Territorio e contrattazione sociale Una ricerca dinamica per i concertatori locali Seconda Edizione Giugno 2014 3 4 Territorio e contrattazione territoriale Prefazione Gigi Bonfanti pag. 7 Introduzione Antonio Masciarelli pag. 9 Analisi territoriale: contesto economico e occupazionale Popolazione e reddito Sezione 1: Settore Socio sanitario Sezione II: Fisco e tariffe - Roma - Viterbo - Frosinone - Rieti - Latina Sezione III: Aggiornamento normativo(addizionale addizionale comunale, Iuc, Imu, Tari, Tasi); pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 11 13 19 41 45 53 61 67 73 pag. pag. 79 83 Conclusioni regionale, Alla Ricerca hanno collaborato Giuseppe Casolaro; Alessandra Saivano, Fnp Lazio; Paola Serra, Dipartimento Democrazia economica Fisco e Previdenza Cisl. 5 6 PREFAZIONE Gigi Bonfanti Segretario Generale Fnp Cisl Nazionale Quella che lo scorso anno sembrava una scommessa, si traduce oggi in realtà. La Fnp Lazio trasforma le sue intenzioni in azione pratica, e pubblica la seconda edizione della ricerca realizzata sul suo territorio a supporto della contrattazione sociale. E’ questo il tratto caratteristico, e originale, di questo lavoro. Non una semplice ricognizione ma uno strumento di lavoro, di supporto ai concertatori sociali. E’ proprio in un momento di così grande difficoltà per i pensionati ed i lavoratori a basso reddito, che diventa ancora più peculiare e strategico investire come Federazione dei pensionati nell’attività di confronto con le Istituzioni locali. La consapevolezza è che saranno tanti accordi di qualità sul territorio a rendere migliore la qualità della vita dei pensionati e dei lavoratori ed è questo che ci dà la giusta motivazione ad affrontare un’attività che richiede sempre di più una adeguata conoscenza dei processi e dei fenomeni e che richiede da parte nostra un rinnovato impegno. Non ci nascondiamo le difficoltà dovute alla scarsità di risorse degli enti locali, della mancanza di servizi e di reddito, del contesto economico generale. Ma è proprio questo mutato scenario che fa diventare prioritaria la nostra azione sul territorio ed è per questo che abbiamo deciso di investire in questa direzione. Senza risorse e senza adeguate conoscenze, nessun progetto per quanto buono, ha la possibilità di realizzarsi. Per questo motivo la Fnp Nazionale investe in modo originale nel Progetto Giovani, inserendo nelle strutture territoriali giovani laureati in modo che diventino un supporto concreto nell’attività di confronto territoriale. In questo progetto crede molto la Fnp Lazio che sta già concretamente lavorando in questa direzione con l’inserimento di ragazzi con ottima preparazione. Sarà poi la formazione mirata alla contrattazione sociale a rendere persone già strutturate dal punto di vista della loro formazione personale, dei concertatori competenti a confrontarsi con le istituzioni sulle tematiche sociali, fiscali e tariffarie. In questo contesto, i dati contenuti nell’Osservatorio sociale sulla contrattazione possono dare un ulteriore impulso all’attività sul territorio, indicando le buone pratiche sperimentate in altre realtà e replicabili in altri contesti, considerando sempre le peculiarità specifiche di ciascun ambito territoriale. Ciò che appare chiaro è che l’attività sindacale sul territorio deve sempre più essere supportata da adeguate conoscenze e nuovi strumenti, come la ricerca dell’Fnp Lazio dimostra, e che il Progetto Giovani così come l’Osservatorio compongono tutti insieme un unico quadro che ha 7 come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone che vivono in un determinato territorio. Tanto più la strada sembra farsi stretta a causa di una situazione economica e tanto maggiori sembrano le difficoltà, tanto più intensa diventa la nostra motivazione sindacale ad agire con competenza nell’interesse dei pensionati e dei lavoratori. 8 INTRODUZIONE Antonio Masciarelli Segretario Generale della FNP CISL Regionale Lazio Con questa nuova edizione della ricerca intendiamo dare concreta attuazione agli impegni assunti nel nostro ultimo congresso che ha indicato proprio nello sviluppo della contrattazione sociale e nella predisposizione di tutti gli strumenti di supporto, il primario obiettivo politico di questa federazione. Obiettivo che per noi oggi diventa un imperativo, poiché siamo convinti che la crisi o la marginalizzazione del sindacato, più che dalla delegittimazione politica del nuovo corso renziano, possano derivare solo dal mancato esercizio della nostra azione di tutela e dalla perdita di rapporto con i nostri iscritti. Ecco perché non possiamo non cogliere questa rinnovata agibilità unitaria per rilanciare insieme alla Cisl una forte e diffusa vertenzialità sul territorio. I temi non mancano, in particolare nella nostra regione dove sperimentiamo uno dei livelli più alti di tassazione e basso standard dei servizi sia in termini di qualità che di quantità. Siamo perciò convinti che la Fnp per la sua natura, presenza e conoscenza del territorio debba svolgere un ruolo sempre più rilevante per lo sviluppo della contrattazione sociale. Per raggiungere questo obiettivo proponiamo un metodo di analisi e di conoscenza del territorio, replicabile in tutti i livelli in cui si sviluppa il confronto concertativo. Ecco perché con questa ricerca non proponiamo un manuale o una raccolta di dati che comunque non mancano, ma una “ matrice “ ed una metodologia che ci consentano di poter rilevare, ricercare, ciò che di volta in volta ci occorre in quel particolare comune o contesto al fine di elaborare delle proposte alternative e concorrenziali a quelle che solitamente ci vengono prospettate. Altro aspetto rilevante di questa seconda edizione il confronto della situazione complessiva (popolazione, reddito, sanità, fisco e tariffe) dell’anno 2012 rispetto a quella del 2013. Un metodo, quello della comparazione, che intendiamo ulteriormente valorizzare nel futuro, con l’elaborazione di una analisi delle serie storiche. Un lavoro complesso che testimonia la volontà della Fnp Regionale Lazio di proporsi come struttura di riferimento e di valorizzazione delle buone pratiche. Per realizzare questo obiettivo abbiamo investito delle risorse e deciso di dedicare a questa attività dei giovani neolaureati, nell’ambito del Progetto Giovani varato dalla Fnp Nazionale da noi fortemente condiviso. Quattro giovani laureati operano già nelle Fnp Territoriali a sostegno della concertazione attraverso la raccolta e l’elaborazione di informazioni utili al confronto sui bilanci locali. Per realizzare efficacemente questo obiettivo è previsto uno specifico percorso formativo che favorisca anche una organica integrazione con le Fnp in cui operano in modo che questi giovani diventino un punto di riferimento sia di conoscenze che di analisi, legati al livello in cui si sviluppa la concertazione. E' un impegno della Fnp Nazionale ma ancora di più, è un impegno della Fnp Lazio che intende mantenere uno stretto rapporto tra la contrattazione sociale e lo sviluppo della Ricerca. Particolare attenzione stiamo rivolgendo anche all’ informazione ed alla stampa. Sul nostro sito www.fnpcisllazio.it, nella finestra Contrattazione Sociale e possibile trovare la "Ricerca" nella sua ultima pubblicazione. Inoltre è possibile aprire altre finestre dove si trovano Aggiornamenti riferiti agli argomenti trattati dalla Ricerca, Approfondimenti legati anche alla 9 evoluzione normativa ed, infine, gli Accordi stipulati nel Lazio, inseriti in modo da essere ricercabili per territorio e per argomento. Riteniamo questo lavoro importante, sia per l'aggiornamento e la conoscenza, sia per la valorizzazione delle Buone Pratiche realizzate sul territorio. Questa iniziativa di informazione si integra con la nostra partecipazione all'Osservatorio Sociale della Fnp Nazionale e della Cisl Confederale. Su questo versante stiamo curando sia gli aspetti qualitativi che quantitativi. Il nostro obiettivo è quello di rendere patrimonio comune di conoscenza le intese che concludiamo, sia quelle informali, comunque efficaci, che quelle formali, in cui i contenuti siano raccolti in accordi stipulati fra le parti dove siano indicate anche le responsabilità e l'impegno alle successive verifiche. Intanto è decollato il nuovo giornale trimestrale della Fnp Lazio "Insieme", dove riportiamo il senso della nostra attività e affermiamo il nostro ruolo politico. Uno strumento, "Insieme", che è strettamente legato al territorio e che vede le nostre strutture Territoriali protagoniste. Poiché la nostra attività di presenza sul territorio si realizza rispondendo alle necessità che ci vengono poste dai pensionati e dagli anziani, la concertazione assume un rilievo importante occupando una consistente parte del giornale. La necessità di questi strumenti, già importante nel 2013, è diventata indispensabile nel 2014. Le nuove norme che regolano i trasferimenti economici fra Governo ed Enti Locali, le modifiche prodotte dalla Regione alla Sanità nel Lazio, le minori risorse disponibili sul territorio, tratteggiano un quadro sempre più critico e complesso, in particolare per i pensionati e per i bassi redditi. Diventa, dunque, sempre più urgente attivare strategie di confronto che realizzino una redistribuzione delle risorse secondo il principio dell'equità sociale. Oggi più di ieri è necessario concludere accordi con la Regione, i Comuni, le Asl, i Distretti, che tutelino il reddito, migliorino la qualità dei servizi, in particolare quelli assistenziali, sanitari e per i non autosufficienti. Quello che ci proponiamo di fare è un lavoro importante e pieno di prospettive. Desidero perciò esprimere un vivo ringraziamento a chi ha permesso che questo progetto potesse realizzarsi, lo stesso gruppo dello scorso anno: squadra che vince non si cambia. La dott.sa Paola Serra coordinatrice e autrice della sezione Fisco locale e Tariffe (Dipartimento Democrazia economica, Fisco e Previdenza Cisl Nazionale); il dott. Giuseppe Casolaro esperto per il Settore Sanità e Politiche Sociali, la dott.sa Alessandra Saivano che cura la sezione riferita al Contesto Economico e Occupazionale e supporta la ricerca e l’elaborazione dei dati; l’amico Giovanni Libero che segue per delega la realizzazione e lo sviluppo della "Ricerca". A loro verranno affiancati i ragazzi del "Progetto Giovani" che porteranno esperienze specifiche strettamente legate al territorio. E' un impegno che intendiamo proseguire, con l’obiettivo di migliorarci e rendere la “Ricerca” sempre di più uno strumento funzionale alla contrattazione ed alla giustizia sociale. 10 ANALISI TERRITORIALE: CONTESTO ECONOMICO ED OCCUPAZIONALE La situazione di contrazione dell’economia del Lazio prosegue seppure in maniera più moderata. La farmaceutica risulta il settore trainante delle esportazioni che insieme al turismo sostengono la domanda. Il tasso di disoccupazione sale al 12% e continua ad interessare maggiormente il settore dell’edilizia e industria. Anche i servizi, soprattutto trasporto, risentono dell’andamento negativo. Peggiora la qualità del credito alle imprese per il maggior numero di sofferenze e incagli. Le famiglie sostengono la raccolta con depositi anche in conto corrente. L’andamento recessivo dell’economia laziale nel primo periodo del 2013 si è andato attenuando rispetto al 2012. Dai dati rilevati da Banca d’Italia, nei primi nove mesi dell’anno, si è registrato un calo delle imprese industriali con fatturato negativo rispetto a quelle con fatturato positivo, in linea con i numeri della media nazionale. L’incertezza della ripresa della domanda ha frenato gli investimenti. Il settore farmaceutico vede una lieve crescita grazie alle esportazioni di multinazionali e di piccole e medie imprese. Dell’8% di crescita delle esportazioni, il 31% viene dal settore farmaceutico con gli stabilimenti della provincia di Latina. Si sono ridotte le esportazioni di mezzi di trasporto e prodotti chimici contro un aumento dei prodotti elettronici e macchinari. Aumentano dell’8% le esportazioni verso i paesi UE ed in particolare verso il Belgio, riferimento per lo smistamento delle multinazionali farmaceutiche. Crescono del 15% le esportazioni verso Usa e mercati asiatici in particolar modo in Giappone. Per la contrazione del mercato immobiliare, e quindi del settore edile, anche il distretto delle ceramiche sanitarie di Civita Castellana ha visto una riduzione della produzione. Nel primo semestre 2013 la riduzione delle compravendite di immobili si è attestata su un -4% rispetto alla seconda metà del 2012. Nel settore delle costruzioni prosegue il calo delle ore lavorate e del numero delle imprese attive. Anche il polo alimentare con i suoi stabilimenti produttivi tra Roma e Latina, ha risentito del calo dei consumi interni e quindi della debole domanda e le aziende hanno avviato ristrutturazioni aziendali. I servizi, che partecipano ad oltre i tre quarti del Pil del Lazio, continuano a registrare una flessione dell’attività economica già avviatasi nel 2012, i settori interessati da questa flessione sono i trasporti ed il commercio per la nota contrazione dei consumi. È solo il turismo che attenua la tendenza negativa, con una crescita del 5% delle presenze di turisti a Roma nel primo semestre 2013 e fino ad agosto. Secondo l’indagine di Confartigianato, le imprese di trasporto e logistica del Lazio hanno registrato un calo del fatturato e degli utili nel primo semestre del 2013. Gli aeroporti di Roma, Fiumicino e Ciampino, hanno visto una riduzione del transito dei passeggeri pari a -2,4% in linea con la 11 tendenza nazionale pari a -8%. Aumentano dell’11% le presenze dei crocieristi nel porto di Civitavecchia. Continua la riduzione della domanda di lavoro ed in genere degli occupati. Si ricorre a 54 milioni di ore per Cig ordinaria, i livelli più alti degli ultimi dieci anni, con il settore edile e quello della meccanica i più interessati dal fenomeno. Nel primo semestre dell’anno il numero degli occupati, compresi i soggetti in Cig è sceso del -2,3% rispetto al corrispondente periodo 2012, attestandosi al -12%. Nel Lazio è proseguito l’incremento dell’occupazione della classe di età più avanzata in seguito alle normative in campo previdenziale. Perdono il lavoro per un -8% soggetti al di sotto di 35 anni ed autonomi per un -6% e si registra un freno dell’espansione dell’occupazione femminile. Aumentano ulteriormente i lavoratori part-time. In questa ottica il credito bancario alla clientela regionale si riduce del -3,8%. In maggioranza interessa le imprese medio- grandi (-10,3%), rimane stazionario il credito alle famiglie. I criteri per l’accesso al credito si mantengono alquanto selettivi soprattutto per le imprese di costruzioni. Aumentano i tassi di interesse su prestiti già concessi ed i costi accessori. Scendono il numero di mutui e leasing per ridimensionamento dell’investimento in capitale fisso per le imprese, mentre per le famiglie la domanda di mutui rimane debole. Nel secondo trimestre 2013 i tassi medi per acquisto di abitazioni sono rimasti al 4%. La qualità del credito erogato dalle banche peggiora, tanto che a giugno 2013 le partite incagliate ed in sofferenza rappresentano il 23% dei prestiti erogati. Continuano a crescere i depositi anche in conto corrente, delle famiglie consumatrici che costituiscono i 2/3 circa della raccolta delle banche; andamento questo che ha fatto da contrappeso al calo delle obbligazioni. 