Tutte le risposte su allergie e intolleranze: il quiz dalla FSA

UFFICIO STAMPA & RASSEGNA STAMPA a cura di
SICUREZZA ALIMENTARE
Tutte le risposte su allergie e intolleranze: il quiz dalla FSA
inglese. A cura di Roberto Bernardini e di Iride dello Iacono
del SIAIP
Pubblicato da Redazione Il Fatto Alimentare il 14 maggio 2014
Come riconoscere la realtà dalle bufalequando si parla di allergie e intolleranze alimentari? Questo test
elaborato dalla FSA(Food Standards Agency) inglese, cerca di sfatare le leggende di queste due patologie,
fornendo informazioni precise su cosa sono, quali sono i sintomi, i trattamenti e le persone colpite.
Il Fatto Alimentare aveva già trattato l’argomento con l’aiuto di Roberto Bernardini, Presidente della Società
Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica(SIAIP). In particolare avevamo cercato di fare chiarezza sul
fenomeno dei test alternativi, in commercio da anni e acquistabili anche on line, ma privi fino ad ora di
validità scientifica.
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1) L’intolleranza alimentare è solo un tipo meno grave di allergia?
FALSO: allergia e intolleranza alimentare rappresentano fenomeni molto diversi tra loro. L’allergia
alimentare è una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento normalmente assunto senza
problemi dalla popolazione generale, con effetti nocivi sulla salute. La manifestazione clinica, nell’allergia
alimentare IgE mediata, si verifica in tempi relativamente brevi, da pochi minuti, a massimo 2 ore.
Un’intolleranza alimentare,al contrario, non coinvolge il sistema immunitario ed è causata da un alimento o
da un suo componente (ad esempio il lattosio) con delle spiacevoli conseguenze (ad esempio diarrea) che
raramente sono immediate. Le persone che soffrono di allergia possono presentare una reazione avversa,
anche se entrano in contatto con una piccola quantità dell’allergene, mentre coloro che soffrono di
intolleranza sono in grado, in genere, di consumare piccole quantità degli alimenti nocivi senza evidenziare
particolari disagi.
2) Se pensi di avere un’allergia o un’intolleranza a un determinato cibo, dovresti eliminarlo dalla
dieta.
FALSO: Non bisogna mai escludere un alimento o gruppi di alimenti dalla dieta senza controllo medico,
perché ciò potrebbe causare importanti carenze nutrizionali. In primo luogo è indispensabile consultare il
proprio medico che possa indirizzare il paziente verso il migliore percorso da attuare per giungere ad una
corretta diagnosi.
3) I casi di allergia alimentare sono in aumento.
VERO: Ad esempio, il numero di bambini ricoverati in ospedale per anafilassi legate al cibo, è aumentato del
700% dal 1990. Si ritiene che le allergie alimentari colpiscano il 5-8% dei bambini e il 3-4 % degli adulti. Non
si sa perché queste patologie siano in crescita; tra le ipotesi più accreditate ci sono i cambiamenti dietetici ed
i livelli di igiene troppo elevati.
4) La maggior parte dei bambini allergici a uova, latte, grano o soia, col tempo guarisce.
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VERO: In genere, a partire dall’età di tre – cinque anni si assiste ad una regressione della sintomatologia.
L’acquisizione della tolleranza nei confronti di un alimento è in parte legata ad una sorta di maturazione
intestinale, ma soprattutto implica una risposta immunologica differente, sicchè l’alimento non viene più
riconosciuto come offensivo.
5) La maggior parte delle reazioni allergiche ad arachidi, frutti di mare, pesce e frutta a guscio, col
tempo guarisce.
FALSO: L’allergia verso questi cibi raramente scompare.
6) Qualsiasi cibo può essere allergenico.
VERO: In teoria è corretto, ma in realtà solo un piccolo numero di alimenti è responsabile del 90% delle
reazioni allergiche nel Regno Unito. In particolare questi sono: sedano, cereali contenenti glutine (tra cui
grano, segale, orzo e avena), crostacei (tra cui granchi e gamberi), uova, pesce, lupino, latte, molluschi (tra
cui cozze e ostriche), mostarda, frutta a guscio (compresi tra cui noci del Brasile, nocciole, mandorle e noci),
arachidi, semi di sesamo, soia.
7) I sintomi di una reazione allergica appariranno sempre subito dopo aver mangiato il cibo che l’ha
causata.
FALSO: Possono comparire immediatamente, ma anche parecchie ore dopo. Inoltre la gravità dei sintomi
può presentarsi, a seconda delle occasioni, in modo più o meno intenso.
8) Le allergie alimentari possono essere fatali
VERO: Si può verificare una grave reazione chiamata anafilassi o shock anafilattico. L’anafilassi può essere
fatale se non viene trattata immediatamente, di solito con un’iniezione di adrenalina (epinefrina). Per questo
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motivo è estremamente importante che, coloro che soffrono di importanti allergie alimentari, portino sempre
con sé questo farmaco salvavita
9) Si può essere allergici a frutta e verdura
VERO: Questo tipo di reazione allergica può manifestarsi in alcune persone che soffrono di rinocongiuntivite
da pollini o che sono allergiche al lattice. I sintomi generalmente includono prurito o eruzioni cutanee intorno
alla bocca e alle labbra, motivo per il quale questo tipo di allergia si definisce sindrome orale allergica. La
cottura può distruggere gli allergeni che causano questo reazione specifica e, pertanto, il soggetto che
manifesta tali disturbi all’assunzione di frutta e verdura crude, potrebbe tranquillamente mangiarle cotte. Si
può, tuttavia, verificare anche il contrario: alcune verdure cotte possono essere più allergeniche che crude,
per esempio il sedano e il sedano rapa.
