CINEFORUM F.I.C. 2° RASSEGNA 20° EDIZIONE 2013-2014 Proiezioni presso la Multisala Movie Planet BELLINZAGO NOVARESE Viale della libertà 231 Inizio delle proiezioni alle ore 21,00 Cari soci e socie dopo una prima serie di 16 film che vi abbiamo proposto abbinati due a due per affinità di storie, ora vi presentiamo una seconda rassegna con altri abbinamenti. Abbiamo scelto argomenti e tematiche i cui contenuti sono impegni e finalità di alcune associazioni che operano sul nostro territorio locale e nazionale. Vi anticipiamo che ben 11 dei 16 titoli sono opere di registi e registe italiani e vi confessiamo che avremmo avuto la tentazione e la possibilità, vista la buona produzione del nostro cinema d’autore, di fare un’intera rassegna italiana. Cominciamo con Gianni Amelio e Daniele Luchetti: il primo ci narra una fiaba amara dei nostri giorni, quella di un “Intrepido” precario rassegnato ad accettare qualsiasi lavoro, mentre gli “Anni felici” della generazione precedente sono rivisitati nella memoria personale del regista, allora ragazzino, che racconta la vita dei suoi genitori ed il contesto creativo e trasgressivo degli anni 70. Con l’Associazione Libera parliamo di mafia attraverso lo sguardo di genere poliziesco di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che a Cannes hanno vinto con “Salvo” il premio della critica. Al loro film seguirà a maggio la coraggiosa versione in chiave di commedia dell’autore di cabaret conosciuto a Zelig col nome di Pif, che con “La mafia uccide solo d’estate” analizza il succedersi delle stragi di Cosa Nostra degli ultimi anni che accompagnano la vita di un ragazzino siciliano. Con l’associazione di agricotori Bio Novara che ci ricorda che un mondo senza Api può sopravvivere solo 4 anni dopo la loro scomparsa, e con il GASBIOleggio, i cui soci si pongono l’obiettivo di acquistare insieme prodotti biologici di produzione locale vi presentiamo lo splendido documentario “Un mondo in pericolo”, dedicato alla meravigliosa operosità delle Api, oscillando tra le tradizionali operazioni di produzione del miele nelle Alpi svizzere e lo sfruttamento intensivo delle infaticabili impollinatrici nelle monoculture Americane Il mese di marzo come sempre è dedicato alle tematiche femminili. Il primo film, proposto con Assopace, è dello scrittore e regista afgano Atiq Rahimi : “Come pietra paziente”, racconta in una città percorsa da scorribande di uomini armati, la storia di una giovane moglie che si emancipa dal marito eroe soldato e padrone. In una società al 95% semianalfabeta, la tradizione orale è fortissima ed è così che i pensieri della protagonista diventano voce: incanta, prega, grida e infine ritrova se stessa. Seguirà Emma Dante, scrittrice, regista è anche interprete di “Via Castellana Bandiera”: è lei una delle tre donne bloccate in un ingorgo, che non è fatto solo dalle loro auto ma è nelle loro teste. “Un duello tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare e dormire; più ostinato del sole di Palermo e più testardo della ferocia degli uomini che le circondano, si tratta di una questione di principio. “La vita di Adele” Palma d’oro a Cannes di Abdel Kechiche, tratto dal fumetto “Il blu è un colore caldo” di Julie Maroh, apre le 4 collaborazioni con i giovani di Free Tribe che scelgono con noi “Nina”, l’opera prima della giovane regista Elisa Fuskas,“Bellas Mariposas” del regista sardo Salvatore Mereu ed infine “In debito” di Andrea Segre e Vinicio Caposela. Le prime due proposte con Free Tribe pongono l’attenzione verso storie di giovani donne e dei loro progetti. - Adele 15 anni che ama la letteratura e vuole insegnare ai bambini si innamora di Emma che si esprime attraverso l’arte. La loro non è solo una storia d’amore, è una storia di vergogna, di negazione, di rabbia, di insicurezza in un mondo intriso di pregiudizi dove vivere la propria omosessualità può provocare fratture emotive insanabili. - Nina è una trentenne, che vorrebbe lasciare Roma per andare in Cina. Si parte dalla realtà per raccontare i desideri, le fantasie, la poesia delle cose e delle persone in un mondo di ideogrammi, origami, piccole cose semplici, determinazione e indeterminatezza. "Prima di un grande inizio deve esserci caos" afferma la protagonista in una delle scene iniziali. - Cate 11 anni e Luna sono due ragazzine di Cagliari che immaginano un mondo lontano e diverso dal loro degradato