AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL Italienisches Bildungsressort PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Dipartimento Istruzione e Formazione Italiana la buona SCUOLA sintesi realizzata dal Dipartimento Istruzione e Formazione Italiana CAPITOLO I Assumere tutti i docenti di cui la buona scuola ha bisogno Problema: a settembre di ogni anno, con la riapertura delle scuole, migliaia di insegnanti mancano all’appello e quindi le cattedre corrispondenti vengono assegnate, per tutto l’anno scolastico, a supplenti, per un tot. di ca. 14.000 contratti di supplenze annuali → è una “finzione” che continua da anni, dal momento che queste supplenze servono a rimpiazzare parte del contingente complessivo di docenti di cui lo Stato ammette di aver bisogno stabilmente. Il Governo intende: • lanciare un piano straordinario per assumere a settembre 2015 quasi 150 mila docenti: tutti i precari storici e tutti i vincitori e gli idonei dell’ultimo concorso (2012) • bandire un nuovo concorso per permettere ad altri 40 mila abilitati all’insegnamento di entrare in ruolo, sostituendo tra il 2016 e il 2019 i colleghi che andranno in pensione. Conseguenza: lo svuotamento delle Graduatorie ad Esaurimento (“GAE”), in cui attualmente risultano iscritte 155.000 persone. Nel 2014/15 ne verranno assunte ca. 15.000: 7.700 su cattedre ordinarie, 6.700 su posti di sostegno. Le GAE sono organizzate per provincia e classe di concorso, vengono aggiornate ogni tre anni (ultimo aggiornamento: luglio 2014), sono composte soprattutto da donne, età media 41 anni → la loro assunzione consentirà di ringiovanire sensibilmente il corpo docente, che oggi ha un’età media di 51 anni, con un picco di presenza in servizio a 59 anni d’età. Tutti questi nuovi docenti costituiranno il futuro organico di diritto, ma alcuni copriranno posti attualmente scoperti, altri ricopriranno una posizione funzionale che consentirà di potenziare l’offerta formativa: 1. CATTEDRE SCOPERTE: dei quasi 150 mila, circa 50 mila saranno assunti per coprire le cattedre attualmente scoperte (cattedre intere oppure i c.d. “spezzoni di cattedra”) su cui ogni anno lo Stato assume decine di migliaia di supplenti con contratti annuali (verrà eliminato in questo modo il precariato) 2. NUOVA OFFERTA FORMATIVA: i ca. 18.800 docenti iscritti nelle GAE per una delle classi di concorso afferenti alle materie di musica, storia dell’arte e sport, contribuiranno a rafforzare l’offerta formativa su questi tre fronti importanti 3. SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA: nelle GAE risultano poi circa 80 mila docenti iscritti per la classe di concorso dell’infanzia o della primaria: circa 20 mila serviranno per coprire le cattedre scoperte (rientrano nei 50 mila menzionati sopra), mentre i restanti 60 mila saranno utilizzati come organico funzionale di questi cicli per: a. sostituire i colleghi nei momenti delle assenze b. sostenere i passaggi tra i diversi snodi del percorso scolastico – dalla scuola dell’infanzia alle elementari e tra i cicli delle primarie c. rendere possibile il tempo prolungato e il tempo pieno nelle scuole (aiutando, in questo modo, le famiglie) Neubruchweg 2 39100 Bozen Tel. 0471 41 13 00 Fax 0471 41 13 09 http://www.provinz.bz.it/intendenza-scolastica/ [email protected] Via del Ronco 2 39100 Bolzano Tel. 0471 41 13 00 Fax 0471 41 13 09 http://www.provincia.bz.it/intendenza-scolastica/ [email protected] AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 2 4. SCUOLA SECONDARIA: ca. 20 mila docenti saranno assunti infine in posizione funzionale nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, a disposizione delle scuole, o di reti di scuole, sia per svolgere gli altri compiti legati all’autonomia e all’ampliamento dell’offerta formativa (insegnamenti extra-curricolari, predisposizione di contenuti innovativi per la didattica, progettualità di vario tipo, affiancamento ai tirocinanti, ecc.), sia, anche in questo caso, per coprire una parte delle supplenze brevi. Quindi vi sará l’eliminazione quasi totale delle supplenze brevi in tutti gli ordini di scuola, con evidenti vantaggi per studenti e scuole (maggiori possibilità di programmazione didattica, risparmio di tempo ed energia dei dirigenti per reperire i supplenti). Chiaramente ci sarà sempre una parte di supplenze brevi che potrebbe risultare scoperta nonostante