Data: 06/12/2014 | Fonte: L'Adige | Pagina: 35 | Autore: LAURA GALASSI | Categoria: LaReS - sabato 6 dicembre 2014 - AVIO l'Adige - Pagina: 35 - Persa la commessa Lidl, si apre la procedura per la mobilità volontaria «Malgara», si fa il conto degli esuberi E una trentina di dipendenti marciano su Confindustria LAURA GALASSI AVIO - La Malgara Chiari e Forti, dopo aver detto addio a uno dei suoi principali clienti, il gruppo Lidl, si avvicina al giro di boa. Ieri i rappresentanti dei sindacati sono stati ricevuti nella sede di Confindustria a Trento per discutere il futuro dell’azienda faccia a faccia con la proprietà, dopo l’annuncio dell’attivazione della mobilità volontaria. Come se non fosse bastata un’estate bollente, con presidi e rivendicazioni per gli stipendi arretrati non pagati, nelle scorse settimane sugli stabili di Borghetto è caduta un’altra brutta tegola: il cliente principale della Malgara, quel supermercato Lidl che va- Il sindacato Ogni scelta non potrà prescindere dal pagamento degli stipendi Franco Zancanella (Cisl) leva il 40% delle commesse, è uscito dagli affari sbattendo la porta. Per i dipendenti è l’ennesima conseguenza di una gestione scellerata che più volte li ha fatti salire sulle barricate: ieri mattina una trentina di operai in sciopero ha manifestato davanti alla sede di Confindustria la sua insoddisfazione per l’ennesimo affare andato male, un errore che sulla loro vita quotidiana si è ripercosso con il mancato pagamento degli stipendi e il rischio di perdere il posto. Dal tavolo delle trattative la Rsu e i rap- presentanti di Cgil, Cisl e Uil sono usciti con un programma di massima che scandirà la vita lavorativa dei 140 addetti dell’ex Paf. Nei prossimi giorni verrà aperta la procedura per la mobilità volontaria, con la raccolta delle adesioni. Il 16 dicembre ci sarà un altro incontro con la proprietà dell’azienda per fare il punto della situazione e stabilire i numeri della cassa integrazione ordinaria. La Cig durerà all’incirca 6 settimane, quanto basta per scavallare sul nuovo anno, e a fine gennaio si partirà con lo strumento straordinario. «Dopo aver capito quali sono gli esuberi, si cercherà di ripartire. Ogni scelta che sarà fatta da qui in avanti non potrà prescindere dai pagamenti degli stipendi. Al momento ci sono uno o due mesi di arretrati da saldare: hanno perso una commessa importante e ora cercano di recuperare volumi di vendita», è l’analisi di Franco Zancanella (Cisl), Manuela Faggioni (Cgil) e Andrea Meneghelli (Uil). Futuro a rischio La drammatica condizione dei lavoratori della «Malgara» (ex Paf), che da anni stanno ricevendo la retribuzione con ritardo di mesi e che ad oggi devono ancora ricevere le ultime due mensilità, è balzata nuovamente agli onori della cronaca per la protesta andata in scena ieri mattina da parte di una delegazione di lavoratori (una trentina su 140 dipendenti) davanti alla sede di Confindustria, a Palazzo Stella di Trento (foto Cavagna). La prossima scadenza è fissata per il 16 dicembre quando è in programma un ulteriore incontro con la proprietà per fare il punto della situazione. Documento generato da Walter Alotti il 06/12/2014 alle 07:41:47 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Gli operai ancora una volta sono sul piede di guerra: dalla catena di produzione vedono chiaramente ciò che non funziona e sanno contro chi puntare il dito. «Hanno smesso di pagare i fornitori, che di conseguenza non ci consegnano la materia prima. Senza farina, carne e uova non possiamo produrre nulla, ci mettono in ferie forzate e i camion della distribuzione aspettano vuoti a lungo», è il racconto dei lavoratori in sciopero nel capoluogo. «Che fine hanno fatto i 20 milioni di euro in arrivo dal nuovo socio?», chiedono con rabbia. La proprietà assicura che la ricapitalizzazione del gruppo è ormai cosa fatta: il nuovo azionista di Dubai avrebbe già firmato gli accordi e i soldi dovrebbero arrivare nelle casse della Malgara entro fine dicembre. Comunque, confermano i vertici dell’azienda di Borghetto, è necessario ridurre il personale, perché l’impresa può funzionare tranquillamente con un numero inferiore di dipendenti. «Sapevamo che avremmo presto perso Lidl, è inutile sottilizzare. Abbiamo già una trattativa con un cliente altrettanto significativo», dicono dalla proprietà. I sindacati rimarranno all’erta sui prossimi passaggi. Dopo la mobilità volontaria sarà necessario trovare una base finanziaria solida dalla quale ripartire con la produzione di tortellini. Pagina 1/1 - sabato 6 dicembre 2014 - T R E N T I N O - Pagina: 59 - Malgara, rischiano il posto 140 operai Incontro tra i delegati sindacali e l’azienda: aperta la mobilità volontaria. Da mesi i lavoratori non ricevono lo stipendio di Luca Pianesi ◗ TRENTO «Da oggi è aperta la procedura di