cineforum fic 2° rassegna 20 edizione 2013-2014

CINEFORUM F.I.C.
2° RASSEGNA 20° EDIZIONE 2013-2014
Proiezioni presso la Multisala Movie Planet
BELLINZAGO NOVARESE
Viale della libertà 231
Inizio delle proiezioni alle ore 21,00
Cari soci e socie dopo una prima serie di 16 film che vi abbiamo proposto abbinati due a due
per affinità di storie, ora vi presentiamo una seconda rassegna con altri abbinamenti.
Abbiamo scelto argomenti e tematiche i cui contenuti sono impegni e finalità di alcune
associazioni che operano sul nostro territorio locale e nazionale. Vi anticipiamo che ben 11
dei 16 titoli sono opere di registi e registe italiani e vi confessiamo che avremmo avuto la
tentazione e la possibilità, vista la buona produzione del nostro cinema d’autore, di fare
un’intera rassegna italiana. Cominciamo con Gianni Amelio e Daniele Luchetti: il primo ci
narra una fiaba amara dei nostri giorni, quella di un “Intrepido” precario rassegnato ad
accettare qualsiasi lavoro, mentre gli “Anni felici” della generazione precedente sono
rivisitati nella memoria personale del regista, allora ragazzino, che racconta la vita dei suoi
genitori ed il contesto creativo e trasgressivo degli anni 70.
Con l’Associazione Libera parliamo di mafia attraverso lo sguardo di genere poliziesco di
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che a Cannes hanno vinto con “Salvo” il premio della
critica. Al loro film seguirà a maggio la coraggiosa versione in chiave di commedia
dell’autore di cabaret conosciuto a Zelig col nome di Pif, che con “La mafia uccide solo
d’estate” analizza il succedersi delle stragi di Cosa Nostra degli ultimi anni che
accompagnano la vita di un ragazzino siciliano.
Con l’associazione di agricotori Bio Novara che ci ricorda che un mondo senza Api può
sopravvivere solo 4 anni dopo la loro scomparsa, e con il GASBIOleggio, i cui soci si
pongono l’obiettivo di acquistare insieme prodotti biologici di produzione locale vi
presentiamo lo splendido documentario “Un mondo in pericolo”, dedicato alla meravigliosa
operosità delle Api, oscillando tra le tradizionali operazioni di produzione del miele nelle Alpi
svizzere e lo sfruttamento intensivo delle infaticabili impollinatrici nelle monoculture
Americane
Il mese di marzo come sempre è dedicato alle tematiche femminili. Il primo film, proposto
con Assopace, è dello scrittore e regista afgano Atiq Rahimi : “Come pietra paziente”,
racconta in una città percorsa da scorribande di uomini armati, la storia di una giovane
moglie che si emancipa dal marito eroe soldato e padrone. In una società al 95%
semianalfabeta, la tradizione orale è fortissima ed è così che i pensieri della protagonista
diventano voce: incanta, prega, grida e infine ritrova se stessa. Seguirà Emma Dante,
scrittrice, regista è anche interprete di “Via Castellana Bandiera”: è lei una delle tre donne
bloccate in un ingorgo, che non è fatto solo dalle loro auto ma è nelle loro teste. “Un duello
tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare e dormire; più ostinato del sole di
Palermo e più testardo della ferocia degli uomini che le circondano, si tratta di una questione
di principio.
“La vita di Adele” Palma d’oro a Cannes di Abdel Kechiche, tratto dal fumetto “Il blu è un
colore caldo” di Julie Maroh, apre le 4 collaborazioni con i giovani di Free Tribe che
scelgono con noi “Nina”, l’opera prima della giovane regista Elisa Fuskas,“Bellas
Mariposas” del regista sardo Salvatore Mereu ed infine “In debito” di Andrea Segre e
Vinicio Caposela. Le prime due proposte con Free Tribe pongono l’attenzione verso storie di
giovani donne e dei loro progetti.
- Adele 15 anni che ama la letteratura e vuole insegnare ai bambini si innamora di Emma
che si esprime attraverso l’arte. La loro non è solo una storia d’amore, è una storia di
vergogna, di negazione, di rabbia, di insicurezza in un mondo intriso di pregiudizi dove
vivere la propria omosessualità può provocare fratture emotive insanabili.
- Nina è una trentenne, che vorrebbe lasciare Roma per andare in Cina. Si parte dalla realtà
per raccontare i desideri, le fantasie, la poesia delle cose e delle persone in un mondo di
ideogrammi, origami, piccole cose semplici, determinazione e indeterminatezza. "Prima di
un grande inizio deve esserci caos" afferma la protagonista in una delle scene iniziali.
- Cate 11 anni e Luna sono due ragazzine di Cagliari che immaginano un mondo lontano e
diverso dal loro degradato microcosmo. La sorella di Cate si prostituisce, il fratello è tossico
e il padre debosciato ma lei è illibata ed è un personaggio felice.
