Labmeeting 10 ottobre 2014 slides_10_10_2014

“Interventi di sensibilizzazione, formazione e supporto alle imprese
nel campo dell’ energia” CIG 4473049CCB
Introduzione
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Si sta assistendo a livello mondiale ad un crescente
interesse per le fonti rinnovabili di energia e per l’efficienza
energetica.
Tale interesse è motivato da diversi fattori:
• Le risorse energetiche tradizionali risultano essere
sempre più vicine all’esaurimento ;
• Il sistema energetico attuale non è sostenibile sul piano
ambientale, sia nel lungo che nel breve termine;
• La continua crescita del prezzo dei combustibili fossili;
• La forte dipendenza per l’approvvigionamento delle
risorse energetiche da parte di pochi paesi di
produzione.
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Introduzione
I governi centrali di diversi paesi si sono dati degli obiettivi per
attuazione del piano “20 20 20” previsto dal protocollo di Kyoto,
che prevede entro il 2020:
1. Ridurre le emissioni del gas del 20%
2. Raggiungere la quota prodotta di energia rinnovabile
del 20%
3. Ridurre i consumi di energia del 20%
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Introduzione
Si stanno quindi cercando di adottare e sviluppare le tecnologie
che consentono l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e di
sfruttare meglio l’energia prodotta (efficienza energetica).
Tali tecnologie, alcune già “mature” ed ampiamente diffuse, altre
ancora in via di sviluppo o di perfezionamento, vengono
sostenute ed incentivate economicamente dai governi di
numerosi paesi.
Le tecnologie da fonti rinnovabili principali sono:
• Solare (Fotovoltaico, solare termico e termodinamico)
• Eolica
• Idroelettrica
• Geotermica
• Marina (maremotrice, moto ondoso,correnti sottomarine, gradiente salino)
• Agroenergie (biocarburanti, biogas, gassificazione, oli vegetali, cippato)
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cosa è la cogenerazione
La cogenerazione è un sistema efficiente per produrre in
maniera combinata elettricità e calore da un unico impianto.
La cogenerazione viene spesso identificata dalla sigla inglese
CHP, acronimo di “combined heating and power”.
Il valore aggiunto di un sistema di cogenerazione consiste nella
possibilità di produrre elettricità e allo stesso tempo di recuperare
quel calore che di solito rimane inutilizzato e viene disperso in
atmosfera.
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cosa è la cogenerazione
La produzione combinata di energia elettrica e calore può essere
effettuata utilizzando un “motore” (es. a combustione interna a
pistoni, a turbina a gas, a turbina a vapore….) che genera energia
elettrica,dal quale si recupera anche calore altrimenti disperso.
Il “motore” a seconda delle tipologie può essere alimentato con
combustibili fossili (gas naturale, oli combustibili) o mediante
biocombustibili rinnovabili (biogas, biocombustibili liquidi) o di risulta
(RSU e derivati).
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cosa è la trigenerazione
Produzione combinata di energia elettrica, calore e freddo (combined cooling,
heating and power , CCHP).
Si realizza utilizzando un “cogeneratore” che genera energia elettrica e calore,
a cui si affianca una macchina frigorifera:
• a compressione, azionata dall’energia meccanica o elettrica prodotta;
• ad assorbimento, azionata dal calore recuperato dal cogeneratore
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La cogenerazione: i vantaggi
1. maggiore rendimento della combustione attraverso
l’uso di tecnologie più efficienti;
2. minore spreco nella distribuzione dell’energia
elettrica;
3. produzione congiunta di riscaldamento ed elettricità.
Generalmente solo il 40% dell’energia che si libera dalla
combustione nei motori viene trasformata in elettricità.
La restante parte per ben il 60% si traduce in calore, ma tale energia
termica viene dispersa nell’ambiente senza produrre alcun beneficio.
Rispetto alle centrali elettriche, la cogenerazione si realizza
mediante piccoli impianti. Si tratta di mini-impianti in grado di
generare calore ed elettricità per grandi strutture (es. ospedali,
alberghi ecc.) o piccoli centri urbani. La combustione nelle piccole
centrali a cogenerazione raggiunge risparmi fino al 40% nell’utilizzo
delle fonti primarie di energia.
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La cogenerazione: i vantaggi
A parità di combustibile consumato il totale dell’energia fornita
in un processo di cogenerazione è più che raddoppiata rispetto
a quanto accade con un tradizionale impianto di generazione
elettrica, con evidenti vantaggi sia a livello economico che sotto
il profilo ecologico, dato che si riducono le emissioni di CO2 e
di inquinanti.
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La cogenerazione: i vantaggi
Sfruttando un impianto di cogenerazione per esigenze di
autoconsumo si minimizzano le dispersioni di energia elettrica che
inevitabilmente si verificano durante il trasporto della stessa lungo la
rete di distribuzione nazionale.
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La cogenerazione: vantaggio energetico
Si ottiene un vantaggio quando Fcog è minore di FEE+FQ , a parità di EE e Q
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La cogenerazione: vantaggio energetico
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La cogenerazione: vantaggio ambientale
•Grazie al recupero termico si evita di tenere in esercizio la caldaia,
risparmiando quindi le emissioni della stessa.
•Producendo energia elettrica, posso “evitare” di far funzionare
centrali elettriche convenzionali,risparmiando le corrispondenti
emissioni.
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La cogenerazione: vantaggi
Vantaggi per il sistema elettrico e per il Paese:
•Risparmio energetico : vantaggi per la bilancia dei pagamenti, diminuisce
la dipendenza dall’estero (minore importazione combustibili fossili)
•Contenimento emissioni inquinanti (con generatori puliti..) e CO2
•Riduzione del sovraccarico delle linee di trasmissione, possibile aumento
di affidabilità del sistema elettrico
•Riduzione perdite di trasmissione e distribuzione
•Si evita la costruzione di nuove grandi centrali / di nuove linee di
trasmissione
•Favorisce ingresso nuovi operatori / liberalizzazione settore energetico
Vantaggi per l’utente:
•Benefici economici : risparmio sulle bollette energetiche (su questi tema,
ruolo fondamentale degli incentivi – vedi parte normativa)
•Maggiore sicurezza negli approvvigionamenti elettrici (possibilità di
funzionare anche “in isola” a fronte di black-out)
•Funzionamento in “Peakshaving” per far fronte ad elevate richieste di
potenza per periodi di tempo limitato
•Funzionamento per “Power quality” per garantire tensione e frequenza
costante a salvaguardia di un processo produttivo
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La trigenerazione: vantaggi
In aggiunta ai vantaggi legati alla cogenerazione, la trigenerazione porta
ulteriori vantaggi
per il sistema elettrico:
•Riduce il picco di richiesta elettrica sulla rete nei mesi estivi
•Aumenta l’affidabilità del sistema elettrico nei periodi + critici
•Evita la costruzione di nuove linee di distribuzione
•Si evita la costruzione di nuove centrali “di punta”
per l’utente:
•Maggiore risparmio sulle bollette energetiche
•Possibile maggior redditività dell’impianto legata al fattore di utilizzo più elevato
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La cogenerazione: Limiti
•Contemporaneità desiderata della richiesta di energia elettrica e
termica, salvo utilizzo accumuli di calore (es. serbatoi acqua calda)
•Necessaria una buona vicinanza tra produzione e utilizzo (utenze
sufficientemente in vicinanza del sistema di generazione)
•Maggiori costi iniziali rispetto ai sistemi tradizionali (caldaie +
allaccio rete e.e.)