i nuovi docenti in più in posizione funzionale (i cosiddetti organici dell’autonomia), sia per motivi stagionali, sia perché ci sarà un limite alla mobilità geografica anche di tali organici. Per questo continuerà ad avere senso mantenere delle graduatorie di istituto, che saranno però “ristrutturate” rispetto alla situazione attuale → Le graduatorie di istituto verranno mantenute ma con una sola fascia, riservata a tutti (e solo) gli abilitati. Per poter attuare un piano di assunzioni di tale portata sarà necessario introdurre alcune modifiche all’attuale sistema del reclutamento dei docenti della scuola, per cui le assunzioni avvengono per il 50% da concorso e per il 50% da GAE (decennale “stato di eccezione” al principio generale per cui le assunzioni nel pubblico impiego possono avvenire solo per concorso, situazione che ha indotto la Commissione europea ad avviare una procedura d’infrazione per la non corretta applicazione della direttiva 1990/70/CE, relativa al lavoro a tempo determinato). Con il piano straordinario, le assunzioni avverranno, nel 2015/16, per il 90% dalle GAE. Anche questa disposizione rappresenta in realtà un’eccezione all’assunzione da concorso: per questo è assolutamente necessario che le assunzioni di tutti gli iscritti nelle GAE avvengano tutte insieme, nel corso di un anno solo (l’a.s. 2015-2016). Per poterlo fare si dovrá cambiare la legge, motivando questa modifica come necessaria per traghettare il sistema fuori dallo stato di eccezione, e prevedendo da subito che per gli anni a venire le assunzioni torneranno finalmente ad avvenire al 100% solo da concorso. Sarà poi necessario introdurre altre modifiche per far sì che l’assunzione di tutti i docenti sia materialmente possibile: innanzitutto una maggiore mobilità ai fini dell’immissione in ruolo rispetto all’attuale “vincolo di destinazione” all’interno della provincia o rispetto alla classe di concorso; dovrá essere verificato il profilo di ognuno dei ca. 150.000 mila aspiranti docenti di ruolo, con l’obiettivo di ricombinarne la tipologia (classe di concorso) e la geografia (provincia di riferimento) con i dati relativi: a) alle cattedre vacanti e disponibili; b) alle supplenze, anche brevi; c) alle necessità e/o disponibilità di organici dell’autonomia (= docenti in posizione funzionale) delle diverse scuole o reti di scuole su tutto il territorio nazionale. Per poter essere assunti questi docenti dovranno infatti essere disponibili a: - essere assunti in una provincia della stessa regione o anche in una regione diversa da quella di appartenenza; - insegnare una materia affine; - essere assegnato come organico in posizione funzionale ad una scuola o rete di scuole. Al più tardi entro il 31 dicembre 2014 verrà effettuato un censimento volto a capire il numero esatto e la distribuzione di coloro che confermeranno espressamente la propria intenzione di essere assunti a partire dal 1° settembre 2015 (in caso di un elevato numero di rinunce, il Governo integrerà nel piano di assunzioni straordinarie anche i laureati in Scienze della Formazione Primaria Vecchio Ordinamento (SFPVO) e i c.d. “congelati SISS” che non sono stati inseriti a suo tempo nelle GAE – rispettivamente circa 9 mila e circa 500 aspiranti docenti di ruolo). AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 3 Infine una parte dei docenti di ruolo attualmente in servizio potrebbe coprire, già a partire dall’a.s. 2015-2016, alcuni dei nuovi posti creati come organico funzionale (ad es. docenti vicinissimi alla pensione che preferiranno lavorare dentro la scuola ma fuori dalla classe). Dopo l’attuazione del piano straordinario sarà indispensabile un nuovo concorso per ca. 40.000 posti per sostituire i docenti che via via andranno in pensione e quindi mantenere costante nel tempo il numero complessivo di docenti della scuola italiana (il turnover annuale è di ca. 13.000/14.000 docenti). Il concorso verrá bandito nella primavera 2015 e dovrebbe concludersi con la pubblicazione delle graduatorie dei vincitori a luglio 2016; le nomine avverranno in tre tranche ad agosto 2016, agosto 2017 e agosto 2018, per il triennio di riferimento 2016-2019. Sarà bandito in tutte le regioni e per tutte le classi di concorso; parteciperanno quasi 200 mila candidati; per selezionare i “più bravi ad insegnare” sarà diminuita significativamente la percentuale di giudizio