Con Free Tribe non poteva certo mancare la musica: grazie a Vinicio Capossela, grande
esploratore di tradizioni e poesia, faremo un viaggio nella cultura greca con la musica
Rebetica (ribelle), nata negli anni 30 è riscoperta oggi nella sua struggente attualità a causa
della crisi economica. Questi 4 film saranno inframmezzati su suggerimento di Assopace,
da un ritorno al grande cinema di animazione, questa volta non a firma di Miyazaki ma del
grande scrittore Daniel Pennac, che pennellerà una storia deliziosa ispirandosi ai disegni di
due popolari personaggi della letteratura dell’infanzia francese: “Ernest e Celestine” . Si
tratta di un orso e una topolina, che rompono entrambi, nei rispettivi mondi il tabù della
intolleranza reciproca e si avvicinano, si ri-conoscono, e prorpio coltivando le due loro
passioni d’arte: la musica e la pittura, supereranno i confini.
Le nuove povertà in Europa (la Grecia è presidente del semestre di turno a cui seguirà
l’Italia) si aggiungono a quelle che da anni muovono sulle rotte della migrazione migliaia di
persone. Con Amnesty International ne percorriamo due con i film: “La gabbia dorata”di
Diego Quemada-Diez e “La prima neve” di Andrea Segre. IL primo viaggio è quello di
quattro ragazzi, di cui un indios e una ragazza travestita, che dal Guatemala tentano di
raggiungere gli USA salendo sui treni che attraversano il Messico, cercando di sopravvivere
ai banditi e agli sfruttatori incontrati lungo il tragitto. Il secondo dal Togo al Trentino dove un
padre sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo, ed un ragazzino che ha perso il padre
in montagna, uniranno i loro destini per continuare a vivere superando i lutti. In entrambi i
film la candida neve scandirà il passaggio al sogno di una vita migliore.
Con La banca del tempo che ad Oleggio realizza da alcuni anni corsi di italiano per
migranti, vi presentiamo “La mia classe” di Daniele Gaglianone, un bellissimo lavoro che
svela almeno tre cose: a) l’allegria e il dolore insiti nei percorsi di inserimento degli stranieri
in Italia; b) la macchina stessa del cinema, tra fiction e documentario; c) le leggi vigenti che
si pongono come bastoni tra le ruote nei percorso di integrazione.
L’ultimo film in rassegna, “Per altri occhi” di Silvio Soldini lo proponiamo ancora con
GASBIOleggio che ha realizzato numerose esperienze di cene nel buio con i nonvedenti .
Vedremo che persone anche prive della vista sono capaci di fare moltissime cose nel
mondo dello sport, del lavoro, della cultura e dell’arte, rompendo l’isolamento e affrontando
con coraggio e entusiasmo la straordinaria quotidianità della vita.
Buona visione Paolo Rizzi
Ingresso soci 4,00 euro
Con tessera FIC dal costo di 5,00 euro
Ingressi non soci 8,50 euro
Per informazioni telefonare a 340.5273720
www.cineforumoleggio.it
Movie Planet 0321 927419
www.movieplanetbellinzago.it
e mail [email protected]
COLLABORAZIONI CON LE ASSOCIAZIONI
LIBERA NOVARA www.liberapiemonte.it
FREE TRIBE OLEGGIO www.freetribe.it/web/
AMNESTY INT. NOVARA www.amnesty.piemontevda.it/
BANCA DEL TEMPO OLEGGIO www.associazionenazionalebdt.it
BIO NOVARA
http://www.bionovara.org/
GASBIOleggio http://gasbilancioleggio.wordpress.com/tag/gas/
ASSOPACE Novara www.assopace.org
Giovedì 6 febbraio 2014
L’INTREPIDO
diGianni
Amelio Con Antonio
Albanese, Livia
Rossi, Gabriele
Rendina, Alfonso
Santagata, Sandra Ceccarelli Commedia, durata 104 min.
- Italia 2013. - 01 Distribution
FILM: Immaginiamo che esista un nuovo mestiere e che si
chiami "rimpiazzo". Immaginiamo che un uomo senza
lavoro lo pratichi ogni giorno, questo mestiere. E dunque
che lavori davvero oltre misura e che sia un uomo a suo
modo felice. Lui non fa altro che prendere, anche solo per
qualche ora, il posto di chi si assenta, per ragioni più o
meno serie, dalla propria occupazione ufficiale. Si
accontenta di poco, il nostro eroe, ma i soldi non sono
tutto nella vita.