microcosmo. La sorella di Cate si prostituisce, il fratello è tossico e il padre debosciato ma lei è illibata ed è un personaggio felice. Con Free Tribe non poteva certo mancare la musica: grazie a Vinicio Capossela, grande esploratore di tradizioni e poesia, faremo un viaggio nella cultura greca con la musica Rebetica (ribelle), nata negli anni 30 è riscoperta oggi nella sua struggente attualità a causa della crisi economica. Questi 4 film saranno inframmezzati su suggerimento di Assopace, da un ritorno al grande cinema di animazione, questa volta non a firma di Miyazaki ma del grande scrittore Daniel Pennac, che pennellerà una storia deliziosa ispirandosi ai disegni di due popolari personaggi della letteratura dell’infanzia francese: “Ernest e Celestine” . Si tratta di un orso e una topolina, che rompono entrambi, nei rispettivi mondi il tabù della intolleranza reciproca e si avvicinano, si ri-conoscono, e prorpio coltivando le due loro passioni d’arte: la musica e la pittura, supereranno i confini. Le nuove povertà in Europa (la Grecia è presidente del semestre di turno a cui seguirà l’Italia) si aggiungono a quelle che da anni muovono sulle rotte della migrazione migliaia di persone. Con Amnesty International ne percorriamo due con i film: “La gabbia dorata”di Diego Quemada-Diez e “La prima neve” di Andrea Segre. IL primo viaggio è quello di quattro ragazzi, di cui un indios e una ragazza travestita, che dal Guatemala tentano di raggiungere gli USA salendo sui treni che attraversano il Messico, cercando di sopravvivere ai banditi e agli sfruttatori incontrati lungo il tragitto. Il secondo dal Togo al Trentino dove un padre sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo, ed un ragazzino che ha perso il padre in montagna, uniranno i loro destini per continuare a vivere superando i lutti. In entrambi i film la candida neve scandirà il passaggio al sogno di una vita migliore. Con La banca del tempo che ad Oleggio realizza da alcuni anni corsi di italiano per migranti, vi presentiamo “La mia classe” di Daniele Gaglianone, un bellissimo lavoro che svela almeno tre cose: a) l’allegria e il dolore insiti nei percorsi di inserimento degli stranieri in Italia; b) la macchina stessa del cinema, tra fiction e documentario; c) le leggi vigenti che si pongono come bastoni tra le ruote nei percorso di integrazione. L’ultimo film in rassegna, “Per altri occhi” di Silvio Soldini lo proponiamo ancora con GASBIOleggio che ha realizzato numerose esperienze di cene nel buio con i nonvedenti . Vedremo che persone anche prive della vista sono capaci di fare moltissime cose nel mondo dello sport, del lavoro, della cultura e dell’arte, rompendo l’isolamento e affrontando con coraggio e entusiasmo la straordinaria quotidianità della vita. Buona visione Paolo Rizzi Ingresso soci 4,00 euro Con tessera FIC dal costo di 5,00 euro Ingressi non soci 8,50 euro Per informazioni telefonare a 340.5273720 www.cineforumoleggio.it Movie Planet 0321 927419 www.movieplanetbellinzago.it e mail [email protected] COLLABORAZIONI CON LE ASSOCIAZIONI LIBERA NOVARA www.liberapiemonte.it FREE TRIBE OLEGGIO www.freetribe.it/web/ AMNESTY INT. NOVARA www.amnesty.piemontevda.it/ BANCA DEL TEMPO OLEGGIO www.associazionenazionalebdt.it BIO NOVARA http://www.bionovara.org/ GASBIOleggio http://gasbilancioleggio.wordpress.com/tag/gas/ ASSOPACE Novara www.assopace.org Giovedì 6 febbraio 2014 L’INTREPIDO diGianni Amelio Con Antonio Albanese, Livia Rossi, Gabriele Rendina, Alfonso Santagata, Sandra Ceccarelli Commedia, durata 104 min. - Italia 2013. - 01 Distribution FILM: Immaginiamo che esista un nuovo mestiere e che si chiami "rimpiazzo". Immaginiamo che un uomo senza lavoro lo pratichi ogni giorno, questo mestiere. E dunque che lavori davvero oltre misura e che sia un uomo a suo modo felice. Lui non fa altro che prendere, anche solo per qualche ora, il posto di chi si assenta, per ragioni più o meno serie, dalla propria occupazione ufficiale. Si accontenta di poco, il nostro eroe, ma i soldi non sono tutto nella vita. LA RECENSIONE: Un lavoratore precario che accetta tutto, ma proprio tutto. Lo fregano su paga, normative, orari, fatica. Sopporta. Non si ribella mai. Dunque non c’è trama… Ma proprio questo è il punto. L’Italia è un paese con tassi di disoccupazione elevatissimi, in cui i rapporti di lavoro precari hanno superato fra i nuovi assunti quelli regolari. I