FdC Velista - Elena e Michela Martignoni

FdC Velista
Se vi è capitato di fare anche solo una piccola traversata in barca a vela o
avete seguito alla TV (per il vostro nazionalismo tardo-risorgimentale) le
ultime regate delle barche italiane saprete certamente cosa si intende per
fdc velista
Vediamolo nel dettaglio.
Per prima cosa
appena mettete piede su un natante
scordatevi i termini che avete imparato a sillabare fin nella più tenera età:
in barca le cose cambiano nome
Se osate riferivi a una corda chiamandola corda, subito i FdCV vi
guarderanno con disprezzo e vi correggeranno
“Non è una corda è una sartia”
Voi abbassate lo sguardo e imparate, e alla prossima occasione con la
faccina del saputello direte “sartia”
nuovo sguardo di disprezzo (leggermente più disprezzoso)
“Non è una sartia è una scotta”
Abbozzate un sorriso d’intesa e siete pronti a dimostrare che avete capito.
Quando riferendovi all’ennesima corda la chiamerete “scotta” riceverete uno
sguardo in cui al disprezzo si mescola la sconsolante certezza della vostra
demenza
“Non è una scotta è una drizza”
Inghiottite amaro, ma dato che siete un testone ci riprovate e appena
possibile direte “drizza”
Niente da fare era una “cima”
E poi ci sarebbero ancora le gomene, i matafioni, gli stralli, le borose…
Ma quanti …azzi di nomi hanno ‘ste corde???
Quando candidamente direte: “ Non possiamo girare verso…
Verrete zittiti con un: “Si dice virare”
E se vi chiederanno di cazzare la randa, voi penserete che di cazzate in vita
vostra ne avete fatte tante, una di più ….
E quando vi diranno di orzare
(voi direte che preferite il chinotto)
o di puggiare
(voi vi puggerete romanticamente al più fusto dell’equipaggio)
E quando vi diranno di prendere il “mezzo marinaio”?
Subito vi commuoverete pensando a un povero menomato che sta sotto
coperta proprio per non far vedere la sua menomazione e che viene portato
su per la mezz’ora d’aria.
L’unica parola che imparerete subito sarà “boma”, termine che designa quel
troncone malefico che si sposta di schianto rischiando di segarvi il collo- tipo
scimitarra del prode Saladino- se non abbassate repentinamente il vostro
capoccione.
I FdCV vi abbaieranno ordini per voi incomprensibili facendovi correre
(si fa per dire correre, in realtà striscerete piegati in due temendo il colpo
letale del boma, raschiandovi le ginocchia, spellandovi le mani, riempiendovi
di lividi bluastri, e aggrovigliando tutte le “corde”, le vele, i parabordi e i cestini
della merenda )
da tutte le parti della loro fottutissima barca
Prima che vi facciano fare “il giro di chiglia”
(i vecchi film tipo” Il Corsaro Nero” vi hanno reso edotti sul significato di
questa locuzione)
decidete di scendere (anzi di sbarcare) prima però…
Vomitate i due etti di focaccia alle cipolle
che avete poco saggiamente e molto golosamente ingollato prima di
imbarcarvi e mentre riempite di acido il pozzetto,
tra un fiotto solido e un getto liquido
chiedete scusa se non avete detto prima che dovevate vomitare
ma non sapete come si dice
vomitare
in gergo velistico
I velisti sono molto solidali fra loro
si salutano sempre quando si incrociano in acqua,
si salvano reciprocamente quando si cacciano nei guai per la loro fissazione
di fare i fenomeni (tipo continuare a passare e ripassare da Capo Horn in
pieno inverno, ma non esistono dei posti più ameni?)
si raccontano le loro traversate, esagerando alla grande il numero dei nodi
fatti dalla loro bagnarola, l’altezza delle onde e l’intensità del vento, quando si
incontrano, solitamente ubriachi, a terra.
e non possono sopportare quelli che non sono abili al timone come il
vichingo Erik il Rosso.