legata ai titoli, rivisto l’elenco dei titoli ammessi e dato maggior peso alla valutazione delle capacità “pratiche” dell’insegnante (tenere una lezione o affrontare situazioni concrete). Costi nel 2015/16 per assumere i ca. 150.000 nuovi docenti: saranno necessari ca. 3 miliardi di € (di cui 1 miliardo tra settembre e dicembre 2015), da cui vanno tolti i risparmi derivanti dall’eliminazione delle supplenze (stimati in 300-350.000 milioni all’anno). A partire dal 2016-2017, e quindi dall’anno successivo a quello in cui verrà attuato il piano straordinario per l’assunzione, il reclutamento avverrà senza ulteriori costi: si tratterà infatti di assumere su turnover e di sostituire, quindi, i docenti che andranno via via in pensione. L’abilitazione all’insegnamento diventerà centrale, perché in futuro i concorsi saranno riservati ai soli abilitati e solo gli abilitati potranno iscriversi nelle nuove graduatorie di istituto ed essere chiamati a svolgere le poche supplenze in classe ancora necessarie. Vi sará un’unica procedura di abilitazione, basata su due “momenti”: 1. la formazione vera e propria, e quindi il periodo universitario, con un biennio specialistico improntato alla didattica, a numero chiuso (cui si potrà accedere attraverso selezione rigorosa per esame e per titoli); 2. un semestre di tirocinio a scuola, per coloro che, avendo con successo frequentato il biennio, avranno conseguito una laurea “quasi-abilitante”. Quindi si otterrà l’abilitazione al termine del periodo di tirocinio, solo se si riceverà una valutazione positiva da parte della scuola (e cioè dal docente mentor* e dal dirigente scolastico). Nel caso di valutazione negativa, si potrà ripetere il tirocinio una seconda volta, in un’altra scuola. * Il docente mentor segue per la scuola la valutazione, coordina le attività di formazione degli altri docenti, accompagna il percorso dei tirocinanti e in generale aiuta il preside e la scuola nei compiti più delicati legati alla valorizzazione delle risorse umane nell’ambito della didattica. É scelto dal Nucleo di Valutazione interno tra i docenti che per tre trienni consecutivi hanno avuto uno scatto di competenza (vedi cap. II). Ci sarà un numero particolarmente limitato di docenti mentor, pochissimi per scuola (o rete di scuole), indicativamente fino ad un massimo del 10% di tutti i docenti. Rimane in carica per tre anni e può essere riconfermato, è retribuito con una indennità di posizione. AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 4 CAPITOLO II Le nuove opportunità per tutti i docenti: formazione e carriera nella buona scuola Un gruppo di lavoro di esperti del settore lavorerà per un periodo di tre mesi per formulare il quadro italiano di competenze dei docenti nei diversi stadi della loro carriera, in modo che essi siano pienamente efficaci nella didattica e capaci di adattarsi alle mutevoli necessità degli studenti in un mondo di rapidi cambiamenti sociali, culturali, economici e tecnologici. Formazione (definita a livello di istituto): da rendere realmente obbligatoria, prevedendo un sistema di Crediti Formativi (CF) da raggiungere ogni anno per l’aggiornamento e da legare alle possibilità di carriera e alla possibilità di conferimento di incarichi aggiuntivi. Particolare attenzione alla formazione al digitale. Essa dovrà essere basata su un modello di formazione esperienziale tra colleghi (ruolo centrale dei docenti nel coordinamento, valorizzazione delle associazioni professionali dei docenti, centralità delle reti di scuole, riconoscimento nelle singole scuole ai docenti “innovatori naturali”). Carriera. Al fine di motivare i docenti a investire sulla propria professionalità, è necessario uscire dal meccanismo di una progressione economica legata solo all’anzianità di servizio sulla base delle “posizioni stipendiali” raggiunte, introducendo elementi di differenziazione basati sul riconoscimento di impegno e meriti oltre che degli anni trascorsi dall’immissione in ruolo. Occorre un nuovo status giuridico dei docenti (reclutamento, formazione, funzione docente, trattamento economico e progressione di carriera, diritti e doveri – mobilità, orari, congedi, malattie, etc.