ESTRATTO DA ACER © IL VERDE EDITORIALE MILANO Allegato redazionale al numero 6/2014 di ACER Ripartire dalla green economy LEGISLAZIONI REGIONALI SULL’AMIANTO CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI A ECOMONDO RACCOLTA DEL RSU CON CALOTTA E CHIAVETTA Direttore responsabile Graziella Zaini Coordinamento redazionale Diego Dehò Collaboratori principali Rita Nicolini, Arianna Ravagli Segreteria Amalia Lucia Borghi Progetto grafico Maria Luisa Celotti, Eva Schubert Impaginazione Larissa Soffientini Hanno collaborato Alessia Angelini, Francesca Calonaci, Massimo Centemero, Nicola Mattiazzo, Boris Pesci, Stefano Silvestri In copertina: Raee danno vita a città visionarie nelle opere di Franco Recchia esposte al Museo del riciclo, Ecomondo 2014 (foto Diego Dehò). SECOND LIFE Amianto in Emilia Romagna e Toscana LA GIUSTA STRADA DA PERCORRERE Testo di Boris Pesci, direttore Consorzio Astra, Alessia Angelini e Stefano Silvestri, Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica Toscana Sensibilizzare sui danni provocati dall’eternit, estendere a tutte le regioni il sistema telematico di invio della relazione annuale prevista dall’art. 9 della Legge 257/92 e la costruzione di nuove discariche sono tra gli interventi più urgenti P ge alle aziende fornendo il servizio di rimozione e smaltimento, “raccogliendo” circa due autotreni al giorno di materiali contenenti eternit da inviare presso le discariche in Germania. La mostra “BastAmianto” ha lo scopo di portare a conoscenza dell’opinione pubblica il problema eternit, affinchè i giovani possano mettere in atto comportamenti corretti a divenire a loro volta “educatori” nei confronti dei pari e degli adulti sensibilizzandosi sempre di più sulla tematica amianto, visto che, l’Europarlamento ha chiesto lo “Smaltimento definitivo entro il 2028”. In Toscana Tra le attività svolte in Toscana nel 2013 relativamente alla sorveglianza del processo di fuoriuscita dall’amianto, tre argomenti ricoprono un particolare rilievo: • l’utilizzo del sistema telematico di invio della relazione annuale art. 9 Legge 257/92; • l’incentivazione del processo di rimozione; Sotto, Stefano Silvestri guida gli studenti all’interno della mostra “BastAmianto”, da lui ideata. A sinistra, l’eternit è presente anche in alcuni manufatti destinati all’edilizia. Astra società consortile II agli ex lavoratori Anic, ai loro parenti e ai cittadini, cercando di capire quale fosse la loro percezione sulla fibra killer. Nel Ravennate l’amianto è stato largamente usato, ma proprio per questo motivo ha visto crescere e implementare conoscenze eccellenti nella filiera della rimozione e dello smaltimento. “Migliorare la tutela della salute e la qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio rappresentato dall’esposizione all’amianto” è stato il filo conduttore perseguito in questi anni da chi era impegnato nel processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, soprattutto per un corretto smaltimento dei manufatti contenenti eternit. In questo campo tanto lavoro è stato fatto e tanto è ancora da fare nella provincia di Ravenna, sia nei confronti del cittadino da parte della multiutility Hera, attraverso lo smaltimento gratuito fino a 20 m2 (circa 250 kg) di manufatti contenenti cemento amianto, sia da parte del consorzio Astra, che si rivol- resso l’Itis Baldini di Ravenna è rimasta allestita dal 22 ottobre 2014 al 7 novembre la mostra itinerante “BastAmianto”, organizzata dal Consorzio Astra e destinata a scuole, associazioni ambientaliste e a tutti i portatori d’interesse. All’inaugurazione erano presenti le autorità scolastiche, l’assessore alle Attività culturali della Provincia di Ravenna Paolo Valenti, il direttore di Astra Boris Pesci, il direttore Servizi ambientali di Hera Tiziano Mazzoni e il dottor Stefano Silvestri dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo) Toscana, tra