Il ruolo strategico del sistema metalmeccanico italiano: DAI METALLI ALLA MECCATRONICA 23 ottobre 2014 Roma La siderurgia e la metallurgia non ferrosa in Italia Margherita Balconi Università di Pavia PER ACCIAIO, ALLUMINIO, RAME Situazione attuale Punti di forza legami “stretti” di filiera col territorio e l’industria a valle Fattori di debolezza Sfide ACCIAIO Fatturato di oltre 34 md di euro nel 2013, pari a più di 2 punti di PIL Oltre 70.000 addetti tra diretti e indiretti (stime Federacciai) 36.047 LE RAGIONI DELLA TENUTA straordinario commitment dei proprietari; elevatissima efficienza nella gestione dei costi e degli impianti; flessibilità e capacità di adattamento alle diverse condizioni dei mercati (export) progressivo spostamento su prodotti ad alto valore aggiunto. CONDIZIONE DI CONTESTO: ristabilimento di condizioni di costo dell’energia simili a quello degli altri grandi paesi industriali europei dopo anni di grave gap. Italia, consumo e produzione di acciaio (milioni t) 40,0 2006-13 Consumi -35% Produzione -24% 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 CONSUMO PRODUZIONE 20.000 Produzione di laminati a caldo 18.000 16.000 14.000 12.000 prodotti lunghi 10.000 prodotti piani 8.000 6.000 4.000 30% Quota di acciai speciali 25% 20% 15% prodotti lunghi prodotti piani 10% 5% 0% LE 3 PRINCIPALI AREE DI CRISI GRUPPO ILVA Dal 3 giugno 2013, con D.L. 61/2013, ILVA S.p.A è sottoposta a commissariamento straordinario Dipendenti diretti (al 31 ottobre 2013) Età media dipendenti Indotto diretto e indiretto (stima) Acciaio prodotto a Taranto (milioni t nel 2013) 16.200 39 anni 8/10.000 persone 5,7 A Taranto: autorizzazione alla produzione annua di 8 mln di tonnellate. Il 25% circa della produzione viene esportata all'estero. Le due filiere produttive 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Forno elettrico Ciclo integrale Quota FE (milioni t) (milioni t) % 16,1 16,5 16,7 17,1 18,0 17,7 18,8 20,0 19,7 14,0 17,2 18,8 17,9 17,3 10,7 10,0 9,4 10,0 10,6 11,7 12,8 11,6 10,6 5,8 8,6 9,9 9,3 6,8 60% 62% 64% 63% 63% 60% 59% 63% 65% 71% 67% 66% 66% 72% Consumo apparente e scambi con l’estero di laminati Per fortuna c’era la produzione del gruppo Arvedi!!! GRUPPO LUCCHINI Con decreto in data 21.12.2012, verificata la sussistenza dei requisiti di cui all’art. 1 della Legge Marzano (L. 18.2.2004, n. 39), il Ministro dello Sviluppo Economico ammetteva Lucchini alla Procedura di amministrazione straordinaria. Con successiva sentenza in data 7.1.2013 il Tribunale di Livorno dichiarava lo stato di insolvenza di Lucchini ai sensi e per gli effetti di cui al primo comma dell’art. 4 della Legge Marzano. Ciclo integrale non competitivo Punto di forza treno rotaie TRATTATIVE IN CORSO CON JINDAL/CEVITAL Dicembre 2013 Dopo più di un anno di ricerca di un compratore per rispettare le regole antitrust stabilite dalla Commissione europea, Outokumpu cede le Acciaierie Speciali di Terni (circa 3mila occupati) a ThyssenKrupp, vale a dire alla stessa proprietà dalla quale le aveva rilevate il 31 gennaio 2012, nell'ambito della più ampia operazione d'acquisto di Inoxum, la divisione d'acciaio inossidabile della multinazionale tedesca. ACCIAIERIE SPECIALI DI TERNI Ottobre 2014 Il futuro delle Acciaierie Speciali di Terni potrebbe non tradursi necessariamente in una cessione ad altri soggetti nel breve-medio periodo. Contrariamente a quanto dichiarato alla fine del 2013 dal CEO di ThyssenKrupp Heinrich Hiesinger, secondo il quale il ri-acquisto di Ast non rappresentava una revisione della strategia di ThyssenKrupp nell'inox, ora Ast potrebbe reinserirsi in un percorso strategico all'interno del gruppo tedesco. DALLE COMMODITIES ALLE SPECIALTIES Scommessa da parte di varie mini-mills fatta a partire dagli anni ’80 (in alcuni casi, successivamente in altri): -- uscire dal mercato speculativo delle commodities e riconvertirsi alle specialties, dimostrando di saper fare in modo semplice quello che veniva fatto in cicli complessi --lasciare il mercato dell’edilizia per affrontare quello della meccanica, automotive, oil and gas con costi di struttura snelli, efficienza e rapidità SFIDA: • Cambiamento di cultura • Investimenti massicci in tecnologie, uomini e mercati Competitors: grandi gruppi europei da ciclo integrale quali ArcelorMittal, Voestalpine, Saarstahl