-) che consenta incentivi economici basati sulla qualità della didattica, la formazione in servizio, il lavoro svolto per sviluppare e migliorare il progetto formativo della propria scuola. Per Riguardo alla funzione docente (attivittá individuali + attività collegiali + aggiornamento e formazione in servizio): ● verranno create banche ore con le ore che ciascun docente “guadagna” (e che così “restituirà” alla scuola) nelle giornate di sospensione didattica ● tutte le attività svolte dai docenti, sia individuali sia collegiali, contribuiranno al riconoscimento di crediti: 1. didattici (riferiti alla qualità dell’insegnamento in classe) 2. formativi (riferiti alla formazione in servizio a cui tutti sono tenuti, all’attività di ricerca e di produzione scientifica, e si potranno acquisire attraverso percorsi accreditati, documentati, valutati e certificati) 3. professionali (riferiti ad attività a sostegno dell’organizzazione e del miglioramento della scuola) ● tutti i crediti didattici, formativi, e professionali faranno parte del portfolio del docente (predisposto in formato elettronico, certificato e pubblico, e che sará vagliato dal Nucleo di Valutazione). Il trattamento economico e la progressione di carriera si articoleranno in un riconoscimento e in una valorizzazione delle competenze acquisite e dell’attività svolta per il miglioramento della scuola: ● ogni 3 anni i due terzi (66%) di tutti i docenti di ogni scuola (o rete di scuole) avranno diritto ad uno scatto di retribuzione chiamato “scatto di competenza”; rientreranno in questo 66% quei docenti della singola scuola (o della singola rete di scuole) che avranno maturato più crediti nel triennio precedente. Il valore dello scatto triennale sarà sempre lo stesso (ma si potrà AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 5 decidere di modularlo su tre fasce di merito in funzione del punteggio ottenuto da ciascun docente sui crediti maturati) ● ogni anno sarà prevista una retribuzione aggiuntiva (a carico del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa – MOF) per lo svolgimento di ore e attività aggiuntive o progetti legati alle funzioni obiettivo o per competenze specifiche (BES, Valutazione, POF, Orientamento, Innovazione Tecnologica). A titolo di es., ipotizzando uno scatto triennale di 60 € netti al mese, con il nuovo sistema: - nella propria carriera ciascun docente potrà maturare fino a 12 scatti di competenza, il doppio di quelli previsti attualmente; - chi matura i primi due scatti arriva al nono anno (quando oggi maturerebbe il primo scatto) con complessivamente circa 6500 euro netti in più nel portafoglio; - a fine carriera, i docenti migliori potranno arrivare a guadagnare circa 9 mila euro netti in più all’anno rispetto al loro stipendio di base, cioè circa 2 mila euro netti in più di quanto guadagnerebbero a fine carriera con il sistema attuale. Il primo scatto sarà attribuito alla fine del 2018, al termine del primo triennio dall’assunzione dei nuovi 150 mila docenti e di introduzione del nuovo sistema dei crediti e di valutazione. Dal 1° settembre 2015 si procederà all’eliminazione degli scatti stipendiali automatici del sistema attuale, tranne che per i docenti che sono arrivati al 33esimo anno di servizio – e a cui mancano meno di 3 anni per il pensionamento, per i quali continuerà ad applicarsi l’attuale sistema di scatti di anzianità. Le risorse utilizzate per gli scatti di competenza saranno complessivamente le stesse disponibili per gli scatti di anzianità (nessun onere aggiuntivo a carico dello Stato). Inoltre dovendo attendere tre anni dalla partenza del nuovo sistema per assegnare il primo incremento stipendiale, vi sarà il recupero delle risorse che nel frattempo sarebbero state altrimenti destinate alla progressione di carriera secondo il modello attuale – utilizzabili anche per una stabilizzazione del fondo di Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF) destinato a remunerare anche le attività aggiuntive dei docenti in favore degli alunni. Infine, anche per il personale ATA sarà rivisitato il meccanismo di valorizzazione della carriera. Il fatto che l’unità di riferimento per il calcolo del 66% sia la singola scuola (o la singola rete di scuole) è particolarmente importante, perché permetterà di migliorarele scuole di tutta Italia, dal momento che favorirà una mobilità “orizzontale” positiva: i docenti mediamente bravi, infatti, per avere più possibilità di maturare lo scatto, potrebbero volersi spostare in scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è relativamente bassa e quindi verso scuole dove la qualità dell’insegnamento è mediamente meno buona, aiutandole così ad invertire la tendenza. AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 6 CAPITOLO III La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero Per realizzare pienamente l’autonomia scolastica sono necessri ● Sistema di valutazione, che miri a sostenere “la scuola che si impegna di più per migliorare”. Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), previsto dal DPR n. 80 del 2013, sarà operativo dal prossimo anno scolastico per tutte le scuole pubbliche, statali e paritarie e offrirà alle scuole un quadro di riferimento, dati comparati, strumenti per sviluppare, sostenere e orientare il proprio miglioramento. Nel processo di valutazione sarà fondamentale l’apporto degli ispettori, che concorrono alla realizzazione delle finalità di istruzione e di formazione e agli obiettivi del SNV, coordinando i nuclei di valutazione esterni alle scuole. Il rapporto e il piano di miglioramento saranno pubblicati in formato elettronico. Con il SNV: - ogni scuola avrà un riferimento comune grazie al quale individuare i propri punti di forza e di debolezza e sviluppare un piano triennale di miglioramento che avrà al centro i risultati degli studenti, il loro apprendimento e successo formativo - il finanziamento per l’offerta formativa sarà in parte legato all’esito del piano di miglioramento scaturito dal processo di valutazione - il livello di miglioramento raggiunto dall’istituto influenzerà in maniera premiale la retribuzione dei dirigenti. ● Pieno accesso ai dati delle scuole (trasparenza). A partire dal 2015 per ogni scuola saranno pubblicati in forma aggregata e, dove possibile, di microdati: - i flussi di dati sull’organizzazione della scuola (organico, edilizia, bilancio) - i rapporti di autovalutazione di ogni scuola, costruiti sulla base di format e indicatori comuni, e i relativi piani di miglioramento; - i bilanci delle scuole (di previsione e conto consuntivo, con la descrizione analitica dell’impiego delle risorse provenienti da Stato, Enti locali, famiglie e privati); - tutti i progetti finanziati attraverso il MOF o altri fondi a bilancio della scuola; - una mappatura delle interazioni delle scuole con il territorio: partenariati con imprese, fondazioni, amministrazioni locali, eventi. A tali dati si aggiungerà il Registro Nazionale dei docenti della scuola, attivo a partire dall’anno scolastico 2015-2016, che offrirà le informazioni sulla professionalità (un portfolio ragionato) di tutti gli amministrativi, dirigenti, insegnanti. ● Buona governance. -) É necessario in primo luogo definire meglio il profilo professionale del dirigente scolastico (puntando sullo sviluppo di competenze professionali connesse alla promozione della didattica e della qualificazione dell’offerta formativa), individuare meccanismi di reclutamento che assicurino la massima preparazione professionale e realizzare un sistema per la loro valutazione. Dopo anni in cui la selezione dei dirigenti scolastici è stata affidata a concorsi regionali é stato deciso che la loro selezione venga fatta tramite il corso-concorso della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, il primo entro la fine dell’anno. -) La figura dell’ispettore (Dirigente Tecnico) va rafforzata, prevedendo che vi si possa accedere da dirigente scolastico come sviluppo di carriera. Il meccanismo di reclutamento di questa figura avviene per chiamata su progetto e competenze documentabili. -) La governance interna della scuola va ripensata: vanno ridisegnati al meglio gli organi collegiali della scuola, distinguendo tra potere di indirizzo e potere di gestione. Nel concreto, i nuovi organi di governo della scuola potrebbero essere: • il consiglio dell’Istituzione scolastica (titolare dell’indirizzo generale e strategico dell’Istituzione) • il dirigente scolastico (responsabile della gestione generale, coadiuvato dal Direttore Servizi Generali e Amministrativi, e della realizzazione del progetto di miglioramento definito sulla base AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 7 della valutazione) • il consiglio dei docenti (avrà l’esclusiva della programmazione didattica) • il nucleo di valutazione. ● Riduzione della burocrazia: con il provvedimento “Sblocca Scuola” verranno abrogate le 100 misure più inutili dell’amministrazione scolastica. Entro