eFacile investire in... POLONIA di Alex Gilardini e Martino Conserva Analisi del rischio paese Normativa fiscale: IVA e imposte dirette Costituzione di società Disciplina del lavoro Contratti di distribuzione Le nuove Guide all’export di IPSOA La collana eFacile investire in… è uno strumento di lavoro studiato per le imprese e per i consulenti che intendono operare all’estero. Contiene informazioni pratiche indispensabili per conoscere il paese in cui si intende investire, descrivendone dettagliatamente la normativa in vigore. Le schede paese elaborate da esperti nel settore forniscono utili informazioni di carattere economico e generale e un quadro completo della normativa commerciale, doganale, fiscale, societaria e del lavoro. 1 investire in… Polonia, Alex Gilardini e Martino Conserva, disponibile da giugno 2014 2 investire in…Colombia, Massimiliano Castellari e Martino Conserva, disponibile da aprile 2014 3 investire in…Argentina, Martino Conserva, disponibile da febbraio 2014 4 investire in…Thailandia, Lorenzo Riccardi e Martino Conserva, disponibile da luglio 2014 5 investire in…Marocco, Germano Franceschin e Martino Conserva, disponibile da settembre 2014 6 investire in…Perù, Jacopo Gasperi e Martino Conserva, disponibile da ottobre 2014 QUESTO EBOOK È UN'ANTEPRIMA GRATUITA Per ordinare la versione integrale utilizzare il link SHOPWKI.it o rivolgersi all’agente di zona PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA © 2014 Wolters Kluwer Italia S.r.l Strada I, Palazzo F6 - 20090 Milanofiori Assago (MI) ISBN: 978-88-217-4763-2 Il presente file può essere usato esclusivamente per finalità di carattere personale. I diritti di commercializzazione, traduzione, di memorizzazione elettronica, di adattamento e di riproduzione totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. La presente pubblicazione è protetta da sistemi di DRM. La manomissione dei DRM è vietata per legge e penalmente sanzionata. L’elaborazione dei testi è curata con scrupolosa attenzione, l’editore declina tuttavia ogni responsabilità per eventuali errori o inesattezze. Presentazione PRESENTAZIONE Il mercato polacco caratterizzato da “stabilità economica e finanziaria, manodopera qualificata, cultura del lavoro” ha avuto uno sviluppo enorme degli ultimi anni, dal punto di vista economico, la Polonia è l’unico Paese a non essere mai entrato in recessione dall’inizio della crisi. Si è verificata una crescita del PIL del +4,3%, dopo il boom economico del 2011, e le prospettive restano molto favorevoli. La Polonia, quindi, continua la sua crescita, rimanendo tra i Paesi con le migliori potenzialità nel medio-termine. Il Paese si è piazzato al terzo posto per attrattività dopo Cina e Stati Uniti. Si parla di “miracolo polacco” facendo riferimento ai quasi 170 miliardi di euro entrati nel Paese tra il 2005 e il 2012. Un altro grande sostegno allo sviluppo della Polonia arriva dai fondi strutturali Ue: 67 miliardi tra il 2007 e il 2013, altri 72 fino al 2020, si segnala che l'87% dei fondi stanziati nel vecchio bilancio sono stati già utilizzati. L’Italia che con 9 miliardi di stock (il 5,3% del totale) si piazza al settimo posto tra gli investitori diretti esteri, gode in Polonia di una straordinaria rendita di posizione. 4 IPSOA – Investire in…Polonia Rischio paese 1. 