Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 10 marzo 2014 – ore 21.00 SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2014 Violinista PINCHAS ZUKERMAN Violinista JESSICA LINNEBACH Violista JETHRO MARKS Violoncellista AMANDA FORSYTH Pianista ANGELA CHENG JOHANNES BRAHMS (1833 – 1897) Scherzo in do minore per violino e pianoforte (dalla Sonata FAE) Quintetto con pianoforte op. 34 Allegro non troppo - Andante, un poco Adagio - Scherzo. Allegro e Trio - Finale. Poco sostenuto. Allegro non troppo ANTONIN DVORAK (1841 – 1904) Quintetto per pianoforte in la maggiore op. 81 Allegro, ma non tanto – Dumka. Andante con moto - Scherzo-Furiant: Molto vivace - Allegro PINCHAS ZUKERMAN / CHAMBER PLAYERS - Zukerman fonda nel 2002, con suoi quattro protegès, gli Zukerman Chamber Players. L'ensemble ha da subito tenuto tournèes internazionali, al fianco dei più importanti artisti contemporanei. Hanno inciso quattro dischi incluse le registrazioni del Quintetto “La trota” di Schubert e il Quartetto di Mozart in mi bemolle con Yefim Bronfman. Nel corso della stagione '13/'14, gli Zukerman Chamber Players hanno partecipato ai Festivals di Ravinia, Verbier, Pietrasanta e hanno fatto ritorno in Sud America per una tourneé di trentotto concerti. L'ensemble è inoltre regolarmente ospite in Italia e negli Stati Uniti (Festival di Detroit). L'attuale stagione si concluderà con il Festival Miyazaki in Giappone. Nel corso delle precedenti stagioni, l'ensemble ha debuttato a New York, in Israele, Grecia, Turchia e Cina, nonché a Mosca con trasmissione televisiva del concerto in diretta. L'ensemble ha debuttato in Nuova Zelanda nel 2009 e ha tenuto centocinquanta concerti negli ultimi cinque anni. Gli Zukerman Chambers Players appaiono abitualmente ai festivals di Ravinia, Aspen, Tanglewood, La Jolla e Santa Fe. Impegni internazionali: BBC London Proms, Concertgebouw Hall, Festival di Cortona, Vienna, Parigi, Milano, Genova, Napoli, Barcellona, Budapest, Copenhagen, Verbier, Varsavia e Yerevan. PINCHAS ZUKERMAN- É attualmente alla sua quindicesima stagione come Direttore Musicale dell'Orchestra della National Arts Center di Ottawa, ed è alla sua quinta stagione in qualità di Principal Guest Conductor della Royal Philarmonic Orchestra London, alla guida della quale ha tenuto tourneés in Svizzera, Russia, Regno Unito, Boston, San Francisco, etc... È apparso in veste di Direttore e Solista presso: Israel Philharmonic Orchestra, Orchestra del Teatro Mariinsky, Czech Philharmonic Orchestra, Bayerische Rundfunk Sinfonieorchester, Moscow Virtuosi, Mizayaki Festival Orchestra, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra dl Teatro S. Carlo di Napoli. Tiene inoltre recitals, con l’accompagnamento pianistico di Angela Cheng, a Salisburgo, Praga, Philadelphia, Palm Beach, Milano, Genova, Taiwan, Madrid, Helsinky Verbier e molti altri. Nato a Tel Aviv, giunge nel 1962 in America, dove intraprende la propria formazione musicale presso la Juilhard School con Ivan Galamian. Nel corso della propria carriera è stato insignito della Medal of Arts, il premio Isaac Stern for Artistic Excellence ed è stato insignito con il Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative quale primo strumentista mentore nell'ambito della disciplina musicale. Nell'ultimo decennio è stato apprezzato come Direttore, alla guida delle Orchestre più importanti. Convinto innovatore e pedagogo, Zukerman insegna alla Manhattan School of Music, dove si è rivelato un pioniere nell'utilizzo dei moderni strumenti tecnologici finalizzati all'insegnamento attraverso la teleconferenza. Vincitrice del Canadian Juno Award AMANDA FORSYTH è considerata una delle più dinamiche violoncelliste nord americane. L' intensa ricchezza di toni, la pregevole tecnica e l'eccezionale musicalità affascinano e ottengono molti consensi. Nel 1999 è nominata primo violoncello della National Arts Centre Orchestra, dove appare regolarmente sia in veste di solista sia nell'ambito