i massimi esperti nazionali in materia di malattie legate all’amianto, ideatore e curatore di “BastAmianto”. Già nel maggio 2014 gli studenti dell’Itis avevano evidenziato come l’amianto avesse causato nel territorio ravennate gravi danni alla salute dei lavoratori, soprattutto nella zona portuale. Il loro focus sul “danno eternit” è stato reso possibile grazie alle interviste fatte • la situazione dello smaltimento in discarica. L’utilizzo del portale telematico per l’invio della relazione annuale art. 9 è a oggi disponibile soltanto in Toscana e Lazio. La limitazione a queste due sole Regioni non consente il pieno sfruttamento dei vantaggi che il sistema potrebbe offrire se venisse diffuso sull’intero territorio nazionale (il software potrebbe essere distribuito gratuitamente alle altre regioni italiane). Ciò avrebbe consistenti e positive ricadute sul processo di gestione di fuoriuscita dall’amianto permettendo: • per la prima volta il confronto tra i dati dell’amianto rimosso, trasportato e smaltito, (impossibile da realizzare senza cumulare i dati di tutte le Regioni); • l’incrocio dei dati nazionali, che consentirebbe maggiore efficacia nelle azioni di contrasto al traffico illecito di rifiuti; • la costituzione di una lista nazionale e la conseguente facile accessibilità, degli attori del processo di bonifica (bonificatori, addetti in possesso di patentino regionale, laboratori di analisi accreditati, piattaforme di stoccaggio, trasportatori e discariche); • la creazione di un’unica corte degli attuali addetti potenzialmente esposti a livello nazionale a fini della sorveglianza epidemiologica; • l’attuazione del flusso di dati previsto dall’art. 9 della 257/92 tra le Regioni e i Ministeri competenti, mai ACER 6/2014 • 86 ESTRATTO DA ACER © IL VERDE EDITORIALE MILANO Sopra, da sinistra verso destra, operazioni di rimozione e di incapsulamento di rifiuti contenenti amianto. attuato dall’entrata in vigore della suddetta Legge anche perché di difficile realizzazione con il sistema cartaceo. Incentivare la rimozione Dall’analisi degli interventi di bonifica e dei quantitativi di amianto rimossi nel 2013, si evince che il processo di “fuoriuscita dall’amianto” è continuato, ma ha subito un notevole decremento, specialmente nelle quantità di materiale in matrice compatta. Questa considerevole flessione (-33% rispetto all’anno precedente) è con molta probabilità dovuta alla riduzione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e del Conto energia che prevedeva incentivi per l’istallazione di impianti fotovoltaici. Va ricordato che questi provvedimenti normativi non riguardavano assolutamente incentivi legati alla rimozione dell’amianto, ma ciononostante sono riusciti a dare un buon contributo anche al suo processo di rimozione. Si evince facilmente che si otterrebbe un notevole incremento annuale delle bonifiche se venisse dato seguito a quanto previsto dalla Legge Regionale Toscana n. 51, art. 1 punto 2: “La Regione promuove e incentiva le ristrutturazioni volte al conseguimento del risparmio energetico, la bioedilizia e le energie alternative, in sostituzione di tetti contenenti cemento- amianto”. 87 • ACER 6/2014 Viste le stime sulla presenza residuale di materiali contenenti amianto (Mca) ancora presenti sul territorio regionale, l’osservazione di un sensibile decremento rispetto all’anno precedente costituisce una battuta di arresto insostenibile, considerando che al ritmo degli anni precedenti la stima del tempo residuo per la bonifica totale era già di 60 anni. Come più volte sottolineato, l’invecchiamento dei Mca anche compatti ancora in opera è lento ma progressivo e inesorabile. Già nel 2003 il D.M. 101 aveva individuato 373 Siti di interesse nazionale (Sin) in classe 1 come priorità di rischio (situazioni più gravi in cui gli interventi di bonifica sono da considerarsi urgenti). A oggi