European Commission

COMMISSIONE EUROPEA
COMUNICATO STAMPA
Bruxelles, 27 marzo 2014
Il vicinato a un bivio – un anno di sfide
La relazione annuale dell'UE sull'attuazione della politica di vicinato (PEV) delinea un
quadro eterogeneo. Sebbene il 2013 sia stato per alcuni paesi partner un anno di crisi a
causa dell'instabilità politica e delle difficili condizioni socioeconomiche, l'UE ha continuato
a sostenere gli sforzi volti a potenziare la governance democratica, a promuovere la
sicurezza e a favorire uno sviluppo sostenibile e inclusivo. In numerosi paesi del vicinato
sono state attuate riforme politiche ed economiche fondamentali, mentre in altri le
riforme democratiche e la ripresa economica degli anni precedenti sono state minacciate
da problemi di sicurezza a livello nazionale e regionale.
L'UE ha tenuto fede all'impegno nei confronti dei suoi partner
La PEV, con tutti i suoi strumenti politici, rimane il contesto in cui l'UE collabora con i
paesi partner per promuovere la democrazia, lo sviluppo economico sostenibile e inclusivo
a la sicurezza.
Il "pacchetto annuale PEV" presentato da Catherine Ashton, Alta rappresentante dell'UE
per gli Affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione, e
Štefan Füle, Commissario UE per l'Allargamento e la politica di vicinato, sottolinea che il
successo della politica dipende dalle capacità e dall'impegno dei governi in materia di
riforme.
"L'impegno nei confronti dei nostri vicini è una priorità assoluta dell'UE. La politica europea
di vicinato ci consente di rispondere alle sfide che si pongono ai nostri partner tutelando
nel contempo gli interessi dell'Unione. Il suo obiettivo è prevenire e risolvere i conflitti,
nonché offrire incentivi ai nostri vicini perché progrediscano sulla via delle riforme politiche
ed economiche", ha dichiarato Catherine Ashton in occasione della pubblicazione del
pacchetto.
Come evidenziato dalle relazioni, i nostri partner devono affrontare sfide sempre più
numerose e diversificate. Questo significa che la PEV deve poter rispondere meglio alle
aspettative e alle esigenze dei singoli partner offrendo, al tempo stesso, una prospettiva
per la loro futura integrazione economica e associazione politica con l'UE.
Il Commissario Štefan Füle ha aggiunto: "Gli avvenimenti di questi ultimi mesi hanno
dimostrato che l'UE deve continuare a concentrare la propria attenzione e le proprie
risorse sul nostro vicinato. Fra gli abitanti di questi paesi rimane forte il desiderio di una
vita migliore e di un esercizio effettivo dei diritti umani di base e delle libertà fondamentali.
La volontà di riforma non può essere imposta dall'esterno, ma l'UE ha il dovere di
sostenere i partner impegnati nella difficile transizione verso società più democratiche e
inclusive. Coinvolgendo direttamente i cittadini, offrendo loro opportunità di viaggio e
studio e promuovendo la creazione di reti tra le diverse comunità (imprese, ricerca,
università, arte, cultura, ecc.), senza dimenticare il sostegno offerto alla società civile, la
politica dell'UE può fungere da catalizzatore in questo processo.
IP/14/315
Gli impegni in materia di riforme sono stati rispettati in misura
diversa
Per quanto riguarda il vicinato meridionale, la transizione democratica in Tunisia è
progredita grazie a un dialogo inclusivo e malgrado l'esistenza di serie minacce per la
sicurezza. L'adozione consensuale di una nuova costituzione nel gennaio 2014 ha
rappresentato una svolta democratica fondamentale. In Marocco, il ritmo di attuazione
degli impegni assunti con la riforma costituzionale del 2011 è rimasto lento, nonostante gli
sviluppi positivi rappresentati dalle riforme della politica migratoria e della
giustizia militare. In Egitto destano ancora preoccupazione la polarizzazione politica, la
libertà di riunione e la libertà di stampa. La Libia deve far fronte a gravi problemi di
sicurezza, che si stanno accentuando e ostacolano il processo di riconciliazione nazionale e
di stabilizzazione politica. Il Libano e la Giordania subiscono le pesanti ripercussioni della
guerra civile siriana sui loro sistemi politici, economici e sociali, che compromettono
considerevolmente l'attuazione delle riforme politiche e strutturali. Sono ripresi i
negoziati di pace israelo-palestinesi, ma gli ostacoli rimangono considerevoli.
