quarto numero dello speciale della Regione Piemonte

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[ Famiglia e lavoro]
Speciale
mercoledì 2 aprile 2014
TO
[ IL BANDO ]
“Insieme a papà”
a casa con i bimbi
Scade il 30 giugno 2015 il
nuovo bando della Regione “Insieme a papà”, per
incentivare il congedo parentale dei padri. Prevede
un contributo di 400 euro
che si aggiunge alla percentuale di stipendio riconosciuta per il congedo
parentale. L’obiettivo è
consentire alle mamme di
non perdere il lavoro e ai
papà di vivere, nei primi
mesi di vita dei bambini, i
momenti più belli.
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[ IL CONTRIBUTO ]
Chiedi il bonus bebè
250 euro a ogni nato
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C’è tempo fino al 30
agosto 2014 per chiedere il bonus di 250 euro
della Regione Piemonte per i bambini nati
nel 2013. Il voucher si
può spendere per l’acquisto di pappe, pannolini e generi per la
prima infanzia. Ecco
chi può richiederlo e le
istruzioni per presentare la domanda alle
Aziende sanitarie locali.
[ LA NOVITÀ ]
“Garanzia giovani”
per trovare lavoro
Iniziativa realizzata
in collaborazione con
JOGP
Ô
Il commento
di Giovanna Quaglia, assessore regionale alle Pari Opportunità
«In quattro anni la Regione ha fatto tanto»
C
on questo ultimo speciale dedicato a famiglia e lavoro, la Regione Piemonte
chiude un ciclo di informazione su temi
di grande attualità. Parliamo ancora una volta
di donne, di conciliazione e di infanzia, e
dell’impegno da parte delle istituzioni per incrementare il tasso di occupazione femminile.
Con specifiche misure rivolte alle mamme a ai
papà, si vuole impedire la fuoriuscita dal mercato del lavoro delle donne in seguito alla maternità, un fattore che purtroppo registra ancora
numeri preoccupanti nella nostra Regione.
Da qui la volontà di dedicare quattro speciali
alla sensibilizzazione e alla conoscenza dei
molti strumenti messi in atto in questi anni,
creati appositamente per facilitare e sostenere
Prima in Italia, la Regione
Piemonte è pronta a lanciare la Garanzia Giovani,
uno strumento per consentire a tutti i giovani di
15 anni compiuti e ai laureati con meno di 30 anni,
di ricevere un’offerta di
buona qualità dell’impiego, di proseguire gli studi
o di fare un tirocinio, entro
quattro mesi dall’inizio
del periodo di disoccupazione o dal termine
dell’istruzione formale.
la vita delle donne che vogliono, al tempo stesso, lavorare e avere una famiglia. Abbiamo
cercato di diffondere al meglio tutte le informazioni più utili per le famiglie piemontesi: i
bandi per le aziende per incentivare il telelavoro, il part time e le altre forme di flessibilità
oraria, il potenziamento dei servizi per l’infanzia, fondamentali per dare davvero l’opportunità alle mamme di poter continuare a
lavorare. Da una recente indagine regionale,
emerge come il Piemonte sia una delle prime sei
Regioni italiane per la percentuale di servizi
dedicati all’infanzia, a dimostrazione che il
grande sforzo fatto in questi anni ha dato i suoi
frutti.
Senza dimenticare il bonus bebè, che ha con-
sentito a migliaia di neo-genitori di avere un
aiuto concreto nell’acquisto di prodotti per l’infanzia. Un’opportunità che la Regione adesso
replica per tutti i bambini nati nel 2013. E con
una punta di orgoglio, ricordo Insieme a papà, il
progetto che prevede un sostegno economico di
400 euro ai padri che fruiscono del congedo
parentale. Partito in via sperimentale, Insieme a
papà ha saputo man mano crescere fino a diventare un modello da esportare. Insomma, una
missione sicuramente possibile. In questo numero parliamo anche di lavoro per i giovani, con
un focus sulla Garanzia giovani, che costituisce
una grande opportunità per il Piemonte di intervenire a “gamba tesa” sulla piaga della disoccupazione giovanile.