LA RECENSIONE: Un lavoratore precario che accetta
tutto, ma proprio tutto. Lo fregano su paga, normative,
orari, fatica. Sopporta. Non si ribella mai. Dunque non c’è
trama… Ma proprio questo è il punto. L’Italia è un paese con tassi di disoccupazione
elevatissimi, in cui i rapporti di lavoro precari hanno superato fra i nuovi assunti quelli
regolari. I giovani che non trovano lavoro sono il 40%. Ebbene, con tutto questo, com’è che
non scoppia una rivoluzione? La risposta alla mancata esplosione di una situazione
esplosiva probabilmente sta principalmente nella demografia: i giovani - per loro natura più
creativi, propensi al rischio, sognatori, rivoluzionari - in Italia sono ormai una minoranza
numerica piuttosto ridotta. Le ultime grandi rivolte in Italia scoppiarono tra la fine degli anni
Sessanta e il ’77, avendo per protagonista la generazione dei baby-boomers. Il lavoratore
tuttofare Antonio Pane (alias Albanese) protagonista de “L’intrepido” è per l’appunto un
ritratto di questa rassegnazione italiana. Come tale ci disturba, raccontandoci una
condizione esistenziale che non dà adito alla speranza.» (Gad Lerner)
Giovedì 13 febbraio 2014
ANNI FELICI di Daniele Luchetti. Con Kim Rossi
Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel
Garofalo, Niccolò Calvagna. Benedetta Buccellato, Pia
Engleberth, Angélique Cavallari Commedia, dur 100 min.
IL FILM: Nell'anno del referendum sul divorzio, l'Italia di
Daniele Luchetti è una famiglia romana in preda al fervore
dei tempi tra aspirazioni artistiche d'avanguardia, comodità
piccolo borghesi, istanze femministe e amore libero. Guido
è un padre sui generis, pittore e scultore, di sera
impartisce lezioni sul bello nell'arte dopo la rivoluzione
concettuale ai due figli di dieci e cinque anni, Dario e
Paolo. La moglie Serena, piccola borghese cittadina, è
una donna semplice attraversata però da una profonda
inquietudine alla scoperta del femminismo come riscatto
del sé e come esperienza di un sentimento amoroso
diverso. LA RECENSIONE: Gli Anni felici di Luchetti sono
però anche gli "anni di piombo". Sorprende un po' che la
Roma di Guido e Serena non risenta minimamente di quell'atmosfera, riportando invece una
dimensione dinamica, una scena artistica vissuta ardentemente tra gallerie d'arte e triennali
milanesi, molto colorata e trasgressiva, come voleva essere. Il motivo è presto detto: tutti gli
eventi sono filtrati dalla memoria emotiva di un bambino di dieci anni, Dario (alter-ego del
regista), figlio e testimone .
Giovedì 20 febbraio 2014
SALVO di Fabio Grassadonia,
LIBERA
Antonio Piazza – Italia,
2013, 104 min. Premio della Critica al Festival di Cannes
con Saleh Bakri, Sara Serraiocco, Luigi Lo Cascio,
Giuditta Perriera
IL FILM: Salvo è lo scagnozzo di un boss locale. Gli fa da
autista, guardia del corpo e "ripulitore". Proprio durante
una di queste pulizie, penetra in casa della sua vittima e
nell'attendere il suo arrivo scopre la sorella di questo, una
non vedente che non avrà il coraggio (o la volontà) di
uccidere, anche perchè si rende conto che proprio in
durante la colluttazione le è successo qualcosa di
clamoroso. Decide così di rapirla e nasconderla al mondo
sostenendo di averla fatta fuori. Ma nel mondo della
malavita morire è tanto facile quanto è difficile amare…
LA RECENSIONE: L'opera prima di Antonio Piazza e
Fabio Grassadonia è un poliziesco che rifiuta ogni tono
noir e preferisce sporcarsi le mani nel gangster movie all'americana. Salvo non parla
praticamente mai e la sua prigioniera non è che sia da meno, parlano semmai tutti quelli che
gli sono intorno da cui, come ogni buon criminale in cerca di redenzione, Salvo tenta di
fuggire. I silenzi sono l'arma a doppio taglio di questo film.I due registi dimostrano una
capacità di lavorare sull'immagine e sul sonoro come nessun altro cineasta emergente si
sogna anche solo di sperare.
Giovedì 15 maggio 2014 Bio Novara e GASBiOleggio
UN MONDO IN PERICOLO di Markus Imhoof.
Titolo originale More Than Honey. Documentario, durata
90 min. - Svizzera, Germania, Austria 2012. - Officine Ubu
IL FILM: Risulta almeno curioso sapere che un terzo di ciò
che mangiamo non esisterebbe senza il lavoro delle api.
Coadiuvato da un'avanzata tecnologia di ripresa, il regista
svizzero Markus Imhoof ci guida in un viaggio intorno al
mondo dal quale emerge l'importanza di quest'insetto che,
oltre al ruolo diretto nella produzione del miele, ha il
compito di impollinare fiori e piante. Dalla visita ad un
apicultore delle Alpi svizzere alla Cina, dall'America ad una
minuscola isola in cui si spera che una nuova razza metta
fine alla loro lenta agonia, il film informa su un problema di
schiacciante attualità.
