Daniele Tognaccini: «Da tutto il mondo per studiare Milan Lab»

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Anno X n.17 - 3 novembre 2014
www.corcom.it
IL PAGINONE
L'INTERVISTA
Daniele Tognaccini:
«Da tutto il mondo
per studiare Milan Lab»
«La Fifa ancora
non autorizza
l'uso in campo
di sensori
e wearable device
Ma sarebbe utile
per lo spettacolo
poter sentire in Tv
il battito cardiaco
del campione
che batte il rigore»
Il direttore del laboratorio di Milanello: «Dal 2002 facciamo
ricerche analitiche applicate al benessere dei giocatori.
Ho iniziato con il Basic, oggi le possibilità sono immense»
Domenico Aliperto
Milan Lab entra nella fase 2.0. Il centro di ricerche analitiche applicate al benessere dei giocatori
rossoneri, che debuttò nel 2002 con risultati
(anche sul campo) strabilianti, è ripartito quest'anno grazie alla tecnologia Sas. Un caso di eccellenza
mondiale che deve molto al suo direttore, Daniele Tognaccini, e alle sue due grandi passioni: i
numeri e l'attività agonistica. “Un connubio che mi
accompagna da sempre, basti pensare che dedicai
la mia tesi alla creazione di un software per la
gestione dell'eduzione fisica alle scuole elementari.
Il programma lo scrissi in Basic. Se penso a quello
che possiamo fare oggi con gli analytics...”
Il Milan come accolse questo suo approccio?
All'epoca non si parlava molto di dati nello
«In base ai dati raccolti
forniamo ai calciatori
un "navigatore del corpo"
che li consiglia su cosa fare
per evitare infortuni»
Se lo smartphone è compagno di green
È un cambiamento non da poco
quello introdotto all'inizio del 2014
nelle Regole del golf. La R&A (Royal
& Ancient Golf Club, l'autorità di
riferimento mondiale per la disciplina
di questo sport) ha recentemente
approvato l'utilizzo degli smartphone durante le competizioni per
aiutare i partecipanti a misurare le
distanze. Un pronunciamento che ha
segnato una netta inversione di rotta,
soprattutto in un ambiente in cui le
tradizioni hanno un peso importante
come quello del golf, rispetto a quello
che fino a pochissimo tempo fa era
considerato un vero e proprio tabù
impossibile fa infrangere.
Attenzione però: sul green i super
LIBRI
telefonini sono ammessi solo per
sfruttare le applicazioni in mobilità
che sono in grado di determinare le
distanze attraverso il segnale Gps, e
non per altri software che, soprattutto nel golf, potrebbero aiutare gli
atleti a scegliere i bastoni in base alla
conformazione del campo. Tra le
applicazioni ammesse, c'è Expert Golf,
nata da un'idea di Yves C. Ton-That,
autore di bestseller dedicati a questo
sport e vero punto di riferimento in
qualsiasi app store. La app è considerata “innocua” in quanto oltre alla
telemetria, offre all'utente uno score
card digitale, il vademecum delle
Regole del golf e alcuni consigli per i
colpi più difficili.
D a n i e l e To g n a c c i n i
Direttore del Milan Lab
sport. Soprattutto, non se ne parlava in termini
di informazioni, ma di numeri che difficilmente
venivano tramutati in valore. A volte c'era addirittura timore, perché di fronte ai dati non si può più
ignorare la realtà. Ma dopo aver compreso che non
erano fini a se stessi, ma a supporto delle decisioni,
la società ci ha dato sostegno per sviluppare un sistema autoapprendente, capace di fornire risposte
precise sulla base di esperienze passate e registrate.
Qual è il meccanismo?
In base ai dati che raccogliamo in laboratorio
con test specifici, spieghiamo al sistema come
è – non come sta – la persona dal punto di vista
numerico. Dopodiché analizziamo cosa mangia,
la sua attività fisica, se e come recupera le energie.
Immessi questi input, l'atleta ha a disposizione una
sorta di navigatore del proprio corpo, un portale
che gli suggerisce cosa è meglio fare per prevenire
infortuni o per mantenere lo stato di benessere.
I dati si possono usare anche per lo scouting?
Nei processi di acquisizione di un giocatore, dal
2002 la stipula di ogni contratto passa prima da
noi: la società ci commissiona una carta d'identità numerica che esprima i valori dell'atleta, le
sue potenziali criticità e indichi gli aspetti su cui
lavorare per arginarle. In questo modo inseriamo
nel team una persona che abbiamo già imparato a
conoscere.
A quando il monitoraggio sul campo?
Ogni allenamento del Milan è già monitorato,
abbiamo realizzato insieme ad Adidas una maglia
sensorizzata con la quale registriamo la reazione
dell'organismo allo sforzo.
E durante le partite?
Fifa non ne ha ancora autorizzato l'utilizzo. Non
capisco perché ci sia questo stop. Dal rugby al football al basket molte altre federazioni hanno intrapreso strade simili. Lo sport si sta spettacolarizzando sempre più: immaginiamo cosa significherebbe
far sentire durante la diretta Tv il battito del cuore
di un calciatore quando sta per tirare un rigore!
Per questo credo che prima o poi ovvieranno.
Quali sono le prospettive per il Milan?
Al momento siamo il punto di riferimento non
tanto per il calcio italiano, quanto per lo sport
internazionale. Ogni settimana ci raggiungono
delegazioni da ogni parte del mondo per studiare
il nostro approccio. Ma non possiamo stare fermi:
seguendo l'evoluzione tecnologica, negli ultimi
due anni abbiamo setacciato tutti i test dall'inizio
del programma (circa un milione di campioni) per
estrarre informazioni nascoste. Adesso dobbiamo
far sì che il nuovo sistema abilitato dalla tecnologia
SAS impari bene quali sono le dinamiche che portano all'infortunio o che mantengono il benessere.
Il passo successivo è il lancio, l'anno prossimo,
di un'applicazione consumer che sfruttando
l'esperienza di Milan Lab sarà capace di mettere
in correlazione dati e abitudini di ciascun utente,
fondandosi sui parametri reali individuali e non su
statistiche generiche.
A cura di Luciana Maci
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