Materne salta la trattativa

Data: sabato 2 agosto 2014 Testata:
SCUOLA
l'Adige
Pagina: 13
Tra gli scogli da superare c’è la riorganizzazione
delle 210 ore annue di attività funzionali
con l’inserimento delle supplenze. Chiesto
l’intervento della Giunta provinciale
Materne, scontro
con la Federazione
Trattative ferme e denuncia dei sindacati
sugli insegnanti delle scuole equiparate
GIUSEPPE FIN
twitter: @giuseppefin
Continuano ad essere tesi i rapporti tra i sindacati Flc Cgil, Cisl
Scuola, Uil Scuola e la Federazione Provinciale delle Scuole
Materne. Giovedì sera si sono
interrotte bruscamente le trattative per le modifiche al contratto collettivo di lavoro del
personale delle scuole dell’infanzia equiparate.
Alla metà di luglio la Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi, aveva autorizzato l’Apran alla sottoscrizione dell’accordo di modifica del
contratto provinciale per gli insegnanti della scuola d’infanzia. Una firma che di fatto, per
quanto riguarda le scuole materne, prevede 200 assunzioni
a tempo indeterminato per l’anno scolastico 2014/2015.
L’accordo prevede la flessibilizzazione del monte ore di attività funzionali all’insegnamento che, pur confermando le 210
ore annue, introduce le sostituzioni di colleghi assenti in misura annua variabile tra 10 e 20
ore per docente. Uno schema
di contratto che, dopo aver ottenuto l’ok da parte della Provincia, le organizzazioni sindacali hanno riproposto alle scuole equiparate vedendosi davanti un «muro di no». «Ci auguravamo - ha spiegato Gloria Bertoldi della Cgil - un senso di responsabilità dalla Federazione.
Invece niente. E’ stato chiesto
solamente di avere un trattamento coerente con il resto del
mondo provinciale d’infanzia».
Nell’incontro avvenuto giovedì, la proposta portata da Flc
Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Infanzia consisteva in una rimodulazione delle 210 ore a disposizione degli insegnanti già citata sopra. «Come già concordato con la Provincia - hanno
dichiarato Gloria Bertoldi (Flc
Cgil), Stefania Galli (Cisl Scuola) e Rita Ferenzena (Uil Fpl) quelle ore non possono scendere al di sotto di 105 all’anno
e sono fondamentali per la programmazione svolta dagli insegnanti. Dentro a questo monte
ore troviamo anche il pacchetto della formazione. Pur sostenendo che quest’ultima è fon-
damentale occorre anche ragionevolezza. Nelle equiparata
la formazione è in media 32 ore.
Queste possono, secondo noi,
arrivare ad un minimo di 20 elevabili a 26 ore senza togliere la
possibilità di farne di più».
Una proposta che non è per nulla piaciuta alla Federazione che
considera la propria formazione un «fiore all’occhiello». «Dalla Federazione - ha spiegato
Stefania Galli della Cisl - l’unica disponibilità arrivata è stata quella di mettere nel contratto che le insegnanti faranno le
sostituzioni senza poi dire come e a rinunciare solo a 2 ore
di formazione. Tutto questo è
inaccettabile».
Delle difficoltà intercorse al tavolo con la Federazione, i sindacati hanno già informato il
presidente Rossi, al quale chiedono di fare pressione affinché
la trattativa si riapra. Se ciò non
accadesse chiedono alla Giunta di adottare interventi finanziari coerenti con il protocollo
d’intesa e si dicono intenzionati a dare avvio a forme di mobilitazione del personale già a
partire dal 2 settembre.
Da sinistra: Gloria Bertoldi (Flc Cgil), Stefania Galli (Cisl Scuola) e Rita Ferenzena (Uil Fpl). (Foto Cavagna)
Data: sabato 2 agosto 2014 Testata:
TRENTINO
Pagina: 20
Scuole materne, salta la trattativa
I sindacati si oppongono al contratto unico per insegnanti pubblici e equiparati
◗ TRENTO
Le organizzazioni sindacali Flc
Cgil, Cisl e Uil, hanno abbandonato giovedì sera il tavolo delle
trattative con la Federazione
Provinciale delle scuole materne, convocato per trattare l’equiparazione del contratto degli insegnanti delle scuole equiparate
con quelle, pubbliche. «Si tratta
di un gesto grave e ingiustificato
- hanno detto in conferenza
stampa Gloria Bertoldi (Flc
Cgil), Stefania Galli (Cisl Scuola)
e Rita Ferenzena (Uil Fpl) - per la
prima volta si sancisce una differenziazione contrattuale significativa tra il personale delle scuole provinciali e di quelle equiparate, pur sapendo che il sistema
delle scuole dell’infanzia è interamente pubblico, in quanto pagato dalla Provincia. E’ assurdo
quindi che vengano previste
norme contrattuali diverse».
Le scuole dell'infanzia in
Trentino sono strutturate su due
pilastri: le scuole provinciali
(566 insegnanti in 118 scuole) e
le scuole equiparate (936 insegnanti per 158 scuole), ma come
detto, il sistema è finanziato
completamente dal bilancio
pubblico, anche quando i soggetti gestori sono associazioni
ed enti privati. «La Federazione
ha assunto un atteggiamento incomprensibile in quanto le modifiche contrattuali, garantiscono il processo di stabilizzazione
del personale precario. La Pro-
Gloria Bertoldi della Flc Cgil
vincia - proseguono i sindacati deve garantire l'assunzione a
tempo indeterminato di circa
240 insegnanti».