LA RECENSIONE: «Se l'ape scomparisse dalla faccia
della Terra, all'uomo non resterebbero più di quattro anni
di vita», suona in maniera davvero cupa la celebre frase attribuita ad Albert Einstein,
soprattutto a fronte del fatto che Un mondo in pericolo mette in allerta su una spaventosa
emergenza ambientale, fornendo dati precisi e intervistando chi lavora in questo delicato
campo. Non c'è soltanto una causa dietro alla moria delle api, ma una concatenazione di
motivi facenti tutti capo ad uno scriteriato utilizzo dei sistemi industriali che hanno
inesorabilmente cambiato il modo di allevarle.. Oltre al legittimo e encomiabile grido di
allarme che lancia verso la sensibilità dello spettatore, il documentario in questione è anche
un ammirato omaggio alla perfezione del sistema in cui vive questo straordinario insetto: nei
momenti in cui illustra, con tangibile adesione, i meccanismi alla base di quella che è una
vera e propria società scandita dal lavoro e dal controllo.
Giovedì 6 marzo 2014
Assopace
COME PIETRA PAZIENTE di Atiq Rahimi
donne
Con: Golshifteh Farahani - Hamidreza Javdan - Massi
Mrowat - Hassina Burgan Anno: 2013
IL FILM: Afghanistan. Una giovane donna con due figlie in
tenera età assiste in una misera abitazione il marito
mujaeddhin, in coma in seguito a uno scontro con un
compagno d'armi. La donna deve combattere con la
mancanza di denaro e per questo allontana da casa le
bambine affidandole a una zia che gestisce una casa di
piacere. Da quel momento si sente ancora più libera di
confidare al coniuge segreti inconfessabili in precedenza.
Quando poi una novità irromperà nella sua vita finirà con il
trovare tutto il coraggio. LA RECENSIONE: La 'syngué
sabour' nella tradizione popolare afghana è la 'pietra
paziente' cioè una pietra magica alla quale è possibile
raccontare tutti i segreti, le sofferenze, le difficoltà. La
pietra si carica di queste rivelazioni fino a quando si frantuma. Atiq Rahimi nasce come
documentarista per poi passare alla scrittura che si trasforma rapidamente in cinema da lui
diretto. E’ sceneggiato da Jean-Claude Carrière e sostenuto dalla straordinaria
interpretazione di Golshifteh Farahani (About Elly) questo personaggio è destinato a
rimanere a lungo nella memoria degli spettatori. Perché si tratta di un duello tra due corpi.
Uno, quello del marito, immobilizzato nel coma e alimentato in modo rudimentale da una
flebo artigianale ma ancora capace di provocare sofferenza nell'altro. Una sofferenza che si
fa ricordo di umiliazioni subite in quanto donna, essere inferiore a cui non concedere né
ascolto né, tantomeno, affetto.Un corpo costantemente coperto che però progressivamente
acquista luminosità a partire dal volto grazie a un processo di autoanalisi liberatoria.
Giovedì 13 marzo 2014
FREE TRIBE
LA VITA DI ADELE di Abdel Kechiche.
donne
Con Léa
Seydoux, Adèle
Exarchopoulos, Salim
Kechiouche, Mona Walravens, Jeremie Laheurte.
Alma
Jodorowski,
Aurélien
Recoing, Catherine
Salée, Fanny Mourin,Benjamin Siksou, Sandor Funtek
Drammatico, durata 179 min. - Francia 2013. - Lucky Red
IL FILM: Adèle ha quindici anni e un appetito insaziabile di
cibo e di vita. Leggendo della Marianna di Marivaux si
invaghisce di Thomas, a cui si concede senza mai
accendersi davvero. A innamorarla è invece una ragazza
dai capelli blu incontrata per caso e ritrovata in un locale
gay, dove si è recata con l'amico di sempre.
LA RECENSIONE: Sul romanzo "La Vie de Marianne"
apre La vie d'Adèle, storia d'amore e di formazione di
un'adolescente che concede alla macchina da presa ogni
dettaglio e ogni sfumatura di sé. Eludendo il
compiacimento dell'esibizione, il regista tunisino racconta
una stagione d'amore dolorosa e irripetibile, senza psicologismi e con una carnalità priva di
morbosità. Al centro del film due giovani donne che leggono la realtà con gli occhi del
desiderio, il loro, che esplode sullo schermo accordando i capitoli della loro esistenza.
L'abilità dell'autore a dirigere gli attori, già osservata nei lavori precedenti (La schivata, Cous
cous, Venere Nera), produce periodi di pura bellezza come in occasione della lunghissima
scena dell'amplesso, delle cene di presentazione e delle letture scolastiche. Con un
movimento dall'esterno verso l'interno, Kechiche realizza un film che quanto più si distende
nel tempo tanto più si stringe nello spazio di una camera, di un'aula, di una cucina,
placandosi nel ritmo e dentro un'appassionata ricerca di interiorità..