•Gestione più complessa dell’impianto
•Redditività legata al quadro normativo/tariffario (variabile nel
tempo)
•Costi burocratici, autorizzativi, fiscali.
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La cogenerazione: Rendimento
La prestazione di un cogeneratore è il rapporto dell’energia prodotta
sottoforma di energia elettrica e/o termica con l’energia immessa
(contenuta nel carburante)
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La cogenerazione: Rendimento
Se calcolato con riferimento al potere calorifico inferiore (PCI)
il limite superiore non è 100%
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La cogenerazione: Rendimento
Con la delibera 42/02, l’Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, prima di dettare i criteri che
devono essere soddisfatti perché un impianto possa dirsi cogenerativo ai sensi del decreto
79/99, puntualizza la definizione di cogenerazione e chiarisce i limiti entro i quali può essere
incentivata.
Le norme per la produzione combinata di energia elettrica e di calore devono favorire
soluzioni tecnologiche che comportino un significativo risparmio di energia rispetto alle
produzioni separate, escludendo soluzioni orientate alla produzione di sola energia elettrica
o di sola energia termica per una quota significativa dell'anno solare.
La cogenerazione deve quindi rispettare due parametri:
• soddisfare un determinato valore di Limite termico LT: l’impianto cioè deve
avere un buon recupero del calore.
• assicurare che il risparmio di energia primaria della produzione combinata sia
superiore a quello che si otterrebbe producendo separatamente l'energia
elettrica e termica. Questo risparmio è espresso dall’IRE (Indice Risparmio
Energetico).
perché vi sia cogenerazione:
l'IRE deve essere ≥ al 10,0% ed LT ≥ 15,0%.
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La cogenerazione: Ubicazione
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La cogenerazione: Ubicazione
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La cogenerazione: Definizioni
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La cogenerazione: Indice risparmio
energetico (PES)
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La cogenerazione: Indice risparmio
energetico (PES)\
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La cogenerazione: Condizioni Applicative
L'efficienza del cogeneratore viene sfruttata al massimo solo quando si utilizza
elettricità e calore. D'estate il calore può essere trasformato in freddo.
Per un buono sfruttamento della tecnologia ed un tempo accettabile per il rientro
dell’investimento, l'utenza presso la quale è installata la macchina deve
richiedere, per almeno 3000-4000 ore l'anno, contemporaneamente:
• calore a media e/o bassa temperatura (90°/ 150°C)
• elettricità, in quantità pari al rapporto di generazione della macchina (in genere 1/3 di
energia elettrica e 2/3 di energia termica)
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La cogenerazione: Applicazioni
Settori di applicazione
La cogenerazione può trovare applicazione in tutti quei settori in cui vi è richiesta
di elettricità e calore (ed eventualmente di freddo). I tre principali mercati di
riferimento sono:
• il settore industriale, in cui gli impianti di cogenerazione sono molto diffusi
specie nelle grandi aziende, ma con mercati ancora inesplorati come il vasto
tessuto di piccole e medie imprese
• il settore terziario, che ha dimostrato negli ultimi anni il maggior tasso di crescita
per numero di macchine installate.
• il settore residenziale, che rientra più propriamente nell’ambito della
microcogenerazione e che ha un grande potenziale ancora inespresso
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La cogenerazione:
Micro e Minicogenerazione
Possiamo quindi definire:
microcogenerazione:
• impianti di potenza da 0,1 a 50 Kw
minicogenerazione:
• impianti di potenza da 50 Kw ad 1 Mw
La microcogenerazione domestica (o "residenziale") rappresenta
un'alternativa o un'integrazione nel fornire energia elettrica e calore. Per una
casa normale può essere sufficiente un microcogeneratore di pochi kW
elettrici, che può co-produrre un numero di kW termici grosso modo da 2 a 10
volte maggiore
.
Le tecnologie più indicate per la microcogenerazione domestica sono i motori
Stirling e le celle a combustibile, anche se una possibile alternativa in
applicazioni residenziali è la microcogenerazione solare, cioè fotovoltaicotermica.
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La cogenerazione:
Micro e Minicogenerazione
Vantaggio economico della microcogenerazione:
•riduzione del consumo di energia elettrica dalla rete
•vendita, con il regime di "scambio sul posto", dell'elettricità prodotta in eccesso
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La cogenerazione:
Micro e Minicogenerazione
Vantaggi:
La percentuale di conversione in calore di un
microcogeneratore è, come abbiamo visto, di
circa l'80%, ovvero la stessa delle tradizionali
caldaie a gas perciò il consumo di gas è lo stesso
di quando si produce solo calore con una caldaia
a gas. Dunque la la convenienza economica di un
sistema di microcogenerazione risiede nel valore
dell'elettricità generata e consumata nell'ambito
domestico.
Limiti:
Poiché gli impianti di microcogenerazione
domestici raramente operano per più di 3500
ore l'anno per soddisfare la richiesta di calore
per l'ambiente e per l'acqua, il loro costo di
installazione a kW deve essere più basso che per
i grandi impianti, in modo da rientrare
dall'investimento in tempi ragionevoli.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Le diverse tecnologie di cogenerazione si distinguono in base al tipo di
macchina o di motore utilizzato per la produzione di elettricità e calore.
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La cogenerazione: Le tecnologie
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I sistemi più diffusi sono senza dubbio i motori a combustione
interna, grazie alla semplicità impiantistica e ai prezzi
d'acquisto inferiori rispetto alle altre tecnologie.