mercoledì 2 aprile 2014
INFANZIA
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Che cos’è il congedo parentale e come funziona, chi ne ha diritto e come si
ottiene. Ma non solo: come si diventa dei papà premurosi e attenti, aiutando
le mamme nella gestione dei primi mesi di vita del bambino? Questi e molti
altri saranno i contenuti dei corsi di sensibilizzazione dedicati ai neopapà,
che prenderanno il via dal prossimo mese di settembre nelle Aziende sanitarie piemontesi. Il progetto prende forma da un bando della Regione Piemonte, dal titolo “Condividiamo con i papà…..continua”, attuato con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Destinatari dell’intervento sono i futuri padri che partecipano ai corsi preparto normalmente organizzati dalle Asl: grazie a questo nuovo intervento
saranno pertanto coinvolti in specifici percorsi dedicati alla paternità ed al
suo cambiamento. Insomma, oltre a tutto ciò che si deve sapere sulla
gravidanza, dal travaglio al parto, si aggiungerà anche una sensibilizzazione
alla funzione paterna ed alla condivisione delle responsabilità di cura familiari. I percorsi dedicati ai papà consentiranno l’avvicinamento al mondo del
bambino, faciliteranno la comunicazione emotiva con lui, aiutando a superare l’imbarazzo o il disagio che alcuni futuri padri possono provare nel
parlare delle proprie emozioni. L’ansia o la paura di sbagliare possono infatti
condizionare negativamente l’aiuto del papà nel fare il bagnetto al bebè, nel
nutrirlo o nel farlo addormentare.
Si tratta di un progetto importante, perché ancora oggi l’Italia è fortemente
condizionata da stereotipi legati a un modello tradizionale di gestione familiare. Quello insomma, è inutile negarlo, che assegna alla figura materna - in
maniera imprescindibile ed esclusiva - l’attività di cura dei figli. Il cambiamento culturale, nonostante le azioni già realizzate, appare ancora lungo e
difficile, ma in questo scenario assume ancora maggiore rilievo la volontà
della Regione Piemonte di rafforzare e proseguire il percorso da tempo
intrapreso. Durante i corsi saranno approfondite tutte le possibilità che la
normativa mette a disposizione dei neogenitori: dal congedo parentale,
all’obbligo per il padre lavoratore dipendente di astenersi dal lavoro per un
giorno entro i cinque mesi dalla nascita del figlio oppure la possibilità da
parte della madre lavoratrice di usufruire, in alternativa al congedo parentale, di voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting, o per fare fronte alle
spese dei servizi pubblici per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.
Sarò un bravo padre? Al via i nuovi corsi
L’INIZIATIVA
Ô
Ô
I servizi per la prima infanzia, come asili e baby parking, sono uno
straordinario strumento per favorire l’avvicinamento al lavoro
da parte delle donne. La nostra
Regione, con un incremento negli ultimi anni del 70% dell’offerta sul territorio, dispone di una
buona rete di servizi, che nel
2013, ha raggiunto 28.500 posti
bambino in 1.132 strutture. Con
questi numeri la nostra Regione
si colloca tra le prime sei a livello
nazionale, con 415 Comuni che
dispongono di servizi 0-2 anni
sul loro territorio e tutti i Comuni
con più di 5mila abitanti che dispongono almeno di un servizio.
Asili e servizi
In Regione
28.500 posti
CHI NE HA DIRITTO:
Ogni bambino, nato dal 1°
gennaio al 31 dicembre 2013
nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013. Tutta la documentazione, per la quale sarà
rilasciata apposita ricevuta,
dovrà essere consegnata entro e non oltre il 30 agosto
2014. Gli aventi diritto riceveranno una lettera inviata
dalla Regione con l’indicazione del numero e della data
del mandato di pagamento. Il
genitore, munito di documento di identità, codice fiscale e comunicazione ricevuta dalla Regione Piemonte,
si potrà recare presso qualsiasi sportello Unicredit, ubicato sul territorio piemontese,
per incassare in contanti la
somma di 250 euro.
residente in Piemonte la cui
famiglia abbia un reddito Isee
non superiore a 38mila euro;
i minori in tutela, nati del
2013, in affidamento familiare o in comunità alloggio e in
affidamento pre-adottivo; i
bambini adottati che hanno
compiuto 3 anni entro il 31
dicembre 2013 e la cui pratica di adozione si è conclusa
nell’anno 2013. Anche in
questo caso, la famiglia adottiva deve avere un reddito
Isee non superiore ai 38mila
euro. La pratica di adozione
si ritiene conclusa quando il
minore, dopo il deposito della sentenza di adozione, ha
assunto il cognome della famiglia adottiva e risulta
iscritto sullo stato di famiglia
dei genitori adottivi come “figlio”.
