Riproduzione Femmina UNIPG

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA
------------
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA,
DIAGNOSTICA E CLINICA VETERINARIA
Sez.di Ostetricia e Ginecologia Veterinaria
VIA SAN COSTANZO, 4 - 06126 PERUGIA
Progetto Reproduction
Obiettivo del progetto è stato quello di valutare le performance riproduttive,
l’accrescimento embrio-fetale e del cucciolo in fattrici alimentate con FORZA 10
reproduction Active.
Introduzione
E oramai nota da tempo la correlazione esistente tra alimentazione e fertilità anche
negli animali da compagnia. In particolare la gestazione e la lattazione rappresentano,
per la cagna, fasi critiche dell’attività riproduttiva anche dal punto di vista energetico
a motivo degli aumentati fabbisogni dovuti alle richieste per l’accrescimento dei feti
e per la produzione lattea. La nutrizione assume quindi, un ruolo determinante che
pregiudica, non solo il benessere dell’animale, ma anche il successo riproduttivo e
l’accrescimento dei cuccioli. Infatti, un’alimentazione adeguata, sia dal punto di vista
quantitativo che qualitativo, può influenzare la fertilità, la sopravvivenza embrionale,
la numerosità ed il peso della cucciolata, la lattazione e la vitalità neonatale. Risulta
prioritario monitorare adeguatamente la condizione corporea della cagna durante
queste fasi e accertarsi che il mangime commerciale fornito sia adeguato alle
richieste: animali che arrivano sottopeso al parto vedranno compromessa la
successiva lattazione; d’altra parte, l’obesità può contribuire all’insorgenza di distocie
e all’incremento della mortalità neonatale. Il quadro ematomorfologico ed
ematochimico, così come diversi ormoni e metaboliti (leptina e NEFA), possono
rappresentare validi marker per monitorare il benessere dei soggetti.
Obiettivi dello studio:
1) valutare gli effetti della dieta sullo stato di salute della fattrice (esami:ematomorfologico ematochimico ed endocrino-metabolico);
2) verificare l’efficacia dell’alimentazione sulle performance riproduttive delle
fattrici;
3) monitorare il benessere embrio-fetale;
4) rilevare l’incremento ponderale dei cuccioli durante l’allattamento.
Materiali e Metodi
I soggetti impiegati di razza Pastore Tedesco di comprovata fertilità provenivano
dallo stesso allevamento.
Per la selezione di 10 fattrici, di cui 5 rappresentavano il gruppo sperimentale e le
restanti 5 il gruppo controllo(Fig 1). Dei 18 soggetti totali reclutati sono stati
eliminati n° 8 soggetti poiché hanno presentato le manifestazioni estrali con anticipo
rispetto ai dati anamnestici.
Gli animali sono stati monitorati mediante citologia vaginale, con cadenza
bisettimanale, circa un mese prima del presunto calore. All’inizio della fase estrale il
tampone vaginale veniva effettuato a giorni alterni fino ad individuare la fase di
proestro tardivo-estro citologico. Successivamente si procedeva con la
determinazione sierica del P4 per individuare l’ovulazione e quindi il momento
ottimale per l’accoppiamento. Al 25° giorno post-ovulazione si effettuavano
ecografie per stabilire la gravidanza e successivamente si monitorava il benessere
embrio-fetale ogni due settimane fino al parto.
Al fine di stabilire con maggior precisione la data del parto l’esame colpocitologico
veniva eseguito giornalmente dal primo giorno post-ovulazione fino al primo giorno
di diestro citologico.
Le cagne venivano sottoposte a prelievi ematici, mediamente ogni due settimane, a
partire dall’inizio dell’esperimento (un mese prima delle presunte manifestazione
estrali) fino alla fine dello svezzamento (60 gg post-partum), per valutare il profilo
emato-morfologico e biochimico(urea creatinina proteine totali e tracciato
elettroforetico, GOT, GPT, gamma GT, Ca e P).
Inoltre sono stati stimati anche dei marker metabolici quali leptina e NEFA (Non
Esterified Fatty Acids).