La ricerca, però, è in continua evoluzione e molte altre opzioni
tecnologiche stanno iniziando ad imporsi, guadagnando quote
di mercato sempre più importanti.
Come conseguenza, i prezzi delle tecnologie più innovative
tendono ad abbassarsi; molte di queste, inoltre, presentano il
vantaggio (economico ed ambientale) di poter utilizzare fonti o
vettori rinnovabili di energia, come l'idrogeno, la luce solare, le
biomasse dal legno.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
I motori a combustione interna (indicati anche con l'acronimo MCI) sono
attualmente il sistema di cogenerazione più diffuso e consolidato a livello
commerciale.
Sono disponibili in commercio in taglie che vanno da 1 kW fino a qualche MW di
potenza elettrica.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
I motori a combustione interna sono attualmente il sistema di cogenerazione
più diffuso e consolidato a livello commerciale.
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Come funziona
L’energia meccanica dell’albero motore
alimenta un generatore che produce
energia elettrica.
Attraverso degli scambiatori di calore,
viene recuperata energia termica dai gas di
scarico e dal circuito di raffreddamento
dell’olio. Il calore di recupero può essere
utilizzato sotto forma di acqua calda o di
vapore, a seconda delle necessità.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
Date le temperature elevate dei fumi sopra indicate, è possibile sfruttare i gas di scarico
del motore anche per generare vapore saturo o surriscaldato. La produzione di vapore
ottenibile con il recupero per unità di portata dei fumi del motore termico dipende dalla
qualità del vapore richiesto (cioè dalle condizioni di temperatura e pressione) e dalla
temperatura a cui si raffreddano i fumi: in genere il raffreddamento dei fumi avviene fino
a 120°C, ma per alcune applicazioni civili ed impiegando il gas naturale come
combustibile (esente da problemi di rugiada acida) si può scendere fino a 70°C. In altre
applicazioni industriali il calore scaricato dai fumi può essere utilizzato per riscaldare olio
diatermico a temperature elevate fino, ed oltre, i 200 ÷ 250°C.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
La figura, mostra i valori del rendimento termico di un MCI che scarica fumi a 400°C e con temperatura del fluido da
riscaldare di ritorno dall’utenza (all’ingresso della linea di scambiatori di recupero) variabile.
Si osserva che all’aumentare della temperatura di ingresso del fluido freddo la quantità di calore recuperabile
decresce; in particolare, se la temperatura del fluido supera i 90°C circa, il recupero termico diminuisce
decisamente,poiché è possibile sfruttare solo il calore scaricato con i fumi.
In figura sono anche indicati i valori di IRE e limite termico, calcolati in base alla normativa italiana sulla cogenerazione
ed i limiti individuati dalla delibera AEEG 42/02 e successive modifiche per poter classificare l’impianto come
cogenerativo. Si osserva che, nel caso in cui si recuperi solo il calore scaricato con i fumi, per temperature in ingresso del
fluido superiori ai 200°C, il valore del LT è inferiore al limite stabilito dalla normativa.
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Motore a combustione interna (MCI)
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
Quali fonti utilizzano
I motori a ciclo Diesel utilizzano principalmente
gasolio, biodiesel e olio vegetale, mentre quelli a
ciclo Otto funzionano soprattutto a gas naturale e
biogas.
Il gas naturale è il combustibile più utilizzato, in
primo luogo per il basso impatto ambientale e per il
costo inferiore a quello dei prodotti petroliferi, ma
anche per la facilità di approvvigionamento, che non
comporta la presenza di serbatoi di stoccaggio.
Vantaggi
• elevata affidabilità
• costi di investimento limitati
• buoni rendimenti elettrici
• ideali per carichi variabili
Svantaggi
• funzionamento rumoroso
• necessità di costante manutenzione
• vibrazioni
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
Il motore viene ottimizzato in funzione dell’alimentazione:
•Per l’alimentazione a metano i motori a gas a ciclo Otto funzionano tipicamente in
regime lean-burn, con forti eccessi d’aria, e con precamera per la stabilizzazione
dell’accensione.
•Per alimentazione a biogas, il funzionamento è analogo ma è
richiesta una modifica del sistema di iniezione per consentire
l’ingresso di portate di combustibile maggiore; il biogas infatti,
essendo principalmente composto di metano ed anidride
carbonica, ha poteri calorifici (tipicamente dell’ordine di 900017000kJ/kg) inferiori al gas naturale. Inoltre, una problematica
frequente riguarda il controllo del rapporto di miscela, che per
data installazione può subire variazioni sensibili nel corso del
tempo: a causa dell’irregolarità di composizione delle biomasse
di partenza il contenuto di metano nel biogas subisce
fluttuazioni notevoli (presentando valori medi attorno al 3040%). Per questo motivo si adottano sistemi di controllo in
retroazione del
rapporto di miscela, mediante sonda λ nei fumi che regola la
preparazione della miscela
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
• Esiste la possibilità, per la verità non molto significativa, di
utilizzo di biocarburanti quali l’etanolo derivante da processi di trasformazione
di biomasse vegetali a contenuto zuccherino (canna, barbabietola, ecc.). In
quest’ultimo caso il funzionamento avviene in genere sempre in miscela con le
benzine (almeno al 10%) in modo da consentire l’avviamento a freddo. I motori
funzionanti a bioetanolo-benzina non richiedono modifiche se la miscela
presenta meno del 10% di etanolo, mentre è richiesta la ri-mappatura della
centralina di controllo del motore se il contenuto di biocarburante è maggiore.
La presenza di etanolo nel motore può causare erosione degli elastomeri.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
• Alimentazione dual-fuel: possono essere alimentati a gasolio, ad olio combustibile
oppure, molto frequentemente, a gas naturale, con l’aggiunta di una piccola
percentuale di gasolio: 1-10 %. Il gasolio serve per l’ iniezione pilota, che ha
la funzione di provocare l’autoaccensione della carica .
L’impiego del gas invece di un combustibile liquido fa riscontrare un aumento della
potenza poiché è possibile un funzionamento con minore eccesso d’aria senza
incorrere incombusti allo scarico..
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
Nel campo dei combustibili rinnovabili (bio-combustibili) è presente una molteplicità
di applicazioni: bio-diesel, oli vegetali, oli derivanti da processi industriali di lavorazione
di sostanze organiche, oli da grassi animali, oli esausti da cottura cibi, ecc.
