(file: EMB-201402 - il sistema dei controlli

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ IL SISTEMA DEI CONTROLLI: AUDIT, CONTROLLO INTERNO,
COMITATO CONTROLLO E RISCHI E COLLEGIO SINDACALE
ENRICO MARIA BIGNAMI
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 1 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ LA GOVERNANCE E IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI
La Governance può essere sinteticamente definita come “il metodo attraverso il quale le aziende
sono dirette e controllate”.
Nella gestione dell’impresa, esiste un legame imprescindibile fra i seguenti tre elementi:

gli obiettivi, che l’organizzazione di prefigge di raggiungere;

i rischi, ovvero eventi che possano incidere negativamente sul perseguimento degli obiettivi,
valutati in termini di probabilità e impatto;

i controlli, ovvero le protezioni da mettere in atto per prevenire/mitigare/contenere gli
effetti negativi generati dal concretizzarsi di eventi rischiosi.
La teoria più avanzata1 sottolinea l’importanza del rischio nel sistema dei controlli: l’ultima
versione del Codice di Autodisciplina2 ne ha riconosciuto ed enfatizzato la centralità.
Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (“SCI-GR”) è quindi uno snodo cruciale
della governance di una società. Il rischio è il filo conduttore del sistema dei controlli, il
quale ruota intorno all’identificazione, valutazione e monitoraggio dei rischi aziendali.
1
2
la più rilevente è il Modello ERM, Enterprise Risk Management, emesso nel 2004 dal Committee of Sponsoring Organizations, CoSO
Codice di Autodisciplina del Comitato per la Corporate Governance del dicembre 2011
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 2 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ La Definizione di SCI-GR del Codice di Autodisciplina
“Ogni emittente si dota di un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi costituito
dall'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire
l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi.”3
Obiettivi del SCI-GR
“Un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi contribuisce a una conduzione
dell'impresa
coerente
con
gli
obiettivi
aziendali
definiti
dal
consiglio
di
amministrazione,
favorendo l'assunzione di decisioni consapevoli. Esso concorre ad assicurare

la salvaguardia del patrimonio sociale,

l'efficienza e l'efficacia dei processi aziendali,

l'affidabilità dell'informazione finanziaria,

il rispetto di leggi e regolamenti nonché dello statuto sociale e delle procedure interne.”4
3
4
Codice di Autodisciplina, art. 7.P.1.
Codice di Autodisciplina, art. 7.P.2.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 3 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ I concetti generali e i principi
controllo e di gestione dei rischi
fondamentali
di
architettura
del
sistema
di
L’architettura del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi va definita specificamente
per ogni singolo caso, in relazione al tipo di attività svolta, alla dimensione della società, alla
struttura del gruppo, al contesto regolamentare.
Il
sistema
contabile
e
dei
di
controlli
governo
deve
essere
societario
e
“integrato”
le
sue
nell’assetto
componenti
devono
organizzativo,
essere
tra
amministrativo,
loro
coordinate
e
interdipendenti.
I principi di architettura sono:

la separazione di ruoli e compiti (segregation of duties), che ha quale obiettivo primario
quello di ridurre il rischio di frodi ed errori, e viene perseguita attraverso la suddivisione
delle attività/responsabilità, relative ad un determinato processo aziendale, tra differenti
funzioni/individui.

l’accountability di informazioni e processi, intesa quale attribuzione della responsabilità
incondizionata in capo a un soggetto (o a un gruppo di soggetti) del risultato conseguito da
un’organizzazione, sulla base delle proprie capacità, abilità ed etica.

la tracciabilità (e non ripudiabilità) dei dati e delle informazioni, in modo da rendere
attendibile, ricostruibile e valutabile un’attività o un processo.
L’Efficacia del Sistema di Controllo Interno e di gestione dei rischi
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 4 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Il SCI-GR è efficace – in un determinato momento - quando soddisfa i seguenti standard:

da comprensione della misura in cui si stanno conseguendo gli obiettivi operativi,

i bilanci pubblicati sono attendibili,

leggi e regolamenti vengono rispettati.
La valutazione di efficacia del SCI-GR è un giudizio soggettivo sulla sua presenza e funzionamento,
coerentemente
con
gli
obiettivi
aziendali:
la
determinazione
degli
obiettivi
è
quindi
una
condizione irrinunciabile del controllo interno.
L’efficacia del SCI-GR ha intrinseche limitazioni date:

sia dal fatto che la gestione del rischio di impresa dipende giudizio umano e

sia che sono sempre possibili errori che possono portare a risposte inadeguate al rischio.

