislatore è stato quello di circoscrivere gli effetti "sananti", al fine di regolarizzare quelle opere solo formalmente abusive, in quanto eseguite senza il previo rilascio del titolo, ma che risultano conformi, nella sostanza, alla disciplina urbanistica applicabile per l’area su cui sorgono (in questo senso T.A.R. Lazio Latina Sez. I, 03-12-2010, n. 1931). Un costante orientamento giurisprudenziale (per tutti si veda T.A.R. Puglia Lecce Sez. III, 02-09-2010, n. 1887 e T.A.R. Lazio Latina Sez. I, 12-10-2012, n. 751) ha sancito, infatti, che "in tema di violazioni inerenti la normativa edilizia, il permesso in sanatoria è un provvedimento tipico disciplinato, in maniera specifica, dall’art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001. Siffatta rigida tipicità risulta ostativa rispetto a una possibile estensione di tale potere al di fuori dei presupposti, inerenti alla necessità della doppia conformità (alla normativa vigente al momento della realizzazione e a quella di presentazione dell’istanza), come dettati dalla citata norma di riferimento. Non sono ammessi, in altri termini, spazi residui che consentano di affermare la sopravvivenza della cosiddetta "sanatoria giurisprudenziale" o "impropria", ….". È allora del tutto evidente che nell’accertamento di conformità regolato dall’art. 36 del d.P.R. n. 380/2001 il Comune è chiamato a svolgere una valutazione da rapportare a un assetto di interessi prefigurato dalla citata disciplina, con la conseguenza che la verifica dei presupposti sopra precisati assume una connotazione eminentemente oggettiva e vincolata, priva pertanto di appezzamenti discrezionali. L´Amministrazione Comunale, inoltre, richiede altresì parere in ordine alla "validità del titolo edilizio emesso in caren- Pag 17 Giurisprudenza Pag 18 può essere rilasciata anche in mancanza di autorizzazione paesaggistica, fermo restando che è inefficace, e i lavori non possono essere iniziati, finché non interviene il nullaosta paesaggistico. La giurisprudenza è inoltre costante nel ritenere che l´inizio dei lavori è subordinato all´adozione di entrambi i provvedimenti. (in termini v. Cons. Stato, sez. VI, 2 maggio 2005, n. 2073; Cons. Stato, sez. V, 11 marzo 1995, n. 376; Cons. Stato, sez. V, 1 febbraio 1990, n. 61; Cons. Stato, sez. II, 10 settembre 1997, n. 468; Consiglio di Stato sez. VI n. 547 del 10.02.2006 ). La garanzia, quindi, che il territorio non venga compromesso da interventi assentiti con permesso di costruire ma privi di nullaosta paesaggistico, è data dall´impossibilità giuridica di intraprendere i lavori prima dell´acquisizione del necessario nullaosta paesaggistico. Quanto a eventuali censure circa la violazione delle legittime aspettative che oggi la parte privata potrebbe addurre in relazione all'aver edificato [ [ za del dovuto parere paesaggistico". L’art.159 del D.Lgs. 22.1.2004 n. 421, in via transitoria sino al 31 dicembre 2009 e, da quella data in via definitiva, l’art.146 del medesimo decreto legislativo, prevedono che "l´autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l´intervento urbanistico-edilizio" e l’art.159 specifica espressamente che "i lavori non possono essere iniziati in difetto di essa". Di qui consegue che l’autorizzazione paesaggistica non può essere intesa quale mero presupposto di legittimità del titolo legittimante l’edificazione, connotandosi piuttosto per una sua autonomia strutturale e funzionale rispetto al permesso di costruire. Al riguardo il Consiglio di Stato ha più volte affermato che: "l'autonomia strutturale dei due procedimenti, non consente di considerare la procedura per il rilascio del nulla osta quale "presupposto necessario" del procedimento per il rilascio della concessione edilizia, neppure nell´ipotesi di opere da realizzarsi su aree vincolate come bellezze di insieme "(C.d.S., sez. V, 11.3.1995, n. 376; C.d.S. Sez. VI, 19 giugno 2001, n. 3242). Da quanto sopra deriva che non sussiste un nesso di antecedenza necessaria tra il rilascio del nullaosta ambientale e la conclusione del procedimento di rilascio del permesso di costruire trattandosi di due procedimenti distinti, ed entrambi necessari per l’avvio dei lavori edilizi. Di guisa che, in risposta al quesito formulato, il titolo edilizio è valido anche in carenza del dovuto parere paesaggistico, ma si palesa sostanzialmente inefficace in quanto l´inizio dei lavori in zona paesaggisticamente vincolata richiede il rilascio di ambedue i titoli. La mancanza di un’autorizzazione paesaggistica, infatti, rende non eseguibile le opere e ben giustifica, in caso di loro realizzazione, provvedimenti inibitori, e sanzionatorio – ripristinatori, quale un’ordinanza di riduzione in pristino (cfr TAR Campania Napoli, sez. VIII, 5 giugno 2012 n. 2652). Più volte la giurisprudenza amministrativa ha affermato che la concessione edilizia In quest'ambito non è ammessa la sopravvivenza della cosiddetta "sanatoria giurisprudenziale" o "impropria" sulla base dell'avvenuto rilascio del permesso di costruire negli anni '60 e/o '70 e sull’avvenuta ultimazione dell'opera, la giurisprudenza sopra richiamata ha più volte evidenziato come "il suo effetto non può essere quello di consentire la realizzazione di opere in assenza di autorizzazione paesaggistica, come non può essere quello di considerare invalidi atti inibitori e sanzionatori fondati sull’assenza di quest’ultima, trattandosi di atti dovuti in base a legge." La violazione dell’affidamento ingenerato non è difatti sostenibile in presenza di attività vincolata dove all’ammi- Giurisprudenza [ [ La mancanza di un’autorizzazione paesaggistica, infatti, rende non eseguibili le opere e giustifica provvedimenti inibitori nistrazione non è concessa discrezionalità amministrativa in ordine alle sanzioni previste per la violazione della normativa di tutela ambientale. Ma v´è di più. Anche la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, sia in sede penale (Corte di Cassazione, Sez. III Penale sentenza 11.5.2010 n. 563) e come verrà in seguito chiarito anche in sede civile, non ha mancato di evidenziare come "l´autorizzazione paesaggistica nelle zone vincolate costituisce condizione di efficacia del titolo abilitativo edilizio nel senso che esso diviene efficace solo dopo l'autorizzazione predetta. Da ciò consegue che non è consentito iniziare i lavori prima della conclusione dell'intero procedimento configurandosi nel caso contrario sia il reato urbanistico che quello paesaggistico (cfr ex plurimis Cass. sez III n. 22824 del 2003)". Anche la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione con sentenza del 7.4.2006, n. 8244 ha rilevato che ove l´area per la quale si è conseguito il titolo alla trasformazione edilizia, sia interessata da altri tipi di vincoli, a tutela di diversi interessi, e tra questi viene in considerazione il vincolo paesaggistico, in via generale, non conferisce al bene una condizione di intangibilità, ma richiede, a sua volta, un provvedimento abilitativo che dipende dall'accertamento di non-incompatibilità della prospettata attività di trasformazione, rispetto all'interesse pubblico tutelato. Aggiunge la Suprema Corte che in presenza del vincolo estetico-culturale, l´esercizio dell´attività costruttiva presuppone non solo la concessione edilizia, di competenza dell´autorità preposta al controllo delle costruzioni, ma anche il nullaosta paesaggistico, rimesso, nel corso del tempo e dell´evoluzione del concetto di tutela dei valori culturali e ambientali, alla valutazione dell´autorità statale, e successivamente, in via di delega o, da ultimo, in virtù di vero e proprio conferimento di funzioni, dell´autorità regionale, e infine alla stessa autorità comunale per delega della regione. La necessità di un doppio titolo abilitativo osta, pertanto, a una qualificazione dello ius aedificandi come facoltà acquisita per effetto del rilascio della concessione edilizia, ove difetti l´autorizzazione paesaggistica. L´autonomia dei due titoli, in nome della quale il giudice amministrativo può affermare che il mancato rilascio del nullaosta non legittima il Sindaco al ritiro della concessione edilizia, non toglie che l´inizio dei lavori in zona paesaggisticamente vincolata richiede il rilascio di ambedue i titoli. Alla luce di tutto quanto sopra esposto - e in risposta all´ultimo quesito formulato in ordine al regime sanzionatorio applicabile - nonostante la giurisprudenza ritenga superflua la comunicazione di avvio del procedimento laddove si tratti di atti vincolati per i quali l’apporto della parte privata sarebbe comunque ininfluente ai fini dell’adozione del provvedimento definitivo - è comunque auspicabile, nel caso di specie ed in considerazione del lungo lasso di tempo decorso dal rilascio del titolo abilitativo che l´amministrazione comunale prima di procedere ad adottare provvedimenti sanzionatorio - ripristinatori, quale appunto un’ordinanza di riduzione in pristino delle opere difformi, proceda a notificare alle parti private apposita comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 Legge n. 241/90 di verifica della conformità urbanistico-edilizia delle opere realizzate rispetto al permesso di costruire a suo tempo rilasciato, consentendo per tal via l'apertura del contraddittorio con la parte privata onde assicurare che, attraverso una completa ed esaustiva istruttoria, venga correttamente e legittimamente tutelato il preminente interesse pubblico alla tutela del proprio territorio comunale. Pag 19 il Triangolo Estimo di Oscar Mella Ricerca di saggi di capitalizzazione alternativi al metodo diretto Seconda parte Ricerca dei saggi di capitalizzazione attraverso i metodi indiretti del Band of Investment e della Debit N el precedente articolo abbiamo visto che la capitalizzazione diretta converte in modo diretto e istantaneo il canone di mercato annuale dell’immobile da valutare nel valore di mercato dell’immobile stesso, dividendo il reddito annuo per un saggio di capitalizzazione. Abbiamo sottolineato che il canone di mercato può essere calcolato al netto o al lordo delle spese e delle imposte fiscali, di conseguenza al canone lordo si applicherà un saggio di capitalizzazione lordo mentre al canone netto si applicherà un saggio di capitalizzazione netto. Abbiamo inoltre visto che qualora la ricerca del saggio di capitalizzazione non possa avvenire nel medesimo segmento di mercato dell’immobile oggetto di valutazione, la ricerca del saggio di capitalizzazione può procedere in segmenti di mercato prossimi. Il saggio di capitalizzazione estratto da segmenti di mercato diversi da quello dell’immobile da stimare deve essere corretto dai seguenti parametri: • localizzazione; • destinazione; • tipologia edilizia e immobiliare; • dimensione. Abbiamo inoltre sottolineato che il peri- Pag 20 Coverage Ratio DCR to deve specificare le assunzioni relative ai parametri. Ma cosa succede quando i dati non sono sufficienti per la determinazione del saggio di capitalizzazione? In questi casi il saggio di capitalizzazione può essere calcolato in modo indiretto attraverso la media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del mutuo immobiliare e il saggio di rendimento dell’investimento immobiliare dell’immobile da valutare (Band of Investment_ Mortageand Equity Component) e/o dalla media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del terreno e il saggio di capitalizzazione del fabbricato (Band of Investem ent Land and Building Components) e/o