EAU - Ice

IL MERCATO
DEI PRODOTTI
AGROALIMENTARI negli
emirati arabi uniti
Incoming operatori esteri
al CIBUS 2014
Parma 5-8maggio 2014
Questa indagine è stata realizzata dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Hanno contribuito alla realizzazione l’Ufficio di Dubai, Vincenzo Lioi (impaginazione e layout
grafico) e Valentina Petroli dell’Ufficio Agroalimentari e vini.
L’indagine è stata scritta sulla base delle informazioni disponibili al 10 marzo 2014.
© ICE-Agenzia 2014
Emirati Arabi Uniti — Scheda mercato agroalimentare
Gli Emirati Arabi Uniti importano circa il 90% dei prodotti alimentari e degli alimenti finiti.
Pertanto, rappresentano un Paese particolarmente interessante per le imprese italiane del
settore, che hanno il vantaggio di poter offrire prodotti di cui il mercato locale riconosce e
apprezza l’alto livello qualitativo.
Nel Paese la domanda di importazioni è in continua crescita: secondo le stime dell’Economist
Intelligence Unit, le importazioni degli EAU nel settore food saliranno a 5.5 mld di USD nel
2015, per poi raggiungere gli 8.4 mld di USD entro il 2020.
L’import è destinato a crescere per una serie di fattori, fra cui l’aumento della popolazione
residente e la forte domanda di prodotti importati da parte degli stranieri che vivono nel Paese,
la significativa espansione del settore turistico e l’alto numero di nuovi hotel e resort aperti
negli Emirati Arabi negli ultimi anni. Il settore della ristorazione del Paese è un mercato molto
redditizio: sono presenti oltre 11.000 esercizi di ristorazione, di cui oltre 4.000 a Dubai e 3000
ad Abu Dhabi.
Per quanto riguarda le esportazioni italiane negli Emirati Arabi Uniti, i dati relativi alla
somma dei prodotti alimentari, delle bevande e dei prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura
sono cresciuti del 47.5% dal 2011 al 2012, passando dai 135 mln di euro ai 199 mln di euro.
Trend positivo anche nel 2013: nei primi 11 mesi dell’anno le esportazioni italiane di settore
sono cresciute del 20.9% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Anche l’industria alimentare italiana è stata in parte interessata dalla crisi del 2008-2009.
Proprio nel 2009 le nostre esportazioni sono cresciute solo dello 0.3%, ma la situazione si
è però normalizzata a partire dall’anno seguente. Nel 2010 l’export è cresciuto del 15.4%
rispetto all’anno precedente e nel 2011 del 29.1% rispetto al 2010.
Il prodotto alimentare finito maggiormente importato negli Emirati Arabi Uniti è la pasta, mentre
nel settore ortofrutticolo è particolarmente alta la fornitura italiana di kiwi.
Per quanto riguarda i prodotti di derivazione animale, i prodotti italiani maggiormente importati
negli EAU sono formaggi e latticini.
L’accreditamento di un primo ente italiano riconosciuto presso le locali autorità per il
rilascio della certificazione Halal, nonché la recente eliminazione del bando per l’esportazione
di carni bovine e derivati dall’Italia verso questo Paese, potrà incentivare l’esportazione di tali
beni anche attraverso azioni mirate di promozione settoriale.
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Emirati Arabi Uniti — Scheda mercato agroalimentare
A seguire, viene illustrato il dettaglio delle esportazioni italiane di settore negli EAU:
 nella Tavola 1 sono compresi i prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura; i prodotti alimentari e le bevande
 nella Tavola 2 sono compresi solo i prodotti alimentari
Tavola 1: Importazioni e esportazioni totali di prodotti agro-alimentari dall’Italia negli EAU
Italia - EAU: interscambio commerciale per prodotto (fino a NC8)
valori in migliaia di euro e variazioni in percentuale
Periodo riferimento: 2004 - 2013
Prodotto: AA - Prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura, CA10 - Prodotti alimentari, CA11 - Bevande
2004
2005
Esportazioni
Importazioni
Saldo
Saldo normalizzato (%)
36.031
739
35.292
96,0
38.555
1.276
37.279
93,6
Esportazioni
Importazioni
Saldi
(variazioni assolute)
7,5
-61,8
7,0
72,5
3.723
1.987
2006
2007
2008
2009
Valori
59.597 74.228 90.381 90.660 104.611
6.388 19.585 35.465 46.473 106.809
53.209 54.644 54.916 44.187
-2.198
80,6
58,2
43,6
32,2
-1,0
Variazioni sull’anno precedente
54,6
24,6
21,8
0,3
15,4
400,8
206,6
81,1
31,0
129,8
15.930
1.435
273
-10.72
2011
2012
2012
gen-nov
2013
gen-nov
135.095
109.623
25.472
10,4
199.314
34.473
164.841
70,5
179.755
34.229