Giovedì 20 marzo 2014
VIA CASTELLANA BANDIERA
donne
di Emma
Dante – Italia, 2013, 94 min. COPPA VOLPI Miglior
Interpretazione Femminile alla Mostra del Cinema di
Venezia: con Emma dante, Elena Cotta, Alba Rohrwacher
IL FILM: È una domenica pomeriggio a Palermo quando
due donne, Rosa e Clara, si perdono nelle strade della
città e finiscono in una specie di budello: Via Castellana
Bandiera. Nello stesso momento, un’altra macchina
guidata da Samira, arriva in senso contrario nella stessa
strada. Nessuna intende cedere il passo all’altra. Un duello
tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare
e dormire; più ostinato del sole di Palermo e più testardo
della ferocia degli uomini che le circondano. LA
RECENSIONE: «Lo stallo attorno cui si costruisce tutto il
film diventa uno spazio di tensione dialettica. Via
Castellana Bandiera è teatro di un evento indecidibile: può
andare in una qualunque direzione eppure nulla si muove.
Molte persone compaiono sulla scena, si muovono attorno alle macchine, si conoscono,
succedono tante cose, nascono amicizie, rivelazioni, ma tutto rimane – anche per
convenienza di qualcuno – bloccato. Ma Emma Dante non si limita a questo, perché non si
capirebbe il suo film senza la riflessione sul femminile che lo attraversa. Alla guida delle due
macchine ci sono due donne: giovane, lesbica, appena entrata in una crisi di coppia l’una;
anziana, muta e cocciuta l’altra. Sono diversissime eppure i loro destini si legano l’un l’altro.
Tra le due inizia “una lotta di puro prestigio”, come direbbe Hegel, senza alcun motivo
eppure anche senza pietà. Si è nemici ma ci si specchia anche l’uno nell’altro. (Pietro
Bianchi – Cineforumweb)
Giovedì 27 marzo 2014
NINA di Elisa Fuksas
FREE TRIBE
donne
Italia 2013 durata 84’ Distr. Fandango
Con Diane Fleri, Luca Marinelli, Ernesto Mahieux, Luigi
Catani, Marina Rocco, Andrea Bosca.
IL FILM: racconta la storia di una eclettica ragazza alla
soglia dei trent'anni, di nome Nina. Roma d’agosto. Una
città deserta, dai tempi dilatati in cui vagano pochi
“superstiti”. Nina è una giovane donna dal carattere timido
e insicuro, rimasta nella città vuota. Il suo migliore amico le
chiede di prendersi cura di Omero, il cane dei genitori, così
Nina si trasferisce all’EUR nella casa di famiglia
dell’amico. Una location metafisica e innaturale dove tra gli
abbaglianti monumenti del regime le persone appaiono
come microscopici fantasmi e tutto sembra immobile e
immutabile come in un’opera di De Chirico. Dapprima Nina
è sopraffatta da un senso di disagio e dalla solitudine: poi
una serie di incontri totalmente inaspettati rendono le sue ferie forzate sempre più
interessanti. LA RECENSIONE: Elisa Fuksas, figlia del grande architetto Massimiliano, si
cimenta con il suo primo lungometraggio. Protagonista assoluta è Diane Fleri, trentenne di
origine francese, nella parte di Nina. Il film è un piccolo gioiello ricco di citazioni che vanno
da Moretti, a Una giornata particolare di Scola: la solitudine e l’immobilità del personaggio in
cerca di un ruolo che viene sospinta da incontri tanto casuali quanto pregni di significato.
Giovedì 3 aprile 2014
Assopace
ERNEST E CELESTINE di Stéphane Aubier, Vincent
Patar, Benjamin Renner. Con Lambert Wilson, Anne-Marie
Loop, Pauline Brunner, Claudio Bisio, Alba Rohrwacher.
Dario Cantarelli Animazione, durata 79 min. Francia 2012. - Sacher
IL FILM: Nel mondo degli orsi è impossibile fare amicizia
con un topolino. La diffidenza è ai massimi livelli. Peraltro
nel mondo sotterraneo dei topi l’orso rappresenta il
peggiore dei pericoli che si possano incontrare. Inoltre il
futuro dei più piccoli è già segnato.LA RECENSIONE
All’origine di questo delizioso film di animazione,
presentato alla Quinzaine des Realisateurs al Festival di
Cannes, ci sono i libri disegnati da Gabrielle Vincent e
tradotti in molti paesi del mondo. Nate all'inizio degli anni
Ottanta le avventure dell’orso Ernest e della topolina
Célestine conservano il talento di pittrice e narratrice a
partire dal quotidiano della loro creatrice. A questa già più che efficace modalità di
narrazione si aggiunge il talento di uno dei più famosi scrittori francesi, Daniel Pennac. La
sua sceneggiatura è rispettosa della fonte originale e, al contempo, memore di quando
leggeva all'allora sua figlia piccola le storie della Vincent divenendo per lei il buon orso
artista. Non è facile trovare un’animazione così raffinata e al contempo capace di parlare al
cuore e alla razionalità di adulti e bambini. Perché il discorso sul pregiudizio passa
attraverso una storia di amicizia che il mondo ritiene impossibile conservando un ancoraggio
alla realtà (una su tutte la scena del tribunale) ma trasfigurandolo attraverso quella poesia
del tratto e dello sguardo che troppo spesso rischiamo di dimenticare travolti come siamo da
immagini senz’anima.