un anno verrá rielaborato un nuovo Testo Unico della Legislazione scolastica. ● Apertura e connessione, anzitutto digitale: connessione alla Rete, alla conoscenza, al mondo; apertura verso il territorio, la comunità, la progettualità di esperienze emergenti, i bisogni educativi speciali. → Connessione digitale.Quasi in una scuola su due (46%), la connessione non raggiunge le classi e quindi non permette di applicare forme di didattica digitale: un digital divide che deve essere superato. Propositi del Governo: dotare tutte le scuole d’Italia di banda larga veloce, wi-fi programmabile per classe (con possibilità di disattivazione quando necessario) e un numero sufficiente di dispositivi mobili per la didattica, anche secondo la modalità BYOD (Bring Your Own Device, “porta il tuo dispositivo”, per cui la didattica viene fatta sui dispositivi di proprietà degli studenti, e le istituzioni intervengono solo per fornirle a chi non se lo può permettere). Per realizzare questo è necessario uno sforzo collettivo nazionale di co-investimento per la dotazione tecnologica della scuola, in sinergia tra risorse nazionali, regionali e private, che il Governo intende promuovere nel Paese entro la fine dell’anno. → Apertura verso il territorio. È necessaria una contaminazione reciproca tra scuola e territorio, nei contenuti, nei mezzi e anche nei fini. Come: - apertura delle scuole oltre l’orario curriculare, anche al fine di combattere l’abbandono scolastico, promuovendo l’ingresso di esperienze di educazione informale e la collaborazione attiva tra scuola e comunità locale; - coinvolgimento di associazioni che si occupano di progetti educativi, culturali e sociali diretti a ragazzi e famiglie, dando a famiglie e associazioni del territorio (terzo settore) luoghi fisici per sviluppare progettualità. Questa visione va sostenuta attraverso risorse economiche e semplificazioni normative e amministrative (problematiche assicurative, affitto dei propri spazi a realtà esterne, etc.). Nel prossimo incontro del Forum Nazionale delle Scuole Aperte verranno sviluppate insieme ai dirigenti le linee guida operative e una proposta concreta di semplificazione. I primi alleati saranno i “laboratori del territorio”, pubblici e privati (come i Fab Lab e i living labs, o ancora gli incubatori, ecc.), per cui è prevista una strategia di accreditamento e un’azione dedicata di “voucher innovativi” a valere su Fondi PON, in sinergia con le azioni di potenziamento dei laboratori tecnologici → nuovi spazi formativi a disposizione della scuola, ma non sotto la sua gestione diretta; - un piano di “Servizio civile per la Buona Scuola”, creando un sistema di incentivi “leggeri” (come crediti formativi per studenti universitari) e liste di formatori per l’accreditamento di individui all’attività volontaria nella scuola, tramite un patto inter-generazionale (per esempio, con insegnanti e altri professionisti in pensione, che a più riprese hanno chiesto di avere questa opportunità), e con imprese. → Apertura alle difficoltà: inclusione e politiche di sostegno per i ragazzi con disabilità e handicap. Con il decreto n. 104 del 2013 è stato previsto un piano triennale di assunzioni per il periodo 20132015 che porterà ad un incremento complessivo di circa 26 mila posti di sostegno sull’organico di diritto. Con le oltre 13 mila assunzioni di quest’anno e con le circa 8 mila del prossimo, l’organico di diritto dei docenti di sostegno arriverà complessivamente a circa 90 mila (resterá tuttavia un divario tra organico di fatto e organico di diritto sul sostegno pari a circa 21 mila insegnanti). → Digitalizzazione dell’Amministrazione, per renderla piú efficiente AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 8 - Dati aperti: il Ministero lavorerà per fare in modo che già entro la fine dell’anno sia pubblicata una parte quantitativamente e qualitativamente molto rilevante di dati raccolti sulle scuole per scopi amministrativi e gestionali. - Primo hackathon ( = evento al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell'informatica) sui dati del Ministero, per aumentare l’impatto dell’apertura e imparare a capire e ad usare i dati della scuola (autunno). Per l’hackathon, a partire dal rilascio di dati del Ministero, in 24 ore si lavorerà alla creazione di applicazioni: una app, un nuovo servizio ai cittadini, una visualizzazione