ENGADINA doc _2_ - CAI Sezione SEM

L'Engadina (in romancio Engiadina, tedesco Engadin, letteralmente Giardino dell'Enn) è una valle di
montagna nel canton Grigioni, in Svizzera. È una delle valli abitate più alte d'Europa ed è lunga 80 km.
Traccia la prima parte del percorso il fiume En / Inn e si divide in due parti molto distinte tra loro (Alta e
Bassa Engadina), che sono separate dal Punt'Ota (ponte alto).
L'Alta Engadina è caratterizzata da una vasta zona pianeggiante, dove si trovano quattro laghi di
Sils, Silvaplana,Champfer e Sankt Moritz. Intorno a questa piana si sviluppano fitti boschi di cembri e
larici, mentre sulle montagne circostanti è rilevante la presenza di ghiacciai. Il fondo valle di questa parte
dell'Engadina è situata tra i 1.600 ed i 1.800 metri d'altitudine. L'Alta Engadina è collegata alla Val
Bregaglia tramite il Passo del Maloja, ed alla Val Poschiavo tramite il Passo del Bernina.
I Comuni dell'Alta Engadina sono, partendo da sud: Sils im Engadin/Segl, Silvaplana, Sankt
Moritz, Celerina/Schlarigna, Pontresina, Samedan, Bever, La Punt-Chamues-ch, Madulain, Zuoz e S-chanf.
----La Bassa Engadina è morfologicamente molto diversa da quella Alta: ha una pendenza ben più
scoscesa (tra i 1.610 ed i 1.019 metri), è più stretta, ed il fiume ha scavato nel corso dei secoli
profonde gole tra le rocce. Questo tratto di valle termina al confine con l'Austria. Nella Bassa Engadina ci
sono i Comuni di Zernez,Susch, Lavin, Guarda, Ardez, Ftan, Scuol, Tarasp, Sent, Ramosch e Tschlin.
La lingua principale in Bassa Engadina e in parti dell'Alta Engadina è il romancio. In Alta Engadina viene
parlato l'idioma putér e in Bassa Engadina il vallader, due idiomi reto-romanci. Il ladino engadinese non è
da confondere con la lingua ladina parlata nell'Italia settentrionale. A causa della forte crescita,
nell'ultimo secolo, del turismo e della conseguente crescita economica, l'Engadina è stata luogo di
immigrazione di gente che non conosce la lingua romancia. Per questa ragione insieme al romancio in
questa regione anche lo svizzero tedesco è un dialetto molto diffuso, al punto che, in alcune parti
dell'Alta Engadina, il romancio rischia addirittura di scomparire (vedi St. Moritz e regione). In Bassa
Engadina il romancio è meno minacciato, ma una chiara tendenza è decisamente riconoscibile anche in
questa regione. Al Passo del Maloja si parla il dialetto bregagliotto, un dialetto della Lingua lombarda.
STORIA -L'Alta Engadina era governata da un suo proprio conte. Nel 1139 il conte Dedalrico ha venduto il
suo territorio al vescovo di Coira. Nella Bassa Engadina, invece, erano frequenti le lotte tra i signori locali
per il possesso di quella parte di valle.
Durante la guerra di Valtellina *** (chiamato anche Sacro Macello ##) l'Engadina venne devastata
dagli austriaci, che nel 1622 occuparono la valle. L'anno seguente l'Engadina riuscì a liberarsi ed a tornare
ai Grigioni; l'ultimo paese rimasto all'Austria fu Tarasp, che passò al Cantone nel 1803.
*** --La guerra di Valtellina fu un conflitto per il controllo della Valtellina e delle contee di Bormio
e Chiavenna, che durò dal 1620 al 1639, nel contesto della guerra dei trent'anni e dei cosiddetti Bündner
Wirren ("torbidi grigionesi") che scuotevano la regione retica in quel periodo. La guerra di Valtellina
vide coinvolti soprattutto il Regno di Spagna di Filippo IV d'Asburgo e il Sacro Romano Impero da una
parte, e la Repubblica delle Tre Leghe dall'altra. Ben presto entrò nel conflitto anche un'alleanza
formata dalla repubblica di Venezia, Carlo Emanuele I di Savoia e Luigi XIII di Francia, ufficialmente
schierata dalla parte della Repubblica delle Tre Leghe, anche se di fatto - nell'ultima fase del conflitto - le
Tre Leghe si scontrarono proprio con i Francesi, riottenendo in cambio dagli Spagnoli il controllo della
Valtellina. La Repubblica delle Tre Leghe aveva interesse a mantenere la Valtellina nella propria sfera di
controllo perché si trattava di una valle fertile a sud delle Alpi, importante via di comunicazione per i
commerci (e quindi terreno favorevole per l'imposizione di tasse). Gli Spagnoli, invece, erano interessati
soprattutto all'importanza strategica della Valtellina, perché attraverso i passi dello Stelvio e
dell'Umbrail potevano passare dal Ducato di Milano al Tirolo, anch'esso appartenente alla stessa
dinastia Asburgo allora regnante in Spagna.
