Globalizzazione economica Docente: Antonio Forte 1 Lezione 16 La riforma della finanziaria (cap.5) regolamentazione La riforma finanziaria in Europa La riforma finanziaria negli Stati Uniti 2 La riforma finanziaria in Europa - 1 In Europa non abbiamo atti unici come negli US. Situazione abbastanza diversificata tra le nazioni. A livello comunitario ci sono stati 4 regolamenti e una direttiva che hanno modificato la struttura della supervisione finanziaria. Create 4 nuove autorità di livello comunitario 3 La riforma finanziaria in Europa - 2 -ESRB:European Systemic Risk Board (livello macroprudenziale) -EBA: European Banking Authority -EIOPA: European Insurance and Occupational Pensions Authority -ESMA: European Securities and Markets Authority Arbitri su dispute dei supervisori nazionali. Supervisione ordinaria rimane a livello nazionale. (passi in avanti nel 2014 con BCE e vigilanza bancaria) 4 La riforma finanziaria in Europa - 3 -Vigilanza Macroprudenziale È affidata all’ESRB. Ridurre sistemico. il rischio -Composto da tutte le BC dell’Unione, Pres e vice pres BCE, membro Commissione Europea, tre direttori delle autorità di supervisione europea. -I supervisori nazionali vi partecipano, ma senza diritto di voto. -Per i primi 5 anni il presidente è il pres della BCE. -ESRB consiglia le altre tre autorità ma le sue decisioni non vincolanti. 5 La riforma finanziaria in Europa - 4 Compito di sorvegliare la creazione di squilibri macroeconomici che potrebbero avviare effetti sistemici. Individuare problemi di un singolo stato che potrebbero minare stabilità intero sistema. Ha inoltre il compito di avvisare gli altri supervisori europei e gli altri attori rilevanti sui rischi esistenti. Se ravvisa problemi, emana allarmi e raccomandazioni per le autorità di vigilanza, per gli Stati e per la Commissione. Non ha però poteri coercitivi propri. 6 La riforma finanziaria in Europa - 5 Vigilanza microprudenziale: Affidata a 3 nuove autorità:EBA per banche, ESMA per i mercati, EIOPA per assicurazioni e fondi pensione. Obiettivo di uniformare le regole di vigilanza in Europa. Hanno forma giuridica di agenzie autonome e quindi le loro decisioni saranno vincolanti per i vigilanti nazionali. Ma resterà in capo alle autorità nazionali l’applicazione pratica delle regole di supervisione 7 La riforma finanziaria in Europa - 6 Obiettivi: -assicurare regole comuni e loro applicazione -subentrare a responsabilità e obiettivi di autorità esistenti -creare cultura supervisione comune -migliorare cooperazione tra supervisori -coordinare la gestione della crisi -coordinare interdipendenza autorità Problema:composte da rappresentanti degli stati>interesse UE vs interesse nazionale 8 La riforma finanziaria in Europa - 7 Requisiti di capitale Sono stabiliti tramite le CRD-Capital Requirements Directive. Esse recepiscono le norme varate dalla BIS a Basilea, e introducono anche ulteriori caratteristiche valide per l’UE. CRD I nel 2000, CRD I bis nel 2006 che recepisce Basilea1 e Basilea2. Con la crisi arrivano ulteriori modifiche: CRD II nel 2009: -rafforza vigilanza su gruppi crossborder –aumenta requisiti di capitale su prodotti cartolarizzati. 9 La riforma finanziaria in Europa - 8 Nel 2010 arriva già la CRD III che incrementa requisiti di capitale attinenti ai titoli cartolarizzati e ai titoli usati dalle banche per il trading. Si interviene sulla distribuzione dei bonus ai manager bancari. Infine c’è la CRD IV che dovrebbe recepire Basilea 3 e doveva diventare operativa prima di fine 2012 per partire nel 2013 (ma è stata rinviata al 2014). Interviene su –liquidità banche; -capitale e sua qualità; -leva; rischio controparte; -misure anticicliche; regole per istituzioni sistemiche; -stesura di un unico libro di regole per le banche. 10 La riforma finanziaria in Europa - 9 Derivati: diverse direttive hanno impattato sul tema dei derivati. Le diverse proposte mirano a: -creare clearing house centralizzate su cui scambiare obbligatoriamente i derivati -armonizzare la regolamentazione sulle clearing house in Europa -regole per l’interoperabilità delle c.h. -estendere regole sull’abuso di mercato alle transazioni in derivati. 