Comunicato stampa - Scaligera Formazione

Comunicato stampa 04
Da FORMA VENETO, coordinamento dei maggiori enti formativi, la proposta di
UNA NUOVA LEGGE REGIONALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE.
«Necessarie
certezze e stabilità per quello che è da considerarsi un servizio
pubblico essenziale. La Regione Veneto recuperi il tempo perduto
e riconquisti il suo ruolo di apripista».
AL VIA LA CAMPAGNA PER LA RACCOLTA FIRME.
Padova, 25 novembre 2014 – «Il nostro sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP) è
indicato a livello nazionale e comunitario come modello eccellente: è un paradosso che il quadro
regionale normativo di rierimento sia fermo al 1990». È quanto lamentano a una sola voce tutti gli enti
formativi riuniti in Forma Veneto - l’85% delle realtà attive nel territorio regionale (EnAIP
Veneto, Cnos-Fap Veneto, Ficiap Veneto, Cif Opere assistenziali, Ciofs Fp Veneto, Dieffe, Irigem) - che
oggi hanno presentato pubblicamente a Padova la propria proposta di legge regionale su
iniziativa popolare: una legge richiesta e attesa da oltre cinque anni dalla Regione Veneto e mai
arrivata.
«Da tempo il quadro normativo regionale di riferimento non risponde più alle mutate esigenze del
mondo economico-produttivo. Nel frattempo è anche cambiato profondamente il nostro sistema di
istruzione nazionale insieme alla normativa europea: non c’è più un allineamento tra quanto normato
dallo Stato e dalla Comunità europea e quanto dalla nostra Regione». Così il presidente di
FormaVeneto Renato Meggiolaro, che aggiunge: «Questa proposta potrebbe riconsegnare alla
Regione il ruolo di apripista rispetto all’evoluzione del sistema e all’effettiva introduzione nel Paese del
sistema duale, leva importante per sostenere l’occupazione giovanile e al tempo stesso la capacità
competitiva del tessuto produttivo veneto. È un invito alla Regione a recuperare il tempo perduto
e a farsi “capofila” delle regioni del Nord su questa tematica».
Il Veneto ha avuto un ruolo fondamentale nell’ispirare la legge 845 del 1978 (“Legge-quadro in materia
di formazione professionale"), come nello strutturare sul territorio i centri di formazione professionale e
la legge regionale 10/1990, che è stata per molto tempo una delle migliori, o ancora nel configurare il
nuovo assetto del sistema educativo di istruzione e formazione professionale, dimostrando allora una
forte capacità di incidere sulla configurazione e approvazione della legge delega 53/2003 (“Delega al
Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in
materia”) e dei relativi decreti legislativi del 2005. «Era tra le teste di ponte e ora si trova tra le regioni
che ancora non hanno messo a regime il sistema» commenta Antonino Ziglio, amministratore
delegato di Enaip nazionale, che alla stesura del testo della proposta legislativa ha collaborato facendo
parte, insieme a Maria Grazia Nardiello già dirigente del Miur, del gruppo di lavoro guidato da Giulio
Salerno, docente di diritto pubblico dell’Università di Macerata. «Vogliamo dare un contributo
importante ed essere di stimolo e sollecitazione alla Regione: faccia uno sforzo ultimo a sostegno del
sistema in questa fase di fine legislatura». «I nostri percorsi di formazione professionale
riducono in misura significativa la dispersione scolastica (10-11%) e registrano di per sé
bassi tassi di abbandono – ricorda Ziglio –: in linea con quanto rilevato anche dall’Unione Europea,
che ne riconosce il merito sottolineando una tendenziale diminuzione del fenomeno dell’abbandono
scolastico proprio nei Paesi in cui il sistema duale di alternanza scuola lavoro è meglio applicato».
Ufficio stampa FORMAVENETO: IKON Comunicazione di Marta Giacometti
tel. +39 049 8764542 - cell. +39 338 6719974 - +39 338 6983321
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Due i capisaldi della proposta di legge: programmazione pluriennale del sistema della
formazione professionale - almeno con respiro triennale -, superando il meccanismo del bando
annuale, e poi certezza dei finanziamenti. «Perché il sistema è quasi arrivato all’asfissia» sottolinea
con preoccupazione ancora il presidente Meggiolaro, che – riconoscendo l’impegno da parte della
Regione pur nella generale situazione faticosa -, ha annunciato all’assemblea l’impegno della Regione
ad erogare uno stanziamento che dovrebbe arrivare prima di Natale: «Significativo ed indispensabile,
seppure non ai livelli attesi, per far proseguire le nostre attività». Un nodo, quello delle risorse e dei
riratdi di pagamento regionali, che nella situazione di crisi di questi ultimi anni ha accentuato le
difficoltà vissute dal sistema, aggravate oggi dal profilarsi all’orizzonte di ulteriori possibili tagli.
I percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale portano all’adempimento dell’obbligo di
istruzione e all’assolvimento del diritto/dovere all’istruzione e formazione entro il 18° anno di età. «Un
servizio essenziale pubblico che dovrebbe essere di competenza regionale e che invece ogni anno deve
confrontarsi con bandi, ed è soggetta alla discrezionalità delle scelte» spiega don Enrico Peretti,
responsabile di CNOS FAP Veneto, nonché vicepresidente di Forma: «Per molti ragazzi e per
molte famiglie è l’ultima risorsa, perché è una scuola che aiuta i giovani meno portati per uno studio
teorico a sviluppare quella che noi chiamiamo “l’intelligenza delle mani”, consentendo loro di
raggiungere un successo formativo».
Oltre 16.500 ragazzi (sui 19.000 complessivi iscritti ai corsi IeFP del Veneto) frequentano oggi i quasi
800 corsi proposti da Forma Veneto nei numerosi centri presenti capillarmente sul nostro territorio: «Il
70% di loro trova lavoro entro il primo anno dal conseguimento della qualifica triennale, in settori e con
mansioni per il 65% sono pienamente coerenti con i loro percorsi di studi» evidenzia Giorgio Sbrissa,
vicepresidente di Forma Veneto e amministratore delegato di Enai Veneto: «Molto spesso
sono i nostri ragazzi a portare innovazione di prodotto e di processo in tante delle nostre
imprese, soprattutto del manifatturiero: sono le imprese stesse a riconoscerlo. E c’è di più, molti di
loro avviano poi una propria attività imprenditoriale». «Sono passati ormai ventiquattro anni dalla
promulgazione della legge regionale precedente, che era una delle migliori leggi regionali: nel
frattempo è cambiato profondamente il nostro sistema di istruzione nazionale ma anche la comunità è
cambiata: non c’è più un allineamento tra quanto normato dallo Stato e dalla Comunità europea e
quanto normato dalla nostra Regione per questo che è un servizio pubblico».
Ora il via alla raccolta delle firme a sostegno della proposta. Dovranno essere 7000, entro sei mesi, per
consentirne il suo deposito e l’avvio dell’iter, per poi approdare in Consiglio regionale per la
discussione: ma l’obiettivo fissato dagli enti è di poterne alla fine contare almeno 10.000. Obbiettivo
rispetto al quale risulterà indispensabile l’appoggio in primis delle famiglie degli allievi che frequentano i
centri.
Da Forma Veneto non mancherà anche la richiesta di sostegno e di impegno ai candidati
politici alle prossime elezioni regionali.
Ufficio stampa FORMAVENETO: IKON Comunicazione di Marta Giacometti
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