Festival dei Festival Lugano - Switzerland Rassegna Internazionale dei Festival della Cinematografia di Montagna Membro fondatore dell’International Alliance for Mountain Film Ventunesima edizione dal 29 agosto al 6 settembre 2014 (descrizione dei film si trovano sul retro) CON IL PATROCINIO MORALE del CAS sezione Ticino e della FAT Venerdi 29 agosto 2014 CADEMARIO - SALA DEL MUNICIPIO, ORE 20.30 Proiezione: Omaggio a Gianluigi (Giangi) Quarti: I cavalieri delle vertigini, di G. Quarti, F. Mariani, G. Cenacchi (Svizzera) 50 min. Lunedì 1. settembre 2014 LUGANO - PIAZZA CIOCCARO, ORE 20.30 (in caso di cattivo tempo Lugano-Trevano Aula Magna SUPSI ore 20.30, info tel. 1600) Incontro con Fiorenzo Dadò Il senso della rinuncia, 30 min. Proiezione: Festival di Trento (Italia) Gran premio del festival: Sati, di De Bartek Swideski (Polonia) 25 min. Con il sostegno della Fondazione Dr. M. O. Winterhalten Premio del pubblico: Chiedilo a Keinwundler, di Carlo Cenini e Enrico Tavernini (Italia) 46 min. montagne Martedì 2 settembre 2014 LUGANO - PIAZZA CIOCCARO, ORE 20.30 (in caso di cattivo tempo Lugano-Trevano Aula Magna SUPSI ore 20.30, info tel 1600) Speciale Bonatti Proiezione: W di Walter, di Paola Nessi (Italia) 80 min. Mercoledì 3 settembre 2014 LUGANO – TREVANO - AULA MAGNA SUPSI, ORE 18.30 Presentazione del libro Escursioni tra passi, laghi e vette ticinesi, di Ely Riva e Luca Bettosini ore 19.30 Apertura dell’esposizione: La montagna accanto, di Giorgio Dagostino, olii Presenta: Dalmazio Ambrosioni, critico d’arte segue Festival di Zakopane (Polonia), Torello (Spagna) e Bansko (Bulgaria) A 60 anni della conquista del K2: K2: Siren of the Himalayas, di David Ohlson (USA) 75 min. Gran Premio dei Festival segue Festival di volo libero di Saint Hilaire (Francia) Petit Bus Rouge, di Sebastien Montay-Rosset (Francia) 32 min. Gran Premio del Festival Giovedì 4 settembre 2014 LUGANO - TREVANO - AULA MAGNA SUPSI, ORE 18.30 Premio TeleTicino: Concorso Internazionale per Videoamatori, edizione 2014 Proiezione di film selezionati Proiezioni: ore 20.30 Cacciatore, di David Dida (CH) 7 min. Segue: Premio TeleTicino: Concorso Internazionale per Videoamatori, edizione 2014 Proclamazione e premiazione dei vincitori Comune di Cademario Segue: Festival di Autrans (Francia) e Kendal (Gran Bretagna) Defaid a Dringo di Alan Hughes (Galles) 50 min. Gran Premio dei Festival Venerdì 5 settembre 2014 LUGANO - TREVANO AULA MAGNA SUPSI, ORE 18.30 Omaggio a Dave Mossop, vincitore del Gran Premio della International Alliance for Mountain Film 2014 Into the Mind, di Dave Mossop e Eric Crosland (Canada) 82 min. ore 20.30 Memorial Luca Sganzini Assegnazione della 18° edizione segue dd 2 12.09.12 09:43 Incontro con Silvio (Gnaro) Mondinelli Oltre i 14 ottomila Conferenza e filmati entrata fr. 10.Conduce l’incontro Roberto Mantovani, giornalista e storico Sabato 6 settembre 2014 LUGANO - TREVANO AULA MAGNA SUPSI, ORE 20.30 Sognando Bepi De Marzi e le sue canzoni Incontro con corali riunite: Val Genzana di Massagno e Santo Stefano di Tesserete (CH) BY L’entrata sarà gratuita per tutte le serate senza indicazioni particolari Alla sala del Festival saranno in funzione una buvette e una griglia BALMELLI DECENTRALIZZAZIONE Venerdì 3 ottobre Avvicinamento alla montagna due incontri con gli allievi delle Scuole Medie di Barbengo durante la Scuola montana. Contatti: www.festival-dei-festival.ch - Cell. +41 79 230 08 73 I cavalieri delle vertigini di