Nel post-partum si procedeva con la rilevazione dell’accrescimento ponderale dei
cuccioli ogni dieci gg fino allo svezzamento (60gg).
Risultati
Tutte le fattrici sono risultate gravide al primo accoppiamento con una percentuale di
fertilità pari al 100%.
Il monitoraggio dell’accrescimento embrio-fetale non ha evidenziato sofferenza dei
conceptus (tabella 1). Tutti gli animali hanno espletato parto eutocico partorendo in
media nei gruppi Forza 10 e controllo rispettivamente 7 e 3,4 cuccioli
Per quanto riguarda i valori relativi al profilo emato-morfologico e biochimico i dati
ottenuti non hanno presentato differenze significative nell’ambito dei due gruppi
sperimentali (Fig 2a e 2b).
I livelli ematici totali di leptina durante il ciclo riproduttivo delle cagne appartenenti
al gruppo alimentato con mangime Forza 10 risultano essere significativamente
inferiori rispetto al gruppo di controllo alimentato con altro mangime. In particolare,
nelle cagne alimentate con Forza 10, le concentrazioni della leptina si riducono
ulteriormente nell’ultimo mese di gestazione (Fig. 3), quando le richieste energetiche
della gestante, necessarie per l’accrescimento dei feti, sono massime e l’animale
dovrebbe immagazzinare energia per sostenere la successiva lattazione. Questo dato è
confermato dalle concentrazioni significativamente superiori dei NEFA durante
l’intero ciclo produttivo nelle cagne alimentate con mangime Forza 10, che risultano
particolarmente elevate durante la seconda metà della gravidanza (Fig. 4). Il risultato
indica l’intensa mobilizzazione delle riserve lipidiche di queste cagne rispetto a
quelle di controllo.
I livelli sierici di leptina rappresentano un marker quantitativo dell’adiposità anche
nel cane (Sagawa MM, Nakadomo F, Honjoh T, Ishioka K, Saito M. Correlation
between plasma leptin concentration and body fat content in dogs. Am J Vet Res.
2002;63(1):7-10) e gli elevati livelli dei NEFA indicano un deficit energetico.
Tuttavia, ancorché il mangime abbia determinato un deficit metabolico-energetico
rilevabile sin dalla fase anaestrale le performance riproduttive dei soggetti non sono
state compromesse.
Il peso dei cuccioli alla nascita viene riportato nella figura 5.
Occorre tuttavia evidenziare che la mancata significatività riscontrata confrontando i
valori medi relativi ai singoli prelievi, per le determinazioni dei NEFA e delle leptine,
potrebbe essere attribuita al numero limitato dei soggetti valutati (n=5 gruppo Forza
10, n=5 gruppo controllo).
Pertanto, per validare i risultati ottenuti sarebbe auspicabile estendere la
sperimentazione ad un maggior numero di soggetti, monitorare più cicli riproduttivi
consecutivi ed inserire ulteriori marker metabolici quali ormoni tiroidei,
glucocorticoidi, glucosio, ecc.
Fig. 1
Fig. 2a
Fig.2b
3,00
Leptin (ng/ml)
2,50
2,00
1,50
F10
1,00
C
0,50
0
c
14
c
21
c
35
c
42
c
49
c
56
c
63
c
pa
rto
20
pp
40
pp
60
pp
c-
c-
30
15
0,00
Sample time
1,00
0,90
0,80
0,70
0,60
0,50
0,40
0,30
0,20
0,10
0,00
F10
C
0
c
14
c
21
c
35
c
42
c
49
c
56
c
63
c
pa
rto
20
pp
40
pp
60
pp
c-
30
c15
NEFA (mmol/l)
Figura 3. Livelli della leptina durante il ciclo riproduttivo della cagna
(c=calore; pp=post partum)
Sample time
Figura 4. Livelli dei NEFA durante il ciclo riproduttivo della cagna
Figura 5. Andamento del peso dei cuccioli durante la lattazione
Tabella 1: Monitoraggio ecografico del benessere embrio-fetale