1. RISCHIO PAESE 1.1 Situazione politica Politica interna La maggioranza parlamentare di Piattaforma Civica (PO) – confermata quale primo partito alle elezioni dell’ottobre 2011 – è ormai ridotta al minimo, dopo tre defezioni in meno di un mese in segno di protesta contro la politica economica del governo di Donald Tusk. La popolarità di PO è in forte calo a causa del severo programma di austerità fiscale concordato con L’UE e il governo deve fare fronte all’opposizione dei sindacati e di vasti strati sociali. Si tuttavia ritiene che Tusk sia in grado di condurre a termine la legislatura anche con una maggioranza strettissima; il partito di Legge e Giustizia (PiS), fortemente ridimensionato dopo le ultime elezioni, non appare per il momento in grado di trarre vantaggio dalla situazione. Relazioni internazionali Nelle relazioni internazionali si va affermando una posizione polacca nettamente più europeista di quella avutasi negli ultimi anni: il defunto presidente Kaczynski aveva ostacolato con ogni mezzo gli sforzi del governo per intervenire sul sistema sanitario e previdenziale, opponendosi all’adozione dell’euro e rifiutando fino all’ultimo momento la firma del Trattato di Lisbona. Ricadute positive si hanno anche sul fronte dei rapporti con la Russia, con la quale a fine ottobre 2010 è stato rinnovato l’accordo in materia di transito del gas naturale diretto al mercato europeo. E’ da sottolineare che la il governo di PO ha apertamente respinto l’ipotesi di partecipazione all’intervento militare contro la Libia, segnando anche sotto questo aspetto una svolta rispetto all’indirizzo precedente. IPSOA – Investire in…Polonia 5 1. Rischio paese Contesto geopolitico e geoeconomico La collocazione geostrategica della Polonia, al “confine” fra Est e Ovest, ha fortemente esposto il paese alle correnti della geopolitica mondiale. Oggi, superata la fase della “guerra fredda”, lo espone piuttosto alle contraddizioni (rese evidenti dall’episodio dell’intervento USA in Irak) fra orientamento “atlantico” (adesione alla NATO e rapporti con Washington) e orientamento “europeo”; già prima dell’accesso formale all’UE l’atteggiamento di Varsavia è risultato sovente in rotta di collisione con quello dei maggiori Paesi dell’UE. Anche sul piano geoeconomico la situazione di frontiera si ripresenta, da un lato con la crescente gravitazione verso l’area di influenza tedesca, dall’altro con la persistente dipendenza dalla Russia in fatto di forniture energetiche. Forma di governo repubblica Capo di Stato presidente Bronislaw Komorowski (dal 10.4.2010) Capo del governo primo ministro Donald Tusk (dal 16.11.2007) Elezioni presidenziali 4 luglio 2010 (prossime: luglio 2015) Elezioni politiche 9.10.2011 (prossime: ottobre 2015) Governo attuale coalizione Piattaforma Civica (PO) - Partito Popolare o dei Contadini (PSL), 231 seggi su 460 Principali indicatori macroeconomici 2008 2009 2010 2011 2012 2013p PIL (var. %) Saldo bilancio pubblico / PIL (%) Debito pubblico / PIL (%) Prezzi al consumo (var. %) 5,1 -3,7 47,1 4,2 1,6 -7,4 50,9 3,5 3,9 -7,9 54,8 2,5 4,3 -5,1 56,3 4,3 2,0 -3,9 55,1 3,7 1,1 -4,0 56,0 1,5 Tasso di cambio medio (per US$) Tasso di cambio medio (per €) Esportazioni (mld.$) Importazioni (mld.$) Bilancia commerciale (mld.$) Bilancia corrente (mld.$) Bilancia corrente / PIL (%) 2,41 3,54 178 -209 -31 -35 -6,6 3,12 4,34 142 -150 -8 -17 -4,0 3,02 3,99 166 -178 -12 -22 -4,7 2,96 4,11 209 -227 -18 -22 -4,3 3,25 4,19 189 -195 -6 -17 -3,6 -13 -3,4 6 IPSOA – Investire in…Polonia Rischio paese 1. Riserve (mld.$, oro escl.) Indebitamento totale (mld.$) Attività verso banche estere (mld.$) Passività verso banche estere (mld.$) 62 237 22 116 78 280 17 121 106 285 23 122 101 331 24 118 96 364 19 114 Riserve / importazioni (%) Debito / esportazioni (%) Debito / PIL (%) Servizio debito / esportazioni (%) 40,0 184,5 46,3 31,5 46,4 167,0 66,8 33,0 55,9 153,0 59,7 28,0 40,8 131,0 62,2 26,0 45,0 167,0 69,0 27,0 giu. giu. s = stima p = previsioni ND = dato non disponibile 1.2 Situazione economico-finanziaria La Polonia è stato l’unico membro dell’UE ad evitare la recessione nel corso della crisi internazionale.. Consumi privati e pubblici ed esportazioni hanno continuato a sostenere la crescita economica nel 2010 e 2011 ma lo scorso anno la congiuntura è