10) Un’allergia o un’intolleranza alimentare può essere facilmente auto-diagnosticata
FALSO: Molte persone ritengono che i loro sintomi siano ascrivibili a un’allergia o a un’intolleranza
alimentare mentre non è così. Circa il 30% pensa che la causa dei propri malesseri sia imputabili a uno o più
cibi, ma la Food Standards Agency (FSA), già nel 2008, ha stimato che solo il 5-8% dei bambini e il 1-2%
degli adulti soffrivano di un’allergia alimentare. Alcuni ricercatori ritengono che la cifra per gli adulti possa
essere leggermente superiore, intorno al 3-4%. In ogni caso, di fronte alla comparsa di sintomi
verosimilmente ascrivibili alla assunzione di un cibo, è sempre meglio consultare il proprio medico.
11) Allergie o intolleranze alimentari possono essere curate
FALSO: Non esiste al momento alcuna cura per queste patologie. L’unico modo per evitare una reazione è
escludere il cibo cui si è sensibili. Sono in corso numerose ricerche volte a sviluppare strategie di
desensibilizzazione (come avviene per le allergie respiratorie), ma queste sono in una fase iniziale di
sperimentazione ed attuabili solo in centri selezionati. Se si pensa di essere allergici o intolleranti a qualche
cibo, è importante, pertanto, consultare subito il proprio medico di famiglia prima di iniziare delle diete
escludenti.
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12) I kit domestici per la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari sono efficaci. (Leggi
approfondimento)
FALSO: L’ uso di questi strumenti non è raccomandato. I test in commercio sono spesso di livello inferiore
rispetto a quelli previsti dal SSN o da strutture private accreditate. Inoltre, i risultati ottenuti, dovrebbero
essere sempre interpretati da un professionista qualificato che tenga in considerazione la storia clinica del
paziente ed i sintomi da lui riferiti.
13) Esiste familiarità nello sviluppo di allergie e intolleranze
VERO: Se si ha un genitore o un fratello con una condizione allergica, come eczema, asma o un’allergia
alimentare, oppure con un’intolleranza ci sono più probabilità di sviluppare un’allergia o un’intolleranza
alimentare.
14) Se si soffre di eczema o di asma esiste una maggiore probabilità di sviluppare un’allergia o
intolleranza
VERO: I bambini che nascono con altre condizioni allergiche, come l’asma o la dermatite atopica (una
condizione allergica della pelle), hanno maggiori probabilità di sviluppare un’allergia alimentare.
15) Portare sempre con sé i farmaci è necessario solo se l’allergia è molto grave
FALSO: Se c’è una diagnosi di allergia alimentare occorre sempre avere a portata di mano i farmaci forniti
dal medico, dal momento che una reazione allergica può variare in gravità. I farmaci raccomandati sono gli
antistaminici, i cortisonici e i broncodilatatori che possono essere utilizzati per gestire i sintomi di una lieve o
moderata-grave reazione e l’adrenalina, che è utilizzata solo in caso di anafilassi. L’adrenalina viene
normalmente fornita in un dispositivo chiamato autoiniettore di adrenalina.
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16) Le persone che soffrono di allergia alimentare sono portati a svilupparne altre
VERO: Questo fenomeno costituisce lo “stato atopico” e si riferisce ad una tendenza a sviluppare allergie.
Esso implica la potenzialità a sviluppare una reazione avversa nei confronti di allergeni anche non correlati,
quali, ad esempio, arachidi e gatto. Altre persone, invece, presentano una reazione più frequente nei
confronti di alimenti che contengono gli stessi allergeni o allergeni con una struttura molto simile. In tal caso
si tratta di reattività crociata. Ad esempio, se un soggetto è allergico alle arachidi, potrebbe reagire ad altri
alimenti appartenenti alla famiglia delle leguminose, quali soia, piselli, lenticchie, lupini e fagioli.
17) Se si soffre di un’allergia o intolleranza alimentare si può avere una reazione allergica ai
cosmetici
VERO: In questo caso è importante leggere le etichette non solo dei cibi, ma di tutto ciò che possa venire in
contatto con il corpo. Ad esempio, alcuni cosmetici possono contenere oli di frutta a guscio o estratti di
vegetali, frutti o cereali.
A Cura di:
Dott. Roberto Bernardini, Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica
(SIAIP). Direttore UOC Pediatria, Ospedale San Giuseppe, Empoli.
Dott.ssa Iride dello Iacono, Responsabile Commissione Allergia Alimentare della SIAIP. Direttore UOS
Pediatria, Ospedale Fatebenefratelli, Benevento.
Valeria Nardi
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