attraverso il rapporto di copertura del debito moltiplicato per il saggio di capitalizzazione del mutuo e la percentuale di erogazione del mutuo (Debit Coverage Ratio DCR). Band of Investment Il "band of investment" può essere considerato come un metodo di stima del saggio che si basa sulla scomposizione dell'immobile da valutare nelle sue componenti finanziarie o nelle sue componenti tecnico-economiche: la prima considera la parte mutuata e la parte autofinanziata dall'investitore del valore di mercato dell'immobile, la seconda considera l'area edificata e il fabbricato. Estimo Con una quota di ammortamento annua pari a: Qa=315.000•0,80•0,0703=€17.715/anno È possibile calcolare il saggio di redditività diretta e secondo la definizione: e=(13.000-3.800)-17.715 = -8.515 =-0,135 315.000 -(315.000•0,80) 63.000 il saggio di capitalizzazione è pari allora a: io = M·r + (1-M)· e = 0,80·0,0703 + (1– 0,80) · -0,135 = 0,0292 Band of Investment_ Mortageand Equity Component ll "band of investment" applicato alle parti finanziarie si ottiene attraverso la media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del mutuo immobiliare e il saggio di rendimento dell’investimento immobiliare dell’immobile da valutare. i0 = M • r + (1− M )• e (1) i0 = saggio di capitalizzazione nel metodo della capitalizzazione diretta M = Rapporto tra la somma prestata e il valore dell'immobile (LTV loan to value) r= saggio capitalizzazione del mutuo e= saggio redditività diretta Ricordiamo qualche formula di matematica finanziaria: Formula per la determinazione della rata del mutuo con interesse fisso: oppure nella formula classica dove: Qa = Quota ammortamento A = corrisponde al capitale da ammortizzare, somma finanziata s = saggio del mutuo n = durata del mutuo Per calcolare r dobbiamo estrapolare dalla formula la parte legata al saggio per cui: ricaviamo la r dalla formula (1): ma: sostituendo: con: R = reddito annuo dell'immobile V = Valore di mercato dell'immobile Esempio Un immobile comparabile è stato compravenduto a 315.000,00 € ed è affittato a un canone di mercato di 13.000 €/anno. Il costo di gestione è pari a 3.800,00 €/anno. Il saggio di capitalizzazione può essere calcolato nel modo che segue: consideriamo un finanziamento ventennale pari all’80% del valore di mercato di un immobile M (Loan To Value) e il saggio di interesse pari al 3,50%, ne deriva un saggio di capitalizzazione del mutuo r pari a: Band of Investment Land and Building Components Il "band of investment" può essere applicato alle parti tecnico-economiche di un immobile attraverso la media ponderata tra il saggio di capitalizzazione del terreno e il saggio di capitalizzazione del fabbricato io = CT · iT + (1 – CT) · iF io = saggio di capitalizzazione nel metodo della capitalizzazione diretta CT = rapporto complementare del terreno iT = saggio capitalizzazione del terreno iF = saggio capitalizzazione del fabbricato Calcolo del rapporto complementare (incidenza dell'area edificata): CT = VT VI VT = Valore del terreno VI = Valore immobile VF = Valore del fabbricato Esempio illustrativo Un immobile è stato compravenduto a 315.000 € ed è affittato a un canone di mercato di 13.000 €/anno. Il costo di gestione è pari a 3.800 €/ anno. Il saggio di capitalizzazione può essere calcolato come segue: si stima un rapporto complementare del terreno edificato CT pari al 25% e la percentuale di ammortamento annuale del fabbricato pari all’1%. Quindi si calcolano il valore del terreno VT, il valore del fabbricato VF e la quota di ammortamento annuale QA: VT = 315.000 · 0,25= 78.750 € Pag 21 Estimo VF =315.000 · 0,75 = 236.250 € QF =236.250 · 1% = 2.362,50 €/anno LA MARCA TEMPORALE PER RENDERE LEGALE DATA E ORA DI UN DOCUMENTO Si determina il reddito annuale al netto della quota di ammortamento del fabbricato: (13.000-3.800)-2.362,50 = 6.837,50 €/anno Si calcola quindi il reddito del terreno RT mediante il rapporto complementare del terreno CT nel modo seguente: RT = 6.837,50 · 0,25= 1.709,37 €/anno Il reddito del fabbricato RF si ottiene sottraendo al canone di mercato le spese di gestione e la quota di ammortamento del fabbricato: RF=(13.000-3.800)-1.709,37= 7.490,63 €/anno Si procede quindi al calcolo del saggio di capitalizzazione del terreno iT e del saggio di capitalizzazione del fabbricato iF: iF = 1.709,37 = 0,02170 78.750 iT = 7.490,63 = 0,03170 236.250 Il saggio di capitalizzazione è pari a: io=CT · iT + (1- CT )· iF = 0,25·0,02170+(10,25)·0,03170 = 0,0292 Debit Coverage Ratio DCR Il rapporto di copertura del debito (DCR) è un indicatore derivato dal campo delle stime cauzionali. È un rapporto che misura la capacità di una società o di un privato a far fronte ai suoi debiti. Più è alto questo rapporto, più è facile ottenere un prestito. Il rapporto di copertura del debito è il rapporto tra il reddito netto RN prodotto dall'immobile e la rata di ammortamento Qa del mutuo costituito sull'immobile. Il DCR per definizione è pari a: R RN DRC= N = Qa M·V· S 1-(1+S)-n io = RN =DCR M· S -n = DCR·M·r V 1-(1+S) Esemplificando il saggio di capitalizzazione io si ottiene moltiplicando il rapporto di copertura del debito per il saggio di capitalizzazione del mutuo Pag 22 e per la percentuale di erogazione del mutuo io = DCR·M·r DCR = rapporto copertura del debito io = saggio capitalizzazione del mutuo M = loan to value Esempio Un immobile è stato compravenduto a 315.000,00 € ed è affittato a un canone di 13.000 €/anno. Il costo di gestione è pari a 3.800,00 €/anno. Si consideri un finanziamento ventennale pari all’80% del valore di mercato al saggio di interesse del 3,5%, il saggio di capitalizzazione del mutuo r secondo la definizione è pari a: r = 0,035 = 0,0703 1-(1+0,035) -20 Con una quota di ammortamento annua pari a: Qa=315.000· 0,80·0,0703=€17.715 € / anno È possibile, quindi, calcolare il rapporto di copertura del debito: DCR=(13.000–3.800)/17.715= 0,5193 Il saggio di capitalizzazione risulta pari a: Io=DCR·M·r=0,5193·0,80·0,0703= 0,0292 Con le formule riportate nell'articolo precedente e in questo ho illustrato le diverse possibilità che ci permettono di determinare il saggio di capitalizzazione sia direttamente sia indirettamente; tutte le formule sono supportate da riscontri reali e dimostrabili, nulla è lasciato alla libera interpretazione, il che permette la redazione di stime basate su supporti scientifici. Bibliografia: Marco Simonotti -Metodi di stima immobiliare - Ed. Dario Flaccovio anno 2006 La Marca Temporale è un servizio che permette di “apporre” digitalmente data e ora certe e legalmente valide a un documento informatico, consentendo quindi di associare a esso una validazione temporale certa e opponibile a terzi, secondo quanto stabilito dall’art. Art. 20, comma 3 Codice dell’Amministrazione Digitale D.lgs 82/2005. Il servizio può essere utilizzato sia su file non firmati digitalmente, sia su documenti informatici sui quali è stata apposta Firma Digitale: in tal caso la Marca Temporale attesterà il preciso momento temporale in cui il documento è stato creato, trasmesso o archiviato. Apporre una Marca Temporale a un documento firmato digitalmente fa si che la Firma Digitale risulti sempre e comunque valida anche nel caso in cui il relativo Certificato di Firma Digitale risulti scaduto, sospeso o revocato. Tale condizione si può verificare purché la marca temporale sia stata apposta in un momento precedente alla scadenza, revoca o sospensione del Certificato di Firma stessa. L'apposizione di una Marca Temporale a un documento firmato digitalmente, quindi, garantisce la validità nel tempo della firma e pertanto del documento stesso. Grazie a un accordo siglato con il Consiglio Nazionale, Aruba S.p.A. ha fornito, ai possessori di Dispositivo di Firma Digitale fornito dal citato provider, un lotto di 50 marche temporali per utilizzare la predetta funzionalità, in maniera gratuita. il Triangolo Edilizia, la differenza tra manutenzione e ristrutturazione Giurisprudenza di Enrico Michetti Gazzetta Informa News 28/09/2014 www.gazzettaamministrativa.it Costituisce intervento di ristrutturazione e non di manutenzione edilizia, quello che prevede opere che hanno come obiettivo la realizzazione di un nuovo organismo del tutto diverso dal precedente Secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale gli interventi edilizi che alterino, anche sotto il profilo della distribuzione interna, l’originaria consistenza fisica di un immobile e comportino l’inserimento di nuovi impianti e la modifica e ridistribuzione dei volumi non si configurano come manutenzione straordinaria (né come restauro o risanamento conservativo), ma rientrano nell’ambito della ristrutturazione edilizia (Cons. St., sez. V, 17 dicembre 1996, n. 1551), che è pertanto ravvisabile nella modificazione della distribuzione della superficie interna e dei volumi e dell’ordine in cui sono disposte le diverse porzioni dell’edificio anche per il solo fine di rendere più agevole la destinazione d’uso esistente: infatti anche in questi casi si configura il rinnovo di elementi costitutivi dell’edificio e un’alterazione dell’originaria fisionomia e consistenza fisica dell’immobile, incompatibili con i concetti di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo, che invece presuppongono la realizzazione di opere che lascino inalterata la struttura dell’edificio e la distribuzione interna della sua superficie (Cons. St., sez. V, 17 marzo 2014, n. 1326; 18 ottobre 2002, n. 5775; 23 maggio 2000, n. 2988). È stato anche rilevato che costituisce intervento di ristrutturazione e non di manutenzione edilizia, ed è come tale soggetto a contribuzione, quello concretatosi in un insieme sistematico di opere con la conseguente realizzazione di un nuovo organismo del tutto diverso dal precedente (Cons. St., sez. V, 25 novembre 1999, n. 1971); peraltro, sebbene sia stato considerato come manutenzione straordinaria (e non come ristrutturazione edilizia) l’intervento volto ad ampliare un’attività commerciale, già in precedente esercitata, mediante il semplice spostamento interno di tramezzi, idoneo a realizzare una differente ripartizione interna dei locali (con rilascio gratuito del relativo titolo autorizzatorio, Cons St., sez. V, 19 luglio 2005, n. 3827), sono stati considerati interventi di ristrutturazione edilizia quelli non destinati esclusivamente ad assicurare la funzionalità dell’organismo edilizio esistente, ma diretti a realizzare un quid novi nel rapporto tra le parti dell’edificio (Cons. St., sez. V, 2 dicembre 1998, n. 1176)… Per definire come manutenzione straordinaria un intervento edilizio non è sufficiente che esso miri alla conservazione della destinazione d’uso dell’edificio, occorrendo che esso, sotto il profilo funzionale, sia diretto alla mera sostituzione o al puro rinnovo di parti dell’edificio, mentre, sotto il profilo strutturale, non comporti modifiche alla consistenza fisica, interna ed esterna, delle preesistenze (Cons. St., sez. V, 18 ottobre 2002, n. 5775), condizioni che non si rinvengono nel caso di specie. Pag 23 il Triangolo Sicurezza di Walter Alberti La sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali La valutazione dei rischi dovrà essere contenuta nel Piano Operativo per la Sicurezza (POS) con la descrizione, per ogni lavorazione effettuata, delle misure di prevenzione e di protezione collettive, tecniche, organizzative e dei dispositivi personali di protezione (DPI) I l cantiere stradale è un ambiente di lavoro