Alberi resistenti alle malattie: nuove prospettive per le alberature urbane Alberto Santini, Roberto Danti Istituto per la Protezione delle Piante C.N.R. Firenze Cancro del cipresso da Seiridium cardinale E’ la più pericolosa malattia del cipresso; È una pandemia diffusa lungo la fascia temperata su molte Cupressacee; ha causato gravi epidemie nell’area Mediterranea e in molte altre regioni; causa il disseccamento progressivo della chioma; può portare a morte una pianta adulta nel giro di alcuni anni; Ospiti: Cupressus, Thuja, Juniperus, xCupressocyparis leylandii, Chamaecyparis, Cryptomeria. Miglioramento genetico del cipresso Finalità: ottenere selezioni resistenti al cancro corticale per diverse utilizzazioni; Significato: deterrente alla diffusione della malattia da utilizzare in una strategia di controllo integrato; Applicazione: realizzazione di nuovi impianti e recupero delle formazioni degradate; Basi conoscitive: studi sui tre elementi del patosistema: C. sempervirens ambiente S. cardinale Clone molto suscettibile Clone resistente Come avviene la selezione 1. Individuazione dei candidati in popolamenti e alberature (in base a pregio estetico e buone condizioni vegetative); 2. Propagazione per innesto; 3. Trasferimento nei campi sperimentali ; 4. Inoculazione artificiale dei ramet (almeno 10 per ogni clone in due-tre località); 5. Valutazione dei cloni: controlli periodici prolungati per 8 anni; 6. Brevetto: nuovo ciclo di inoculazioni e controlli per ulteriori 4 anni (tutti i ramet chiudono le lesioni necrotiche); 7. Valutazione di altri parametri utili: suscettibilità ad insetti e altri patogeni, produzione di polline e galbule (studi in corso); 8. Costituzione di arboreti clonali con PM resistenti dotate di caratteri di pregio. Valutazione della reazione dell’ospite alle infezioni di S. cardinale Inoculazione su fusto Pianta suscettibile Pianta resistente Inoculo (micelio di coltura) Cloni brevettati: oltre 35.000 piante certificate vendute ogni anno ‘Bolgheri’: chioma colonnare stretta di colore verde piuttosto acceso; Elevato accrescimento giovanile; Buona tolleranza ai freddi invernali; Ridotta suscettibilità al Phloeosinus; Danni sporadici da patogeni secondari spesso associati a stress da trapianto. ‘Agrimed n.1’: chioma piramidale espansa alla base; Marcata plasticità fenotipica: chioma tende ad addossarsi al tronco nei climi più freddi; Buona tolleranza ai freddi invernali; Habitus ottimale per barriere e frangivento. Villa I Tatti (Settignano) XX sec. La siepe originaria compromessa dal cancro del cipresso è stata negli anni recenti ricostituita utilizzando il clone Agrimed n.1. 2003: brevettati due nuovi cloni resistenti al cancro: ‘Italico’ e ‘Mediterraneo’ C. Sempervirens cv ‘Italico’ C. Sempervirens cv ‘Mediterraneo’ Costitutori: Raddi P., Panconesi A., Danti R., Di Lonardo V. Costitutori: Raddi P., Panconesi A., Danti R., Di Lonardo V. Poggio del Sasso, Siena Chiusi, Siena C. Sempervirens cv ‘Le Crete 1’ C. Sempervirens cv ‘Le Crete 2’ Costitutori: Danti R., Di Lonardo V., Della Rocca G., Pacini G., Paggetti L. Costitutori: Danti R., Di Lonardo V., Della Rocca G., Pacini G., Paggetti L. Chianciano, Siena Pienza, Siena Selezione per la produzione di seme migliorato per rimboschimenti 1. Incroci controllati per stimare l’ereditabilità della resistenza e lACG, e individuare i migliori genitori 2. Costituire arboreti clonali per la produzione di seme d’elite (il primo realizzato nel 2010 a Fontegreca – CE) Miglioramento genetico: studi effettuati Ospite Elevato grado di variabilità della suscettibilità al cancro tra le diverse specie di cipresso; Sufficiente livello di variabilità in C. sempervirens (1-2 % resistente). Resistenza: carattere genetico a controllo quantitativo (poligenico); necessità di selezionare i migliori genitori. Patogeno Ridotta variabilità genetica e di virulenza delle popolazioni Mediterranea di S. cardinale (inoculazioni, marcatori molecolari); maggiore variabilità tra isolati Californiani che sono risultati mediamente più aggressivi dei Med. Evitare nuove introduzioni dalla California Ambiente influisce significativamente sull’interazione ospite-parassita in molti cloni; necessità di saggiare le selezioni resistenti in diversi ambienti. Elevata plasticità fenotipica: un genotipo può esprimere diversi fenotipi al variare delle condizioni ambientali (ramificazione, accrescimento, epoca e abbondanza della fioritura) necessità di selezionare i candidati per un determinato carattere su base regionale. Miglioramento genetico Salvaguardia dei cipressi di formazioni ornamentali di pregio Propagazione dei migliori esemplari; selezione di genotipi resistenti (eventuali brevetti); conservazione del germoplasma dei cipressi storici; sostituzioni con materiale originario migliorato. Studi attuali e prospettive Premesse per un ulteriore incremento dell’economia legata al cipresso Cipresso, pianta strategica per la difesa dell’ambiente, per migliorare le produzioni e sostenere l’economia dei paesi Mediterranei in funzione di: • adattabilità e plasticità; • polivalenza; • ampia base genetica selezionata per resistenza al cancro. Impiego in progetti dimostrativi (Interreg e Programma Med) di 50 genotipi resistenti al cancro: metodo: prove comparative in campi allestiti in diversi paesi del Mediterraneo; finalità: selezionare i cloni più performanti in risposta a problematiche attuali ed emergenti. Il cipresso: una risposta a richieste attuali ed emergenti. recupero terreni improduttivi, contrastare l’erosione e la desertificazione, realizzare frangivento multiclonali (progetti “Cypmed” e “Medcypre”); realizzazione di impianti specializzati al contenimento degli incendi boschivi (progetto “CypFire”); produzione di legname di qualità (arboricoltura) (progetto IPP-IVALSA-Regione Toscana); valutazione di 10 cloni resistenti (var. horizontalis) in impianti di 25 anni di età per caratteri morfometrici e tecnologici stabilizzazione delle formazioni argillose (progetto CNR, Regione Toscana, Provincia di Siena); selezione di cloni ipollergenici o androsterili (Progetto ‘Cyprall’ Craft, Progetto Regione Toscana); Varietà ornamentali: 6 brevettate da IPP attualmente in commercio (Giorgio Tesi Vivai, Umbraflor, Il Campino- prov. Siena), ulteriori selezioni negli anni a venire. Selezione di cloni a ridotta allergenicità e con indotta sterilità. Obiettivi della ricerca: 1. Studio delle caratteristiche del granulo pollinico e messa a punto di test clinici per la valutazione del potere allergenico dei singoli genotipi selezionati 2. Selezione di cloni di cipresso con caratteristiche qualitative idonee alla commercializzazione e a ridotta produzione di polline/polline ipoallergenico 3. Attraverso tecniche di coltura in vitro, induzione della maschio sterilità in genotipi selezionati Perché l’olmo è adatto come alberatura urbana • una chioma piuttosto densa che si impalca in alto che permette un’efficace intercettazione della radiazione solare e, allo stesso tempo, la circolazione di aria in basso; • assenza di rami fragili che rischiano di cadere ogni qualvolta che si ha vento forte o neve pesante; • non ha frutti pesanti, o maleodoranti, o particolarmente apprezzati da specie aviarie; • ha basse produzioni di polline; • non emana odori particolari; • la lettiera è facilmente degradabile; • sopporta potature pesanti ed anche