•Il bio-diesel è un combustibile liquido con proprietà molto simili a
quelle del gasolio; è un derivato di biomasse oleoginose da cui viene
estratto un olio (olio vegetale grezzo) che viene successivamente
trasformato in bio-diesel, mediante un processo di
transesterificazione e raffinazione. Il biodiesel può essere utilizzato
puro al 100% (nei motori di nuova concezione) ; nei motori di vecchia
concezione dove si può avere usura di elastomeri dovuta al maggior
potere solvente del combustibile si può usare il biodiesel previa
modifica di alcune parti o in miscela con gasolio convenzionale al
30÷40% senza alcun intervento sul motore.
L’impiego di biodiesel, che ha minor potere calorifico del gasolio,
porta ad un maggior consumo in termini di volume, ma le
penalizzazioni di potenza sono contenute in pochi punti percentuali.
Va riscontrato che, rispetto al gasolio, il biodiesel elimina
completamente i problemi delle emissioni di ossidi di zolfo.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
•Tra i combustibili rinnovabili l’uso dell’olio vegetale (olio di
palma, di colza, di girasole, di soia) tal quale, cioè senza la
conversione in biodiesel, è diventato un’opzione teoricamente
percorribile, ma economicamente valutabile solo in presenza
di incentivi. Dal punto di vista operativo non è ancora ben
chiaro se l’impiego di tali combustibili danneggi i motori
Diesel o sia realisticamente attuabile su lunghi periodi di
funzionamento; certamente l’olio può essere impiegato
purché sia adeguatamente trattato e preriscaldato.
Rispetto al gasolio la viscosità a 20°C è superiore (la viscosità
influisce sulla capacità di nebulizzare il combustibile dentro il
motore) e il punto di accensione è molto più alto (300°C conto
i 50°Cdel gasolio).
Inoltre processi di polimerizzazione spontanea che agiscono
sull’olio ad alta temperatura e in presenza di ossigeno danno
luogo a depositi e incrostazioni sugli iniettori, in camera di
combustione e sulle valvole.
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Motore a combustione interna (MCI)
Tra i principali produttori di motori industriali d’interesse per applicazioni
cogenerative, troviamo nella fascia di potenze tra 100 kW e 10 MW:
• Caterpillar
•Cummins
• Deutz Power System
• Ecogen
• Guascor
• Isotta Fraschini Motori
• Jenbacher
• MAN
• MTU
• Rolls-Royce
• Wartsila
• Waukesha
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore a combustione interna (MCI)
Costi
Il costo d’installazione medio è dell’ordine di 700÷1000 €/kW per i
motori medio grandi (taglie da 100 kW a 10 MW) e di 1500÷2500
€/kW per le taglie nel range 5÷100 kW. I costi di manutenzione,
seppur variabili in base al costruttore e al modello, in media si
aggirano intorno ai 7÷10 €/kW, (in rapporto all’energia elettrica
producibile si hanno valori dell’ordine di 8÷25 €/MWh,
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore stirling (combustione esterna)
I motori stirling presentano caratteristiche tecniche uniche, che consentono di utilizzare
qualsiasi fonte di calore o tipo di combustibile. A causa delle dimensioni relativamente
ingombranti, la taglie massima di un motore stirling non supera di norma i 100 kW ed è
quindi ideale per la microcogenerazione.
L’estrema silenziosità e l’assenza di vibrazioni fanno del motore stirling uno dei candidati
più promettenti per la diffusione su grande scala della microcogenerazione in ambito
residenziale.
Come funziona
Il motore stirling è definito “a combustione esterna” perchè il calore necessario al movimento
dei pistoni, non è prodotto direttamente all’interno del cilindro in cui scorre il pistone ma viene
ceduto dall'esterno tramite uno scambiatore di calore.
All'interno del motore è presente un gas (idrogeno, elio o azoto), che viene riscaldato a
temperature diverse, creando così una zona calda e una zona fredda. A questa differenza di
temperatura corrisponde una differenza di pressione, che è alla base del movimento dei
pistoni e quindi della produzione di energia elettrica e calore.
Anche se spesso il motore stirling viene definito un motore "ad aria calda", in realtà all'aria si
preferisce l'utilizzo di gas che non possono reagire (con il rischio di esplosioni) con le
sostanze lubrificanti presenti all'interno del motore.
Si tratta di un ciclo chiuso, in cui le parti meccaniche del motore non vengono a contatto con i
prodotti della combustione. Questo comporta una serie di vantaggi, tra cui la scarsa esigenza
di manutenzione e la silenziosità in fase di funzionamento
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Motore stirling (combustione esterna)
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Motore stirling (combustione esterna)
Quali fonti utilizzano?
Il motore stirling per funzionare ha bisogno
semplicemente di una fonte di calore: per questo
può essere alimentato con qualsiasi
combustibile tradizionale, ma anche col calore
derivante dalla combustione di biomasse o dalla
luce solare concentrata attraverso uno specchio
parabolico
Vantaggi
• tecnologia matura con grandi potenzialità di
sviluppo
• funzionamento silenzioso e privo di vibrazioni
• lunga vita utile
• scarsa manutenzione
Svantaggi
• costo elevato d'investimento
• tecnologia poco conosciuta
• dimensioni ingombranti
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore stirling (combustione esterna)
Prestazioni in assetto cogenerativo e caratteristiche dell’energia termica disponibile
Nel motore Stirling la presenza di combustione esterna rende molto flessibile la
produzione combinata di energia elettrica e termica.
•A differenza di quanto avviene nelle macchine a combustione interna, dove il calore
viene recuperato a valle della macchina, nella camera di combustione esterna si può
produrre calore contemporaneamente per il motore e per l’utenza termica ad alta
temperatura.
In particolare nel motore il calore ad alta temperatura serve per scaldare la “testa calda”
dello Stirling, dal quale è anche possibile recuperare calore a più bassa temperatura dal
raffreddamento della “testa fredda”. E’ quindi possibile sfruttare calore a diversi livelli di
temperatura.
.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore stirling (combustione esterna)
In sintesi si può dire che con le macchine a combustione interna la
cogenerazione è sempre in serie, mentre con il motore Stirling il calore
ad alta temperatura è in parallelo alla produzione di energia elettrica e
quello a bassa temperatura è in serie, essendo
necessariamente derivato dal raffreddamento del motore
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore stirling (combustione esterna)
E’ utile evidenziare che, mentre nei motori a combustione interna il raffreddamento è
una esigenza tecnologica, nei motori a combustione esterna il rilascio di calore a bassa
temperatura è una esigenza termodinamica del ciclo.