In questi anni in cui la crisi ha colpito duramente anche il nostro territorio, la
Regione ha messo in campo misure concrete in ambito sociale, volte a migliorare le condizioni di vita dei piemontesi. Tante sono le iniziative realizzate dalla
Giunta regionale negli ultimi quattro anni nei diversi campi. Per quanto riguarda
la famiglia, come da programma elettorale, abbiamo introdotto il “bonus bebè”,
che è stato richiesto per 5,2 milioni di euro nel 2011, 3,7 milioni nel 2012 e 3,8
milioni nel 2013.
Oltre a questo, il governo regionale ha introdotto l’iniziativa “Insieme a papà”,
per tutti coloro che scelgono una pausa lavorativa per seguire i propri figli nei
primi anni di vita. Altre iniziative regionali per il sociale riguardano più da vicino
il mondo del lavoro, come i voucher di conciliazione e soprattutto il bando per il
telelavoro. I voucher rappresentano un efficace strumento per assicurare
un’effettiva conciliazione tra vita familiare e percorsi di politica attiva del lavoro,
come formazione, orientamento, ricollocamento, sostegno alla ricerca individuale di lavoro, per donne in cerca di occupazione o avviate al lavoro. I principali
servizi riguardano l’assistenza domiciliare socio-sanitaria per gli anziani, l’assistenza domiciliare socio-sanitaria per i disabili malati cronici o terminali,
l’assistenza all’infanzia per mezzo di personale in possesso dei titoli adeguati
per i bambini in età scolare.
Per quanto concerne invece il telelavoro, occorre pensare che in Piemonte sono
decine di migliaia i lavoratori che ogni giorno devono fare oltre 50 chilometri per
recarsi sul luogo di lavoro e che, invece, grazie alle odierne tecnologie, potrebbero svolgere le proprie mansioni da casa. In questo modo il lavoratore, e
soprattutto la lavoratrice, può godere di una maggiore disponibilità di presenza
in casa, molto importante soprattutto in alcune situazioni di vita. Grazie al
telelavoro, inoltre, si può diminuire il traffico sulle nostre strade, con un sensibile beneficio in termini ambientali, ma anche con un considerevole risparmio
sulla spesa in carburante. Oggi moltissimi lavori d’ufficio possono essere tranquillamente svolti da casa, magari creando un piccolo studio nella propria
abitazione. Gli interventi della Regione Piemonte nel sociale puntano sicuramente più alla concretezza che all’immagine. E credo sinceramente che, soprattutto in un momento di crisi, sia questo il modo giusto di agire.
Roberto Cota
Presidente Regione Piemonte
«Interventi concreti per aiutare i genitori»
IL GOVERNATORE ROBERTO COTA
DOVE E COME RICHIEDERE
IL BONUS:
I genitori aventi diritto devono presentare la documentazione agli sportelli della propria Asl (ufficio “Scelta e revoca del medico/pediatra” o
altro ufficio individuato
dall’Asl stessa) per i bambini
CHE COS’È IL BONUS BEBÈ
Anche per l’anno 2013 la Regione Piemonte mette a disposizione delle famiglie il
Bonus Bebè, del valore complessivo di 250 euro, per ogni
nuovo nato, utile per l’acquisto di prodotti per l’igiene e
per l’alimentazione della prima infanzia.
e per presentare correttamente la domanda alle Aziende
Sanitarie locali.
Ô Sono numeri da record
quelli registrati dal bonus bebè della Regione Piemonte,
l’assegno di 250 euro da utilizzare per l’acquisto di pappe e pannolini per i neonati.
A partire dal 2011, primo anno di applicazione del voucher, sono stati erogati più di
35mila assegni per una somma complessiva di circa 9 milioni di euro. E oggi l’impegno continua, con altri 3 milioni e 800mila euro stanziati
nel 2014 per i bambini nati
nel 2013. Tirando le somme,
il bonus bebè è stata un’operazione da circa 13 milioni di
euro. Così, ancora una volta,
il Piemonte si è distinto per
l’attenzione al mondo delle
famiglie piemontesi e dell’infanzia, dal momento che è
una delle poche Regioni ad
essere riuscita ad aiutare concretamente le mamme e i papà a far fronte alle molte spese che la nascita di un bambino comporta, dall’acquisto
del latte, dei pannolini, delle
pappe e di vari generi per la
prima infanzia. Con questo
intervento, la Regione ha raggiunto più del 50% delle famiglie piemontesi con neonati: a fronte infatti di 37.757
neonati nel 2011 e 35.985 nel
2012, la Giunta regionale ha
distribuito 35.414 voucher.
