CAMPIONATO DI GIORNALISMO MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Scuola media istituto MAESTRE PIE 13 •• Vota il tuo preferito su http://ilrestodelcarlino.campionatodigiornalismo.it Un Papa vicino al mondo con gioia e speranza La figura rivoluzionaria di Bergoglio si oppone alla «globalizzazione dell’indifferenza» L’APPUNTAMENTO «Nella scuola imparate a vivere» LA GIORNATA nazionale della scuola, prevista per il 10 maggio, sarà un grande evento, una giornata importante, che si inserisce nel cammino del decennio pastorale in corso ‘Educare alla vita buona del Vangelo’. Un appuntamento che dovrebbe avere carattere di festa, un incontro di popolo, propositivo, senza rivendicazioni economiche-finanziarie. L’invito è rivolto a «tutta la scuola, senza aggettivi», come precisa il sottosegretario della Cei, alunni, genitori, docenti, non docenti, personale scolastico, perché essa è un bene comune di tutta la società; per noi ragazzi in particolare è il luogo in cui apprendiamo, cresciamo e diventiamo gli adulti del domani. La nostra scuola ha accolto con entusiasmo questa iniziativa e molti di noi parteciperanno all’evento; e anche se non avremo un contatto ravvicinato con il Santo Padre — si prevede una grande affluenza — l’emozione sarà grande per il fatto di avere risposto alla sua chiamata, alla chiamata del Vicario di Cristo, il Maestro per eccellenza, e perché ascolteremo direttamente le sue parole, capaci di riscaldare il cuore delle persone. Nell’attesa, ricordiamo quanto da lui detto agli studenti: «Cari ragazzi, se adesso vi facessi la domanda: perché andate a scuola, che cosa mi rispondereste? Penso che… la scuola sia uno degli ambienti educativi in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini e donne adulti e maturi, capaci di camminare, di percorrere la strada della vita». Classe IIC PAPA Francesco, arrivato un anno fa, quasi dalla fine del mondo, si è subito rivelato un uomo umile, vicino ai poveri, ai sofferenti; un uomo che annuncia la ‘Misericordia’ e la ‘Tenerezza’ di Dio; che ama la povertà, sceglie di stare tra la gente e di aiutare chi ha bisogno; «un uomo normale, che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici come tutti», egli dice. Trasmette Gioia e Speranza con la parola e con il gesto; raggiunge i numerosi pellegrini, che lo applaudono, con lo sguardo ed il saluto affettuoso. Passando tra la folla, in piazza S. Pietro o per le vie del mondo, ci ricorda Gesù che lungo le strade della Palestina evangelizzava, benediceva, risanava. Come Lui il nostro Papa abbraccia i bambini, si ferma con gli ammalati, accarezza, consola, sorride. E’ l’immagine della Chiesa che vuole: una «Madre dal cuore aperto, in uscita verso gli altri per giungere alle periferie umane», nostra coscienza e permette che l’egoismo e il denaro abbiano la meglio. I giornalisti in erba delle classi IIC e IIB gioiosa, «povera per i poveri, i destinatari privilegiati del Vangelo». La sua parola calda, concreta e ispirata, ci richiama con dolce fermezza i valori fondanti della evangelizzazione, vera «rivoluzione dell’Amore». Il cristiano non può promuovere la cultura dello ‘scarto’, che tende a diventare mentalità comune e considera la persona umana un bene di consumo, (usa e getta,) per cui «gli esclusi non sono sfruttati, sono rifiuti, avanzi». In verità, lo stile di vita di oggi esclude i deboli ed alimenta la «globalizzazione dell’indifferenza», che ci rende incapaci di provare compassione per il dolore altrui e di piangere per il dramma umano. Il benessere anestetizza la PAPA Francesco esorta l’umanità a rifiutare questa cultura: ai giovani li invita ad andare ‘controcorrente’, a non lasciarsi rubare la speranza, quella che dà Gesù; alle famiglie, che stanno vivendo «una crisi molto seria», ricorda che l’unione si costruisce col rispetto, il