non si è ancora proceduto con la loro completa bonifica. In riferimento alla Regione Toscana si contano 16 Sin in classe 1 come priorità di rischio (secondo i dati riportati dai “Quaderni del Ministero della salute” del giugno 2012). Incentivare il processo di bonifica sul territorio regionale, oltre a dare benefici a livello ambientale, può contribuire alla ripresa economica locale, andando a incidere in primo luogo sull’attività edilizia, tra i settori più colpiti dalla crisi. È altresì auspicabile che si continui a scoraggiare gli interventi di trattamento, quali incapsulamento e confinamento, in quanto non riso- lutivi e tendenti solo a rimandare il problema. Tali interventi non offrono inoltre alcuna garanzia in caso di calamità naturali (terremoti) o artificiali (incendi). La discarica La destinazione finale dell’amianto rappresenta forse l’anello più debole dell’intero processo di bonifica. Il problema è stato risolto solo parzialmente ed è anche molto dibattuto e sentito dall’opinione pubblica. Attualmente l’amianto rimosso viene convogliato in discarica definitiva, previo un possibile passaggio in siti di stoccaggio temporaneo. I dati che danno un’immediata percezione del problema dello smaltimento sono: • 32 milioni di t ancora da bonificare stimate sul territorio nazionale; • le 19 discariche presenti e attive in Italia hanno una volumetria residua stimata al 30 giugno 2013 di 2,4 milioni di m3 (dato ripreso dalla “Mappatura delle discariche che accettano in Italia i Rifiuti contenenti amianto”, dell’Inail). Si considera che in 1 m3 si possa stivare circa 1 t di materiale; • 2,2 milioni di t stimate sul territorio regionale ancora da bonificare; • le tre discariche in Toscana hanno un volumetria residua di circa 1.175.100 m3. Da questi dati si evince subito la grave insufficienza di discariche sul territorio, che obbliga all’esportazio- ne dell’amianto rimosso fuori dai confini nazionali, soprattutto in Germania, a oggi il maggiore acquirente. Si comprende che la via di uscita sta nell’individuazione di siti e nell’apertura di nuove discariche distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Un’indicazione che fa parte integrante del Piano nazionale amianto (Pna), elaborato nella Conferenza governativa sull’amianto tenutasi a Venezia nel novembre 2012. I rifiuti di amianto dovrebbero rimanere entro i confini delle singole regioni obbligando gli amministratori a prese di posizione responsabili e per certi aspetti considerate impopolari. L’apertura di nuove discariche consentirebbe una riduzione immediata dei costi totali di bonifica, riducendo in particolare quello del trasporto (soprattutto quello fuori dal territorio nazionale). L’aumento del numero di discariche e quindi della concorrenza contribuirebbe a un’ulteriore riduzione del costo a tonnellata. Le discariche operanti in Germania riescono, con formule di richiamo particolarmente convenienti, a essere più competitive di quelle in Italia. La riduzione della distanza delle discariche, le cosiddette “a km zero”, comporterebbe anche un guadagno in termini ambientali per la riduzione del consumo dei carburanti e della probabilità di incidenti stradali. III Amianto in Sicilia / l’intervista L’impianto di trasformazione entro il 2016, nel 2017 la Sicilia sarà libera dall’amianto Come cambiano gli obiettivi e le politiche di rimozione e smaltimento dell’eternit in seguito all’approvazione della L.R. n. 10/2014? Ce lo illustra l’onorevole Giovanni Di Giacinto dell’Assemblea regionale siciliana, tra i promotori della nuova legislazione che prevede varie misure a tutela della salute dei cittadini IV Quali sono le principali novità della Legge regionale 29 aprile 2014, n. 10 “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto? La Legge, che è stata fortemente voluta e approvata dall’Assemblea regionale siciliana, costituisce un importante