Acciaierie Venete, ABS (gruppo Danieli), Ori Martin, oltre a Riva Forni Elettrici (Caronno Pertusella e Lesegno), e Duferdofin-Nucor su questa strada. Anche Lucchini RS a Lovere, NLMK a Verona e altre piccole acciaierie (Cividale del Friuli ecc.) fanno acciai e prodotti ad alto valore aggiunto Da mini-mills a “tailored steel mills” Ori Martin Ricavi Ebitda Utile netto 2011 462 61 20 2012 385 32 11 2013 388 39 13 2011 2012 822 890 76 112 20 35 Acciaierie Venete 2011 2012 907 751 136 68 73 33 2013 686 64 11 ABS Ricavi Ebitda Utile netto Ricavi Ebitda Utile netto 2013 740 66 28 CASO DI STRATEGIC CHANGE: ORI MARTIN Tipica mini-mill orientata su prodotti di massa per l’edilizia Core business attuale: produzione di acciai speciali per la meccanica e automotivebulloneria, molle per sospensione, barre di torsione, componenti dello sterzo ecc. Ricerca di nicchie qualitative sempre più dettagliate e specializzazione in acciai sempre più sofisticati per soddisfare le richieste dell'industria automobilistica europea. Oltre 200 diverse famiglie di acciai. • Prima vendo poi produco • Fidelizzazione del cliente Allungamento della catena del valore con l'aumento delle lavorazioni a valle Partendo dalla raccolta del rottame: •Acciaieria a forno elettrico (billette in colata continua) •Laminatoio vergella, bordione e barre •Impianti per trattamenti termici di ricottura e bonifica •Trafila, pelatrici ecc. (lavorazioni a freddo di barre e rotolo per l’automotive) •Lavorazioni meccaniche (foratura profonda delle barre, tornitura di pezzi per automotive) LA FILIERA DEGLI ACCIAI SPECIALI: alto export e forte legame col territorio OEMs prescrizioni Acciaierie Trasformatori di primo livello: -stampatori - laminatori - forgiatori -estrusori Assemblatori Lavorazioni meccaniche Commercianti e traders Fonte: Commerciale ABS • Automotive • Macchine agricole • Movimento terra •Ferroviario •Navale •Minerario •Oil and gas •Tubifici •Aeronautica •Difesa •cuscinetti Le varie fasi della value chain: struttura industriale Attori della value chain N.imprese in Europa Fatturato Acciaierie di Trasformatori Lavorazioni Assemblatori acciai di primo meccaniche* ** speciali livello Limitato 35 Medio alto 400/500 Molto alto Limitato OEMs *** Molto limitato Da 0,2 a 1 Da 500 a 200 Da 0,5 a 5 Da 30 a 50 Da 1 a 50 ML MLD ML MLD MLD *Pelatura, foratura, alesaggio, levigatura, fresatura, tornitura. **Brembo, Magneti Marelli, Bosch, Dana, Arvin Meritor, ZF, GKN, Graziano Trasmissioni, ecc. *** Fiat, Cat, VW, Renault, Scania, MAN, Volvo ecc. Fonte: Commerciale ABS Costellazioni di imprese Erbese Canavese Trasformatori di primo livello Lavorazioni meccaniche Val d’Astico Metalli non ferrosi Fatturato totale 2013 21 md di euro di cui: Alluminio 8,8 miliardi Rame 7,4 miliardi Piombo 340 milioni Zinco 526 milioni Stagno 26 milioni Nichel 59 milioni Magnesio 36 milioni Preziosi (oro+arg) 3,6 miliardi L’Italia è seconda nell’Unione Europea dopo la Germania nella domanda industriale dei metalli non ferrosi Fonte: M.Fortis, “Il ruolo strategico dei metalli non ferrosi nel sistema produttivo italiano: produzioni, attività di trasformazione, filiere”, in Assomet, 2006, Il libro verde della metallurgia non ferrosa, Milano, pp.7-27. Questa graduatoria riflette il posizionamento dei primi quattro più grandi paesi europei nell’industria meccanica ALLUMINIO Produzione e consumo di alluminio in Italia 2.500.000 2.000.000 Consumo totale 1.549.000 t 1.500.000 1.000.000 Produzione di secondario 620.000 t 500.000 Produzione di primario 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Grave problema: esportazioni di rottame Settori di destinazione alluminio in italia Nella costruzione delle automobili l'alluminio viene applicato: • sotto forma di prodotti da fonderia (getti) per circa l'80%; • di semilavorati plastici, laminati, estrusi e forgiati, per il 20%. Getti blocco motore, teste, pistoni, fari, ruote (leader in Europa) 600,0 ESTRUSI 500,0 400,0 345.000 PRODUZIONE EXPORT 300,0 IMPORT CONSUMO 200,0 100,0 I semilavorati di alluminio 0,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 600,0 LAMINATI 000 t 500,0 428.300 400,0 PRODUZIONE EXPORT 300,0 IMPORT 200,0 CONSUMO 100,0 0,0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Nota: per l’anno 2014 Forecast Centro Studi Assomet. ESTRUSI