G. Quarti, F. Mariani, G. Cenacchi (Svizzera) 50 min. Prodotto dalla Televisione Svizzera Italiana e girato nell’estate del 1998 - narra i fatti accaduti nell’estate del 1959 tra le pareti delle Tre Cime di Lavaredo quando, casualmente o quasi, alcune delle migliori cordate dell’epoca si ritrovarono con un comune obbiettivo: l’apertura di un nuovo itinerario sulla Parete Nord della Cima Ovest. Da una parte gli svizzeri Hugo Weber e Albin Schelber, dall’altra i migliori (giovani) Scoiattoli di Cortina si impegnarono in una singolare ‘gara contro il tempo’ su quegli ‘impossibili’ strapiombi. In mezzo - come si conviene quando si ricordano queste avventure - i mille aneddoti ed anche una timidissima storia sentimentale. Assistiti da un sapiente montaggio, testimoni e protagonisti si alternano nel raccontare quei giorni e l’epoca in cui si sono svolti. Così, quella che fu una vera e propria corsa - portata dalla televisione e dai giornali dell’epoca in tutte le case - acquista, complici anche gli anni trascorsi dalla vicenda, una leggerezza e una verve particolari. E’ proprio questa leggerezza, e la genuinità di una trama svelata e ricostruita con una buona dose di autoironia e candore, quello che più colpisce nel film. Che regala anche, come spettacolare intermezzo, le belle scene d’azione dei giovani ‘Scoiattoli’ Massimo Da Pozzo e Nadia Dimai impegnati a ripercorrere la stessa via dei ‘veci’. Girato e diretto in modo esemplare dal caro amico Giangi da poco scomparso, con il ritmo e lo stile delle migliori inchieste televisive, il film in un crescendo irresistibile, coinvolge lo spettatore in momenti di autentico divertimento. A poco a poco si viene letteralmente conquistati dalla simpatia e sincerità dei protagonisti, ma anche dalla profondità ed immediatezza di certe frasi sull’alpinismo e la vita che con la loro semplicità, quasi scanzonata, arrivano dirette al cuore. Grande fotografia, grande arrampicata e, finalmente, un esempio di come si possa raccontare l’alpinismo senza per forza (s)cadere nella monotonia e nel solito canovaccio, già visto e rivisto, dell’impresa epica molte volte ‘gustabile’ solo da pochi iniziati. Incontro con Fiorenzo Dadò il senso della rinuncia, 30 min. Guardarsi a vicenda negli occhi, stabilire se c’è una ragionevole possibilità di tentare e riuscire a salire fino in cima o se i rischi da assumersi, di andare incontro alla fatica fino allo sfinimento e del cattivo tempo, non sono accettabili. Fare alpinismo e farlo con la testa e con il buon senso, significa sempre analizzare e considerare i rischi, ponderarli, metterli in discussione, rielaborarli continuamente ed eventualmente accoglierli; decidere se questo rischi sono governabili, oppure no. In quel caso, quando i rischi diventano talmente grandi, bisogna saper rinunciare, perché continuare non sarebbe più capacità di tenere duro o di perseverare, non sarebbe più una qualità questa, ma un difetto. Il difetto dell’incoscienza. SATI di De Bartek Swideski (Polonia) 25 min. Film in ricordo di Piotr Morawski, conquistatore di sei Ottomila e membro della prima spedizione invernale al Shisha Pangma, morto in Himalaya, alle pendici del Dhaulagiri, l’8 aprile 2009. La sua storia è raccontata dalla moglie Olga, dalle cui parole traspaiono sia il dolore che il rispetto per la passione del marito. Gli incontri con Olga Morawska mostrati nel film sono avvenuti durante alcuni mesi dopo la morte del marito. Il primo, solo un mese dopo l’incidente. Chiedilo