Inoltre, i controlli potrebbero essere aggirati con la collusione di due o più persone.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 5 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ I tre livelli di presidio al sistema di controllo interno e gestione dei rischi
Il presidio sul SCI-GR si articola normalmente su tre livelli a cui sono associati diverse
responsabilità e diversi strumenti, a complemento delle responsabilità di governo in capo agli
organi sociali di amministrazione e controllo.
CONTROLLI DI PRIMO LIVELLO
Sono i controlli insiti nei processi operativi predisposti e attuati dal management, nel rispetto
degli obiettivi e delle responsabilità del medesimo.
Consistono
in
controlli
tipicamente
di
carattere
procedurale,
informatico,
comportamentale,
amministrativo-contabile, ecc. diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, da
un punto di vista operativo e di business, di rischio e normativo.
Banca
d’Italia5
suggerisce
che
siano,
per
quanto
possibile,
incorporati
nelle
procedure
informatiche.
Sono i controlli fondamentali, sui quali si basa il SCI-GR, e sono imprescindibili, per qualsiasi
dimensione aziendale ai fini della tenuta dell’intero sistema.
5
Banca d’Italia, “Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche”, edizione di Luglio 2013, pag- 7.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 6 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ CONTROLLI DI SECONDO LIVELLO
Sono controlli trasversali sui rischi e sulla conformità, svolti da funzioni di staff, che hanno
l'obiettivo di:

concorrere
rispetto
alla
dei
definizione
limiti
dell'operatività
delle
assegnati
delle
singole
metodologie
di
alle
varie
aree
produttive
misurazione
funzioni
con
operative
gli
del
rischio,
e
controllare
obiettivi
di
verificare
la
il
coerenza
rischio-rendimento
assegnati (Risk Management);

concorrere
alla
definizione
delle
metodologie
di
misurazione/valutazione
del
rischio
di
conformità, individuare idonee procedure per la prevenzione dei rischi rilevati e richiederne
l’adozione (Compliance);

attestare l’informativa contabile societaria secondo quanto previsto dalla legge (Dirigente
Preposto)

attestare l’efficienza e l’efficacia delle operazioni aziendali in relazione agli obiettivi
strategici, porre le basi per la pianificazione (Controllo di gestione)
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 7 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ CONTROLLI DI TERZO LIVELLO
Il terzo livello è l’Internal Audit, che fornisce l’assurance (la garanzia) sul disegno e sulla
funzionalità complessiva del sistema, attraverso valutazioni indipendenti.
Tale attività è condotta in via continuativa e sistematica, ma anche per eccezioni, da strutture
diverse e indipendenti da quelle produttive.
E’ considerata il facilitatore dei processi di risk assessment e allineamento a temi di compliance
in assenza di funzioni a ciò dedicate.
Elabora il piano di audit (ha autonomi poteri di iniziativa nella predisposizione del piano di
audit e nell’attivazione di singoli interventi) che deve tenere conto dei rischi rilevati e
analizzati da altre funzioni aziendali a ciò preposte, della percezione del management, delle
indicazioni degli organi di amministrazione e controllo.
Il piano di audit deve avere caratteristiche tali da coprire adeguatamente i principali rischi
aziendali e, in un arco di tempo ragionevole, tutto il perimetro aziendale rilevante.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 8 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ UN MODELLO DI RIFERIMENTO PER LA GESTIONE DEL SCI-GR: L’ENTERPRISE RISK MANAGEMENT
(ERM)6
Nell’appendice “C” è esposta una sintesi del modello ERM. Nella trattazione odierna, approfondisco
solo alcune considerazioni sui componenti del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi
come declinati nell’ERM.
Nel modello ERM, i componenti del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, tra loro
collegati, che servono come criteri per valutare l’efficacia del sistema sono:

Ambiente interno: rappresenta l’identità essenziale dell’organizzazione, contiene la filosofia
sul rischio, l’integrità, i valori etici e l’ambiente di lavoro. L’ambiente di controllo è un
elemento fondamentale della cultura di un’organizzazione, poiché determina il livello di
sensibilità del personale alla necessità di controllo. Parte dal commitment degli Organi
Sociali e del Vertice, costituisce il fondamento di tutti gli altri componenti del controllo
interno e fornisce disciplina e organizzazione.
I fattori che influenzano l’ambiente di
controllo sono l’integrità, i valori etici e la competenza del personale; la filosofia e lo
stile del management; le modalità di delega delle responsabilità, la politica organizzativa e
di motivazione del personale; infine la dedizione del consiglio di amministrazione e la sua
capacità di indicare chiaramente gli obiettivi. In assenza di un adeguato Ambiente interno,
tutto il sistema vacilla.
6
il Modello ERM, Enterprise Risk Management, emesso nel 2004 dal Committee of Sponsoring Organizations, CoSO
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 9 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ 
Definizione obiettivi: è necessario che il CdA definisca obiettivi compatibili e coerenti con
l’azienda e con le opportunità e i vincoli esterni ed interni.