tassello per quanto riguarda la salvaguardia della salute dei cittadini e in particolare per i “rischi eternit”, con l’obiettivo di eliminare manufatti e materiali con presenza di amianto dal territorio siciliano. Essa infatti stabilisce, con il comma 3 dell’articolo 5, obblighi a carico sia dei privati cittadini che dei soggetti pubblici i quali, proprietari di siti caratterizzati dalla presenza di amianto, devono darne comunicazione all’Agenzia regione per la protezione dell’ambiente (Arpa) entro 120 giorni dalla pubblicazione della norma, che a tal fine ha predisposto le “schede di autonotifica”. Il monitoraggio previsto consentirà poi il censimento dei siti “pericolosi” e a rischio sanitario, che dovrà essere completato entro 24 mesi. L’obiettivo finale, da conseguire entro tre anni dall’entrata in vigore della Legge, è quello della totale rimozione di ogni manufatto in cemento amianto dal territorio regionale, con conferimento del materiale rimosso presso l’impianto di trasformazione che sarà realizzato entro due anni, secondo quanto stabilito dall’articolo 14, in una delle aree a rischio ambientale. A sei mesi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 9 maggio 2014, quali sono state le prime scadenze portate a termine e quali invece le prime attività svolte dall’Ufficio amianto? L’Ufficio regionale amianto, previsto dalla L.R. 10/2014 è stato incardinato all’interno del Dipartimento della protezione civile presso la Presidenza della Regione. Dopo aver operato una riorganizzazione interna, ai fini della predisposizione del Piano amianto, ha provveduto a richiedere ai Comuni siciliani, e agli altri enti competenti a vario titolo all’esecuzione delle attività correlate alla bonifica dell’amianto sul territorio regionale, di segnalare la presenza di eventuali siti contaminati o situazioni pregiudizievoli, per consentire il censimento e la mappatura dell’amianto regionale. Nel settembre 2014 ha sollecitato gli enti che non avevano ancora provveduto a fornire le informazioni richieste e ha trasmesso le segnalazioni positive di presenza di amianto già pervenute alle Aziende sanitarie provinciali, alle autorità giudiziarie competenti e al Dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti, sollecitando inoltre gli enti e le istituzioni che ancora non avvessero provveduto a inviare le informazioni richieste. A oggi (fine novembre 2014) risultano in essere le procedure di monitoraggio e mappature e non sono state raccolte tutte le informazioni necessarie ad avviare i passaggi successivi dell’attuazione della Legge. D.D. ESTRATTO DA SECOND LIFE ACER Compost e dintorni © IL VERDE EDITORIALE MILANO IN TOUR DA MILANO A RIMINI I temi legati alla filiera dell’organico sono stati protagonisti al 6° “Forum interregionale sul compostaggio e la digestione anaerobica”, e a varie iniziative organizzate a Ecomondo dal Cic N ei giorni 1 e 2 dello scorso ottobre è andato in scena a Milano il convegno Milano recycle city, promosso dal Comune di Milano e sostenuto tra gli altri dal Consorzio italiano compostatori (Cic). Il tema centrale è stato la raccolta dello scarto organico in zone metropolitane, di cui il Comune di Milano rappresenta il caso più esteso e avanzato nel mondo. I partecipanti, tra cui numerosi rappresentanti del C40 (una rete tra megalopoli del mondo che hanno come obiettivo la riduzione dei cambiamenti climatici attraverso una migliore gestione dei rifiuti) e molti tecnici del settore provenienti dall’estero, hanno visitato l’impianto di digestione anerobica e compostaggio di Montello (BG). Inoltre, presso l’impianto Silla di Amsa, il gruppo ha potuto assistere all’esecuzione, da parte dei tecnici del Cic, dell’analisi merceologica sulla Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu) raccolta a Milano. Forum annuale Si è tenuto lo scorso 13 ottobre presso la sala conferenze di Palazzo Turati, a