2461-All.R.8 Relazione di rispondenza a VALSAT

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DI RACCOLTA
DIFFERENZIATA RIFIUTI URBANI ED ASSIMILATI NEL COMUNE DI
BOLOGNA – VIA FERRARESE 211 IN QUARTIERE NAVILE
RELAZIONE DI RISPONDENZA DEL PROGETTO ALLA VALSAT
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INDICE
1. Inquadramento ............................................................................................. 3
2. Analisi delle componenti ambientali oggetto di studio............................. 9
2.1. Aria ........................................................................................................ 9
2.1.1. Stato ............................................................................................... 9
2.1.2. Impatto potenziale ........................................................................ 13
2.1.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 13
2.2. Rumore ............................................................................................... 15
2.2.1. Stato ............................................................................................. 15
2.2.2. Impatto potenziale ........................................................................ 17
2.2.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 19
2.3. Acqua .................................................................................................. 20
2.3.1. Stato ............................................................................................. 20
2.3.2. Impatto potenziale ........................................................................ 22
2.3.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 23
2.4. Suolo, Sottosuolo e Acque Profonde .................................................. 32
2.4.1. Stato ............................................................................................. 32
2.4.2. Impatto potenziale ........................................................................ 34
2.4.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 35
2.5. Rifiuti ................................................................................................... 37
2.5.1. Stato ............................................................................................. 37
2.5.2. Impatto potenziale ........................................................................ 37
2.5.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 37
2.6. Energia ................................................................................................ 38
2.6.1. Stato ............................................................................................. 38
2.6.2. Impatto potenziale ........................................................................ 38
2.6.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 39
2.7. Elettromagnetismo .............................................................................. 39
2.7.1. Stato ............................................................................................. 39
2.7.2. Impatto potenziale ........................................................................ 40
2.7.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 40
2.8. Verde e paesaggio .............................................................................. 43
2.8.1. Stato ............................................................................................. 43
2.8.2. Impatto potenziale ........................................................................ 45
2.8.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 46
2.9. Traffico e Mobilità ................................................................................ 48
2.9.1. Stato ............................................................................................. 48
2.9.2. Impatto potenziale ........................................................................ 49
2.9.3. Misure per la sostenibilità ............................................................. 50
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1.
INQUADRAMENTO
L’area oggetto di intervento, situata nel Comune di Bologna, si colloca tra
la via Ferrarese e la via Stalingrado, immediatamente a Nord della Tangenziale
Bologna Casalecchio – San Lazzaro, in prossimità dello svincolo n°7.
Essa fa parte del parcheggio dell’ex-mercato delle scarpe sito in via
Ferrarese 211, nel Quartiere Navile.
Il parcheggio si trova sul limitare Nord dell’abitato di Bologna in una zona
ancora fortemente urbanizzata specialmente verso ovest; verso est invece si
trovano ampie zone verdi.
L’intervento consisterà nella realizzazione di un Nuovo Centro di Raccolta
Differenziata che andrà ad insistere su una parte del suddetto parcheggio.
La posizione del centro di raccolta è stata valutata e concordata
preliminarmente con il Settore Ambiente del Comune di Bologna.
L’area individuata ha forma rettangolare ed occupa una superficie pari a
3.650 mq.
Attualmente l’intero parcheggio è già recintato ed accessibile da un
cancello carrabile posto in fregio alla via Ferrarese, il futuro Centro di raccolta
Differenziata sarà a sua volta recintato così come descritto nel seguito della
presente relazione.
Nella Figura seguente è visibile la zona sulla quale insisterà il presente
intervento.
Di seguito si riporta un inquadramento dell’area negli strumenti urbanistici
ad oggi vigenti.
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AREA OGGETTO DI
INTERVENTO
– Inquadramento geografico dell’area –
Il PSC classifica l’area oggetto di intervento come “Ambito in via di
consolidamento” e quindi soggetto all’articolo 24 del Quadro Normativo.
Nella cartografia del RUE per la classificazione dei materiali urbani l’area
risulta invece “Area sistemata a Parcheggio”.
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AREA OGGETTO DI
INTERVENTO
– Stralcio Tavola PSC – Classificazione del territorio –
LEGENDA:
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Estratto Cartografia RUE “Disciplina dei materiali urbani”
LEGENDA:
Di seguito si riporta l’analisi delle diverse componenti ambientali sulle
quali l’intervento in oggetto, può andare ad interferire e si esplicitano tutte le
soluzione progettuali adottate per la mitigazione degli impatti ambientali.
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Tali componenti ambientali e gli impatti potenziali dell’intervento in oggetto
su di esse e le relative misure di mitigazione necessarie, sono state segnalate
nella Relazione di VALSAT inserita nel POC comunale. Il presente elaborato ha
l’obiettivo di descrivere come il progetto in oggetto sia allineato agli indirizzi
forniti nella suddetta relazione e sia stato elaborato nel rispetto dei diversi
aspetti ambientali.
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2.
ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI OGGETTO DI STUDIO
2.1. Aria
2.1.1. Stato
La Provincia ha provveduto alla zonizzazione dell’intero territorio, secondo
quanto richiesto dal Decreto Legislativo 351/99 suddividendo il territorio in
funzione delle caratteristiche di qualità dell’aria.
In riferimento alla zonizzazione proposta, il territorio oggetto di intervento
si trova all’interno dell’agglomerato di Bologna (al limite Ovest di esso), in
particolare all’interno delle zone di superamento dei valori limite della qualità
dell’aria per PM10 e NO2/Nox e quindi risulta compreso nelle zone di
applicazione del piano di risanamento.
Con riferimento alla zonizzazione della qualità dell'aria ai sensi della DGR
2001/2011, l’area appartiene all’agglomerato di Bologna, caratterizzato da
criticità in termini di inquinamento da PM10 e di Nox.
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– Zonizzazione atmosferica PM10 Provincia di Bologna –
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– Zonizzazione atmosferica NO2 Provincia di Bologna –
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– Zonizzazione atmosferica Benzene Provincia di Bologna –
L’area individuata per la realizzazione del nuovo Centro di Raccolta è
costituita da una porzione del parcheggio dell’ex-mercato delle scarpe sito in via
Ferrarese 211, nel Quartiere Navile, in fregio alla Tangenziale di Bologna
Casalecchio-San Lazzaro in prossimità dello svincolo n°7 via Stalingrado.
Le aree circostanti, specialmente a sud e ad ovest dell’area di intervento,
sono ad oggi densamente urbanizzate con usi prevalentemente residenziali.
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La maggiore fonte di inquinamento dell’aria della zona è il traffico
veicolare, che, di norma scorrevole, diventa spesso pesante nelle ore di punta
nella vicina tangenziale Bologna Casalecchio-San Lazzaro.
2.1.2. Impatto potenziale
Il possibile impatto sulla qualità dell’aria dell’intervento in oggetto sarà
dovuto all’aumento di traffico veicolare sulla viabilità limitrofa provocato dalla
nuova attività di raccolta rifiuti.
In particolare, come meglio esplicitato nella sezione dedicata alla mobilità,
l’attività del Centro di Raccolta differenziata provocherà un delta di mezzi
leggeri in transito giornalmente sulla via Ferrarese pari a 100 e uno di mezzi
pesanti pari a 2.
In termini percentuali ciò corrisponderà ad un aumento del 2% del traffico
di mezzi leggeri e dello 0,5% di mezzi pesanti, così come dimostrato nel seguito
della presente relazione nel capitolo relativo alla Mobilità.
L’attività non comporterà emissioni puntuali in atmosfera.