giovani che non trovano lavoro sono il 40%. Ebbene, con tutto questo, com’è che non scoppia una rivoluzione? La risposta alla mancata esplosione di una situazione esplosiva probabilmente sta principalmente nella demografia: i giovani - per loro natura più creativi, propensi al rischio, sognatori, rivoluzionari - in Italia sono ormai una minoranza numerica piuttosto ridotta. Le ultime grandi rivolte in Italia scoppiarono tra la fine degli anni Sessanta e il ’77, avendo per protagonista la generazione dei baby-boomers. Il lavoratore tuttofare Antonio Pane (alias Albanese) protagonista de “L’intrepido” è per l’appunto un ritratto di questa rassegnazione italiana. Come tale ci disturba, raccontandoci una condizione esistenziale che non dà adito alla speranza.» (Gad Lerner) Giovedì 13 febbraio 2014 ANNI FELICI di Daniele Luchetti. Con Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel Garofalo, Niccolò Calvagna. Benedetta Buccellato, Pia Engleberth, Angélique Cavallari Commedia, dur 100 min. IL FILM: Nell'anno del referendum sul divorzio, l'Italia di Daniele Luchetti è una famiglia romana in preda al fervore dei tempi tra aspirazioni artistiche d'avanguardia, comodità piccolo borghesi, istanze femministe e amore libero. Guido è un padre sui generis, pittore e scultore, di sera impartisce lezioni sul bello nell'arte dopo la rivoluzione concettuale ai due figli di dieci e cinque anni, Dario e Paolo. La moglie Serena, piccola borghese cittadina, è una donna semplice attraversata però da una profonda inquietudine alla scoperta del femminismo come riscatto del sé e come esperienza di un sentimento amoroso diverso. LA RECENSIONE: Gli Anni felici di Luchetti sono però anche gli "anni di piombo". Sorprende un po' che la Roma di Guido e Serena non risenta minimamente di quell'atmosfera, riportando invece una dimensione dinamica, una scena artistica vissuta ardentemente tra gallerie d'arte e triennali milanesi, molto colorata e trasgressiva, come voleva essere. Il motivo è presto detto: tutti gli eventi sono filtrati dalla memoria emotiva di un bambino di dieci anni, Dario (alter-ego del regista), figlio e testimone . Giovedì 20 febbraio 2014 SALVO di Fabio Grassadonia, LIBERA Antonio Piazza – Italia, 2013, 104 min. Premio della Critica al Festival di Cannes con Saleh Bakri, Sara Serraiocco, Luigi Lo Cascio, Giuditta Perriera IL FILM: Salvo è lo scagnozzo di un boss locale. Gli fa da autista, guardia del corpo e "ripulitore". Proprio durante una di queste pulizie, penetra in casa della sua vittima e nell'attendere il suo arrivo scopre la sorella di questo, una non vedente che non avrà il coraggio (o la volontà) di uccidere, anche perchè si rende conto che proprio in durante la colluttazione le è successo qualcosa di clamoroso. Decide così di rapirla e nasconderla al mondo sostenendo di averla fatta fuori. Ma nel mondo della malavita morire è tanto facile quanto è difficile amare… LA RECENSIONE: L'opera prima di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia è un poliziesco che rifiuta ogni tono noir e preferisce sporcarsi le mani nel gangster movie all'americana. Salvo non parla praticamente mai e la sua prigioniera non è che sia da meno, parlano semmai tutti quelli che gli sono intorno da cui, come ogni buon criminale in cerca di redenzione, Salvo tenta di fuggire. I silenzi sono l'arma a doppio taglio di questo film.I due registi dimostrano una capacità di lavorare sull'immagine e sul sonoro come nessun altro cineasta emergente si sogna anche solo di sperare. Giovedì 15 maggio 2014 Bio Novara e GASBiOleggio UN MONDO IN PERICOLO di Markus Imhoof. Titolo originale More Than Honey. Documentario, durata 90 min. - Svizzera, Germania, Austria 2012. - Officine Ubu IL FILM: Risulta almeno curioso sapere che un terzo di ciò che mangiamo non esisterebbe senza il lavoro delle api. Coadiuvato da un'avanzata tecnologia di ripresa, il regista svizzero Markus Imhoof ci guida in un viaggio intorno al mondo dal quale emerge l'importanza di quest'insetto che, oltre al ruolo diretto nella produzione del miele, ha il compito di impollinare fiori e piante. Dalla visita ad un apicultore delle Alpi svizzere alla Cina, dall'America ad una minuscola isola in cui si spera che una nuova razza metta fine alla loro lenta agonia, il film informa su un problema di schiacciante attualità. LA RECENSIONE: «Se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero più di quattro anni di vita», suona in maniera davvero cupa la celebre frase attribuita ad Albert Einstein, soprattutto a fronte del fatto che Un mondo in pericolo mette in allerta su una spaventosa emergenza ambientale, fornendo dati precisi e intervistando chi lavora in questo delicato campo. Non c'è soltanto una causa dietro alla moria delle api, ma una concatenazione di motivi facenti tutti capo ad uno scriteriato utilizzo dei sistemi industriali che hanno inesorabilmente cambiato il modo di allevarle.. Oltre al legittimo e encomiabile grido di allarme che lancia verso la sensibilità dello spettatore, il documentario in questione è anche un ammirato omaggio alla perfezione del sistema in cui vive questo straordinario insetto: nei momenti in cui illustra, con tangibile adesione, i meccanismi alla base di quella che è una vera e propria società scandita dal lavoro e dal controllo. Giovedì 6 marzo 2014 Assopace COME PIETRA PAZIENTE di Atiq Rahimi donne Con: Golshifteh Farahani - Hamidreza Javdan - Massi Mrowat - Hassina Burgan Anno: 2013 IL FILM: Afghanistan. Una giovane donna con due figlie in tenera età assiste in una misera abitazione il marito mujaeddhin, in coma in seguito a uno scontro con un compagno d'armi. La donna deve combattere con la mancanza di denaro e per questo allontana da casa le bambine affidandole a una zia che gestisce una casa di piacere. Da quel momento si sente ancora più libera di confidare al coniuge segreti inconfessabili in precedenza. Quando poi una novità irromperà nella sua vita finirà con il trovare tutto il coraggio. LA RECENSIONE: La 'syngué sabour' nella tradizione popolare afghana è la 'pietra paziente' cioè una pietra magica alla quale è possibile raccontare tutti i segreti, le sofferenze, le difficoltà. La pietra si carica di queste rivelazioni fino a quando si frantuma. Atiq Rahimi nasce come documentarista per poi passare alla scrittura che si trasforma rapidamente in cinema da lui diretto. E’ sceneggiato da Jean-Claude Carrière e sostenuto dalla straordinaria interpretazione di Golshifteh Farahani (About Elly) questo personaggio è destinato a rimanere a lungo nella memoria degli spettatori. Perché si tratta di un duello tra due corpi. Uno, quello del marito, immobilizzato nel coma e alimentato in modo rudimentale da una flebo artigianale ma ancora capace di provocare sofferenza nell'altro. Una sofferenza che si fa ricordo di umiliazioni subite in quanto donna, essere inferiore a cui non concedere né ascolto né, tantomeno, affetto.Un corpo costantemente coperto che però progressivamente acquista luminosità a partire dal volto grazie a un processo di autoanalisi liberatoria. Giovedì 13 marzo 2014 FREE TRIBE LA VITA DI ADELE di Abdel Kechiche. donne Con Léa Seydoux, Adèle Exarchopoulos, Salim Kechiouche, Mona Walravens, Jeremie Laheurte. Alma Jodorowski, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Fanny Mourin,Benjamin Siksou, Sandor Funtek Drammatico, durata 179 min. - Francia 2013. - Lucky Red IL FILM: Adèle ha quindici anni e un appetito insaziabile di cibo e di vita. Leggendo della Marianna di Marivaux si invaghisce di Thomas, a cui si concede senza mai accendersi davvero. A innamorarla è invece una ragazza dai capelli blu incontrata per caso e ritrovata in un locale gay, dove si è recata con l'amico di sempre. LA RECENSIONE: Sul romanzo "La Vie de Marianne" apre La vie d'Adèle, storia d'amore e di formazione di un'adolescente che concede alla macchina da presa ogni dettaglio e ogni sfumatura di sé. Eludendo il compiacimento dell'esibizione, il regista tunisino racconta una stagione d'amore dolorosa e irripetibile, senza psicologismi e con una carnalità priva di morbosità. Al centro del film due giovani donne che leggono la realtà con gli occhi del desiderio, il loro, che esplode sullo schermo accordando i capitoli della loro esistenza. L'abilità dell'autore a dirigere gli attori, già osservata nei lavori precedenti (La schivata, Cous cous, Venere Nera), produce periodi di pura bellezza come in occasione della lunghissima scena dell'amplesso, delle cene di presentazione e delle letture scolastiche. Con un movimento dall'esterno verso l'interno, Kechiche realizza un film che quanto più si distende nel tempo tanto più si stringe nello spazio di una camera, di un'aula, di una cucina, placandosi nel ritmo e dentro un'appassionata ricerca di interiorità.. Giovedì 