12 La popolazione La popolazione per età L’analisi dei dati presentati in questo aggiornamento, offre la possibilità di osservare come la popolazione del Lazio sia cambiata non solo in termini numerici ma anche in composizione. Nel 2012 il Lazio presenta una popolazione di circa 5,5 milioni di abitanti. Il confronto con il 2011, anno di riferimento dei dati della prima edizione della ricerca “Territorio e contrattazione sociale”, ci indica una flessione nel numero di abitanti per una percentuale pari quasi al 4%. La popolazione 65+ è il 20% della popolazione totale (1.112.754), in calo del 2% rispetto al precedente anno. Popolazione per età Età Totale %Totale Variazione % 2012-2011 0-14 760.862 13,83% -4,86 15-64 3.626.406 65,93% -4,39 65-69 287.608 5,23% -0,33 70-74 283.385 5,15% -2,76 75-79 226.485 4,12% -3,08 80-84 169.940 3,09% -2,48 85-89 99.294 1,81% -3,37 90-94 34.604 0,63% 6,58 95-99 10.297 0,19% -4,82 100+ 1.141 0,02% -44,75 Totale 5.500.022 -3,99 Fonte: Comuni-Italiani.it L’Indice di vecchiaia Sebbene si parli di una diminuzione percentuale della popolazione ultrasessantacinquenne, il Lazio vede un incremento notevole dell’indice di vecchiaia che per l’anno in esame schizza a 146,20%. Tale andamento è presumibilmente in linea con un progressivo invecchiamento della popolazione ed un sostanziale calo della popolazione giovane (quella 0-14) che costituisce il denominatore di tale rapporto. 13 Infatti, da un confronto della popolazione totale e 65+,2012 e 2011, si osserva che a Latina, Frosinone e Viterbo, a fronte di una tendenziale diminuzione percentuale della prima si riscontra un incremento anche fino a 6 punti percentuali (caso Latina) della popolazione più anziana. Per Roma e Rieti invece c’è una flessione in entrambi i casi. E’ da sottolineare come i dati siano riferiti ai comuni capoluogo e non all’intera provincia, ragione questa di un dato che solo approssimativamente ci è indicativo; si è detto infatti che la popolazione 65+ del Lazio ha visto un calo dal 2011 di 2 punti percentuali, qui invece si nota un incremento in tre dei cinque comuni esaminati. Di certo rispetto all’anno precedente Latina, Frosinone e Viterbo invecchiano. 2012 – 2011 Variazione % Popolazione totale Popolazione 65+ LATINA -1,71 6,27 FROSINONE -3,15 0,46 VITERBO -0,80 4,18 RIETI -3,56 -0,33 ROMA -5,32 -4,72 Fonte: Comuni-Italiani.it La composizione Gli altri dati esaminati si riferiscono ai coniugati e non. Delle tipologie in esame, i celibi e i coniugati sono quelle maggiormente presenti in tutti i comuni esaminati. Da notare come Roma rimanga sempre in evidenza con la sua alta numerosità di abitanti rispetto agli altri comuni. Il raffronto con l’anno 2011 ci indica che i celibi sono in diminuzione in tutti i comuni capoluogo, sono in forte aumento il numero dei divorziati tranne a Roma e per quanto riguarda i coniugati, al di là di una minima percentuale per Latina, anch’essi sono in diminuzione ovunque. Il numero delle famiglie aumenta. Tale incremento è da leggersi come maggior numero di famiglie uni personali (causa aumento divorzi) e di famiglie di fatto, che si costituiscono al di fuori del vincolo matrimoniale. 2012 – 2011 Variazione % Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Latina -5,16 +0,05 +16,47 +3,51 Frosinone -3,29 -3,88 +9,58 -0,14 Viterbo -0,86 -1,53 +3,67 +2,70 Rieti -3,75 -4,02 +5,23 -1,42 Roma -6,14 -4,63 -0,65 -6,71 Fonte: Comuni-Italiani.it 14 Fonte: Comuni-Italiani.it Famiglie 2012 Famiglie 2011 Variazione % 2012 - 2011 Latina 55.768 54.158 +2,97 Frosinone 19.719 20.754 -4,99 Viterbo 30.132 29.713 +1,41 Rieti 20.277 19.931 +1,74 Roma 1.383.164 1.126.000 +22,84 Il reddito Rispetto all’anno 2010 (i dati sono riferiti all’analisi dei dati Irpef 2012, redditi 2011), si osserva che a Viterbo e Roma a fronte di un incremento percentuale del reddito complessivo, si ha una diminuzione percentuale della numerosità dei contribuenti. Tale andamento è dato da una diminuzione dei contribuenti appartenenti alla fascia di reddito al di sotto di 7.500 euro e ad un incremento di contribuenti per le fasce più alte in particolare per Viterbo da 26.000 a 60.000 euro e per Roma da 26.000 a 40.000 e da 50.000 in poi. 2011 - 2010 Variazione % Reddito Contribuenti LATINA 0,93 0,03 FROSINONE -0,11 -0,87 VITERBO 0,37 -0,28 RIETI 1,04 0,33 ROMA 0,17 -0,68 Fonte: www.finanze.it Le pensioni Dando uno sguardo alle pensioni, dal confronto con i dati precedenti, possiamo notare che il valore assoluto delle pensioni medie in Italia è aumentato passando da 14980 euro a 15520 euro. Anche il valore del reddito medio complessivo, quello ottenuto cioè dalla somma di tutti i redditi, da fabbricati, lavoro autonomo, ecc oltre a quello da pensione, è salito di 3,5 punti percentuali. Fonte: www.finanze.it Analisi dati Irpef 2011 15 Di fatto però tale incremento è solo nominale e non reale. La causa di tale perdita di beneficio è da attribuirsi a: Una forte crescita dell’inflazione pari a 5% tra 2010 e 2012 Aliquote e detrazioni non si adeguano all’inflazione e questo comporta una perdita del 6% del reddito reale che si traduce in circa 1000 euro in un anno Una crisi economica ed un andamento sfavorevole della produttività che incide maggiormente sui redditi da lavoro dipendente e di riflesso su quelli da pensione (è da intendersi l’aiuto della pensione dei padri per le famiglie dei figli che perdono il lavoro) Un incremento della fiscalità più alto che nel resto d’Italia (+31% addizionali regionali e comunali 2010-2012). A tal proposito il Lazio contribuisce per il 12 % al 50% del gettito da addizionale regionale Italia. Un incremento del reddito anche dovuto ad una contrazione dei dichiaranti, poiché la popolazione dei contribuenti pensionati è in calo di circa un punto percentuale sempre nel biennio 2010-2012. Regione Numero contribuenti Percentuale Piemonte 1.298.123 8,62 Valle d'Aosta 35.658 0,24 Lombardia 2.562.471 17,01 Liguria 503.682 3,34 Trentino Alto Adige (P.A. Trento) 137.141 0,91 Trentino Alto Adige (P.A. Bolzano) 122.758 0,81 Veneto 1.251.129 8,31 Friuli Venezia Giulia 378.380 2,51 Emilia Romagna 1.279.482 8,49 Toscana 1.054.952 7,00 Umbria 258.873 1,72 Marche 444.177 2,95 Lazio 1.267.111 8,41 Abruzzo 353.497 2,35 Molise 93.152 0,62 Campania 1.075.834 7,14 Puglia 906.181 6,02 Basilicata 146.727 0,97 Calabria 457.358 3,04 Sicilia 1.046.439 6,95 Sardegna 391.308 2,60 Non indicata *** TOTALE 15.064.435 Finanze.it - Analisi dati Irpef 2012/ Anno Imposta 2011 – Pensionati per Regione 16 100,00 Classi di reddito complessivo in euro Numero contribuenti Percentuale minore di -1.000 da -1.000 a 0 zero da 0 a 1.000 da 1.000 a 1.500 da 1.500 a 2.000 da 2.000 a 2.500 da 2.500 a 3.000 da 3.000 a 3.500 da 3.500 a 4.000 da 4.000 a 5.000 da 5.000 a 6.000 da 6.000 a 7.500 da 7.500 a 10.000 da 10.000 a 12.000 da 12.000 a 15.000 da 15.000 a 20.000 da 20.000 a 26.000 da 26.000 a 29.000 da 29.000 a 35.000 da 35.000 a 40.000 da 40.000 a 50.000 da 50.000 a 55.000 da 55.000 a 60.000 da 60.000 a 70.000 da 70.000 a 75.000 da 75.000 a 80.000 da 80.000 a 90.000 da 90.000 a 100.000 da 100.000 a 120.000 da 120.000 a 150.000 da 150.000 a 200.000 da 200.000 a 300.000 oltre 300.000 5.689 523 *** 183.105 84.057 77.774 73.620 69.076 71.274 70.536 146.174 177.669 2.289.059 1.489.125 1.189.863 1.777.405 2.535.632 1.905.711 676.460 867.776 403.595 378.614 103.502 79.762 117.407 44.088 36.438 53.339 36.428 43.901 32.622 22.513 13.614 8.081 TOTALE 15.064.435 0,04 0,00 *** 1,22 0,56 0,52 0,49 0,46 0,47 0,47 0,97 1,18 15,20 9,89 7,90 11,80 16,83 12,65 4,49 5,76 2,68 2,51 0,69 0,53 0,78 0,29 0,24 0,35 0,24 0,29 0,22 0,15 0,09 0,05 100,00 Finanze.it - Analisi dati Irpef 2012/ Anno Imposta 2011 – Pensionati per Classi di reddito LAZIO Numero contribuenti Reddito imponibile addizionale Frequenza Ammontare Media Tutte le tipologie di contribuenti Lavoratori Dipendenti Pensionati 3.813.937 1.992.102 1.267.111 Finanze.it - Analisi dati Irpef 2012/ Anno Imposta 2011 17 2.885.382 1.663.601 974.516 76.162.710 46.959.615 25.889.523 26,4 28,23 26,57 Conclusioni In Italia sono 15 milioni i pensionati, tale numero costituisce il 37% della popolazione dei contribuenti totali. Ogni pensionato contribuisce per il 25% al gettito Irpef nazionale con il suo reddito da pensione. Dal 2000 al 2011 si è osservato un forte incremento della quota irpef da pensione (+4,7%). Di questi pensionati però più del 50% dichiara redditi al di sotto dei 15.000 euro mentre solo il 17% ha un reddito compreso tra 15.000 e 20.000. Nel Lazio, quarta regione per numerosità di contribuenti pensionati, i soggetti che dichiarano reddito da pensione sono oltre un milione, il reddito medio è il più alto rispetto al resto dell’Italia ma, di fatto, a causa di una fiscalità severa, rischia di peggiorare sensibilmente per reddito reale. 18 SEZIONE I: SETTORE SOCIO SANITARIO Per quel che riguarda il settore socio-sanitario, non ci sono molte novità rispetto a quanto affermato nella precedente edizione (2012). I criteri di compartecipazione ed il modello organizzativo sulla riforma dei servizi sociali rimangono due delle principali direttrici sulle quali orientare l’attività di confronto con gli enti locali. Relativamente ai Piani di Zona, la Dgr 136/2014 indica il riparto dei fondi in base alle diverse misure indicate. A livello socio sanitario si continua a riscontrare una tendenza a concentrare gli aiuti alle famiglie tramite compartecipazione dei comuni alla spesa per gli anziani inseriti in strutture residenziali e semiresidenziali. Il dpcm 159/2013 detta le condizioni del nuovo modello Isee per il 2014. Le novità, riguardanti in particolare patrimonio immobiliare, una nuova definizione di reddito familiare, sostegni più consistenti per famiglie numerose e anziani con disabilità, nonché il controllo incrociato dei dati da parte degli enti coinvolti, sono dirette alla maggiore tutela dei soggetti realmente bisognosi. Per le Residenze Sanitarie Assistenziali, non si riscontrano grandi passi in avanti. Il nuovo fabbisogno di RSa e di assistenza residenziali e semiresidenziali anche per anziani è stato ridefinito con Decreto n°39/2012, confermati anche dal Decreto 480/2013 riguardanti i PO 2013-2015. Il nuovo Piano di riordino della rete ospedaliera dovrà contenere precise indicazioni sul numero di posti letto in Rsa che si dovranno realizzare. Nel Lazio rispetto al fabbisogno di riferimento (circa 13.000), ancora mancano 7.000 posti di Rsa. Non ci sono novità in merito all’assistenza domiciliare integrata e ad oggi l’unico atto rimane quello dell’approvazione del decreto sul fabbisogno regionale per singola Asl. I centri diurni, ovvero i centri per anziani gestiti anche a livello comunale, rimangono il maggior punto d’incontro e di socializzazione per anziani autosufficienti. Per quanto riguarda i ticket sanitari, per il Lazio la normativa rimane invariata dal 2008 e non ci sono ulteriori aggiornamenti se non quelli già indicati. Nascono le case della salute, strutture studiate per fornire primo soccorso ed assistenza medica, che alleggeriranno l’attività di pronto soccorso degli ospedali. Nei PO 2013-2015 si inseriscono le nuove prestazioni del Prgla (Piano Regionale per il Governo delle Liste d’attesa 2013-2015). Settore socio-sanitario Dai dati della Relazione sullo stato sanitario del paese riguardante l’anno 2011 si rileva che, con 224.830 decessi registrati nell’anno di riferimento, le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte in Italia (38,2%), seguite dai tumori (174.678 decessi, 29,7%). Sono invece circa 3 milioni i diabetici italiani (4,9%), dato in aumento costante nell’ultimo decennio come l’obesità (nel 2010, il 32% degli adulti era in sovrappeso e l’11% obeso). Anche il fumo di tabacco è responsabile di una quota di decessi variabile tra i 70 mila e gli 83 mila annui, con una percentuale di oltre il 25% delle morti tra persone di età compresa tra 35 e 65 anni. Tra gli altri dati: in calo la spesa farmaceutica a carico del Ssn che registra nei primi 9 mesi del 2011 una riduzione del 3,7%. In aumento però l’uso di farmaci (+1,2). Diminuisce anche l’ospedalizzazione con 109 ricoveri ogni 1000 abitanti nel 2011 contro i 120 del 2009, quasi a dire che si ricorre sempre meno al Ssn per un dirottamento verso strutture private, causa le estenuanti liste di attesa. I Piani di Zona I comuni, a tutela dei diritti della popolazione e d’intesa con Asl, provvedono nell’ambito delle risorse disponibili, a definire i Pdz (Piani di zona) sulla base di linee guida dettate dal Piano Nazionale e recepite a livello regionale. Nel caso di strutture residenziali e semiresidenziali il 19 compito dei comuni è quello di rilasciare le autorizzazioni, provvedendo in caso di strutture già esistenti a fornire un’autorizzazione provvisoria che dovrà diventare definitiva al massimo nel tempo di cinque anni; di accreditare la struttura, stabilire le tariffe (Legge 328/2000). Sono previste diverse tipologie di assistenza e riabilitazione ai malati acuti presso strutture sanitarie (Riabilitazione acuta ed intensiva), mentre a livello locale i comuni intervengono nel sostegno alle famiglie per ricoveri presso strutture residenziali e semiresidenziali, l’assistenza domiciliare integrata (Adi) e Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa). La Regione Lazio, con Decreto del Commissario ad Acta n°39/2012 ha provveduto a definire il fabbisogno regionale per quanto riguarda l’assistenza riabilitativa di tipo Residenziale, Semiresidenziale, domiciliare ed ambulatoriale. Il decreto rimanda a successivi atti da emanarsi a seguito del complessivo riordino della rete ospedaliera e ridefinizione dei servizi territoriali. La Dgr 136/2014 approva il documento riguardante le linee guida agli ambiti territoriali per la redazione dei Piani di Zona periodo 2012-2014, annualità 2014. Vengono assegnati ai Comuni capofila ed agli Enti dei distretti socio-sanitari i massimali di spesa e le risorse a valere sul bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2014 e 2015. In tale documento sono indicati i nuovi obiettivi operativi e le priorità in linea con il Defr 20142016 approvato a dicembre 2013. Tutti i servizi e