di organici cameristici. É un'apprezzata “recitalist”, solista e musicista da camera, apparendo costantemente al fianco di orchestre di tutto livello in Canada, Stati Uniti, Europa, Asia e Australia. La pianista canadese ANGELA CHENG, tiene regolarmente concerti in Nord America come recitalist e solista con orchestre. Angela Cheng è stata insignita della Gold Medal nell'ambito della Arthur Rubinstein International Piano Masters Competition ed è stata la prima canadese a vincere la Montreal International Piano Competition. Ulteriori riconoscimenti includono il Canada Council's coveted Career Development Grant e la Medal of Excellence per l’interpretazione di Mozart al Mozarteun di Salisburgo. JESSICA LINNEBACH e JETHRO MARKS completano e integrano la straordinaria formazione dei Chamber Players in virtù delle loro posizioni di violini primi della National Arts Centre Orchestra. Sono abitualmente in tourneé al fianco di Pinchas Zukerman presso i principali centri musicali internazionali, ove raccolgono straordinari consensi da parte di pubblico e critica. SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione JOHANNES BRAHMS - Scherzo in do minore per violino e pianoforte (dalla Sonata FAE) Lo Scherzo per violino e pianoforte ci porta a Düsseldorf, dove il primo Brahms, che si affaccia sulla scena musicale e fa scrivere a Schumann il suo quasi esaltato vaticinio di grandezza: «Visita di Brahms, un genio». È il 30 settembre 1853 e, prima che sulla scena pubblica, Brahms mette piede in casa Schumann che, senza perdersi in chiacchiere, lo fa sedere al pianoforte. Brahms ha appena finito il primo movimento della Sonata in do maggiore- suo opus 1- e Schumann si alza nervoso, apre la porta dello studio e chiama ad alta voce: «Clara, vieni ad ascoltarlo. Non ho mai sentito niente di simile. Giovanotto, ricominciate». Sceneggiatura ideale per un film, dal diario di Schumann. Verso la fine del soggiorno a Düsseldorf, deliziosa città giardino - poco prima di prendere la strada per Lipsia, invece annerita dal fumo e nauseabonda (così la descrive Schumann, molto prima delle centraline antismog, ma già avviata a essere una capitale della musica), prende corpo quella pagina fulminante che è lo Scherzo, microcosmo del Brahms più grande, prossimo venturo. Lo Scherzo è un tempo di Sonata scritta a sei mani insieme a Schumann e ad Albert Dietrich, «nell'attesa dell'arrivo del loro amico stimatissimo e amatissimo, Joseph Joachim». F.A.E. si legge in testa, iniziali del motto che il violinista aveva fatto suo «Frei, aber einsam» (Libero, ma solo). Anche la scenetta della sorpresa per l'arrivo è toccante: il manoscritto, nascosto in un cestino di fiori, viene porto a Joachim da un'amica, Gisela von Armin, vestita da fanciulla fiore (Wagner non è ancora un nemico e la banda Liszt non è ancora ripudiata da Johannes, su cui il motto di Joachim calzava benissimo, quanto e più che al legittimo proprietario). Lo Scherzo entrò fra le carte di Joachim, che non si sa fino a che punto l'abbia tenuto caro. Non tutto, sicuramente, perché nel 1906 diede alle stampe, per la prima volta, soltanto un terzo della Sonata. Indovinate quale. Joachim, giudice severo, aveva promosso solo lo Scherzo genialmente post-schubertiano di Brahms. Non interessante, invece, aveva giudicato il movimento di Dietrich, troppo segnato dalla follia quello di Schumann. La Sonata per intero verrà pubblicata solo nel 1936. Ma dello Scherzo, scritto a vent'anni, Brahms conosceva bene il valore, tanto da spiacergli di lasciarlo inerte e decidere di usarlo nel Quartetto con pianoforte op. 60: di quel materiale straordinario si vedono tracce anche nel primo movimento del secondo Quartetto per archi op. 51. Il motto FAE (fa-la-mi), nello Scherzo diventa la cellula tematica da cui spicca il volo anche la tecnica brahmsiana del rinnovamento nella continuità della Forma Sonata: le idee che interagiscono con i Temi principali sono più d'una e di personalità forte, annunciando