20 marzo 2014 VIA CASTELLANA BANDIERA donne di Emma Dante – Italia, 2013, 94 min. COPPA VOLPI Miglior Interpretazione Femminile alla Mostra del Cinema di Venezia: con Emma dante, Elena Cotta, Alba Rohrwacher IL FILM: È una domenica pomeriggio a Palermo quando due donne, Rosa e Clara, si perdono nelle strade della città e finiscono in una specie di budello: Via Castellana Bandiera. Nello stesso momento, un’altra macchina guidata da Samira, arriva in senso contrario nella stessa strada. Nessuna intende cedere il passo all’altra. Un duello tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare e dormire; più ostinato del sole di Palermo e più testardo della ferocia degli uomini che le circondano. LA RECENSIONE: «Lo stallo attorno cui si costruisce tutto il film diventa uno spazio di tensione dialettica. Via Castellana Bandiera è teatro di un evento indecidibile: può andare in una qualunque direzione eppure nulla si muove. Molte persone compaiono sulla scena, si muovono attorno alle macchine, si conoscono, succedono tante cose, nascono amicizie, rivelazioni, ma tutto rimane – anche per convenienza di qualcuno – bloccato. Ma Emma Dante non si limita a questo, perché non si capirebbe il suo film senza la riflessione sul femminile che lo attraversa. Alla guida delle due macchine ci sono due donne: giovane, lesbica, appena entrata in una crisi di coppia l’una; anziana, muta e cocciuta l’altra. Sono diversissime eppure i loro destini si legano l’un l’altro. Tra le due inizia “una lotta di puro prestigio”, come direbbe Hegel, senza alcun motivo eppure anche senza pietà. Si è nemici ma ci si specchia anche l’uno nell’altro. (Pietro Bianchi – Cineforumweb) Giovedì 27 marzo 2014 NINA di Elisa Fuksas FREE TRIBE donne Italia 2013 durata 84’ Distr. Fandango Con Diane Fleri, Luca Marinelli, Ernesto Mahieux, Luigi Catani, Marina Rocco, Andrea Bosca. IL FILM: racconta la storia di una eclettica ragazza alla soglia dei trent'anni, di nome Nina. Roma d’agosto. Una città deserta, dai tempi dilatati in cui vagano pochi “superstiti”. Nina è una giovane donna dal carattere timido e insicuro, rimasta nella città vuota. Il suo migliore amico le chiede di prendersi cura di Omero, il cane dei genitori, così Nina si trasferisce all’EUR nella casa di famiglia dell’amico. Una location metafisica e innaturale dove tra gli abbaglianti monumenti del regime le persone appaiono come microscopici fantasmi e tutto sembra immobile e immutabile come in un’opera di De Chirico. Dapprima Nina è sopraffatta da un senso di disagio e dalla solitudine: poi una serie di incontri totalmente inaspettati rendono le sue ferie forzate sempre più interessanti. LA RECENSIONE: Elisa Fuksas, figlia del grande architetto Massimiliano, si cimenta con il suo primo lungometraggio. Protagonista assoluta è Diane Fleri, trentenne di origine francese, nella parte di Nina. Il film è un piccolo gioiello ricco di citazioni che vanno da Moretti, a Una giornata particolare di Scola: la solitudine e l’immobilità del personaggio in cerca di un ruolo che viene sospinta da incontri tanto casuali quanto pregni di significato. Giovedì 3 aprile 2014 Assopace ERNEST E CELESTINE di Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner. Con Lambert Wilson, Anne-Marie Loop, Pauline Brunner, Claudio Bisio, Alba Rohrwacher. Dario Cantarelli Animazione, durata 79 min. Francia 2012. - Sacher IL FILM: Nel mondo degli orsi è impossibile fare amicizia con un topolino. La diffidenza è ai massimi livelli. Peraltro nel mondo sotterraneo dei topi l’orso rappresenta il peggiore dei pericoli che si possano incontrare. Inoltre il futuro dei più piccoli è già segnato.LA RECENSIONE All’origine di questo delizioso film di animazione, presentato alla Quinzaine des Realisateurs al Festival di Cannes, ci sono i libri disegnati da Gabrielle Vincent e tradotti in molti paesi del mondo. Nate all'inizio degli anni Ottanta le avventure dell’orso Ernest e della topolina Célestine conservano il talento di pittrice e narratrice a partire dal quotidiano della loro creatrice. A questa già più che efficace modalità di narrazione si aggiunge il talento di uno dei più famosi scrittori francesi, Daniel Pennac. La sua sceneggiatura è rispettosa della fonte originale e, al contempo, memore di quando leggeva all'allora sua figlia piccola le storie della Vincent divenendo per lei il buon orso artista. Non è facile trovare