2.1.3. Misure per la sostenibilità
Una prima misura per mitigare il possibile impatto dato dall’intervento in
oggetto sulla componente “aria” è stata l’ottimizzazione della viabilità di accesso
al nuovo centro di raccolta, progettata evitando inutili circuitazioni e lo
stazionamento dei mezzi con motore acceso.
Attualmente l’intera area del parcheggio è già recintata ed accessibile da
un cancello carrabile posto in fregio alla via Ferrarese. All’interno di essa il
nuovo Centro di Raccolta differenziata verrà recintata e dotata di viabilità di
accesso a comune con la restante parte del parcheggio e di viabilità di accesso
che si snoderà dalla viabilità a comune. Il Centro di raccolta sarà dotato di
apposita recinzione e cancello privato di accesso.
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La sistemazione della viabilità sopra descritta permetterà ai mezzi in
ingresso e in uscita dal Centro di raccolta di non dover mai stazionare a motore
acceso più del tempo di apertura del cancello.
Il minimo incremento di carico veicolare sulla via Ferrarese dovuto alla
realizzazione e successiva messa in funzione del Nuovo Centro di Raccolta non
determinerà una modifica sostanziale delle emissioni e delle concentrazioni
nella zona, trovandosi quest’ultima in prossimità di un’arteria di traffico rilevante
quale la Tangenziale Bologna Casalecchio-San Lazzaro.
Le aree verdi intorno al parcheggio dove verrà realizzato il centro di
raccolta, costituite da aiuole sistemate a prato e piantumate e da presenza di
alberature anche piuttosto consistenti (almeno sul lato verso la Via Ferrarese),
costituiranno una fascia di mitigazione dell’impatto indotto dal, seppur
trascurabile, inquinamento atmosferico dato dai mezzi che circoleranno a causa
della presenza del nuovo centro.
– Rendering del Nuovo Centro di Raccolta Diffrenziata –
Per evitare ulteriori apporti di inquinamento atmosferico, i piazzali del
Nuovo Centro dovranno essere mantenuti puliti e, se necessario, bagnati al fine
di evitare la diffusione delle polveri.
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2.2. Rumore
2.2.1. Stato
L’area di intervento ricade, in base alla Classificazione acustica comunale,
in IV classe acustica, con limiti di riferimento pari a 65 dB(A) in periodo diurno e
55 dB(A) in periodo notturno.
Anche la zona circostante è inserita in IV classe acustica.
Stralcio della zonizzazione acustica comunale.
Preliminarmente alla determinazione dell’impatto acustico della nuova
attività rispetto al contesto, si è proceduto nella determinazione strumentale
dell’attuale clima acustico d’area: le prove acustiche sono state realizzate lungo
il perimetro dell’area che ospiterà il futuro centro di raccolta, oltre che sul fronte
strada di via Ferrarese, in corrispondenza dei primi potenziali bersagli
residenziali.
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Localizzazione dei singoli punti di misura
Vediamo di seguito il dettaglio di quanto registrato sull’area.
Le rilevazioni acquisite presso i punti 6, 7, 8 e 9 sono tutte rappresentative
del fronte strada di via Ferrarese; unica eccezione potrebbe valere per il punto
9, talmente vicino all’intersezione a rotatoria, da vedere i veicoli in transito a
velocità molto rallentata, così da registrare un leq più basso rispetto alle altre
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postazioni, nonostante equivalenti volumi di traffico in transito e la maggior
vicinanza al ben più trafficato svincolo/rotatoria.
Il leq caratterizzante il bordo strada di via Ferrarese è pari a circa 65dBA;
il leq residuo su queste postazioni può essere assunto pari a 51dBA, valore
dell’L90, arrotondato, di postazione 7 (misura durante la quale si è registrato il
minor numero di transiti lungo via Ferrarese.
Il perimetro dell’area di intervento, caratterizzato dalle acquisizioni di cui ai
punti 1, 2, 3, 4 e 5, si vede esposto a livelli sonori variabili, in funzione della
posizione del punto di misura, rispetto al sistema infrastrutturale all’intorno.
Indicativamente troviamo comunque dei leq compresi fra 58dBA e 63dBA. A
centro area il leq (post. 10) scende a 55dBA, grazie alla maggior distanza da
tutte le sorgenti viarie all’intorno
2.2.2. Impatto potenziale
Le attività del centro di raccolta in progetto potenzialmente impattanti sulla
componente acustica, possono essere riassunte in:
1.
conferimento rifiuti da parte dell’utenza privata, con mezzo proprio;
2.
movimentazione del rifiuto all’interno dell’isola, al fine di
ottimizzarne il ritiro, oltre che lo stoccaggio;
3.
allontanamento dal centro dei rifiuti raccolti, a mezzo di scarrabili,
per il successivo smaltimento definitivo.
Avendo verificato in relazione acustica la scarsa significatività, in termini di
impatto, delle attività 1 e 3 (in seguito alla determinazione del delta di traffico
indotto su via Ferrarese, conseguente l’avvio del nuovo centro di raccolta, si è
detemirnato, in termini acustici, un delta massimo ai recettori, pari a 0,1dBA,
delta tale da non risultare rilevante, né determinare dei superamenti normativi),
si è focalizzata l’attenzione sulla fase 2.
In quanto alle sorgenti fisse presenti sull’area, possiamo infatti
annoverare, fra le attività potenzialmente impattanti, le seguenti fasi di lavoro:
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a)
movimentazione manuale dei rifiuti;
b)
movimentazione dei rifiuti mediante pala gommata (azione rara);
c)
compattazione dei rifiuti (solo carta e plastica);
d)
ritiro rifiuti mediante scarrabili.
Vediamo sinteticamente i livelli sonori caratterizzanti le singole fasi
d’operatività, rimandando all’allegato della relazione acustica, per la descrizione
competa delle rilevazioni effettuate presso impianti tipologicamente simili.
La verifica d’impatto ai bersagli, per indotto delle attività del centro di
raccolta ha portato alla determinazione dello scenario di calcolo di seguito
descritto.
Sommando i diversi contributi sonori d’impianto e proiettando al recettore
più vicino, a 42m di distanza, si è ottenuto (legge della divergenza geometrica
per sorgente puntiforme) che Lp1 = Lp0 – 20 log (r1 / r0) = 48,6dBA
Questo valore appare più che mai cautelativo, considerato che non si
tiene conto dell’effetto schermante né dei corpi fisici interposti, né delle
alberature presenti fra sorgenti e bersagli; appare poi ulteriormente cautelativo,
per l’aver considerato tutte le sorgenti attive a perimetro d’area e nella
posizione più sfavorevole, nei confronti del bersaglio, condizione, questa, più
che mai remota in quanto alle normali modalità di gestione del centro.
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Ipotizzando poi di sovrapporre ad esso anche la pala gommata operante
sul piazzale del centro e quindi ad almeno 50m dal recettore, il relativo
contributo apparirebbe pari a 34dBA (sempre calcolato secondo la legge della
divergenza geometrica e senza tener conto degli ostacoli interposti. Ciò
comporterebbe un impatto globale pari a 48,7dBA.
Possiamo quindi sostenere il rispetto del differenziale:
− Rumore d’impatto in facciata al bersaglio più vicino: 48,7dBA;
− Rumore residuo in facciata al bersaglio più vicino: 46dBA;
− Rumore ambientale [48,7 + 46 = ] 50,5dBA;
− Delta = 50,5 – 46 = 4,5dBA < 5dBA
VERIFICATO
Per la verifica del criterio assoluto, si è tenuto conto anche delle sorgenti
di tipo infrastrutturale, ottenendo un leq totale d’impatto al bersaglio pari a
60,8dBA.