gli interventi programmati e attuati a livello distrettuale, finanziati con risorse trasferite dalla Regione, oltre che dallo Stato, ai distretti sociosanitari, sono raggruppati in un unico documento programmatico ovvero il “Piano Sociale di Zona”. In tale Piano sono previste Misure e Sottomisure concernenti aree di intervento sociali. La tabella seguente riassume le Misure e gli importi assegnati. Tab. 1 - Dgr 136/2014 – Piani di Zona - Misure e Massimali 2014 € 21.327.478,00 Servizi Essenziali Piani distrettuali per i Piccoli Comuni 2015 € 8.628.984,13 FNPS 2014* Fondo di programmazione Totale € 13.188.538,00 € 17.329.664,22 € 60.474.664,35 € 2.253.691,92 € 1.746.308,08 € 4.000.000,00 € 23.150.000,00 Non autosufficienza L.R. 20/2006 (Aiuti alle famiglie) € 10.500.000,00 Interventi a favore soggetti SLA € 5.500.000,00 Interventi a favore soggetti Alzheimer € 7.150.000,00 € 12.650.000,00 Famiglia e minori Affidamento familiare Sostegno minori inseriti in strutture familiari € 3.700.000,00 € 7.000.000,00 € 7.000.000,00 Tutela minori € 1.650.000,00 € 1.650.000,00 Contrasto alle dipendenze € 300.000,00 € 535.821,67 € 4.000.000,00 € 2.964.178,33 € 3.500.000,00 € 24.500.000,00 Inclusione sociale € 7.000.000,00 Contrasto alla povertà € 7.000.000,00 Contrasto al disagio abitativo € 11.500.000,00 € 11.500.000,00 € 6.000.000,00 € 6.000.000,00 Interventi per disagi psichici € 250.000,00 Spesa sociale dei comuni Azioni di sistema € 250.000,00 € 250.000,00 In particolare, al fine di implementare i processi elaborativi dei Piani Sociali di Zona per l’annualità 2014 e per acquisire competenze da parte del personale impegnato nell’attuazione dei Piani e per il 20 fabbisogno di analisi dei modelli di welfare, per la misura Azioni di sistema si è prevista una spesa complessiva di € 250.000,00. Il nuovo Piano Sociale di Zona ridisegnato, prevede il superamento degli obiettivi di programmazione attuati prima del 2013. Il 20 maggio 2014 è il termine di presentazione del nuovo Piano Sociale di Zona da parte dei distretti socio-sanitari; tale data vale anche come termine di presentazione del Piano di Intervento per sostegno abitativo. Di seguito si riporta una tabella riguardante le risorse assegnate ai distretti i cui comuni capofila sono i comuni capoluogo oggetto della ricerca. I dati inseriti si riferiscono solo ad alcune Misure, in particolare quelle che riguardano il sostegno a persone disagiate ed anziani. Per approfondimenti si rimanda al testo integrale della Delibera di Giunta Regionale 136/2014 consultabile sul sito della Regione Lazio (www.socialelazio.it – Pianificazione socio-assistenziale – Piani di Zona distrettualiBUR. La Delibera è contenuta nel BUR n. 29 del 10/04/2014). Tab. 2 - Dalla DGR 136/2014 - Alcuni massimali assegnati ai distretti con comune capofila Totale massimale di spesa assegnato per distretto 2014 Roma Capitale FRB - Comune capofila Frosinone LT2- Comune capofila Latina RI1- Comune capofila Rieti VT3- Comune capofila Viterbo Servizi Essenziali € 21.776.879,06 € 2.413.025,11 € 2.078.367,33 € 1.192.815,93 € 1.293.273,12 Non Autosufficienza (Importi ai comuni capofila) € 4.694.487,33 € 312.064,98 € 229.527,60 € 173.388,85 € 170.876,25 di cui Alzheimer € 2.810.514,72 € 756.734,00 € 742.959,00 € 400.000,00 € 515.591,00 € 2.673.600,00 € 268.924,00 € 240.012,00 € 131.613,00 € 135.577,00 € 38.000,00 € 6.000,00 € 294.841,00 € 316.023,00 Inclusione sociale Contrasto alla povertà € 6.000,00 di cui piccoli comuni Disagio abitativo € 7.182.003,00 € 579.498,00 € 500.555,00 RSA: Residenze Sanitarie Assistenziali Per le Residenze Sanitarie Assistenziali, di cui si riporta una tabella (3) indicante la tipologia di assistenza per regione, l’offerta di posti letto nel Lazio è aumentata nell’ultimo anno di oltre 800 unità per riconversione di posti letto per acuti e per nuovi accreditamenti. Un incremento che non soddisfa però il fabbisogno assistenziale stimato dai piani operativi di rientro (Decreto 17/2010 e decreto 113/2010) in 2.000 unità. La tabella 4 evidenzia numericamente le carenze. 21 Tab. 3: RSA in Italia Fonte: “Contributi Istat”, n°4/2010, p. 37. Tratto da: Pesaresi F., Simoncelli M. “Analisi delle RSA in Italia: mandato e classificazione”, in Tendenze Nuove, n. 2/2008, Il Mulino Editore, 2008 22 23 Tab. 4: Verifica Lea nelle Regioni in Piano di Rientro Ministero della Salute - SIVEAS Verifica LEA nelle Regioni in Piano di rientro: trend: 2009-2011 SINTESI REGIONE LAZIO Ultimo aggiornamento: dicembre 2013 Dalla lettura del prospetto si evince un consistente decremento dell’ospedalizzazione totale a partire dal 2009, accompagnato da una significativa riduzione del ricorso a ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza, se erogati in modalità ordinaria, e del tasso di dimissione della popolazione anziana. Ciò nonostante, il tasso standardizzato di dimissione totale si mantiene nel 2012, ancora al di sopra del valore di riferimento di cui all’articolo 15, comma 13, lettera c) del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Il valore della degenza media pre-operatoria, indicatore di efficienza nella gestione del percorso preoperatorio e di efficace pianificazione dell’utilizzo delle sale operatorie e dei servizi di supporto all’attività chirurgica, si mantiene, nel 2012, al di sopra del valore medio nazionale. La dotazione totale di posti letto, in diminuzione a partire dal 2009, risulta pari a 3,9 posti letto per 1000 residenti al 1° gennaio 2013, superiore al valore di riferimento riportato dal citato articolo 15, comma 13, lettera c) del D.L. n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, per effetto, soprattutto, di un eccesso di posti letto per le acuzie rispetto al parametro di riferimento. Per quanto riguarda la situazione relativa all’erogazione di assistenza territoriale, l’ aggiornamento degli indicatori al 2012 evidenzia una dotazione inadeguata di posti letto presso strutture residenziali per anziani non autosufficienti e di posti letto per l’assistenza residenziale psichiatrica, senza mostrare segnali di incremento. A completamento della situazione sopra descritta, si rilevano criticità nell’erogazione di servizi afferenti all’area della prevenzione, con particolare riferimento all’area degli screening, come si evince dalla bassa quota di residenti che hanno effettuato test di screening oncologici in programmi organizzati. Infine, per quanto riguarda l’adempimento e) (griglia LEA) oggetto di verifica del Comitato LEA, il relativo punteggio mostra un consistente incremento nel periodo considerato, passando da 114 nel 2009 a 165 (valore provvisorio) nel 2012, collocandosi dunque al di sopra della soglia di adeguatezza. Budget Rsa per il 2013 ( Decreto 101 e Decreto 474 del 2013) Si riporta l’elenco delle Rsa accreditate per conto del Ssr nel 2013 e l’elenco delle Rsa che hanno ricevuto, nel corso del 2013 l’accreditamento definitivo e relativo budget. Con il Decreto 101 del 2013 sono state definite le tariffe per tipologia assistenziale ed indicati i criteri di definizione del Budget: Decorrenza del budget dal 16/11/2013; Remunerazione delle prestazioni sulla base delle tariffe del decreto commissariale n.101/2013 all’80% del tasso di occupazione dei posti letto; Assegnazione del budget in via esclusiva alle strutture a cui è stato rilasciato il titolo di autorizzazione di accreditamento al 31/10/2013; Assegnazione del budget alle strutture che alla data del 31/10/2013 non erano ancora in possesso dei titoli autorizzativi e di accreditamento solo a decorrere eventualmente dal 2014. E’ inoltre specificato che le prestazioni erogate dalle strutture accreditate, oltre il massimo livello di Budget, non sono a carico del Ssr. All’ente Erogatore è riconosciuta la produzione relativa al Budget assegnato da verificare a consuntivo sulla base delle attività effettivamente svolte, in applicazione della normativa nazionale e regionale sui controlli. Relativamente all’assistenza semiresidenziale e domiciliare, ai sensi della normativa vigente, la tariffa è pari al 52% della corrispondente tariffa residenziale. 24 Tab. 5 Tariffe RSA da Gennaio 2013 Tab. 6 RSA Budget intensiva - Decreto Commissario Ad Acta n. U00101 del 09/04/2013 DENOMINAZIONE SOGGETTO ASL EROGATORE RMA Policlinico Italia BUDGET 2013 DCA 101/2013 804.095 RMD Merry House 804.095 RME Ancelle Del Buon Pastore 804.095 RME Villa Verde 804.095 VT Villa Immacolata 804.095 FR San Raffaele Cassino 1.608.190 TOTALE RSA INTENSIVA 5.628.665 25 Tab. 7 RSA Budget mantenimento - Decreto Commissario Ad Acta n. U00101 del 09/04/2013 ASL DENOMINAZIONE SOGGETTO EROGATORE Budget 2013 - mantenimento RMA POLICLINICO ITALIA A 1.296.480 RMB VILLA LUCIA 1.037.184 - 1.037.184 RMB VILLA TUSCOLANA 1.123.616 - 1.123.616 RMB S. MICHELE ARCANGELO 1.037.184 - 1.037.184 RMB MADONNA DEL DIVINO AMORE 1.080.400 - 1.080.400 RMB ALESSANDRINO 1.188.440 - 1.188.440 RMB APPIA FELICE 432.160 - 432.160 RMB MENDICINI 432.160 - 432.160 RMB CASTELLO DELLA QUIETE - B Totale 359.160 1.655.640 718.320 718.320 RMC TOTI 864.320 - 864.320 RMC NCL 432.160 - 432.160 RMD MERRY HOUSE 864.320 - 864.320 RMD CORVIALE 432.160 718.320 1.150.480 RMD VILLA DELLE MAGNOLIE 885.928 700.362 1.586.290 1.080.400 646.488 1.726.888 RMD PARCO DELLE ROSE RMD PARCO DELLE ROSE (semiresidenziale) - RMD VILLA MARIA IMMACOLATA 734.672 RMD VILLA GIULIA - 84.043 84.043 610.572 1.345.244 718.320 718.320 RME ANCELLE BUON PASTORE 2.160.800 - 2.160.800 RME SANTA LUCIA 1.728.640 - 1.728.640 RME VILLA CHIARA 1.512.560 - 1.512.560 RME VILLA VERDE 1.296.480 - 1.296.480 RME SAN RAFFAELE FLAMINIA (EX VILLA MONICA) 1.296.480 - 1.296.480 RME DON ORIONE 1.512.560 - 1.512.560 RME SANTA FRANCESCA ROMANA 1.296.480 - 1.296.480 RME SAN GIUSEPPE - 1.795.800 1.795.800 RME NOSTRA SIGNORA DEL SACRO CUORE - 1.975.380 1.975.380 RMF MADONNA DEL ROSARIO RMF SANTO VOLTO RMF SAN LUIGI GONZAGA RMF LIVIA TIBERINA RMF RSA FLAMINIA (EX SORATTE) 1.296.480 - 1.296.480 864.320 - 864.320 2.398.488 - 2.398.488 756.280 - 756.280 - 1.253.264 1.253.264 RMF OASI TABOR - RMF SAN RAFFAELE TREVIGNANO 1.210.048 718.320 - 1.210.048 RMF BELLO SGUARDO 410.552 RMF LE QUERCE 777.888 - 777.888 1.210.048 - 1.210.048 RMF REGINA COELORUM 700.362 718.320 1.110.914 RMG CENTRO SANITA' VALLE DEI CORSI A - 1.364.808 1.364.808 RMG CENTRO SANITA' VALLE DEI CORSI B - 1.077.480 1.077.480 RMG MEDICUS HOTEL MONTERIPOLI 1.728.640 359.160 2.087.800 RMG VILLA LUANA 2.592.960 359.160 2.952.120 821.104 1.364.808 2.185.912 RMG GLI ANNALI 26 RMG I.H.G. 2.592.960 RMG I.H.G. (padiglione 1) - - 2.592.960 2.154.960 2.154.960 RMG RIO OASI 2.031.152 - 2.031.152 RMG ALBERGO AURORA 1.296.480 - 1.296.480 RMG NOMENTANA HOSPITAL 432.160 538.740 970.900 RMH SAN RAFFAELE Rocca di Papa (Madonna del Tufo) 1.728.640 - 1.728.60 MH 3.889.440 359.160 4.248.600 RMH VILLA NINA 2.160.800 718.320 2.879.120 RMH VILLA DEI PINI 1.296.480 538.740 1.835.220 RMH CASA DEGLI ANGELI CUSTODI 2.160.800 - 2.160.800 RMH VILLA GAIA 1.512.560 - 1.512.560 VILLA DELLE QUERCE RMH LA TERESIANA 432.160 1.077.480 1.509.640 RMH S. GIOVANNI DI DIO 2.592.960 - 2.592.960 RMH MATER DEI 1.944.720 RMH SAN RAFFAELE MONTECOMPATRI 1.836.680 341.202 - 1.944.720 2.177.882 VT VILLA IMMACOLATA 432.160 1.077.480 1.509.640 VT L'ASSUNTA 432.160 718.320 1.150.480 VT S.RITA 864.320 718.320 1.582.640 VT PADRE LUIGI MONTI 2.154.960 2.154.960 VT SORRENTINO 432.160 VT VILLA ROSA 864.320 718.320 1.582.640 VT GIOVANNI XXIII 864.320 359.160 1.223.480 VT MYSOTIS 432.160 359.160 791.320 VT RESIDENZA CIMINA 1.123.616 287.328 1.410.944 VT VILLA SERENA 864.320 718.320 1.582.640 VT VILLA BENEDETTA 756.280 - 756.280 RI S. RUFINA 1.512.560 - 1.512.560 RI S. RUFINA (semiresidenziale) 78.653 - 78.653 LT VILLA SILVANA 2.009.544 - 2.009.544 LT VILLA CARLA 1.944.720 - 1.944.720 LT VILLA CARLA (semiresidenziale) 112.362 - 112.362 LT VILLA AZZURRA FR S. ANTONIO FR S. RAFFAELE (Cassino) - FR S. GERMANO - FR VILLA DEGLI ULIVI FR S. ELISABETTA FR S. MARIA FR MADONNA DELLE GRAZIE 237.688 FR SALUS BROCCOSTELLA 432.160 FR SALUS (ISOLA LIRI) 864.320 FR INI CITTA' BIANCA 2.117.584 - 432.160 538.740 538.740 359.160 791.320 1.975.380 0 1.975.380 - 2.592.960 864.320 - 864.320 85.218.495 27 432.160 2.592.960 - TOTALE RSA MANTENIMENTO - 1.257.060 1.257.060 1.508.472 1.746.160 359.160 33.108.805 432.160 1.223.480 2.117.584 118.327.300 Decreto del Commissario ad Acta 25 novembre 2013, n. U00474 Tab. 8 Attribuzione budget per l'anno 2013 alle strutture private erogatrici di prestazioni con onere Ssr. Rsa - Assistenza residenziale / semiresidenziale di mantenimento di nuovo accreditamento. Il piano di riparto dei fondi per le Rsa Dal 2007 i fondi per la gestione delle Rsa sono ripartiti al 50% tra Assessorato alla Salute e quello delle Politiche Sociali e famiglia. La ripartizione per l’anno 2012, ha previsto un impegno di spesa per il primo di oltre 51 milioni di euro, rispetto ai 46 milioni circa del 2010. Il budget assegnato alle strutture accreditate per l’anno 2012 di competenza dell’Assessorato alla Salute è stato di 107,26 milioni rispetto ai 105 circa del 2011. I programmi operativi 2013-2014 approvati con decreto commissariale 480/2013, prevedono nuovi accreditamenti per ulteriori 2.000 posti letto. La Determinazione 15 novembre 2013, n. G02431assegna a tutti i Comuni del Lazio un impegno totale 15.500.000,00 sul cap. H41903 macroaggregato 12.02 1.04.01.02.000 per l’esercizio finanziario 2013. Di seguito si riporta la tabella 9, riassuntiva dei cinque comuni capoluogo di nostro interesse. Tab. 9 Estratto per i comuni capofila da Determinazione 15 novembre 2013, n. G02431 Comune Frosinone Latina Rieti Roma Capitale Viterbo Riparto Rsa per comune Euro 331.332,12 197.559,12 192.724,44 26.995.837,77 1.406.305,18 28 Anticipo contributo regionale per il 2013- Euro 96.826,69 57.733,60 56.320,74 7.889.116,60 410.970,96 Compartecipazione In base alla normativa regionale vigente (Dgr 98/2007 e Dgr 173/2008), la diaria giornaliera per l’ospitalità in Rsa è ripartita al 50% tra Fondo Sanitario Nazionale ed assistito, con la eventuale compartecipazione del Comune di residenza per chi ne abbia diritto (la Regione Lazio rimborsa ai comuni l’80% delle spese effettivamente sostenute per l’integrazione della retta Rsa). Possono ricevere un contributo alle spese sostenute tutti gli assistiti che presentano un Isee pari o inferiore 13mila euro annui. In particolare, gli utenti con handicap permanente grave, i soggetti con età superiore ai sessantacinque anni e con non autosufficienza fisica o psichica accertata dalle aziende sanitarie locali, possono utilizzare come Isee di riferimento quello individuale, a prescindere dal numero dei componenti del proprio nucleo familiare (Dlgs 130/00, art. 3, comma 2ter). Tutti gli altri assistiti possono scegliere tra: l’Isee standard del nucleo familiare (cioè l’ Isee nazionale ―e Dlgs 109/98). l’ Isee. del nucleo estratto (Dlgs 130/00, art. 3, comma 2 e Dgr 98/2007) Nell’ Isee non viene conteggiata la prima casa di proprietà dell’utente. Lo stesso limite Isee di 13mila euro è valido per i maggiorenni a partire dal 05/02/2012 per l’accesso al contributo per strutture che accolgono soggetti disabili che necessitano di cure riabilitative. Il limite Isee è relativo al singolo assistito e non al nucleo familiare. L’attuale offerta di prestazioni ex art.26 L 833/78 in base a quanto deliberato con decreto commissariale n°17/2010. Con Dgr del 17 ottobre 2012, la Regione Lazio ha provveduto a sanare la discrepanza che si è venuta a creare rispetto alla normativa in materia per gli utenti che usufruiscono di dette prestazioni ma che alloggiano in strutture residenziali socio-sanitarie a proprie spese, stabilendo di detrarre dall’Isee l’importo versato fino al limite di 5.164,57 euro, cosi come stabilito dal Dpcm del 4 aprile 2001. Attualmente all’esame della commissione, la proposta di legge 147/2014 (Delibera giunta regionale 133/2014) nella quale si affronta il tema della compartecipazione alla spesa delle Rsa. La norma modifica l'intera materia della compartecipazione alla spesa per le Rsa e per le prestazioni ex art-26/833, stabilendo che la regione parteciperà a tale spesa in maniera proporzionale alla spesa effettiva del singolo comune. Sarà la Giunta regionale a stabilire i criteri e le modalità per il concorso della regione, nonché i criteri e le modalità per la partecipazione degli utenti alla spesa, stabilendo in particolare la soglia della situazione economica, calcolata sulla base delle prescrizioni di cui al decreto del Dpcm 5 dicembre 2013, n°159 (Regolamento nuovo Isee). Al di sopra della soglia Isee, la quota sociale sarà interamente a carico dell'utente. Ticket Nessuna variazione per quanto riguarda le prestazioni sanitarie comprese nei livelli essenziali di assistenza che il Dlgs 502/92 prevede siano rese dal Sistema sanitario nazionale in modo gratuito o con partecipazione. Tutte le Regioni prevedono la compartecipazione alla spesa. 