interattiva. - Predisposizione di piattaforme per i servizi per la scuola (es: scuola in chiaro 2.0). - Maggiore chiarezza e comprensibilità degli atti e delle regole dettate dal Ministero: da subito il MIUR elaborerà delle Linee Guida perché i propri atti (decreti, direttive e regolamenti) siano elaborati in un linguaggio comprensibile e di facile attuazione, e, una volta pubblicati, siano riorganizzati e presentati in modo da migliorare la vita di chi, quotidianamente, deve districarsi nella giungla dei provvedimenti. - Digitalizzazione dei servizi amministrativi: a mano a mano che la digitalizzazione delle scuole diventerà più capillare, la smaterializzazione e l’efficientamento dei processi amministrativi potranno portare ad una considerevole riduzione del peso sugli assistenti amministrativi, ad un ridimensionamento progressivo del loro numero, e pertanto ad un possibile risparmio di risorse che potranno essere reinvestite nella scuola. CAPITOLO IV Ripensare ciò che si impara a scuola • L’insegnamento pratico della musica va riportato nelle scuole primarie attraverso docenti qualificati, e rafforzato nelle scuole secondarie di primo grado attraverso la formazione dei docenti di musica già in servizio. Es. introduzione di 2 ore a settimana di educazione musicale nelle classi IV e V della scuola primaria potrà interamente essere coperta dalle nuove assunzioni. Importante mobilitare tutte le istituzioni musicali del Paese. • Lo studio della Storia dell’Arte e Disegno va rafforzato, soprattutto nel biennio dei licei e degli istituti turistici; circa 25 Milioni per due ore a settimana. Si potrà sostenere ampiamente attraverso le nuove assunzioni di soggetti iscritti nelle GAE • Va introdotta l’educazione motoria e lo sport a scuola, in particolare nella primaria; OCSE: l’Italia è ultima per numero di bambini che praticano attività fisica moderata o intensa ogni giorno; progetto per l’educazione motoria e lo sport a scuola; investire in docenti specializzati; 5.300 soggetti iscritti nelle GAE permetteranno di inserire 1 ora a settimana di educazione fisica nelle classi dalla II alla V della scuola primaria; accordi con le Istituzioni sportive facendo sinergie con finanziamenti dell’Unione europea • lingue straniere: fare in modo che l’apprendimento sia precoce, fin dalla scuola dell’infanzia; veicolato direttamente in lingua straniera; CLIL va esteso significativamente anche nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado; attenzione specifica alla preparazione dei docenti; aiuto di assistenti madrelingua; aiutare i docenti a migliorare la qualità delle loro competenze linguistiche; almeno un apprendimento di livello B2 per la lingua straniera principale • alfabetizzazione digitale: la scuola ha il dovere di stimolare i ragazzi a capire il digitale oltre la superficie; piano nazionale che consenta di introdurre il coding (la programmazione) nella scuola italiana; promuovere l’informatica per ogni indirizzo scolastico; vogliamo attivare un programma per “Digital Makers”; azione di coinvolgimento territoriale: porteremo le migliori esperienze già sperimentate nella scuola dove ancora non ci sono; Vogliamo incoraggiare anche tutte le principali amministrazioni pubbliche a collaborare • analfabetismo finanziario: Nel sistema italiano oggi manca un vero indirizzo di liceo economico; l’economia deve essere una disciplina accessibile agli studenti di tutte le scuole di secondo grado; immissione in ruolo di docenti dalle GAE AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 9 curricolo di Istituto: condizionato da rigidità di organico e carenza di risorse economiche; serve possibilità di riqualificare la propria offerta formativa con attività integrative e facoltative, grazie ad un organico funzionale rafforzato (cap. 1), ad una maggiore mobilità dei docenti (cap. 2), ad una nuova organizzazione e gestione collegiale della scuola (cap. 3) e a risorse certe per l’offerta formativa (cap. 6); snodi di passaggio, in particolare quelli tra scuola dell’infanzia e scuola elementare, e ancor più tra elementare e media e tra media e superiore; scuola media: manca progettazione comune tra docenti; anello debole. Attuazione piena dell’ autonomia ordinamentale: ciò che si impara a scuola dipende dalla piena capacità delle scuole di organizzare le proprie risorse. CAPITOLO V Fondata sul lavoro Si intende rendere la scuola