Si tratta quindi di un livello d’impatto di molto inferiore al limite di zona dei
65dBA e quindi più che a norma.
2.2.3. Misure per la sostenibilità
Come sopra esplicitato gli impatti dell’intervento in oggetto sul livello di
emissioni sonore della zona è in particolar modo limitato già di per sé.
Tuttavia, vista l’estrema vicinanza dei bersagli alle sorgenti, devono
essere proposte le modalità di collaudo e di verifica dei livelli previsionali
calcolati, come indicato nella relazione di VALSAT e già esplicitato nella
relazione acustica allegata al progetto: in tale sede si potrà valutare, qualora
eventualmente necessario, se intervenire con mitigazioni al confine dell’area e o
con l’adozione di particolari misure gestionali.
Inoltre, nell’ottica della mitigazione dell’impatto acustico del nuovo Centro
di Raccolta le operazioni più impattanti saranno eseguite evitando la fascia
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oraria 13.00-15.00 e i mezzi adibiti al trasporto del materiale in uscita
opereranno solo negli orari 7:00-13:00 14:00-18:00.
La progettazione della viabilità interna all’area è stata pensata anche per
l’ottimizzazione dell’impatto sotto il profilo acustico: posizionando la pesa
all’ingresso/uscita del Centro, è stato previsto per i mezzi in ingresso ad esso
per il conferimento dei rifiuti un solo giro nell’anello viario presente.
2.3. Acqua
2.3.1. Stato
L’area oggetto di intervento si colloca su un piazzale completamente
impermeabilizzato adibito a parcheggio delle auto.
Il parcheggio esistente, su parte del quale andrà ad insistere l’intervento in
oggetto, è già provvisto di rete fognaria per lo smaltimento delle acque
meteoriche con ricettore finale nel collettore fognario misto posto su via
Ferrarese.
Le carte del PTCP della Provincia di Bologna non segnalano vincoli per
l’area in esame. In particolare la Carta 2b del PTCP relativa alla “Tutela delle
acque superficiali e sotterranee” non segnala, come visibile nello stralcio di
essa inquadrante la zona di intervento riportato di seguito, alcun vincolo
ulteriore per la tutela delle acque superficiali e sotterranee.
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AREA DI
INTERVENTO
– Stralcio tavola 2B del PTCP –
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2.3.2. Impatto potenziale
L’impatto sul “sistema acque” dell’intervento in oggetto potrà essere
dovuto allo scarico nel sistema fognario limitrofo (in particolare sulla fognatura
di acque miste esistente lungo via Ferrarese) delle acque meteoriche dilavanti i
piazzali sui quali cambierà l’attività che vi insiste e dalle acque nere derivanti
dal nuovo centro di raccolta differenziata che potrebbero aumentare il carico in
arrivo al depuratore comunale.
Per quanto riguarda lo scarico di acque nere, esso sarà di entità
veramente limitata in quanto all’interno del nuovo Centro di progetto è previsto
un solo locale ufficio con all’interno servizi igienici dei quali usufruiranno al
massimo n° 4 operatori giornalieri. Di conseguenza il carico di acque reflue
scaricato in fognatura sarà al massimo pari a 2 AE, che considerando il
fabbisogno idrico medio pro-capite di circa 200 l/AE/d, corrisponderà ad una
portata media giornaliera di 0,005 l/s con punte pari a 0,015 l/s.
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L’altra fonte di impatto sul sistema “acque” è lo scarico delle acque
meteoriche dilavanti le superfici del Nuovo Centro di Raccolta Differenziata.
L’impatto che le acque meteoriche raccolte sulla superficie di intervento
possono avere sul contesto ambientale circostante può essere di natura
quantitativa e/o di natura qualitativa.
In questo caso, essendo allo stato attuale l’area già interamente
impermeabile perché asfaltata e adibita a parcheggio, in termini di quantità di
acque scaricate in fognatura durante gli eventi di pioggia, l’intervento in oggetto
non comporta alcun impatto negativo sull’ambiente (alcuna variazione di
quantità di acqua scaricata rispetto alla situazione attuale).
E’ invece in termini di qualità dell’acqua scaricata che, il Nuovo Centro di
Raccolta Differenziata, se non fosse progettato con i dovuti accorgimenti e con
l’obiettivo di minimizzare il suo impatto sull’ambiente, avrebbe un potenziale
impatto negativo sul sistema di acque superficiali.
L’attività che infatti sarà svolta all’interno del Nuovo Centro di Raccolta
Differenziata prevedrà una movimentazione, uno stoccaggio ed un trattamento
dei rifiuti, attività quest’ultime tutte potenzialmente inquinanti.
Di seguito si descrivono i vari aspetti progettuali atti alla riduzione
dell’impatto dell’intervento sul “sistema acqua”.
2.3.3. Misure per la sostenibilità
Ai fini della sostenibilità dell’intervento, l'area sarà in primo luogo dotata di
reti fognarie separate in reti bianche e nere.
Le acque nere saranno raccolte quindi in un’apposita rete fognaria a
perfetta tenuta che andrà ad immettersi nella rete di acque miste esistente su
via Ferrarese separatamente.
Per quanto riguarda le reti di raccolta delle acque meteoriche, il nuovo
complesso sarà reso autonomo dal piazzale circostante in tutto e per tutto.
Esso sarà delimitato da un muretto di altezza mainima pari a 50 cm
sormontato da rete metallica Orsogrill e dotatao di un sistema di raccolta delle
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acque meteoriche separato rispetto al resto del iazzale che rimarrà adibito a
parcheggio.
Il sistema di raccolta delle acque meteoriche interno al Centro è stato
pensato in base alle attività che saranno svolte nel centro di raccolta.
In particolare in esso vi saranno le seguenti zone:
1) Zona adibita al solo transito e/o sosta dei mezzi con pavimentazione in
conglomerato bituminoso
2) Zona adibita al deposito dei rifiuti
Le superfici sulle quali si prevede il deposito dei rifiuti saranno realizzate
con pavimentazione in cls a finitura industriale ed in particolare saranno le
seguenti:
-
porzione centrale all’area del centro di raccolta nella quale verranno
alloggiate n° 3 coperture mobili con telaio in acci aio e copertura in PVC
(copri/scopri) per alloggiamento (al coperto) di cesti con rifiuti di tipologia
RUP e R.A.E.E.; in adiacenza alle tre coperture mobili sopra descritte, è
stato previsto nel medesimo piazzale, dal lato in direzione del cancello di
ingresso/uscita, un edificio prefabbricato costituito da locale con relativo
servizio igienico, spogliatoio e tettoia a protezione dell’accesso e pesa
per materiali di ridotte dimensioni
-
area perimetrale sita sul lato nord perpendicolare alla via Ferrarese, in
adiacenza alla strada di accesso al centro di raccolta. In tale area sono
stati previsti i cassoni scarrabili per la raccolta delle varie tipologie di
rifiuti e tre cassoni compattatori anch’essi su una pavimentazione in cls
con finitura industriale.
-
Area lungo il perimetro sul lato ovest in fregio alla via Ferrarese, nella
quale sarà predisposto un piazzale per il deposito a terra delle seguenti
tipologie di rifiuti: ingombranti (escluso il ferro), legno e sfalci di
vegetazione.
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Poiché dall'attività svolta nell’area in esame vi è la possibilità di
dilavamento dalle superfici impermeabili scoperte di sostanze inquinanti, il
nuovo complesso prevede la separazione delle acque di prima pioggia derivanti
dalle superfici suscettibili di contaminazione e la predisposizione di idonei
sistemi di gestione delle stesse in accordo con quanto stabilito dal DGR 286/05
e DGR 1860/2006.