29 Tab. 10 Ticket applicati nel Lazio Ticket per prestazioni specialistiche ambulatoriali 2011 Lazio Importo per ricetta Esenzioni (quelle previste a livello nazionale) € 36,15 -Patologie croniche e malattie rare -Diagnosi precoce tumori (prestazioni diagnostiche in screening, mammografia per donne tra 45 e 69 anni ogni due anni, p test per donne tra 25 e 65 anni ogni tre anni, colonscopia per età superiore a 45 anni ogni 5 anni) ; -Invalidità: di guerra, per lavoro con ridotta capacità lavorativa (2/3), civili con indennità di accompagnamento, ciechi e sordomuti, vittime criminalità organizzata e terrorismo,infortunati sul lavoro, ex deportati; -Gravidanza: per accertare in fase preconcezionale difetti genetici, per accertare condizioni patologiche di madre e feto, per accertar eventuale rischio per il feto -Test HIV - Reddito: (< 6 anni e > 65 anni con reddito nucleo familiare non superiore ad €36.151,98; titolare pensione sociale e familiari a carico, disoccupati iscritti al collocamento con reddito nucleo familiare inferiore ad € 8.263,31 che sale a €11.362,35 con coniuge e di ulteriori € 516,46 per figlio a carico; titolari di pensione minima con reddito nucleo familiare inferiore ad € 8.263,31 che sale a € 11.362,35 con coniuge a carico e di ulteriori €516,46 per figlio a carico. Il D.M. 11/12/2009 stabilisce che in tema di verifica delle esenzioni per reddito (con gli strument messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate per la verifica dei nuclei familiari con reddito non superiore ad € 36.151,98 e grazie all'INPS che indica i titolari di pensione al minimo ed i titolari di assegni sociali) sia il medico curante su indicazione dell'assistito ad indicare l'esenzione. E' la ASL che rilascia il certificato provvisorio di esenzione, provvedendo in corso d'anno, alla verifica delle condizioni di esenzione per reddito. Si aggiungono: -€ 15,00 per RMN e Fonte: Agenas /Sanità Tac, Lazio -€ 5,00 per FKT -€ 4,00 per tutte le altre; prestazioni e pacchetti ambulatoriali -€ 10,00 quota fissa per pazienti non esenti (legge111/2011) 30 Ticket pronto soccorso Tab. 11 Ticket pronto soccorso Lazio Ticket Quota fissa 25 euro In quali casi Codici bianchi non seguiti da ricovero Categorie esenti Quota non dovuta dai < 14 anni non esenti e non esenti con traumatismi e avvelenamenti acuti Fonte: Agenas Nel Decreto 480/2013, “programmi Operativi 2013-2015” la Regione Lazio ha previsto una rimodulazione della compartecipazione alla spesa sanitaria per la specialistica ambulatoriale. Le previsioni contenute nel decreto 480/2013, oltre che recuperare l’importo per circa 92 milioni di euro (importo annuale determinato dal Mef come entrate da mancati trasferimenti dello Stato), rimodulano alcune prestazioni di specialistica, con riduzione della compartecipazione e/o aumento tenendo conto del costo complessivo della prestazione a carico del Ssr. La nuova rimodulazione stante i PO 2013-2015, dovrebbe andare a regime a partire da Aprile 2014. I nuovi ticket sulla specialistica possono essere così sintetizzati. Tab. 12 Ticket sulla specialistica Classe importo <5 5-10 11-20 20-36 36-51 51-76 76-100 >=100,01 Volume totale ricette 2010 258.714 479.045 1.710.005 2.528.689 547.894 711.387 311.947 736.878 7.284.559 Quota fissa modello (35% media pond. fascia) € 0,00 € 3,00 € 5,00 € 10,00 € 15,00 € 25,00 € 30,00 € 35,00 Gettito Annuo 0,00 1.437.135,00 8.550.025,00 25.286.890,00 8.218.410,00 17.784.675,00 9.358.410,00 25.790.730,00 96.426.275,00 Ticket Sanitari Farmaci Rimane invariata la situazione dei ticket su farmaci. La tabella riassume le condizioni di compartecipazione e di esenzione totale e parziale. Le categorie di esenzione rimangono sostanzialmente quelle stabilite a livello nazionale, nel Lazio la compartecipazione alla spesa per l’acquisto di farmaci da parte dei non esentati varia da € 2,50 a € 4 a seconda del prezzo del farmaco. Analogamente per esenti parziali che sono chiamati a pagare da € 1 a € 2,50. Nessuna forma di compartecipazione è prevista per gli esenti totali. Il Ssn provvede inoltre a dispensare dietro presentazione di ricetta, i prodotti per intolleranze alimentari (alimenti senza glutine, aproteici, latti per infanti) ed il materiale sanitario per diabetici (strisce, siringhe, aghi, ecc). 31 Fonte: Federfarma.it Normative regionali Lazio Decreto n. 45 del 17 novembre 2008 Compartecipazione Esenzione malattie invalidità danneggiati vittime detenuti, deportati, extracomunitari età/reddito condizioni lavoro Prezzo superiore a € 5,00: €4 ,00/confez. Per non esentati €2 ,00/confez. Per esenti per malattie rare e croniche e per danneggiati non inclusi negli esenti totali per reddito e per categoria Prezzo inferiore a € 5,00: €2 ,50/confez. Per non esentati €1,00/confez. Per esenti per malattie rare e croniche e per danneggiati non inclusi negli esenti totali per reddito e per categoria esenti parziali: Prezzo superiore a € 5,00: € 2,00/confezione Prezzo inferiore a € 5,00: € 1,00/confezione esenti totali croniche (es. parziale) rare (es. parziale) civili 100% con e senza indennità di accompagno civili da 67% a 99% civili < anni 18 ciechi sordomuti per lavoro da 80% a 100% per lavoro da 67% a 79% per lavoro da 1% a 66% per servizio categoria 1 e categ. Da 2 a5 per servizio categoria 6-8 di guerra da categoria 1 a 5 di guerra da categoria 6 a 8 da vaccinazioni, trasfusioni obbligatorie (es. parziale) donatori d'organo terrorismo, criminalità e stragi (no ticket) detenuti ed internati. gli stranieri pagano la quota di compartecipazione e la differenza con il prezzo in base al tipo di esenzione. E01: Soggetto con meno di 6 anni o più di 65 anni con reddito familiare non superiore a Euro 36.151,98 E03: Soggetto titolare (o a carico di altro soggetto titolare) di assegno (ex pensione) sociale E02: Soggetto titolare (o a carico di altro soggetto titolare) della condizione di disoccupazione iscritto al collocamento con reddito familiare non superiore ad € 8263,31 che sale ad € 11362,05 32 in presenza del coniuge a carico e di € 516,46/figlio a carico infortunati sul lavoro pensione terapia gravidanza legge obiettore di coscienza in servizio civile E04: > 60 anni e pensione al minimo ₊familiari a carico ₊ reddito< € 8.263,31 che sale a € 11.362,05 con coniuge a carico e si somma € 516,41 per ogni figlio ossigeno gassoso e liquido esenti legge 203/2000 (titolari pensione di guerra vitalizia per i farmaci di classe C ovvero con obbligo di ricetta medica Case della salute Nel nuovo piano di riordino dell’assetto della rete ospedaliera e nel tentativo mirato di offrire un servizio di qualità e soprattutto efficiente, si è dato rilievo alle Case della Salute. La forza di queste strutture sta nell’assistenza, anche di primo soccorso tramite unità del 118, fornita da un team multidisciplinare di medici capeggiati da medici di medicina generale, la cui complessità dei servizi offerti è crescente, arrivando anche all’assistenza di soggetti particolarmente disagiati. La presenza di personale infermieristico insieme a quello medico, fa si che l’assistenza sia continua dalle 8.00 alle 20.00. In questo modo l’accesso al pronto soccorso si dovrebbe notevolmente ridurre (80%) per la possibilità di cura dei codici bianchi presso le Case della Salute. In sintesi di seguito tutti i servizi presso le case della Salute: Area accoglienza con sportello unico per prenotazioni visite (Up) e informazioni ed orientamento sociosanitario (Pua); Assistenza primaria dalle 8.00 alle 20.00 garantita dai medici di medicina generale; Ambulatori attrezzati; Area di sorveglianza temporanea; Servizi di urgenza (Ex guardia medica) Attività specialistiche (Cardiologia, Pneumologia, Diabetologia, Oculistica, ecc.); Prelievi ed esami diagnostici; Presa in carico di pazienti con malattie degenerative. Può essere prevista all’interno della struttura un’area di cure intermedie con posti letto territoriali (extra ospedalieri), che non rientrano nel novero regionale dei posti letto per acuti, nei quali accogliere: • Pazienti, senza limiti di età, caratterizzati da non autosufficienza, anche temporanea, nella fase della malattia in cui non sono richiesti un elevato impegno tecnologico e la presenza/assistenza medica continuativa come nell’ospedale per acuti; • Pazienti con patologie tali da non potere essere seguiti adeguatamente in Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) o nel caso in cui non possa essere organizzata; • Pazienti dimissibili dall’ospedale per acuti ma non adeguatamente assistibili a domicilio per la complessità clinico-assistenziale richiesta o per ragioni di tipo sociale nei casi in cui la famiglia o una struttura sociale non riescono comunque a supportare il paziente nella malattia; • Pazienti che per la particolare situazione socio-sanitaria necessitano di un percorso diagnostico, terapeutico e di monitoraggio difficilmente gestibile a domicilio. 33 La permanenza non deve superare i 20 giorni. Se il quadro clinico si risolve prima dei termini massimi stabiliti, il Medico curante dispone le dimissioni del paziente; negli altri casi il paziente viene indirizzato nelle strutture più idonee al caso specifico: ospedale per acuti, strutture sanitarie per lungo degenza, residenze sanitarie assistenziali, hospice. Il decreto 428 di Ottobre 2013 disciplina l’organizzazione di tali centri, fissando i tempi per la realizzazione. Intanto nel Lazio il 28 Febbraio è stata inaugurata la prima casa della Salute a Sezze in provincia di Latina ed una seconda a Pontecorvo. Adi: Assistenza domiciliare integrata Per l’Assistenza Domiciliare Integrata, il Ministero della Salute non offre dati più recenti di quelli già indicati e che fanno riferimento al 2010. Si può solamente aggiungere che l’andamento degli ultimi cinque anni di disponibilità dei dati (fermi al 2010) è improntato ad una crescita dell’assistenza domiciliare nel Lazio, in linea con la tendenza ad una assistenza più familiare soprattutto dei malati cronici e terminali. 34 Tab. 13 Percentuale di anziani trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) rispetto al totale della popolazione anziana (>=65 anni), per Regione: Anni 2005 - 2010 Codice 010 020 030 041 042 050 060 070 080 090 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 Regione PIEMONTE VALLE D`AOSTA LOMBARDIA P.A. BOLZANO P.A. TRENTO VENETO FRIULI V.G. LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA Casi Anziani trattati in ADI 2005 1,81 0,15 3,27 0,31 0,85 5,06 9,16 3,17 5,41 2,99 4,16 3,37 3,88 2,09 6,10 1,39 2,05 3,92 1,64 0,80 1,10 3,06 2006 1,53 0,20 3,52 0,40 1,33 5,14 8,64 3,07 5,59 2,13 4,06 3,66 3,53 3,45 5,44 1,16 1,63 4,35 2,49 0,96 1,29 3,04 2007 1,77 0,31 3,66 0,55 1,02 6,42 8,32 3,23 5,72 2,12 4,32 3,89 3,88 3,66 3,72 1,63 1,62 4,32 2,76 1,02 1,20 3,28 2008 1,92 0,45 4,01 0,00 1,04 6,07 8,43 3,23 6,08 2,02 5,08 4,14 3,51 4,21 2,16 1,75 1,86 4,01 2,56 0,95 2,06 3,35 2009 2,31 0,38 4,11 0,41 1,10 4,85 8,82 3,45 8,36 2,22 7,60 3,63 4,00 4,78 2,44 1,86 2,05 5,07 2,54 1,08 2,37 3,67 2010 2,16 0,43 4,27 0,42 3,57 5,55 6,78 3,46 11,60 2,31 7,67 3,53 4,68 4,91 3,30 2,12 1,80 5,03 2,82 1,52 2,52 4,12 L'unica Asl che ha dichiarato di non aver attivato il servizio ADI per l'anno 2010 è LOCRI (Calabria). Elaborazioni: Ministero della Salute - Direzione Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario - Ufficio di statistica Fonti: Modello FLS21 - quadro H; Casi anziani trattati in ADI. Rete di assistenza: Corrispondenze ASL-Comuni Popolazione ISTAT residente al I° gennaio 2010 di età superiore o uguale a 65 Gli anziani trattati in Adi sono principalmente donne (61,6%) di età compresa tra 70 e 90 anni circa, per le quali si combinano diverse patologie che necessitano di essere curate con diversi farmaci, limitate nelle attività del vivere quotidiano e con un certo deficit cognitivo, nel 37% dei casi costrette a letto. Il trattamento in Adi, consente di conseguire notevoli vantaggi sia in termini di qualità della vita, data la permanenza dell’anziano nella propria abitazione, con la possibilità di svolgere, nei casi meno gravi, piccole azioni quotidiane nel proprio ambiente, sia sul piano affettivo. Il risultato è notevole anche in termini di spesa sanitaria con una riduzione del tasso di ospedalizzazione e di reospedalizzazione, durata della degenza in ospedale, tasso di istituzionalizzazione, consumo dei farmaci. 