Giovedì 10 aprile 2014
BELLAS MARIPOSAS
FREE TRIBE
di Salvatore Mereu, Italia,
2012, 100 min. con Sara Podda e Maya Mulas
IL FILM: Tratto dall'omonimo racconto di Sergio Atzeni.
Cate ha undici anni, tanti fratelli e un padre
"pezzemmerda". Vive alla periferia di Cagliari, ma
vorrebbe fuggire: sogna di fare la cantante, non vuole
finire come sua sorella Mandarina, rimasta incinta a tredici
anni, o come Samantha, la ragazza oggetto del quartiere.
Solo Gigi, un vicino di casa, merita il suo amore. Ma oggi,
3 agosto, la vita di Gigi è in pericolo: Tonio, uno dei fratelli
di Cate, vuole ucciderlo. Intanto Cate trascorre con Luna,
la sua migliore amica, il giorno più lungo della loro vita, tra
il quartiere, il mare e le strade del centro. Quando scende
la sera, tutto sembra perduto, ma dal nulla compare una
bellissima donna: la Coga Aleni, una strega che può
leggere il futuro delle persone... LA RECENSIONE: La
cinepresa di Salvatore Mereu, già autore di gioiellini come Ballo a tre passi,
Sonetaula e Tajabone, coglie la vita trasfigurata dall'immaginazione libera delle sue giovani
protagoniste. E poiché a Cate e Luna brillano gli occhi dalla prima all'ultima inquadratura,
Mereu si impone di rispettare quella luce che rifiuta di spegnersi e costruisce un film
magmatico, tracimante di colori e immagini. "Voi non sapete cosa vuol dire vivere a casa
mia", afferma Caterina detta Cate, guardando in camera. È proprio come gira il mondo almeno il suo - ciò che Cate racconta, spesso rivolgendosi agli spettatori: un microcosmo
che lei e Luna affrontano ogni giorno con grande pragmatismo ma senza rassegnazione.
Giovedì 17 aprile 2014
FREE TRIBE
IN DEBITO di Andrea Segre. Con Vinicio Capossela,
Theodora Athanasiou, Giorgis Christofilakis, Keti
Dali, Pantelis Hatzikiriakos. Dimitris Kodogiannis
Fotografia: Luca Bigazzi,Montaggio: Sara Zavarise
Titolo originale Rebetiko. Documentario, dur.87’ Italia 2012
IL FILM:Grecia 2013. Nelle taverne di Atene e di
Salonicco si perpetua l'antica tradizione dei rebetes, i
musicisti che propongono il rebetiko, una forma di blues
ellenico che affonda le sue radici in un passato di crisi
diversa (e al contempo simile) a quella che colpisce oggi la
popolazione. È una musica che si oppone, con i versi delle
sue canzoni, al potere ed è, oggi come allora, portatrice di
una corrente di ribellione al conformismo passivo. Vinicio
Capossela va alla ricerca di questi musicisti e fonde la
propria musica con la loro. LA RECENSIONE: La Grecia
è il Paese "in debito" con l'Europa sul piano economico.
Ma l'Europa è da sempre "in debito" con la cultura che in Grecia ha avuto origine per poi
plasmare il modo stesso di guardare al mondo di tutti gli europei. I gruppi che impediscono
di dimenticare la forza di una musica che è nata come forma di protesta, talvolta accesa
talaltra solo malinconica, tengono viva una fiamma che non è solo nostalgia per un passato
che non c'è più. È dimostrazione della ciclicità della storia e del valore di testi e musiche che
non hanno terminato la loro funzione 'tanti anni fa'. Sono ancora lì a ricordare che
l'economia non può essere solo una forma di neopaganesimo prostrato in adorazione del dio
Mercato. L'economia è fatta di uomini e donne, delle loro gioie ma anche delle loro
sofferenze che la musica e il canto sanno esprimere con grande efficacia.
Giovedì 24 aprile 2014
LA GABBIA DORATA
AMNESTY INT. Novara
di Diego Quemada-Diez.
Con Brandon
López, Rodolfo
Dominguez, Karen
Martínez, Carlos Chajon, Ramón
Medína.
Drammatico, durata 102 min. - Messico2013. – distrib
Parthenos .montaggio: Leonardo Heiblum, Paloma López
musiche: Jacobo Lieberman.