a Keinwundler di Carlo Cenini e Enrico Tavernini (Italia) 46 min. Il film racconta la vita incredibile e misteriosa di Hermann Keinwunder, un grande e dimenticato alpinista. Attraverso una ricostruzione storica in stile documentaristico, con interviste ad alpinisti di fama, specialisti e anche grazie alla scoperta di nuovi materiali d’archivio inediti, vengono alla luce le stupefacenti imprese dello scalatore trentino, certamente uno dei perduti padri dell’alpinismo moderno. Un viaggio nell’enigma di un uomo, che offre allo spettatore uno sguardo decisamente nuovo e affascinante sulla storia alpinistica moderna. W di Walter di Paola Nessi (Italia) 80 min. Walter Bonatti e Rossana Podestà si sono conosciuti quando entrambi erano al termine delle loro carriere. Famosa attrice internazionale lei, amatissimo esploratore di terre lontane e, soprattutto, l’uomo che ha fatto la storia dell’alpinismo mondiale, lui. Due vite diverse, estremamente diverse che, come dice Rossana, sono lentamente scivolate l’una nell’altra creando un legame indissolubile. Questo film è l’ultimo gesto d’amore che Rossana, scomparsa lo scorso dicembre, ha offerto al suo Walter, raccontando con intensa dolcezza e semplicità la vita di un grande uomo. K2: Siren of the Himalayas di David Ohlson (USA) 75 min. Attraverso le esperienze di alpinisti del calibro di Fabrizio Zangrilli et Gerlinde Kaltenbrunner e di altri grandi dei periodi passati, e con l’aiuto del giornale intimo e dei filmati della spedizione del Duca degli Abruzzi al K2 nel 1909, questo documentario esplora la storia, la geografia del Karakoram, e ne evidenzia l’epopea di coloro che si sono cimentati nella conquista della mitica montagna. Petit Bus Rouge di Sebastien Montay-Rosset (Francia) 32 min. Petit Bus Rouge è l’ultimo film dell’autore. Un video che non mancherà di stupire, come tutti i lavori di questo alpinista, climber, snowborder, guida alpina, nonché videomaker e regista di grande fantasia e talento. Non solo perché sa descrivere l’incanto della montagna e della natura in modo magistrale, ma anche per la sua capacità di cogliere l’aspetto gioioso, pazzo e stralunato di quanti la interpretano nei modi meno convenzionali e anche assurdi. Defaid a Dringo (gerger et grimopeur) di d’Alan Hughes (Galles) 50 min. Questo é il ritratto del 22 enne Ioan Doyle, uno dei migliori arrampicatori inglesi. Dopo averlo scoperto appena 16 enne nel suo primo documentario, nel quale esternava la sua totale fede nella arrampicata, lo rivediamo ora e lo seguiamo per il suo peregrinare di un anno sulle sue montagne gallesi. Lui ci fa partecipe della sua rinuncia alla arrampicata professionale perché oggi la vita nella natura e il vivere con essa, ha rimpiazzato la sua ossessione giovanile. Into the Mind di Dave Mossop e EricxCrosland (Canada) 82 min Con una splendida fotografia e rivoluzionarie tecniche di narrazione, il film confonde il confine tra sogno e realtà, immergendosi nella mente di uno sciatore mentre tenta di scalare la montagna, per poi scendere sciando. Le sequenze atletiche non sono altro che uno squarcio sul suo universo interiore, e ognuna di esse contiene un messaggio che aiuta il nostro eroe ad affrontare le scelte che la vita gli presenta. Come si bilanciano rischio e ricompensa? Perché siamo spinti ad accettare le sfide e cosa impariamo da esse? Contatti: www.festival-dei-festival.ch - Cell. +41 79 230 08 73
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