Milano, il 6° Forum del Cic interregionale sul compostaggio e la digestione anaerobica. L’evento ha riscosso l’attenzione della stampa e una buona partecipazione, con 150 adesioni e circa 100 persone sempre presenti durante le due sessioni. Compost in piazza In occasione di Ecomondo, fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, andata in scena a Rimini dal 5 all’8 novembre, il Cic ha allestito la “piazza del compost”. Presso lo stand collettivo del Consorzio, i visitatori hanno avuto la possibilità di conoscere il processo del compostaggio, toccare con mano il prodotto finale, il compost, e portarne a casa un campione per sperimentarne la sua utilità come fertilizzante. Insieme con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), il Cic ha curato l’organizzazione della sessione seminariale Biowaste, con la 16a edizione della Conferenza nazionale sul compostaggio e digestione anaerobica. Il Cic inoltre ha preso parte alle sessioni Waste, con un intervento sul recupero della frazione organica in Italia e in Europa, Innovation e Città sostenibile. Stati generali della green economy Il contributo del Cic non è mancato nemmeno in uno degli eventi più importanti di Ecomondo, la 3a edizione degli Stati generali della green economy. Promosso dal Consiglio nazionale della green economy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) e con il Ministero dello Sviluppo econo89 • ACER 6/2014 La visita a un impianto di digestione anaerobica e compostaggio nell’ambito del corso itinerante organizzato dal Cic in occasione di Ecomondo. mico, il tema portante di questa edizione è stato infatti “Lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana”. Il 4 novembre sono stati presentati i documenti conclusivi dell’assemblea degli stessi Stati generali della green economy tenutasi lo scorso 9 ottobre presso il Mattm. Da Padova a Rimini Sono partiti da Padova e sono arrivati a Rimini i partecipanti al corso di aggiornamento “Il compostaggio e la digestione anaerobica del biorifiuto” che, con una durata di tre giorni (3-5 novembre), si è concluso con la visita di Ecomondo. Il corso, indirizzato al personale addetto alla gestione operativa degli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti urbani (impianti di compostaggio, digestione anaerobica) nonché ai tecnici del settore, amministratori pubblici e professionisti, ha integrato la parte teorica con la visita a quattro insediamenti produttivi che esprimono elementi di novità o di eccellenza nel panorama impiantistico italiano. Massimo Centemero Fertilizzanti e scadenze L’aggiornamento del D.Lgs 75/2010, concernente il riordino e la revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 218 del 17 settembre 2013 prevedeva che i fertilizzanti la cui produzione è avvenuta in conformità alla normativa previgente dovessero essere ceduti o venduti entro 12 mesi a partire dalla data di entrata in vigore. La finestra temporale per la ceduta/vendita di questi prodotti si è chiusa con il mese di settembre 2014. V RICERCA Raccolta del rifiuto indifferenziato con chiavetta e calotta in Provincia di Firenze TENERE ALTA LA GUARDIA Testo e foto Francesca Calonaci, responsabile comunicazione, e Nicola Mattiazzo, responsabile area tecnica AER spa Il sistema di tracciabilità del Rifiuto solido urbano ha incrementato di oltre dieci punti percentuali la raccolta differenziata delle altre frazioni. Si continua a lavorare per ridurre gli errori di conferimento DECRESCITA DEL RSU E INCREMENTO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE A RIGNANO SULL’ARNO (FI) Materiale Gennaio 2013 Giugno 2013 Totale 2013 Gennaio 2014 Ottobre 2014 Rifiuto indifferenziato (kg) 198.870 175.551 2.212.781 152.140 151.970 Raccolte differenziate (%) 44,98% 51,97 55,21% 53,84% 60,10% D VI a fine 2010 in Toscana sono arrivate chiavetta e calotta sul coperchio dei cassonetti stradali