quel muoversi per gradi intermedi multipli che frammenta il bipolarismo della dialettica sonatistica. Una pagina per violino e pianoforte, perduta, è la musica più antica che di Brahms si abbia notizia. Lo Scherzo è la più antica pagina del suo catalogo da camera. JOHANNES BRAHMS - Quintetto con pianoforte op. 34 Il Quintetto in fa minore op. 34 per pianoforte e archi è una delle opere più celebri di Johannes Brahms, oltre che una delle poche nelle quali il getto dell'ispirazione, torrenziale, sembra avere la meglio sulle sue proverbiali cautele nel procedimento di scrittura. La genesi dell'opera, in realtà, è molto accidentata e percorre per intero un anno di profonda crisi emotiva, il 1864, nel corso del quale egli sembra aver trovato ancora una volta rifugio nel lavoro, in quella cura artigianale e quasi maniacale della forma che giustamente è stata definita da Massimo Mila come un "argine" esistenziale opposto agli attentati della disperazione. La prima versione era destinata alla formazione del quartetto d'archi, ma qualcosa nell'abbondanza dei materiali e nel loro respiro vasto, orchestrale, fece inclinare Brahms per un'altra soluzione, quella della Sonata per due pianoforti. Una volta preparato un abbozzo di questa versione, Brahms ne inviò copia a Clara Schumann, che rimase entusiasta delle idee musicali ma giudicò inadeguata la scelta dei due pianoforti. «È un'opera così piena di idee - scrisse a Brahms - da richiedere un'intera orchestra. Al pianoforte la maggior parte di queste idee va perduta. Può percepirle uno specialista, ma non certo il pubblico". Fu allora Hermann Levi, direttore d'orchestra che aveva suonato in coppia con Clara la versione per due pianoforti e che, al contrario di lei, ignorava l'originaria derivazione dal quartetto d'archi, a proporre al compositore l'ipotesi del quintetto con pianoforte. Brahms accolse il suggerimento, nella convinzione che alcuni passaggi più decisamente "orchestrali" richiedessero l'intervento del pianoforte, e approntò in tempi piuttosto rapidi la versione definitiva dell'op. 34, la compattezza della quale non rivela nulla dei dubbi, delle discontinuità, delle manomissioni con cui la materia sonora venne trattata in concreto. "Da una composizione monotona per due pianoforti avete tratto un'opera di grande bellezza", gli scrisse Levi, aggiungendo che "non si ascoltava nulla di simile dal 1828", ovvero dall'anno della morte di Schubert. Il paragone con Schubert è pertinente per tutto quel che riguarda l'espansione delle idee melodiche, la ricchezza e il carattere emotivo, quasi patetico del discorso armonico, come pure per la tendenza a trattare l'insieme cameristico come se si trattasse di un cartone di studio per la grande orchestra. Dal punto di vista dell'architettura, invece, lo sforzo di Brahms sembra essere stato quello di eguagliare l'equilibrio, o per meglio dire lo squilibrato bilanciamento di certe composizioni di Beethoven. I due movimenti estremi sono di gran lunga più vasti, imponenti e densi dei due movimenti intermedi, ma proprio la loro simmetria, il loro contrapporsi come pesi di eguale forza collocati ai due poli della composizione, garantisce la stabilità dell'edificio. L'Andante, basato su un'idea melodica principale e altre idee secondarie che le somigliano come per una comune aria di famiglia, è un esempio di "orchestrazione cameristica" leggera ed espressiva, mentre lo Scherzo Allegro, il terzo movimento, rinvia a quel clima nordico, quasi da ballata, che è stato fin dal principio uno degli elementi dominanti della poetica brahmsiama. Ma sono appunto le idee della pagina d'apertura, fin dal bellissimo tema esposto all'unisono da violino, violoncello e pianoforte per essere ampiamente sviluppato e intrecciato ad altri motivi, come pure il percorso di intensità crescente del finale, a porre il marchio della genialità su una delle pagine più affascinanti di tutto l'Ottocento musicale. ANTONIN DVORAK - Quintetto con pianoforte