un’animazione così raffinata e al contempo capace di parlare al cuore e alla razionalità di adulti e bambini. Perché il discorso sul pregiudizio passa attraverso una storia di amicizia che il mondo ritiene impossibile conservando un ancoraggio alla realtà (una su tutte la scena del tribunale) ma trasfigurandolo attraverso quella poesia del tratto e dello sguardo che troppo spesso rischiamo di dimenticare travolti come siamo da immagini senz’anima. Giovedì 10 aprile 2014 BELLAS MARIPOSAS FREE TRIBE di Salvatore Mereu, Italia, 2012, 100 min. con Sara Podda e Maya Mulas IL FILM: Tratto dall'omonimo racconto di Sergio Atzeni. Cate ha undici anni, tanti fratelli e un padre "pezzemmerda". Vive alla periferia di Cagliari, ma vorrebbe fuggire: sogna di fare la cantante, non vuole finire come sua sorella Mandarina, rimasta incinta a tredici anni, o come Samantha, la ragazza oggetto del quartiere. Solo Gigi, un vicino di casa, merita il suo amore. Ma oggi, 3 agosto, la vita di Gigi è in pericolo: Tonio, uno dei fratelli di Cate, vuole ucciderlo. Intanto Cate trascorre con Luna, la sua migliore amica, il giorno più lungo della loro vita, tra il quartiere, il mare e le strade del centro. Quando scende la sera, tutto sembra perduto, ma dal nulla compare una bellissima donna: la Coga Aleni, una strega che può leggere il futuro delle persone... LA RECENSIONE: La cinepresa di Salvatore Mereu, già autore di gioiellini come Ballo a tre passi, Sonetaula e Tajabone, coglie la vita trasfigurata dall'immaginazione libera delle sue giovani protagoniste. E poiché a Cate e Luna brillano gli occhi dalla prima all'ultima inquadratura, Mereu si impone di rispettare quella luce che rifiuta di spegnersi e costruisce un film magmatico, tracimante di colori e immagini. "Voi non sapete cosa vuol dire vivere a casa mia", afferma Caterina detta Cate, guardando in camera. È proprio come gira il mondo almeno il suo - ciò che Cate racconta, spesso rivolgendosi agli spettatori: un microcosmo che lei e Luna affrontano ogni giorno con grande pragmatismo ma senza rassegnazione. Giovedì 17 aprile 2014 FREE TRIBE IN DEBITO di Andrea Segre. Con Vinicio Capossela, Theodora Athanasiou, Giorgis Christofilakis, Keti Dali, Pantelis Hatzikiriakos. Dimitris Kodogiannis Fotografia: Luca Bigazzi,Montaggio: Sara Zavarise Titolo originale Rebetiko. Documentario, dur.87’ Italia 2012 IL FILM:Grecia 2013. Nelle taverne di Atene e di Salonicco si perpetua l'antica tradizione dei rebetes, i musicisti che propongono il rebetiko, una forma di blues ellenico che affonda le sue radici in un passato di crisi diversa (e al contempo simile) a quella che colpisce oggi la popolazione. È una musica che si oppone, con i versi delle sue canzoni, al potere ed è, oggi come allora, portatrice di una corrente di ribellione al conformismo passivo. Vinicio Capossela va alla ricerca di questi musicisti e fonde la propria musica con la loro. LA RECENSIONE: La Grecia è il Paese "in debito" con l'Europa sul piano economico. Ma l'Europa è da sempre "in debito" con la cultura che in Grecia ha avuto origine per poi plasmare il modo stesso di guardare al mondo di tutti gli europei. I gruppi che impediscono di dimenticare la forza di una musica che è nata come forma di protesta, talvolta accesa talaltra solo malinconica, tengono viva una fiamma che non è solo nostalgia per un passato che non c'è più. È dimostrazione della ciclicità della storia e del valore di testi e musiche che non hanno terminato la loro funzione 'tanti anni fa'. Sono ancora lì a ricordare che l'economia non può essere solo una forma di neopaganesimo prostrato in adorazione del dio Mercato. L'economia è fatta di uomini e donne, delle loro gioie ma anche delle loro sofferenze che la musica e il canto sanno esprimere con grande efficacia. Giovedì 24 aprile 2014 LA GABBIA DORATA AMNESTY INT. Novara di Diego Quemada-Diez. Con Brandon López, Rodolfo Dominguez, Karen Martínez, Carlos Chajon, Ramón Medína. Drammatico, durata 102 min. - Messico2013. – distrib Parthenos .montaggio: Leonardo Heiblum, Paloma López musiche: Jacobo Lieberman. IL FILM: possente debutto al lungometraggio di Diego Quemada-Diez, un giovane cineasta spagnolo che si è fatto le ossa come assistente di Ken Loach e in ruoli di contorno nel cinema hollywoodiano, e che per anni ha perseguito un sogno: raccontare una storia sulle centinaia di migliaia di persone che quotidianamente