L’area adibita al deposito a terra dei rifiuti sarà completamente delimitata
e resa indipendente dal resto dell’area del parcheggio da un punto di vista di
raccolta delle acque. Il piazzale sarà delimitato su tre lati da un muretto in
calcestruzzo di altezza pari ad un metro sormontato da recinzione metallica tipo
orsogril (per una altezza totale di 2 ml.) e sul quarto lato sarà installata una
griglia continua di raccolta delle acque meteoriche. L’intero piazzale adibito al
deposito di rifiuti a terra avrà una pendenza verso la suddetta griglia, mentre il
resto dell’area del Centro avrà pendenza opposta. Di conseguenza la griglia
raccoglierà le sole acque scolanti dalla superficie di accumulo dei rifiuti a terra.
Tali acque saranno convogliate ad un idoneo sistema di trattamento in continuo
di seguito descritto.
Il piazzale adibito al deposito dei rifiuti a terra sarà inoltre suddiviso in tre
box separati tra loro da una fila di New-Jersey di altezza pari a 170 cm posti
perpendicolarmente al muretto di confine sul lato lungo.
In questo modo le tre tipologie di rifiuti avranno ciascuna uno spazio
indipendente dedicato.
Tutto il resto delle superficie del Centro di Raccolta (adibita quindi o al
transito mezzi o al deposito rifiuti in cassoni scarrabili coperti o all’interno di
tettoie copri/scopri) sarà anch’essa dotata di una rete di raccolta delle acque
meteoriche separata da quella della zona di deposito a terra dei rifiuti.
Per le acque scolanti nella suddetta rete è previsto un sistema di
trattamento delle acque di prima pioggia, in quanto si ritiene che in tale area (a
differenza di quella adibita al deposito dei rifiuti a terra) eventuali residui di rifiuti
(comunque non pericolosi e per di più in termini di Solidi Sospesi) presenti nei
piazzali vengano dilavati nei primi 15 minuti di un evento di pioggia.
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Di seguito si riporta il dimensionamento dei due sistemi di trattamento
acque previsti.
Vasca di prima pioggia e sue caratteristiche di funzionamento
Secondo quanto indicato dalla Normativa specifica della Regione Emilia
Romagna in merito alle situazioni in cui vi sia necessità di separazione e
trattamento delle acque di prima pioggia (D.G.R. n°286 del 14 Febbraio 2005),
per tutta la superficie del Nuovo Centro di Raccolta Differenziata, esclusa la
zona di deposito a terra dei rifiuti (per la quale è stato previsto un sistema di
trattamento in continuo, come di seguito descritto) è stato previsto un sistema di
trattamento per le acque di prima pioggia.
Per il dimensionamento della vasca di accumulo e trattamento delle acque
di prima pioggia, si è fatto riferimento alla suddetta Normativa specifica della
Regione Emilia Romagna, approvata con D.G.R. n°286 del 14 Febbraio 2005,
che detta la disciplina delle acque di prima pioggia e di lavaggio aree esterne.
La Direttiva, al paragrafo 3 – punto 3.1, definisce “...che il volume di "acque di
prima pioggia" da contenere e/o da assoggettare all'eventuale trattamento, di
norma, sia compreso nei valori di 25 - 50 mc per ettaro, da riferirsi alla parte di
superficie contribuente in ogni punto di scarico effettivamente soggetta ad
emissione (ad esempio la superficie pavimentata soggetta a traffico
veicolare)…..”.
Nel rispetto delle Linee guida di indirizzo per la gestione acque meteoriche
di dilavamento e acque di prima pioggia, approvato con D.G.R. n° 1860 del
18/12/2006, data la tipologia dell’attività svolta, si assume il valore di volume di
acque di prima pioggia minimo pari a 50 mc per ettaro di superficie
impermeabile.
Il dimensionamento della vasca di prima pioggia (non in continuo) è stato
effettuato, seguendo le linee guida di ARPA del 2008 “Criteri di applicazione
DGR 286/05 e 1860/06 acque meteoriche e dilavamento”. In particolare il
volume è stato calcolato con la seguente formula:
Vtot = Vpp + Vsed
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Dove:
-
Vpp = S (m2) x 0.005 m (dove S è la superficie di aree dilavanti su
cui si vuole separare le acque di prima pioggia)
-
Vsed = Q x Cf
-
Q (l/s)= S*i = Portata relativa alla precipitazione di 5 mm in 15’
-
i = 0.0056 l/s/m2 è l’intensità di precipitazione su unità di superficie
-
Cf è il coefficiente della quantità di fango prevista per le singole
tipologie di lavorazione/uso della superficie, che in questo è stato
posto = 100 (valore medio)
Vasca di prima pioggia centro di raccolta
DATI DI PROGETTO
Superficie piazzale
H Prima pioggia
i (intensità prima pioggia)
Cf
ts (Densità degli oli fino a 0,85 g/cm3-fattore
di massa volumica fd pari a 1 e tempo di
separazione di 16,6 min)
Qp (Portata della pompa ipotizzata)
3295 mq
0.005 m
0.0056 l/s/mq
100
16.60 min
2.00 l/s
DIMENSIONAMENTO VASCA
Volume di prima pioggia
Q (Portata di prima pioggia)
V sed (volume per la sedimentazione dei fanghi)
16.475 mc
18.452 l/s
1.85 mc
V disol (volume disoleazione)
1.992 mc
Volume utile minimo comparto di accumulo e sedimentazione
Volume utile minimo di disoleazione
18.32 mc
1.99 mc
Volume acc. Oli (Comparto di accumulo degli oli separati nel processo)*
0,5 mc
*Volume non richiesto dalla normativa (richiesto dalla committenza)
Il sistema di trattamento per le prime piogge scelto è costituito dalle
seguenti componenti.
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1) Pozzetto By-pass in ingresso. Dopo il superamento dei primi 5 mm di
precipitazione, per effetto del riempimento della vasca di accumulo
delle prime piogge e della chiusura della valvola antiriflusso presente
sulla tubazione in ingresso alla vasca stessa, l’acqua di seconda
pioggia, verrà deviata con verso lo scarico.
2) Vasca di prima pioggia: la vasca scelta è una vasca monoblocco c.a.v.
con le seguenti caratteristiche atta alla resistenza per carichi pesanti di
prima categoria:
− Dimensioni esterne cm 246x525xH250+20
− Diametro tubazioni DN 250
− Volume totale mc 26,5
− Volume utile mc.23
All’interno della vasca di prima pioggia sarà alloggiata n°1 pompa per il
rilancio delle acque accumulate al disoletore trascorso il tempo necessario
per la sedimentazione delle sabbie (24-48 ore), un sensore a galleggiante
per la rilevazione del livello massimo ammesso in vasca.
Sulla tubazione di mandata della pompa sarà installata una saracinesca a
sfera in PVC per la taratura della portata di svuotamento.
Il funzionamento del sistema di svuotamento della vasca sarà gestito
mediante apposito quadro elettrico Un quadro elettrico a norma
Sulla tubazione di ingresso alla vasca sarà alloggiata una valvola antiriflusso che chiuderà l’ingresso una volta che la vasca sarà piena
3) Impianto per la Separazione dei Liquidi Leggeri cui verrà inviato il
liquame sollevato dalla vasca di prima pioggia. Tale impianto è
composto
da
una
vasca
di
disoleazione
contenente
filtro
a
coalescenza.
La vasca scelta ha le seguenti dimensioni:
− cm 125x180xh150 portata 2 l/s
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4) Serbatoio per la raccolta dell’olio completo di dispositivo di
convogliamento a saracinesca.