IL FILM: possente
debutto al lungometraggio di Diego Quemada-Diez, un
giovane cineasta spagnolo che si è fatto le ossa come
assistente di Ken Loach e in ruoli di contorno nel cinema
hollywoodiano, e che per anni ha perseguito un sogno:
raccontare una storia sulle centinaia di migliaia di persone
che quotidianamente salgono sui tetti dei treni merci che
attraversano il continente latino-americano, per sfuggire a
una vita di miseria, in cerca di una speranza nella terra
delle opportunità, gli Stati Uniti.LA RECENSIONE: La
gabbia dorata è un film che sfata il mito della frontiera
mostrandoci il muro su cui si infrangono i sogni e le
speranze che spingono tanta gente ad affrontare un viaggio denso di insidie, attraverso
paesi dove la miseria ha favorito la nascita di spietati trafficanti d'uomini e dove la vita
umana, soprattutto femminile, non conta niente. Nel film c'è tutto quello che ruota intorno
alla tragedia dell'immigrazione clandestina in quei paesi: la sorte delle donne, la cultura india
ormai quasi perduta, i migranti che si ammassano sui treni come gli hobos de L'imperatore
del Nord, le tappe forzate lungo il cammino, dove pochi sprazzi di lavoro e solidarietà si
alternano alle razzie dei criminali e dei narcotrafficanti. Sono tutte storie vere, rese ancora
più forti e toccanti dalla poesia che si sprigiona dai volti e dalle voci degli adolescenti
protagonisti, le cui avventure lo spettatore segue col fiato in gola.
Mercoledì 30 aprile 2014 AMNESTY INT- Novara
LA PRIMA NEVE Di Andrea Segre.
Con Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita
Caprioli, Peter Mitterrutzner, Giuseppe Battiston. Paolo
Pierobon, Sadia Afzal, Leonardo Paoli,Lorenzo
Pintarelli, Roberto Citran Drammatico, dur.105’ Italia 2013.
IL FILM: Pergine, piccolo paese del Trentino ai piedi della
Val de Mocheni. E' lì che è arrivato Dani, fuggito dal Togo
e poi nuovamente costretto a fuggire dalla Libia in fiamme.
Dani ha una figlia piccola (che gli ricorda troppo la moglie
morta per volerle davvero bene) e una meta: Parigi. In
montagna, dove ha trovato lavoro presso un anziano
apicoltore, fa la conoscenza di Michele, un bambino che
soffre ancora per la perdita improvvisa del padre.
LA RECENSIONE: Andrea Segre prosegue con questo
suo secondo film di finzione dopo Io sono Li la personale
ricerca del rapporto tra gli esseri umani e i luoghi che ne
ospitano.Dani l'emarginazione ce l'ha dentro come il piccolo Michele ed è data dal dolore
profondissimo di una perdita, di un lutto che sembra impossibile elaborare. Hanno a fianco
persone che vorrebbero aiutarli (l'anziano apicoltore per l'uno,la madre per l'altro) ma è
come se avessero eretto un muro a difesa della loro sofferenza. Il bosco finisce così per
diventare non il luogo fiabesco dove incontrare pericolosi lupi ma lo spazio, tra luci ed
ombre, dove trovare una solitudine che può farsi cammino comune. "Le cose che hanno lo
stesso odore debbono stare insieme" dice il vecchio a proposito di legno e miele. Dani e
Michele sono impregnati dello stesso odore della deprivazione
Giovedì 8 maggio 2014 Banca del tempo
LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone
Genere:drammatico
Produzione:Gianluca
Arcopinto
Durata:92’ Sceneggiatura:Gino Clemente, Daniele
Gaglianone,
Claudia
Russo
Direttore
della
Fotografia:GherardoGoss,iMontaggio: Enrico Giovannone
IL FILM: Un attore impersona un maestro che dà lezioni
di italiano ad una classe di stranieri che mettono in scena
se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare
l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per
integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi
del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo.
Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà
prende il sopravvento. Il regista dà lo ‘stop’, ma l’intera
troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di
un’unica vera storia, in un unico film di ‘vera finzione’.
LA RECENSIONE: il regista ha trasformato delle persone
in personaggi, non nel senso di fugure fittizie, ma di
esempi dal valore universale. Pur nella diversità dei loro
destini e delle loro incacellabili perdite, l'egiziano Shadi, la nigeriana Easther e
l'iraniana Moahbobeh, sono infatti il simbolo del diritto al lavoro e di una dignità offesa dalla
violenza ma prepotentemente desiderosa di una riaffermazione.
Le loro parole funzionano più di qualsiasi immagine di sbarchi, arresti e abusi, perché
quando esiste un punto di vista, il messaggio arriva di più. Valerio Mastandrea contribuisce a
questa dimensione di autenticità facendo emerge tutta l'umiltà di un attore impegnato nel
sociale.
Giovedì 15 maggio 2014
LIBERA
LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE di Pif
Con Cristiana
Capotondi, Pif, Ginevra
Antona, Alex
Bisconti, Claudio
Gioé.