Esso influisce infatti sul rendimento del ciclo, che sarà tanto maggiore quanto minore è la
temperatura di cessione del calore.
In conclusione la cogenerazione con il motore Stirling rende possibile l’inseguimento del
carico termico in maniera indipendente dal funzionamento del motore, il cui
rendimento
influisce solo sul calore rilasciato a bassa temperatura.
Da quanto sopra detto risulta che il motore Stirling può trovare nella cogenerazione
quella fortuna applicativa che sino ad ora non ha mai avuto.
Le più recenti applicazioni stanno dando ragione a tale approccio.
Inoltre la combustione esterna che permette di scegliere liberamente il combustibile o la
fonte di calore, apre possibilità che, in una situazione energetica sempre più critica,
acquista peculiarità anche economiche molto apprezzate.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore stirling (combustione esterna)
Combustibili impiegabili
La natura del motore Stirling di macchina a ciclo chiuso ed a “combustione esterna” lo
rende adatto all’impiego dei combustibili più disparati:
•Combustibili tradizionali (fossili sia gassosi, sia liquidi, sia solidi)
• Combustibili derivati da recupero o produzione agroalimentare, come biogas di vario
genere, landfill gas, combustibili di origine
• Combustibili rinnovabili sia liquidi che solidi (pellet).
•Il calore introdotto nella macchina può anche non derivare dalla combustione, ma è
possibile lo sfruttamento di energia termica di origine geotermica, solare ad alta
temperatura o di recupero da processi industriali.
•In particolare per quanto riguarda l’energia termica di origine solare, si stanno
concretizzando alcune realizzazioni industriali di prodotti che sembrano ottenere un
vantaggio economico con lo sfruttamento “termodinamico” dell’irraggiamento solare. In
termini cogenerativi il sistema si presenta particolarmente vantaggioso per le applicazioni
civili di piccola taglia poiché il recupero del calore scaricato dal motore Stirling può essere
agevolmente utilizzato per il riscaldamento e/o la produzione di acqua sanitaria,
risultando competitivo nei confronti dei sistemi fotovoltaici.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Motore stirling (combustione esterna)
Studi svolti hanno permesso di individuare alcune condizioni che devono essere
soddisfatte affinché lo Stirling abbia la possibilità di diffondersi in applicazioni
cogenerative di tipo civile residenziale, in competizione con le attuali caldaie murali:
• la manutenzione e altri oneri aggiuntivi dovuti alla al sistema di microcogenerazione
devono essere comparabili con quelli di una caldaia, sia in termini di costi che intermini di
impegno temporale (ad esempio gli interventi di manutenzione dovrebbero essere
coincidenti con quelli della caldaia).
• il maggior costo iniziale del sistema di micro-cogenerazione deve poter essere
ammortizzato in tempi accettabili per l’utente finale.
Con riferimento a quest’ultimo punto, studi in merito hanno evidenziato che, tenendo
conto degli attuali costi dell’energia elettrica e del gas naturale nei vari paese europei, il
sovraccosto rispetto ad una caldaia tradizionale, che può sopportare un sistema di
microcogenerazione con motore Stirling per risultare concorrenziale rispetto alla caldaia
in parte del mercato europeo, si dovrebbe attestare, in assenza di incentivi, tra 500 e
1000 €/kWe, valori questi non ancora in linea con i prezzi attuali.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Microturbina
Le microturbine a gas sono degli innovativi sistemi di
generazione di calore ed elettricità. Sono caratterizzate da una
grande compattezza e da elevati rendimenti elettrici e ottimi
rendimenti termici, grazie alle alte temperature dei gas di scarico.
Rispetto ad esempio ai motori a combustione interna, le
microturbine hanno il vantaggio di avere basse emissioni
inquinanti, un funzionamento silenzioso e ridotte vibrazioni.
Le taglie hanno una gamma commerciale che va dai 30 e i 250
kW elettrici.
Risultano quindi particolarmente adatte alla microcogenerazione.
Come funziona
I principali elementi di una microturbina sono:
• un turbocompressore • uno scambiatore di calore • un combustore
• un sistema di recupero termico • un sistema di conversione della frequenza
Il turbocompressore, attraverso cui transita il gas in ingresso, contiene una piccola turbina collegata
ad un albero, che opera a velocità elevatissime, a circa 50.000 – 120.000 giri / minuto. La rotazione
dell’albero alimenta un generatore che produce energia elettrica.
I gas di scarico, con temperature superiori ai 250 °C, passano attraverso un recuperatore e una
caldaia, trasformandosi in energia termica sotto forma di vapore o acqua calda.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Microturbina
Quali fonti utilizzano?
Normalmente sono alimentate a gas metano.
Ma sempre più interessante risulta il ricorso a combustibili
alternativi come il biogas, proveniente dalla digestione
anearobica della biomassa.
Vantaggi
• emissioni ridotte
•prestazioni termiche elevate
• lunga vita utile
• manutenzione limitata
Svantaggi
• costo elevato d'investimento
• rendimenti elettrici non elevati
• prestazioni a carico parziale
• prestazioni influenzate dalle condizioni ambientali
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La cogenerazione: Le tecnologie
Cella combustibile
Le celle a combustibile trasformano energia
chimica direttamente in energia elettrica e
calore, senza passare attraverso processi di
combustione e senza utilizzare energia
meccanica.
Tutto il processo avviene senza alcun rumore
o vibrazione; questo rende le celle a
combustibile le macchine ideali per tutte le
applicazioni, comprese quelle residenziali
.
Come funziona
La struttura fondamentale di una cella a combustibile è fatta di tre strati: l’anodo, l’elettrolita
e il catodo. Con l’ingresso di idrogeno (combustibile) e ossigeno (comburente) all’interno
della cella, si produce nell’elettrolita una reazione chimica che genera corrente elettrica e
calore. Il prodotto di scarto della reazione è vapore acqueo e quindi le emissioni inquinanti
risultano praticamente azzerate Le celle a combustibile possono essere di diverso tipo, e
vengono classificate in base all’elettrolita utilizzato: a membrana polimerica, ad acido
fosforico, a carbonati fusi oppure ad ossidi solidi.
Le uniche celle a combustibile ad aver raggiunto una certa maturità tecnologica e
commerciale sono le celle ad acido fosforico (conosciute anche con la sigla PAFC), che
vengono utilizzate esclusivamente in cogeneratori ad alta efficienza.