che presenta diversi rischi non solo per chi ci lavora, ma anche per coloro che vengono in qualche modo a contatto con l’area dei lavori. La conoscenza dei rischi e l’informazione sono elementi fondamentali per cercare di ridurre il fenomeno infortunistico. È importante quindi che nella valutazione dei rischi del cantiere stradale il datore di lavoro prenda in esame i rischi per la sicurezza dei lavoratori impegnati nel cantiere, sia per gli aspetti specifici delle lavorazioni che per l’interferenza del traffico veicolare, nonché delle persone e dei veicoli che transitano. Pertanto prima dell’installazione del cantiere il datore di lavoro dovrà Pag 24 tenere conto di valutare la tipologia di strada e il tipo di traffico, considerando l’interferenza tra il cantiere e la strada, valutando sia i rischi di investimento dei lavoratori, sia quelli di investimento di persone estranee al cantiere, nonché la collisione tra i veicoli in transito e le macchine operatrici e l’eventuale caduta di materiale dall’alto durante particolari fasi lavorative o di caduta all’interno dello scavo presente ai margini del cantiere da parte sia dei lavoratori che di persone terze. La valutazione di questi rischi dovrà essere contenuta nel Piano Operativo per la Sicurezza (POS) con la descrizione, per ogni lavorazione effettuata, delle misure di prevenzione e di protezione collettive, tecniche, organizzative e dei dispositivi personali di protezione (DPI). Il POS, per essere più comprensibile, dovrà essere corredato di tavole e schemi esplicativi e tenuto in cantiere ed essere illustrato e discusso con i lavoratori. L’illustrazione del POS agli operatori è di fondamentale importanza per poter operare in sicurezza. Fondamentale nei cantieri stradali è il segnalamento temporaneo che trova i suoi riferimenti normativi: nell’art. 21 del Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 285 del 30.04.1992), che stabilisce le norme relative alle modalità e ai mezzi per la delimitazione e la segnalazione dei cantieri, alla realizzazione della visibilità sia di giorno che di notte del personale addetto ai lavori, agli accorgimenti necessari per la regolazione del traffico, nonché le modalità di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali; negli articoli dal 30 al 43 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice [ [ della Strada D.P.R. 495 del 16.12.1992; nel Decreto Ministeriale 10.07.2002: disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo. I cantieri si distinguono in: • cantieri la cui durata non superi i due giorni: comportano l’utilizzazione di segnali mobili (es. coni di delimitazione del cantiere); • cantieri la cui durata è compresa tra i due e i sette giorni: comportano l’utilizzazione di segnali parzialmente fissi (es. delineatori flessibili di delimitazione del cantiere); • cantieri la cui durata supera i sette giorni: comportano l’utilizzazione di segnali fissi e anche di segnaletica orizzontale di colore giallo; • cantieri fissi sono quelli che non subiscono alcuno spostamento durante almeno una mezza giornata e comportano il posizionamento di una segnaletica di avvicinamento (segnale di “lavori” o “altri pericoli”; di “riduzione delle corsie”; di “divieto di sorpasso” ecc..), segnaletica di posizione (uno o più raccordi obliqui realizzati con barriere, coni, delineatori flessibili o paletti di delimitazione, ecc.) e segnaletica di fine prescrizione; • cantieri mobili sono caratterizzati da una velocità media di avanzamento dei lavori, che può variare da poche centinaia di metri al giorno a qualche chilometro l’ora, perciò deve essere adeguatamente presegnalato e segnalato. Di solito il cantiere mobile lo si incontra solo su strade con almeno due corsie per senso di marcia ed è opportuno che il cantiere risulti operativo in condizioni di scarso traffico. Il sistema di segnalamento è costituito da un segnale mobile di preavviso e da un segnale mobile di protezione che si spostano in modo coordinato all’avanzamento dei lavori in modo che entrambi siano comunque separatamente visibili da almeno 300 metri. I segnali mobili possono essere posti su un veicolo di lavoro o su un carrello trainato. Generalmente si delimita la zona di lavoro con coni o paletti di delimitazione. Il segnalamento temporaneo deve informare, guidare e convincere gli Sicurezza I segnali mobili possono essere posti su un veicolo o su un carrello trainato. La zona di lavoro si delimita con coni o paletti utenti, perché come noto un cantiere stradale può causare gravi intralci alla circolazione, pertanto il segnalamento deve essere posto in modo da “portare” a tenere un comportamento adeguato a una situazione non abituale. La segnaletica deve: • ADATTARSI alla situazione concreta tenendo conto delle caratteristiche della strada, del traffico, delle condizioni metereologiche, ecc.; • deve essere COERENTE, pertanto non possono coesistere segnali temporanei e permanenti in contrasto tra loro, eventualmente si provvederà adoscurare provvisoriamente o rimuovere i segnali permanenti; • deve essere CREDIBILE, informando l’utente della situazione reale senza imporre comportamenti assurdi e seguendo l’evoluzione del cantiere. Una volta terminati i lavori la segnaletica deve essere rimossa e non rimanere in luogo, come spesso accade; • deve essere VISIBILE E LEGGIBILE sia di giorno che di notte, deve avere forma, dimensioni, colori e caratteri regolamentari, deve essere in numero limitato (sullo stesso supporto non possono essere posti o affiancati più di due segnali); deve essere posizionata correttamente, deve essere in buono stato (non deteriorata o comunque danneggiata). Con questi pochi accorgimenti si potrà garantire la sicurezza dei lavoratori e degli automobilisti o passanti. Modelli semplificati in tema di sicurezza Il decreto legge del 9 Settembre 2014 in attuazione dell’articolo 104-bis del D. Lgs. 81/08, introdotto dall’articolo 32 del Decreto legge 69/13 (Decreto del Fare) rappresenta un’importante novità per tutti i cantieri temporanei o mobili: è possibile redigere piani di sicurezza e fascicolo dell’opera secondo modelli semplificati. Pur trattandosi di un provvedimento non obbligatorio, i favorevoli (datori di lavoro e committenti) sottolineano l’importanza di potersi finalmente riferire a uno standard, il cui merito principale è quello di fornire un percorso guida per la redazione completa ed esaustiva dei Piani di Sicurezza, riconosciuto e riconoscibile da tutti, anche dagli organi di vigilanza. D’altra parte non mancano gli scettici secondo i quali l’utilizzo di uno standard è limitativo perché il risultato non può essere garantito da uno schema preconfezionato. I quattro allegati del decreto interministeriale riportano gli schemi per la redazione del Pos, del Psc, del Pss e del Fascicolo tecnico con le caratteristiche dell’opera, quest’ultimo considerato superfluo in quanto non evidenzia variazioni significative rispetto allo schema contenuto già nell’allegato XVI del dlgs 81/08. Pag 25 il Triangolo Normativa di Roberto Piadena Impianti termici, L'Enea pubblica le linee guida C ome tutti ben sanno, dal 12 luglio 2013 sono in vigore le nuove regole per l’esercizio, il controllo, l’ispezione e la manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari. Qual è la novità? Che l'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha approntato un manuale di circa 80 pagine che raccoglie le linee guida per operare in maniera corretta. La guida propone dapprima una panoramica dell’evoluzione normativa che si propone di snellire il compito delle autorità competenti e responsabilizzare maggiormente installatori e manutentori. Contiene, inoltre, il “Regolamento tipo” che disciplina le procedure per l'esecuzione degli accertamenti e delle ispezioni sugli impianti termici degli edifici, l’esercizio e la manutenzione ai fini del contenimento dei consumi energetici e ben 16 Allegati. Il documento conferma che l'esercizio, la conduzione, il controllo e la manutenzione dell'impianto sono affidati al responsabile dell’impianto che può delegare verso un terzo (eccezione fatta per alcuni casi specifici). Che il responsabile o il delegato rispondono del mancato rispetto delle norme relative all'impianto termico, in particolare in materia Pag 26 di sicurezza e di tutela dell'ambiente. Per impianti di potenza nominale al focolare superiore a 350 kW, il terzo responsabile deve essere in possesso di certificazione UNI EN ISO 9001 relativa all'attività di gestione e manutenzione degli impianti termici o attestazione nelle categorie OG 11, impianti tecnologici, o OS 28. Entra nel merito di una serie di questioni riassunte negli allegati titolati: • Definizioni • Principali riferimenti legislativi e normativi • Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 • Memorandum per il responsabile di impianto, il terzo responsabile, il manutentore e il conduttore dell’impianto termico • Cadenza della trasmissione dei rapporti di controllo efficienza energetica • Accertamenti e cadenza delle ispezioni sugli impianti termici • Periodi di accensione in base ai Gradi Giorno e alla zona climatica della località • Rapporto di prova-Ispezioni impianti con generatori di calore a fiamma • Rapporto di prova-Ispezioni impianti con macchine frigorifere • Costi dei bollini o degli strumenti sostitutivi • Costo delle ispezioni in campo con addebito • Comunicazione cambio del nominativo del responsabile dell’impianto termico • Comunicazione di nomina/cessazione del terzo responsabile • Comunicazione di nomina/cessazione di amministratore di condominio • Comunicazione disattivazione dell’impianto termico • Dichiarazione di avvenuto adeguamento dell’impianto termico • Comunicazione sostituzione del generatore di calore. Le linee guida possono essere scaricate da: http://www.efficienzaenergetica.enea.it/doc/ sezione-regionale/Linee_guida_ispezioni_ impianti_termici_DPR_74_2013.pdf il Triangolo Bilancio, ecco tutti i «numeri» che fanno funzionare il Collegio di Como Bilancio di Corrado Mascetti Il 29 aprile scorso, durante l’assemblea annuale degli iscritti al Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como, è stato approvato il bilancio del Collegio. Quello che segue è un estratto della relazione del Consigliere Tesoriere, geometra Corrado Mascetti, al bilancio preventivo 2014 G entili Colleghe, cari Colleghi, il bilancio preventivo 2014, che sottoponiamo alla Vostra approvazione, è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento di Amministrazione e Contabilità approvato dal nostro Consiglio in data 10 dicembre 2002. Secondo quanto disposto dall’art. 6 del Regolamento, il bilancio di previsione è deliberato dal Consiglio entro il 30 novembre di ciascun anno. BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA Il Consiglio si è avvalso della facoltà di predisporre il bilancio in forma abbreviata, ai sensi dell’art. 2435 bis del Codice Civile, non avendo superato, negli ultimi due esercizi, due dei seguenti parametri (limiti modificati dal decreto legislativo n. 173 del 3 novembre 2008 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 260 del 06 novembre 2008): 1. totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000 euro; 2. ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000 euro; 3. dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità. Il bilancio preventivo in forma abbreviata si compone dei seguenti documenti: • preventivo finanziario gestionale di competenza finanziaria e di cassa; • quadro generale riassuntivo della gestione finanziaria; • preventivo economico di verifica e in forma CEE. Il bilancio di previsione (articolo 6, comma 2 del Regolamento) è accompagnato da: • relazione programmatica del Presidente; • relazione del Tesoriere al preventivo; • pianta organica del personale; • tabella dimostrativa del presunto risultato di amministrazione al termine dell’esercizio 2012. Pag 27 Bilancio PREVENTIVO FINANZIARIO GESTIONALE Il preventivo finanziario è formulato in termini di competenza finanziaria e di cassa. Per ciascun capitolo del preventivo finanziario sono indicati: a. l’ammontare presunto dei residui alla chiusura dell’esercizio precedente a quello di riferimento; b. le previsioni iniziali dell’anno precedente a quello di riferimento; c. le entrate che si prevede di accertare e riscuotere, le uscite che si prevede di impegnare e pagare nell’esercizio di pertinenza. Le entrate e le uscite sono suddivise in: a. titoli, secondo la pertinenza finanziaria; b. categorie, quale ulteriore specificazione dei titoli, secondo la natura economica e come limite autorizzativo; c.to capitoli, secondo il rispettivo oggetto, ai fini della gestione e rendicontazione. I titoli delle entrate sono: Titolo I - Entrate correnti; Titolo II - Entrate in conto capitale; Titolo III - Partite di giro. I titoli delle uscite sono: Titolo I - Uscite correnti; Titolo II - Uscite in conto capitale; Titolo III - Partite di giro. Le partite di giro comprendono le entrate e le uscite che si effettuano per conto terzi e che, perciò, costituiscono al tempo stesso un debito e un credito per l’Ente. ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO DEGLI ISCRITTI Quote annuali La proiezione degli iscritti al 01/01/ 2014 è stata realizzata valutando le iscrizioni e le cancellazioni intervenute negli ultimi anni e tenendo in considerazione che dal 2008 si può accedere alla pensione di anzianità della CIPAGLP senza cancellarsi dall’Albo professionale: Iscrizioni all’Albo Professionale negli ultimi 5 anni: n. 37 nel 2009 nel 2010 n. 35 nel 2011 n. 40 nel 2012 n. 21 nel 2013 n. 35 (al 30/09/2013) Pag 28 Cancellazioni negli ultimi 5 anni: nel 2009 n. 25 nel 2010 n. 19 nel 2011 n. 38 nel 2012 n. 41 nel 2013 n. 33 (previsione–n.13 al 30/09/2013) Iscritti all’Albo Professionale al 01/01: 2009 n. 1036 2010 n. 1050 2011 n. 1058 2012 n. 1060 2013 n. 1042 2014 n. 1044 (previsione) Nelle previsioni per le nuove iscrizioni per l’anno 2014 è stato preso in considerazione anche il numero di iscritti agli esami di abilitazione per la sessione 2013 oltre ai risultati statistici degli esami stessi negli ultimi tre anni: Iscritti agli esami di abilitazione anno 2009 n. 91 anno 2010 n. 98 anno 2011 n. 80 anno 2012 n.116 anno 2013 n. 69 Abilitati di cui iscritti all’Albo professionale anno 2010 n. 18 (pari al 40 % degli abilitati) anno 2011 n. 20 (pari al 47 % degli abilitati) anno 2012 n. 14 (pari al 53 % degli abilitati) anno 2013 n. 24 (pari al 41% degli abilitati) previsione per l’anno 2014 n. 15 (pari al 51 % degli abilitati) La previsione sulle quote annuali da incamerare è pertanto derivata dal numero previsto di iscritti all’albo professionale al 01/01/2014 (n. 1044) a cui sono stati aggiunti i nuovi iscritti previsti (n. 25) in funzione dei risultati degli esami di abilitazione dell’ultimo anno e degli anni precedenti. Albo: 1070 (23 con quota al 50% 1046 con quota intera + 1 quota come Società tra Professionisti). L’analisi sopra descritta tiene in considerazione che, nel corso degli anni 2012 e 2013 anche in conseguenza alla forte crisi economica, sono interve- Bilancio degli ultimi anni. Proventi da rilascio di certificati, copie e documenti vari Importo forfetario di € 50,00 in considerazione del fatto che l’Albo è sul sito web e che i certificati sono quasi esclusivamente autocertificati TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DI ALTRI ENTI PUBBLICI E PRIVATI Trasferimenti correnti CIPAGLP ex delibera n. 8/1998 Importo forfetario di € 7.000,00 in considerazione dell’andamento degli ultimi anni. REDDITI E PROVENTI PATRIMONIALI Interessi attivi su depositi e conti correnti Importo forfetario di € 200,00 tenuto conto delle attuali condizioni concordate con la Banca Popolare di Sondrio l’istituto di credito con cui si intrattengono rapporti. nute diverse richieste di cancellazione da parte di “giovani iscritti”. Si prevede inoltre, come indicato dalle vigenti leggi, la possibilità di iscrizione da parte di Società tra Professionisti in un apposito “ramo” dell’Albo. Maggiorazioni e interessi su quote annuali Importo forfetizzato in € 4.050,00 in ragione dell’andamento degli ultimi anni. Tasse di prima iscrizione all’albo professionale La tassa di 1a iscrizione all’Albo è quantificata in misura del 30% della Quota annuale Proiezione delle nuove iscrizioni: nel 2008 iscritti 42 di cui 30 abilitati nel 2007 nel 2009 iscritti 35 di cui 19 abilitati nel 2008 nel 2010 iscritti 40 di cui 18 abilitati nel 2009 nel 2011 iscritti 30 di cui 20 abilitati nel 2010 nel 2012 iscritti 32 di cui 14 abilitati nel 2011 nel 2013 iscritti 35 di cui 24 abilitati del 2012 nel 2014 iscritti 25 (previsione) Tasse di prima iscrizione al registro dei praticanti La tassa di iscrizione al Registro dei praticanti è quantificata in misura fissa in € 60,00 Proiezione delle nuove iscrizioni: nuove iscrizioni 2009 n. 44 nuove iscrizioni 2010 n. 64 nuove iscrizioni 2011 n. 54 nuove iscrizioni 2012 n. 44 nuove iscrizioni 2013 n. 42 (38 al 30/10/2013) nuove iscrizioni 2014 n. 40 (previsione) Non è ipotizzabile un numero superiore di iscrizioni in quanto buona parte dei diplomati degli istituti tecnici tende ad accedere al mondo universitario. Proventi da liquidazione e visto di parcelle Importo forfettario di €. 1.000,00 in considerazione delle richieste di liquidazioni parcelle riscontrate nel corso USCITE Tutte le voci dei successivi capitoli sono indicate al lordo dell’I.V.A. (22%) e, se dovuto, del contributo integrativo (4%). USCITE CORRENTI USCITE PER GLI ORGANI DELL’ENTE Emolumenti adeguati al “Regolamento dei compensi e dei rimborsi ai collaboratori” approvato nella seduta del Consiglio Direttivo del 26 maggio 2006 e successive variazioni deliberate. Presidenza, Segreteria e Tesoreria Presidente € 4.560,57 - Segretario € 4.560,57 - Tesoriere € 2.280,28. 11.001.0002 Consiglio Direttivo € 44,93 x 18 riunioni x 6 consiglieri = € 6.156,78 Commissioni istituzionali L’importo è stato calibrato considerando una media delle riunioni annuali di ogni commissione in relazione agli incontri effettivamente svolti durante gli anni precedenti. Pag 29 Bilancio Gruppi di lavoro L’importo è stato calibrato considerando 5 riunioni annuali di ogni gruppo di lavoro con la presenza massima di 2 componenti a seduta 3 gruppi di lavoro x 2 membri x 5 riunioni all’anno x € 44,93 = € 1.710,22 Rappresentanze presso terzi L’importo è stato calibrato considerando 3 riunioni annuali di ogni rappresentanza attiva 15 rappresentanze x 1 membro x 3 riunioni all’anno x € 44,93 = € 2.565,32 11.001.0006 – Commissioni per gli esami di Stato 3 membri x € 660,00 (€ 600,00 + 10% spese) = € 2.512,22 Seggio elettorale L’importo è stato calibrato considerando l’apertura del seggio (ordinario e di ballottaggio) per 2 settimane (28 presenze di assistenza) oltre alle operazioni di scrutinio (6 presenze di assistenza) 34 presenze x € 44,93 = € 1.938,24 Partecipazione a convegni e giornate di studio Stanziamento forfetario di € 7.000,00 in considerazione delle spese sostenute nel corso degli anni precedenti Indennità accessorie e rimborsi spese Stanziamento forfetario di € 6.000,00, comprendente n. 2 abbonamenti per posti auto per € 650 cadauno oltre ad uno stanziamento forfettario di €. 4.700,00 per i rimborsi spese dei collaboratori del Collegio. ONERI PER IL PERSONALE IN ATTIVITÀ DI SERVIZIO Stipendi e altri assegni fissi al personale I costi indicati sono stati forniti dal consulente del lavoro rag. Bazzanella; la cifra indicata comprende anche la corresponsione ai dipendenti degli arretrati dovuti per l’eventuale aggior- Pag 30 namento dei contratti di lavoro ormai fermi da diversi anni. Spese di rappresentanza Stanziamento forfetario di € 4.500,00 Compensi incentivanti la produttività ed indennità accessorie La previsione forfetaria di € 2.800,00 include i buoni pasto del valore di € 10,00 che vengono forniti al personale che ricopre anche orario pomeridiano (3 buoni pasto settimanali) oltre a un incentivo una-tantum che viene erogato in ragione dei servizi effettuati per la nostra Cassa di Previdenza dalla Segreteria del Collegio; prevede infine un margine, seppur esiguo, per l’applicazione dell’eventuale contrattazione con il personale dipendente, così come da CCNL. Spese per la pubblicazione del periodico “Il triangolo” Stanziamento forfettario di € 11.500,00, indicato dalla Commissione Stampa, in ragione del passaggio previsto per il 2014 a una rivista on-line, che comprende: Spese Amministrative Quota 2014 Ordine Giornalisti di Milano: € 120,00 Indennità Redattori Stanziamento che tiene conto di 8 riunioni (2 per trimestre) con 4 redattori. [ [ Per ogni commissione viene considerata la presenza massima di 3 componenti a seduta 30 riunioni all’anno x 3 membri (presenza massima) x € 44,93 = € 5.130,65 Previsto l’accantonamento di 1.940 euro per il Fondo di Solidarietà destinato all’aiuto dei colleghi in difficoltà Oneri e ritenute erariali, previdenziali e assistenziali I costi indicati sono stati forniti dal consulente del lavoro rag. Bazzanella Indennità di trattamento di fine rapporto L’importo preventivato di € 1.350,00 prevede il versamento del trattamento di fine rapporto ad altro ente come da scelta effettuata dal personale dipendente. Spese per la formazione e l’aggiornamento del personale In funzione del rispetto delle norme vigenti per la sicurezza dei lavoratori si prevede uno stanziamento per il 2014 pari ad € 1.000,00 per sorveglianza sanitaria e per i corsi di aggiornamento. USCITE PER L’ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E DI SERVIZI Spese per la gestione del personale Stanziamento di Euro 2.600,00 per il rinnovo dell’incarico di consulente del lavoro rag. Bazzanella. Assicurazioni Stanziamento di € 2.400,00 in previsione dell’adeguamento ISTAT annuale della polizza e dell’aggiornamento della stessa a seguito dell’ampliamento della sede, al quale si aggiunge uno stanziamento di € 2.600,00 per la polizza a copertura della responsabilità amministrativa del Collegio e uno stanziamento di € 3.000,00 per la polizza a copertura della responsabilità civile del Consiglio Direttivo e Consiglio Disciplina. Acquisto di libri, riviste, giornali e altre pubblicazioni Abbonamenti: lo stanziamento di € 782,00 è quantificato in considerazione delle pubblicazioni alle quali il Collegio è abbonato: Il Sole 24 ore (€ 400,00), La Provincia (€ 320,00), Listino prezzi delle opere in edilizia in Como (€ 62,00). Pubblicazioni e Testi per Biblioteca Stanziamento forfetario di € 718,00 Spese per prestazioni professionali legali, fiscali e notarili Stanziamento forfetario base di € 1.600,00 in funzione anche delle pratiche legali riguardanti l’attività del Collegio. Stanziamento di € 2.100,00 per assistenza di base in materia contabile e amministrativa Stanziamento di € 3.100,00 per il rinnovo dell’incarico di Revisore dei Conti Stanziamento di € 2.500,00 per l’incarico di