“Ficarazzi fra Storia, Monumenti e ...Cultura”

“Ficarazzi fra Storia, Monumenti
e ...Cultura”
Intento fondamentale del progetto è quello di
promuovere l’interesse per il patrimonio storico, artistico, culturale, di Ficarazzi al fine di
reinterpretarlo e trarne spunti e motivazioni
per la formazione e il potenziamento di una
forte moderna identità collettiva.
Il paese di Ficarazzi, spesso è stato visto, come un agglomerato urbano alle porte di Palermo, che si estende lungo la S.S. 113, dove
vive una popolazione composita in continua
trasformazione, e non come un insieme di valori, di tradizioni, di monumenti che costituiscono l’asse portante di un patrimonio culturale di
immenso valore.
In questo contesto è evidente il “ruolo” fondamentale della Scuola. La Scuola educa,
la Scuola fa crescere, la Scuola costruisce
consapevolezza, la Scuola sviluppa
l’intelligenza consentendo di maturare gli
strumenti conoscitivi e comportamentali
che portano l’individuo a “capire” la realtà
che lo circonda e ad interagire eticamente
con essa.
Per questo la Scuola è uno dei veicoli più
potenti e più “naturali” per la costruzione
e il consolidamento dell’educazione al
patrimonio culturale, materiale e immateriale che sia.
Ed è attraverso la stretta collaborazione
fra Scuola, Comune e FAI che il progetto I Piccoli – Grandi Cittadini aprono la
città “ Ficarazzi fra Storia, Monumenti
e … Cultura” può assolvere alla tessitura di un rapporto diretto delle giovani generazioni con il “patrimonio monumentale” .
Dirigente scolastico
Dott. Mario Veca
I Piccoli - Grandi Cittadini
aprono la città
Conoscere il nostro passato per vivere consapevolmente il
futuro è uno dei significati più intensi che ci consegna la
cultura dell'arte.
Per questo motivo, quest'anno l’Assessorato alla Cultura, da
me rappresentato, propone di restituire ai monumenti di
Ficarazzi un valore umano oltre che storico coinvolgendo i
bambini che sono le leve più giovani ed il futuro della nostra
società. Questi ultimi saranno chiamati a immergersi
nell'affascinante realtà che ci ha onorevolmente preceduto,
rendendosi al contempo testimoni del passato storico e guide
per coloro i quali sono interessati a scoprirlo.
Il Castello Giardina, l'Acquedotto Monumentale e la Torre
Cordova, che l’Amministrazione ha individuato e scelto per
renderli fruibili, saranno i monumenti adottati dai bambini e
aperti al pubblico per i due giorni previsti per la
manifestazione.
Queste Meravigliose rappresentazioni architettoniche che
trasudano costumi, modi di vivere e tradizioni del popolo e
della nobiltà dell'epoca rivivranno, attraverso le voci dei
bambini, perché, in una visione ciclica della storia, ciò che
eravamo non è poi così diverso da ciò che siamo e che
saremo.
Avv. Giovanni Giallombardo
Assessore alla Cultura
FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO
Il FAI è una Fondazione senza scopo di lucro nata nel 1975 che
opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni
illuminate con un preciso scopo: contribuire a tutelare, conservare e
valorizzare il patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano.
Aperture dei monumenti a cura dell’Amministrazione Comunale di
Ficarazzi — Assessorato alla Cultura & Direzione Didattica Statale
“Francesco Paolo Tesauro”.