I campi di applicazione delle celle a combustibile sono moltissimi: oltre che negli impianti di
cogenerazione, trovano spazio tra l’altro su automobili, apparecchi elettrici portatili, motori
spaziali e navali.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Cella combustibile
Quali fonti utilizzano?
L’idrogeno è al momento il principale combustibile utilizzato
nelle fuel cells.
Il problema dell'idrogeno è di non avere pressoché alcuna
diffusione. Attraverso particolari processi di reforming,
combustibili come il gas naturale possono essere trasformati
in gas ad alto contenuto di idrogeno e quindi utilizzati nelle
celle a combustibile.
Vantaggi
• funzionamento con diversi tipi di combustibile
• emissioni azzerate o comunque ridotte, in caso di utilizzo di
idrogeno
• alti rendimenti anche per i piccoli impianti
• silenziosità e assenza di vibrazioni
Svantaggi
• molte tecnologie ancora a livello pre-commerciale
• costo elevato d'investimento
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La cogenerazione: Le tecnologie
Turbogeneratori ORC (Organic Rankine Cycle)
Hanno rendimenti elettrici netti di circa il 18% e termici intorno all’80%, con
un'efficienza complessiva vicina al 100%.
Sono la soluzione ideale per produrre calore ed elettricità in impianti di piccola e
media taglia alimentati a biomassa, in particolare a cippato.
Il funzionamento completamente automatizzato non richiede la presenza costante di
un'operatore. I turbogeneratori, inoltre, hanno un'elevata affidabilità e una lunga vita
utile.
La taglia minima commerciale, attorno ai 200 kW, e le notevoli dimensioni non li
rendono ancora adatti per applicazioni microcogenerative di piccolissima taglia
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La cogenerazione: Le tecnologie
Turbogeneratori ORC (Organic Rankine Cycle)
Come funziona
Il principio di funzionamento dei turbogeneratori ORC è simile a quello delle turbine a
vapore. A differenza di queste, però, per muovere le turbine, al posto del vapore i
turbogeneratori utilizzano un fluido organico a ciclo chiuso.
Il fluido organico viene fatto evaporare utilizzando il calore proveniente dalla caldaia a
cippato, mediante uno scambiatore ad olio diatermico; il fluido organico vaporizzato
alimenta quindi la turbina che produce energia elettrica.
Dopo essere transitato per la
turbina, il fluido vaporizzato
viene fatto raffreddare e
condensare, cedendo così
calore alla rete di
teleriscaldamento (o agli altri
utilizzi del calore), per poi
essere di nuovo inviato
all’evaporatore. In questo
modo si chiude il ciclo
termodinamico.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Turbogeneratori ORC (Organic Rankine Cycle)
Quali fonti utilizzano?
Il calore necessario ad alimentare il circuito
ad olio diatermico, che è alla base del
funzionamento del turbogeneratore, viene di
norma fornito da biomassa legnosa, in
particolare cippato, bruciata in grandi
caldaie.
In alternativa alla biomassa, è possibile
prevedere collettori solari a concentrazione
per il riscaldamento dell'olio diatermico.
Vantaggi
• alta efficienza
• lunga durata
• elevata affidabilità
• bassa manutenzione
• funzionamento autonomo, senza operatore
Svantaggi
• costo elevato d'investimento
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La cogenerazione: Le tecnologie
Turbina a gas
Possono essere particolarmente efficienti – fino al 60% quando il calore dei gas di scarico è recuperato da una
caldaia che produce vapore, successivamente espanso in
una turbina a vapore in un ciclo combinato. Le turbine a gas
in ciclo semplice richiedono un costo di investimento
minore rispetto a cicli combinati, centrali convenzionali a
carbone o impianti nucleari e possono essere progettate
per generare grandi o piccole potenze. Inoltre il tempo di
costruzione può andare da poche settimane ad alcuni mesi,
mentre gli altri tipi di impianto richiedono anni.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Turbina a gas
Come funziona
Il principio di funzionamento è il seguente: l'aria è aspirata e compressa dal compressore che la
immette in camera di combustione. Qui viene miscelata al combustibile (metano) che, con la sua
ossidazione, innalza l'entalpia della corrente gassosa che prosegue il suo percorso passando negli
stadi della turbina dove ha la possibilità di espandersi, cedendo energia alla turbina stessa. La
turbina trascina il compressore e l'energia netta risultante viene utilizzata direttamente come
energia meccanica trasformata in energia elettrica mediante un alternatore accoppiato alla turbina.
il calore allo scarico, viene
recuperato tramite i rigeneratori. I
rigeneratori sono scambiatori di
calore che trasferiscono il calore
dei gas di scarico all’aria
compressa,
prima
della
combustione. Nella configurazione
del ciclo combinato, la caldaia a
recupero trasferisce il calore ad un
sistema che alimenta una turbina a
vapore.
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La cogenerazione: Le tecnologie
Turbina a gas
Quali fonti utilizzano?
•Metano
Vantaggi
•Taglie fino a 250 MW
• Temperatura fino a 500°
• lunga durata
• elevata affidabilità
• bassa manutenzione
• costo investimento contenuto per alte taglie
Svantaggi
• costo elevato d'investimento piccoli impianti
• Impossibilità ad utilizzo intermittente
• scarsa efficienza a carico parziale
• efficienza modesta per taglie fino a 10 MW
• perdita di efficienza con aumento temperatura
esterna
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La cogenerazione: Le tecnologie
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La cogenerazione: Le tecnologie
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La cogenerazione: Le tecnologie
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La cogenerazione: Le tecnologie
Microcogenerazione
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La cogenerazione: Le tecnologie
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La cogenerazione: Le tecnologie
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La cogenerazione: Applicazioni
Settori di applicazione
La cogenerazione può trovare applicazione in tutti quei settori in cui vi è richiesta
di elettricità e calore (ed eventualmente di freddo). I tre principali mercati di
riferimento sono:
• il settore industriale, in cui gli impianti di cogenerazione sono molto diffusi
specie nelle grandi aziende, ma con mercati ancora inesplorati come il vasto
tessuto di piccole e medie imprese
• il settore terziario, che ha dimostrato negli ultimi anni il maggior tasso di crescita
per numero di macchine installate (vedi voce nel menu di sinistra)
• il settore residenziale, che rientra più propriamente nell’ambito della
microcogenerazione e che ha un grande potenziale ancora inespresso
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La cogenerazione: Applicazioni
Industria
La cogenerazione industriale di grande taglia è una realtà già da molto
tempo presente nel nostro Paese, con cifre importanti sia per numero
di impianti che per potenza installata
• Tessile
• Chimico
• Farmaceutico
• Alimentare (caseifici, pastifici, salumifici,..)
