ARENA DI PACE E DISARMO / 25 aprile di grande testimonianza e partecipazione È andato oltre i più rosei pronostici l’appuntamento nonviolento del 25 aprile a Verona. Dentro l’anfiteatro scaligero si sono riunite 13mila persone, uomini e donne di tutte le età che hanno ancora voglia di partecipare, di esserci. Volti e voci che si sono riconosciuti nei vari appelli di quanti sono intervenuti sul palco durante la lunga giornata e che ora aspettano di dare un seguito alle parole di ENRICO SANTI* T ra pace e giustizia c’è lo stesso rapporto che c’è tra madre e figlia. Lo grida nella sua lettera aperta «agli uomini potenti del mondo» Alice Mabota, fondatrice e presidente della Lega dei diritti umani in Mozambico. Alice, che a ottobre sarà probabilmente candidata * Giornalista del quotidiano veronese L’Arena. 6 06/2014 claudio cordioli ... e adesso avanti, popolo della Pace! claudio cordioli primo piano angela petrella nostra zione come quella ra ne ge a un ss ne … e abbiamo tato il pianeta com ha distrutto e violen ovani dobbiamo fatto noi. A questi gi Voi, cari giovani, chiedere perdono... l mondo ma l’unico non siete il futuro de o. Tocca a voi, ora… presente che abbiam ana punto della storia um un a i at riv ar o am Si diceva nviolenza o, come no la o m lia eg sc o in cui a. , sarà la nonesistenz Mar tin Luther King . ire or , non vogliamo m Noi vogliamo vivere en ta Ar a. deve uscire da ques e ch o id gr il è o st Que i e diciamo insieme, Mettiamoci in pied : re don Tonino Bello come ci invitava a fa ri di pace!». «In piedi, costrutto claudio cordioli claudio cordioli sente la quantità di armi che ci sono nel mondo? È l’unico investimento non sfiorato dalla crisi, ma con queste risorse si potrebbe sconfiggere la fame e invece non si fa nulla… Costruttori di pace, portiamo la nostra determinazione nelle nostre case». Alex Zanotelli nel prendere la parola nell’anfiteatro occupato dal popolo della pace parla di «miracolo». «Dopo undici anni ci siamo ripresi l’Arena, questo è il vero miracolo». E, citando don Tonino Bello, invita tutti ad alzarsi e a scandire lo storico motto: «In piedi, costruttori di pace». Ai lati del palco due slogan riassumono il senso del grande raduno: «Resistenza oggi si chiama Nonviolenza», «Liberazione oggi si chiama Disarmo». Sul palco sono state sistemate due panchine senza il divisorio “antibivacco” come quelle che invece si trovano nei parchi e nei giardini della “città dell’amore”. In quegli stessi giorni, in riva all’Adige, il sindaco Flavio Tosi, in nome del claudio cordioli claudio cordioli alle elezioni presidenziali del suo Paese, è stata tra le protagoniste delle grandi marce contro la guerra e per la pace, da molti definite l’evento più significativo in Mozambico dopo la conquista dell’indipendenza. Spetta a lei il compito di chiudere il grande raduno “arcobaleno” che, lo scorso 25 aprile, ha riunito nell’Arena di Verona 13mila persone. «Contro la povertà, l’ingiustizia, l’insicurezza, non si può rispondere con la violenza». E rivolgendosi alle migliaia di partecipanti all’Arena di pace esclama: «Avete pre- Alex Zanotelli 7 primo piano ARENA DI PACE E DISARMO / 25 aprile di grande testimonianza e partecipazione importante Credo che sia stato puntamento qui esserci ridati un ap tti insieme, che noi per gridare forte, tu ra re in pace, ma anco non vogliamo vive , ce pa o vivere per la di più oggi vogliam pre agli altri non delegando sem le responsabilità. pace Abbiamo bisogno di ce pa e ch e voi mi insegnate ità, gn di della è il riconoscimento ist o di es ere del diritto di ciascun pace sono e che i nemici della ingiustizie, le diseguaglianze, le i privilegi. claudio cordioli claudio cordioli claudio cordioli elisa kidané Abbiamo bisogno di cultura, è la cultura coscienze… Abbiam che dà la sveglia al o bisogno di un’info le rm az io ne seria, rispettosa che faccia emergere , la verità, che non sia di parte. Se siamo qui, se sia m o venuti qui, è perc sentiamo prepoten hé Don Luigi Ciotti te dentro di noi che il cambiamento ha bisogno di ciasc uno di noi e che la sp eranza o è di tutti o non è sp eranza. “decoro” e della “civiltà” con un’ordinanza aveva vietato, pena pesantissime sanzioni, la distribuzione di cibo alle persone senza fissa dimora in alle è ricordare non solo la liberazione cune zone del centro storico. L’eco deldall’oppressione ma anche dalla folle polemiche arriva fra le gradinate Per la vita, contro lia della guerra». E si invoca il rilascio dell’anfiteatro, dove un’ovazione acco- la follia della guerra glie l’appello alla “disobbedienza