risultata molto meno brillante per l’impatto delle restrizioni fiscali e monetarie sulla domanda interna e della domanda estera più debole: nel IV trimestre la dinamica su base annua è scesa all’1,1% (0,1% rispetto al III trimestre). Nella prima metà del 2013 la crescita è stata dello 0,2 e 0,4% nel I e II trimestre (sempre in termini congiunturali). La debolezza di consumi e investimenti non potrà essere compensata dalla debole ripresa dell’eurozona e la dinamica attesa per l’intero anno è dell’1,1% circa. Nonostante una performance economica decisamente migliore di altri Paesi europei, il saggio di disoccupazione si colloca da anni oltre la soglia del 10%. Fra il 2011 e il III trimestre del 2012 l’inflazione è oscillata entro una fascia del 3,6 - 5%, imboccando un trend rapidamente discendente con l’ultimo trimestre dell’anno. Questo è proseguito nel 2013 e la dinamica annua dei prezzi al consumo ha toccato un minimo dello 0,2% in giugno per poi attestarsi all’1,1% nel bimestre seguente. Per l’anno corrente si prevede un’inflazione non superiore all’1,5% in media annua. IPSOA – Investire in…Polonia 7 1. Rischio paese Il riequilibrio delle finanze pubbliche resta la questione centrale della politica economica. Ma la “stanchezza da riforme” si fa sentire e l’esecutivo ha dovuto contemperare l’urgenza di un serio aggiustamento fiscale con l’esigenza di non esacerbare il clima sociale (specie in vista delle elezioni generali dell’ottobre 2011). In seguito il governo ha proseguito nell’attuazione delle misure di austerità fiscale, particolarmente con modifiche al sistema pensionistico e tributario. Nell’ottobre 2012 il governo Tusk ha operato una correzione di rotta in direzione della crescita, annunciando un graduale allentamento del rigore fiscale. Il programma di consolidamento prevedeva una riduzione del deficit dal 7,9% del PIL nel 2010 (terzo anno consecutivo di sconfinamento) al 3% nel 2012; esso include limiti alle spese statali, l’aumento di un punto dell’aliquota IVA e la riduzione del 10% del pubblico impiego. I risultati sono stati lusinghieri, con una riduzione del disavanzo di 4,5 punti percentuali dal 2010, ma il rispetto della scadenze 2012 è risultato impossibile. Lo stesso avverrà con tutta probabilità nell’anno in corso; le ultime previsioni sono anzi di un marginale incremento del passivo in proporzione al PIL rispetto al 2012. La bozza di bilancio 2014 prevede una flessione del disavanzo a zl 47,7 mld dai zl 51,6 mld previsti per il 2013 grazie alla cancellazione di titoli di Stato per zl 121 mld detenuti da fondi pensione privati. La manovra non ha tuttavia convinto gli analisti, che – in attesa di maggiori dettagli - la ritengono poco più che un espediente contabile; essa avrebbe inoltre la conseguenza di accrescere il ruolo degli investitori esteri e rendere la Polonia maggiormente esposta alle oscillazioni della percezione di rischio nel mercato finanziario internazionale. La discesa del deficit al di sotto della soglia del 3% del PIL appare realisticamente possibile solo nel 2015. Il debito pubblico non dovrebbe comunque eccedere la soglia-limite del 55-60% del PIL, oltre la quale sono previsti tagli automatici alle spese. La politica monetaria della Banca Nazionale Polacca è attualmente orientata all’espansione. Fra il maggio 2012, (quando è stato operato un ulteriore inatteso aumento di un quarto di punto) e il novembre il tasso di riferimento è stato mantenuto invariato al 4,75%. In seguito la BNP ha avviato un ciclo di riduzioni che hanno portato il costo del denaro al 2,5% nel luglio 2013. Ulteriori riduzioni dei tassi potranno avvenire in 8 IPSOA – Investire in…Polonia Rischio paese 1. corso d’anno, nel caso in cui l’attività economica dovesse mostrare ulteriore segnali di debolezza. La politica valutaria