Identificazione degli eventi: il management identifica gli eventi potenziali che, se si
verificano,
incideranno
sull’attività
aziendale
e
determina
se
tali
eventi
rappresentano
opportunità oppure rischi.

Valutazione
del
rischio:
la
valutazione
l’incidenza di un evento potenziale
del
rischio
consente
a
un’azienda
sul conseguimento degli obiettivi.
di
misurare
Gli eventi vanno
valutati da due prospettive diverse – probabilità e impatto – e normalmente viene impiegata
una combinazione di tecniche quantitative e qualitative.

Risposta
al
rischio:
evitare
il
rischio,
ridurre
il
rischio,
accettare
il
rischio,
compartecipare al rischio. Devono essere valutati i costi e benefici delle varie strategie e
adottando quella che permette di ridurre il livello di rischio entro il termine di tolleranza
stabilito (dal CdA).

Attività di controllo: creare e applicare politiche e procedure di controllo per assicurare
efficace attivazione dei provvedimenti che il management ritiene necessari per ridurre i
rischi connessi alla realizzazione degli obiettivi.

Informazioni e comunicazione: i sistemi di informazione e comunicazione consentono la raccolta
e lo scambio (verso il basso, verso l’alto e trasversale) delle informazioni per indurre una
corretta gestione e controllo. Le informazioni devono essere pertinenti, raccolte e diffuse
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 10 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ nella forma e nei tempi (la tempestività è fondamentale!) che consentono a ciascuno di
adempiere le proprie responsabilità.

Monitoraggio:
il
sistema
deve
essere
monitorato,
ai
vari
livelli,
per
verificarne
l’adeguatezza e l’efficacia, e per apportarvi le modifiche necessarie.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 11 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ I PRINCIPALI ATTORI DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI
Premessa
Nella Governance di una società gli organi di riferimento, nel modello tradizionale, sono il
Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale.
Il Consiglio di Amministrazione è l’organo supremo

di indirizzo strategico,

di definizione degli obiettivi,

di valutazione del livello di rischio accettabile e

di indirizzo sull’impostazione del Sistema dei controllo interno e di gestione dei rischi.
Gli Amministratori esecutivi (compreso l’Amministratore incaricato di sovraintendere al sistema dei
controlli) sono emanazione del Consiglio. In sintesi,

curano l’attuazione degli obiettivi strategici,

la definizione dell’architettura e la conduzione della gestione operativa e del SCIGR.
Anche per norma di autodisciplina, al proprio interno il Consiglio nomina Comitati consultivi - nel
caso di specie, il riferimento è al Comitato Controllo e Rischi - che lo supportino nell’istruzione
e nell’approfondimento propedeutico alle proprie decisioni.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 12 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Il Collegio Sindacale è l’organo di controllo, è il vertice della vigilanza. La sua attività parte
dalla vigilanza sull’operato del Consiglio di Amministrazione, a scendere. Il Collegio Sindacale
non entra nel merito delle scelte di amministrazione (sono gli Amministratori che esercitano la cd.
“business judgment rule”), ma vigila – tra l’altro - sulla legittimità sostanziale dell’operato del
Consiglio, ha poteri pervasivi di ispezione controllo ed esercita attività di stimolo e denuncia,
con il fine di indurre una corretta gestione (“promuovere gli interventi di amministratori e
management”).
* * * * * * *
Da quanto sopra emerge la grande differenza tra l’attività del Consiglio di Amministrazione (e dei
suoi Comitati), che è essenzialmente di valutazione e decisione - principalmente di merito – sugli
obiettivi, sulle principali questioni strategiche e operative, sull’adeguatezza degli assetti e del
SCI-GR, e quella del Collegio Sindacale che svolge solo attività di vigilanza, senza entrare nel
merito e senza alcun potere operativo, ma che può esercitare un forte impulso: ha poteri/doveri di
attivarsi nei confronti degli organi sociali (amministratori esecutivi, consiglio e assemblea), ed
eventualmente accedendo all’esterno (Tribunale, Consob e organismi di vigilanza in generale) al
fine di interessare e “forzare” le valutazioni e i necessari interventi e misure correttive.
Questa impostazione è, a mio parere, migliore sia del modello anglosassone che degli altri modelli di
Amministrazione e controllo (dualistico e monistico) perché separa l’indirizzo strategico dal
controllo, riducendo significativamente il rischio di un conflitto di interessi tra controllore e
controllato (migliorando quindi un elemento fondamentale dei sistemi di controllo, che è la
segregation of duties).
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 13 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ …………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 14 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ L’articolo
7
del
Codice
di
Autodisciplina
2011
indica
in
dettaglio
gli
attori
del
SCI-GR
specificando per ognuno i relativi compiti.
Consiglio di amministrazione (CdA)
In
quanto
organo
di
supervisione
strategica,
svolge
un
ruolo
di
indirizzo
e
di
valutazione
dell’adeguatezza del SCI-GR. In particolare:

definisce
la
natura
e
il
livello
di
rischio
compatibile
con
gli
obiettivi
strategici
dell’emittente7;

definisce
le
linee
di
indirizzo
del
SCI-GR,
in
modo
che
i
principali
rischi
risultino
correttamente identificati, misurati, gestiti e monitorati;

valuta l’adeguatezza e l’efficacia del SCI-GR8;

nomina e revoca il responsabile della funzione di internal audit9, che dipende gerarchicamente
dal medesimo CdA;

approva il piano di audit10.
Il Consiglio di amministrazione inoltre11 individua al suo interno:
7
Articolo 1, Criterio 1.C.1 b) del Codice di Autodisciplina 2011
valuta, con cadenza almeno annuale, l’adeguatezza e l’efficacia del SCI-GR rispetto alle caratteristiche dell’impresa e al profilo
di rischio assunto
9
su proposta dell’amministratore incaricato del SCI-GR e previo parere favorevole del comitato controllo e rischi, nonché sentito il
collegio sindacale, nomina e revoca il responsabile della funzione di internal audit, assicura che lo stesso sia dotato delle
risorse adeguate all’espletamento delle proprie responsabilità e ne definisce la remunerazione coerentemente con le politiche
aziendali.
10
approva, con cadenza almeno annuale, il piano di audit predisposto dall’internal audit, sentiti il collegio sindacale e
l’amministratore incaricato del SCI-GR.
8
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 15 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ - Uno o più amministratori incaricati del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi12;
- Un comitato controllo e rischi (CCR), composto da amministratori indipendenti.
Amministratore incaricato del SCI-GR
E’ un amministratore esecutivo, incaricato dell’istituzione e del mantenimento di un efficace SCIGR. In particolare:

cura l’identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche
delle attività svolte, e li sottopone periodicamente all’esame del CdA;

dà esecuzione alle linee di indirizzo definite dal CdA, curando la progettazione, realizzazione
e gestione del SCI-GR e verificandone costantemente l’adeguatezza e l’efficacia13.
11
il Codice di Autodisciplina prevede inoltre che (i) descrive, nella relazione sul governo societario, le principali
caratteristiche del SCI-GR, esprimendo la propria valutazione sull’adeguatezza dello stesso; (ii) valuta, sentito il collegio
sindacale, i risultati esposti dal revisore legale nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione sulle questioni
fondamentali emerse in sede di revisione legale.
12
Il CdA, laddove una simile scelta risulti coerente con le caratteristiche dell’impresa, può decidere di disimpegnare tali attività
istruttorie direttamente, senza cioè la costituzione di un apposito comitato, illustrando analiticamente le motivazioni di tale
scelta nella relazione sul governo societario e sottoponendola a periodica revisione
13
Inoltre, sempre da Codice di Autodisciplina, (i) si occupa dell’adattamento di tale sistema alla dinamica delle condizioni
operative e del panorama legislativo e regolamentare; (ii) può chiedere alla funzione di internal audit lo svolgimento di verifiche
su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell’esecuzione di operazioni aziendali, dandone
contestuale comunicazione al presidente del CdA, al presidente del CCR e al presidente del collegio sindacale; (iii) riferisce
tempestivamente al CCR (o al CdA) in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui
abbia avuto comunque notizia, affinché il comitato (o il consiglio) possa prendere le opportune iniziative.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 16 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Comitato controllo e rischi (CCR)
Ha il compito di supportare, con un’adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni
del CdA relative al SCI-GR14. In particolare:

esprime
pareri
su
specifici
aspetti
inerenti
alla
identificazione
dei
principali
rischi
aziendali;

esamina le relazioni periodiche, aventi per oggetto la valutazione del sistema di controllo
interno e di gestione dei rischi, e quelle di particolare rilevanza predisposte dalla funzione
internal audit;

monitora
l’autonomia,
l’adeguatezza,
l’efficacia
e
l’efficienza
della
funzione
di
internal
audit15.
Responsabile della funzione di internal audit
Riveste una posizione centrale nel SCI-GR, in quanto – come detto - è investito dell’attività di
controllo “di terzo livello”16. Possiede autonomi poteri di iniziativa e dipende gerarchicamente
esclusivamente dal CdA. In particolare:
14
nonché quelle relative all’approvazione delle relazioni finanziarie periodiche
Inoltre, da Codice di Autodisciplina, (i) valuta, unitamente al dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili
societari e sentiti il revisore legale e il collegio sindacale, il corretto utilizzo dei principi contabili e, nel caso di gruppi,
la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato; (ii) può chiedere alla funzione di internal audit lo
svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al presidente del collegio sindacale; (iii)
riferisce al CdA, almeno semestralmente, in occasione dell’approvazione della relazione finanziaria annuale e semestrale,
sull’attività svolta nonché sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
16
La funzione di internal audit, nel suo complesso o per segmenti di operatività, può essere affidata a un soggetto esterno
all’impresa, purché dotato di adeguati requisiti di professionalità, indipendenza e organizzazione.
15
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 17 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ 
verifica l’operatività e l’idoneità del SCI-GR, attraverso un piano di audit, approvato dal CdA,
basato su un processo strutturato di analisi e prioritizzazione dei principali rischi;

non è responsabile di alcuna area operativa;

ha accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento dell’incarico;

predispone relazioni periodiche contenenti adeguate informazioni sulla propria attività, sulle
modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi nonché sul rispetto dei piani definiti
per il loro contenimento. Nelle relazioni periodiche, l’audit esprime la propria valutazione
sull’idoneità del SCI-GR;

predispone tempestivamente relazioni su eventi di particolare rilevanza;

trasmette – di norma in modo contestuale - le relazioni predisposte ai presidenti del CdA, del
Collegio Sindacale, del CCR e nonché all’amministratore incaricato del SCI-GR;

verifica, nell’ambito del piano di audit, l’affidabilità dei sistemi informativi inclusi i
sistemi di rilevazione contabile.
Collegio sindacale
Il Collegio Sindacale rappresenta il vertice del sistema di vigilanza.
Il Collegio Sindacale vigila sull’adeguatezza del SCI-GR, avendo assunto informazioni e flussi in
via sistematica dai responsabili dei controlli di secondo e terzo livello, e di ogni altra
informazione ritenuta rilevante. Più in dettaglio, il compito del Collegio Sindacale si estrinseca
mediante:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 18 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ 
l’acquisizione della conoscenza e poi il monitoraggio dello stato del sistema dei controlli,
sempre da una posizione di sintesi e apicale;

vigilando sull’Ambiente interno, con particolare riferimento al commitment del CdA e del Vertice
dell’impresa;

mediante sessioni periodiche e flussi informativi dai principali attori del sistema: le funzioni
di internal audit, compliance, risk management, controllo di gestione, dirigente preposto alla
redazione
dei
documenti
contabili,
revisore
legale,
organismo
di
vigilanza
ex
d.lgs.
n.
231/2001, ecc.;