mobilità volontaria. Chi volesse fruirne dovrà segnalarlo nei prossimi giorni. Poi il 16 ci ritroveremo con l’azienda e numeri alla mano si procederà all’apertura della cassa integrazione ordinaria che durerà poche settimane, fino a fine gennaio. A quel punto o l’azienda riuscirà a rialzarsi e a far ripartire la produzione oppure si procederà con la cassa integrazione straordinaria». Questo il quadro fatto dai rappresentanti sindacali ai lavoratori della Malgara (l’ex Paf) di Borghetto all’Adige, appena usciti dall’incontro con i delegati dell’ azienda e quelli di Confindustria. Fuori da Palazzo Stella, a Trento, ad attenderli una cinquantina di operai che hanno manifestato per veder tutelati i loro diritti. Su tutti quello di ricevere gli stipendi arretrati (quasi tutti non vedono la busta paga da tre mesi) ma anche di conoscere il futuro della loro azienda che sembra versare in condizioni sempre più difficili. Al momento, infatti, sono in funzione solo 2 linee su 9 e pochissimi lavoratori dei quasi 140 dipendenti sono coinvolti nella produzione. La stragrande maggioranza sono costretti a prendere ferie forzate. «Ferie che molti di noi stan- La protesta dei lavoratori della Malgara di Borghetto davanti a Confindustria a Trento (F. Panato) no esaurendo anche per il prossimo anno - hanno dichiarato all’unisono i lavoratori riuniti in protesta sotto la sede di Confindustria - e poi stiamo perdendo commesse su commesse. Siamo senza materie prime. Ogni giorno manca qualcosa, dalla farina alle scatole per imballare, dalle uova all’azoto che serve per conser- vare i prodotti alimentari. Tutte cose che costano pochissimo ma che sono fondamentali per produrre alimenti come gli gnocchi e i tortellini. Di conseguenza non riusciamo a rispettare gli ordini dei nostri clienti che, uno dopo l’altro, stanno rinunciando alle nostre commesse». Ed è così che nelle scorse settimane alla Malgara è venuto a mancare uno dei principali compratori: la Lidl. «Per noi significa perdere quasi il 40% delle commesse ha commentato Franco Zanella rappresentante sindacale della Cisl - dunque una fetta davvero importante dei nostri introiti. In azienda a questo punto ci sono quasi 140 lavoratori che rischiano il posto. Da quel che ci ha riferito il delegato della ditta la dirigenza intende mantenere viva la produzione anche in questa fase di mobilità. Noi abbiamo risposto che va bene, ma il 16 vogliamo veder pagati gli stipendi arretrati di tutti quei dipendenti che da troppo tempo non vedono più un soldo». Stando a quanto riferito dagli stessi la- voratori sarebbero meno di una decina quelli di loro che negli ultimi mesi avrebbero visto la busta paga di settembre e ottobre. «Il 16 ci ritroveremo con l’azienda - hanno concluso Manuela Fagioni della Cgil e Andrea Meneghelli della Uil e decideremo la linea da seguire». ©RIPRODUZIONERISERVATA - sabato 6 dicembre 2014 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 11 Malgara perde la commessa Lidl Mobilità volontaria e «cassa» 3 l Telecom, Slc Cgil chiede di non votare il referendum TRENTO Protesta dei dipendenti della Malgara Chiari e Forti ieri davanti a Confindustria. Il problema: non più solo ritardi negli stipendi, ma perdita della commessa con la Lidl, che vale il 40% del fatturato. Tensione anche sulle telecomunicazioni: la Slc Cgil chiede di non votare il referendum proposto da Telecom, che a fronte di un aumento del controllo a distanza dei dipendenti (circa 30) prevede il mantenimento delle sedi «187». Da anni a Borghetto di Avio la Malgara (che produce pasta) ha problemi di liquidazione di stipendi. Ora però la perdita della commessa Lidl, che vale il 40% del fatturato, preoccupa. L’azienda vuole continuare l’attività, ma intende rivedere il li- Protesta I dipendenti della Malgara di Borghetto ieri hanno protestato davanti a Confindustria vello occupazione (140 dipendenti). Ora si apre una fase di mobilità volontaria che si conclude il 16 dicembre (da notare che la mobilità con i vecchi criteri vige ancora solo fino a fine anno). A quel punto in un incontro si vedrà chi ha aderito e si cercherà un accordo per un periodo di cassa ordinaria, fino a fine gennaio 2015. Poi, valutato il numero di dipendenti che servono per continuare, «è ipotizzabile che l’azienda utilizzi anche la cassa straordinaria» dicono insieme Flai Cgil, Fai Cisl e Uil Uil. Per Telecom a Trento era prevista la chiusura del «187», come in altre 47 sedi italiane. Un referendum, che introdurrebbe una deroga all’articolo 4 dello statuto lavoratori, prevedendo più controlli, permetterebbe di evitare la chiusura. La Slc Cgil chiede di mandare deserta la votazione, per costringere l’azienda a tornare al tavolo negoziale. E. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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