per la raccolta del Rifiuto solido urbano (Rsu, il rifiuto non differenziato) per volontà di alcune amministrazioni comunali della Provincia di Firenze servite dall’azienda di igiene urbana Aer. Queste prime sperimentazioni (la prima in assoluto nella frazione Sieci a Pontassieve) hanno dato fin da subito ottimi risultati, portando la percentuale di raccolta differenziata (Rd) dal 35% al 72% in poco più di un anno. Ciò ha spinto verso l’attivazione del nuovo sistema di raccolta numerosi Comuni. Negli ultimi due anni il nuovo sistema è stato introdotto a Rignano sull’Arno, Pelago, Dicomano e parte del nuovo comune unico Figline-Incisa Valdarno. Dal 2013, l’attivazione sul territorio di Pelago, avvenuta chiaramente per step, ha portato la Rd a superare il 70%; risultati ottimali anche per Dicomano, dove la Rd fa registrare numeri sopra all’80%. I risultati conseguiti a Rignano sull’Arno Dal giugno 2013 sul territorio di Rignano sull’Arno (FI) coinvolgendo il capoluogo e la frazione di Bombone, sono stati posizionati cassonetti per le diverse tipologie di raccolta, compreso il cassonetto per l’Rsu con calotta sul coperchio. Agli utenti sono stati consegnati a domicilio una chiavetta, utile per aprire la calotta, i sacchetti semirigidi di juta per la raccolta di vetro, multi- I cassonetti stradali con calotta per la raccolta del Rsu destinati a privati (a destra) e utenze commerciali (a sinistra). materiale leggero e carta, e un bidoncino areato marrone per i rifiuti organici. La chiavetta, unica per ogni utenza, è stata associata a un codice utente corrispondente all’intestatario della tariffa, che permette un controllo dei conferimenti e dei comportamenti virtuosi o meno degli utenti. Dopo il contatto porta porta dei cittadini e una campagna informativa la riuscita del progetto era già evidente. La media annuale della Rd del 2012 pari al 48,45% è salita oltre il 55% nel 2013, per arrivare a superare il 60% nell’autunno del 2014 (vedi tabella). Una crescita evidente, che testimonia la buona risposta della popolazione nei confronti del nuovo sistema di raccolta, che li obbliga a usare la chiavetta per aprire la calotta posta sul coperchio del cassonetto per il conferimento del Rsu e a raccogliere separatamente vetro, multi-materiale leggero, carta e cartone e organico. Eliminare le criticità Consapevoli del fatto che anche il sistema con chiavetta e calotta può avere delle criticità, quali l’abbandono di rifiuti sul territorio (dal momento che il conferimento è “controllato”) e contaminazioni sulla qualità del materiale raccolto, l’azienda insieme all’amministrazione comunale sta lavorando per arginare ed eliminare, se possibile, tali problematiche. Sul territorio vengono effettuate verifiche attraverso il controllo diretto di alcune postazioni, che stanno evidenziando errori nel conferimento e materiale non conforme nei cassonetti. A fine controllo, peraltro accolto con entusiasmo e partecipazione dai cittadini, tutte le utenze che è stato possibile identificare come critiche (per errori vari nel conferimento) sono state raggiunte da un avvertimento verbale, secondo quanto concordato con l’amministrazione. Al protrarsi di verifiche ed errori, l’Ispettore ambientale potrà procedere con la stesura di un verbale da trasmettere alle autorità competenti. L’esperienza di Rignano, una tra le tante che a oggi Aer e le amministrazioni stanno portando avanti, evidenzia come, nonostante la percentuali di raccolta differenziata verificata nei Comuni serviti dall’azienda si attesti spesso sul 65%, sia necessario mantenere alto e costante il livello di attenzione di tutti, con campagne informative, educazione ambientale e percorsi informativi nelle scuole, azioni quotidiane grandi e piccole rivolte ai 93mila utenti, bacino di utenza Aer, al fine di poter consolidare e migliorare i risultati fino a oggi raggiunti. ACER 6/2014 • 