Ecco di seguito le informazioni per sapere chi ne ha diritto
IL CONTRIBUTO
mercoledì 2 aprile 2014
Ô Sono più di 200 i papà piemontesi che hanno
ce. Per lei è significato essere allo stesso tempo
deciso di occuparsi a tempo pieno dei neonati,
una mamma felice e una impiegata soddisfatta
grazie a un incentivo economico della Regione
del suo ruolo».
Piemonte: 400 euro al mese che si aggiungono
Questo progetto infatti impedisce alle donne di
«Fare il papà a
alla percentuale di stipendio concessa dall’Inps
scegliere tra fare la mamma o lavorare. Un
tempo
pieno
per il congedo parentale. In sostanza, in alcune
dilemma purtroppo ancora molto diffuso nel
famiglie piemontesi la famiglia tradizionale si è
racconta Fabio nostro paese, dove il carico di lavoro tra donne
“capovolta”: papà full time alle prese con pane uomini resta sbilanciato, dal momento che la
è stata una scelta
nolini e biberon e mamme al lavoro, senza
capacità di prendersi cura della famiglia è
azzeccata. Ho
troppe preoccupazioni. Il progetto si chiama
decisamente in capo alle donne. Ecco, nel
Insieme a papà ed è ormai diventato un modello
dettaglio, come funziona il progetto Insieme a
vissuto momenti
da copiare. Il Piemonte, dopo due anni di
Papà.
unici e quella
sperimentazione, apre un nuovo bando con
quotidianità che
CHI PUO’ PRESENTARE DOMANDA?
scadenza al 30 giugno 2015. Forte dell’esperienza maturata in questi anni, la Regione PieHanno diritto al contributo i lavoratori dipenmi ero perso»
monte sa di centrare un altro successo. Di anno
denti del settore privato, che fruiscono del
congedo parentale (astensione facoltativa dal
in anno infatti, sono progressivamente aumentate le domande di incentivo al congedo parentale dei lavoro ai sensi del D.Lgs 151/2001) al posto della madre
papà, a dimostrazione che gli obiettivi sono stati realizzati: lavoratrice dipendente nel primo anno di vita del loro
consentire da un lato ai neo papà di vivere pienamente i bambino/a, o i genitori adottivi o affidatari nel primo anno
primi mesi di vita del figlio, e dall’altro impedire che le dall’ingresso del minore in famiglia.
mamme, a causa della maternità, possano rischiare il posto
di lavoro. Un fenomeno che, purtroppo, in Italia è ancora COSA FARE PER OTTENERE IL CONTRIBUTO
molto diffuso e che costituisce per le donne, in molti casi, Dopo aver inoltrato domanda all’Inps per la fruizione del
congedo parentale, il padre può presentare
un deterrente alla nascita di un figlio.
domanda alla Regione Piemonte per ottenere il
Ma i protagonisti del progetto cosa ne pensano?
I papà interpellati sono tutti soddisfatti
contributo. Il modulo di domanda è scaricabile
dell’esperienza fatta, tanto da consigliarla trandal sito www.regione.piemonte/pariopportunita oppure è disponibile presso gli Uffici
quillamente agli indecisi. «Fare il papà a tempo
Il contributo è di
relazioni con il pubblico della Regione Piemonpieno per il nostro secondo figlio - racconta
400 euro mensiFabio - è stata una scelta azzeccata. Mi ha
te.
li. Sale a 450 eupermesso di vivere momenti unici e quella
QUAL E’ IL VALORE DEL CONTRIBUTO ?
quotidianità che con il primogenito mi ero
ro se il congedo
Il contributo della Regione Piemonte è pari 400
perso. Ho riscoperto il valore del tempo e la
supera i 3 mesi.
euro mensili per ogni mese solare di congedo
gioia dei gesti semplici, come andare al parco,
giocare con i bambini, veder spuntare i primi
parentale fruito. Sale a 450 euro mensili se il
Le domande si
dentini e prendersi cura di loro in tutto e per
congedo parentale supera i 3 mesi.