RSPP degli uffici della sede Spese per tenuta contabilità e prestazione di servizi Importo forfettario lordo di € 34.160,00 in funzione del contratto stipulato con la Società Cooperativa fra i Geometri della Provincia di Como per i servizi di tenuta contabilità, aggiornato nell’anno corrente. USCITE PER FUNZIONAMENTO UFFICI Affitto, spese condominiali, di pulizia e di manutenzione della sede Affitto sede: € 27.000,00 (comprensivo di aggiornamento ISTAT). Spese condominiali stimate in € 8.900,00 in funzione del consuntivo di gestione 2013 fornito dall’Amministratore Condominiale in quanto non ancora in possesso del preventivo per l’anno 2014. La maggiorazione tiene conto anche dell’aumento dell’importo relativo alle spese di riscaldamento dovute al distacco dall’impianto da parte di un utenza e dunque a una ripartizione diversa delle spese. Pulizia uffici: stanziamento di € 4.400,00 quantificato su indicazione dell’attuale fornitore. Gestione impianto di riscaldamento/ condizionamento € 1.300,00. Canone annuo per vigilanza sede con Sicuritalia € 1.100. Piccole spese per materiale di pulizia (carta igienica, salviettine, sacchi della spazzatura) € 200,00. USCITE PER PRESTAZIONI ISTITUZIONALI Organizzazione Assemblea ordinaria annuale L’Assemblea si riunisce in sede € 750,00 per rinfresco e spese postali per convocazione . Spese per la fornitura di energia elettrica Il presente stanziamento di € 3.200,00 è calibrato sull’attuale carico energetico (30 Kw) e sull’aggiornamento delle tariffe da parte dell’Ente fornitore del servizio. Organizzazione Assemblea straordinaria elettiva L’Assemblea si riunisce in sede € 150,00 spese postali x 3 momenti divulgativi (convocazione, ballottaggio, divulgazione esito) = € 450,00. [ Spese telefoniche Il presente stanziamento di € 2.300,00 è calibrato sull’attuale carico di telefonate TRASFERIMENTI PASSIVI Contributi al Consiglio nazionale dei geometri Il Consiglio nazionale ha comunicato che la quota contributiva per l’esercizio 2014 in carico ad ogni iscritto è pari ad € 40,00 € 40,00 x 1070 iscritti ipotetici complessivi = € 42.800,00. [ Spese per servizi telematici Connessione ADSL Professional 2+ ad Internet con Tiscali (€ 600,00) Mantenimento sito Internet con IWW (€ 1.650,00) in funzione del preventivo aggiornato della Società fornitrice del servizio e del canone di aggiornamento continuo del sito (€ 2.000,00). Aggiornamento definizioni antivirus in funzione del contratto “Symantec end Point protection small business edition 12.1” a protezione di sette postazioni (Segreteria, Presidenza, portatile e Server) quota annuale pari a € 300,00; l’aula informatica è dotata di antivirus gratuito e dunque non viene quantificato. Quota di iscrizione al sito Web per l’accesso alla rasterizzazione delle mappe pari a € 1,50 a iscritto (oltre IVA). Canone abbonamento annuale RAI per radiodiffusioni (€ 220,00). Quota annuale per acquisto Casella Newsletter da ArubaPec (€ 120,00). Stanziati 12.000 euro per l’organizzazioni corsi ed eventi formativi da parte del Collegio a favore della Società Cooperativa fra i Geometri di Como Cancelleria e stampati Stanziamento forfetario di € 1.000,00. Spese di spedizione Spedizioni ordinarie: stanziamento forfetario di € 2.500,00 anche in funzione degli invii dei MAV della quota e dei bollini annuali. Servizi di manutenzione e riparazione vari Stanziamento forfetario di € 5.300,00 comprensivo del canone di manutenzione del software di contabilità CoGes Win Plus (€ 600,00), del canone di manutenzione del software di gestione dell’Albo (€ 1.500,00), del canone di manutenzione delle strutture hardware (server) degli uffici della Segreteria del Collegio (€ 1.500,00), della garanzia annuale del Server della Segreteria (€ 600,00), del canone di manutenzione del fotocopiatore (€ 600,00). Oltre ad una quota forfettaria di €. 500,00 per la manutenzione e riparazione delle normali attrezzature d’ufficio. Contributi al Comitato regionale lombardo Stanziamento forfetario di € 2.000,00 comprendente il contributo da erogare al Comitato per il proprio funzionamento. Contributi ad Ordini, Collegi ed Enti Stanziamento forfetario di € 900,00 per quote annuali di iscrizione. ONERI FINANZIARI Commissioni e spese su depositi e conti correnti Somma forfetaria di € 3.000,00 in previsione delle spese per incasso delle 2 rate delle quote 2014 con MAV. ONERI TRIBUTARI Imposte, tasse, ecc. Somma forfetaria di € 3.000,00 comprensiva della Tassa Rifiuti della sede aggiornata con la nuova superficie e con le nuove tariffe. Irap dipendenti I costi indicati sono stati forniti dal consulente del lavoro rag. Bazzanella. Irap collaboratori Somma forfetaria statistica di € 50,00 Pag 31 Bilancio POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE DI ENTRATE CORRENTI Acconti ricevuti a titolo di spese per la liquidazione di specifiche prof.li Rimborsi vari. USCITE NON CLASSIFICABILI IN ALTRE VOCI Iniziative culturali e sportive: Stanziamento forfetario di € 1.000,00. Uscite varie: Stanziamento forfetario di € 350,00. Accantonamento a fondo di riserva Si prevede l’accantonamento di €. 1.940,00 per il Fondo di Solidarietà destinato all’aiuto dei colleghi in situazione di difficoltà in aggiunta a quanto già disponibile di € 2.700,00 confermato con il Bilancio Preventivo dell’anno 2012. ria dell’ufficio oltre ad uno stanziamento di €. 5.900,00 a disposizione del Collegio per l’organizzazione di eventi formativi. Oneri per timbro professionale Somma forfettaria di €. 1.040,00 in funzione di n. 26 neo iscritti per un costo di €. 40,00 cadauno in relazione al nuovo regolamento. ONERI PER IL PERSONALE IN QUIESCENZA ACCANTONAMENTO AL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Accantonamento al trattamento di fine rapporto I costi indicati sono stati forniti dal consulente del lavoro rag. Bazzanella. ACQUISIZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE I RESIDUI ATTIVI INIZIALI rappresentano entrate di competenza dell’esercizio precedente non ancora incassate all’inizio dell’esercizio; gli importi sono suddivisi per voce d’entrata, pertanto non si ritiene di doverle commentare individualmente. I RESIDUI PASSIVI INIZIALI rappresentano uscite di competenza dell’esercizio precedente non ancora pagate all’inizio dell’esercizio; anche in tal posta gli importi sono suddivisi per voce di uscita, pertanto non si ritiene di doverle commentare individualmente. QUOTE ASSOCIATIVE 2014 Quota intera Quota società tra professionisti Quota ridotta Tassa di prima iscrizione all’albo professionale € 290,00 € 500,00 € 145,00 € 87,00 QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA Il prospetto rappresenta il riepilogo delle entrate e delle uscite previste per il 2014. Il preventivo finanziario 2014 si chiude in pareggio. Arrotondamenti passivi Stanziamento forfetario di € 95,00. Oneri conferimento onorificenze L’evento era previsto per l’anno 2013, ma è stato rinviato all’anno 2014. Pertanto l’importo previsto nel bilancio preventivo 2013 di Euro 13.700,00 viene riproposto. La successiva premiazione sarà comunque prevista per l’anno 2015. Oneri organizzazione eventi Stanziamento forfetario di € 12.000,00 di cui €. 6.100,00 in funzione del contratto stipulato con la Società Cooperativa fra i Geometri della Provincia di Como per prestazioni di servizi quali organizzazioni corsi ed eventi formativi e gestione della segrete- Pag 32 Acquisto attrezzature d’ufficio Importo stimato per la sostituzione delle stampanti della segreteria € 1.000,00. Opere edili e Impianti tecnologici Importo forfettario stimato per la sistemazione dell’aula informatica pari ad € 2.000,00. Fra le altre voci di bilancio che possono richiedere note esplicative, ricordo: L’AVANZO DI AMMINISTRAZIONE INIZIALE formato da: Avanzo di cassa: (saldi attivi cassa e banca anno precedente) + Residui attivi: (entrate non incassate) - Residui passivi: (uscite non pagate) PREVENTIVO ECONOMICO Il preventivo economico è redatto in forma abbreviata comprendendo solo le voci di cui all’articolo 2425 del Codice Civile contrassegnate con le lettere maiuscole e con i numeri arabi, con l’unica eccezione per le spese del personale di cui alla voce B) per le quali è necessaria la specificazione delle voci contrassegnate dalle lettere minuscole. In allegato troverete anche lo schema proposto dal gestionale che specifica singolarmente le voci di costo e ricavo, seguendo lo schema del piano dei conti finanziario: non si ritiene, pertanto, necessario commentare le singole voci, già chiaramente esplicitate nel preventivo finanziario e che hanno il medesimo importo del preventivo finanziario di competenza, con l’eccezione degli ammortamenti. Il preventivo economico chiude con un disavanzo di Euro 24.902,83. Il Tesoriere Bilancio Rendiconto generale gestione 2013 stato patrimoniale e conto economico STATO PATRIMONIALE ATTIVITA’31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A} Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti 0 0 B) Immobilizzazioni I - Immobilizzazioni immateriali 54.482 48.359 - ammortamenti -31.368 -20.472 Totale 23.114 27.887 Il - Immobilizzazioni materiali 191.808 187.500 - ammortamenti -181.818-178.511 Totale 9.990 8.988 Totale immobilizzazioni 33.104 36.876 C) Attivo circolante Il - Crediti - con scadenza entro l’esercizio successivo Totale 14.001 14.001 8.900 8.900 IV - Disponibilità finanziarie 81.865 68.288 Totale attivo circolante 95.866 77.188 D) Ratei e risconti attivi 0 0 TOTALE ATTIVITA’ 128.970 114.063 PASSIVITA’ A) Patrimonio netto VIII - Avanzi (disavanzi) portati a nuovo IX - Avanzo (disavanzo) dell’esercizio Totale patrimonio netto B) Fondi per rischi ed oneri C) Trattamento di fine rapporto subordinato D) Debiti e contributi in conto capitale con scadenza entro l’esercizio successivo con scadenza oltre l’esercizio successivo Totale debiti e contributi in conto capitale 22.705 28.808 51.513 37.663 -14.958 22.705 41.273 17.932 41.273 39.925 18.253 0 18.253 10.161 0 10.161 E) Ratei e risconti passivi 0 0 TOTALE PASSIVITA’ 128.970114.063 Pag 33 Bilancio CONTO ECONOMICO PROVENTI31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Quote annuali 313.650 284.310 Maggiorazioni su quote annuali 5.280 4.100 Tassa 1a iscrizione albo professionale 3.150 1.620 Contributi da praticanti 2.880 3.000 Totale contributi a carico degli iscritti 324.960 293.030 Proventi liquidazione e visto parcelle Proventi rilascio certificati e varie Totale quote partecipazione iscritti all’onere di particolari gestioni 1.920 40 1.960 2.682 30 2.712 Trasferimenti da CIPAGLP Totale trasferimenti correnti da altri enti pubblici 8.285 8.285 8.766 8.766 Interessi attivi depositi e c/correnti Totale redditi e proventi patrimoniali 279 279 295 295 Proventi da rimborsi spese Sopravvenienze attive Arrotondamenti attivi Totale poste correttive-compensative uscite correnti 945 1.626 3 2.573 1.181 0 3 1.182 TOTALE PROVENTI GESTIONE CORRENTE 338.057 305.985 Costi Spese di gestione personale spese di rappresentanza assicurazioni acquisto libri, riviste, giornali spese prestazioni prof. legali, fiscali spese servizi telematici Spese per servizi tenuta contabilità affitto spese condominiali, pulizia e manutenzione sede spese fornitura energia elettrica spese telefoniche cancelleria e stampati spese di spedizione servizi manutenzione e riparazione vari organizz. Assemblea ordinaria annuale cotributi al C.N.G. contributo Comitato Ragionate Lombardo contributo a Ordini, Collegi ed Enti