perdono, la preghiera; ai governanti raccomanda di superare i conflitti per realizzare il Bene comune, la pace, il dialogo. A tutti chiede di diventare un popolo che vive in pace, con giustizia e fraternità. Grazie, papa Francesco: tu incoraggi i ragazzi a essere i veri atleti della squadra di Cristo, a non temere l’impegno e il buio del futuro, perché c’è sempre una «luce all’orizzonte» (cfr. Omelie di Papa Francesco). Beh, lo sai? La nostra luce sei Tu! Classe IIB LA LETTERA DEI RAGAZZI AL PONTEFICE: «SEGUIAMO IL TUO ESEMPIO, SEI COME TUTTI NOI» Caro Francesco, ti scrivo (e ti ringrazio) I giovani cronisti delle classi IIA e IIB CARO Francesco, ti scriviamo per aprirti il nostro cuore come si fa con qualcuno di cui ci si può fidare. Siamo solo dei ragazzi e sappiamo di non poter risolvere i problemi del mondo, ma il fatto che tu ci ascolti, ci dà speranza. Ci tormenta l’idea che le nostre vite siano spesso prive di solidi riferimenti: legami familiari spezzati, genitori presi da preoccupazioni sul lavoro, difficoltà nei rapporti tra adolescenti — vittime di violenze di ogni tipo da parte di adulti e coetanei — ingiustizie sociali, crisi politiche, causate da egoismi e corruzione. Pensiamo che servirebbe maggior solidarietà per superare questo momento per tanti difficile e vorremmo che il tuo esempio di generosità e umiltà fosse seguito soprattutto da quanti occupano posizioni importanti, affinché si impegnino davvero per il bene comune. Le parole che tu pronunci da un anno a questa parte, riaccendono la spe- ranza in chi l’ha persa e fatica a ritrovarla. Grazie alla tua esperienza tra i poveri dell’Argentina, sai dare ascolto e conforto ai delusi dalla vita, condividendo il loro dolore e attenuandolo. Grazie a te, molti si sono riavvicinati alla Chiesa, perché sentono che sei accanto alla gente e, con la tua semplicità, sei riuscito a far breccia anche nel cuore di persone poco credenti. Compi gesti che ci sono familiari, non ti curi delle apparenze, ti piace lo sport, usi internet come tutti noi: anche per questo abbiamo l’impressione che tu possa comprenderci meglio di tanti altri e arrivare al cuore delle persone con azioni comunissime, come una telefonata o un messaggio via Twitter. Ci consola l’idea che con la tua semplicità tu sia capace di regalare un sorriso a chi soffre, anche in un momento di dolore. Ti ringraziamo, Francesco. Ricorda noi e tutti e continua a trasmetterci fiducia nel domani. Classe IIA IN REDAZIONE Questa pagina è stata realizzata dagli alunni dell’istituto Maestre Pie: Bolognesi Lorenzo, Carboni Martina, Cavallo Greta, Cremonini Giada, Di Marco Camilla, Di Maina Angela, Donattini Emanuela, Gnesutta Angelica Sofia, Gubbellini Marco, Magli Clarissa, Malaguti Margherita, Mele Andrea, Minarelli Caterina, Orsolan Matteo, Pesapane Anna Lucia, Pettazzoni Elena, Salvioni Giorgia, Stefanini Asia, Vedovi Matteo della classe IIA con l’insegnante Iliceto Annachiara; Belcastro Mattia, Cesari Valentina, Colliva Carlotta, Colliva Martina, Dal Re Bianca, Farolfi Filippo, Loddo Antonio, Marisaldi Marta Maria, Matulli Filippo, Natali Benedetta, Neri Giulia, Pernozzoli Alessandra, Placidi Sara, Poggioli Carolina, Peritore Jacopo, Resca Leonardo, Selvatici Bianca, Tedeschi Fabio, Valenti Ludovica, Vittuari Ludovico, Zerbini Massimo della classe IIB; Camilla Benati, Amedeo Beneventi, Jacopo Betti, Lucia Brunoni, Matteo Calegari, Emma Carlotti, Giorgio Casulli, Giulia Damiani, Lorenzo Daqua, Manuel Girotti, Martin Liverani, Eugenia Floriana Lorenzelli, Luis Henrique Maio, Victor Gabriel Maio, Tommaso Molendino, Maria Laura Prati, Nicola Riviello, Elia Rossi Baroncelli, Angelica Scozia, Alessandro Stanzani, Marco Stanzani, Alberto Stefani, Lucia Zeccoli della classe IIC, con l’insegnante Serena Bedini.
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