salgono sui tetti dei treni merci che attraversano il continente latino-americano, per sfuggire a una vita di miseria, in cerca di una speranza nella terra delle opportunità, gli Stati Uniti.LA RECENSIONE: La gabbia dorata è un film che sfata il mito della frontiera mostrandoci il muro su cui si infrangono i sogni e le speranze che spingono tanta gente ad affrontare un viaggio denso di insidie, attraverso paesi dove la miseria ha favorito la nascita di spietati trafficanti d'uomini e dove la vita umana, soprattutto femminile, non conta niente. Nel film c'è tutto quello che ruota intorno alla tragedia dell'immigrazione clandestina in quei paesi: la sorte delle donne, la cultura india ormai quasi perduta, i migranti che si ammassano sui treni come gli hobos de L'imperatore del Nord, le tappe forzate lungo il cammino, dove pochi sprazzi di lavoro e solidarietà si alternano alle razzie dei criminali e dei narcotrafficanti. Sono tutte storie vere, rese ancora più forti e toccanti dalla poesia che si sprigiona dai volti e dalle voci degli adolescenti protagonisti, le cui avventure lo spettatore segue col fiato in gola. Mercoledì 30 aprile 2014 AMNESTY INT- Novara LA PRIMA NEVE Di Andrea Segre. Con Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita Caprioli, Peter Mitterrutzner, Giuseppe Battiston. Paolo Pierobon, Sadia Afzal, Leonardo Paoli,Lorenzo Pintarelli, Roberto Citran Drammatico, dur.105’ Italia 2013. IL FILM: Pergine, piccolo paese del Trentino ai piedi della Val de Mocheni. E' lì che è arrivato Dani, fuggito dal Togo e poi nuovamente costretto a fuggire dalla Libia in fiamme. Dani ha una figlia piccola (che gli ricorda troppo la moglie morta per volerle davvero bene) e una meta: Parigi. In montagna, dove ha trovato lavoro presso un anziano apicoltore, fa la conoscenza di Michele, un bambino che soffre ancora per la perdita improvvisa del padre. LA RECENSIONE: Andrea Segre prosegue con questo suo secondo film di finzione dopo Io sono Li la personale ricerca del rapporto tra gli esseri umani e i luoghi che ne ospitano.Dani l'emarginazione ce l'ha dentro come il piccolo Michele ed è data dal dolore profondissimo di una perdita, di un lutto che sembra impossibile elaborare. Hanno a fianco persone che vorrebbero aiutarli (l'anziano apicoltore per l'uno,la madre per l'altro) ma è come se avessero eretto un muro a difesa della loro sofferenza. Il bosco finisce così per diventare non il luogo fiabesco dove incontrare pericolosi lupi ma lo spazio, tra luci ed ombre, dove trovare una solitudine che può farsi cammino comune. "Le cose che hanno lo stesso odore debbono stare insieme" dice il vecchio a proposito di legno e miele. Dani e Michele sono impregnati dello stesso odore della deprivazione Giovedì 8 maggio 2014 Banca del tempo LA MIA CLASSE di Daniele Gaglianone Genere:drammatico Produzione:Gianluca Arcopinto Durata:92’ Sceneggiatura:Gino Clemente, Daniele Gaglianone, Claudia Russo Direttore della Fotografia:GherardoGoss,iMontaggio: Enrico Giovannone IL FILM: Un attore impersona un maestro che dà lezioni di italiano ad una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo ‘stop’, ma l’intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un’unica vera storia, in un unico film di ‘vera finzione’. LA RECENSIONE: il regista ha trasformato delle persone in personaggi, non nel senso di fugure fittizie, ma di esempi dal valore universale. Pur nella diversità dei loro destini e delle loro incacellabili perdite, l'egiziano Shadi, la nigeriana Easther e l'iraniana Moahbobeh, sono infatti il simbolo del diritto al lavoro e di una dignità offesa dalla violenza ma prepotentemente desiderosa di una riaffermazione. Le loro parole funzionano più di qualsiasi immagine di sbarchi, arresti e abusi, perché quando esiste un punto di vista, il messaggio arriva di più. Valerio Mastandrea contribuisce a questa dimensione di autenticità facendo emerge tutta l'umiltà di un attore impegnato nel sociale. Giovedì 15 maggio 2014 LIBERA LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE di Pif Con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé. Ninni Bruschetta, Barbara Tabita, Rosario Lisma Commedia, durata 90 min. Italia 2013. - 01 Distribution IL FILM: Arturo ha pochi anni e un segreto romantico che condivide con Rocco Chinnici, giudice e vicino di Flora, la bambina che gli ha incendiato il cuore. Nato a Palermo, Arturo è