possono pretutto. Anche se per pochi mesi, sono stato
sentare fino al
davvero contento di questa esperienza. Lo stesSCADENZA
so vale per mia moglie che appena è stato
Per presentare le domande c’è tempo fino al 30
30 giugno 2015
possibile è rientrata al suo lavoro, senza rinungiugno 2015. Info: numero verde 800.333.444
TO
“Bonus bebè” da record
Un assegno di 250 euro
per i bimbi piemontesi
TO
«La mamma è in ufficio,
oggi gioco con mio papà»
Sono 200 le famiglie felici
TORNA IL BANDO
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mercoledì 2 aprile 2014
TO
PIEMONTE CAPOFILA
«La Garanzia giovani
per ridare speranza
a ragazzi e studenti»
Ô La garanzia giovani non è solo un’ocrivoluzione copernicana che spero lacasione unica per dare una risposta ai
scerà in dote alle prossime amministragiovani in cerca di lavoro ma è anche
zioni un “borsino della qualità” e ad un
l’ultimo treno per la politica di mettere
“rating” pubblico per tutti coloro che
La Garanzia Giomano, in modo concreto, ai servizi per il
gestiscono servizi per l’impiego. Inoltre
vani
deve
parlalavoro. Non può sfuggire ad alcuno che
partiranno il prossimo mese dei corsi di
re a ragazzi,
non si può accendere la speranza di
formazione intensivi per gli operatori:
migliaia di giovani, ormai già fortemente
perché parlare con i giovani è un lavoneet, studenti ofdisillusi, se poi entrando in un centro
ro.
frendo
un’occa
per l’impiego o in una agenzia interinale
Per quanto riguarda i ragazzi che aderinon si riscontra una netta cesura con il
scono alla Garanzia Giovani si tratterà
sione concreta di
passato. La Garanzia Giovani deve parlainvece di una vera e propria attivazione.
mettere i piedi
re ai ragazzi, ai neet, agli studenti offrenChe prevede diritti e doveri: il diritto di
nel
mondo
del
do loro una speranza e una occasione
essere seguiti come si deve, ma dall’alconcreta di mettere i piedi nel mondo
tro anche la coscienza che per trovare
lavoro
del lavoro. Ecco perché come Regione
lavoro bisogna essere pronti e dinamici.
Piemonte abbiamo deciso di investire
Iscrivendosi al portale che verrà presen5,6 milioni di euro in una sperimentazione straor- tato, in occasione delle Olimpiadi dei Mestieri
dinaria che anticipi quanto disporrà il Governo su (World Skill) il 9 aprile si potrà accedere oltre ad
Youth guarantee. Vorremmo consegnare ai nostri attività di orientamento, anche a proposte di lavoro
figli un sistema diverso, innovativo, “rock”.
in Italia e all’estero, a formazione finalizzata all’ocTratteggio una fotografia di come dovrebbero esse- cupazione e a tirocini di qualità. In ogni momento
re, a tendere, i servizi per l’impiego in Piemonte. I inserendo il proprio codice fiscale si potrà accedesoggetti che si candideranno ad offrire il
re alla propria situazione e vedere se il
servizio dovranno sottoscrivere una
proprio curriculum è oggetto di verifica
“Carta della Qualità”, nella quale si
da parte delle aziende. Verrà inoltre
impegneranno a rispettare degli stanlanciata nei prossimi mesi una speridard ben precisi di presa in carico e di
mentazione in un quartiere di Torino
Troppo spesso
accompagnamento dei giovani. I soggetdove basterà avere uno smartphone per
i
curriculum
ti incaricati avranno un nome e cognoricevere offerte di lavoro da parte di quei
non arrivano
me diventando dei veri e propri “case
datori di lavoro che avranno aderito alla
manager”. È giusto responsabilizzare gli
Garanzia Giovani.
alle aziende per
operatori: troppo spesso i curriculum
Il Jobs Act per l’Italia è già qui, parte dal
un
eccessivo
non arrivano alle aziende per un eccesPiemonte. Questo non per essere i primi
sivo filtro da parte di chi dovrebbe
della classe ma per assicurare un sistefiltro da parte
invece agevolare l’incontro domanda e
ma di servizi più efficiente e coerente ai
di chi dovrebbe
offerta. Gli accreditati alla Garanzia Giocosti che sosteniamo per tenerlo in pieinvece
agevolavani Piemonte saranno oggetto di valudi.
tazione da parte dei fruitori. Penso che
Claudia Porchietto
re l’incontro
questa costituisca una vera e propria
Assessore regionale al Lavoro
Ô
Ô
IL PROGETTO
Mille occupati in più in un anno
Investimento da 5 milioni di euro
Si chiama “Garanzia Giovani Piemonte” il progetto sperimentale che la Regione, prima in
Italia, avvia con l’obiettivo di ottenere solo quest’anno mille occupati in più, attivare 800 tirocini di qualità in Italia e in Europa e 400 percorsi
formativi nelle aziende piemontesi, sostenere
50 persone nella creazione di impresa.