• Cartiere
• Laterizi /Ceramico
• Metalmeccanico / Verniciatura
Esempio applicazione industria tessile
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La cogenerazione: Applicazioni
Terziario
Tra le applicazioni più interessanti, ci sono:
• Alberghi
• Centri commerciali
• Supermercati
• Ospedali
• Università
• Strutture sportive
L’abbinamento con macchine frigorifere per il condizionamento estivo, in regime di
trigenerazione, permette di sfruttare pienamente il sistema anche nella stagione calda e di
soddisfare particolari necessità, puntando così alla piena autonomia energetica.
Il collegamento alla rete elettrica consente di immettere e prelevare energia elettrica
usufruendo dei benefici dello Scambio sul posto, assicurati a tutti gli impianti
cogenerativi ad alto rendimento di potenza fino a 200 kW
Gli impianti di potenza superiore a 200 kW possono comunque vendere elettricità alla
rete, alle condizioni vantaggiose previste dal regime di Ritiro dedicato
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La cogenerazione: Applicazioni
Residenziale
Le utenze residenziali sono caratterizzate da un utilizzo spesso discontinuo di energia.
Per questo motivo è importante che l’impianto cogenerativo sia collegato alla rete
elettrica, in regime di Scambio sul posto, soltanto in questo modo è possibile valorizzare
l'elettricità prodotta e non immediatamente autoconsumata dall'utenza
Inoltre, è conveniente che il motore sia azionato
soltanto quando è possibile utilizzare o
comunque accumulare tutto o gran parte del
calore cogenerato.
L'accumulo del calore è indispensabile per avere
acqua calda anche a cogeneratore spento.
L'accumulo si realizza con dei serbatoi di acqua
calda termicamente isolati, ai quali è possibile
collegare non soltanto il cogeneratore, ma anche
altri eventuali generatori di calore come pannelli
solari, pompe di calore e caldaie.
Il mancato utilizzo del calore costituisce un grande spreco energetico, tale da non
rendere economicamente conveniente il ricorso alla cogenerazione. Al momento, la
trigenerazione (cioè la produzione di freddo a partire dal calore di scarto del
cogeneratore) non è una tecnologia applicabile agli impianti domestici.
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La cogenerazione: Applicazioni
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Fattibilità – Definizione
–Tecnica
Verifica se gli aspetti tecnici dell’intervento sono effettivamente realizzabili
-Organizzativa
Verifica se l’intervento è realizzabile nell’ambito della organizzazione dell’utente
-Economica
Verifica se le risorse necessarie per la realizzazione dell’intervento (costi) sono
giustificate dai ritorni prevedibili,espressi in termini di benefici
-Temporale
Verifica se l’intervento è realizzabile nei tempi coerenti alle necessità ed utilità
dell’utente
-Motivazionale
Verifica l’effettivo grado di accettabilità che l’utente esprime rispetto al nuovo
intervento
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
La convenienza tecnico-economica nella realizzazione di un impianto di
cogenerazione non può non prescindere da una analisi specifica ed accurata
dei carichi elettrici, termici e frigoriferi (se si tratta di un impianto trigenerativo),
richiesti dall’utenza. L’analisi deve valutare:
• la potenza massima richiesta
•curve di carico giornalieri, mensili e stagionali.
Questo fatto rende l’applicazione di un sistema cogenerativo assolutamente
non generalizzabile, ma la scelta opportuna della tecnologia, della taglia e della
e delle modalità di gestione dell’impianto devono essere comunque valutate
caso per caso.
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Per una orientazione di massima sulla tecnologia idonea ad una certa applicazione esistono
diagrammi a mosaico.
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
.
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Per una valorizzazione di massima sul valore di investimento in base alla tecnologia utilizzata si
può far riferimento al seguente diagramma:
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Sulla base di tali indicazioni, e noto l’andamento delle domande termiche ed elettriche, è
necessario ricorrere a strumenti di simulazione che permettano di confrontare tra loro varie
ipotesi impiantistiche e taglie di impianti. Questo costituisce una parte fondamentale dello studio
di fattibilità, che in generale prevede una sequenza di attività.
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Nella valutazione circa la fattibilità di un impianto cogenerativo è comunque possibile svolgere
alcune considerazioni generali dettate dall’esperienza:
• solitamente è bene che il cogeneratore sia sottodimensionato rispetto alle richieste di picco
dell’utenza, in modo tale che il sistema operi per un maggior numero di ore possibile in condizioni
prossime a quelle nominali, che consentono di ottenere i più alti valori dei rendimenti. I picchi di
richiesta termica ed elettrica possono essere coperti da caldaie ausiliarie (o prevedendo unità di
accumulo) e sfruttando la rete elettrica nazionale;
• generalmente il tempo di ritorno di un impianto di cogenerazione è tanto più breve quanto
più ore all’anno viene mantenuto in funzione. Questo perché il costo di installazione iniziale è in
proporzione più elevato di un generatore termico tradizionale.
• non sempre il massimo risparmio ottenibile coincide con il minimo tempo di ritorno, poiché
quest’ultimo dipende dal costo di installazione del cogeneratore che non cresce linearmente con
la sua taglia e varia anche a seconda della tecnologia scelta;
• La convenienza economica di un progetto di cogenerazione è fortemente influenzata dalle
condizioni contrattuali di fornitura e cessione dell’energia. In particolare ha fondamentale
importanza la possibilità di cedere a prezzi vantaggiosi l’energia elettrica prodotta in esubero e di
acquistare il combustibile a condizioni agevolate (riduzione delle accise).
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Funzionamento in Isola o Parallelo rete
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Funzionamento a pieno carico
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Funzionamento ad inseguimento termico
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Funzionamento ad inseguimento elettrico
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Dimensionamento: sintesi degli obiettivi progettuali
Analisi di fattibilità: sintesi delle fasi operative
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Dimensionamento: sintesi degli obiettivi progettuali
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La cogenerazione: Analisi di fattibilità
Dimensionamento: sintesi degli obiettivi progettuali
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La cogenerazione: esempi applicativi
In Italia ci sono oltre 90 mila piscine*
(alberghi, agriturismi, centri fitness, impianti privati, impianti pubblici) le piscine
pubbliche, sono 3.270* in totale (una ogni 19.000 abitanti).