90 ESTRATTO DA ATTUALITÀ ACER Rimini / Ecomondo UNA SFIDA OLTREOCEANO © IL VERDE EDITORIALE MILANO Record assoluto di pubblico per la fiera internazionale del recupero di materia e dello sviluppo sostenibile, che diventa maggiorenne e si appresta, il prossimo anno, a sbarcare in Sud America Ripartire dalla green economy Nella trepidante attesa di conquistare il Brasile, Ecomondo ha confermato ancora una volta la sua maturità quale evento di riferimento del settore in Italia e la sua capacità di attrarre gli operatori stranieri, quest’anno da 86 Paesi. I buyer presenti sono stati infatti 350, con la Turchia quale area geografica più rappresentata, seguita dai Paesi balcanici e del Nord Africa, poi Russia, Bulgaria, Romania, Sud America, Polonia. Sempre più forte il mix tra offerta merceologica, aggiornamento sulle novità del settore e un nutritissimo programma scientifico, per confrontarsi sullo stato del settore, sulle innovazioni e sulle normative. A partire dagli Stati generali della green economy, sul tema “Lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana” e che hanno visto l’apporto di oltre 100 relatori e 2000 partecipanti e la presenza dei due ministri: quello dell’Ambiente Gian Luca Galletti e quello del Lavoro Giuliano Poletti. Complessivamente, i workshop, i seminari e gli incontri hanno offerto agli oltre 8mila partecipanti un contenuto di approfondimento in più di 1000 relazioni presentate. In alto e in basso a destra, allestimenti all’interno del salone tematico Città sostenibile. In basso a sinistra, la presentazione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, in programma dal 22 al 30 novembre 2014. I nnovazione, internazionalizzazione e green economy sono state le parole d’ordine di Ecomondo 2014, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile che ha raggiunto quest’anno la sua 18a edizione. La maggiore età è stata festeggiata nel migliore dei modi: con il record di visitatori che hanno affollato tutti i padiglioni della fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre, 101.144 secondo i dati diffusi (+8,6% rispetto al 2013), e un’acquisizione importante che permetterà il prossimo anno lo sbarco in Sud America: è quella della fiera brasiliana Fimai, che nel 2015 aggiungerà la denominazione Ecomondo Brasile e si terrà verso la metà di novembre. 91 • ACER 6/2014 Dal rifiuto all’energia Tra gli espositori, 1200 aziende hanno suddiviso le loro proposte in saloni tematici: a Ecomondo, dedicato al recupero e riuso di materia ed energia, si sono affiancati Key energy (energia rinnovabile ed efficienza energetica), Key wind (energia eolica), H2R (mobilità sostenibile), Cooperambiente (sistema coop per l’ambiente) e Condominio eco (soluzioni e servizi per gli immobili). Una parte importante è stata riservata anche alla Città sostenibile, alloggiata su 6mila m2 con e uno spazio speciale per i progetti ambientali delle società spin-off universitarie e alle startup. I visitatori hanno potuto conoscere da vicino le soluzioni, le tecnologie e i progetti che animeranno la città del futuro secondo coordinate di sostenibilità, efficienza energetica e una migliore qualità della vita. Un approccio che sarà ancora più forte il prossimo anno, quando in contemporanea a Ecomondo, in programma dal 3 al 6 novembre, si terrà il Salone internazionale del veicolo ecologico. D.D. VII VISTI PER VOI VIII Speciale Ecomondo 2014 1 • MOVEO NOVE Moveo Nove è un innovativo sistema per la raccolta, il trasporto e lo scarico dei rifiuti differenziati. Nove perché un solo corpo racchiunde nove contenitori per altrettante tipologie di rifiuto: alluminio e vetro, carta, medicinali scaduti, olio vegetale esausto, organico, pile, plastica, Raee di piccole dimensioni, oltre all’indifferenziato. Provvisto di un sistema per il riconoscimento dell’utente, è predisposto per attivare la tariffazione puntuale