35 Tab. 14 Percentuale di anziani ≥ 65 anni trattati in Assistenza sanitaria integrata Percentuale di anziani trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) rispetto al totale della popolazione (>= 65 anni), per ASL.al totale della popolazione anziana Tab. 15 Percentuale di anziani trattati in Assistenzaanziana Domiciliare Integrate (ADI) rispetto Regione Lazio – Anno 2010 (>=65anni), per ASL. Regione Lazio - Anno 2010 Codice 120 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 Denominazione Percentuale anziani trattati in ADI ITALIA LAZIO RM/A RM/B RM/C RM/D RM/E RM/F RM/G RM/H VITERBO RIETI LATINA FROSINONE 4,12 4,68 3,75 2,21 2,16 3,03 4,75 2,69 7,97 12,88 5,58 4,77 4,98 4,25 Casi Trattati Anziani ADI 502.475 52.598 3.991 3.267 2.559 3.531 5.372 1.398 6.442 11.558 3.748 1.732 4.800 4.200 Popolazione residente nella ASL >=65 anni 12.206.503 1.123.067 106.477 147.730 118.255 116.450 112.978 51.911 80.864 89.751 67.197 36.325 96.383 98.746 Elaborazioni: Ministero della Salute - Direzione Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario - Ufficio di statistica Fonti: Modello FLS21 - quadro H; Casi anziani trattati in ADI. Rete di assistenza: Corrispondenze ASL-Comuni Popolazione ISTAT residente al I° gennaio 2010 di età superiore o uguale a 65 anni Il Qsn (Quadro Strategico Nazionale) 2007-2013 prevede di aumentare, nelle Regioni del Mezzogiorno, i servizi di cura alla persona alleggerendo i carichi familiari, per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Tra i servizi di cura alla persona è previsto lo specifico obiettivo di incrementare la percentuale di anziani beneficiari di assistenza domiciliare integrata, raggiungendo il target del 3,5%, al termine del quinquennio di programmazione. L’indicatore di riferimento (Metadati, pdf) è S.06 “Presa in carico degli anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata: percentuale di anziani trattati in assistenza domiciliare integrata rispetto al totale della popolazione anziana (65 anni e oltre)”. Al raggiungimento dell’obiettivo, sono associati specifici meccanismi di incentivazione attraverso risorse finanziarie dedicate. 36 La produzione da parte del Ministero della Salute dell’ informazione statistica tempestiva e territorialmente disaggregata, utilizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica nell’ambito del monitoraggio del Qsn, è disciplinata da uno specifico Protocollo d’Intesa che prevede l’invio dei dati da parte del Ministero della Salute entro il 15 ottobre dell’anno successivo a quello di rilevazione. Centri Diurni e Case di Riposo Per i Centri Diurni e le case di Riposo non si hanno indicazioni ulteriori rispetto alle definizioni ed ai dati già presentai nella precedente edizione. Si riassumono le caratteristiche del Centro Diurno di seguito. Il Centro Diurno è una struttura assistenziale intermedia, semiresidenziale, a valenza sanitaria e sociale indicata per l’anziano che presenta due condizioni: • disabilità grave; • disagio sociale. Le caratteristiche del paziente per l’ammissione in Centro Diurno sono approssimativamente equivalenti a quelle relative all’ammissione in Residenza sanitaria assistenziale (Rsa). L’anziano eleggibile al Centro diurno deve però poter contare, al proprio domicilio, su un’assistenza informale adeguata per il periodo notturno. Ha come caratteristica quella di integrare i servizi sanitari e quelli sociali. In affiancamento alle altre tipologie di assistenza al malato (Adi, Rsa, Centri diurni che accolgono malati meno gravi) queste strutture devono poter mantenere un collegamento con la rete assistenziale geriatrica ospedaliera. Sinteticamente, servizi offerti dal centro diurno sono: • Assistenza di carattere sociale. • Assistenza di carattere sanitario: - assistenza infermieristica, riabilitazione, assistenza medica, servizio podologico. • Assistenza di carattere sanitario- prevenzione (vaccini, depressione, danni da pressione, malnutrizione, ecc) Le finalità del centro diurno sono relative ad una alternativa al ricovero in Rsa nei casi meno gravi, ad un alleggerimento del carico assistenziale della famiglia, evitare ospedalizzazione incongrua o facilitare le dimissioni dai reparti ospedalieri. I Centri diurni per anziani, chiamati semplicemente Centri anziani, pur essendo in stretto collegamento con il Servizio sociale del Comune sono autogestiti e la loro organizzazione è funzionale al raggiungimento degli obiettivi di socializzazione e di aggregazione dell'anziano che diventa egli stesso risorsa del territorio. Il centro anziani è un luogo di socializzazione e di incontro dedicato alle persone anziane ma ha anche lo scopo di favorire la vita di relazione e l'aggiornamento culturale degli anziani nel comune di residenza: è un servizio cosiddetto “alla porta del cittadino”. Per le case di riposo comunali o convenzionate nel Lazio, non è stato possibile reperire dati aggiornati, i più recenti sono quelli della ricerca condotta da Auser del 2011 (201 case di riposo nel Lazio). Per la normativa si rimanda alla Deliberazione n. 17 sui: "Requisiti in deroga ai requisiti integrativi previsti dalla Dgr 1305/2004, Sezione III - Strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, ai sensi dell'articolo 14, comma 4 della Lr 41/2003". La Delibera NON HA DEROGATO tutti i requisiti integrativi previsti dalla Dgr 1305/2004 ma solo i requisiti strutturali e quelli relativi alle figure professionali. Il 10 febbraio 2011era la data stabilita per l’adeguamento di tutte le case di riposo ai requisiti per il rilascio delle autorizzazioni. 37 Tab. 16 - Case di riposo Territorio Numero strutture residenziali Comune di Roma Province di: Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo 84 19 10 9 60 19 Per quanto riguarda la compartecipazione alla spesa delle famiglie per anziani assisiti in case di riposo comunali, la determinazione di ottobre 2012 indica il riparto a Roma Capitale e ai Distretti Socio-Assistenziali del Lazio dei fondi destinati alle Case di riposo comunali per anziani. L’impegno di spesa per l’esercizio finanziario 2012 è di 2 milioni di euro. In particolare si assegna a Roma capitale un totale di 800 mila euro ed 1,2 milioni di euro rimanenti vengono ripartiti tra i comuni capofila dei vari distretti. La Dgr 202/2011 indica i criteri di riparto dei fondi ai Comuni stabilendo di assegnare il 90% in base alla popolazione residente ed il 10% su superficie territoriale. La popolazione a cui si fa riferimento è quella anziana di età superiore a 65 anni. Le richieste di contributo dovevano essere presentate entro fine novembre 2012, presso le sedi dei Comuni Capofila di Distretto Socio Assistenziale di ciascun ambito territoriale. DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA 28 OTTOBRE 2013, N. U00437: PIANO REGIONALE PER IL GOVERNO DELLE LISTE DI ATTESA 2013-2015. Liste di attesa La regione Lazio, dopo anni di ritardo, con il Decreto 437 del 2013, ha approvato e recepito il Piano Nazionale Liste di attesa. Il nuovo Piano regionale prevede in linea con il piano nazionale, il rispetto dei tempi di attesa per prestazioni di specialistica ambulatoriale (visite e prestazioni strumentali) e una diversa classificazione delle prestazioni e tempi di attuazione. Le prestazioni oggetto di monitoraggio per le quali la Regione intende garantire il rispetto dei tempi viene di seguito elencato (tab.5 e 6). Per le prestazioni oggetto di monitoraggio la Regione ha chiesto alle Asl ed Ao di approntare un apposito Piano. Il decreto stabiliva inoltre, l’estensione a Recup anche per le strutture private accreditate. Per quanto riguarda la determinazione della classe di priorità, tenendo conto che i Lea devono essere garantiti in maniera omogenea sul territorio nazionale, si è condiviso il sistema di classificazione unico nazionale. I codici di priorità per le prestazioni erogate in ambito ambulatoriale, da utilizzare nella compilazione del campo 26 della ricetta, indicano il tempo massimo entro cui devono essere erogate le prestazioni e sono di seguito indicati. 38 Tab. 17 - Visite specialistiche Pngla 2010-2012 39 Obiettivo del presente piano, in linea con quanto previsto dal sistema nazionale di monitoraggio, è che alla fine del 2014 le prestazioni urgenti (U), quelle a urgenza breve (B) e quelle differibili (D) siano erogate al 90% degli assistiti entro i tempi massimi stabiliti, ovvero 72 ore per le prestazioni urgenti, 10 gg. per le prestazioni a urgenza breve, 30 gg. per le visite differibili e 60 gg. per le prestazioni strumentali differibili. Il nuovo piano regionale Liste di attesa, secondo le intenzioni della Regione, sarebbe dovuto entrare a regime nei primi mesi del 2014 ( I° trimestre). 40 SEZIONE II: FISCO E TARIFFE Addizionale comunale e Imu L’aliquota dell’addizionale regionale del Lazio nel corso del 2013 è rimasta invariata all’1,73% (mentre per il 2014 è già stato deliberato un incremento dello 0,6% che porta l’aliquota al 2,33% dal 1° gennaio 2014 per i redditi superiori a 15mila euro annui anche se la Regione si è impegnata con i sindacati ad estendere ai redditi fino a 28mila euro l’aliquota dell’1,73%). Anche l’aliquota dell’addizionale comunale è rimasta invariata nel 2013 nei cinque capoluoghi considerati: Rieti e Frosinone al livello massimo dello 0,8%, Roma allo 0,9% (oltre l’aliquota massima stabilita per legge), Latina mantiene la progressività dell’aliquota tra 0,55% e 0,8% e conferma la fascia esente per i redditi inclusi entro i 10mila euro, mentre Viterbo rimane il capoluogo con l’addizionale comunale più bassa allo 0,5%. 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 2011 2012 2013 progressiva Nei cinque capoluoghi presi in considerazione, l’Imu sull’abitazione principale è rimasta inalterata rispetto al 2012, con l’esclusione di Frosinone che l’ha innalzata al livello massimo dello 0,6%; Viterbo è il capoluogo con l’aliquota più bassa (0,39%), Latina conferma lo 0,4% così come Roma lo 0,5%. Rieti e Frosinone, invece, hanno adottato l’aliquota massima dello 0,6%. Nel corso del 2013 la disciplina Imu è stata modificata stabilendone l’eliminazione per l’abitazione principale. 0,6 0,5 0,4 2012 0,3 2013 0,2 41 Per quel che riguarda l’Imu relativa agli altri immobili, tutti i comuni capoluogo – con l’eccezione di Viterbo – confermano l’aliquota al livello massimo dell’1,06%. Anche in questo caso Viterbo è il Comune tra quelli considerati che fissa l’aliquota al livello più basso (0,92%) 1,06 0,96 0,86 0,76 2012 0,66 2013 0,56 0,46 Tariffa acqua e rifiuti Se l’addizionale comunale e l’Imu sono rimaste sostanzialmente invariate, la Tares ha avuto incrementi percentuali consistenti in quei comuni (Frosinone e Rieti) che sono passati dalla tassa alla tariffa con la copertura integrale del costo del servizio come stabilito dal Dl 201/11; Roma non ha incrementato la tariffa ma in valore assoluto resta il comune tra i cinque presi in considerazione con la “bolletta”più elevata, mentre Viterbo aumenta la tariffa ma resta il Comune con il pagamento più contenuto. 350 300 +77% +56% +9,2% 250 200 +17,3% 150 2013 100 50 0 e ma on Ro osin Fr 2012 et i bo na Ri ati t er i L V 42 La tariffa dell’acqua, a parità di consumi, è molto differenziata. Gli incrementi percentuali vanno dall’1,1% di Rieti al 9,2% di Latina che – in valore assoluto – raggiunge Viterbo con 339 euro annui per un consumo di 200 mc. Il Comune con la tariffa più alta è Frosinone (344 euro per un consumo di 200mc) dove è stato applicato l’incremento del 6,5% prima che a stabilire la tariffa fosse il gestore per l’inerzia dei sindaci componenti l’Ato. 400 +9,2% 350 +5,6% +6,5% 300 250 +3,4% +1,1% 200 2012 2013 150 100 50 0 a m o R a tin a L et Ri i e o rb on n i os Fr te Vi 43 44 Roma La popolazione di Roma nel biennio 2011-2012 si è ridotta di quasi 150mila unità (-5,6%) mentre le famiglie sono aumentate di 257mila unità (+22,8%). Le classi di età che hanno registrato il maggior decremento sono quelle tra i 20 e i 34 anni (-9,48%) e 5-9 anni (-8,11%). La classe di età più numerosa è quella tra i 35 e i 64 anni che raccoglie quasi la metà della popolazione e quasi il 19% dei cittadini romani ha un’età compresa tra i 65 e gli 84 anni. Popolazione per età 2012 2012 Variazione Totale % tot 2011-2012 % 120.419 4,61% -5,62 118.339 4,53% -8,11 227.580 8,71% -6,83 411.455 15,74% -9,48 1.166.387 44,62% -3,44 290.373 11,11% -4,31 204.021 7,80% -4,99 68.933 2,64% -4,85 6.111 0,23% -2,46 645 0,02% 2.614.263 100% Età 0-4 5-9 10-19 20-34 35-64 65-74 75-84 85-94 95-99 100+ Totale 1.383.164 Famiglie (2012) Coniugati 2012 2012 Stato Civile Celibi/Nubili Coniugati/e Divorziati/e Vedovi/e Totale Variazione Quanti % 2011-2012 % 1.146.885 43,90% -6,14 1.194.452 45,70% -4,63 83.162 3,20% -0,65 189.764 7,30% -6,71 2.614.263 100% 45 Reddito Nel biennio 2010-2011 i contribuenti di Roma sono leggermente calati (-0,7%) e analogamente si registra una riduzione dell’ammontare della base imponibile. Si osserva che la diminuzione si concentra nelle classi di reddito entro i 20mila euro, mentre in quelle più elevate i contribuenti crescono (in particolare quelli compresi tra 70 e 100mila euro). L’unica eccezione è la classe 4050mila euro in flessione. La tabella dei contribuenti per classi di reddito è utile nella stima del gettito dell’addizionale e del costo dell’ eventuale fascia esente. Roma - Tab. 1 Classi di reddito complessivo CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO IN EURO Variazione Variazione 2010-2011 Importo 2010-2011 Frequenza* importo complessivo** % 2011 complessivo 2011 frequenza % fino a 1.000 -1,66 20.998 -2,847 9.086.117 da 1.000 a 2.000 -1,30 21.270 -2,958 22.262.341 da 2.000 a 3.000 -2,47 12.654 -3,376 25.983.769 da 3.000 a 4.000 -6,47 9.238 -7,325 28.655.591 da 4.000 a 5.000 -7,73 9.352 -7,848 39.010.032 da 5.000 a 6.000 -4,10 9.591 -5,096 48.861.361 da 6.000 a 7.500 -7,21 18.224 -7,638 116.915.213 da 7.500 a 10.000 -3,73 69.579 -3,873 596.854.075 da 10.000 a 15.000 -2,52 188.405 -2,784 2.280.033.919 da 15.000 a 20.000 -3,42 230.018 -3,514 3.899.952.364 da 20.000 a 26.000 -0,88 253.858 -1,030 5.618.898.823 da 26.000 a 33.500 1,73 239.730 1,542 6.826.961.912 da 33.500 a 40.000 3,50 120.021 2,489 4.191.414.495 da 40.000 a 50.000 -1,19 96.132 -2,263 4.076.401.392 da 50.000 a 60.000 2,33 52.884 0,858 2.737.877.176 da 60.000 a 70.000 1,26 33.953 -0,200 2.084.567.606 da 70.000 a 100.000 3,00 55.721 1,474 4.361.388.899 oltre 100.000 3,74 47.716 2,313 8.524.800.451 TOTALE 1.489.344 www.finanze.it : Persone Fisiche - Anno d'imposta 2011 *Frequenza: numero dei dichiaranti **Importo Complessivo: reddito imponibile per le addizionali 46 45.489.925.536 Secondo il bilancio preventivo 2013, il gettito atteso dell’addizionale comunale è di 426 milioni di euro (in crescita di 21 milioni di euro rispetto al bilancio preventivo del 2011); gli incassi preventivati per l’Imu sono complessivamente di 1,74 miliardi di euro (di cui 1,3 miliardi per abitazioni diverse dalla principale). Si osserva che non è riportata in bilancio l’entrata relativa all’imposta di soggiorno nonostante sia già in vigore dal 2011 e realizzi