segue un regime di fluttuazione controllata. Il progetto di adottare l’euro nel 2012 era stato abbandonato già nel 2009, spostando la data a non prima del 2015. Anche nel 2012 (come è risultato evidente soprattutto fra maggio e luglio) la moneta polacca si è dimostrata vulnerabile alla crescente avversione al rischio da parte degli investitori internazionali. Dall’inizio del 2013 la moneta polacca ha perduto il 3,1% rispetto all’euro. La BNP intende mantenere tassi di mercato attraenti per gli investitori al fine di rafforzare il corso dello zloty e contribuire a ridurre l’inflazione. I conti con l’estero sono strutturalmente in disavanzo nonostante la buona dinamica dell’export. La revisione contabile ha rivelato negli ultimi anni un deficit corrente nettamente più ampio di quanto valutato in precedenza. Nel 2009 la contrazione dell’interscambio estero è stata più profonda dal lato delle importazioni e si è tradotta in una riduzione sensibile del deficit commerciale e corrente. Nel 2010 la ripresa della domanda interna ha riportato il deficit corrente oltre il 4,5% PIL. La dinamica dell'export nella seconda metà del 2011 l'anno ha permesso una moderata riduzione del disavanzo in termini percentuali, proseguita nel 2012 grazie al calo delle importazioni. Anche per il 2013 è attesa una moderata riduzione del passivo. Il gonfiamento del deficit corrente ha riportato in primo piano la dipendenza del Paese dai finanziamenti esteri, benché negli ultimi anni investimenti diretti e soprattutto di portafoglio siano stati in grado di compensare ampiamente il disavanzo. L’economia polacca presenta rischi connessi con la crescente esposizione verso le banche internazionali. Le passività della Polonia sono aumentare da US$ 47,5 mld a fine 2004 a 114 mld a metà 2012, a questo incremento è corrisposta una flessione degli attivi, che calano nel periodo da US$ 31 a 19 mld. In aumento è quindi lo stock del debito estero, il cui volume è ampiamente superiore alle riserve. IPSOA – Investire in…Polonia 9 1. Rischio paese In settembre 2013 Fitch Ratings ha riportato da positivo a stabile l’outlook per il debito polacco a medio-lungo termine in considerazione del peggioramento delle prospettive fiscali. 1.3 Profilo commerciale • Adesione alla WTO 1995 • Aree e accordi di libero scambio EU (membro) • Grado di apertura commerciale • (export + import / PIL %, 2009-2011) 85,9 • Quota dell’export mondiale (2011) 1,03 • Quota dell’import mondiale (2011) 1,13 • • Quote di mercato: Export (%, 2011) • UE • Russia • Ucraina • Norvegia 77,1 4,7 2,6 2,1 • Quote di mercato: Import (%, 2011) • UE • Russia • Cina • USA 58,6 12,6 8,8 2,3 • Export, composizione merceologica (%, 2011) • prodotti agricoli • combustibili e minerali • manufatti 12,1 9,9 77,9 • Import, composizione merceologica (%, 2011) • prodotti agricoli • combustibili e minerali • manufatti 9,8 16,3 71,3 • • • 10 IPSOA – Investire in…Polonia Rischio paese 1. Interscambio Italia – Polonia 25000 Export Italia 20000 Import Italia mln.$ 15000 13945 11801 9959 10000 8731 12933 10854 9334 11189 10543 9529 5000 0 2007 2008 2009 2010 2011 Quote del Paese nell'interscambio dell'Italia Esportazioni (%) Importazioni (%) 2007 2,36 1,71 2008 2,60 1,80 2009 2,67 2,25 2010 2,50 1,96 2011 2,47 1,89 Fonte: ONU, Comtrade 1.4 Valutazione di rischio COUNTRY RATING : COUNTRY OUTLOOK : BBB+ stabile Variazioni rispetto all’aprile 2013 : -- IPSOA – Investire in…Polonia 11 1. Rischio paese La Polonia è l’unica economia dell’UE ad avere evitato la recessione e la crescita è proseguita nel 2010 e 2011 ad un ritmo sostenuto. Il 2012 ha visto tuttavia una crescente debolezza di consumi e investimenti interni e un minore sostegno della domanda dei mercati europei Nel 2013 si registra un’ulteriore decelerazione. L’inflazione nel corso