## --Fu lo storico Cesare Cantù a coniare il termine "sacro macello", nel suo saggio storico del 1853 Il
Sacro Macello di Valtellina---Il Sacro Macello fu una strage condotta da un gruppo di cattolici ai danni
della popolazione riformata, avvenuta in Valtellina nel luglio 1620, nel contesto di una rivolta
filospagnola contro la Repubblica delle Tre Leghe che allora controllava il territorio valtellinese.
In questa azione "terroristica" si stima che vennero uccise tra le quattrocento e le seicento persone,
tutte di confessione protestante e quasi tutte di origine valtellinese. Il Sacro Macello, capeggiato dal
cavaliere cattolico e filo-spagnolo Giacomo Robustelli, avvenne poco dopo la rivolta anti-asburgica
della Boemia e portò a un inasprimento della Guerra dei Trent'anni(1618-1648), scoppiata due anni
prima. Specialmente Venezia e la Francia avvertivano con preoccupazione i risvolti della liberazione del
corridoio valtellinese a favore della Spagna e degli Asburgo, ma nessuno dei due era in grado in quel
momento di intervenire . La Valtellina costituiva infatti un importante crocevia per le comunicazioni e
gli approvvigionamenti tra domini asburgici di Spagna e d'Austria, rappresentando un corridoio che
consentiva il collegamento tra la Lombardia spagnola e i domini austriaci, nonché l'ingresso delle truppe
spagnole direttamente sul territorio tedesco, in particolare nel contesto della Guerra dei trent'anni in
cui il ramo degli Asburgo di Spagna era alleato di quello collaterale tedesco, impegnato sul fronte della
lotta contro i principi protestanti. Nel 1626 si giunse a una prima mediazione fra Francia e Spagna, con
il trattato di Monzón: la Valtellina veniva restituita alla Repubblica delle Tre Leghe, con le condizioni di
smilitarizzarla e impedire la diffusione del protestantesimo. In realtà, tuttavia, la Spagna non rispettò
affatto il trattato e non restituì la Valtellina ai Grigioni fino al 1639, dopo un'invasione da parte dei
Francesi e la riconquista da parte degli Spagnoli, che alla fine la cedettero alle Tre Leghe.
>>>> -- Quattro are votive di pietra ollare scoperte a Sils-Baselgia (1964) indicano l'esistenza di un santuario
connesso alle strade romane lungo il passo del Maloja e il passo dello Julier. Resti di mura testimoniano la
presenza di una fortezza sulla penisola di Chastè nel lago di Sils . Nel Medio Evo Sils fu noto anche come sosta
lungo la strada dei passi menzionati, tuttavia meno frequentati di quello del Settimo. Un ordinamento degli
alpeggi risale al 1545, gli statuti comunali al 1591. La chiesa di S. Lorenzo a Sils-Baselgia, probabilmente di origine
medievale, è menzionata nel 1536. A Sils-Maria un nuovo edificio di culto fu costruito nel 1597 (rinnovato nel
1764), non lontano dalla chiesa di S. Michele. Nel 1552 Sils aderì alla Riforma. La chiesa cattolica dedicata a Cristo
Re venne consacrata nel 1931. Dal basso Medio Evo la pesca e l'esportazione verso l'Italia di trote salate e
affumicate rappresentarono un'importante fonte di guadagno. Verso la fine del XVII sec., a Plaz, sopra il Lej
Giazöl, furono forse estratte galena e blenda. Dal XVII fino alla fine del XX sec. i terreni di Grevasalvas vennero
utilizzati come maggenghi da contadini della valle Bregaglia. Nel XIX sec. l'emigrazione portò un relativo
benessere. Sils partecipò attivamente anche alla nascita del turismo. Nell'Hotel Waldhaus (1908) soggiornarono
letterati, artisti, musicisti e filosofi. La casa in cui visse Friedrich Nietzsche (1881-88) divenne sede del museo a lui
dedicato (1960). Dal 1908 imbarcazioni turistiche navigano sul lago di Sils.. Nel 1962 fu aperta al pubblico la
Biblioteca Engiadinaisa. Le misure per la protezione del lago e del paesaggio adottate nel 1920-30 portarono alla
fondazione della Cumünaunza Pro Lej da Segl (1947), che ancora all'inizio del XXI sec. si batteva contro la
speculazione edilizia. Nel 1995 fu inaugurato un museo consacrato ad Andrea Robbi, pittore locale.
Stemma di SILS
stemma del Canton Grigioni
Il Canton Grigioni ed i Territori delle Tre Leghe nel Medio Evo
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Consulta anche :
http://it.wikipedia.org/wiki/Cantone_dei_Grigioni