tagli dell’apparato radicale; • è meno suscettibile ai danni da sale utilizzato per le strade; • si adatta ad un’ampia gamma di suoli difficili, secchi, alcalini, fortemente argillosi, pesanti e poveri di ossigeno; • sopporta anche suoli soggetti ad inondazioni o a forti ristagni idrici. Firenze, I USA Amsterdam, NL Amsterdam, NL Uppsala, S Brighton, UK Brighton, UK Grafiosi Fin dalla Preistoria gli olmi hanno fornito: • Legna da ardere; • Legname di pregio; • Cibo; • Foraggio; • Medicine; • Tutore vivo per la vite; • Ombra per l’uomo e per il bestiame; • Verde ornamentale. Ophiostoma ulmi 1912-’13 1930-35 Collection of Asian elm species Evaluation Resistant and adapted broad genetic base X Indigenous individuals with desirable characters New population Selection by artificial inoculation New DED resistant clones Evaluation by adaptation trials DED resistant clones release to the market Nel 2001 inizia la collaborazione tra Comune di Firenze e l’Istituto per la Protezione delle Piante per l’impianto di olmi resistenti alla grafiosi, allo scopo di sperimentare nuove varietà per l’ambiente urbano. Ulmus ‘S. Zanobi’ Via Lunga 1000 900 800 14 incremento medio 2004-2012 H = 92,3 cm/anno d = 1,32 cm/anno 12 10 700 600 8 Altezza 500 6 400 300 4 200 2 100 0 2007 2011 0 2003 9/3/04 1/2/05 28/2/06 29/3/07 14/11/12 2012 Diametro FL 493 {[(U. wallichiana X U. minor) x U. minor] O.P. x (U. ‘Vegeta’ x U. minor)} O.P. 800 700 600 16 incremento medio annuo H = 61,25 cm/anno d = 1,67 cm/anno 14 12 500 Altezza 10 400 Diametro 8 300 6 200 4 100 2 0 0 9/3/04 2007 1/2/05 28/2/06 28/3/07 2011 14/11/12 FL 634 (‘U. San Zanobi’ o.p.) 800 14 incremento medio annuo H = 62,30 cm/anno d = 1,36 cm/anno 700 600 12 10 500 8 400 300 Altezza 6 diametro 4 200 100 2 0 0 9/3/04 2007 1/2/05 2009 28/2/06 28/3/07 14/11/12 2011 FL 301 U. japonica x U. pumila 1000 900 800 700 18 incremento medio annuo H = 77,08 cm/anno d = 1,98 cm/anno 16 14 12 600 10 500 Altezza 400 diametro 8 6 300 200 4 100 2 0 0 9/3/04 2003 1/2/05 2007 28/2/06 28/3/07 14/11/12 2011 ‘Morfeo’ (U. glabra x U. minor) x U. chenmoui) 2007 2011 2009 2011 2012 ….dopo 10 anni! Pro Contro Rusticità e buon adattamento a condizioni difficili. Scarse esigenze idriche. Facilità di attecchimento (scarsa mortalità da trapianto) con l’utilizzo di soggetti di piccole dimensioni. Soggetti più piccoli sono maggiormente soggetti a vandalismo. Forte rapidità di accrescimento Instabilità di alcuni cloni Assenza di frutti, foglie molto piccole di facile raccolta meccanica, elevato pregio estetico Fogliazione duratura, precocità e permanenza dell’apparato aereo Presenza limitata di altre patologie (rodilegno, galerucella,…) 10 anni di sperimentazione per l’Amministrazione e per l’Istituto Pro forte incremento del patrimonio arboreo (oltre 1000 olmi piantati e ancora in vita) Contro La sperimentazione non è stata pensata con un obiettivo di lungo periodo in quanto alla partenza si pensava che tale iniziativa potesse durare solo uno o due anni un’ottima piattaforma sperimentale per provare i nuovi cloni in condizioni “reali” Forte eterogeneità nella qualità del materiale vegetale fornito (alcuni anni piccole talee di molti cloni, altre volte piante ben impostate di tre anni, ma un solo clone) una “vetrina” didattica per studenti e tecnici del verde Problematiche nel riconoscimento dei cloni per alterazione del cartellino Ringraziamenti Quartiere 4 Direzione ambiente Comune di Firenze Abdellah Dahmani Vincenzo Di Lonardo Alberto Fagnani Fabio Ferrini Luisa Ghelardini Nicola Luchi Lorenzo Mittempergher Francesco Pecori Alessia Pepori Paolo Raddi Grazie per l’attenzione
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