un gettito – secondo quanto riportato da altre fonti – di circa 56 milioni di euro. Infine, su un bilancio preventivo di circa 6,9miliardi di euro, il Comune si attende entrate per 433 milioni di euro da sanzioni e ammende (nel 2012 la cifra riportata in bilancio era di 308 milioni). L’obiettivo di risparmio della spending review del Comune di Roma è di oltre 43 milioni di euro di cui 5milioni relative a spese di riscaldamento, 3,9 milioni euro acqua, 2,9 milioni spese pulizia, 2,9 milioni euro per energia elettrica e 1,3 milioni di spese per consulenze (per un toale di queste voci di 16 milioni euro). Come già osservato, il Comune di Roma ha mantenuto invariata l’aliquota dell’addizionale comunale ad un livello superiore rispetto a quello stabilito dalla normativa (0,8%). Roma - Tab. 2 Aliquota addizionale comunale Anno Aliquota Fascia esente 2011 0,9% Reddito da pensione ≤ € 8000 Reddito da terreni ≤ € 185,92 2012 0,9% Reddito da pensione ≤ € 8000 Reddito da terreni ≤ € 185,92 2013 0,9% Reddito da pensione ≤ € 8000 Reddito da terreni ≤ € 185,92 L’incremento dell’addizionale regionale determina un effetto rilevante sul reddito degli abitanti del comune di Roma. Infatti, un reddito di 15mila euro annui versa per addizionali 394 euro (somma invariata rispetto al 2013), mentre un reddito pari a 28 mila euro ne pagherà 814 con un incremento di 77 euro corrispondenti ad un +10,4%. Al crescere del reddito, diventano più consistenti sia in termini assoluti sia percentuali, gli incrementi di tassazione. Roma - Tab. 3 Tabella riepilogativa addizionali Irpef 2014 Addizionale regionale Addizionale comunale 0,9% Totale Differenza 2013-14 0- 15.000 1,73% 259 135 394 0 15.001-28.000 2,33% 562 252 814 28.001-55.000 2,33% 1.191 495 1.686 55.001-75.000 2,33% 1.657 675 2.332 < 75.000 100.000 2,33% 2.239 900 3.139 47 +77 (+10,4%) +240 (+16,5%) +362 (+18,3%) +509 (+19%) Imu Nel corso del 2013 l’Imu è stata soggetta a diverse modifiche normative che hanno determinato l’eliminazione dell’imposta sull’abitazione principale per il 2013 e l’assimilazione ad abitazione principale per alcune tipologie di immobili (vedi approfondimento normativo Imu nella SezioneIII ). Inoltre, il gettito degli immobili diversi dall’abitazione principale è di nuovo destinato interamente ai Comuni, mentre per gli immobili produttivi (classe catastale D) il gettito calcolato ad aliquota base dello 0,76% è destinato allo Stato, mentre l’eventuale incremento di aliquota è di destinazione comunale. Nonostante le numerose modifiche normative, le aliquote sono rimaste invariate allo 0,5% e 1,06% così come le agevolazioni. Roma - Tab. 4 Imu 2012 2013 Aliquota abitazione principale 0,5% 0,5% Aliquota ordinaria 1,06% 1,06% Detrazione € 200 + € 50/figlio< 26 anni € 200 + € 50/figlio< 26 anni Agevolazioni Casa Ater. 0,68% Fabbricati rurali 0,1% Onlus 0,76% Ci,C3,D8 0,76% Teatri e sale cinema 0,76% Casa Ater. 0,68% Fabbricati rurali 0,1% Onlus 0,76% Ci,C3,D8 0,76% Teatri e sale cinema 0,76% Imposta di soggiorno L’imposta di soggiorno, istituita nel 2011, viene confermata nella sua struttura originaria con pagamenti differenziati in base alla tipologia di alloggiamento scelto e con riduzioni ed esenzioni in base al numero di giorni di pernottamento, all’età e allo stato di salute. Roma - Tab. 5 Imposta di soggiorno Quanto Riduzioni, esenzioni Campeggio 1 euro Max 5 giorni consecutivi Albergo 1,2,3 stelle Agriturismi B&B 2 euro Albergo 4,5 stelle 3 euro 48 Max 10 giorni anno solare, esenti <10 anni, malati e chi assiste Acqua La tariffa dell’acqua ha subito una revisione al rialzo di tutte le sue componenti (sia la quota fissa sia la quota variabile, fognatura e depurazione). Per un consumo annuo di 200 mc - corrispondente ad un nucleo familiare di tre persone -, l’aumento è stato del 3,4% e si è passati dai 227 euro del 2012 a 235 euro del 2013. Roma - Tab. 6 Tariffe acqua 2013 Quota Fascia di variabile Tariffa Tipologia consumo Quota fissa tariffa Fognatura di uso annuo (Euro/utente) Acquedotto (€/m3) (m3/anno) (€/m3) Tutto il 22,66 €/anno 0,1623 Domestico consumo 0,1749 0-92 92-184 0,5636 184-276 0,9981 276-368 2,0293 368 + 3,9761 Tariffa depurazione (€/m3)* Contributo solidarietà 0,4682 0,0126 Tariffa depurazione (€/m3)* Contributo solidarietà 0,4527 0,0122 2012 Quota Fascia di variabile Tariffa consumo Quota fissa tariffa Fognatura annuo (Euro/utente) Tipologia Acquedotto (€/m3) (m3/anno) di uso (€/m3) Domestico Tutto il consumo 21,91 €/anno 0,1569 0-92 0,1691 92-184 0,5449 184-276 0,9650 276-368 1,962 368 + 3,8443 49 Roma - Tab. 7 Simulazione consumo acqua Consumo 200 mc Tariffa 2012 227,4 euro 235,1 euro 2013 + 3,4% Le esenzioni e le riduzioni della tariffa sono accordate in base all’Isee e alla dimensione del nucleo familiare. Nel 2013 sono stati deliberati valori soglia dell’Isee più elevati del 3% per accedere all’esenzione e alla tariffa ridotta. \ Roma - Tab. 8 Esenzioni e riduzioni tariffe acqua Esenzioni e riduzioni 2013 Esenzioni e riduzioni 2012 Isee < € 12.878 Isee < € 12.500 Isee < € 15.453 e nucleo Isee < € 15.000 e nucleo fam. ≥ 4 fam. ≥ 4 Isee < € 17.513 e Isee < € 17.000 e nucleo fam. ≥ 5 nucleo fam. ≥ 5 Rifiuti La tariffa rifiuti 2013 (Tares) è invariata rispetto al 2012; si evidenzia, tuttavia, che è risultato difficoltoso rintracciare la delibera Ama con l’esplicita definizione del valore della tariffa al variare del numero di componenti. Il calcolo realizzato con il simulatore Ama (relativo a 3 componenti e un’abitazione di 80 mq) indica un valore di 309 euro annui che non corrispondono all’importo calcolato applicando i valori riportati nella delibera. Roma - Tab. 9 Tariffe rifiuti Numero componenti il nucleo Tariffa 2012 Euro/mq Tariffa 2013 Quota fissa Euro/mq 1 componente 0,86 0,86 2 componenti 0,94 0,94 3 componenti 1,02 1,02 4 componenti 1,1 1,1 5 componenti 1,17 1,17 6 o più componenti 1,23 1,23 50 Roma - Tab. 10 Simulazioni costo rifiuti Tariffa 2012 309,28 euro 2013 309,28 euro 80 mq, 3 occupanti Oltre all’impianto tariffario, restano invariate sia la riduzione del 50% sulla parte variabile per coloro che hanno la residenza all’estero per più di sei mesi, e sia l’esenzione totale dal pagamento della tariffa in caso di Isee inferiore a 6.500 euro. Roma - Tab. 11 Esenzioni e riduzioni rifiuti Riduzione 2013 2012 50% quota variabile per i residenti per più di sei mesi all’estero Esenzione totale Isee < 6.500 euro 50% quota variabile per i Isee < € 6500 residenti per più di sei Le agevolazioni tengono mesi all’estero conto del “quoziente roma” 51 52 Viterbo Viterbo ha complessivamente una popolazione di poco superiore ai 63mila abitanti che nel biennio è calata di circa 500 unità. In particolate registrano una flessione più rilevante le classi di età 0-4 anni e quella 20-34 anni, mentre la popolazione dai 65 anni in su è in crescita rispecchiando il progressivo invecchiamento della popolazione che si registra a livello nazionale. Popolazione per età 2012 2012 Età 0-4 5-9 10-19 20-34 35-64 65-74 75-84 85-94 95-99 100+ Totale Totale 2.698 2.753 5.431 10.751 27.452 7.077 4.997 1828 100 3 63.090 Variazione 2011-2012 % -5,33 3,89 -1,00 -5,42 -1,26 2,64 4,15 8,87 40,85 % tot 4,28 4,36 8,61 17,04 43,51 11,22 7,92 2,90 0,16 100 30.132 Famiglie (2012) Le famiglie sono oltre 30mila con un incremento dei divorziati del 3,6% e una corrispondente riduzione dei coniugati. Coniugati 2012 Stato Civile Quanti % Variazione 2011-2012 % Celibi/Nubili 25.918 41,1% -0,86 Coniugati/e 30.471 48,3% -1,53 Divorziati/e 1.639 2,6% 3,67 Vedovi/e 5.062 8% 2,70 Totale 63.090 53 Reddito Nel biennio 2010-2011 i dichiaranti si sono ridotti di circa 100 unità mentre è aumentata la base imponibile per il calcolo delle addizionali. In particolare, risultano in crescita le classi di reddito dai 26 fino a 60mila euro e poi in modo sensibile quelle oltre i 100mila euro. Viterbo - Tab. 1 Classi di reddito complessivo Variazione 2010-2011 Importo % Complessivo** frequenza 2011 1,5 243.564 Variazione 2010-2011 importo complessivo % -1,7 Classe di Reddito fino a 1.000 Frequenza* 2011 553 da 1.000 a 2.000 458 -0,2 531.506 -1,6 da 2.000 a 3.000 297 2,8 643.615 2,1 da 3.000 a 4.000 227 -11,0 700.915 -15,0 da 4.000 a 5.000 216 -12,9 902.675 -13,4 da 5.000 a 6.000 230 -3,4 1.179.140 -0,1 da 6.000 a 7.500 441 0,9 2.798.596 0,1 da 7.500 a 10.000 2.230 -4,7 19.272.136 -5,3 da 10.000 a 15.000 5.818 -0,4 70.081.088 -0,5 da 15.000 a 20.000 6.131 -1,4 103.473.344 -1,6 da 20.000 a 26.000 5.972 -0,2 131.827.199 -0,2 da 26.000 a 33.500 5.344 1,0 151.767.679 0,8 da 33.500 a 40.000 2.514 2,5 87.817.480 2,0 da 40.000 a 50.000 1.685 6,3 70.936.101 5,4 da 50.000 a 60.000 818 2,3 42.100.342 0,4 da 60.000 a 70.000 523 -7,8 32.078.028 -9,1 da 70.000 a 100.000 860 -0,3 66.660.400 -1,5 oltre 100.000 436 1,2 64.636.510 6,8 Totale 34.753 847.650.318 Persone Fisiche - Anno d'imposta 2011 *Frequenza: numero dei dichiaranti **Importo Complessivo: reddito imponibile per le addizionali Il Comune di Viterbo è tra quelli in sperimentazione del nuovo schema di bilancio secondo le disposizioni del D.Lgs 118/11. Secondo il bilancio preventivo 2013 redatto secondo le nuove regole, il gettito atteso dall’addizionale comunale è di 3,68 milioni di euro così come per il 2014. Il che fa ritenere che il Comune intenda mantenere invariata l’aliquota anche per il prossimo anno. Il gettito Imu atteso per il 2013 è di 25,2 milioni di euro mentre per il 2014 l’importo sale a 25,5 milioni euro. L’obiettivo di risparmio da spending review è di circa 1milione di euro, un quarto del quale è atteso dalle spese per l’illuminazione pubblica e circa 100mila euro da spese per energia elettrica. 54 L’aliquota dell’addizionale comunale è rimasta invariata ed è fissata al livello più basso tra i cinque comuni considerati. Viterbo - Tab. 2 Aliquota addizionale comunale Anno Aliquota 2011 0,4% 2012 0,5% 2013 0,5% Imu Anche per quel che riguarda la tassazione della casa, il Comune di Viterbo ha stabilito di mantenere invariate le aliquote sia dell’abitazione principale (dopo le modifiche della normativa a livello nazionale, resta comunque dovuto il pagamento Imu per ville, castelli e immobili di maggior pregio) che per gli altri immobili confermando anche l’agevolazione in caso di immobili dati in locazione. Viterbo - Tab. 3 Imu 2012 2013 Aliquota abitazione principale 0,39% Solo A1, A8, A9 Anziani e disabili in istituto sanitario Aliquota ordinaria 0,92% 0,92% Detrazione € 200 + € 50/figlio< 26 anni € 200 + € 50/figlio< 26 anni 0,39% Agevolazioni Soggetti passivi con locazione Soggetti passivi con locazione come abitazione principale per come abitazione principale per la durata di 8 anni 0,4% la durata di 8 anni 0,4% Case popolari e di soci di coop. Edilizia 0,77% 55 Acqua La tariffa dell’acqua è incrementata di circa il 6% nel biennio e per un consumo stimato di 200mc la tariffa è passata da 321 a 339 euro con un aumento del 5,6%. Viterbo - Tab. 4 Tariffe acqua 2013 Quota Fascia di variabile Tariffa consumo Quota fissa tariffa Fognatura annuo (Euro/utente) Tipologia Acquedotto (€/m3) (m3/anno) di uso (€/m3) Tutto il 0,14 24 €/anno Domestico consumo +7,6% 0,74 0-60 + 5,7% 1,13 61-116 +6,7% 1,30 117-174 +6,5% 1,47 175-232 +5,7% 1,84 Oltre 232 + 5,7% Tariffa depurazione (€/m3)* 0,35 + 6% 2012 Quota Fascia di variabile Tariffa consumo Quota fissa tariffa Fognatura annuo (Euro/utente) Tipologia Acquedotto (€/m3) (m3/anno) di uso (€/m3) Tutto il 24 €/anno 0,13 Domestico consumo 0-60 0,7 61-116 1,07 117-174 1,22 175-232 1,39 >232 1,74 56 Tariffa depurazione (€/m3)* 0,33 Viterbo - Tab. 5 Simulazione consumo acqua Consumo 200 mc Tariffa 2012 321,1 euro 2013 339,4 euro +5,6% In casi particolari, come ad esempio quello di nuclei familiari con più di tre componenti oppure composti da una sola persona con certificazione di assistenza socio economica, vengono previste delle agevolazioni. In particolare, sono rimodulate le fasce di consumo mentre restano invariate le relative tariffe. Anno 2013 Viterbo - Tab. 6 Riduzioni tariffe acqua Fascia di consumo annuo (m3/anno) Nucleo familiare>3 Quota fissa 36 €/anno 0-90 0,74 91-174 1,13 175-261 1,3 262-348 1,47 >348 1,84 57 Viterbo - Tab. 7 Simulazione consumo acqua Fascia di consumo annuo (m3/anno) Nucleo familiare 1 persona con certificazione assistenza socio economica Quota fissa 12 €/anno 0-30 0,74 31-60 1,13 61-90 1,3 91-120 1,47 >120 1,84 Rifiuti La Tares viterbese nel biennio ha avuto un incremento del 17,3% in termini percentuali, ma in valore assoluto è quella che presenta il valore più contenuto della tariffa rispetto agli altri comuni presi in considerazione. Per un immobile di 80 mq e tre componenti, la tariffa è passata dai 116 euro del 2011 a 136 euro annui del 2013. Viterbo - Tab. 8 Tariffe rifiuti Numero componenti il nucleo Tariffa 2012 Euro/mq 1 componente 1,39 Tariffa 2013 Quota fissa Euro/mq 1,63 2 componenti 1,39 1,63 3 componenti 1,39 1,63 4 componenti 1,39 1,63 5 componenti 1,39 1,63 6 o più componenti 1,39 1,63 58 Viterbo - Tab. 9 Simulazioni costo rifiuti Tariffa 2011 116,7 euro 2012 116,7 euro 2013 136,9 euro +17,3% 80 mq, 3 occupanti Rimane invariata l’esenzione totale dal pagamento della tariffa nel caso di immobile con massimo due occupanti e reddito di 516 euro mensili; e nel caso di un solo occupante di un immobile inferiore a 40 mq viene confermata la riduzione del 25% della tariffa. Viterbo - Tab. 10 Esenzioni e riduzioni rifiuti Riduzione 25% Esenzione totale 2012 Unico occupante , superficie < 40mq; Immobile a disposizione uso stagionale Max due occupanti > 65 anni, reddito max 516,5 2013 Unico occupante , superficie < 40mq; Immobile a disposizione uso stagionale Max due occupanti > 65 anni, reddito max 516,5 59 60 Frosinone Nel Comune di Frosinone calano rispetto al 2011 le famiglie di circa mille unità e la popolazione decresce di circa duemila unità (- 3,2%). Sono tutte le fasce di età a diminuire numericamente, in particolare quella 0-4 anni evidenziando la denatalità in atto mentre tra i 20 e i 64 anni il calo è dell’8% . In calo anche i coniugati mentre sono in aumento i divorziati. Popolazione per età 2012 2012 Età Totale % tot Variazione 2011-2012 % 0-4 1.961 4,2% -4,39 5-9 1.916 4,1% -1,49 10-19 4.314 9,3% -5,15 20-34 8.527 18,3% -5,50 35-64 20.553 44,1% -3,35 65-74 4.756 10,2% 1,97 75-84 3.361 7,2% -2,64 85-94 1135 2,4% 5,00 95-99 65 0,1% -12,16 100+ 16 Totale 46.604 -15,79 100% 19.719 Famiglie (2012) Coniugati 2012 2012 Stato Civile Quanti % Variazione 2011-2012 % Celibi/Nubili 18.720 40,2% -0,03 Coniugati/e 23.416 50,2% -0,04 Divorziati/e 778 1,7% 0,10 Vedovi/e 3.690 7,9% Totale 46.604 100% 61 Reddito A differenza da quanto rilevato per i Comuni di Roma e Viterbo, a Frosinone si osserva una riduzione del numero dei contribuenti (circa 200 unità) e contemporaneamente una riduzione