Cope_ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:26 Pagina 1 Nel 2014 una nuova Storia della Filosofia, a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga Un grande disegno di storia del pensiero nel panorama della storia della cultura europea, dall’antica Grecia a oggi I contributi dei migliori studiosi italiani al servizio dell’insegnamento e dell’apprendimento scolastici Laterza con Encyclomedia Publishers insieme in un grande progetto di didattica digitale Editori Laterza ISBN 9788842113270 Umberto Eco Perché la filosofia Editori Laterza NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Umberto Eco Perché la filosofia Editori Laterza Pagina 1 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Pagina 2 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 La meraviglia e il naso del filosofo Nella Grecia classica si riteneva che l’uomo iniziasse a filosofare (come diceva Aristotele) come reazione ad atti di meraviglia. Rispondono a un atto di meraviglia sia la domanda “chi ha fatto tutte le cose che ci circondano?” (domanda certamente filosofica, comune pure a tutte le religioni) sia la domanda “come mai i ruminanti hanno le corna, salvo il cammello?”, questione a cui Aristotele aveva tentato di rispondere ma che oggi noi affidiamo alla ricerca scientifica e non alla filosofia. 3 Pagina 3 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Se è la scienza che oggi deve spiegarci origine e natura dei ruminanti, e può dirci che essi sono il prodotto dell’evoluzione naturale, resta ancora una domanda prettamente filosofica, a cui si risponde in modo assai vario, e cioè: “anche se i ruminanti fossero il prodotto dell’evoluzione naturale, c’è un disegno intelligente che ha stabilito leggi di natura per cui essi si sono evoluti in tal modo (per cui ha corna ciascun bue che nasca in ogni epoca e in ogni luogo)?”. Vi renderete conto che questo è nient’altro che il problema dell’esistenza (o meno) di Dio. La scienza può dirci che non è necessario ipotizzare un creatore per spiegare l’origine dell’universo e della vita, ma non può dimostrare che Dio non c’è, così come non può dimostrare che ci sia. Se nel Medioevo san Tommaso d’Aquino pensava che la ragione potesse confermare la fede e aveva elaborato cinque prove (filosofiche) dell’esistenza di Dio, nel Settecento 4 Pagina 4 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Immanuel Kant ha sostenuto che questo tipo di prova non era razionalmente valido e che la presenza di Dio poteva essere solo postulata per ragioni morali. Ed ecco come la filosofia, per quanto si espanda il territorio proprio della scienza, mette (per così dire) il suo naso dappertutto. Potremmo allora dire che se dall’antichità a oggi l’umanità ha delegato alla scienza la risposta ad alcune domande, ce ne sono altre per cui la scienza non ha risposta e che sono oggetto perenne della ricerca filosofica. Tanto che qualcuno ha detto che la filosofia è la disciplina che si occupa delle domande per le quali non c’è risposta: possiamo dire meglio che la filosofia si occupa di domande a cui le altre discipline non trovano risposta. 5 Pagina 5 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Alcune domande Che cosa significa essere? È diverso dire io sono (nel senso “io esisto”) o dire che i cani sono mammiferi, oppure che io sono nato nell’anno tale, o ancora chiedersi che cosa sia il tempo? Ci sono due diverse ragioni per cui accettiamo l’idea che un angolo retto abbia novanta gradi e quella che tutti gli uomini siano mortali? Se io penso che sia vero che i cani sono mammiferi, che ora sta piovendo, che i Re Magi hanno visitato Gesù Bambino, che Napoleone è morto a Sant’Elena e che l’angolo 6 Pagina 6 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 retto ha novanta gradi: tutte queste mie credenze sono “vere” nello stesso senso? E che cos’è la verità? E alla domanda più drammatica, “perché esiste qualcosa piuttosto che nulla?”, come rispondere? C’è una giustizia in questo mondo? Perché bisogna soffrire? C’è una vita dopo la morte in cui le mie sofferenze saranno compensate? Il mio amato mi sembra il più bello di tutti, ma cosa vuole dire bello? È meglio che tutti siano uguali o che ciascuno venga compensato secondo i suoi meriti? Un angolo retto ha novanta gradi (e io ci credo), ma che tutti gli uomini siano mortali è altrettanto vero, o basterebbe un immortale per rendere vana questa credenza? Se da un disco volante scendessero sulla Terra degli alieni penserebbero anche loro che un angolo retto ha novanta gradi? Chi ci ha detto che un angolo retto ha novanta gradi? Gli animali 7 Pagina 7 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 hanno un’anima? E io ce l’ho? E cosa è l’anima? E dove sta? E cosa è la memoria, visto che se uno perde del tutto la memoria sembra che non abbia neppure più un’anima? Perché piango sulle vicende di personaggi romanzeschi anche se so che non sono vere? È meglio diventar ricchi mandando al diavolo tutti gli altri o vivere da altruisti? Mi dicono che un maiale è più intelligente di un cane, ma perché io preferisco andare a spasso con un cane? Dipende dall’amicizia, dall’amore, dalla identificazione con qualcuno? Cosa sono amicizia, amore, identificazione? Perché penso che la