5) N°2 paratoie di intercettazione alloggiate ciasc una in un apposito
pozzetto, una sulla tubazione in uscita dal sistema di trattamento delle
acque di prima pioggia Ø160 in PVC, e una sulla tubazione Ø400 in
PVC delle seconde piogge in uscita dal pozzetto scolmatore. Le due
paratoie avranno la funzione di permettere la gestione di eventuali
sversamenti accidentali di sostanze inquinanti ed impedirne lo scarico
in fognatura, così come esplicitato di seguito.
Funzionalità del sistema di trattamento delle prime piogge in condizioni
normali
Al termine della precipitazione, dopo aver fatto trascorrere un adeguato
tempo di sedimentazione pari a 24-48 ore, la centralina di controllo che regola
la
funzionalità
dell’impianto
avvierà
l’elettropompa
di
svuotamento
dell’accumulo.
L’acqua di prima pioggia ormai priva delle sabbie sedimentate verrà
avviata alla sezione di disoleatura dotata di filtro a coalescenza per l’ulteriore
separazione degli eventuali oli ed idrocarburi.
All’uscita di tale sezione il refluo così trattato sarà inviato alla pubblica
fognatura.
Le acque meteoriche, dopo il trattamento nell’impianto di prima pioggia,
transiteranno all’interno di un pozzetto dotato di paratoia per la chiusura del
flusso, e un pozzetto di prelievo/campionamento.
Le sostanze ed i sedimenti trattenuti dall’impianto di prima pioggia
verranno
periodicamente
prelevati mediante
autospurgo
da
una
ditta
specializzata ed avviate allo smaltimento in impianti autorizzati.
Funzionalità della vasca di prima pioggia in condizioni di emergenza
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Qualora si verificassero particolari situazioni anomale, quali per esempio
sversamenti accidentali di sostanze inquinanti sui piazzali (perdite di carburanti,
lubrificanti, olio idraulico ecc.), si adotteranno le seguenti procedure di
intervento:
− spargimento di materiali assorbenti (granulari/segatura), stoccati
presso l’impianto, sulle zone interessate dallo sversamento, e
successivo smaltimento ad impianti autorizzati dei materiali assorbenti
contaminati;
inoltre, nel caso di sversamenti di entità rilevante,
− chiusura delle due paratoie installate e sopra descritte;
− messa fuori servizio manuale dell’elettropompa di svuotamento
dell’impianto di prima pioggia;
− lavaggio dell’area di piazzale interessata dallo sversamento che
automaticamente sarà recapitata nella vasca di prima pioggia dove
rimarrà confinata grazie alla preventiva chiusura delle saracinesche di
intercettazione;
− prelevamento tramite autospurgo delle acque di lavaggio confluite
nell’impianto di prima pioggia;
− avvio delle acque di lavaggio ad impianti di smaltimento autorizzati.
Vasca di trattamento in continuo e sue caratteristiche di funzionamento
Come sopra anticipato, per l’area destinata al deposito a terra dei rifiuti,
quali sfalci di vegetazione, legno e ingombranti, nella quale potrebbe esserci la
possibilità di trascinamento di agenti inquinanti (perlopiù in termini di solidi
sospesi) anche dopo i primi 15’ di pioggia (tempo nel quale si prevede esaurirsi
la cosiddetta “prima pioggia”), è stato previsto un sistema di trattamento in
continuo delle acque meteoriche che abbia la funzione di dissabbiatura e
disoleatura.
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Tale sistema è stato dimensionato seguendo le linee guida di Arpa
secondo le quali la vasca risulta dover avere un volume pari a:
V = VSEP + VSED
Dove:
VSEP = Q x Ts
Q = S x Ca x i
VSED = QxCf
VSED = Volume utile di separazione in continuo (m3)
Q = Portata dei reflui dovuta all’evento meteorico (l/s)
Ts = Tempo di separzione (min)
S = Superficie scolante drenante servita dalla rete di drenaggio (ha)
Ca = Coefficiente di afflusso in base alla permeabilità del terreno
i = Intensità delle precipitaizoni piovose definita pari a 0,02 l/s/m2
Cf = Coefficiente della quantità di fango prevista per la tipologia di
lavorazione
VSED = Volume utile della vasca di sedimentazione
Superficie da trattare (S)
Intensità della precipitazione (i)
Portata (Q)
Tempo di separazione (Ts)
VSEP
Coefficiente della quantità di fango (Cf)
VSED
Volume vasca di sedimentazione (Vsep+Vsed)
355.00
200
7.10
30.00
12.78
200.00
1.4
14
mq
l/s/ha
l/s
minuti
mc
s
mc
mc
Come visibile nei disegni allegati è stata scelta una vasca di dissabbiatura
e disoleatura di volume utile pari a 14 m3, dotata anche di filtro a coalescenza
per la rimozione di eventuali oli rimasti in sospensione.
La vasca scelta ha una potenzialità di trattamento di 8 l/s in continuo ed è
certificato da ente terzo (criterio 1) secondo il sistema S II I P della normativa
UNI EN 858.
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2.4. Suolo, Sottosuolo e Acque Profonde
2.4.1. Stato
Il comparto in esame si colloca nel dominio della media pianura
bolognese ove sono presenti materiali alluvionali, di deposizione fluviale,
riconducibili a depositi di piana alluvionale del Fiume Reno e del Torrente
Savena. L’esame morfologico effettuato in un contesto di area fortemente
urbanizzata riferisce di un piano campagna ad andamento pianeggiante (quota
≈ 40 m slm) occupato da un piazzale asfaltato.
Da un punto di vista litologico siamo in presenza di limi, argille, sabbie, e
ghiaie con tutti questi termini tra loro combinati secondo rapporti diversi da
punto a punto. Non si deve dimenticare infatti che
una caratteristica specifica di questi depositi è
Fig.12
Fig.
quella di presentare sostanziali variazioni strutturali
e tessiturali in virtù dei processi che hanno regolato
la loro messa in posto.
Più precisamente trova spazio nel deposito
alluvionale dell’Unità di Modena (AES8a), del
Subsintema di Ravenna, (Fig. 1) costituito in questo
caso da limi sabbiosi di piana alluvionale in
corrispondenza di un dosso fluviale dell’antico corso del Torrente Savena (vedi
cartografia PSC Fig. 2)
Fig. 1 –
Cartaografia
geologica RER
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Sotto il profilo geologico-strutturale va segnalato che l’area fa parte del
cosiddetto Appennino sepolto caratterizzato da
una serie di faglie e sovrascorrimenti profondi a
valenza regionale.
Come si evince dallo stralcio di cartografia
RER (vedi Figura a lato) l’area è ubicata a
cavallo di una serie di sovrascorrimenti profondi
post-tortoniano con isobata della base del
Pliocene posta a –3000 m.
L’indagine
Fig. 4 – Cartografia PSC
geognostica
effettuata
ha
evidenziato un primo sottosuolo costituito in
superficie da un coltre di materiali di riporto e/o
stabilizzato
stradale
circa
1,2
potente
m
e
successivamente
da limi argillosi a
vario grado di consistenza e tenore in sabbia. La
profondità di rinvenimento di un banco sabbiosoghiaioso (-11,2 mdal pdc) ben collima con i dati
riportati sulla cartografia del PSC (Figura 3) che
Fig. 3 – Cartografia PSC
indica il tetto dei materiali grossolani attorno ai -12 m dal pdc. La carta della
percentuale di ghiaie nei primi 20 m di profondità riporta per tale area uno
spessore di materiale grossolano di circa 6 m (isolinea 30 % -Figura 4).