della base imponibile. Dal momento che la riduzione dei contribuenti è più sensibile nelle classi di reddito basse (e quindi in fascia esente), il gettito dell’addizionale rimane sostanzialmente invariato. Frosinone - Tab. 1 Classi di reddito complessivo fino a 1.000 343 4,6 158.811 Variazione 2010-2011 importo complessivo % 1,7 da 1.000 a 2.000 254 2,8 310.567 2,4 da 2.000 a 3.000 154 1,3 354.724 2,4 da 3.000 a 4.000 145 -7,6 466.788 -7,8 da 4.000 a 5.000 135 -10,6 579.845 -9,7 da 5.000 a 6.000 157 18,0 830.059 17,7 da 6.000 a 7.500 270 -9,7 1.765.007 -9,2 da 7.500 a 10.000 1.344 -3,3 11.624.776 -3,0 da 10.000 a 15.000 3.610 -4,8 43.989.399 -5,4 da 15.000 a 20.000 4.633 -5,0 79.324.591 -4,7 da 20.000 a 26.000 4.581 1,6 101.846.936 1,5 da 26.000 a 33.500 3.527 2,3 100.986.432 2,3 da 33.500 a 40.000 1.622 5,1 56.739.677 4,0 da 40.000 a 50.000 1.004 3,1 42.680.343 2,7 da 50.000 a 60.000 487 -3,2 25.142.703 -4,4 da 60.000 a 70.000 324 4,5 19.996.700 3,5 da 70.000 a 100.000 527 6,0 41.054.156 5,5 oltre 100.000 Totale 357 23.474 -2,7 54.815.085 582.666.599 -4,2 Classe di Reddito Variazione Frequenza* 2010-2011 % 2011 frequenza Importo Complessivo* 2011 Persone Fisiche - Anno d'imposta 2011 *Frequenza: numero dei dichiaranti **Importo Complessivo: reddito imponibile per le addizionali 62 Il Comune di Frosinone dovrà intervenire con risparmi da spending review per 234mila euro su un bilancio preventivo 2011 di 238milioni di euro. Le quote più consistenti di revisione delle spese sono quelle telefoniche (per 17mila euro), quelle elettriche (17mila euro) e per le pulizie (35mila euro). Sul sito del ministero dell’Interno non sono pubblicati i bilanci preventivi né del 2012 né del 2013; il Comune, infatti, è in ritardo con la presentazione della documentazione.. Addizionale comunale L’addizionale comunale è al livello massimo dello 0,8% già dal 2012 e il Comune anche per il 2013 non ha previsto l’introduzione della fascia esente. Frosinone - Tab. 2 Aliquota addizionale comunale Anno Aliquota Fascia esente 2011 0,5 Esenzione con assegno sociale di euro 389,36 e pensione minima sociale di euro 436,15 2012 0,8 Non prevista 2013 0,8 Non prevista Imu Frosinone ha fissato al livello massimo anche l’Imu, sia sull’abitazione principale (in aumento nel 2013 rispetto al 2012), sia sugli altri immobili senza modificare le agevolazioni già stabilite nel 2012. Frosinone è l’unico tra i cinque comuni considerati che ha aumentato nel corso dell’anno l’Imu sull’abitazione principale al livello massimo stabilito dalla legge. Frosinone - Tab. 3 Imu 2012 2013 Aliquota abitazione principale 0,4 0,6 Aliquota ordinaria 1,06 1,06 Detrazione € 200 + € 50/figlio< 26 anni € 250 per presenza portatore handicap >90% € 200 + € 50/figlio< 26 anni Agevolazioni Fabbricati rurali 0,2% Immobili C1 non locati per 9 mesi o più nell'anno antecedente 0,96% 63 Fabbricati rurali 0,2% Acqua I sindaci dell’Ato hanno definito la tariffa 2013 ad aprile 2014 secondo i criteri dell’incremento massimo fissato dal gestore in caso di inerzia dei sindaci (5% più una rivalutazione Istat dell’1,5%). Pertanto per il 2013 è stato stabilito l’incremento del 6,5% della Trm che passa da 1,44 a 1,54. Non essendo ancora disponibile l’articolazione tarrifaria della Trm per il 2013, si riporta la tariffa 2012 e il calcolo per un consumo stimato di 200mc. Frosinone - Tab. 4 Tariffe acqua 2012 Quota Fascia di variabile Tariffa Tipologia consumo Quota fissa tariffa Fognatura di uso annuo (Euro/utente) Acquedotto (€/m3) (m3/anno) (€/m3) Tutto il 0,142 Domestico consumo 0-72 0,6249 73-108 1,0160 109-162 1,2992 163-216 1,9703 > 216 3,0051 Frosinone - Tab. 5 Simulazione consumo acqua Consumo 200 mc Tariffa 2012 323,6 euro 344,6 2013 +6,5% 64 Tariffa depurazione (€/m3)* 0,418 Mancando la delibera tariffaria, manca di conseguenza anche la definizione delle riduzioni e delle agevolazioni. Frosinone - Tab. 6 Riduzioni tariffe acqua Riduzione 2012 2013 - Tariffa agevolata per nucleo familiare con reddito < 9296,22 - Nucleo maggiore o uguale a 5 componenti ? Rifiuti Nel 2013 il Comune di Frosinone ha adottato la Tares, passando dalla tariffa a metro quadro del 2012 alla tariffa con quota fissa e variabile del 2013. Frosinone - Tab. 7 Tariffe rifiuti 0Numero componenti il nucleo 1 componente 2,15 Tariffa 2013 Quota fissa Euro/mq 1,1605 Tariffa 2013 Quota variabile Euro/anno 52,88 2 componenti 2,15 1,2685 123,38 3 componenti 2,15 1,3764 158,63 4 componenti 2,15 1,4844 193,88 5 componenti 6 o più componenti 2,15 2,15 1,5789 1,6598 255,57 299,64 Tariffa 2012 Euro/mq Per un immobile di 80 mq e tre componenti, il pagamento finale passa da 172 a 268 euro annui con un incremento del 56%. Frosinone- Tab. 8 Simulazioni costo rifiuti Tariffa 2012 172 euro 2013 268,7 euro +56% 80 mq, 3 occupanti La delibera 2013 non fa riferimento né ad esenzioni né a riduzioni e né a quanto deliberato nel 2012, modificando sostanzialmente il regime delle agevolazioni in particolare per i nuclei familiari 65 in condizioni di disagio economico. Resta solo confermata la riduzione in caso di uso stagionale dell’immobile e nel caso di compostaggio domestico. Frosinone - Tab. 9 Esenzioni e riduzioni rifiuti 2012 Riduzione 2013 Riduzione 33%: - uso stagionale no comodato - residenza fuori dal territorio nazionale > 6 mesi; Riduzione del 50%: - 65+ con nucleo familiare titolare di pensione sociale - genitore unico con figli minorenni a carico, - disoccupato da oltre un anno no reddito, - iscritto in liste di mobilità o in cassa integrazione con reddito sociale , - giovani coppie sposate nell'anno con reddito sociale Esenzione 66 Riduzione 30%: - uso stagionale no comodato - residenza fuori dal territorio nazionale > 6 mesi; Riduzione 10% parte variabile: - compostaggio rifiuti domestici Rieti La popolazione di Rieti è calata dal 2011 di circa 1700 unità (-3,7%). Con l’esclusione della classe di età 85-94 anni che cresce del 3,7%, tutte le altre diminuiscono, in particolare la classe 10-24 anni. Le famiglie, invece, aumentano di 346 unità, diminuiscono i coniugati e aumentano del 5% i divorziati. Popolazione per età 2012 2012 Età 0-4 Totale 1.835 % tot 3,98% Variazione 2011- 2012 % -4,53 5-9 1.904 4,13% -3,35 10-19 4.364 9,47% -5,91 20-34 7.539 16,36% -5,66 35-64 20.044 43,50% -3,77 65-74 5.162 11,20% -0,39 75-84 3.782 8,21% -1,36 85-94 1334 2,90% 3,73 95-99 101 0,22% -9,01 100+ 10 0,02% 0,00 Totale 46.075 100% 20.277 Famiglie (2012) Coniugati 2012 2012 Stato Civile Quanti % Variazione 20112012 % Celibi/Nubili 18.022 39,1% -3,75 Coniugati/e 23.367 50,7% -4,02 Divorziati/e 785 1,7% 5,23 Vedovi/e 3.901 8,5% -1,42 Totale 46.075 67 Reddito Dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti di Rieti, emerge che i dichiaranti sono leggermente diminuiti mentre cresce la base imponibile. In particolare calano contribuenti e reddito imponibile delle classi di reddito tra 6 e 10mila euro, tra 15 e 26mila e tra 50 e 70 mila euro. L’aumento della base imponibile determina un incremento del gettito dell’addizionale, ad aliquota invariata, di circa 60mila euro. Rieti - Tab. 1 Classi di reddito complessivo Frequenza* 2011 Importo Complessivo** 152.704 Variazione 2010-2011 importo complessivo % 14,14 Classe di Reddito fino a 1.000 332 Variazione 2010-2011 frequenza % 12,16 da 1.000 a 2.000 240 3,90 290.775 2,85 da 2.000 a 3.000 148 9,63 333.143 7,58 da 3.000 a 4.000 110 -16,03 366.505 -13,52 da 4.000 a 5.000 120 7,14 505.377 9,10 da 5.000 a 6.000 128 0,00 667.429 1,03 da 6.000 a 7.500 259 -15,91 1.673.315 -16,53 da 7.500 a 10.000 1.592 -4,27 13.914.579 -4,23 da 10.000 a 15.000 4.330 0,79 52.607.890 0,19 da 15.000 a 20.000 4.718 -3,28 80.606.554 -3,30 da 20.000 a 26.000 5.243 -0,06 116.568.784 -0,16 da 26.000 a 33.500 4.640 2,81 132.842.900 2,77 da 33.500 a 40.000 1.846 5,19 65.045.978 4,80 da 40.000 a 50.000 1.181 7,36 50.040.235 6,45 da 50.000 a 60.000 487 -7,77 25.251.905 -8,64 da 60.000 a 70.000 322 -4,45 20.046.310 -4,31 da 70.000 a 100.000 oltre 100.000 Totale 544 302 26.542 6,04 5,59 42.422.950 40.778.329 644.115.662 5,28 4,95 Persone Fisiche - Anno d'imposta 2011 *Frequenza: numero dei dichiaranti **Importo Complessivo: reddito imponibile per le addizionali 68 Secondo il bilancio preventivo 2012 (l’ultimo pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno; il comune di Rieti è in ritardo con la presentazione del certificato preventivo relativo al 2013 ), il gettito previsto per l’addizionale è di 5,8 milioni di euro mentre dall’Imu erano attesi 14,1 milioni di euro (in realtà, secondo i dati diffusi dal ministero dell’economia, il gettito Imu 2012 è stato di 19,4 milioni di euro. L’obiettivo di risparmio della Spending review è di 343mila euro concentrate per oltre un terzo (112mila euro) nelle spese di riscaldamento e per 37 mila euro in consulenze. L’aliquota dell’addizionale comunale è fissata al massimo stabilito dalla legge (0,8%), è invariata dal 2007e non è prevista alcuna fascia di esenzione. Rieti - Tab. 2 Aliquota addizionale comunale Anno Aliquota Fascia esente 2011 0,8% Non prevista 2012 0,8% Non prevista 2013 0,8% Non prevista Imu Rieti conferma al livello massimo le aliquote Imu sia sull’abitazione principale che su gli altri immobili ma stabilisce delle agevolazioni per i soggetti con grave disagio economico e a favore degli immobili ad uso produttivi nel caso in cui il proprietario assuma a tempo indeterminato lavoratori licenziati. Si sottolinea l’importanza dell’introduzione di agevolazioni legate all’incremento della base occupazionale. Rieti - Tab. 3 Imu Aliquota abitazione principale Aliquota ordinaria Detrazione Agevolazioni 2012 2013 0,60% 0,60% 1,06% 1,06% € 200,00 + € € 200,00 + € 50,00/figlio< 26 anni 50,00/figlio< 26 anni Fabbricati rurali uso strumentale 0,2% 69 Soggetti grave disagio economico; Immobili uso produttivo se assumono licenziati a tempo indeterminato 0,4% Acqua La tariffa dell’acqua ha subito rispetto al 2011 un incremento modesto dell’1,1%. Per un consumo di 200 mc annui la tariffa passa da 204 a 209 euro e Rieti rispetto ai cinque comuni considerati, è quello con la tariffa più contenuta e l’incremento percentuale inferiore. Rieti - Tab. 4 Tariffe acqua 2013 Quota Fascia di variabile Tariffa consumo Quota fissa tariffa Fognatura annuo (Euro/utente) Tipologia Acquedotto (€/m3) (m3/anno) di uso (€/m3) Domestico Tutto il consumo 12,24 0,107437 0-72 0,331443 73-108 0,6323 >108 0,764677 Tariffa depurazione (€/m3)* 0,293397 2012 Quota Fascia di variabile Tariffa Tipologia consumo Quota fissa tariffa Fognatura di uso annuo (Euro/utente) Acquedotto (€/m3) (m3/anno) (€/m3) Tutto il 12,24 0,10484 Domestico consumo 0-72 0,324454 73-108 0,619412 >108 0,749193 70 Tariffa depurazione (€/m3)* 0,287154 Rieti - Tab. 5 Simulazione consumo acqua Consumo 200 mc Tariffa 2012 204,6 2013 +1,1% 206,9 Non sono presenti le riduzioni per il 2013. Rieti - Tab. 6 Riduzioni tariffe acqua 2012 2013 Per fasce mc consumati prezzo variabile da 12 €/anno ad 82,06 €/anno Riduzione Rifiuti Per quanto riguarda la tariffa sui rifiuti, invece, Rieti – insieme a Roma – è tra i cinque comuni quello con il valore più elevato e che ha subito il maggior incremento percentuale (77%) nel passaggio da tassa a tariffa. Rieti - Tab. 7 Tariffe rifiuti Numero componenti il nucleo 1 componente Tariffa 2012 Euro/mq Tariffa 2013 Quota fissa Euro/mq 0,43 Tariffa 2013 Quota variabile Euro/anno 116,72 0,47 210,09 2 componenti 2,18 2,18 3 componenti 2,18 0,51 268,45 4 componenti 2,18 0,55 303,47 5 componenti 2,18 0,58 338,48 0,61 396,84 6 o più componenti 2,18 71 Per un immobile di 80 mq con tre occupanti, la tariffa passa da 174 a 309 euro annui. Rieti - Tab. 8 Simulazioni costo rifiuti Tariffa 174,4 euro 2012 309,3 euro 2013 + 77% 80 mq, 3 occupanti Così come per l’Imu, anche per la Tares il Comune di Rieti concentra gli interventi su coloro che si trovano in condizione di disagio economico con basso reddito o per situazioni legate alla condizione lavorativa (disoccupazione e mobilità) prevedendone l’esenzione; mentre è stabilita la riduzione del 100% per cinque anni per le aziende che assumano a tempo indeterminato uno o più disoccupati. Quindi, la scelta di incrementare la base occupazionale è premiata in termini di minore Imu e eliminazione per 5 anni della Tares. Rieti - Tab. 9 Esenzioni e riduzioni rifiuti Riduzione 2012 2013 Esenzione 30% unico occupante; Assisititi dal comune con Riduzione 50% anziano reddito lordo< €10.000 e 65+ residente con Anziani 65+ e reddito reddito non superiore a lordo euro 12.000 € 15.500 con unica abitazione Pensionati, dipendenti, cassintegrati a zero ore da Del 100% per 5 anni almeno 6 mesi, iscritti alle per gli immobili di liste di disoccupazione o aziende che assumano a mobilità da almeno 6 tempo indeterminato mesi, autonomi < 40anni, uno o più disoccupati che abbiano reddito del nucleo familiare <15mila euro 72 Latina La popolazione di Latina è in calo di 2mila unità (-1,7%), e in particolare decrescono tutte le fasce di età fino ai 34 anni. Contemporaneamente aumentano le famiglie che crescono di 1610 unità e aumentano percentualmente in modo sensibile i divorziati. Popolazione per età 2012 2012 Età Totale % tot Variazione % 2011-2012 0-4 5.820 4,94% -11,60 5-9 5.749 4,88% -8,06 10-19 11.614 9,86% -0,16 20-34 20.161 17,12% -12,69 35-64 53.105 45,10% 1,76 65-74 12.049 10,23% 7,63 75-84 7.018 5,96% 6,01 85-94 2103 1,79% 2,04 95-99 132 0,11% -8,97 100+ 9 0,01% -72,73 Totale 117.760 100% 55.768 Famiglie (2012) Coniugati 2012 2012 Stato Civile Quanti % Variazione % 2011-2012 Celibi/Nubili 48.366 41,10% -5,16 Coniugati/e 59.585 50,60% 0,05 Divorziati/e 2.107 1,80% 16,47 Vedovi/e 7.702 6,50% 3,51 Totale 117.760 100,00% 73 Reddito Per quel che riguarda i redditi, si osserva un modesto incremento dei contribuenti ed un corrispondente aumento della base imponibile. Le classi di reddito dove si rileva la massima variabilità sono quelle con reddito annuo entro i 20mila euro. Latina - Tab. 1 Classi di reddito complessivo Classe di Reddito fino a 1.000 da 1.000 a 2.000 da 2.000 a 3.000 da 3.000 a 4.000 da 4.000 a 5.000 da 5.000 a 6.000 da 6.000 a 7.500 da 7.500 a 10.000 da 10.000 a 15.000 da 15.000 a 20.000 da 20.000 a 26.000 da 26.000 a 33.500 da 33.500 a 40.000 da 40.000 a 50.000 da 50.000 a 60.000 da 60.000 a 70.000 da 70.000 a 100.000 oltre 100.000 Totale Variazione 2010-2011 Importo Frequenza* frequenza Complessivo** 2011 % € 2011 3,65 1.193 560.375 -0,59 844 1.093.678 -5,62 554 1.283.963 0,23 444 1.435.650 -13,33 403 1.714.325 0,22 451 2.327.603 -2,57 986 6.394.998 -4,67 4.046 35.026.253 -1,36 9.957 120.557.441 -2,42 11.741 201.021.049 0,20 11.786 262.634.867 4,08 9.566 273.170.406 5,18 4.281 150.183.731 1,05 2.690 113.761.857 3,55 1.254 65.007.930 -1,94 810 49.724.244 3,74 1.219 95.377.846 2,58 796 118.911.845 63.021 