persona di cui mi sono innamorato sia la più perfetta tra tutte, mentre se vivevo in un altro ufficio o in un’altra città ne avrei amata un’altra? Che differenza c’è tra convincere mediante dimostrazione di una verità matematica (per esempio il teorema di Pitagora) e persuadere qualcuno (per esempio a votare un partito 8 Pagina 8 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 piuttosto che un altro)? Se dimostrare un teorema ci pare “razionale”, convincere a votare dipenderà da scelte “irrazionali”? O da scelte soltanto “ragionevoli”? Quali differenze intercorrono tra ragione, intelletto, sentimento, convinzione, preferenza, scelta per abitudine? In che misura il nostro corpo interferisce col nostro cervello? Si potrebbe continuare all’infinito: sono tutte questioni filosofiche, e non bisogna essere professori di filosofia per porsele. Le questioni filosofiche interessano ciascuno di noi. Possiamo certamente decidere che tutte queste sono questioni che lasciano il tempo che trovano e che si può vivere benissimo divertendosi, facendo soldi o morendo di fame senza che esse ci tocchino da vicino. Ma – a parte che certi esseri umani non possono resistere alla meraviglia che li porta a farsi queste domande – nel corso della storia queste questioni “irrilevanti” hanno determinato il nostro modo di vivere, 9 Pagina 9 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 hanno spinto certi gruppi a guerre di religione, hanno influenzato profondamente le indagini degli scienziati, hanno determinato il nostro modo di intendere la vita, il divertimento, il guadagno e le nostre miserie, anche per coloro che non se ne sono mai resi conto. 10 Pagina 10 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Bambini e filosofi Accade che un bambino in tenera età possa dire (estasiando i genitori) “dato che…” per arrivare a certe conclusioni. Il bambino pratica così il metodo logico dell’inferenza (se piove allora sarà bagnato per terra, ma piove, allora sarà bagnato per terra ed è bene che non esca a piedi nudi) o addirittura il sillogismo aristotelico (tutti i temporali bagnano il terreno, è previsto un temporale, dunque è da prevedersi che sarà bagnato per terra). La logica è uno dei “capitoli” della filosofia e chiunque fa 11 Pagina 11 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 della logica, anche senza accorgersene. Salvo che ci sono ragionamenti logici sbagliati, come, per esempio: tutti i temporali bagnano il terreno, il terreno è bagnato, dunque c’è stato un temporale. Il ragionamento appare sbagliato anche a chi non ha studiato logica, perché è ovvio che il terreno può essere bagnato perché è passata una macchina innaffiatrice, ma la logica ha elaborato criteri rigorosi per dimostrare perché questo ragionamento sia falso. Il nostro bambino conosce poi un chihuahua, un mastino e un doberman e in breve è capace di chiamarli tutti “cane”. La scienza, studiando le nostre strutture cerebrali, è pronta (o quasi) a rispondere come e perché questo accade. Ma che cosa è questa idea di “cane” che anche un bambino apprende nei primi anni di vita? È un costrutto del nostro cervello, che funziona in modo uguale in tutti i tempi e in tutti i paesi? È qualcosa che esiste fuori del mondo (i platonici ci incoraggerebbero a dire 12 Pagina 12 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 che è una idea iperurania)? È una legge di natura che rimarrebbe valida anche se per accidente tutti i cani di questa Terra morissero per una epidemia e al mondo non rimanesse più un solo cane? È una costruzione della zoologia? Come accade che il bambino comprenda subito che c’è un’identità di patrimonio genetico tra un cane lupo e un pechinese e non tra un pechinese e un gatto soriano? Un filosofo tradurrà questo problema nei termini di: “esistono gli universali, o sono un prodotto della cultura e del linguaggio?”. A una cosa la filosofia soprattutto ci abitua: al ragionamento astratto. Tutti noi ragioniamo attraverso astrazioni: per esempio, il veterinario che mi fa un’iniezione antirabbica, anche senza aver visto il cane che mi ha morso, si riferisce a un concetto di cane in generale (della sua natura e abitudini) e sa che cosa potrebbe accadere in genere se un cane ci mordesse. Ma abitualmente il veterinario si occupa di questo 13 Pagina 13 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 o quel cane. Invece il filosofo è interessato non solo al concetto di “cane” ma al concetto di concetto, e cioè alle ragioni per cui elaboriamo concetti. Questo porta talora la filosofia a lavorare su astrazioni che sfuggono alla nostra comprensione immediata, il che ci induce a pensare che il filosofo viva fuori della realtà. Ma molte cose che hanno contato parecchio per la nostra realtà (comprese tante scoperte scientifiche) sono state capite proprio lavorando a livelli di pensiero molto astratto. Insomma, vale la pena di praticare la riflessione filosofica così come vale la pena di fare ginnastica. Nel secondo caso si evita di ingrassare, nel primo si diventa più intelligenti. 