145.526
68,0
217.327
6.556
210.771
94,1
29,1
2,6
47,5
-68,6
46,3
-65,7
20,9
-80,8
27.670
139.369
122.301
65.245
2010
-46.385
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
Tavola 2: interscambio commerciale Italia-EAU (settore prodotti alimentari)
Italia -EAU: interscambio commerciale per prodotto (fino a NC8)
valori in migliaia di euro e variazioni in percentuale
Periodo riferimento: 2004 - 2013
Prodotto: Attività economiche (Ateco 2007) Divisione : CA10 - Prodotti alimentari
Esportazioni
Importazioni
Saldo
Saldo normalizzato (%)
Esportazioni
Importazioni
Saldi
(variazioni assolute)
2004
2005
28.769
693
28.076
95,3
28.056
1.147
26.909
92,1
7,5
-3,5
-2,5
65,4
2.040
-1.167
2006
2007
2008
2009
2010
Valori
45.264 57.510 66.137 68.856
72.676
6.310 19.524 35.413 45.717 106.780
38.954 37.986 30.725 23.139 -34.104
75,5
49,3
30,3
20,2
-19,0
Variazioni sull’anno precedente
61,3
27,1
15,0
4,1
5,5
450,3
209,4
81,4
29,1
133,6
12.045
-967
-7.262
-7.586
-57.243
2011
2012
2012
gen-nov
2013
gen-nov
95.665
109.470
-13.804
-6,7
136.429
34.386
102.044
59,7
124.517
34.142
90.376
57,0
115.468
6.154
109.314
89,9
31,6
2,5
42,6
-68,6
42,7
-65,7
-7,3
-82,0
20.300
115.848
102.660
18.938
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
Il settore food sembra destinato a crescere anche in futuro, soprattutto in vista dell’Expo 2020.
All’evento sono attesi 25 mln di visitatori, il 71% dei quali – per la prima volta nella storia
dell’Expo - proverrà da Paesi diversi da quello ospitante: questo significa che gli Emirati Arabi
Uniti accoglieranno oltre 17 mln di turisti, con le prevedibili conseguenze sul settore Horeca e
dunque sulle importazioni di alimenti e bevande dall’estero.
Ufficio ICE - Agenzia di Dubai
Emirati Arabi Uniti — Scheda mercato agroalimentare
Il sistema di distribuzione e di vendita all’ingrosso degli alimentari negli Emirati Arabi Uniti è
avanzato, ben attrezzato e diretto. Importatori e produttori di alimenti vendono direttamente ai
negozi al dettaglio. Secondo i dati di vendita, circa il 65% delle vendite totali al dettaglio viene
realizzata da supermercati e ipermercati.
Nell’ultima decade il settore alimentare al dettaglio ha sperimentato una crescita senza
precedenti. Società come Carrefour stanno aumentando la concorrenza tra i più grandi venditori
al dettaglio. Il valore annuale del mercato alimentare della distribuzione al dettaglio è stimato
intorno ai 2.7 miliardi di dollari. La cifra media spesa dalle famiglie per gli alimenti è pari a 3,600
dollari annuali.
Dubai rappresenta il principale “hub” commerciale dei Paesi del Golfo, grazie ai traffici
di spedizioni verso i terminali gemelli di Port Rashid e Jebel Ali. L’Autoritá Portuale di Dubai
(APD) gestisce il decimo porto più trafficato nel mondo.
Gli Emirati mantengono un sistema di libero scambio e commercio aperto. L’imposta più alta è
del 5% sulla maggior parte dei beni. Oltre il 75% dei beni essenziali, inclusi i generi alimentari,
godono di un regime esentasse.
Non ci sono limitazioni all’importazione di prodotti alimentari, eccetto determinate restrizioni per
la carne di maiale e per le sostanze alcoliche (che possono essere importate solo da distributori
autorizzati).
Dal 2008 negli Emirati Arabi Uniti tutti i prodotti alimentari importati devono essere
muniti di diciture in arabo sugli imballaggi. La legislazione locale sull’etichettatura in arabo
nasce a seguito della direttiva approvata dal GCC, che copre tutti i prodotti di consumo nei
seguenti Paesi : Emirati, Oman, Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait e Qatar.
BEVANDE ANALCOLICHE
La vendita di bevande analcoliche negli ultimi anni ha registrato una forte crescita in termini di
valore e di volume.
I fattori chiave della crescente domanda del settore sono stati il notevole aumento della
popolazione negli Emirati Arabi Uniti, la crescita economica, l’aumento del reddito pro capite
e i crescenti flussi turistici. Tuttavia, la tassa proposta sulle bevande analcoliche nei mercati
del GCC potrebbe in futuro limitare la domanda.
I Marchi globali, come Pepsi e Coca-Cola, sono in testa nelle vendite di bevande analcoliche
negli Emirati Arabi Uniti. Esistono tuttavia sul mercato anche altri attori importanti, a cominciare
dalle società nazionali che portano sul mercato acqua in bottiglia e succhi di frutta e verdura
(fra i marchi leader in queste categorie figurano Masafi e Al Rawabi).