Secondo posto in Europa, con 39 estrusori, 100 presse installate e una capacità produttiva annua di oltre 915.000. Tutti italiani tranne SAPA (dati 2014) Principale impiego edilizia Grave crisi dei produttori di estrusi per serramenti Alcuni sono riusciti con successo a passare ad altri prodotti per l’industria dei trasporti (METRA, ESTRAL) e per le applicazioni industriali (EURAL Gnutti). Esempio: grandi estrusi per carrozze ferroviarie, con nervature per reggere i carichi, ma anche prodotti per auto (per impianti frenanti, cambio, condizionamento ecc.) LAMINATI La maggioranza delle aziende produttrici di laminati in Italia è rappresentata da grosse compagnie internazionali per lo più produttrici di metallo primario (Norsk Hydro, Alcoa, Novelis). Dei 45 impianti di laminazione in Europa 9 sono in Italia, 9 sono in Germania, 6 in Spagna, 5 ciascuno in Francia e UK, 2 in Austria ed 1 in altri 9 Paesi (dati 2014) Principale impiego edilizia ed imballaggio I getti di alluminio 900 815 768 800 735 700 613 613 625 2012 2013 600 500 400 300 200 100 0 2008 2009 2010 2011 • I getti di fonderia sono prodotti in larga misura con metallo di riciclo Getti di alluminio La posizione dell’Italia nell’industria europea della fonderia è al vertice. Nel 2013: • 624.700 t di getti prodotte • consumo di 670.500 t metallo (il 90% proveniente da metallo di riciclo) • circa 900 operatori • principale impiego auto Filiera di eccellenza italiana: • i raffinatori di alluminio (secondo produttore in Europa di pani di alluminio per fonderia); • i pressocolatori (primo produttore in Europa); • i produttori di macchine per pressocolata (leader mondiale in questa tipologia di macchine); • i produttori di stampi per pressocolata (i produttori italiani sono pressoché gli unici in Europa). L’insieme di questi quattro comparti costituisce una filiera fortemente competitiva nella subfornitura di getti per l’industria dell’auto, settore in cui siamo esportatori in tutta Europa. Punti di forza (come per l’acciaio): straordinario commitment dei proprietari; elevatissima efficienza nella gestione dei costi e degli impianti; buona qualità dei prodotti; flessibilità e capacità di adattamento alle diverse condizioni dei mercati (export) progressivo spostamento su prodotti ad alto valore aggiunto. SFIDE: Riconvertirsi dall’edilizia; Riqualificare e innovare i prodotti (es.: nuove serie di serramenti per edilizia esportabili in quanto standardizzati; nuovi disegni per estrusi) RAME Il rame si caratterizza per l’attitudine alla formazione di leghe con altri metalli (oltre 400 leghe) che ne esaltano le prestazioni e ne aumentano la durata nel tempo, la resistenza all’usura e alla corrosione, la lavorabilità agli utensili (in particolare al tornio) e ne modificano il colore. Le leghe più diffuse sono l’ottone (rame e zinco) ed il bronzo (rame e stagno), ma negli ultimi anni si è moltiplicato lo sviluppo di leghe speciali complesse, incorporanti, in maniera composita, anche altri elementi, quali nickel, silicio, ferro, magnesio, argento, alluminio, berillio, cromo, zirconio, tellurio. I semilavorati di rame e leghe costituiscono una componente determinante, sotto il profilo tecnologico ed economico, dei beni finali cui sono destinati e la competitività dell’industria intermedia è essenziale ai fini di quella dell’intero sistema produttivo e di consumo. AUTO: la moltiplicazione dei componenti elettrici e elettronici nell’industria automobilistica ha triplicato la quantità di rame mediamente presente in ogni veicolo. Produzione di semilavorati di rame, 2012 14.000 12.000 11.540 10.000 8.000 6.000 4.000 2.269 2.000 1.500 1.439 Germania Giappone 1.142 1.031 Corea del Sud Italia Cina Stati Uniti Fonte: World Bureau of Metals Statistics, World Metal Statistics Yearboork, 2013 Consumo p.c. di semilavorati di rame (2012) 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Cina USA Germania Giappone Sud Corea Italia Produzione e consumo di semilavorati di rame in Italia 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 Uso di semilavorati 800.000 Produzione di semilavorati Rame 600.000 Leghe 400.000 Per il 70/80% fili di rame Per il 90% barre di ottone 200.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 0 Il rottame contribuisce per circa il 50% alla produzione di semilavorati a base di rame 800.000 700.000 600.000 500.000 Uso 400.000 Produzione 300.000 200.000 Barre di ottone 100.