14 Pagina 14 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 I Greci e il pensiero occidentale C’è una ragione culturale per cui una storia della filosofia inizia dai Greci. È stato il pensiero greco a formare il modo di pensare del mondo occidentale, e solo comprendendo che cosa avessero pensato i Greci noi possiamo capire come abbiamo continuato a pensare negli ultimi tre millenni circa. E se un occidentale che va a lavorare in Cina dovrebbe capire qualcosa della mentalità cinese, è certo che un cinese che viene a vivere tra noi dovrebbe comprendere le forme del pensiero occidentale 15 Pagina 15 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 nato in Grecia. Potrete pensare che questo non è giusto, ma è un fatto che migliaia e migliaia di giovani orientali che vanno a studiare negli Stati Uniti si addestrano a capire il pensiero occidentale e su questa loro capacità si basa il fatto che diventano più preparati dei loro coetanei americani e conquistano le migliori posizioni in campo scientifico ed economico. Si è pensato che è a causa della struttura delle lingue occidentali (soggetto, copula e predicato, come ne “il fiume è fangoso”) che noi vediamo l’universo come una serie di cose a cui attribuiamo certe proprietà. In certe lingue primitive non si riconoscerebbero cose e proprietà ma eventi, e si parlerebbe non di una cosa-fiume che ha la proprietà di essere fangosa bensì di un fluire ininterrotto di acqua sempre diversa (e in fondo anche Eraclito diceva che non ci bagniamo mai due volte nello stesso fiume). Nella filosofia occidentale si è 16 Pagina 16 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 parlato e si continua a parlare di cose o sostanze o oggetti dotati di certe proprietà, e se noi non comprendiamo come sia nata con Aristotele la nozione di sostanza non capiremo neppure i casi in cui la fisica contemporanea la pone in questione. Se il pensiero occidentale si rivelasse tuttavia caduco, occorrerebbe conoscerlo per capire da dove veniamo e che cosa siamo. Se dicessimo a studenti e scolari che non vale la pena di studiare la mitologia greca perché è un cumulo di fantasie, impediremmo loro di comprendere i poemi di Omero o Virgilio; se a scuola non parlassimo mai dell’Antico e del Nuovo Testamento, impediremmo ai giovani di capire il novanta per cento delle immagini create nel corso della storia dell’arte, dalle Natività alle Crocifissioni. 17 Pagina 17 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 Uomini concreti, uomini del proprio tempo I filosofi non sono mai vissuti con la testa fra le nuvole, come vogliono le caricature fatte dai loro detrattori o la saggezza popolare che ha sempre scherzato sul “professore distratto”. È vero che Platone nel Teeteto raccontava che Talete, mentre studiava gli astri e guardava in alto, era caduto in un pozzo. Però Aristotele, quasi a salvare Talete dalla reputazione di sapiente con la testa fra le nuvole, riportava che, mentre i suoi contemporanei gli rinfacciavano l’inutilità della filosofia, egli, avendo previsto 18 Pagina 18 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 in base a calcoli astronomici un’abbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno si era accaparrato con pochi soldi tutti i frantoi di Mileto e di Chio così che, quando era giunto il tempo della raccolta, li aveva affittati a gran prezzo dimostrando che, se volevano, anche i filosofi potevano arricchirsi. Ogni filosofo è vissuto in un preciso ambiente politico, sociale e culturale e il suo modo di filosofare non si è sottratto a influenze extra-filosofiche. I primi filosofi, mentre cercavano di dare spiegazioni razionali del mondo che li circondava, vivevano in un contesto dove si praticavano i riti misterici, si veneravano gli dèi, si facevano delle guerre, esistevano degli schiavi e degli uomini liberi, si praticava un certo tipo di medicina. Gran parte della filosofia rinascimentale e post-rinascimentale è stata influenzata invece dalle scoperte astronomiche di Copernico, Galileo o Keplero. Ciò vale anche per i filosofi del nostro tempo, 19 Pagina 19 NUOVO PROGETTO ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:28 alcuni dei quali sono stati influenzati dai conflitti sociali, dal sorgere delle dittature, dai nuovi problemi posti dallo sviluppo della tecnica. Capire perché in un dato tempo si sia filosofato in un determinato modo è possibile dunque allargando il nostro sguardo a nozioni che apparentemente non appartengono alla storia della filosofia ma alla medicina, alle costituzioni politiche, alla fisica, all’astronomia, alle arti. Forse ci sono altre e numerose ragioni per capire e studiare la filosofia, ma speriamo che questi pochi accenni siano sufficienti per invogliarci a comprendere che cosa voglia dire pensare. Perché il pensare, e il pensare filosofico, è quello che distingue gli uomini dagli animali. 20 Pagina 20 Cope_ECO 11,5x16,5.qxd:Layout 1 25-11-2013 16:26 Pagina 1 Nel 2014 una nuova Storia della Filosofia, a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga Un grande disegno di storia del pensiero nel panorama della storia della cultura europea, dall’antica Grecia a oggi I contributi dei migliori studiosi italiani al servizio dell’insegnamento e dell’apprendimento scolastici Laterza con Encyclomedia Publishers insieme in un grande progetto di didattica digitale Editori Laterza ISBN 9788842113270 Umberto Eco Perché la filosofia Editori Laterza
© Copyright 2024 ExpyDoc