stato concepito il giorno in cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Calogero Bagarella e altri due uomini della famiglia Badalamenti, uccisero Michele Cavataio vestiti da militari della Guardia di Finanza. Da quel momento e da che si ricordi la sua vita, spesa a Palermo, è stata allacciata alla Mafia e segnata dai suoi efferati delitti. LA RECENSIONE: Costruito come un romanzo di formazione, La mafia uccide solo d'estate trova la sua rilevanza in quello che racconta e la sua forza in come lo racconta e come rappresenta la mafia senza indulgenze celebrative. Infilato il terreno minato dell'universo criminale, Pif contempla il fascino sinistro dell'eroe del male, incarnato nel film da Giulio Andreotti e allargato a una lunga serie di 'persone perbene' e istituzionali fino alla bassa macelleria criminale, scartando i sentimenti retorici e i cliché che veicolano l'idea dell'immutabilità della Mafia. Nato in una regione incline al fatalismo come la Sicilia, Pif fa qualcosa di più che dimostrare la parabola discendente di Cosa Nostra, scegliendo come protagonista un ragazzino che coltiva sogni, speranze e illusioni e che imparerà a sottrarsi alle regole del gioco sentendosi e volendosi 'diverso' rispetto alla cultura diffusa di cui la criminalità organizzata è espressione. I padrini forti e arcaici visti sempre nella loro sacralità di potenti e cattivi vengono 'rovesciati' in una storia drammaturgicamente valida e capace di scendere dentro le cose. Giovedì 22 maggio 2014 GASBilOleggio PER ALTRI OCCHI di Silvio Soldini durata 95 min. - Italia 2013, interpreti nonvedenti. IL FILM: Enrico è un fisioterapista che ha imparato ad andare in barca a vela a cinquant'anni. Gemma una studentessa che suona il violoncello e vince gare di sci. Luca è pianista, compositore e fotografo. Felice uno scultore con tanti amici in galera. Che cosa unisce loro e gli altri protagonisti di Per altri occhi? La cecità, ma anche la voglia di impostare la propria esistenza come "una sfida che comunque va vissuta". LA RECENSIONE: Silvio Soldini entra nelle loro storie con discrezione mettendosi in posizione di ascolto, senza manipolare eventi o sentimenti, senza ricorrere a pietismi o luoghi comuni. Ne emergono i ritratti di uomini e donne che affrontano con coraggio e pragmatismo le mille complicazioni che la disabilità aggiunge alla loro giornate, imparando ad orientarsi in spazi sconosciuti, a rinegoziare equilibri e ad affrontare le difficoltà con ironia. Il che, suggerisce il documentario, non è troppo diverso da quello che facciamo tutti noi, quotidianamente, in quanto esseri umani in balìa di vite complicate. E vedere (noi che possiamo) l'esempio positivo di chi ce la fa con "qualcosa di meno" (ma anche molte cose in più), è quanto mai incoraggiante. La regia di Soldini è pulita, rigorosa, in punta di piedi, e precisa come le vite di chi si muove sapendo che "un centimetro è un'infinità", se ciò che si conosce si ritrova improvvisamente un poco più lontano. Il montaggio è agile e fluido, privo di ridondanze e di quelle esitazioni . CINEFORUM F.I.C. 2° RASSEGNA 20 EDIZIONE 2013-2014 Giovedì 6 febbraio 2014 L’INTREPIDO di Gianni Amelio Giovedì 13 febbraio 2014 ANNI FELICI di Daniele Luchetti Giovedì 20 febbraio 2014 SALVO di Grassadonia e Piazza LIBERA Giovedì 27 febb. 2014 UN MONDO IN PERICOLO di Marcus Imhoof Bio Novara /GAS Giovedì 6 marzo 2014 COME PIETRA PAZIENTE di A.Rahimi Assopace donne Giovedì 13 marzo 2014 LA VITA DI ADELE di Abdel Kechiche Free Tribe donne Giovedì 20 marzo VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante donne Giovedì 27 marzo 2014 NINA diElisa Fuksas Free Tribe donne Giovedì 3 aprile 2014 ERNEST E CELESTINE di S. Aubier Pennac Assopace Giovedì 10 aprile 2014 BELLAS MARIPOSAS di Salvatore Mereu Free Tribe Giovedì 17 aprile 2014 IN DEBITO di A. Segre/Vinicio Capossela Free Tribe Giovedì 24 aprile 2014 LA GABBIA DORATA di Diego Quemada Diez AMNESTY INT. Mercoledì 30 aprile 2014 LA PRIMA NEVE di Andrea Segre AMNESTY INT. Giovedì 8 maggio 2014 LA MIA CLASSE di D. Gaglianone Banca del tempo Giovedì 15 maggio 2014 LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE di Pif LIBERA Giovedì 22 maggio 2014 PER ALTRI OCCHI di Silvio Soldini GASBIOleggio Approfondimenti su Contatti telefonare al 3405273720 www.cineforumoleggio.it e mail : [email protected]
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