la più efficace politica strutturale contro la disoccupazione; raccordare più strettamente scopi e metodi della scuola con il mondo del lavoro e dell’impresa; affiancare al sapere il saper fare, partendo dai laboratori; evidente il disallineamento tra la domanda di competenze che il mondo esterno chiede alla scuola di sviluppare e ciò che la scuola effettivamente offre; rafforzare l’apprendimento basato su esperienze concrete di lavoro; percorsi didattici in realtà lavorative aziendali; 4 tipi di intervento: alternanza obbligatoria (negli ultimi 3 anni degli Istituti Tecnici ed estenderlo di un anno nei Professionali), impresa didattica (Istituti possono commercializzare beni, servizi o prodotti utilizzando i ricavi per investimenti sull’attività didattica), bottega scuola (disseminare specialmente al Centro-Sud – esperienze di inserimento degli studenti in contesti imprenditoriali legati all’artigianato), apprendistato sperimentale (ultimi due anni della scuola superiore; protocolli ad hoc); Alternanza: passare da 11 milioni (2014) a ca. 100 milioni di euro all’anno; coinvolgere più attivamente le aziende; filiera istruzione-orientamento-lavoro; formazione congiunta tra classe e luogo di lavoro, tra scuola e impresa; forte rete di accordi bilaterali con associazioni professionali e organizzazioni datoriali, pubbliche amministrazioni, enti del terzo settore, istituzioni culturali, centri di ricerca, associazioni e fondazioni; diffusione di Erasmus+ anche e soprattutto all’alternanza scuola-lavoro; rendere l’attività laboratoriale uno spazio consueto nella pratica didattica; laboratori come palestre di innovazione e problem solving; potenziare e trasformare i laboratori di tutte le scuole secondarie superiori; 1/3 da fondi ordinari MIUR, combinati con risorse del PON-FESR e a contributi di imprese e fondazioni; docenti in grado di accompagnare le attività degli studenti; “laboratori del territorio” – strategia di accreditamento – voucher innovativi; Poli tecnico-Professionali; allineare filiere formative e filiere produttive; la scuola italiana si doti di veri e propri “politecnici professionali”; rafforzare il sistema di Formazione professionale; conoscere le competenze che il mondo del lavoro richiede; mappatrura della domanda di competenze nel nostro sistema Paese; scuole potranno predisporre piani di orientamento coerenti con la domanda di lavoro; revisione dei curricoli scolastici. AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Seite / Pag. 10 CAPITOLO VI Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private In Legge finanziaria per le immissioni in ruolo di quasi 150 nuovi docenti di ruolo; risorse per innovazione nella didattica; edilizia scolastica; Risorse pubbliche: stabilizzare le risorse destinate al MOF; miglioramento dell’offerta formativa; consentire alle scuole un’adeguata e tempestiva programmazione basata su un budget triennale; complessivo ripensamento della carriera dei docenti; premialità e valorizzazione delle competenze; Scuola in chiaro 2.0 – per dare evidenza all’uso dei fondi del MOF, strumento per il MIUR ( e sistema scolastico intero) per monitorare e comprendere meglio il modo in cui qs fondi sono utilizzati; PON Istruzione: programma nazionale che utilizza risorse europee per qualificare e innovare il sistema di istruzione pubblico; dotazione di 3 miliardi impegnati per i prossimi 7 anni; almeno 800 milioni utilizzabili per il settennio 2014-2020 per attività didattiche aggiuntive o integrative. Risorse private: (a certe condizioni) possono contribuire a trasformare la scuola; per le scuole deve essere molto facile ricevere risorse; va offerto al settore privato e no-profit un pacchetto di vantaggi graduali per investimenti in risorse umane o finanziarie destinato a singole scuola o reti di scuole; School Bonus: bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati (cittadini, associazioni, fondazioni, imprese) nella scuola; School Guarantee: incentivi aggiuntivi rispetto allo school Bonus per investimenti su un istituto professionali o su un polo tecnico-professionale con successo formativo; crowdfunding: micro finanziamento diffuso a favore della scuola, in particolare a sostegno di progetti didattici; qui Governo valuterà di mettere a disposizione 5 milioni di euro 1:1 o 1:2 su progetti di impatto.
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