in la maggiore op. 81 Scritto nell'arco di meno di due mesi, tra il 18 agosto e il 3 ottobre del 1887, il Quintetto op. 81 è di gran lunga il più noto dei due Quintetti con pianoforte composti da Dvořàk nella stessa tonalità di la maggiore; ma se il primo op. 5, datato 1872, si inscriveva ancora nell'orbita classicheggiante di Mozart, questo se ne allontana in direzione di una più pregnante integrazione tra elementi romantici, soprattutto brahmsiani, e folclorici. Come prima di lui Smetana, anche Dvořàk, a differenza dei russi, riteneva che lo spirito del canto popolare dovesse essere ricreato non copiando il popolo, bensì reinventando con la fantasia nuove melodie sul modello della musica popolare: non rifacimenti o ripensamenti basati sull'elaborazione del vero, dunque, ma stilizzazioni formali artisticamente originali. Cresciuto sotto l'influsso delle teorie di Herder, Goethe e dei fratelli Grimm, che furono così decisive per lo sviluppo del nazionalismo cèco, egli ravvisò il suo ideale artistico in una tradizione che, partendo dal classicismo e operando nel solco del grande romanticismo tedesco, immettesse nelle strutture formali di quella tradizione e nei suoi schemi compositivi la comunicativa diretta del canto popolare, giungendo a vagheggiare l'utopia totalizzante di un folclore senza distinzioni slavo, anzi panslavo. Questi due atteggiamenti coesistono in modo quasi programmatico nella concezione formale delle sue opere maggiori, alle quali appartiene anche il Quintetto op. 81. L'ambizione strutturale alla grande forma si manifesta soprattutto nei movimenti estremi, dominati da un'elaborazione tematica salda e concentrata negli sviluppi; mentre in quelli centrali risaltano i due aspetti peculiari dell'idioma ispirato al folclore: effusione melodica e senso immaginativo negli Adagi, vivacità ritmica e rustica robustezza negli Scherzi. Nel primo movimento del nostro Quintetto, Allegro ma non tanto, la netta plasticità dei temi, dalla prima esposizione del violoncello alle successive entrate degli archi fino alla ripresa affermativa del pianoforte, mostra un'espressività appassionata, ora energica, ora lirica, oscillando tra indugi contemplativi e vigorose impennate. Quest'inventiva insieme spontanea e controllata, di immediata forza comunicativa, si ripropone con una serrata unitarietà di effetti potenziati nell'Allegro finale, raggiungendo una perfetta simbiosi di vitalità gagliarda e di gioiosa brillantezza. I due tempi centrali, come si è detto, danno ampio spazio al carattere popolare. La Dumka, canto popolare russo-slavo, sorta di méditation narrativa di carattere elegiaco, è il fulcro dell'Andante con moto, pagina sospesa tra pensosità e malinconia e contrassegnata dal contrasto tra la sezione lenta iniziale, poi ripresa alla fine, e l'irruzione centrale di un Vivace effervescente e aggressivo. Lo stesso procedimento, ma a parti invertite, si ripresenta nello Scherzo (Molto vivace), un baldanzoso Furiant in 3/4 festosamente danzante e a tratti sincopato, interrotto dalla pacata staticità del Trio (Poco tranquillo). Anche queste asimmetrie e questi contrasti, che non giungono mai a contemplare insidie alla compattezza o sfoghi drammatici, sono del tutto compatibili con un piano compositivo nel quale l'estrosa sorpresa, apparentemente improvvisata ma mai sconfinante nei territori di un atteggiamento problematico, è funzionale non solo a una visione di spontaneo ottimismo ma anche a una integrazione con il pensiero costruttivo generale. Tutto suona piacevole e gradevole, sano ed equilibrato, pienamente bello: siamo ancora lontani dal sapore acre dell'ardente realismo psicologico di Janàček, e dalla durezza aspra dei suoi scatti imprevedibili. PROSSIMI CONCERTI Giovedì 13 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 2) I SOLISTI DI MOSCA – Direttore e solista YURI BASHMET F. A. HOFFMEISTER Concerto in re maggiore per viola e orchestra - I. STRAVINSKY Concerto in re maggiore per