Totale spese ordinarie di funzionameno 2.438 4.174 4.827 1.500 9.463 6.271 33.182 39.892 3.036 1.798 424 2.129 4.562 209 42.360 2.000 600 158.863 2.381 3.116 4.654 1.262 7.985 5.635 30.250 40.895 2.797 1.817 665 2.255 5.717 656 46.483 2.000 800 159.347 stipendi e altri assegni fissi personale compensi incent. produttività e ind. accessorie versamenti fondo complementare TFR oneri e ritenute erariali, previdenziali e assistenziali spese formazione ed aggiornamento personale Totale oneri personale 42.118 2.732 1.279 11.711 545 58.385 42.517 2.768 1.198 11.475 0 57.958 Presidenza, Segreteria e Tesoreria 11.377 11.308 Pag 34 Bilancio Consiglio Direttivo Commissioni istituzionali Gruppi di lavoro rappresentanze presso terzi Commissioni per gli esami di Stato seggio elettorale CIPAGLP partecipazione convegni, giornate studio indennità accessorie e rimborsi spese Totale spese per gli organi istituzionali 5.069 3.998 751 3.019 2.492 678 6.911 7.040 41.334 4.976 8.389 460 4.258 4.983 0 6.954 6.937 48.263 spese pubblicazione “Il Triangolo” Totale costi per pubblicazioni 15.707 15.707 17.532 17.532 imposte, tasse lrap dipendenti e collaboratori Totale imposte e tasse 2.368 3.732 6.101 3.179 3.729 6.908 commissioni e spese depositi e conti correnti Totale oneri finanziari 1.546 1.546 1.760 1.760 oneri organizzazione eventi 8.939 8.637 oneri conferimento onorificenze 0 0 contributi per interessi della categoria 0 0 costi vari 1.157 1.506 sopravvenienze passive 664 954 Totale spese varie 10.761 11.097 Ammortamento immobilizzazioni materiali-immateriali 14.203 15.215 Accantonamento fondo TFR 2.350 2.862 Totale costi non finanziari 16.553 18.077 TOTALE COSTI GESTIONE CORRENTE309.249320.942 28.808 -14.958 AVANZO (DISAVANZO) ECONOMICO RENDICONTO GENERALE GESTIONE 2013 NOTA INTEGRATIVA Il rendiconto generale per l’esercizio 2013 è stato redatto secondo lo schema di Regolamento d’Amministrazione e Contabilità adottato dal Consiglio Direttivo il 10 Dicembre 2002 con decorrenza dall’esercizio 2004. Esso è composto dal conto di bilancio, dal conto economico, dallo stato patrimoniale, dalla presente nota integrativa in forma ed è corredato dalla situazione amministrativa. Le informazioni di cui all’art. 33, comma 1, del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità sono contenute nella Relazione del Presidente alla Gestione. Non si sono verificati accadimenti di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio in esame. INFORMAZIONI SU VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE Attivo B - Il COMPOSIZIONE E VARIAZIONI INTERVENUTE NELLE IMMOBILIZZAZIONI. CONTO Altri beni (software) Opere edili Mobili, attrezzature e arredi Macchine ufficio elettroniche TOTALE SALDO VARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIO 31.12.2012 INCREMENTI 7.764,00 40.595,00 6.122,60 97.482,86 90.016 75 4.308 54 235.858,61 10.431,14 SALDO 31.12.2013 7.764,00 46.717,60 97.482,86 94.325 29 246.289,75 Pag 35 Bilancio B - II COMPOSIZIONE E VARIAZIONI INTERVENUTE NEI FONDI AMMORTAMENTO CONTO Altri beni (software) Opere edili Mobili, attrezzature e arredi Macchine ufficio elettroniche TOTALE SALDO VARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIO 31.12.2012 INCREMENTI 4.233,60 1.552,80 16.268,00 9.343,52 92.382,54 1.148,80 86.128, 75 2.157,71 198.982,89 14.202,83 SALDO 31.12.2013 5.786,40 25.581,52 93.531,34 88.288,46 213.185,72 Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori. Le stesse sono ammortizzate in base alla residua possibilità di utilizzo. C - II COMPOSIZIONE E VARIAZIONE DEI CREDITI. CONTOSALDOdi cui relativiSALDOVARIAZIONE 31.12.2013 anni precedenti31.12.2012 2013-2012 Crediti verso iscritti-praticanti 13.828,00 7.578,00 8.882,00 4.946,00 Crediti diversi 172,65 18,08 154,57 TOTALE14.000,657.578,008.900,085.100,57 I crediti sono iscritti al valore nominale. I crediti hanno tutti scadenza entro l’esercizio successivo. C - IV COMPOSIZIONE E VARIAZIONE DELLE DISPONIBILITA’ FINANZIARIE. CONTOSALDOSALDOVARIAZIONE 31.12.201331.12.20122013-2012 Cassa a Tesoreria 1.762,02 467,68 1.294,34 Conii Correnti bancari 79.786,12 67.502,78 12.283,34 Depositi cauzionali 317,10 317 10 0,00 TOTALE 81.865,2468.287,5613.577,68 Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (i), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità. La classificazione sopra esposta assolve all’informativa richiesta dal Regolamento. PASSIVO A - PATRIMONIO NETTO: COMPOSIZIONE E VARIAZIONE. CONTOSALDO INCREMENTIDECREMENTI SALDO 31.12.2012 31.12.2013 Avanzi anni precedenti 37.662,56 -14.957,82 22.704,74 Avanzo disavanzo economico esercizio -14.957,82 28.808,09 14.957,82 28.808 09 PATRIMONIO NETTO 22.704,74 28.808,09 0,00 51.513,83 Informativa si sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (f), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità Il Patrimonio netto dell’Ente è costituito unicamente dagli avanzi economici conseguiti negli anni precedenti e nell’anno. B - FONDI RISCHI ED ONERI. CONTOSALDOVARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIO SALDO 31.12.2012 ACCANTONAMENTI UTILIZZI 31.12.2013 Fondo Solidarietà 2.700,00 2.700,00 Fondo rischi e oneri futuri 38.572,85 38.572,85 TOTALE 41.275,85 0,00 0,00 41.272,85 Pag 36 Bilancio Informativa ai sensi dell’arl. 33, comma 2 lett. (k), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilitià. Non vi sono contenziosi in essere alla chiusura dell’esercizio e conseguentemente non vi sono fondi stanziati a tale titolo. C - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO. CONTOSALDOVARIAZIONI INTERVENUTE ESERCIZIOSALDO Fondo T.F.R. TOTALE 31.12.2012 39.924, 54 39.924,54 ACCANTONAMENTI 2.349 76 2.349,76 UTILIZZI -24.342 67 -24.342,67 31.12.2013 17.931 63 17.931,63 Il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato rappresenta il debito maturato a favore dei lavoratori dipendenti alla data di chiusura del bilancio, determinato in conformità alla legge e ai contratti in vigore, al netto delle eventuali somme erogate a titolo di anticipo. Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (j), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità. L’Ente ha alle proprie dipendenze due lavoratori con mansioni impiegatizie e con i seguenti inquadramenti: due con qualifica funzionale 5°. D - COMPOSIZIONE E VARIAZIONE NEI DEBITI E CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE. CONTOSALDO di cui formali SALDO VARIAZIONE 31.12.2013in anni precedenti31.12.20122013-2012 Debiti verso fornitori 11.118,05 255,38 3.484,81 7.633,24 Debiti verso organi istituzionali 1.718,56 1.260,42 458,14 0,00 Fondo contributi interessi categoria 5.408,00 5.408,00 5.408,00 0,00 Debiti diversi 8,00 8,00 8,00 0,00 TOTALE DEBITI CORRENTI 18.252,61 5.671,38 10.161,23 8.091,38 Mutui passivi 0,00 0,00 0,00 di cui con scadenza entro l’anno 0,00 0,00 0,00 di cui con scadenza oltre l’anno 0,00 0,00 0,00 di cui con scadenza oltre 5 anni 0,00 0,00 0,00 TOTALE CONTRIBUTI IN C/ CAPITALE 0,00 0,00 0,00 0,00 I debiti e i contributi in conto capitale sono iscritti al loro valore nominale. Ove non diversamente precisato, le voci hanno scadenza entro l’esercizio successivo. GESTIONE FINANZIARIA RISULTANZE FINANZIARIE COMPLESSIVE Informativa ai sensi dell’arl. 33, comma 2 lett. (b), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità. Le risultanze finanziarie complessive per l’anno 2013 possono essere così riassunte: A-consuntivo Entrate c/capitale accertate di cui incassate di cui da incassare 1.400,00 Uscite correnti impegnate di cui pagate di cui dapagare 316.374 83 303.793 60 12.581 23 Entrate correnti accertate di cui incassate di cui da incassare 336.439,76 330.008,11 6.422 65 B- reventivo iniziale C- reventivo definitivo differenza A-C 331.620,00 331.620,00 4.819.76 0, 00 0,00 1.400 00 317.749,00 336.451,67 -20.076 84 1.400,00 Pag 37 Bilancio A-consuntivo B- reventivo iniziale C- reventivo definitivo differenza A-C Uscite c/capitale impegnate di cui pagate di cui da pagare 11.831 14 11.831,14 0, 00 13.871 00 11.881 00 -49 86 Avanzo (disavanzo) corrente 20.055 93 Avanzo (disavanzo) patrimoniale -10.431 14 Utilizzo avanzo amministr.iniziale Avanzo (disavanzo) amministr. 9.624 79 13.871,00 -13.871,00 0, 00 0,00 -4.831 67 -11.881,00 -16.712,67 0,00 24.887 60 1.449 86 -16.712,67 9.624 79 VARIAZIONI ALLE PREVISIONI FINANZIARIE 2013 Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (e), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità. Su proposta del Tesoriere, ovvero a seguito di provvedimento d’urgenza assunto dal Presidente, il Consiglio Direttivo in data 12 Settembre e 22 Novembre 2013, sentito il parere favorevole del Revisore, ha deliberato alcune variazioni al Preventivo Finanziario 2013, che sono analiticamente esposte nel Rendiconto Finanziario 2013. Le variazioni hanno interessato in sintesi le seguenti aree; uscite correnti uscite correnti uscite in conto caoitale totale variazioni 35.655,66 -16.952 99 -1.990 00 16.712,67 Le maggiori uscite delle spese correnti sono state coperte mediante l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione iniziale per E 16.712,67. RESIDUI ATTIVI E PASSIVI iniziali+variazioniriscossianno 2013finali residui attivi 8.236,98 -658,08 6.422,65 14.000,65 di cui anni precedenti 7.578 00 cui anno 2013 6.422 65 iniziali+variazionipagatianno 2013finali residui passivi 8.535 15 -2.863,77 12.581,23 18.252 61 di cui anni precedenti 5.671 38 di cui anno 201312.581 23 Informativa ai sensi dell’art. 33, comma 2 lett. (g·h), del Regolamento d’Amministrazione e Contabilità. I residui attivi e passivi scaturenti dalla gestione finanziaria trovano perfetta corrispondenza nelle voci di credito e debito dello stato patrimoniale; non si hanno segnalazioni particolari ai fini della esigibilità degli stessi. Como, 3 Aprile 2014 Pag 38 il Presidente Geom. Angelo Tavecchio il Triangolo Parte il recupero delle irregolarità contributive degli anni 2009/2012 Cassa Geometri Gli interessati stanno ricevendo una comunicazione via PEC o per posta nella quale sono invitati ad accedere al Portale dei Pagamenti nell’area riservata del sito web e a regolarizzare eventuali morosità pendenti, entro il 31 ottobre prossimo è stato avviato il recupero delle irregolarità contributive per il periodo 2009-2012 più eventuali annualità non prescritte. Gli interessati stanno ricevendo una comunicazione via PEC o MAIL (in via residuale per posta) nella quale sono invitati ad accedere al Portale dei Pagamenti nell’area riservata del sito web e a regolarizzare eventuali morosità pendenti, entro il 31 ottobre prossimo, prima dell’emissione del ruolo esattoriale di recupero prevista per il mese di novembre. La regolarizzazione spontanea - da effettuarsi esclusivamente tramite Portale dei Pagamenti - comporta l’applicazione del regime sanzionatorio agevolato (10% piuttosto che 25% per le sanzioni relative all’omissione contributiva e interessi nella misura del 1% anziché del 4%) e la possibilità di rateizzare il dovuto ottenendo anche il certificato di regolarità contributiva. Una volta consegnato il ruolo a Equitalia non sarà più possibile regolarizzare le morosità per gli anni 2009-2012. Ulteriori informazioni sul calcolo delle morosità e dei relativi oneri accessori, oltre a modalità e termini dei versamenti, sono presenti sulle Istruzioni del Portale dei Pagamenti, nell’area riservata del sito web, alla quale si accede con la propria matricola e password personale. Per qualsiasi chiarimento in merito