Per quanto riguarda i paesi del vicinato orientale, l'Ucraina è stata teatro di cambiamenti
profondi, innescati da massicce proteste civili ("movimento Euromaidan") a sostegno
dell'associazione politica e dell'integrazione economica con l'UE. L'Unione è pronta a
sostenere l'Ucraina nel suo cammino verso un futuro democratico e prospero. Di fatto, il
5 marzo 2014 la Commissione ha annunciato un pacchetto di misure comprendente
un'assistenza finanziaria di 11 miliardi di EUR da erogare su diversi anni. Il 21 marzo 2014
è stato firmato a Bruxelles il capitolo politico dell'accordo di associazione UE-Ucraina. La
Moldova e la Georgia hanno registrato progressi per quanto riguarda le riforme politiche e
giudiziarie e le riforme volte a preparare l'applicazione degli accordi di associazione. Le
elezioni dell'autunno 2013 hanno segnato il secondo passaggio democratico di poteri in
Georgia. L'Armenia ha proseguito le riforme democratiche, ma ha deciso di sospendere i
preparativi per la conclusione di un accordo di associazione, comprendente una zona di
libero scambio globale e approfondito (DCFTA), e di non siglare l'accordo. L'Azerbaigian ha
continuato a non tenere sufficientemente conto degli inviti a migliorare il rispetto dei
diritti e delle libertà fondamentali. La Bielorussia non ha compiuto alcun progresso in
termini di riforme politiche.
La maggior parte dei paesi del partenariato orientale ha registrato notevoli progressi nel
campo della mobilità e della migrazione; nel giugno 2013 è stato firmato con il Marocco il
primo partenariato per la mobilità con un partner meridionale, seguito dal partenariato con
la Tunisia all'inizio di marzo 2014.
Nell'ambito del partenariato con la società nei paesi della PEV, l'UE ha intensificato i
contatti e il sostegno alla società civile, che ha continuato a svolgere un ruolo importante.
Con 2,65 miliardi di EUR, l'assistenza a favore dei partner PEV ha raggiunto nel 2013 il
livello annuale più elevato dell'intero periodo settennale. Il quadro finanziario 2014-2020 e
i relativi strumenti, tra cui il nuovo strumento europeo di vicinato, sono stati approvati a
dicembre dopo due anni di negoziati. Nonostante la crisi finanziaria, il livello dei
finanziamenti destinati al vicinato è stato mantenuto a 15,4 miliardi di EUR, a conferma
dell'impegno dell'UE e della priorità che essa attribuisce al vicinato.
Per ulteriori informazioni:
Sito web del Commissario per l'Allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle:
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/fule/index_en.htm
Sito web dell'Alta rappresentante e Vicepresidente della Commissione, Catherine Ashton:
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/ashton/index_en.htm
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Commissione europea: Politica europea di vicinato
http://ec.europa.eu/world/enp/index_en.htm
http://www.enpi-info.eu
La comunicazione congiunta è disponibile
http://eeas.europa.eu/enp/index_en.htm
sul
sito
web
del
SEAE
all'indirizzo
PEV – relazioni sui singoli paesi:
Algeria http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-219_en.htm
Armenia http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-220_en.htm
Azerbaigian http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-221_en.htm
Bielorussia http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-222_en.htm
Egitto http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-223_en.htm
Georgia http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-224_en.htm
Israele http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-225_en.htm
Giordania http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-226_en.htm
Libano http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-227_en.htm
Libia http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-228_en.htm
Moldova http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-229_en.htm
Marocco http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-230_fr.htm
TPO http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-231_en.htm
Siria http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-232_en.htm
Tunisia http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-233_fr.htm
Ucraina http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-234_en.htm
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