Il mondo per loro si divide in
Velisti
cioè
“Quelli che hanno fatto Caprera”
e che tornano sull’Isola Garibaldina ogni anno per rivivere quelle rigeneranti
esperienze comunitarie
Nota inquietante:
se a casa la moglie con 39,5° di febbre gli chiede di dare una pulitina al
bagno e di farle la pastina col dado, oppongono uno sdegnoso rifiuto,
lì invece, sul ventoso scoglio,
preparano chili di spaghetti alle vongole, lavano piramidi di piatti untuosi, si
rifanno la brande, puliscono le latrine e pagano pure!
Spiegazione a questo trasformismo:
sfoderando il fascino del “ lupo di mare”, che a terra non gli viene bene, i
FdCV cercano di trombarsi le pivelle che sono approdate nella storica isola
per fare un corso di vela
Dubbio irrisolto:
le sopracitate pivelle saranno attraccate lì, solo perché attirate dal richiamo
del mare, o esse medesime per farsi trombare dai velisti, noti “trombeurs de
femmes”? MAH!?!
e Non Velisti
simili a feccia
Ma quelli che i FdCV reputano “ feccia fecciosissima” sono
i FdCMotoscafisti,
quei rombosi possessori di barche a motore (definite spregiativamente “ferri
da stiro”) di dimensioni piccole, medie, grandi, abnormi che zigzagano per i
mari scaricando criminali gasoli oleosi e fumigosi gas puzzolenti, che tagliano
di continuo la rotta a ogni natante, che creano onde anomale e che lanciano
in mezzo al mare sacchettoni di pattume
contenenti per il 73% assorbenti igienici
che verranno poi a depositarsi sulle belle spiagge italiane solitamente
raccattati dai piccoli bagnanti tra le urla di raccapriccio delle madri.
(Presto ad Amalfi si terrà un convegno sul tema:
Perché le motoscafiste hanno sempre le mestruazioni?)
Per concludere dobbiamo citare una ormai storica e preoccupante
Follia collettiva di tipo notturno
che ha tenuto svegli anche personaggi improbabili (come le casalinghe di
Voghera e i calzolai di Alberobello) per seguire le vicende di “Luna Rossa”
griffata barca italiana in finale nella “Coppa America”.
Sappiamo di persone che,
pur non avendo mai messo piede neppure su un pedalò,
si trasformarono in tanti “Sir Francis Chichester”
Oltre a pontificare sulle strategie di gara da adottarsi, a dissertare su
spinnaker, rande e fiocchi, disquisire sulla direzione dei venti e sui moti
ondosi neozelandesi, sostenevano di capire quello che i telecronisti
farneticavano, interpretando persino la sibillina grafica come se non avessero
fatto altro in vita loro.
guadagnandosi così lo spregevole titolo di
FdC Sé Dicenti Velisti
Infatti che gli Italiani siano
un popolo di navigatori
è ancora tutto da dimostrare:
pensiamo al povero Cristoforo Colombo che per scoprire l’America ha dovuto
farsi dare le palanche dagli Spagnoli, che se aspettava gli Italiani adesso non
mangeremmo
nemmanco le patate fritte!
Cari FdC Velisti
siamo consapevoli che la vostra terminologia da associati alla Carboneria sia
utile allo svolgimento del vostro sport, ma se ogni tanto invece di inalberare la
faccetta di culo snobbetta (però di sinistra)
che vi contraddistingue tentaste di spiegare a noi poveri ignari a cosa …azzo
vi state riferendo, ci diventereste più simpatici ed eviteremmo di mandarvi a
passare una bella vacanza
su un motoscafone con dei burini arricchiti di destra.
Per consolarvi vi diremo che abbiamo riservato ai FdC motoscafisti una
distruttiva settimana in barca a vela con tre istruttori di Caprera
incazzati neri perché non sono riusciti a trombarsi neanche
la più cessa delle aspiranti veliste.