dell’anno è scesa ai minimi storici e dovrebbe restare al di sotto del 2% in media annua anche nel 2014. La politica economica vede una correzione di rotta in direzione della crescita, annunciando un graduale allentamento del rigore fiscale. I risultati conseguiti sin qui sono stati lusinghieri, con una riduzione del disavanzo pubblico di 3,5 punti percentuali dal 2010 al 2012. Ma nessun progresso verrà registrato nell’anno in corso mentre il budget 2014 non ha convinto gli analisti. La maggioranza parlamentare di Piattaforma Civica (PO) – vincitrice alle elezioni dell’ottobre 2011 – è ridotta al minimo, dopo tre defezioni in meno di un mese in segno di protesta contro la politica economica del governo di Donald Tusk. La popolarità di PO è in forte calo e il governo deve fare fronte all’opposizione dei sindacati e di vasti strati sociali. Si tuttavia ritiene che Tusk sia in grado di condurre a termine la legislatura anche con una maggioranza strettissima; Informazioni di sintesi Classificazione della World Bank • Indicatori strutturali (2011) Prodotto interno lordo (mld US$, ppp) Reddito pro capite (US$, ppp) Struttura del PIL per settori (%) settore primario industria servizi Popolazione (mln.) Popolazione attiva (mln.) Saggio di disoccupazione (%) 12 Paese a reddito alto 771 20200 3,6 33,3 64,0 38,4 17,9 12,4 IPSOA – Investire in…Polonia Rischio paese 1. Formazione di capitale / PIL (%) 20,1 • Bilancia energetica Energia elettrica, produzione (mld Kwh, 2010) Energia elettrica, consumo (mld Kwh, 2010) Gas naturale, produzione (mmc, 2009) Gas naturale, consumo (mmc, 2009) Petrolio, produzione (mbg, 2011) Petrolio, consumo (mbg, 2011) Petrolio, riserve (mb, 2012) 148 127 6 17 0,02 9,6 155 • Valuta nazionale • Anno fiscale • Finanziamenti internazionali FMI Credit Line a 12 mesi per US$ 20,6 mld) World Bank BERS (2000-09 BEI (2000-10) zloty (zl o PZ) anno solare nessuno (ultimo: 2009, Flexible 7 progetti attivi per US$ 4509 mln, Country Partnership Strategy 2009-13 272 progetti per € 17,4 mld finanziamenti per € 22,65 mld • Ristrutturazione del debito estero verso creditori pubblici verso creditori privati no no • Giudizio delle agenzie di rating Moody’s Standard & Poor’s Fitch Ratings Dagong International Credit Rating A2 stabile A- stabile A- stabile A- negativo IPSOA – Investire in…Polonia 13 1. Rischio paese • Indicatori di business climate World Bank, Government Effectiveness World Bank, Doing Business 2012 Transparency International, Corruption Perceptions Index 41° su 174 Paesi • Categoria OCSE 2 • Posizione SACE al novembre 2012 Assicurabilità, rischio sovrano Assicurabilità, rischio bancario Assicurabilità, rischio privato Garanzie deliberate al 30.9.11 (€ mln) Garanzie perfezionate al 30.9.11(€ mln) Garanzie erogate al 30.9.11 (€ mln) senza condizioni senza condizioni senza condizioni 563 417 417 14 72 su 100 62° su 183 Paesi IPSOA – Investire in…Polonia Rischio paese 1. Indice della Graduatoria Rischio Paese rischio min. 100 – max. 0 IPSOA – Investire in…Polonia 15 1. Rischio paese Legenda dei country rating AAA Massima affidabilità - Rischio minimo AA+ ..... AA Ottima affidabilità, ma possibile influenza negativa di fattori interni e/o esterni sfavorevoli AA- ..... A+ ..... A Buona affidabilità, ma sensibilità a fattori interni e/o esterni sfavorevoli BBB+ .... BBB Affidabilità discreta, ma accentuata vulnerabilità a fattori interni e/o esterni sfavorevoli BBB- ..... BB+ ..... BB Affidabilità generalmente adeguata, ma forte vulnerabilità a fattori interni e/o esterni sfavorevoli BB- ..... B+ .... B Scarsa affidabilità B- .... C .... I rating senza commento indicano situazioni intermedie e/o di transizione fra le categorie superiore e inferiore. 16 IPSOA – Investire in…Polonia
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