Leggi - Vivere Il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo

1712: si comprano le reti per il gioco della Racchetta
Nel registro della Cassa Borromea1 relativo all’anno 1712, in data 15 dicembre, si trova
traccia del pagamento per “spese diverse per Cesano, per li Leti per la Rachetta et altro,
lire cento novantuna, s. 10 d. – ”, ovvero per l’acquisto di reti per il cosiddetto “Gioco della
Racchetta”. Chiamato anche Pallacorda, era a quei tempi molto diffuso, soprattutto tra la
nobiltà2 ed un po’ considerato l’antenato del moderno Tennis. Non sappiamo se tale gioco
fosse già presente a Cesano a quella data, oppure trattasi solo della sostituzione delle reti
usurate.
Alla Racchetta si poteva giocare sia al chiuso, come ad esempio nel palazzo Borromeo
dell’Isola Bella ove vi era una sala ad essa dedicata, che all’aperto, come nel giardino di
palazzo Omodei a Cusano3. Credo che a Cesano il “Gioco della Racchetta” fosse proprio
nel giardino, dove molto probabilmente vi era riservata un’area, verosimilmente delimitata
da siepi (aiuole di bosso o bersò di carpini) e ricavata in uno dei grandi rettangoli a prato
nella porzione settentrionale. Ad avvalorare questa ipotesi è il cosiddetto “Inventario del
Giardino Grande di Cesano”, un documento risalente al 1760 circa4, in cui alla voce n.
N°184 troviamo appunto la “Rachetta in Giardino”. In essa vi erano “Varij pertiche e
Perticoni per il Bersò, n 3 Barre d’asse di noce, n 1 Carro grande per tosare e lavorare il
Bersò e n 1 Caretta di Legno”: insomma oltre ad essere un campo da gioco era anche
utilizzato come deposito di attrezzi per la manutenzione della lunga carpinata, ancora oggi
presente (anche se sostituita nel corso del tempo), fatta realizzare proprio in quel periodo
dal conte Renato III Borromeo Arese (1710-1778). Non sappiamo quando questo gioco
venne abbandonato definitivamente, molto probabilmente durante il declino ottocentesco
del complesso cesanese.
Insomma vi è la testimonianza documentale della presenza di un elemento fondamentale
che non poteva certo mancare in un grande giardino barocco come quello di palazzo
Arese Borromeo a Cesano Maderno.
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Archivio Borromeo Isola Bella – Fondo Cassa Borromea – Anno 1712. I registri di cassa borromea sono stati trascritti da Carlo
Alessandro Pisoni e quindi inseriti e visualizzabili nel sito web dell’Associazione Magazzeno Storico Verbanese (www.verbanensia.org).
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Dal francese Raquette «gioco della palma (della mano)» , o della Pallacorda perché in origine al posto della rete vi era una corda tesa
(da enc. Treccani ad vocem). Diffusosi dalla fine del Medioevo, soprattutto in Francia e nell’Italia centro-settentrionale, ebbe il periodo di
maggior popolarità tra Seicento e Settecento, fino all’Ottocento, quando venne poco alla volta abbandonato per il Tennis. Famoso il
Salone della Pallacorda nella reggia di Versailles, voluto da Luigi XIV, in cui nel giugno del 1789 i rappresentanti del Terzo Stato di
Francia giurarono per ottenere la Costituzione.
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“Palazzo Omodei a Cusano Milanino” – C. Fagone Bozzi, E. L. Fagone - SILVANA EDITORE – 1994.
Il documento si conserva in originale presso l’Archivio Borromeo Isola Bella – Fondo Stabili in Cesano – Palazzo Padronale - Inventari
a tutto il 1780. E’ stato trascritto e commentato in: “Un grande giardino barocco lombardo: l’esempio di Palazzo Arese Borromeo a
Cesano Maderno” – D. Santambrogio – in Arte Lombarda 146/147/148 (2006 volume unico).
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Il giardino di Palazzo Arese Borromeo nella mappa catastale del 1722 (fonte Archivio di Stato di Milano):
forse in uno dei parterres sul lato nord o nel grande prato a oriente era ubicato il gioco della “Racchetta”
Scheda e trascrizione a cura di Daniele Santambrogio – Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese
Borromeo, Magazzeno Storico Verbanese (2014)
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