Il programma è finanziato con 5,6 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo e vuole applicare la Risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio
2013, secondo la quale si deve “garantire che
tutti i giovani cittadini dell’Ue ed i residenti legali fino a 15 anni, nonché i laureati con meno
di 30 anni, ricevano un’offerta di buona qualità
dell’impiego, possano proseguire gli studi o fare un tirocinio entro quattro mesi dall’inizio del
periodo di disoccupazione o dal termine
dell’istruzione formale”.
Vi può partecipare ogni giovane residente o
domiciliato in Piemonte che abbia compiuto i
15 anni iscrivendosi al Portale Ggp, che conterrà tutte le informazioni per l’iscrizione e la partecipazione alle iniziative regionali e nazionali,
la consultazione delle offerte degli operatori aderenti, la valutazione espressa
dagli utenti. In particolare, si potranno
ricevere proposte di lavoro in Italia e all’estero,
formazione e tirocini finalizzati all’occupazione, si potrà partecipare a percorsi specialistici
di orientamento sulla domanda delle imprese e
sulle opportunità formative per la qualifica professionale, il post diploma e il post laurea.
www.iolavoro.org
LA NOVITÀ Per i neoassunti affitto pagato, agevolazioni, flessibilità oraria e convenzioni
Ô Affitto pagato per i giovani neoassunti del Progetto Young Graduate, agevolazioni nei trasporti,
flessibilità oraria, vaccinazioni gratuite, convenzioni per cure mediche e
sconti nei negozi. Sono solo alcune delle azioni messe in campo dal Gruppo
Dayco, tra i leader mondiali nella progettazione e
produzione di sistemi di
trasmissione di potenza
per il comparto automotive, che tra i molti stabilimenti in Italia, ha sede anche ad Ivrea, nel Torinese.
Insieme ad un gruppo di
altre aziende, i manager di
Dayco hanno illustrato la
particolarità dei loro progetti, nel corso del seminario di presentazione del
rapporto 2014 di Unioncamere sulle azioni di conciliazione messe in campo
Il caso Dayco, azienda all’avanguardia
dalle imprese piemontesi.
Una pubblicazione che dimostra come sono sempre
di più, in Piemonte, le
aziende “eticamente corrette”, che credono nella
soddisfazione dei propri
dipendenti come valore
aggiunto per il miglioramento della società e della
qualità del lavoro.
Tornando a Dayco, spicca
su tutti il progetto Young
Graduate, che coinvolge
17 giovani ingegneri neo
assunti, inseriti in un percorso formativo di due anni che prevede, oltre all’attività di lavoro quotidiana,
anche un master di alta
professionalità, con
l’obiettivo di creare una
preparazione altamente
specialistica.
«Per i giovani neo assunti spiegano Patrizia Salemi e
Vittorio Pirovano della direzione Risorse umane
Eu/India/Sa - Dayco ha
messo a disposizione gratuitamente gli alloggi ad
Ivrea e ha supportato la
mobilità casa-lavoro. Ma
non solo. Per tutti i nostri
dipendenti, che sono circa
1.300, abbiamo adottato
negli anni una serie di agevolazioni volte a conciliare al meglio i tempi di
lavoro con i tempi della
famiglia: part time, flessibilità, concessioni turni
speciali, senza trascurare
la crescita e il supporto per
l’individuo attraverso
campagne sanitarie per i
dipendenti, convenzioni
locali e nazionali, e “pillole di felicità” in azienda,
ovvero attenzioni speciali
dedicate delle varie ricorrenze durante l’anno».
Negli ultimi anni Dayco ha
intrapreso un percorso finalizzato a realizzare un
cambiamento culturale
importante, investendo
sulle persone per renderle
parte attiva del suo successo tecnologico. «Lavoro di
squadra e condivisione
dell’interesse comune continua Salemi - sono la
forza di Dayco. Noi crediamo che i dipendenti siano
una parte viva e fondamentale dell’azienda ed è
per loro che ci stiamo impegnando nel creare le
condizioni di base per sostenerli, affinché non perdano la speranza in un futuro migliore».