L'impegno alle stabilizzazioni
nasce dal protocollo d’intesa tra
organizzazioni sindacali e Provincia dello scorso 8 giugno che
prevedeva l’intervento sul contratto collettivo di lavoro per recuperare le risorse necessarie
all’immissione in ruolo del personale precario. La trattativa per
il contratto di lavoro dei dipendenti delle scuole provinciali si è
conclusa positivamente ed è già
stato sottoscritto un accordo all'
Apran che prevede l’introduzione di un pacchetto di ore di flessibilità e soprattutto la conseguente ridistribuzione più razionale ed efficace di parte del monte ore previste per attività diverse da quelle con i bambini. (d.p.)
Corriere del Trentino Sabato 2 Agosto 2014
Data: sab 2 agosto 2014 Testata: CORRIERE DEL TRENTINO Pag: 7
Istruzione I confederali chiedono che anche nelle equiparate scatti la copertura delle assenze
Materne, salta la trattativa
La Federazione: «Indegna». Cgil, Cisl e Uil: «Lo siete voi»
TRENTO — Indegna. Questa l’accusa che Cgil-Cisl-Uil
e Federazione scuole equiparate si sono reciprocamente
scambiati in riferimento alla
trattativa per la stabilizzazione di 110 insegnanti precarie. Una trattativa in realtà
nemmeno iniziata perché la
rottura è avvenuta ancora
prima di sedersi al tavolo negoziale.
In discussione vi è il passaggio in ruolo di 110 insegnanti delle scuole dell’infanzia equiparate, sia della
Federazione (90) sia di Atif
e di Coesi (20). Si tratta di
una parte delle 240 assunzioni a tempo indeterminato
che la Provincia ha garantito all’intero settore (200
part time e 40 a tempo pieno).
Nei giorni scorsi Cgil-Cisl-Uil hanno sottoscritto
con Apran un accordo che
pone le basi per la stabilizzazione delle insegnanti delle
scuole provinciali. Per ottenere un risparmio attraverso il recupero di alcune ore
da destinare alla sostituzione delle assenti (da 10 a 20
in base alla dimensione della scuola), i sindacati hanno
accettato una rimodulazione delle 210 ore annue di
non insegnamento con una
diminuzione delle ore per la
formazione e per la programmazione.
Giovedì, al tavolo negoziale con la Federazione (che
tratta anche per conto di Co-
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)
Confederali Gloria Bertoldi, Stefania Galli, Rita Ferenzena (Rensi)
La questione
I docenti della scuola
pubblica hanno
accettato di ridurre
le ore di formazione
Il nodo
In discussione vi è
il passaggio in ruolo
di 110 insegnanti
delle private
esi e Atif), i sindacati si sono presentati con la proposta di applicare anche alle
scuole materne equiparate il
medesimo accordo valido
per le provinciali. «Per mantenere unitario l’intero sistema — hanno spiegato ieri in
una conferenza stampa Gloria Bertoldi della Flc-Cgil,
Stefania Galli della Cisl scuola, Rita Ferenzena della Uil
scuola dell’infanzia — e in
particolare per garantire a
utenti e personale il medesimo trattamento delle scuole
pubbliche». Bisogna precisare che le scuole equiparate rappresentano più della metà dell’intero settore - gestiscono il servizio con un finanziamento totalmente a
carico della Provincia; non
TRENTO — Dovrebbe essere pronto entro la dolo, «l’amministrazione ha effettuato una ricofine di gennaio il canile provvisorio previsto al- gnizione intesa a individuare un’area idonea alla Vela, sui terreni di proprietà di Trentino Tra- la realizzazione di una nuova struttura che, in
sporti. A tracciare l’agenda, in una determina considerazione dell’evoluzione che ha subito il
firmata in queste ore, è la dirigente del Servizio "modello canile", è da definirsi "centro servizi
ambiente Luisella Codolo. Che proprio in vista per animali"». Ma la verifica, ammette la diridel nuovo intervento fissa una proroga di sei gente, «non ha dato esiti ritenuti di possibile
mesi per la gestione dell’attuale struttura di ma- concretizzazione e quindi anche in conseguenza di ciò l’amministrazione ha aderito alla proso Sembenotti in via delle Bettine.
Una partita annosa, quella del canile cittadi- spettazione che prevede la realizzazione di una
no. A scatenare la questione, qualche anno fa, è struttura provvisoria da adibire a canile, da pardel07:25:09
Dipartimento lavori pubblici e mobilità
stata
la decisione
Provincia
di realizzare
Documento
generatodella
da Walter
Alotti (LaReS)
il 02/08/2014tealle
un nuovo svincolo di collegamento tra la tan- della Provincia, sui terreni di proprietà della
sono dunque paritarie o private, ma, appunto, equiparate.
«Di fronte abbiamo trovato il muro, la chiusura totale
— hanno dichiarato le sindacaliste — perché la Federazione non intende procedere
alla rimodulazione delle 210
ore, in particolare non vuole
ridurre le ore destinate alla
formazione. La nostra proposta è stata giudicata indegna. Di indegno vi è invece
solamente l’atteggiamento
della Federazione con la quale peraltro abbiamo sempre
avuto rapporti difficili. Ci saremmo aspettate un maggior senso di responsabilità
per accettare quello che la
Provincia ha già concordato
con noi».
Della rottura della trattativa è stata informata la Provincia, cioè il presidente
Ugo Rossi e la dirigente generale Livia Ferrario. Un’intesa
va individuata in tempi brevi perché il 7 agosto si procederà alle nomine in ruolo
delle insegnanti delle materne. Si inizierà con le scuole
provinciali per proseguire
poi con le equiparate. «Senza un accordo — chiedono
perplesse e preoccupate le
rappresentanti di Cgil, Cisl e
Uil — come avverrà la stabilizzazione?» Se non vi sarà
un ritorno alla trattativa, un
intervento diretto della politica diventa inevitabile.
Paolo Bari
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