11 La riforma finanziaria in Europa - 10 La direttiva MAD-Market abuse directive era la più anziana e la sua revisione è servita ad ampliarne il raggio operativo, per includere anche i derivati, aumentare supervisione e meccanismi di attuazione, aumentare l’armonizzazione tra stati UE. Una nuova direttiva tende a creare la clearing house dove scambiare i derivati (individuati dall’Esma). Se i derivati non verranno scambiati qui saranno soggetti a ulteriori requisiti di capitale. 12 La riforma finanziaria in Europa - 11 Le stesse C.H. saranno soggette ad una nuova direttiva perché esse si assumeranno nuovi rischi e sarà necessario incrementarne la capacità patrimoniale (+ capitale) e la liquidità. Altre norme sui derivati incluse nella CRD e nella Mifid, sempre per aumentare trasparenza e capitale precauzionale. Difetto di fondo: mancanza di un’unica direttiva in materia. 13 La riforma finanziaria in Europa - 12 Agenzie di rating Le nuove norme attive dal 2010 prevedono la registrazione obbligatoria delle agenzie che operano nella UE, norme per ridurre i conflitti di interesse. Tre aspetti importanti della direttiva: -+ trasparenza, report annuale sul settore con spiegazione delle metodologie dei rating -requisiti di governo societario -no remunerazione sulla performance e divieto di consulenza sui prodotti. 14 La riforma finanziaria in Europa - 13 Ulteriori modifiche con nuova direttiva: supervisione centralizzata delle agenzie da parte dell’Esma: richiedere informazioni, investigare e ispezionare e sospendere le agenzie. Inoltre gli emittenti dovrebbero trasmettere le informazioni sui titoli a tutte le AdR in modo tale da far produrre giudizi anche ad AdR non direttamente pagate dall’emittente. Normativa europea troppo stringente potrebbe creare disagi per le AdR globali. 15 La riforma finanziaria in Europa - 14 Alternative investment fund managers directive. Ha lo scopo di controllare i fondi non regolati da altre direttive (UCITS) e considerati pericolosi: hedge funds, commodity funds… Si impongono regole ai manager e non ai fondi perché questi fondi operano fuori dall’UE, in paradisi fiscali. 16 La riforma finanziaria in Europa - 15 Gestione delle crisi EFSF (European Financial Stability Facility) e ESM (European Stability Mechanism) sono i due fondi-ora attivo solo il secondo che ha preso il posto del primo- nati per fornire sostegno ai paesi europei in difficoltà. L’ESM è dotato di 750 miliardi ed è stato attivato nella seconda metà del 2012. Tali fondi sono stati preceduti da modifiche sulla sorveglianza dei bilanci pubblici. Altre norme hanno colpito le Istituzioni Sistemiche. 17 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 1 La riforma finanziaria degli Stati Uniti verte sostanzialmente intorno al Dodd-Frank Act. Il suo iter è stato complesso, così come è ancora incerta la sua concreta implementazione, visto che è necessaria una corposa legislazione secondaria ed è prevista la creazione di nuove autorità di controllo. È una norma molto ampia e nel libro di testo è esaminata seguendo lo stesso schema interpretativo delle riforme europee. 18 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 2 Vigilanza macroprudenziale: Creata una nuova istituzione il Financial Stability Oversight Council diretta dal ministro del Tesoro. Responsabilità del FSOC: -individuare rischi finanziari -promuovere disciplina dei mercati e l’informazione, limitando il moral hazard -individuare e organizzare la risposta a eventuali rischi sistemici o all’instabilità finanziaria. 19 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 3 Il Fsoc ha il compito di indicare le istituzioni di rilevanza sistemica su cui poi sarà esercitata dalla Fed una supervisione più stringente. Questa istituzione ha quindi compiti sia macroprudenziale che microprudenziali, a differenza di quanto avviene in Europa con l’ESBR. Nella vigilanza macrop. rientra anche l’Office of Financial Research presso il dipartimento del tesoro che elabora analisi indipendenti sul rischio a supporto del lavoro del Fsoc. 20 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 4 Vigilanza microprudenziale: -Fed si occupa di banche sistemiche e comunque di banche con attivo superiore ai 50 miliardi di $. -Federal Deposit Insurance Corporation si occupa di banche con attivo inferiore ai 50 mld e di livello statale -Office of the Comptroller of the Currency sorveglia banche nazionali, fondi di investimento con meno di 50 mld. -National Credit Union Administration si occupa delle credit unions (simili alle BCC). 