Come riportato nella tavola di pericolosità
simica allegata al PSC (vedi a lato) parte del
lotto in esame è classificata come “aree con
presenza
significativa
di
livelli
sabbiosi
potenzialmente a rischio di liquefazione e
densificazione”. Con la verifica a liquefazione
contenuta nella relazione geologica, effettuata
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utilizzando metodi semplificati così come indicato dalla specifica norma
regionale nonché negli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica prodotti
dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Conferenza stato-regioni, è
stata esclusa questa pericolosità associando all’intervallo sabbioso un
potenziale di liquefazione, secondo Iwasaki et alii, basso.
I dati idrogeologici noti per questo territorio indicano la presenza di più
falde acquifere superficiali, separate da terreni a bassa permeabilità,
lateralmente interconesse a formare un
unico acquifero multifalda.
Le misure effettuate nel foro di
sondaggio riportano la presenza di una
falda con pelo libero posto a –3,7 m dal
pdc (settembre 2013): questa misura ben
collima
con
quanto
indicato
sullla
cartografia allegata al PSC (vedi Figura 4
Fig. 5 – Cartografia PSC
a lato) con isopieza posta a 35 m s l m
(profondità dal pdc ≈ –5 m).
2.4.2. Impatto potenziale
Gli impatti potenziali di un intervento come quello in oggetto sul suolo
possono essere dovuti allo scavo per la posa in opera dei sottoservizi e delle
vasche di prima pioggia e ad un’eventuale aumento dell’impermeabilizzazione
del suolo (non presente in questo caso).
Inoltre, gli accumuli di rifiuti potrebbero provocare infiltrazioni nel terreno
nel caso in cui la pavimentazione non fosse in buono stato.
Come si evince dagli elaborati progettuali gli scavi sono limitati a superfici
ristrette, cioè sono previsti solo per la posa in opera della vasca di prima
pioggia (dim 2,4x5,25 m) e manufatti collegati (disoleatore etc) e della vasca di
trattamento in continuo delle acque della porzione di piazzale adibita al deposito
dei rifiuti a terra (dim.4,50 x 2,50); sottili scarifiche dell’attuale pavimentazione
bitumata e della fondazione stradale esistente sono previste per l’alloggiamento
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del prefabbricato ad uso ufficio e per il rifacimento della nuova pavimentazione
di tipo industriale in cls e/o in asfalto. Unici eventuali riporti sono ricariche di
modesti quantitativi di stabilizzato stradale per la formazione di idonee
pendenze della nuova pavimentazione.
Il materiale limoso argilloso, a vario tenore in sabbia, rimosso negli
sbancamenti verrà portato in idonea discarica.
Generalmente l’effetto indotto sul suolo e sottosuolo dalle trasformazioni
urbanistiche è la perdita di suolo per gli scavi e quindi del potere autodepurativo
delle acque d’infiltrazione mediante fenomeni di adsorbimento e scambio ionico:
in questo caso le modeste quantità di terreno (≈ 70 m3) derivanti dagli
sbancamenti limitati ad aree molto ristrette (≈ 50 m2) e la presenza di un
piazzale con pavimentazione bitumata che rappresenta già una superficie
impermeabilizzata con funzione di barriera all’infiltrazione di acque meteoriche
fanno sì che gli interventi in progetto comportino effetti indotti di modestissimo
impatto.
Anche da un punto di vista idrogeologico la struttura fondale della vasca di
prima pioggia e della vasca di trattamento in continuo andranno ad interagire
solo in minima parte con l’acquifero superficiale individuato (per superfici molto
ristrette). A parte locali interferenze create dalla presenza di questi due
manufatti, non saranno apportate sostanziali modifiche alle caratteristiche
chimico-fisiche dell’acquifero stesso.
2.4.3. Misure per la sostenibilità
Da quanto sopra riportato si evince che l’intervento in oggetto non apporta
in termini di sottrazione di terreno permeabile o in termini di interazione con le
falde acquifere alcun sostanziale impatto sul suolo e sul sottosuolo, in quanto
l’area risulta già impermeabile allo stato attuale e gli scavi per la realizzazione
dell’intervento risultano veramente di scarsa entità.
Qualora durante la realizzazione degli scavi previsti dovessero essere
rilevate situazioni anomale e di potenziale contaminazione, il proponente
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l’intervento provvederà ad attivarsi ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06 e
ss.mm e ii..
Inoltre, il fatto di andare a creare una zona di accumulo rifiuti, che di per
sé potrebbe potenzialmente avere un impatto sul suolo se non realizzata a
regola d’arte è stata mitigata con i seguenti accorgimenti:
− Realizzazione di contenitori per l’accumulo dei rifiuti completamente
coperti, che non permettano in alcun modo dilavamento di sostanze
pericolose.
− Nuova rete di raccolta separata per le acque meteoriche del piazzale
che sarà interessato del Centro di Raccolta Differenziata con recapito
in un sistema di gestione e trattamento delle acque di prima pioggia in
modo tale da tutelare le acque sotterranee e superficiali da possibili
fonti di inquinamento che potrebbero occasionalmente derivare dalle
operazioni di carico e scarico dei rifiuti e dalla circolazione dei mezzi
addetti a tale operazione all’interno dell’area.
− Predisposizione del sistema di chiusura mediante le paratoie previste
sulle tubazioni di scarico della vasca di prima pioggia per poterla
utilizzare come accumulo di emergenza in caso di sversamenti
accidentali (così come descritto nel capitolo relativo al sistema acqua)
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2.5. Rifiuti
2.5.1. Stato
L’area individuata per il Centro di Raccolta, ha forma rettangolare ed
occupa la porzione centrale di una più ampia area attualmente pavimentata in
conglomerato bituminoso adibita a parcheggio.
Allo stato attuale quindi nell’area in esame non sono prodotti rifiuti.
2.5.2. Impatto potenziale
L’impatto potenziale dell’intervento in oggetto in termini di produzione di
rifiuti è praticamente nullo e dovuto soltanto alla presenza di operatori (nel
numero massimo di 4 giornalieri) che saranno impiegati nell’attività del nuovo
centro di raccolta differenziata.
E’ rilevante invece l’effetto positivo che si avrà in seguito all’intervento in
oggetto in termini di raccolta differenziata dei rifiuti sul territorio Bolognese.
Il nuovo Centro consentirà il potenziamento e la razionalizzazione della
raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed ad essi assimilati conferiti direttamente
dai privati cittadini e anche da utenze non domestiche in un luogo sempre
presidiato dal Gestore in orario di apertura. Ciò consentirà la raccolta di una
maggiore quantità di rifiuti e di una maggiore varietà tipologica degli stessi
rispetto alla normale raccolta stradale e una loro gestione sistematica e
controllata.
2.5.3. Misure per la sostenibilità
L’attività che verrà svolta all’interno del nuovo centro di raccolta è
intrinsecamente una forte misura di sostenibilità ambientale in termini di
gestione dei rifiuti prodotti non nella specifica area di intervento, ma nell’intera
zona circostante.
Un nuovo centro di raccolta porterà ad una più ordinata e agevole
gestione dei rifiuti prodotti nella zona e, la sua collocazione ben delimitata
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all’interno di un’apposita recinzione, consentirà all’ente gestore dei rifiuti, HERA
Spa, di effettuarne agevolmente la raccolta senza intralciare la viabilità
pubblica.
La tipologia dei rifiuti conferibili nel centro di raccolta è molto ampia e
corrisponde a quella prevista nella tabella riportata nella Tav. A.3 allegata, in
coerenza con quanto disposto dal D.M. 8 Aprile 2008 e modifica DM 13 Maggio
2009, con elencati i rispettivi CODICI CER.