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 • L’Italia presenta il più alto consumo mondiale p.c di ottone • La percentuale di rottame come materia prima della barra di ottone è dell’80-90% Filiera di eccellenza italiana • Leader in Europa nella barra di ottone con forti poli industriali localizzati nel bresciano (comprendente varie aziende leader) e nel novarese (Lumezzane e Valsesia). • Specializzazione nella produzione di rubinetteria-valvolame, al primo posto nel mondo. Rubinetteria sanitaria (ottone cromato) e valvole per impieghi idrotermosanitari (ottone grezzo). • La presenza di fornitori nazionali che fanno sistema è essenziale per la competitività di questo comparto. • La contiguità territoriale tra le due industrie assicura un circuito virtuoso tra la fornitura del semilavorato ed il contemporaneo ritiro della tornitura che viene subito reimmessa nel ciclo produttivo. Nella produzione di barre d’ottone, tra le 6 aziende leader al mondo per volumi produttivi 4 sono italiane: • Trafilerie Carlo Gnutti (Bs) • KME Group (Fi) • Almag (Bs) • Eredi Gnutti Metalli (EGM) (Bs) L’Europa e, al suo interno, l’Italia operano con impianti e tecnologie tra le più moderne ed avanzate a livello mondiale Innovazioni di processo recenti significative: • la colata continua orizzontale per leghe speciali o standard e per barre di rame • i laminatoi planetari • tecnologie cast&roll e sistemi di fusione avanzata che prevedono l’utilizzo diretto della tornitura ottone, con conseguenti forti riduzioni dei consumi energetici e consistenti aumenti delle rese metallo. Forte impegno dell’industria italiana dei semilavorati di rame a livello di innovazione di prodotto: • leghe speciali per impieghi in elettronica • tubi scanalati internamente per innalzare lo scambio termico • tubi speciali per il trasporto di gas medicali • tubazioni di cupronickel destinate ad applicazioni navali • laminati speciali per assorbitori nei pannelli solari • cavi superconduttori per apparecchiature medicali o di fisica avanzata • Nei tubi di rame per edilizia, trattamenti di passivazione e stabilizzazione della parete interna dei tubi destinati al trasporto dell’acqua potabile a garanzia contro eventuali problemi di corrosione. • Nuovi raccordi a compressione (press fitting) e ad innesto rapido • Tubi di rame a spessore ridotto, con un rivestimento in PE a tenuta Indissolubile Laminati di rame • trattamenti brevettati per l’ottenimento di una patina protettiva • nuovi sistemi di copertura integrati con pannelli solari • laminati di rame composti: strati di rame sottile vengono applicati ad alta pressione a un’anima in polietilene KME • Nato nel 1886 come "SMI - Società Metallurgica Italiana", KME è il maggior gruppo al mondo nella produzione di semilavorati in rame e leghe di rame, con un portafoglio prodotti esteso anche a componenti speciali ad alta tecnologia. Tra i primi 8 gruppi industriali al mondo nella metallurgia non ferrosa. • Headquarters a Firenze, 12 stabilimenti produttivi localizzati nei principali paesi europei e in Cina. • 405.000 t vendute di semilavorati in rame e leghe di rame (dati 2013) • € 2,3 md di fatturato consolidato • circa 6.000 dipendenti • 2 centri ricerca all'avanguardia (Italia e Germania) • Centri servizi e assistenza tecnica nelle principali aree industriali • Rete vendita globale a coprire i principali paesi europei e a presidiare anche il mercato americano e asiatico •21.000 partners commerciali tra clienti e fornitori PUNTI DI FORZA • La prossimità ai luoghi di domanda. L’Europa è ancora l’area a maggior consumo di semilavorati al mondo e la prossimità ai luoghi di domanda è uno dei vantaggi più rilevanti per la nostra industria, anche per la raccolta di rottami e sfridi che ne consegue. La domanda si sta spostando in Cina. • Il forte impegno all’innovazione dell’industria di trasformazione l’ha spinta a rinnovarsi e a sviluppare nuovi prodotti in sinergia con l’industria utilizzatrice. • Il libero accesso alle materie prime, rottame incluso. SFIDE •Difesa del rottame • Riqualificazione dei prodotti, con nuove leghe GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
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