prendendo conoscenza e approfondendo le criticità e le carenze, le modalità e i tempi di
risoluzione delle problematiche, il buon fine delle attività di follow-up, l’adeguatezza e il
funzionamento delle strutture di controllo; in generale “promuovendo gli interventi correttivi
delle carenze e delle irregolarità rilevate”17.
17
Banca d’Italia, op.cit. pagina 16.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 19 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Appendice “A” – Il SCI-GR nella Normativa e nell’Autodisciplina
Il Legislatore nazionale e l’Autodisciplina hanno introdotto obblighi di disclosure sul sistema di
controllo interno e sulle modalità di gestione dei rischi aziendali. I riferimenti più rilevanti in
tale ambito sono:
• Il Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998) e successive modifiche e integrazioni richiede che
nella relazione sulla gestione allegata al bilancio:
– sia data informativa dei principali rischi e incertezze (art. 154 ter);
– sia data informativa sulle principali caratteristiche dei sistemi di gestione dei rischi e di
controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria (art. 123 bis).
• L’art. 2428 del Codice Civile: stabilisce che il bilancio debba “essere corredato da una
relazione degli amministratori contenente [...] una descrizione dei principali rischi e incertezze
cui la società è esposta”.
• Il D.Lgs. 39/2010, intervenuto sul Codice Civile, prevede che il collegio sindacale vigili
sull'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio.
• Il D.Lgs. 231/2001 (“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11
della legge 29 settembre 2000, n. 300”), introducendo la responsabilità amministrativa e penale
degli enti ha contribuito a promuovere processi di identificazione e valutazione del rischio di
commissione di specifiche fattispecie di reato e soprattutto una cultura di risk management a tutti
i livelli aziendali.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 20 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................  Il Codice di Autodisciplina (dicembre 2011) che sottolinea la centralità del rischio nel sistema
di controllo. Numerosi aspetti costituiscono utili spunti di riflessione anche per aziende non
quotate:
1. Centralità del rischio – 7.P.1, 7.P.2. Sottolinea la centralità del “rischio” nel sistema dei
controlli e rafforza l’attenzione al risk management quale strumento gestionale per
contribuire a una conduzione sana dell’ impresa coerente con gli obiettivi strategici e
all’assunzione di decisioni consapevoli
2. Sistema dei controlli unico e integrato – 7.P.3. Rafforza il principio di unicità del
sistema, esplicitando l’opportunità di prevedere modalità di coordinamento tra i diversi
soggetti al fine di massimizzare l’efficienza del sistema di controllo interno e di gestione
dei rischi e di ridurre la duplicazione delle attività.
3. Politiche di gestione dei rischi riflesse nelle remunerazioni – 6.P.4, 6.C.1, 6.C.3. E stato
introdotto il criterio secondo cui componenti fisse e variabili della remunerazione di
amministratori e dirigenti debbano essere adeguatamente bilanciate anche in funzione della
politica di gestione dei rischi.
4. Funzioni di controllo di secondo livello – 7.P.1, commento art. 7
Chiarimento dei ruoli – 7.C.1, 7.C.2, commento art. 8. Sono stati chiariti i ruoli di competenza
tra il Comitato controllo e rischi (supporto alle decisioni e valutazioni gestionali del CdA sul
sistema di controllo interno e di gestione dei rischi) e il Collegio Sindacale (vigilanza
sull’efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi)
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 21 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Appendice “B” - UN MODELLO DI RIFERIMENTO DI GESTIONE DEL SCI-GR: L’ENTERPRISE RISK
MANAGEMENT (ERM)
Definizione del CoSO ERM Framework del 2004.
“L’ERM è un processo, posto in essere dal consiglio di amministrazione, dal management e da altri
operatori della struttura aziendale, utilizzato per la formulazione delle strategie in tutta
l’organizzazione e progettato per:

individuare eventi potenziali che possono influire sull’attività aziendale;

gestire il rischio entro i limiti del rischio accettabile;

fornire una ragionevole sicurezza sul perseguimento degli obiettivi aziendali.”
L’ERM consente al management un’efficace ed efficiente gestione delle condizioni di incertezza e
dei relativi rischi ed opportunità, con conseguente possibilità di salvaguardia o di creazione di
valore
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L’ERM deve coinvolgere ogni area della società in un processo continuo e necessita di un forte
commitment dei vertici.
1. Inclusione di tutte le categorie di rischio (all risk categories included), strategici,
finanziari, operativi, di conformità
2. Focalizzazione su un numero limitato di rischi (key risk focus), in particolare su quelli con
il maggiore impatto potenziale sul valore e sulle attività dell’azienda;
3. Integrazione nella gestione dei rischi (integrated across risk types)
4. Gestione del rischio
L’ERM permette di:

allineare la strategia al rischio accettabile

migliorare la risposta ai rischi individuati

ridurre gli imprevisti e le perdite conseguenti

identificare e gestire i rischi correlati e multipli

identificare le opportunità

migliorare l’impiego del capitale
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 23 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Il COSO – ERM: un modello di Sistema di controllo interno
Strategici
Operativi
Reporting
Conformità
Ambiente interno
Definizione
degli obiettivi
Identificazione
degli eventi
Valutazione del
rischio
Risposta al
rischio
Attività di
controllo
Informazioni e
comunicazione
Monitoraggio
Obiettivi relativi alla
mission aziendale
Obiettivi relativi
all’efficienza e efficacia
delle attività operative
aziendali
Obiettivi relativi
all’attendibilità dei report
interni ed esterni
Obiettivi relativi
all’osservanza delle leggi e
dei regolamenti
Modalità in cui il rischio è considerato e
affrontato (filosofia di risk management)
Gli obiettivi devono essere coerenti con la
missione aziendale e allineati al rischio
accettabile
Identificazione degli eventi che originano
rischi e opportunità
Metodologie per valutare l’impatto e la
probabilità dei rischi
Metodologia con cui è identificata la
reazione da adottare in risposta ai rischi
identificati
Politiche e procedure per assicurare che le
risposte al rischio siano efficacemente
eseguite
Le informazioni devono essere raccolte e
diffuse affinché ciascuno possa adempiere
alle proprie responsabilità
Verifica l’adeguatezza del sistema di ERM
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 24 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ I componenti dell’ERM
I componenti del sistema di controllo interno (e di gestione dei rischi), tra loro collegati, che
servono come criteri per valutare l’efficacia del sistema sono:

Ambiente interno: rappresenta l’identità essenziale dell’organizzazione, contiene la filosofia
sul rischio, l’integrità, i valori etici e l’ambiente di lavoro. L’ambiente di controllo è un
elemento importantissimo della cultura di un’organizzazione, poiché determina il livello di
sensibilità del personale alla necessità di controllo. Esso costituisce le fondamenta di tutti
gli altri componenti del controllo interno e fornisce disciplina e organizzazione. I fattori che
influenzano
l’ambiente
di
controllo
sono
l’integrità,
i
valori
etici
e
la
competenza
del
personale; la filosofia e lo stile del management; le modalità di delega delle responsabilità,
la politica organizzativa e di motivazione del personale; infine la dedizione del consiglio di
amministrazione e la sua capacità di indicare chiaramente gli obiettivi.

Definizione obiettivi: la consapevolezza e la declinazione di questi elementi è la base sulla
quale si sviluppa il sistema di controllo. Ogni azienda deve affrontare una varietà di rischi,
di
origine
interna
ed
esterna,
che
devono
essere
valutati.
Prima
di
procedere
a
questa
valutazione è necessario definire obiettivi compatibili e coerenti.

Identificazione
verificano,
degli
eventi:
incideranno
Il
management
sull’attività
identifica
aziendale
e
gli
determina
eventi
se
potenziali
tali
eventi
che,
se
si
rappresentano
opportunità oppure rischi, che possono pregiudicare la capacità dell’azienda di realizzare la
strategia e di conseguire gli obiettivi stabiliti. Eventi con impatto negativo rappresentano
rischi, eventi con impatto positivo rappresentano opportunità.
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Valutazione
del
rischio:
la
valutazione
del
rischio
consente
a
un’azienda
di
misurare
l’incidenza di un evento potenziale sul conseguimento degli obiettivi. Il management valuta gli
eventi
da
due
prospettive
diverse
–
probabilità
e
impatto
–
e
normalmente
impiega
una
combinazione di tecniche quantitative e qualitative.

Risposta al rischio: Il management, dopo aver valutato i rischi, determina come rispondere a
essi. Le risposte includono:
- Evitare il rischio
- Ridurre il rischio
- Accettare il rischio
- Compartecipare al rischio
Per scegliere l’opzione migliore, il management valuta costi e benefici delle varie strategie e
adotta quella he permette di ridurre il livello di rischio entro il termine di tolleranza
stabilito.

Attività di controllo: creare e applicare politiche e procedure di controllo per assicurare
efficace attivazione dei provvedimenti che il management ritiene necessari per ridurre i rischi
connessi alla realizzazione degli obiettivi. le attività di controllo si possono definire come
l’applicazione delle politiche e delle procedure che garantiscono al management che le sue
direttive siano attuate. Esse assicurano l’adozione dei provvedimenti necessari per far fronte
ai rischi che potrebbero pregiudicarne la realizzazione degli obiettivi aziendali. Le attività
di
controllo
organizzativa.
si
attuano
Tali
in
attività
tutti
includono
i
livelli
un
gerarchici
insieme
di
e
attività
funzionali
diverse,
della
come
struttura
approvazioni,
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 26 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ autorizzazioni, verifiche, raffronti, esame della performance operativa, protezione dei beni
aziendali e separazione dei compiti. Le attività di controllo si basano su politiche (ciò che
serve fare) e procedure (realizzazione pratica delle politiche).