21 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 5 Sono previsti altri uffici per la sorveglianza microprudenziale ed è previsto che gli hedge funds con gestione superiore ai 100 mln $ debbano registrarsi presso la Sec. 22 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 6 Riforma della regolamentazione finanziaria: Analisi degli effetti del mark to market svolta dal Financial Accounting Standard Board, con attenzione anche ai derivati. Per i derivati: sorvegliati da Commodity Futures Trading Commission o dalla Sec. Si impongono numerose nuove restrizioni all’utilizzo dei derivati, soprattutto degli swap. Ad esempio, il Dodd-Frank act vieta alle banche commerciali di scambiare derivati che non siano collegati ai tassi di interesse o alle valute. 23 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 7 All’interno del Dodd-Frank act c’è il Collins Amendment che si è occupato dei requisiti di capitale delle banche. Anche negli US ci si è resi conto che le banche devono avere più capitale per proteggersi dai nuovi rischi legati ai prodotti della finanza innovativa e per trasmettere una immagine di maggior solidità del sistema. Fatto sta, però, che l’adozione dei nuovi requisiti, basati sugli accordi di Basilea 3, è stata rinviata! 24 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 8 Volcker Rule: limitare la possibilità delle banche di fare trading, soprattutto limita gli investimenti delle banche negli hedge funds. Prevede restrizioni simili anche per le istituzioni non finanziarie rilevanti. Prevede la creazione di cuscinetti di capitale di natura controciclica, come previsto anche in Basilea3. 25 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 9 Il Dodd-Frank Act interviene anche sulle agenzie di rating: più trasparenza sulle procedure utilizzate per le valutazioni, più controlli interni, gli investitori possono agire contro le AdR, rafforza i poteri di controllo della Sec che può rendere pubblici i dati utilizzati dalle AdR per assegnare i voti. Si cerca di aumentare il grado di responsabilità delle AdR ed eliminare i conflitti di interesse. 26 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 10 Anche negli US si sta cercando di regolamentare gli stipendi dei manager bancari. Ad esempio si vuole introdurre il voto degli azionisti (shareholders) a conferma della remunerazione dei manager. Aumentare il costo della assicurazione dei depositi in capo alle banche che effettuano attività più speculative. In generale si è cercato di aumentare la trasparenza delle decisioni delle banche: più trasparenza, più informazione, più possibilità di controllo. 27 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 11 Gestione delle crisi: Novità inerenti la liquidazione delle istituzioni sistemiche. Vengono create nuove apposite autorità che vigilano su queste istituzioni. Esse possono sottoporre a vigilanza particolare una banca per evitare pericoli o scoraggiare crescita eccessiva o eccessiva complessità delle stesse. Compilare dei funeral plans che descrivano la struttura di queste istituzioni, i legami esistenti, come liquidare i vari rami aziendali in caso di fallimento. 28 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 12 Previste ulteriori azioni dei regolatori per sottoporre ad amministrazione controllata se si intravede il rischio di fallimento. Previste procedure particolari per le istituzioni sistemiche non bancarie in caso di fallimento, che vengono trattate come delle banche e sottoposte alle procedure previste per le banche. 29 La riforma finanziaria negli Stati Uniti - 13 Infine, il Dodd-Frank Act ha previsto anche l’istituzione del Bureau of Consumer Financial Protection, agenzia interna alla Fed ma indipendente, con compiti di protezione dei consumatori. Compito di regolare i prodotti e i servizi finanziari venduti ai consumatori. Fornire ai risparmiatori le informazioni necessarie e in modo chiaro. Evitare truffe, raggiri, prodotti troppo complessi. 30
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