2.6. Energia
2.6.1. Stato
Allo stato attuale gli unici consumi energetici legati all’area oggetto di
intervento sono quelli legati all’illuminazione del parcheggio pubblico.
2.6.2. Impatto potenziale
I consumi energetici legati all’attività che sarà svolta all’interno del nuovo
centro di raccolta, sono legati ai sistemi di illuminazione autonoma della quale
esso sarà dotato, all’illuminazione della porzione di viabilità a comune tra il
centro di raccolta e il parcheggio, al funzionamento dei compattatori dei rifiuti,
all’impianto
di
videosorveglianza
ed
automazione
del
cancello,
e
al
funzionamento (quando necessario) dell’impianto di trattamento delle acque di
prima pioggia. Il totale delle potenze impiegate all’interno dell’area, seppur
probabilmente superiore a quello attuale, sarà comunque di per sé molto
limitato; nella tabella seguente si riporta il dettaglio delle potenze impiegate
all’interno dell’area.
SERVIZIO
Illuminazione coperture mobili
Illuminazione esterna
Illuminazione strada di accesso
Luce Totem ingresso
POTENZA (Kw)
0,5
4,6
0,55
0,5
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F.M. di servizio Accettazione
Illuminazione accettazione
Impianti di pesa
Compattatori
Prese di servizio esterne
Impianto di sollevamento e
vasca prima pioggia
3,2
0,3
0,4
30,0
3,0
1,0
2.6.3. Misure per la sostenibilità
I costi energetici invernali saranno già di per sé molto ridotti in quanto
l’intero intervento comprende la costruzione di un fabbricato ad uso ufficio di
dimensioni molto ridotte (inferiore a 50 mq). Questo elemento rende l’intervento,
come sopra anticipato, non assoggettabile alla Delibera di Consiglio Regionale
dell’Emilia- Romagna 156/2008 in materia di contenimenti energetici invernali.
Il consumo energetico più rilevante è il consumo di energia elettrica che
comunque è stato contenuto con la scelta di apparecchiature a basso consumo.
2.7. Elettromagnetismo
2.7.1. Stato
Sull’area in oggetto insiste il vincolo dato da un elettrodotto in doppia
terna (DT) a 132 kV.
La società TERNA SpA in data 13/03/2012 ha espresso parere riguardo
alle distanze di rispetto da mantenere per la costruzione di edifici nel progetto
del centro di raccolta in oggetto. Il corridoio di rispetto centrato sull’asse della
linea è di 15 m, nei quali il terreno deve essere lasciato sgombro da costruzioni.
Inoltre, oltre a dover ottemperare a quanto sopra specificato, nello stesso
parere di Terna è indicata la Normativa vigente che il progetto dovrà rispettare
per essere compatibile con la presenza dell’elettrodotto:
− D.M. 449 del 21 Marzo 1988 recante norme tecniche per la
progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee elettriche esterne;
− Legge n°36 del 22 Febbraio 2001, legge quadro sull a protezione delle
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;
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− D.P.C.M. dell’8 Luglio 2003, recante i limiti di esposizione, i valori di
attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione
dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete
(50 Hz) generati dagli elettrodotti
2.7.2. Impatto potenziale
L’impatto potrebbe essere dovuto a:
- relativamente alle alte frequenze: agli impianti di telefonia mobile;
- relativamente alle basse frequenze: alla presenza della linea elettrica ad
alta tensione in doppia terna oltre alla realizzazione di nuove cabine MT/bt e di
cavi a media tensione anche per la produzione di energia rinnovabile e relativi
trasformatori.
2.7.3. Misure per la sostenibilità
Relativamente alle alte frequenze, è stato valutato, ai sensi dell’articolo 56
scheda dE4.2 del Rue, l'impatto elettromagnetico provocato dagli impianti di
telefonia mobile presenti in un raggio di 200 metri dall'area di intervento.
Come visibile dallo stralcio planimetrico sotto riportato della Mappa CEM
di Bologna, non sono presenti impianti di telefonia ad una distanza inferiore ai
300 m, pertanto non si presenta alcuna necessità di verifica dell’obiettivo di
qualità.
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40
≈400 m
≈300 m
Mappa CEM Bologna (ARPA Emilia Romagna)
Relativamente alle basse frequenze, tutte le DPA associate alla rete di
trasporto, distribuzione e produzione dell'energia elettrica esistenti o di nuova
realizzazione, non interessano zone in cui è prevista la presenza di persone per
periodi superiori a 4 ore giornaliere. In particolare l’edificio di progetto, dove è
prevista la permanenza di persone, è esterni alle DPA definite dalla linea di AT
presente nell’area.
Nell’area oggetto di intervento non sono presenti nuove linee MT, né
nuove cabine di trasformazione MT/BT.
Per evitare ogni possibilità di interazione con la rete TERNA si è tenuto
conto dei seguenti aspetti:
− L’unico fabbricato previsto di progetto, comunque al di fuori della
fascia di rispetto non sarà mai destinato a deposito di materiale
infiammabile o esplosivo e non recherà disturbo all’esercizio della rete;
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− La piantumazione di piante e/o l’installazione di torri e lampioni di
illuminazione sarà conforme a quanto previsto dal DM 449 sopra citato
e dalla norma CEI 64-7 ed all’art. 83 del D.Lgs. n°814 del 09/04/2008.
− Per quanto riguarda la realizzazione di parcheggi, recinzioni metalliche
e opere viarie, le linee elettriche saranno munite di impianti di messa a
terra e pertanto in condizioni normali di esercizio soggetti a
dispersione di corrente. Saranno pertanto adottati tutti gli accorgimenti
atti ad evitare il trasferimento a distanza attraverso materiali metallici
dei potenziali originati dal normale funzionamento degli elettrodotti.
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2.8. Verde e paesaggio
2.8.1. Stato
L’area oggetto di intervento si trova immediatamente a Nord della
Tangenziale Bologna Casalecchio – San Lazzaro, al limite Nord del nucleo
maggiormente urbanizzato di Bologna.
La zona immediatamente limitrofa al centro di raccolta è una zona ad alta
densità di popolazione, costituita prevalentemente da aree ad uso residenziale
e commerciale. Il centro di raccolta sarà appunto realizzato per servire tale
zona.
AREA DI INTERVENTO
– Foto aerea dell’area di intervento –
Come visibile nella Figura soprastante il centro abitato si trova nella zona
Ovest e Sud rispetto all’area in cui sarà realizzato il nuovo Centro di Raccolta.
A Est e a Nord di quest’ultima invece troviamo ampi spazi ancora non
urbanizzati.
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Di seguito, per una valutazione tecnica dell’ambiente nel quale si inserisce
l’intervento, è riportato lo stralcio della Tavola del Piano Strutturale riguardante
le “Dotazioni Ecologiche ed Ambientali”.
AREA DI INTERVENTO
– Estratto Tavola PSC “Dotazioni ecologiche ed ambientali” –
LEGENDA:
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Come visibile nello stralcio planimetrico sopra riportato, l’area a verde
(Parco Nord) che si estende immediatamente a Est dell’area di intervento è
classificata secondo il vigente PSC come “Nodo ecologico urbano”, mentre le
aree verdi più prossime a Sud e a Nord sono classificate come “Connettivo
ecologico diffuso”; ancora più a est del Parco Nord troviamo un’ampia area, che
si estende fino ed oltre l’Ex-vivaio comunale, classificata come “Connettivo
ecologico paesaggistico”.