Informazioni e comunicazione: i sistemi di informazione e comunicazione consentono la raccolta e
lo scambio (verso il basso, verso l’alto e trasversale) delle informazioni per indurre una
corretta gestione e controllo. Le informazioni pertinenti devono essere identificate, raccolte e
diffuse
nella
forma
e
nei
tempi
che
consentono
a
ciascuno
di
adempiere
le
proprie
responsabilità. I sistemi informativi producono rapporti contenenti dati operativi, contabili e
relativi
al
rispetto
degli
obblighi
legali
e
regolamentari,
che
permettono
di
gestire
e
controllare l’attività aziendale. Questi sistemi trattano non solo i dati prodotti internamente
dall’azienda, ma anche quelli relativi a eventi, attività e situazioni esterne, necessari per
prendere decisioni circostanziate e predisporre le informazioni di bilancio.

Monitoraggio: il sistema deve essere monitorato, ai vari livelli, per verificarne l’adeguatezza
e l’efficacia, e per apportarvi le modifiche necessarie. i sistemi di controllo interno e hanno
bisogno di essere “monitorati”: una funzione diretta a valutare nel tempo la qualità della loro
performance. Ciò si concretizza in attività di supervisione continua, in valutazioni periodiche
oppure in una combinazione dei due metodi. La supervisione continua si esplica nel quadro della
gestione corrente. Essa include normali attività di controllo effettuate dal management e da
quadri, nonché altre iniziative assunte dal personale nello svolgimento delle proprie mansioni.
La
portata
valutazione
e
dei
la
frequenza
rischi
e
delle
valutazioni
dall’efficacia
delle
periodiche
procedure
di
dipenderà
principalmente
supervisione.
Le
dalla
carenze
del
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 27 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ controllo interno dovranno sempre essere segnalate ai superiori e, nei casi più gravi, ai
massimi vertici aziendali e al consiglio di amministrazione
L’implementazione del sistema di ERM
FASE 1- CONDIVISIONE DEGLI OBBIETTIVI:
Identificazione e rilevazione delle strategie e degli obiettivi definiti dal Management
FASE 2 – IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
Identificazione dei rischi possibili esistenti in relazione al raggiungimento delle strategie e
degli obiettivi
FASE 3 – VALUTAZIONE DEI RISCHI
I rischi, così identificati, devono essere valutati secondo i parametri di:
 Probabilità di accadimento
 Impatto in termini quali-quantitativi
FASE 4 – DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA DI ERM
In base alle valutazioni di rischio fatte precedentemente occorre predisporre la strategia di ERM,
che consiste nell’identificare quali operazioni:
 Accettare
 Trasferire
 Mitigare
 Evitare
FASE 5 - MONITORAGGIO E REPORTING
Monitoraggio periodico del portafoglio
l’efficacia delle risposte predisposte.
rischi
per
valutarne
la
dinamica
e
per
verificare
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 28 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………................................ Le principali motivazioni alla base dell’introduzione di modelli di ERM, sono:
• la salvaguardia della reputazione e dell’immagine aziendale;
• il rafforzamento dei processi di pianificazione strategica mediante l’utilizzo di informativa sui
rischi (minacce ed opportunità) in grado di indirizzare meglio le scelte di business;
• la riduzione della volatilità dei risultati;
• lo sviluppo di processi decisionali “informati” in una logica “risk adjusted”;
• il contenimento delle perdite anche attraverso un processo strutturato di mappatura degli eventi
che le hanno determinate;
• la valorizzazione delle opportunità di investimento attraverso un approccio di “risk opportunity”
(finalizzato alla remunerazione del rischio) e non solo di “risk mitigation” (finalizzato alla
riduzione del rischio);
• il miglioramento del merito di credito da parte delle agenzie di rating;
• la riduzione dei costi di assicurazione e di hedging attraverso una più chiara identificazione
dell’esposizione al rischio e conseguente ottimizzazione delle coperture;
• l’ottimizzazione
duplicazioni;
dei
costi
di
compliance
mediante
la
riduzione
di
sovrapposizioni
e/o
• la responsabilizzazione (“accountability”) a tutti i livelli aziendali sul governo dei rischi
attraverso il rafforzamento della cultura di risk management e la creazione di maggiore
consapevolezza del management e dei dipendenti sull’esposizione al rischio e sulle opportunità da
cogliere.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 29 │ febbraio 2014 │ Il Sistema dei Controlli: Audit, Controllo Interno, Comitato Controllo Rischi e Collegio Sindacale grafica contenuti e layout di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà dell'autore. salvo preventiva autorizzazione scritta, è vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo dei suddetti testi e materiale