L’azienda austriaca Red Bull detiene una posizione forte grazie alla notevole popolarità
delle bevande energetiche e alle numerose attività di marketing svolte nel Paese, con la
promozione di eventi del calibro della gara di Formula Uno che si svolge ogni anno ad Abu
Dhabi.
Le multinazionali sono alla ricerca di mercati in crescita anche in Paesi diversi da quelli del
gruppo BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) e per molte aziende l’aree MENA (Middle East &
Nord Africa) rappresenta un mercato molto significativo e non pienamente sfruttato.
Il consumo pro capite di bevande analcoliche nella regione è pari a 31,8 litri (più basso rispetto
ai 37.2 litri nei Paesi dell’area asiatica e pacifica), ma la popolazione della regione ha un’alta
percentuale di giovani, un fattore che dovrebbe guidare la crescita dei consumi.
Attualmente la Coca Cola detiene circa il 29% del mercato regionale di bibite, seguita dalla
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Emirati Arabi Uniti — Scheda mercato agroalimentare
Pepsi Cola (al 17%). Giocano invece un ruolo ancora ridotto in questo settore Nestlé e Danone,
che però sta puntando su investimenti importanti in Iran, oltre che in Sud Africa.
L’acquisizione della società saudita Aujan da parte della Coca Cola consentirà una maggiore
penetrazione della multinazionale in Medio Oriente e Nord Africa, in particolar modo nei mercati
dell’Iran, della Nigeria e naturalmente dell’Arabia Saudita. Nell’area MENA esistono fra i
vari Paesi differenze a volte molto marcate, in termini di sviluppo economico, apertura
commerciale, situazione politica e culturale. Ciò rende spesso necessario adottare strategie
specifiche per affrontare le diverse realtà: alcuni mercati, ad esempio gli Emirati Arabi Uniti
e l’Arabia Saudita, sono più accessibili rispetto ad altri, come l’Iran, dove comunque la Coca
Cola è riuscita a mantenere la leadership. In quest’ultimo Paese è prevista nei prossimi anni una
consistente crescita in termini di valore assoluto delle vendite di bevande analcoliche, anche se
la situazione politica interna potrebbe scoraggiare gli investimenti.
Per quanto riguarda i canali distributivi, accanto ai piccoli rivenditori di generi alimentari
- che rappresentano la quota maggiore nel volume totale di vendite - stanno continuando a
crescere supermercati ed ipermercati, dove le strategie promozionali e l’emergere di private
label hanno esercitato una crescente pressione sui prezzi unitari di bevande analcoliche.
Infine occorre segnalare che la diffusione di una maggiore consapevolezza rispetto ai rischi per
la salute, provocati di abitudini alimentari sbagliate, ha continuato ad influenzare le vendite di
alcune categorie di bevande analcoliche.
Ad esempio il divieto di vendita di bibite gassate nelle scuole, adottato in alcune parti del paese
nel 2010 e nel 2011, ha avuto un effetto negativo sulle vendite nell’immediato e ha portato ad
alcuni cambiamenti comportamentali.
Se è vero infatti che nel 2012 la maggior parte dei consumatori sono tornati a modelli di
consumo precedenti, tuttavia acqua in bottiglia e succhi di frutta/verdura hanno registrato una
forte crescita e molti consumatori si sono orientati verso l’acquisto di bevande analcoliche più
sane.
Le campagne informative adottate da molti governi, che in tutto il mondo hanno sottolineato
i danni causati dall’alto contenuto di zuccheri di molte bevande analcoliche, hanno spinto le
multinazionali a proporre al mercato prodotti diversi: molti produttori di bibite hanno quindi
sviluppato bevande a basso contenuto calorico (o pari a zero), che oggi sono i marchi leader
all’interno delle loro categorie.
LE FIERE DI SETTORE
Numerose, negli Emirati Arabi Uniti, sono le fiere dedicate al settore. Fra le fiere principali
figurano:
Gulfood
Fair for food service and hospitality
25-28/2/14 Dubai
SIAL Middle East
Food International Trade Fair
24-26/11/14 Abu Dhabi
Seafood Expo
Seafood processing exhibition
8-10/9/14 Dubai
Ufficio ICE - Agenzia di Dubai
WOP
International trade fair for fresh products
9-11/11/14 Dubai
Sweets & Snacks Middle Eas
International trade fair for the confectionery
industry
9-11/11/14Dubai
Halal Expo
Exhibition for halal products and services
28-30/4/14 Dubai
Speciality Food Fair
The gourmet products festival
9-11/11/14 Dubai
Dubai Drink technology Expo
Beverage Industry Professionals
14-16/12/14-Dubai
Per informazioni e approfondimenti rivolgersi a
ICE EAU
Sheikh Zayed Rd (Exit 32)
Dubai Internet City
Arenco Tower, office 506-508
500088 Dubai, UAE
T (009714) 4345280
F (009714) 4220983
ICE - Agenzia per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Ufficio Agroalimentari e vini
Via Liszt, 21 - 00144 Roma
IL MERCATO
T 06 59926696
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