alla propria posizione debitoria gli iscritti potranno utilizzare il consueto canale di comunicazione – contact center - o scrivere una email al seguente indirizzo dedicato: [email protected] La previdenza dei geometri non è a rischio Nei giorni scorsi sono stati pubblicati vari articoli sulla stampa nazionale relativi alle difficoltà delle Casse a garantire la sostenibilità a causa della rigida tutela dei diritti acquisiti (c.d pro-rata) nella liquidazione delle pensioni. A questo proposito la Cassa Italiana di Previdenza dei Geometri precisa che non c’è alcuna preoccupazione per ciò che concerne la propria gestione. Infatti, in tutte le modifiche normative inerenti la previdenza di categoria dei geometri la Cassa non ha mai adottato provvedimenti che possano rientrare nelle fattispecie censurate dalla Suprema Corte, assicurandosi che il percorso della propria sostenibilità finanziaria fosse compatibile con la tutela dei diritti acquisiti dai propri iscritti nel corso degli anni. Aver superato lo stress test, imposto dalla legge Fornero, con la sostenibilità a 50 anni è solo l’ultimo dei riscontri unitamente al periodico monitoraggio della spesa previdenziale - che consentono alla Cassa di dare ampie rassicurazioni ai geometri liberi professionisti sul futuro delle loro pensioni. Pag 39 il Triangolo Consiglio Nazionale Ecco il regolamento sugli “affidatari” e sulle alternative al tirocinio Il documento suddiviso in due parti si occupa di tirocini e corsi di formazione professionale. Nell’ambito dei primi detta le norme per l’assunzione della funzione di professionista affidatario per più di tre tirocinanti. Poi stabilisce che la frequenza con profitto di uno specifico corso di formazione professionale costituisce un modo alternativo per espletare l’obbligo di tirocinio I l Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati con delibera del 15 agosto scorso ha adottato il “Regolamento sul professionista affidatario di più di tre tirocinanti e sui corsi di formazione professionale alternativi al tirocinio” poi pubblicato sul - bollettino ufficiale del Ministero della giustizia n. 15 del 15-08-2014 Pag 40 Il documento suddiviso in due parti si occupa di tirocinio e corsi di formazione professionale. Nell’ambito del primo detta le norme per l’assunzione della funzione di professionista affidatario per più di tre tirocinanti sottolineando come i Consigli dei Collegi territoriali dei Geometri e Geometri Laureati possono rilasciare motivata autorizzazione all’assunzione della funzione di professionista affidatario per un numero superiore a tre e fino ad un massimo di cinque tirocinanti, contemporaneamente, a favore diassociazioni professionali, con almeno tre associati e la presenza tra questi di un iscritto all’albo professionale dei Geometri e Geometri Laureati da almeno cinque anni; società tra professionisti, costituite a norma dell’articolo 10 della legge 12 novembre 2011, n. 183 con la presenza tra i soci professionisti di almeno un iscritto all’albo professionale dei Geometri e Geometri Laureati da almeno cinque anni. La richiesta di autorizzazione, rivolta al Consiglio del Collegio territoriale nel cui registro dovranno iscriversi i tirocinanti, deve riportare: a) la struttura organizzativa dell’associazione e/o società (con allegato il relativo statuto); b) il programma del tirocinio, coerente con i contenuti formativi di cui all’allegato A, che assicuri lo svolgimento dello stesso in modo Consiglio Nazionale [ [ L’iscrizione ai corsi di formazione professionale è consentita a tutti gli iscritti nel registro dei tirocinanti di qualsiasi Collegio territoriale all’espletamento del periodo complessivo obbligatorio di tirocinio. L’iscrizione al corso di formazione professionale è consentita a tutti gli iscritti nel registro dei tirocinanti di qualsiasi Collegio territoriale, compresi coloro che abbiano precedentemente optato per il tirocinio di Geometra, senza tuttavia completarne il percorso. L’iscrizione al registro sud- [ [ funzionale alla sua finalità; c) il nominativo dell’iscritto all’albo professionale designato quale professionista affidatario. I criteri per il rilascio dell’autorizzazione sono: a) la struttura organizzativa dell’associazione e/o società deve essere tale da giustificare la possibilità della fruttuosa presenza contemporanea del numero di tirocinanti richiesti; b) l’attività professionale dell’associazione e/o società deve essere tale da ricoprire costantemente l’intero ambito delle attività di competenza del geometra ed in particolare quelle dell’edilizia, della topografia e dell’estimo. In caso di decorso infruttuoso del termine di legge per l’adozione di un provvedimento espresso in ordine all’istanza di autorizzazione si applicano gli artt. 2 e 20 della legge n. 241/ 1990. Nella seconda sezione, quella sulla formazione professionale, pone l’accento sugli effetti dell’articolo 6, comma 9, del D.P.R. n.137 del 7 agosto 2012, secondo cui la frequenza con profitto di uno specifico corso di formazione professionale, della durata di sei mesi, costituisce una modalità alternativa I contenuti formativi di ogni corso di formazione, che non può superare i 40 corsisti, sono indicati in uno specifico allegato del provvedimento detto è condizione necessaria per la frequenza al corso. I corsi di formazione professionale possono essere organizzati dai Collegi territoriali dei Geometri e Geometri Laureati, e possono essere strutturati su livello regionale o interregionale, previo accordo specifico tra i Consigli dei Collegi territoriali interessati. I corsi possono essere organizzati – a livello territoriale, regionale o interregionale - anche da associazioni e da altri soggetti, autorizzati dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati. I contenuti formativi essenziali di ogni corso di formazione professionale, che non può superare i 40 corsisti, sono indicati in uno specifico allegato del provvedimento. Essi comportano un carico didattico di almeno 308 ore, di cui almeno 100 ore consistenti in attività tecnico-pratiche, per un periodo complessivo di 6 mesi, anche non consecutivi, suddivisi in due trimestri con portata e impegno formativo equivalente. Le lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, da svolgersi preferibilmente presso le sedi degli Istituti tecnici o dei Collegi territoriali, hanno inizio non oltre il 31 gennaio e devono concludersi con la verifica finale di profitto entro il successivo 30 settembre. Il mancato superamento della verifica finale di profitto consente la prosecuzione, fino al completamento del periodo previsto, del tirocinio professionale presso un professionista affidatario, se non già indicato nel registro dei tirocinanti, da individuare entro 30 giorni dalla data di fine corso. Con il superamento del corso di formazione professionale, il Consiglio del Collegio territoriale, nel cui registro dei tirocinanti il soggetto è iscritto, rilascia apposito certificato di compimento con esito positivo del tirocinio, quale titolo per l’ammissione all’esame di Stato. Il certificato perde efficacia decorsi cinque anni senza che segua il superamento dell’esame di Stato. L’intero regolamento, compresi gli allegati, è scaricabile dall’indirizzo: /it/consiglio-nazionale/consiglio-nazionale-geometri/postdetail/news/ regolamento-tirocinio Pag 41 il Triangolo Consiglio Nazionale Le nuove norme per il tirocinio Il Consiglio nazionale ha adottato un provvedimento per adeguare le norme che regolano la pratica del tirociono alla legislazione in vigore. Il testo si occupa di ambiti di applicazione, di definizioni dei termini, di iscrizioni, di tenuta dei registri, di verifica dei requisiti, di variazioni nello svolgimento della pratica, di attestazione di compiuta pratica, di interruzione e ripresa della pratica, dei periodi di pratica presso Uffici Tecnici della P.A. o professionisti dell’Unione Europea, sino allo svolgimento attività tecnica subordinata I l 7 settembre scorso, il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati ha approvato il nuovo testo delle direttive sul praticantato. Con lo stesso documento ha abrogato le precedenti. Le nuove norme riguardano le modalità per l’iscrizione e lo svolgimento del tirocinio nonché la tenuta dei relativi registri. Dopo aver confermato che l’accesso all’esame di stato per l’esercizio della professione del geometra è possibile “attraverso diversi percorsi statuiti dalle vigenti norme che consentono lo svolgimento della pratica anche attraverso corsi e/o esami universitari per cui è possibile l’equiparazione di percorsi di studio alla pratica professionale”, il Consiglio nazionale ha adottato una serie di regole per adeguare le norme alla legislazione in vigore. Il testo si occupa di ambiti di applicazione, di definizioni dei Pag 42 termini, di iscrizioni, di tenuta dei registri, di verifica dei requisiti, di variazioni nello svolgimento della pratica, di attestazione di compiuta pratica, di interruzione e ripresa della pratica, dei periodi di pratica presso Uffici Tecnici della P.A. o professionisti dell’Unione Europea, sino allo svolgimento attività tecnica subordinata. In tutto il provvedimento è composto da 23 articoli. Prevede inoltre anche la modulistica da adottare secondo le esigenze. Il documento si occupa di ogni aspetto riferito al tirocino. A cominciare dalle definizioni e abbreviazioni utilizzate, sino alle sanzioni e alla equiparazione alla pratica professionale. Ai fini delle nuove direttive, per esempio, si applicano le seguenti definizioni e abbreviazioni: Attività - Attività tecnica subordinata ovvero prestazioni di lavoro dipendente comprese quelle fiscalmente assimilabili e coerenti con l’attività professionale del geometra; CIPAG -Cassa Italiana Previdenza Assistenza Geometri; Collegio - Collegio Provinciale o Circondariale Geometri e Geometri Laureati; Consiglio Nazionale - Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati; Geometra Geometra o Geometra laureato; IFTS - Corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore finalizzati a formare figure professionali; Iter formativo - Percorso finalizzato al raggiungimento di specifici livelli di apprendimento per l’accesso alla libera professione Consiglio Nazionale comprensivo del tirocinio e/o dalla frequenza di corsi di formazione coerenti con l’attività professionale; ITS - Corsi di Istruzione Tecnica Superiore finalizzati a rafforzare l’istruzione tecnica e professionale nell’ambito della filiera tecnica e scientifica; Praticante - Soggetto iscritto al registro dei praticanti previsto dalla Legge n.75/85 art. 2, comma 3 e D.P.R. n. 137/2012, art. 6, comma 2. Professionista affidatario - Geometra, architetto o ingegnere civile (edile, geotecnica, idraulica, strutture e trasporti) ovvero ingegnere o architetto, iscritto nella sezione B del rispettivo Ordine, laureato nelle classi che consentono l’accesso all’esame di stato per l’esercizio della professione di geo metra, iscritti nei rispettivi albi professionali da almeno un quinquennio; Tirocinio - Periodo obbligatorio propedeutico all’abilitazione per l’esercizio della professione di geometra. Il tirocinio, della durata massima di diciotto mesi, consiste nell’addestramento, a contenuto teorico e pratico, del praticante ed è finalizzato a conseguire le capacità necessarie per la professione. In ciascun Collegio è tenuto un registro dei praticanti nel quale vengono iscritti coloro che, intraprendono l’iter