oppure altri meccanismi atti a premiare i comportamenti virtuosi. Le aperture di conferimento sono doppie, superiori e frontali, pensate per venire incontro alle esigenze anche degli utenti con difficoltà motorie o visive. Nei cassoni, un sistema di limitazione delle emissioni sonore elimina i rumori provocati dal conferimento di alcune tipologie di rifiuto, per esempio il vetro. Forghieri, via Claudia Ovest 244, 41053 Maranello (MO), tel. 0536 931911, fax 0536 931961. [email protected] www.moveoforghieri.it 2 • ATEGO 1321 LKO Tra gli autocarri allestibili da parte delle multiutility che si occupano di gestione dei rifiuti, è stato presentato a Ecomondo il nuovo Atego 1321 LKO, con motore 210 CV diesel, in linea con la normativa antiquinamento Euro 6. Questa parte della gamma Mercedes-Ben per la distribuzione leggera è predisposta dalla fabbrica per essere allestita come spazzatrice per la pulizia strade o come compattatore per la raccolta dei rifiuti. L’allestimento è reso più semplice dal telaio lasciato libero su entrambi i lati, grazie all’accorpamento nel retrocabina dei dispositivi precedentemente alloggiati lungo il telaio stesso. Mercedes Benz Italia, 3 • SMART CITY WAIT Un filtro inserito all’interno del pannello pubblicitario e in grado di abbattere le polveri sottili e le emissioni inquinanti provenienti dagli autoveicoli costituisce il cuore di Smart City Wait. Questa innovativa pensilina si configura non quale semplice luogo di attesa, ma come una vera e propria centrale multiservizi. L’utente può infatti navigare grazie alla centralina wi-fi, utile anche per elaborare i dati provenienti dal rilevatore ambientale incorporato e trasmetterli alle centrali collegate. Lo schermo touch screen a parete permette di gestire informazioni media. Smart City Wait funziona inoltre come stazione di ricarica per cellulari e altre apparecchiature. La copertura è strutturata per installare pannelli solari. Ecocity, stabilimento e centro ricerca e sviluppo, località Cerreto 11/12, 12064 La Morra (CN), tel. 0173 422393. [email protected] www.ecocitysrl.it via Enrico Fermi 6, 27010 San Genesio e Uniti (PV), tel. 03821750070. [email protected] 5 • GLUTTON Glutton è una macchina elettrica progettata per la pulizia stradale all’interno di centri abitati e storici, ma anche altri contesti. I rifiuti vengono raccolti nel bidone carrellato, con capienza da 240 litri, attraverso il tubo di aspirazione, che viene comandato dall’operatore mediante un comodo bracciolo di supporto ambidestro. Qui è presente l’interrutore Turbo che, aumentando la potenza di aspirazione, consente di rimuovere anche rifiuti pesanti e deiezioni canine. Un altro dei punti di forza è rappresentato dal sistema di traslazione: Glutton si muove con un semplice tocco della maniglia centrale. Con le batterie in dotazione, l’autonomia va dalle 8 alle 14 ore di lavoro. Spazio Verde International, viale Leonino da Zara 6, 35020 Albignasego (PD), tel. 049 712844, fax 049 712933. [email protected] www.spazioverde.com 2 1 3 4 • BARATTO Barattare i rifiuti dei cittadini con buoni sconto da spendere presso negozi convenzionati. È questa l’idea alla base di Baratto, un nuovo sistema integrato di raccolta differenziata che Parner Soluzioni per il Territorio propone alle pubbliche ammnistrazioni ma non soltanto. Oltre che negli spazi comunali, infatti può essere installato, per esempio, all’interno di centri commerciali o altri luoghi. Identificato attraverso la tessera sanitaria, l’utente accosta le bottiglie in Pet da buttare al compattatore elettropneumatico a depressione Riduco, che ne riduce il volume del 70%, e procede al conferimento. La macchina pesa il rifiuto introdotto ed emette quindi uno scontrino, che equivale al buono sconto. Partner Soluzioni per il Territorio, 4 5 www.mercedes-benz.it ACER 6/2014 • 92
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