L’area individuata per il Centro di Raccolta, ha forma rettangolare ed
occupa la porzione centrale della ampia area pavimentata (e indicata nelle
figure soprastanti) in conglomerato bituminoso, attualmente interamente adibita
a parcheggio e circondata da una fascia verde contenete alberature.
2.8.2. Impatto potenziale
L’intervento in oggetto, occupando un’area già all’attualità completamente
impermeabilizzata, non comporterà alcun impatto negativo sul suolo e sul
sottosuolo né sul verde presente. Il sistema di progetto per la gestione delle
acque meteoriche, così come specificato nei capitoli riguardanti la componente
acqua e suolo, permetterà al nuovo centro di raccolta differenziata, di non avere
impatto negativo sull’ambiente e di conseguenza sull’habitat naturale nel quale
si inserisce.
Per una valutazione dell’impatto sul paesaggio si riporta di seguito una
descrizione dello stato di progetto dell’area.
Il nuovo Centro di Raccolta occuperà una superficie complessiva di 3.650
mq di cui:
− superficie coperta complessiva
241,50 mq, di cui:
− coperture mobili:
204,00 mq;
− superficie coperta del fabbricato di servizio:
37,50 mq;
− superficie per viabilità e piazzali:
3.408,50mq.
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Il fabbricato ad uso accettazione/servizi avrà superficie utile pari a 27 mq
oltre ad una tettoia a per l’accesso di 7,40 mq.
La superficie viabilità e piazzali sarà suddivisa in:
− piazzali dedicati al deposito dei rifiuti (in cassoni o a terra come meglio
specificato nella sezione relativa alla matrice acqua) per una superficie
di circa 1.500 mq che saranno pavimentati in cls con finitura
superficiale industriale
− area destinata a viabilità e parcheggio che sarà pavimentata in
conglomerato bituminoso ed avrà superficie di 1.908,50 mq.
2.8.3. Misure per la sostenibilità
Per quanto riguarda l’impatto potenziale dell’intervento in oggetto
sull’Habitat naturale, come già sopra evidenziato, e come riportato nei capitoli
relativi alle diverse componenti ambientali, sono stati adottati tutta una serie di
accorgimenti progettuali per la sua mitigazione (trattamento acque in continuo
per la zona di deposito a terra dei rifiuti e delle acque di prima pioggia per la
restante parte dell’area, previsione di un piano di gestione in caso di
sversamenti accidentali durante la movimentazione dei rifiuti, ecc…).
Per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio, l’area in argomento, come
accennato, è già debitamente schermata dall’esterno grazie alla presenza di
una fascia a verde e di alberature anche piuttosto consistenti soprattutto sul lato
di via Ferrarese. Inoltre l’area risulta protetta dalla vista anche dalle barriere
posizionate in fregio alla Tangenziale. Comunque sulla recinzione perimetrale di
essa sarà opportunamente messo in opera anche un telo ombreggiante di
colore verde che avrà la funzione di ulteriore schermatura visiva del Centro di
Raccolta dall’esterno.
Nella figura seguente è visibile il foto-inserimento del nuovo centro di
raccolta differenziata.
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2.9. Traffico e Mobilità
2.9.1. Stato
AREA OGGETTO DI
INTERVENTO
– Inquadramento viabilità limitrofa all’area di intervento –
L’area sulla quale insisterà il Nuovo Centro di raccolta Rifiuti si trova tra la
via Ferrarese che la delimita sul lato Ovest e la via Stalingrado che la delimita
sul lato Est.
La via Stalingrado rappresenta un’importante arteria di accesso alla città,
collegando la zona a Nord di essa alla Tangenziale Bologna Casalecchio - San
Lazzaro. Quest’ultima si trova in posizione limitrofa all’area di intervento sul lato
sud.
La via Ferrarese, dalla quale si ha accesso già allo stato attuale all’area in
oggetto, rappresenta anch’essa un’importante arteria stradale in quanto collega
la zona a Nord della tangenziale con il centro di raccolta sottopassando la
Tangenziale stessa.
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La via Ferrarese nel suo tratto limitrofo all’area di intervento presenta una
Corsia preferenziale in direzione Centro e una corsia di marcia nell’altra
direzione.
Dalle analisi di traffico effettuate, ad oggi risultano mediamente sulla via
Ferrarese n° 293 passaggi di Veicoli Leggeri (V.L.) e n° 23 Veicoli Pesanti
(V.P.) su base oraria.
Allo stato attuale l’area nella quale insisterà il nuovo centro di raccolta fa
parte di un parcheggio recintato con cancello di accesso dalla via Ferrarese.
Lungo la via Ferrarese, sul lato del parcheggio è presente un percorso
ciclopedonale che attraversa la strada di accesso all’area; l’attraversamento è
dotato ad oggi di semplice segnaletica stradale e strisce ciclopedonali così
come visibile nell’immagine di seguito riportata.
– Cancello di accesso all’area del parcheggio allo stato attuale –
2.9.2. Impatto potenziale
L’intervento in oggetto comporterà il gravare sulla viabilità limitrofa al
parcheggio, all’interno del quale verrà realizzato il Nuovo Centro di Raccolta
Differenziata, dei mezzi che andranno ad operare giornalmente al suo interno.
La quantità di mezzi previsti in ingresso e in uscita dl Centro, e quindi
previsti circolare sulla via Ferrarese, è pari su base giornaliera a 100 Veicoli
Leggeri e 2 Veicoli Pesanti. Dividendo tali valori su base 16 ore, l’indotto del
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centro sulla viabilità limitrofa sarà pari a 6,25 auto/ora e 0,125 Veicoli
Pesanti/ora.
Ciò in termini percentuali rappresenta sulla via Ferrarese un aumento del
traffico del:
− Veicoli leggeri = 6,25/293 = 2%
− Veicoli Pesanti = 0,125/23 = 0,5 %
2.9.3. Misure per la sostenibilità
Come sopra dimostrato, l’impatto dell’intervento in termini di aumento del
carico di traffico sulla viabilità esistente è praticamente nullo.
In ogni caso gli aspetti progettuali descritti di seguito (concepiti in un’ottica
generale di corretta gestione della viabilità in ingresso all’area) apportano una
mitigazione dell’impatto indotto sul traffico dai mezzi che circoleranno per la
gestione dei rifiuti all’interno del Nuovo Centro di Raccolta.
Attualmente l’intera area del parcheggio è già recintata ed accessibile da
un cancello carrabile posto in fregio alla via Ferrarese. All’interno di essa il
Nuovo centro di Raccolta verrà recintato e dotato di viabilità di accesso a
comune con la restante parte del parcheggio e di una propria strada di accesso
che si snoderà dalla viabilità a comune. Il nuovo Centro sarà dotato di apposita
recinzione e cancello privato di accesso.
La sistemazione della viabilità sopra descritta permetterà ai mezzi in
ingresso e in uscita dal centro di accedere all’area con facilità senza creare
ingombro sulla via Ferrarese.
Inoltre all’uscita dall’area sulla via Ferrarese sarà posto il cartello di
obbligo di svolta a destra in modo tale che i mezzi in uscita non vadano mai a
creare intralcio alla viabilità nell’attraversare la corsia di marcia in direzione
ovest-est.
Inoltre nella risistemazione generale dell’area sarà posto in opera uno
spartitraffico nella stessa strada di ingresso/uscita dall’area verso la via
Ferrarese che avrà una doppia funzione: impedire anche fisicamente la svolta a
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sinistra dei mezzi in uscita e la seconda è creare una protezione
all’attraversamento ciclopedonale.
– Sistemazione strada di ingresso/uscita all’area dalla via Ferrarese –
Bologna, Maggio 2014
Il Progettista
(Dott. Ing. Carlo Baietti)
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