formativo per l’ammissione all’esame di abilitazione all’esercizio della libera professione di geometra. Possono essere iscritti al registro coloro che hanno conseguito il diploma del corso di studi di geometra, ovvero hanno conseguito il diploma di istruzione tecnica, settore tecnologico - indirizzo costruzioni,ambiente e territorio Il registro, con pagine numerate e vidimate, deve contenere, per ogni praticante: a) cognome e nome, b) luogo e data di nascita, e) codice fiscale, d) luogo di residenza, e) titolo di studio, con l’indicazione dell’istituto scolastico presso il quale è stato conseguito e l’anno di conseguimento, f) cognome, nome e domicilio professionale del professionista affidatario presso il quale viene svolta la pratica; g) data di iscrizione nel Registro; h) data di compimento della pratica; i) data di rilascio del certificato di compiuta pratica; l) eventuali notizie utili allo svolgimento della pratica professionale. La domanda di iscrizione nel Registro dei praticanti, va indirizzata al Presidente del Collegio del territorio in cui il professionista affidatario svolge la propria attività professionale. Nella domanda, il richiedente, consapevole delle conseguenze penali derivanti da dichiarazioni mendaci, deve indicare: a. luogo e data di nascita; b. codice fiscale; c. la propria residenza anagrafica; d. titoli di studio, anno di conseguimento e istituto scolastico. e. godimento dei diritti civili f. altri titoli di studio o di frequenza che possono essere valutati quali periodi sostitutivi o compensativi del periodo di pratica. g. possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea o il possesso di regolare permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari. Va inoltre allegata la dichiarazione del professionista affidatario, di accettazione del praticante e di responsabilità nei confronti dello stesso, sia sotto il profilo tecnico professionale che deontologico oltre alla dichiarazione del professionista affidatario e del praticante attestante la conoscenza e l’accettazione delle presenti direttive. Si può essere iscritti nel registro dei praticanti di un solo Collegio. Verificato il possesso dei requisiti, il Collegio iscrive il richiedente nel registro entro due mesi dalla data di presentazione della domanda. L’inizio del praticantato decorre dalla data di presentazione della domanda. Attenzione, perché la carenza dei requisiti comporta il mancato accoglimento della domanda. Il Collegio comunica il diniego al praticante e al professionista affidatario con raccomandata con avviso di ricevimento oppure, ove possibile, a mezzo di posta elettronica certificata. In calce alla comunicazione devono essere precisati l’indicazione dell’autorità cui ricorrere (ai fini della sua impugnazione) e dei relativi termini (vale a dire, che avverso lo stesso provvedimento è permesso ricorso al Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati entro trenta giorni dalla notifica). Nel caso poi di variazione del professionista affidatario, il praticante deve darne comunicazione tempestiva al Collegio competente. Alla comunicazione devono essere allegate le dichiarazioni del nuovo professionista affidatario mentre il Collegio verifica la regolarità del periodo di tirocinio precedente. Nel caso di variazione Pag 43 Consiglio Nazionale dell’ambito territoriale in cui si svolge il tirocinio, il praticante deve presentare domanda di trasferimento al Collegio competente territorialmente inviandone copia, contestualmente al Collegio di provenienza. Alla comunicazione devono essere allegate le dichiarazioni dell’eventuale nuovo professionista affidatario. Anche in questo caso il Collegio verifica la regolarità del periodo di tirocinio precedente. Verificato il mancato rispetto di uno dei requisiti richiesti, il Collegio dispone, con delibera motivata, la cancellazione o il mancato riconoscimento di periodi di pratica. Il Collegio provvede in ogni caso, alla cancellazione del praticante dal registro decorsi i cinque anni di validità del certificato di compiuta pratica qualora il praticante stesso non abbia superato l’esame di Stato. Procede alla cancellazione anche nell’ipotesi di interruzione della pratica professionale per oltre tre mesi senza giustificato motivo o in caso di mancata ripresa. Il praticante deve osservare gli stessi doveri e norme deontologiche dei professionisti ed è soggetto alle stesse sanzioni disciplinari. Il certificato di compiuto tirocinio perde efficacia decorsi cinque anni dalla data della sua emissione - che non può essere superiore di due mesi rispetto alla conclusione del tirocinio - senza che segua il superamento dell’esame di Stato. Quando il certificato perde efficacia il competente Collegio provvede alla cancellazione del soggetto dal registro dei praticanti. Come si svolge il periodo di tirocinio? Deve essere effettivo e continuativo. Il professionista affidatario ha il dovere di impartire al praticante le nozioni tecniche e deontologiche che stanno a fondamento della professione. Al fine di garantire l’ottimale svolgimento del periodo di tirocinio ciascun professionista affidatario non può accogliere nel proprio studio, contemporaneamente, più di tre praticanti, salva la motivata autorizzazione rilasciata dal competente consiglio sulla base dei criteri concernenti l’attività professionale del richiedente e l’organizzazione della stessa come Pag 44 stabiliti dal regolamento approvato dal Consiglio Nazionale in data 22 luglio 2014. È facoltà del Presidente del Collegio verificare il livello di apprendimento del praticante ogni sei mesi mediante un colloquio finalizzato a fornire le corrette indicazioni al praticante per la prosecuzione del periodo di tirocinio mediante suggerimenti, consigli e pareri. Il Presidente può avvalersi di un’apposita commissione nominata dal consiglio del collegio. Il praticante al compimento della pratica professionale deve produrre un curriculum, sottoscritto anche dal professionista affidatario, attestante le funzioni svolte ed eventuali studi compiuti che sarà allegato, a cura del praticante, alla domanda di ammissione all’esame di stato. Al tirocinante è riconosciuto un rimborso spese forfettariamente concordato dopo i primi sei mesi di tirocinio. L’interruzione del tirocinio, per oltre tre mesi, senza giustificato motivo, comporta l’inefficacia di quello previamente svolto e conseguentemente la cancellazione dal registro dei praticanti. Quando ricorre un giustificato motivo, (ad esempio la sospensione per provvedimento disciplinare) l’interruzione del tirocinio può avere una durata massima di nove mesi, fermo restando l’effettivo completamento dell’intero periodo previsto. Tali interruzioni devono essere tempestivamente comunicate dal praticante e/o dal professionista, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, o altro mezzo di pari validità, al Collegio precisando la data e il periodo di interruzione nel caso in cui superi i tre mesi. Il Collegio, verificate le motivazioni, delibera sulla richiesta. In caso di malattia, di comprovati gravi motivi o di circostanze eccezionali che, comunque, non abbiano comportato una interruzione superiore a 9 mesi, il Collegio delibera sulla validità del periodo di pratica effettivamente svolta prima dell’interruzione Il tirocinio oltre che nella pratica svolta presso un professionista, può consistere altresì nella frequenza con profitto, per un periodo non superiore a sei mesi, di specifico corso di formazione professionale organizzato dai collegi secondo lo schema allegato al regolamento approvato dal Consiglio Nazionale. I corsi di formazione possono essere organizzati anche da associazioni di iscritti agli albi o da altri soggetti autorizzati dal Consiglio Nazionale. Coloro i quali, in possesso del diploma di geometra o di istruzione tecnica, indirizzo costruzioni, ambiente e territorio, abbiano conseguito lauree o sostenuto esami dei corsi di laurea presso le facoltà di agraria, ingegneria, architettura e scienze matematiche, fisiche e naturali purché coerenti con le attività professionali del geometra, potranno inoltrare istanza di ricono- Albo scimento al Consiglio Nazionale, sulla base della documentazione prodotta tramite il Collegio. La documentazione da inviare deve essere composta da un modulo di riconoscimento compilato in ogni sua parte e la fotocopia del libretto universitario o fotocopia della laurea conseguita. In caso di presentazione di dichiarazione sostitutiva i collegi sono tenuti a operare idonei controlli anche a campione. Il tirocinio può essere svolto anche nell’ambito dell’Unione Europea in misura non superiore a sei mesi, presso enti o professionisti con titolo equivalente e abilitati all’esercizio della professione. Il praticante che intende svolgere tirocinio in Unione Europea, deve comunicare preventivamente al Collegio l’inizio, l’ente o il professionista ove intende svolgere il tirocinio, la categoria di appartenenza del professionista o le mansioni che verranno svolte presso l’ente. Il Collegio verifica la coerenza tra le mansioni svolte con le finalità del tirocinio e autorizza il periodo di tirocinio all’estero. Che deve essere debitamente documentato, al fine di essere riconosciuto valido per la formazione del periodo di tirocinio previsto. L’ elenco completo delle nuove direttive con tutti i dettagli e la relativa modulistica, è scaricabile all’indirizzo: /it/consiglio-nazionale/cngegl/circolari/postdetail/circolari/art-2-legge7-marzo-1985-n-75---direttive-cnsul-praticantato Tutti gli aggiornamenti dell’albo professionale Seduta del Consiglio Direttivo del 4 luglio 2014 Seduta del Consiglio Direttivo del 24 luglio 2014 Iscrizioni n Albo Nominativo Residenza Iscrizioni n Albo Nominativo Residenza 3021 CRIACO FRANCESCO Cantù 3022 CASARTELLI ALESSIA Erba Cancellazioni n Albo Nominativo Residenza 1672 937 1433 BACUZZI MARINO SELVAGGI ELIO GALLI CARLO Cermenate Brunate Maslianico Praticanti n Albo Nominativo Residenza 2330 2331 BARANZINI ANDREA CORTI LUCA Brebbia (Va) Lurago Marinone Pag 45 www.geometri.co.it Notizie Utili il Triangolo IL TRIANGOLO Rivista trimestrale d’informazione tecnico - professionale del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Como Numero 3/2014 Autorizzazione del tribunale di Como n. 204 del 26 ottobre 1968 Spedizione con posta elettronica certificata Redazione Via Recchi 2 - 22100 Como tel. 031/261298 - fax 031/271287 E-mail: [email protected] Pec: [email protected] www.collegio.geometri.co.it Direttore responsabile Geom. Oscar Mella e-mail: [email protected] Direttore di stampa Geom. Maria Allocca e-mail: [email protected] Coordinatore Commissione Stampa Geom. Raffaella Porta e-mail: [email protected] Commissione stampa Geom. Alberti Walter - Geom. Allocca Maria Geom. Bonetti Rachele - Geom. Luraschi Laura Geom. Mella Oscar - Geom. Pagani Mascia Geom. Porta Raffaella - Geom Scacchi Gianluca Geom. Zanotta Carlo Hanno inoltre collaborato Elena Barezzani - segreteria del Collegio Coordinamento giornalistico e impaginazione SEM - Servizi Editoriali & Multimediali Via Volta 18 - 20090 Corsico (Mi) tel. 02 4583153 - fax 02 4583369 www.servizieditorialiemultimediali.it [email protected] Gli articoli inviati per la pubblicazione rispecchiano esclusivamente il pensiero dell’autore e non impegnano la responsabilità del Comitato di Redazione. É consentita la riproduzione degli articoli citando la fonte. 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