civile” In Arena arriva anche il messaggio dei missionari vicentini e della suora del giornalista Gad Lerner. Poi, la testi- della presidente della Camera, Laura rapiti in Camerun e del gesuita Paolo monianza di Renato Accorinti, il primo Boldrini. «A Verona si incontra l’Ita- Dall’Oglio, da mesi desaparecido in Siria. cittadino di Messina, che talvolta si fer- lia solidale, chi per anni ha mantenu- La prima testimonianza la porta una ma a dormire nelle strutture create per to l’impegno per la pace e il disarmo donna, Lidia Menapace, partigiana e i senzatetto nella sua città, suona come anche quando ciò veniva bollato come vicepresidente del Parlamento euroun contraltare nonviolento all’ordinan- utopismo radicale». E, a nome di papa peo. «Il primo grande episodio di resiza tosiana. Francesco, il segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin cita il suo messaggio per la Giornata della pace. «Finché ci saranno armi in grande quantità si troveranno sempre nuovi pretesti per avviare ostilità». Sul maxischermo intanto scorrono le immagini di Ernesto Balducci, di David Maria Turoldo, di Alex Langer, di Vittorio Arrigoni, di don Giulio Battistella… Dal martoriato Sud Sudan si collega in video Gino Strada: «Il vero 25 ApriLidia Menapace e la giornalista Valeria Benatti elisa kidané I sindacalisti di Fim e Fiom intervistati da Gad Lerner 8 06/2014 Un gruppo di cittadini eritrei provenienti da Milano e da Bergamo Mons. Bettazzi con don Bizzotto, due pionieri della pace stenza popolare nonviolenta – ricorda – fu quando dopo l’8 settembre moltissime famiglie diedero rifugio ai militari allo sbando salvandoli dalle retate dei nazisti». A nome di una «generazione che sarà maledetta per aver distrutto e violentato il pianeta» padre Zanotelli chiede «perdono ai giovani, che non sono il futuro ma l’unico presente che abbiamo». E, citando papa Francesco, si scaglia contro la «dittatura senza volto» della finanza e contro un «sistema di morte che assicura il 90 per cento dei beni prodotti sul pianeta al 20 per cento della popolazione, un sistema che si regge sulle elisa kidané rmo Arena di pace e disa e, gi er en ha rimesso in moto da smi che tempo aspettative, entusia vare attendevano di tro … to en un punto di riferim Mao Valpiana claudio cordioli Alice Mabota «... Cari amici attivisti della pace e della giustizia, nell’aderire spontaneamente a questa manifestazione sento che condividete gli stessi nobili valori di migliaia di miei concittadini del Mozambico che nello scorso ottobre sono scesi in piazza per protestare pacificamente contro lo spettro della guerra civile, che ancora incombe, e contro il crimine dei rapimenti. Tragedie possibili grazie alla stupidità dei nostri politici e dei nostri governanti, e al loro totale disprezzo dei valori della persona umana, in un’ottica che ipoteca il futuro immediato e a lungo termine per le generazioni a venire. Violenza armata e guerra sono sinonimi che in genere hanno come causa primaria le ingiustizie che imperversano nel mondo. … Con l’esclusione politica e socio-economica,l’ingiustizia e la corruzione, l’insicurezza pubblica e altri mali che minano la coesione sociale, i detentori del potere politico ed economico usano spogliarsi dei principi umanitari… Questa è la logica che ha fatto sprofondare molti Paesi verso il conflitto armato… come è accaduto per anni nel mio Paese». armi di distruzione e dove cinque miliardi di dollari vengono spesi ogni giorno per proteggere i privilegi di pochi». «Non vogliamo vivere in pace ma per la elisa kidané elisa kidané Nel prossimo mese di ottobre in Mozambico, ci saranno le elezioni presidenziali e lei, forte del legame con la società civile, sta pensando, senza soldi né partiti, di presentarsi come candidata alla presidenza della Repubblica. pace», esordisce don Luigi Ciotti. Pace, aggiunge il fondatore di Libera, «significa riconoscere la dignità di tutti… I poveri non vogliono l’elemosina, chiedono riscatto e dignità, vogliono giustizia». Un lungo applauso accoglie, infine, monsignor Luigi Bettazzi, 91 anni, richiamato dalla platea. «Sono venuto per ascoltare, perché anche alla mia età si impara, ad esempio, che la riconversione industriale delle fabbriche di armi è possibile, come dopo la guerra quando al posto di carri armati si costruirono autocarri». ■ claudio cordioli claudio cordioli Oggi qua siamo mig liaia, domani potremo es sere milioni… o miliardi. Il mondo e il Paese in cui viviamo sarà miglio re se ci rimboccheremo le maniche per questa impresa di pa ce! 9
© Copyright 2024 ExpyDoc