Ninni
Bruschetta, Barbara
Tabita, Rosario Lisma Commedia, durata 90 min. Italia 2013. - 01 Distribution
IL FILM: Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che
condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la
bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo,
Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina,
Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due
uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele
Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da
quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a
Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi
efferati delitti. LA RECENSIONE: Costruito come un
romanzo di formazione, La mafia uccide solo d'estate trova
la sua rilevanza in quello che racconta e la sua forza in come lo racconta e come
rappresenta la mafia senza indulgenze celebrative. Infilato il terreno minato dell'universo
criminale, Pif contempla il fascino sinistro dell'eroe del male, incarnato nel film da Giulio
Andreotti e allargato a una lunga serie di 'persone perbene' e istituzionali fino alla bassa
macelleria criminale, scartando i sentimenti retorici e i cliché che veicolano l'idea
dell'immutabilità della Mafia. Nato in una regione incline al fatalismo come la Sicilia, Pif fa
qualcosa di più che dimostrare la parabola discendente di Cosa Nostra, scegliendo come
protagonista un ragazzino che coltiva sogni, speranze e illusioni e che imparerà a sottrarsi
alle regole del gioco sentendosi e volendosi 'diverso' rispetto alla cultura diffusa di cui la
criminalità organizzata è espressione. I padrini forti e arcaici visti sempre nella loro sacralità
di potenti e cattivi vengono 'rovesciati' in una storia drammaturgicamente valida e capace di
scendere dentro le cose.
Giovedì 22 maggio 2014
GASBilOleggio
PER ALTRI OCCHI di Silvio Soldini
durata 95 min. - Italia 2013, interpreti nonvedenti.
IL FILM: Enrico è un fisioterapista che ha imparato ad
andare in barca a vela a cinquant'anni. Gemma una
studentessa che suona il violoncello e vince gare di sci.
Luca è pianista, compositore e fotografo. Felice uno
scultore con tanti amici in galera. Che cosa unisce loro e
gli altri protagonisti di Per altri occhi? La cecità, ma anche
la voglia di impostare la propria esistenza come "una sfida
che comunque va vissuta". LA RECENSIONE: Silvio
Soldini entra nelle loro storie con discrezione mettendosi in
posizione di ascolto, senza manipolare eventi o sentimenti,
senza ricorrere a pietismi o luoghi comuni.
Ne emergono i ritratti di uomini e donne che affrontano con
coraggio e pragmatismo le mille complicazioni che la
disabilità aggiunge alla loro giornate, imparando ad
orientarsi in spazi sconosciuti, a rinegoziare equilibri e ad
affrontare le difficoltà con ironia. Il che, suggerisce il documentario, non è troppo diverso da
quello che facciamo tutti noi, quotidianamente, in quanto esseri umani in balìa di vite
complicate. E vedere (noi che possiamo) l'esempio positivo di chi ce la fa con "qualcosa di
meno" (ma anche molte cose in più), è quanto mai incoraggiante. La regia di Soldini è pulita,
rigorosa, in punta di piedi, e precisa come le vite di chi si muove sapendo che "un centimetro
è un'infinità", se ciò che si conosce si ritrova improvvisamente un poco più lontano. Il
montaggio è agile e fluido, privo di ridondanze e di quelle esitazioni .
CINEFORUM F.I.C.
2° RASSEGNA 20 EDIZIONE 2013-2014
Giovedì 6 febbraio 2014
L’INTREPIDO
di Gianni Amelio
Giovedì 13 febbraio 2014
ANNI FELICI
di Daniele Luchetti
Giovedì 20 febbraio 2014
SALVO
di Grassadonia e Piazza
LIBERA
Giovedì 27 febb. 2014 UN MONDO IN PERICOLO di Marcus Imhoof Bio Novara /GAS
Giovedì 6 marzo 2014 COME PIETRA PAZIENTE di A.Rahimi Assopace donne
Giovedì 13 marzo 2014
LA VITA DI ADELE di Abdel Kechiche Free Tribe donne
Giovedì 20 marzo VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante
donne
Giovedì 27 marzo 2014
NINA
diElisa Fuksas Free Tribe donne
Giovedì 3 aprile 2014
ERNEST E CELESTINE di S. Aubier Pennac Assopace
Giovedì 10 aprile 2014 BELLAS MARIPOSAS di Salvatore Mereu Free Tribe
Giovedì 17 aprile 2014
IN DEBITO di A. Segre/Vinicio Capossela Free Tribe
Giovedì 24 aprile 2014
LA GABBIA DORATA di Diego Quemada Diez AMNESTY INT.
Mercoledì 30 aprile 2014
LA PRIMA NEVE
di Andrea Segre
AMNESTY INT.
Giovedì 8 maggio 2014
LA MIA CLASSE
di D. Gaglianone
Banca del tempo
Giovedì 15 maggio 2014 LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE di Pif
LIBERA
Giovedì 22 maggio 2014
PER ALTRI OCCHI di Silvio Soldini
GASBIOleggio
Approfondimenti su
Contatti telefonare al 3405273720
www.cineforumoleggio.it
e mail : [email protected]