Variazione 2010-2011 importo complessivo % 5,82 0,17 -6,18 -0,62 -14,34 -0,89 -2,28 -4,87 -1,64 -2,35 0,05 3,70 4,36 0,08 1,76 -3,34 3,09 3,87 1.500.188.061 Persone Fisiche - Anno d'imposta 2011 *Frequenza: numero dei dichiaranti **Importo Complessivo: reddito imponibile per le addizionali Secondo il bilancio preventivo 2013, il gettito da addizionale comunale è stimato in 10,3 milioni di euro ed il gettito Imu è di 28,9 milioni di euro. Il gettito Imu 2012, secondo i dati del Ministero dell’Economia, è stato di quasi 41 milioni di euro. I risparmi della spending review sono di circa 1,4 milioni di euro e l’aggiustamento è concentrato nelle spese di illuminazione pubblica (343 mila euro), spese per le pulizie (291mila euro) e spese per l’energia elettrica (199mila euro) per un totale di queste tre sole voci di 833mila euro. 74 Il Comune di Latina ha mantenuto invariata la scala di aliquote dell’addizionale comunale rispetto al 2012, confermando anche la fascia esente fino a 10mila euro. Latina - Tab. 2 Aliquota addizionale comunale Anno Aliquota Fascia esente 2011 0,62% 10.000 euro 2012 Progressiva 10.000 euro 2013 Progressiva come 2012 10.000 euro Latina - Tab. 3 Progressività Aliquota addizionale comunale Reddito fino a 10.000 Aliquote Fascia esente 0 15.000 0,55% 15.001 28.000 0,65% 28.001 55.000 0,7% 55.001 75.000 0,75% 75.001 oltre 0,8% Imu L’aliquota dell’Imu abitazione principale è stata incrementata dal valore base (0,4 per mille) al valore massimo (0,6 per mille) per gli immobili di maggior pregio, ville e castelli che sono quelle che continueranno a pagare l’Imu sull’abitazione principale. Viene confermata al livello massimo l’aliquota sugli altri immobili, così come restano invariate le agevolazioni. Latina - Tab. 4 Imu 2012 2013 Aliquota abitazione principale 0,4% Aliquota ordinaria 1,06% 1,06% Detrazione € 200 + € 50/figlio< 26 anni € 250 per presenza portatore handicap >90% € 200 + € 50/figlio< 26 anni Agevolazioni 0,6% A1, A8, A9 Immobili locati con patto concordato 0,76% Fabbricati rurali strumentali 0,1% Immobili strumentali all'attività d'impresa 0,91% 75 Immobili locati con patto concordato 0,76% Fabbricati rurali strumentali 0,2% Immobili strumentali all'attività d'impresa 0,91% Acqua La tariffa dell’acqua è stata incrementata di circa il 9% in ciascuna delle sue componenti. Per un consumo di 200mc annui si passa da 301 a 329 annui. Latina - Tab. 5 Tariffe acqua 2013 Quota Fascia di variabile Tariffa consumo Quota fissa tariffa Fognatura annuo (Euro/utente) Tipologia Acquedotto (€/m3) (m3/anno) di uso (€/m3) Tutto il 62,4 Domestico consumo Tariffa depurazione (€/m3)* 0-110 0,559 0,09 0,37 111-200 0,931 0,16 0,63 > 201 1,935 0,33 1,31 2012 Quota Fascia di variabile Tariffa Tipologia consumo Quota fissa tariffa Fognatura di uso annuo (Euro/utente) Acquedotto (€/m3) (m3/anno) (€/m3) Tutto il 57 Domestico consumo Tariffa depurazione (€/m3)* 0-110 0,51 0,09 0,34 111-200 0,85 0,15 0,57 > 201 1,76 0,34 1,19 Latina - Tab. 6 Simulazione consumo acqua Consumo 200 mc Tariffa 2012 301,7 € 329,4 € 2013 +9,2% 76 Restano confermate le tariffe agevolate in corrispondenza di determinati livelli di Isee e composizione del nucleo familiare, con esclusione degli immobili di maggior pregio catastale. Latina - Tab. 7 Riduzioni tariffe acqua 2012 Riduzione 2013 Tariffa agevolata utente ordinario prima casa Tariffa agevolata utente ordinario prima casa per abitazioni no A1/ A7 e per abitazioni no A1/ A7 e A8/A9 e fasce ISEE (2012): A8/A9 e fasce ISEE (2012): <€ 6000,00 e nucleo familiare da 1 a 3 componenti <€ 6000,00 e nucleo familiare <€ 7000,00 e nucleo familiare > 4 componenti da 1 a 3 componenti <€ 10000,00 e nucleo familiare da 1 a 2 componenti di cui uno <€ 7000,00 e nucleo familiare +65 anni > 4 componenti <€ 10000,00 e nucleo familiare da 1 a 2 componenti di cui uno +65 anni Rifiuti Il Comune di Latina già nel 2012 aveva previsto l’adozione della tariffa e nel 2013 ne ha rimodulato al rialzo l’entità (+9,2%). L’esborso per un immobile di 80mq e un nucleo composto da tre persone, è passato da 232 a 253 euro annui. Latina - Tab. 8 Tariffe rifiuti Tariffa 2012 Tariffa 2013 Quota Quota fissa variabile Euro/mq Euro/anno 96,68 0,71574 Numero componenti il nucleo Tariffa 2012 Quota fissa Euro/mq 1 componente 0,50713 2 componenti 0,55431 174,03 0,78232 185,78 3 componenti 0,60148 174,03 0,84891 185,78 4 componenti 0,64866 212,7 0,91549 227,06 5 componenti 0,68994 280,38 0,97374 299,31 6 o più componenti 0,72532 328,72 1,02368 350,92 77 Tariffa 2013 Quota variabile Euro/anno 103,21 Latina - Tab. 9 Simulazioni costo rifiuti Tariffa 2012 232,2 2013 253,7 +9,2% 80 mq, 3 occupanti Vengono modificati anche i criteri di esenzione e riduzione. L’esenzione viene mantenuta per chi è in condizioni di disagio economico ed è assistito dal Comune e la riduzione del 30% è prevista per le abitazioni a disposizione per uso stagionale, per chi realizza il compostaggio domestico e per chi risieda per più di sei mesi all’anno all’estero. Latina - Tab. 10 Esenzioni e riduzioni rifiuti Esenzione 2013 2012 Per chi versa in condizioni di disagio ed assistiti dal comune o beneficiarie del reddito minimo di inserimento Riduzione Riduzione 30% quota fissa e variabile Abitazioni a disposizione per uso stagionale; più di sei mesi all’anno all’estero; compostaggio domestico. Riduzione 30% quota fissa e variabile Abitazioni a disposizione per uso stagionale Abitazioni tra area verde e rossa della cartina toponomastica Esenzione totale per Isee Riduzione 100% < € 6000 Abitazioni a meno di 2000 mt dalla discarica Agevolazioni per chi versa in condizioni di disagio ed assistiti dal comune 78 Sezione III - Aggiornamento normativo Addizionale regionale, Iuc, Tari, Tasi, Imu Addizionale regionale La legge di stabilità 2014 ha nuovamente e ulteriormente posticipato al 2015 l’operatività di diversi aspetti dell’addizionale regionale (D.lgs. 68 attuativo del federalismo fiscale regionale) In particolare: 1) aumento al massimo dello 0,5% dell’aliquota dell’addizionale regionale nel caso in cui la regione riduca l’Irap; 2) aumento al massimo dello 0,5% sui redditi entro i 15mila euro; 3) differenziazione delle aliquote esclusivamente rispetto agli scaglioni dell’Irpef statale; 4) introduzione di detrazioni per carichi familiari attraverso la maggiorazione delle detrazioni esistenti. Nel 2014 le Regioni potranno aumentare l’aliquota di base dell’1,1%, quindi portarla dal livello base dell’1,23% fino al 2,33%. La regione Lazio ha stabilito per il 2014 l’incremento dell’aliquota per i redditi superiori a 15mila euro (è stato annunciato l’ampliamento a 28mila euro dei redditi ai quali si applicherà l’aliquota dell’1,73%, ma ad oggi – maggio 2014- non è stato presentato il provvedimento modificativo). Si riporta nella tabella la somma dell’addizionale regionale e comunale che pagheranno i cittadini romani nel 2014. Gli aumenti sono dovuti all’incremento dell’aliquota dell’addizionale regionale. 2014 Addizionale regionale Addizionale comunale 0,9% Totale Differenza 2013-14 0- 15.000 1,73% 259 135 394 0 15.001-28.000 2,33% 562 252 814 28.001-55.000 2,33% 1.191 495 1.686 55.001-75.000 2,33% 1.657 675 2.332 < 75.000 100.000 2,33% 2.239 900 3.139 79 +77 (+10,4%) +240 (+16,5%) +362 (+18,3%) +509 (+19%) Iuc, Tari, Tasi, Imu Iuc La Iuc (Imposta unica comunale) è istituita dalla Legge di Stabilità 2014; La Iuc ha due presupposti impositivi: uno patrimoniale relativo al possesso di immobili e collegato alla loro natura ed al loro valore, e l’altro relativo all’erogazione e fruizione di servizi comunali; La Iuc è composta dall’Imu (e riguarda tutti gli immobili esclusa l’abitazione principale) e da una componente riferita ai servizi che a sua volta suddivisa in Tasi (a carico del possessore e dell’utilizzatore dell’immobile e riguarda anche l’abitazione principale), e Tari (a carico dell’utilizzatore dell’immobile); L’imposta anche se individuata come unica, in realtà si basa su un duplice presupposto impositivo determinando così un’anomalia giuridica; Imu Iuc Tasi Servizi Tari Tari Il Dl 201/11 aveva già previsto l’introduzione dal 1° gennaio 2013 del tributo sui rifiuti e servizi (Tares); la Tari fotocopia la situazione già esistente riproducendo le disposizioni contenute nel Salva Italia; La Tari è dovuta da chiunque detenga o possegga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani; La superficie assoggettata alla Tari è quella calpestabile fino a quando non saranno concluse le procedure di accertamento della superficie catastale (come base di calcolo verrà assunta l’80% della superficie catastale). Il Comune può commisurare la tariffa alla quantità e qualità medie di rifiuti prodotti e in ogni caso deve essere garantita la copertura dei costi del servizio (sia dei costi di investimento che di quelli di esercizio). E’ dovuto il 20% della tariffa in caso di mancato svolgimento del servizio e non più del 40% nel caso in cui non venga effettuata la raccolta; possono essere stabilite riduzioni ed esenzioni in caso di un solo occupante, in caso di abitazione tenuta a disposizione, fabbricati rurali e abitazioni occupate da chi risieda per più di sei mesi all’estero. Il Comune può deliberare ulteriori agevolazioni purchè queste non siano superiori al 7% del costo del servizio e le risorse vengano reperite attraverso la fiscalità generale. 80 Tasi La Tasi (Tassa servizi indivisibili, Legge di Stabilità 2014) si applica a tutti gli immobili inclusa l’abitazione principale; La Tasi ha la stessa base imponibile dell’Imu, aliquote inferiori, non prevede detrazioni per legge e realizza lo stesso gettito dell’Imu prima casa eliminata nella Legge di Stabilità 2014 (molti immobili che erano esenti Imu per effetto delle detrazioni dovranno invece pagare la Tasi, la quale sarà dovuta per una quota compresa tra il 10 e il 30% anche dall’affittuario. Quindi le aliquote inferiori realizzano lo stesso gettito dell’Imu prima casa per effetto dell’allargamento della platea di coloro che devono versare l’imposta). L’aliquota base è pari all’1 per mille e può essere ridotta o azzerata dal Comune; Per il 2014 la somma di Imu e Tasi può superare dello 0,8 per mille il valore massimo stabilito per ciascuna categoria di immobili e l’aliquota massima Tasi potrà arrivare al 3,3 per mille a condizione che quelle maggiori risorse siano destinate a finanziare detrazioni di imposta (o altre misure equivalenti) a favore delle abitazioni principali o a quelle assimilate. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale si arriverà all’11,4 per mille; Resta invariata la possibilità da parte del Comune di scegliere la scadenza di pagamento della Tari e della Tasi almeno in due quote semestrali, anche in modo differenziato per le due tasse e consentendo il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 di Ottobre Poiché la scadenza per l’approvazione del bilancio preventivo è stata posticipata al 31 luglio 2014, è stato preannunciato lo slittamento del pagamento della prima rata Tasi. Imu E’ eliminata l’Imu sull’abitazione principale, ad esclusione degli immobili di maggior pregio. Per questi resta in vigore anche la detrazione (la legge di Stabilità 2014 ha modificato il Dl 201/11 SalvaItalia. Quel provvedimento, infatti, aveva previsto la reintroduzione dell’Imu per l’abitazione principale stabilendo la maggiorazione delle rendite catastali e l’aumento della detrazione a 200 euro per tutti e una detrazione aggiuntiva di 50 euro per figlio fino ad un massimo di 400 euro); L’Imu per gli altri immobili è invariata, aliquota base 7,6 per mille (variabilità tra il 4,6 e il 10,6 per mille); Allo Stato resta riservato il gettito dell’imposta municipale propria degli immobili ad uso produttivo (gruppo catastale D) ad aliquota standard dello 0,76% ed i comuni avranno facoltà di incrementare l’aliquota fino ad un massimo dello 0,3%. In questo caso, quindi l’aliquota potrà variare tra lo 0,76% e 1,06% senza possibilità di ridurla sotto il livello base dello 0,76%. (Legge di Stabilità 2013); I Comuni possono considerare come abitazione principale l’immobile di anziani o disabili che acquisiscano la residenza in casa di riposo purchè l’immobile non sia locato; allo stesso modo vengono considerate le abitazioni date in comodato ai parenti in linea retta che la utilizzino come abitazione principale. L’agevolazione agisce per un valore di rendita catastale non superiore ai 500 euro oppure nel caso in cui il reddito familiare del comodatario abbia un Isee non superiore ai 15mila euro. Inoltre, l’Imu non si applica alle unità immobiliari delle cooperative edilizia a proprietà indivisa; ai fabbricati destinati ad alloggi sociali; alla casa assegnata al coniuge in caso di separazione; all’unico immobile posseduto e non concesso in locazione dalle Forze armate e di Polizia. A decorrere dal 2014 i fabbricati rurali ad uso strumentale sono esentati dal pagamento dell’Imu. Il 50% del reddito degli immobili non locati e situati nello stesso comune di residenza è soggetto alla tassazione Irpef a decorrere dall’anno di imposta 2013. 81 82 CONCLUSIONI Se la ricerca dello scorso anno aveva come obiettivo quello di costruire una matrice di riferimento rispetto alla quale organizzare l’insieme di dati necessari alla contrattazione sociale, in questa seconda edizione viene ulteriormente strutturata l’attività di raccolta e di analisi dei dati. In particolare si realizza il confronto sul biennio dell’andamento delle variabili fiscali, tariffarie e sanitarie. In questo modo si consolida un altro aspetto importante della concertazione, ovvero l’analisi dell’andamento delle variabili. I numeri hanno importanza in sé, come valore assoluto, ma assumono un particolare rilievo se confrontati con ciò che è avvenuto negli anni precedenti. Nei cinque comuni che sono stati presi in considerazione nella ricerca, si evidenzia la tendenza ad incrementare al massimo il livello delle aliquote fiscali e tariffarie, determinando un progressivo ed inesorabile incremento del carico fiscale con una corrispondente riduzione del reddito disponibile. Analoga tendenza si evidenzia anche a livello nazionale contribuendo a determinare l’attuale situazione di contrazione del reddito, riduzione dei consumi e conseguente calo della produzione. L’insieme dei dati raccolti – lo ricordiamo – costituisce il punto di partenza per avviare una contrattazione sociale orientata al territorio e ai bisogni delle persone che vi vivono perché costruiscono il necessario quadro di conoscenze rispetto alle quali orientare le scelte. E’ la correlazione ragionata tra questo insieme di informazioni che costituisce la base per costruire poi una piattaforma in relazione alla quale avviare il confronto con le istituzioni locali. 83
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