orchestra d’archi (detto “Concerto in re”) - A. LIBEROVICI"Non un silenzio" per viola e orchestra d'archi T. TAKEMITSU Three Film scores for strings Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 Lunedì 17 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2) ORCHESTRA CAMERATA DUCALE – Violinista GUIDO RIMONDA «Le violon noir» C. W. GLUCK Orphée et Eurydice: Dance of the blessed spirits - G. TARTINI Sonata del diavolo (Trillo del diavolo)- G. B. VIOTTI Tema e variazioni; Le Streghe op. 8 - M. RAVEL Pavane pour une infante défunte- J. WILLIAMS Schindler’s List: Theme - H. WIENIAWSKI Legenda op. 17; La morte di Faust Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 Lunedì 24 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 1) Violinisti SALVATORE ACCARDO, LAURA GORNA - Violista FRANCESCO FIORE- Violoncellista CECILIA RADIC P.I. CIAIKOVSKI Quartetto per archi in re maggiore op. 11; Quartetto per archi in fa maggiore op. 22 Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 Gli «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» propongono… * 13 marzo 2014 ore 19.00 Società del Giardino – Via San Paolo, 10 L’Accademia Teatro alla Scala si presenta con la sua direttrice Luisa Vinci e alcuni giovani allievi dell’Accademia di canto. «L’Accademia del Teatro alla Scala è il pensiero della Scala per domani: un’occasione storica, un luogo in cui viene trasmesso il “savoir-faire” di un Teatro che è la storia stessa dell’opera. Se la Scala è patrimonio del mondo, l’Accademia ne è parte vitale. Il migliore investimento per il futuro». * gradita conferma: mail [email protected] - tel. 02 2940803 INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A € 5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00). ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» ICALI» Presidente Onorario Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Mario Lodigiani Pagel Elisabetta Riva Giovanna e Antonio Riva Società del Giardino Amici Giovanni Astrua Testori Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Maria Enrica Bonatti Luigi Bordoni - Centromarca Roberto Fedi Ugo Friedmann Jacopo Gardella Camilla Guarneri Miriam Lanzani Lucia Lodigiani Maria Giovanna Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo Gian Battista Origoni Della Croce Giovanna e Antonio Riva Giovanni Rossi Alessandro Silva Maria Luisa Sotgiu Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Soci Giorgio Babanicas Denise Banaudi Antonio Belloni Umberto e Giovanna Bertelè Mimma Bianchi Elisabetta Biancardi Claudio Bombonato Valeria Bonfante Giancarlo Cason Piero De Martini Fabio De Michele Maya Eisner Donatella Fava Carlo e Anna Ferrari Maria Teresa Fontana Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Fernanda Giulini Yasunory Gunji Ferruccio Hurle Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Giuseppe Lipari Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Luisa Migliavacca Guya Mina Lucia ed Enrico Morbelli Luisa Consuelo Motolese Lilli Nardella Maria Vittoria Negri Mirella Pallotti Ede Palmieri Stefano Pessina Francesca Peterlongo Giovanni Peterlongo Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Raffaella Quadri Paolo Rota Giustiniana Schweinberger Paola e Angelo Sganzerla Marilena Signorini Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Vivere l’Arte Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Carlo Sangalli Rosanna Sangalli Fondazione Cariplo Elisso Virsaladze Luigi Venegoni Juana Zayas Giuseppe Ferreri Flavia De Zigno Banca Popolare di Milano Bianca Hoepli Camera di Commercio di Milano ***** Publitalia Carlo Maria Badini ***** Alberto Falck Diana Bracco Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Martha Argerich Leonardo Mondadori Marina Berlusconi Giuseppe Lodigiani Cecilia Falck Giancarlo Dal Verme Vera e Fernanda Giulini Tino Buazzelli Emilia Lodigiani Peter Ustinov Maria Grazia Mazzocchi Franco Ferrara Conservatorio G. 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