Esempio: Studio di fattibilità
Potenza 40 kWe
Investimento 100.000 €
Funzionamento 5.500 h/anno
Risparmio 25.000 €/anno
Pay-Back 4 anni
* Fonte Assopiscine – Associazione Italiana Costruttori Piscine il segmento piscine
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La cogenerazione: esempi applicativi
La cogenerazione nei caseifici: Energia termica sottoforma di acqua surriscaldata o
vapore per il processo di pastorizzazione del latte; energia elettrica per il tecnologico e
l‘illuminazione
Esempio: Studio di fattibilità
Potenza 400 kWe
Investimento 500.000 €
Funzionamento 4.000 h/anno
Risparmio 150.000 €/anno
Pay-Back 3,4 anni
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La cogenerazione: esempi applicativi
La cogenerazione nelle concerie: Acqua calda e vapore per il processo di lavorazione
delle pelli
Esempio: Studio di fattibilità
Potenza 250 kWe
Investimento 320.000 €
Funzionamento 4.000 h/anno
Risparmio 80.000 €/anno
Pay-Back 4 anni
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La cogenerazione: esempi applicativi
Negli Hotel è applicabile la Trigenerazione per condizionamento, riscaldamento,
acqua calda sanitaria, riscaldamento della piscina e produzione di energia elettrica
per il tecnologico e l‘illuminazione.
In Italia ci sono 3500 Hotel dotati di piscina.
Esempio: Studio di fattibilità
Potenza 80 kWe
Investimento 150.000 €
Funzionamento 6.000 h/anno
Risparmio 36.000 €/anno
Pay-Back 4,1 anni
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La cogenerazione: esempi applicativi
Nelle Cliniche e Case di cura si utilizza la Trigenerazione per condizionamento,
riscaldamento, acqua calda sanitaria e produzione di energia elettrica per il tecnologico
e l‘illuminazione.
In Italia le Cliniche private sono 624 (542 accreditate)
Le Case di Cura private per assistenza agli anziani e
invalidi sono 2088 le semiresidenziali (53%
accreditate) e 4132 le residenziali (69% accreditate )
Totale : 6.844 strutture
Esempio: Studio di fattibilità
Potenza 35 kWe
Investimento 70.000 €
Funzionamento 5.000 h/anno
Risparmio 20.000 €/anno
Pay-Back 3,5 anni
Interventi di sensibilizzazione, formazione e supporto alle imprese
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La cogenerazione: esempi applicativi
TELERISCALDAMENTO
Quartiere Vauban, Friburgo (Germania)
EPOCA DI REALIZZAZIONE
Il progetto è stato realizzato nel periodo compreso tra il 1993 e il 2006
secondo le seguenti fasi:
1993 – inizio della pianificazione del distretto;
1995 – progetto urbanistico;
1996 – piano regolatore e inizio della vendita dei lotti del primo stralcio;
1997 – risanamento dell'area e inizio della costruzione dell'infrastruttura;
1998 – occupazione dei primi alloggi;
1999 – vendita secondo stralcio di lotti;
2001 – circa 2.000 abitanti insediati nel nuovo quartiere;
2006 – conclusione lavori.
Interventi di sensibilizzazione, formazione e supporto alle imprese
nel campo dell’ energia” CIG 4473049CCBLa cogenerazione: esempi applicativi
La cogenerazione: esempi applicativi
TELERISCALDAMENTO
Quartiere Vauban, Friburgo (Germania)
Vauban è un nuovo distretto di Friburgo dedicato a 5.000 residenti e 600 lavoratori che occupa
un’area di 38 ha.
Tutti gli edifici sono costruiti secondo buoni standard energetici, con un consumo energetico pari a
65 kWh/m2anno. Almeno 100 unità abitative seguono lo standard "passive house" (domanda di
calore ≤15 kWh/m2anno) e sono previste altre 100 “plus energy houses” (case che producono più
energia di quella che consumano).
Altri obiettivi riguardano la riduzione delle emissioni di CO2, lo sfruttamento attivo e passivo
dell’energia solare, il rinverdimento obbligatorio dei tetti piani.
Dal 2002 è in funzione un impianto di cogenerazione altamente efficiente (CHP) alimentato con
cippato di legna e connesso alla rete di riscaldamento.
Nel 2000 sono stati integrati sui tetti delle abitazioni 450 m2 di collettori solari, e 1.200 m2 di
pannelli PV.
Pianta del quartiere. (Fonte: http://www.assa-cee.org/asUrban_Vauban.htm ).
“Interventi di sensibilizzazione, formazione e supporto alle imprese
nel campo dell’ energia” CIG 4473049CCB
La cogenerazione: esempi applicativi
TELERISCALDAMENTO
Quartiere Vauban, Friburgo (Germania)
L’insediamento comprende le seguenti zone:
Zona residenziale 19,0 ha = 45,8%
Zona mista 2,2 ha = 5,4%
Zona artigianale 3,2 ha = 7,6%
Zona pubblica 1,9 ha = 4,6%
Infrastruttura sociale 0,7 ha = 1,6%
Verde pubblico 5,7 ha = 13,6%
Strade, piste, parcheggi 8,9 ha =21,4%
Gli edifici hanno normalmente 3-4 piani, ma nelle zone più periferiche anche 5-8.
Immagini del quartiere. (Fonte: http://www.assa-cee.org/asUrban_Vauban.htm).
“Interventi di sensibilizzazione, formazione e supporto alle imprese
nel campo dell’ energia” CIG 4473049CCB
La cogenerazione: esempi applicativi
TELERISCALDAMENTO
Quartiere Vauban, Friburgo (Germania)
TECNOLOGIE IMPIEGATE
L’impianto di cogenerazione ad alta efficienza serve l’intero quartiere ed è alimentato per l’80% da
trucioli di legno e per il 20% da gas naturale. Il calore prodotto è distribuito tramite una rete di
teleriscaldamento.
L’energia elettrica necessaria a coprire l’intero fabbisogno del quartiere è fornita per il 30%
dall’impianto di cogenerazione e per la parte restante da 1.200 m2 di pannelli fotovoltaici collocati
sulla copertura del parcheggio e sui tetti di alcuni edifici.
Fonte: Claudia Bisceglia, HANNOVER, EDIFICARE SU UN TERRENO AGRICOLO: quando l’antropizzazione del territorio non impoverisce l
e risorse naturali, L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI N° 397