Le visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni — classi III e IV
CASTELLO GIARDINA
ACQUEDOTTO MONUMENTALE
TORRE CORDOVA
Venerdì 6 Giugno 2014, ore 9,00—13,00
Sabato 7 Giugno 2014, ore 9,00 –13,00
Scuola Primaria
“F.P. Tesauro”
Comune di Ficarazzi
Assessorato alla Cultura
Delegazione di Palermo
Gruppo Bagheria
I Piccoli - Grandi Cittadini
aprono la città
“Ficarazzi fra
Storia,
Monumenti
e ...Cultura”
CASTELLO GIARDINA
Il Castello Giardina, è il monumento più importante
di Ficarazzi. L’edificio alle origini era una torre di
struttura antica e di grande altezza. Fu commissionata nel 1468 a Perosino De Jordano da Pietro Speciale che, a quel tempo, cercava di collocare nella zona
un’impresa zuccheriera. La struttura ebbe inizialmente le funzioni di trappeto, dove veniva macinata
la canna da zucchero detta “Cannamela” che era
coltivata lungo le sponde del fiume Eleuterio. Nei
secoli successivi fu trasformato in Castello da Luigi
Giardina De Guevara Lucchese ed Alagona, che acquisì il feudo di Ficarazzi, elevato a principato nel
1733. Il Giardina ritenne opportuno ripristinare ed
ampliare la torre adeguandola alla funzione di palazzo baronale. Al capostipite Luigi Giardina successe il
figlio Diego e successivamente a lui il primogenito Giulio Antonio.
L'ultimo esponente della famiglia nel 1812
vendette il palazzo.
Nel 1948 la proprietà
del castello passò a
Francesco Macchiarella, i cui eredi nel 1960 la donarono alle suore Teatine dell’Immacolata Concezione,
in cambio dell’assistenza delle due sorelle nubili,
Caterina e Lucrezia.
L’ACQUEDOTTO
TORRE CORDOVA
L’Acquedotto sorge maestoso sul fiume Eleuterio presso la
La costruzione della Torre Cordova risale al XVI seco-
città di Ficarazzi. L’edificazione della grande struttura è
lo e fa parte della "rete" delle torri costiere siciliane.
stata attribuita a Pietro Campo, Pietro Speciale e Umberti-
Di pianta quadrata e interamente costruita con pietra
no Imperatore. Quest’ultimo aveva ottenuto nel 1457,
d'Aspra, venne eretta in un periodo storico durante il
l’investitura del feudo di Ficarazzi ed il diritto di censo sulle
quale maggiormente si sentì il terrore per gli attacchi
acque del fiume. La costruzione, secondo fonti storiche,
dei pirati barbareschi, i quali imperversavano in tutte
avvenuta nel XV secolo s’inquadrava fra gli interventi pro-
le coste siciliane, con improvvisi sbarchi e razzie di
mossi per incrementare l’impianto della canna da zucchero
merci e di esseri
nel territorio di Ficarazzi. L’acquedotto, realizzato dall’inge-
umani. Questi ultimi,
gnere catalano Antonius Zorura di Barcellona, convogliava
venivano
l’acqua attraverso un viadotto — canale, portando l’acqua
come
all’interno dell’antico borgo, e facendo muovere le grosse
porti del nord Africa
macine che venivano usate per la spremitura della canna
o
da zucchero. Il complesso monumentale è composto da 17
pagamento di riscat-
arcate leggermente ogivali, poggiate su pilastri quadrango-
to.
lari e l’epoca della costruzione è chiaramente attestata
in basso e sormontato da un elmo con cimiero fluttuante.
Tuttora l’edificio appartiene alle suore ed è adibito
ad istituto educativo — assistenziale.
rilasciati
dietro
massima visibilità sul
mare e sulla terra, e per costituire una difesa naturale in caso di attacco.
In periodo di pace la Torre veniva utilizzata per vigilare sulle attività che si svolgevano lungo il fiume Eleuterio, come la coltivazione della canna da zucchero,
ed aveva anche la funzione di dogana costiera e di
punto di riferimento per le imbarcazioni alleate.
La presente brochure informativa è stata realizzata dall’insegnante Rosalinda Senettone
nei
eretta per avere la
Di forma romboidale è lo stemma dei Campo, un magnifico
nel cui interno è raffigurato uno scudo partito con tre aquile
schiavi
Torre Cordova viene
dallo stemma che si nota tra due arcate del lato orientale.
esempio di scultura araldica ispanizzante del XV secolo,
venduti