S e t t i m an a Bi a nc a Anche quest’anno la scuola ha organizzato, per noi alunni delle classi terze, una settimana bianca a San Sebastiano di Folgaria, in Trentino. La ricordiamo così! Dopo la colazione, i principianti avevano quindici minuti prima di scendere a prendere la navetta che li avrebbe portati alle piste, i medi e gli esperti dovevano invece aspettare mezz’ora prima di partire. Ogni mattina, era dura svegliarsi alle sette meno dieci! Ma ci si alzava con allegria, ci si vestiva e si scendeva a fare colazione. Prima di uscire ad aspettare la navetta, ci si metteva tutti gli scarponi quindi ognuno recuperava i propri sci e le proprie racchette, dopodiché aspettavamo tutti che arrivasse la navetta per portarci a sciare. Alla fermata d’attesa della navetta, ogni giorno c’era un ammasso di gente che si spintonava per entrare per prima e riuscire a trovare un posto per sedersi, ma alla fine tutti riuscivamo a salire e ad arrivare alle piste. Arrivati agli impianti, si prendeva una seggiovia a quattro posti e, arrivati in cima, finalmente si poteva iniziare a sciare! Per sciare, i professori ci avevano diviso in tre gruppi : i principianti, i medi e gli esperti. All’interno di questi, si erano poi costituiti altri gruppi, in base a come sciavano le persone che ne facevano parte. Sempre guidati dai professori o dai maestri di sci, sciavamo dalle nove all’una. Ci si fermava per un’ora e poi si riprendeva fino alle quattro e mezza. Ogni gruppo faceva le piste più adatte alle sue capacità e, con i maestri di sci, provava anche a fare piste più difficili. Generalmente il tempo è stato bello, tranne due giorni in cui c’è stato molto freddo. Era bello sciare quando c’era il sole e, sulla seggiovia, ci toglievamo la mascherina per prendere un po’ di abbronzatura. Dalle piste si poteva godere la vista di un bellissimo paesaggio e si respirava un’aria fresca e buona! All’una, si faceva finalmente una pausa e si andava a mangiare. Si ritrovavano i propri amici e tutti insieme, si pranzava e si chiacchierava. I professori ci distribuivano panini e bibite dati dall’hotel, ma c’era anche un bar dove si poteva prendere ciò che si voleva. Terminato il pranzo, c’era chi si accomodava su una sdraio per prendere il sole, e chi invece preferiva giocare a pallate di neve, cosa non sempre gradita ai professori … timorosi che potessimo farci male! Alle due, si riprendeva a sciare: gli amici venivano di nuovo divisi nei gruppi, ci si rimettevano casco e sci e si tornava sulle piste fino alle quattro. Finito di sciare, con gli sci in spalla, si scendeva fino al paese. Si aveva finalmente un po’ di tempo per fare due chiacchiere, poi si prendeva di nuovo la navetta, che ci avrebbe riportati agli alberghi. Alloggiavamo in tre alberghi diversi: il Sole e l’Erica, che erano uno di fronte all’ altro, e il Lycia, che si trovava invece un po’ più distante dagli altri. Tornati in albergo, si mettevano via sci e racchette, ci si toglieva gli scarponi e si andava in camera per mezz’ora. Dopo, si scendeva a “fare i compiti”, anche se generalmente si spendeva l’ora destinata allo studio ... in altre attività ... Ogni sera, si cenava alle 19.30. Finito di mangiare si poteva andare negli altri alberghi a trovare i propri amici o restare nel proprio. Si stava insieme fino alle dieci, quando ognuno doveva tornare nella propria stanza. Nessuno dormiva subito, perché si voleva chiacchierare con i compagni di stanza, ma alla fine tutti crollavamo, esausti per l’intensa giornata. Per molti l’ultima sera è stata la più bella, perché i professori ci hanno portati in discoteca! Ognuno ha potuto sfoggiare un perfetto look da Disco-night e dare prova delle sue abilità di ballerino. Tutti ci siamo scatenati al suono della musica e ci siamo divertiti moltissimo. Ringraziamo il Preside e i professori che ci hanno permesso di vivere questa bella esperienza. Camilla Sacca 3^C - Dante
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